Assemblea nazionale dei Quadri e dei Delegati della CGIL

Risale
Mi formazione è stata trovata un'agenda come Company principi trovarsi senza la propria gente
Può andare d'ufficio di segreteria custodita lì nel Po recuperarle
Mi chiamo gli interventi
Compagno Pietro Ruffolo della Filcams nazionali sale
Si prepari Loredana Pistelli della CGIL regionale Mario
Io credo che noi non abbiamo nessuna ragione per derogare
Per venire meno
Ha lo spirito dell'intesa del ventitré luglio mostrano un po'più intesa
Che deve essere sempre più considerato uno strumento di redistribuzione del reddito
E sterile una polemica
Che USA gli stessi argomenti
Contro l'accordo del ventitré luglio che sono stati usati due anni fa in questo modo
Si rischia di pestare acqua nel mortaio
Non mi convincono
Coloro che affermano che un accordo prima ancora di essere gestito compiutamente gestito possa essere in itinere modificato rivisto
Quindi il punto è che si tratta proprio di gestire il protocollo
Di mettere in campo tutti gli strumenti che esso contiene
E solo dopo
Effettuare un'ampia verifica sul funzionamento e sull'efficacia dell'accordo stesso
Dunque attuare la gestione di quella parte delicata dell'accordo che riguarda il contratto nazionale e la contrattazione di secondo livello stiamo parlando cioè di architettura contrattuale
E allora bisogna affermare con chiarezza che il contratto nazionale
Come strumento di tutela delle dinamiche retributive dagli effetti
Dell'inflazione va fortemente consolidato
Perché il contratto nazionale si regge si giustifica
Se appunto è in grado di mantenere invariato il potere d'acquisto delle retribuzioni recuperando lo differenze che si determina tra inflazione programmata e inflazione reale
Dunque dal nostro punto di vista
Un contratto quadro un contratto sempre più snello
Che a maglie larghe contenga condizioni normative e diritti collettivi
Solo se rispondiamo a questo tipo di impostazione allora siamo in grado
Di dare seguito al punto cardine della relazione cioè di spostare la contrattazione sempre più vicino ai luoghi di lavoro
Naturalmente la realizzazione del contratto deve avvenire sulla scorta di criteri uniformi perché solo esercitando criteri uniformi
Realizziamo concretamente la solidarietà
Almeno che non si voglia dimostrare che la redistribuzione e affidata l'affidiamo solamente alle aree forti alle categorie forti abbandonando a se stessi delle aree deboli le categorie deboli
Perché noi pensiamo che la quintessenza del contratto nazionale proprio nella redistribuzione equa di una parte rilevante del reddito
Se penso alla Filcams il protocollo del ventitré luglio è stato importante
Determinante per risolvere il contratto più importante della nostra categoria cioè quello del terziario che abbiamo chiuso in tre mesi senza un'ora di sciopero
E gli altri contratti quelli che abbiamo ancora aperti
A proposito si tratta di quattro importanti rinnovi contrattuali nazionali che riguardano circa un milione e quattrocento mila lavoratori
Dei nostri settori rispetta i quali io credo che questa Assemblea debba anche esprimere una forte solidarietà a sostegno de la soluzione delle vertenze che abbiamo avverte questi contratti dicevo non si chiudono non perché il ventitré luglio e inefficace o il ventitré luglio è inadeguato a risolvere i problemi delle vertenze nazionali contrattuali
Ma perché parliamo di settori frontiera di settori dove necessario congiuntamente al contratto scrivere le regole del gioco
Penso per esempio ai servizi in particolare al settore degli appalti
E non basta semplicemente rinnovare un contratto bisogna scrivere le regole per rendere trasparenti soprattutto gli appalti per tutelare le condizioni di lavoro per impedire l'ingresso della criminalità organizzata
E quindi non è su questo terreno ci sentiamo fortemente impegnati
Stiamo lavorando su un insieme di iniziative
Albo delle imprese modifica della legge seicentodue sul salario convenzionale per i lavoratori
Per i soci lavoratori delle cooperative
Applicazione della legge centocinquantasette sugli appalti definizioni un capitolato generale tipo ma tutte queste regole sono certo importanti ma abbiamo bisogno di scrivere insieme una grande regola
Che si chiama erga omnes
Noi come categoria non abbiamo mai ideologizzato questa scelta ma non comprendiamo
Perché siamo in presenza di una scarsa ricettività della Confederazione su tale argomento
Ma insomma eh Onno la piena applicazione dei contratti e la loro validità un problema del sindacato generale
E allora si può pensare che bastino accordi di gradualità certo pur necessari per fare emergere l'evasione contrattuale
Oppure come noi pensiamo si tratta di mettere in campo di far decollare
L'idea delle rinviamo omnes
Il pacchetto Treu il disegno di legge in particolare l'articolo venticinque apre su questa materia degli spiragli importanti ora proviamo
A mettere in campo una proposta
Forse la Filcams e vendette velleitaria quando pensa di tradurre in legge un intero testo contrattuale
Ma allora se siamo velleitarie proviamo invece insieme
A dare validità generale a parti significative dei contratti del rinnoviamo
Per esempio può questa Assemblea decidere di mettere in campo
Una proposta un orientamento
Che
Parte dalla
Necessità appunto di dare una risposta su questo versante per esempio noi pensiamo che si possa nel caso di pluralità di contratti collettivi che intervengono nella medesima categoria considerare che la retribuzione da assumere come base per il calcolo dei contributi previdenziali ed assistenziali
E quella stabilita dai contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative delle categorie
Proviamo a lavorare su questo allora insieme
Proviamo a definire un'iniziativa congiunta che risolve anche uno dei nodi rimasti aperti e cioè la
Verifica della rappresentatività
Della delle categorie in questo modo noi pensiamo che si possa dare soluzione al problema delle Gao homeless e quindi farla uscire da semplice affermazione di carattere teorico e tradurla invece in proposta concreta operativa sulla quale dobbiamo misurarci
Nei prossimi mesi a dire il vero noi abbiamo provato a a indicare questa idea comune emendamento da proporre alla legge finanziaria esattamente questa proposta abbiamo indicato che possa essere una modifica dell'articolo sei della legge finanziaria ma naturalmente non immaginavo di pensare che questo problema possa essere risolto semplicemente con la legge finanziaria anzi noi pensiamo che nei prossimi mesi vada messa appunto con i piedi per terra una iniziativa
Che possa camminare e quindi dare risposta al nodo della validità generale dei contratti
Sul secondo livello invece
Noi siamo in piena sintonia con l'indicazione della relazione
Però non può esserci una visione unica un modello univoco un'unica ricetta uguale per tutti
Noi siamo la categoria che nei contratti nazionali ha saputo realizzare l'estensione del secondo livello di contrattazione a tutte le imprese
Anche al di sotto dei quindici dipendenti con soluzioni differenti per questa tipologia di impresa da contratto a Contra
Si va da una contrattazione nazionale anche per comparti
E a livello di territorio nel contratto del turismo a una contrattazione territoriale nel commercio
Ma ecco perché noi pensiamo che l'approccio a questa tematica non può scontare un'unica dipolo oggi a contrattuale di secondo livello
Ad esempio se da un lato la contrattazione territoriale
I nostri settori in particolare nel terziario dovrà affrontare nodi quali la formazione le pari opportunità il mercato del lavoro l'articolazione dell'orario settimanale
La flessibilità in una parola le condizioni dell'impiego
E della prestazione
Dall'altro presi in più nel sistema degli appalti stiamo pensando al secondo livello salariale come un livello da tradurre a livello
Nazionale
Ma è nella contrattazione aziendale specie nelle grandi realtà di gruppo che noi saremo chiamati a misurare il nostro grado di coerenza con il ventitré luglio in particolare sul salario
Legato alla produttività anche qui
Ci convince l'approdo al quale giunge la relazione
è sbagliato mettere in conflitto redditività con produttività abbiamo bisogno di tutte e due i parametri
Però è evidente che il rapporto salario produttività e quello da privilegiare
Perché in questo modo si mette in luce un elemento di stimolo per il sindacato alle alla negoziazione delle modifiche organizzative che si possono acquisire anche nella definizione di strumenti per incidere sull'organizzazione dell'impresa
Con il rapporto salario redditività invece si evidenzia una registrazione
Sostanzialmente passiva che riduce oggettivamente il margine negoziale del sindacato non si tratta naturalmente di rinnegare il nulla
Di quello che abbiamo fatto nel passato si tratta di fare un salto di qualità
E cioè di mettere al centro il rapporto salario produttività e superare una lunga esperienza contrattuale che in qualche modo ha tenuto separati gli incrementi salariali dal governo dall'organizzazione del lavoro il nodo e quindi come dice la relazione proprio l'organizzazione del lavoro e il suo governo
Dunque il punto che noi ci apprestiamo anche ad affrontare come categoria è questo come integrare oggi questi due fattori o meglio come definire una nuova impostazione rivendicativa
Per entrare a pieno titolo e per la parte di nostra competenza nella definizione dei modelli organizzativo questo il compito acqua e dobbiamo questo il compito al quale siamo chiamati al quale dobbiamo dare una risposta
Nell'iniziativa categoriale certo
La produttività deve anche affrontare il nodo dell'orario di lavoro della riduzione
Noi pensiamo che l'utilizzo di parte della produttività che si crea
Per compensare i costi della riduzione d'orario non solo è possibile ma va rivendicato attenzione però anche qui non può esserci un approccio unico non può esserci una lettura industrialista
Deve esserci un approccio laico flessibile la scelta di collegare la produttività la riduzione dell'orario di lavoro è una scelta spendibile
Nel nostro caso in una parte dei settori che rappresentiamo mai in altri spezzoni della nostra realtà
Anche nel terziario soprattutto negli appalti nella ristorazione collettiva dove il fenomeno del part-time e rilevante il problema e inverso e di tutt'altra natura il problema cioè consolidare l'orario settimanale ed accrescerlo incrementando il numero delle ore lavorato
Noi con questi orientamenti
Mi avvio a chiudere
Con queste linee guida la categoria si appresta o un'importante scadenza unitaria
Che sembrerà l'avvio della stagione contrattuale di secondo livello Ruffolo dunque
L'orientamento con il quale abbiamo concluso l'Assemblea nazionale
I quali dei delegati della Filcams e che sia importante e necessario gestire il ventitré luglio e poi verificare la quantità è soprattutto la qualità della contrattazione decentrata che sapremo produrre
Ed è proprio quello che ci prepariamo a fare nei prossimi mesi
Però pensiamo altresì che una stagione contrattuale tutta chiusa in una logica categoriale soddisfa certo la necessità di svolgere come è stato detto il nostro lavoro primordiale
Ma una contrattazione categoriale rischia di diventare asfittica se si muove però immunologica meramente verticale ed ecco perché noi pensiamo che la contrattazione
Nei prossimi mesi debba svolgersi nel quadro di una rinnovata iniziativa confederale che in particolare deve muoversi in due direzioni da un lato mettere in campo una vertenza evitate ritorni Ale
Specie nelle realtà metropolitane sui grandi temi delle politiche di sviluppo dell'ambiente soprattutto della riorganizzazione dei servizi e degli orari
E in secondo luogo noi pensiamo che sia a questo punto indispensabile e necessario una grande iniziativa in materia di fisco che deve diventare terreno
Di iniziativa di pari peso come lo è stato nel corso dei mesi scorsi la riforma della previdenza
La parola al compagno Mario Bellini segretario generale giunto
Care compagne cari compagni
Dico subito che mi riconosco nel quale generalmente nel quadro generale di riferimento economico sociale e politico che ha tracciato Cofferati relazione di ieri
Come pure mi riconosco nelle priorità e obiettivi che ci ha indicato
Dalle correzioni da apportare alla Finanziaria
Alle acquisizioni da realizzare con le contrattazioni nazionali di categoria aziendali e territoriali
Come pure con le vertenze confederali che intendiamo aprire sulle grandi questioni del mezzogiorno delle politiche industriali dello stato sociale
Mi limito dunque ad alcune considerazioni
La prima è relativa alla sostenibilità
Di questo impianto rivendicativo che ci aggiungiamo ad attivare dove per sostenibilità intendo
In primo luogo la possibilità concreta
Di realizzarlo con riferimento alle condizioni date sia di carattere esterno al sindacato
Sia che a quelle di carattere interno e in secondo luogo intendo
Per sostenibilità il traguardo temporale entro cui collochiamo di poter fare queste acquisizioni
E a questo proposito
All'interno di una fiducia di fondo che ho nelle ragioni e nelle scelte rivendicativa e che ci accingiamo a compiere
Vedo ben presente davanti a noi alcuni limiti e problemi di carattere esterno e interno al sindacato
Di grande spessore e non tutti superabili nel breve periodo
Dando per scontate le grandi difficoltà che già si preannunciano dal fronte padronale
Mi riferisco in particolare sul fronte interno al dato che non abbiamo ancora acquisito in termini compiuti la indispensabile convergenza unitaria su obiettivi strategici di questa stagione rivendicativa
Sulle forme di governo del movimento sulle forme di coinvolgimento e partecipazione dei lavoratori
C'è ancora insomma da confrontarsi discutere
E decine e decidere insieme
Componendo divergenze di non poco conto che d'altra parte già si sono esplicitate da questa tribù una ad esempio in occasione dell'intervento peraltro molto interessante
Dal segretario generale della UIL
Dove dobbiamo sapere che senza non non siamo tutti Centi
E che senza una effettiva unità di intenti di indirizzi e di concreta direzione strategica di quest'ampio movimento che vogliamo mettere in piedi
La nostra scommessa è in partenza perdute non ha possibilità mentre per quanto riguarda i vincoli e limiti sul fronte interno
Mi riferisco allo scarto esistente tra il carattere riformatore dell'impianto rivendicativo della strategia che ha prospettato comperati e che ha realizzato un contento
Pressoché generale
Lo scarto esistente dice di ripeto tra questo carattere riformatore della strategia
E le priorità su cui si sta misurando la politica nel nostro Paese
La divaricazione
è netta ed evidenti
Perché i grandi temi del lavoro dell'occupazione della redistribuzione del reddito del mezzogiorno osserviamo che hanno un'attenzione del tutto marginale
Nel governo Dini e d'altra parte diciamo che sono sostanzialmente sottovalutate
Nei programmi dello stesso fronte progressista che come sappiamo sta privilegiate battendo il ferro sui problemi delle regole delle riforme istituzionali cose peraltro di grandissima importanza ma dove c'è questa marginalizzazione
Ebbene io credo che pur non rinunciando
Rispetto a questa situazione
A mettere in campo subito una nostra soggettività politica su questi grandi temi
Dobbiamo avere presente però che nei tempi brevi mancherà la sponda della politica
A questa nostra a queste nostre rivendicazioni una sponda che non è surrogabile da nessuna azione sindacale anche la più portentosa che riuscissimo a mettere in campo
E che questa sponda dalla politica indispensabile di per sé per promuovere quelle profonde riforme strutturali dell'economia e dell'organizzazione sociale cui è sottesa
La nostra strategia rivendicativa
Quindi da queste considerazioni realistiche
Per quanto sia oggettivamente pessimistiche
Io non derivò naturalmente
Suggerimenti alla prudenza suggerimenti alla riduzione dei nostri obiettivi alla moderazione delle nostre pratiche rivendicativa e non sto predicando di abbassare il tono di un conflitto che necessariamente si esprimerà voglio semplicemente sottolineare che noi dobbiamo avere consapevolezza da parte soprattutto come gruppo dirigente che non ci aspetta su questi temi nell'immediato una raccolta ricca significativa gratificante
Su questi temi dell'occupazione del Mezzogiorno delle politiche industriali delle politiche di sviluppo
E che quindi nel in questa consapevolezza dobbiamo dare al movimento che ci accingiamo a costruire un carattere articolato duraturo e di massa senza suggestione di spallate e senza nervosismi
La seconda considerazione che voglio fare relativa all'obiettivo che ci siamo i dati della riduzione del costo del denaro del Mezzogiorno come una delle condizioni indispensabili
Per lo per il suo sviluppo
Si tratta certamente di una scelta molto importante che dobbiamo perseguire con determinazione
Perché finché il costo del denaro nel Mezzogiorno sarà superiore al rendimento del capitale investito dalle imprese siamo sicuri e non ci potrà essere sviluppo né si potrà produrre la speranza di nuova occupazione
Ciò detto quindi confermata la verità della scelte anche lì l'importante è la novità
Questo problema tuttavia non può essere risolto semplicisticamente magari con un decreto che impone alle banche di abbassare che due-tre punti di differenza e ci sono ne confidando in amministratori di banche meno esosi di quelli che sono ora affrontare seriamente e concretamente nel Mezzogiorno il problema della riduzione del costo del denaro per famiglie ed imprese
Per allinearlo alla media nazionale abbassandolo quindi due o tre punti
Significa a battere gli attuali differenziali di rischio cui sono soggetti i prestiti bancari nel Mezzogiorno
Differenziali che sappiamo connessi a fattori strutturali che vanno necessariamente rimossi
E questi fattori sono un basso livello medio di imprenditorialità nel tessuto produttivo meridionale
E sono anche le condizioni
Ambientali complessivamente negative che penalizzano le possibilità di quelle stesse imprese e ce ne sono sanno potenzialmente concorrenziali coprano nel Mezzogiorno
Non si tratta in questo ragionamento di un di fare un ragionamento a punto analogo a quello del gatto che si morde la coda quello che voglio evidenziare
E che tutto si tiene rispetta una politica meridionale
Di sviluppo che vogliamo fare tutto è interdipendente dunque l'obiettivo della riduzione del costo del denaro non è un primus ma va perseguito dentro una linea che si esercita contestualmente
Tutta la gamma delle politiche di sviluppo produttive che dobbiamo mettere in campo
E mettendo in rapporto a queste politiche di sviluppo produttivo con nuove politiche con politiche riformatrici
Del credito meridionale
D'altra parte nel Mezzogiorno oggi il problema del rapporto banche imprese assume una dimensione ancora più dramma
Ma io come molti credo probabilmente tutti i delegati dei luoghi di lavoro chiuso tutti a questa Assemblea aspetto delle risposte alle domande che tutti i giorni mi sento fare alle quali non sono certo insensibile
I salari diminuiscono in maniera programmata e ci dobbiamo pagare anche quel pezzo di stato sociale che non c'è più che si fa allora
Il sistema fiscale la sua iniquità e lo sconto dell'evasione esasperano il peso di questa situazione che si fa
L'azienda ci ristruttura aumenta i suoi utili noi vediamo diminuire i posti di lavoro
Mentre ristruttura la ristrutturazione ci hanno espulso anche dal controllo dei processi produttivi organizzativi ben perdiamo di ruolo e perdiamo anche dissenso che si fa
Nei luoghi di lavoro nella società noi siamo sottoposti a un giudizio molto severo
Io credo che ci siano state anche dei momenti in cui questo primo giudizio trovato come dire una sua ma materializzazione penso referendum sulle pensioni va be'al giudizio dei lavoratori attivi delle grandi categorie del Nord si va calibrato
Penso al giudizio dei referendum istituzionali quelli sul sindacato
è cambiato il giudizio della suddetta della società nei confronti del sindacato e non vale il ragionamento di chi dice che quel voto era di destra perché queste la società nella quale noi mangiando con questa società noi dobbiamo avere un rapporto
La spesa supplenza politica
Che è stata assunta in questi anni dal sindacato viene letta in un certo modo che questo noi abbiamo usato le pensioni cioè gli interessi della gente
Prima per abbattere Berlusconi e adesso le usi a gli abiti pre e dopo le abbiamo usate per sostenere Dini
Oggi sui giornali ci sono due notizie che secondo me arricchiscono il quadro
Il la prima e quella più come dire più più grande
Anche nella dimensione e l'accordo dei controllori di volo
Che splafona il tetto del ventitré di luglio
L'altra un po'meno evidente si trova per esempio a pagina quattro del Corriere della Sera e riguarda l'interrogazione dell'onorevole Storace di Alleanza Nazionale sulla quota di servizio che è stata versata al ventisette di luglio all'ornata era la Cgil alla Cisl UIL per il rinnovo del contratto di lavoro in RAI
Allora io credo che dopo il problema dei falsi invalidi si sta aprendo veramente sindaco sindacato o polli
Allora io credo che in questo quadro e facile trasformare la tela di risposta in frustrazione smarrimento
Io sono d'accordo su una cosa che diceva Cremaschi ieri quando diceva che bisogna ripensare tutta una fase dell'azione contrattuale
A partire da alcuni punti fermi da stabilire in questo momento credo però che noi abbiamo bisogno anche di dare alcune risposte chiare e forti subito su altre questioni
Così come abbiamo bisogno di riformare radicalmente i nostri comportamenti se vogliamo ricostruire il nostro rapporto con i lavoratori prima e poi con l'insieme della società
Intanto le prime risposte io credo che riguardino l'applicazione dell'accordo di luglio
Che razza di accordo ENI sì alcuni rischiano di dover sottoporre la stragrande maggioranza a un ulteriore contrattazione il recupero del differenziale dell'inflazione
Che della quale noi diamo una certa lettura mentre altri si prendono di più e se lo prendono prima qual è la risposta che da questa Assemblea in secondo luogo le grandi vertenze l'Olivetti la legna la vertenza della dell'RCS
Sono state dette cose giuste che io condivido fermiamo la logica senso unico della risposta alla crisi aziendale
Quella dei tagli e imponiamo di ripartire dalle politiche industriali dal governo delle riorganizzazioni dal controllo dell'organizzazione del lavoro
Io condivido quest'opinione ciò che bisogna ripartire dalla contrattazione articolata perché da qui credo che passi soprattutto è fondamentalmente la strada per ricostruire l'autonomia del Progetto e dell'azione del sindacato
Però dobbiamo dirci con chiarezza quali sono i problemi e gli ostacoli che dobbiamo superare per percorrere questa strada
Il primo e un problema come dire di cultura in questi anni si è costruita una subalternità nei fatti ai modelli e alla filosofia dell'autonomia dell'impresa
Noi a partire dagli anni Ottanta abbiamo subito i processi di ristrutturazione tecnologico organizzativo avevo perso gradualmente una cultura è una capacità di esercitare il nostro ruolo contrattuale
Partendo dal processo produttivo e da lì costruendo la nostra contrattazione sul salario sull'orario sulla professionalità
Oggi inoltre e questo è una cosa nuova sulla quale dobbiamo riflettere ci sono generazioni di nuovi delegati che non sanno contrattare l'organizzazione del lavoro perché non l'hanno mai fatto
Oggi la FIAT dall'altro lato vuole imporre non solo a Melfi un modello di sindacato come dire a contrattuale ma un tentativo che passa nei contratti di lavoro passa nella fabbrica nell'atrio dove lavoro io al Corriere
Il secondo ostacolo riguarda il soggetto della contrattazione articolata cioè la RSU io credo che bisogna qui partirei da una constatazione molto netta questo soggetto non c'è
I dati allegati alla cartelletta argomento dovrebbero essere a giorni dovranno essere aggiornati ci parlano di una esigua minoranza non superiore a due milioni su quindici di eletti di lavoratori che hanno eletto la propria RSU
Questo vuol dire una cosa molto semplice che la contrattazione articolata e la sua qualità sono assolutamente irrilevanti nella sostanza concreta
Delle condizioni materiali di lavoro della stragrande maggioranza del lavoro dipendente
Altri ben altri sono i soggetti meccanismi che legano i rapporti tra aziende e lavoratori in un processo che esclude i lavoratori della contrattazione i contratti individuali con la parte eccedente con magari contrattata dal sindacato ricontattata in nero
Gli aumenti di merito il consolidamento degli straordinari
Ovviamente questo riguarda solo gli occupati stabili dopo i subappalti eccetera
C'è un altro problema che riguarda le Rsu che là dove ci sono tende a non esercitare il ruolo di rappresentanza dei lavoratori
E non delle organizzazioni non è più molte volte neppure il luogo della mediazione perché la mediazione sul merito della piattaforma si fa altro infine c'è un terzo punto che riguarda il nostro rapporto con la parte più esposto della società quelli che noi non rappresentiamo ma quelli che hanno più bisogno di noi
Non c'è solo il lavoro marginale quella non tutelato penso soprattutto al problema drammatico degli extra comunitari
Io credo che da questa sala su questa questione
Devi uscire una posizione nettissima
C'è un problema di cultura generale c'è un problema di un modello di società che si sta in barba rendo noi siamo al centro di questo possibile rovesciamento di tendenza regressiva io credo che su questo vogliamo essere molto netti
Dopo dobbiamo avere un Nord nella nostra bussola un po'un punto di svolta vero che sostanzi sostenga e legittimi la nostra azione
Io credo che questo punto di svolta e la piena affermazione della nostra autonomia nell'azione contrattuali da qui passa la possibilità di ricostruire il nostro rapporto con i lavoratori e la società e di riformare i nostri comportamenti di qui passa anche la possibilità che il congresso si liberi
Dal rischio assai concreto di una contrapposizione che prima di merito sia di schieramento destinata per questa ragione a bloccare la CGIL su posizioni conservatrici
Insensibile al grande mutamento di questi anni al rapporto tra il sindacato il mondo del lavoro soprattutto incapace di costruire un progetto proprio noi abbiamo bisogno di costruire atti concreti in questa direzione
Proprio a partire da questa contraddizione sappiamo individuare la cura la contrattazione articolata ma non abbiamo la medicina non abbiamo lo strumento non abbiamo la rappresentanza dei lavoratori
Io credo che per questo motivo un'avvertenza generale con al centro il lavoro e la riduzione dell'orario non è una fuga in avanti maestra viceversa è necessaria se vogliamo aprire una fase nuova nella contrattazione
Costruendo una sponda le vertenze aziendali e rendendone possibile allargamento perché altrimenti non ci sono riferimenti per la stragrande maggioranza del mondo del lavoro
Per la stessa ragione io credo che la generalizzazione dell'elezione delle RSU e riconoscimento del loro ruolo di soggetto autonomo di contrattazione costringono l'organizzazione sindacale a rovesciare il proprio baricentro spostandolo dal rapporto col Governo con il quadro politico dai fatti interni di gestione all'organizzazione alla rappresentanza dei lavori delle lavoratrici e dei lavoratori realizzando in questo modo la condizione necessaria per la piena affermazione dell'autonomia sindacale
Perché io non credo che esista una concreta possibilità di realizzarla se non attraverso un processo democratico di rinnovato rapporto con i lavoratori
Per questo però non bastano le affermazioni rituali sulle scadenze sugli impegni io credo che in occorre hanno impegni e obiettivi concreti io credo che occorrano anche delle rotture
Per questo da un lato io condivido la proposta di Cofferati di andare in ogni caso ora al rinnovo delle tele che mentre mi sembra dall'altro lato troppo debole la proposta sulle RSU
Noi abbiamo bisogno su questo piano di atti unilaterali
Se non è possibile in modo unitario lo abbiamo bisogno comunque di avviare l'elezione delle RSU a conclusione prima del nostro congresso
Io penso per esempio al valore emblematico che può a vere
L'elezione delle RSU in un'azienda come la RAI un'azienda che è governata dai partiti anche per le carriere professionali dei tecnici un'azienda nel quale il sindacato è un accessorio ma dove il sindacato prende la quota di servizio per fare il contratto di lavoro
è un'azienda nella quale per esempio la CISL non vuole leggere le RSU io credo che noi abbiamo bisogno di eleggere in luoghi come questo la rappresentanza unitaria dei lavoratori e non mi si può dire che in questo caso L'Unità è un valore perché in questo caso l'unità e un vincolo che non solo nega la nostra come dire
La nostra esistenza ma nega la possibilità di una ripresa sì finisco su abbiamo bisogno
Infine che la riforma dei nostri comportamenti si è radicale
E perché sia tale non non dobbiamo più teneri lavora torni nelle condizioni di cittadini di serie B senta diritti nei luoghi di lavoro
Io non condivido la proposta di trovare sulla legge sulla rappresentanza un minimo comun denominatore conti non vuole la legge come il caso di CISL UIL perché il minimo comun denominatore è vero in questo caso noi abbiamo bisogno di una legge che estenda a tutti e rende esigibile il diritto all'elezione e alla validazione degli accordi solo in questo modo i nostri comportamenti potranno cambiare
E solo in questo modo noi riavremo un rapporto fecondo con tutto il mondo del lavoro non con una parte sola di essa da quell'ambito di rappresentanza di minoranza dei garantiti delle medie e grandi aziende mettendo in campo concretamente la possibilità di ripartire dal luogo di lavoro solo in questo modo noi potremmo diventare un sindacato generale
Padrone di una sua proposta di un suo progetto per tutta questa parte di società da
Grazie la parola al compagno Ranieri poi Fulvio Vento
Cari compagni
La relazione del segretario generale Sergio Cofferati
Su cui io concordo come quasi tutti noi ha puntualmente messo in luce non gli obiettivi di questa fase e anche mi pare qualcosa di più il senso comune di gran parte di questo realizzazione e questa cosa Sergio l'ha fatta partire dal sulla dalla sua abitazione al direttivo nazionale questa cosa è presente nei documenti dell'assemblea dei delegati delle diverse strutture
Un senso comune di Rai solido di un sindacato che fatto sul serio la sua parte
Attento alla concretezza della coerenza delle proprie posizioni
E le cui affermazioni sono prese sul serio dalle controparti
Il dibattito di questa Assemblea sostanzialmente conferma questa cosa
Con accentuazioni più o meno dure ma mi pare che nessuno è uscito sostanzialmente dal solco tranne qualcuno somma ma che si sapeva storicamente e dall'agenda dei problemi e delle cose da fare messe in luce da Sergio Cofferati
La cosa che mi chiedo io a questi come mai un sindacato su cui l'accordo è tanto vasto
Appare anche in questa assemblea ma anche le assemblee precedenti come dire un sindacato piuttosto demotivato
Lo scarso entusiasmo
Con scarsa capacità di confronto vero e di innovazione
Con una palese assenza di calore e di voglia di confrontarsi sul serio quei problemi che la relazione di Sergio metteva in luce
Io cercherò di di dire
Di provare a dire una delle ragioni di questo disagio
Perlomeno del mio disagio del fatto che io personalmente mi trovo assolutamente d'accordo con la relazione di Sergio e in difficoltà ad avere calore politico in questa fase io credo che una parte di questo disagio discesa proprio nella politica nel nostro rapporto con la politica
è vero che siamo autonomi che questo orizzonte non può condizionare ci più di tanto dobbiamo guardavano gli stessi a come poniamo le questioni però cari compagni evidente per lo meno evidente per me
Che il fatto che le questioni problemi che noi poniamo in questa fase siano di fatto derubricati dall'agenda del confronto politico e della discussione sulla transizione è una nuova forma di politica in questo Paese beh è un fatto grave è un fatto che pesa
E che tesa soprattutto a un sindacato che è stato l'unico somma che è stato fondamentale protagonista politico della transizione alla nuova forma di democrazia di società che ha battuto Berlusconi
E chi ha compiuto con l'accordo di luglio e con l'accordo sulle pensioni ha fatto diciamo gli unici due veri grandi atti politici di questa fase terribile confusa
Io credo che l'accordo sul la di Rudy l'accordo sulle pensioni al di là di cosa ne possiamo pensare anche al di là delle differenze sono stati due fatti politicamente più rilevanti degli ultimi anni di storia politicamente nel punto più alto
Come posti in cui si progettava e con l'oca mente economicamente e socialmente
Si cercava di non restare schiacciati sul presente ma di proiettare il presente nel futuro si trattava di mediare di scegliere fra interessi diversi
Io credo che queste è stato significato vero e grande
Della nostra azione e credo questo sia la difficoltà che oggi lo risentiamo nella
Possibilità di continuare questo cammino cioè di mettere la trasformazione economica e sociale del Paese come punto forte dell'agenda dalla costruzione della Seconda Repubblica
Io non credo che il problema lo risolviamo accusandoci a vicenda di esserlo di non essere subalterni al quadro politico
Le cose che ha detto Sergio sulla finanziaria non le ho sentite contestare la nessuno davvero nel senso che concretamente i punti cadetto Sergio sono i punti che tutto il sindacato ha detto di condividere
Non è questa anche questo un modo Polo ti politicista come quando sento dire che non sia abbastanza automatico che siamo stiamo subalterni al quadro politiche individui questa frase una presa di posizione politico partitica simmetrica a quella che si vorrebbe combattere
Il problema è un altro
è di ricostruire fra Dinoi pienamente il senso della politicità delle nostre scelte sindacali e riacquistare la convinzione che le cose che stiamo facendo
Non sono certa decisive per il sindacato ma sono anche quelle che possono dare una svolta a una discussione al dibattito politico sulla seconda Repubblica in cui oggi davvero per uno che fa un sindacato di il sindacalista è difficile ritrovarci ritrovarci essi l'accordo delle pensioni l'accordo di luglio diceva
Allora è stata qua insomma tutti abbiam detto che chiediamo rigoroso rispetto all'accordo di luglio dalle sue cadenze nazionali nelle sue cadenze
Di contrattazione articolata credo che però dovremmo ragionare su qual è l'orizzonte politico che non colpirlo rispetto all'accordo di luglio chiediamo io ho l'impressione che la polizia la Confindustria non ci sia solo la vecchia arroganza padronale
Quella che somma vuol dare meno soldi possibile perché dice che i soldi non ci sono perché nega i dati della ripresa perché fa il suo mestiere negoziale nella maniera più rigide più becera c'è qualcosa di più
Ci sia una messa discussione profonda di quella parte dall'accordo di luglio che mi sembrava allora condivisa che segnava fra loro e la Confindustria governo un punto d'accordo su un punto fondamentale
Cioè che il nostro sistema era arretrato rispetto agli altri Paesi europei perché era un sistema senza innovazione senza ricerca senza formazione
Che il nostro vero K su cui che ci segnava rispettata dall'Europa e dal col nostro Paese sarebbe rimasta indietro è questa la cosa più importante da raccogliere di luglio
C'era il fatto
Che è il nostro sistema industriale il nostro sistema di servizi tra di qualità estremamente bassa e che i ribelli di innovazione produttiva organizzativa presenti al suo interno erano tali da Polo calci sulla fascia bassa per la divisione internazionale del lavoro
Allora io ho l'impressione che cosa che quello che è cambiato
E racconta un po'della ripresa è un po'della ripresa c'è la ripresa tirata dalla svalutazione per cui le nostre merci così come erano hanno ricordi ho acquistato un immediato potere potere ecco concorrenziale
Sono gli fa pensare che siamo di fronte a gente che ha perso lucidità perché colpita da improvviso benessere
E la gente che stava entrando anche culturalmente rispetto a un livello che sembrava anche loro ve lo ricordate
Un anno e mezzo fa non tanti anni fa se uno legge vi giornali gli stessi giornali da Confindustria qualsiasi giornale
Di consulenti del lavoro e di universitari beh eleggeva che oggi la fabbrica delle sale corta che il terrorismo era finito che si apriva l'era del just in Time e queste cose qui
Beh oggi noi ritroviamo un approccio ai temi della contrattazione aziendale dalla maggior parte dell'impresa che sulla scia del telo Lisbon vecchissimo vecchissimo
La ripresa trainata dalla svalutazione ha riscoperto e rilanciato il terrorismo in questo Paese in modo conto come una cultura solida e strumenti che con cui loro si propongono di gestire questa fase sono quelli vecchissimi dal taylorista
Straordinario più cassa integrazione come modo per rispondere alle variazioni dei cicli
Il salario individuale come affermazione di comando di gerarchia altro che come flessibilizzazione come flessibilizzazione della fabbrica ed escludere attraverso il richiamo esclusiva la redditività
Qualsiasi discussione col sindacato sulla sulla modalità concreta dall'erogazione della prestazione di lavoro
Che lei dal sindacato un mestiere assolutamente contro natura
Di essere soggetto contrattuale su quello che non controlla su quello che non mi ha niente a che spartire con la prestazione di lavoro e di non essere soggetta contrattuale su quello che con la protezione del lavoro centra cioè di elementi di produttività e di qualità che invece pretendono di erogarli
Unilateralmente
Ecco allora io credo che da questo punto di vista la battaglia che dobbiamo fare dalla costruzione delle piattaforme e ritrovare un tessuto culturale comune della costruzione delle piattaforme che si rifaccia questa parte dell'accordo di luglio dall'accordo di luglio dopo l'opposto la contrattazione articolata come momento in cui in ogni impresa
Il riconoscimento della del lavoro diventi il riconoscimento della valore del lavoro diventava elemento essenziale per la valorizzazione d'ufficio per la valorizzazione dalla fabbrica per la valorizzazione del sistema produttivo del nostro Paese
Abbiamo scelto e sembrava che lo sceglie sono anche gli altri la strada della innovazione condivisa
Della innovazione che è possibile in questo Paese sono attraverso la partecipazione dei soggetti e non contro e non contro i soggetti badate bene l'innovazione può anche non essere condivise se fossimo taoisti e confuciani la faremo come la fanno del modello asiatico
Se fossimo figli dell'individualismo aveva non più nuova frontiera americana troveremo altri modi anche se non pare che funzionino tantissimo oppure se fossimo ancora al dibattito
Fra etica protestante contro riforma beh insomma troveremo fa Lori su cui fondare un'idea di condivisione ma in Italia in Europa oggi
Bene la condivisione o è contrattata e democraticamente fondata oppure non esiste
E se non esiste la non esistenza è un dato di arretratezza politica e culturale dell'insieme ad dell'intero sistema produttivo e dell'intero sistema Paese
Questo secondo me il punto politico che ci giochiamo in questa fase non solo aprire gli spazi alla contrattazione decentrata ma decidere se questo Paese decide di stare nella fascia alta della divisione internazionale del lavoro c'è regia di essere europeo
C'è lecito di confrontarsi col modello renano e non col Modena americane thatcheriano questa è la grande partita politica che si gioca in questa stagione di contrattazione decentrata
La politica non lo capirà
La politica non lo capirà
E possibilità che alla politica ma capisca solo se siamo capaci di nutrire a questa fase di contrattazione certo flessibile certo decentrata certo diverso in tutti i luoghi di lavoro di un respiro politica culturale che dobbiamo secondo me recuperate
Che dobbiamo recuperare come cemento politico e culturale di un accordo che sulle cose cioè ma che non riesce a diventare entusiasmo non riesce a diventare elaborazione nuova
Avevo detto vuole su questo podio del polo di merito solari professionalità male salto anche perché mi trovo d'accordo con gran parte delle cose che sono state dette
Vorrei dire una cosa che la è vero che già adesso e Ugo marito Cagnacci ma ancora poco
Ma la fase di contrattazione decentrata che si apre è il banco di prova decisivo per quelle che ci sono e per la possibilità di farle nascere altri
Però vorrei metterci d'accordo Specola solo RSV
Io la dico banalmente lesse un solo soggetto unitario della contrattazione nei luoghi di lavoro non sono un'altra cosa e io non sono convinto che questo sarà il soggetto unitario di contrattazione dei luoghi di lavoro esiste si rafforza a prescindere dalle cose anche se difficili dai passi avanti anche se difficilmente riusciamo a fare sul terreno dell'unità sindacale
Guardate che lo stiamo assistendo a fenomeni proprio perché c'è una divaricazione fra soggetto unico di contrattazione dei luoghi di lavoro e l'interruzione del processo unitario c'è un'interruzione del processo unitario che portano qua e là
Al nascere di RSV di organizzazione ho cominciato a vedere volantini avesse un CGIL
D'Amuri son capitati avesse ucciso UIL de questa cosa e la fine della persona
La politicizzazione della RS UE e USA Benares è un come momento del dibattito interno all'organizzazione nella fossa ridà spazio ai sindacati autonomi costruisce lo spazio per le corporazioni dei controllori di volo
Quando poi addirittura c'è un coordinamento da destinare SV non sulle politiche contrattuali assistiamo Processo altrove ricostruzione di unità dal basso
Assistiamo a un processo di rottura dalla CGIL
Cioè il coordinamento unitario delle RSU e usare il coordinamento unitario per avessero come sigla congressuale altro che fare unità dal basso spacca la CGIL
Io a questa roba mi sembra evidente al di là al di là del giudizio politico che diamo sui documenti io sono convinto che anche nonostante le difficoltà l'esistenza da adesso e UE di questa fase di contrattazione decentrata sta in piedi sappiamo riprendere in mano la costruzione del sindacato unitario
Ieri rarità Cerreto con molta brutalità
Perché lui somma
Perché non è d'accordo con noi credo che Sergio D'Antoni ci dirà con altrettanta brutalità le cose su cui non è d'accordo ad altre la moda dalla brutalità e del dire le cose vere in faccia io preferirei che a volte se fosse più brutali da un'altra parte più gentili in faccia perché credo che sia sia fondamentale
Sia fondamentale anche dal momento in cui sia brutali si discute a questo livello
Sia necessario trovare insomma vedere se c'è ancora un tessuto culturale che ci tiene insieme come punto di partenza potere individuare in maniera spietata la differenza ma se partiamo solo dalle differenze
Il gioco è quello di banalizzare la posizione di chi si può combattere
Diventa una logica di combattimento io credo reggente per discutere al meglio le differenze sia necessario di affermare i punti del tessuto del tessuto comune
Io credo che non si possa prescindere da questo lavoro da confrontarsi sui progetti e sulle difficoltà dei progetti Progetti Company che ha contestato fatti male devono fare gruppi dirigenti Rosato
Io quando sento dire che io sono d'accordo ne ieri è stata detta più volte la frase ieri poi su questo concludo che a me mi piace da morire
Che dico sindacato unitario dev'essere un soggetto nuovo che non c'entra con la burocrazia di CGIL CISL e UIL ed è una vera e propria fondamento genetico nella democrazia
A me son d'accordo una per una con tutte queste parole ma che lo fa
Ma chi lo fa
Chi lo fa
E secondo siamo così certi dopo la denuncia che sono venuta sul corporativismo
Che quelle a carico degli stessi che faceva le denunce del corporativismo frenetico delle proprie categoria dicevano che l'unico vero valore fondante del sindacato unitario la democrazia
Ma demografia i controllori di volo e fama tanto al diciassette per cento
Dopodiché io come CGIL non sono assolutamente d'accordo con la CISL che lo firma dico che la circonda però cari compagni questo vuol dire che la legittimazione democratica se sono vere le cose che ci siamo detti in questi tempi non è di per sé l'unica cosa che fonda il sindacato unitario se sono vere le analisi che abbiamo fatto sui pericoli di corporativi d'azione della società
Allora non possiamo eludere il problema
Della costruzione di un progetto politico del sindacato confederale unitario magari di Diversi progetti politici in questa fase che devono avere però il coraggio di confrontarsi per quello che sono
A partire dal nostro congresso l'ultima battuta anche sul nostro congressi ho sentito e cose anche qua che non piacciono a morire
Il congresso dello devono farlo dal basso per struttura
E il programma deve essere la sintesi finale
L'ha detto anche il consigliere politico di Prodi arriva altri con interviste che dirigevano malore pronto il programma dell'Ulivo e lo seriale di Prodi ha detto no perché lo faranno centinaia di migliaia di persone migliaia da sempre io ho subito pensato che i dodici che dovrebbero scrivono non son d'accordo almeno su un punto
Che è tragica la situazione tre quando si dice che il programma lo fa non per centinaia di migliaia di persone mi dall'Assemblea il programma non si fa
Allora io sono davvero convinto che bisogna coinvolgerla centinaia di migliaia di persone ma c'è un gruppo dirigente non possa sottrarsi a costruire un progetto
Nella sede propria e che su questo progetto la discussione deve essere chiara limpida trasparente al nostro interno e con CISL e UIL
Fulvio Vento segretario già della Lazio si prepari meglio alle
Tra le compagne e compagni nell'autunno scorso circolava frequentemente la battuta che il governo Berlusconi aveva avuto il merito di resuscitare il sindacato confederale
Una battuta forse ingenerosa ma che in fondo conteneva qualche elemento di verità
Giocare un ruolo forte quando prevalgono i contrasti netti è relativamente semplice
Infinitamente più complicato e affermare questo ruolo oggi in una fase caratterizzata da incertezza e transizione e nella quale il tono dominante e il grigio
La relazione di Cofferati non indulge né alla Nostalgia né all'appiattimento e richiama l'attenzione sul fatto che definire le linee di azione sindacale per i prossimi dodici mesi non è cosa da poco
è forte infatti il rischio di trovarci immersi in una lunghissima campagna elettorale nella quale come ha detto in una recente intervista Vittorio Foa i discorsi riguarderanno chi farà le cose piuttosto che le cose da fare è forte il rischio che dopo la splendida congiunzione dell'autunno novantaquattro si ricrei uno iato profondo tra politica economia e società
è forte il rischio che si verifichi una vera e propria eclissi della questione sociale
Le avvisaglie di questo oscuramento sono già evidenti
Da settembre l'interesse generale è stato concentrato sui flussi è le indagini e rinvia a giudizio piuttosto che sui temi Brienza ben più drammatici dei senza lavoro o dei senza casa
A Roma fiumi di parole d'inchiostro sono stati dedicati alla figura del gerarca Bottai e all'ipotesi di dedicargli una strada mentre nella città e nelle periferie si moltiplicavano i segnali di disgregazione sociale
A Fiumicino come in altre aree o porti un pugno di controllori di volo
Calamità le prime pagine dei giornali mentre i licenziati delle nostre fabbriche per uscire dal blackout sono talvolta indotti a ricorrere alle forme più disperate di lotta
In sostanza la questione sociale stenta terribilmente ad affermarsi come priorità come terreno di sfida e discriminante tra progetti e schieramenti diversi anche tra le forze più radicate nel mondo del lavoro
Invertire questa tendenza è il nostro problema nei prossimi dodici metri si perché ci si riesca essenziale evitare di condurre il confronto sul terreno scelti da altri essenziale imporre noi il nostro gioco
Sarebbe infatti un autentico boomerang ripiombare consapevolmente o meno nella pratica della centralizzazione contrattuale
Sarebbe un peccato mortale riproporre anacronistiche discute
E snervanti introspezioni che non di rado preludono alla volontà di affermare schieramenti e gerarchia interni al sindacato piuttosto che ad una evoluzione positiva dei rapporti sociali
La battaglia sulla riforma delle pensioni e lo stesso confronto sulla Finanziaria hanno riproposto con forza ed efficacia il ruolo del sindacalismo confederale
è questo un capitale che ci viene invidiato da tutta l'Europa sindacale ma che in linea con le nostra con la nostra ancestrale vocazione ma sofistica non riusciamo a valorizzare e mettere a frutto è curioso ad esempio che mentre in Francia i dipendenti pubblici sono stati costretti allo sciopero generale da noi lo stanziamento di sei mila miliardi
Ecco interno considerato più un atto dovuto che un risultato parziale ma significativo da scrivere a merito del sindacato
Con ciò non voglio dire che tutto va nel migliore dei modi non sta scritto da nessuna parte che l'intesa del ventitré luglio debba essere considerata l'approdo definitivo della nostra strategia
Non c'è dubbio però che siamo ancora lontani dalla sua integrale applicazione
Il problema è che non c'è solo la Confindustria la Confcommercio che sparano bordate sui punti della finanziaria che sarebbero stati scritti sotto dettatura del sindacato
Sul lavoro definito virtuale nella pubblica amministrazione sul nuovo regime per gli straordinari non ci sono solo coloro che ripropongono il valore taumaturgico del salario di ingresso e della precarizzazione dei rapporti di lavoro
Vi sono anche tendenze endo sindacali che portano a subire questo abbraccio fatta
Alle
Il rifiuto della centralizzazione non può essere solo predicato
La contratta la centralizzazione non si combatte con la centralizzazione magari mascherata dalla improbabile riesumazione di vecchi automatismi
Ma con la pratica effettiva della intesa del ventitré luglio la piena affermazione cioè della contrattazione settoriale aziendale e territoriale
Sono questi i livelli nei quali dovremmo misurare la coerenza e l'azione del sindacato e dei suoi gruppi dirigenti
Ciò di cui abbiamo meno bisogno rimbalzo delle responsabilità tra i diversi livelli della Confederazione delle categorie
Il primato come ricordava ieri sera Trentin della contrattazione articolata è tutt'altro che scontato
Non sarà facile conseguire l'esercizio universale coerente solidale della contrattazione aziendale
Assicurare che essa produca una riconquista del governo sulle condizioni di lavoro di controllo sulla salute e la sicurezza del rapporto tra salario professionalità e produttività
Né sarà facile realizzare una contrattazione che realizzi risultati importanti sulla riduzione degli orari di fatto né a quanto pare facile per noi stessi privilegiare la contrattazione nelle singole aziende rispetto alle vertenze di gruppo
L'esperienza sinora fatta anche nel Lazio non è priva né di luci né di ombre vi sono prime intese sia nel privato che nel pubblico di grande interesse
Non mancano tuttavia corpi più o meno clandestini che prevedono scambi impropri tra salario e diritti che dalla finestra aziendale fanno rientrare quanto abbiamo evitato che passasse dalla porta confederale
L'esperienza sta dimostrando che la scelta di dar vita e centralità alle RSU non può limitarsi ad una retorica esaltazione della democrazia dal basso è questo un processo che va coordinato diretto e costantemente verificato
Un ruolo inedito spetta anche alle strutture confederali regionali e territoriali che non possono più vivere di luce riflessa rispetto al Nazionale
Il territorio sta diventando sempre più il luogo nel quale si concretizzano i mutamenti più significativi a livello politico sociale ed economico
L'evoluzione federalista prima ancora di essere delineata istituzionalmente è già in atto lecita i sistemi territoriali sono sempre più protagonisti in positivo o in negativo dei grandi processi di trasformazione rispetto a questa dinamica il ritardo anche culturale del sindacato è forte lo stesso approccio ai temi dell'occupazione della ristrutturazione industriale e troppo ancorato ai modelli centralistici degli anni ottanta
Occorre dunque una significativa inversione di rotta la nostra bussola deve essere sempre più orientata alla ricerca e valorizzazione dei fattori di sviluppo territoriali
Nel Lazio come altrove l'ombelico del mondo non può essere ritagliato su quanto pure importante avviene a Mirafiori o Arese o a Porto Marghera
La più grande azienda romana e del Mezzogiorno è il Comune di Roma con i suoi ventotto mila detti
Nel Lazio il settanta per cento dell'occupazione concentrata nel terziario e il novantacinque per cento degli addetti in aziende di piccola o piccolissima dimensione con livelli di precarizzazione che non hanno eguali nella grande e media impresa e con una crescente pervasività
Esiste anche nel Lazio una profonda crisi dell'industria delle costruzioni e manifatturiera informatica ed elettronica per la cui soluzione non possiamo che pensare ad una forte e innovativa vertenze alita territoriale
A un processo di riconversione verso filiere tecnologicamente avanzate alla piena valorizzazione anche industriale delle immense risorse culturali archeologiche e ambientali
In sostanza il fantasma della Warp le society della società senza lavoro non può essere esorcizzato se non ricorrendo ad una strategia a doppio binario nazionale e territoriale
In questo quadro il campanile non è simbolo di arroccamento o chiusura localistica ma il necessario complemento delle strategie nazionali
Il luogo esclusivo della contrattazione per i prossimi dodici mesi non può dunque essere Palazzo Chigi né a Corso Italia può essere richiesto da fare da di fare da centotredici di tutte le disgrazie del mondo
Al contrario la consapevolezza di trovarci probabilmente di fronte ad una scadenza elettorale più o meno ravvicinata
Dovrebbe essere un forte incentivo ad avviare a livello nazionale una grande offensiva politica e culturale che riproponga con forza la centralità del lavoro
Se è vero che in politica la logica degli schieramenti rischia di prevalere su quella dei programmi
E che in politica e nella società rischiano di affermarsi vecchie e nuove tentazioni conservatrici se tutto ciò è vero allora il nostro ruolo nella definizione dei programmi da far valere oggi e nella prossima legislatura può e deve essere determinante
Si tratta di creare adesso le condizioni per affrontare domani i nodi storicamente irrisolti dell'economia e della società italiana per ridurre la forbice tra nord e sud del Paese
Per realizzare il sogno di una riforma del sistema fiscale per la transizione dal vecchio Stato sociale alla nuova vuol far society
Nell'autunno del novantaquattro la gente comune ha percepito con chiarezza la differenza che passa tra una politica di destra ed una di sinistra
Ed ha riconosciuto nel sindacato il referente autonomo ma autorevolissimo per operare un deciso di raggio dall'una all'altra
Questo discrimine e oggi più sfumato ne servirà arrivo Carlo la Nostalgia o l'esibizione astratta del conflitto sociale
Con ogni probabilità i prossimi dodici mesi non ci riproporranno l'esaltante epopea del novantaquattro la prossima potrà essere però la stagione del contadino
Nella quale si dovrà usare banca e quando si dovrà usare vanga e piccone useremo vanga e piccone ma ciò che alla fine conterà veramente sarà la raccolta dei frutti della contrattazione articolata e la semina per le grandi riforme
Orizzonte questo che varrebbe la pena tener presente anche in virtù dell'aria pronti precongressuale che così intensamente e legittimamente stiamo respirando anche in questa attivo grazie
Ora la parola ad Agostino Megale si prepari Nicoletta Rocchi
Mi sembra che l'accordo
Tra di noi sulla relazione di Sergio sia generale
Vorrei però affrontare
Almeno le tre questioni sulle quali mi pare
Lui ha delineato quelli che io chiamo passaggi forti e decisi
E che hanno bisogno forse qualcosa di più che non una semplice condivisione
La necessità
Di aprire
Una vera e propria vertenza
Con il governo e le controparti sull'emergenza lavoro e nell'emergenza lavoro il Mezzogiorno
Il nostro atteggiamento verso la Confindustria e il rispetto delle regole previste
Il rilancio di un Progetto in questa stagione politica per l'unità
Fermo restando che questo processo può camminare deve camminare a condizione che affrontiamo seriamente e concretamente le divergenze che sono emerse in questo periodo
Io vorrei partire da quest'ultimo elemento per svolgere la seguente considerazione
I giornali anche in questi giorni anche questa mattina al Sole ventiquattro Ore
Dà molto credito al tema
Che la CGIL sceglie il conflitto
A me pare con molta franchezza
Che questa affermazione o questo slogan non colga e non riesca a cogliere la profondità
Il rigore la coerenza della nostra impostazione nella quale il conflitto non è e non può essere altro che un mezzo per raggiungere degli obiettivi
Ma vorrei ricordare a noi tutti
Quando parliamo di questa stagione politica e sindacale
Che se noi diamo uno sguardo al recente passato non agli ultimi mesi
è difficile non valutare come
Quelli che qui sono stati delineati come i due atti politici fondamentali degli ultimi anni il ventitré luglio del novantatré
E l'accordo sulle pensioni
Hanno rappresentato e rappresentano ancora oggi per noi l'uscita da un periodo buio
E di grande oscurità degli anni ottanta con un sindacato che faticosamente ha recuperato la sua unità
Dopo l'ottantaquattro con la nostra sconfitta allora in grandi processi di ristrutturazione
E non ultimo la risalita della china faticosa molto faticosa
Dopo il trentuno luglio del novantadue
Che ha permesso di arrivare a quella grande stagione politica
Dell'ottobre del mille novecentonovantaquattro che è il frutto di tanti passaggi e di tante iniziative ma che non ci sarebbe stata
Non sarebbe stata possibile quella stagione e neanche l'accordo precedente
In presenza di un sindacato diviso di una rottura tra CGIL CISL e UIL nel nostro Paese già allora
Un sindacato non in grado di esprimere fino in fondo
Una sua forza e una sua progettualità unitaria non avrebbe acquisito
Nero risultato di una sconfitta della destra né tanto meno un accordo rilevante come quello delle pensioni
Io voglio dire per quel che mi compete ad un'osservazione che faceva cagna
Sul sindacato che nell'ottantaquattro si pose l'obiettivo di sconfiggere la destra e Berlusconi utilizzando le pensioni
E che nel novantacinque si è posto l'obiettivo secondo lui di difendere Dini
Perché non più naturalmente direi che il sindacato si è posto l'obiettivo ieri con Berlusconi e poi con Dini
Di fare più semplicemente una riforma delle pensioni che tutelasse in modo solidaristico i lavoratori e pensionati nel nostro Paese che secondo la destra avrebbero dovuto pagare il prezzo dei tagli allo Stato sociale
Ma se così è
E se l'unità del sindacato ha permesso questi risultati
Non può venir meno oggi una considerazione che ci deve accomunare tutti però voglio dire in modo molto pacato anche a D'Antoni
Lui ha avuto il merito già dal mille novecentonovantatré di porre in rapporto alla modificazione istituzionale e politica la necessità di un passaggio verso un soggetto sindacale unitario
Però questo merito
Caro D'Antoni rischia oggi di essere impartì affossato e bisogna discuterne pacatamente
Anche dalla tua operazione politica che in fondo nel momento in cui si è posta l'obiettivo allora
Di operare la costruzione di un nuovo soggetto e che oggi mette in sordina questo nuovo soggetto realizzando una priorità
Di costruzione di un nuovo centro politico non si tratta tanto di decidere se ciò è giusto o è sbagliato
Si tratta soltanto di stabilire se questo lo deve fare il sindacato oppure compete ad altri io penso che compete ad altri
E se tutto avvero crediti come io penso alla costruzione di questo nuovo soggetto unitario
Allora bisogna aprire un tavolo di confronto e un tavolo ravvicinato in cui tutti gli elementi di divergenza vengono affrontati e si delineano possibile soluzioni non esiste un'idea per la quale L'Unità la costruiamo a prescindere da CISL e UIL l'unità la costruiamo assieme anche un nuovo soggetto che vada oltre ma allora vuol dire che la logica degli accordi separati la logica di divisioni a volte pretestuoso
Vengono superate sapendo anche da parte nostra e qui dovremmo farci una sorta di autocritica
Che un anno e mezzo in cui abbiamo discusso solo di regole e di regole non è sufficiente a stabilire un nuovo soggetto unitario vanno affrontate le regole vanno affrontate i programmi va affrontato il tema dell'autonomia solo così costruiamo la possibilità di un nuovo soggetto
Io non penso
Che noi come CGIL dobbiamo consegnare la costruzione dell'unità ad un'altra stagione politica
Noi dobbiamo affrontarla qui dobbiamo affrontarla nei prossimi mesi e dobbiamo incalzare noi CISL e UIL e anche quando pensiamo che alcune posizioni sono sbagliate e operano contro l'unità noi dobbiamo impugnare questa bandiera e lavorare in questa direzione
L'alternativa all'unità non è un nuovo soggetto unitario è la divisione nel nel Paese ed è la possibile sconfitta
Del movimento del movimento sindacale
Ed è per questo allora
Che anche in rapporto all'apertura
Di una vertenza sul lavoro
Bisogna che noi rispondiamo concretamente alla domanda che poneva ieri anche una delegata del commercio attorno al sindacato della solidarietà e dei diritti
Quando parliamo di lavoro parliamo di una né Agenzia che riguarda in modo particolare il Mezzogiorno
Questo non significa che le aree di crisi e i processi di ristrutturazione al nord non vanno affrontati con rigore e sulla base di nostra impostazione di nostre politiche certo trovo abbastanza difficile
Sostituire la logica non ancora pienamente affermata della codeterminazione ad una sorta di sindacato che delinea esso spesso i progetti di ristrutturazione dell'impresa
Bisogna avere i confini tra la teoria del conflitto e della partecipazione è il governo dei processi di ristrutturazione ma oggi emergenza lavoro vuol dire innanzitutto nel Mezzogiorno legalità e progetti per il lavoro
Vuol dire spostare la politica economica e industriale vuol dire spostare lavoro quale lavoro bisogna spostare
Il lavoro che forse in questo periodo
Emerge in eccedenza nelle aree del Nord del nord est in alcune di esse
Quel lavoro che in parte si rivolge al mercato internazionale al decentramento internazionale
Noi a volte ragioniamo come se fossimo in un mercato chiuso
Dentro i confini nazionali ma siamo di fronte ad un progetto di mondializzazione dell'economia nella quale il lavoro si sposta non da Milano a Bari si sposta da Milano alla Repubblica da Moni domenicana
E si sposta in rapporto a tante variabili che non sono solo il costo del lavoro
Dobbiamo batterci nel Mezzogiorno per affermare il sindacato della solidarietà e dei diritti facendo emergere innanzitutto l'evasione contrattuale e il sommerso farlo però vuol dire assumere non come dato rituali ma come dato concreto
L'affermazione del valore legale dei contratti qui non si tratta di discutere
Se i referendum in cui il sindacato è stato sconfitto sia da quelli promossi dalla destra sia da alcuni promossi anche dare della sinistra a quali valutazioni diamo oggi ma non c'è dubbio
Che in alcune aree del Paese
Dove i contratti di lavoro non vengono applicati essi non vengono applicati anche perché nel nostro Paese i contratti si applicano alle imprese associate e in tutte le aree del Mezzogiorno
Dove sono i consulenti dove sono libere organizzazioni non firmatarie dei contratti queste non si applica vogliamo assumerla unitariamente questa impostazione del valore erga omnes dei contratti
Vogliamo anche assumere unitariamente la battaglia contro le gabbie salariali ma la battaglia contro le gabbie salariali l'assumiamo non solo respingendo la teoria della Confindustria oggi
Ma facendo emergere tutta l'evasione che c'è
Fare questo vuol dire fare accordi di gradualità
Vuol dire realizzare la possibilità di portare al contratto senza pasticci tutte quelle lavoratrici e lavoratori che oggi operano a mezzo milione a seicento a settecento lire al mese
Noi abbiam fatto circa seicento accordi la contrattazione non parte oggi è già partita di questi seicento accordi novanta mila lavoratori coinvolti quattro accordi sono accordi territoriali nella piccola impresa
Vogliamo dircelo anche qui
Che la scelta che noi compiamo di andare verso la contrattazione territoriale nella piccola impresa anche sul salario non solo non è scontata ma troverà nella Confindustria un atteggiamento di ostilità e di ostilità formidabile
Perché loro si sono battuti nell'accordo di luglio per non farla contrattazione la piccola impresa e permettere il limite dimensionale alla contrattazione stessa
Vogliamo dirci che se noi non faremo la contrattazione ovunque e in tutte le imprese al momento della verifica tra due anni
Non saremo solo noi a porre dei problemi ma sì arriveremo che nelle imprese sotto i cinquanta dipendenti non si è fatto accordi aziendali o accordi territoriali
Sarà la Confindustria a riproporre il tema del limite dimensionale all'impresa e forse come qualcuno pensa di scardinare questo modello contrattuale unico in Europa e forse nel mondo
Diceva Beppe Casadio ieri
A proposito della contrattazione che forse a volte quando si va in direzione di accordi obbrobrioso di e parlava del rapporto tra salario e presenza in quel momento è giusto e legittimo bloccare delle intese io penso che quando si va in direzione di intese non coerenti con la nostra impostazione
è giusto operare degli stop e riflettere
Ma bada bene Beppe
Se nell'unico accordo territoriale che c'è nell'industria l'abbigliamento e assieme a questo noi dovremmo fanno e tanti altri
Che coinvolgono oltre quattro mila lavoratori e li coinvolgono in un progetto
Dico determinazione nel territorio di nuove relazioni noi ci facessimo prendere soltanto da questioni indubbiamente delicate ma che non sono il centro di un accordo di una contrattazione noi forse correremmo il rischio di un'organizzazione in cui c'è chi contratta chi fa degli accordi e dei compromessi e c'è chi giudica e fa gli esami agli accordi stessi
Noi dobbiamo anche sulla contrattazione affermare concretamente e l'abbiamo fatto nei seicento accordi sin qui realizzati quale legame prevalente produttività e qualità ma demonizziamo la redditività
Bisogna laddove forse nei grandi gruppi in modo particolare costruire anche un aggancio un mix Ars e certo che se si parla di redditività
Bisogna parlare di partecipazione ai livelli anche delle strategie di impresa ma il punto prevalente della produttività e mettere le mani sull'organizzazione del lavoro
Negli accordi fatti sia un limite c'è è che la contrattazione sulle condizioni della persona sulle condizioni dei giovani sulle condizioni anche degli extracomunitari entrati in azienda sulla condizione delle persone
Non sempre efficace ma non è efficace magari grida scandalo quando facciamo un accordo non pienamente in linea ma non grida altrettanto scandalo
Quando non contrattiamo i salari di fatto dal quarto quinto sesto settimo livello in su quando il cinquantacinque per cento della retribuzione aziendale erogata unilateralmente dell'impresa e ancora non grida scandalo quando sugli orari di lavoro dovremmo essere noi
Oltre all'impostazione generale ad assumere come Progetto del sindacato laddove vi sono straordinari di fatto voglio citare l'esempio nostro di Prato non parlo di altri
Laddove abbiamo realtà dove si opera dieci undici e dodici e dodici ore al giorno
Sappiamo qual è la difficoltà con quei lavoratori ad andare a parlare di orari di lavoro e concludo ma non sarebbe forse utile giusto come la categoria nostra sta facendo la CGIL CISL e UIL a Prato
Essere noi in quella realtà
A proporre alle imprese una modifica degli orari di lavoro proponendo l'utilizzo degli impianti anche al sabato con il passaggio alle trentasei ore e l'assunzione di mille cinque due mila nuovi lavoratori in quella realtà
Certo che è difficile
Perché quando modifichi gli orari e devi passare dei cinque giorni e sei giorni le ostilità sono forti soprattutto quando non agli esuberi e magari devi assumere nuovo personale
Ma il sindacato della solidarietà e dei diritti lo misuri anche quando sei capace di avanzare proposte che non necessariamente di pongono il subalternità all'impresa
In attesa dell'impresa che ti propone ma sei tu soggetto progettuale sei tu soggetto negoziare
Che affronta e analizza propone è l'indica una linea di solidarietà anche quando questa è difficile da praticare ma questa è la condizione per riunificare il tessuto tra quelli occupati e i giovani disoccupati fuori dall'impresa
Io farei un attimo il punto dei lavori con voi in modo tale che tutti sappiamo bene come si svolge la mattina
Allora adesso prende la parola come ho detto prima Nicoletta Rocchi poi parlerà ad ambo di Della Filter di Biella poi daremo la parola Sergio D'Antoni dopo Sergio D'Antoni io ho esattamente uno due tre quattro cinque sei iscritti a parlare tra cui i compagni anche molto autorevoli allora noi siamo per consentire a tutti i compagni iscritti di parlare la condizione e che ognuno rispetti il proprio tempo Sergio prenderà la parola per le conclusioni attorno alle uno e trenta e dopo le conclusioni come sempre l'approvazione la discussione sull'ordine o sugli ordini del giorno fine
Questo quindi è il programma in modo che ognuno si può regolare però o bisogna richiedere ai compagni che nel quarto d'ora tassativamente essi debbono stare perché se no poi corriamo il rischio di dover far delle scelte tra i compagni che sono iscritti e non farli parlare invece tutti
Prego Nicoletta care compagne cari compagni probabilmente sta adesso è stata giusta la scelta di organizzare questa assemblea senza documenti preparatori
E vediamo però di concluderla con scelte sulla base di non di priorità discusse poi condivise ma piuttosto sui rapporti di forza all'interno dell'organizzazione
Anche qui da noi infatti al di là della retorica sul sindacato generale ho l'impressione che si ha l'impressione che esistano poteri forti le opinioni contributive posizioni valgono non tanto per il loro intrinseco contenuto quanto piuttosto assecondare chi le esprime la qualcosa potrebbe anche avere un senso in un'organizzazione democratica
A condizione però che alla fine non risulti deformata l'analisi della realtà a cui cornetti amo le nostre strategie
A condizione che non sbagliamo le nostre analisi
Poi possiamo consapevolmente fare tutte le scelte individuare tutte le priorità che vogliamo ma non su un esame scorretto della situazione questa non si piega ai bisogni dettati dalle nostre esigenze dialettica
Mi spiego meglio
Non sto qui a discutere le priorità che ci assegnamo non credo che potremmo dire o fare nulla di diverso che focalizzare sull'emergenza occupazionale sul superamento decrescente dualismo che vive nel nostro Paese
Non potremo cioè che scegliere di coniugare l'azione di risanamento finanziario con una politica economica e industriale in grado di fronteggiare l'emergenza sociale
Sbagli Emo però se dimenticassimo che oggi è tutto maledettamente indistinte abilmente intrecciato debito pubblico risanamento finanziario delle imprese italiane
Difesa dello Stato sociale sviluppo stabile e duraturo della nostra economia crescita dei livelli occupazionali
Da tempo sullo specifico del Reno della politica economica abbiamo rinunciato a intervenire in modo organicamente progettuale limitandoci alla gestione dei problemi al momento della loro deflagrazione più drammatica
Una difesa caso per caso gruppo per gruppo azienda per azienda senza più la capacità di razionalizzare una linea di intervento che non si appiattisca sull'oggi ma guardi al futuro
Al futuro dello stato sociale certamente alla riforma e non alla destrutturazione delle norme che regolano il mercato del lavoro
Ma credo anche e pertanto qui condivido la relazione di Sergio Cofferati al futuro economico e produttivo del Paese come io penso che però su questo terreno non possiamo più affidarci a schemi che in passato avevano una loro validità e ora non l'hanno più
Non condivido pertanto alcuni assunti contenuti nella stessa relazione sullo stato delle imprese italiane
E in particolare sul rapporto banca industria e sulla e sulla scelta che avrebbero fatte re perderebbero fattore banche
Di intervenire in modo soffocante sulla riorganizzazione del sistema industriale nella ridefinizione degli assetti di potere nel nostro Paese
Guardate che non è così la situazione oggi è più complicata
E se le banche stanno tra di loro sono impegnate in un gigantesco in una gigantesca partita proprio nella redistribuzione degli asset del potere finanziario nel nostro paese non è sul terreno per rapporto con l'industria che stanno giocando questo partito
Il sistema delle imprese italiane sotto capitalizzato dipende per il suo funzionamento e senza finanziamento essenzialmente dal sistema creditizio non è una novità
è il nuovo invece che il sistema creditizio sta assumendo un peso crescente negli assetti proprietari dei grandi gruppi industriali questi sono fortemente indebitati verso le banche le banche ristrutturare i loro crediti trasformandoli spesso
No no semmai indicatori di debolezza indica derivi debolezza complessivo debolezza della struttura finanziaria delle imprese italiane
Debolezza di un mercato dei capitali in primo luogo fa dopo fagocitato da due milioni di miliardi di debito pubblico che in virtù della sua alta remunerazione Brera gran parte delle attività finanziarie dei risparmiatori
Tiene alto il costo del denaro
Mercato finanziario in secondo luogo altamente speculativo ha speso soprattutto degli del risparmio diffuso essendo completamente assenti investitori istituzionali degni di questo nome
Per Boulez anche nel sistema finanziario e creditizio anche suo afflitto da problemi gravi di sottocapitalizzazione
Di sotto dimensionamento su quei bilanci gravano oggi sofferenze leggasi crediti inesigibili per cento mila miliardi il quarantatré per cento l'elitaria Patrignani di trazione del sistema creditizio cento mila miliardi di credito inesigibili verso soggetti pubblici enti locali unità sanitarie reale municipalizzate una sarta di dubito pubblico sotterraneo consolidato e verso le imprese produttive
Ora possiamo parlare finché ci pare di poteri forti delle alchimie finanziarie di Mediobanca e dei suoi alleati ma come stanno a dimostrare casi aperti da ultimo il caso Olivetti
è del tutto evidente che le banche stanno operando salvataggi industriali in piena regola
Mi chiedo quale alternativa sarebbe oggi possibile il problema è semmai la debolezza sempre più evidente del sistema bancario
La sua crescente difficoltà a vivere in un mercato quello continentale altamente competitivo la sua scarsa capacità e propensione ad innovarsi ad innovare i prodotti la sua sostanziale staticità
La nuova legge bancaria dice che le aziende di credito non svolgono più una funzione pubblica ma sono delle intese sappiamo che così non è così non è ancora le banche continuano a svolgere un ruolo di supplenza in assenza di politica industriale in questo Paese degno di questo nome
E da allora non abbiamo interesse dico che sia sbagliato
Assecondare acriticamente le fastidiose lamentazioni di Abete da Confindustria sul sistema creditizio sulla sua mancata privatizzazione privatizzazione certamente assolutamente necessaria ma proprio perché è necessario realizzarla
Bisogno bisogno bisogna fare in modo che il Progetto sia costruito in modi e tempi che lo rendono effettivamente credibili soprattutto alle lamentazioni sull'alto costo del denaro
Che strangola verrebbe il sistema industriale ma possibile che debba essere il governatore della Banca d'Italia
Voce isolata nel deserto a denunciare che le imprese italiane hanno lasciato all'estero l'anno scorso sessanta mila miliardi
Hanno lasciato in pratica tutti i loro uditiva esportazioni
E se detengono
All'estero il quaranta per cento di tutte le loro attività finanziarie io credo che una speculazione più grossa non potrebbe essere fatta
Con i proventi di una ripresa produttiva tutta basata non sull'innovazione dei prodotti e quindi sul loro merito ma soprattutto sulla caduta delle ragioni ricambio
Le imprese produttive chiedano alle banche di fare meglio il loro lavoro chiedano servizi finanziari Dudù il più evoluti ma non continuino con questa litania sul costo del danaro
Scambiando tra l'altro il credito siepi esercizio per credo di investimento così ormai come come e facendo finta di dimenticare collegamento stretto tra l'andamento dei tassi di interesse il tasso di remunerazione del debito pubblico il lavoro da fare è immenso ma ineludibile non esistono scorciatoie
Per la prima volta nel novantaquattro il volume complessivo delle attività delle banche si è chiuso in rosso
Punti avuti di crisi si registrano nelle banche più innervare nel Mezzogiorno
è di questi giorni la vicenda Banco di Napoli in un contesto economico tanto depresso sta facendo difetto anche una struttura finanziaria in grado di sostenere la ripresa alcuni grandi gruppi bancari dovranno avviare da subito ristrutturazioni consistenti del normativo di bilancio della loro struttura organizzativa
Vere e proprie cure dimagranti che incideranno sui volumi di attività e parlo di gruppi grandi come due banchi meridionali come la Banca di Roma come la Banca nazionale nel e tanti altri
Gruppi finanziari deboli con il indelebili e più in una situazione economica altrettanto debole come dire lo zoppo che sostiene lo sciancato
Perché in una realtà Bari banco Centrica come la neutra tutto ciò non potrà che avere ripercussioni sulle prospettive di sviluppo delle nostre imprese del produttive
Se pensano che il mio sia un discorso corporativo perché rappresento la categoria dei bancari io vi dico che sbagliare di grosso ancora a lungo
Se dovesse nascessero oggi i nuovi investitori Sisti istituzionali in grado di costruire un mercato finanziario che consenta alle imprese di attingere direttamente al risparmio le banche continueranno a svolgere una funzione centrale nella nostra economia
E allora non è possibile dimenticare completamente questa nuova dimensione della politica economica del paese dimenticarlo significa affrontare a valle i problemi dello sviluppo economico così come per l'economia produttiva e forse ancora di più il sistema creditizio non può essere lasciato a se stesso ha le sue debolezze perché da sola non può farcelo con tutte le ripercussioni gravissime sull'intero assetto della nostra economia
Senza una guida forte
Da Banca dell'autorità da parte dell'autorità monetaria del Tesoro e della Banca d'Italia
Che vale incalzata incalzati da noi non si realizzeranno quei cambiamenti assolutamente necessarie per competere ad esempio con i colossi d'Oltralpe Robert Oltralpe sempre con buona pace
Dei cultori della teoria dei poteri forti occorre dire che non esiste oggi in Italia uno dica sì un gruppo che da sola raggiunta la metà delle dimensioni della Deutsche Bahn
Esiste una diversi una sola banca d'investimenti che si chiama Mediobanca
Il problema non è il suo strapotere ma il fatto che esista lei e lei sola
Mediobanca difende familismo eccessivo del nostro capitalismo certamente anche se tra parentesi occorre dire che ormai negli Kolbe Cozzi amministrazioni grandi gruppi industriali ci sono ovunque le banche
Ma che cosa si sa che cosa facciamo noi per arricchire la strumentazione del mercato dei capitali non speranza
In occasione della privatizzazione della Comit e della del credito tutti italiano solo noi come FISAC abbiamo denunciato il fatto che non stavano nascendo delle public companies ad azionariato diffuso
Come era nelle intenzioni di Romano Prodi allora presidente dell'IRI ma che quell'obiettivo era stato tradito redatta anche stavano diventando così come è avvenuta dei docili saltelli di rimedio banco
E ora cosa si contrappone realmente alla galassia del Nord riuscirà a prendere corpo un altro un secondo gruppo di consistenti dimensioni consistenti ma badate bene sempre insufficienti e quando finirà
La scandalosa condizione di padroni senza proprietà dei managers di aziende partecipate da fondazioni quando costoro saranno diventati padroni per legittimo sulla Dione
Io non credo di parlare d'altro probabilmente al Congresso continueremo ad agitare il tema dello sviluppo razionale per la ripresa economica e produttiva senza affrontare nessuno aveva di problemi che io qui ho sommessa sommariamente elencato ma sarebbe un errore
Come sbagliato sarebbe affrontare la sacrosanta
Vertenza generale per il lavoro escludendo questi temi il Tesoro e presidenza del Consiglio vanno incalzati ma chiamata in causa la Banca d'Italia va coinvolta l'associazione bancaria
E se nella situazione attuale lo Stato non è in grado di fornire il sostegno patrimoniale che sarebbe necessario esso non può esimersi dal fornire una guida robusta ai necessari processi di razionalizzazione ma non diciamo più per favore che le banche stanno soffocando le imprese perché oggi si corre il rischio e sappia esattamente contrario con nocumento di tutto in questo Paese
E se non ci credete studiamo approfonditamente insieme la situazione facciamo convegni chiamiamo osservatori studiosi operatori ma perché sentiamoci ai confronti preparati a con diagnosi giusti
Siamo in grado di fare ciò io non so se soggettivamente siamo in grado osservo che tra tra l'altro che attraverso questa Assemblea
E in proiezione sul congresso prossimo ciascuno di noi sta cercando in primo luogo una sorta di riposizionamento
Di riequilibrio negli assetti di potere interno che così come si sta proponendo produrrà risultati modi operi anche dal punto di vista di ricerca
Questi riposizionamenti stanti le spinte che si contrappongono all'interno dell'organizzazione e che alla fine conduce conoscendo conoscendoci si eviteranno costringendo sì alla paralisi
Sì accentueranno per contro gli elementi di rigidità nel dibattito interno ed è questo il rischio più grave che a mio avviso corre la CGIL in una situazione come l'attuale
In cui occorrerebbe invece tutt'altra passione tutt'altra determinazione nell'ideazione e nella progettazione nella riconsiderazione della strada strategia occorrerebbe tutt'altro per Tura di orizzonti
Insomma sostanzialmente ci richiediamo dolenti sono estesi
Cerchiamo di rafforzare gli indicatori di differenze le categorie e le strutture orizzontali le categorie rivendute al Pubblico impiego e Servizi la FIOM e resto del mondo il ventitré luglio sì o no la vertenza salariale generalizzata la contrattazione
Di categoria o la contrattazione che regoli eccetera eccetera
Più Popper come sono costi sembra che questi temi questi temi rischiano di diventare luoghi comuni ovvero luoghi per identificare ci anche qui non mi nascondo le difficoltà di vivere questa discussione a prescindere dalla situazione politica più generale e dallo stato di incertezza che esso di vermi in in ciascuno di noi
Però avverto una divaricazione crescente tra le affermazioni di principio sull'autonomia del sindacato
Quale fattore costitutivo della sua identità giustamente contrapposta alle improvvide sortire politica a tutto tondo delle altre confederazioni e qui è presente Sergio D'Antoni a cui voglio dire il mio punto di vista e la situazione di stallo di continuo invito che anche noi operiamo nella ricerca delle scelte strategiche ed è in gioco
Sia in gioco la rappresentato finito finisco o me ne vado fammi finire brevemente Zheng allora e un minuto benissimo
Mi chiedo se è in gioco la rappresentanza e tutte le sue forme come Possa il sindacato rimanere uguale a se stesso
Come possiamo sperare di uscire tutti quanti indenni
Identici ma dico Pardo per la CGIL ma anche per la CISL e della UIL mastodontiche apparivano vitali e che improvvisamente rischiano di scoprirsi fossili anche qui perché non lo siamo
Perché non ci crediamo per davvero
Perché ci vogliamo precludere la possibilità di costruire non al sindacato nel rapporto con la gente e in funzione del ruolo che tale continuare a svolgere di rappresentanza generale degli interessi del lavoro dipendente un futuro credibile perché non lo facciamo dipende solo da noi
Adorata modi e poi D'Antoni
Allora io sparo abbastanza breve
Sono alla figlia dopo una dopo quattro anni del dell'ufficio immigrati immigrazione
Ho dovuto mi sono confrontato con una realtà molto diversa cioè l'ufficio immigrazione
La Filt e a e gli intenti del sindacato in modo generale
La CGIL già nel nel suo congresso nel novantuno aveva scelto
Di lavorare seriamente sull'immigrazione
Dicendo che comunque l'integrazione poteva passare agli dei dei luoghi di lavoro e deve passare dei luoghi di lavoro
Per sapere questo si era impegnato in tutta Italia di fare delle vertenze di di parlare con gli immigrati per sapere quali sono i loro bisogni che sono diverse sicuramente da quelli italiani
E con questo la fatto spendendo dei soldi risorse umane e tutto
E siamo arrivati a una piattaforma
Quello che abbiamo fatto a Ferrara assunto poi della dal direttivo regge nazionale della CGIL e quindi ha tutta l'organizzazione
Per quello che rivendicavano immigrati
Purtroppo siamo trovati davanti siamo confrontate a una dura realtà
La realtà è la dichiarazione di intenti sicuramente di cose belle che volevamo fare con i fatti che ci siamo trovati davanti
La piattaforma rivendicava sicuramente delle cose molto molto positive per gli immigrati per gli immigrati
Che non ci sono problemi che limiti che gli italiani hanno in modo generale
Solo che questo è stato disatteso
A me fa piacere quando i segretari generali di categoria i segretari regionali vengono qua
E dicono che il problema immigrati c'è però peccato che quando vanno a contrattare sulla contrattazione nazionale non c'è una riga sul per quanto riguarda gli immigrati pur avendo pur avendo comunque nella piattaforma tutta questa epoca tutte queste richieste
Certamente che si potrebbe recuperare per la per quanto riguarda la l'integrativo aziendale però anche lì
Ci saranno precisare un abbastanza problemi perché perché innanzitutto le Rsu non sono diciamo non c'è una grande informazione sub sul tema dell'immigrazione
E quando si va a contrattare ci troviamo anche davanti a una realtà con la possibilità di spaccatura dei lavoratori quando quando si parla di dei temi dell'immigrazione
E questo è dovuto a una mancanza di informazione che comunque il sindacato in modo generale non ha potuto fare non ha potuto fare comunque con i delegati che chicchessia
Sessantacinque per cento dei delegati il no dei nuovi delegati eletti sono quasi tutti nuovi però non sanno nulla o quasi nulla di per per quanto riguarda l'immigrazione che cosa chiedevano in ad esempio in due punti
I tre punti fondamentali che cova chiedevano gli immigrati atteso in questa piattaforma la prevenzione contro gli infortuni e questa è stata anche recepito dal a livello europeo di scrivere queste cose qua in due lingue almeno il diritto dell'osservanza della delle principali festività
Ora noi ci troviamo davanti a immigrati che quando hanno la loro festività la fine del Ramadan ad esempio sono scioccati di andare a lavorare
Ci troviamo davanti a questo davanti a una dove gli immigrati stessi quel giorno lì non vogliono andare a lavorare perché comunque va contro la disco contro la loro ma mentalità contro le loro cose come dire a un italiano di lavorare a Natale
Allora siccome queste cose qua non vengono percepiti dal sindacato
Gli immigrati tantissime volte che cosa fanno riescono a contrattare loro direttamente quel datore di lavoro visto che il sindacato è assente sotto sotto quell'aspetto di diritti di trattare direttamente con i datori di lavoro che cosa trattano
Una flessibilità selvaggia che noi non riusciamo a trattare nel Biellese occupi c'è quella che succede ad esempio del Biellese e che gli immigrati tantissimi immigrati vanno dal datore di lavoro dove gli dicono lavoro piuttosto tutti i sabati
Quando occorre anche la domenica così quando io ho la festività del Ramadan posso rimanere a casa senza essere penalizzato
Quando devo andare a casa si corre o soltanto tre settimane diffida la prima serie e quell'altro va concordato posso andare a fare almeno un mese un mese e mezzo a casa
E questo spacca poi i lavoratori perché gli italiani cominciano a dire come mai l'altro fa tanti straordinari oppure quando va in fieri ritorna con diciamo un mese un mese e mezzo di vacanze Marino allora questi sono dei problemi che il sindacato dovrebbe dovrebbe affrontare francamente altrimenti diventa diventa diventa un problema per tutti
Non ci chiediamo se il sindacato sequestri se questi problemi qua che abbiamo detto
Il sindacato non li affronta chi è che il dovrebbe affrontare
Perché gli immigrati che sono iscritti alla CGIL che sono iscritti al sindacato che vengono che operano all'interno del sindacato non lo fanno per caso lo fanno perché convinti di questa di del sindacato
Però se tutte queste cose qua vengono disattese allora noi ci chiediamo perché cosa perché cosa lavoriamo per che cosa dobbiamo lavorano i sindacalisti voglio dire quale su qual è la nostra utilità su questo
Il sindacato e capaci di aprire una terza Intervita territoriale una vertenza territoriale per quanto riguarda per quanto riguarda gli infortuni sul posto di lavoro
Non siamo nemmeno in grado non abbiamo di dati per quanti infortunati infortuni si chiedono i luoghi di lavoro
Per quanto riguarda gli venisse abbiamo avuto sempre le inserti informazioni diverte tra insegne INPS perché quando uno contratta una malattia all'estero come viene affrontata
La malattia viene poi recuperati dopo come come viene affrontata le lente persero solo diverse da da da in Faenza possiamo avere questo possiamo discutere di questo
Per quanto riguarda il lavoro nero non abbiamo sempre parlato del sommerso ma non soltanto per quelli che non hanno in soggiorno ma anche quelli che hanno il soggiorno lavoro nel sommerso allora all'immigrato
All'immigrato che lavora nel sommerso perché non ha tutele non ha il sindacato che lo difende come potrebbe uscire da questo siamo in grado né come sindacato aprire una vertenza su questo sul lavoro nero
Non siamo in grado di fare di fare queste cose qua se siamo in grado dobbiamo muoverci subito e dire che cosa vogliamo fare e uscire dall'ambiguità dove sono tutti belli tutti bravi e poi dopodiché ai momenti dei fatti non si fa non si fa praticamente nulla questo non è pietismo non e vittimismo però è un fatto è una realtà dobbiamo cominciare a vedere se queste cose qua sono fattibile o meno
Noi andiamo nelle aziende
A chiedere a tutti i lavoratori io almeno tutti i contratti integrativi che abbiamo fatto l'abbiamo fatto sulla presenza la produttività l'efficienza eccetera
Ora il sindacato dopo queste dichiarazioni d'intenti che si è parlato di fare queste cose qua se noi dovessimo prendere un pezzo del nostro salario voglio dire i sindacalisti salariati dal l'azienda CGIL ad esempio un trenta per cento dello salario e dire
Che
Quel trenta per cento lo possiamo avere soltanto a ravvedimento degli obiettivi di all'abito saremo in grado veramente di di percepire un po'un salario se questo siamo efficienti facendo così dichiarando delle delle cose e poi farle quadri per praticamente nulla siamo in grado sieriche siamo veramente contenti di questo io francamente no
No io lo dico lo dice una persona che convinto del sindacato una persona che lavora all'interno del sindacato dobbiamo cominciare a a cercare di tradurre gli intenti ha fatti concreti a fatti concreti e per dietro vicino ai problemi
Non si può soltanto dire che i problemi solo la colpa è sempre degli altri gli interventi devono fare gli altri noi sindacato che cosa dobbiamo fare perché se questo quella che si chiede in modo generale non riusciamo a affrontarli io credo che il sindacato di farà una mancanza che dovrebbe eterno cosa di coscienza
Io non potevo parlare soltanto di questo senza e dimenticare quello che succede quello che succede in Italia oggi si sta discutendo moltissimo per quanto riguarda l'immigrazione in generale
Si sta discutendo da dove tantissimi tantissime persone parlano che il problema numero uno non è più in Italia non è più il viaggio pubblico però è il problema dell'immigrazione
Non credo che la CGIL in assemblea così non può uscire senza dire che cosa ne pensa fa davvero su questo problema qua
Uscirne e dire che cosa ne pensa veramente
Senza ambiguità però senza ambiguità
Questo che cosa pensiamo ad esempio delle prostitute che dicono che vedrebbe mandar via
Invece di pensare a quelli che mettono in quelle condizioni che cosa pensa la CGIL che cosa pensa la CGIL per quanto riguarda le espulsioni queste la chiglia si deve scrivere in modo netto e chiaro in modo netto e chiaro senza ambiguità
Perché noi pensiamo
Per quanto riguarda questo noi ad esempio in Piemonte si sta lavorando per quanto riguarda le la posizione che comunque il problema non è la ragazza lasciata lì dietro
Il problema è con Luigi lo lascia lì chiedendo di trentacinque milioni facendo queste cose qua allora siamo in grado di dire questo con forza e cercare di uscirne veramente in un determinato modo oppure dobbiamo soltanto lasciare che la destra chi detti il terreno su cui su quale discutere per quanto riguarda rischia gli spacciatori ma qua ci troviamo in una in una posizione un po'ambigua nel senso che dobbiamo discutere che difendere come se dovessimo discutere per difendere gli spacciatori o lo difendo gli spacciatori io non credo che nessuno stia per difendere gli spacciatori per difendere i criminali per difendere i delinquenti su un ente e per questo però dobbiamo uscire con una posizione netta io come immigrato francamente se un immigrato spaziale
E viene condannato di a sentenza aggiudicato ma io credo che questo deve lasciare il Paese nel mio paese in Senegal quando hanno arrestato al a a ad agosto delle delle persone sull'ostaggio che c'erano francesi però non c'era il problema
Due a quando hanno verificato che comunque hanno fatto il reato usano la mi scusi senza nessun tipo di tipo di problema
Allora qual è il problema del sindacato di dichiararsi veramente su queste cose qua qual è il problema bisognerebbe dichiararsi avere il coraggio di dire queste cose qua però con questo si rafforza la nostra richiesta
Di dire che chi lavora nel sommerso bisogna vedere con la Reggiana
Si rafforza questa posizione quindi noi dobbiamo avere una posizione chiara su questo
Dirlo in modo chiaro tutta di tale grazie
Allora diamo la parola ringraziamo per essere qui da noi il segretario generale della CISL Sergio D'Antoni
Ringrazio
Per l'invito che mi è stato rivolto
Non solo di partecipare a questi vostri lavori ma anche di portare
Un contributo
Spero per gli inviti che ho ricevuto
Pacato sicuramente
Ma spero anche Franco chiaro come si dice in diplomazia
Per cercare di utilizzare anche queste occasioni
Per affrontare e risolvere spinge
Le questioni che ci vedono impegnate quelle che ci dividono
Le mostre che ci uniscono
La possibilità concreta di
Impegnarsi per un grande progetto di un nuovo sindacato unitario nel nostro Paese
Farà questo sforzo cercherò di inquadrare questa riflessione nell'ambito
Di uno scenario vasto che voi avete affrontato che la relazione affronta
Probabilmente tutti noi sottovalutiamo
Gli effetti più complessivi
Della situazione mondiale delle sue conseguenze
Sul mondo del lavoro e sulla nostra vita
Non c'è dubbio
Che l'effetto dalla globalizzazione delle economie
E la sua
Durezza
La mancanza di una
Capacità di governo
Sovranazionale
Una specie di contraddizione perenne tra i fenomeni che sono globali
E le politiche che sono a stento nazionali quanto non peggio
Tutto questo sta determinando
Fenomeni inquietanti che in sostanza si traducono in un aumento costante delle aree dell'esclusione
Mettendo in crisi uno del concezione delle certezze cui tutti noi abbiamo fatto riferimento e su cui siamo cresciuti
E cioè il fatto che aumentandolo sviluppo la crescita
Aumentandola ricchezza era possibile poi lo stare impegnarsi per dividerlo al meglio per fare in modo che coloro che non ne godevano potessero usufruire
Per far partecipare a questa divisione tutti il numero maggiore di persone possibili
Per trasformare tutti quanti in veri cittadini con la dignità di cittadini assistiamo invece in ogni parte del mondo al fenomeno esattamente contraria
Aumenta l'aria dall'esclusione cioè l'aria di coloro che vengono espulsi dalla città dalla cittadinanza
E questo per effetto qui non abbiamo tempo di fenomeni che si intrecciano e della mancanza di una capacità di governo di questi fenomeni
Quello che sta succedendo in Europa negli Stati Uniti
Deve Rivera deve far riflettere tutti
Probabilmente la manifestazione dell'altro ieri
Di un milione di persone su parole d'ordine discutibili ma che dimostrano in concreto
Che c'è un problema di esplosione vasta che provoca rabbia sociale che determina condizioni incredibili
I sub culture di sub persistenza
Qui si innescano poi i sentimenti peggiori come diceva King Martin Luther King che il razzismo e il cane più infernale sulla via dalla civilizzazione
Ed è proprio una malattia da cui non ne sente nessuno
Come società come persone
Se non c'è la capacità forte di grandi soggetti collettivi di istituzioni adeguate in grado di fronteggiare i fenomeni di governabilità di una soluzione di spingere in avanti
In Europa tutto questo come abbiamo visto si verifica molto di più nell'aumento del numero dei disoccupati nella mancanza di una prospettiva certa di lavoro quando i lavori invece diventa la carta l'essenzialità per la produzione per la qualità dei servizi per la qualità
Di quello che viene messo in modo quindi lavoro è la nostra Carta
Quindi il lavoro è il punto di partenza tutti gli analisti che ci vedevano in declino si sbagliano proprio su questo punto perché lavoro sarà la differenza dovunque
Ma il lavoro che determina quella condizione che spinge verso la partecipazione la sua valorizzazione la sua capacità di decidere il suo modo di intervenire
Voi avete iniziato a Chianciano
Una riflessione importante
Proprio su questi cambiamenti
E avete indicato a mio giudizio in maniera molto interessante purtroppo poi si è persa per strada
Una via di riflessione sul capitalismo le sue evoluzioni sul suo rapporto con il lavoro
Questo è un vuoto che c'è un po'dovunque in particolare nel nostro Paese
C'è un dibattito strano
Sull'evoluzione del capitalismo in cui fanno notizia le concentrazioni poi si scopre che neanche le verifiche sui conti fanno ma comunque
C'è come dire o un una una specie
Di falso dibattito quando non ci si concentra effettivamente sulle evoluzioni che questo comporta sul tipo di divisione dei poteri sull'intervento
E il ruolo che lavoro in tutto questo deve avvenire
Credo che sono tutti temi aperti o quelli accenno soltanto per ragioni di tempo ma credo che è un grande sindacato debba porsi in concreto
Queste questioni per dare un senso alla nostra battaglia per l'inclusione per dimostrare in concreto che la via del lavoro e la vera carta per includere
E attraverso questa per determinare una distribuzione alla giustizia e della sua capacità di promuovere le persone e tutto questo avviene società frammentate sedimentati in cui le istituzioni da sole non ce la fa
Anche l'istituzione più funzionante non parliamo delle nostre ma l'istituzione più funzionale nel più funzionanti nei paesi più funzionanti non ce la fanno a governare questi fenomeni
Perché le istituzioni di fronte a società complesse a società frammentarie
Non sono in grado di fare le sintesi e quindi scelgono e scegliendo determinano separazione frammentazione aumento e l'esclusione
Solo chi ha la capacità di sintetizzare di scegliere sintetizzando può avviare una vera possibilità coerente di governo di questa società per questo siamo importanti
Per questo è importante un grande sindacalismo confederale che da soggetto collettivo riesca a sintetizzare necessità e i bisogni individuali a dargli una risposta
E in questo non aiutare all'istituzione a governare ma in queste o determinare un vero governo democratico
Che le istituzioni da sole non saranno mai in grado di fare e che ha bisogno necessariamente di un rapporto di consenso o di dissenso di grandi soggetti che partecipano alle grandi decisioni di questo Paese
Se parliamo del nostro in questo cambia il nostro ruolo
Perché noi attraverso questa azione non solo possiamo tutelare difendere gli interessi
Del mondo del lavoro gli interessi dei pensionati di chi un lavoro cerca i valori in cui esse credono ma possiamo dare un contributo decisivo al governo generale del Paese ed evitare che esso prenda derive
Preoccupante l'ingiustizia di riassetti di aumento di quell'esclusione di cui si parla
Questo introduce il concetto che abbiamo praticato
Di sindacato la responsabilità di sindacato che assumendosi la responsabilità indicare soluzioni e per quelle soluzioni si misura sfida popolarità impopolarità non lascia
Che le questioni non vengano affrontate non vengano risolte questa qui questo equivoco che anche aleggia sul nostro dibattito questo non cancella il conflitto
Ma l'Italia Indirizzo
Gli darà visibilità
Non c'è una differenza tra noi tra responsabilità e il conflitto
La differenza fra noi e se tutto questo si debba esercitare scegliendo proponendo e quindi determinando
La nostra funzione la visibilità della nostra funzione
La vicenda le pensioni e la prova e la prova concreta
Che abbiamo scelto l'abbiamo fatto un grande conflitto di fronte a chi voleva scegliere senza di noi
E poi invece abbiamo scelto assumendoci le responsabilità e avendo un rapporto con i lavoratori di grande dialettica di consenso e di dissenso ma sceglie che ha prodotto una cosa che in vent'anni non si era fatta in questo Paese la riforma delle pensioni
Se non ci fosse stato questo ruolo dal sindacato aspetteremmo ancora questa riforma chissà per quanto tempo
Perché in questo Paese sono tutti bravi tutti capaci di grande analisi nessuno è capace di prendere una decisione
Voi vedete sulla Finanziaria sono tutti grandi rigoristi non c'è uno che non è rigoroso Totti imboccano regola ora con la testa degli altri ma mai a dire a indicare qual è la strada che li vede coinvolti
Noi siamo tra i pochi in questi anni che hanno praticato il rigore mettendo a disposizione IVA equità il loro rapporto con la loro bus
Quello che non sta avvenendo ora
Di fronte a una finanziaria certamente discutibile certamente non in grado di affrontare le grandi questioni di questo Paese in chiave di riforme
Ma sicuramente più attenta a quello che è avvenuto nel rapporto di chi è intervenuto a fare lo sforzo di risanamento in questi Paesi in questo tempo
Il risultato è una serie di strilli
Tutti gridano dal convento secentesco
E dice che fa proposte così Reja definite che non costa
Sembrano i sindacalisti degli anni sessanta e settanta
Che dicevano che facevano proposta che non costavano poi ma basta guardare alle proposte scoprire se costano non costano fanno proposte appunto sulla legge Tremonti
Sulla legge anti ciclo
Che ha favorito la ripresa insieme alla sua mutazione della lira
Perché ha consentito agli investimenti a spese dello Stato perché questo è quando tu dettasse gli utili reinvestiti ma nel momento in cui il ciclo cambia lo diceva la stessa legge al trentuno dodici novantacinque
Finiva la legge non la speranza che il circo cambiava nel momento in cui la il ciclo cambia quella legge ma destinata solo alle aree depresse
Perché hai voglia di parlare dei fattori di convenienza se poi di fronte ad un fattore di convenienza come questa la possibilità da tassare gli utili reinvestiti lasci quella legge all'intero Paese stai facendo esattamente l'opposto di quanto proclami
E se non la difenderemo noi in Parlamento rischia di saltare senno e non ci completeremo su questo punto
Tutti i grandi rigoristi scapperanno che si possono dare due mila miliardi in più in chi in questi anni ha fatto profitti come non aveva fatto negli ultimi quarant'
Se noi non saremo in grado di far vedere costantemente questo rapporto di nostra scelta
Di misurarsi in concreto con i passaggi reali
Che determinano queste condizioni
Ecco poi sarà una grande confusione in cui alla fine che agli strumenti e chi strilla di più otterrà
Per continuare a non governare la governare con un rigore fine a se stesso cioè sempre nei confronti diario determinato del Paese
Noi in questi anni abbiamo capovolto questo ragionamento
Abbiamo fatto una grande sfida che era quella vera sull'inflazione
Una grande scommessa
Varata la politica dei redditi vince se l'inflazione reale corrisponde a quella programmata
Se l'inflazione reale cioè in grado di raggiungere proprio perché i comportamenti che le parti hanno assunto tutto il governo imprenditori e sindacati siano coerenti con quello per cui si impegna a non l'inflazione programmata
E vince la scommessa quindi vince la politica perché alla fine di quel percorso ne avremo meno inflazione cioè meno tasse inique perché l'inflazione è la tassa più di quel che c'è
Noi avremo meno tasse d'interesse e avendo un debito pubblico come quello che abbiamo significa pagare meno gli interessi sul debito pubblico e sappiamo che non ci sono altre scorciatoie e avremo la difesa del valore reale delle retribuzioni e le pensioni
Quella è una scommessa quella noi abbiamo fatto quella rifaremo nel rinnovo biennale
Se l'inflazione reale non corrisponde all'inflazione programmata non c'è analista che può dimostrare che noi abbiamo una qualsivoglia responsabilità
Questo dibattito sui salari è un dibattito strane astratto vecchi
Perché noi non ha ci siamo comportati in maniera coerente rispetto a quello che avevamo non solo sottoscritto ma su cui avevamo messo in piedi la nostra credibilità
Se errori fatti dal governo sull'aumento dall'imposizione indiretta
Se furbizie fatte dalle impresa sull'aumento del loro tristi del loro visti ha prodotto questa differenza se è una politica del cambio che va stabilizzata su cui noi non abbiamo nessuna responsabilità
Produce tutto questo io credo che la cosa fondamentale è che ciascuno di questi soggetti riveda la posizione che produce l'affetto non discuta dell'Effetto l'affetto e la differenza in quanto tale va recuperata tra l'inflazione reale l'inflazione programmata il problema vero che non si verifichi
Se non si questa cosa qualcuno anima bella dice che queste dirigismo ma che dirigismo cioè se non la sottoscrizione di un patto liberamente
Tu assumi la responsabilità di comportarti noi sul salario di aumentarlo rispetto all'inflazione programmata e loro sui prezzi di aumentare i loro prezzi rispetto all'inflazione programmata se questo non si fa poi quando l'effetto si verifica a quel punto
Bisogna provvedeva e per far funzionare il sistema il meccanismo non per inseguire non per aprire stagioni sala realiste
Per questo è importante lo stanziamento sul pubblico impiego
Perché altrimenti ci sarebbe stata l'apertura necessaria di una stagione salari ha visto in questo nostro Paese
Noi l'avremmo capeggiata perché già erano pronti forze politiche altri settori a capeggiare quel tipo di situazione poi sono rimasti delusi
Perché c'era stato questo intervento perché si era capito che la stagione oggi una stagione diversa se funziona l'impianto per l'accordo di luglio e deve funzionare su tutto le nostre vere priorità sono altre in questa fase
Noi abbiamo un problema serio di tutela del valore reale delle retribuzioni e le pensioni ma abbiamo un problema fondamentale
Di evitare che gli esclusi aumenti no sul lavoro
Sulla famiglia
Sulla formazione permanente che eviti l'esclusione più bastarda quella del sapere
Noi abbiamo tre priorità su cui dovremmo e avere la capacità di sintetizzare di lanciare qui si mobilitazioni capaci di incidere profondamente su queste priorità e di portare il lavoro come non c'è di utilizzare la possibilità coerente di questa ripresa consolidando la e facendo in modo che si stabilizzi e che stabilizzandosi essa venga distribuita in questo Paese
Da qui l'esigenza
L'esigenza forte di discutere anche tra di noi ci siamo divisi su un punto su questo delle flessibilità secondo me la divisione minore di quel che appare nel senso che nessuno di noi ha in testa
Gabbia salariale di nessun tipo noi tutti abbiamo in testa può è vero che Cofferati cita la sua relazione Melfi e Gioia Tauro quindi cita accordi che abbiamo fatto tutti
Quindi il nostro problema è se quel tipo di accordi diventa modello se quel tipo d'accordo diventa soggetto contrattuale
Che è in grado di togliere anche quest'alibi o se invece resta questo specie di dibattito astratto tra coloro che vogliono a coloro che non vogliono che non porta da nessuna parte
Noi dobbiamo portare lavoro dobbiamo dare una risposta con la ragazza di Brindisi
Che il primo maggio ci chiese di fronte a quelle assurdità che vide il suo padrone andare in galera come era possibile se l'alternativa fosse il ritornare senza nulla
Noi dobbiamo dirvi invece che è possibile che bisogna seguire questa strada impegnativa forte adeguata
Che produca questo Effetto può e lo chiameremo patto non lo chiameremo Pato se la parola ci scandalizza la questione vera che ci vuole una visibilità che tutto questo non può essere lasciato ai singoli episodi di Comune di province e regioni
Di governo ma ci vuole un controllo forte capace di innescare questo tipo di priorità e di dargli la coerenza fondamentale per questo è importante la questione dell'orario
Della sua distribuzione del suo modo di articolarsi
Noi abbiamo innanzitutto due problemi sull'orario
L'orario in questi cioè dobbiamo diminuire l'orario individuale di fatto questo è il problema
è inutile continuare a far finta che la questione non c'è
Abbiamo a livello di straordinario senza precedenti
Anche perché abbiamo una condizione legislativa che consente tutto questo
L'avere ottenuto nella legge finanziaria finalmente un intervento probabilmente è migliorabile ma un intervento che intacca su questo punto che intacca su questo punto
Cioè che finalmente facendo in modo che l'ora di straordinario costi di più di un'ora di lavoro normale lo scoraggi
Perché se costa di meno è chiaro che questo innesca un meccanismo al contrario
E gridano anche lì gridano perché tutto questo loro durante i flessibili loro che sono i flessibili per definizione che vogliono la flessibilità sempre sull'orario sono di una rigidità spaventosa non si deve toccare nulla ma noi sappiamo con grande chiarezza che l'orario è una grande carta se gioca la sua prospettiva inflessibilità
Se è in grado di avere una piattaforma generale che poi viene gestita in maniera articolata ma entro cui ci sia un vero incentivo all'articolazione l'orario alla sua distribuzione e al miglioramento alla qualità della vita al grido lamentano le condizioni delle nostre città
Fare in modo che fino a trentasei ore o fino a trentadue scusate fino a trentadue i contributi costino di meno
E da trentadue in avanti costino un po'di più cosa che si può fare è consentita anche la Commissione europea
Io credo che sia una risposta possibile di incentivo effettivo
Attraverso una strada coerente dentro questa logica che salvaguardi professionalità quando ci sono le crisi come vediamo e che contemporaneamente apra una strada alla per alla possibilità di introdurre
Nuove occasioni di lavoro
Anzi sociale del nostro Paese che la famiglia
Di cui parliamo poco c'è ancora qui è un retaggio vecchio
Parliamo di salari individuali dei redditi individuali
La vera questione è che la diseguaglianza l'esclusione o mentali più che in queste condizioni una famiglia numerosa si difenda volto male molto peggio una famiglia in cui lavorano due tre
Finalmente in questa finanziaria siamo riusciti a capovolgere un ragionamento di cui non parliamo come se ci vergognasse
Non è finalmente otteniamo due mila novecento miliardi in chiave di redistribuzione parziale la questione la famiglia non è solo questo questa è una cosa un segnale
Questione la famiglia riguarda ben altro riguarda l'organizzazione di servizi carichi famiglia riguarda un progetto per la famiglia Chissano al sindacato perché lasciare tutto questo perché la sua Lobo questo le iniziative a cosa spontanee che poi finiscono per essere demagogiche fuorvianti perché non fanno i conti con la realtà
E non intestarselo interamente come un grande progetto di questo sindacato come sulla questione la formazione per permanente
Cioè su una questione delicatissima
Su cui bisogna come dire superare le diseguaglianze attuali che sono forti il sapere fa la differenza lo dicono tutti
La tecnologia lo spiegano tutti ma non c'è un progetto non c'è un'iniziativa che vada in direzione sia sulle questioni scolastiche in generale
Non parliamo dell'università in cui si raggiunge il massimo
Dell'insipienza quando su un terzo di quelli si laureano solo un terzo di quelle che si scrivono cioè la struttura più efficiente nel mondo
E poi gli opinion leaders che in genere sono professori universitari ci spiegano tutto come si fa il sindacato come si fa la politica come debbono essere le istituzioni ci spiegano sempre tolto non ci spiega una cosa sola come funziona l'università se non funziona
Questa cosa non sarei no perché non gli appartiene
Perché diventa uno strumento diverso quando invece noi sappiamo che su questo terreno si misura la capacità di un Paese di confrontarsi di competere e si misura una delle diseguaglianze più profondi
Mi delle esclusioni sociali più profonde
Alla luce di tutto questo
Ci vuole un grande sindacato è un grande sindacato unitario
Cofferati dice
Nella sua relazione
Il tema dell'unità e il tema di questa stagione politica
Spero di citare sì Cosimo
Poi aggiunge il nostro congresso
Dovrà verificare scelte concrete
E progetti coerenti
Ora io credo essendo l'accordo sulla prima parte di questa dichiarazione che di questa stagione politica
Che la questione poi dei tempi delle modalità sia diventata direttamente politica oggi come ben sappiamo per tutto quello che sta avvenendo un giorno vale un mese
Un mese Valona
Non abbiamo più tutta questa possibilità discute di dibattito
Di alimentari perché se noi non decidiamo se non diamo un segnale chiaro e coerente la situazione allora avanza arretra
Se ciascuno pensa che esiste una via
Come ci come CGIL come quello
Di salvezza di fronte alle condizioni che viviamo
La situazione complessiva non avanza arretra
Se ognuno fa prevalere cosa legittima assolutamente legittima ma assolutamente sbagliate
Le sue valutazioni nessuna esigenza queste sono finisce per creare la condizione un arretramento complessivo a cui stiamo assistendo
A partire da quando diciamo la verità pacato e
L'altra sera è
Noi siamo andati benissimo fino alle pensioni
Fino al referendum e sulle pensioni che facciamo in maniera molto impegnativa facendo una prova senza precedenti perché facciamo votare milioni di persone milioni di lavoratori
Vinciamo a maggioranza quindi come dire con una votazione vera con una condizione di reale
Difficoltà in alcune zone perdiamo il che indica un problema delicato però molto se complessivamente su un sindacato che si misura
Arriviamo al referendum nella maniera peggiore
Io non voglio chiedervi autocritica perché non si chiedono nessuno l'autocritica ognuno le fa se lei ritiene di farle io credo che bisogna fare una valutazione attenta
Noi abbiamo avuto la le ferendo ma l'offensiva più volgare
Nei confronti del sindacato almeno la storia che io ho vissuto in questo Paese non sopiti
Non sentiva che è ricorsa a tutte le possibili
Soluzioni argomenti a tutto perché si è intravisto il noi
Nella nostra destabilizzazione uno degli ostacoli come dire uno delle delle possibilità più favorevoli per aprire anche nel nostro Paese una stagione diversa che noi avevamo in piedi
Era la vendetta dall'autunno passa ora era difficile voi potete dirmi pacato ma voi potete dirmi quello che volete ma era difficile difendersi da un'offensiva quando
Come una parte di quelli che si dovevano difendere avevano promosso quel referendum
Era difficile vuole possiamo girarla come voglia
Abbiamo qui discutiamo quello che volete ma era quello spettacolo televisivo televisivo che abbiamo dato
Non pensiamo a noi che siamo addetti ai lavori e che spesso non capiva pensate al milione di persone che note già fanno fatica a seguirci
E a vedere con lo spettacolo di CGIL CISL e UIL che si dividevano su materia astruse Issime Perrello al massimo delle persone
Rappresentanza articolo uno articolo due decreti cioè delle cose che però lo spettacolo che riusciva era un sindacato diviso gli offre quelli che facevano l'offensiva erano uniti nell'offensiva
Non valutare tutto questo non dare a questo il significato vero che la cosa merita
Secondo errore
Nella valutazione del referendum
Non tanto di stabilire se la sconfitta non è una sconfitta perché questo possiamo discutere quanto vogliamo ognuno può il suo stato d'animo io considero alla luce di quelle divisioni un miracolo che abbiamo vinto il referendum numero uno e che abbiamo perso dei poco
Quello più importante sulle trattenute lo considero spendere undici milioni e mezzo di voti in quelle condizioni con quel tipo di strumenti e con quella situazione però questo fa poco quello che invece fa molto
E che alla luce di quel risultato anse che aprire una seria
Serrata discussione tra di noi sulla causa del tutto quello sul tipo di risposta da dare sui problemi di democrazia che vengono posti giusti con bisogna dare una soluzione ma non può essere la scorciatoia referendaria darle anziché fare tutto questo
Il massimo che riusciamo a fare dividerci ulteriormente sarà legge sia giusta o non giusta
Perché a chi la legge La sempre avute antipatia
Come me e come la riorganizzazione che ha sempre ritenuto l'intervento legislativo un'invasione dall'autonomia
Sindacati storicamente la
Per convincersi che la legge ci vuole necessario avere chiarezza tra di noi
Perché altrimenti già è un'avventura la legge Cofferati dice la legge del più esigibile di un contratto
Non lo so quando sicuramente non più
Perché è un contratto se il rapporto se sono capace ma una legge badante dall'anno come vogliono loro e me l'avevano come vogliono loro attraverso i referendum quindi dovetti esigibili
Non è stato agevole esigibilità tuttavia tuttavia se c'è un problema perché sono fanno comunque specie la fanno sulla nostra testa allora il problema di sapere
Che cosa vogliamo dalla legge noi al luglio del novantatré insieme scrivemmo che volevamo la trasformazione in legge all'accordo sul resto
Beh se c'è uno di voi che può dimostrare che il testo s'morali e la trasformazione in legge dell'arresto io sono pronto a
Rimangiarmi tutto quello che dico
Il testo Smuraglia è distante anni luce
E l'affossamento del sindacalismo confederale questo il mio giudizio
E allora se è così
Addirittura continua delle perle il rinnovo delle deleghe per i pensionati ogni anno
Cioè per i lavoratori dipendenti ogni quattro anni per i pensionati ogni anno
Cioè scomparirebbe
La Federazione pensionati perché di questo si tratta
Non era il testo sporangi nel testo quando ci si affida legge esigibili
E il testo di una di una vicenda parlamentare di cui non siamo garantiti
E allora se è così una discussione franca i referendari hanno chiesto c'è un vuoto legislativo a mio giudizio non c'è
Possiamo fare a meno della legge a mio giudizio sì però io non non pretendo di decidere per tutti
Ma mi chiedo la stessa cosa
Perché se voi pretendete di decidere con la legge per tutti è chiaro che non siamo d'accordo e questo ci allontana
Come ci avviciniamo questa la domanda
Come
Possiamo fare passi in avanti rispetto a tutto questo per evitare che accordi separati continuano a farsi in un clima di divisione
Lavoriamo per due mesi per trovare una soluzione
Sui controllore di volo
E abbassare i soldi
Gli avevano dato il fermato
Da ventitré miliardi a dieci miliardi
Dopo poniamo tutti insieme ci arriviamo lì al momento di firmare la CGIL non firma
Ebbene
O fermiamo accordi aziendali
E dopo due giorni la CGIL ritira la firma
Casi che stanno avvenendo in zone importanti di questo Paese
Ora nessuno vuole gli accordi separati però mettiamoci d'accordo
C'è qualcuno che decide per tutti o dobbiamo decidere tutti insieme
E perché se lo firma quel ritiro cosa pretende dopo il ritiro
O se invece lavoro per una soluzione poi la troviamo ed è la soluzione di tutti i cui anzi portiamo anche gli altri a firmare poiché faccia
Allora io credo che al di là dei singoli episodi qui da qui da qui è ora queste almeno la mia proposta
Queste almeno il modo come la nostra organizzazione pensa di fornire questo contributo noi dobbiamo uscire per evitare che si apra un arretramento sostanziale sulle condizioni dell'unità del nostro Paese con una proposta chiara che apre che apre una fase costituente del Progetto unitario del sindacato nuovo
Cui io ora non non al vostro congresso che non so quando sarà la oggettivamente voi perché altrimenti continueremo a sfilacciarsi qui cui è necessario fare questa scelta forte
Proprio per evitare che tutto quello che si deciderà in avanti diventa ulteriormente rischioso Alona carta costitutiva una vera carta costitutiva
Che affronti le questioni legge contratto e trovi la soluzione perché si trova la soluzione
La libera associazione il rapporto con l'insieme delle decisione abbiamo trovato sulla perse uno abbiamo trovato si trova se la questione è questa ma dentro un progetto unitario
Dentro qualcosa di forte in cui ognuno si convince che deve rimetterci un poco di suo per venire incontro all'altro e vale per entrambi vale per entrambi non può valere per uno dei due basta
Tu ci metti qualcosa io ci metto qualcosa e alla fine troviamo il punto perché altrimenti sulla dei legali ma se c'è un progetto unitario rinnoviamo le deleghe
Ma a quel punto facendo delle gomitate
Ma che senso avrebbe oggi rinnovare le deleghe di singole organizzazioni
Per confrontarci per una competizione a scrissi in cui ciascuno deve recuperare le sue deleghe e in cui ciascuno e dopodiché dopodiché dopo due anni se facciamo l'unità di cui facciamo la delega unitarie cioè facciamo vedere che ogni non lo so io ho letto la cosa di Sergio io non so se considerarla una promessa o una minaccia
Io quello che so e che se oggi non cogliamo questa occasione
Per fare un lancio adeguato
Di un progetto serio con modalità tempi e soluzioni sulle questioni
E con la delega da rinnovare ma unitario
E la risposta ci viene forte e ciascuno fa i conti con la sua base anche di quelle che non sono conventi col progetto unitario e ci fa i conti in maniera forte perché questo è il passaggio è il compito di un gruppo dirigente perché altrimenti
Se la risposta fosse negativa i rischi di un'involuzione ci sono tutti
E di fronte all'attacco furibondo che ci viene portato
Di fronte a questo tipo di incomprensione sull'esistenza in questo paese di grande organizzazione di milioni di persone che tengono insieme Nord e Sud giovani anziani
Uomini e donne senza differenze ma con grande capacità certo diversi ma capace di unirsi
Perché sicuramente
Ciascuno di noi la nostra storia e diversa ma capace di capire
Il punto più alto del resto perché
Nel novantatré la CISL
Cerco di fare questo sforzo di indicare questo tipo di esigenza perché nella democrazia l'alternanza basta guardarsi in giro basta guardarsi un c dove le democrazie l'alternanza funzionano
Il sindacato conta esistesse unito e se è in grado di cambiare
Perché se no non conta non esiste si ritaglia spazi fa battaglie anche gloriose e consegue sconfitte anche glorioso
Per questa ragione
Il problema di come si partecipa alla politica
Di come si partecipa al tipo di costruzione di questi schieramenti
Di come si interviene in questi processi non ci dà
Mettere in discussione l'autonomia serve proprio ad evitare sbandamenti disorientamento
Io non lo so se voi fate queste analisi se non li fai ma noi le abbiamo fatte la nostra base ha votato come ha votato la Società italiana il ventisette marzo del novantaquattro
Ha votato in quel modo
Cioè noi siamo stati sempre orgogliosi definirci pluralisti bene l'ultime elezioni mai siamo stati pluralisti come alle ultime elezioni proprio per tutti
Poi abbiamo scoperto che questi lavoratori queste lavoratrici
Avevano come due teste
Con una testa votavano perché vogliono ed è giusto perché vuole
Con l'altra chiedevano a noi di difenderli dai descrive loro molto
Quanto dura
C'è una bellissima immagine
Del film che abbiamo fatto sulla manifestazione del dodici novembre
Credo che alcuni di voi l'abbiamo già visto a me quando lo vedrete un bellissimo film mostre Mazzi avanzo delle musiche stupende Morricone
E c'è un'immagine a un certo punto si intervistano dei lavoratori e delle lavoratrici cislini si vede che sono CISL e per questo lo dico perché le bandiere sono tutti ricombinazione
E allora dice perché siete qui è una di queste diceva perché ci vogliono tagliare pensioni non cita il lavoro
E siamo tutti qui un'altra accanto dieci anche lei che ha votato per Berlusconi qui
Allora questa signora si copre gli occhi cioè come vergognandosi è un omone invece si avanza molto grosse massiccia dice anch'io anch'io ho votato per Berlusconi e sono qui
Quindi non c'è differenza tra il giornalista di gestirsi ma lei ci dica perché ha votato Berlusconi e gli viene dal cuore perché sono stato un coniglio
Può ora
Ora voi riflettete non trovarsi questi temi indicare tutto può è stato donato mancanza di autonomia
Non capire che c'è un problema autentico di valori di interessi oggi non rappresentato e non preoccuparsi di farlo non nel doppio ruolo ma in termini di contributo a questo patrimonio significa fare un atto di ipocrisia
Io capisco voi siete autonome non me l'imponente questi problemi
Perché siete più Ottone
E se non è certa c'è un'esigenza
Se invece si capisce che questo è un problema di tutti
Se invece si capisce che non è in gioco un problema di ruoli personali proprio non è in gioco
Ho scelto da tempo
Non è un gioco ma in gioco molto di più è in gioco la costruzione di un sistema di alternanza in cui valore gli interessi del mondo del lavoro siano tenuti in grande considerazione gli schieramenti come si stanno formando
Voi l'ha trovata questa garanzia io no
Quindi se facessimo un poco di sforzi con Monico Moni aiuterebbe tutto questo un percorso ecco perché concludendo la mia valutazione è coerente rispetto a questi insieme di problemi che abbiamo rispetto a sfinire forti che abbia rispetta l'offensive che abbiamo è che noi siamo in grado l'abbiamo dimostrato in questi anni di sostenere una capacità un intatto una forza di assumerci la responsabilità di scegliere sul punto più delicato quell'unità dipendono da noi dobbiamo scegliere ora o anche se è difficilissimo
Ora se non scendiamo single ciascuno ha chiamato al si salvi chi può
Alla salvezza sua e dalla sua organizzazione guardate e questo diventa una deriva incontrollato incontrollato
è un'illusione che di fronte a questa offensiva ci sia una salvezza per ciascuno è un'illusione che ci sia un modo diverso se allora una risposta fortemente unitaria certo portamento nettare è più difficile
Bisogna combattere di più è più facile trovare l'unità al proprio interno
Del resto è difficile però non è impossibile è forse impossibile dovremmo provarci lo stesso
Di fronte a questo rischio che abbiamo e di fronte a questa condizione che abbiano qui c'è una bellissima frase di di Robertella del proprio che disse il giorno in cui fu ucciso
Disse molti alcuni vedono le cose come stanno
E si chiedono perché
Io disse Luigi
Vedo le cose come mai sono state
E mi chiedo perché no
Ecco se tutti ci chiediamo perché no quest'impresa difficile del nuovo soggetto sindacale nel nostro Paese perché no
Non provarci fino in fondo grazie
Ringraziano Sergio per il suo contributo importante ai nostri lavori e diamo la parola Gianfranco Benzi segretario generale della Fly
Dopo si prepari
Pietro Marcenaro
Ma io credo
Che intervenire dopo Sergio mi consente innanzitutto di chiedere
Quindi esplicito
Innanzitutto un riscontro
Sul terreno che l'UCI ha proposto
Sulla base delle sollecitazioni che sono venute dal suo intervento
E che per una parte mi hanno convinto mi fanno cogliere un'opportunità
Ma io parto innanzitutto dal fatto
Che l'impegno L'Unità non posso non tradursi oggi
Nell'assunzione di comportamenti certi e minimi nell'azione rivendicativa nell'iniziativa del sindacato
Il tuo messaggio è molto esplicito
Ma io credo anche
Che occorrano coerenze immediate scelte di modello sindacale su quale misurarci e cimentarci
Non voglio parlare dell'intesa separata nel settore agricolo il contratto nazionale
Livelli critici di quell'esperienza
Gli elementi anche di riflessione necessaria per tutti ci sono Laffranco aspetta un attimo scusa e
Po'di rispetto per chi parla chi vuole uscire esca io spero che gli altri vogliono restare ad ascoltare
Per cortesia Laffranco
Meglio una domanda me la pongo
Abbiamo sottolineato credo tutti la rilevanza e l'importanza dell'accordo del ventitré luglio poi ci tornerò in termini di riflessione generale
Bene c'è una prima domanda
Qual è la coerenza dei nostri comportamenti rispetto a quell'intesa
Qual è il percorso che riusciamo a realizzare
E perché dobbiamo ipotizzare su grandi comparti in particolare sul comparto del lavoro agricolo un effetto di deroga da quelle regole da quei comportamenti questa è la prima domanda che mi oppongo
Il problema che abbiamo e non lo faccio in termini polemici perché conosco la volontà ma credo che quello sia il primo punto di chiarezza che dobbiamo avere nostra relazione quindi io accetto una sfida sul terreno progettuale strategico delle regole
E però c'è un regole minime a cui abbiamo bisogno di lavorare immediatamente abbiamo bisogno di certezze reciproche
Che siano un punto di riferimento per tutti
Lo credo anche nel merito delle scelte che si sono fatti non è solo rispetto dell'intesa di luglio ma insomma mi domando e dico qua il contratto nazionale ha o non ancora una funzione solidale nazionale dell'interesse dei lavoratori
C'è un punto di unità e di solidarietà per cui rimane vivo ed incisivo credo che solo a questo non si possa non rispondere che questa solidarietà si esprima sul terreno del salario dei diritti contrattuali delle agibilità sindacali
Credo che da questo punto di vista non c'è come ieri diceva la rissa una forzatura della CGIL
Ma c'è il problema di ritrovare un connotato essenziale delle conclusioni contrattuale
Connotato essenziale e irrinunciabile
Ma io dico di più
Vedo dietro questa conclusione questa difficoltà in realtà un modello sindacale
è questo un punto interessante fondamentale dalla riflessione unitaria che ne dobbiamo realizzare nei prossimi mesi so di parlare di un comparto specifico so che però la sfida sul modello sindacale non è di poco conto su questo terreno
Insomma di fatto ne realizziamo uno scambio perverso
Tra riduzione della strumentazione contrattuale e ampliamento del connotati consociativi dell'azione sindacale
Questo scambio tra diminuzione della strumentazione contrattuale aumento dei connotati son consociativi dell'azione sindacale è un modello sindacale
Alternativo al modello del ventitré luglio alternativo ai problemi di autonomia di responsabilità e di rappresentanza dei lavoratori
Ma che dire aggiungo che questo non è un frutto casuale
Ma è anche il segno di una difficoltà comparto agricolo è l'unico comparto in cui non si è fatto ancora un'intesa sulla rappresentanza sindacale unitaria
Perché permangono concezione dalla rappresentanza profondamente diverse
Ma non attengono alla specificità del comparto in nome del quale si ragione si riflette mantengono la natura dell'organizzazione sindacale
Se cioè il modello del sindacato che ne vogliamo realizzare in questi comparti deboli a forte debolezza contrattuale di rappresentanza non siano relazioni sindacali che non si fondano su un modello contrattuale sul radicamento su regole certe di comportamenti insomma non ci possiamo più permettere
Che ci siano conclusioni contratto a piattaforme conclusioni contrattuale
Rispetto a cui bisogna riconquistare d'ora in ora il senso delle regole dei comportamenti che si hanno
Questo a me pare il punto essenziale ecco perché io credo che vi è un dato di coerenza che va ristabilito e vari stabilito proprio su questo terreno
Va ristabilito anche assumendo su un altro aspetto che io considero essenziale non solo ristabilimento del ruolo del contratto nazionale la tutela dei minimi nazionali contrattuali e quindi l'alloro ricostituzione
Ma anche su un altro terreno di grande importanza che la partita relativa al mercato del lavoro e alle sue regole troppo spesso sul terreno del mercato del lavoro andiamo lungo strade profondamente divaricati
Abbiamo bisogno di una discussione anche tra CGIL CISL UIL in questa direzione
Ma che poi attiene anche la fisionomia dei diritti di cosa sono i diritti di cosa è la rappresentanza e di qual è lo stato sociale che noi vogliamo realizzare in rapporto a questo costruire anche un'iniziativa dei quattro
Ora a me pare che su questo terreno ne abbiamo bisogno di fare un grande passo in avanti
L'esperienza di queste ore ci dice che c'è una reazione che noi non ci stiamo all'esito contrattuale separato ma occorre uno sbocco da occorrono sbocco accedere
Che consenta nella ricostituzione dei minimi nazionali di trovare quel perno fondamentale de ridare vitalità in senso al rinnovo del contratto nazionale e quindi all'autorità dello stesso contratto nazionale
Ecco perché io credo che questo sia un terreno fondamentale e questo consenta anche di di di ficcare di sviluppare l'iniziativa di articolazione contrattuale in questa categoria
Noi da questo punto di vista abbiamo bisogno anche però di un altro salto di qualità
Le questioni del mercato del lavoro nei comparti più deboli non sono e non possono essere unicamente un livello di iniziativa delle categorie
Si pone un problema di salto di qualità della completerà Litta dell'azione confederale
In termini di affermazione della tutela universale del lavoro in agricoltura e non solo in agricoltura è quello che attiene tutta la fascia del lavoro precario dell'industria
Credo che in questa direzione ci sia un lavoro da fare
Il Dipartimento ha cominciato a farlo abbiamo bisogno di incardinare la vertenza sul mercato del lavoro è sul lavoro e sulle sue regole d'accesso quindi come perno centrale della stagione che ci sta davanti
Per fare questo però dobbiamo io credo necessariamente affrontare con fra di noi di approfondire tra di noi quello che è stato un senso e l'impegno che ha posto Sergio Cofferati nella sua relazione
Abbiamo bisogno io credo da questo punto di vista di uno sforzo progettuale di grande portata di grande significato
Sergio se ne ha indicato le coordinate uno sforzo progettuale che attiene però e sottolineo riprendo questo elemento il ricompattamento dalla nostra riflessione strategica
Delle nostre valutazioni delle nostre proposte rispetto a quel che si muove in Europa
Rispetto alla discussione aperta attorno al al libro bianco di Delors rispetto all'esperienza tedesche ma non solo anche nel nostro Paese di significativo intervento sulla redistribuzione degli orari
Sweden sui modelli di lavoro praticati
In questo in questo contesto
Abbiamo bisogno di ragionare attorno a queste questioni ma io credo che questo sia al terreno per noi fondamentale di è qui un'opportunità mi sia consentito di dirlo
Che attiene proprio lo sviluppo di un comparto significativo ad alta densità di occupazione ma anche ha potenzialità significativa
E attiene in particolare questo potenzialità il comparto agroalimentare rispetto cui abbiamo sì bisogno
Di un'azione rivendicativa e politica di particolare significato un'azione progettuale di iniziativa sul lavoro in questo comparto
Diventa essenziale rispetto alla nostra iniziativa dei prossimi mesi credo che debba essere un'iniziativa dal connotato profondamente confederale
Vi è qui un terreno decisivo e fondamentale rispetto l'iniziativa noto sul Mezzogiorno sul terreno della legalità sul terreno della tutela del lavoro
E qui nel terreno del lavoro nero costituisce tuttora un punto di riferimento essenziale della nostra iniziativa del nostro impegno credo che debba costituirà per tutti
E di riassetto anche dalle regole contrattuale della piena esigibilità
Fuori da ogni logica dei contratti fuori da ogni logica di scontro mi pare che in questo senso e accelero ci sia bisogno anche l'iniziativa coraggiosa da parte nostra
Il rispetto dei contratti a un punto cardine fondamentale noi non possiamo né adattarci nel subire oggi una logica che in nome del fare impresa nega il ruolo e il valore delle regole contrattuali
Credo che dobbiamo spezzare decisamente il rischio di una sue fazione in questa direzione
Ecco perché non devo aggiungere parole rispetto al pronunciamento che la relazione ha fatto in termini molto netti sulle questioni dei differenziali salariali nei termini in cui sono stati proposti
Credo che abbiamo però un'opportunità una capacità quindi di intervenire sul terreno della riorganizzazione anche produttiva industriale per noi il comparto alimentare sotto questo profilo di particolare significato di particolare porta
Per lo sviluppo del Mezzogiorno
Abbiamo l'opportunità di costruire di lavorare a un'idea di sistemi locali che siano fondamentalmente incentrati su una logica di servizi
Ad essi reale garantiti e realizzate attraverso un processo di infrastrutturazione vi è qui un'opportunità significativa
Ma fare questo significa anche sapere
E lo dico per punti molto velocemente
Che noi abbiamo lo snodo sul però dalla politica industriale rivendicativa
Abbiamo gli snodi richiamati da Sergio ne siamo stati la prima categoria a realizzare la contrattazione integrativa senza aver ancora rinnovato il contratto secondo le regole della rete dell'accordo del ventitré luglio
Abbiamo realizzato una col trattativa una contrattazione diffusa e significativa sotto il profilo dei risultati e delle quantità interessate abbiamo anche fatti di innovazione di qualche rilevanza ma non vi è dubbio che c'è un problema
Ma abbiamo anche un mix di parametri ma il problema è fondamentalmente l'impermeabilità
Delle controparti a considerare il terreno dei modelli organizzativi di impresa ci tornava ieri con molta forza Claudio Sabattini un terreno effettivo di esercizio delle relazioni bilaterali tra le parti
Questo rimane un terreno di grandissima difficoltà e quindi viene su questo tema su questo mo'piano la necessità di un salto di qualità e sia significativo è rilevante rispetto alla nostra iniziativa
Credo sotto questo profilo quindi che esistano i terreni
Di un lavoro e di una lo sviluppo dell'acqua capacità contrattuale
Che sicuramente significativo importanti
Credo peraltro che la polarità anche dell'esperienza ci offra un punto di riferimento da analizzare da sviluppare
Credo che dobbiamo compiere un salto di qualità
Sotto questo profilo io credo piedi dieci debbano essere realizzate con molta forza è riassunta è accolta la sfida sul terreno della confederali tra che non può essere questione dei più forti ma deve tradursi in un'idea di solidarietà molto profonda
Questo significa fra i più forti e i più deboli attenzione alle teorizzazioni dei sindacati dei pezzi forti dentro l'organizzazione
Credo che qui lo la sfida sia questa la non separazione in una fase di grande delicatezza e di grandi rischi di marginalità la Fly assunto questa sfida la vive drammaticamente la vita anche in modo intenso ma costituisce il suo orizzonte
Di riflessione di iniziativa ecco perché diventa importante che ci sia una grande capacità di attenzione nostra ha come svilupperemo nelle prossime settimane
Il livello dell'iniziativa rivendicativa nel campo agricolo ma anche a come sapremo sviluppare l'iniziativa rispetto alle tutele sociali del lavoro
Riferendomi con particolare rilievo alla questione della previdenza ed è l'anno attuazione della riforma e della delega a questo proposito così pure
Gli elementi di sostegno al reddito HP spettò a cui occorre una risposta di carattere immediato rispetto al rifiuto dell'iniziativa del governo ma anche una risposta più generale di carattere universale che impegna l'intera Confederazione
è questo il terreno dalla nostra sfida e questo terreno dalla nostra discussione e questo è un terreno sia attorno a cui è possibile costruire un profilo nuovo dell'organizzazione sindacale
Che contrasti in modo efficace di rischio dalla destrutturazione della tutela sociale rivendicativa
Per affrontare l'abbiamo bisogno di uno sbocco positivo sulla vicenda dei contratti
Ma abbiamo anche bisogno di una riflessione d'iniziativa confederale che si misure sulla complessità delle nostre questioni e ci consenta di dare una risposta alle all'insieme dei temi posti
Credo sotto questo profilo che occorra anche con molta forza e con molta chiarezza un salto di qualità nell'esperienza unitaria
C'è bisogno di questo c'è bisogno con grande urgenza e c'è bisogno quindi di ricostruire le condizioni di una pratica democratica diffusa in tutta la categoria
Allora la parola Pietro Marcenaro segretario generale della CGIL del Piemonte si prepari Patta
Mi pare che ci avviamo
Conclusione di questa Assemblea
A prendere una decisione
Molto importante molto impegnativa
Di cui sarebbe bene che fossero chiare a tutti le regioni le motivazioni anche le conseguenze
Mi pare che noi stiamo decidendo in questa discussione
Una unità sostanziale
Della CGIL come raramente avevamo avuto occasione di verificare nel corso dell'ultimo periodo
Di proporre dall'insieme del movimento sindacale avevo datrice di lavoratori e forse un po'più in là anche insieme del paese
L'apertura di un confronto generale
Di una vertenza generale
Che metta al centro le questioni dell'occupazione della valorizzazione del lavoro
Facendo di questo
Una scelta che introduce fatto nuovo nella situazione politica italiana perché fare oggi questa discussione perché fare questa discussione
In una situazione quale il quadro politico sembra così debole da non riuscirà a sopportare problemi pesanti come quelli che comportano
Questione che aveva l'anziano perché non fare questa discussione
Al nostro congresso che pure inizierà fra pochi giorni fra poche settimane mi pare che a queste domande ci siano tante risposte
Ma mi pare che la più semplice la più importante stia in un'altra domanda e questa domanda dal quale secondo me è necessario partire in questa discussione in questa valutazione è questa perché
Dei militanti sindacali perché i lavoratori in una fabbrica dovrebbero scegliere la oggi la via difficile di impegnarsi per costruire una contrattazione
Sindacalmente e politicamente qualificata quando sanno che su questa strada
Sono molte le probabilità di andare a uno scontro sono molte le proprietà di affrontare appunto una situazione di grandi difficoltà perché dovrebbero fare oggi questa scelta quando non vedono
Questa scelta collocata in contesti un quadro in una prospettiva che gli dia forza significato credibilità guardate non sto parlando di domande immaginarie sto parlando della realtà che abbiamo oggi di quanto risulta non dalla contrattazione che vogliamo fare ma da quella che abbiamo già fatto e dal clima
Che il clima prevalente oggi nelle discussioni nei luoghi di lavoro sulle questioni dalla contrattazione
Sono accordi che diciamo così
Non segna no un avanzamento nella loro generalità di una linea sindacale come quella della quale abbiamo discusso è un clima
Che mi pare un clima molto preoccupato un clima che non da oggi appunto l'impressione di gruppi dirigenti da un lato a partire da quelli di fabbriche dall'altro di un'opinione dei lavoratori che si disponga a un passo in avanti nella direzione quale quella che noi abbiamo indicato
Ecco questo è io penso uno dei premi fondamentali che ai quali noi dobbiamo rispondere perché se no il rischio che il diciamo il divario fra le parole le intenzioni infatti i comportamenti dei risultati cresca ulteriormente a me pare un rischio molto molto forte
Questo avviene mi pare
Per tante ragioni
Per tante ragioni naturalmente una del ci sono ragioni esterne hanno voi ragioni esterne le responsabilità dirette al movimento sindacale che riguardano lo sviluppo del quadro politico una situazione alla quale lo ricordava anche la relazione
La questione della politica del potere torna di nuovo per così dire ad autonomi Tzara sia separarsi dai problemi e dai contenute nel quale è una situazione politica nella quale più cresce l'asprezza dello scontro più meno sono chiare e più sono scure le scelte diverso che diverse alternativa
C'è una situazione alla quale la debolezza del quadro politico si riversa sul sindacato mettendo e anche su di noi mentre non è in discussione l'autonomia in termini diversi dal passato non è più la forza appunto della politica
Non è più l'autorevolezza del sistema politico che ti condiziona
E la debolezza che funziona come veicolo di autolimitazione
Come
Una spinta continua ad abbassare lo sguardo a ridurre l'orizzonte come una spinta continua che in qualche misura fa pensare
Nell'opinione molto spesso nel senso comune dei militanti e dei lavoratori che l'idea di ricostruzione di un Progetto sia in queste condizioni in questo quadro un'idea sostanzialmente velleitario
E in questo contesto si afferma un'altra cosa
Si afferma uno una una realtà che io credo sia quella con la quale oggi facciamo sostanzialmente i conti
E cioè che appare che alle risposte reali date dalla trasformazione che avviene nel mondo dai processi di innovazione che riguardano l'insieme della società dell'economia ci sia una risposta sola
J l'unico modello di competitività possibile sia un modello di competitività che in qualche modo prevede di passare sul lavoro
E che noi di fronte a questo modello possiamo attenuare le cose possiamo resistere possiamo in qualche misura svolgerà un ruolo di tutela ma non siamo in grado di esprimere soluzioni diverso
E invece non è così e invece non è così e invece
Esiste oggi mi pare che questa discussione
La cosa sia stata sottolineata ripresa che in qualche modo possa ricominciare a far parte di una lavorazione di una proposta di un senso comune di una cultura concreta del sindacalismo confederale della CGIL in primo luogo che a questi problemi complicati
Della competitività delle nuove dimensioni
Dell'economia dei mercati esistono altre possibile soluzioni che queste possibili soluzioni diverse da quelle oggi prevalenti vivono in Europa vivono nel nostro Paese vivono anche nel sistema delle imprese dove non è vero che tutte le soluzioni hanno le stesse caratteristico
Ora questo modello col quale ci confrontiamo a me pare e questo che appare appunto essere come l'unica soluzione prevede la competitività è oggi in qualche misura punto una realtà fortemente operante ovunque noi volgiamo lo sguardo nel campo da nostre attività noi sentiamo appunto il segno di quella linea di quell'indirizzo è una coalizione di forze che per quella linea per quell'indirizzo si batte
La troviamo sul terreno del mercato del lavoro della qualità dello combattere di fronte a tutte le tendenze fenomeni di precarizzazione
La troviamo sulle questioni dello sviluppo nelle scelte che in qualche modo annunciano un disimpegno dei settori a tecnologia più avanzata e ridisegna no un ruolo di secondo piano del Paese nel quadro dalla competizione internazionale la troviamo
Ranieri cioè che di fronte alla ripresa congiunturale riprendano le più tradizionali e consuete esperienze e dottrine telo rischi che e le forme più tradizionali di riorganizzazione del lavoro ma che anche laddove rimangono parvenza dei modelli organizzativi innovati questi presentano caratteristiche tali da rappresentare nei confronti della maggioranza del lavoro esecutivo e della maggioranza del lavoro che noi rappresentiamo un'ipotesi che non modifica le tradizionali previsioni di marginalità e di esclusione
Questo a me pare il quadro che ne abbiamo di fronte e di fronte a questa situazione noi misuriamo le nostre la il problema di di costruzione del della prossima stagione contrattuale ripeto
Io penso che la cosa che noi oggi stiamo decidendo che l'apertura di uno scenario generale di confronto sui treni l'occupazione l'affermazione e cioè del fatto che per la linea del sindacato esistono altre risposte alle questioni che queste questioni si basano c'è una valorizzazione del lavoro e su una qualificazione complessiva dell'apparato produttivo che rimetta al centro la credibilità della questione del pieno impiego dalla piena occupazione questo è la condizione perché la contrattazione possa a vere almeno in parte le caratteristiche lo indichiamo posso muoversi in quella direzione naturalmente sappiamo che affrontiamo in questo modo uno scontro molto significativo
Se pensiamo
Alla prospettiva che si apre nella contrattazione aziendale se pensiamo ai grandi gruppi industriali noi vediamo quello che altri compagni già hanno ricordato e cioè che uno dei punti fermi della linea che oggi la Confindustria Imprese maggiori annunciano come la linea con la quale misurarsi
Con la stagione contrattuale è una scelta che esclude
La possibilità di porre la questione del lavoro al centro della contrattazione di misurarsi in particolare con le questioni del lavoro nell'impresa e nella sua organizzazione di farne oggetto di un negoziato
Noi se non riusciamo a spiegare così la nostra posizione sulla questione del salario rischiamo di riportare nelle aziende una contrari una discussione incomprensibile
Se la discussione nelle aziende rimanesse allo stato attuale anche qui qualcuno lo ricordava
Come una discussione fra singoli che distinguono le diverse organizzazioni redditività produttività e qualità
E non riuscissimo a calare Cuesta discussione di una capacità di rapportarli ai concreti problemi dell'organizzazione del lavoro e ai concreti problemi dell'occupazione
Nel sistema delle imprese io penso che noi non voteremo risulta e noteremmo soprattutto risultato essenziale di cui noi oggi abbiamo bisogno
Perché noi oggi abbiamo bisogno di schierare di schierare forze per vincere una battaglia che si annuncia da tutte le cose che è possibile capire interpretare come una battaglia complicatissimo
Io credo che il messaggio che in questo quadro dobbiamo dare ai lavoratori non è quello di un sindacato che si caratterizza come portatore di conflitto non penso che sia questo io penso che oggi di conflitto nella politica ce ne sia moltissimo perché il problema non sia di aggiungere ancora un po'il problema è di un sindacato che riesca a caratterizzarsi sul piano dei contenuti e delle proposte e su questa base dica quali sono le condizioni della sua iniziativa esatta che su questa base su questa base ha necessità di costruire le condizioni per sostenere con l'azione sindacale
Una prospettiva piano prospettiva ben lontana mi pare dall'essere una prospettiva facce di fronte a noi
Ecco in questo quadro io penso che ci sia un ulteriore considerazione che viene da questa conferenza
Guardiamo a noi alla CGIL la situazione in cui si trova
Noi oggi forse come raramente almeno c'è capitato in passato
Verifichiamo anche in questa discussione
E nel quadro che ci sta attorno una sorta di solitudine della CGIL io dico questa cosa senza farne nessun elemento di drammatizzazione nessun elemento di drammatizzazione ma mi pare che questo dato non possono essere ignorati
La proposta che noi oggi facciamo una proposta in controtendenza rispetto al quadro politico e al modo e le direzioni nelle quali si muove è una proposta che trova una posizione radicalmente alternativa da parte dell'insieme
Delle organizzazioni padronali è una proposta che vede il governo muoversi su una linea diverso gli enti linee si inquadra in una fase di evidente logoramento del rapporto unitario come molte delle cose
E abbiamo discusso in questi giorni testimoniano e come fa parte dell'esperienza che oramai da tempo faccia
Io penso che questa solitudine sia probabilmente oggi un passaggio
Al quale non esistono alternative ma penso che bisogna essere consapevoli consapevoli di questo e che questo
Bisogna sapere appunto che ricostruire appunto
Una dimensione politica e ricostruire uno schieramento sulle nostre proposte
Di forze sociali di forze politiche di forze culturali richiede che la nostra proposte sia una proposta che unisce a carattere coraggio la necessità di un'assoluta coerenza
Voglio fare solo un esempio noi dobbiamo sapere che abbiamo una fortissima spinta salariale nei luoghi di lavoro hanno spinta salariale che noi dobbiamo raccogliere dobbiamo raccogliere governa la coerentemente con una struttura contrattuale che difenda i due livelli di contrattazione
Ma dobbiamo contemporaneamente sapere che raccogliendo quella spinta salariale noi poniamo da un lato un problema molto serio al sistema delle impresa
Con recupero salariale di cui abbiamo necessità
Con l'aumento del costo del lavoro che questo comporta in mancanza di altre misure
E di un progetto di riorganizzazione che risponde in altro modo e premi della competitività se le cose che noi abbiamo detto di una ripresa fondate in larga misura sul taglio dei costi sono vere
Noi apriamo un problema una parte del sistema delle imprese italiane
E apriamo un problema altrettanto dal punto di vista delle prospettive generali ad esempio per quanto riguarda l'inflazione e un sindacato che nel momento in cui avanza questi problemi è determinato a raccogliere questa spinta non affronti le conseguenze della propria iniziativa non veda appunto
Le cose che la sua stessa azione messa in moto mette in moto sul piano delle politiche generali supera delle prove di economico sul piano delle possibilità di riorganizzazione del sistema produttivo
è un sindacato che mi pare non costruisce delle condizioni di successi
Mi pare quindi che diciamo in questo quadro noi possiamo uscire da da questa per questa conferenza a me pare con una cosa in più di quello di quello che avevamo quando abbiamo cominciato questa discussione diceva Andrea Ranieri questa mattina di un clima difficile di una motivazione non forte ecco io penso che se questa idea appunto di una proposta generale del sindacato oggi e non domani
Sulle questioni del lavoro e l'occupazione in questo quadro la scelta di fare di questi stessi temi lasse
Della nostra politica contrattuale riuscirà a consolidarsi in un giro di tempo molto ristretto nelle prossime settimane perché questi sono i tempi dei quali stiamo discutendo dei quali abbiamo bisogno di penso che anche questo clima
Possa essere in misura consistente modificato e cambiato e che esistono le condizioni perché la nostra azione contrattuale abbia dei risultati positivi
Grazie pietre allora la parola fatta
Compagni devo dire che sono rimasto piuttosto perplesso
Per le dichiarazioni di alcuni compagni
Circa la situazione all'interno di questa organizzazione
Per cui
Sostanzialmente abbiamo un quadro di unità interna
Risolto molti problemi sindacali
Resta
Un conflitto esterno all'organizzazione che proviene
Semplicemente dal dibattito aspro tra i partiti della sinistra
Forse la costruzione anche di queste assemblee
Non rende conto della situazione reale che abbiamo tra i lavoratori per loro dibattito reale
Nel loro articolarsi in posizioni anche diverso
Forse la costruzione di questa Assemblea dei prezzi
Per quanto riguarda il confronto interno all'organizzazione anche in vista del congresso
Ma la fotografia non è quella rispondente alla realtà
è una mia opinione quest'anno credo abbiamo avuto degli appuntamenti importanti che hanno dimostrato quale sia
La situazione tra i lavoratori
L'ultimo gli ultimi
Referendum sulle pensioni sono stati piuttosto espliciti
Sulle visioni diverse che abbiamo sullo Stato sociale che esistono tra i lavoratori
Quello sul referendum di come il Paese sia diviso in due i lavoratori sia diviso in due su questioni essenziali
L'abbiamo quindi molti problemi
è giusta la difesa dell'organizzazione per la sua autonomia
Della ancorare il dibattito al sindacato al fare sindacato
A che il confronto fra di noi sia rigidamente ancorato a questi scopi
Ma nello stesso tempo non possiamo per esorcizzare i dissensi e reali che esistono buttandola in politica attribuendogli ad altri
Anche perché mi pare che gli interventi che si sono susseguiti fino a oggi
Abbiamo dimostrato la quantità di questioni che dobbiamo affrontare abbiamo seguito e compagni del Meridione
Enunciare come le due Italie e siano un fatto reale
Per la crescita la disoccupazione nella produzione reti
Abbiamo seguito i compagni delle categorie
Rivendicare una politica industriale
Dire che non reggiamo col modello liberista oggi dominante
E ci vorrebbe un intervento diverso dello Stato a una politica economica diversa alternativa
Abbiamo sentito i compagni dire come la la contrazione aziendale non decolla come ci son problemi distribuzione salario della sua qualità dell'orario straordinario eccetera abbiamo moltissimi problemi
Ora mi pare che in tutti questi interventi Enmerkar un filo conduttore
La situazione politica economica così come sta sviluppando non la reggiamo
Abbiamo bisogno di fare delle passi indietro rispetto all'egemonia liberista che si è affermata in Italia e non solo in Italia
Lo stesso D'Antoni segnalava come la disarticolazione divisioni non siano solo nel nostro Paese ha in Europa ormai abbiamo più velocità
E dentro ogni paese abbiamo diversi velocità diverse dal resto era scontato che una politica liberista forse non porta l'integrazione europea forse porta a poli forti e al raggiungimento neanche degli obiettivi dichiarati
Quindi crescono queste diseguaglianze alla noi
Siamo in grado di dare una risposta politica alternativa
A questa situazione o riteniamo che dobbiamo andare avanti tutto sommato così
Senza rimettere in discussione questi assunti generali dati come intoccabili
Il Trattato di Maastricht è una realtà intoccabile
L'Europa va costruita sotto quel modello
O invece non occorre ripensare sulla base degli squilibri e quel modello ha generato a un modello anche alternativo a un intervento più con solidale degli Stati sulle varie situazioni che vengono espresse in questo Paese è stato giusto assecondare le privatizzazioni
Il ritirarsi dallo Stato dall'intervento per economia non ci troviamo oggi un po'spaesati un po'persi a chi ci rivolgiamo quando chiediamo politiche industriali quando queste sono vietate di fatto quando denunciamo il ruolo delle banche che tendono a salvare le aziende ma in un'ottica finanziaria perché cosa devono fare le banche
Devono regalare soldi
Però portare magari da loro tracollo dietro altri settori importanti dell'economia visto superamento della legge bancaria che nega l'intreccio tra banca e industria cosa devono fare le banche
è chiaro che la società nel suo complesso che può e deve impostare una politica economica che non ci sono surrogati
E che le banche le industrie Mediobanca eccetera si muovono appunto in un'altra logica in una logica che crea diseguaglianza aumenta le differenze aumenta le divisioni all'interno di questo all'interno di questo Paese queste un punto
La CGIL può dire
Che è necessaria questa svolta generale di orientamento generale che la CGIL si colloca nello scontro che c'è a livello europeo a livello nazionale per un ipotesi alternativa di sviluppo economico lo sviluppo cosciente basato su scelte collettive
Certo sullo stato riformato che non sia quello abbiamo conosciuto disegnato sulle esigenze la Democrazia Cristiana devo patteggiato più vicino alla realtà territoriali e sociali ma tutto sommato un intervento dello Stato democratico è necessario rispetta le situazioni che stiamo denuncia
E quando guardiamo all'elezione senza questo strumento cosa abbiamo di alternativa che non sia dei contratti diversi
Che non sia la riduzione del salario che non sia l'aumento dell'orario per intervenire c'è siamo poi privati di un quadro di riferimento generale di politica economica questi uno dei punti io non l'ho sentito negli interventi
Sento la denuncia degli effetti di questa situazione ma non sento una proposta alta di alternativa che parte dal mondo del lavoro e che parta dalla CGIL
La seconda questione per stare al dibattito sindacale appunto e non dei partiti
Le questioni del resto dei lavoratori
Come siamo messi va tutto bene perché non si è detto nella relazione introduttiva non c'è nel documento finale
Che i salari dei lavoratori sono diminuiti
Perché non si vuole prendere atto di questa realtà perché non si vuole dire che l'accordo del ventitré luglio non ha tutelato rispetto all'inflazione reale i salari dei lavoratori
Certo c'è un'ascia una certa politica evidentissima perché noi siamo legati a quello schema qualunque cosa succeda anche prendendo atto appunto che l'accordo che era nato per legare i salari all'inflazione non ha raggiunto il suo scopo e non ha raggiunto le anche se prendiamo in esame la quotazione articolata la quale viene realizzata in una parte dei lavori dal mondo del lavoro e non copre quindi di fatto
L'esigenza fondamentale del recupero dell'inflazione
Ora vogliamo prendere atto che se questo obiettivo non è stato raggiunto abbiamo invece la situazione dei redditi nazionali che è profondamente diversa nei trattamenti degli sbocchi è vero o non è vero che l'accordo del ventitré luglio tutto sommato rappresenta la politica di intervento su un solo reddito
è vero o non è vero che le rendite non si sottopongono anche quelle gestite dallo Stato agli stessi criteri è vero non è vero e per queste non c'è un tetto ma c'è il mercato e non solo c'è il mercato ma l'Italia paga quattro punti più di quanto pagano gli altri paesi europei le rendite finanziarie non è vero questo non è vero che tutte le altre unità immobiliari per le dalla mobiliari e immobiliari sono aumentati a dismisura in questo Paese
Ma è vero o non è vero che questo è successo a fronte di un aumento della produttività senza precedenti che fa dire di quattro righe al Corriere della Sera che quattro lavoratori italiani lavorano quanto cinque giapponesi
Non è che questo una realtà e dove è andata la produttività è andata in profitti e rendite le cause dell'inflazione quali sono le più salario che sta sotto come negli anni settanta ottanta eccetera dipendono dalla politica delle rendite dalla politica i profitti
E questo mi pare ormai che sia acquisito da tutti
Ma gli spazi esistono di produttività di ricchezza prodotta in questo Paese non è vero che tutti andiamo male in Italia vanno male solo alcuni settori di lavoratori e chiaro a questo punto che sarebbe necessaria
Una volontà precisa anche qui di inversione di politica di scelte politiche di fondo
E badate bene queste scelte sono urgenti perché qualcuno di noi può pensare
E possiamo andare avanti nei prossimi anni fino al mille novecentonovantanove
Data fatidica per l'economia europea a tre manovre finanziarie all'anno come quest'anno
Prima delle ferie a settembre a dicembre e continuiamo ancora così per prossimi due tre anni
Col taglio tre stelle sociali senza nessuna politica diversa di reperimento delle risorse da più strati sociali possiamo continuare così è questo il modello che viene confermato dall'applicazione del rapporti col governo del ventitré luglio della politica economica della politica finanziaria
Di questo Paese
Ora qui c'è un problema dell'esecuzione appunto la ricchezza del reddito
E si rendono conto tutti che non c'è solo un problema di giustizia sociale ma quanti cominciano a dire che se la ripresa economica italiana non passa attraverso l'allargamento del mercato interno questa sarà sicuramente firmerà
Anche perché la ricchezza prodotta tra le sue esportazioni il più delle volte come diceva il governatore della Banca d'Italia non rientrano in Italia
Stando all'estero e molte volte stanno all'estero per speculare sulla lira attraverso le manovre sulle altre monete forti
Questa è la realtà che lo stesso governatore della Banca d'Italia denuncia
Allora allargamento del mercato interno mi pare sia un problema anche più generali
Lo strumento della finanziaria quante volte abbiamo detto che non possiamo andare avanti con la gestione delle questioni economiche di questo Paese con la finanziaria
In cui ogni anno ci viene presentato il conto noi rincorriamo
Facciamo qualche protesta qualche pressione più lobbistica che di massa
Per cercare di parata al meglio i colpi che il puntualmente ci provengono ma tutto sommato restiamo in questo schema
Mai che lo mettiamo in discussione su scelte mai che ipotizziamo una politica di riforme in questo Paese che passi in una stagione diversa da quella finanziaria in via alternativa allo strumento dalla finanziaria
Mai appunto che indichiamo una prospettiva generale e questa Finanziaria dobbiamo dircelo chiaramente ha uno scopo fondamentale
Che è stato ed è quello della distribuzione del reddito del drenaggio personale dei lavoratori alle rendite soprattutto il profitto
Questo è lo scopo per cui è stata creata queste lo scopo per cui è stato gestito in questo Paese per tutti questi anni ha partito a metà degli anni Ottanta l'indebitamento pubblico così come è stato così come è stato così come è stato discusso
Allora abbiamo questi grossi problemi sindacali
Il salario la contrattazione ebbe compagni avete sentito tutti anche il compagno Della Fly
Come venga avanti addirittura la messa in discussione del contratto nazionale di lavoro come strumento unificante realmente applicate
Siamo agli accordi in deroga quasi ai condoni
Dei contratti perfino gli applica in molte parti del Meridione in alcune categorie
Una situazione gravissima
Che aiuta
La continuazione l'aggravarsi della divisione
Poi possiamo essere contro le gabbie salariali ma quando abbiamo una stazione di un altro mercato di lavoro di un'altra contrattazione aziendale di un altro valore dei contratti nazionali di lavoro nelle varie parti del Paese non stiamo creando noi
Questi tipo di situazione che l'altra parte sul citiamo neghiamo di neghiamo di voler portare avanti
La contrattazione aziendale
è vero o non è vero che ho sentito moltissimi compagni dirigenti autorevoli di categorie importanti impegnate molto dentro la contrazione denuncia aziendale denunciarne i limiti
Dire non siamo soddisfatti di come viene richiesto il salario
Di come viene erogato
Solo rispetto a redditività molte volte una tantum molte volte fuori busta molte volte ad personam
E beh compagni ma noi siamo dirigenti in reazione sindacale noi lo possiamo semplicemente assumere il ruolo critico un po'distaccato rispetto a questa realtà che non ci soddisfa
Noi dobbiamo dire cosa vogliamo fare
Rispetto ai problemi occupazionali
Possiamo cavarcela senza affrontare le grandi questioni sia dalla politica economica la politica industriale ma dico anche
Della riduzione o di lavoro
è possibile che la parola d'ordine che ho sentito nella relazione da parte di Cofferati ancora uguale però son passati tanti anni a quella che Luciano lama diceva negli anni Ottanta settantina anni settanta
E cioè le trentacinque ore nell'arco nel dentro gli anni Ottanta
Spostando sempre al decennio la realizzazione della riduzione d'orario la battaglia per la riduzione d'orario riproponendo una visione settoriale aziendale aziendalistica della riduzione d'orario
E quando si presentano problemi che lo aggravi
Di riorganizzazione industriale in settori importanti della nostra industria parliamo della riduzione d'orario sui giornali ma non mi risulta che alle nostre controparti siano arrivate piattaforme in cui ci sia scritta riduzione d'orario di lavoro
E questo lo Stato non sto organizzazione e la gestione della direzione della contro attualità della vertenza Lita e questa è la gestione che vogliamo fare dell'orario posticipare Prodi dieci anni da scadenze rispetta la riduzione d'orario abbiamo problemi quindi grossi ed è bene che la CGIL discuta
Su ipotesi anche alternative diverse abbiamo imparato tutti per fortuna
Che discutere non vuol dire dividersi non vuol dire rompere riorganizzazione possiamo discutere restando uniti
Rafforzando anche l'organizzazione
La CGIL ha imparato a fare questo con difficoltà stiamo ancora imparando dobbiamo coniugare possibilità di discussione efficacia dell'organizzazione
E la discussione non comporti la paralisi che la discussione non sia importata dall'esterno ma sia frutto delle scelte autonomo del sindacato con
Però l'unità della CGIL io credo che sia un valore importante per tutti no per una parte
Ho servito compagni autorevoli dire che a noi tutto sommato quello che importa è rapporto con la CISL e con lui cosa importa
C'è poi tutta la CGIL non arriva a questo appuntamento
Io penso che siano affermazioni gravi che non condivido per le quali non lavorerò io lavorerò molto per l'unità di questa organizzazione certo perché cambi la linea ma dentro e per l'unità di questo realizzazione perché la ritengo un bene importante spero e tutta l'organizzazione sia di questa opinione del resto cari compagni
Anche la situazione
Con la CISL e con lui non mi pare semplice tanto una battuta
Penso risponde la moglie di me Cofferati nelle conclusioni a D'Antoni
La battaglia sul referendum non è stata tra autonomia del sindacato e chi
Come storicamente è sempre avvenuto preferisce una legge
La battaglia sul referendum è stata per modificare una legge esistente
Una legge che garantiva alle sindacati maggiormente rappresentativi addita del consenso tra i lavoratori delle rese di posizione questa è stata la nostra battaglia oggi non quella degli anni cinquanta degli anni sessanta quando c'erano le commissioni interne
E questo quadro legislativo vantato noi stiamo va battendo ci permutare un quadro legislativo esistente che non ci soddisfa non soddisfa i lavoratori non dai lavoratori certezza di diritto
Sulla contrattazione perché viva dio vogliamo appunto mantenere alla contrattazione un valore generale
E abbiamo gli accordi separati alla Frei alla dei braccianti ma non c'è solo sta stazione perché non parlare la situazione della scuola
La CGIL mi risulta abbia consegnato una firma tecnica
Per quanto riguarda questo contratto ci accingiamo alla consultazione
Abbiamo divisioni su come gestire la vertenza la FIAT
E sulle risposte da dare alle posizioni di Agnelli
Quindi i problemi che abbiamo sono consistenti e significative io sono perché insieme l'unità della CGIL ci battiamo rilanciamo una battaglia per l'unità sindacale
Perché i lavoratori hanno diritto a Verona organizzazione di massa unitaria efficace
Che dia risultati
Al di là dell'appartenenza ideologica di ferie o di tessere di partito
L'organizzazione democratica che si misura appunto con tutti e cui tutti alla fine partecipa direzione col voto sulla contrattazione in maniera in maniera particolare però oggi occorre prendere atto che l'unità sindacale da conquistare
Perché non si può semplicemente rispondere con un sì o con un no all'inviti di D'Antoni perché abbiamo visto la realtà che altri inviti altre volte D'Antoni Cia
Ci ha proposto e nello stesso tempo contratti accordi separati sono atti avanti sono atti avanti
Non c'è neanche l'impegno tra di noi a non firmare accordi separati
Pertanto noi dobbiamo continuare la battaglia per l'unità però guardando ad essa laicamente politicamente sapendo che l'obiettivo per cui battersi per cui vale la pena di battersi ma dietro l'angolo perché per conquistarla punto corre
Una lunga battaglia democratica tra i lavoratori e nelle relazioni sindacali
Dunque do allora gli interventi si sono un po'trascinati qui abbiamo una situazione con altri tre compagni iscritti a parlare
A questo punto siccome però ingiusto anche necessario dare la parola Sergio per le conclusioni alle uno e trenta noi abbiamo sostanzialmente un solo lo spazio per un solo intervento
Siccome il criterio di scelta davvero complicato anche perché ci sono compagni che dirigono importanti strutture
Sono qualcuno deve scegliere quindi scelgo io
E darei quindi la parola scusandomi ovviamente con i compagni che non possono darei la parola per l'ultimo intervento a Gianni Nieddu segretario generale della CGIL Satin
Come ha sottolineato la relazione di Sergio gli ultimi dati dell'economia ci consegnano un Paese fortemente diviso
Nel quale cresce il divario tra le diverse aree
Nel Mezzogiorno continua drammaticamente il processo di deindustrializzazione il blocco degli investimenti nei settori produttivi e in quelli della spesa pubblica nelle infrastrutture e nelle costruzioni
Per dura un costo del denaro più alto di quasi due punti rispetto alla media del sistema creditizio che sommandosi alle altre ragioni di contesto rende più difficile ed onerosa qualunque politica di sviluppo e dell'occupazione
In Sardegna il presente risulta composto da una miscela fatta di emergenza sociale e di incertezza della base produttiva esistente
Un'incertezza sottolineata dall'aumento del cinquantotto per cento delle ore di cassa integrazione guadagni nel primo trimestre del novantacinque rispetto allo stesso periodo del novantaquattro una realtà dunque lontana dall'uscita del tunnel apertosi con la recessione e coincidente con i processi di privatizzazione delle partecipazioni statali
Abbiamo davanti dopo aver pagato prezzi durissimi
In questi anni un'eredità difficile queste eredità ci consegna due grandi aggregati di problemi una vera e propria emergenza sociale le risolte questioni strutturali dell'economia e della società sarda
Negli ultimi quattro anni in Sardegna sono scomparsi inghiottiti nel vortice della recessione sessanta mila posti di lavoro
L'eredità storica e quella più recente la recessione e dunque ai limiti della sostenibilità sociale anche per il progressivo restringersi degli ammortizzatori sociali in una realtà nella quale la famiglia monoreddito
E prevalente nella composizione sociale
La mancanza di lavoro dunque è la prima è prioritaria questione del nostro impegno
è evidente che rispetto a questo stato di cose azioni ordinarie sono insufficienti
Occorre una terapia d'urto
L'aver definito in Sardegna cinque mila posti in lavori socialmente utili in un tempo limitato è la riprova che si può fare una terapia d'emergenza superando deleterie e passive ineluttabilità
Tuttavia è evidente che il differenziale strutturale può risolversi solo attraverso adeguate politiche di sviluppo e dunque un'efficace politica del lavoro chiama in causa la responsabilità dell'azione di governo
Quindi le linee di politica economica per la definizione di politiche industriali e di condizioni ambientali favorevoli all'allargamento per la base produttiva ma ci sono anche problemi nuovi con i quali il sindacato deve misurarsi non affidandosi al mercato e il caso degli elementi di saturazione produttiva in alcune aree del Centro-Nord
Che hanno aperto degli spazi per processi di delocalizzazione produttiva processi che possono spostare il lavoro dove è presente la risorsa umana anziché spostare i lavoratori
Riproponendo fenomeni di emigrazione dai costi sociali ma anche economici improponibili
Rilevante a questo fine l'azione dei governi regionali per l'efficienza e la funzionalità della pubblica amministrazione così come per il campo dell'istruzione e della formazione
Decisivi risultano i fattori dell'infrastrutturazione del territorio e dei servizi avrete
Benché tutto ciò sia chiaro tuttavia su ciascuno di questi fattori misuriamo l'esclusione la marginalizzazione sistematica del Mezzogiorno dall'intervento ordinario nelle grandi reti infrastrutturali ma non dobbiamo né vogliamo accreditare o riproporre l'immagine del meridionalismo vittimista innanzitutto nella capacità di autogoverno delle regioni risiede la possibile soluzione dei problemi aperti
Abbiamo come sindacato sardo costantemente incalzato la Giunta regionale con la vertenze alita territoriale
Abbiamo anche sottoscritto significativi accordi in materia di riforma della Regione di opere pubbliche di industria di ambiente di politica del lavoro di politiche sociali che impegnano la Giunta regionale ad un quadro organico di priorità
Tuttavia sappiamo che la capacità e le risorse del livello regionale sono insufficienti necessario è un rinnovato quadro di sostegno verso le aree più deboli come la nostra il resto dal Mezzogiorno
Su questo piano un primo risultato anche se insufficiente costituito per dieci mila miliardi previsti dalla Finanziaria del prossimo triennio così come la misura relativa alla detassazione degli utili reinvestiti nel Mezzogiorno
Una misura questa che perderebbe la sua efficacia di sostegno alla questione se venisse di nuovo estesa a tutto il territorio nazionale
Meno positiva è invece la decisione di non utilizzare per il Mezzogiorno le risorse derivanti dalla privatizzazione degli enti e delle aziende pubbliche
Da qualche dunque ma qualunque misura
Per quanto apprezzabile non può sostituire l'esigenza di pari opportunità nell'intervento ordinario
Le stesse che nel Centro-Nord realizzando i grandi investimenti pubblici nell'alta velocità nelle avrete di Autostrade nell'energia nelle telecomunicazioni
è che investono il Mezzogiorno solo marginalmente fin dal superamento dell'intervento straordinario abbiamo detto che decisivo era d'intervento ordinario la questione che si pone è perché questa linea
Non si traduce in risultati cioè perché alla fine dell'intervento straordinario e dei relativi flussi finanziari anziché l'intervento ordinario ha fatto seguito il vuoto
Ed il vuoto non può essere una linea che consenta ancora per molto tempo
Da parte di nessuno governo sinistra politica sindacato di gestire le tragiche condizioni del mezzogiorno e le pulsioni politiche e sociali che da questa insostenibile realtà possono derivare
Sempreché non si voglia consegnare alla destra il Mezzogiorno
O ridursi a gestire sul piano dell'ordine pubblico una realtà con il cinquanta per cento di giovani che non hanno alcuna realistica speranza di accesso alla dignità del lavoro
Io non chiedo che si ritorni all'intervento straordinario come fa la destra in questi giorni
Confermiamo la linea dell'intervento ordinario tuttavia è una linea che non può essere solo enunciata ma praticata effettivamente qui scontiamo la boria del ceto politico in tutt'altre cose appassionato e affaccendato
Eppure è sorprendente che il professor Prodi che si candida a governare l'Italia critiche al pari di Segni la finanziaria
Perché a loro dire poco rigorosa senza dire una sola parola sul versante degli impegni per il lavoro contenuti nella Finanziaria stessa
Il Mezzogiorno ha un bisogno disperato di messaggi non rituali chiari ed impegnativi chi sarà capace di dargli colmerà un vuoto e investirà non poco delle proprie fortune politiche
Per quanto riguarda il sindacato
Dobbiamo a mio parere avanzare una proposta vincolante sul piano della procedura decisionale riguardante gli investimenti pubblici
Il coordinamento della politica economica il concorso delle politiche delle azioni degli interventi a finalità infrastrutturale questa proposta si può sostanziale con l'adozione di una procedura che istituisca un vero e proprio parere di conformità all'obiettivo della coesione e della riduzione del divario tra livelli di sviluppo delle varie regioni
Un parere di conformità da esprimersi sulle proposte concernenti la legislazione nonché i singoli programmi di interesse a rilevanza nazionale
Mi rendo conto che un vincolo di questa natura per essere assunto richiede una vasta convergenza di volontà politiche
Mi rendo conto che forse pone problemi anche nel sindacato
Un sindacato che però proprio misurandosi su battaglie come il lavoro può ritrovare le ragioni dell'unità in ogni caso badate non basta più risolvere la problematica del Mezzogiorno riempiendo Ulrike nei documenti un progresso economico e sociale equilibrato e sostenibile la stessa unità del Paese impone la riduzione del divario tra livelli di sviluppo
Nel Mezzogiorno da questo contesto non possiamo prescindere nell'affrontare la politica rivendicativa
Di qualche significato e l'aperta polemica a questo proposito del presidente del Consiglio Dini sulla pretesa degli sgravi contributivi e sul non riconoscimento dal differenziale di inflazione chiesti dalla Confindustria
Il governo non ha fatto un regalo al sindacato io credo invece ci si renda conto che il modello del ventitré luglio semplicemente non ha alternative credibili
Ne è sufficiente per noi rinunciarvi in ragione della difficoltà a farlo compiutamente rispettare senza peraltro indicare un'alternativa praticabile a quel modello contrattuale
Compagni e compagne siamo nel Mezzogiorno in Sardegna rispetto al Centro-Nord o a problemi di natura ed entità differenziate problemi che nella gestione del modello contrattuale del ventitré luglio entrano a pieno titolo
E come tali non solo disgiunti non sono altra cosa da vedere in altro momento rispetto alla stagione contrattuale certo a questo fine importante sarà nella contrattazione decentrata la dimensione territoriale confederale ancora più importante sarà evitare il pericolo che il ruolo del sindacato ripieghi in un ambito meramente salariale
Per il Mezzogiorno di gran lunga prevalente
E dare priorità ad una generale vertenza per il lavoro
I rischi sono tutt'altro che aleatori ed hanno un sapore antico
Come dimostra il dibattito sulle gabbie salariali che mette in luce un approccio strumentale al problema del Mezzogiorno tuttavia la semplificazione intrinseca della proposta rischia di attecchire
Fra le sterminate masse dei senza lavoro e perfino fra chi amministra le istituzioni nel Sud tu e per storia e cultura politica dovrebbe essere più avveduto
Per questo è importante accompagnare alla nostra netta contrarietà l'impegno ad una rinnovata azione per affrontare in termini di priorità il dramma del non lavoro
Il contratto nazionale di lavoro rappresenta il minimo comune denominatore per tutti i lavoratori italiani come è stato detto in questa giornata questa è la nostra unica linea del Piave non è dunque possibile mettere in discussione quanto li stabilito sia in materia salariale che normativa per il resto di fronte all'uopo iniziative industriali possiamo utilizzare nella contrattazione volta per volta tutte le potenziali variabili
In realtà la vicenda delle gabbie salariali dimostra l'esplicita senza se ce ne fosse bisogno di una proposta di politica dello sviluppo
Certo non può definirsi una proposta il libro bianco
Benché presentato come prova di un rinnovato impegno per il Mezzogiorno
Infatti dal totale dei cinquantanove mila miliardi di investimento in opere pubbliche e della stimata creazione di centosessanta mila posti di lavoro il trenta per cento risulta localizzata al Nord il ventisei per cento al centro
è solamente il quarantaquattro per cento al sud tu
Tutto ciò non può essere presentato come la politica per il Mezzogiorno come pure si ha cercato di fare alimentando così aspettative notevoli che ad un'attenta lettura solo realisticamente da ridimensionare
Diciamolo ancora una volta nel Mezzogiorno ed in Sardegna l'intervento del governo si deve muovere su diversi piani il pieno ripristino della legalità
La dotazione di infrastrutture un piano di riqualificazione della scuola e dell'università una strumentazione finanziaria adeguata questo intervento del Governo non verrà in campo di per sé qui sta la frontiera del nostro impegno per una grande vertenza per il lavoro un impegno prospettato nella relazione
E che noi condividiamo e consideriamo importante per un'iniziativa aver bensì Ale del sindacato nei confronti del governo e dell'impresa da praticare nei prossimi mesi è da sostenere con la mobilitazione dei lavoratori
Allora sono terminati gli interventi e quindi diamo la parola a Sergio Cofferati per le conclusioni politiche della nostra assemblea e poi dopo ovviamente passeremo agli adempimenti relativamente ai documenti agli ordini del giorno sedia
Ho trovato la discussione di questi due giorni
Assai importante
Credo si sia determinato nel corso di quest'ultima settimana una condizione forse nuova dentro la nostra organizzazione
Certo separare gli argomenti che abbiamo affrontato dai temi congressuali non era facile molti
Dei problemi che qui abbiamo discusso ritorneranno nel dibattito congressuale
Ma è importante e per questo apprezzabile lo spirito con il quale molte compagnie molto i compagni hanno affrontato le questioni che riguardano la politica rivendicativa quella contrattuale i temi che poi connettono direttamente
Con aspetti di ordine più generale
Con
Lo spirito l'intenzione di avviare una ricerca attenta
Approfondita
Adeguata ai bisogni che abbiamo di fronte senza farsi imprigionare dalla rischio che pure era presente
Di anticipare il dibattito congressuale o di subire
Gli effetti limiti
Delle articolazioni programmatiche che dentro i congressi di norma si vanno determinante
Un dibattito franco
Esplicito
E soprattutto la volontà di una ricerca comune non so dire
E forse poco importa quale potrà essere la ricaduta
Di questa volontà di questo spirito nel dibattito congressuale ma è senza dubbio
Un elemento confortante
Quello che dobbiamo fare
Rapidamente
E definire un profilo della nostra politica rivendicativa
In grado di rispondere ai bisogni che milioni di lavoratori hanno gli offrirà molti di loro una prospettiva senza certezze nessuno in grado di garantire alcunché
Ma con l'intenzione che una grande organizzazione deve avere
Di essere condizione sempre di interpretare
I bisogni esigenza di diritti di praticare solidarietà
Cercando di evitare di restare prigioniera dell'emergenza e delle situazioni contingenti che pure vanno affrontate nessuno le può eludere
Cioè questo grande bisogno di progetto che molti di voi hanno richiesto a viva voce da questa tribune la CGIL
E poi insieme a CISL e UIL
Il sindacato italiano
Deve tentare di disegnare un'ipotesi di assetto economico di assetto sociale in grado di influenzare il dibattito politico di costringere i nostri interlocutori naturali le nostre controparti di governo le associazioni imprenditoriali a misurarsi con proposte di merito compiute
Io credo che sia giusto non
Banalizzare neanche in queste riflessioni
Gli avvenimenti più recenti
Abbiamo imposto e non era scontato un risultato
Nel rapporto con il Governo e con modalità corrette
Adeguato per quanto concerne la finanziaria
Ha delle ragioni di merito evidenti
Il processo di risanamento prosegue
Nella circostanza data
Non scarica le sue conseguenze direttamente
Su quella fascia di società importante ma spesso debole che ne vogliamo rappresentare
E questo è senza dubbio una novità rispetto al passato
Una novità il dibattito parlamentare può confermare
Anzi rafforzare o mettere in discussione
Su queste materie il Parlamento è sovrano e non voi
Non possiamo né oggi né mai metterne in discussione questo tratto questo carattere
è evidente che qualora venissero introdotti elementi non accettabili
Nello schema di priorità che abbiamo indicato
Il problema si riapriranno il rapporto tra noi e l'esecutivo
Ma senza alterare il carattere
Né il ruolo del sindacato confederale
Io credo che margini esistano per apportare le modifiche i cambiamenti
Che senza stravolgere l'impianto complessivo della manovra possono dare alla stessa
Un po'più di consistenza
Una dimensione qua più netta
Dobbiamo avere coscienza tra di noi però
Che i grandi temi le grandi questioni
Non sono state aggredite
Con la manovra finanziaria
Ed è per questa ragione che
Trovo utile riconfermare sulla base del consenso che il dibattito mi pare
Ha esplicitato quest'ipotesi l'esigenza di affrontare noi rapidamente nelle prossime settimane
Quelli che rimangono i temi decisivi per gli assetti economici e sociali
E l'iniziativa forte del sindacato
E l'unica che può garantire un ritorno di attenzione su questi aspetti anche da parte
Del sistema della rappresentanza politica
So che non si può pretendere molto da un Governo che ha il carattere transitorio dal Governo con il quale ci confrontiamo
Ma dobbiamo pretendere molto da noi stessi dalla nostra capacità
Di proporre
Un'idea di assetto economico di assetto sociale ed indicare delle priorità
Quelle che realisticamente non si risolveranno nel rapporto con questo esecutivo
Ma che dovranno stare in campo
Nei mesi a venire
Con questo confermo
Con quello che lo seguirà
E soprattutto in una campagna elettorale che si preannuncia
Lunga assai tesa conflittuale
E fin qui priva di attenzione adeguata ai temi sociali
E a quelli economici
Il nostro profilo
Si vedrà
Appunto dalla capacità di indicare un'idea di assetto economico di assetto sociale
Abbiamo oggi una condizione importante che non avevamo soltanto qualche mese fa
Le cose dell'economia vanno meglio
Siamo di fronte ad una fase di ripresa consistente che ha tutti i caratteri
Schizofrenici che molti di voi hanno ricordato
è una ripresa però che crea ricchezza
è una ripresa che pone
Per la prima volta in essere condizioni nuove sulle quali intervenire
Ecco
E di questo dobbiamo avere coscienza
Non ignorare gli elementi distorsivi della ripresa
Ma non ignorare nemmeno che non siamo nelle condizioni di dodici mesi orsono
O delle condizioni drammatiche
Della fine del mille novecentonovantadue dell'inizio del mille novecentonovantatré
Per questa ragione
Oggettiva
Una priorità si impone
Ho detto ne sono particolarmente convinto che ne dovremmo tornare sui temi che riguardano lo stato sociale
Dovremo affrontare
Argomenti delicati ma risolutivi anche degli assetti economici come quello fiscale
Noi dobbiamo predisporci per quanto concerne il fisco ad un'ipotesi
Di riorganizzazione contestuale
Al trasferimento di competenze di risorse verso la periferia dal centro
Cioè parallela ai processi di federalismo che pure si impongono
E dobbiamo dare dovremo dare
A questa esigenza un carattere trasparente vertenze a
Così come non possiamo rinunciare ad intervenire e compiutamente su materie come quelle che riguardano in genere la spesa sanitaria sono decisive per milioni di pensionati per una parte debole del sistema del lavoro dipende e abbiamo indicato con precisione quale sarà il punto dal quale partire la riforma dei criteri di alimentazione di finanziamento
Per la spesa sanitaria
E sarebbe bene non dimenticare che quell'anomalia è un'anomalia che per la verità grava sul lavoro dipendente sull'impresa
Emette il costo del lavoro delle imprese italiane in una condizione assolutamente difforme rispetto a quella degli altri Paesi europei
E trasferire a fiscalità generale i costi della spesa sanitaria è indispensabile
Non soltanto per evitare di dover far fronte tutti gli anni sistematicamente ad ipotesi
Di penalizzazione delle condizioni degli assistiti
Perché i conti non tornano ma anche evitare che quell'anomalia del costo del lavoro penalizzi una parte consistente del sistema industriale rendendolo poco competitivo
Sui mercati globali
Ma il nodo la priorità è un'altra
Il risanamento va completa
Guai se venisse meno il rigore la coerenza necessaria
Per ridurre il debito e contemporaneamente per affrontare come grande elemento di debolezza del sistema economico
La dinamica dell'inflazione
Ma la scommessa tra noi e con i nostri interlocutori oggi e sul come
Le risorse che vengono prodotte la ricchezza che si crea gli effetti della ripresa del meccanismo di accumulazione vengono utilizzati
Per questa ragione
Credo sia utile insistere
Nell'immaginare non un confronto con il governo
E con le associazioni imprenditoriali in una fase successiva ma una vertenza
Con il governo
E successivamente con le imprese una vertenza su quelle che sono esplicitamente le nostre priorità
Il lavoro il Mezzogiorno le politiche industriali quelle infrastrutturali comprendendo in questo anche l'intero ciclo del sapere dalla formazione
Vertenza nel linguaggio sindacale
Ha delle conseguenze precise
Vuol dire definire con precisione la propria richiesta a vere una piattaforma
Discutere dei contenuti della piattaforma con i destinatari
Dell'attività contrattuale che da lì in avanti sia vuol dire avere il loro consenso
Che vuol dire misurare i risultati sulla base della coerenza che questi avranno con le richieste avanzate inizialmente
Perché non ci siano dubbi io non credo che la vertenza su questi temi debba essere considerata alternativa ad una pratica di concertazione che pure abbiamo utilizzato nel corso di questi mesi di questi anni
E che ha senza dubbio favorito il processo di risanamento
Non è alternativa ma è altra cosa
E soltanto in termini verte iniziali si possono affrontare questioni
Risolutive per il futuro di tante persone che lavorano e soprattutto di coloro che nel Mezzogiorno non hanno questa prospettiva a portata di mano
Non accantoniamo nulla delle cose fatte nel corso degli ultimi tempi
Scegliamo un terreno proponiamo CISL e UIL di scegliere un terreno
Che ha un carattere
Parzialmente diverso
Perché oramai la sfida è esplicita
E riguarda l'utilizzo di questa ricchezza che viene prodotta
Le finalità alle quali destinare questa ricchezza
E non casualmente
Si assiste nel considerare la ripresa con una ripresa che va capitalizzata da parte delle imprese
Il dissenso tra noi e loro è in primo luogo relativo a questo punto ma non è un punto marginale
Il modello sociale il modello economico dei mesi a venire
Si gioca oggi in una fase nella quale la ripresa può consolidarsi e può mettere a disposizione le risorse che mancavano in precedenza
Abbiamo tentato di evitare la scissione tra l'emergenza è lo sviluppo anche in anni passati
Perché non ci siamo riusciti ma perché oggettivamente era difficile
E quando i problemi d'emergenza prevalevano nel sentire di milioni di persone Surrey sto era giocoforza per il sindacato
Mirare a soluzioni che avevano come orizzonte la difesa delle condizioni materiali di tanti oggi abbiamo un orizzonte nuovo da utilizzare
E abbiamo da imporre criteri prioritari uscente
Che riguardano insisto i temi che ho ricordato
A partire dal Mezzogiorno senza infingimenti
Il Mezzogiorno è un problema nazionale
Non riguarda soltanto le realtà meridionali
E tale dobbiamo considerarlo nell'iniziativa del sindacato
Ed è un problema per tutti per coloro che sono interessati in questi mesi da processi
Nuovi nelle loro caratteristiche ma assai consistenti di crescita volte disordinato tumultuosa
Guardate che la condizione nella quale ci troviamo in una condizione destinata a precipitare sull'uno o sull'altro versante
Della situazione da
O si procede rapidamente verso un'ipotesi di riequilibrio territoriale
Che porta il lavoro laddove c'è disponibilità di manodopera o sarà inevitabile
Che l'uso parziale distorto
Della ricchezza che viene prodotta
Invece produca i processi che sono davanti agli occhi di molti purtroppo in qualche territorio già così pesantemente
Avanzati
Di crescita distorta
Che porta addirittura
A riaprirsi di fenomeni non dissimili da quelli che negli anni Sessanta hanno caratterizzato la Società italiana di migrazione interna
La scommessa è questi
Favorire un processo di risanamento che non è concluso e contemporaneamente pretendere perché abbiamo partecipato con grande disponibilità a questo processo
Che lo stesso si accompagni da scelte chiare
In grado di costruire progressivamente ma in tempi certi riequilibrio fra i territori e di dare una risposta
A tutte le realtà che non hanno avuto fin qui parlo dei territori ma anche delle persone che vivono in quei territori
Una prospettiva un'occasione davanti a loro
E le priorità nostre sono quelle più volte ricordato
Non si può immaginare
Che l'approdo
Della nostra moneta nel Sistema monetario europeo
O che i processi di integrazione comunitaria avvengano sulla base di condizioni come quello attuale di un Paese diviso l'Europa per chi per i più forti
E per gli altri
L'Europa a quali condizioni
Condizioni che confermano consolidano la rottura del Paese oppure
L'esatto opposto oppure l'approdo comunitario deve essere concepito con una straordinaria occasione alla quale l'insieme della nostra economia della nostra società cerca di approdare
Mi rendo perfettamente conto che non sono problemi che riguardano soltanto noi
Voglio sperare che siano al centro dell'attenzione delle forze politiche che si contenderanno il consenso nell'arco dei prossimi mesi
Voglio sperare che vengano considerati con attenzione da questo governo da quello che lo seguirà
E che rappresentino davvero il centro della nostra possibile iniziativa comune
Perché
Questi obiettivi non possono essere consegnate a mio parere ad una pratica concertativa
Ma per una ragione evidente
Perché la strada del risanamento era una strada individuata di comune accordo
L'ipotesi di come utilizzare le risorse che risanamento mette a disposizione un ipotesi che esplicitamente ci divide
E badate che nell'uno e nell'altro caso io non penso ad un ruolo del sindacato di supplenza di alcuno
Né dei governi né delle forze politiche
Penso ad un ruolo tradizionale d'altro canto quando si parla di partenza si ipotizza il possibile conflitto che in una vertenza si definisce quando non c'è intesa cosa c'è di più ordinario
La di
Altrettanto importante nella pratica sindacale
Per questa ragione abbiamo detto con qualche insistenza
Vedo che la cosa crea ancora qualche
Ostilità
Verso la politica dalla nostra stessa confederazione
Che le questioni che riguardano appunto gli assetti economici gli assetti sociali la priorità del Mezzogiorno
Vanno affrontate
Intervenendo sui fattori che hanno penalizzato le aree più deboli
Sulle cose che non sono state fatte neanche durante tutta la fase lunga e particolarmente dissennata
Dell'intervento straordinario nelle aree meridionali
Le infrastrutture la qualità della pubblica amministrazione
Le risorse materiali dalla formazione e il ciclo dell'istruzione fino alla ricerca all'innovazione
La lotta alla criminalità
Questi sono i problemi
Dal quale occorre partire non la flessibilità salariale
Abbiamo paura delle parole no
Non mi pare
Quando si è trattato di affrontare questioni delicate che riguardavano i nuovi insediamenti nel Mezzogiorno non ci siamo sottratti
La coda per Gioia Tauro un accordo firmato unitariamente
Ed è ovvio
Che se in una realtà meridionale un insediamento a grande tecnologia ha bisogno di una quota di attività formativa
Che va abbondantemente al di là di quelle ordinarie previste
Dalle stesse leggi
Dello Stato dalle soluzioni contrattuali problema debba essere affrontato
Ed è naturale che per formare dei giovani lavoratori
Quando questo è funzionale all'investimento
Alla sua messo in opera alla capacità di dare questo investimento
Rapidamente la possibilità di competere
Quelle ore di formazione non siano pagate come le ore di lavoro
è una forma di flessibilità sì
Non metto in discussione diritti contrattuali
Non metto in discussione quel sistema di regole che per noi è fondamentale nel Mezzogiorno non solo del Mezzogiorno
E tutti coloro che sono disponibile a investire
A destinare risorse consistenti all'attività nelle aree meridionali sanno di poter contare su degli interlocutori che non si sottraggono
Ha l'obbligo di discutere di verificare quali sono le condizioni per rendere possibili quegli investimenti
Ma tutti coloro che ci prospettano un'ipotesi di deroga i minimi contrattuali
Di flessibilità che parte dalla disattesa delle condizioni elementari che uniformano non soltanto il carattere del lavoro ma le stesse condizioni
Del mercato sanno di trovare nella CGIL un'indisponibilità esplicita
è possibile che sia chiaro è unitario il percorso che indichiamo
Per affrontare gli elementi che facilitano gli investimenti nel Mezzogiorno che si è altrettanto chiaro quello che invece ci chiudiamo
Perché mette in discussione diritti regole elementari e peraltro sia detto per inciso ma non è marginale non produce un posto di lavoro in più
E guardate che di fronte ai nuovi insediamenti nessuno di noi ha mai preteso che gli stessi avessero nemmeno le condizioni
Retributive che sono proprie di un gruppo industriale il salario aziendale di una fabbrica
è dato dalla sua storia contrattuale è il sentimento di tante circostanze negoziali successiva
Quando una fabbrica nasce per la prima volta
Non ha di norma ne può vere nera John e vuole che abbia le stesse condizioni delle fabbriche che sono state
Per lungo tempo
Vive e oggetto di organizzazione
E di contrattazione
Così abbiamo concepito Melfi ma allora chiedo ai nostri amici e compagni di CISL e UIL
Se siete d'accordo con noi
Se davvero pensate che questo sia il modo corretto con il quale
Intervenire
E prospettare soluzioni certe per le realtà meridionali
Perché non dice una parola chiara
Su quale deve essere il carattere della contrattazione
Hummel
Trovo un po'contraddittorio che da un lato Melfi venga indicato come un esempio di flessibilità e che dall'altro si immagini in queste ore
Di apparire
Una vertenza
Che sarà per sua natura delicata è importante l'interlocutore con la FIAT partendo da mezzi con quale argomento
Parisi chiamo le condizioni retributive di Melfi rispetto al resto del gruppo delle due l'una o questa cosa non è vera
E la si dice avendo un altro obiettivo oppure si nega la radice l'idea di flessibilità che dall'altro lato si invita
E torniamo
Ad affrontare le questioni della politica industriale delle politiche infrastrutturali
Guardate siamo davvero in una condizione
Assai particolare
Rischiosissimo
Una parte consistente del sistema industriale italiano sottocapitalizzate
La lunga fase recessiva accentuato quella che era una tendenza spontanea del capitalismo italiano
Discuteremo un giorno
Spero non lontano
Del carattere del capitalismo italiano
Per la sua trasformazione del cambiamento dei modelli che hanno orientato una parte rilevante
Delle attività economiche oltre che di quelle industriali
Un dato innegabile di fronte agli occhi di tutti
La tendenza che era propria di alcuni settori produttivi è diventato una tendenza generale la lunga fase recessiva degli anni novanta è stata retta
Attraverso l'indebitamento
E oggi
La parte più consistente delle imprese italiane non ha risorse proprie né per reggere il ciclo dell'innovazione né per reggere quello della riorganizzazione della crisi
E senza risorse fanno l'unica cosa che è possibile fare
Si rivolgono a chi è in grado di offrire prospettive finanziarie
Il passaggio da via filodrammatici rischia di essere obbligato per molte imprese tagliare
Ma non è una condanna biblica
è la Scelta
Che è stata fatta nel corso degli ultimi anni da molti di loro quella di consegnarsi
Al sistema finanziario
Fino a diventarne subalterni a doverne dipendere
Ed è evidente che quando i processi di concentrazione
Per la maggior parte delle imprese europee condizionano anche le imprese italiane quando la necessità di avere grandi disponibilità finanziarie
Per reggere la trasformazione rinnovazione diventa stringente non ci sono alternative la concentrazione dei poteri forti e ha una concentrazione inevitabile se non si rompe questa anomalia
Del mercato finanziario italiano
E guardate che l'orientamento l'atteggiamento delle imprese italiane è quanto di più vecchio
Possa esistere
Non solo
Non c'è preoccupazione mi pare non ne vedo traccia
Di questa anomalia
E di questa dipendenza
Capisco che qualche volta difficile essere autonomi quando i bisogni materiali sono così stringenti
E quando ci si è consegnati ahimè mani e piedi legate al sistema finanziario ma la logica con la quale anche le questioni di questi ultimi giorni viene affrontato e davvero quanto di più vecchio
Ci posso immaginare
Nessuna ipotesi di politica industriale
Nessuna idea riassetto
E nessuna scelta chiara per quanto concerne la costruzione delle proprie disponibilità finanziarie quelle da investire
Come vedete mancano proprio i presupposti della politica industriale
E se non ricominciamo da lì se non pretendiamo la discussione in primo luogo con il governo
Immaginando anche noi che la politica industriale non potrà più essere quella degli anni settanta e gli obiettivi non potranno essere definiti per settore quantitativi
Bisogna guardare ad una dimensione territoriale che è cresciuta che è più importante di quanto non lo fosse in passato ma lì bisogna ritornare
A pretendere risposte compiute
La logica con la quale vorrebbero andare avanti è quella che sta davanti agli occhi di tutti
C'è un'impresa ha difficoltà sul mercato riduce l'organico riduce la sua capacità di produrre trova un punto di equilibrio che vale per qualche mese
E poi siamo punta
Sono le condizioni che hanno travolto grandi imprese non soltanto in Italia
Sono le condizioni che vengono riproposte sistematicamente da qualche tempo anche in settori importanti e delicati
Del nostro apparato industriale sono condizioni che non possiamo avallare
E quando
Indichiamo
Modelli
Che altrove sono stati sperimentati condizioni peraltro qualche volta meno drammatiche di quelle nelle quali si son venuto a trovare le aziende tagliano lo facciamo con questa intenzione riproporre non soltanto l'idea di solidarietà che pure per un sindacato e gran cosa
Ma sfidare stimolare anche le imprese a considerare il loro futuro in maniera diversa da quello che di norma viene fatto
Cerchiamo di difendere professionalità valori che stanno anche negli uomini e nelle donne che lavorano
Di prospettare un'idea di interesse generale
E di non subire la deriva del ridimensionamento sistematico
Di quote rilevanti della produzione
O delle attività commerciali salvo poi scoprire magari a distanza di qualche mese che se si fossero difesi meglio alcuni settori qualcun impresa poiché la modifica delle condizioni di mercato
Avrebbe offerto condizioni splende di crescita e di sviluppo
Gli esempi sono davanti agli occhi di molti
Sono capitati non cento anni fa
Ma proprio nel ciclo di ristrutturazione dato da questa fase recessiva che solo parzialmente abbiamo alle spalle come vogliamo evitare di arrivare di nuovo
A considerare l'industria italiana con un'industria che deve essere ridimensionata
Aggiustata malamente transitoriamente perché non si ha il coraggio insieme di scommettere sulla possibilità di uscire positivamente anche da situazioni di disagio e di difficoltà come quelle che ancora riguardano molti
Ovviamente quando pensiamo ad una vertenza ad un confronto stringente non possiamo limitarci a questi
Dobbiamo pensare che questo confronto questa vertenza
Se saremo in grado di costruirlo
Sarà di per sé
La condizione che accompagnerà una delle stagioni di contrattazione collettiva più delicate degli ultimi De Cecco
Più delicate per tutte le ragioni che sono state ricordate nella discussione di oggi che non possiamo fare altro che riconfermare
Quando abbiamo alla fine scelto il modello negoziale che sancito con l'accordo del ventitré di luglio
L'abbiamo fatto convinti
Che quel modello era importante per due ragioni
Da un lato perché definiva le forme e le modalità con le quali si poteva prefigurare una politica dei redditi
Cioè
Le modalità le forme con le quali imporre una redistribuzione equa della ricchezza nazionale
E dall'altro lato abbiamo pensato ad un sistema contrattuale in grado di
Consentire a noi di esercitare solidarietà attraverso i contratti nazionali e di intervenire sui processi
Di organizzazione del lavoro attraverso la contrattazione di secondo livello
Io sento continuamente arie che riemergere riecheggiare anche nella discussione nella polemica
Opinioni diverse tra di loro assolutamente legittime rispetto all'accordo del ventitré di luglio quello che trovo un po'stucchevole
E che a distanza di due anni
Le obiezioni sono esattamente le stesse di quando abbiamo cominciato a discutere tra di noi
E non vorrei trovarmi relax sgradevole condizione di vedere apprezzato da molti un impianto contrattuale quando questo non sarà più praticabile
Perché rischio c'è
E il rischio evidente se si guardano le posizioni che sono state assunte nell'arco degli ultimi mesi da una parte delle imprese
Parlo di imprese importanti
O delle associazioni parlo di associazioni rilevante
Per noi non c'è alternativa
Alla difesa del contratto nazionale di lavoro e della contrattazione di secondo livello
Non c'è alternativa perché gli interessi che rappresentiamo la possibilità di avere rispetto dei diritti di milioni di persone senza quell'impianto contrattuale
Si riduce si riduce drammaticamente
D'altro canto basta fare mente locale guardare quel che sta succedendo in queste ore
E noi dobbiamo invece pretendere l'attuazione il rispetto di quelle norme che sono state liberamente sottoscritto
La contrattazione di secondo livello
è decisiva
Sappiamo che ancora
Se fatta solo in una parte
Ridotta della struttura
L'industriale o dei servizi ma è decisiva
Perché il modo di lavorare cambiato
Per tantissime persone
è cambiato di fronte alle trasformazioni che sono normalmente indotte dai processi di riorganizzazione dalle nuove tecnologie
E lei sul campo dovremo sperimentare la possibilità o meno io credo esista la possibilità di orientare queste trasformazioni
Imporre le soluzioni che sono per noi
Necessarie per riconoscere il valore del lavoro
C'è una crisi dell'identità del lavoro grande che non possiamo sottovalutare quando abbiamo fatto la consultazione per le pensioni
Dovremmo essercene accorti tutti
E quando milioni di persone
Considerano importante
La riorganizzazione del sistema previdenziale
Considero indispensabile avere certezze
Danno al sindacato un messaggio preciso e quando
Molte di quelle persone però
Ti spiegano come capitato a tutti noi
Che vedono nella pensione
La riparazione
Ad un lavoro penoso che non è mai cambiato
Ti dicono una cosa altrettanto delicata sulla quale dovresti riflette
Ti dicono che se non interviene anche attraverso gli strumenti di cui dispone quelli contrattuali
Per modificare quel lavoro penoso
Per dare una prospettiva alla valorizzazione
Della prestazione di ciascuno
Ti condanni da solo ad un ruolo marginale
E scarichi sullo stesso sistema previdenziale quello che dovrebbe risarcire
Tanta gente
Del carattere insopportabile del lavoro dei costi e delle tensioni che alla lunga non record ecco perché è importante la contrattazione aziendale
E nella contrattazione aziendale non troveremo tutti gli elementi di difficoltà che sono stati ricordati perché una parte rilevante delle imprese italiane in verità ha subito quell'accordo
Ma non lo vuole applicare non ha interesse ad un'attuazione corretta dell'intesa
E le ipotesi che erano in campo in precedenza al momento della contrattazione verranno riproposte
E quelle idee sono idee pericolose perché possono trovare in una fase di difficoltà anche consensi
Tra i lavoratori
Sono idee che si
Estendono su un arco ampio di possibilità
Dallo scambio diretto in materia salariale di salario contro i diritti
E guardate che quando un'azienda comincia ad avere profitti rilevanti come molte aziende italiane la tentazione di riproporre
Questa logica
Se nulla che a spartire con le regole della contrattazione
La tentazione che può prendere corpo molto consistente
Cioè l'idea di rendere alternativo il contratto nazionale alla contrattazione aziendale
Facciamo finta di non vedere che la sovrapposizione tra il secondo biennio contrattuale e la contrattazione aziendale viene concepita da una parte delle imprese come un'occasione per far saltare l'uno o l'altro
Lo dicono in esplicito
Volete delle soluzioni retributive scegliete è l'azienda
Oppure il contratto tutte e due non è possibile
Lo dicono associazioni autorevoli
Qualche volta sommessamente qualche volta invece esplicitamente
Oppure
Facciamo finta di non vedere
Che nella contrattazione aziendale anche il merito
Soprattutto sulle questioni che riguardano il salario dirimente dalla nostra possibilità e capacità di intervenire sui processi
Lo dobbiamo puntare ad un'applicazione leale gli accordi che abbiamo sottoscritto
Dobbiamo discutere
Guardando con attenzione alle cose che stanno in campo
Il salario una volta che è collegato ad obiettivi della produzione diventa una leva formidabile anche per noi per intervenire sui processi
Per imporre modelli organizzativi o perlomeno per discuterne in condizioni di parità
è evidente che quando il salario e condizione di scelte che vengono fatte dell'input dall'impresa
Ed è il frutto di un indice che collegato soltanto alla redditività ti impedisce strutturalmente questa possibilità
Sono due modelli di contrattazione nei luoghi di lavoro diversi quelli che passano da una soluzione salariale
All'altra non sono la stessa cosa è la combinazione non è
Peregrina
E quando associazioni importanti
Indicano ai loro associati
Come comportarsi nella contrattazione aziendale e pongono vincoli e loro che sono coerenti non firmano poi gli accordi che derogano da quei vincoli
Fanno scelte politiche precise che hanno un obiettivo dichiarato
Un'applicazione di forme distorto dell'accordo del ventitré di luglio
E noi con la corda invece dobbiamo pretendere che venga attuato così come era stato indicato
E quando chiediamo che nella contrattazione collettiva nazionale ci sia la difesa del salario reale
Chiediamo con la politica dei redditi che anche
Lo stesso obiettivo venga garantito per le pensioni lo diciamo perché siamo convinti che quello strumento di equità possibile
Ma se non venisse attuato cioè non venisse rispettato gli elementi di distorsione immediata e le conseguenze nel medio periodo che si genererebbero sul sistema che noi rappresentiamo sarebbero devastanti
Io non credo che saremo più forti lo dico francamente
Senza quelle regole
Così come credo fondamentale nell'affrontare le questioni che riguardano la contrattazione di secondo
Livello
Laddove si interviene nell'azienda nel luogo di lavoro guardare attentamente alle condizioni della prestazione sperimentare sul campo dalle condizioni di lavoro che riguardano le donne fino al modello ai regimi di orario
Non escludendo nulla
Dice
Pietro Larizza
C'è un dissenso di fondo tra noi e la CGIL perché noi vogliamo
Che la contrattazione aziendale
Abbia come elemento prevalente il salario la CGIL sceglie l'orario
è una descrizione caricaturale delle nostre intenzioni
è evidente che laddove esistano condizioni importanti
Perché i profitti sono cresciuti perché la produttività aumenta una parte di quella ricchezza deve essere destinata a riconoscere il lavoro poi decidiamo assieme
Qual è il carattere prevalente
Di quella contrattazione e io non trovo affatto scandaloso anzi lo trovo del tutto coerente con gli obiettivi di ordine generale che giriamo in materia di orari
Che si proceda che in una fase di crescita consistente della produttività di un'azienda ad usare una parte di quella produttività per riconoscere anche i costi della riduzione d'orario se non lo facciamo ora quando lo faremo
Poi so per primo
Che non è semplice
E non è nemmeno immaginabile agire soltanto sulla strada della riduzione
C'è una precondizione che rende credibile la nostra linea in materia di orario il controllo degli orari di fatto la possibilità di ridurre lo scarto che oggi esiste tra gli orari contrattuali e le prestazioni che molte persone uomini e donne sono stati chiamati a fare qualche volta con giustificazioni altre volte semplicemente perché era la forma più semplice
Di flessibilità per l'impresa
E però se non tentiamo di introdurre questi elementi di novità nella contrattazione nei luoghi di lavoro in questa stagione in una stagione per molti ricca quando mai si potrà fare
Così come la contrattazione territoriale deve uscire dal limite angusto che spesso ha avuto
Una contrattazione uniforme sostitutiva di quell'azienda Ale per la piccola impresa per l'artigianato no oggi il territorio è altra cosa
Oggi il territorio e la contrattazione che noi vi dobbiamo destinare e il controllo delle forme organizzative sociali delle grandi città
E l'intervento sugli assetti strutturali del territorio quelli che permettono di a vere nel Mezzogiorno e non solo lì la possibilità di investire a condizioni ottimali ma anche di vivere a condizioni ottimali
E nel Mezzogiorno non manca soltanto il lavoro manca anche un livello dignitoso della vita civile
La contrattazione territoriale per noi e questa cosa o lo può diventare
Le politiche sociali così come vengono affrontate dalle nostre organizzazioni dei pensionati e l'equilibrio economico
Di intere aree come sarebbe opportuno venisse affrontato sistematicamente non possiamo dirci tranquilli
Soddisfatti c'è questa disputa
Devo dire
Nelle considerazioni e nei commenti che sono stati fatti fuori dal nostro dibattito un po'curioso sul conflitto
Noi non andiamo alla ricerca
Della distruzione dell'accordo del ventitré di luglio
Nei siamo interessati
Astrattamente non abbiamo questa vocazione
A delle pratiche conflittuale
La riprova l'avete qui
Vicina
Si sono rinnovati i contratti di lavoro sostanzialmente senza conflitto
Per la stragrande maggioranza delle categorie così è stato
Il merito
è risultato dell'imminente
Di fronte a degli interlocutori che negano la politica dei redditi che negano il diritto alla contrattazione o quando vi accedono pretendono di piegarlo
Ha degli obiettivi che nulla hanno a che spartire con i criteri che informavano l'intesa che cosa rimane per un sindacato
Responsabile
Se non la riproposizione della propria posizione e su quella il conflitto
è stato così
Quando il governo Berlusconi ha tentato di negare la riorganizzazione dello Stato sociale esigenza che noi avevamo prospettato
E per quella via anche la politica dei redditi
Sarà così se le affermazioni che sono state ripetutamente fatte nel corso degli ultimi mesi
Da molte aziende
Dai rappresentanti di aziende importanti
O se
I codici che vengono indicati da alcune associazioni
Alle imprese che vi aderiscono diventassero
Una proposta formale
Sul piano contrattuale
Quell'ipotesi non l'hanno che spartire
Con lo spirito alla lettera degli accordi che erano stati liberamente sottoscritti
Poi tutto si può cambiare
Ma partendo da una condizione
Il rispetto di quello che ci conviene
E da una valutazione comune se esiste sugli effetti di quello che si è convenuto
Se questo viene a mancare
è del tutto ovvio e inevitabile che si arrivi rapidamente
Ha lo sconto ma non è uno scontro ne immotivato né privo di obiettivi
Le ragioni stanno nella negazione della dell'intesa e gli obiettivi per noi sono quelli che avevano portato alla costruzione di un modello solidale al riconoscimento di diritti contrattuale che a quel punto sarebbero stati
Disattesi
Ovviamente
Nel fare tutto ciò
Dobbiamo tenere in adeguata considerazione l'orientamento che matura fuori da noi nelle associazioni imprenditoriali l'atteggiamento del governo
Potrà vere
Vedete anche qui
Vale per noi è solo una regola
Noi ci discutiamo nei rapporti con le nostre controparti in ragione del merito
Questo vale per il governo
Abbiamo dato un giudizio abbiamo indicato fu con precisione credo fin qui quali sono i caratteri
Della finanziaria abbiamo apprezzato le cose che erano stati introdotte con qualche sforzo come elementi di novità rispetto al passato abbiamo detto con la stessa franchezza di quali sono i limiti di una manovra che non ha niente di strutturale che non interviene sui problemi principali
Di squilibrio dalla nostra
Economia
Giudicheremo il governo sulla base delle risposte che eventualmente darà
Ad una nostra piattaforma sulle questioni del lavoro che l'occupazione dal Mezzogiorno delle politiche industriali
Il merito
E la credibilità dell'interlocutore si misura lì
La stessa cosa faremo con le imprese
Nella contrattazione
Non astrattamente
Ma l'una e l'altra cosa
L'idea di quali sono le priorità negli assetti sociali
Di come va completato il risanamento è
Fatta Cat
O che nei quali si esercita la contrattazione
Nazionale o quella aziendale Bank sono il fondamento
Della nostra idea di sindacato della collocazione del sindacato per avere nella società
Sono il fondamento sul quale costruire rapporti unitari quando diciamo che la CGIL intende riconfermare
Non soltanto l'esigenza di a vere come riferimento il processo unitario
Ma di voler lavorare perché un sindacato unitario pluralista democratico prenda corpo in questa fase politica diciamo una cosa
Per la quale siamo convinti e particolarmente impegnativo
Che è una precondizione
Appunto l'idea
Di società di economia che ci deve tenere insieme e la nostra collocazione
In questa società
Se i nostri amici compagni di CISL e UIL
Cioè ritengono condor che questo sia un argomento dell'oggi possiamo cominciare a discutere del come affrontare tutte le questioni che riguardano la costruzione di un processo unitario
Immediatamente senza rinviare nulla nel tempo
Lo possiamo fare subito
Sulla base di
Volontà politiche esplicite e del massimo di chiarezza tra di noi
Per noi il modello contrattuale del ventitré di luglio
I due livelli la politica dei redditi quella forma di redistribuzione
Quella che deve garantire contemporaneamente la tutela dagli effetti dell'inflazione dei pensionati ed i lavoratori dipendenti è importante io non so dire
Se sarà così
In altre fasi
Della vita di questo Paese oggi è decisiva per gli altri
Ieri Pietro Larizza c'è interrogato lungamente
Sorprendendo tutti
Io con voi
Sulle ragioni che hanno portato nel corso degli ultimi mesi a registrare questa somma di disparità
Tra la CGIL da un lato la città e la UIL dall'altro
Ora è un po'curioso
Ma anche in questo pittore simpatico
Che Luigi da noi per quale ragione Luís ha firmato l'accordo separato
Ma al di là di questa particolarità assolutamente marginale quello che mi preme il merito
E ne profitto per rispondere anche a Sergio
Mi è chiaro che su una serie di vicende
Si sono registrati questi difformità
Le cose non stanno esattamente però come vengono descritti
E per quanto ci riguarda particolare imbarazzo
A dire anche dei nostri limiti delle nostre contraddizioni in verità non l'abbia abbiamo fatto pubblicamente
Non mi pare ci siano stati né reticenze nel silenzio
Non mi sentirei di dire la stessa cosa per molti
Dei nostri amici e compagni delle altre organizzazioni
Possiamo dire insieme non l'abbiamo detto quando il fatto si è consumato che firmare un accordo per il prepensionamento dei ferrovieri mentre si discute di come riorganizzare il sistema previdenziale si chiede lavoratori dell'industria
Di rinunciare ad una parte delle loro aspettative non è il massimo dalla coerenza possibile
Io non ho capito
Ad esempio
C'è Sergio Di Pietro considerano come modello praticabile quello che nasce
Dall'accordo separato per il contratto dei braccianti
O questa curiosità
Badate
Parliamo di milioni di lavoratori
Che non avevano nella loro storia sindacale il contratto nazionale sono arrivati a quel luogo di redistribuzione e di solidarietà dopo decenni di durissima lotta c'è un testo che cancella quell'accordo che stabilisce chieda Lina ma
Tutti le regole del ventitré di luglio non valgono più che i poteri del contratto nazionale sono delegati alla contrattazione territoriale a quella contrattazione territoriale che presumibilmente a Ferrara sarà ricca a Caltanissetta forse no
E se il segretario dei braccianti della UIL sostiene che quel modello del futuro io voglio sapere credo di averne diritto dal segretario della UIL cosa ne pensa gli
Io non sono di quell'opinione
E vorrei rapidamente insieme trovare la soluzione per ridare i traccianti un contratto nazionale
Che senza una lira di costo ma un contratto perché quella è la sede unica nella quale
Decine di migliaia di lavoratori deboli possono avere
Una
Qualche prospettiva perché se la disponibilità è ridotta sì ci sono mille lire soltanto disponibili nessuno può immaginare di raddoppiare noi non l'abbiamo di questi poteri
Però possiamo stabilire che quelle mille lire vengono distribuiti equamente a tutti
Sulla base di uno schermo è stato convenuto
Secondo regole di liti che dovrebbero essere considerati universali vogliamo provarci noi siamo interessati disponibili
Poi
Nisibis perché non avete fermato ma contro i controllori di volo veramente non ho firmato neanche il contratto prima
Ho visto che
E i giornali italiani
Considerano la soluzione che ieri è stata sottoscritta
Con un atto di pacificazione
Ho letto dichiarazioni forse o troppo ottimistiche da parte del ministro il generale che ha condotto la trattativa
Io considero quell'accordo una sconfitta per tutti
E se per noi la regola è quella del ventitré di luglio
Se l'obiettivo è la politica dei redditi
Non trovo argomenti per giustificare il fatto
Che alle crescite retributive contrattuali si aggiungano altri dieci miliardi
Che portano a valori che sono più del doppio di quelli che sono stati dati dal destino cinico e baro agli altri lavoratori dei settori pubblici
Ma c'è di più
Ci come quando si tira la corda che non si ha il coraggio
Di rompere una spirale pericolosa come quella che si è innescata nel settore dei trasporti e quando non si dicono parole chiare contro alcune forme di lotta le conseguenze sono inevitabili la cosa peggiore di quell'accordo non è la caduta di
Marco
Coerenza
E l'ultima formula del testo che è stato sottoscritto
Quella che prevede
Che nell'arco dei prossimi sei mesi si definiscono soluzioni relative al conflitto all'arbitrato
Senza che se ne sia mai discusso tradito
E poi se non ci saranno queste soluzioni il Governo è legittimato
Ad emanare provvedimenti da solo davvero un bel risultato
Queste sono
Piccole curiosità di merito che io vorrei discutere
Se conveniamo
Su quali sono le coordinate
Della nostra politica rivendicativa
Se non finiamo prigioniero di questa oscillazione sistematica
Forse facciamo dei passi in avanti importanti subito
Sul piano dell'unità sindacale
E non riconduciamo tutto per quanto concerne le nostre difficoltà
Alla diversità di opinione che pure si esplicita nessuno vuole nascondere
Al momento della
Te la consultazione referendaria
Io lo so che la CGIL aveva delle contraddizioni
E non abbiamo certo
Aiutato la ricerca di soluzioni comuni avendo su alcuni argomenti sottoposti a quesiti referendari
Una diversità esplicita dentro la nostra organizzazione
Questo è stato un limite gran
Della politica della CGIL
Che ha favorito senza dubbio sulle questioni dalla rappresentanza
Il consolidarsi di un disorientamento che proverà anche influenzato negativamente il comportamento elettorale di molti cittadini
Questa è senza dubbio la colpa dalla CGIL
Però
Non posso
Non notare come sulle questioni più rilevanti
Della rappresentanza
Come soprattutto sui temi che riguardano la delega l'adesione al sindacato
Ci si è venuti a trovare di fronte ad un salto logico nel comportamento delle altre organizzazioni confederali subito dopo
L'esito referendario
Sergio Lo so che l'autorganizzazione nonna storicamente ha avuto mai
Grande passione per i dispositivi di legge in materia di rappresentanza
Va be'non ho convenuto assieme per tutta una lunga fase
Che in aggiunta alle soluzioni contrattuali la legge era necessaria a tal punto che assieme ha dimenticato
Alle giocatore
Uno schema di riferimento abbiamo prospettato tante ipotesi di correzione
Ma tutto questo è stato valido fino al
Voto referendario non è più valido dal momento successivo
Il problema è quello di considerare il testo che consegnato
In Parlamento come un testo non utile se questo fosse il problema si risolve facilmente noi abbiamo espresso un giudizio positivo su quel testo ma la nostra disponibilità e ampia mi pareva d'averlo detto anche nella relazione
Ripartiamo insieme da zero
Ma stabiliamo insieme dove si vuole arrivare io insisto nel dire che la sola soluzione contrattuale non è sufficiente ci vuole un dispositivo di legge
Stabiliamo assieme qual è il merito di questa legge nello schema del ventitré di luglio
E lo schema che assumemmo tra di noi e riferimento per arrivare all'accordo del ventitré di luglio è una soluzione diversa ancora da queste due se ne può parlare in tutta tranquillità
Quello che non trovo convincente ed ipotesi
Che si possa fare a meno
Di un dispositivo che dà garanzie a tutti
Che dà le stesse garanzie nella fase nella quale sei sul piano dei rapporti di forza adeguatamente protetto e di quando invece sei più debole
Lo stesso ragionamento vale per quanto concerne la rappresentanza
Anch'io trovo peregrina l'idea che si possa arrivare ad una verifica
Della delega
Annualmente per i pensionati se mai ragione vuole che si debba considerare il rapporto con i pensionati come un rapporto anche temporalmente è un po'più consistente di quello che c'è a quegli atti
Ma possiamo immaginare che tutto si risolve attraverso soluzioni contrattuali quelle che ci stanno facendo soffrire molti settori pubblici
Nel corso proprio di queste ore
Oppure anche lì non è opportuno un dispositivo discutiamo tra di noi quale
Ma io non vedo un'alternativa nella certezza dell'esercizio di un diritto quello della libera associazione ad avere delle soluzioni concordate con le nostre controparti nei contratti Madia vera
Una disposizione di legge d'altro canto la posizione che tenemmo assieme contro quel referendum
Aveva un punto dal quale si partiva insieme riformare il dispositivo non cancellarlo tant'è che dicevamo noi ci vuole invece semplicemente cancellarlo
Ce ne può parlare per quanto ci riguarda sì immediatamente
Anzi
Io credo sia necessario parlare
Sì è indispensabile farlo
Senza rinviare più nel tempo questo tema ma con questa volontà
Di guardare non semplicemente all'opportunità che pure è grande all'esigenza che ancora più grande dell'opportunità di avere qui in questa stagione politica un'ipotesi unitaria
Guardate che al di là di tutte le chiacchiere che si fanno
L'autonomia del sindacato soprattutto dei grandi sindacati confederali in una fase di trasformazione istituzionale politica passa da due cose precise la capacità di unirsi invece che di dividersi e dal progetto politico
Noi non saremo liberi non saremo autonomi dalle esigenze degli altri anche quando queste esigenze fossero condivisibili sul piano dalla rappresentanza politico legittimi sul piano di quello istituzionale senza
Rendere esplicito qual è
Il nostro Progetto senza dire come noi vogliamo vedere riorganizzata la società italiana e dobbiamo farlo su tutti dobbiamo farlo sulle cose che ci hanno appassionato nel corso dei mesi passati così
Siccome su quelle che stanno diventando una vera e propria emergenza nel corso delle ultime delle ultime ore dobbiamo farlo
Dicendo perché vogliamo sul tema della contrattazione dei modelli negoziale così come su quello così delicato degli immigrati pretendendo per loro
Il rispetto dei diritti trovando le soluzioni in grado di coniugare la solidarietà con la legalità senza infingimenti e senza atteggiamenti supini verso l'opinione gli altri né men che meno se Enza timori verso un'iniziativa che anche su questo piano sarà violenta e volgare da parte della destra politica non l'abbiamo da inventare nulla noi abbiamo
Chiesto per primi che venissero programmato i flussi di ingresso che venissero regolarizzati rapporti di lavoro abbiamo chiesto i diritti di cittadinanza fondamentali
E per i lavoratori immigrati ovviamente tutto ciò avviene se c'è un rispetto della legalità e delle norme costituzionali per loro come per tutti gli altri anche questi temi queste emergenze devono essere affrontate con lo spirito unitario con le quali
Furono affrontati non più tardi di sei sette mesi orsono
Ecco io credo che questo sia
L'esigenza
Che
La CGIL
Il suo gruppo dirigente
Credo di poter dire perché è stata la discussione questa Assemblea avverte
E lo dico serenamente
Perché anche la forma
Ha il suo peso ai nostri amici e compagni di CISL e UIL
Troppi salti logici ho notato nel corso degli ultimi mesi
In molti comportamenti contrattuale
Non nego che anche la nostra organizzazione possa aver avuto
Sui referendum come in questo in quella circostanza contrattuale
Dei comportamenti non sempre lineare
Sergio faceva riferimento ancora ad un accordo aziendale credo d'aver capito a cosa si riferisce
è un accordo firmato in una fabbrica tessile in una provincia della Lombardia
è sempre una cosa sbagliata togliere la firma dopo l'accordo
Crea difficoltà crea problemi
Ma l'aspetto peggiore di quella vicenda non è la cancellazione della firma della CGIL
E che prima si si è arrivati ad un accordo che ha contenuti che nulla hanno a che spartire con gli obiettivi che insieme diciamo di voler perseguire non siamo indenni non siamo esenti da limiti raccolte
Però
I salti logici il venir meno di alcune coerenze quelli che personalmente mi hanno colpito non mi pare rappresentino ancora
La parte più consistente delle nostre difficoltà non può essere addebitata a chi non ha firmato
Ma chi si è preso con la responsabilità della firma
Il compito di mettere in discussione e quelli che invece sono obiettivi che contemporaneamente alla sottoscrizione dice
Di voler perseguire riduciamo questo scarto cancelliamo queste difformità
Stabiliamo tra di noi rapidamente un calendario che ci possa permettere di risolvere positivamente ognuna di queste rotture unitarie
Questa diventa insieme alla generalizzazione della elezione delle rappresentanze sindacali unitarie la condizione di base sulla quale innescare la possibilità di una discussione franca sul come arrivare rapidamente a stabilire qual è l'obiettivo che ci
Diamo in materia di rappresentanza e materie di delle
Quando noi proponiamo una verifica della delega non lo facciamo perché siamo animati dalla volontà di costruire l'identità della nostra organizzazione in alternativa a quella di gli altri peraltro l'identità non si costruisce così ma in ben altro modo no lo facciamo perché pensiamo di avere un bisogno quello di difenderci dagli attacchi della destra politica che mette in discussione la nostra capacità di rappresentare partendo
Dagli elementi di indeterminatezza con la quale si costruisce questa capacità di rappresentare e pensiamo ad un processo importante nei quale non c'è un conflitto tra la CGIL la CISL e la UIL perché ci contendiamo i nostri iscritti no pensiamo ad una cosa diversa
Ad una grande stagione ad una grande campagna nella quale CGIL CISL e UIL cercano nuovi proseliti
Confermano i propri e cercano soprattutto di convincere coloro che non sono iscritti al sindacato ad avvicinarsi alle organizzazioni sindacali e con loro
Con i vecchi con i nuovi proseliti poi potremo discutere dei come dare visibilità trasparenza a tutte le procedure di democrazia che sono indispensabili per delle grandi organizzazioni