Parole di Giustizia 2025 - Libertà va cercando ch'è sì cara... - seconda e conclusiva giornata (mattina)

Diamo
La collega Chiara Gabrielli due parole di apertura
E poi cominciamo
Vincere sono sono sempre un po'persa
Ah ecco vede giusto giusto allora
Chiara due parole per iniziare di apertura ecco sì sì ma fai con calma perché oggi è sabato e stiamo tutti
L'aspettiamo
Bene perfetto allora l'aspettiamo se volete
Chiara insieme
Se vuoi possiamo cominciare poi quando arriva la persona allora
E allora
Rispetto ai lavori di quest'oggi Buongiorno pervenute pervenuti di nuovo quindi ben tornate bentornati alla alla nostra parole di giustizia edizione due mila venticinque il programma di questa mattina prende avvio con una per la via con una citazione letteraria quindi è costume di parole di giustizia
Inserire nel nostro programma anche le parole della letteratura che sono comunque scelte tra le parole di giustizia e quindi affido la l'apertura di questa giornata alla lettura di Alberta Ricotti Chini lettrice e curatrice dell'associazione e sogna libro di San Severino Marche prego
La libertà intorno una riflessione intorno alla possibilità di né libertà interiore rispetto a una costrizione esterna
Dal poeta premio Nobel Josef Brodsky non uscire dalla stanza
Non uscire dalla stanza non commettere gli errori serali spiccata fumare cosa te ne fai del sole niente da fuori ha senso neanche le urla di gioia
Da fino al gabinetto e poi torna presto indietro o uscire dalla stanza non chiamare il taxi che lo spazio è costituito dal corridoio e finisce con il contatore
E se entra la tua maglietta con le fauci spalancate mandare a via senza spogliarti
Non uscire dalla stanza pensa di essere malato cosa c'è nel mondo di più bello di un muro scrostato
Perché andar via da dove tornerà il dopo di sera uguale a come ieri e in più intossicato
Non uscire dalla stanza taglia una bossanova ispirato le scarpe ai piedi nudi e sono la giacca addosso
L'ingresso puzza di sciolina di cavolo bollito hai già scritto molte lettere comune in più sarebbe di troppo
Il nonno uscire dalla stanza ok la sola stanza immagini l'aspetto che ai in generale incognito consuma come ha notato la forma del cuore della sostanza
Non uscire dalla stanza istanza non c'è mica la Francia non fare l'asilo sì quello che gli altri non sono stati non uscire dalla stanza dai la libertà i tuoi mobili usati di diventare un tutt'uno con la carta da parati
Barricati nella stanza dietro l'armadio contro il crono il cosmo Larrousse il virus la razza
Grazie
Molte grazie considerando l'autore direi che non ci poteva essere scelta più più interessante più appropriata occupando Cino in questa quinta edizione del del tema enorme e molto coinvolgente della libertà e allora tutto questo non non sarebbe però possibile se non ci fosse
La collaborazione e l'aiuto e il sostegno dell'amicizia anche organizzativa di un'altra realtà anche di natura giuridica di altre realtà di natura giuridica sono realtà associative di vaccini
Interessanti piene appunto di progetti e di idee Dida e quindi che hanno collaborano stabilmente con il dipartimento di Giurisprudenza della dell'Università di Urbino Carlo Bo e quindi rappresentanza di queste realtà
Giuridiche giudiziarie dire così cioè dell'associazione di studi giuridici Giuseppe Pino Borre e Carlo Maria Berardi e di Magistratura democratica il dottor Simone Silvestri
Buongiorno
Va innanzitutto un ringraziamento l'associazione studi giuridici Giuseppe porre Carlo Maria Berardi sta degli studi di Urbino Carlo Bo
Per avere organizzato e continuare a organizzare parla di giustizia
L'apertura al confronto e alla pubblica discussione sui temi dei diritti e del tema della giustizia del suo concreto esercizio fanno parte del DNA di Magistratura democratica
E quest'appuntamento annuale e il luogo dove quel confronto si fa ascolto ed elaborazione con il contributo dell'Accademia dei saperi dell'esperienza
Un intellettuale collettivo che diventa una comunità aperta di parola e di pensiero
Quest'anno la parola e libertà una parola politica sia intesa come processo di emancipazione dal bisogno dall'oppressione
Dallo sfruttamento dalle gerarchie dal patriarcato dalla reclusione dal dolore dall'odio dalla guerra
è un processo di parole di emancipazione individuale e collettivo che coinvolge anche i luoghi soggetti che sono chiamati a riconoscere i diritti e a garantirne l'effettività è un luogo in cui la parola di un magistrato è una parola politica e allora a sostegno del no che stiamo dicendo la legge di riforma costituzionale della magistratura
Credo sia importante o significativo chiudere questo saluto con le parole ancora oggi attuali dopo sessanta anni utilizzate
Da Pino porre a quale Palagiustizia delicata per parlare della politicità di Magistratura democratica alla sua nascita all'inizio degli anni sessanta del secolo scorso
Vivere in modo nuovo e non burocratico il rapporto con la legge eccoli del principio di uguaglianza sostanziale il fondamento del proprio operare come professionisti dalla giustizia
Significava gettare un ponte verso l'esterno verso la società verso i soggetti più deboli
E allora contro MD e comunque contro i magistrati che così operavano si comincia a dire che facevano politica
Che avevano per per perduto l'imparzialità che erano indebitamente entrati nello scontro
Ebbene MD non ha mai negato che la funzione giudiziaria abbia caratteri di politicità si tratta di vedere in che senso
Politica è stata certamente la magistratura che sotto la copertura della neutralità dell'autoreferenzialità dell'operare giuridico
Della natura meramente ricognitiva dell'interpretazione ha riportato il nuovo al vecchio mutilato le conquiste protetto la continuità dello Stato
Si tratta in questo caso di politicità dipendenza
Politicità cioè come adesione al sistema politico come legame Tacito non formalizzate talvolta perfino soggettivamente inconscio con interessi dominanti
Ma vi è un altro modo un altro senso in cui la magistratura e politica ed è quello di essere indipendente non faccia mente non sale alla vecchia maniera ma indipendenti nel senso voluto dalla Costituzione
E qui padre di politicità indipendenza
Politicità in quanto indipendenza la magistratura cioè politica proprio perché è indipendente dagli altri poteri dello Stato dicesse indipendente non la colla capi in un altro universo pretesamente apolitico
Ma la fa essere un autonomo rilevante momento del sistema politico
Ringrazio e vi auguro buone parole di giustizia
Buongiorno a tutti io a sanare una ex studentessa della l'Università di Urbino una ex studentessa della professoressa Gabrielli e partecipò come presentatrice di di tutta di tutta la giornata e ringrazia la professoressa Gabrielli per darci annoi ex studenti ed ex studenti questa opportunità di di mettersi in gioco di partecipare a questa iniziativa sempre molto sempre molto stimolante e io introduco incontri della della mattinata che sono tutti raggruppati sotto il titolo allo quale libertà
Il libertà perché appunto come è già stato detto e la parola del del festival di quest'anno una una parola che forse noi che siamo qui oggi siamo anche abituati a dare a dare per scontato ma in realtà poi tutto quello che sappiamo che succede nel mondo di mostra come Nesta la prova la libertà in tutte le sue varie forme l'avrebbe la libertà di parola di pensiero la libertà d'informazione e quindi trovo che sia ancora più importante il il Festival di quest'anno e negli incontri di oggi quello che si cercherà di fare e di ridare significato e e densità questa a questa parola il primo incontra
E si intitola disegnare per la libertà
E lo introdurrà Riccardo Riccardo De Vito giudice del Tribunale di ruolo di Nuoro occhieggia presidente di Magistratura democratica che personalità già attiva sul tema dei diritti sul ruolo della giustizia come spazio di libertà appunto e di responsabilità
Invece il dialogo lo condurranno Mauro Biani vignettista per la Repubblica il venerdì e L'Espresso forse è una delle firme diciamo più più riconoscibili con la la sua satira ironica e direi anche mirata e appuntita e con l'odierno che era appunto la professoressa Piera Campanella ordinaria di di diritto del lavoro alla all'università di Università di Urbino e nel secondo incontra invece che si intitola corpi ristretti si parlerà di libertà in quello che è appunto il il carcere in quelli che sono i lati della pena dove diciamo che sì la libertà cardine negata per definizione ma purtroppo sappiamo tutti come attualmente quelle che quello che che viene negata in carcere forse oltre che la libertà e anche l'umanità
E e dialogheranno di questo introdotti da Giulia Cometti avvocata che si occupa appunto di giustizia penale e dell'esecuzione e dell'esecuzione della pena dialogheranno Mauro Palma già garante nazionale delle persone detenute
Massima quindi diciamo autorità non autorità nel senso
Una persona che ha dedicato la vita nasce come matematico ma poi ecco ha dedicato il il suo lavoro a al carcere eccolo dialogherà Susanna Marietti coordinatrice nazionale dell'associazione Antigone
Forse l'associazione più attiva in Italia nel nell'occuparsi di persone di persone detenute e l'ultimo incontro invece si ride Lazoi nella mattinata si intitola i giudici sono presidio di libertà e quindi
Scriviamo e diciamo a la domanda
A amplissima che coinvolge anche soprattutto noi che siamo stati e ci siamo studiosi di sugli esiti diritta e introdurrà incontra proprio la la professoressa Gabrielli e N dialogheranno invece Marcello Flores
Storico RAI già docente all'Università di Siena e Ilario Nasso che invece è un giovani magistrato alla Corte direttore e curatore di progetti di divulgazione e riflessione sul sull'ora della giustizia cercheranno quindi di di capire attualmente nel mondo in cui viviamo in con tutto quello che sta vivendo anche la giustizia che forse è più brava qual è il ruolo di giudici rispetto a alla libertà ironicamente rispetto a garantire quello che stabilisce la legge e prima ancora la la Costituzione niente buona buona giornata a tutti
Ogni giorno buongiorno a tutte a tutti
Con molto piacere che apro questa seconda giornata di parole di giustizia
E ringrazio sia e le colleghe in primis la la collega Gabrielli
E poi naturalmente l'associazione vorrei Berardi per avermi dato offerto questo questo ruolo ma soprattutto per avermi cooptato in parole di giustizia da da quest'anno
Io appunto sono stata chiamata di introdurre in realtà
Ci scuserete se abbiamo effettuato un qualche adattamento rispetto al all'originario programma
Ho preso io il compito di aprire e quindi di introdurre per poi lasciare la parola ai veri protagonisti
Che vi presenterò e e altre si è un adattamento al programma riguarda il fatto che il nostro Pannella si inseriva a dire il vero
Nel nella giornata precedente poi per una questione logistica siamo slittata è ad oggi e quindi il nostro formate era quello di liberi di pensare liberi di obbedire ma poco poco rileva forse quindi però volevo appunto sottolineare come recuperiamo un panel previsto nella nella giornata di ieri
Io volevo presentarmi brevemente dirvi che insegno all'università di Urbino dal mille novecentonovantotto ENI
Sono una professoressa di diritto del lavoro
Mi sono occupata dopo un primo momento dopo qualche tempo in cui è indagato i temi del lavoro nella pubblica amministrazione mi sono un po'tuffata visto il crescente sfruttamento della forza lavoro in Italia
La chiama proprio così
Mi sono tuffata in uno studio dei settori nei settori produttivi ho avuto occasioni di occuparmi di agricoltura
Di carni carni
E di logistica e poi anche di trasporto aereo cioè di settori in cui molto diversi tra loro come polpette
Immaginare ma con un unico comun denominatore illo costo del lavoro ad ogni livello
Forse proprio per questo sono stata Scelta quale appunto partecipante in produttrice di questo Pannella
Che insiste molto sul tema dell'ingiustizia del lavoro sul lavoro come vedrete
De un panel molto particolare perché si concentra suo sulle disegnare per la libertà
Disegnare nella per la libertà vuol dire che indaghi eremo su una delle forme espressive per eccellenza con cui si dà voce all'idea di libertà
E cioè appunto il disegno e lo faremo appunto con il protagonista del Pam nelle che Mauro Biani
Disegnatore di lungo corso di grande talento
E io l'ho conosciuto personalmente leggendo il Manifesto a cui sono affezionata ma poi lo lo vedo nel Cavallo e la Torre
E se ho ben letto e anche vignettista su Repubblica e sull'Espresso
Riccardo De Vito magistrato è stato presidente di Magistratura democratica e membro del comitato di redazione di una rivista danno i giuslavoristi frequentata che questione giustizia
Che trovate in open access sulla sul web
Si è occupato di moltissimi temi anche all'interno della rivista con suoi scritti in termini sul temi penalistici processione penalistici ma anche toccato temi del lavoro come il come l'Ilva il lavoro nell'Ilva protagoniste re vere di questo momento saranno però le tavole di di Mauro Viani tavole che insistono a mio avviso soprattutto sulla questione sociale almeno per quelle che sono abbiamo abbiamo scelto in connessione con l'idea di libertà che voglio
E con il concetto di libertà che giustamente è stato richiamato in apertura nella sua accezione più profonda quella che noi abbiamo scelte che poi i apre il testo un testo che per noi giuslavoristi rimane fondamentale cioè lo Statuto dei lavoratori il titolo primo al proprio rubricato della libertà e della dignità del lavoro
In Estienne stretta consonanza con poi con i principi della nostra Carta costituzionale queste tavole appunto mi sembra che insistono molto su questo tema lo vedremo insieme
Cosa mi ha colpito Bedi queste tavole mi ha colpito Mauro intanto l'uso del colore poterle vedere personalmente
Questo mi ha è stato diverso dal dal vederle no specie per l'uso del colore si dirai e poi per la grande lucidità
Profondità e sensibilità dello sguardo io direi che uno sguardo più che Sacchi ricco uno sguardo doloroso sul presente però mai rassegnato ecco
Quindi io lascio a voi ai nostri protagonisti e principalmente alle tavole del nostro Mauro la voce per la libertà
Grazie a tutti allora Mauro ecco ci cambiamo registro entriamo nel vivo allora l'abbiamo scommesso di parlare oggi con chi normalmente entra nelle nostre vite disegnando e toccando corde profonde
Del sentire del pensare con i disegni e quindi uno già dice ma uno che disegna
Perché dovrebbe parlare
E però i suoi disegni sono sono particolari le sue illustrazioni
Sono particolari parlano molto anche e poi abbiamo una grande curiosità
Abbiamo iniziato questa proiezione con non potevamo non partire da quello che è un po'il centro dalla coscienza globale in questo momento a Gaza non potevamo non partire
Dalla flottiglia
Allora c'è una disegnatore anche che a Roma e conosciuto non fosse altro perché camminando sul Tevere tra ponte Sisto e ponte Mazzini si vedono i suoi murali idee che entri cioè cinquecentocinquanta metri di morali e lui disegnando dice di accorgersi di conoscere la realtà
Di rendere visibile la realtà è una realtà diversa da quella che normalmente
Appare
Diceva io raccolgo cocci frammenti che cerco che trovo per caso e pace esce fuori un punto di vista diverso
Il manubrio di una bicicletta
La sellino di una bicicletta passò esce fuori il muso di un toro le corna di un toro
Ecco disegnare per lui era anche un po'cambiare il punto di vista e questa cosa mi sembra che si addica anche un po'alla tua arte questa di cambiare il punto di vista perché noi siamo abituati a pensare la flottiglia come un equipaggio di mare no tutti noi che abbiamo investito politicamente emotivamente nella Flottiglia ci siamo considerati l'equipaggio di terra di Niki paggio di mare apriamo non mi ricordo se questa di Repubblica o di Espresso di Repubblica mi pare abbiamo la Repubblica vediamo che di colpo la flottiglia diventa un equipaggio
Tuttavia
Per me questa immagine dice molto su una politica che guarda lontano su una capacità di levarsi da terra di sollevarsi di scatena sì cioè di levarsi le catene e di volare è così la tua arte cambia il punto di vista ci provi a farlo
Buongiorno intanto e grazie a tutti quanti rifacimenti nomi perché se no la attaccate
Beh il cambio del punto di vista è il tentativo perché poi un appunto a volte riesce a volte un po'meno magari però sì
E proviene anche così introduco subito
Un altro aspetto dal lavoro fatto tutta la vita cura dell'educatore professionale
Nasco vignettista io educatore
E Canzio Nasko
Patto risorsa quindi o lo fa volevo fare l'insegnante educazione fisica
Dopodiché ho fatto l'obiettore di coscienza
Sono stato mandato in istituto
Con ragazzi con disabilità
E lì sono rimasto che trent'anni come tra l'educatore e per tempo poi la la satira al disegno son tutte cose che mi piacevano molto con cui ho lavorato tra l'altro quei ragazzi insomma di istituto
E
Il cambio del punto di vista è esattamente
Fondamentale specialmente quando si nel mio caso quando si lavora con una difficoltà mentale
Anche perché un grande insegnamento di auto è quello di notare cose
Che nella nostra normalità non odiamo
Di solito non lo diamo il tutto invece magari un ragazzo con difficoltà nota un particolare e punta su quel particolare che tu ci avessi mai fatto caso
La non lo so e chiamarla satira o come ha detto lei diciamo un punto di vista politico non mi ricordo doloroso doloroso lo scoop un po'tutto sì secondo me deve puntare a questo cioè a cercare il particolare
Per far naturalmente non
Risaltare la verità con la Puma Iusco la perché la verità è una cosa relativa diciamo come la libertà appunto
Però per esaltare un aspetto un punto di vista per l'appunto che magari è differente perché sempre guardiamo c'è sempre un punto di vista quindi il mio punto di vista il tentativo è quello esattamente quella di prima era esattamente quello di far diventare diciamo idea
E quindi ideale qualcosa che andava per mare ma che in effetti non va per mare va per tanti
Infantili di soprattutto per aria insomma
A proposito del punto di vista
Doloroso sul mondo
Abbiamo scelto questa presente
Un po'sente sì abbiamo scelto questa perché
Questa potrebbe
Ci può raccontare del tuo modo di segnare deformata questa rotta informata però questa domanda dobbiamo ridere cioè tu non fai ridere marito proprio permette perché siamo in un dialogo al di fuori dell'università dietro a me di ridere Manchurian kaki di far ridere
E allora va io fresco di una stanotte no di un libro sul Pasolini citava questa frase i fortini che diceva
Attenzione che cioè l'arte staccato dalla vita sociale a volte rischia di rimanere
Alla fine finisce essere un po'il vino dei servi tante volte in una nostra satira nella storia anche tanta satira importante tante vignette hanno fatto ridere ma quale fine hanno finito
Per esaltare il potere invece perché perché contestarlo
Tu non fai ridere no ma io non voglio neanche non vuol far ridere no si occupa ma o salvo ogni data la prima no sottolinea io sono la persona assolutamente simpaticissima arriviamo a attaccare a ritenere nelle mie non possano a volte ognuna calmato davvero sei perché mi ricavato dovrebbe quello dei falsi accuse poi va
Però no e quello che non voglio qui non voglio rassicurare allora a volte diciamo la satira rassicurante per una serie di motivi
Perché si trasforma il criminale il simpatico pure il politico arruffone in simpatico e quindi in un personaggio della commedia dell'arte italiana ma non solitaria
E
E dal mio punto di vista questi cioè a me non mi cioè poiché non è che dopo il voto è tutto come dire illecito ci mancherebbe però non è la mia non è il mio insomma non anche perché ripeto c'è tanta gente meglio di me che lo fa per cui voglio dire non lo si lo facessero fare peggio di chi lo fa
Costantemente e poi c'è un altro l'altra questione secondo me
Che anch'io faccio come avete visto qualche personaggio politico lo faccio qualche personaggio diciamo va be è inevitabile ho fatto un miriadi di Berlusconi pure sono anche troppi
Però ridato fiato quando ho finito non quando è morto ma quando come dire ha cominciato a pian piano a ritirarsi dalla politica
A parte gli hanno ceduto le armi milioni di vignettisti in sosta riviene senso c'era gente che faceva solo colpi per cui per e poi finalmente si parla anche d'altro voglio dire no perché il mondo è grande veramente non c'era come dire e quindi io credo che per esempio fare molti politici disegnare molti voli dice
Anche rassicurante per tra virgolette il popolo no cioè c'è qualcuno a cui io delego la schifezza mia quella tra
è dal mio punto di vista il Walter educatori quindi insomma come dire questa cosa ce l'ho dentro
La responsabilità e la libertà è una cosa che va vissuta anche in prima persona no quindi io mi devo prenda la responsabilità di essere come dire di sentirmi chiamato in causa diciamo e per essere chiamato in causa c'è bisogno di non aderire delle scuse delle Mola sorta troppo seria però comunque insomma ecco cioè degli alibi e quindi di vedere che l'alta perché poi ci hanno anche questa funzione quindi cioè non è che la funzione sbagliata
è che ci sono appunto due cose io mi occupo come dire di rompermi le scatole a me per primo e quindi ai miei simili diciamo e preferisco non non sarebbe ricaduto troppe caricature qualcuna ne faccio come avete visto però non troppe cose assolutamente
Ma Posca che ha dubbi anche come dicono in Toscana
Partirei tra
Mandato e si
Io penso alcuni discorsi di Trump se non fosse che trattare
In questo momento uno dei capi del mondo che va in giro con quella famosa valigetta che decine e decine di persone sarebbero usciti cala una commedia dell'assurdo o da un film da dice
Appunto però però viviamo il dramma serietà è stata fatta nei dieci anni di Charlie Hebdo allora
Disegnare la libertà e vediamo come poi sulla definì questa libertà un po'come resistenza anche la disumanità azione ma c'è anche una libertà di disegnare cioè allora chi disegna è libero come un bambino non ha limiti non ha responsabilità come Tipolito davanti a questa libertà di disegnare tema è capitato lì
Purché il problema lo diciamo nell'azione no alla vicenda di Charlie Hebdo
I autocensurato inviato controllarti di capire che ne so che c'è un disegno
Che illumina e un disegno che magari può ferire quindi di autocensura ti non per paura non per paura del potere ma per senso di giustizia per dire
Sì però io non la chiamerei autocensura chiamerei senso del limite e e anche capire e anche capire qual senso linee senso capire allora importante una cosa secondo me non è che debba essere tutto quanto compreso da tutti no perché magari c'è qualcuno che è più anche questi linguaggi sono dei linguaggi particolari per cui c'è gente che magari non è abituata
Però questo non vuol dire che uno non si debba porre il problema
Di quello che il disegno di quello che scrive cioè il pensare che la satira o ma qualsiasi giornalismo
Possedere dei porti franchi dove io dico qualsiasi cosa mi passa per la testa se non è sbagliato
Cioè la libertà significa anche assumersi la responsabilità è quello che si dice poi io chiaramente non censure Ray nessuno quindi facevano la Trump come faccio parlare va be'senza barlumi chiunque Charlie Hebdo eccetera
Non è la mia firma cifre alla mia cifra e e secondo me e io un pochino criticato ma prima fortunatamente che avvenisse nasce
No dopo una smesso paura cioè c'ho avuto un attimo di una settimana di sbandamento personale
Chiaramente perché appunto non ho criticato nel senso che
Bisogna capire qual è l'obiettivo della come quando uno scrive un articolo eccetera tutti far capire chi è l'obiettivo perché se sbagli Obiettivo e quindi c'era gente non capisce se chi ti legge non capisce se tu per primo sei ambiguo sull'Obiettivo
E poi andare a colpire
Non il re ma il il poveraccio è un po'del re servo del Re e a quel punto no oh Dio o può pure fare però deve essere come dire molto chiaro insomma ecco e probabile inciderà è anche uno scopo
Quindi
Nella fattispecie va be'sarebbe un discorso un po'lungo da fare no
Ripeto mantenendo sia laicità che libertà di espressione quindi non censurando niente va be'men che meno alla sparata gente diciamo va be'questo narrare insomma dovrebbe essere diciamo la barca non lo so e
Puntare su una popolazione che in quel momento è sotto il bomber magari se parlava dirette se non vado errato se non mi ricordo esattamente ma credo costa somala
O in Afghanistan eccetera
E che dal suo punto di vista l'unica cosa che gli era rimasta eravamo ok ma adesso non so se c'è qualche musulmano sono adesso non vorrei non non è un discorso religiosa
E rivendicare quel fatto dire ma io prendo per il cumulo qualsiasi religione non me ne frega niente
Sì ho capito ma tu devi anche essere inserita all'interno di un tempo e capire che cosa se facendo in quel momento questo non vuol dire che tu possa come dire affrontare il tema però è anche vero che da certi punti di vista Qusay colpendo magari invece quello che ha perso ma dice
Il discorso è complesso adesso Jean chiudiamo un attimo perché sono questioni scorso che ci porterebbe lontanissimo però è un discorso che ha molto a che fare con l'attuale diciamo con gli affetti da parte già salito di capovolgere
Appunto il bersaglio cioè
Rappresentare anche caricatura aumenta il potente alla fine concentra l'attenzione sul potente invece la sposti
E forse questo secondo me è un cambio importante
Nell'arte della diciamo satira illustrazione vignettisti che italiana forse
Le persone entrano nei suoi disegni
Molto più che prima Ciampi questo ad un po'con uno stile riconoscibile un po'una svolta aperti disegnare
Il basso e qua c'è un esempio
Molto particolare perché c'è un esempio di un'immagine che secondo me dice tantissimo io quando l'ho visto anche perché adesso lui personalmente non sapevano fatta passare tranquillamente perché secondo me questa dice molto più su litighiamo tanto subire Matri usa la parola genocidio chiusa ribaltare chi Osa ribaltare sul su Israele
L'accusa di fare quello che ha subito ecco questa vignetta dice molto e non attesto e non a parole
Il disegno per così dire è più libero passa di più
Un po'come diceva aggravò le poesie durante il fascismo al disegno politico il disegno vive una contraddizione
Interessare a voi anche un po'racconta
No l'operazione l'analisi no no e vignette mance spiega Novari sloveno chiarire una volta facciamo le regole per tutti no va be'sì sì
Diciamo vive una contraddizione secondo me interessante perché
Innanzi allora perché e me e me ne avvalgo diciamo di questa contraddizione nel senso che dalla parte che è difficile che critichino perché stufa risalire al fine di disegnino Hainich Tina iniettiva quindi e quindi se vergogna pure qualcuno a censurare qualcosa diciamo che sia un disegno in realtà e potentissimo l'immagine d'immagine potentissima qualsiasi lo sappiamo insomma la fotografia è molto più eloquente a volte di un di un articolo di detenuti un saggio no e
O meglio ma introducendo scambiata dalla scuola fotografia con la Magna ma con le cose quindi esattamente
E di fatti e molte difficoltà ci sono anche perché il fatto di non fare entrare non solo i giornalisti ma anche fotografie Cedras tolgono da un attimo antico
Tolgono anche lui umanità alla ecco questo è un po'la sorte del giornalismo ripiega quello che sta dicendo in questo momento
E
Però io me ne avvalgo cioè nel senso se da questo punto di vista sono come dire consapevole che è più difficile attaccare
Una forma di Riga diciamo forma satiriche oppure doloroso pure però sotto forma di immagine
E ripeto allo stesso tempo c'è una forza se uno la sfrutta bene c'è una corsa diciamo notevole
E quindi appunto a volte escono fuori spigoloso io certamente questa che poi
Come costruzione dell'immagine anche molto semplice se vogliamo cioè non è che c'è ma la la semplicità
Il tentativo va be'come da in tante cose e quello di togliere è quello da aggiungere più vado avanti più colgo diciamo va bene ci sono delle cose che devo positiva articolato pratiche per via di levare ma è giusto così
Ci sono delle volte anche però deve siccome ringraziando Dio io faccio abbastanza sono ecco sono libero Spal prose di libertà suo libro come dire di nel fare quello che voglio
Nei limiti naturalmente appunto minimi dicono sì da è che come dire condivide con una
E e quindi a volte miliari dall'esempio di parla di l'altro giorno fatta una
Sulla di movimenti popolari di cui non parla l'ha parlato quasi nessuno comunque molto poco diciamo sui giornali
Nonostante ci fosse stato anche il Papa consenso fotografica e va be'ma pure Arpava fanno di sì alcune volte altre volte non fa bene Francesco insomma parlano di preservativi Eva che mediamente dodici che parlava dei diritti umani no
Va be'
E e viva bei ho dovuto mettere le parole perché se no se tu il giornale non me ne parla e te faccio delle magie però invece voi ci sono appunto situazioni che magari vengono colte meglio va be'questionari che può spiegare
Cioè non lo so se Bonatti quindi Roma eccetera però dice la lasciamo così no io c'ho la bambina io la bambina di scinderli sta col cappottino rosso diciamo
Diciamo che spesso la riproduco sì e c'ha tanti che c'ha tanti volti diciamo tanti volti e tanti e The mie e tante nazionalità
Perché mi pare che mi sembra che ce ne siano tanti bambini ancora puntino rosso anche in un bambino in una marcia capovolta
La marcia della morte di fatto capovolte ribaltato veramente dall'idea senza bisogno di parole di cosa vuol dire essere vittime delle vittime
Complicato anche la cosa complicata forse la cosa più tragica
è complicato salutarlo questo tema molto complicata le parole lo complicano comunque farlo le parole secondo me lo compie infatti cerco di dire nemmeno questo subito adesso perché è perché si trovino le vignette però si insomma si ed è in questo caso appunto è un'arma sette la fanno passare appunto esatto
Però magari a volte non lo capiscono appunto eterni falsa verità entravano nel vero la capiscono intelligentissimo Repubblica
Allora
Questa mi sembra programmatica rappresentazione dell'epoca
Vede anche qualcuno
Quest'anno
Vediamo
Rilevare insomma
Sì l'acqua citavo insomma esattamente qua
Rappresentato pensa di poter portare nelle scuole un'idea di storie sia rappresentazione sono dei valori dell'Occidente di ritagliare
Tutto quello che è fuori da alcune storie che attraversa la storia dell'Occidente che fa sinceramente molto più ore dinosauro
Andiamo avanti perché c'è una vignetta che a me tocca particolarmente questa la metà in continuità proprio con il Polo con gli educatori tu hai anticipato hai detto il mio lavoro in fondo in continuità con quello più duraturo io sono il figlio di insegnanti
E disegno era un modo per aprire le porte e comunicative rendere immediatamente tutti più liberi tutti uguali a prescindere dalle diverse abilità cognitive
Dei ragazzi
E credo che qui ci sia un pezzo di storia importante di come si conquista la libertà con le parole un senso alle parole
Ci vuole raccontare anche l'esperienza che c'è dietro questa storia di vignette non si spiegano ma qua c'è un'esperienza importante che mette un po'in continuità alla sua attività di educatore con quella di disegnatore
Dunque questa lo fatta
Credo perché si adesso per l'anno scorso ma credo si fosse l'inizio dell'anno scolastico penso che si parlasse anche di sostegno diciamo dell'arancino ridate il periodo in cui
In questo Paese si è ricominciato a parlare di classi differenziali sostanzialmente del ritorno ed è un Paese che a proposito di libertà
Ah ma tornare allegati le gabbie salariali le classi differenziali e questo disegno era più o meno in quel periodo lei stessa
Ed è non è questa la vignetta vera ci sono alcune vignette vere ma poche diciamo
Questa qui è proprio vera nel senso che è un'esperienza mia e l'ho vissuto e abbiamo pensato di di di di fare un vocabolario di sentimenti con i colleghi
Beh qui lo ambientato in una classe in realtà diciamo l'esperienza vera era avvenuta tra colleghi e lavoravano stesso reparto di ragazze
E c'era un ragazzo che appunto diceva solamente mamma
Però lo diceva in tanti modi diversi Inga per cui
Abbiamo ognuno può insomma amo un foglio con tutta una serie di vuole mangiare devo lato richieda affetto vuole essere abbracciato di vuol baciato tutta la serie di cose quando al bagno dalle cose molto diciamo
Pratiche quotidiani a cosa insomma appunta sentimenti
E ognuno doveva scrivere secondo lui come diceva quel ragazzo questo ragazzo ogni ragazzo ma anche questo ragazzo non ed è venuto fuori un lavoro magnifico perché con questa parola ripetuto due volte è venuto qualche volo libero così
Perché era associata al movimento era associata al modo di dirlo era socia
è una grande prova di osservazione e di
Apprendimento di una lingua nuova parliamoci chiaro quindi una conquista di libertà quotidiana assolutamente Italia quotidiana e di e direi per lui ma anche perché l'osservava e anche qui perché va be qui faccio un piccolo excursus ma leggerissimo anche mi in istituto o comunque in un centro come in un carcere
Poco o come in un occhi
Come in qualsiasi guerra o come in quel c'è la come dire il pericolo dell'Adisu manifestazione che è facilissimo
Basta mettere un po'il numero dietro a io quando lavora appunto qui ho fatto mettere nome perché prima i ragazzi ma per una questione assolutamente meramente tecnica e anche tutto sommato giusta siccome erano duecento ragazzi e questi andavano panni lavanderia
E quindi è procedono numero non c'è un nome
E quindi quello di quell'era un come dire un'altra roba ecco e siccome è sempre dietro l'angolo e il fatto di dare un numero appunto e non un nome nella storia il fatto di riportare alle storie va be'dicesse insomma l'icona un'icona risalgono in realtà quella libertà solamente di quelle battaglie per la libertà che in Italia si è cominciata a praticare che si sta tradendo che parte proprio alla dalla libertà delle persone più vulnerabili alla riconquista della soggettività per l'aspetto fondamentale poi è complicato e assoluta però appunto l'utopia è importante c'è anche l'utopia importante anzi Ludovica dire che è forse una delle cose più importanti sono le navi che galleggia nell'aria per l'appunto
Uno deve camminare
Perché se uno si arrende al a quello che vede alla alla stanza appunto che abbiamo sentito prima nella poesia che comunque mi ci ritrovo molto perché io lavoro in una stanza in effetti non vado in giro il risparmio a
Però è così però rimani chiuso in quella stanza alla no non va bene rimane chiuso da tutti i punti di vista mentali e fisici diciamo
Beh da Basaglia non potevamo non passare naturalmente a una cosa che tu hai rappresentato e che veramente un'offesa alla libertà ma alla libertà veramente
Delle persone e alla carne delle persone che la situazione penitenziaria adesso
Recentemente su questione giustizia abbiamo pubblicato un un un testo che si chiama proprio a vicari e versate la prigione destare appunto
Questo
Questa immagine molto fare ricorda qualche suggestione fuori anche qualche suggestione di qualche del tipo il forno del ponte sul fiume Kwai però questa è la situazione delle prigioni oggi che abbiamo provato un po'cioè siamo a cinquant'anni di riformare l'ordinamento penitenziario pure quella è una legge nuova ma il mondo tornato totalmente vecchio non c'è più voglia di provare a discutere di carcere formare carcere dalla politica un'aria più nessun da un qualsiasi
A ramo della politica e da qualsiasi Area politica il carcere tendenzialmente rimorso ce ne parla un po'per consenso quindi la spinta a cambiare il carcere che nessuno dalle magistrature dalla Corte costituzionale
Che ha detto ma magnifica sentenza che i detenuti hanno diritto a fare avere i rapporti affettivi rapporti intimi che è una cosa molto importante e non tanto perché soddisfa un desiderio dei detenuti nel vero senso la parola decidere in senso ampio e anche il vero senso della parola
Ma perché sottrae alla vista c'è la Corte costituzionale per dire che i detenuti sono i rapporti in che hanno detto ci deve essere un pezzetto di vita delle persone sottratto alla vista
E questa cosa che non vale solo per il carcere ma vale lo stavamo lo stavamo sentendo ieri a proposito della Società del controllo vale un po'per tutti
Questa che riguarda che la libera uscita in un periodo particolare display guerra diffusi una guerra però secondo me questa cita molto l'idea di come si voglia un po'trasformare si pensi mare la società
Tutta in un carcere il carcere esonda dalle mura del carcere investe la Società probabilmente non c'entrava niente con quello con le vignette diventa non poté lettore quindi ho visto quello che mi pareva e te lo chiede su
No coi spessore vigneti ritornano come dei fiumi diciamo che
Ci son vignette mi anche perché poi va be'sì insomma in questo caso era un come dire ha saltato un tema particolare dell'agguato e poi torturatore appunto che era stato fatto tornare come dire ecco in Libia
Però si è vero insomma che non siamo convinti che gli algoritmi sia non è ottima in realtà non mi sembra però non sembra pronta c'è un luogo però per eccellenza andiamo un po'lo sci per arrivare un po'dove il controllo non sarebbe possibile ed è il luogo del lavoro ma luogo del lavoro uscito tutte le ditte uscito dalle fabbriche
E qui io lascerei un polo però se le fai scorrere tutte le sono tre o quattro uscito sul lavoro lascerei un po'dialogare chi di lavoro messa e ne fa e di diritto del lavoro lo fa per lavoro
Sì grazie c'è una serie di tavole dedicate al lavoro ecco la prima sono i writer
La prego corsi la seconda mestiere ben più
La la la civiltà industriale ma prima ancora il fatto innanzi Ing
Ucciso o lasciato prima in agonia come ricorderete con il braccio dentro una cassetta di verdura
Ecco a proposito dei settori vecchie nuovi in cui sostanzialmente il lavoro è stato attaccato ad ogni livello possiamo dire che ci sia stata in questi anni una vera e propria guerra al lavoro al lavoro almeno inteso come e inteso nella nostra costituzione cioè come strumento che avrebbe dovuto rappresentare un'arma di riscatto sociale
Di emancipazione di partecipazione alla società
E sostanzialmente l'idea del libero mercato che penetrata dappertutto ad ogni livello in Occidente dopo la caduta del muro di Berlino quando
Appunto Necci dentali ci siamo sentiti forti avevamo pensato che la guerra fosse finita la guerra lo diciamo no al capitalismo e che quindi tutto si potesse fare quindi abbiamo insistito sulla globalizzazione per poi invece vedere come come come boomerang i risultati di questa globalizzazione sia sotto forma di
Diciamo così crescita di paesi prima insospettabili come la Cina e Paesi asiatici sia come ritorno boomerang della crisi finanziaria del due mila otto
Ma quando abbiamo pensato appunto che tutto potesse essere risolto attraverso il sostegno all'impresa libero mercato sostanzialmente è stata attaccata l'idea che il lavoro
Non è una merce e questa è una una un principio che trova il suo fondamento nella dichiarazione di Filadelfia che è poi alla base della dell'attività dell'Organizzazione internazionale del lavoro e attaccare questa idea
Che appunto sta dentro il nostro con il testo del diritto internazionale del lavoro la dice lunga sì Benzi coincida con un attacco in generale a tutte le istituzioni del diritto internazionale che oggi vediamo proprio no
Concretizzato ci sono altre capo le in questi termini per esempio mi è molto piaciuta il mappamondo con il suo filo spinato e che ci porta appunto a alloggi cioè quando alla classe lavoratrice dopo essere stata bastonata dal principio del libero mercato e aver dovuto pagare anche le conseguenze della crisi del libero mercato
Cioè della bolla del due mila otto della bolla finanziaria del due mila otto che poi ha portato blocco del turnover nelle pubbliche amministrazioni blocco della contrattazione collettiva su cui la Corte costituzionale appunto
Ha detto delle cose e degli interni dell'incostituzionalità aver portato alla alla centralità della contrattazione decentrata con un taglio dei salari oggi gli ultimi dati Istat ci dicono che abbiamo più di cinque virgola sette milioni di poveri assoluti e di questi una buona parte sono lavoratori poveri non sono dei disoccupati
Mentre invece Paesi come la Cina hanno è del tutto estirpato la povertà assoluta parlano ancora hanno a che fare ancora con la povertà relativa ma non con la povertà assoluta che da noi cresce mi è molto piaciuta
E mi è piaciuto il mappamondo con il filo spinato perché appunto per me la crisi dell'oil della crisi dell'ormone e la crisi nel nostro sistema ci avevano detto che c'era uno Stato di diritto che c'era un diritto internazionale noi continuiamo a insegnarlo
All'università
Però insomma Allo stesso modo ci hanno detto anche che si era un po'fatto finta che poi tutto sommato adesso che non serve più la trattiamo
E ultima cosa non sa quanto questa sia sintomo di forza o di debolezza
Per quel che riguarda gli Stati Uniti che rispondono dei problemi strutturali
Con il pugno duro ma questo pugno duro questo bullismo non nasconde una grande debolezza non so fino a che punto c'è da esser contenti
Che il governo italiano il nostro presidente del Consiglio sia così vicino nelle foto nelle relazioni personali ad un Paese che invece dietro il bullismo nasconde una spremuta debolezza a mio avviso
No io
Rispetto al lavoro
Beh fa sempre parte comunque della un discorso simile cioè chi è che alla fine no la libertà no
A proposito di libertà chi è che può usufruire di una un certo grado di libertà c'è anche come dire si è emancipata dalla difficoltà materiale
E più
E più e
I lavoratori una parola un po'desueta i tanti lavoratori sono divisi perché c'è stato una divisione
Senta io torno sempre mio alla mia come dire esperienza e abbiamo finito di fare c'è stato non c'è stato più articolo diciotto abbiamo finito di di fare le assunzioni a tempo indeterminato e sono cominciate le cooperative tra virgolette
E lì c'è stata già una prima va be'molto io lo dico in due secondi tra una prima differenza fra chi faceva lo stesso identico lavoro solo che qualcuno poteva avere la maternità poteva aver insomma i diritti che dovrebbe avere e qualcun altro no perché non aveva appunto ferie pagate c'era ma e prendeva la metà esatta
Voi capire che non ambiente di lavoro
Facciamo le pulizie tutti e due io faccio e ciò i diritti e tu non ce l'hai tu capisci che Gelli nasce come dire un vulnus che in insanabile se non con la messa in regola che non è avvenuta perché invece si è andati verso la parcellizzazione totale de de dei lavori e è un po'una metafora cioè nel senso che nel momento che il marito anche del mondo delle difficoltà come dire e delle esclusioni del mondo
Cioè più sei parcellizzato per l'appunto cioè e più se e meno sei libero perché meno sei emancipato da va be insomma il tipico pane però perché tutto questa in questa capacità è complicato la liberazione attraverso il lavoro la liberazione del bisogno un po'tutte le contraddizioni del lavoro perché il lavoro
è la fonte della libertà della dignità ma diventa anche lavoro sfruttato il lavoro preso quindi con la contraddizione
Insita nel lavoro che può ben rappresentato sia quella di quelle illustrazioni che abbiamo visto delle sdraio vuota versate secondo me è un'espressione importante di una no non non
Col poter coltivare neppure il desiderio addirittura per esempio del novanta
Se andiamo velocemente avanti i temi da trattare erano tanti ma ci siamo dilungati prima con i saluti andiamo velocemente a trattare tutte queste selezioni che abbiamo scelto e che in Italia stanno tornando le catene non allegramente cantavamo tutta l'Italia a Sanremo nel frattempo quell'Italia lì metteva le catene migranti così come la Casa Bianca metteva le catene immigranti sì vantava al sulle fotografie ed è diciamo immagini che non volevano più vedere perché ormai una privazione della libertà alla tocchiamo con mano è uscito fuori dal carcere qui come tocchiamo con mano nuovamente le deportazioni
In un clima dove ormai andiamo andiamo avanti quello che diventano venga avanti quello che è diventato proprio bersaglio eppure requisito costato uno di pochi forse a rappresentarlo diventato il dissenso
E qui ci sono delle illustrazioni secondo me molto venti ma è ancora avanti Missere sarebbe un discorso lungo siccome anche l'immagine qui fili spinati sul decidendo le persone ci raccontano tanto dalla pandemia in avanti ma ecco stiamo cominciando a vietare i libri e le parole qui c'è un meraviglioso imploso
Tra fare night è ormai una andiamo ancora avanti apice una cosa che volevo è un disegno di scala Rini questo io ti chiedo velocemente ma tu hai degli antenati delle persone dei maestri qualcuno che ti ha formato in cui ti riconosci nel due mila dodici è stata una vostra che ti ha accostava
A scala Rini Genova esatto Maggi
Vicepresidente dell'Aci ancora attuale perché questi erano del Maggi tutt'altro che lo devi far sentire male ai francesi a New York non li ho trovati ma li volevo abbiamo Oro incenso riammesso mira moriremo leggere mitra tranquilla
Anche adesso che alla fine alla li disegnava sulle davanti Trapani era risalita impedire un evento ed è un pacifista come era un socialista pacifista non socialista pacifista corrette e andiamo avanti
Poi ho citato scalini delle vignette proponiamo veloci in cui ecco questo mi dà proprio l'idea di comincia ridotta la libertà in questo momento
Mi piace molto Pinotti al esalta il generale allora mi piace Pinotti lavoratori appropriative su questi pure questi burattini appena provano a diventare
Marlin ovvero il decreto sicurezza Fabi sopra il famoso bambino vero che avevo meglio che rimane burattino diciamo avrà perché cerca di è partita per attraverso
Qualcosa tessera della giustizia Libia
Secondo della riforma della giustizia un argomento disegnati da la possibilità cioè è un argomento che non solo da te ma anche da altri attiverà le matite oltre che le penne cioè le penne le matite
Non lo so credo che io per quanto mi rivedo parlo per me perché veramente
Cioè se uno non vuol cadere suo anche qui sul che poi va be'ci vuoi che te uguale però contrario provo a prescindere ideologicamente tra virgolette detto in maniera deve studiare bene la cosa deve capire quali sono anche lui un punto di vista su un una cosa due cose altrimenti diventa sì un dissenso assolutamente legittimo ma solamente politico
La tua libertà di partiti con la tua libertà di disegnare la disegna anche studiando
Soprattutto
Perché alla fine a parte ci sono argomenti chiaramente che conosco meglio e altri che conosco poco che però magari mi piace trattare e quindi mi rivedo ma parte io sono abbastanza di Stato anche con la memoria
Per cui per me alcune cose per esempio che non possono mancare mai che ne so io il due agosto devo passaggi del Bologna
Non fatti milioni insomma dei dei piedi in vignette su Assange botta e va bene
Ma no ci sono dei motivi c'avevo quindici anni me no c'erano tredici
E mi io mi ricordo perfettamente come mi ricordo quando è morto a Barroso agricole Pasolini Chartis avanti all'esame ricordo insomma
Chiaramente mai mi impressionò di più la strage di Bologna perché insomma era e e e poi ci sono alta anche altri momenti che io ricordo perché l'ho detto sta cosa no nel senso che no ecco nello studiare nello studiare si disse
E e lui ogni anno comunque mi vada rivedete colse magari c'è un video su YouTube di un che ne sono testimone che non aveva ancora quindi mi rivedo pure quello mi rileggo alcune cose
E questo vale però per tantissimo non per tutte vignette sono
Però per molte molto sentito disperata appello perché è spettacolare
Questo qui se nel due mila sei mogli ora tornati la sinistra finalmente ancora un grido vero cioè se se la destra ha trasformato la parola libertà e l'ha usato a proprio piacimento no trasformando un po'nel contrario c'è un po'di colpa anche dalla sinistra
Sì c'è un po'di colpa anche a sinistra comunque io mi ricordo c'era vigneto che non hai messo secondo e perché c'è perché non vecchia molto vecchia che c'era un un personaggio di dieci la sinistra sta con Renzi no quella di no la sinistra sa con insomma calcola concordo tra quegli anni realizza e uno di risponde ma un po'recarsi suoi Mariella
Questa del esatto e sua cugina proprio adesso insistente
No non è Casoria allora perché lasciamo con abbiamo chiudiamo con due come alcune vignette che ci lasciano un podista pensavo domani è un altro giorno rette Rossella domani inoltre Roma per loro questo Ruggiero ma dietro c'è uno sfondo che ti dice che tipo di giorno e andiamo ancora avanti
Sono qua sono due speranze no
Gli ottant'anni della Resistenza vale sono belli e rinascono è una speranza invece un po'una speranza abbandonata domani è un altro giorno speriamo affidiamoci addio e invece la speranza del partigiano un padre un'altra rissa mia accessibile anni almeno uno andiamo avanti ecco questo è un bel giro tondo di speranza comunque non era Fellini no un girotondo tipo questo secondo che farei venire molto volentieri
Pittura fatta del decreto sicurezza anche qui qualcun qualche personaggio si riconosce nel senso che alcuni probabilmente non riconoscono Langer
Complicato riconosce nel complicato ricco e anche hanno Fonzie cioè della pace Langer è meno riconoscibile però questo diciamo è un girotondo molto bello ed esempio di questo non me ne frega niente nel senso che radio penso una cosa
Che se uno non capisce qualcosa ma magari vede Nara ciò si è interessato dalla cercammo c'è Google e voglia di alla fine
Altrimenti non lo fa mai fidiamoci Henson un'ultima questa quella è una cosa strepitosa perché secondo me è una vera immagine di libertà anche nel senso che diceva ieri Cacciari privato dopo azione sentito diceva
In responsabilità perse e per tutti no cioè muovere un granello di terra cambi il destino del Monza ho dovuto studiare perché io non lo sapevo questo episodio prima ha detto mia madre che fallisca Palmiro sognatore Ca'
Fatto l'insegnante di lettere quindi come e quindi me lo sono andato a ristudiare eccetera da questa sera cosa magnifica non lo sapevo e infatti va be'casa Cervi ma chiesto Ciarallo mo'non solo hanno stampato da qualche parte
Dottor ed è vero che ha per amico un mappamondo di di un mondo dove il destino di un'ora vive il destino di tutti Emma dirlo all'epoca erano all'epoca però era
Era di ulcera veramente rivoluzionari di una di una persona che cioè militava essa votava anche attraversa come notava sabotato la guerra
E ti lascio con una domanda chiudendo con ecco con questa cosa che anche qui vogliamo lanciare un appello Alberto trentini libera mi sembra che tu lo disegni costantemente e ti lascio una domanda la libertà una bandiera
Nelle tue nei tuoi disegni ne abbiamo parlato tanto netto disegni non ci sono più bandiere certo una forza
No io non voglio fa più bandiere
Prezzo proteggermi smentito domani neanche quelle del della pace io comunicatemi schermi amici del movimento non violento rimasti si ricevono creava no manco vedere
Io credo che lo straccio rosso di Pasolini è diventato ormai lo straccio bianco nel senso che può avere la stessa funzione
E la bandiera che poi è un po'la barca come la capivo io come l'ho capita io la bandiera bianca di papa Francesco che non è assolutamente resa per niente
E dal dal mio punto di vista quindi io continuavo voglio fare l'esegesi delle parole di Francesco ci mancherebbe però dal mio punto di vista lo straccio bianco uno straccio anti nazionalista
è una strage internazionale
è uno straccio che ha rappresentato i movimenti dopo Falcone lo stralcio del rappresentati Soudari di Gaza uno straccio che rappresenta molte cose insomma
Non faccio più bassa quello foto tu la l'attualità di libertà comunque è una resistenza alla DC manifestazioni personaggio bianco cioè anche un po'il corpo dall'uomo sulla quale ogni tentativo di scrittura poi diventa anche non tentativo di di oppressione cioè il cioè anche le migliori rivoluzioni a volte poi creano delle scrivono delle bandiere che diventano presi in
Assolutamente ed è quella la vera rivolta alle ovunque la bandiera di rivelazione divideva la parte ci sono io un Totti Commissione poi ci possono essere tantissime ragioni è quindi non sto discutendo le ragioni però so discutendo la divisione che per me è la causa la divisione nonché bisogna sette amici e fratelli però che bisogna capire che siamo tutti uomini con nomi cognomi famiglie eccetera eccetera
Mettere una la bandiera è una visione dal mio punto di vista quindi tenterò e anche qui si colori già sto attento perché anche i colori voi rappresentano bandiere eccetera quindi tento di non Parker dire chi è
Certo
Che ne so perché quello che perché coronarico la pelle può più scura però comunque sia ma tentativo è quello di confondere
Contadino risolve la questione captate o confondere e anche demolire le identità fine anche ancorché anche demolire l'identità è un concerto per i colori sta diventando pericoloso piazza
Ho letto un'intervista molto interessante su e e allora forse non è chiudere così e i miei disegni nascono sempre da una cosa
Verbale di Mauro Biani che le fan l'irrazionalità la protervia lì nel silenzio la dieta mi aiuta a contenere la rabbia anziché tirati dietro qualcosa disegno ed avere chiederà Mauro Biani qual è la sua parola di ingiustizia
Cosenza un gioco fate confronti atti qualcosa in una parola
In una parola va be disuguaglianza ecco se me la cavo facilmente diciamo che poi significa tante cose ma che non significa appunto essere uguali
Significa essere come dire rispettati ognuno per le proprie diversità insomma è rispettoso una cosa grossa causa piccolo diciamo
E con questo spirito possiamo lasciare
Ringraziando per la abbiamo
Ridisegnare parlare lasciando a prossimi interventi Attilia Cometti introdurre Mauro Palmas Anna Maria
Ma
Del processo
Cominciare
Sentite
Possiamo cominciare benvenute e benvenuti alla quinta edizione di parole di giustizia perché è arrivato adesso
Io c'è già stata la presentazione impeccabile da parte di viola Mazzucchelli quindi non mi ripeterò nel presentare di ospiti di questa sessione che sono appunto da Frattini egregiamente introdotti secondo per ringraziare la professoressa Chiara Gabrielli dell'Università di Urbino che con tenacia da cinque anni gestisce e organizza questo Festival che è molto impegnativo proprio da un punto di vista anche logistico perché si è sempre articolato su tre città fanno Pesaro-Urbino adesso si sta concentrando sempre più nella nostra Città di Pietra rom
Il tema scelto quest'anno di cui si è parlato tantissimo è quello della libertà
è stata declinata sotto tantissime forme ieri abbiamo sentito una bellissima lectio del professor Cacciari
E oggi noi cercheremo in questo breve incontro di parlare della senza della libertà
Quindi daremo una un'accezione negativa la privazione della libertà il titolo è corpi ristretti a parlare di corpi ristretti sarà Mauro Palma già garante delle persone private della libertà personale dicevamo e sposa Susanna Marietti la responsabile nazionale dell'associazione Antigone ampi i nostri figli e ne ho la convinzione ricordando l'attuale sistema carcerario italiano
Lo considereranno con lo stesso senso di orrore con cui noi guardiamo quando andiamo in Castel Sant'Angelo al carcere di Beatrice Cenci e le segrete del Medioevo
Queste sono parole di Filippo Turati pronunciate nel mille novecentoquattro in un opuscolo il cimitero dei vivi
Le carceri italiane cimitero dei vivi erano così cinquant'anni fa e sono così quasi immutate anche oggi
Era stato troppo ottimista Filippo Turati i figli sono cresciuti sono cresciuti anche i nipoti ma nostro sistema carcerario medievale è rimasto com'era
Queste sono parole di Piero Calamandrei del mille novecentoventinove in bisogna aver vissuto ecco io partirei proprio da queste suggestioni mi permetto di aggiungere a queste due memorabili citazioni col fatto che sono presenti anche i nipoti dei nipoti e il nemmeno loro ricorderanno con orgoglio l'attuale sistema carcerario italiano
Non passa giorno senza che il carcere ci ricordi
La sua intollerabile inadeguatezza
Dall'inizio dell'anno se ci sono stati sessantaquattro suicidi leggevo di dell'ultimo pochi giorni fa Sollicciano di una ragazza di soli San diviso di ventisei anni
Ecco io
Vorrei veramente fare oggi una riflessione su si parlava prima di utopia allora
Quanto sia possibile o una una vera riforma del sistema credo che prima di pensare a che cosa si deve fare dobbiamo interrogarci sulle cause
Diceva prima De Vito
Che il la nostra legge penitenziaria ha compiuto cinquant'anni e del luglio del mille novecentosettantacinque ecco questa legge è stata pensata sicuramente per una popolazione carceraria quantitativamente e qualitativamente differente da quella che abbiamo oggi
Che cosa vuol dire nel nel quinquennio precedente l'entrata in vigore della legge sull'ordinamento penitenziario quindi nel quinquennio settanta settantacinque le i detenuti erano venticinque mila unità oggi la popolazione carceraria supera le sessantadue mila unità quindi certamente la nostra legge penitenziaria è stata pensata per un numero quantitativamente differente
Di detenuti e anche qualitativamente direi
C'è il grossi Simo problema oggi dei tossicodipendenti che rappresentano il ventinove per cento della popolazione
Detenuta c'è il grosso grossissimo problema dei detenuti con una diagnosi psichiatrica
Dopo la legge Basaglia che è stata menzionata prima la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari di fatto dal due mila quattordici c'è questo grossissimo problema dei detenuti con patologie psichiatriche ecco questo dato ci dice moltissimo che sono una quantitativamente un numero elevatissimo un detenuto su sette soffre di patologie psichiatriche
Ecco io credo anche questo dato ci dica moltissimo
Su quello che i corpi ristretti rappresentano oggi nel nostro Paese su chi siano questi corpi ristretti chi abita le carceri italiane
Da qui partirei appunto per ascoltare le riflessioni di Susanna Marietti e successivamente di Mauro Palma al quale cedo subito la parola grazie
Grazie grazie mille grazie agli organizzatori per questo bellissimo invito
Dunque in questa riflessione che proponete sulle parole di giustizia io parto dalla parola che dà il titolo a questa sessione i corpi ristretti del parto dalla parola corpo perché il corpo agire il grande protagonista del sistema penitenziario italiano nel carcere oggi
Un grande recluso ore di corpi
Che ha esplicitamente interamente abdicato a qualsiasi funzione di essere un costruttore di percorsi di vita
Quando si entra in carcere questa è la prima sensazione che sia
Voi sapete che il l'associazione io qui rappresento Antigone
Tra le insomma tante attività che fa c'è quella del monitoraggio delle carceri italiane da oltre un quarto di secolo noi visitiamo con sistematicità non è che andiamo in carcere così a farci una passeggiata visitiamo con sistematicità le carceri italiane
Con lo scopo di monitorare le condizioni di detenzione facciamo circa cento visite ogni anno quindi tante uno ogni ogni tre quattro giorni
Per raccontare fuori quello che abbiamo visto dentro nell'idea che la trasparenza del carcere apre a un controllo sociale diffuso
E un controllo sociale diffuso
è o dovrebbe essere lo strumento principale dei tutela dei diritti delle persone
Ecco quando noi entriamo in carcere e la sensazione che sia oggi è quella di corpi ammassati più o meno non so gli altri dove
Nessuno riesce a vedere che cosa c'è dentro quei corpi Ernesto una più la volontà di vedere che cosa c'è là dentro la domanda
Che l'istituzione si pone
è sostanzialmente davanti a qualsiasi problema qualsiasi criticità dal sovraffollamento in giù è sempre la stessa ovvero è dove lo metto
Dove lo metto quel corpo un corposo personalizzato nella persona non è mai quale presa in carico attivo quali percorsi attivo
Ecco basti pensare lo vediamo chiaramente citava il tema dei dei suicidi no sapete che negli ultimi anni siamo insomma un numero altissimo di suicidi in carcere ci si suicida venticinque volte più che fuori quei corpi sono dei corpi che comunque l'istituzione deve custodire no nella loro materialità nella loro biologi gli atti e quindi ogni morte è una sconfitta per l'istituzione la narrazione del suicidio quella per cui non si cerca di togliere alla persona il desiderio di siccità l'intenzione di suicidarsi
Costruendo appunto relazioni per lei costruendo un percorso di un qualsiasi tipo di speranza di futuro era ma
Si cerca di togliere alla persona gli strumenti materiali suicidarsi quindi gli togliamo la Centurelli togliamo il lenzuolo disponiamo la grande sorveglianza li mettiamo nella nella cella liscia
Quando poi il suicidio avviene la narrazione pubblicandone che quella è
Una sconfitta del sistema è una sconfitta di tutti noi della collettività che non ha saputo farsi carico di quella lì
No è una sconfitta del poliziotto che si è distratto due minuti e ha dato il tempo di quindi c'è questa proiezione riduzioni Istica estrema per cui i problemi sociali vengono ridotti a problemi individuali e i problemi individuali vengono ridotti a problemi biologici
Si citava prima il tema della del disagio psichiatrico in carcere ecco stiamo attenti alla lettura di questi numeri drammatici che venivano dati
Perché il questa impostazione
Io credo che ci sia questo è un tema su cui Mauro Palma ci sollecita sempre con preoccupazione è una preoccupazione che io colgo da tanto tempo e pienamente perché la condivido
E carcere propone una incerte Rizza azione di qualsiasi problema
Che appunto in questa impostazione riduzioni Sica di qualsiasi problema che originariamente psichiatrico non è no se una persona
A una crisi perché ce n'è oggi nettamente il carcere
Recco non reclute la grande criminalità anche c'è un nucleo di criminalità ma insomma il grosso quello che fa questi numeri
è la grande marginalità sociale alla grande la grande povertà una povertà che non è una povertà solo economica ma è una povertà educativa culturale sanitari al tema delle tossicodipendenze è una povertà relazionale no
Quindi ci sono problemi
Se una persona a una crisi arrabbiato perché magari ha vissuto gli ultimi dieci anni della sua vita per strada
O perché è stato disoccupato gli ultimi venti io credo che una società sana a quella persona l'ideona casa egli trovò lavoro noi dalle goccioline e permettere a letto e chiuderlo in una stanza
Non è oggi invece in carcere la reazione è questa
No per cui un disagio sociale viene interpretato sa perché è più faccio facilmente attivare lo psichiatra che poi reagisce sempre in chiave farmacologica piuttosto che attivare un percorso sociale è obiettivamente più facile no
Quindi se poi andiamo a guardare in realtà
Le persone che hanno una diagnosi psichiatrica importante sono poche centinaia
Sono meno del dieci per cento quelle che hanno
Un un qualsiasi foglio firmato da uno psichiatra che lo psichiatra sia comunque sentito in dovere di dare un nome a qualcosa
E sono più del doppio ventidue ventitré per cento quelli che prendono
Farmaci importante non sto avvisando la benzodiazepina per dormire intendo
Le antipsicotici stabilizzanti dell'umore del parliamo della benzodiazepina sono praticamente tutti è una gestione in chiave neutralizzando te e perciò analizzando e della
Della persona
Vi è un progetto tendenzialmente esplicito su questo non se ne farà non se ne farà mistero il nuovo piano nazionale di salute mentale
Prevede la costruzione di tre mila posti psichiatrici all'interno delle carceri a fronte ripeto di poche centinaia di persone
Oggi sono meno di quattrocento alle persone che
Ecco insomma
C'è una forte preoccupazione attorno al tema delle carceri
Dal mille novecentoquattro a oggi
Introduco un un altro argomento e poi vi spiego perché quello della giustizia minorile
Oggi è al centro di un cioè noi abbiamo probabilmente vissuto varie epoche in cui si costruivano nemici
Più o meno pompati per poi un raccontarci che sarebbe se il meccanismo più facile che saremmo stati distesi da questi nemici ovviamente qual è il modo
Obbligo del più banale per difendere mettiamo tutti in carcere e questo è stato un meccanismo di costruzione del consenso forse dalla fine degli anni ottanta a me ricordo Craxi con la guerra alla droga quindici son stati tossicodipendenti
Ci sono stati gli immigrati
Oggi ci sono i ragazzi di questa è l'ultima frontiera del dalle baby gang era de della costruzione del nemico pubblico da cui discende ci pensate che la prima volta che questo governo serio unito il primo Consiglio dei ministri dice come passiamo al pomeriggio facciamo il reato a dire il parti no quindi il decreto Cairano ora non sto a dire c'è una una forte criminalizzazione Papini chiave di di di raccoglimento del consenso perché sapeva vedere le statistiche nel due mila ventitré l'anno del decreto capivano
La criminalità minorile era diminuita del quattro il sedici per cento una cosa del genere quindi ecco la giustizia minorile italiana
Aveva una tradizione nobilissima
Che era invidiata un po'da tutta Europa guardata era tutto già nel due mila sedici
La direttiva europea sui minori autori di reato sostanzialmente Bush aveva fatta scrivere all'Italia perché voleva modificare quel modello no era una giustizia che era capace di reagire
In chiave educativa e scarsamente carceraria
Era qualcosa che il Codice di procedura penale minorile dell'ottantotto arriva dopo una lunga riflessione che sta nella società un movimento di pensiero dei istituzionalizzando e che poi è lo stesso che porta alla chiusura dei manicomi eccetera no questo per dire che
è che era qualcosa di profondamente radicato che il codice di procedura penale minorile lascia al giudice minorile un amplissimo ventaglio di possibilità
Per gestire quel singolo ragazzo quella singola ragazza secondo quello che è meglio per lui o per lei la Corte costituzionale di nei primi anni Settanta ci dice che lo Stato deve addirittura rinunciare alla sua al tuo potere di punire davanti a un minorenne si è questo
Va contro quello che poi l'anno dopo per la dell'ONU chiamerà il superiore interesse del fanciullo ecco oggi tutto questo è stato cancellato dalle norme ma è stato cancellato dalla cultura con una rapidità incredibile no io sono veramente stupefatta di come in poche settimane sistema si sia adeguato a questa nuova oggi nelle carceri minorili dove la metà sono minori stranieri non accompagnati anche lì la neutralizzazione farmacologica presenti sì ma noi abbiamo fatto una ricerca facendo accessi agli atti con le avances del la Spesal per gli psicofarmaci nel nel carcere minorile è cinque volte superiore a quella del territorio intorno
Stanno costruendo queste comunità voi sapete che proprio per la sua aspirazione dei carceri Zante
La la giustizia penale minorile in Italia si a si basa su una rete di comunità molto più forte della rete carceraria c'abbiamo diciassette istituti penali per minorenni e tipo seicento quaranta comunità
Adesso si stanno costruendo alle comunità ad alta intensità terapeutica
Dove manderemo i ragazzacci quelli che più ci danno fastidio quelli che più sono problematici quindi faremo immani Cominetti in tutte le regioni ecco io credo che tutti questi siano tasselli di una idea appunto neutralizzare ante d'intendere il carcere
Che oggi si è fatta esplicita e rivendica
H che in passato io non no non dico che tutto andasse bene però in passato c'era quasi più una sciatteria del sistema un aperto un togliere pensiero al carcere perché il carcere c'era sempre fregato molto poco oggi è invece una strategia rivendicata
A quella per cui il il carcere raccoglie il mandato sociale della parte indicativa della Società dell'opinione pubblica che è quella principale quella che cede a i populismi penali eccetera
E quella e questa parte quello che chiede al carcere non è DS dare integrazione sociale ma sicura di quella vecchia dal carcere di essere uno strumento di infezione di sofferenza
E poi dalla poi il contrario della reintegrazione sociale ovvero per favore questa gente tienitela il più a lungo possibile perché noi qua fuori non ce la vogliamo più quindi tienitela tu
Allora è stato ampiamente per qui chiudo citato il decreto sicurezza su cui Mauro Biani a molto disegnato Antigone ha molto protestato ognuno lo fa con i propri strumenti abbiamo scritto curato un libro che abbiamo chiamato il più grande attacco alla libertà di protesta della storia repubblicana perché lo è questo
Ah no e ieri si parlava Bellini indietreggia mento della minaccia da intercettare no di Bush dopo
Dopo l'undici settembre ecco una delle norme del decreto sicurezza si punisce
Chi possiede
Lei istruzioni
Per costruire un ordigno bellico che possiede le istruzioni cioè proprio non è più il diritto penale del fatto ma dell'intenzione cioè se io perché sono un chimico sono curiosa mi scarico da internet a farmi vedere come si fa una moto solo per questo sono punibile non se si dimostra che con quello sì volevo fare qualcosa per insomma
Ecco nella libertà Hardy protesta che viene
Criminali Zatta con con questo decreto si introduce come sapete anche da da lì la la la protesta in carcere a questo strano reato che se tu quel comportamento lo fai diciamo su via Tiburtina non è quel reato paesello fare invece dieci metri più in là dall'altra parte del muro di cinta diventa quel reato ovvero la protesta penitenziaria
La protesta penitenziarie punita compie neanche molto alte in alcune circostanze
Ed è punita anche in caso di comportamenti inoffensivi Nassi parla della resistenza passiva a un ordine impartito
Ora in carcere non è che si abbiano molti strumenti per farsi ascoltare fondamentalmente non fa sconti a nessuno è fondamentalmente torniamo alla parola corposi devo usare il proprio corpo Cisitalia
Si fa lo sciopero della fame no allora si può sperare che prima di danno un po'di botte
E poi magari qualcuna ascolta che cosa c'è
Ecco questi comportamenti oggi saranno criminalizzati e
In un tentativo di spersonalizzazione ulteriore per qui in carcere non ci sarà più un modo di da chiedere l'affermazione dei propri diritti ma soprattutto e su questo concludo cosa volevo dire questo
Questa idea del carcere nei paralizzante per cui geni per lo più a lungo possibile soprattutto se parliamo di categorie fragili
Secondo voi incorreva nel reato di rivolta penitenziario
Si voterà incorrere il grande mafioso della criminalità organizzata ma no quelle gente che come si dice in gergo si sa fare la galera quella gente che dice buongiorno buonasera gente Bongiorno direttore una che ci andrà solo da il tossicodipendente che va da Dematté o lo minore straniero non accompagnatore manco capisce quello che gli sta succedendo la persona col disagio psichiatrico
Queste saranno le categorie che ha andranno incontro alla criminalizzazione con reato di volta penitenziaria e saranno definitivamente sepolte sotto cumuli aggiuntivi di carcere così il cerchio si chiude
Parto proprio da quest'ultima da quest'ultima questione
Ancora più pesante il fatto che lo stesso reato si applica anche Nishi interi siti permanenza Pepe il rimpatrio tale e quale no
G in centri dove la difficoltà comunicativa
Ancora maggiore
Cioè l'unica forma che tu puoi cadere nei centri per il rimpatrio rispetto ad un ordine ricevuto è quello del nome seguirlo sia per problemi di lingua di mediazione culturale sia perché non c'è un rapporto di prossimità
Come ci può essere tra la gente e il
Detenuto perché nei singoli recinti crescente Libè emigranti non c'è la prossimità corre con il personale quindi è il non eseguire
Che è la forma diciamo immediatamente
Precedente al tagliarsi al Larry agire in in altro modo parto da questo per dire che io preferisco e molte volte puntare l'attenzione
Sul fatto che quando parliamo di libertà dobbiamo parlare poi chi privazione della libertà e non soltanto di detenuti e del carcere in carcere
Diciamo con questa fase soffre anche di un eccesso di descrizione di una situazione no viene molto descritto anche se poi molto poco fatto alla privazione
Della libertà si sta estendendo nelle sue forme la forma di risolvere in un
Diciamo abbandonando quello che era stato il paradigma inclusivo degli anni settanta
Prima si parlava di scuola
Delle classi speciali e via dicendo di una serie di leggi che nascono
Dall'idea che la difficoltà sia fronte includendo adesso la difficoltà si affronta escludendo magari mistificando dicendo perché così è un trattamento più utile azionato più più specifico
Ecco il carcere Hideki dicevo la linea le difficoltà oggi vengono va affrontata in un modo in cui il modello carcere è un moderno esteso
I centri per i migranti ma anche molte forme rispetto diciamo di riconversione degli stessi servizi psichiatrici di diagnosi e cura i locali idonei che abbiamo inserito nella legislazione con il Decreto Sicurezza i locali idonei dove le persone possono essere trattenute a disposizione delle questure diverse
Dalle camere di sicurezza no in un termine molto più sfumato
E allora io preferisco partire un attimo e prendendo proprio in esame
Il tema della libertà nocchiere il tema di di questi giorni e della privazione della libertà del resto Susanna agente iscritto il carcere attuale
Voi avete scelto di dimettere e la parola che Virgilio dice Accattone libertà va cercando no e tenete presente diamo presente lo sappiamo tutti che addirittura quelle l'unico caso in cui il suicida e messo in purgatorio
A differenza di quel poveraccio di Pier delle vigne di perché
Cara messo all'inferno perché i suicidi sanno all'inferno ma perché si è suscitato in nome della libertà c'era libertà in qualche modo fissa come valore
E comunque il valore diciamo che ha che l'utopia prima sentivo si diceva la positività dell'utopia
Noi in realtà
Nonostante che abbiamo dichiarato il valore della libertà il primo comma dell'articolo tredici della Costituzione cielo dichiara esplicitamente poi abbiamo preso delle Ttb azioni di questo concetto di libertà che sono molto più modulate sull'estensione di quell'eccezione che dovrebbe essere la privazione della libertà
Oggi il termine non è utopia per descrivere questi luoghi ma prendendoli in prestito da Foucault etero topi sia perché sono luoghi che sono o altro sono luoghi che sono
Fuori da quelli che sono i luoghi che la Società considera come propri propri luoghi
E in realtà il termine libertà allora a questo punto sì incontrerà con grande difficoltà il termine giustizia Vieri lo sentivamo lo discutevamo
E perché molto spesso noi la libertà l'abbiamo connessa nell'era moderna riprendendo un po'un filosofo che ieri Massimo Cacciari verrà nominato che John Locke che il collega alla libertà alla proprietà
E noi decliniamo il concetto di libertà con il concetto di proprietà invece che declinarlo col concetto di responsabilità omicidi si richiamava ieri e quindi di giustizia
Io sono molto legato
Ha un'immagine che credo di aver anche che la Risari cito varie volte più della citata forse ancora in altre occasioni
Di parole di giustizia che è l'immagine DTT Ambrogio Lorenzetti nel nel buon governo a Siena dove la giustizia sta seduta ampia il controllo cioè alla sua bilancia davanti è una figura importante un concetto aristotelico di giustizia nel due livelli della giustizia
Però se ne andiamo a vedere bene i i piatti di questa bilancia non sono in mano sua ma sono mossi da una figura che più in alto che la sapienza e la sapienza che muove i piatti della giustizia
E questo è estremamente importante la giustizia esercizio del rendere giustizia alla collettività me mossa dalla Sapienza e dei due piatti partono due
E corde due linee che vanno giù ad un'altra figura
Che essa al livello della terra ma è più alta delle altre più piccola della giustizia me che è la concordia
L'esercizio di giustizia un esercizio di sapienza che deve essere in grado di costruire concordia
In questo senso la giustizia interviene come elemento Rincon positivo sociale individuando le responsabilità in una funzione di costruzione di concordia allora nessuna giustizia
Nei penale attuali suo il suo esito noi ci poniamo dei problemi mero segnato per i prima me n'ero andata di vedere una frase
E di Simón Weil proprio che è dello stesso tipo che che me la sono ritrae scritta prima dice la la giustizia e la giustizia è tale solo quanto sa guardare in volto coloro che hanno bisogno solo quanto sa cogliere l'unicità e il diritto dei picchi Bilica di ogni singolo caso facendo vivere le norme nella loro concretezza e allora qui arrivo
A un punto dell'oggi noi stiamo sostituendo il paradigma del diritto col partito ma della forza oggi è il paradigma della forza che è quello che regola le relazioni in Generali e che regola anche scendendo ai minimi anche le circolari ministeriali sul carcere
Quando io leggo in una circolare di cinque giorni fa sette giorni fa
Che di impone ai direttori di contattare il centodiciotto
Solo nei casi di effettivo pericolo di vita
Cioè il direttore di un carcere cui enti non più di poter chiamare il centodiciotto perché il medico gli dice che la persona var
Ricoverata ma e solo nel caso di effettivo pericoli ecco il paradigma della forza rispettati era legittima
Del del diritto alla salute è l'articolo trentadue scompare un pochino quei no del del della Costituzione mi rimane l'imposizione ed è e non è che che diciamo è una norma obsoleta di figli e dei nipoti eccetera eccetera
Perché questa roba qui
Datata dieci giorni fa capito come tipo di impostazione
Il e che impone e impone ai direttori che controllare di controllare che tutti gli operatori del carcere indizi in inclusi quelli sanitari su cui non avrebbe competenza
Siano diciamo quattordici delle la tenuta del sistema cioè
So se è chiaro il meccanismo diciamo non più la singola funzione e pentiti il di educatori gli dice che come compito prioritario
Dialisi educatori funzionari giuridico pedagogici esplicare con chiarezza le motivazioni dei provvedimenti e delle scelte organizzative
Cioè non più un elemento di connessione con il ritorno e con la finalità rieducativa ma un elemento di connessione con il tema appunto della tenuta del sistema e allora qui mi domando
Come si ricostituisce una preminenza del paradigma del diritto rispetto al paradigma della forza perché non non è solo da accettare
Il pareti tema dei diritti dedite soltanto la volontà del legislatore
O è una capacità discorsiva del diritto che si costruisce a partire dagli elementi
Non voglio citare impropriamente a per Massa però in sostanza ai dagli elementi di costituzione collettivo o abbiamo abbandonato tale tale possibilità
E non questo elemento di recupero al di là dei giusti elementi descrittivi
E tempo di iniziare a provare a come ricostruirlo
Come ricostruire una definitivo Vilita diciamo del diritto perché limitarsi a volte nei progetti di legalità che si fanno anche nel disco nelle scuole limitarsi all'applicazione della volontà del legislatore
è un elemento estremamente riduttivo rispetto a quella funzione di giustizia e alla costruzione di una e dimensione della responsabilità e della giustizia in ogni persona che cresce invece noi abbandoniamo tutto ciò che interpretiamo ultimamente come la ricerca di atto fattori
Apparentemente risolutivi che sono quelli di aver dato preminenza del diritto penale per ogni contraddizione sociale siamo arrivati fino al punto di prevedere una fattispecie
Per tutti ampliare anche una fattispecie esistente anche per i genitori
I cui bambini rispetto alla dispersione scolastica no i cui figli
Non vanno a scuola e vi e via dicendo cioè e guardate che l'elemento dell'estensione del penale è da un lato l'elemento dei numeri
L'area di intervento penale complessivamente possiamo dire sulle trecento mila persone perché abbiamo sessantatré mila
In carcere centotrenta mila misure varie messa alla prova sostitutiva alternative come vi pare e centoventi mila liberi sospesi cioè quelli con la sospensione condizionale della pena cioè quindi se faccio le tre somme semplicemente se il controllo quando ieri io prendo come l'ultimo incarico quello di garante nazionale primo febbraio sedici
Avevo controllato i dati di allora eravamo intorno alle centosessanta mila l'aria centosettanta mila in dal sedici sorpassati otto nove anni comunque siamo arrivati ai trecento mila l'aria
Ma questo è un tema ma l'altro teme che nella società e la collettività pensi al ricorso al penale come primo elemento te la propria rassicurazione
Come primo et non pensa alleanze possibilità di costruzione di altri elementi di soluzione dei conflitti nel sociale affinché al penale
Venga riservato quel ruolo di sussidiarietà laddove altri criteri e strumenti decorativi non sono non sono riusciti a funzionare questa allora spiega
E e vado verso la conclusione spiega
I descrittori del carcere oggi che secondo me sono quattro parole legate l'una all'altra il prime all'affollamento che non è la sola è quella che che se no diventa l'elemento del corpi e dove li metto diciamo come diceva il Susanna Marinetti prima l'affollamento
Ma è anche la chiusura
L'elemento di chiusura perfino circolari sulla media sicurezza e e date i dalla gestione precedente recessione quand'era capo dipartimento Carlo Renoldi sono state reinterpretate oggi
Per spiegare a pubblico a chi diciamo non conosce la circolare si stanziamento alla circolare diceva Net in istituto vanno sviluppati una serie di progetti
Perché le persone non possono stare fuori dalle celle senza far niente nei corridoi perché altrimenti quando non sono sviluppati Progetti non ci si può avere questa libera circolazione devono stare chiuso
Come è stata interpretata è stata interpretata anche a causa del sovraffollamento però non solo i progetti non li faccio ritengo chiusi
Fosse è chiaro no in assenza di progetti quindi anche una circolare
Se volete nata con un po'troppo lì un'utopia un po'troppo accelerata diciamo che questa sarebbe stata di stimolo per la progettazione però è stata reinterpretata come meccanismo di chiusura
Quindi affollamento la seconda parole chiusura e la terza parole inevitabile tensione
Perché anche per chi lavora ce la tensione la difficoltà all'osare eccetera e vedete che ognuna e l'altra è connessa all'altra la quarta parola e fragilità la quarta parola e fragilità che che e nella situazione affollata e più si è tesa sono i soggetti più fragili quelli che poi mi subiscono le conseguenze a queste parole manca l'ultima
Che a controllo
E qui il problema devo dire riguarda due aspetti paralleli il primo aspetto riguarda Roma il controllo della magistratura
Noi di sorveglianza e ma appartengo a quella generazione che ha visto nascere la riforma penitenziaria e che quindi ha puntato tutto suo la magistratura di sorveglianza
Guardo con terrore il fatto che tutte le volte che ci troviamo nei convegni abbiamo sempre gli stessi magistrati di sorveglianza perché in realtà diciamo è diventata una funzione molto
E molto per una serie anche di impegno molte Esterna
A quel potere di quell'articolo sessantanove comma uno che è quello di andare vigilare vedere molto tirato e questo lo vedo in una cultura che si va affermando perché vedete
Dicevo prima non mi occupo solo solo di carcere ma di tutti
Se di tutte le altre aree quanto cessata recentemente la sentenza settantasei della corte costituzionale
Che impone al giudice tutelare prima di confermare di confermare il trattamento sanitario obbligatorio di avere un colloquio con la persona
Senza mi sono arrivate una serie come dire di rivolte di cose Enti colloqui che li facciamo da remoto
Ora se sul Dario moto possiamo essere
Molto dubbiosi in varie situazioni certamente il da remoto per la persona che sa in nello stato nella SPDC indefettibili inattesa del trattamento sanitario obbligatorio qua la cultura dell'andare a vedere quel Calamandrei che si si ricordava prima la cultura dell'esserci
è una cultura che far riscoperta ricostruita anche la magistratura
Ancor di più va ricostruita nelle autorità di garanzia che dovrebbero essere l'altro versante perché da un lato noi abbiamo la tutela giurisdizionale
Che è in qualche modo una tutela non preventiva ma è una tutela più l'azione avvenuta in un certo senso per accertarla vederle cioè da un altro lato dove va a vivere la tutela in qualche modo preventiva dell'andare a vedere i luoghi dove possa svilupparsi la violazione
E sistematicamente le autorità di garanzia costruite
Fanno sempre diminuendo la loro indipendenza è stata istituita attualmente il Garante nazionale dei diritti delle persone con disabilità
Ed è stato istituito il nuovo collegio
E come e come autorità indipendente ed è stato messo come presidente dell'autorità indipendente il capo di gabinetto del ministro per la disabilità
Cardine dell'indipendenza nella selezione è stata era istituita l'autorità indipendente dei diritti di delle persone private della libertà e quando io ho finito il mandato
è stato messo il vicecapo dell'amministrazione che da controllore da controllato è passato a a controllore
Allora da un lato
Il rafforza ecco perché l'ultima parola controllo
Da un lato il rafforzamento e da un altro lato idee del Outer di autorità di tipo giurisdizionale da un altro lato la riaffermazione del ruolo indipendente delle io mi ricordo e TQ proprio una pattuglia da quando io sono diventato Beppe residente del Comitato europeo per la prevenzione dalla tortura mi ricordo che Nino Cassese
Mi mi diceva guarda bisogna fare queste cose rapidamente perché tra un po'issati s'accorgeranno che ci sono questi organismi indipendenti e metteranno sempre più dei funzionari del governo
All'interno all'interno di questa
Ecco quest'elemento del controllo è un elemento essenziale accanto al controllo sociale
Delle associazioni per carità non diminuendo lo però è un elemento essenziale per ridare un senso all'altro verso a quelle quattro parole che avevo elencato
Ecco per chiudere che ringraziando i nostri relatori volevo aggiungere una cosa io credo che il tema qui non sia tanto EAS certamente anche un tema di spazzini
Quando ha il detenuto esce ma il tema la domanda che ci dobbiamo porre secondo me è come il detenuto esce se vogliamo veramente attuare l'articolo ventisette
Della nostra Costituzione credo che si debba quanto meno garantire ma uno spazio dignitoso a a chi viene ristretto nella nella propria libertà personale perché poi non possiamo pretendere che chi è stato umiliato dal sistema poi una volta uscito aderisca ai valori del sistema che a sua volta l'uomini atto ecco
Si
Tratta aspetto non è soltanto la questione dello spazio che verissimo ma anche la questione del significato del tempo
Perché ieri anche in uno spazio più decente il tempo privo di significato un attentato alla dignità della persona ognuno ha diritto al significato del proprio tempo
E allora attenere in carcere faccio un esempio mille quattrocento sono oggi in carcere
Perché stanno e seguendo una pena inferiore a un anno
Non un residuo una pena inferiore a un anno quel tempo quegli otto mesi sei mesi sette mesi cosa esse non tempo sottratto nessun carcere alla possibilità di costruire chissà quale percorso perché il problema anche gestionale e di finire sono sentimenti di tempo sottratti che sono destinati a ripetersi
E anche se io metto una persona in condizioni materiali migliori di quelle attuali la sottrazione di questo tempo è comunque un qualcosa che non lo farà essere fuori ma è una persona piena
No fate una
Certo
Sì assolutamente pertinente con quello che stavo dicendo benissimo allora io chiudo con tornando all'utopia di cui parlavamo prima ecco allora forse dopo queste riflessioni
Direi che l'utopia può essere vista come suggeriva Tommaso Moro in maniera positiva non solo per il raggiungimento a del dell'utopia ma anche come una strada da tracciare ed a seguire grazie a tutti
Siamo in attesa del nostro
Ecco però proseguiamo mi
Spero si Santa
Sì proseguiamo in questa nostra densa mattina di di riflessioni io visto che il il vocabolario delle nostre parole di giustizia e mi veniva da dire
Ora ci siamo tema dicevo per poter eseguire sì vuole la terza in questo caso h
Dicevo grazie proseguiamo grazie per di per essere ancora qui perché quando lei le idee sono tante le le parole che ascoltiamo sono tante le riflessioni sono tante
In alcune situazioni ci si stanca però io percepisco sempre di più che c'è una comunità in ascolto
Rispetto alle nostre parole di giustizia ho visto che questo nostro vocabolario come dicevamo
Ieri un vocabolario che stiamo costruendo insieme e che non vuole lasciare da sola la parola libertà io avevo inteso così il il nostro tema di quest'anno vuole accompagnarla vuole
Attribuirle significati e senso ecco questo vocabolario grazie anche agli interventi di questa mattina Boy Mauro Palma ha fatto un un'egregia riflessione proprio sulle sulle parole in quel caso le parole di ingiustizia perché siamo
E lavorando insieme parole di giustizia e parole di ingiustizia credo che ci servano
Entrambi i punti di vista e e poi ho sentito mi permetto insomma di di apprezzare di fare un apprezzamento rivolta all'introduzione della dell'avvocata Giulia Cometti perché
Il a è stata in grado anche di esprimere le radici del nostro essere quei del nostro percorso cioè abbiamo avuto un percorso parallelo nei nostri dottorati di ricerca siamo state guidate da due
Giuristi di grandissimo valore entrambi si sono molto di Dicati al tema del carcere e probabilmente il fatto che e poi ci ritroviamo a me ad occuparci di parole di giustizia esprime il la sintonia con i loro insegnamenti e la volontà di non dico di raccoglierne il testimone forse non saremo in grado fino in fondo però di dare anche uno sfondo ideale a quelle che sono le nostre professioni di docente di docente in questo caso di diritto processuale penale e di
Avvocato in particolare penalista questi docenti sono Glauco Giostra e Vittorio Grevi e mi permetto di ricordare con con affetto
Colui che dei due non manca fra noi
Mamme resta del professor Vittorio Grevi che nel scomparso troppo presto ecco era avevano sempre detto professore per sempre all'Università di Pavia e lo è davvero è professore per Sempre all'Università di Pavia e a voce
Ancora perché ho riletto con i miei studenti di ordinamento giudiziario con su scritto sul legittimo sospetto nelle nostre in una delle nostre ultime elezioni ecco la sua voce ancora
Attuale netta nitida rigorosa la portiamo con noi continuiamo assentirlo profondamente presente quindi un pensiero di grande gratitudine per tutto ciò che ci ha trasmesso e che e su cui ci siamo formati e che continuiamo insomma considerare profondamente attuale vorrei rivolgerlo veramente di cuore
Ed ora ad opera aggiungiamo a quello che il dovrebbe essere parrebbe a essere in qualche modo il più giuridico forse degli incontri e dei dialoghi di questa indizione di parole di giustizia due mila venticinque almeno così parrebbe dalla dal suo titolo perché sul titolo evoca e due termini due termini giuridici uno l'abbiamo sentito utilizzato più e più volte in queste giornate l'altro è un termine giuridico per eccellenza e mi riferisco a giudici i giudici sono presidio di libertà questo è il titolo di di questo incontro di questo confronto e immediatamente perlomeno al successo così a me
Questo riferimento richiamo alla nostra memoria una frase celebre che probabilmente devo è una frase inventata come accade spesso per le frasi celebri o le per le battute dei film e cioè se in effetti sono entrate nel nostro lessico familiare ma non sono mai state pronunciate pure probabilmente erano particolarmente efficaci
E richiamo anche una vicenda che con ogni probabilità anche questa ho scoperto non essere realmente accaduta cioè è accaduto qualcosa di simile ma non è andata nei termini con cui ci viene racconta e comunque e siamo nel Settecento e qui diciamo entriamo nella versione quella più popolare ma forse quella meno veritiera
E dopo la costruzione della reggia di Sasso si a Poznan imporsi anche il re Federico secondo detto Federico il Grande che potremmo definire un da spot illuminato
Ordinò la demolizione di un molino che sempre sembrerebbe stando appunto alla leggenda impediva di guardare il panorama e tutto questo suscitò le comprensibile rimostranze del mugnaio che di quella mulino era proprietario quindi nacque una controversia nel nel corso della quale si narra il tenace mugnaio avrebbe affermato ci sarà pure un giudice a Berlino
Appunto e la frase quasi certamente inventata la storia c'era in effetti una controversia che riguardava un mugnaio ma non era non lo vedevo opposto sembrerebbe a Federico di Prussia
Di questa storia di quella storia vera narrano rendere le cronache giudiziarie del regno di Prussia si trascinò il tutto cosa molto attuale perbene quattordici gradi di giudizio
E Alessandro Barbero appunto ci racconta che no c'era un mugnaio c'era una controversia ma le situazioni erano altri ma a noi interessa
Quello che ci riflettere su sulla sulla Vulgata e intanto a voler ricostruire il senso di questa frase del mugnaio rivelava una profonda fiducia nei confronti del ruolo e dell'operato della magistratura che era ritenuta capace di difendere i diritti di un uomo comune lo sfortunato mugnaio contro il personaggio più potente della nazione Federico secondo di Prussia il quale per inciso lo scrive Bardaro
Aveva la tendenza di andare a mettere il naso nei processi e controllare quello che facevano i giudici
Anche in questo campo voleva sapere tutto esaminava personalmente un'infinità di appelli e di suppliche esattamente come un re medievale
Di solito partiva dal presupposto che tutti i giudici fossero corrotti
E che bisognava proteggere i sudditi contro i giudici insomma niente di nuovissimo diciamo anche se eravamo nel nel Settecento sinistramente avrebbe mandato un'ispezione immediatamente negli uffici giudiziari ritenga così
Era quasi trecento anni dopo uno sciagurato tutte di un non di un mugnaio
Saremo sarebbe già meno grave diciamo ma di un magnate
L'uomo più ricco del mondo sembrerebbe le due cose insomma sono piuttosto diverse Dino mela morsicata proprietario di terzi e la novembre due mila ventiquattro affermava sul sullo strumento diciamo di comunicazione di cui e sul di cui è proprietario x
Dissi già gestiti tu questi giudici devono andarsene
Quali giudici
Non i giudici della Corte Suprema degli Stati Uniti che oggi ampiamente a maggioranza insomma conservatrice
Erano i giudici del tribunale di Roma e che si occupavano di immigrazione e che richiamando una natura vincolante dei principi stabiliti dalla Corte di giustizia dell'Unione Europea
E della legislazione dell'Unione non avevano convalidato la decisione dei migranti trasferiti sulla base del cosiddetto protocollo Italia al banco
Ecco queste giudici dovevano andarsene erano in buona compagnia cioè dovevano andarsene poi giudice anche della Corte europea dei diritti dell'uomo di una Corte penale della Corte penale internazionale insomma tutti quelli che per le loro decisioni sui diritti e sulle libertà ecco per essere ciò che dice il titolo nostro titolo presidio di libertà delle persone verrà venivano considerati un ostacolo all'azione di governo di RAI una certa azione di un certo governo di un certo Paesi dovrebbero nascere e allora a aggiungo io dal processo al penalista dovrebbero andarsene anche quei giudici per le indagini preliminari che dispongono quella che tecnicamente si chiama Riboni imputazione coatta
Nei confronti magari è capitato di un membro dell'esecutivo respingendo la richiesta di archiviazione del Pubblico ministero
E imponendo che fosse portato a processo
Quindi si parla nel giro di alcuni si passa dal cugino di alcuni Sacconi dall'invocazione dell'intervento del giudice a tutela di diritti contro gli abusi del potere all'intolleranza
Quindi l'intervento del giudice invocato dal mugnaio
All'intolleranza del magnate in buona compagnia verso il ruolo della giurisdizione che si fa carico di assicurare il rispetto del principio di uguaglianza dinanzi alla legge in sostanza dell'osservanza dell'articolo tre della Costituzione e anche direi dell'articolo centododici una intolleranza che assume nel dibattito dei Decibel molto elevati che non si avvale più di metaforico di mediazioni linguistiche
Che si che esplicita invece nel nell'esprimere una una accusa di faziosità di opposizione politica quindi che mette in discussione le senza connaturata a chi svolge il ruolo di ius dicere ovvero l'imparzialità che Desk la descrive come appannata da pregiudizi presunti pregiudizi ideologici culturali e politici
E allora ecco il senso di quel punto interrogativo che abbiamo inserito nel titolo del nostro incontro perché se noi ci muove estimo
Nel nel settore del diritto dell'idealità un mondo puro rarefatto come quello delle idee e delle costruzioni giuridiche
Ecco il punto interrogativo non avrebbe alcuna ragion d'essere perché dovrebbe essere utilizzato il punto il punto fermo i giudici sono presidio di libertà
Una processualista come me non può non andar fiera ad esempio della scelte appunto inequivoca compiuta dal nostro codice di procedura penale di affidare
Di regola non al Pubblico ministero organo dell'accusa ma il giudice terzo e imparziale sappiamo l'adozione di provvedimenti che incidono su diritti e libertà fondamentali e questo interpretando in un modo ancor più rigoroso cioè nel senso più restrittivo e rigoroso possibile di organo giurisdizionale l'espressione che il nome collettivo come ci insegna Franco Cordero autorità giudiziaria per esempio che ha utilizzato nell'articolo tredici della Costituzione
Quindi sul piano normativo diciamo è una scelta nitida univoca
Ecco però ci aveva ragione se pensando a parole di giustizia due mila venticinque costruendo l'insieme abbiamo usato il punto interrogativo a mio avviso questo punto interrogativo sotto intende un ancora i giudici sono ancora prestiti io di libertà o meglio i giudici possano ancora essere presidio davvero presidio di libertà garanti dei diritti
E se la risposta sì e lo spero ce lo auguriamo avendo a cuore la tenuta del nostro assetto democratico e sociale allora a quali condizioni possono continuare davvero ad esserlo
Perché la mia impressione è che l'esercizio di questo ruolo irrinunciabile imprescindibile si stia facendo sempre più difficile per diverse ragioni
E per diversi fattori di condizionamento per diversi tentativi di delegittimazione se le ragioni che hanno a che fare forse anche con l'indipendenza interna che a quella della magistratura
Dalla magistratura dai suoi vertici diciamo
E anche con quella Esterna sicuramente a che fare con quelle Esterna
Quella
Di che indipendenza esterna quella della politica dai poteri sociali economici mediatici anche dal rapporto con la percezione collettiva e con i desiderata della collettività
Ecco quindi sono ragioni che non sono soltanto ragioni giuridiche non solo sulle ragioni legislative sono
Molto anche molto in modo molto significativo anche ragioni sociali e politica ed ecco perché nel dialogo che ascolterete fra poco abbiamo ritenuto di coinvolgere un giudice un giudice del lavoro quindi un giudice avvocato alla tutela dei diritti almeno quanto lo è il giudice penale e dei laghi emerso
E uno storico con uno sguardo da stampe attento alle istituzioni del Paese alla euro evoluzione Marcello Flores
Autore con Mimmo Franzinelli di una ponderosa indagine sul conflitto anche fra la magistratura la politica il tracciato sì nell'età repubblicana ogni disciplina diceva un penalista illustre eterno al pone domande a cui da sola non è in sarebbe in grado di rispondere ovviamente vale anche per il diritto molte grazie
Grazie intanto molte grazie per questo per quest'invito
Io come ricordava
Alla dottoressa ho ho scritto di storia anche della giustizia e questo che è uno degli ultimi libri
Scritto insieme a Mimmo Franzinelli a cui tengo molto
E quindi spesso o più piacere di discutere con marchi si occupa di giustizia che non colpisce storici e quindi ringrazio davvero per
Questo invito
Non so se noi dobbiamo
Accettare la precisazione che è stata fatta se i giudici sono ancora presidio di libertà
Senza dimenticare i giudici da quando sono presidio di libertà
Perché è vero dal punto di partenza quella storia più o meno vera e più o meno inventata
Richiamava un periodo però
Tutto sommato abbastanza a recente ma per sei con i giudici sono stati il puntello del potere quindi assolutamente non erano parricidio
Di libertà potremmo dire che lo cominciano a diventare in modo estremamente limitato contraddittorio eccetera dal mille seicentosettantanove cioè da quando l'abbia scorto uso diventa un elemento centrale che poi si diffonde
Un po'dappertutto ma contemporaneamente
Anche in età Conte moderna e contemporanea i giudici sono alla guida di giurisdizione decisioni
Il tribunale rivoluzionario di Parigi del mille settecento novantadue sicuramente non è stato un presidio di libertà andiamo a vedere quella che è stata la sua attività né lo è stato il tribunale speciale del fascismo che era appunto informato da giudici e neanche la corte per la sicurezza dello Stato in Francia che è durata addirittura dal mille novecentosessantatré al mille novecentottantuno
Era nato per le questioni relative alla fine della guerra d'Algeria lo avesse eccetera eccetera ma ha continuato poi fino a durare
Parecchio anche che dopo
Qui c'è tutta la questione che poi conoscete meglio di me dei
Chi è il giudice se il giudice la bocca della legge di interprete della legge tornare quindi a alle grandi categorie del
Della funzione giudiziario del potere giudiziario son tutte cose che conosce troppo bene per cui non mi voglio addentrare su questo netta il fatto se i giudici è meglio che siano eletti dal popolo o siano invece
In qualche modo dei professionisti Perini abbiamo una a realtà diversificata nel mondo
E in entrambi i casi possiamo dire che c'è il il bene
Il mare negli Stati Uniti noi abbiamo una sede abbiamo visto proprio recentemente una serie di giudici federali che hanno cercato di contrastare il
Portiere la richiesta di potere Sempre più abnorme del potere esecutivo e del presidente però poi la Corte suprema in molti casi invece ha dato loro torto e sempre sono in qualche modo i giudici il problema centrale è stato ricordato è quello della indipendenza
Ora uno
Dei miei
Maestri di storia ma anche di questioni di giustizia Claudio Pavone nel suoi scritti sulla continuità dello Stato
Soprattutto a proposito del passaggio tra il fascismo
E la repubblica ricordava che l'unico momento in cui la magistratura nella storia d'Italia è stata indipendente è stata proprio in quegli anni immediatamente successivi alla caduta
Del fascismo Stato indipendente perché è riuscita arrendersi indipendente dalla Costituzione sostanzialmente o da quella che sarebbe stata la Costituzione
Precedentemente perché perché c'era una realtà in cui la magistratura fascista a quasi tutta rimasta in toccata
Era depositaria della necessità di operare depurazione della democratizzazione
Della giustizia e quindi ci siamo trovati di fronte a una serie di contraddizioni profonde che sono state
All'epoca poi spesso rapidamente dimenticate ma che poi sono così emerso che nel tempo noi cominciamo il nostro libro
Ricordando la figura di Gaetano Azzariti che per primo reale presidente della Corte costituzionale perché De Nicola allora era stato così e che era stato il presidente del tribunale della razza ora è vero che Gaetano Azzariti era stato e si dimostra allora tra l'altro un giurista capace le prime sentenze della Corte costituzionale sono notevoli
La sua capacità e l'ha dimostrata dal fatto che Togliatti lo sceglie come capo dell'ufficio legislativo quando lui è ministro di Grazia e Giustizia e a quello che praticamente prepara la amnistia a Togliatti
Però almeno a livello simbolico rimaneva paradossale che il Presidente del Tribunale garanzia diventasse il presidente della Corte costituzionale però c'erano altri
Personaggi dell'epoca che invece continuavano a essere convintamente fascisti potremmo dire Vincenzo De Ficchy per esempio era un personaggio che anche lui era stato membro del tribunale della
Della razza e che diventerà una delle figure più preminenti della Cassazione sarà quello che
Riuscita in gran parte a far passare l'idea che quelli che erano accusati di crimini i fascisti tipi di crimini commessi durante la guerra durante la Resistenza
Siccome non si poteva dimostrare che i loro crimini erano particolarmente efferati ma erano solo efferati e allora dovevano essere lasciati liberi perché nell'amnistia
A era stata escogitata questa formula così ambigua che la magistratura dell'epoca poteva poi usare per scarcerare praticamente
Tutti quanti oppure pensiamo
Anche subito dopo num immediatamente negli anni a ridosso né la fine della guerra il al caso di un magistrato Dante Troisi che nel mille novecentocinquantacinque
Scrive le sue riflessioni e memorie possiamo dire di giudice di provincia
Dando uno spaccato di verità che era il primo probabilmente che usciva e che veniva fatto e che viene immediatamente bloccato che punito
Contestualmente dal potere politico il ministro di Giustizia che era Moro che la
La Cassazione che lo punisce e lo sospende e il fatto che in quei
In quel periodo anche delle figure invece di giudici antifascisti non riuscissero a trovare il rilievo particolare che avevano mi sembra che sintomatico di come è difficile storicamente poter stabilire se i giudici
Alcuni giudici
Sono stati presidio di libertà altri sono stati esattamente il contrario uno di quelli che avrebbe potuto assumere un ruolo preminente era Domenico pareti deriva che invece fu costantemente penalizzato e di lui voglio ricordare perché qui introduco un altro elemento che
Non è solo di oggi ma che era anche dell'epoca parlando all'inizio degli anni Cinquanta dell'intreccio tra la giustizia e la stampa e cioè chi costruiva la pubblica opinione
A proposito
Di un Processo che era quello se non ricordo male
Queste parole al processo del cosiddetto biondino di Primavalle cioè chi ha una certa età forse se lo ricorda che era un il giovane accusato di
Violenza sessuale nei confronti di un a di un bambino e poi non si sa bene perché ci sono stati vari gradi di giudizio secco come quanto fosse responsabili ma quello che diceva per il Tigri IVA era il io sono contro il processo sommario della stampa
Che ha il diritto di formulare pareri il raccontare ma non di turbare
L'andamento dei processi indebolendo la maturità civile e democratica ora noi abbiamo visto che poi nel tempo questa
Realtà è cresciuta a dismisura con la televisione in modo ancor più conguagli sociali eccetera eccetera e quindi
Ci sono una serie di temi che rendono difficile poter rispondere in modo univoco alla tema all'interrogativo che c'è stato
C'è stato posto intanto perché in qualche modo l'abuso o l'arbitrio da parte di chiunque possieda dei poteri che sia il potere politico che sia il potere giudiziario e e nelle reali possibilità
Che ciò o avvenga e quindi si tratta appunto di capire a chi ci riferiamo in modo in modo particolare
La collusione tra il potere politico e il potere giudiziario salto molto più lungo che non mi conflitto tra gli stessi
Anche se a un certo punto negli ultimi decenni ed emerso particolarmente questo e bisogna tener conto che comunque sia all'interno del potere politico quanto del potere giudiziario non c'era non c'è mai stata una omogeneizzando ci sono stati dei conflitti estremamente aperti quando noi parliamo di giudici ci riferiamo a Carmelo spagnolo o a Giovanni Falcone ecco io credo che siano due esempi totalmente opposti di uno che ha avuto un potere molto maggiore il primo perché solo alla fine quando praticamente aveva finito la sua carriera è stato
Espulso e condannato per i suoi traffici loschi criminali possiamo dire apertamente oltre al fatto di essere il magistrato più importante che era negli elenchi della P due Falcone in realtà
Il potere all'interno dei giudici non riesce ad averlo quanto voleva e lo ritrova in qualche modo grazie al potere politico quando viene chiamato a Roma e si ritrova da quel punto di vista isolato quindi e estremamente difficile se noi non cerchiamo di individuare quali sono le tematiche che ci debbono permettere di poter affrontare questo tema della giustizia
Da un punto di vista storico in modo estremamente sintetico mi sembra che noi nel nostro libro siamo riusciti abbastanza dimostrare come è stato a partire dagli anni sessanta e poi soprattutto negli anni Settanta che la centralità della Costituzione per i giudici è diventato un elemento di confronto anche per quelli e vorrei azionari in qualche modo che però dovevano comunque confrontarsi
Con questo cioè dei giudici entrati nella magistratura che si erano formati dopo la fine della guerra e che quindi avevano una formazione diversa da quelli che invece erano gli alti gradi che avevano
Fino allora guidato la la magistratura
Le divisioni che ci sono e che sono fortissime negli anni sessanta settanta neanche ottanta all'interno della magistratura come all'interno dalla politica
Caratterizzano però un momento storico in cui c'è una anzi ci sono due emergenze forti che hanno un Effetto enorme sia sul piano legislativo sia sul piano della giustizia pratica e che sono il il terrorismo e la mafia che rimangono in qualche modo delle una realtà che si protrae poi nel tempo anche quando l'emergenza vera e propria termina
E che costituiscono all'epoca un momento anche di coesione tutto sommato morale complessiva che noi possiamo a riconoscere non sempre in modo totale omogeneo sia alla magistratura sì a volte alla politica e che però poi invece deflagra a partire dagli anni
Novanta con una storia che conosciamo tutti quanti io
Vorrei
Introdurre un elemento che mi sembra importante nel
Nel poter discutere della libertà
Dei giudici il la questione della verità la questione della verità giudiziaria della pochi
Tra a processuale e della verità che invece la politica in qualche modo porta avanti e poi anche della verità storica in qualche modo che qualche cosa di diverso su queste ci sono stati molti
Arricchimenti anche teorici eccetera io ho trovato un libro che ancora non è uscito quel uscirà tra poco di Miguel Gotor che ha riferito a un caso che tra l'altro oggi sulle prime pagine di tutti i giornali il racconto dell'omicidio di Piersanti Mattarella e di tutta l'iter giudiziario che farà questo libro uscirà ignizione novembre a metà a novembre gli ho avuto la fortuna di leggerlo al tutto quanto dove ci sono una serie di riflessioni proprio su un rapporto tra la verità della giustizia la verità processuale e la verità storica che si sono estremamente stimolanti perché noi sappiamo che la verità storica
Che è stata come dire descritta da giudici riguardo a piazza Fontana per esempio nome la verità processuale che altri giudici hanno invece sanzionato mandando liberi assolti Freda e Ventura e ci sono tanti altri casi in cui questo
L'imperfezione ovviamente appartiene alla giustizia tanto quanto qualsiasi altro settore della della vita umana
Anzi possiamo dire che la possibilità di revisione che noi abbiamo nel nostro ordinamento è particolarmente efficace probabilmente da tanti punti di vista rispetto ad altri invece ordinamento
Un'altra questione che porrei e che è una di quelle che forse sono emersi e di più anche proprio a partire da le emergenze del terrorismo e della mafia ma che poi sono diventate uno dei centri del discussione sul ruolo
Dei dei giudici e della politica e quello se i giudici e qui ovviamente la differenza tra pubblici ministeri i giudici di merito va fatta
Ovviamente se i giudici debbono continuare a limitarsi ad affrontare gli atti criminosi o possono o addirittura debbono occuparsi di fenomeni criminosi che sono cioè fenomeni sociali più ampi eccetera e quindi in qualche modo
Cercando ottenendo richiesti di supplire alle mancanze della legislazione quindi della politica cioè questi intrecci sono intrecci estremamente
Complicati
Io ricordo in genere quando parlavo di giustizia ai gli studenti li riportavo spesso le parole di Sciascia nel contesto quando fa dire al presidente ricchezza rivolto a dall'ispettore
Arroganza che la giustizia infallibile la giustizia è impenetrabile e per spiegarlo diceva come la transustanziazione il miracolo che avviene
Malgrado l'indegnità del sacerdote così avviene per il giudice che poi chiamava però Sciascia in altre occasioni i burocrati del male
Sappiamo tutte le polemiche che ha suscitato Sciascia sia nel mondo dei giudici sia nel mondo
Della politica
Ultimo con riferimento importante perché disoccupato uomo recentissimamente di queste cose e la giustizia internazionale perché nella giustizia internazionale i giudici oggi sono quelli particolarmente sotto accusa lo sono in modo in modo diretto il
Il vicepresidente del
Il tribunale penale internazionale italiano
Rosario Aitala ha un mandato di cattura della Russia
Così come a una serie di minacce che vengono poste anche dagli Stati Uniti da Israele eccetera
Ho sentito recentemente voi dovrebbe finire il suo mandato all'inizio del ventisette e ha detto speriamo che noi esistiamo ancora come
Corte penale internazionale in in quel momento
Il l'attacco alla giustizia internazionale
Chiaramente è più facile è più evidente
E forse anche più ovvia considerate le tendenze che ci sono
A livello mondiale delle relazioni internazionali però in qualche modo è un segnale
E che in ogni livello nazionale ci siano quelle ci sono quelle forme invece di regressione dei termini di giustizia che
Auron ricordava prima in alcuni casi
Le circolari ministeriali e cose del genere cioè il rifiuto in qualche modo del ruolo stesse dalla natura che debba avere il giudice nella sua autonomia e indipendenza e nel potere stabilire con i limiti crea gli elementi di verità di di giustizia ecco quindi
Il mio intervento è solo o quello di aggiungere ulteriori interrogativi a all'interrogativo che è alla base di questo incontro perché
Credo che nomi storici più che i giudici che sono costretti poi in qualche modo a dare una sentenza invece cerchiamo di operare delle spiegazioni
Che debbono essere possono essere però continuamente messa in discussione sulla base non solo delle nuove prove delle nuove documentazioni ma anche dei nuovi modi di pensare e dei nuovi atteggiamenti che man mano che la storia va avanti le nuove generazioni possono e debbono avere sarà allora
Mentre ringrazio affettuosamente la professoressa amica Chiara Gabrielli non soltanto evidentemente per aver anche quest'anno organizzato questa meravigliosa iniziativa averci raccolti a discutere ha provare a esaminare problemi estremamente complessi e anche per la sua molto responsabilizzante citazione
Che lascia intendere come già qualche tempo addietro vera o falsa che fosse qualcuno ancora riponeva fiducia nella istituzione giudiziaria e mentre altrettanto convintamente ringrazio il professore Flores per questa rassegna storica che ci ha accompagnato
In particolar modo a partire direi dal dal secondo dopoguerra fino ai giorni nostri e che ci consente davvero di cogliere unitariamente le le tante sfide
Che bussano alla porta della giustizia io
Premetto innanzitutto di provare a evitare di abusare della vostra pazienza che senza mio personale merito mi concedetemelo ascoltarmi per offrire qualche spunto di riflessione a corredo di quanto abbiamo già
Del tutto condivisibilmente ascoltato
Per provare a rispondere a questo interrogativo circa l'attitudine o meno dei giudici a rivestire la qualità di presidio di libertà
Credo che prima di tutto ci si debba intendere su quale ruolo noi si voglia scrivere al giudice
E questa alternativa che adesso proverò a proporvi emerge in realtà tra le pieghe di quanto abbiamo ascoltato da entrambi
I miei preziosi interlocutori
Dobbiamo chiederci se noi vogliamo attribuire al giudice un ruolo contenitivo direi quasi protocollare
O se invece lo vogliamo attore propulsivo della nostra Costituzione repubblicana e in generale di di di quel fenomeno che gli studiosi hanno poi chiamato come mio costituzionalismo
Che certamente attribuisce alla diritto un compito promozionale della dignità della persona
Che consente attraverso le carte fondamentali di ampliare gli spazzini di realizzazione della persona
E che inevitabilmente necessità di un soggetto istituzionale preposto a presidiare l'effettività di quelle stesse previsioni normative
Proviamo a capire allora
Se a questo interrogativo ne possiamo rispondere dando un'occhiata a quel che dice la nostra Costituzione in fin dei conti che penso sia una comune base di partenza alla quale possiamo attingere
Allora si è soliti dire che i giudici
Dimenticano di non doversi confinare rispetto al perimetro delle proprie
Specifiche attribuzioni
Perché costoro
Non ricordano
Di essere soggetti soltanto alla legge
E quindi si fa un uso a mio avviso strumentale di questo riferimento costituzionale che forse realtà vuol dire un po'il contrario di quanto taluni
Aspirano a far credere evocando sistematicamente questa proposizione costituzionale la legge
E è qualcosa di diverso rispetto alla volontà dei suoi estensori perché nel momento in cui viene promulgata si emancipata quella volontà e diventa parte di una cornice normativa che inevitabilmente richiede operazioni di coordinamento e di interpretazione
E non è un caso che la Costituzione pure precisi
Come le pronunce dei giudici siano emesse in nome del popolo italiano che partecipa della sovranità ma non per conto del popolo italiano cioè non istituendo un mandato diretto e immediato fra la sentenza
E ammesso che sia mai riconoscibile
La volontà popolare specificamente intesa di volta in volta
E qui veniamo un altro profilo che credo sia decisivo capire se davvero la sovranità appartiene al popolo
Io aderisco quella opzione interpretativa per la quale la sovranità appartiene alla costituzione perché e la Costituzione che poi individua il popolo certamente come detentore della sovranità pur con tutta una serie puntualmente negletta di accorgimenti procedure è limiti che informano tutto l'articolato costituzionale e che evidentemente sì impongono anche a questa pretesa ma io credo un po'impalpabile volontà popolare
Il vero è che la democrazia costituzionale e lo si è detto è che voi me lo insegnate
Costituisce un gioco di pesi e contrappesi che oggi va un po'
Decadendo
Ovunque direi come da ultimo il professore ci ha ci ha ricordato
E questo gioco di bilanciamenti
Richiede innanzitutto
Che al potere giudiziario venga ha scritto ha una sua dignità costituzionale c'è un profilo che forse non viene particolarmente evocato nei frequenti e attuali dibattiti sulla cosiddetta separazione delle carriere in realtà smembramento definitivo e irreversibile delle magistrature
Ed è il profilo relativo alla tentativo del legislatore costituzionale di negare anche a livello lessicale
La qualità di potere dello Stato al potere giudiziario perché attualmente non sappiamo che in costituzione sta scritto
Che la costituente la magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere
Con la intuibile conseguenza logica e direi semantica che la Costituzione attribuito ma sarebbe incredibile che non l'avesse fatto al potere giudiziario appunto statuto costituzionale normativo è innanzitutto linguistico di potere
E questo atterrisce questo atterrisce
Perché il potere politico ora proverò a chiarire la ragione per la quale faccio riferimento a questa formula unitaria
Nel momento in cui
Lascia intendere di disprezzare limiti e contro limiti non tollera le SIS
E mi sa di un potere legittimamente
Pronti stante non antagonista ma nemmeno servente direi
Perché rischia evidentemente di rappresentare proprio l'inveramento di quei contrappesi che invece sta già mente la nostra Costituzione ha preteso venissero scolpiti
Nel nostro ordinamento
Dicevo del potere politico perché altro profilo su cui spero gli interlocutori anche voi gentili ascoltatori convegni alte e che la storica tripartizione dei poteri che pure naturalmente abbiamo costituito un modello innanzitutto esemplificativo diciamo così oggi è assolutamente irriconoscibile
Nella sua concezione teorico formale
Noi non siamo più in presenza di una preliminare distinzione tra potere
Legislativo e potere esecutivo perché il potere esecutivo a un po'ovunque fagocitato i legislativi questo avviene non soltanto a livello di produzione normativa che non costituisce affatto la principale funzione dei parlamenti ma avviene soprattutto a livello di controllo parlamentare dell'operato degli esecutivi controllo che ormai non ha più luogo
Gli strumenti delle interpellanze delle mozioni delle inchieste legislative delle inchieste parlamentari sono ormai scomparse
Dall'orizzonte dell'attività parlamentare
E questo perché in realtà alla luce di una serie di questioni estremamente complessi articolati a cominciare dal sistema del multipartitismo e delle leggi elettorali e via discorrendo
Ormai la composizione dei parlamenti e del tutto ancillare rispetto alla volontà dei capipartito che poi assurgono al ruolo di presidenti del Consiglio dei ministri è in generale di componenti degli esecutivi
Quindi noi rischiamo nel momento in cui abbandoniamo non egoisticamente o per per alcuni aspetti anche egoisticamente la tenuta e la difesa dell'indipendenza de dei poteri giudiziari di tutto il mondo noi rischiamo di poterne mettere una volta per tutte la parola fine sulle democrazie sulle liberal democrazie costituzionali perché è venuto meno anche l'ultimo
Potere alternativo a quello politico
Quest'ultimo avrà campo libero è potrà egemonizzare ogni aspetto della attività giuridica sia dal punto di vista della legislazione dal punto di vista delle leggi stesse Curzio cosa che peraltro già sta facendo e anche della giurisdizione evidentemente
Quindi
Al fine di poterci chiedere se per o provare a rispondere a questo interrogativo che fa tremare i polsi no
Se i giudici siano meno un presidio di libertà proviamo innanzitutto chiederci se i giudici siano cioè se siano destinati a rimanere come tali
Istituzionalmente preposti ad adottare decisioni se del caso anti maggioritarie ma in questo profondamente democratiche e qui noi andiamo a snidare
Un altro gravissimo equivoco che pure imperversa
Dei mezzi di comunicazione e nella narrazione politica
I giudici che adottare o decisioni apparentemente anti maggioritaria sono giudici profondamente democratici
Perché l'eventualità che attraverso gli strumenti a loro deputati naturalmente quindi attraverso il ragionamento giuridico la motivazione e via discorrendo
Dichiarino il diritto del singolo e del caso singolo anche contro ogni possibile volontà del detentore del potere politico esattamente l'attuazione della Costituzione non è qui il caso di scomodare un
Celeberrimo Processo
Su cui peraltro studiosi trasversali hanno scritto molto
Sia storici sia teologi per ricordarci quali possano essere i visti di una giurisdizione dichiarata sulla base della contingente volontà
Urlata del popolo visibile dal balcone cui il giudice in questione era affacciato
Però noi rischiamo di tornare a uno scenario in cui sia la stessa libertà a non potere essere più accertata e dichiarata per l'inesistenza dell'accertatore diverrebbe mi verrebbe da dire
Quindi noi siamo già in un contesto in cui archiviata la tradizionale separazione dei poteri in cui è conclamato il sopravvento
Degli esecutivi su legislativi in cui è negata la funzione di contropotere alla magistratura in cui addirittura negata la qualità di potere in capo alla magistratura e questo fa perfettamente il Palio poi con il secondo profilo della nostra analisi
Che più mediatico
Ed è quello relativo alla costante demonizzazione della funzione giudiziaria i giudici ricevono una legittimazione dal basso
E questa legittimazione non è elettorale e strutto di meccanismi selettivi che però comunque devono essere circondati
Da una percezione di affidabilità di fiducia nella effettività del potere giudiziario che non va declinato nel senso della sua neutralità perché indubbiamente anche il potere giudiziario in grado di innescare cambiamenti
Questi cambiamenti però sono tutti almeno secondo modello direi tutti attuativi di precetti costituzionali io credo che sia del tutto condivisibile l'impostazione per la quale anche i giudici fanno parte di quell'indirizzo politico costituzionale che pure è stato teorizzato qualche anno addietro secondo me piuttosto condivisibilmente i giudici sono esercenti dell'indirizzo politico non di quello che essi
Concretizza nel circuito che appunto abbiamo visto essere ormai malato del rapporto fra parlamenti governi esercitano una funzione di attuazione della Costituzione in questo esercitano un indirizzo politico lo fanno dal basso del loro potere diffuso che non tollera costrizioni ma che richiede inevitabilmente una percezione di fiducia di affidabilità
Da parte dei titolari della sovranità secondo l'articolo uno della Costituzione
Nel momento in cui si istituiscono campagne estense di vera e propria diffamazione se vogliamo in danno di specifici magistrati o in danno dell'intero potere giudiziario Simina un po'alla volta si picconata la basse su cui è istituita l'intera impalcatura costituzionale
Ciò che accade a casa nostra
E inevitabilmente congruente a quanto abbiamo ascoltato con un fenomeno generale e geograficamente trasversale che ormai Mina anche le giurisdizioni internazionali noi proveniamo quanto meno la mia generazione proviene ma in realtà un po'tutti qui è da una fase storica
In cui abbiamo imparato ci è stato insegnato a confidare nell'importanza delle giurisdizioni internazionali per la tutela del costituzionalismo multilivello per la comprensione della diretta
Attitudine di queste giurisdizioni internazionali a fare da volano di pace e giustizia internazionali oggi le giurisdizioni internazionali sono sono oggetto di mandati di cattura
I singoli magistrati vengono vengono ostracizzato di questo accade
Sempre sulla base di questa idea di assoluta prepotenza del potere politico nei confronti del potere giudiziario
Quindi noi abbiamo davanti a un a noi una sfida importante
Tutti dobbiamo concorrere a ripristinare o quanto meno a garantire la permanenza della possibilità che i giudici siano ancora principio di libertà abbiamo ascoltato prima di noi già garante
Dei diritti delle persone ristrette nella libertà ci ha descritto un mondo
Deprimente all'interno del quale sembra ormai vacillare
Anche la funzione giurisdizionale che con l'istituzione della magistratura di sorveglianza si si volle si volle consacrare a presidio della tutela della libertà delle persone che quella libertà temporaneamente non non non posseggono e della dignità di persone comunque private della libertà è un fenomeno concentrico quello dell'accerchiamento delle giurisdizioni e la libertà peraltro voi può essere declinata in tante forme non soltanto in quella delle restrizioni fra murarie
E
Necessario tutelare la libertà anche del giudice del lavoro
Davanti a iniziative normative che si affacciano con direi preoccupante cadenza finalizzate ad esempio a
Scardinare i presupposti per la valutazione della contrattazione collettiva da utilizzare ai fini della della considerazione di sufficienza della retribuzione di proporzionalità della retribuzione
E necessario tutelare la libertà di quel giudizio civile che si occupa di trattamenti sanitari obbligatori anche magari responsabilizzando ci attenzione non lasciamo imparati siamo tenuti quotidianamente ad affinare anche la la la la stessa auto per cessione che noi abbiamo del nostro ruolo l'auto coscienza se vogliamo della nostra idoneità a farci costantemente sempre nuovamente presidio di libertà questo effettivamente un compito corale che non può essere attuato solamente dal nostro interno richiede una sinergia di tutti gli operatori sociali e culturali
Questo festival peraltro è l'emblema di questa di questa sinergia
Che ostinatamente viene viene fortunatamente di proposta nonostante le tante difficoltà che possono presentarsi quindi io
Cioè sono adesso di come dire rischiare un'incriminazione per sequestro di persona ma nonché nonché ex comma un disastro concorso gravi reati
Fatto e lo faccio ecco
Permettendomi sommessamente di di di di affidargli un compito no perché noi ci incontriamo in queste occasioni
Quanto meno per poter poi tornare alle nostre alle nostre attività quotidiane anche con una maggiore consapevolezza civile veniva veniva detto prima
Ed è quella qui lo dobbiamo fare affidamento i giudici possono continuare a essere presidio di libertà se la società che l'unica destinataria dell'attività giurisdizionale che non è affatto rivolta verso se stessa ma produce sempre sospetti verso i terzi ebbene se la società a impegnarsi per poter continuare a godere effettivamente di una giurisdizione indipendente e sempre più consapevole delle proprie funzioni grazie per la vostra attenzione
Ecco mi viene in mente che proprio ora accogliendo l'auspicio di di del dottor Ilaria Massa che fra l'altro è stato protagonista questo lo voglio sottolineare di un bellissimo incontro alla qualche giorno fa proprio alla liceo classico quindi al diciamo Magnani ha incontrato dei dei gli studenti che potrebbero anche diventare che Stati futuri giuristi a noi interessa che diventino dei di cittadini consapevoli ecco e quindi ci sono hanno affrontato un tema particolarmente interessante che secondo me cioè non l'hanno declinato ovviamente affinché fosse comprensibile accessibile a loro nella notte più buia le parole del potere e le responsabilità ma e decisamente in sintonia con l'impostazione della stretto i contenuti del del suo intervento di oggi quindi iracondo questa questa un spicciolo cioè la comunità divenga vigile partecipe la comunità si occupi anche se nella vita fa un altro mestiere diciamo così si occupi dell'unico di capire in che direzione si può ci sta pensando di modificare non so l'università
E la magistratura quindi interessi a Mocci anche di ciò che apparentemente non fa parte del nostro orizzonte quotidiano perché le parole di giustizia entrano necessariamente all'interno delle nostre esistenze anche quando non ce ne ha non c'è a vediamo immediatamente così
Come possono entrare e ci auguriamo di no le parole di ingiustizia ecco per lo per questo
Vi è la ho lanciato ieri e lo ribadisco oggi una un'idea di mantenere saldo nel corso dell'anno che verrà il il rapporto con parole di giustizia cioè a costruire una piccola ma attenta partecipe comunità che abbiamo simpaticamente denominato amici di parole di giustizia ecco qualcuno che ogni tanto si incontra condivide idee diciamo attiva una una vigilanza appunto consapevole su quelli che sono i nostri valori di di democrazia e quindi voi troverete un semplicemente un foglio in cui potete indicare il vostro nome vostri recapiti per creare questo gruppo
Che vuole lavorare insieme interrogarsi interrogarsi anche perché davvero quel punto interrogativo quale sta stava a significare che ha molte delle risposte
Suscitate dal dal diritto non abbiamo un molte del domande suscitate del diritto non abbiamo risposte univoche però sappiamo anche quale non può essere la risposta ecco probabilmente questo lo sappiamo quali stanno voi
Affinare invece la risposta specifica renderà sempre una risposta che più ci rispecchia i ci assomiglia e poi anche rifiutare magari risposte che ci vengono imposti da altri perché a volte non sappiamo neanche quali siano nutriamo Forsyth Fini Liri
Forse non troppo nobili di chi ci vuole imporre una risposta quindi per questo interroghiamoci in maniera personale autonoma critica e l'idea di di gli amici di parole di giustizia uguale
Tenere insieme proprio tutto quel sito che e spesso anche dalla vostra attenzione oggi e della vostra partecipazione dicevamo aveva sicuramente ragione i grandi signor di la libertà partecipazione ma questo vuol dire anche avuto responsabilità lo diceva benissimo e Larion associa per un un giudice attivo è anche un giudice che rischia di più
E che si prende una responsabilità me lo diceva anche Mauro Biani
La la libertà di disegnare vuol dire anche di fare satira vuol dire anche assumersi la responsabilità cioè una parola di giustizia importante quindi a responsabilità e la mettiamo nel nostro vocabolario io vorrei chiedere ai nostri ospiti
A proposito di parole o anche di immagini
E se dovessero suggerirci una uno spunto un un testo un saggio romanzo un firma una canzone che e identifica il ruolo appunto della del giudice del giudice che vorrebbero ecco che vorrebbero ancora oggi ne abbiamo visti tanti di modelli e sono tutti i modelli legati alzo al succedersi naturalmente dell'assetto politico e legislativo cioè e il giudice che abbiamo è molto spesso la conseguenza della politica che abbia Monno e delle delle istituzioni che abbiamo ecco quali suggerimento si sentirebbero di di darci
Posso iniziare io perché mi è venuto in mente professore le coincidenze
Io faccio una
Un'operazione al contrario
Io vorrei che il giudice non fosse come lo scrutatore non votante di Samuele Bersani vi invito ad ascoltarla non mi al rogo il diritto di spiegarla
Però sono certo che magari molti di voi pure la conosceranno Lo scrutatore non votante lì insomma credo si capirà il senso di questo mio suggerimento
Non so non non non c'ho pensato ma io credo che le diverse riflessioni diciamo fra mi foglio romanzi continuino a essere ancora oggi di una grande attualità
La regia andiamo alla conclusione di questa intensa mattina in cui
Vedete abbiamo anche estrasse mi veniva in mente prospettiva che sono prospettive anche hanno diverse nel nostro percorso cioè quando io ho iniziato io mi sono laureato in diritto processuale penale ha commentato quella che divenne nota come la prima legge ad personam per cui per me
Era naturale partire dal giudice il presidio di libertà e quindi dire a quali condizioni era statale nel presupposto che lo però giustamente il professore e qui appunto l'occhio la sensibilità e la l'esperienza dello storico era decisamente complementare fatto un passo indietro e c'ha anche raccontato di quando il giudice non non poteva considerarsi tale mentre lariana s'è andato oltre e ha immaginato un futuro distopico in cui dovremmo chiederci se ancora i tre giudici siano cioè i giudici davvero esistano quindi è bello che le parole di giustizia insomma attraversino sensibilità diverse percorsi diversi fasi insomma in di formazione in cui tutti noi ci siamo fermati anche differenti quindi vuol dire che questa comunità insiste e vivace
E e si arricchisce delle differenze reciproche io ringrazio molto la la Biblioteca San Giovanni che anche con uno sforzo extra devo dire c'ha ospitato a partire dalle ore
Nove di questa mattina e facendo diciamo l'eccezione alla regola
E noi siamo abituati ormai alle eccezioni alle regole e non sempre sono positive quindi devo dire che questa deroga invece in mora parte me quindi vi ringrazio molto per l'accoglienza di Sempre Perra anche la visibilità la che danno alle nostre iniziative anche qui c'è una comunità molto bella di di lettori di frequentatori questo è un luogo in cui e addirittura incontriamo anche i nostri studenti e parliamo delle loro tesi di laurea quindi ci sentiamo come dipartimento di Giurisprudenza in qualche modo Accolti Sandra con grande disponibilità in noi torneremo questo pomeriggio ad occuparci delle parole di giustizia di questa edizione a partire dalle ore quindici e torneremo nella sede di Palazzo gran Dario adesso concludiamo sempre con una comunque
Con parole di giustizia diciamo letterarie poi poetiche a seconda di quello che la nostra lettrice che è anche curatrice appunto della selezione dei testi Alberta ricordini ci proporrà grazie
Allora i e un altro premio Nobel per la letteratura canzoni sicuro che attraverso la sua domanda come costruiamo la pace dopo un genocidio dopo che Piccini si sono massacrati
Con un oblio negoziato o con dei tribunali internazionali siamo in un mondo fantastico in cui il re Artù dei Britanni è morto ha vinto la guerra contro i Sassoni apprezzo di massacri indicibili anche a carico di persone innocenti e Merlino ha usato la sua magia su un drago che si chiama Cary Grant per fare dimenticare fa produrre con il soffiato una media che induce l'oblio ma alle persone di entrambe le fazioni
Da il gigante sepolto di Gatsu Ishiguro
Ecco pittore realmente qualcosa ricordo il sortilegio di Merlino quanto fosse Losco
Lo scorso ignori disse Calvano perché lo Sco
Solo moto prima ancora che la battaglia fosse vinta io uscì a cavallo con quattro compagni valorosi per domare questo drago feroce forte affinché Merlino potesse operare il potente incantesimo sul suo fiato
Può darsi che sia stato un uomo Losco
Quella volta compie il volere di Dio non soltanto di Artù senza il fiato di Carrick ci sarebbe mai stata la pace
Pensate a come viviamo oggi signore fianco a fianco con i nostri nemici di un tempo un villaggio accanto all'altro
Ma se a voi sta siate ammutolito
Torno a chiedervi non vorreste permettere che la povera creatura viva quanto ne resta da vivere
Riflettete signore quando dovesse cessare che cosa potrebbe risvegliarsi in tutta la contrada perfino dopo tanti anni sei abbiamo massacrato tanta gente lo ammetto senza preoccuparci di chi fosse deboli chi forte
Io probabilmente non ci sorrideva ma abbiamo ripulito raccontata dalla guerra
Lasciate questo posto Signore ti scongiuro forse le nostre preghiere sono rivolte ai di diversi ma il vostro come il mio non mancherà di benedire questo drago
Il guerriero questa anzi voglio dal polso per osservare il vecchio Cavalieri
Che ringrazio additivo è il signore uno che vuole che siano dimenticati e restino impuniti i torti
Ognuno fate pena domandarlo messi a rovistare nel soccer Dio non piacciono le nostre gesta di quel giorno mai passato tanto tempo gli oramai le ossa riposano sepolte sotto un placido tappeto verde
I giovani non ne sanno niente lasciate questo posto vi scongiuro permettete che cariche faccia il suo lavoro ancora per un poco
Ma potrebbero rimbalzare un paio di stagioni a rimarginare per sempre le antiche ferite e rendere saldamente eterna la pace tra di noi
Sì a te che elementi lasciate questo posto concedete al Paese il riposo della smemoratezza
Sciocchezze segnale come possano guarire le vecchie ferite nell'abbondanza dei vermi che ancora le infettano come può durare per sempre una pace costruita sul massacro sulle astuzie di un Marco
Capisco con quanta devozione desideri atte vedere i vostri antichi orrori andare in polvere Madia aspettano nel sottosuolo come Oscar bianche da disseppellire
Grazie
Grazie a questa forma