Atreju 2023 - Presentazione del libro "L'Italia del miracolo" a cura di Francesco Carlesi

Cioè di storia perché si parla di personaggi incredibili che hanno fatto grande l'Italia per niente il titolo e L'Italia del miracolo Federico Caffè Amintore Fanfani
Felice Ippolito Enrico Mattei e questa è la sala delicata Mattei qua fuori vi invito a godervi la mostra dedicata Enrico Mattei
Dom Donato Menichella Costantino Mortati Adriano Olivetti quando si parla di Adriano Olivetti mi viene in mente che pochi giorni fa in Aula alla Camera
Nel dibattito sul salario minimo dibattito molto aspro ma ma anche in realtà molto interessante l'abbiamo da tra i vari punti
Del nostro mandato parlamentare al governo Meloni abbiamo finalmente messo nero su bianco la partecipazione degli utili
Per gli operai alle in prese è una un tema che la destra ha sempre portato avanti che unisce finalmente anche più sindacati
E quindi Adriano Olivetti a materialmente portato avanti il modello partecipativo in molte delle sue aziende da ebrea in poi la comunità Olivetti il modello Olivetti
è una lezione di storia molto importante che va studiata che va tramandata ma contemporaneamente anche una lezione per il presente
Avete sentito parlare del Piano Mattei tra l'altro la prossima settimana inizierà un iter molto lungo che porterà il piano Mattei prima in Aula al Senato e poi in Aula alla Camera ma poi soprattutto dove il piano Matteo dovrà essere materializzato cioè nel continente africana
Ma è una lezione per il presente quando parliamo di autonomia energetica
Quando parliamo di rende finalmente di nuovo grande la nostra nazione che si deve smarcare da interessi che negli anni l'hanno vista
Essere sottoposta a leggi assurde a logiche assurde e non che non che non ha mai avuto governi che hanno posto al primo posto l'interesse dell'Italia
Quindi vi invito a seguire questo dibattito che verrà moderato dall'amico Luca Telese insomma giornalista Atreju io me lo ricordo tanti anni fa quando presentò in anteprima o io fui il primo a Massa o ebbi l'onore di presentare per primo Cuori neri un libro che presente credo negli scaffali di ogni militante di Fratelli d'Italia e non solo perché è stato il primo ad aver messo nero su bianco le storie dei ragazzi assassinati
Dall'estrema sinistra un libro Prato scritta da una persona non del nostro ambiente quindi che vale poi in termini scientificità assolutamente oggettivi quindi di questo tenete ne rendiamo sempre atto come giornalista libero da schemi
Quindi ti passo la parola anche per la presentazione dei dei nostri ospiti
Buonasera a tutti
Non potevate farmi regalo migliore che invitarmi a questa presentazione e con questi ospiti ci sono generazioni diverse Alessandro ci sono punti di vista diversi
Però c'è anche un grande dilemma
Che da un lato vediamo e torniamo alla grandezza di quella stagione
Degli anni sessanta che sono un punto di arrivo all'Italia che in macerie esce in macerie divisa dalla guerra arriva miracolosamente unità ed vincente nel boom economico
La seconda cosa e che come band si capisce da questo libro che tra l'altro è scritto bene cioè sono non solo dei ritratti documentati ma hanno tutti un taglio hanno tutti una Bella agilità di lettura e di scrittura dunque
E che ci sono persone che vengono tutti da una forte identità e tutte diverse
Non so poi dopo ci dirai come Aire selezionato ovviamente queste personalità però il punto interessante e che tutti hanno una forte identità ma tutti hanno un un gravissimo per diversi motivi attaccamento all'interesse nazionale quindi la convergenza di personalità diverse nel miracolo del boom
Non è dato da un sacrificio da una diminuzione da una cancellazione ognuno entra portando il suo bagaglio le sue tradizioni mirabile ovviamente il primo saggio suo uliveti che non potrebbe essere
Una personalità più complessa e viene da una famiglia ricche gli consente di essere dentro il Lessico famigliare mi dalla di Natalia Ginzburg
E si arruola volontario a Caporetto ma come dice Natalia e goffo in quella divisa e poi diventa l'uomo che acquisisce una delle più grandi compagnie americane la Underwood addirittura ipotizzare che possano essere quello uno dei motivi di di una sua morte per certi versi misteriosa
Allora quelli quindi entriamo dentro di questo dibattito io non voglio dilungarmi con diciamo tre interrogativi che porre a tutti e poi uno darò una palla il primo è che questa è stata una grande costruzione che è arrivata da un grande sentimento plurale
E da una grande idea comune di nazione che univa storie diversissime fra di loro come quelle dei propri protagonisti che sono raccontati in queste pagine dall'altro però noi stiamo vivendo in un tempo in cui questa cattedrale
è arrivato al punto di rottura crollano le infrastrutture quella meravigliosa autostrada che ha unito l'Italia adesso marciò su uno su due corsie i ponti sono usurati Morandi è venuto giù
Cioè commesse il bisogno di un nuovo inizio
Sia proprio testimoniato dal fatto che questo tempo è arrivato ai suoi limiti di scadenza massima quindi vorrei chiedere proprio a Francesco ovviamente avendo molte cose
Fra cui scegliere spie dacci proprio la mappa che ti ha guidato la scelta sembra ottima perché tutti hanno un filo si passano il testimone giocano in diverse specialità
Portano un elemento di eccellenza sono tutti uomini che hanno un fortissimo Preto terrà intellettuale sensori
Questo retroterra non sarebbero loro stessi ma poi hanno anche una grande capacità di azione e ovviamente anche qui Olivetti e la sintesi
Allora come lei tracciato la mappa di questo libro e soprattutto si sente forte ovviamente alcuni parte esplicitata
Proprio l'idea di un raccordo cioè tu immagini questo questo almanacco come è un abbecedario per i tempi moderni non è scritto per rievocare il passato ma come uno strumento per il tempo futuro immagino
Grazie a tutti voi grazie a Fratelli d'Italia per aver dato spazio a questo libro
Che ci tengo a precisare nasce nel quadro dell'istituto Städel partecipazione un istituto fondato assieme ad Alessandra Morese che ha proprio questa intenzione quella di recuperare la storia lo studio storico lo studio Complesso se vogliamo di unirla un pochino con l'attualità perché noi sappiamo che dalla nostra lettura del passato poi può derivare anche uno spunto per il presente
Quindi perché scegliere tutte queste figure molte diverse tra loro con un retroterra culturale appunto diverso con posizioni politiche diverse io ho provato a trovare alcuni fili conduttori di tutti questi personaggi quindi stiamo parlando appunto di Mattei di Olivetti di Fanfani di Costantino Mortati
Ad esempio l'idea di libertà
Io quando insegno storia nella nella mia piccola realtà chiedo agli studenti cosa intendono per libertà non perché voglia fare il professore un po'all'attimo fuggente
Ma per far capire che nelle epoche cambia il significato stesso che si dà ai concerti e tutti gli studenti mi rispondono libertà e fare quello che io voglio non essere limitato
Ecco per i protagonisti dell'Italia del miracolo la libertà non era quello ma era una libertà di fare di costruire aveva senso sera responsabilità se era dovere parole scomparse dalle assicuro litigo dallo dal dibattito pubblico
Il dovere era fondamentale per loro
Dovere di rappresentare qualcosa di più grande che loro stessi o il profitto ma rappresentare una storia
Il presente per questi personaggi è collocato appunto all'interno di una scia dove c'è il passato e c'è il futuro quindi un grande passato da recuperare dare interpretare se vogliamo
E quindi una visione che sicuramente non può andare di pari passo alla cultura della cancellazione dei nostri tempi e il futuro
Il futuro il dovere di lasciare qualcosa alle generazioni future una continuità che non si spezza questo l'interesse nazionale questa e la comunità non a caso noi oggi secondo me l'abbiamo dimenticato il risultato
è una crisi una crisi gli ad esempio demografica non c'è più quella gioia i tramandare di continuare anche una comunità con tutti i sacrifici
Che questo comporta
Non è mai non ha mai voluto mettere quasi volutamente persone che sono dentro la storia della destra tradizionale come se avesse voluto proporre no un un florilegio di storie diverse
E Emanuele colleghi
Esattamente diciamo che non l'ho voluto fare anche perché sempre insieme ad Alessandro abbiamo scritto un testo oltre la destra che ha dedicato proprio ad alcune figure della destra politica del dopoguerra che abbiamo riletto anche lì con tutte le loro complessità questa parola mi piace particolarmente perché oggi il Governo la politica la cultura dovrebbero provare a recuperare questa parola la complessità quindi quando i social e tutto ciò che concerne e che riguarda i social
Tendono a livello semplificazione e impoveriscono anche la capacità critica dei giovani a cono vogliamo fare uno sforzo diverso quindi abbiamo provato
A muoverci su un terreno diverso su personaggi che non appartengono alla storia della destra politica eppure secondo me
Oggi possono e devono essere recuperati proprio dalla destra perché Adriano Olivetti
Che valorizza il territorio valorizza il lavoro Enrico Mattei che porta il messaggio italiano quale modello sociale non solamente energetico ma sociale di marca tricolore in giro per il mondo ad esempio appunto in Africa tema fondamentale ancora Fanfani
Che elabora un modello misto
Che non è sicuramente assimilabile alle visioni comuniste e tanto meno quelle però di un liberismo sfrenato del mercatismo ecco queste sono tutti spunti secondo me che oggi possono e devono essere ripresi da chi ha a cuore la comunità e quella è la destra politica
La sinistra secondo me siamo sempre nel mio parere personale che può essere anche smentito però è appiattita su una visione individualista dell'esistenza
Tant'è vero che troviamo l'estrema sinistra che va a braccetto con le grandi multinazionali del capitalismo globale
E c'è un libro molto importante pubblicato recentemente capitalismo Walk che denuncia proprio per proprio questo come dal dibattito pubblico e politico che dovrebbe coinvolgere tutti noi
Si sta cedendo sovranità democrazia ai grandi complessi multinazionali aventi come Blackrock sono loro che portano avanti queste battaglie le battaglie dell'inclusività della sostenibilità
E stanno diventando loro gli alfieri del dibattito pubblico e questo professore che appartiene alla sinistra politica denuncia questo si sta svuotando la democrazia il ruolo dei corpi intermedi che sono i partiti che sono le famiglie si stanno svuotando non danno più orizzonti di senso noi abbiamo recuperato invece questi personaggi anche per dare un po'la sveglia se vogliamo al panorama dei nostri tempi e provare a dire recuperiamo tutto questo il corpo intermedio e la sfera associativa in cui l'uomo impara a vivere con gli altri la famiglia in questa fondamentale va recuperata e poi l'ultimissima battuta che a me piace parlare ma poi tolgo spazio si parla oggi in economia e gestione delle imprese appunto di inclusività di diritti di capitalismo degli stakeholder quindi un capitalismo buono
Che guarda tutta la comunità guarda addirittura al mondo fa delle battaglie per il mondo per la pace nel mondo per i poveri ecco invece il vero capitalismo degli stakeholder la vera sostenibilità era quella che realizzavano Mattei Olivetti era quella del ma del
Modello di Olivetti che valorizzava il suo territorio
Quelle sono le filiere corte che devono ritornare quello è un modello vincente e che era anche all'avanguardia sul piano dell'innovazione Olivetti che fa il primo personal computer
E quant'altro e poi è l'esempio che si può coniugare il valore della comunità
Il valore della partecipazione il valore della cultura perché la Olivetti aveva il record di biblioteche nelle aziende lo si può coniugare col massimo dell'innovazione per me non può esserci il messaggio più attuale di questa
Molto interessante commenta
Sa già chi ha letto il libro
Allora felice Ippolito in questa storia e un nome che in Italia è sempre legato ha un'espressione nove il papà del nucleare
Però si scopre in questo ritratto che anche lui un figlio della complessità intanto è un personaggio di congiunzione fra altri dei protagonisti di questo libro no nasce dentro la costola quindi della storia dell'ENI dell'Olivetti dentro quella cultura no una sorta di cultura comune
Allo stesso tempo egli stesso è un liberale viene dal mondo Pannunzi hanno riesce a scrivere
Sulla prestigiosissima rivista che la madre i tutto il dibattito sulla modernizzazione ad esempio fa nasce la grande stagione che poi porta alle nazionalizzazioni e all'ENEL
Du
Dunque è molto bello vivere qui seduto fra di noi suo figlio che è un professore ma ovviamente
E anche un testimone di questa storia complessa che è fatta di relazioni
Che fatta di affetti che fatta di scintille no di continuo intersezioni fra opportunità che in quel tempo
Facevano nascere e costo dicono grandi profili intellettuali allora un applauso per Benedetto il Polito e soprattutto
Come lì come è stato leggere questo ritratto
Di suo padre inserito in questo contesto e anche con questa ambizione dichiarata da Carlesi cioè riscopriamo l'attualità e usiamo questa lezione come uno spunto uno stimolo per i presenti
Ma intanto grazie per lì per l'invito sono io che sono veramente grato essere qui e e devo dire che mi emoziono un po'non soltanto perché appunto un protagonista di questo libro mio padre che è stato una personalità familiare a cui io sono stato particolarmente legato
Ma per in ragione proprio anche del del dialogo che ho avuto con lui perché l'uomo che distanziava da me una generazione mezzo quindi poteva essere mio nonno come dal punto di vista anagrafico
E quindi ho misurato sempre con lui anche delle delle diversità dal punto di vista della impostazione culturale eccetera cioè ho sempre percepito quello che Francesco diceva poco fa cioè che quella eredità
Quel tipo di grandissima genialità che condivideva con gli altri protagonisti di questo libro potevano essere tutti degli elementi traducibile anche in visioni molto diverse rispetto a quelle appunto del mondo liberale in fondo il mondo che anche precedeva la seconda guerra mondiale su cui lui si era formato
Da questo punto di vista
Insomma vedi non può tornare i conti ecco ad essere il perché c'è un punto molto importante che secondo me è veramente è l'obiettivo che questo libro permette di dare ai ai lettori che si possono confrontare con queste personalità
Vale a dire che
Spesso noi i se li conosciamo questi personaggi lì filtri amo attraverso delle impostazioni che ci vengono da una certa storiografia ad una certa visione spesso molto riduttiva in realtà io posso parlare attraverso mio padre un po'del tratto comune di queste diversissime personalità
E e si tratta di un combinato disposto tra due elementi che sono un punto chiave di tutta la cultura occidentale cioè la il riconoscimento dell'individualità come elemento portante
Come capacità di contribuire direttamente personalmente al bene comune mettendo a disposizione della collettività le proprie capacità al proprio impegno la propria cultura
Ma dall'altra anche sentire questo spirito nazionale cioè avere un obiettivo che esce dall'orizzonte ristretto
Del proprie ambizioni dei propri risultati che ovviamente ci sono sono legittimi ma che non rappresentano l'anima di fondo
Il mio padre questa era fortissimo perché anche dopo le vicende che l'hanno portato un po'in analogia non tragica come Matei ma certamente nella stesso onda d'urto a dover vivere per la prima volta in questo in questo in questa nostra nazione in questo Paese il dramma di un carcere ingiusto
Poi la riabilitazione Luino si perdeva mai d'animo perché i suoi ideali andavano molto oltre se stesso il proprio interesse anche il proprio interesse fisico c'è anche il proprio la propria salute personale e quindi questo eroismo è è qualche cosa che veramente bello riscoprire in questa luce anche perché veramente la nazione poi che cos'è alla fine
La nazione diciamo così la motivazione profonda che sta nell'intimo e nell'animo di ogni persona e il nostro sentire la comunità come parte di noi stessi
E in uno dei grandi fondatori dei movimenti nazionalisti europei Maurice Barrès diceva che la nazione si scopre nelle onde profonde della propria anima
Allora quando l'impegno personale animato da queste idealità
La nazione diventa la comunità diventa il motivo specifico per cui si intraprendono le battaglie si vivono i propri dolori si matura il proprio eroi e proprio la capacità eroica
E e poi anche si stanno posso sopra diciamo così sopravanzare superare le i sacrifici che tutto questo comporta ricordiamoci sempre un fatto importante che il nostro la nostra nazione Enrico Corradini la chiamava una nazione proletaria
E nazione proletaria voleva dire per l'una cosa molto precisa
Che è facilissimo non avendo materie prime non avendo risorse naturali importanti diventare preda di capitali stranieri preda di interessi internazionali
Per cui una nazione proletaria deve sviluppare fortissimamente il proprio senso dello Stato deve avere la capacità di attrezzarsi con l'autonomia energetica ma anche con l'autonomia politica in senso generale
Per diventare forte davanti a quello che accade nella competizione soprattutto di oggi che sempre più mondiale
Quindi il senso dello Stato come senza dall'appartenenza comunitaria comune eredità che si trasmette come qualcosa che noi contribuiamo con il nostro piccolo nostro grande contributo edificare
E veramente diciamo l'asse portante della della cultura che io ho respirato a casa e del modo esemplare che ho visto diciamo così concretizzarsi una cosa importante che mi piace ricordare mio padre ha molto anziano e lui continua a fare un sacco di consulenze alla Protezione civile certo
E io da ragazzino di chiedevo papà ma chi te lo fa fare insomma no nelle condizioni di salute faceva fatica e mi diceva ma sai io sono andato a vent'anni in guerra sono stato anche De Corato
Ed era molto orgoglioso di questa cosa
E diciamo io ho sempre servito lo Stato per cui non mi interessa altro che fare questo perché questa è la mia vita è la motivazione e se devo morire voglio voglio morire mentre che sto lavorando no
Ma questo è veramente il risultato è uno di una persona anziana che però si costruisce nel tempo si costruisce con il fatto che le soddisfazioni non sono l'ottenimento immediato di risultati
Ma tradurre i sogni in realtà in grandi ideali e questo dobbiamo impararlo perché è l'unica risorsa che abbiamo siamo negli stessi
Professore Ippolito volevo chiederle supplemento sul nucleare
Che sicuramente Progetto del nucleare
Molti di coloro che sono in questa opera non pensa ma non sanno ma non per colpa loro che l'Italia era all'avanguardia in quel momento e invece nell'ultimo mezzo secolo ha lavorato sul rimessa delle centrali francesi ora lo concepiva veramente come una risposta quella massima Corradini Anna
Cioè l'Italia proprietaria deve darsi uno strumento tecnologico d'avanguardia
Per non essere dipendente dagli altri allora lui mi diceva sempre quando in Toscana passeggiavamo nella nostra amatissima perché io poi ho ereditato anche questo amore per la per il senese per la Val di Chiana eccetera lui diceva sempre vai un vedi che bel bellissime questi paesaggi
Io però non sopporto di pensare che l'Italia sia soltanto il bel paese cioè e vedeva questo modello perfettamente italiano di avere un del Bel Paese manca anche un Paese produttivo attivo che fa che si ingegna che che che porta avanti anche all'avanguardia delle frontiere data dalla nostra genialità
Se eliminassimo diciamo i di fettucce che conosciamo questo potrebbe funzionare mentre e quindi Rispoli lui negli anni Cinquanta era un geologo non era un fisico
Sì inventò capì che c'era questa possibilità per l'Italia
Anche ovviamente nei rapporti personali che aveva con Mattei anche con Olivetti eccetera
Capì che c'era la possibilità di sviluppare allora era veramente stavamo parlando era molto più distante la fissione nucleare a scopo pacifico e naturalmente energetico di quanto non lo sia oggi la fusione
Lui era convinto che si potesse investire in questo ambito energetico perché il nucleare
E non richiede di a vere
Come dire come nel rilevare nell'idroelettrico avere ovviamente tanti fiume o come nell'eolico avere il vento cioè le risorse naturali che se ce l'hai le usi fin quando puoi il nucleare si può sviluppare in maniera industriale in maniera scientifica
E si inventò questa grande campagna è battaglia per sensibilizzare ovviamente in un dopoguerra ancora molto legato ancora più di quanto lo siamo noi oggi a l'esito bellico del nucleare
E riuscì negli anni Cinquanta creare il Comitato nazionale di energia nucleare poi a farsi dare dalla politica
Il il il il potere per poter mettere in campo diciamo e organizzare quello che oggi è l'Enea sostanzialmente e naturalmente incontrò però subito e questo è l'altra parte del nostro della nostra nazione l'il lo scontro con tanti interessi internazionali e i di cui l'Italia era molto vulnerabile naturalmente
Si tentò anzi riuscirono anche in parte di boicottare e fare fuori questo progetto pensate che fu condannato al ventidue anni di reclusione perché aveva distribuito tre diciamo così che Holbrooke sur del del che Nena e perché aveva utilizzato una campagnola in una quindi fu proprio costruito poi tra l'altro ebbe ebbe la grazia naturalmente successivamente m'quando ormai il progetto nucleare era stato completamente
Abbandonato boicottato e quindi poi una vicenda lunga magari una in un'altra occasione non voglio adesso dominare tutta la scena perché personaggi del libro sono molti però certo
Coraggio abnegazione capacità di portare avanti con impegno anche i come delle proprie convinzioni e soprattutto totale incorruttibilità
Perché se tu voi maneggiare queste cose questi progetti e sei una persona che chiaramente si fa facilmente orientare non è possibile più come dire a andare avanti una cosa interessante è che ha settantotto anni si è inventata l'Antartide perché ha capito che si poteva l'Italia poteva essere all'avanguardia nelle nelle missioni in Antartide
Tanto che poi oggi continua questa attività dell'Italia e non solo non sinceramente in che misura lo stiamo facendo
Ma lui ancora settantotto anni settantanove anni sognava che potevamo essere grandi in altre cose quello che si potrebbe chiamare un manager mentre della industria nazionale insomma figura credo da riscoprire
Bene allora professor Gianni sicuramente ci sono già tanti spunti quello che abbiamo detto adesso non ma
C'è un tema no che l'Olivetti poteva diventare la Apple avendo elaborato il primo computer
Personal computer inventato al mondo Mattei ha partorito Leni che ancora adesso è una la più importante multinazionale italiana nel mondo dall'atto il cammino dell'energia
E dalle nazionalizzazioni nata all'ENEL abbiamo un grandissimo grandi si eredita dell'idroelettrico poi non si è più costruito nulla
Perché fra l'altro nella leggenda popolare qualcuno pensa che il Vajont sia una dica che è crollata invece è una montagna che cadde dentro un bacino costruito Madrigal la dichiara essere però da allora per fare una centrale
E l'iradiddio sembra che sia un crimine quindi sono tutti dei sognatori
Sono tutti dei pionieri sono tutti degli intellettuali che hanno una passione civile che animarono Progetto ma lei con la sua esperienza che cosa ha visto che può essere ripetuto di questi modelli così
Legati anche alla storia degli anni sessanta
Ma
Direi in sintesi che tutto quel periodo e tutte le persone che hanno lavorato in quel periodo e lo spirito di quel periodo
Non è affatto morto e continua a vivere anche adesso
Credo che la strinse Igna mento più più forte dato dalla dall'analisi di questi grandi personaggi che avevano un minimo comun denominatore
Sapevano mettere il cuore oltre l'ostacolo non avevano paura e sapevano stare quindi la capacità di
Fare delle cose anche a rischio della propria vita come che è accaduto anche a rischio della propria libertà
Per un bene comune e per un'idea comune che poteva essere quella
Dell'Elettronica o quella dell'Energia quella del nucleare o quella di un modello costituzionale diverso l'idea quindi che si può fare se si ha il coraggio di fare questo naturalmente era era possibile grazie a una classe dirigente e molto formata dà un'idea del lavoro quotidiano che non prevedeva incerto solo le quattro giornate la
Ora tira ma prevedeva di lavorare sette giorni a settimana come immagino il Papa facesse per tutto il tempo necessario per arrivare all'obiettivo quindi il messaggio è che queste Italia degli anni sessanta che è un'Italia certamente chiamata Italia del miracolo ma è soprattutto unitaria del lavoro
E questo tipo d'Italia del lavoro c'era non solo nei personaggi che sono descritti magnificamente nel libero ma centri anche italiani in tanti distretti industriali in tante aree di produzione
Di Cordova è sempre in quel periodo
Nascevano industrie in grado di trasformare modelli di consumo e nascevano industrie in grado di trasformare con le innovazioni modo processi produttivi noi siamo stati un esempio in quegli anni
Di grande successo esempio che ci siamo portati avanti anche negli anni settanta solo per fare un altro caso estremamente interessante nel mille novecentosessantasette un nostro fisico Fagin si trasferì negli Stati Uniti e nel mille novecentosessantanove
Costruì il microprocessore e dal microprocessore possiamo dire che la grande rivoluzione del mille novecentosessantotto è stato il microprocessore
E il microprocessore ha cambiato la vita tutti ed è firmato comunque da un fisico italiano che è andato all'estero mi ha collaborato per andare a costruire quella che poi sarà internet quindi un mondo poi per Rita me lo ricordo era un mondo effervescente era un mondo dove si facevano l'autostrada era un mondo che si basava su una chiara Trier sia che era data dalle infrastrutture pubbliche era il mondo dall'Autostrada del Sole l'idea che si potesse fare qualche cosa
E si potessero fare ponti
L'idea che il ponte era possibile ed era esattamente il contrario del muro il ponte era un'unione da una parte all'altra certamente non c'era un Montalbano tappa e tutto ciò che frena in qualche modo l'innovazione e modernizzazione
Era una cultura innovativa
E questo credo che faccia parte del DNA del nostro Paese nonostante tutte le difficoltà che abbiamo visto anche leggendo le vite di questi grandi uomini ma se avessimo letto la vita
Dell'uomo che costruì la Same quindi un'azienda di trattori con l'idea che da piccolo poteva bucare quella montagna poteva creare questa macchina in grado di aiutare il lavoro degli agricoltori avremo visto le stesse difficoltà
Però il fattore comune era che c'erano le condizioni per usare cioè no lo spirito ancora di osare fare delle cose e questa è una cosa bellissima leggendola
Ma ci si rende anche conto che alcune frasi che leggerete nel libro sono attualissime le frasi di Mattei che dice
Noi dobbiamo dimostrare di essere un Paese in grado di fare industria di insegnare come si fa l'industria e di lavorare collaborando con altri Paesi del Mediterraneo che hanno bisogno di queste capacità
Quindi c'è anche una visione non solo nazionale ma molto più allargata di capacità che l'Italia può esprimere nel mondo e questo secondo me è rimasto ripeto tutti gli autori con lei tubo in questo libro dei ricordi che mi hanno evocato mi fanno capire
Profondamente che nulla di tutto ciò che era anni sessanta in termini di innovazione e modernizzazione coraggio è morto ma è ancora estremamente vivo in tanti distretti industriali ancora presente nel nostro Paese
In tante innovazioni tecnologiche che stiamo producendo nell'esempio che noi possiamo continuare a dare
Grazie perché è un tassello in più
Devo dire che ci sono ancora tantissimi luoghi tantissimi terreni innovazione in cui l'Italia eccelle però è come se fosse prodotto di solisti o di eroi non più di una serie di pionieri che trainano un Paese vi racconto un aneddoto stavo per presentare un libro il giorno in cui durante il conflitto in Ucraina fu bombardato il gasdotto Nord Stream quindi apro il mio un telefono leggo questa notizia anche o forse pronunciando la fianco un signora me ero a Padova
Si commuove detto ma chi è che può commuoversi per in nostri mera sarà tedesco osava russo
Racconta il padre in una multinazionale del gas invece quando lo interrogai mi disse no perché l'abbiamo fatto noi
E io rimasi stupito ma noi chi noi italiani
Ed era un ingegnere fra l'altro a una qualità particolare corrosiva mista che mi ha spiegato che i due brevetti innovativi che hanno potuto costruire quel gasdotto con quella portanza
Quella grandezza è quella velocità erano due brevetti italiani
Sono dell'ASI mamme dell'ENI uno è un anello piacerebbe molto Giorgia
Perché è un anello di saldatura che fa un giro e riesce a unire pezzi di tubo enormi addirittura mettono un baldacchino per non farlo sorvegliare dai satelliti ancora non è stato copiato
E l'altro è una nave poggia tubi che riesce a far cadere non vi dico come ma con un'approssimazione di pochi centimetri a centinaia di metri di profondità
I tubi che vengono saldati a bordo delle navi con questo strumento ora
Questo non lo sappiamo
O almeno io non lo sapevo mentre quell'innovazione era una storia di genieri che però stavano dentro una grande narrazione comune
Quando lei professore dicevano delle intersezioni con Mattei con e cioè c'era un sentimento e c'era anche un momento nazionale in cui questo poteva essere raccontato
Tutti questi personaggi sono molto arrivi in modo diverso corsari
No sono
Individui e quindi voglio chiedere a Rotondi
Ci sarebbe veramente la sua il suo acume per capire se Fanfani ci sta pieno diritto perché Fanfani invece fu un uomo di grande consenso
Di enorme leadership nella democrazia cristiana contestato è vero però non è stato un eretico ed è stato un uomo diciamo di di apostolato condiviso o no
Da
Io il libro letto no perché si può anche presentare un libro senza leggerlo ma io sono allievo di un grande maestro che era Gerardo Bianco presentatore di migliaia di libri che diceva sempre la prima cosa i libri si leggono per presentarli e quindi voglio anzitutto complimentarmi con Francesco Carlesi perché a visione chi scrive un libro mettendo assieme persone così lontane biografica mente e che però hanno un racconto comune questo miracolo economico raccontato attraverso le grandi figure della Grande Italia
Persone diverse ovviamente raccontate con uno stile molto giornalistico che ho apprezzato perché una ricerca troppo acutamente storiografica annoierebbero e quindi mi complimento anche per il taglio e per la modalità voi davo qualche consiglio per i prossimi lavori del vostro istituto
Fanfani e l'unico dei personaggi gli ho conosciuto
Perché anche se nel mio ruolo di custode rifondatori democristiano le cronache chiamandomi il vecchio democristiano mi danno novantanove anni io sono nato nel mille novecentosessanta quando più o meno Fanfani
Si avviava a governare il primo centrosinistra l'ho conosciuto
E ne ho un ricordo perché andai da lui
Con un banchiere democristiano il ragazzino Fanfani era in uno dei momenti da ogni tanto la democrazia cristiana lo detestava era
Però anche quando lo detestava gli andava bene perché era percorrendo arriveranno doveva no con un pittore di fiaschi che veniva era lui
Da presidente del Senato il banchiere
Che andava Benso principalmente per il sponsorizzare la sua riconferma nel ruolo perché aveva in banca
Vice presidente c'è bisogno Kelley ritorni in campo
Come Machiavelli dice non credete a quelli che dicono che si ritirano dalla politica perché se gli dai una mezza possibilità insomma tra dunque molto dare ma Machiavelli lo dice in modo più elegante gli date una mezza possibilità e tornano allora lui stimolava la vanità classica del Policlinico a coloro che se sta fuori dice torna Fanfani si alza in piedi che non faceva molta differenza con quando stava seduto per la verità
E allarga tutte e due le braccia e dice se tornassi sarei a cui la che distende le ali ma sotto le ascelle prenderebbe un sacco di ragnatele a me è rimasta impressa questa espressione che però
Magari enfatizzo perché le cose che uno ha visto da bambino ti vengono in mente ma ti dice
Il taglio di questi personaggi per cui ti rispondo di sì che ci sta bene a buon diritto in questa galleria perché erano personaggi
Che avevano consapevolezza dissi
Perché rappresentavano un Progetto non il narcisismo del politico successivo ma la consapevolezza di avere una visione Fanfani voi era un personaggio complesso
Io sono stato allievo di un altro grande dimenticato democristiano che fu Fiorentino sullo
Che era un contraddittore di Fanfani amico contraddittore
La vulgata e poi vengo al Consiglio edotte Arliss sì
La vulgata e che Fanfani era un uomo di destra
E sostanzialmente non ha buona stampa perché oggi non è che si parli tanto di Fanfani
Quando
Attaccano lavorerà Giorgia nata nel settantasette lontana non solo dalla fine del regime a cui la connettono ma ormai verso la fine anche del regime democristiano io mica Biagi dotando quando dicono
Il ritorno del fascismo perché l'hanno detto di Berlusconi ma ricordo che lo dicevano vivant Fani
è ed era detto fan fascista perché
Non me ne voglia i comunisti buoni che pur ci sono uno però veri comunisti chi non era dei loro era fascista per cui Fanfani era rimasto
Empirico di più
Il povero Berlusconi che come sapete aveva una certa consapevolezza della suo fascino soffriva del fatto che non era altissimo e beh insomma
Quando io gli feci vedere la col suo affittando della Milano nella Mellano gli feci vedere la vignetta con cui veniva chiamato il nano maledetto ma era Fanfani quindi tutto torna ma Fanfani non era un uomo di destra
Non non era un uomo di sinistra ma non era un uomo di destra era un riformatore era un riformista era uno che teneva alle riforme
L'uomo di destra nella Democrazia Cristiana era Moro
Il conservatore per eccellenza l'uomo degli equilibri immobili
L'uomo che in voleva recuperare i comunisti per imbrigliare lì non per portarli al governo l'uomo che ha fermato tutte le riforme poi scegliete voi se è un bene o no perché io che pure solo un moderato e non ho mai amato la sinistra magari tra Fanfani e Moro oggi voterei Campania non Moro però veneta come tutto si ribalta il consiglio che io do a Carlesi c'è bisogno
Di una operazione verità sulla Democrazia Cristiana
Il racconto storico della democrazia cristiana e fatto dalla sinistra democristiana che si è insediata nei luoghi dove si produce una storiografia settaria
Che porta a presentare ai giovani la Democrazia Cristiana quasi una premessa e una rincorsa del partito democratico la storia è un'altra forse tu hai la testa giusto per scriverla
Un supplemento anche per te don Franco secondo
Io che ho fatto quella domanda perché è un pontile Emma cioè Fanfani fu un grande modernizzatore
E per questo in qualche modo rigettato il contenuto dalla Democrazia cristiana con l'idea che il cavallo di razza volesse diventare un uomo forte
O fu
Proiezione di quella storia poi a un certo punto il la quota dei destini personali
Lo lo fece decadere perché era diventato troppo anziano troppo ingombrante o insomma ecco è stato un semplice avvicendamento
Cioè quindi è un riformista sconfitto come in parte lo sono gli altri protagonisti del libro o è stato un uomo di potere che ha fatto un suo ciclo nella politica fisiologico
Ma intanto Fanfani amava la democrazia cristiana ma non era lei amato come narrato
E quando io l'ho visto l'ultima volta al suo ottantanovesimo compleanno perché
Pietosamente il gruppo dei Popolari capì che il novantesimo non ci sarebbe stato e lo festeggio e andai a salutarlo ero direttore del Popolo mesi disse direttore non di carta
Nulla Fanfani perché Fanfani non sa che è finita la Democrazia Cristiana non glielo abbiamo avviato
E allora io mi avvicino dico solo il direttore del Popolo allora lui tutto condendo vicedirettore ma mi spieghi una cosa ma com'è che su questi giornali la DC non c'è mai e la spesse che non funziona più
Lo dico per ricordare con tenerezza
Un momento della estrema anzianità di Fanfani ma sono d'accordo con te
Non è stato amato dalla demo che
Sia cristiana
Perché era un leader in un partito allergico ai leader in un partito terra tanti partiti e che quindi non poteva avere una guida
Tant'è che quando è finito il collante anticomunista ognuno ha preso la sua strada e ci siamo lasciati senza lasciarci nemmeno i numeri di telefono
A a no questa di Fanfani
A cui veniva nascosta la fine della DC
è una storia che riciclano comunque volevo chiedere a Francesco perché in qualche modo non lo abbiamo bloccato ma la sua importanza
Fu enorme Menichella è stato contemporaneamente due super istituzioni italiane fra l'altro longeve
Ieri la Banca d'Italia e come lo colleghi alle altre storie che abbiamo detto lui
In fondo tutti questi protagonisti se c'è un filo conduttore ma correggimi se è sbagliato vengono a un certo punto sconfitti ma vincono al cospetto della storia
Paradossalmente anche dico ritratto che Rotondi ha fatto di Fanfani e così e invece Menichella cosa fu nel
Nel novero di questa di questa storia epica però anche molto di palazzo di classi dirigenti no di di un potere che era meno sottoposto la visibilità pubblica
Sì l'osservazione molto puntuale Menichella è stato forse l'esempio
Di un cosiddetto tecnico quindi con le persone che veniva otto tecnico bravo Proto tecnico quindi con le persone che venivano prodotte da un sistema che era anche il sistema pubblico italiano Liri la Banca d'Italia e questa può essere sicuramente
Una parte un aspetto della nostra storia da recuperare
Cioè la mano pubblica ruolo pubblico lo Stato che è capace di formare tutta una serie di manager di competenze oggi sarebbero fondamentali
Il tema del Pnr R che incontra delle difficoltà di attuazione a quanto nella pubblica amministrazione mancano le competenze l'innovazione ad esempio che impone una formazione continua ci dice che mancheranno all'incirca a livello mondiale ottantacinque milioni di competenze per gestire tutti questi cambiamenti quindi la figura di mille di Menichella centrale nel senso di una competenza e di una parte tecnica buona tra virgolette che non soppianta la politica
Ma l'aiuta non la task force come è stata usata in passato che viene chiamata nei momenti di emergenza ma il competente che negarli dello Stato si occupa e coordina tutta una serie di settori lì in questo senso è fondamentale è stato uno dei pilastri
Dell'Italia del miracolo quel modello misto quel modello particolare e consentimi
Una battuta sicuramente Menichella si discosta da quelle che sono le figure che abbiamo visto che hanno comunque lasciato un'impronta enorme nella storia italiana ma il minimo comun denominatore secondo me il senso dello Stato che noi oggi abbiamo teso a perdere un pochino e l'ultima battuta anche su alcuni personaggi che non abbiamo citato ma per cui il senso dello Stato è fondamentale
Costantino Mortati nel libro io riporto un passaggio di Costantino Mortati sullo Stato che sembra quasi gentiliana lo Stato che trascende il presente poi ancora Federico Caffé
La il lo Stato in economia contro diceva caffè gli incappucciati della finanza e da ultimo chiudo perché vedo che dobbiamo chiudere
Ancora Costantino Mortati
Con il ruolo dello Stato
A livello di partecipazione quindi di partecipazione intima di responsabilità
La partecipazione può essere che è stata citata da Alessandro può essere una delle chiavi per governare le transizioni ecologiche digitali quindi lavoratore non è più il lavoratore fordista
Che diventa nell'economia della conoscenza protagonista dei processi questa è una grande sfida per il futuro grazie
Allora se abbiamo un secondo volevo chiedere un telegramma l'amore il sesso Incas proprio su caffè perché in qualche modo il più distaccato
Ma è il primo maestro di Draghi poi forse ne sarebbe stato anche il più feroce critico è un marxista che Mesiano socialdemocratico in economia
Come ed è il più ed il più diciamo il più ospite in questo libro il più distante
Dalla dalla vostra visione oppure l'avete scelto perché come dice Carlesi la sua idea è molto attuale dell'idea che il mercato non può comandare ogni cosa
Però intanto l'avevo scelto per due motivi uno perché era sempre meno conosciuto ai più e quindi era giusto tra mandarlo e consegnarlo non alla storia ma al futuro
Culturale e civile economico di questa nazione secondariamente perché da destra l'abbiamo una tradizione che è il contrario magari di una destra anglosassone liberista che non ha una visione dello Stato ma la visione lo Stato sussidiaria rispetto rispetto a a una visione che ci portiamo dalla dal passato benefico caffè siccome ci sta benissimo dentro qua e ti devo dire faccio ancora abrogazione ci sta benissimo anche nel Pantheon di una destra sociale esatto e lo sapevo
E ci sta venissero del Pantheon rimanesse al sociale italiana popolare nazionale che poi è quella di Fratelli d'Italia
Tra l'altro mi permetto di di di chiudere insieme a te
Francesco ha fatto benissimo a citare all'inizio l'istituto stata partecipazione perché uno dei finti Tenca si chiama così oggi perdonate mélo comunque un centro studi ecco diciamo Lanzi in italiano
Che parallela Fratelli d'Italia che consegna i propri studi consegna le proprie esperienze di docenti universitari ricercatori e quant'altro a una Italia migliore che poi è quella che stiamo cercando di costruire col Governo Mellone
Bene grazie credo che tutti gli stimoli che sono usciti siano interessanti ma anche utili a chi vuole fare politica come questi protagonisti con grande passione grazie