Oltre lo sfruttamento: il lavoro che vogliamo. Intervento del Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Stefano Patuanelli

Ai nostri interlocutori cominciamo dalla dal ministro
Delle politiche agricole alimentari e forestali servono Paduanelli poi seguirà Tatiana Esposito della direzione generale politiche dell'immigrazione politiche dell'integrazione ministero del lavoro
E abbiamo qui condotta Giovanni minimi segretario generale della Flai CGIL
Quindi ministro sicuramente ascoltato le parole penso soprattutto importanti dei braccianti
Braccianti
Non solo braccianti africani perché pensiamo tracciante Sobchak tattica braccianti
Che sono sfruttati sono braccianti di tutte le nazionalità comprese quelle italiane ricordiamoci che la legge artica volato nasce dopo la morte di una bracciante italiana in Puglia Paola Clemente morta di fatica non è possibile accettare che nel terzo millennio si debba morire ancora di fatica sui campi buongiorno signor ministro le do la parola
Buongiorno a voi buon giorno dormire saluto da dottoressa Esposito saluto Giovannini che ringrazio per
Questi mesi di confronto su tanti temi questo compreso
Per il modo in cui ci siamo confrontati per aver posto sempre al centro gli interessi dei lavoratori e le lavoratrici del comparto agricolo agroalimentare
Beh intanto dico
Città deve interviste ai messaggi che abbiamo visto in questo video che siano che arrivino da italiani africani indiani hanno la caratteristica di essere essere umani
Come tali devono avere garantiti i diritti avere un lavoro di qualità possiamo
Intere del lavoro che vogliamo
Credo che sia evidente qual è il lavoro che non vogliamo
E il lavoro che non vogliamo e quello che è stato ora presentato in questo video
Un lavoro che ha alla caratteristica dello sfruttamento del
Per il tentativo di approfittare di una situazione di debolezza di alcuni soggetti
Che non dà qualità che non dà la garanzia che non dà diritti
E che porta quindi a al pericolo alla al pericolo quando si va a lavorare al pericolo del durante le ore di lavoro del pericolo di una vita debole di una vita fragile
Perché la capacità
Di reddito di quei lavoratori di e bassa
E quindi non è un lavoro che
Può garantire la dignità di di di quegli esseri umani
Penso che dobbiamo separare
Due elementi
La parte patologica
E la parte strutturale
Per quanto riguarda la parte patologica
è stato detto bene c'è una norma che dal due mila sedici a centonovantanove a chi ha una parte che funziona quella repressiva in qualche modo quella che consente a all'attività di polizia giudiziaria di intervenire intervenire
In modo radicale
Ma certamente non ha la capacità e la possibilità di intervenire in tutti frange
Però di ragioni legate al numero di di controlli di verifiche di segnalazioni
C'è una parte che va a
Potenziata io non credo che i questo Paese ci dimostra che
Troppo spesso quando c'è un problema lo si affronta
Con una nuova legge come la nuova norma o modificando l'impianto normativo esistente io credo che questo invece nel nostro Paese gli impianti normativi ci siano profonda a certi argomenti bisogna però che sviluppino le loro potenzialità pieno
E quindi la rete de lavoro piccolo di qualità deve essere elemento
Centrale che va
Potenziato nell'utilizzo nome dispositivo normativo e io credo che la il primo elemento è quello di mantenere sempre alta l'attenzione sul tema perché troppo spesso
Di alcuni argomenti si dibatte soltanto quando c'è Lemmon il morto quando c'è la retata quando c'è l'intervento da polizia giudiziaria invece lo dobbiamo quotidianamente mettere al centro del dibattito il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto agroalimentare
Il tema coi riguardava elementi strutturali
Perché ritengo che
Un grande ragionamento è un grande pezzo del percorso lo si debba fare
Attraverso la capacità
Della filiera agricola
Di poter garantire un reddito dignitoso alle lavoratrici e ai lavoratori
Non deve essere una scusante
Ma molto spesso anche l'agricoltore il Quasimodo il datore di lavoro
Vite in una difficoltà reddituale seria e forte
Perché nella filiera agroalimentare la catena del valore e troppo lunga e la distribuzione del valore aggiunto è una distribuzione distorta
Che si concentra una parte della filiera e non arriva sul produttore
E allora da posto che vi sono competenze
Dei diversi ministeri sul tema del caporalato e Chiara Puccioni una competenza questo modo congiunta tra il Ministero
Delle politiche agricole alimentari forestali ed il Ministero del lavoro
Oltre che del ministro all'interno
Credo che da parte mia da parte di questo ministero il primo elemento per risolvere in modo strutturale
Il problema del della negazione dei diritti dei lavoratori e lavoratrici e comparto agricolo sia quella di garantire agli agricoltori un reddito dignitoso che possa essere a sua volta distribuito alle lavoratrici era
E lo facciamo con con dei ragionamenti sul sulle filiere
L'aver inserito nel fondo complementare internazionale di ripresa residenza un miliardo duecento milioni per i contratti di filiera a questo come elemento principale
Proprio per poter monitorare il modo in cui nella filiera si distribuisce valore aggiunto
Lo si fa proteggendo le distintività delle produzioni agroalimentari italiane che possono per entrambi i mercati ricchi e quindi creando creare maggior valore aggiunto
Che a sua volta può e deve essere distribuito
Credo che questo sia l'elemento strutturale di cui occuparci
L'evento patologico però si affronta
Con
Come dicevo prima la consapevolezza del problema
E
Mi sembra evidente che su questo bisogna fare ancora un percorso dopo sono fare tutti assieme lo dobbiamo fare tutti assieme lo dobbiamo fare con questi momenti di confronto con il modo in cui la Flai CGIL fa sindacato andando nei luoghi dove il fenomeno esiste e abbiamo visto quanto sia sviluppato su tutta la penisola il suo nome al caporalato
Il sindacato fatto tra i braccianti è un modo per garantire una presenza e un presidio di attenzione su questo tema su questo ci sarà il massimo supporto da parte mia personale da parte del ministero
Io mi fermo qui però sono ovviamente a disposizione per il dibattito e anche per l'interlocuzione con con Giovanni comprese esposte
Grazie ministro