La guerra vista dalle donne

Serena grazie
No no uno
Ecco mi
Allora buona sera buona sera soprattutto benvenuti
Io guardate qualche minuto fa mentre osservavo che osservo prendere posto
Pensavo che in questi anni abbiamo avuto modo di conoscerci questo è stato un luogo
Nel quale insieme pian piano ci siamo conosciuti sempre di più abbiamo avuto l'opportunità di ospitare tanti protagonisti nazionali e non del mondo della politica della colonia della cultura della musica qua abbiamo avuto orchestre sinfoniche solisti di caratura internazionale
Però questa sera secondo me secondo noi ha una stima una valenza particolare perché questa sera vi offriamo un evento che
Denota in modo anche molto singolare quella che è la nostra idea di fare politica perché condensa in sé racchiude in sé
Tanti di quei valori che in questi anni abbiamo voluto anche proporre alla riflessione della nostra comunità e degli ospiti che aveva avuto occasione ospitare durante le nostre estati
Le questioni le tematiche della parità di genere dell'educazione civica della rispetto e anche del della necessità di investire nelle nuove generazioni dell'attualità del giornalismo
E quindi questa sera in modo particolare un pochino una sintesi anche una summa di tutti quei valori di culti quelle esperienze che avremmo voluto e vogliamo davvero provare a auricolare
Questa sera parliamo di guerra ma la ne parliamo di guerra in un modo un pochino particolare vogliamo capire se è vero e questa è la tesi che le nostre ospiti
Alle nostre ospiti chiederemo di dimostrare se è vero che la donna ha una capacità particolare nel vivere nel raccontare e nel veicolare quella chi è l'esperienza drammatica della guerra noi crediamo di sì però ce lo sapranno dire anche le nostre ospiti
Attraverso anche la loro esperienza di lavoro attraversano l'esperienza professionale nei campi sì perché è vero uomini e donne sono contenta sono complementari hanno caratteristiche
Anche
Diverso e ma che si possono completare però la donna forse su certi aspetti su certi aspetti particolari
Ha una marcia in più alla capacità di arrivare che avere una visione di lungo termine della storia di avere una sensibilità e di cogliere delle sfumature che forse all'uomo sfuggono
Ecco quindi questa la nostra tesi io
Prima di concludere desidero ringraziare innanzitutto tutte le persone
Che ha una piccola amministrazione come la nostra dà la possibilità di creare anche venti di questa importanza perché nati con l'amministrazione un piccolo paese senza il contributo del volontariato quindi della Pro Loco del Consorzio turistico della pubblica assistenza
Dei funzionari comunali degli uffici che hanno tanto lavorato anche per questo evento non sarebbe possibile però vi mi vi prego di indirizza are anche un particolare omaggio
A una persona in particolare il si possono avere tante belle idee idee belle e originali particolari e credo che questa sia una di quelle quella che vi offriamo questa sera sia una di quelle ma se non si è circondati da collaboratori
Che sposano
Questa idea quest'anima la sanno coltivare la sanno accarezzare la sanno anche tirare su come un piccolo bambino tante volte certe idee non possono prendere forma diventare quello che sono
Quindi io questa sera di chiedo di ringraziare in modo particolare la responsabile della comunicazione dello staff istituzionale del Comune di Monterosso la dottoressa assai più alta Assia
E non ha voluto in nessun modo
è che sono ben consapevole di essermi appena guadagnato un rimprovero bonario perché Assia è una persona molto riservata molto discreta in nessun modo voluto salire sul palco questa sera perché rifugge
Le luci della ribalta però davvero
Era doveroso questo ringraziamento perché se non si è veramente circondati da persone che si sposano pattuiti e sanno coltivarla anche le più belle idee non riescono a prendere forme sicuramente questa sera non sarebbe stata la stessa se non ci fossero state tutte queste persone che hanno lavorato con noi
Bene io do la parola alle nostre ospiti prima però di porto i saluti di Giovanna Botteri che questa sera non può essere con noi perché ahimè ha dei problemi di salute è stata ricoverata al Gemelli per delle complicanze
Ha voluto comunque mandarci un indirizzo di buon lavoro che estendiamo a tutta la platea perché ecco mi auguro che questa sia sia questa sera si è anche un momento
Di di lavoro e di condivisione corale di quella che questa tesi di quella che questa di questa esperienza
E soprattutto mi auguro davvero che questa sia una bella occasione di crescita di riflessione per tutti ma soprattutto acqua beneficio delle future generazioni future generazioni l'avete visto nell'ultima foto che passata
Sono passate delle foto che rappresentavano l'esperienza della donna dei bambini e delle bambine in guerra l'ultima foto era una foto di speranze con la foto iconica di quel Papa senza un arto
Il suo bambino che io gli artigli ha persi tutti però vorremmo davvero che questa fosse veramente la cifra anche di speranza
Io adesso passo la direzione cala coordinatrice
Della nostra serata che Francesca Parmigiani spero di non farsi ombra
Francesca è un avvocato e appassionata di diritto costituzionale ma soprattutto soprattutto e bagnata da tantissimi anni
Nella divulgazione di quelli che sono i fondamenti della nostra vita democratica repubblicana beneficio delle nuove generazioni
E voi sapete quanto l'Amministrazione nostra è sempre stato molto sensibile a questo tema e quindi davvero io mi auguro che anche questa serata davvero possa essere una serata a beneficio di questo quindi grazie davvero ancora di essere con noi esso è grazie a voi buon lavoro
Grazie crac tutte anche da parte mia buona sera a voi che siete qui presenti in questo bellissimo anfiteatro naturale anche che ci sta seguendo da casa tramite il canale YouTube ai profili sociali del Comune di Monterosso
Permettetemi prima di iniziare di rivolgere una ringraziamento personale al Sindaco di questa per la delle Cinque Terre Manuele Moggia per avermi coinvolta per avermi proposto di coordinare questa interessante serata
Un evento anzi è già compreso credo dalle sue parole che è stato fortemente voluto dall'amministrazione comunale è stato pensato immaginato costruito da bere in ogni dettaglio da parte del sindaco da parte del suo staff
Un evento che vuole provare ad analizzare il tema della guerra o meglio delle guerre perché Murra non volendo ovviamente perdere di vista il tema dell'invasione dell'Ucraina da parte della federazione russa del ventiquattro febbraio scorso
E di quella guerra che da ormai oltre Spinesi è tornata a ferire il cuore dell'Europa
In realtà tastiera vorremmo anche provare a tracciare un filo rosso che colleghi alcuni tra i tanti conflitti più o meno recenti che le nostre ospiti hanno vissuto sul campo si tratta di professioniste competenti appassionate si tratta di donne che appartengono a generazioni diverse
Che hanno scelto appunto di dedicarsi al giornalismo di guerra intanto alle ringrazio per aver accoltellò Stream mito
Prima di presentarle brevemente anche se in realtà si tratta di volti noti al grande pubblico anch'io mi unisco all'affettuoso augurio rivolto a Giovanna Botteri quella speranza magari di averla ospite in future iniziative qui a Monterosso
Allora partire con le vostre biografie sono dei curricula molto ricchi quindi mi perdonerete in caso di eventuali omissioni partire proprio da Tiziana Ferrario
Che ha giornalista conduttrice televisiva anno ti stimo molto
Di RAI uno ha lavorato nella redazione del TG uno di Unomattina come inviata seguito grandi eventi internazionali dalla guerra in Afghanistan alla guerra in Iraq
Ha realizzato numerosi reportage dalle Medioriente seguendo appunto la guerra contro il terrorismo ENI intervistando importanti personalità della scena internazionale
Dal presidente iraniano iraniano ma Dini sarde al presidente afgano Karzai al presidente pachistano Musharraf al presidente palestinese Abu Mazen
Tra le sue pubblicazioni vorrei ricordare l'ultima peraltro troverete appunto i i libri delle nostre ospiti qui quindi a fine serata potrete anche eventualmente fermarvi
Per un firma copie ecco vorrei ricordare il suo ultimo lavoro la principessa afgana in giardino
Delle giovani ribelli
Cecilia starà
Giovani stima possiamo dirlo classe mille novecentonovantacinque
Ha lavorato sia in redazioni che come giornalista freelance
Occupandosi in particolare di terrorismo e appunto un focus sugli esteri in generale ma in particolare di America Latina e di Medio Oriente ha scritto per UA ed per Vanity Fair
Per L'Espresso dal due mila diciannove collabora con il foglio
Spazia dai social media la tv è spesso ospite di La sette collabora con Radio Deejay ai podcast perché appunto in realtà ideatrice di un podcast i successi su Spotify fai che s'intitola Stories poi magari ce ne parlerai
Con che ha come come dire filo conduttore una storia dal mondo per ogni giorno
E poi Marta Serafini ha seguito un rigoroso ordine alfabetico collabora con il Corriere della Sera dal due mila sette si occupa di terrorismo e di relazioni internazionali
è stata inviata della Stiria dall'Iraq dal Libano dalla Giordania dall'Afghanistan dall'Armenia dalla Tunisia
Ha fatto anche parte della Commissione indipendente di Palazzo Chigi per la prevenzione della radicalizzazione terroristica ha lavorato in TV e in radio
è autrice di Maria Giulia che divenne fatti ma un instant book perché nasce da una conversazione con la prima jihadista italiana
E poi lo ricordo anche se questo laburista dal due mila dodici però mi sembra importante ricordarlo questa sera
Ah con altre colleghe sia del Corriere che del blog la ventisettesima ora ha partecipato l'inchiesta collettiva sulla violenza alle donne da cui è scaturito appunto nel libro questo non è amore
Allora come avrete capito questa schiera parleremo di guerra parleremo di donne parleremo di donne che narrano la guerra e di donne che subiscono la guerra sindaco e mio Merici in realtà la guerra è stata agita e narrata dagli uomini
è stata forse una coincidenza ma quando il sindaco mi ha contattata per la prima volta stavo leggendo un romanzo di Pat Barker il silenzio delle ragazze si tratta
Della narrazione della guerra di Troia attraverso gli occhi di Briseide la schiava di Achille è un romanzo che è stato definito dal Financial Times una sorta di versione femminista dell'Iliade e questo sguardo altro questo sguardo diverso mi ha fatto molto riflettere
Se ci spostiamo dalla letteratura alla storia realtà la situazione non muta significativamente perché è per lungo tempo le donne appunto strano rimaste nelle retrovie della storia una storia narrata attraverso gli occhi degli uomini e questo vale anche per il giornalismo vengo quindi alla prima domanda che volevo rivolgere alle nostre ospiti perché è in realtà solo a partire dagli anni ottanta dell'ottocento le donne hanno iniziato ad entrare a far parte delle redazioni con ruoli indipendenti non senza fatica
Ci sono volute appunto Colette e di Tuor Tonna
Anni di Vantini durante il primo conflitto mondiale poi durante la guerra del Vietnam Oriana Fallaci e le tante altre donne che hanno raccontato appunti conflitti successivi per provare a vincere questi pregiudizi questi stereotipi allora volevo chiedervi partendo proprio dalla vostra esperienza personale visto che peraltro appartenenti a generazioni diverse che cosa via spinte a orientarvi verso il giornalismo di guerra e se si tratta ancora di un settore con chi presente appunto qualche resistenza rispetto alla presenza delle donne ruolo femminile partirei da te Tiziana se sei d'accordo
Grazie va bene
Allora
Devo dirvi che io non è che quando ha iniziato a fare da giornalista sognavo di fare l'inviata di guerra cosa che invece spesso invece insomma succede perché a me è capitato incontrare tanti giovani giornalisti che invece sogno di essere al fronte
E io rimanevo rimango sempre molto stupita perché non credo che ci si possa incominciare dalla guerra ma che ci si arrivi e dopo aver fatto alcune esperienze di altro genere perché non è necessario andare
A seguire una guerra lontana officina come può essere quella che si sta consumando adesso in Europa
Per sentirsi dei giornalisti testimoni del proprio tempo no cioè la guerra c'è anche per le nostre strade e quindi in certi casi può essere altrettanto pericoloso
Mettersi a raccontare e certi quartieri delle nostre città certe periferie quindi io no no non avevo questo sogno
Ci sono arrivata per caso a fare inviata di guerra perché a un certo punto avevo io ho sempre seguito la politica estera per cui seguivo una zona
Che non era particolarmente ambita nel momento in cui ho cominciato a seguirla che era appunto l'Afghanistan il Pakistan era ormai uscita dalle pagine di di di di cronaca dopo che comunque sovietici si erano ritirati non era c'era una guerra civile non era considerata una un'area di grande interesse sapete che ci sono guerre di serie A e due per serie vie paesi che poi all'improvviso
Le luci si spengono del dei giornalisti non interessano più quindi ho incominciato ad andare in quel Paese c'erano i talebani era un Paese isolato dalla
Dal resto del mondo e ed è quindi stato naturale quando ci sono stati gli attacchi alle Torri Gemelle
Tornare la per me perché era in la zona che eseguiremo si era saputo dopo poco che l'ordine
Era partito dall'Afghanistan e quindi mentre la maggior parte dei miei colleghi sgomita bensì ammazzava per andare a New York anch'io ho fatto una vita da leggi nato e son salita su un aereo era vuoto eravamo solo io e il mio operatore siamo andati verso Dubai ben abbiamo raggiunto il Pakistan per andare in o nel posto più vicino possibile dove si sapeva che c'era la e quindi al a fare l'inviato di guerra ci arrivi in tanti modi quando sono arrivata in Pakistan non sapevo quanto sarei rimasta lì
Ma sono rimasta lì in pochi mesi e poi a un certo punto siamo anche entrati finalmente riusciti ad entrare in Afghanistan però di tutto questo prima parlavi di pregiudizi io sto parlando di qualcosa accaduto nel due mila uno quindi son passati vent'anni e per fortuna son passati vent'anni perché io sono convinta che queste mie due care colleghe
Non si sentiranno fare delle domande che sono state fatte a me in quegli anni perché io non dimenticherò marchia infatti ve lo racconto così è iniziato in serata
Una sera ero credono a Kabul o forse stavo seguendo la guerra in Iraq non mi ricordo più se ero
Se nel due mila uno due mila tre non so
Ma ricordo questo conduttore di una trasmissione importante di RAI uno che si collegò con me mi chiese come sta tuo figlio
E io gli risposi ma perché queste domande non le fai dei miei colleghi uomini
Da quel momento lui non mi ha più parlato e non mi ha mai più invitato nella sua trasmissione
Però questo per dirvi che siccome io in quel periodo abbiamo un bambino tv di San e quindi sembrava che io fossi una madre snaturata perché stavo in un posto considerato pericoloso invece era meglio che stesse a casa a curare mio figlio
Mentre i miei colleghi avevano anche loro figlia casa nessuno si sognava di chiedere a lungo
Perché stavano lì insieme quella sera devono notizie vedono figlio quindi insomma questo tanto per aprire la conversazione
Assolutamente
Immagino che a Cecilia anche perché è molto giovane
Anzi de anche a Marta forse queste domande ormai oggi non si facciano più son passati vent'anni e quindi qualcosa è successa e comunque io non finirò mai di ringraziare le colleghe che sono venite prima di me perché comunque ognuna apre un pezzo della strada che poi finalmente forse non sarà più una strada così accidentata ma sarà un percorso naturale dove si va e si va a seconda delle proprie competenze sa
Marta Serafini scuoteva la testa
No an siamo ancora così a questi siamo praticamente tutti gli anche per la ragione che stenta decidi tu perché bisogna ringraziare appunto chi ha iniziato questa strada
Prima e io ero ragazzina vi DVB-T cortili televisione vedevo Giovanna Botteri da Baghdad vedevo comunque per me è stato sicuramente un modello è stato la sensazione comunque l'idea era che già si potesse fare perché c'erano donne prima di me che l'hanno fatto e quindi si può fare quest'o molto model poiché porta anche il loro l'ho ritrovato poi anche nel corso degli anni leggendo anche giornaliste
Come come marito al benché morte insieme ricco al vinceva una cosa parlavi prima di domande che vengano fatte alle donne alle donne viene chiesto se hanno paura in fronte fine e quasi mai questa domanda viene rivolta agli uomini quando invece coi andrebbe assolutamente rivolta a tutti
Perché di fronte alla alla morte di fronte alla paura stiamo davvero tutti uguali vedi colleghe donne comportarsi molto spesso in maniera molto più rigorosa molto più decorosa di tanti colleghi uomini questo non terrà una questione di genera una questione anche di comunque sentirsi anche una responsabilità addosso questo sicuramente c'è
Come diceva Marie Colvin che per me è sicuramente è stato un modello anche perché se il trustee Rea che per me è un Paese particolarmente caro poiché il coraggio e avere paura e questo è sicuramente un a un apporto che le donne hanno anche nel racconto quello di mettere davanti anche quelle che sono appunto visto che la guerra non è assolutamente un sistema costruite pensato dalle donne visto che gli stessi eserciti sono la gerarchia le le divise le stesse armi rappresentano un immaginario una simbologia che tutta completamente maschile nel momento in cui le donne vanno a raccontare entrano in questo mondo chiaramente sono di corpi estranei lo sono ancora
Quindi sicuramente c'è c'è stato un cambiamento ma ancora oggi trovi comunque ad avere a che fare con mondo che funziona secondo regole completamente diverse che inevitabilmente sono diverse
Come questo non solo si parla tanto di leasing usa questa espressione inviati di guerra a me personalmente non è una definizione che sento sento poi così così vicina perché anche per me
L'arrivo sulla in Frontline l'arrivo a raccontare il conflitto è un parco e Sato un percorso anche lungo anche sono fatto poi ha iniziato a raccontarlo o a partire dalle sue riferì europee quanti sono stati gli attacchi di sinistra Parigi quando ci sono e poi però la la necessità anche la il desiderio anche di capire poi mi ha portato in Stiria me apportati finirà che mi ha portato in Medioriente però ne a perché c'è un'attrazione nei confronti della guerra la guerra personalmente a me non piace anzi disgusta non non non trovo non trovo piacere nel vedere punto it liti nel vedere il campo di battaglia i movimenti nella i movimenti sul campo però un nel momento in cui decide di raccontare un determinato scenario se lo scenario corrisponde alla barra ovviamente di anche occuparsi tutta una serie di questioni che significa anche ad esempio mettersi lì e studiare le armi no
Adesso banalizzo però è chiaro come nell'immaginario femminile nel nel mondo femminile tutta una serie di dettagli anche tecnici sulle armi a me personalmente distinto non mi verrebbe da mettermi lì
A sapere la differenza tra la K è il carrarmato Ucraino piuttosto che cala però comunque mettere lo studio questo però è sicuramente un è un mondo ripeto che non è non è fatto non è pensato dalle donne nonne quanto c'è di più lontano
Penso anche alla proprio ripeta la simbologia ammanchi proprio alla all'atto pratico mi viene in mente questo episodio
A Mossul nei villaggi di Mossul subito dopo immediatamente dopo la liberazione dei villaggi di dai esiste mi sono trovata con ero con la mia Fixer a una giornalista
Bravissima curda eravamo insieme e ci siamo trovati in questo villaggio siamo riusciti a parlare con una donna avevamo c'è anche un militare che ci accompagnava siamo riusciti a parlare con una donna è questa donna ci diceva
Alla fine appena il militare si è allontanato entrato a parlare più liberamente ci diceva alla fine per me per la mia vita non non cambia più di tanto cambiati
Di fatto si stava male prima si stava male prima di si stava male durante i tristi sta male adesso quello che cambia il prezzo delle uova
Questo per me è stato un momento in cui ho come dire avuto proprio sentore anche di come non solo per le donne ma per i civili proprio è diversa e la guerra e poi l'effetto che ha sulla sulla vita delle persone e di base quello che mi porta poi sul campo è il raccontare la vita di queste persone
E cercare il più possibile di dare voce a persone che non hanno voce che sono soprattutto le donne e bambini pensata anche al conflitto in Ucraina
Anzi
Si parla sicuramente del flusso dei rifugiati delle persone anche che scappano verso l'Europa ma al tavolo non c'è seduta nessuna donna e non c'è mai stata seduta nessuna donna è ancora così
Quindi sicuramente la domanda ancora che ti senti rivolgere è nel mercato siccome non ho avuto figli ha come mai non è tutto finito come mai non si è a casa con un marito un compagno quindi ancora c'è questo
A questo pensiero sicuramente è cambiato rispetto anche perché l'abbiamo visto ad esempio in questo conflitto sono sono state tantissime le stimo tantissimo e sono tantissime le colleghe sul campo non è che ce ne non ce ne siano
Però ancora comunque il pregiudizio c'è la sensazione che le donne comunque non siano da adatta a raccontare alla battaglia io
Va be anch'io non farò nomi e cognomi ma da colleghi che ti dicono peste il biondo non può stare in Medioriente a raccontare Medioriente oppure non può stare sul campo ancora te lo senti racconterò sentì dire purtroppo
Grazie dice ci sia per te come è nata questa scelta per caso pure con consapevolezza e poi ti sei mai sentito che hanno mai fatta sentire un corpo estraneo allora no sono molto sono molto d'accordo con quello che si diceva io volevo fare l'inviata non l'inviata di guerra volevo fare l'inviata non non volevo diciamo tenere stare con il microfono sotto Montecitorio almeno la mia ideali a quello che avrei voluto fare nel futuro non era non era non era quello sono molto d'accordo con quello che diceva Tiziana Ferrario all'inizio credo presuntuoso e fuori luogo presentarsi e da dal nulla volendo fare i giornalisti dicendo fatto dal fronte voglio fare l'inviato di guerra ho avuto poi io inizio questo pensato
Abbastanza presto iniziato a diciannove anni e lavora in una redazione e mentre studiavo frequentavo l'università senza frequentarla cioè studiavo la sera studiamo il Cansiglio durante le vacanze ero iscritta ma a andavo in redazione a Paesi USA che era insomma una media company importante americano cada canadese che era appena sbarcato in Italia
E che cercava giornalisti con una modalità cui in Italia non siamo Santoro tanto abituati cioè facendo dei
Dei provini ci pagavano pochissimo primo anno maxi di
C'era un diciamo una una piattaforma aperta su cui fare una richiesta proporsi presentarsi
Fare tutta una serie di prova scrive un articolo fare insomma un un un break del servizio televisivo ed essere selezionati così
Da persone che non conosceva e che non si conoscevano che che sceglievano alcuni alcuni giovani da portare in relazione avevo quest'idea di fare che mi sarebbe piaciuto fare l'inviata o una famiglia dove non ci sono
E giornalisti e dove mi hanno sempre detto che era un lavoro fallito che assolutamente non dovevo puntare a questo obiettivo quindi io mi iscrivo a economia dicendo ci trovo poi un piano vi se se le cose non andassero
Con il sogno di fare l'inviata senza la la pretesa di cominciare da lì e ho iniziato a fare dei reportage di esteri il primo diciamo da una zona non di guerra ma sicuramente in quel momento in crisi
Tesa e pericolosa era al Venezuela di gennaio due mila e diciannove è un momento in cui a Guido giura come presidente il diciamo ma duro e al potere a con del elezioni vinte i cui risultati sono contestati a un certo punto ci sono delle scene che forse vi ricorderete perché per pochissimi giorni
Anni ricordo una prima pagina del Corriere della Sera sul Venezuela per pochissimi giorni insomma quella quel mondo che ci sembra così così lontano anche il Venezuela è uno di quei Paesi
Diciamo a un'attenzione altissima per una manciata di ore e poi e ce lo perdiamo e quindi facciamo sempre fatica vale per moltissimi posti Complessi a capire cosa è successo nel mentre come siamo arrivati fino dell'Est situazioni disperate
In cui spesso ci sembra di ritrovarci poi all'improvviso e io lavoravo a quel punto in un'altra relazione per un programma RAI e il mio patto con una a delicati abbastanza generosi che per fortuna mi è capitato di a vere
Era da la sostanza del messaggio Katie che ti davano era gli esteri
Mandare in trasferta qualcuna molto costoso
Assumersi la responsabilità di una persona in trasferta in più in una zona rischiosa
è è è un'assunzione di responsabilità che non ha paragoni col mandati a Montecitorio invece spettava sto egli accordavano anzi costa moltissimo e non li vuole nessuno saprebbe solo chi me lo fa fare no era un po'il ragionamento però
Se riesci con i tuoi mezzi andati scrivendo io
Avevo già fatto delle delle trasferte all'estero dei reportage dall'estro ma appunto non in una zona di crisi com'era in quel bene il Venezuela in quel momento avevo un accordo con L'Espresso con arterie perché poi diciamo gli stranieri cioè una garantirebbe televisiva su cui cui collaborano francesi e tedesche
Con una parte di girato video con una parte invece di reportage scritto avevo la trasferta coperta ma inizio a fare trasferte accordando mi con qui lo un lavoro in relazione vero diciamo con uno stipendio regolare per l'anno e dei dei direttori che mi permettevano di prendermi un po'di giorni per fare delle cose che che mi piacevano che loro erano contenti di vedermi così insomma che che che che un po'scalpita avo che avevo un un sogno una passione ma non era quello che che che mi chiedevano di fare nella la routine una quotidiana del lavoro
Da questa diciamo cerco di ritagliarmi sempre più uno spazio in cui poter fare a dei lavori puramente di esteri
E finalmente ho il mio primo contratto per accumulo per occuparmi solo di reportage dall'estero non dico conclude testata ma a a fine gennaio del due mila e venti io lascio una una relazione per iniziare a fare solo reportage dall'estero cosa è successo poi diciamo un mese e mezzo dopo gennaio due mila venti ce lo ricordiamo tutti quindi non era
Un Progetto mi ricordo questo momento in cui dovevo partire per andare a seguire la alla prima visita di Donald Trump da modi in India in un momento in cui i fondamentalisti induisti Fanna di modi che hanno eletto Modini India
A stavano Linciano dei mussulmani per le strade
I musulmani in India sono una minoranza ma sono cinque volte la popolazione italiana quindi non non una minoranza tanto piccola
L'insonne musulmani per le strade appiccando il fuoco alle moschee in quel momento il corrida era già un tema in Cina era arrivato in Iran e in particolare comma dove io ero stata poco prima per per vedere cosa stesse succedendo in Iran a dopo che semestre Donal Trump aveva dato l'ordine di uccidere generali regnano cassa in soli Mania un altro momento in cui diciamo l'Iran è stato agli onori delle cronache per un po'sì qualcuno decisamente esagerando parlò addirittura dell'ipotesi di una terza guerra mondiale ero tornata da comma dove e diciamo che è stato il secondo focolaio dopo umana pericoli d'e poi
Dopo ci sarà ci sarà Italia
E a quel punto l'India insomma mi mi dice no italiani non possono entrare nel Paese quindi la la visita io capisco che il problema è serio e da lì salta muore pani saltano tutti quelli che avrei potuto fare successivamente per quel periodo o comunque tra diciamo il il le prime persone che hanno creduto nell'ipotesi di farmi fare l'inviata a tempo pieno di esteri sono ovviamente fa Mario Calabresi che mi ha gli ha affidato un podcast quotidiano di esteri con l'idea di trovare a fare la prima inviato a Fontana Stati esteri in in Italia e Claudio Cerasa che miasmi assunto al foglio preoccuparmi di questo
Non mi è mai capitato di sentirmi dire da un superiore cioè da un da una dibattute tra colleghi moltissime
Di qualcuno che avesse la responsabilità del mio lavoro la possibilità di decidere se farmi fare
O o no qualcosa
E credo in questo di dover ringraziare moltissimo gli ha cominciato chi si è battuta per fare questo lavoro prima di me non mi è mai capitato
In un rapporto tra me e un mio superiore di sentirmi dire
Qualcosa di anche solo spiacevole rispetto al fatto che io fossi una donna che volevo andare in del nei contesti che sono considerati difficili e rischiosi o da maschi per per capirci
E
Beh penso che la cosa più a che però sì sì si nota ovviamente ancora moltissimo è
Cosa una donna può riuscire a fare quali accessi non può vedere e quali invece può avere che gli uomini non possono avere incerte situazioni come forse è un tema che affronteremo tra poco ma ad esempio l'Afghanistan ma me lo tengo per dopo le entrate e le volevo fare ma ti ringrazio per questo
Richiamo perché entriamo appunto nel vivo del tema della serata la guerra vista dalle donne è indubbio che la narrazione delle guerre sia mutata nel corso del tempo da un lato dobbiamo sicuramente tener conto del fatto che è cambiato il modo di fare la guerra dal secondo conflitto mondiale ad oggi complice l'evoluzione tecnologica si è superata quella classica contrapposizione degli eserciti l'un contro l'altro armati e quindi chiaramente vittime dei conflitti sono sentiti spesso anche i civili le donne gli anziani i bambini
Quindi questi drammi non potevano essere tessuti però la tesi attorno alla quale è stato costruito questa avente proprio quella per cui nel momento in cui le donne in qualità di giornalista e di corrispondenti di reporter di guerra hanno iniziato a raccontare la guerra è stato acceso un riflettore sulle condizioni materiali di vita delle popolazioni in guerra
Sul tema dei profughi sul tema dei rifugiati sulle violenze fisiche psicologiche sui drammi dei civili sulla stessa devastazione dell'ambiente della natura ora parto dateci ciliati coi rifacciamo il giro
Esiste secondo voi una sensibilità femminile che posta influenzare la narrazione delle guerra
E poi Leicester e donna può consentire a volte di far affiorare di portare alla luce delle esperienze dei vissuti delle storie che diversamente rimarrebbero sconosciute o starebbero magari ignorate penso ad esempio al rapporto con le donne che appartengono a culture e religioni diverse ecco anche sulla base la vostra esperienza anche se volete raccontare qualche aneddoto rispetto a questo
Per esempio
Io sono stata in Afghanistan l'estate scorsa sono arrivata alla fine delle va mentre stavano finendo le evacuazioni degli americani degli occidentali dall'aeroporto internazionale Hamid Karzai di Kabul
Sono stata Kabul poi sono stati Naggara al racket
La zona della dell'Afghanistan al confine
A con una con il Pakistan la zona dove si sono conosciuti per uppercut da cui è partito l'ordine come è solita Ferrario la zona dove si sono conosciuti Bin Laden e Al Zawahiri che è stato ucciso
Ad agosto a Kabul da questa volta invece nel centro di Kabul TTT
Il vecchio leader di Al Qaeda e il nuovo leader di Al Qaeda fino a a poche a poche settimane fa una zona dove i talebani hanno diciamo sempre avuto un grandissimo potere anche nei vent'anni in cui non sono stati non sono stati a al potere e una zona dove le proteste delle donne che abbiamo visto in Afghanistan dal quindici di agosto in poi non ci sono state
Come vivono le donne in Angara Arrara Cosa vogliono le donne dell'Amba Aradam cosa cosa pensa come hanno vissuto la transizione qualcosa che nessun inviato maschio potrebbe mai raccontare perché nessuna donna della gara parlerebbe mai
Con una una
Un uomo un occidentale uno sconosciuto sconosciuto in generale ma uno sconosciuto Maschio occidentale ci sono tutta ci sono dei mondi che credo siano stati completamente inaccessibili alla all'opinione pubblica
A diciamo in in questa parte di mondo finché erano quasi solo prevalentemente di uomini quelli che raccontavano conflitti e le zone di crisi e di e di tensione
E io mi ricordo di essere tornata due volte in Angara Harrat perché
La io avevo appuntamento avevo parlato con questo con quest'uomo che
Stava cercando di scappare con cui mi sentivo che avevo diciamo trovato ovviamente cercando cercando delle persone lì con cui parlare
Cercando le on line senza sapere in quel momento se sarebbe stato possibile quando e come sarebbe stato possibile arrivare in Afghanistan perché la caduta di Kabul e il quindici agosto è un momento in cui ti rivolge all'ambasciata afgana a Roma per avere un visto
E sono i loro i primi a dirti non sappiamo cosa fare non non siamo è è l'ambasciata è un ambasciatore di una Repubblica che appena collassata che non esiste più con un presidente che fuggito e appunto con i talebani che hanno preso il palazzo presidenziale quando arrivo
Alla fine di agosto non so nemmeno a
Se se mi sarà permesso di di entrare passo il confine a a piedi
Cammino che mi non ora una persona ovviamente che mi aspetta dall'altra parte il talebano giovanissimo più insomma liberamente un ragazzo che avrà avuto diciannove vent'anni che mi trovo al confine
In teoria deve controllarmi il passaporto lo zaino anch'
Anni in realtà mi guarda il passaporto ma sono una donna quindi non mi guarda in faccia sarei potuta essere chiunque diciamo guarda la foto non non confronta con il mio volto quello che vede sul passaporto apre lo zaino per Bunna diciamo giù dieci centimetri della zip c'era evidente
Un millimetro di spallina del reggiseno che usciva chiude e non controlla neanche lo al lo zaino diciamo indignato scandalizzato spaventato dalla e io passo arrivo da nord passo Vinson mi vengono a prendere dall'altra parte arriva a Mazar i Sharif strappai dovevo
Doveva andare a Kabul intanto prima di tutto questo che non sapevo come quando sarebbe stato possibile entrare avevo trovato delle persone sul campo con cui con cui parlare
E questo amo mi dice io
Devo scappare perché
In maniera razionale il clan ha degli accaniti amici di Al Qaeda da sempre lo sono tuttora proteggevano capo di Al Qaeda fino fino a poche settimane fa nel centro di Kabul
Ovviamente quando c'è la Grande Bugia l'anno scorso dei talebani che dicono non le donne che post che che vanno a scuola elaborano continueranno a farlo
Quelli che hanno collaborato con gli occidentali saranno risparmiati questo clan Haqqani dei talebani potentissimo intransigente dice da subito
Voi non non vi prendiamo neanche in giro con queste promesse assolutamente chi ha collaborato con il governo
A amico degli occidentali invece sarà sarà giustiziato e lui scappa portando quest'uomo che aveva lavorato con il governo ha alleato degli americani scappa portando via sulla sua famiglia ma sua madre non vuole andarsene i suoi genitori non vogliono andarsene quindi io Buddy mancherà reincontrare questa questa famiglia mi sento con una con la madre
Arrivo con il X era la persona che mi aiutava sul campo che mi era venuta a prendere al confine
E la c'ha questo questo momento per me insomma abbastanza straziante in cui lei aveva passato la mattinata fa questo pranzo
Sono in un Afghanistan che si sapeva già essere Ogbonna ovviamente già in quel momento un paese al collasso e che la situazione sarebbe su avrebbe solo che potuto precipitare passa tutta la mattinata cucinare per me questo pranzo di dodici portate io arrivo con una con con Keats uomo a spiano e lei mi dice sei venuto a con un uomo io non posso più pranzare con te era alcun lei che dovevo parlare era la sua storia che dovrà contare era lei che volevo conoscere intervistare
Quindi chi lasciò a pranzare con
Mio marito e gli altri missili mio padre e lei si nasconde e
E sta in camera tutto tutto tutto il tempo io parlo con con il resto della famiglia
E le scrivo no ti prego cioè dammi un'occasione per torna comunque io e insomma sei sei se tu quella che meglio conosce che voglio la il TT diciamo la la la persona che che mi in qualche mente resta impunita razza parlare
In una in questo momento
Lo dico perché il racconto che poi mi faranno e qui invece mi collego quello che che diceva Marta Serafini poco fa che mi faranno gli uomini di questa famiglia pranzo
E racconto che poi atterrò in questa camera buia con tutte le finestre oscurate in cui siamo solo io e lei dopo
Dopo il pranzo
Diametralmente opposto
E diciamo quella parte di verità molto più ciò molto meno ideologica molto più spontanea molto a anche molto più concreta a che
Che lei riesce a tratteggiare insomma nella nel ritratto che fa dell'Afghanistan nel suo paese in questo in questo momento qualsiasi a inviato inviato un uomo se lo se lo sarebbe perso e avrebbe
Avuto solo il racconto a tavola della strategia militare che è stata sbagliata perché se avessero ma quattro a base di Bagram dopo le cose non sarebbero precipitate così velocemente si sarebbe potuto raggiungere questo o quell'altro traguardo militare
Sarebbe stato diciamo tutta la verità tutta tutta
E
Le le occasioni in credo che anni una donna in Afghanistan avrebbe fatto
Fatica a coprire un inviato maschio può può coprire molto più facilmente la lotta del dei talebani contro gli asset a Papini sì sì in Afghanistan
Andare in bebè da alcuni talebani da donna molto complicato quello che è successo nel Panshir fra i talebani e la resistenza dell'Alleanza del Nord anche lì andare meglio con i talebani per una donna e serenamente in Cile
Grazie darà dall'Afghanistan materassini invece appena tornata da chi è giusto che cosa vogliono le donne ucraine ha avuto modo di intercettarne le storie drammi assolutamente ovviamente da da don Najaf eccesso ma questo vale in Italia vale per quanto mi riguarda avendo lavorato tanto anche sugli stupri e sulle sulla violenza sulle donne
Sia quando si si raccolgono testimonianze in Italia ma sia quando si raccolgono testimonianze anche in zona di di di conflitto è chiaro che l'essere donna ti porta a ad a vere a raccogliere testimonianze in maniera più più diciamo tra virgolette semplici e più immediata più due è abbastanza facile comprendere perché è una di certi argomenti anche per le donne si è più facile parlare con un'altra donna
Le donne ucraine o adesso cerco di rispondere velocemente sicuramente a una società molto diversa rispetto a quella Ghana chiaramente che sentiamo anche più vicina che è stata sentita anche più vicina va ricordato come però dietro anche magari questa apparenza di ditta di parità esattamente come succede nella nostra società
In realtà poi si va a vedere nella vita quotidiana parità non c'è per cui si magari ci sono tante donne nell'esercito ucraino così come in Europa
Però poi si va a vedere nella nella nel quotidiano un proprio nella vita ti metti con con le donne a parlare stai con loro
E vivi la vita quotidiana scopri che non è così non è così in Afghanistan non è così in maniera diversa in Ucraina e non è di così in maniera diversa anche da noi
Quello che ci tengo a dire che sogno un un giorno in cui a occuparsi di queste in saranno i colleghi uomini
Sogno che non sia più richiesto alle donne di andare sul campo per occuparsi delle donne perché io lo faccio assolutamente volentieri la sento anche come responsabilità sono portata come dicevo prima a occuparmi delle questioni militari ma occuparmi anche delle funzioni civili però vorrei che un giorno fossero anche tutti quanti fosse indifferente chi chi se ne occupava questo perché credo sia importante ad esempio quando si parla di stupri in guerra non si parla quasi mai degli stupri sugli uomini
è un tema importante è un tema che c'è che sta emergendo perché non non viene fuori perché non riusciamo a raccontarlo
E sicuramente ancora sono passi necessari sono un po'mi rendo anche conto che magari ci si porta in avanti in Afghanistan ad esempio più che ci sono tutta una serie di difficoltà e gli ostacoli
Ed è vero che chiaramente per una donna lavorare sul campo in Afghanistan significa ad avere accesso come raccontava Cecilia a tutto un mondo che è precluso agli uomini però d'altro canto poi non riesce a fare tutta una serie di altre cose perché per muoversi viaggiare da sola è improponibile
è difficilissimo ma non tanto per una questione di rischio ha voluto una questione di qualcosa che nomine accettato né qualcosa di di pensabile che una donna si sposti da sola
A questo però d'altro canto per quella che è la mia esperienza mi ha apportato paradossalmente in certe situazioni a guadagna a si fa si riuscì poi a superare certe barriere
Mi capita finirà che mi è capitato in Siria mi è capitato anche di recente sul campo con i militari in Ucraina asserisce superare certe barriere perché riesci anche a
In qualche modo
Cercare di fare un passo in avanti a dire ok non fa differenza se io sono un uomo sono donna qui in questo momento siamo sotto il fuoco stanno sparando e uguali c'è il Mojo nello stesso identico modo Cometti anche se è un uomo ma
Se riesce a superare questa barriera poi paradossalmente c'è un rispetto e c'è anche una mi è capitato più volte magari poi di riuscire anche a fare delle cose anche con i militari anche che cosa che magari come devolution a fare perché Pet conti conquistino dispetto
Anche maggiore quindi non è necessariamente quello dopo di Chieri petto
Mi piacerebbe veramente un giorno non sentire più le donne che vanno sul campo per raccontare le donne perché è qualcosa di e di petto io lo continuano a fare lo farò sempre lo farò tutti i giorni ma vorrei che fosse veramente superata questa cosa perché diventa un ghetto nel ghetto
E su questo magari torneremo nelle successive gira invece Tiziana
Sulla base della tua esperienza ai magari riscontrato come di prima dice la Sicilia che a volte ci stava di fronte a racconti diametralmente opposti cioè che la narrazione degli uomini demente nei luoghi di conflitto sia più retorica più ideologica e chi invece delle donne prevalga un senso di concretezza di volontà di riduzione del danno e di costruzione proattiva della pace
Ma
Allora io mi riprendo alcuni passaggi che di di Cecilia e di Marta allora la parità non esiste in nessun posto in nessun Paese non a caso tutti gli anni viene stilato un rapporto sul in cui si fa una graduatoria sulla parità nel mondo
E la parità non c'è abbiamo dei paesi dove c'è una maggiore parità ha rispetto ad altri due siamo messi male come italiani siamo al settantesimo posto settantaduesimo adesso l'aveva problemi tanto scendiamo
Poi qualche volta squillo di trombe risaliamo di qualche posizione però insomma non siamo messi bene sappiamo perfettamente che i Paesi che sono messi meglio sono quelli nordici
E poi insomma a a scendere l'Afghanistan per esempio uno tre paesi peggiori al mondo no per le donne e quindi è chiaro che se è una giornalista occidentale bionda o bruna che sia si presenta in Afghanistan a lavorare
E è evidente che ha maggiori difficoltà io ricordo che oltretutto quando sono andata io non c'erano stati i venti anni sardi diritti di famosa democrazia da esportare eccetera quindi non c'era niente di tutto questo c'erano stati i talebani per un bel po'di anni
E e quindi io avevo collaboratori uomini perché le donne giravano col burqa stavano chiuse dentro casa quindi questi collaboratori uomini non accettavano di prendere ordini da me però ero io che decidevo che cosa bisognava fare
E e quindi siluro restando no interdetti avevo bisogno di un autista di un traduttore cioè i giornali non c'erano quindi non c'erano i famosi Fixer cioè quelli che un giornalista si prende sul posto
Per poter lavorare quindi bastava almeno qualcuno che avesse una macchina con Annie traducesse quattro cose di Pasturo Nodari
E però non riuscivo a trovare dei collaboratori perché restavano come due o tre giorni fa non sopportavano proprio l'idea che gli dice siano da domani devi essere qui alle sette del mattino
E loro parlavano solo col mio operatore perché lui è un uomo e e però lui diceva no guarda questa cosa la devi chiedere a lei perché è lei che decide che cosa si deve fare questo proprio li mandava in tilt
Però può alla fine ero io che li pagavo quindi se ne facevano una ragione
Perché alla fine cioè si rendevano conto che anche se la cosa mi sembrava strana comunque era la donna anche la gamba per cui era destabilizzante neppure esistevano qualche giorno e poi buttavano la spugna perché era contro la loro cultura era contro tutto quel tipo che loro potevano accettare
Allora questo perché perché è chiaro che esiste la cultura del posto no cioè se va in Ucraina trovi un certo tipo di cultura se va in Afghanistan trovi un altro sembra in Medio Oriente
O in Arabia Saudita dove ci sono i grattacieli che tanti soldi e centri commerciali trovi comunque un'altra cultura con la quale deve scendere a patti
Per cui se sei donna
In ogni caso diventa faticoso ovunque lavorare ed è evidente che stabilisce un legame e in una sintonia diversa con le donne del posto perché si aprono più facilmente se poi stai in un Paese dove le donne non possono parlare con degli uomini stranieri è chiaro che con te che sei donna non voglia di parlare e quindi
Diventa tutto
Più più semplice però e viviamo comunque nonostante si sia nel due mila ventidue in un mondo dove le donne fanno la fatica doppia rispetto agli uomini quindi quando Marta dice
Spero che un giorno non si parli più di questo sì certo però ti devi mettere il cuore in pace Caramia
Scriveremo a parlarne perché non ci sono le condizioni e anzi e se guardiamo a quello che succederà è più facile fare passi indietro che passi in avanti
In questa fase dopodiché io sono convinta che le donne abbiano un modo diverso di raccontare e il dolore
E dia avere un'attenzione diversa non solo all'aspetto militari bellico che gli uomini raccontato perfettamente ma che rischia di diventare sempre ripetitive Wo
Perché quando io ti ho raccontato quante bombe sono state sganciate quante case sono state distrutte qua dentro quelle case ci sono delle persone
Le donne tendono di più quando sono in questi contesti a raccontare la storia che quella che poi anche a voi probabilmente interessa anche di più perché attraverso la storia della della vita delle persone io riesco a capire meglio anche quello che sta succedendo che cosa succede in quel Paese che magari mi appare molto lontano no che ha una cultura completamente diversa dalla mia
Quindi lei il linguaggio diverso che hanno le donne e determinato da un'attenzione fa parte della nostra natura antere Salsi anche degli altri non solo ad aprire il lago gli enti di raccontarti l'avanzamento della conquista bellica in quanto sono avanzati russi oggi e quanto invece gli ucraini che poi quei loro potrà mai verificare perché si fa tanta propaganda
Dei teatri di guerra la la fanno tutti a farlo tutti gli eserciti poi a un certo punto la fanno i terroristi perché sono subentrati i terroristi e da è adesso negli ultimi tempi abbiamo anche socio al sui quali scorre altra propaganda
E quindi tante notizie false per cui
Come giornalista al vero problema soprattutto in questi conflitti che state coprendo cui cioè la difficoltà a capire dove sta la verità
Cioè lavorare in una zona come questa questo conflitto in Ucraina dove io non sono andata a voi Isildur si adattano partito ma si è fermato ai ai cioè la cosa più difficile secondo me
è capire dov'è la verità perché ognuno cerca di raccontate in un pezzo e tu sei lì e la verifica di quello che ti viene detto è difficile da fare
E questo che tu sia donna o che tu sia un uomo questo il vero problema di queste di questa guerra che stiamo vivendo ormai da più di sei mesi perché sono subentrati oltre i terroristi oltre agli esercenti
Regolari eccetera sono subentrati antisociale che disinformato
Insomma non tutti ma una grossa fetta di disinformazione gli account false cioè chiesto è un tema serio importante perché e quello con il quale i giornalisti fanno i conti tutti i giorni ma anche voi fate i conti poi
Grazie mi aggancio a quello che dicevi tu Marta prima cioè sembra quasi che ancora una volta le donne vengano relegate però a rivestire un ruolo particolare cioè del racconto empatico del racconto il motivo mentre Forster l'analisi proprio delle determinanti strutturali politiche economiche sociali delle guerra e ancora un campo largamente inesplorato dai mass media
Nel quale nell'ambito del quale le donne potrebbero dire la loro
Anche terre trovare a come dire innescare dei meccanismi di costruzione della pace di prevenzione del conflitto ecco in queste ore voi
Giornaliste come vi ponete assolutamente il tema i quello che dicevo prima cioè il fatto detta proprio banalizzando la il fatto che non ci siano le le donne sedute ai tavoli di pace quindi processi di peacekeeping siano ovviamente per ragioni
Che sono legate alla Allo stato sta alla alle condizioni dell'asse città non ci sono le donne i tavoli perché le donne ancora non occupano posizioni di potere
Sì Anwar ovviamente ci sono stati dei cambiamenti però di petto anche quando guardiamo al conflitto Russia Ucraina le donne al tavolo non ci sono vediamo magari le prime copertine con la foto la first lady Ucraina però ci fermiamo a quello e poi
Quando si tratta di andare a vedere chi decide quali sono gli uomini
Quello che secondo me interessante anche andare a vedere e per fare secondo me per andare anche guardare indietro nella storia perché poi le donne realtà alle donne giornaliste le donne
Militari ci sono ci sono e ci sono da tantissimo tempo alla seconda guerra mondiale poi il fatto che sdogana le donne
Anche sul sul fronte sia come inviate penso inviati come Marta Gallo penso anche al racconto l'ho letto e riletto recentemente mentre ero in treno tra tra il don basta e e Odessa
Penso ad Alexia DC quando racconta che cosa che cosa stato cosa è stato per le donne russe stare sulla sul fronte della seconda guerra mondiale
Dice a un certo punto qualcosa che secondo me riassume molto bene ed è le donne lo sanno
Le donne hanno a che fare con la vita e per questo quando le io lo dico male però quando poi le donne sono di fronte al campo di battaglia hanno un atteggiamento anche di più diverso
Anche nei confronti del nemico
C'è evidentemente anche una Pietà che un lei dice è legato al fatto che le donne danno la vita io questo non lo so e chiede sia qualcosa di molto molto grande qualcosa di molto difficile anche da raccontare ma dice per questa ragione
La la pena che questa sulla testa racconta di aver provato sia di fronte ai suoi compagni russi uccisi sul campo ma anche di fronte ai tedeschi uccisi sul campo quindi qualcosa
Che ha che fare appunto col concetto di vita e col concetto anche di nemico di contrapposizione qualcosa che risale veramente all'antichità al mito appunto lo cita venti tu
Rivisitando anche il il mito greco ovviamente questa può sembrare una ma banalizzazione perché si ritorna al concetto di donne in quanto madre in quanto però io per quello che è il mio percorso per quello che ho potuto osservare ripeto c'è qualcosa che sicuramente ci tiene lontano che che è lontano da lui banalizzando stavamo chiacchierando con una collega ucraina dopo dopo giorni che eravamo appunto nelle prima nelle trincee sul sul fronte Dickerson Phoinix treni con i soldati dicevamo
Per le donne la guerra è qualcosa di molto lontano fosse anche solo attorno a questioni genica perché la guerra sporca era una battuta era un discorso però c'è poi un fondo di verità
Quando vidi corpi riversi dei dei nemici lasciati buttati Chissi anche il il miliziano di Isis che veniva lasciato nel villaggio in Iraq buttato per terra perché tutti lo potessero vedere perché i giornalisti lo potessero fotografare buttato lì ricoperto di mosche e di e di larve
è qualcosa che i soldati chi mostravano con orgoglio dicendo guarda questo il trofeo di guerra perno era qualcosa che ma neanche ci faceva impressione Ciaccia schifo perché era sporco perché dice e ci mangiavano di fianco giudici ma perché ci state mangiando
Sarà ripeto sto banalizzando è qualcosa di difficile anche da trasmettere però forse qualcosa che è proprio
La guerra così lontana dalla vita delle donne che cerca non poi gli obiettivi ed è qualcosa anche di molto bello da osservare
Anche nelle situazioni più complicate anche sotto le bombe di teneri fiori sul tavolo di mandare avanti la vite e di pulire le lenzuola anche quando non c'è l'acqua
è qualcosa che credo inevitabilmente ti porta a pensare che son due mondi diversi poi non so se sia effettivamente così non voglio neanche scadere poiché il mito della donna pacifica la donna buona che poi
Non è neanche questo però ripeto sicuramente forse un tentativo a partire più che da racconto secondo me sarebbe bello anche vederlo proprio sui tavoli rivedere nei processi di peacekeeping vedere le donne i tavoli ci sono stati casi in Siria di donne
Chi è dopo aver vissuto per anni sotto attacco dell'esercito siriano sotto attacco di duecento milizie jihadiste diverse a un certo punto hanno fatto cartello ma per un banale motivo perché non c'era elettricità non c'era l'acqua
E quindi hanno fatto cartello sono riuscita a fare un gruppuscolo riuscite a mettere d'accordo venticinque milizie che litigavano tra di loro e hanno fatto un miracolo
Piccoli tentativi sono anche piccole star secondo me molto belle molto però anche che danno una speranza che danno di via chi forse se iniziamo a ribaltare un po'gli schermi usciamo dallo schema della contrapposizione bianconero giusto sbagliano in soccorso al resto questo ASPA
E tocca che dice marcate cercare di aggiungere donne nei tavoli del Gozzi Alis diventa fondamentale
Perché tu a vedi proprio che chi arriva una un punto di vista diverso e quindi arricchisce invece oggi sono davvero poche le donne tavoli negoziali se pensi che l'accordo di pace tra tra tramite e quindi anche noi diciamo che l'hanno fatto gli americani ma di conseguenza noi è stato fatto direttamente dagli americani con i talebani senza neanche tenere una conto dei diritti delle donne ma anzi sale anche a Veron allo stesso tavolo
Cioè non c'era le donne proprio erano fuori e tu come fai a fare un accordo di pace
Escludo sulla testa delle donne perché a questo punto è stato fatto sulla testa delle donne
Sfruttamento e qui si apre tutto il tema del tetto di cristallo notte lì dov'è non è solo tetto di cristallo nei teatri di guerra le donne sono cioè lo stupro diventa un'arma di guerra per cui tu nemico nel momento in cui conquista del territorio
Dei di in qualche modo cioè più lenti la donna del tuono industriale perché quello è un gesto di umiliazione e quindi le donne subiscono queste violenze
E e quello attiene ovunque
Però ecco accanto alla narrazione antiretorica delle donne chi peraltro orienta poi anche come dire sentimenti di ripudio della guerra
Io vorrei anche vedere più donne in tv
Sui giornali sociologa e storiche Economist perché analizzano le cause che scatenano le guerre come fare a guadagnare terreno anche in questo ambito ma mi sembra che sia scusate se parlo un attimo ma siccome volati i pugni
Allora a me sembra che siano stati fatti passi da gigante in parte si è perché ormai le donne in televisione ci sono
E fanno anche cose che una volta erano proibite alle donne non perché ci fossero delle regole scritte ma perché era un fatto culturale
Cioè le donne di sera non non producevano i telegiornali perché ci dovevano essere solo gli uomini io ricordo che quando sono stata chiamata il TG uno a fare telegiornale di alle dieci di sera
è stato scritto sui giornali cioè io ero una notizia capisci c'è perché era impensabile che negli anni Ottanta una donna conducesse
Di sera che se lei le notizie ecco cioè già questo e e comunque le redazioni dei telegiornali per esempio erano solo di uomini e io ricordo al TG uno negli anni Ottanta c'erano centocinquanta giornalisti in redazione c'erano cinque donne ecco cioè la percentuale era era questa e gli Esperti erano da intervistare no esclusivamente uomini oggi nonostante ancora si potrebbe fare di più però non hai più questa percezione le redazioni sono piene di don le gli esperti che comunque parlano abbiam visto adesso in piena pandemia in questi due anni Livia Rollo che che certo della nonché di loro però insomma abbiamo scoperto che esistono anche lì virologa licenziate
Prima sembrava che non ci fossero licenziati allora è molto meglio cioè quindi sono stati fatti tanti passi in avanti certo bisogna farne di più
Però invece ben nei teatri di guerra immobile ancora tutto maschile questo
Invece ci li ha visti prima Tiziana diceva ma distorsione al ovviamente diffondono anche i fichi news possono invece diventano strumenti sociali ipoteca sta per trovare infrangere ancora quegli stereotipi quei pregiudizi che esistono ma sarà tutto in quest'ambito
Sulla base della tua esperienza si può caste social sono sono molto diversi nel senso che diciamo il
Sono due strumenti prettamente digitali e quindi cinquestelle accomuniamo poi il pulp caste è una cosa che che
Chi è tornata che funziona che a un pubblico che è cresciuto immensamente durante la Panini era era già enorme nel mondo anglosassone il Daily del New York Times il podcast quotidiano del mio Artan essa fa più ascolti di quante
Di quanti di quanti così emendata in Brasile il il giornale del mondo in ad un sasso era un era un fenomeno enorme in Italia ha avuto una crescita esponenziale durante la pandemia ma non ha veramente praticamente nulla di nuovo podcast Ciampi un radiodramma e poi casta una è è un un racconto in audio diciamo che cerca che ha la caratteristica di essere on demand e quindi anni nonna
Diciamo che sia un racconto che il più possibile duri un po'nel tempo quindi anche se racconti una notizia con un taglio che la rende viva per più di alcune ore o di un giorno
E che uno possa ascoltare quando vuole mentre in macchina va lavoro torna dal lavoro in pausa pranzo fa lavastoviglie
Però il concetto del Poggio casta eh
è una non no non è interattivo il podcast e non ha veramente uno strumento che è tornato pre prepotentemente Macchi assomiglia ai ai ai radiodrammi socia la hanno la
Caratteristica fantastica che chiunque dal nulla può costruire qualcosa se Serse capace di usare questo strumento ma sono estremamente caotici quindi la confusione che si crea e che si è creata anche sulla anche sulla guerra con notizie contro notizie video ogni volta diciamo più o meno l'ormai siamo abituati da quando da quando i social sono così importanti nella vita di tutti noi e da quando sono anche una fonte giornalistica obiettivamente importantissima ma che va sempre
Guardata imprudenza con attenzione con spirito critico abbiamo anche visto
Diciamo manipolazioni incredibile che raggiungevano anche appunto l'edizione delle venti dei telegiornali in cui sui social finiva oggi di un videogioco scambiato per un raid
A americano e ormai visto che l'abitudine prendere su Twitter un sacco di notizie ti ritrovato il videogioco scambiato per un raid americano come prima notizia del telegiornale
Quindi è fuggito
Ecco
Volevo aggiungere una cosa
Rispetto al tema di cui parlavamo parlavate poco fa proprio perché mi è venuta in mente ascoltando tutte voi che a un certo punto diciamo su
Sul su come sulla sul ruolo che possono avere le donne si insiste una visione femminile diversa
Sul
Le conflitti le sue possibili risoluzioni dei dei conflitti a un certo punto io proprio un podcast ho fatto una puntata su
è un ponte a scala capperi caratteristica di raccontare storie quindi si sta sull'attualità si staranno sulla notizia ma cercando un protagonista e raccontando un po'con con questo taglio così essi si racconta notizia raccontando anche una una biografia a un certo punto prima che iniziasse la guerra in un treno ha fatto una puntata lunga sua Riley sulla Super K del intelligenza americana
Che anche un po'la stratega è stata un po'la stratega della fase antecedente alla guerra in cui per la prima volta dalla crisi dei missili l'Intelligence americana reso pubblico praticamente qualsiasi cosa scoprisse raccogliesse sul campo ed era appunto
Una strategia per cercare di anticipare qualcosa su cui Vladimir Putin sappiamo essere molto bravo cioè la disinformazione che passa anche per i Bot per il sociale
E la strategia era diciamo tutto perché altrimenti Putin sarà capace di far passare l'inizio di questa guerra non come una scelta immotivata
Della non come la decisione di invadere da parte dell'esercito russo ma come se di ci fosse un casus belli che è una provocazione e una gravissima una gravissima azione dell'esercito ucraino
Per esempio a un certo punto a ridosso del ventiquattro febbraio iniziano a circolare on line questi video in cui si vedono dei finti insomma schizzi si spaccia un video per dei soldati ucraini pronti a gettare questi cilindri di cloro quindi un'arma chimica contro delle popolazioni del Donbass
La strategia di aprile in sei anticipare tutto dicendo era già uscito sui giornali settimane prima
Pensiamo che ci possano essere una fetta di USA un'operazione Force legga come vengono somma quando si sì sì sì fingere
Una causa provocata dall'altra parte per poi poter intervenire
Era già stata era già stato raccontato dall'Intelligence occidentale che ci sarebbe stato questo video Fake e quindi quando c'è stato era evidentemente depotenziato
Alla fine di questa puntata in cui racconta la storia di questa donna che la è la prima volta che c'è una donna capo diciamo della al al vertice che sovrintende tutte le agenzie di intelligenza americane
E lei è una storia tra l'altro pazzesca insomma molto originale
E la crisi racconta questo questo episodio che anch'gli americani tra le due guerre si rendono conto che la loro intelligenza troppo frammentata e non funziona perché non c'è uno scambio di informazioni perché non c'è uno scambio di dati perché ci sono
C'è moltissima competizione fra le varie agenzie e quindi non si dicono le cose anche quando potrebbero essere utili a prevenire delle minacce alla sicurezza degli Stati Uniti
Pur di fare bella figura gruppo gli uomini ovviamente contro un altro gruppo di uomini pur di poter dire che l'avevo detto dimostrare di avere ragione
A un certo punto si decide una grandissima riforma
Sì diciamo
è la fine di tutte queste agenzie che verranno riorganizzate per creare poi la CIA
E ha
Mettere insieme gli archivi le informazioni gli strumenti le tecniche le pratiche in tutte queste agenzie e poi riorganizzarlo in un unico grande sistema e anche in un unico grande archivio il governo americano decide di mettere
Sole donne
Con una giustificazione che è stato un segreto nati è stato per molti anni poi gli americani hanno questa abitudine che con un numero di anni diverso a seconda di quanto deve essere segreto quel segreto ma dei si criptano quasi tutto quindi è diventato pubblico anche questo documento il Governo degli Stati Uniti dice ci mettiamo solo donne a fare questo passaggio
Un po'perché gli uomini hanno fallito perché per le competizioni interne è andato tutto storto
E c'è un passaggio secondo me molto bello molto significativo che perché gli uomini si ossessione hanno perché gli uomini della nostra Intelligence si fissavano con un nemico quindi magari per un'esperienza si ossessionava non su un dettaglio e seguivano solo quell'obiettivo per sempre senza rendersi conto che intorno a loro succedevano molte altre cose magari anche più rilevanti per il bolognese
Le donne invece hanno la capacità di mantenere lo sguardo d'insieme e di continuare a valutare costi benefici senza entrare in tunnel per cui ormai ti sei messo in testa una cosa sinché non la ottieni non molli
Ciò vorrei ricordarvelo meglio tutto quanto memoria perché secondo me era veramente
Bello pur essendo un documento burocratico però mi sembrava diciamo abbastanza in linea con la questione delle donne tavoli nel peacekeeping ed uno sguardo diverso
Grazie
Manderanno mi avvierei un po'la conclusione di di questa schierata con un ultimo spunto anche guardando proprio al futuro visto che quest'iniziativa è stata pensata anche per lasciare un segno a Monterosso ma non solo quindi invitare alla riflessione poi anche alla vigilanza all'azione all'impegno civico
Sono andate a rileggere più in vista appunto di di questa serata il pamphlet contro la guerra scritto da Virginia Woolf dal titolo le tre linee
Nel quale Virginia Woolf parte proprio da questa visione che citavi tu Marta prima cioè un po'femminista per cui la guerra sarebbe una buon Minio tutto maschile proprio perché il prodotto di un astro certa patriarcale militarista e quindi la domanda che Virginia Woolf si pone eh quale può essere il contributo delle donne la costruzione della pace
E quindi cita queste metaforiche tre ghinee la prima dovrebbe essere destinata a promuovere l'istruzione la cultura delle donne la seconda dovrebbe essere rivolta a spalancare per le donne le porte del mondo del lavoro delle professioni e la terza dovrebbe essere destinata a costruire appunto una sorta di associazione femminile pacifista che lei chiama la Società delle strane
Quindi le strade di costruzione della pace si intrecciano con le vie dell'emancipazione femminile le parole chiave sono appunto pace lavoro diritti istruzione cultura parole che in tempi di campagna elettorale e ci auguriamo che qualcuno prende in considerazione alcuni sto ma se ne faccia carico di questi temi
In modo importante ecco cosa ne pensate di questo intreccio emancipazione e pace sono temi che sono stati ricorrenti nella nostra che che altri questa s'
Era vorrei un po'chiudere con un ultimo giro di tavola anche perché poi so che c'è un ultimo treno
Che tutti devono prendere poi se volete c'è anche un momento dedicato appunto a firma copie quindi per non fare tutto di fretta farei un'ultima riflessione conclusiva anche molto libera vostra e poi saluterà i ecco prego partiamo da Tamar tant'
Da qui ci trovo
Non è facilissimo
Penso a una chiacchierata fatte di recente proprio in Ucraina con una ricercatrice molto giovane molto in gamba che sta lavorando e ha lavorato sul
Sull'uso dello stupro come arma di guerra nel conflitto tra i no partire dal due mila e quattordici e spesso non viene ricordato ma la guerra in Ucraina c'è dal due mila quattordici
Lei ha stavamo parlando ovviamente di violenza stampa però a un certo punto ci siamo trovati a dire la guerra
Però con mentre stavamo ovviamente elencando le tragedie a cui le donne civili erano sottoposti
Ci siamo anche dette però
La guerra è anche un catalizzatore conflitti sono anche catalizzatori di cambiamento
Quindi se vogliamo guardare anche chiudere anche con una speranza c'è sicuramente commesso come s'è già successo anche in altri conflitti pensiamo anche alla alla Sapienza anche la seconda guerra mondiale
Dopo viene un momento in cui la ricostruzione il processo di pace inevitabilmente passa attraverso anche il coinvolgimento delle donne e tendenzialmente ci si auspica passa anche attraverso il miglioramento dei diritti delle donne ora nel caso Afghanistan purtroppo però visto che non è assolutamente così questo quindi questo non vale assolutamente per tutti i conflitti non è detto che sia così
La speranza è che i russi ovviamente ed è la ragione anche per cui continuare a dare voce civili alle donne agli uomini anche ci Sacchi gli uomini sono civili e ai più fragili è fondamentale è fondamentale anche per uscire da una logica appunto di contrapposizione
Di giusto o sbagliato bianconero nemico amico che poi si trascina per generazioni e generazioni perché inevitabilmente l'odio di tutti i conflitti che passa attraverso la religione che passa attraverso i gruppi etnici
è banale dirlo ma è così che si trascina per secoli
E provoca danni e già lo si vede anche in Ucraina adesso nei bambini
L'odio creerà appunto il nemico l'odio è ovvio che quando c'è una guerra c'è odio e c'è però è qualcosa che bisogna tenere
Molto sotto controllo e dissi parla appunto del discorso che facevi dell'educazione che passa ovviamente attraverso la scuola ad esempio adesso l'ASP arantxa è che con la ripresa della scuola nonostante conflitto comunque anche i bambini possano tornare una dimensione che non è quella di vedere solo i soldati
Di vedere solo la guerra perché riprendano anche
A studiare è molto difficile ovviamente ripeto non in tutti i conflitti succede così speriamo sia così
Tiziana ma io sono convinta
Che
Si debba diffondere una cultura della pace
Cioè che si de e noi giornalisti abbiamo una responsabilità in questo cioè dovremmo contribuire a diffondere nulla c'a lavorare molto sulla pace perché la pace non può essere considerato un sottoprodotto della guerra quindi la conseguenza della guerra hanno perché appunto non è che dopo una guerra viene per forza pace dopo una guerra in genere viene molto più e che rimane appunto come diceva Martha sedimentato rimane lì per lungo tempo
E quindi non è un problema di donne o di uomini perché la cultura della pace deve essere un qualche cosa che tu coltivi sin da piccolo e quindi che deve crescere dentro di te
Poi certo che più diffondi istruzione non solo alle donne banche agli uomini cioè più di fondi emancipazione e sicuramente più avrai una popolo in grado di fare delle scelte ragionate non solo di pancia ma anche di testa perché l'istruzione e quella che ti porta comunque a svolgere e quindi quello è fondamentale e popoli che tengono e donne meno istruite
E cioè certo non vanno molto lontano sono destinati a naufragare miseramente come vediamo l'Afghanistan no qualunque indice dell'Afghanistan né sotto il livello di tutti
Perché è uno di quei popoli appunto dove le donne non contano niente non hanno più diritti con l'arrivo col ritorno dei talebani quindi sicuramente io credo che si debba lavorare su un'idea diversa
Di pace non quindi non non non non è la guerra perché la guerra quando la conosci la oggi lei vittima noi non non puoi a subire il fascino della guerra o no non è pensabile quando la vedi e vedi la sofferenza che porta la distruzione che lascia cioè non può anche cercare di evitarla
Se si ricorda
Quando non sono sospesi Santa
Sono sono molto bassi faccio uno sto per fare uno sforzo diciamo di di
Ottimismo sa di forzatura per trovare un un briciolo di ottimismo ai ai limiti dell'ingenuità mi rendo conto sono penso come avete detto entrambe che questa sia tra l'altro proprio la fase dell'odio nella cioè che e anche abbiamo visto il momento della della grinta della resistenza dell'orgoglio del e
Che sia non so cosa ne pensi un momento in cui si
Sia sia una un momento in cui si è cioè diciamo ciao c'è un
Un rischio Dini cancrena in vista di questo che e appunto quello crescere sul
Meglio che tornino a scuola perché diciamo l'atmosfera cui si abituano i bambini non preme in questo momento sono difficile poi liberarsene che ha eliminato
Il prima parte Chevy
Le le guerre sono però comunque sono stato in alcuni casi catalizzatore di cambiamento guerre mondiali sono anche il momento in cui le fabbriche sono vuote perché gli uomini sono al fronte ci si mandano le donne poi le donne
Si resta amico però sorvolo sappiamo pare essere indipendenti sta facendo
Il sinistro diciamo cercando di vedere qualcosa che che non sia solo orribile che è la a la parte più odio e più grande più ingombrante rispetto alle guerre prova a fare questo sforzo
Anche per l'Afghanistan che è un Paese dove la metà della popolazione e la metà della popolazione vuol dire mente venti milioni di persone secondo tutte le previsioni soffrirà la fame a fiutare tutto l'inverno
è un Paese dove il consiglio religioso dei talebani dopo aver detto un anno fa a che le donne avrebbero potuto continuare a a a studiare quelle che andavano a scuola marzo consiglio religioso ha deciso che dopo i dodici anni non esisterà scuola per belle ragazze dove non puoi allontanarti più di settanta chilometri se sei una donna senza tuo padre e tuo marito
E per le donne che hanno scelto di non sposarsi chiede Vettel non sono la maggior parte in Afghanistan ci sono moltissime donne afgane che hanno continuato a indossare il burqa anche con convinzione durante questi venti a vent'anni
è e lo sappiamo però rispetto nella situazione
Assolutamente clamorosamente disperata in cui è l'Afghanistan ma è anche un Afghanistan ma di ribellioni silenziose zone grigie di scuole femminili che restano aperte durante nonostante il divieto di ragazze che si vestono e si tagliano i capelli si versano da maschio affinché hanno un'età in cui possono sembrare un maschio per andare a scuola di famiglie che rischiano cioè che capiscono l'importanza e si assumono un rischio ovviamente pura di fare andare penali i figli a scuola sono molti di più
Io qualche giorno fa in occasione insomma era stavo scrivendo un un articolo lungo per per l'anniversario della caduta di Kabul parlato questa ragazza che è del a nord est di Kabul
Che si chiama Zara
E e mi ha detto questa frase che comunque mi ha colpito moltissimo
Che siamo lei e della lei alla quattro anni nel due mila e uno Peppe piccola di me a ventiquattro anni quindi sa non sa assolutamente niente di quello che è stato il vecchio mirato al vecchio regime talebano
Per lei la normalità era che i talebani sono un pericolo mettono mettono delle bombe ma sono il passato come potere al Governo che decide le regole
E diceva comunque sono sono tante in alcune zone aggrappa Mazar i Sharif nel nord a Kabul
In alcune parti dell'Afghanistan quelle dove i talebani non hanno un consenso siamo tante e servirebbe un controllore a ogni incrocio
E a ogni palazzo per far sì che veramente nessuno osa a presentarsi in pubblico
Coprendo occupandosi tutta tranne gli occhi lede ragazze che non sono di Shabbat che lascia scoperto tutto il volto nonostante le regole ci sono quindi in il mio sforzo ancora eravamo nel cercare di direi due queste in particolare mi sembra mi sembra
Mi sembra che quella dell'Afghanistan sia decisamente la situazione
Più più disperata un questi questa fase di Zara mi ha colpito molto per il e la capacità di avere un briciolo di ottimismo non stando qui che è molto semplice ma stando agli grazie
Allora io ringrazio Dio per voi davvero
Perché il verbale nel mare magnum nel dire Locri che sta che ama saranno credo portati anche lontano da da tutte le persone qui presenti mi veniva in mente una citazione di Maria Montessori che diceva che spetta alla politica evitare i conflitti ma spetta alla scuola costruire la pace alla scuola all'informazione alla cultura idee quello credo che anche questa sera nel nostro piccolo abbiamo cercato di fare grazie ancora
Vi ringrazio davvero di questa serata ringrazio soprattutto le nostre matrice la nostra conduttrice ecco io mi auguro davvero che torni a casa questa sera
Con uno sentimento diverso con degli spunti Diversi e con un modo diverso da vero di guardare di leggere la realtà e soprattutto con la consapevolezza che nella vita di fronte a dei bivi ha di fronte un diverse può sempre scegliere da che parte andare
Si può sempre scegliere se come testimoniare nel concreto nella quotidiane di ogni giorno proprio il proprio impegno civico
Perché come vi dico sempre insomma non è solamente il sindaco che porta che porta una fascia a tracolla o un parlamentare seduto sui banchi di Montecitorio ma tutti siamo chiamati a dare un contributo nella politica di un giorno perché l'impegno quotidiano l'impegno la Civit cita questo è fare politica e tutti siamo chiamati abbiamo la responsabilità se vogliamo rendere questo mondo un mondo migliore e a fronte di una personale assunzione di responsabilità la possibilità di creare un mondo migliore è possibile cioè diceva Nietzsche un caso anca Azzi un poeta greco che noi abbiamo la tela abbiamo i pennelli abbiamo i colori
Noi abbiamo il mondo la tela abbiamo i pennelli che sono i nostri talenti aveva i colori che sono le nostre mozioni
La nostra l'anima che mettiamo nelle cose che facciamo alcune abbiamo la tela permette nelle per mi colori stanno voi dipingere un mondo migliore sta a noi dipingere il paradiso per rintracciare quindi io vi lascio con questa suggestione soprattutto col desiderio davvero che da questa sera se vogliamo un pezzettino di un mondo migliore lo possiamo creare tutti insieme grazie e apprezzo