Rassegna delle riviste di politica e storia

Un giorno gli ascoltatori e così anche oggi allo Spazio della programmazione di radio radicale in cui vi parliamo di storie oggi per le nostre segnalazioni ci serviremo di due riviste e poi di una recensione di un libro
Tratta da un quotidiano che è in uscita dunque ci serviremo di un articolo di un quotidiano di questa settimana come sempre qualche modo cercheremo di legare insieme
E le nostre segnalazioni gli articoli che rileggiamo i brevi saggi che vi leggiamo oggi partiremo dà un'idea che vi diciamo subito il nostro rapporto con con la storia e il nostro rapporto con il passato può essere percorso anche attraverso diciamo sentieri non percorsi spesso dalla storia cosiddetta tradizionale ufficiale la storia
Raccontata dagli storici nelle università oggi facciamo un assalto nella storia della tecnologia perché anche questo questo tipo di percorsi ci racconta davvero molto di quello che è il nostro passato di come possiamo maturare
Il rapporto con il nostro passato per questa prima segnalazione torneremo sulla nuova Europa che vi abbiamo segnalato già la settimana scorsa la segnalazione di oggi però e dal numero nove di questa rivista diretta da tentare la favella
Rizzo
I e si tratta di un numero su cui poi torneremo interamente dedicato a Ventotene al Manifesto di Ventotene opera Caro a radio radicale c'è un editoriale su questo numero di Roberto Sommella che sentite spesso da radio radicale ma subito venne ci torneremo poi nelle prossime settimane oggi parliamo della storia de il computer da personal associo alle partiamo da qui oggi il il titolo è questo proprio del dell'articolo che vi siamo per leggere di Guido Scorza il mille e novecento settantacinque e l'anno del personal computer il primo anzi i primi due vedono la luce proprio in quell'anno lo stesso anno esattamente cinquanta anni fa
Uno degli Stati Uniti d'America e uno in Europa e in Italia per la precisione già altre volte vi abbiamo raccontato di questa storia una storia appunto non immediatamente centrale nella racconto della storia italiana e la nostra storia ma è una storia importante alter otto mila ottocento
Della mi se americana lanciato qualche mese prima e di quello europeo il Piz sessanta sessanta della Olivetti due gioielli tecnologici per l'epoca
Scrive Guido Scorza due storie straordinarie
Le storie diverse due storie oggi straordinariamente distruttive sotto tanti punti di vista appunto il primo balza agli occhi immediatamente non è vero o almeno non è sempre stato vero che l'America innova
L'Europa regola e la Cina copiato
Innova o almeno innovava almeno all'epoca anche l'Europa dinanzi l'Italia perché dubbi non ce ne sono che il PC sia stato la testa sia stata la testa d'ariete che ha spalancato le porte all'informatica di consumo quella sebbene non da subito per tutti
Sarebbe da lì a poco entrata prima degli uffici e poi nelle case di tutti o almeno dei più e anzi per dirla tutta il PCB all'Olivetti era probabilmente più innovativo di quello a stelle e strisce avendo monitor tastiera stampante integrata niente a che vedere con il concorrente americano il secondo che non è vero neppure che sono le regole a frenare l'innovazione scorza approfitta di questo racconto per porre alcune questioni di riflessione anche naturalmente sull'occhio prosegue perché la storia racconta che il successo del PC si è poi tinto almeno all'epoca dei colori americani e non del tricolore
Non è stata colpa delle regole ma delle diverse culture innovative imprenditoriali negli Stati Uniti d'America è caduto che qualche mese dopo il lancio di alter otto mila ottocento Bill Gates
Poll alterne che avevano appena fondato Microsoft si presentarono alla minuscola azienda che lo aveva progettato il prodotto
E dichiararono di aver pronto un linguaggio di programmazione capace di mettere le ali all'alter otto mila e ottocento
In realtà avevano o hanno solo qualche buona idea in testa in quel momento
Ma ottenuto l'appuntamento in otto settimane scrivono il Basic che sarebbe poi diventato il prodotto di punta della Microsoft avrebbe lanciato la miccia la produttrice dell'arteria verso il Successo
A da quest'altra parte dell'oceano invece scomparso da quindici anni siamo nel mille novecentosettantacinque il visionario fondatore della Olivetti Adriano Olivetti
Di quella almeno della Olivetti per la come la conosciamo in quel momento il manager dell'Olivetti non si rese il management dell'Olivetti non si rese conto
Il tempo di avere per le mani una tipologia che avrebbe cambiato per sempre il destino dell'informatica dell'intera umanità e non se la sentì di investire sul P sessanta settanta sessanta sessanta quanto sarebbe stato necessario distogliendo l'attenzione dai più tradizionali prodotti di punta della Olivetti l'Olivetti peraltro usciva da una crisi economica che l'aveva da poco portata una ristrutturazione e
Perfetto della quale il ramo d'azienda dedicato alle cose dell'elettronica era stato ceduto all'americana General Electric il resto della storia la conosciamo l'informatica ministeri gli esplode con i giganti del calibro proprio di Microsoft Apple e IBM e colonizzare avidamente anche i mercati europei mentre l'informatica di casa nostra non riesce a varcare i confini a fare altrettanto
Come fa il mercato americano è quindi andata come sappiamo ma le regole non centrano questa riflessione anche è importante prosegue l'autore non sono state quelle europee a frenare l'industria informatica del vecchio continente e non sono e non e non sono state quelle americane fare la differenza nel boom di quella americana
Naturalmente questo non significa che poi negli anni avvenire le regole non abbiano avuto un loro ruolo nel promuovere l'industria tecnologica statunitense o magari nel rendere talvolta dura ma più in modo episodico
Che in maniera sistematica
La vita di agli innovatori europei ma c'è anche un terzo punto di vista che vale la pena di annotare
Come lezione imparata da questa storia di cinquanta anni fa su questo concetto torneremo tra poco con la prossima segnalazione in America Gates reale nel rischiano tutto scommettono
Su una buona idea sapendo di poter fallire ma non preoccupando se ne più di tanto in Italia Olivetti non se la sente di rischiare neppure su un progetto un maturo e promettente per quanto innovativo
Da quella parte dello c'erano il fallimento era come una tappa possibile di un percorso magari destinato al successo una tappa ricorrente anzi frequente specie nelle storie di innovazione da questa parte dell'oceano il fallimento era come un episodio capace di segnare la fine del percorso delle migliori idee
E un timbro a fuoco che spesso troppo spesso marchia innovatori straordinari impedendo loro di tagliare la linea del traguardo un altro punto di vista dal quale guardare alla stessa storia del PC un altro punto di vista da tenere presente quando oggi ci si chiede se è vero che l'Europa
Per far decollare l'innovazione anche nel Vecchio Continente o almeno spianare la strada dovrebbe davvero rinunciare a regolamentarla preoccupandosi di garantire al meglio possibile diritto e libertà fondamentali
Chi lo sostiene spesso è in malafede non conosce la storia dice l'autore lo racconta bene fra tante la storia dell'industria automobilistica un settore il super regolamentato specie in Europa ma un settore nel quale non può fondamentalmente sostenersi che la regolamentazione abbia frenato rinnovazione anzi forse è vero il contrario dice l'Autore le regole europee
Sui sistemi integrati imposizione quella della circolazione stradale quella dell'uomo con la della omologazione hanno probabilmente orientato l'industria insomma Historia magistrati come diceva Cicerone scrive
A un certo punto poco più avanti l'Autore la storia del PC scrive in conclusione Guido Scorza
E dei suoi eredi ci suggerisce che non serve sarebbe inutili inopportuno pericoloso perché finiremmo col barattare la democrazia con la teocrazia colla
Techno tecnocrazia ci rimetteremo in centinaia di milioni ci guadagnerebbero in pochissimi sempre i soliti noti non europei salvo poco eccezioni non serve appunto rinunciare alle regole abbiamo aperto la puntata di oggi di questa trasmissione con questa breve storia dal personal a socio alla che abbiamo appunto iniziato da questa Breve storia del del personal computer del PC siamo quotidianamente nelle nostre case al lavoro il piccoli computer e che sono nei nostri smartphone o per addentrarci poi anche in questo ragionamento che è stato un in parte accennato in questo articolo di Guido scorsa anche la questione del nostro rapporto con la storia la storia maestra di vita tante volte
Abbiamo tentato anche di affrontare questo ragionamento questa idea con le sue contraddizioni passiamo
Alla segnalazione successiva alla storia essi maestra di vita ma di pace il punto di domanda
Il titolo dell'articolo di Matteo Sacchi che trovate sul quotidiano il Giornale del ventisette di agosto che potete
Naturalmente recuperare facilmente con le risorse a disposizione on line ed è un recensione anteprima del nuovo libro
Di di Paolo Mieli il nuovo libro del grande giornalista allievo di Renzo De Felice leggiamo
Sopra il titolo Paolo Mieli riflette sul millenario rapporto tra vincitori e venti da Atene a Gaza quindi è una segnalazione interessante questa di Di Matteo Sacchi per questo nuovo libro che appunto di segnaliamo nel titolo il prezzo della pace quando finisce una guerra stampato da riccioli scrive a un certo punto sa chi è il nuovo saggio
Chi cui viene pubblicato o una parte per concessione dell'editore di cui vivi leggeremo qualche passaggio in realtà spiega Sacchi il saggio è un mosaico di micro saggi attraversati da un filo rosso
Che si muove tra epoche e contesti geografici molto diversi ne elenca alcuni
Sento il libro scrive più avanti una così ampia planata sulla distesa degli eventi umani nel cercarne una summa ci si può concentrare su due costanti che regolano gli equilibri gravitazionali di tutte le vicende narrate la prima essendo all'origine dell'opera Nieri dai estrinseca nella conclusione si tratta di una scelta di metodologia storica essenzialmente mutuata
Da Renzo De Felice dice Sacchi aperte virgolette mia insegnato spiega Mieli
Delle verità rivelate ammettere in discussione la versione ufficiale degli accadimenti passati versione utile a far tornare i conti a corroborare i giudizi del presente chiuse le virgolette ascensioni di Mieli questo è il tema su cui deferisce
è stato davvero un importante maestro della storiografia
Del Novecento ma viene De Felice morto nel novantasei
La il la verifica sulle fonti lavoro sulle sulle carte sui documenti è una delle elezioni più importanti di De Felice credo che miele si riferisca naturalmente nella critica alla versione ufficiale a questo l'altra caratteristica prosegue Sacchi
Un attimo curiosità onnivora che segue la traccia ciceroniana dell'Historia magistrati vite ma è maestra di pace
Sin qui non tanto dice dice Sacchi
Ma sicuramente ci ha insegnato come lei pacifista civilmente si sbagli no soprattutto quando si ha un'idea chiara di come ammazzarsi Marzio non si è stabilito come si vuole si vuole vivere insieme tra vincitori e vinti che inevitabilmente deve seguire a meno che non si scelga l'Olocausto termonucleare e anche questo bella monito scrive scrive Sacchi allora leggiamo qualche passaggio del credo sia l'introduzione di Paolo Mieli di questo nuovo libro il prezzo della pace quando finisce una guerra
Si fa presto a dire pace quando finisce una guerra restano irrisolti innumerevoli problemi generati di norma da dettagli trascurati per ragioni di necessità anche quando è ben chiaro il confine
Che divide i vincitori degli sconfitti cachi sarà assegnato l'alloro per aver combattuto dalla parte del bene e a chi sarà invece e chi sarà invece dannato come a come un'incarnazione del male ad esempio noi siamo soliti di finire siamo soliti definire ottant'anni vivace
Quelli che ci dividono dal mille novecentoquarantacinque quando si conclude la seconda guerra mondiale accaduto
Anche nel due mila e venticinque allorché si è celebrata la ricorrenza dell'ultima grande battaglia contro Adolf Hitler Italia mussoliniana e il Giappone pace sì
Per il mondo Atlantico Europa America del nord e se vogliamo l'Australia
Ma non per tutto il resto dell'umanità in Asia Africa America Latina e centrale senza contare che la guerra fredda tra l'universo comunista e quello
Ci dentale mille novecentoquarantasei mille novecento ottantanove ha prodotto direttamente o indirettamente un numero di morti quasi comparabile a quello dei due conflitti mondiali la vittoria comunista in Cina mille novecentoquarantanove e beh come contraccolpo la guerra della Corea mille novecentocinquanta cinquantatré e dopo la sconfitta dell'esercito francese di ambiente su mille novecentocinquantaquattro gli Stati Uniti si impegnarono in misura di anno in anno crescente in un conflitto a difesa del Vietnam del Sud contro quello del Nord che si portasse fino al mille novecentosettantacinque coinvolgendo la Cambogia e il Laos quella sconfitta
Del mille novecentosettantacinque ritorniamo sul mille novecentosettantacinque
Curiosamente diciamo ma di abbiamo segnalato questa data per tutt'altra questione ma riflettendo sempre sul discorso dell'ASS della storia maestra di vita quella sconfitta del settantacinque prosegue Mieli
In questa introduzione assai gonna fu più rovinosa di quanto apparve all'epoca con i sudvietnamiti che avevano collaborato con gli americani aggrappati
Agli elicotteri in fuga li aspettava un destino più che amare o nel paese ospitante
Nei tre loro connazionali rimasti in patria si vedevano costretti a tentare la fuga su zattera e di fortuna per anni anni in cui gli Stati Uniti tornati al tempo di pace furono sommersi da un'ondata di libri film canzoni che trasmisero un terribile senso di di colpa su un'intera generazione
Dal quale fecero poi fatica aria versi non dissimile fu sotto alcuni aspetti il destino del mondo comunista quattro decenni di dittatura assenza assoluta totale di democrazia dissidenti in galera anche nei Paesi del Terzo Mondo che decidevano di sale bandiere con la falce e Marte ogni tentativo di riforma in Ungheria del mille novecentocinquantasei in e Cecoslovacchia nel mille novecentosessantotto il pronto invio di carri armati sotto le insegne sovietica
Sovietiche stermini programmati in Cina in Cambogia un conto di morti di gran lunga superiore a quello registrato nei paesi totalitari della prima metà del secolo alla vigilia del trentanove
Quando iniziò la seconda guerra mondiale più guerriglie e guerre e di liberazione che a dispetto delle intenzioni producevano regimi di storici disposti sci e sanguinari questo è stato prosegue mi è infine l'invasione russa dell'Afghanistan è che si conclusa in maniera non dissimile da come era andata a finire e per gli americani in Vietnam
E si riverbero con un senso di prostrazione sulla Russia Gorbaciov Viana che pure era impegnato in un tentativo fuori tempo massimo di trasparenza
Riforma economica e modernizzazione risultato di tutto ciò in particolare della débâcle in Afghanistan fu il crollo e del muro di Berlino nel mille e novecentottantanove e la fine del comunismo
Quanto meno in Europa dal momento che in Asia si procedette ha un'introduzione soffitto del capitalismo senza che a partire dalla Cina sì avvertisse la necessità di introdurre liberalizzazioni e ama ignari
La bandiera rossa il mondo occidentale a quel tempo la quel punto festeggiò in imprudente assenza di scaramanzia
La vittoria nella guerra fredda accompagnata dal trionfo del proprio modello di sviluppo della nasce e dalla nascita di un nuovo equilibrio internazionale imperniato sugli Stati Uniti d'America
Che avrebbe portato alla pace vera alla quale un po'ovunque si sarebbero giunta Mammano che i Paesi si fossero adeguati al nuovo ordine mondiale ad avvertirci che le cose non stavano affatto
Non stavano affatto così
Avrebbe dovuto essere la prima guerra del Golfo mille novecentonovantuno seguita all'invasione del Kuwait da parte dell'Iraq di Saddam Hussein non solo perché a dispetto dell'impegno battesimale negli Stati Uniti si risolse con una pace alquanto instabile
Ma anche perché ci avrebbe dovuto indurre a riflessioni più meditate sul Medio Oriente
Guardato fino a quel momento come teatro di un tutto sommato controllabile ancorché eterno conflitto arabo israeliano qui questa anteprima di questo libro si firma veniamo tema naturalmente di attualità
Ma appunto avete visto si tratta di un percorso lungo raggio della storia e non solo recente perché nel saggio ci parla anche della storia antica il titolo del saggio il nuovo saggio GE
Di Paolo Mieli è questo il prezzo della pace quando finisce una guerra stampato da riccioli su cui torneremo ancora
Nelle prossime puntate
Ci avviamo alla parte finale della trasmissione di oggi e prendiamo proposta radicale abbiamo sul tavolo il numero trentadue trentatré che anche qui ci sono contenuti su cui torneremo perché
C'è anche un un un documento su cui sarebbe importante tornare coi anche con i numeri precedenti di proposta radicale la relazione di consulenza di Guido Salvini sull'affaire Moro del giudice Guido Salvini un documento molto importante perché consente di guardare ad alcune questioni della vicenda di Moro che sono state di difficile interpretazione Salvini ha una lettura contributo molto importante suo che davvero sarebbe importante in qualche modo sintetizzare vedremo
Se se e sarà se sarà possibile però e la citazione di oggi che vogliamo prendere
è una citazione che ci riporta invece un po'indietro oggi abbiamo parlato un paio di volte del mille novecentosettantacinque torniamo
Invece al mille novecentoquarantasei e e meritoriamente Valter Vecellio ripropone nella settore commetti Valter Vecellio il direttore di proposta radicale
Come propone un intervento un discorso di Winston Churchill
Che fu tenuto davanti agli studenti dell'università di giuridico il sedici settembre del mille e novecentoquarantasei leggiamo qualche passaggio di questo discorso tema era l'Europa la necessità imperativa di superare barriere e confini e a realizzare una autentica Unione questione come si vede scrive
Credo Valter Vecellio nella introduzione di questo di questo testo
I più che mai attuale e urgenti quindi leggiamo qualcosa di questo discorso e visto un Churchill Volley parlargli del dramma dell'Europa dice nel quarantasei Churchill
Questo nobile continente che comprende nel suo insieme le regioni più ricche più favorite della terra poco più avanti qui è la fonte per esempio della fede cristiana dell'etica cristiana qui è l'origine
Della gran parte delle culture delle ACLI
Della filosofia della scienza nelle antichità come nei tempi moderni
Se un giorno l'Europa si unisse per condividere questa è l'eredità comune dice Churchill
Nel quarantasei allora tre o quattrocento milioni di persone godrebbero di felicità prosperità e in gloria in misura illimitata
Tuttavia proprio in Europa è sorta quella serie di terribili conflitti nazionalistici liceo cioè c'è il causati dalle Nazioni teutoniche
Nella loro aspirazione potere dice raccontando la storia per quella che era stata nelle ultime due guerre del Novecento
Che in questo Secolo ventesimo siamo nel quarantasei
Proprio durante la nostra generazione abbiamo visto rovinare
Rovinare la pace e le speranze di tutta l'umanità e qual è la condizione in cui è stata ridotta su Europa e certo alcuni piccoli Stati si sono ripresi veramente bene ma investire in vaste regioni grandi masse tremanti di esseri umani tormentati affamati angosciati confusi
Guardano atterriti le rovine delle loro grandi città delle loro case escludono il buio orizzonte al timore di vedere sorgere nuovi pericoli una nuova Titti la mia o un nuovo terrore tra i vincitori domina una babele di voci tra i vinti il cupo silenzio della disperazione un po'il quadro diciamo in qualche modo avvocato
Dallo stesso Mieli ma è una mia deduzione prosegue Churchill
A tutto questo sono arrivati gli europei riuniti
In così antichi Stati e nazioni a tutto questo sono arrivati i popoli germanici sbranano indossi a vicenda e spargendo rovina se la grande Repubblica al di là dell'oceano Atlantico alla degli Stati Uniti
Non si fosse infine resa conto che la distruzione o la riduzione in schiavitù dell'Europa avrebbe potuto coinvolgerà anche il suo destino e non ci avesse teso la mano in soccorso di guida ricorda Churchill ed è stato un protagonista della seconda guerra mondiale sarebbe sarebbero tornate le epoche buie
In tutta la loro crudeltà e e il loro squallore e signori dice cercine quarantasei possono ancora tornare eppure esiste un rimedio diceva che se fosse generalmente e spontaneamente adottato dalla grande maggioranza dei popoli in molti paesi come per miracolo potrebbe trasformare l'intera scene rendere in pochi anni tutta l'Europa almeno la maggior parte di essa
Libera e felice come oggi la Svizzera dice visto un Cerci qual è questo rimedio sovrano
E adesso con sistemi nella ricostruzione della famiglia dei popoli europei o in quanto più di essa possiamo ricostruire ed nel dotarla di una struttura che le permetta di vivere in pace e in sicurezza e in libertà
Dobbiamo creare una specie di Stati Uniti d Europa dice Churchill mille e novecentoquarantasei solo in questo modo centinaia di milioni di lavoratori saranno in grado di riconquistare le semplici gioie
E le speranze che rendono la vita degna di essere vissuta il procedimento è semplice
Tutto ciò che occorre che centinaia di milioni di uomini e di donne decidono di fare il bene invece del male e di meritare come ricompensa di essere benedetti invece che maledetti
Molto lavoro signore e signori è già stato fatto a tale scopo mediante gli sforzi dell'Unione paneuropea evocava
Questa esperienza Churchill e che tanto deve al Conte code né Calergi e che orientò l'operato del l'uso patriota e statista francese Aristide e lievi ante e qui emerge questa figura di Calergi che oggi sappiamo che poi diciamo e il l'obiettivo di terribili testi cospirazionista e complotti se invece come ricordava
Churchill in questo intervento in quarantasei si tratta di un tentativo di pensare a quello che sarebbe stato il percorso della Unione paneuropea certamente è criticabile per alcuni aspetti Progetto di Calergi ma questo questo questo era poi prosegue vie anche questo in mezzo Complesso di principi e procedure che è stato creato grandi speranze dopo la prima guerra mondiale intendo parlare della Società delle Nazioni dice da solo la Società delle Nazioni non è fallita a causa dei suoi principi
E delle sue concezioni S fallite perché gli Stati che l'avevano fondata hanno abbandonato i suoi principi monito importante anche questo
è fallita perché i governi di allora temevano di guardare in faccia la verità e di agire finché erano in tempo
Quella disastro non deve non deve ripetersi vi sono quindi a disposizione molta conoscenza il lavoro preparatorio su cui ricostruire ed è anche dolorose esperienze e pagate a caro prezzo per motivare i costruttori poiché giunge sono stato molto felice di leggere due giorni fa nei giornali diceva il diciannove settembre quarantasei circa cento che il mio amico presidente
Truman ha espresso il suo interesse la sua simpatia
Per questo grande progetto non esiste alcuna ragione per la quale una organizzazione
Regionale europea debba in qualche modo entrare in conflitto con l'organizzazione mondiale della nazione al contrario e credo che questa più ampia
Sintesi di nazioni può sopravvivere solo se si fonda su omogenei raggruppamenti
Naturali nell'emisfero o occidentale esiste già un raggruppamento naturale diceva
Churchill e questo interessante noi britannici abbiamo il nostro colmo alte di nazioni che non indebolisce l'organizzazione mondiale ma al contrario Lara forse questo pone appunto il commovente i britannici
Di lato a questa visione europea ma poi il ragionamento come vedete orientato a quel a quel a quell'obiettivo
Abbiamo finito il tempo a disposizione quindi di leggiamo solamente le parole di chiusura di questo intervento di Winston Churchill
All'università di Zurigo il diciannove settembre del mille e novecento quarantasei diceva perciò vi dico lasciate
Che l'Europa sorga e con questo augurio si chiudeva il suo intervento ci fermiamo anche noi perché abbiamo finito il tempo vi diamo appuntamento alla settimana prossima