Presentazione del libro di Rula Jebreal "Genocidio. Quello che rimane di noi nell'era neo-imperiale" (Piemme)

Sintetici
Buongiorno Buongiorno a tutte e a tutti
Grazie di essere qui consentitemi di salutare l'autrice Rula Jebreal grazie di esserci qui Rula Sigfrido Ranucci grazie Sigfrido
Grazie presidente Conte grazie professor posto Nino grazie a tutti voi di essere qui questa mattina
E con grande piacere profondo senso di responsabilità anche a nome della Camera dei deputati porgo il mio caloroso benvenuto a tutti i presenti
La Camera dei deputati e da sempre luogo di confronto democratico di dibattuto civile e di riflessione sui grandi temi che attraversano la nostra società e il nostro tempo ospitare oggi questa iniziativa significa ribadire il ruolo centrale che questa istituzione riveste non solo come sede delle decisioni legislative
Ma anche come spazio di cultura di approfondimento e di dialogo aperto sui nodi più complessi della contemporaneità
La scelta di presentare questo volume tra queste Moore mura non è casuale
Il Parlamento rappresenta per sua natura costituzionale il luogo dove le diverse voci della nazione trovano espressione dove il confronto anche as protrattosi insieme differenti si traduce in occasione di crescita collettiva dove la parola sostituisce la violenza e il diritto prevale sulla forza
è in questo spirito che accogliamo un'opera che si propone di affrontare temi di grande delicatezza e attualità consapevoli ripeto consapevoli che solo attraverso la conoscenza l'ascolto il dibattito franco possiamo costruire una società più giusta e consapevole
Il libro di Lula Rudar riceverà scusate c'è un rapporto persona si inserisce in un momento storico particolarmente complesso in cui assistiamo quotidianamente
A conflitti che lacerano intere regioni producendo sofferenze indicibili per popolazioni civili inermi l'autrice
Ci invita a riflettere su questioni che interpellano profondamente la nostra coscienza individuale e collettiva il rispetto del diritto internazionale e la tutela dei diritti umani fondamentali il valore della dignità di ogni persona il significato stesso dell'espressione mai più
Che ha segnato la coscienza dell'umanità dopo le tragedie del Novecento ci interpella
Il titolo dell'opera e certamente provocatorio e non può lasciare indifferenti ci richiama ad una delle pagine più buie della storia dell'umanità
E ci costringe a interrogarci su come sia possibile che la comunità internazionale si trovi ancora dover confrontarsi con violazioni gravi e sistematiche dei diritti fondamentali
Con l'uso della violenza contro popolazioni civili con il dramma di milioni di persone costrette a vivere in condizioni di estrema precarietà e sofferenza
Con bambini morti con donne uccise anche nulla ne abbiamo parlato poc'anzi incinte
Come rappresentanti delle istituzioni democratiche abbiamo il dovere di non voltare lo sguardo di non cedere all'indifferenza di non rifugiarsi nel cinismo e no o nella rassegnazione
Abbiamo il dovere di promuovere una cultura della pace e del dialogo del rispetto reciproco
Abbiamo il dovere di sostenere con forza il primato del diritto internazionale e delle sue istituzioni nella convinzione che solo attraverso il rispetto delle regole condivise
E dei principi universali sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite dalla Dichiarazione universale dei diritti umani dalle convenzioni internazionali sia possibile costruire un ordine mondiale più giusto e pacifico
Il lavoro di lei anche l'ispirazione di Lula
Si caratterizza da sempre per il coraggio nell'affrontare temi difficili per la capacità di dare voce a chi voce non ha per l'impegno nel documentare realtà spesso ignorate o rimosse dal dibattito politico
La sua esperienza personale la sua formazione il suo percorso professionale tra diverse culture e continenti fanno di lei un testimone una testimone privilegiata delle contraddizioni del nostro tempo è una voce autorevole del panorama del sanno ripeto sanno giornalismo internazionale
Questo libro rappresenta un atto di denuncia
Certamente ma anche un appello alla responsabilità per tutti noi
Ci ricorda che il silenzio di fronte alle ingiustizie esso stesso una forma di complicità ci ricorda che i valori democratici che diciamo di difendere non possono essere applicate in modo selettivo ma devono valere per tutti
Senza distinzione di nazionalità religione appartenenza etnica ci ricorda che la distanza geografica non può diventare distanza morale
Che le tragedie che si consumano anche lontano dai nostri confini interpellano la nostra umanità richiedono una nostra risposta l'Italia e l'Europa hanno il dovere storico e morale di farsi promotrici di una cultura di pace e di dialogo la nostra Costituzione nata dalle macerie della seconda guerra mondiale ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali
E pone al centro i diritti inviolabili dell'uomo
Questi principi costituzionali non sono semplici dichiarazioni di intenti
Ma rappresentano il fondamento della nostra identità nazionale la bussola che deve guidare la nostra azione politica sia in Terna
Che internazionale
In un'epoca in cui assistiamo al ritorno di nazionalismi aggressivi di derive autoritarie di tentativi di riscrivere il diritto internazionale secondo logiche di Potenza eventi come quello di oggi assumono un valore ancora più significativo
Ci ricordano l'importanza del pensiero critico della libertà di espressione del ruolo fondamentale ricche intellettuali giornalisti scrittori e artisti svolgono nel tenere viva la coscienza democratica delle nostre società
Se ciascun popolo guarderà solo al proprio dolore
Allora prevarrà sempre la ragione del risentimento della rappresaglia della vendetta ma se la memoria del dolore farà anche memoria della sofferenza dell'altro
Delle strane e perfino del nemico allora essa può rappresentare l'inizio di un processo di comprensione dare voce al dolore altrui e premessa di ogni futura politica di pace queste sono le parole del compianto cardinale Carlo Maria Martini
Siamo consapevoli che i temi affrontati nel libro di Lula possono suscitare posizioni diverse lo sappiamo bene
Letture differenti interpretazioni anche contrastanti è proprio questa la ricchezza della democrazia la possibilità di confrontarsi di ascoltare ragioni diverse di mettere in discussione le proprie certezze
Ciò che ci accomuna al di là delle diverse sensibilità politiche culturali deve essere l'impegno comune per la difesa della dignità umana per la promozione della pace della giustizia per la costruzione di un mondo in cui nessun popolo debba più subire violenze e sopraffazioni
Ringrazio Lula grazie ad una di essere qui grazie a voi tutti di nuovo per aver accettato di presentare il suo libro in questa sede
Ringrazio tutti gli ospiti che interverranno e che arricchiranno questo momento di confronto con le loro competenze le loro riflessioni ringrazio tutti voi grazie veramente
Per la vostra presenza che testimonia l'interesse l'attenzione verso questioni che non possono lasciarci indifferenti
Auspico e desidero che da questo incontro possano emergere spunti di riflessioni utili non solo per comprendere meglio le complesse dinamiche del presente ma anche per individuare percorsi concreti reali attraverso i quali le istituzioni democratiche la società civile del mondo della cultura possano contribuire alla costruzione di un futuro più giusto e pacifico
Io come vicepresidente della Camera a nome di tutto il Parlamento veramente vi ringrazio di essere qua gran sulla
Buongiorno buongiorno a tutti i colleghi delle colleghe Buongiorno a tutti gli amici che sono qui
Buongiorno alle sezioni
Sono
Sono arrivata in Italia trentadue anni fa esattamente a trentatré anni la prima volta quando questo Paese meraviglioso in preparazione al processo di pace di Oslo invitava ragazzina palestinesi e israeliani
Le invitava per dialogare per vivere insieme per li preparava Italia giocava un ruolo fondamentale come tutta l'Europa nel spianare la strada a quel processo di pace
Quella speranza che era tra l'altro quasi impossibile perché l'Autorità nazionale palestinese la riutilizzazione palestinese era considerata un'organizzazione i terroristi
Israeliana non potevano dialogare con loro direttamente per legge e quindi la rotta e ha offerto un nuovo un santuario dopo devono dialogare a Madrid a Oslo ma in Italia nel nostro bellissimo Paese
Vano invitato i ragazzini i bambini io orfani palestinesi per parlarsi
Per dialogare per prepararsi al processo di coesistenza
E la prima volta che io entro al Parlamento italiano a parlare da giornalista
Per me questo libro
Raccontare la verità in questo momento è un atto di resistenza quella meravigliosa resistenza italiana che ha creato questo luogo
Quella Repubblica straordinaria con la constatazione che nata dall'antifascismo
E dalla resistenza dei partigiani dei giornalisti dei politici che hanno detto no alle otto città del passato
Per me era chiaro che quello che stava accadendo a Gaza era un genocidio guardando solo come Israele come l'esazione treno preso di mira tre categorie
Bambini palestinesi
E i giornalisti palestinesi i medici palestinesi
Per me la libertà di stampa è uno dei pilastri più importanti di qualsiasi tentazione di questa nostra ben Persia ancora a maggior ragione quando un giornalista viene minacciato
Un'inchiesta subisce una censura non viene colpito soltanto una parte di questa infrastruttura straordinaria della nostra democrazia
Questa infrastruttura vitale
Ma viene colpita tutta l'intera democrazia io vorrei invitare qui a parlare il primo a parlare un amico carissimo un giornalista che io considero un guardiano
Di questa mostra che in Croazia manca un guardiano della verità e vorrei dirle che Sigfrido Ranucci
Non solo un un eroe nazionale è questa
E questa nostra ripubblica però mi fa ricordare quella bomba che è stata messa nella sua macchina mi ha fatto ricordare moltissimo i due cento ottanta giornalisti palestinesi che sono stati sterminati perché raccontano la verità
Quella bomba nella macchina e Segafredo era un messaggio a tutti noi cronisti giornalisti intellettuali
Dovete stare zitti altrimenti ne facciamo fuori
La differenza per fortuna che esse credo sopravvissuto a Costa e tentativo omicida a Gaza invece
Questi giornalisti queste coristi vengono massacrate tutti i giorni perché il governo israeliano decido di seppellire la verità preferisce questo governo pagare influenza russa
E propagandisti sette mila dollari per negare che usano la fame come arma di guerra per negare lo sterminio di giornalisti di medici
Ma soprattutto per fare propaganda
Ma questo il primo genocidio
Nella storia
Che viene
Che viene visto da tutti noi in mondovisione sono gli ultimi due anni che noi vediamo in mondovisione questo genocidio
E per me
Report e quello che hanno fatto non soltanto spot l'esposizione della corruzione in Italia gli scandali italiani per me è la più dalla puntata quella che è stata fatta su Gaza sulla Palestina
è un una trasmesse una fondamentale per la nostra d'impazzire però
E e vorrei invitare Sigfrido a parlare perché lui deve partire subito però vorrei che tutti voi