Assemblea degli iscritti CGIL ai Democratici di Sinistra (Residence di Ripetta, Via di Ripetta)

Di ricondurre la dialettica le diverse opinioni in un alveo comune
Non vedo lo dico francamente sufficiente attenzione a questo tema
Per questo mi permetto di chiedere sommessamente da chi poi avrà direttamente materialmente il compito di organizzare e di gestirla discussione
Forse per riflettere un attimo di prendere le ore t giorno le settimane che servono a definire in premessa
Le condizioni per poter concludere una discussione impegnativa ma che produca un profilo politico
Che un partito che Perotti
Servono regole e servono secondo me punti
Visibile condivisi
Delle ragioni con le quali si sta insieme dei valori etici condivido
Mi sono permesso di anticipare questa opinione perché
Trattasi di tenuta secondo me dedicato anche è importante per tutti le stesse opinioni che eventualmente verranno
A questo proposito esplicitate nella discussione sono per ognuno di noi per la nostra valutazione soggettiva
Importante elementi di valutazione non marginale
Guglielmo
Vogliamo aprire questa discussione e questa questa fase di confronto
Non con una relazione quindi non troverete nessuna organicità nessun
Nessun quadro compiuto ma soltanto qualche osservazione qualche chiosa qualche valutazione o approfondimento del documento che abbiamo redatto e che
Abbiamo reso pubblico
Il senso del documento provo riassumerlo in un percorso logico secondo noi molto molto forte
Il documento parte da un'affermazione esplicita e cioè quello della risultato elettorale pesante
Un risultato elettorale pesante lo voglio aggiungere che non riguarda soltanto i Democratici di sinistra anche se pochi si interrogano sul complesso della sconfitta ma l'insieme della sinistra come è stato osservato e come noi stessi nella nostra discussione interno abbiamo valutato è risultato più pesante che la Complesso dalla sinistra italiana in tutto questo dopoguerra
Naturalmente questo non può che preoccuparci soprattutto perché questo risultato può portare a un declino o meglio ha una rilevanza politica e strategica della sinistra nella determinazione
Del futuro del nostro paese
Non è solo il risultato elettorale che c'è tra
Perché accanto al risultato elettorale vediamo un vuoto di cultura di simboli di valori l'insediamento
Per questo nel documento partendo da questa premessa pensiamo che ci sia il bisogno
Di una rottura di continuità di una svolta di una presa d'atto coraggioso di quello che dicono i fatti reale
E della necessità di cambiamento
Per noi il cambiamento riposa non può che essere così per una forza di sinistra riformista e moderna su un progetto su un'idea compiuta
Di governo delle trasformazioni e quindi anche delle novità che assuma però come punto di vista quello delle politiche di coesione politiche di coesione che per noi si riassumono nel binomio tra libertà e i diritti che non possono essere contrapposti come fa la destra
Nel binomio tra libertà di scelta e uguaglianza che parla esplicitamente alle ragioni della sinistra e che riposa oggi suo rapporto tra lavoro e conoscenza fra lavori e sapere
Nell'obiettivo qui si di una società giusta intesa come dice Salvatore Veca come eguaglianza dei beni sociali fondamentali intesi come mezzi per molti Sco
Questo il senso il riassunto
Provo adesso punto per punto approfondire o esaminare quello che noi pensiamo
C'è innanzitutto un punto di partenza che non si troverà nel testo
Ed è il perché si è persa perché l'assegnista arrivata a questo risultato
Perché questa è la situazione in cui sia io voglio qui dire che c'è una parte di analisi sul risultato elettorale che penso sia comune a molti osservatori a molte interpretazioni
Naturalmente non abbiamo assistito a un grande spostamenti di voti verso il centrodestra e questo è vero il centrosinistra ha perso anche perché non è stato capace di allearsi per le troppe divisioni
L'azione di governo non è stata efficace perché si sono succeduti in cinque anni quattro Governi
E questo naturalmente ha pesato nella continuità dell'azione riformatrice
E tutto questo è naturalmente vero come vera la forza spropositata di mezzi e di capacità comunicative che il centrodestra ha utilizzato in campagna elettorale
Voglio però soltanto introdurre un tema che vedo non affronta con la necessaria diciamo franchezza
E cioè quello che ci importa interrogare su un rapporto sul perché un'azione di governo di schieramento che ha avuto meriti importanti nella storia recente del Paese
Non soltanto sul piano del risanamento dei conti pubblici ma in generale nell'avanzamento di importanti processi di riforma un Governo buon governo che hanno prodotto risultati importanti non sono stati percepiti
Da una maggioranza di cittadini di questo Paese con un giudizio positivo
Perché se è vero che non c'è stato spostamento di voti e di consensi sul centrodestra dobbiamo pure riconoscere che non c'è stato neanche il contrario
E che il rapporto tra il risultato dell'azione di governo e il modo con il quale è stato percepito nel giudizio degli elettori non ha neanche premiato questi risulta
Il Congresso lo diceva Sergio
E anche per noi la sede decisiva per affrontare questa questione del rapporto tra la sconfitta la crisi e quello che bisogna fare
Il Congresso chiama naturalmente come sempre è responsabilità di tutti interroga ognuno c'è un fattore tempo che assolutamente importante e noi siamo convinti ad esempio che se non si assume una forte iniziativa di svolta oggettivamente
Si può ridurre lo spazio politico e sociale di una formazione della sinistra riformista e riformatrice di governo come vogliamo dire stretta come può essere tra le ragioni di un rafforzato il centro dell'Ulivo e una politica di antagonismo sociale alla sua sinistra il punto che senza Progetto e senza iniziativa coerente i democratici di sinistra non ci sono più non ci sono più nel Paese
La vicenda di Genova
Il rapporto tra le politiche e le scelte e comportamenti e quella vicenda sono il simbolo
Di come si può continuare a esistere senza essere rilevanti
Che la cosa non può essere messe non può andare così perché invece le ragioni
Che richiedono e giustificano oggi non ieri
L'esistenza e lo sviluppo di una forza di sinistra riformatrice ci sono tutte
Ci sono nel rapporto sulle ineguaglianze crescenti che partono dei saperi e dall'accesso al lavoro
Che partono da quel confine difficile mobile tra inclusione esclusione dei diritti di cittadinanza tipiche nelle forme del mondo di oggi
Che parlano della difesa e della promozione della libertà di tutti a partire dalla libertà delle dopo
Che definiscono l'esigenza di una politica economica che sappia regolare la spontaneità dei mercati affrontare le difficili distribuzioni territoriali qualitative dello sviluppo e del lavoro
Per arrivare al rapporto sulle scelte in materia di riforma dello Stato nel rapporto tra quale federalismo e quali diritti alle questioni del lavoro infine a quelle della globalizzazione
Il nostro documento fa una scelta ed è su questa scelta che io voglio fare qualche valutazione di merito anche in relazione ai problemi che questa pone noi diciamo che questo progetto deve ripartire dal lavoro
O meglio dal valore sociale che attraversa le diverse identità e le diverse soggettività dei lavori di oggi
Questa tesi postula
Un corollario
Che poi può essere espressa con una domanda
Si può possibili
Da parte di una forza della sinistra socialista a bere oggi un Progetto di riunificazione moderna
Del lavoro
Moderna perché la riunificazione deve leggere nelle condizioni di oggi le trasformazioni tecnologiche produttive professionali le identità le precarietà del lavoro di oggi
Oppure
Nel nome della complessità delle trasformazioni e della moderna limita o delle individualità dei rapporti con cui si vive la questione del lavoro oggi non è consentito non è possibile tentare questo disegno di riunificazione
Io penso che per una forza della sinistra il problema di riunificare i bisogni pentita tutte le domande
Fogli di autonomia e di libertà oggi sono altrettanto importanti di quanto lo sia stato nella storia del lavoro
Non credo che la sinistra possa farsi contaminare dalle teorie della fine del lavoro
Che non trovano nessun fondamento oppure non penso neanche che siccome accanto al lavoro dipendente crescono le forme di lavoro autonomo di lavoro interinale
E via a forme di lavoro imprenditoriale il fatto di assumere come punto di partenza le ragioni del lavoro possa essere reso da questo fatto impossibile
Se quindi si risponde positivamente
Che si può e si vede il problema diventa allora come perché le difficoltà del progetto di unificazione ci sono tutte
Ed esse presuppongono un lavoro di grande rigore intellettuale programmatico una grande fatica di rappresentanza sociale una grande determinazione di orientamento politico si tratta di rimotivare di rappresentare e di organizzare le ragioni del lavoro del mondo di oggi
Con le mediazioni necessarie possibili tra quei conflitti che esistono tra generazioni tra settori fra lavori tra territori
Si esclude però la possibilità di questo progetto di riunificazione se si lavora per contrapporre
Io voglio insistere su questo punto
Se si parte dal fatto che le trasformazioni aprono contraddizione ed è così
Ma non si lavora per comporre queste contraddizioni trovando i figli di una lettura di unificazione convincente per le persone si corre il rischio opposto
Di contrapporre i padri ai figli le zone forti allora sono deboli
Di contrapporre i settori protetti ai settori aperti alla concorrenza internazionale i lavori precari e lavoratori precari con quelli al rapporto di lavoro determina e questo naturalmente rende impossibile il progetto
Ma c'è una seconda cosa che rende difficile la costruzione di questo progetto
Che voglio provare a riassumere in questo modo talvolta tra di noi
E anche nella discussione che abbiamo si tende a usare questa espressione
E vero
Ci sono i lavoratori del settore tradizionale
Ma il lavoro nuovo quello che acquista più peso e importanza
Se si usa questo argomento si finisce per svilire una parte consistente della puro e delle domande di tutela che ci sono
E nel nome di un lavoro che verrà si nega piena cittadinanza e piena importanza a una parte consistente del lavoro che c'è anche perché mi permetto di aggiungere il confine tra lavoro tradizionale lavoro nuovo tra lavoro industriale lavoro nel servizio della pubblica amministrazione tende a diventare più difficile
E perché troveremo forme di lavoro autonomo nel lavoro tradizionale il forme di lavoro tradizionale nell'attività del lavoro così detto moderno se perdiamo questa capacità di distinzione o pensiamo di parlare un mondo di lavori nuovi pensando
Che lavoro tradizionale comunque sta lì è dato e comunque non ha bisogno di rappresentanza noi commettiamo un'operazione che rende impossibile quel progetto pietrificazione
E sapete perché io penso che c'è bisogno di questo progetto di unificazione
Perché sia pure sommariamente io penso che se non partiamo dal lavoro
L'unica proposta culturale che resta in campo e quella dell'impresa e quella del mercato
Impresa e mercato intesi naturalmente come Fini e non come deve essere come costruzione in cui molti soggetti e molti Fini sono tinca
Se si segue la strada della contrapposizione si contrapporrà individuo a individuo
L'altro sarà sempre un diverso l'altro territorio sarà sempre estraneo avremmo esattamente la logica dei differenti diritti differenziati per persone
E dello sviluppo senza priorità o senza finalità
Avremo una redistribuzione del reddito senza equità
E avremo una concezione come si sta affermando in parte di solidarietà senza diritti che porta direttamente alla teoria della carità e della compassione
Se posso usare qui davvero una citazione di Senna
E naturalmente resta sempre l'autore più citato dappertutto
Penso davvero con Luís che quella linea è quella cultura porta a uno sviluppo
Senza libertà mentre la nostra progetto di unificazione deve avere il cuore di uno sviluppo inteso come libertà
Naturalmente il valore del lavoro di oggi
E attraversato da processi in parte nuove
C'è una crescente componente di autonomia e di libertà nel mondo del lavoro
Anche se mi permetto di aggiungere che questa era data anche nel lavoro tradizionale c'è una grande richiesta che parte dalla capacità di fare alla quale dobbiamo saper far corrispondere la possibilità per tutti di fare e la condizione fondanti e oggi e quella effettivamente legata alla formazione e ai sapere ma resta
Una forte componente di tutela tradizionale del lavoro subordinato sottoposto a una logica gerarchica e di comando
Che lascia poco spazio all'autonomia e poco spazio anche alla libertà
Il valore sociale del lavoro quindi almeno dal punto di vista di quello che riusciamo a cogliere esattamente valorizzare la molteplice molteplicità dell'identità
I valorizzare le vite concrete di interpretarne i bisogni di dare risposte attraverso i diritti attraverso le norme attraverso le tutele
Attraverso quei processi che possono attivare responsabilità attive di autonomia di libertà e di eguaglianza
Questa idea di lavoro non è entrato illuministica per il semplice fatto che porta essi con lei ha un'idea di mercato
Ha un'idea di istituzioni sociali ha un'idea di governo dell'economia un'idea di Welsh fa a un'idea di diritti
Non si contrappone all'impresa in quanto tale va alla sua funzione
Un tanto meno alle altre forme di lavoro ma racchiude un'idea dell'impresa delle reciproche responsabilità e relazione di valore delle diverse attività lavorativa
Questo implica però con grande nettezza scegliere un modello di società
Ma in fondo
La stessa scelta non percorre
Le grandi scelte di cui la politica oggi e chiamata ha scelto
Prendiamo la questione dei processi di globalizzazione
Che sono sicuramente i processi in cui le contraddizioni si fanno più stridenti più acute non soltanto perché da Genova e ancora prima un grande movimento di giovani attorno a questa idea ritrova opinioni speranze iniziative ma perché la situazione è davvero se la si guarda attentamente in sopportare
La globalizzazione produce lo abbiamo sempre detto de fenomeni positivi e del fenomeno negative
Non si può negare
La globalizzazione negli ultimi quindici anni ha prodotto un questo affetto sostanziale
Ha prodotto un avvicinamento delle condizioni medie di reddito e di vita fra i Paesi del mondo
Ma allungato contemporaneamente la forbice tra i Paesi più ricchi e Paesi Pippo sono vere tutte e due le cose
La condizione media di un cittadino del mondo oggi è simboleggiata dalla condizione di un lavoratore cinese
Che riterrebbe che condizione sia pure di poco si è avvicinata a quella delle condizioni di reddito di un cittadino di un Paese avanza
Ma la distanza
Tra i cittadini dei venti Paesi più ricchi e i cittadini se si possono chiamare così dei venti Paesi più poveri si è allargata a dismisura
La globalizzazione senza regole senza finalità e destinata ad accentuare questo contraddizione ma non c'è solo questo
L'interdipendenza che oggi lega le diverse parti del mondo non rende più sostenibile il fatto che su alcune materie che riguardano tutti solo pochi decida
E la questione dell'ambiente e la questione più emblematica
Di questa impossibilità e insostenibilità
Mentre è evidente la crisi di legittimità di ruolo e di funzione di tutti gli organismi internazionali
Dell'ONU
Del commercio con l'estero delle grandi istituzioni finanziari mondiale
Di fronte alla globalizzazione quindi due scelte sono possibili
O si riforma
O si subiscono gli effetti
La stessa cosa vale per l'Europa
L'Europa di fronte a un passaggio delicato della propria vita
Noi siamo alla vigilia di importanti scelte sull'allargamento e di una discussione sulle questioni istituzionali che ha visto un po'distratto il nostro Paese in questa fase il problema è che di fronte la rotta è semplice o si allarga d'Europa e si rafforza contemporaneamente istituzioni e potere sovranazionali oppure il rischio che prevalga incontra la logica e il ritorno a una politica dei piccoli paesi dei piccoli territori dei diritti differenziati delle piccole pacchetti contraddicono
L'ispirazione alla quale una forza di sinistra deve sapere e potere concorre
Ma la stessa modello di Scelta vale per la politica economica del paese per gli obiettivi che assume gli obiettivi di qualità gli obiettivi di riequilibrio di sviluppo delle aree svantaggiate a partire da quelle del Mezzogiorno
Mentre dall'altra parte in campo lo vediamo col nuovo governo una politica economica fondata sostanzialmente su un'idea quantitativa di massimizzazione dell'offerta
Che di per sé non è in grado di risolvere nessun problema e anzi corre il rischio di aggravare impatto
E la stessa scelta di modello sociale vale per le politiche di welfare
Dove naturalmente le differenze che i cittadini vivono
I problemi di una società che tende a invecchiare
Le risposte che giustamente i lavoratori che vengono a lavorare da noi richiedo ne hanno diritto
O la precarietà del lavoro dei giovani pone in condizione nuove rispetto al passato
Il Welfare resta secondo il nostro modello come sede di redistribuzione e di di reddito e di garanzia di cittadinanza attiva
E arresta il welfare moderno come occasione di sviluppo economico e sociale
Non si contrasta l'insicurezza crescente sulla base di un semplice principio assicurativo
Che finisce naturalmente come l'esperienza ci dice per costare di più e per proteggere di meno o meglio per aprire differenze le condizioni di eguaglianza delle singole persone
Vale oggi quello che vidi Branca diceva quarant'anni fa
Il welfare è un principio irrinunciabile dell'identità della sinistra
E vale la scelta di modelli di società anche per la cultura dei diritti
C'è qualcosa che lega strettamente
E non è solo un problema di sommarietà di esposizione
Le scelte che bisogna fare in materia di riforma dello Stato le scelte da confermare in materia di diritti nel lavoro le scelte da sostenere in materia di libertà personale
Il punto fondamentale che lega un modello sociale una scelta su queste questioni e sostanzialmente riconducibile a un punto
Chi e perché e titolare dei diritti
Non sappiamo dalla rivoluzione francese in poi anche qualche anno prima per la verità che i diritti fondamentali fanno capo alle persone se è così se così
Questi diritti non sono divisibili
Per territori per condizioni operetta
I diritti fanno capo alle persone nel loro ruolo di cittadini e fanno capo alle persone nel loro ruolo i lavoratori
Per questo
Ci siamo battuti e siamo contrari ha una idea di geometria variabile dei diritti appartiene dei diritti nel lavoro
Perché quello porta inevitabilmente a politiche i diritti differenziati dal territorio a scaricare sui giovani costi dei pesi
Del lavoro di chi e già in fabbrica o nel posto di lavoro in ufficio
E tende sostanzialmente ha un'idea della formazione non come strumento di crescita effettiva ma come idea di copertura di processi di precarietà e bisogna naturalmente contrasta
C'è qui naturalmente se si segue questa strada
La questione
Che ci sembra nelle condizioni di oggi quella più
Urgente da affrontare
Ed è il rapporto tra la debolezza del quadro che la sinistra offre
E il nuovo governo che si è formato
Noi pensiamo lo pensavamo lo abbiamo anche verificato dei primi atti
E bisogna avere un giudizio sul governo di centrodestra molto netto e senza esitazione
Io penso poi addirittura che si può discutere anziché necessario farlo sui contenuti del profilo dell'opposizione parlamentare
Ma solo a condizione che si parta da un giudizio netto sulle politiche del Governo di centrodestra
Io penso che non bisogna avere nessuna illusioni
Perché le idee le politiche del centrodestra in materia di sviluppo
Di equità redistributiva dei diritti di cittadinanza di riforma dello Stato di politiche del lavoro e di politiche sociali di politiche internazionali
Si muoveranno esattamente nel senso opposto a quello che hanno fatto i governi di centrosinistra e per quello che ci riguarda in senso opposto rispetto alle nostre politiche e ai nostri valore
Voglio fare solo quattro esempi
Per dare
Un po'di concretezza a questa affermazione voglio partire dalla questione dell'imposta di successione
L'abolizione dell'imposta di successione per le grandi ricchezze per i grandi patrimoni
Nelle modalità con cui è stata operata dal governo di centrodestra cioè come primo atto della sua azione
Non parla soltanto a una parte del mondo di questo Paese
In Francia un principio fondamentale del pensiero libera
Non si capirebbe l'opposizione e la discussione che c'è stata nel Congresso degli Stati Uniti rispetto alla stessa proposta avanzata dalla nuova amministrazione americana se non si parte da questo punto perché naturalmente nel principio liberale non c'è soltanto la scelta e la possibilità di trasmettere eredità ai propri figli
C'è contemporaneamente in discussione
Anche il ristabilimento dei principi di eguaglianza dei punti di partenza tra cittadini che un asse ereditaria mette naturalmente in discussione
Il governo americano attraverso l'azione del Parlamento è stato costretto a dilazionare l'abolizione di quell'imposta in un periodo di tempo lungo dodici anni
Il ministro del Tesoro e dell'economia del governo francese mi ha detto che se qualsiasi governo in Francia avesse proposto la stessa misura ci sarebbe stata un'ondata di indignazione popolare
Secondo esempio
Ma Tremonti bis
Che cos'è la Tremonti bis nelle condizioni di oggi
è sicuramente una scelta di politica fiscale di politica economica
Che penalizza il Mezzogiorno
E si trasforma in una riduzione di tasse generalizzata solo per alcuni
Opera una distribuzione di reddito attraverso una minor carico fiscale nei confronti del lavoro d'impresa del lavoro autonomo del lavoro professionale a scapito di tutte le altre forme diretto per quello che ci riguarda a scapito del lavoro dipendente dei giovani e del reddito da pensione
Qui la voglio dire a Fassino che ha parlato di blocco sociale riferito alla composizione sociale dei DS qui c'è davvero l'idea attraverso questa scelta di provare costruire nel Paese un blocco sociale che parla solo ad alcuni
Tanto è vero
Il terzo esempio quello relativo
Alle politiche del Governo sulle pensioni minime completa questo disegno
In campagna elettorale Governo di centrodestra aveva promesso
Di portare a un milione di lire al mese le pensioni al minimo non aveva detto quale
Oggi il Governo di centrodestra dice che il problema dell'integrazione delle pensioni al minimo riguarda la spesa previdenziale quindi
Va
Finanziato attraverso la riduzione delle pensioni
Non c'è quindi completamente dell'opera di blocco sociale
Da una parte si privilegia una parte dall'altra si opera una lotta sui redditi in questo caso in pensione
Una redistribuzione interna in cui chi ha qualcosa in più dovrebbe dare a chi ha qualcosa ibrido da un lato una politica di trasferimento netto qui una politica di divisione stante la situazione delle pensioni italiane divisione di condizioni di decenza almeno possibile
Ma la stessa cosa la troviamo su una questione che a noi sta molto a cuore quello dei contratti a tempo determinato del contratto dei metalmeccanici perché
Perché qui non voglio entrare adesso nel merito evidente qual è stata la scelta del governo
Per quanto riguarda recepimento della direttiva sui contratti a tempo determinato il governo neanche ha incontrato Ki-moon aveva sottoscritto l'accordo egli ha recepito
Ha fatto il massimo di politica interventista senza neanche salutare del Foro
Per quanto riguarda il contratto dei metalmeccanici ha proclamato la propria assoluta autonomia e indifferenza rispettano svolgimento di una trattativa privata un governo che sceglie di intervenire o non intervenire sulla base di convenienze che naturalmente sono scelte appropri arbitri
Ho voluto fare questi quattro esempi sono quelli diciamo sui quali le nostre politiche hanno più rapporti ma potrei aggiungere il falso in bilancio i vincoli ambientali la cosiddetta libertà in casa le politiche di bilancio il buco dei conti pubblici tutto questo fra l'altro io spero visto le preoccupazioni
Da questo punto di vista condivisibili e che ci sono e ci consenta anche rapidamente
Di ritrovare le ragioni per unità sindacale più forte
Infine fatti di gente
Tutto della cosa se posso dire più grave dell'azione di governo
Che pure grave nel modo con il quale ha lavorato sulla prevenzione tra virgolette o sulla gestione delle forze dell'ordine durante quelle giornate se posso dire la parte più grave è stata soprattutto dopo
Il modo con il quale di fronte ai problemi che emergevano e che emergono il Governo si sta comporta
L'ultima considerazione riguarda il partito
Ha detto ieri Piero Fassino
Usando
La metafora forte o si cambia
Impossibile
E poi ha aggiunto ha riconosciuto che si è appannato il rapporto tra lavoro e politica
Vorrei dire che
Aspetto diciamo anche alle critiche che questa nostra iniziativa avuto o alle diciamo così diffidenze incontriamo girando per qualche festa dell'Unità sul senso delle nostre valutazioni
Mi verrebbe da dire che queste due affermazioni
Danno almeno ragione al fatto
E il nostro documento parte
Da una situazione all'analisi di crisi del partito molto esplicita molto franca e contemporaneamente dice che bisogna cambiare attraverso un progetto che parta dal
Ma riconoscimento però non basta
Perché se l'acutezza della crisi è quella
Che riconosciamo
E spero conosciamo tutti almeno che noi vediamo bisogna far seguire delle scelte concrete dei comportamenti molto meno
Un'idea di continuità
è sempre forte
In tutti i corpi sociali nei corpi politici
Perché c'è sempre l'idea che in fondo possano arrivare in virtù dei processi automatici
Dei cicli politici e sociali l'idea che le fasi alte possono seguire le fasi basse
E poi c'è sempre la difficoltà del tutto comprensibile e la preoccupazione dimettersi in discussione
Però davvero se posso esprimere personalmente un punto di vista la crisi è un punto quasi di non ritorno
Molti abbandoni
Molte compagne o compagni che lascia
Abbandoni silenziosi
Smarrimenti
Chi visione tra sentimenti di frustrazione nei sentimenti di delega al gruppo dirigente organismi in molte realtà autoreferenziale
Nessun rapporto tra organismi di partito eletti nelle assemblee elettive divisioni tra gli eletti divisioni tra le compagne e compagni
Un partito che non è né leggero ne pesante
Ne centrale né fare nei federativo
Un partito che corre il rischio di non esserci
La cosa che più preoccupa
E che interroga
E che accanto questo si apre e si vede talvolta un'incrinatura nei processi di solidarietà tra persone tra gruppi dirigente che rende anche difficile spersonalizzare far partire dal merito un confronto di merito rigoroso
Se a questo si aggiunge l'incertezza del processo che riguarda
La strutturazione dell'Ulivo e se a questo si aggiunge quel nuovo appuntamento a cui anche noi naturalmente siamo molto interessati di riunificazione
Delle forze del socialismo europeo di tutte le forze che vogliono concorrevano a sinistra più alta
Lo stato di incertezza diventa più visibile
Io penso che bisognerebbe convenire
Per i Free for mister almeno su un punto
E cioè che il riformismo e costruzione faticose
Lei difficile tenace non tattica non improvvisa
Segnata da una fedeltà
Tra l'obiettivo e le cose dei comportamenti che si assume per questo
Noi pensiamo che la ricchezza o i limiti del dibattito congressuali
Possono diventare ricchezza ha un limite
Dei dibattiti più anni
E la stessa regola vale
Per evitare che un confronto su mozioni su meriti ossa definire diversi sentimenti di appartenenza al partito
Ha fatto bene Cofferati Sergio apprendo questi lavori a parlare di un preambolo di valori comuni
Noi lo abbiamo provocato da dieci anni in CGIL anche da noi non è facile far convivere posizioni programmatiche storie e culture posizioni politiche spesso differenti tra di loro
Il preambolo di valori quello che segna l'identità e la scelta di appartenenza e la base comune attuale
Ma se posso dire
E che questo preambolo di valori serve
Soprattutto
Per provare a riparlare a far ritrovare quelli che sono andati via
Per motivare quelli che vivono male il presente
E soprattutto quei giovani molti dei quali sono andati a Genova che contrariamente a quello che si pensa vivono sì individualmente sì con modi e riti diversi sentimenti comuni
A riprova che anche oggi la persona
Nella propria individualità esprime sempre e ancora il bisogno di valori di ideali di Skopje condivisi e comuni
Solo e qui sta il punto
Che bisogna delle persone a cui si intende parlare giovani lavoratori anziani donne e uomini italiani non italiani sentano questi valori come proprio
Il riconoscano nell'azione del partito
Che questo non può essere altro non può essere estrema
Non può essere come scrisse una volta Turati a Salvemini che si lamentava delle condizioni in cui versava il partito che
Segretari regionali in un documento dicono esplicitamente
Si tratta oggi di costruire un partito parlano di autonomia di riforma radicale di nuovo gruppo dirigente
Io penso che per quello che ci riguarda necessario prima che ci sia una linea un progetto chiare convincenti che provino evitare il declino e ripartano dalla da qui il titolo del nostro documento il lavoro la sinistra
Bene grazie ad ogni anno adesso di d'Annunzio invitava la Paranaense metteremmo Aranda fa interverrai senatore Achille Occhetto
Io naturalmente ringrazio ringrazio sinceramente per l'invito che mi è stato rivolto per la possibilità di
Brevemente naturale
Parlare il da questa tribuna per rispettare i tempi vorrei subito
Entrare nel merito del vostro documento
Cominciando da ciò che di quel documento io sinceramente condivido
L'allarme delle prime righe del documento su un rischio di declino della sinistra in Italia
E l'indicazione circa l'esigenza che cito letteralmente il testo l'Ulivo sia più forte più unito e parli con una sola voce si dice così esprima una sola posizione
Sul primo punto quello del rischio di declino
Se c'è un così grave rischio e mi pare che tutti riconosciamo che c'è noi abbiamo recentemente pubblicato un documento che ha per titolo salvare i DS e ho sentito che ieri appunto nella relazione di Piero si usavano espressioni sostanzialmente analoghe qui oggi Guglielmo a diciamo terminato la sua relazione insistendo proprio su questo punto ora se c'è un così grave rischio addirittura circa l'esistenza in questa fase di una sinistra influente
Porte beh
Allora debbono essere con chiarezza indicati dalla nostra discussione gli errori che hanno condotto dopo la vittoria del novantasei dopo cinque anni di governo a questo esito perché un'analisi che sia tutta in continuità diciamo e che non individui salti intesi come errori politici di fondo è un'analisi che non spiega uno stato diciamo così drammatico delle cose per quello che ci riguarda
E non e questo questo analisi questa indicazione questo sforzo di individuazione degli errori non è fatto per recriminare ma per capire in funzione della individuazione di un futuro per la sinistra italiana
E si è trattato è chiaro
Di limiti e di errori le relativi al nostro rapporto con la società e giustamente il vostro documento è in particolare rivolto ad affrontare questi temi
E naturalmente al tentativo di individuare questi errori ripeto dedicato documento perché come dire in questo fate il vostro mestiere di chi di chi organizza un pezzo decisivo della società italiana
Ma deve essersi trattato si è trattato anche di limiti e di errori data la dimensione della sconfitta e abbiamo subito si è trattato anche di errori politici in senso stretto
E qui viene il tema dell'Ulivo Polo approntate in due sole righe ma non necessariamente per affrontarlo diciamo in maniera precisa e determinata bisogna scrivere per porta una pagina in due righe c'è scritto una cosa che io profondamente condivido
Una sola voce una sola posizione Segovia se vogliamo trovare una prospettiva nell'opposizione adesso e nella ricostruzione di una rivincita nei confronti del centrodestra
Ora si dice nel testo è una sola voce una sola posizione del valore strategico da sostenere sulla base di una riflessione critica sugli errori compiuti in questi anni debbo immaginare con riferimento alla vicenda politica dell'Ulivo
E io qui ho un accordo dedicano diciamo col testo
Perché noi sull'Ulivo abbiamo sbagliato abbiamo sbagliato di brutto come si dice nel corso di questi anni e subito dopo il novantasei abbiamo concorso naturalmente concorso perché le responsabilità qui
Si dividono pro quota per i partiti che dell'Ulivo hanno fatto parte hanno come su tutti questi errori
Ad indebolire tragicamente la gallina dalle uova d'oro Ulivo
E
Del due mila uno quando ce l'hanno ridetto comporti stima voce di elettori
Perché abbiamo sbagliato a mio parere è abbastanza semplice perché abbiamo invertito l'ordine dei fattori sul punto cruciale della vocazione maggioritaria
è L'Ulivo in Italia il soggetto titolare della vocazione maggioritaria cioè il titolare della proposta di governo alternativa nei confronti del centrodestra
E se l'Ulivo è forte è coeso ed è ben strutturato è l'Ulivo che conferisce funzione di governo ai partiti che ne fanno parte non il contrario
Noi subito dopo il novantasei abbiamo sostenuto il contrario e ci siamo comportati di conseguenza questo è stato un tragico errore con
E così
A pochi mesi dal voto dal tredici maggio del due mila uno abbiamo dovuto riesumare dal nulla
Questa espressione è stata tante volte usato dal nulla L'Ulivo
Pensiamo per esempio al modo a mio giudizio del tutto inaccettabile provai anche a dirlo con una proposta alternativa con cui giungemmo alla scelta del candidato premier candidato premier voglio ribadirlo che ha dato un'ottima prova di sé
Ma è stato scelto in maniera tale che denunciava strutturalmente il fatto che nei cinque anni non si era investito sull'Ulivo non c'era una regola precederlo
Lo abbiamo scelto in maniera tale che ha fatto pensare che volessimo prendere le distanze dalla nostra azione di governo eccetera eccetera eccetera
Ora perché è importante tornare su questo errore capitale della nostra esperienza di questi cinque anni perché drammaticamente anche qui dice volete per forza recriminare trovare le responsabilità individuali è vero il contrario per quello che mi riguarda io vorrei cercare di capire perché questo errore lo stiamo commettendo già di nuovo
è impressionante noi abbiamo avuto in questa fase molte riunioni di componente vorrei dirlo con spirito di assoluta amicizia anche a Pier Luigi Bersani
Che ieri ha detto non siamo alla alla noi non siamo una corrente una componente adesso si stanno riunendo persone che vogliono fare una mozione insomma si chiami come si vuole quella sarà certamente una una componente più grande di quella diciamo dal punto di vista dei consensi che riuscirò riusciremo con gli altri compagni a a raccogliere con su una posizione politica come la nostra tuttavia di corrente si tratta perché se no torniamo a quell'idea per cui che ci ha molto rovinato
Nel corso degli anni scorsi che c'ha molto fatto del male secondo cui c'è il partito e poi io rompi palle tra cui io sistematicamente mi scrivo non è così
Non è così non si può ragionare io sono rompi palle sì ma no quello sì naturalmente
No
Capi mi sono esposto all'obiezione diciamo io sono certamente rompi palle però l'idea del partito in cui c'è il il partito che sono quelli diciamo che hanno in mano le leve fondamentali e poi quelli che diciamo consentono impercettibili spostamenti a destra e a sinistra quelli che comandano e che sono le componenti le correnti è un'idea che ci ha fatto del male prima l'abbandoniamo meglio è facciamo delle mozioni siamo tutti da questo punto di vista alla pari facciamo delle secondo me si chiama correnti per la per la verità dei padri ma insomma di quello che è mozioni detto questo
Noi in queste riunioni abbiamo sentito dire sulla strutturazione il consolidamento dell'Ulivo sistematicamente le stesse cose
Subito i gruppi parlamentari subito i comitati di collegio a cui si possa aderire anche individualmente non solo come membri di un partito di un'associazione di un movimento che ne faccia parte e così via non vi annoio la convenzione dell'Ulivo
Ma dico ma possibile che in questi due mesi non ci sia un solo atto politico dei DS a favore di queste scelte proposto nelle sedi dove si devono proporre cioè nel comitato dell'Ulivo perché sensi siamo tutti d'accordo non si fa
Perché dichiariamo di essere d'accordo perché ci rendiamo conto che c'è un comune sentire
Che va in questa direzione perché la gallina dalle uova d'oro è l'Ulivo ma poi abbiamo resistenze
Resistenze conservatrici su questo versante abbiamo paura di buttarci dentro questa esperienza che non è un'avventura è una esperienza che può avere successo
Se davvero mettiamo il nostro peso dentro questa prospettiva bene
Io credo che riguarda dunque il futuro la discussione su questo errore ripeto a mio giudizio capitale e sulle relative responsabilità
Del resto tipiche di un partito che si organizzato nel corso di questi anni sulla base di un'idea di democrazia interna fondato sul principio della democrazia di mandato
Adesso anche senza ricorrere alle metafore
Del leader sulla sulla cascata sul filo eccetera io quella non ho mai condiviso ma la democrazia di mandato io invece a quella penso che bisogna avere una conferma anzi del prossimo congresso di questa prospettiva e dunque su questo punto io penso che tornare ad insistere nel congresso ma già subito nell'iniziativa politica essenziale se vogliamo fare in modo che gli errori del passato si indichino la strada circa il modo di costruire il nostro futuro
Vengo al secondo punto e chiudo nel vostro documento si ripete spesso l'espressione a partire dal lavoro partire dal lavoro e così via e l'indicazione di un punto di vista tipico della sinistra
Ora non c'è nessuno nella sinistra vorrei dire
Con con diciamo sono provando a essere sincero non c'è nessuno nella sinistra che assume a riferimento cito tra virgolette i corpi i concetti di competizione di mercato intesi come Fini
Io non credo
Non inventiamoci tra noi contrapposizioni che non esistono e che non sono utili allo sviluppo di un dibattito produttivo e se vuole essere produttivo non deve carica curare le posizioni non c'è dubbio
Il problema secondo me provo a dire con sincerità perché io diciamo entro in un rapporto dialettico con questa sottolineatura il problema secondo me è un altro partire dal lavoro
Significa pensare che tutta la complessità del conflitto e delle contraddizioni sociali di oggi è leggibile è criticabile è gestibile è regolabile da una forza politica laborista
Nel senso forte in cui diciamo si è detto questo nel secolo che ci sta alle spalle cioè sulla base di un'analisi di classe
Di di tipo socialismo marxista che ha interessato il socialismo democratico il comunismo naturalmente traendone anche indicazioni diverse ma è stata la cultura del socialismo democratico e del comunismo nel corso del Novecento
Cioè a dire partire dal lavoro significa centralità del lavoro in questo senso forte teorico ideologico con cui noi abbiamo affermato questa centralità nel Novecento
Io assumo un punto di vista di Socialismo liberale
E quindi credo un punto di vista più ampio può darsi che io sbagli naturalmente ma provo a dire qual è l'opinione che è quello che mi porta ad affermare la centralità nella critica nell'analisi della società nella individuazione di una piattaforma programmatica e di una cultura politica per un moderno partito socialdemocratico della condizione sociale
Della condizione sociale il lavoro la sua qualità i suoi diritti la sua capacità di consentire autorealizzazione oppure bestiale sfruttamento eccetera eccetera di stabilire relazioni con altre persone
Che sono il fondamento dell'arricchimento del degli individui eccetera eccetera è parte essenziale il lavoro
Ma non è il tutto e non è in una posizione gerarchicamente sovraordinato questo Lante questa mia opinione
Questo punto di vista smorza indebolisce ci sono compagni che sostengono questo punto di vista indebolisce la criticità del nostro rapporto rispetto alle cose del mondo no ristretta come va il mondo a me sembra vero esattamente il contrario
Da questo punto di vista io mi batto meglio per i diritti dei giovani lavoratori atipici perché non li voglio assimilare a quelli del lavoro dipendente così detto centrale in una visione che ripeto non voglio carica curare affatto
Ma posso anche sperare di avere un peso di ovvero un ruolo di avere una capacità di rappresentanza e quindi una capacità di governo di regolazione anche su questioni cruciali come la mucca pazza
Come e de diciamo l'effetto serra la fecondazione eterologa adesso consentite metto volutamente assieme cose che tra di loro stanno assieme con difficoltà per dire tuttavia che quel punto di vista della condizione sociale non della centralità del lavoro
O meglio del lavoro dentro la condizione sociale è più fecondo anche dal punto di vista della criticità
E anche se si parla dei problemi della lotta all'AIDS o della lotta alla povertà nei Paesi del Terzo mondo e anche dei Paesi industriali avanzati e più fecondo
è questo punto di vista che ci avrebbe consentito ad esempio di non presentare la parte migliore quella che passerà alla storia della nostra azione di governo il risanamento e lei euro come una cosa di destra che il destino cinico e baro dell'Italia e della sinistra italiana affidato alla sinistra italiana di fare
Perché sia la sinistra in futuro come dice Vittorio Foa allora la sinistra e Giovanni e sì la sinistra e futuro ai giovani allora pagare subito un pezzo di quel debito che altera hanno accumulato è la cosa più di sinistra che si possa fare
Ma se si ragiona così se si ha questa cultura politica allora ci si presenta così
Altrimenti si spiega al partito radice non hanno granché entusiasmo per forza se c'è qualcuno che arriva a dire che queste sono le politiche che facciamo che sono di destra
Cosa volete fare in Italia siamo così disperati che dobbiamo fare noi le cose degli altri quale entusiasmo volete che ci sia in una sezione del partito nel cercare di sostenere questa prospettiva
Ecco allora da questo punto questo punto di vista ci avrebbe consentito di non sbagliare così tragicamente come abbiamo sbagliato su Genova
Ma non c'è dubbio perché tu da questo punto di vista la mondializzazione è vero
Assume un punto di vista critico sulla mondializzazione che non ti porta a dire questa cosa francamente che chi ha la cui chi ha vissuto sessantotto replica abbiamo vissuto tutti e dovrebbe almeno avere imparato che diciamo questa idea di stare nel movimento o di nuovo sentito questa questa questa storia diciamo no no noi siamo un partito di governo
E diciamo che è un punto di vista critico che interloquisce ma che riconosce l'autonomia di quelle di di quelle cose lì anche perché se non ne riconosce l'autonomia non è in grado di vederne i limiti tragici dal punto di vista della condizione sociale ma come si fa a non vedere che in quel movimento c'è una componente di protezionismo sociale micidiale contro la povertà contro i paesi più che stanno più male e così via non è impossibile non vederlo se assume in questo punto di vista se invece vai poi poi non vai di Sidis di sì eccetera eccetera per gli solo l'idea che vuoi strumentalizzare quella roba lì che ti ha impressionato perché sono tanti
E diciamo a questo mi mi sembra ora e da questo punto di vista allora il punto non è io non sono d'accordo con l'idea che il nostro problema e termino scusate sono stato già troppo lungo
Sì il riformismo dall'alto
Il problema è quale punto di vista riformista qui non c'è qualcuno che aveva le idee giuste poi non ha trovato il popolo che lo ha sostenuto riformismo senza popolo no semplicemente avevamo un punto di vista sulle riforme diciamo del nostro riformismo che era troppo debole
Non perché non era sufficientemente lavorista classista e così via ma perché non assumeva questa complessità dentro un paradigma che potesse contenere le nuove contraddizioni sociali
Questo a mio giudizio è stato il limite ed è al superamento di questo limite
Che dobbiamo destinare al nostro congresso da questo punto di vista noi io con altri compagni stiamo modestamente cercando di fare il diciamo il nostro mestiere cioè di scrivere delle cose provare a mettere giù delle idee mi auguro che questa interlocuzione che secondo me è stata molto positiva con la vostra iniziativa nel corso di questi giorni possa proseguire anche quando per dirla con Sergio questa fase finirà e ognuno dei dirigenti sindacali potrà Ricci diciamo scegliere una posizione io ho l'ambizione di avere qualche dirigente sindacale che ritiene che questo approccio è un approccio positivo e che consente al partito di evitare quel destino
Di declino se non a dire
Ora di estensione che qui è stato evocato vi ringrazio
Prima prima di dare la parola ad Achille Occhetto vi leggo una
In una lettera che ci ha inviato Giorgio Napolitano
Cari compagni mi dispiace di non poter partecipare all'incontro da voi promosso innanzitutto per ascoltare e magari per confrontare opinioni sulla base del documento che avete sottoscritto reso pubblico a questo proposito vi trasmetto solo qualche brevissimo commenta
Desidero in primo luogo dirvi come sia convinto dall'importanza dell'apporto dei compagni che operano nel sindacato non solo al dibattito precongressuale e congressuale ma alla discussione politica
Che dovrebbe svolgersi in modo continuativo nel partito anche a livello nazionale inappropriate sedi collegiali e sappiamo quanto questo sia mancato negli ultimi anni
Sono egualmente convinto dalla necessità di una seria riflessione sul ruolo attuale sui problemi e sulle difficoltà del sindacato in particolare nella sua dimensione confederale e anche per questo
Aspetto un confronto schietto Sellero costruttivo che è venuto meno
E rispetto ad un bando di essere dal partito di cui vuoti che ho richiamato sono un indice non secondario che io oppure sento l'esigenza di una correzione o come voi dite di una svolta
Mi auguro nello stesso tempo che se passa davvero in questa fase giungerà un approfondimento al di fuori di schieramenti precostituiti in vista del congresso
Del grande tema che voi ponete quello del valore sociale del lavoro e dei criteri di giudizio per suo effettivo riconoscimento
Può comportare nella definizione dei comportamenti delle politiche dal progetto e dal partito
Non è a mio avviso immaginabile che dopo la pesante sconfitta dal tredici maggio condivido molto di quel che ha detto nella parte iniziale del documento qualcuno proponga oggi
Un puro percorso di continuità vanno tuttavia precisate le continuità da scongiurare le continuità da coltivare tra queste ultime personalmente colloco la continuità
Con una coerente visione di governo e nelle sue grandi linee con l'esperienza di governo che abbiamo compiuto non dubito che avremo ulteriore occupazione di incontro e di scambio buon lavoro cordialmente Giorgio Napolitano
Bene ad essa
Diamo la parola il senatore Achille Occhetto fa il professor Marinucci
Ma innanzitutto ringrazio i compagni della CGIL
Io avermi dato l'opportunità dopo tanto tempo di partecipare a un dibattito sereno ampio approfondito
Sulle prospettive della sinistra e voglio dire subito che
Concordo su alcuni punti essenziali che a mio avviso sono di grande rilevanza sia del documento che della relazione che è stata qui presentata questa mattina
E che considero precondizioni per ogni serio dibattito all'interno del partito
Per superare quello che giustamente è stato chiamato un vero e proprio rischio di un declino
E direi che la parola rischio è già un'attenuazione molto forte rispetto alla situazione di gravissima difficoltà nella quale ci troviamo
E io credo che innanzitutto per essere chiari
Noi dobbiamo mettere a fuoco i tre peccati capitali che ci hanno portato insieme ad altre questioni naturalmente
Alla sconfitta
Il primo è quello di avere bruciato la prospettiva storica dell'Ulivo
Il secondo è quello di avere affrettato il cambiamento della leadership di Prodi senza ricorrere al consenso popolare il terzo e di avere fatto della bicamerale il centro dell'accordo che ha rilanciato Berlusconi
E io credo che su questo bisogna essere molto chiari ma questa chiarezza della denuncia
Naturalmente non ci serve tanto per criminalizzare
E lo dice l'autore della svolta che ha per avere fatto questo atto ha vissuto e vive una situazione di isolamento
Ma perché io ritengo come qui è stato detto è necessario capire che col continuismo con una visione Dorotea della politica
Rinunciando cioè a comprendere il passato non si fa a sperare sul futuro
Ora in che direzione è necessario muoversi a mio avviso io voglio dirlo con estrema chiarezza perché c'è stata quasi una suddivisione nel dibattito tra ulivisti considerati più moderati autori del partito socialdemocratico considerati più di sinistra
Che io mi considero un ulivista
Che dice che c'è bisogno di più sinistra dal punto di vista sia programmatico che dal punto di vista progettuale
Ma che cosa vuol dire più sinistra
Più sinistra non può dire autoconservazione della casta non è un fatto burocratico
Nero rendita di posizione né autodifesa di apparati
Ne definizioni di uno spazio puramente geometrico
No sinistra deve voler dire la ricerca di una nuova identità
Che si colleghe i problemi storici da cui è sorta la sinistra io vedrei su questa questione l'elaborazione appunto di quel preambolo che è stato
La fuoriuscita dal comunismo non era necessariamente di destra
La svolta con ma anche cercato di mostrare un recente libero non era di testa
Al contrario si muoveva
In una direzione esattamente opposta che era quella di difendere la sinistra dal rischio di rimanere sotto le macerie del comunismo ma la nuova sinistra
Deve nascere da una esperienza reale nel pane
Il partito laburista in Inghilterra ha fatto un'esperienza storica
E quindi partire da una seconda contaminazione
Tra i diversi riformismi di cui è ricca la tradizione politica italiana
Ora quel miracolo di contaminazione
Era stato fatto all'inizio
Con una grande vittoria del novantasei attorno all'Ulivo
E quel miracolo è stato poi a poco a poco sgretola
Ed è stato sgretolato dall'astratta rivendicazione di partito
Che si sovrapponeva
Alla individuazione storica e politica di che cosa doveva essere una nuova identità dissi
E quindi si è rotto quell'incanto
E oggi noi corriamo il rischio eguale dopo fosse così come ho criticato l'idea che l'Ulivo fosse semplicemente una federazione dove attenere
Il gioco era il partito di sinistra di maggioranza relativa critico ovviamente la tendenza opposta che si manifesta nella Margherita di avere la stessa
Visione dell'Ulivo direzione
Del partito moderna
Perché vede in tutte queste due posizioni
Una debolezza culturale pauroso a che quella identificare la sinistra con uno spazio geografico e non con la ricerca dei problemi di troppo lo spazio di centro lo spazio dissi
Patate se si va avanti su questa strada
Uno spazio decente uno spazio di sinistra in cui ciascuno di noi si era chiuso nel proprio spazio radicalizzato
Le proprie posizioni programmatiche
Ma non perché si è convinti sulle questioni che si affrontano ma perché dobbiamo difendere nostre carte le nostre posizioni nelle nostre rendite di posizioni noi non creeremo le obiezioni
Di una rivincita e di un'alternativa
E non lo facciamo
Con capovolgimenti disinvolti
Perché non convince nessuno
Lo diceva giustamente adesso Morando confondersi col movimento
Dopo essere stati silenti in tutti questi anni di responsabilità politica di governo su tutte le grandi tematiche della Global Governance
Senza quindi una ricerca e una chiarificazione su questi
Ma dicendo semplicemente andate e ritorna
Perché così badate si dà l'impressione deplorevole
Di avere una piattaforma per quando si è al governo e di averne un'altra per quanto sia lo potrà
No io ritengo che tutto il centrosinistra e dico tutto il centro
Deve superare una visione subalterna verso il pensiero unico neoliberista
E la sfida e farlo senza chiudersi in una vecchia difensiva visione corporativi
E io voglio dire con estrema chiarezza per questo sono venuta a questa riunione
E per questa sfida sento di potermi impegnare se unire le ragioni della svolta e dell'Ulivo come soggetta a tre come casa comune dei riformismi con le ragioni di una piattaforma autenticamente di sinistra io credo che questo darebbe una speranza nuova
E credo che è un uomo mini come Cofferati come Bassolino che vedo qui bevano debbano oggi sentirsi in dovere di coprire un vuoto che ha dato il suo grande senso di paura
Durante infatti dice
Noi abbiamo dietro di noi una grande tradizione politica ci siamo dimenticato tutto quello che è stato fatto da Longo in poi
Nel rapporto con i movimenti nella capacità di stare dentro e di criticarli di essere insieme parte delle loro speranze e parte di classe dirigente quando ancora non avevamo fatto
Nemmeno l'esperienza del governo
Quindi voglio anche dire proprio per questo che il nostro motto non è la modernità
Perché la modernità
è una categoria apologetica astratta priva di senso il nostro motto è l'innovazione
E il dilemma non è globalizzazione sì o no
Ma è quella di una globalizzazione del controllo e della democrazia come ha detto Mandela una globalizzazione al servizio di tutti i cittadini del primo
Ma allora
Non si siede con i G otto quando si è al governo senza mai porre nessuno di questi problemi
E in piazza quando si è all'opposizione in Verrando coi per la prima volta la vignetta di Candido sul contrordine compagni
No
Il vero problema
è quello di scoprire la verità interno al popolo di Seattle
Per poi giungere a una sintesi da classe dirigente
Muovendo contro le due violenti
E non c'è bisogno di scomodare il civile perché se siamo al Cile non dobbiamo stare qui a dispute le due violenze sono parte integrante delle azioni di polizia perché c'è un tentativo costante di far credere che l'alternativa è o la conflittualità violenta o la mancanza di conflittualità
E il nostro dovere se vogliamo salvare qualsiasi movimento
E il sale della terra che la conflittualità
E di combattere fino in fondo tutte le forme di conflittualità violenta per salvare la conflittualità taci
Perché se no non ne usciremo mai
E questo è un tema da classe dirigente
Ed è un tema che noi ci poniamo non spogliandoci della nostra funzione che fino a ieri abbiamo avuto egregiamente come forza di governo e inattesa di ritornare mettendocela tutta
Ma svolgendo ancora anche nel momento più se all'opposizione una funzione di apertura verso giovani che hanno bisogno di una guida e che potrebbero essere portati vuoti
Dalla giusta linea come avvenuto per tanti già nel settantasette e per molti nel sessantotto
Ecco perché questo non toglie niente all'attacco durissimo che dobbiamo fare al governo sono d'accordo e quello che sta facendo adesso il governo che è gratis
Dal punto di vista proprio bella prospettiva e politica di centinaia di migliaia
Di giovani
E poi nello stesso tempo sul terreno dei contenuti
Allora bisogna tematizzare la riforma del governo ma in viale
E su questo dare una battaglia coerente continua non sporadica e occasionale
Ebbene se intesa così certa
Io lo dico con chiarezza ci vuole una svolta a sinistra lo spostamento a sinistra dell'asset
Per le forze dell'ordine
Però va dato uno spostamento a sinistra non di partito se non arriviamo a quella divaricazione di cui parlava
Non per mettere le nostre bandierine
All'interno del ma di universo richiesto
Che sappia degli veramente in modo organico il nuovo declinare libertà e giustizia
Sapendo che la libertà dell'uomo di sinistra e carica di Progetto
E ciò di cui abbiamo bisogno al progetto dalla libertà reale e non quello di entrare nel salotto buono del neoliberismo
Occorre quindi una risposta per davvero riformista di un riformismo forte al rapporto tra giustizia e sviluppo
Perché ad esempio superare l'assistenzialismo sono d'accordo alcune cose significative dette dall'introduzione
Non significa chiudersi nell'astratta di peso del rigore
Ma significa anche il riconoscimento dell'esistenza di un'aria di diritti universali universalmente riconosciuti in quanto tale faccio un esempio capitale
Che non posso evidentemente
Illustrare ma anche per me fondamentale che è quello di potere usufruire universalmente dei risultati della comune conoscenza umana ma attenzione
Da questo riconoscimento ne discendono conseguenze di portata incalcolabili
Per le tecniche di Governo e per la stessa redistribuzione della ricchezza e del lavoro
E della sua nuova centralità qui si colloca rapporto nord-sud i problemi dell'ambiente e della povertà e dobbiamo giustamente
Dire con il Papa perché questa è stata l'unica voce che abbiamo sentito
Dopo Genova che sentendosi elogiare da Bush perché aveva fatto una rivoluzione della libertà gli ha ricordato che dopo la rivoluzione la libertà ci voleva la rivoluzione delle opportunità
E non quella visione caritatevole da da me di San Vincenzo che è uscita vecchio
Ma quando su questo la voce più di sinistra e qui vorrei che ci intendessimo
Lo dico come paradosso è quella del Papa che ha parlato di un mondo di diritti e di solidarietà e di certe componenti del riformismo cattolico ebbene mi domando dobbiamo ancora contrapporre socialdemocrazia e ulivismo
O fare piuttosto invece dell'Ulivo la placenta il liquido amniotico dentro il quale attraverso un'esperienza reale si costruisce il nuovo soggetto riformista
Nel senso che il nuovo soggetto riformista non lo si costruisce a tavolino ma attraverso un'elaborazione di mass
Attraverso una contaminazione reale
E qui mai sappiamo che nell'Ulivo ci sono diverse sfumature
Lo ricordava anche Morando adesso
Io sicuramente mi colloco da tempo su una posizione più a sinistra di quella dimora
Nell'Ulivo ci sono diverse
Non è molto difficile cioè
Chi sono diverse sfumature
Però aveva voglio portare a riflettere su un punto
E tutti abbiamo sperimentato
Che è l'altro punto che ci deve fare superare la cura me la cura geografia delle posizioni
Io direi che si è più a destra che a sinistra sui temi e sui problemi
Ci sono questioni
Sui quali la tradizione riformista
Cattolica si è presentata a volte molto più a sinistra dei comunisti
Altre prove quale piace Elisa sono state le tradizioni laiche risorgimentale è proprio qui che è necessario quindi uscire dalle vecchie posizioni schema
Per questo e concludo
Anche io sono d'accordo che nel documento è stato fatto un passo importante quando si parla di unità e rafforzamento dell'Ulivo
Come condizione essenziale per uscire
Dalla crisi quando si dice che bisogna parlare con una sola voce
Come valore strategico e anche come riflessione critica sugli errori compiuti
Essere ulivisti non vuol dire fare il moderni
Contro la centralità del lavoro essere di sinistra non vuol dire essere conservatori
Ebbene su queste due negazioni e su una programma penalmente innovativo
Si basa la sinistra di cui abbiamo bisogno e la speranza di poter ancora insistere sia pure in modo diverso
E possibilmente la speranza il portiere ritornare a vincere io ho concluso e voglio dire proprio fuori anche da ogni traccia
Che io ritengo che i fatti di Genova l'ho voluto trattare in questo modo appassionato
Perché credo che tutti noi dobbiamo renderci conto sono stati per ciò che riguarda la nostra parte
Una testimonianza
Di un pauroso vuoto e direzione
Di cui dobbiamo preoccuparci
Tanto più di fronte alle insidie che vengono da parte
Per iniziative dell'alterigia del modo di essere del Governo
Proprio per questo noi abbiamo il compito e il dovere
Di parlare non solo alle proprie la tesi per
Badate che quello che è avvenuto al Pcf può avvenire anche per un partito socialdemocratico sociali
Cioè un partito in cui la classe dirigente in un gruppo sempre più ristretto diventa sempre più forte ma sempre più lontana dal resto del Paese
E badate oboe perché io mi sono fatto fuori anche quando ritengo Congo orgoglio nel novantaquattro in realtà non avevamo perso
Ritengo che voi ciascuno di voi al dovere di fare sentire al Paese
Che col prossimo congresso c'è una verità nuova è una novità essenziale reale
Se non avrete questo coraggio personale morale non mi sorgerebbe e non risorgere grazie
Allora e il professor Luigi Marinucci e poi l'onorevole Fabio Mussi
Ma compagni questa è la prima
Gli Unione per così dire
Occupare congressuale dei DS la cui partecipo
Finito
Spero che non sia l'ultima
E vorrei quindi anzitutto dire
Senza diplomazia
Anche perché io non ho bisogno proprio di essere diplomatico
Il motivo per cui
Sono qui
Beh intanto potrei cavarmela dicendo che sono qui perché ha solo un amico della CGIL
Credo che ci sia un punto più profondo
Vedete io penso che il problema di oggi
Non sia le parole che si dicono
Perché di parole se ne dicono tante
E qualche volta sono anche parole mutevoli
Il problema
Non sto
Credo che sia quello della credibilità delle parole
E di chi le pronuncia
Perché non abbiamo bisogno di ulteriori varianti tattiche
Perché il tatticismo posta a volte ad esiti tragitti fanatici selon grotteschi
Come abbiamo visto negli scorsi giorni
Credo che abbiamo bisogno di un saldo e credibile ancoraggio strategico
Quindi io
Voglio dire che ritengo
La iniziativa di oggi
Non soltanto legittima
Ma anche utile e necessaria
Ho visto nei giorni scorsi
Richiamare
Un parallelo
Con il Partito laburista che io ho trovato in proprio
Capitato perché
La CGIL sindacato italiano
Non è esattamente le Trade Union inglesi degli anni ottanta
E cioè le unions dentro oltre shop degli scioperi selvaggi nel settore pubblico dell'inverno dello scontento
Quindi credo che se essi richiama il partito laburista inglese
Si debba semmai chiamalo da un altro punto di vista
Perché quel partito non a caso
E nato come delegazione parlamentare delle Trade Unions
Sono le tre juniores che hanno costituito quel partito questo cosa significa significa che
Nella fase del bipolarismo dell'alternanza
Va ripensato un vecchio modo di intendere l'autonomia del sindacato
Certo il sindacato ha la sua missione è un suo compito e quindi deve sempre stare restare come dire autonomo dalle maggioranze e dai governi in carica
Però
In questa fase il sindacato non può essere indifferente alla politica
E a ciò che succede nei partiti a partire da ciò che succede nel maggiore partito della sinistra
Quindi ho sentito che condiviso
Da altri dai due interventi che mi hanno preceduto
Il punto di ragionamento parte deve partire da quell'affermazione che nel documento che oggi è stato presentato
Quando si dice che la sinistra in Italia è al suo minimo storico
Non credo che si voglia dire soltanto che la sinistra il con lei centro sinistra ha subito una bruciante sconfitta soprattutto a fronte del tipo di antagonista che aveva di fronte
E non credo che ci voglia dire soltanto che la sinistra è al minimo dei suoi consensi elettorali
Penso che ci sia qualcosa di più e quindi da qui diciamo la verità dell'allarme è una sinistra che rischia di perdere il senso disse
Io sono un ulivista
Ma sinceramente non credo
Che oggi l'Ulivo il centro sinistra
Abbia bisogno
Diciamo di elaborare ulteriori sofismi
Non sulle modalità della sua costruzione
Io penso che senza una sinistra forte autorevole credibile
Non c'è più una coalizione forte di centro sinistra
Quella cosa diventa altra cosa
Una specie di mamma
Allora la necessità di individuati alcuni punti chiave di un riorientamento di tipo strategico
Perché è chiaro che poi le strategie si adattano alle situazioni storiche
Però le strategie devono essere fondati su chiari capisaldi
Altrimenti non si parla di un positivo apporto fa tattica e strategia si parla di smaltimento del senso strategico
E allora se mi consentite pochissime battute su quelle che a me appaiono le tre questioni di fondo
Su cui ci dobbiamo interrogare
Su cui si deve svolgere il dibattito congressuale al di là delle magliette che ci si mette in questo periodo
Intanto una idea della rappresentanza e della politica
Sono passati ai dieci anni
Dal primo referendum maggioritario referendum sulla preferenza unica
Bene vogliamo fare un bilancio di questi dieci anni
Il riformismo istituzionale
Noi siamo tra quelli molti di noi sono tra quelli che si sono battuti poster il passaggio dal proporzionale al maggioritario
Ma arrivati a questo punto
Vogliamo dire chiaramente che cosa si deve sostituire a un sistema maggioritario spurio
Che non è né carne né pesce che somma i vizi dell'uninominale i vizi del Po posizionale
Vogliamo dire se la nostra proposta è quella di arrivare ad un maggioritario compiuto alla francese
Oppure se la nostra proposta è un'altra quella di introdurre un po'Bozzolane con clausola di sbarramento questa cosa dobbiamo dirla perché stordire opzioni non sono indifferenti si veda o no a un lo ha posto a un'idea di rapporto tra rappresentanza e governo
Secondo punto un'idea di Stato
Ma io credo che sia sotto i nostri occhi
Il fatto che siamo se il cosiddetto federalismo di cui si parla
Non ha un impianto solido
Fondato su con Genti procedure dico determinazione
Non è che passiamo un assetto istituzionale più efficiente
Andiamo verso una specie di balcanizzazione del Paese
Cioè non l'idea di appunto governare e amministrare meglio ma idea assurda
Di differenziare i diritti
Differenziati gli ordinamenti ogni regione al suo sistema scolastico ogni regione sul sistema sanitario persino il suo diritto del lavoro
Io credo che il privato ha lanciato un allarme
Anche in relazione ad alcuni passaggi
Del testo costituzionale votato dal centro sinistra
Io capisco le ragioni politiche di quella scelta
Ma prima di fare un atto irreversibile
Quando si parla di modifiche costituzionali
Andiamo a fondo
E vediamo il rischio che i limiti di quella proposta si innesti no quell'altro disegno
Che si chiama devolution
Ma è semplicemente una via territoriale ha un neo liberismo selvaggio
Ultimo punto il lavoro
Un'idea di lavoro
Ora lo sappiamo anche noi che il lavoro non è più quello dell'Ottocento
Il rapporto di lavoro subordinato classico
Che i lavori sono molteplici
Che il paradigma del lavoro salariato di massa è indebolito ma vogliamo dire due o tre cose chiare sul lavoro in generale
Primo punto esiste o non esiste
In Italia oggi
Il tema Julia ridefinizione dei rapporti tra salari e può fitti
Al di là del del dettaglio dei dettagli della vicenda
Io leggo così la rilevanza politica del contratto dei metalmeccanici
Secondo punto la flessibilità
è evidente che le vecchie normative non possono più essere difese
Perché era un appunto pensate rispetta un altro tipo di rapporto di lavoro di di sistemi di lavoro
Ma sulla flessibilità vogliamo dire che noi pensiamo che la flessibilità sia uno strumento e non un valore
Non un obiettivo
Che l'obiettivo resta pur sempre la sicurezza la la possibilità di consolare i tempi dei lavori all'interno
Sì presto anche qui al di là dei dettagli
Vedo il tema del modo in cui è stata recepita dal governo in carica la direttiva comunitaria sui contratti a termine
Ultima questione
Parliamo di nuovi lavoratori
E quindi parliamo anzitutto di lavoratore cittadini
Allora come non vedere
Per una serie di pubbliche
E stanno venendo fortemente al pettine proprio ora con il centrodestra al governo
Sono anche determinati dalla nostra incapacità di aver introdotto regole semplici ma chiare sulla rappresentanza sindacale
Senza regole sulla rappresentanza sindacale non c'è democrazia
Le relazioni di lavoro
Questi sono solo alcuni esempi e mi fermo qui
Non credo che questi esempi
Allude hanno in tema di politiche del lavoro a un pensiero di tipo conservatore
Allora la parola Fabio Mussi e può essere preparato eroga ranghi
Stile sobrio della introduzione di Epifani come suo costume
Ma mi pare idee valutazioni quesiti molto pesanti
Siamo tutti interrogati da dalle cose che qui sono state dette
E credo che dobbiamo cercare
Delle risposte
Epifani naturalmente non solo lui
Questi settimane in questi mesi al partito dalla grande
Grandissimo allarme per la situazione della sinistra italiana dal perché si è perso
Dalla crisi della sinistra da una crisi dei DS che già nella prima direzione del nostro partito Bassolino dissenso ma abbia guardare in faccia mi pare che ci stiamo tutti un po'provato
Una crisi non dell'ultima ora
Il declino in corso da
Qualche tempo
Ora siamo ad un passaggio che va un po'al di là data dall'intravedere i rischi di declino ieri Piero Fassino ha detto o si cambia o si muore
Una frase così vuol dire che sul piano inclinato
Siamo scesi molto in basso
Sono difficoltà di rapporti con la Società italiana di politiche di cultura politica
E anche di un'idea di partito un partito visto un po'troppo presso i gruppi dirigenti come corvée abile Hummer sì
Nelle varie fasi utilizzabile a seconda delle convenienze
Siamo qui in un convegno della CGIL
Non credo che stiamo nessuno di noi a cercare il Santo Graal non mi pare che la CGIL abbia particolari
Poteri salvifici ieri Cassady ha detto Cofferati non è Kinnock
E perché l'una un lord inglese e l'altro
Da poco tempo legionario francese
Iscritto fortunatamente ai DS tanto più apprezzabile in quanto il fatto è facoltativo
E purtroppo c'è un numero crescente di uomini e di donne di giovane di ragazzi che non hanno usufruito di questa facoltà lo abbiamo perso forza
E soprattutto non hanno usufruito della Facoltà di votarci circa due milioni di voti solo dal novantasei al due mila uno
E noi dobbiamo fare un congresso dal punto di vista di chi ci aderisce ci vota
E anche se mi consentite tentando di interpretare il punto di vista di chi ha smesso di votarci
E di aderire al nostro partito
Io vorrei dire un paio di cose anche sul sindacato perché il sindacato la CGIL in particolare
è stato uno dei fondamentali soggetti protagonisti
Del miracolo di risanamento della finanza pubblica
Ed è la politica che ci ha consentito di portare all'ira nell'euro bisognerà agganciata all'Europa
Abbiamo governato un passaggio da brivido della storia italiana
Grazie anche e soprattutto dalla scelta
Della politica di concertazione e di coesione sociale che è stata fatta innanzitutto dal sindacato
Ricordo i patti del novantadue novantatré i successivi accordi con i governi di centrosinistra
Che hanno portato il sindacato ad adottare politica dei redditi
Scelte di moderazione salariale e anche una deliberata scelta di contenimento del conflitto
Conflitto che avremmo potuto essere estremo in quella situazione
Si sono potute compiere scelte importanti
Quelle di un certo elevato grado di flessibilità in entrata
Pacchetto Treu
Che molto ha dato in termini di un'occupazione non sono precari
E soprattutto quella com'è stata definita in Paesi anglosassoni dove si abituati a guardare ai numeri
Quella drammatica Reforma quella riforma drammatica che è stata la riforma delle pensioni
Non c'è chi non vede una difficoltà un difetto del sindacato nel rappresentare l'insieme del mondo del lavoro
Ma credo che la rappresentazione del sindacato come un soggetto conservatore
Da parte soprattutto della sinistra di governo sia stato in determinati momenti un atto politicamente infondate autolesionista
E sono stati compiuti degli errori perché se non si va alla ricerca anche degli errori certe cose non si spiegano bisogna sapere perché
Errori non non so a un certo punto il rilancio non della verifica dell'aggiustamento arriva una pensionistica ma dell'annuncio di una nuova riforma delle pensioni come se non fosse stata realizzata o persino l'apertura all'ipotesi
Di una sospensione abrogazione cambiamento queste due diritti ai lavoratori articolo diciotto flessibilità riusciti tutto questo accompagnato da una complessa nuova dottrina del conflitto commesse padri figli protetti e non protetti
Ne ho lavoratori lavoratori tradizionali
Una divisione che secondo me solo in modo oggi general generico
è in grado di descrivere la complessità della società in cui viviamo
E siamo arrivati in fondo ad una legislatura in cui abbiamo fatto scelte fondamentali io difendo i risultati difendo avendo combattuto in Parlamento perché il governo anzi purtroppo i governi
E le successive successive variabili maggioranze che siamo stati costretti a cercare per sostenerli le scelte fondamentali che abbiamo fatto ma vedo che il riformismo
A un certo punto ha trovato un suo limite
Era un limite di divisioni interne a quella maggioranza accerto anche ed era un limite di divisione dei soggetti sociali e di relazioni con loro ma a un certo punto il motore ha cominciato a perdere colpi
Non c'è una colpa
C'è una difficoltà di una situazione politica che ha trovato i suoi limiti
Siamo arrivati quasi imponga legge dei lavoratori atipici siamo qua arrivati quasi in fondo alla legge sulle rappresentanze siamo arrivati quasi in fondo
Alla legge sugli ordini professionali e siamo arrivati quasi in fondo a reggere sul diritto societario
Ripescata con
Intenzioni piuttosto aggressive David
Pollo
Siamo arrivati questo c'entra solo marginalmente che una nostra discussione
Quasi in fondo al mille centotrentotto la questione della regolazione del sistema televisivo siamo arrivati quasi in fondo ad una ripresa in termini più seri della legge sul conflitto di interessi
Rispetto al testo che evapora siamo arrivati ma lì si è visto che a un certo punto ha questa spinta si è fermata abbiamo trovato un limite forte
Io credo che
Certi cedimenti sul principio sul principi liberali fondamentali
Certi elementi non corretti d'in giustizia distributiva ci parlano di questa difficoltà che a un certo punto abbiamo incontrato e che si è vista anche nel risultato elettorale e nel voto
Seconda questione sul sindacato e quella che ho sentito dire paio di volte da Cofferati e che credo alla quale dovremmo assolutamente non sottrarci perché la questione di prima primo ordine sotto il profilo politico
Che cos'è il sindacato come si colloca qual è il suo profilo la sua funzione
In un regime non più proporzionale regime del bipolarismo
Come dobbiamo ripensare i termini dell'unità di del sindacato della funzione del sindacato
In un mutato regime politico anche se è una mutazione un po'fai da te più indotta da comportamenti degli elettori che da la possibilità che purtroppo non abbiamo avuto di organiche scudo la parte sul federalismo riforme del sistema politico istituzionale
Come si ripensa
La sinistra come campo di forze
Nel quale i partiti politici movimenti le culture
I grandi soggetti le associazioni il sindacato costruiscono un sistema nuovo di relazione
Io credo che senza una relazione forte
Tra i partiti e il maggior partito della sinistra in questo mondo
Aumenta lo sradicamento sociale della sinistra politica una relazione forte oggi è un motore non è un freno
Documento sul lavoro è condivisibile altre cose sono uscite documento di Luigi Berlinguer Andrea Ranieri Bruno Trentin
Parlando del lavoro non ci serve né semplicemente la sociologia descrittiva
Nel semplicemente la storia nel senso che non si può certo temere la testa nell'Ottocento e immaginare che le fratture le contraddizioni che attraversano questa società abbiano
A che fare con la struttura di una società che non c'è più
Allora bisogna ripensare dove sono i nove punti cardinali come affrontiamo non basta la Sociologia non basta la memoria storica anche sebbene non amputare la mai
E vedo un complesso di concetti che ci parlano del valore sociale del lavoro
Che ci parlano o riaffacciano un tema spesso dimenticato della liberazione del lavoro
è una sofferenza parlare con migliaia di lavoratori anno dopo anno il sentire che è più facile che essi tavolino il discorso sulla pensione cioè sul momento del distacco dal lavoro
Piuttosto che il discorso sul loro lavoro sulla sua qualità
E sulla sua liberazione
Il discorso il campo di discorsi del lavoro che sa del rapporto con il sapere che ci rimanda direttamente ai temi non solo della struttura della Società italiana ma del mondo intero della globalizzazione
Non siamo arrivati piuttosto impreparati
Per quanto
Le azioni del governo
Sulla debito dei Paesi in via di sviluppo da anche certi temi che sono circolati nel congresso di Torino e dopo nel dibattito politico del partito tuttavia siamo arrivati piuttosto impreparato
Globalizzazione fenomeno della civilizzazione umana i dati ci dicono che la globalizzazione riduce la povertà assoluta ha ridotto la povertà assoluta
Ma aumentato la povertà relativa il movimento che sorge con il quale non possiamo avvenire
Una relazione di tipo Nese Monico né paternalistico
Io credo che non avesse torto Keto quando ricordava Luigi Longo mille novecentosessanta
Questo movimento
è uno scarto che dovrebbe interessarci rispetto al modo in cui in Europa si sono visti i primi segni direi rivolta o reazione politica la globalizzazione i piccoli segni sono quelle del neo protezionismo delle piccole tre patrie si chiamano le pene si chiamano Haider ti chiamano Bossi
Ora nasce un movimento che come sempre soprattutto quando è un grande movimento di centinaia di migliaia di giovani
Non solo mostra i suoi limiti di un confine ancora non ben tracciato Conco com'e contro la violenza
Tuttavia un movimento che contiene un un'alta temperatura di valori politici etici e culturali che avverte come insopportabili le diseguaglianze l'aprirsi della forbice e comincia a pensare al mondo come l'espressione non ricordo se per primo è stato Dahrendorf
Al mondo come una terra Pattaya
E tenta da par suo da movimento neonato di ricollegare le questioni del lavoro della libertà dell'uguaglianza dell'ambiente
Un partito politico non si butta semplicemente a cavallo
E ha bisogno un partito che non può rinunciare la sua prospettiva fondamentale di governo di avere un un correndo molto ben costruito di preposte proposte concrete
Per il governo italiano per l'Unione Europea pere le grandi istituzioni internazionali
Ma una relazione con questo insieme di idee connesse di uomini e di donne di ragazzi e di ragazze che si muovono credo che sia oggi essenziale
Anche se Sivori collocare il grande discorso dei lavoro della solidarietà sociale
Delle politiche dell'UE fare delle politiche di un Paese verso gli altri
Nella direzione che qui è stata affacciata nella introduzione
Per poter fare parte o tutte di queste azioni certo bisogna aver chiaro il tipo di opposizione da condurre da condurre ora e nel tempo che ci aspetterà
Certe previsioni non si sono avverate dico purtroppo non si sono avverate
Temo che non avremo di fronte da parte di questo governo costituito né prudenze democristiane
Né troppe occasioni di dialogo quello che si vede tanto si è visto a Genova
Ed è la corsa a chi ha
Prontamente denunciato ieri D'Alema in Parlamento
Di comportamenti assai allarmanti
Ma si vede una volontà di attacco diretto all'opposizione quella sociale e quella politica
Per spezzare la schiena
Si vede chiaro un attacco al welfare con una politica chi aumenterà
Diseguaglianze privilegi
E si vede anche qui una cattiva discontinuità
Con una politica internazionale dei nostri governi che hanno molto portato l'Italia nel quadro di una prospettiva europea dei diritti del cittadino europeo e della Costituzione europea
La decisione di Boucher all'ipotesi di scudo spaziale
Di di di Berlusconi all'ipotesi di scudo spaziale di Bush
è al tempo stesso un atto di politica gli estera che si smarca dall'Europa
E anche un atto di politiche economiche e di uso delle tecnologie perché quella scelta vuol dire che nei prossimi dieci o vent'anni il grosso delle risorse planetarie saranno dedicate al Ria
Io credo che dobbiamo aver chiaro che abbiamo una destra governa che deve essere combattuta
E per essere combattuta c'è bisogno
Di un forte spirito di coalizione di un forte un limbo
Che è giusto non entri in un secondo letargo dopo esserci entrato all'inizio della scorsa legislatura e che trovi subito gli strumenti della sua organizzazione unitaria e della sua capacità di combattimento
Abbiamo bisogno di una sinistra forte più forte
Con un Progetto riformistico più visibile il radicale e più armato di valori
E di idee fondamentali perché senza una sinistra forte dell'Ulivo certamente perde la sua vocazione maggioritaria
Questi mi sembrano temi per questa nostra discussione
Per un congresso verso il quale si vanno definendo le posizioni
Le mozioni non sono ancora presentate
A dieci anni dalla svolta abbiamo un appuntamento decisivo
Abbiamo attraversato la tempesta dell'ottantanove allora una parte del PC seminando
Ma restò insieme
La parte fondamentale maggioritaria
Restarono insieme anche compagni e compagne divisi su uscente non di poco conto
Questa battaglia credo che debba essere restare di questo dibattito col questo
Questo dialogo anche questa battaglia politica debba essere condotta con la forza e la decisione necessaria
Ma anche io mi raccomando con il garbo necessario
Perché se una parte grande o piccola che sia dice io sono il tutto
Non usa solo una figura retorica una metonimia
Perché usa una metonimia chi ha pessimi precedenti storici
In un partito
Tutte le parti
Poi naturalmente contano i consensi e i voti e poi i processi di formazione dei gruppi dirigenti in un partito tutte le parti non solo hanno la medesima
Hanno la medesima dignità ma credo debbano lavorare per trovare anche qui il terreno di valori comuni
Che serve a discutere in un partito che voglia darsi una prospettiva di rafforzamento e una prospettiva unitaria
Un partito vive
Se tiene il filo di una memoria collettiva di un comune universo di valori
E poi anche attraverso i dibattiti le divisioni e le battaglie politiche si muove quando c'è una crisi come questa alla ricerca di un'identità di un nuovo programma politico di una svolta di un nuovo progetto
Io penso che la partecipazione dei compagni e delle compagne del sindacato a questa ricerca sia un fatto di grande importanza la forza di cui abbiamo bisogno bisogna andarla a cercare dovunque ci sia effettivamente forza se autentici rapporti con la società italiana
Abbiamo ricevuto anche un messaggio da Luigi Berlinguer siamo buon lavora impegnato all'estero
Caporale Alfiero Grandi
Troppo in terrena Piero Fassino
Un punto di contatto sicuro con Morando nella definizione rompi codione sul resto francamente non molto però su questo d'accordo e quindi non ho nessuna intenzione di venire meno a questo ruolo
L'iniziativa della CGIL perché l'iniziativa dell'Agis io la considero una cosa importante in una certa misura inevitabile
O perché nel nostro partito il tentativo fatto dal novantasei al novantasette di riaprire un dialogo di riportare all'interno del partito le forze del sindacato
è fallito in un congresso che si è svolto all'insegna della critica al sindacato sordo e chiuso
Il tentativo fatto fino al novantanove con la Conferenza dei lavoratori anche suo fallito perché quella conferenza sette Nespoli scritto l'ordine del giorno
Nell'ordine del giorno recitava modificare lo Statuto dei lavoratori
Per le aziende oltre i quindici dipendenti
Di conseguenza noi non a caso abbiamo oggi un modo diverso e non usura Ale dei quadri sindacali dei militanti sindacali di partecipare al congresso del nostro partito
Perché le vie che sono state cercate di riaprire un confronto tra partito e mondo del lavoro sono fallite sono state fatte consapevolmente fallire dai gruppi dirigenti di questo partito
E quindi è inevitabile che oggi si apra in questo modo la discussione
Ha ragione Sergio quando dice cerchiamo di darci una griglia comune su alcuni punti
Certo è molto importante farlo e sarebbe importante ad esempio che partissimo tutti dalla consapevolezza della gravità dell'ora
Ma io non credo francamente che ancora oggi questo sì un punto che ci unisce veramente perché non considero consapevolezza della gravità dell'ora della sinistra ed il futuro di conseguenza come hanno detto molti della coalizione
Difficile immaginare che la coalizione sia più forte se la sinistra è debole o sparisce
Come fare ad avere questo risultato senza una riflessione a fondo in grado di mettere al nudo in luce i problemi che dobbiamo affrontare
è vero o no che immediatamente dopo la sconfitta il tentativo palese è stato chiudere la discussione cercare di non farla e oggi ancora questo tentativo non è sventato
Non sarebbe così se ognuno avesse il coraggio delle sue opinioni
Continuasse coerentemente a sostenere le tesi che ha sostenuto e oggi confrontasse limpidamente le sue opinioni c'è in sostanza un tentativo palese di captare opinioni benevolente
Io credo che questo non lo possiamo fare per cui Sergio ha ragione quando in bocca un punto di sintesi ma dobbiamo fare il confronto fino in fondo
E il confronto fino in fondo anche se non sono sicuro che sia il migliore dei mondi possibili è fatto di mozioni che si confrontano limpidamente e che chiedono di scegliere
E scegliere anzitutto partendo dal giudizio sulla sconfitta
Una sconfitta grave perché non siamo riusciti a mettere insieme allo schieramento mentre il Cavaliere non lo nascondeva che ci provava in ogni modo è riuscito ad averlo e per i meccanismi elettorali ricordati da Marie UCI
è riuscito ad avere una maggioranza parlamentare che sotto lo scarpone mette ogni tentativo dell'opposizione di andare in un'altra direzione
Ma non c'è solo un errore tattico l'errore tattico di una forte di uno schieramento che ha saputo aprire il dialogo con Cossiga nel novantotto quando Cossiga era dall'altra parte
Ma non si è posto con la stessa forza il problema del dialogo con Rifondazione con Di Pietro e anche con settori di Democrazia europea nel momento in cui chiaramente il centrodestra si poneva come schieramento alternativo
Ma nemmeno alla riflessione sulle ragioni per cui dentro il centro sinistra si è cominciato a perdere pezzi il venire meno del coagulo quel coagulo che nella prima fase è stato il risanamento
Risanamento che una parte importante dei gruppi dominanti ha affidato alla sinistra alla quale ha dato il benservito un minuto dopo che aveva realizzato i risultati
Agnelli adesso fatti o tanti altri
Una parte importante delle classi dominanti di questo Paese ha blandito la sinistra
Con l'obiettivo di ottenere dalla sinistra il risanamento per rimettere oggi sul piatto con grande decisione le sue alternative
E avviando con Berlusconi la costruzione di un blocco sociale dominante
In un Paese che non si è spostato a destra ma potrebbe vedere il consolidarsi di un gruppo sociale dominante attorno al Governo di centrodestra e le scelte sono chiarissime
Sono scelte in equivoche colpire le cooperative oppure le vicende del tempo determinato oppure le scelte sulle successione anche quelle parlo di classe
è uno schieramento in forme contraddittorio per a uno schieramento che ha una forte soprattutto a i numeri in Parlamento
La sinistra e centrosinistra o capiscono che devono recuperare gli errori ora riaprire il dialogo con tutte le forze
Possibile che nemmeno sulla Tobin tax
Su cui siamo d'accordo tutti stranamente oggi riusciamo a capire che dobbiamo fare un tavolo di tutte le forze politiche di opposizione insieme a quel movimento di Genova sento Quique che molti si interrogano su come possiamo aprire un dialogo ma vi rendete conto che Fulvia Bandoli ha tenuto il mestolo del rapporto sull'ambiente e altri per non citarmi
Hanno tenuto il rapporto sulla Tobin tax quando la maggioranza non ne voleva nemmeno sentire parlare
Ci sono gli argomenti certo che il sesso dobbiamo affrontare questi problemi serve avere dobbiamo affrontare ma affrontare vuole dire avere la svolta politica che è necessaria
A vere cioè un'altra chiave di lettura dei processi e dei percorsi che abbiamo di fronte creare le condizioni perché le cose siano affrontate così
Come devono essere affrontate perché noi non possiamo vivere di uno stato di vedovanza dell'avere perso la condizione di governo del paese versando semplicemente che gli italiani non ci hanno capito certo non ci hanno capito per poco perché la differenza e mezzo milione di voti ma c'è mezzo milione di voti
E soprattutto abbiamo col terzo consensi negli strati fondamentali a partire dal lavoro lavori vecchi e nuovi precari e non precari ma tutti i lavori perché chi ha fatto campagna elettorale li ha sentiti ha sentito i vecchi lavoratori che si sentono abbandonati ha sentito i nuovi lavoratori che si sono chiesti
Perché la compagnia pilone abbia fatto come notte in Parlamento come sottosegretario delegato senza riuscire mai a vedere il provvedimento sui contratti di collaborazione diventare provvedimento di leggi approvate o la legge sulle RSU
Abbiamo no ragioni sulle quali fare una necessaria autocritica
Per introdurre i necessari elementi di novità per dare la necessaria svolta di linea a questo partito e a questa coalizione
Li abbiamo o no o pensiamo di cavarcela con numerosi linea ex per asciugarsi le lacrime del giudizio sbagliato che gli elettori hanno dato Dinoi c'è o no un elemento di novità
Io dobbiamo introdurre in questa direzione e facciamolo presto lo voglio dire perché se non riusciremo ad affrontare queste questioni
Con la necessaria decisione noi faremo errori molto gravi e qui giacché l'ho detto all'inizio
In fondo io un intervento l'ho fatto fondamentalmente per le cose che in realtà sto per dire ore
Penso che dobbiamo anche scendere dall'Olimpo dei ragionamenti generali per andare al concreto dei percorsi noi oggi non abbiamo ancora le idee chiare sull'opposizione che stiamo facendo
E questo è molto importante per la CGIL per il sindacato perché il blocco sociale è fatto anzitutto per la sinistra il centro sinistra di riprendere e di ricollocare radici del mondo del lavoro di essere una sponda forte
E allora vediamo come stiamo affrontando il dibattito d'esempio per ciò che riguarda il DPEF
Io sono sinceramente preoccupato
Perché la bozza di documento di risoluzione che dovrebbe essere il noi e voi del centrosinistra rispetto al centrodestra è un documento del tutto insoddisfacente per essere molto può non c'è ad esempio una sponda al problema dei rinnovi contrattuali della tutela del potere di acquisto e di conseguenza dell'inflazione programmata
Si parla dell'uno e sette per cento
Quello che vuole Confindustria la Confindustria che ha voluto Berlusconi e oggi sorregge Berlusconi è chiaramente presenta il conto in questa direzione
Il centro sinistra
Ora o no sul DPEF il problema di riconsiderare l'inflazione programmata e della tutela reale del potere d'acquisto queste la sponda politica che dobbiamo dare alla CGIL e al movimento sindacale
Oppure vi leggo un passo
Della bozza di risoluzione
Che si propone per ciò che riguarda il nostro punto di vista sul DPEF io considero terribile nei suoi criteri politici
Il governo si impegna a trasformare le prestazioni sociali in crediti d'imposta rimborsabili
Questo significa che abbiamo sbagliato la legge sull'assistenza che abbiamo sbagliato l'impostazione di un nuovo welfare vuol dire ridurre tutto a moneta tutto a bonus e in definitiva permettetemi subalternità al centrodestra
è questa l'abolizione che noi porteremo in Parlamento per ciò che riguarda la nostra idea di DPEF che avremmo voluto fare se noi avessimo avuto posizioni di governo oppure vogliamo metterò no una frase sul tempo determinato
Su quell'accordo che oggi cerca di mettere nell'angolo alla CGIL il tempo determinato e grave prima ancora per ciò che dice perché vuole mettere nell'angolo al Tpl è chiaro che c'è un accordo separato
E chiaro qual è l'obiettivo noi pensiamo di potere consentire che la forza sociale più importante riferimento della sinistra del centrosinistra
Possa prendere un colpo su questa questione o pensiamo di farne una questione dirimente sia sul pacchetto dei cento giorni
Sia sulla questione
Anche del Di Pietro
E allora vedete la discussione che stiamo facendo fuori dalle parole innovazione flessibilità e globalizzazione
Non si tratta semplicemente di addolcire di creare delle reti di protezione per impedire che chi cade si faccia male no
La sinistra e centrosinistra debbono correggere l'esperienza di questi anni e introdurre una chiave di lettura da un altro punto di vista della globalizzazione troveremo i giovani dell'innovazione troveremo i lavoratori e le imprese
Oppure anche dei problemi della flessibilità un'altra chiave di lettura alla nostra la nostra griglia di valori la nostra griglia politica la nostra griglia di lettura di questi problemi
Allora non sarà una visione subalterna e avremo anche il retroterra culturale politico per fare un'autentica opposizione ad un centrodestra
Verso il quale ci sono state delle oscillazioni a Genova non ci hanno capito i giovani come facevano a capire le reciproche astensione
è una cosa molto difficile da capire come faceva la capire che nella preparazione del G otto non erano stati introdotti elementi forti di critica della lettura dei processi di globalizzazione di povertà
Di fame e di altro certo che abbiamo fatto cose buone ci mancherebbe altro
In questi anni abbiamo governato abbiamo fatto cose importanti ma non dimentichiamo che accanto a questo ci sono errori difetti e correzione che dobbiamo portare e poiché è questo il nodo del congresso di questo partito
Io mi auguro che i compagni della CGIL i militanti della CGIL rientrando anche in tanti casi questo è necessario contribuiscono ad una svolta politica in questo partito
Tanta che Piero Fassino si accomoda noi andremmo decisa di andare avanti ad oltranza abbiamo ancora diversi interventi chiedo se qualcuna intende intervenire dei farcelo sapere
è prassi nei dieci minuti e confessa
Va bene io cerco di essere sì ringrazia i compagni CGIL sarò sintetico perché mi pare anche che
è un'occasione di discussione ma credo che non sia Giusto oltre un certo segno che la discussione sia come dire una discussione sequestrata dei dirigenti del partito
Vale dobbiamo discutere insieme
Ma io penso che il contributo che i compagni a CGIL hanno dato con questo documento sia
Significativo
E io credo che questo documento voglio partire di qui ha già sortito un effetto io considero molto positivo
Di sollecitare tutto il dibattito nostro
A misurarsi con maggiore forza e maggiore determinazione ad applicarsi con maggiore attenzione ai temi appunto
Che sono evocati nel documento a partire dalle questioni del lavoro e della cittadinanza della
è già un risultato credo che il che io non so quante mozioni ci saranno ma credo che tutte le mozioni del dichiarante a questi temi un'attenzione forte e questo è un risultato della sollecitazione che la CGIL fa
Credo anche che in questa occasione noi stiamo riacquisì avendo una interlocuzione tra il gruppo dirigente del partito
E i compagni del sindacato che in questi anni si è smarrito
E noi abbiamo avuto una discussione in queste settimane che è partita in modo difficile ma mano che procede si scioglie
Perché abbiamo pagato una reciproca estraneità
Sono stati e rari
Episodici momenti di effettivo confronto discussione tra di noi sulle scelte che sembravano facendo
E credo che senza naturalmente
Dover tornare a formule organizzative passate che abbiamo superato noi abbiamo bisogno di mantenere una forte interlocuzione
Perché se guardo all'Europa che è il riferimento per tutti noi della nostra ricerca
Vedo che non c'è Paese nel quale la strategia riformista abbia una significativa forza senza un forte rapporto tra la rappresentanza politica e la rappresentanza sociale della sinistra
Però mentre un rapporto dialettico di autonomia
Credo che
Sarebbe del tutto antistorico
Resuscitare forme di collateralismo che sono storicamente datate che nessuno vuole
Credo che un forte rapporto non deve significare la riduzione di autonomia di nessuno anzi la forza del rapporto Starr è la forza dell'autonomia
E abbiamo bisogno insieme di costruire
I contenuti di una strategia riformista insieme perché comuni sono i problemi e comuni sono i testi
E lo sforzo che credo che dobbiamo fare è appunto quello di una riflessione che individui quali sono gli assi forte di una strategia riformista a cui poi ciascuno nelle funzioni dei ruoli cui è chiamato sia
Seconda considerazione
Tale scusate ancora su questa devastazione io considero l'ho detto in altra sede come voglio dire perché ci ci credo
Considero che ne abbiamo un'opportunità oltre ulteriore per le prossime settimane tra sei mesi e della quasi contento sta contestualità è quasi contemporaneità dei due percorsi congressuale che io trovo una opportunità molto significativa che dobbiamo utilizzare bene per ulteriormente rafforzare questa capacità di confronto di interlocuzione di ricerca comune
E naturalmente il contributo dei compagni del sindacato a partire dal contributo di Sergio
Alla riflessione congressuale del partito è un contributo molto importante che
Credo
Ogni dirigente del partito non solo saluta come positivo ma sollecito
Seconda considerazione io penso che dobbiamo con umiltà usa una parola che ha usato Antonio Bassolino la violazione di un mese fa anche io condivido
Con umiltà
Condurre questa riflessione perché noi siamo di fronte per un verso a una vittoria della destra che non è quella del novantaquattro a elementi di solidità molto maggiore
Nel novantaquattro Berlusconi era internazionalmente isolato oggi da
Nel novantaquattro Berlusconi non aveva sostanzialmente una classe dirigente oggi a un ceto politico che ha rapporti diffuse
Nel novantaquattro insieme dei mondi sociale a cui Berlusconi maggiormente si riferisce lo guardavano con diffidenza oggi sappiamo bene
Così
Quindi gli elementi di soli vitale la vittoria di Berlusconi sono molto più forti e io credo che noi dobbiamo guardare in faccia il rischio che se gli elementi di quella vittoria si consolidano e possiamo trovarci di fronte a un lungo ciclo di governo neoliberista
E quindi togliere immediatamente dal tavolo quella che è un'illusione che hanno molti nostri compagni militanti che poi si durano poco cioè no il rischio esattamente il contratto
Siamo di fronte a una sconfitta grave della sinistra
Che ci porta a un bivio io ieri ho usato un'espressione come tutte le espressioni diciamo di sintesi sono i i casti che e forti naturalmente ma è così
Quando i metà del Paese sei a meno del dieci per cento quando sei al minimo storico quando tutta la sinistra prende una percentuale che non prende dal mille novecentoventiquattro ci poco fa segna un punto in cui è in discussione anche tua esistenza noi partiamo sempre dall'idea
Che i partiti sono eterni non è così i partiti nascono vivono e possono anche morire e in Italia è già accaduto per altri partiti e anche con una in una temporalità molto rapidamente la crisi la democrazia cristiana non ci ha messo molto no a maturare con gli esiti che abbiamo conosciuto vent'qui noi siamo di fronte a un bivio
In cui dobbiamo affrontare come radicalità le nostre malattie che sono molte
E terzo siamo di fronte soprattutto a cambiamenti intorno a noi tutti quelli che analizziamo ragione Mussi
La nostra discussione a questo punto diamo per scontata come dire alla descrizione dei cambiamenti che una riunione di gruppo dirigente come questa sono più che oggi però cambiamenti a ciascuno dei quali di fronte a ciascuno dei quali nessuno a a priori la risposta
Perché sono messe in discussione le fondamentali variabili su cui abbiamo costruito partito e sindacato sinistra nel suo insieme le sue fortune
No so cambiate le variabili fondamentali
La storia del sindacato in tutti i Paesi industrializzati europei del Novecento è una storia che ha una fortissima connessione con la dimensione protezionistica dello sviluppo e ho sappiamo come la dimensione protezionistica sviluppo nel giro di pochi anni è stata travolta scavalcate superata tutti i processi di integrazione europea di globalizzazione Teresa
Quindi non siamo di fronte a un mutamento di variabili di fondo variabili sociali economiche produttive culturali che obbligano
Ciascuno di noi a rimettersi in discussione quindi una discussione nella quale la ricerca la facciamo
Davvero con l'umiltà di chi ricerca davvero
E in cui ci mettiamo tutto in discussione in una ricerca che insieme dobbiamo condurre per ricostruire un sistema
Di variabili entro che ci consentano di capire come fermiamo i nostri valori
Stante che le variabili entro cui le abbiamo fermate per quasi un secolo sono quasi tutte
Diciamo in qualche modo o spiazzate o in via di evoluzione di mutamento
Io penso che questa sia la vera la vera questione anche nella riflessione sull'azione di governo pagate io penso che l'azione la valutazione su cinque anni di governo del resto è una valutazione
Critica coraggiosa
Un un argomento che io ho visto campeggiare nella discussione in queste settimane nostra
Mi pare inventata non c'è nessuno che invoca una continuità
Se non altro perché siamo l'opposizione
Continuità sarebbe curioso
Ma nessuno invoca una continuità di esperienza nel senso che io credo tutti dobbiamo condurre una riflessione attenta su cinque anni di governo
E ci sono molti elementi critici e autocritici che noi dobbiamo essere in grado di individuare con passaggi difficili
E la discussione naturalmente va fatta penso anche che
è una discussione che non deve avere la presunzione di dare delle risposte analitiche e di sintesi troppo rapide
Quando si perde e si perde brutalmente come abbiamo perso noi
La la l'analisi di quella sconfitta è come l'elaborazione di un lutto ai suoi tempi di maturazione culturale politico
Che non significa che ci sono dei tempi biblici significa che non è vero
Che qualsiasi cosa si dice all'indomani o si capisce all'indomani di una sconfitta penso alla riflessione che non abbiamo fatto insieme sulla scala mobile
Siamo arrivati a certe riflessioni critiche autocritiche quel passaggio in alcuni anni nomina alcune settimane
Per fare un esempio
Cioè già avere anche l'onestà intellettuale fa parte di quello militare e sapere che una ricerca una riflessione ha bisogno di procedere procede per approssimazioni successive no
E ti consente di acquisire consolidare poi un'analisi
Un'analisi è una critica sufficientemente fondata è che cinque e che effetto perché fondata effettivamente garantisce una discontinuità
Ora io penso che l'elemento diciamo uno delle questioni fondamentali che spiega molti dei nostri problemi problemi che noi abbiamo avuto nell'azione di governo e che comunque il problema che abbiamo anche di fronte nel momento in cui siamo all'opposizione
è il fatto che si è determinato uno scarto molto
Avevamo proposto l'azione di governo del centrosinistra
E la cultura riformista di cui noi eravamo portatori per un verso e impartisce oggetto politico riformista di cui avevamo bisogno peraltro
Questo a me pare una questione
Mi pare cioè che e quando si dice il Governo e riformismo dall'alto vorrei sgomberare il campo da un equivoco non c'è nessuno che utilizzando l'espressione riformismo dall'alto la traduzione dicendo i cittadini non hanno capito
Se c'è questo equivoco chiediamolo ai cittadini vota i cittadini capiscono benissimo e in ogni caso qui con il voto dei cittadini si fanno i conti non si danno delle pagelle c'è una vecchia cultura giacobina quella che prenderà anche di giudicare come la gente ha votato
La gente ha votato di apprendere conto atto di come ha votato riformista l'altro non significa sia eravamo bravi la gente non ci ha capito esattamente il contrario ci ponevamo una serie di ambizioni riformatrici alcune nel quale le abbiamo anche perseguite perché io penso che cinque anni di governo dell'Italia non sono stati cinque anni di governo di ordinaria amministrazione cioè ci siamo misurati con sfide notevoli
Dell'europa centoventisette mila miliardi di privatizzazioni alle riforme della scuola la riforma della sanità e quante altre cose
Il problema vero è che quella visione riformista ha fatto i conti con una cultura riformista assai meno determinata e forte quindi pollame nostro non dei cittadini
Della sinistra dei soggetti politici grazie
Che hanno avuto una difficoltà a reggere
Quell'ambizione
Sul piano della cultura che esprimevano e quindi di tutte le scelte di carattere politico e programmatico perché non la cultura politica derivano e sul piano del radicamento nel paese del soggetto politico che doveva far vivere deve far vivere una politica nella società
Quindi c'è un elemento autocritico forte di noi stessi nel dire riformismo dall'alto
Che mette in discussione appunto l'idea che quando hai le leve del governo alla solenne del governo siano capaci di determinare una politica riformatrice efficace soprattutto capace di raccogliere il consenso necessario
Quindi io penso che intanto sia questo una questione che noi dobbiamo mettere in al diciamo nella nostra riflessione
E questo è un elemento impone un elemento di rottura di continuità è chiaro che nel momento in cui noi siamo all'opposizione e l'obiettivo del nostro posizione quella di creare le condizioni per tornare a essere maggioranza nel Paese
Porsi questo problema che io ho posto adesso significa una rivisitazione critica forte di un'esperienza di governo e la Novi proposizione anche dall'opposizione di un modo di gestire e di proporre la propria politica diciamo dall'altro pone il problema di come noi affrontiamo le contraddizioni che non sono non siamo riusciti a sciogliere nel momento in cui eravamo al governo
Seconda questione terza considerazione
Io penso che
Il terreno su cui noi dobbiamo ricostruire questa strategia riformista il terreno del cambiamento del mutamento
Che sta di fronte a noi
Sgomberando il campo glielo dico
Una volta per tutte io spero ma credo che non sarà così perché è difficile discutere nonostante la buona volontà di tutti
Da degli argomenti che non che non hanno fondamento
Cioè non c'è nessuno a me io penso questo
Tra di noi
Tra tutti quelli che stanno al partito proprio paesano sindacato che appartenga al questo partito e io penso anche il pigiama alla sinistra
Che pensi che
Quando si usano parole innovazione flessibilità globalizzazione modernità pensa che queste fenomenologie sono nei
Cioè questa roba qui tiriamo la viabilità
Che ogni volta che uno dice innovazione ci sia quello dopo e dice sì ma non è neutra bisogna vedere ciò e così e così ogni Fenomenologia dipende da chi la guida da quali valori la ispira da quali finalità persegue da come la gestisci
Esattamente come l'atomo che serve a curare il cancro a costruire la bomba atomica sempre ATO muore ma le finalità sono evidentemente opposte
Questo tema è un tema tra noi almeno per me Piero Fassino assolutamente scontato è ovvio
E chiederei che la discussione fare un appello per la discussione non riproponga tutte le volte questa questione che è un modo come dire per non discutere Torino
La modernità non è un valore Marita è un campo e il campo della stiva
Il campo della sfida come lo è l'innovazione
Come lo è appunto
La globalizzazione
Rispetto alla quale la sinistra si è politica e sindacale a una critica a un punto di vista critico che non corrisponde con un antagonismo ideologico e pregiudiziale perché si pone esattamente il problema di come tradurre quella criticità in governo
Quindi misurarsi coi cambiamenti significa appunto sapere che il cambiamento assume un connotato nato a seconda dell'azione soggettiva che ci si mette mi pare che sia come dire il fondamento della politica la politica esiste
Come capacità dell'azione soggettiva degli uomini per dare un segno ai processi reali
E quindi da questo punto di vista io penso che misurarsi coi cambiamenti significa avere una strategia per dare quei cambiamenti un segno io condivido totalmente riferimenti di questa natura che ci sono nel documento che conta
Laddove si parla di innovazione là dove si parla di flessibilità cioè e sempre sì sottolinea naturalmente la qualità che questi fenomeni devono aver è giustissimo
Quello che e il discrimine tra l'essere una forte di stati di sinistra piuttosto che vi resta quindi questo quando porre il problema che dobbiamo misurarci in questi cambiamenti o significa assolutamente assumere il cambiamento come come dire neutrale e buono in sé e valido in sé come valore no
Significa stare dentro la fenomenologia siamo in una sede sindacale io mi ricordo del compagno Aventino pace che molti hanno conosciuto
E che è stato mio maestro quando lavora otorino mi disse una volta i primi anni che facevo politica io mi occupavo molti compagni sanno di fabbriche sindacati operai
E mi disse guarda quando in fabbrica c'è un problema
O lo risolve dopo l'esordio padrone numero che non risolve nessuno io me la sono ricordata questa lezione di tipo pace ogni volta che c'è un problema cerco di vedere se posso risolvo io piuttosto che farlo risolvere padano
Mi sembra che questo sia il problema
Detto con le parole semplice che aveva Tino che era un uomo semplice ma erano dirigente che tutti abbiamo conosciuta anche Amato
Questo è la questione come noi siamo capaci di esprimere un'ambizione
E se Monica
Se questa parola non è più come dire vietate per me non lo è
Cioè capacità di esprimere una guida una direzione
Io penso che questo è un terreno su cui lo è tanto più varate perché la sfida lo lo è perché i processi reali sono processi reali dinamici oggi tutti sono caratterizzati da dinamicità e mutamento lo è perché la sfida che il nostro avversario ci pone
Io non sottovaluto penso che non vada sottovalutato come Berlusconi ha aperto il suo discorso alla Camera di insediamento del suo Governo quando ha detto
Che il centro destra si pone l'obiettivo di dare vita a una seconda grande modernizzazione dell'Italia usando quel seconda voleva dire se l'italiano ha un senso una organizzazione che per intensità e forza è pari a quella conosciuta dall'Italia nella ricostruzione postbellica nel boom economico servizio seconda penso che voglia dire questo
No va be ma comunque qua quattro quattro musetto beccato penso quattordici allora
E allora noi come siamo incapaci di su quel terreno di far maturare una sfida che ci faccia noi a essere più credibili nei confronti del Paese
Perché questo è il problema c'erano estremo l'opposizione tutta la vita se non siamo capaci di costruire le condizioni e io non ci voglio stare naturalmente le condizioni
Per riconquistare una maggioranza di consensi dei nostri cittadini
E lo facciamo se noi rispetto a quelli che sono i grandi temi della qualità sociale dello sviluppo siamo capaci di dimostrare di essere una proposta più credibile eccetera
Questo a me sembra un adattamento questo significa anche ritornare a interrogarsi su fino a che punto non siamo stati capaci di rappresentare e interpretare dei valori di fondo per la sinistra
Io trovo stupefacente nome non ci siamo lasciati abbiamo accettato che la parola libertà forse una parola che centrodestra usato
Quando era una parola nostra
E trovo che sia
Questo sì è un io comincio a pensare che se ogni volta che in qualche cittadino ci pone una domanda di libertà non gli rispondiamo solo come le regole alla fine la pratichiamo ancora di più l'idea che sia liberi solo come centro destra
Le regole ci vogliono ma le regole sono uno strumento che la libertà non sono un valore sostitutivo dalla libertà
Penso che abbiamo bisogno di ricoprì riscoprire un valore smarrito che la laicità
Da tutti i punti di vista
Io ho trovato uno dei punti più neri degli ultimi mesi quello che è accaduto una certa mattina a San Macuto
Certamente io ci siamo trovati con una iniziativa promossa da un'organizzazione collaterale del centrodestra non mi sfugge
E anche con carattere di esplicita strumentalizzazione non mi sfugge alla quale vanno partecipato però centinaia di ricercatore scienziati che negli anni avevo firmato tutti gli appelli possibile immaginare per votare a sinistra
è la prima volta da quarantacinque che si è prodotto che licenziati stavano di là e noi stavamo di qua si interroga questo su un grande tema
O no
E qui dentro naturalmente il lavoro cumula proprio un valore fondante di qualsiasi idea di libertà e qualsiasi dubbio sulle questioni che il documento pone l'ho già detto l'ho detto Guglielmo ecco Sergio quando il documento è uscito io penso che questo documento che parte e ruota tutto attorno all'idea del valore sociale del lavoro sia un documento
Non so che dà un contributo come già detto ma che mette in evidenza un punto che credo sia assolutamente irrinunciabile che appunto
L'identità della sinistra è prima di tutto l'identità di chi vuole rappresentare il lavoro il mondo dei lavori il problema ormai l'abbiamo capito tutti ce lo siamo visto in questi anni davanti agli occhi scorre con una rapidità tale è che il mondo dei lavori che noi vogliamo rappresentare quasi mai il signore lo possiamo rappresentare se semplicemente riproponiamo l'esperienza storica che e partito sindacato hanno fatto quando il lavoro a Roma vi è una costatazione abbiamo già fatto e ciascuno di noi ci si applica a tutti i giorni perché io penso che sia il partito del sindacato in questi anni con il mondo dei lavori ha fatto i conti anche innovato notevolmente la propria cultura
Io ho sempre spinto l'idea che viene accreditata ai nostri avversari di una sordità di una più miopia di uno spirito conservatore che non ci ha fatto vedere leggere questi fenomeni non è così terroristi letti abbiamo cercato di gestirle
E tuttavia sappiamo come questo sforzo non lo sforzo compiuto non allo sforzo compiuto intanto perché quell'evoluzione non è data una volta per sempre noi siamo stufi tutti quelli che hanno come dire vengo da una cultura industrialista classica
Hanno una certa nozione di ristrutturazione per lungo periodo stata quella la ristrutturazione come un periodo di grandi sconvolgimenti di una fabbrica di un'azienda di un segmento del ciclo produttivo
Preceduta e seguita da lunghi periodi di stabilità
Non è più così
Ristrutturazione l'abbiamo imparato tutti sulla nostra esperienza un dato permanente della vita di un'impresa di un'azienda no e tu devi fare i conti con un un ciclo produttivo tutte le variabili che sul ciclo ci sono che mutano continuamente costantemente non sono mai acquisita una volta per tutte una grande elemento è una variabile fondamentale noi siamo passati da un pizzico meccanico il passaggio al siccome produttivo meccanico cito votivo informatico ha prima di tutto in questo una variabile nuova cioè passiamo ciclo caratterizzato da forte stabilità staticità a un ciclo produttivo che per topologie che applica rapporto col mercato
Modalità produttive è caratterizzato da un forte grado di flessibilità adattabilità elasticità progressiva costante e continua e quindi con tutto quello che questo comporta in termini gestioni tutte le variabili a partire dall'aria della forza lavoro e quindi è chiaro che qui c'è un nodo spesso che ha
Abbiamo affrontato ma che non è mai affrontato una volta per tutte e questo è il problema culturale secondo me
Con cui forse non abbiamo fatto i conti fino in fondo
Che quando tu hai acquisito una soluzione puoi trovarti nella condizione quindici giorni dopo venti giorni dopo un mese dopo di provarla ridiscutere perché la variabile nuovamente messo in discussione è cambiata
E questo l'elemento di maggiore difficoltà e su cui forse non abbiamo espresso fin qui detto questo è evidente che
Rappresentare al mondo delle ho finito il mondo del lavoro al mondo dei lavori significa appunto essere capaci di ricostruire una scala di diritti una gerarchia di diritti di diritti di formazione molto più che nel passato di diritti
Di rappresentanza di diritti di contrattazione dei diritti sociali
C'è da ricostruire una cittadinanza del lavoro nel momento in cui quella diciamo l'insieme degli strumenti con cui noi abbiamo tutelato il lavoro per lungo periodo era
Molto stato costruito pensato e gestito su una certa tipologia di lavoro che oggi non è più l'unica perché le tipologie si sono molto marcate
E quindi il problema è la qualità sociale del lavoro non solo l'affermazione del valore sociale del lavoro ma che qualità sociale se mettiamo
A me diciamo che il valore il lavoro come il valore sociale tradotto in un linguaggio semplice vuol dire una cosa
Che vuol dire essere di sinistra
Da una frase che non solo dico adesso l'ho sempre detto fanno testo testi scritti
Noi consigliamo il lavoro valore fondante di una società perché continuiamo a essere una forza che pensa che la quantità e oggi diciamo anche sempre di più la qualità di lavoro che una società sa garantire ai suoi cittadini è uno dei parametri sulla base dei quali noi giudichiamo se quella società e libera e giusta questo sì
Che è una ragione per cui una sul sinistro
Questo è secondo me dire il valore fondante
E attorno a questo a costruire un sistema di diritti dell'amore nel lavoro e di cittadinanza che siano capaci di appunto inverare questa che la ragione stessa per cui noi siamo ultime due questioni
Ho già accennato io penso che noi
Dobbiamo come dire essere
Dei custodi se mi è permesso questa parola insieme tutti insieme del valore dell'autonomia sì
In una fase in cui questo valore dell'autonomia e spesso messo in discussione lontano
Sono morti che lo voglio mettere in discussione l'autonomia del sindacato è un punto essenziale diciamo di una
Dialettica sociale culturale
Siamo di un Paese democratico ma è un valore essenziale anche diciamo la stima strategia riforme naturalmente io penso dei compagni ci sia nelle loro tesi del Congresso hanno posto una questione che il partito anche dove
è chiaro che l'evoluzione del sistema politico istituzionale in in una logica sempre più bipolare cambia anche le modalità
Del rapporto tra il le rappresentanze sociali a partire dal sindacato il sistema politico chi governa l'opposizione eccetera
Questa è una questione importante che compare sindacato un posto su cui la riflessione nel partito mi pare sia assolutamente
Ancora
Molto all'inizio se è una sollecitazione nell'attesa ci sia lì su questo punto che io credo in porta interroga nuovamente tutti basta guardare appunto
Al sistema di relazioni di rapporti che al movimento sindacale negli altri Paesi europei dove c'è una logica bipolare per cogliere come qui ci sia un terreno di riflessione di ricerca Nuovo che insieme dobbiamo contro
E infine io credo che noi abbiamo bisogno di
Non considerare passaggi difficili che abbiamo conosciuto in queste settimane penso alle divisioni sindacali sui contratti a termine
Penso la divisione sindacale sul contratto dei metalmeccanici io credo che dobbiamo avere tutti fare tutti uno sforzo per non considerare la manifestazione dell'esaurimento di un processo unità
Sono la dimostrazione di una difficoltà obiettiva
Di problemi politici enormi che si pongono non solo al sindacato anche la rappresentanza politica sempre il lavoro dei lavoratori della sinistra
Penso che noi abbiamo la necessità per Olindo di
Essere quelli che lavorano per ricostruire un tessuto unitario porte perché un tessuto di unità sindacale un pezzo essenziale in Italia e non solo in Italia di una di una strategia riformista ecco io penso che
Intorno a questi temi sia possibile fare un congresso unitario unitario non vuol dire caratterizzato da falsi unanimismo non significa neanche necessariamente che debba venire sul documento solo vedremo quante saranno le mozioni se ce ne saranno più di una
Unitario perché mi pare che intanto si delinea un campo di ricerca comune
Su cui tutti ci applichiamo
Appunto io l'ho detto all'inizio considera importante contenuto a CGIL perché questo determinerà un fattore unitario sostanziale in questo congresso il tema del lavoro in tutti i documenti che si presenteranno
Ai nostri iscritti sarà un tema che avrà un rilievo una centralità forte su questo unitariamente ci potrà essere una riflessione discussioni tutto il partito quindi unitario perché delineano insieme un campo di questioni su cui poi ciascuno dice la sua e organizza anche dire la sua come vuole
Ma un campo di questioni su cui insieme e ci diamo che quelli sono i nodi strategici e su quelli ci applichiamo per costruire
Un confronto che porti poi alle sintesi a conclusione del congresso che
Saranno necessari
Cioè in altri termini io penso che non abbia bisogno di un dibattito vero
Dibattito vero deve essere un dibattito senza infingimenti ed essere un dibattito chiaro in cui ciascuno si assume responsabilità
Penso che per fare tutto questo abbiamo bisogno di non smarrire il fatto che c'è una comune appartenenza
Che c'è una comune impresa in cui siamo impegnati
è che c'è un comune destino
E quindi oscuro credo che le sollecitazioni in questi giorni che sono venute da più parti se ho capito bene sono arrivato in ritardo perché avevo un impegno di carattere istituzionale impedirà di essere
Mi è stato detto che se ho capito bene Sergio Rizzo in questa discussione ha detto si tratta anche qui
Ritrovare unità su principi e valori che ci uniscono al di là con i dialoghi un'articolazione di tipo più poli politico-programmatica io condivido questo fatto
Io penso io penso che noi
Oggi abbiamo fatto maturare una discussione che rende evidente
Appunto
Che siamo parte non solo di una comune storia ma abbiamo una comune appartenenza abbiamo anche un comune futura e questo si può tradurre in un corpo di principi e di valori in cui tutti ci riconosciamo che rappresenta un elemento forte identità per noi
E anche di messaggio forte ai nostri al Paese perché ogni messaggio che vediamo non riguarda solo i nostri riguardante ciò che è fuori di noi
Io condivido questa sollecitazione vediamo come può anche trovare sostanza questa sollecitazione
Penso appunto che
Diciamo
L'avere non solo principi comuni ma recuperare il valore della solidarietà
Come la traduzione di una comune appartenenza dalla consapevolezza di essere coinvolti tutti di un'impresa comune sia essenziale questo può consentire al congresso di essere un congresso in cui ciascuno e anche più vita grazie
Adesso abbiamo la parola Gloria Buffo e poi interverrà Antonio Bassolino
Molto apprezzato
Il contributo che ci è stato offerto oggi noi per anni ci siamo detti
Che la sinistra un campo di forze che non possono ignorare se vicenda
è una sciocchezza che si dica che qualcuno vuole oggi una sinistra Pansini da Calisto Tanzi nella discussione congressuale dei DS
E sarebbe un atto mio per e di sufficienza semplicissimo schivata nella CGIL
Occupatevi di voi dei guai vostri che dei nostri ci occupiamo noi
Si deve vedere ciò che unisce ha detto anche Cofferati sono d'accordo
Personalmente l'ho fatto anche da posizioni diverse
Da chi stava finora nella maggioranza del partito però dico anche dobbiamo farlo nella chiarezza
Se no si che si è perduti lo schema di Torino non è davvero riproponibile
Noi siamo al sedici per cento abbiamo perso le elezioni dopo aver governato ed Espresso le massime cariche di governo
Sapendo in questi anni che il lavoro anzi direi il modello sociale è stata la questione
Decisiva
Forse si potrebbe dire con una slogatura in questi cinque anni abbiamo creato occupazione
Ma abbiamo perso nella società e nel vuoto proprio sulle questioni del lavoro e del modello sociale
E da questo dato drammatico per una forza di sinistra che si deve partire
Ho letto che si parla da più parti di una svolta ma quale svolta il guardate che ormai le formule verbali proclama Torielli non bastano perché il sedici per cento non consente più di trincerarsi dietro formule verbali sarò più chiara
Chi non farà fatica di dire cosa e dove si è sbagliato in questi anni e guardate che è il contrario della personalizzazione esattamente riportare la discussione sulla politica
Chi non fa questo la svolta non riuscirà a farlo perché o si difende ciò che si è detto e fatto nel bene e nel male ma allora è bene che lo si dica perché questo aiuta la chiarezza della discussione
Oppure si continuerà in un'oscillazione deleteria che ci ha resi non figli di un dio minore ma figli di nessuno
E vero lo dico a Fassino è vero Piero che ci vuole una ricerca ma noi non sarei d'accordo se dicessimo che siamo a zero
Intanto ci sono state posizioni diverse ora vanno verificate quali posizioni si muovevano in un indirizzo più convincente e quali no
E poi c'è un fatto nuovo
Che non riguarda solo la gestione della piazza c'è qualcosa fuori Dinoi un movimento sulla globalizzazione
Culture nuove che circolano a questo proposito e che attengono esattamente alle politiche economiche e anche del lavoro
E se rispetto a questo che accade fuori i DS sono in panne e faticano a dire questo serio problema
Nessuno pensa neutro dice Fassino allora mettiamo i piedi nel piatto
Dove si è sbagliato lo dico senza cancellare lo sforzo fatto le riforme
Io credo si tratti di errori legati a una visione più generale
Che in sostanza pensavano i fossimo davanti al problema di adattare uno sviluppo dato in modo che le conseguenze sociali non fossero devastanti uno sviluppo ad adattare ma non davvero riformabile quei c'è il difetto c'è il riformismo debole
Non il riformismo giusto ma incompiuto un riformismo debole non solo perché il soggetto partito era in difficoltà
Ma perché i presupposti politici dell'analisi di quel riformismo non si sono rivelati sufficientemente fondati
Vedete di fronte alla globalizzazione dire bisogna governarla è un po'poco
Dobbiamo dire lo ha fatto Epifani introducendo che cosa sta accadendo in questa globalizzazione dare un giudizio
E fare una lotta culturale politica e democratica che magari rende un po'più difficili rapporti con la Confindustria locale
Ma chi fa più forte nella società e quindi più in grado di governare
A me è capitato il privilegio di vedere da vicino
In parte del partito in Parlamento cosa ha voluto dire il riformismo debole
Noi abbiamo in questi anni troppo ignorato la condizione di chi lavora ritmi carichi di lavoro
Gerarchiche
Diritti salari e retribuzioni
Sono stati temi discorsi iniziative messaggi troppo assenti
Noi abbiamo in sostanza ha parlato di un binomio occupati e non occupati ponendoci decisivo problema soprattutto nel Mezzogiorno di creare occupazione
Ma guardate che questo non è sufficiente a parlare alla società e alla ditta delle persone
Secondo l'analisi sul mondo del lavoro e la sua rappresentazione ne hanno quindi riferì risentito il discorso che dice il rapporto di lavoro sia individualizzato
C'è una domanda di libertà
A occultato l'altra faccia della medaglia che però è quella imponente nella nostra società cioè la gerarchizzazione dentro al mondo del lavoro e il fatto che tutte le libertà sono una condizione condizioni una dell'altra non sono due termini antitetici
Emblematico di questa politica e di questa cultura politica è stato il messaggio su chi sarebbe garantito in quanto occupato in un lavoro a tempo indeterminato e chi no
E l'idea di un livellamento dei diritti non verso l'alto
Alcuni casi sono stati definiti conservatori non si son trovati in questa politica che è stata io lo riconosco una politica ambiziosa
Che puntava una ricollocazione sociale e politica dei DS verso il centro
Verso nuovi settori sociali
Con l'idea dell'equidistanza tra lavoro e l'impresa una politica ambiziosa ma perdente
Forse perché l'innovazione da fare non era questa ma la sfida era quella di cambiare lo sviluppo italiano e la competizione nel nostro Paese e la specializzazione produttiva verso l'alto il nome verso il basso
Cioè quello visione che vede le garanzie come lacci e ostacoli allora cari compagni
La svolta si fa se si compie l'esame io questo vorrei che facessimo per il congresso sarebbe già
No Pera enorme se noi facessimo l'esame degli atti politici e decidessimo che la strategia e quindi gli atti politici che conseguono perché la strategia non è solo ciò che si scrive nelle parole une la carta marciò che si concreta negli atti politici ma questi atti cambiassero
Nella discussione europea vediamo oscillato vi ricordate di Lisbona
Tra Lisbona inizia c'è stato un'oscillazione sugli atipici l'hanno già citato altri ma noi abbiamo avuto un'occasione d'oro che è stata sacrificata perché quella legge dopo lunghe mediazioni si poteva fare e alla fine diciamo della verità se non non non lo facciamo un congresso per risalire dal sedici per cento
La legge si poteva fare e alla fine si deciso a casa nostra di non farla perché potevamo essere accusati di rigidità
Ci sono state due linee su cosa sia il riformismo e su dove si deve mettere la sinistra
Un po'lo stesso è accaduto sulla rappresentanza una legge che voleva rendere più limpida moderna libero il rapporto tra sindacati lavoratori
O potrei dire gli ordini professionali io lo ricordo perché a chi dice il problema è solo il partito no ho citato non è atti mancati parlamentari e di governo
Nel quale è venuta fuori tutta la difficoltà di quello che ripeto non è solo un riformismo incompiuto ma un riformismo che ha pensato potessimo essere equidistanti tra lavoro e impresa o lo dico sempre
A Fassino che ho ascoltato con attenzione quel riformismo debole che sulle questioni etiche per esempio sulla riproduzione assistita a proposito della città
Diceva che noi dovevamo batterci per la libertà di coscienza dei parlamentari no ci si batte per la libertà di coscienza dei cittadini per cui si fanno le leggi
Non perché mille persone che stanno in Parlamento votino secondo coscienza imponendo ai cittadini e agli italiani di scegliere non secondo la propria coscienza ma questo è stato l'orientamento però che ha dominato molte volte la nostra iniziativa quel riformismo che ha pensato che non si può governare Sensi confligge più di tanto con alcuni poteri consolidati
Chi vuole una svolta e non fa i conti con questi fatti guardate rischia al di là dell'intenzione di non contribuire a un congresso vero e noi non avremmo nulla di peggio che un congresso in cui poi le posizioni non si esplicitano pienamente si ripercorrere buona strada perdente che non ha parlato alla società
L'idea di un partito centrale ma senza voti e forza nella sua città il rischio lo ha lo vediamo anche oggi dopo il voto noi abbiamo fatto una direzione
Che doveva approvare un ordine del giorno sulla vicenda dei metalmeccanici che non si è riuscito a votare
L'ordine del giorno che dicesse che sostenevamo le iniziative ha fatto cuore della piattaforma unitaria quindi della FIOM mentre fuori si stava già firmando l'accordo separato
Perché i ebbri perché si pensa che è meglio non scegliere ma così guardate che non funzioni non ha funzionato non funziona non funzionerà
Il partito deve avere una propria posizione su queste questioni autonoma ma chiara e lo stesso deve valere sui contratti a tempo determinato
Voi compagni della CGIL che avete promosso questo incontro ci fatto una domanda ma può un partito di sinistra porsi il problema di rappresentare il lavoro e come lo può fare
Io penso che si debba rispondere di sì a certe condizioni primo
Ripartire dal lavoro che così cambiato vuol dire provare a unificare un mondo articolato sulla questione dei diritti non verso il basso proprio perché ne pensiamo ha un lavoro di qualità ha un lavoro stabile chi vuol dire allora qualità dello sviluppo che vuol dire competizione del nostro sistema
Sui livelli altri non su quelli bassi secondo noi dobbiamo avere un'idea generale da proporre sulle questioni del lavoro che parli a tutti i e dobbiamo io credo ripartire dalla valorizzazione del lavoro ed alla liberazione lo ha già detto mi pare Mussi del lavoro
Terzo dobbiamo fa saper fare politica
E parlare senza ambiguità Ali giovane della VM di Brescia che io ho incontrato in campagna elettorale tanti altri avrà rincontrati anch'che ha assunto a tempo indeterminato prende un milione e due al mese e dorme in macchina perché non è bresciana non si può pagare l'affitto cosa diciamo che siccome lavora a tempo indeterminato
Garantito cosa abbiamo da dire a un soggetto che al ragazzo che lavora da McDonald
Diciamo Amato intanto fare un lavoro transitorio
Vedremo intanto lo Stato regala i soldi dei contratti di formazione per un lavoro che ha una formazione che dura un giorno
Ai giovane para subordinato
Spesso poco tutelato a volte libero a volte meno
Non possiamo dire che non abbiamo fatto la legge perché era un eccesso di rigidità
Al giovane trentenne giornalista professionista che si sente proporre da i più importanti il secondo importante quotidiano italiano un quotidiano anche democratico
Di fare un lavoro a borderò di grande responsabilità per far uscire un supplemento di lavorare dieci ore al giorno e gli viene proposto per un mese di prendere un milione e mezzo perché ne parliamo anche le figure dell'industria culturale e dell'immaginario cosa diciamo noi a questi non c'è più molto margine io concludo
Questa destra parla chiaro io consiglio a chi non l'avesse fatto di leggere cosa ha detto il ministro Maroni in commissione lavoro
Sulle intenzioni del governo in questo settore non solo ha riconfermato il contratto di soggiorno per gli immigrati ha detto che per gli italiani ci sarà il contratto a Progetto
Che è l'equivalente per i connazionali
Di ciò che il contratto di soggiorno per gli immigrati che si farà la contrattazione diversa regione per regione
Questa non è una destra né deludente mi democristiana nemmeno affidabile di noi a un progetto e un modello sociale ed economico
Qui non si risponde stando un po'con Tronchetti per un po'con Sabattini guardate non ha funzionato ma funzionerà molto meno adesso che governano loro la sfida con la destra non storia sull'innovazione io qui davvero devo dire che la penso diversamente da
Su chi innova meglio ma suture modelli sociali alternativi o noi
Capiamo questo e trasmettiamo questo e sappiamo indicare qual è il modello sociale davvero a cui noi pensiamo o se diremo che siamo più capaci di innovare
Della destra ha detto così davvero io credo che non parleremo
A strati larghi della Società queste una destra che ripropone un blocco dominante che ha un'idea assicurativa del welfare a cui non si può rispondere io credo la mia opinione con la proposta di dividendo fiscale non c'è più spazio
Per visioni di questo genere la questione della redistribuzione esplosiva in termini di retribuzioni e di Guelfa e c'è anche la questione dell'accumulazione per questa la il tema della globalizzazione e così importante è che non va a vedere solo come si redistribuisce la ricchezza ma come si produce a vantaggio di chi
E a bagno di chi
Sul genoma
Si può dire tutto non credo io su questo non posso condivide quanto detto Morando che quei duecento mila fossero protezionisti in altri Paesi vinto quel movimento ci sono anche posizioni discutibili a parte la questione
Su cui siamo già stati chiarissimi della violenza ma sappiamo che non è questa il patrimonio
Di questo movimento non è questa la cifra di questo movimento ci sono anche posizioni discutibili non mi pare che a Genova però quei duecento mila soprattutto italiani avessero questa cifra lì c'è una domanda inevasa di controllo democratico sullo sviluppo mondiale e c'è una critica
Che dice che non basta pronunciarsi per il governo della globalizzazione ma che chiede che si dica che si può cambiare si può cambiare strada si può cambiare politica economica si può cambiare modello di sviluppo
Politiche del lavoro e dei diritti
Io credo che o si sta all'altezza di questi problemi oppure noi faremo fatica a fare un congresso efficace
Accrescere i nostri voti le nostre radici nella società italiana oltre che a parlare a questi ragazzi
Allora la farà l'Antonio Bassolino e poi a Fausto Vigevani
Sì io penso che dobbiamo essere grati ai compagni della CGIL prevede organizzato questa sede di confronto
E ringraziarli per il contributo che stanno dando il documento la delazione di Guglielmo Epifani stamattina
Al dibattito per il congresso del partito
E il documento e la relazione di Epifani
Anche con
Analisi valutazioni di fatte
In certi passaggi con
Necessaria secchezza
Perché questo possa aiutare
Quella che io ritengo
Debba essere per il congresso una riflessione severa e Serena
Tra Dinoi
E in rapporto con gli iscritti al partito il con il Paese
Severa in primo luogo oltre che Serena
Perché
Di fronte a noi cioè non soltanto il risultato del tredici maggio
Noi abbiamo avuto il voto negativo delle elezioni europee
Una sconfitta nella maggioranza
Delle regioni
L'anno scorso nel due mila e adesso un risultato molto pesante per il partito e l'insuccesso dell'Ulivo alle ultime elezione
E tutti e tre questi risultati elettorale sono avvenuti durante
La nostra esperienza di governo durante l'esperienza di governo dell'Ulivo i del centrosinistra
Durante il poi ora a conclusione della legislatura
E questo mi sembra
Il punto
Con un risultato che non era scritto inevitabile che fosse questo
Anzi il voto e l'esperienza di questi mesi ci dice che l'Italia di fronte a noi che noi abbiamo governato
Non era un Paese strutturalmente di destra
Né socialmente né politicamente
E la necessità di una riflessione schietta severa e serena
Deriva dunque in primo luogo dal fatto che noi abbiamo perso le elezioni
Che si poteva hanno non per
Che noi siamo andati ad una sconfitta molto pesante del partito che ad una sconfitta dell'Ulivo della coalizione
Che ci obbliga a ragionare oltre che sulle trasformazioni che la società italiana sta conoscendo da molti anni
Oltre che su grandi fatti culturali i civili
Anche di in primo luogo a mio avviso sulle ragioni
Sociali e politica nel corso di questi anni
Che ci hanno portato
A questo risultato
In euro per legge regionali soprattutto il voto
Del tredici
E dobbiamo
Dunque
Vedere bene che cosa cambiare
Come scelte politica del partito
Che cos'è riuscire a cambiare anche come modo di essere della coalizione
Rispetto alla vicenda i alla esperienza di questi anni
Che cosa cambiare in rapporto alla riflessione che facciamo sul limiti difetti ed errori nostra
Vedendo così come sono
Ed evitando
Il rischio
Di lasciare come alle nostre spalle
La riflessione sulle vicende sociali e politiche che hanno riguardato l'azione di governo l'azione del partito
E per ciò che riguarda più da vicino a noi
Della sinistra italiana ed il centro sinistra
Nel Paese
Quasi appunto lasciando alle nostre spalle e con il rischio di commettere un errore che può essere esattamente opposto a quello che come mettevamo una volta nel PC
Perché una volta il rischio che spesso abbiamo corso era quello del continuare dell'insistere
Su una linea fondamentalmente giusta anche quando infatti si incaricavano di metterla in discussione
E adesso secondo me li dobbiamo essere attenti perciò io penso una riflessione e severa e serena adesso penso che dobbiamo stare attenti anni ha non indica parlare tutti cambia né svolte tutto quello che è necessario senza vedere bene su che cose
In rapporto a quali scelte Teo quali limiti difetti e
Su questo
Io penso che la discussione nel partito alcuni compagni della CGIL e di altre organizzazioni di massa possa aiutarci debba aiutarci ci stia agli
Per i problemi sociali
Che a mio avviso noi abbiamo avuto in questi anni in in più e diverse direzioni
E io non penso sarebbe sbagliato
Insistere su una sola direzione in più diverse dizione
Verso forze sociali
Rubano
Dell'Italia di oggi e di questi anni e verso grandi forze della società italiana
Verso Zone sociali consiste di in un Paese come il nostro
Penso molto a quel mondo di pensionati e di anziani
Che diversi analisti sociale oltre che diverse forze della sinistra danni e danni ci segnalavano il ci segnalano come una delicata a Riga di sofferenza sociale
Per il partito per la sinistra per il centro sinistra in un paese come il nostro e il voto del tredici maggio ha confermato con le acque avevamo già visto alle europee e alle elezioni regionali
E cioè che tutta una fascia di pensionati e di anziani e poi in particolare di donne pensionate ed anziane e anche di tutta una generazione
Hanno rappresentato e rappresentano una zona
Di sofferenza molto forte su cui non non siamo riusciti ad incidere socialmente e politica né
E i problemi più politici
Che a mio avviso in una riflessione punto severa e sirena
Risalgono in qualche modo anche all'ultimo Periodo del governo Prodi
A quando noi realizziamo
Quella che era apparsa ed era stata per il Paese una grande missione nazionale ed europea
Vissuta con tale forza da tener dentro allora anche Rifondazione
E il primo nodo che si presenta alla coalizione a tutti quanti noi che esattamente nel momento in cui con l'ingresso nell'euro noi raggiungiamo il punto più alto di quella missione
Lì comincia politicamente un problema
La difficoltà di delineare già fin d'allora
In continuità in progress
Ma una nuova più alta missili onere nazionale capace di unire di più il Paese di sapere parlarne meglio a quel mezzogiorno
Che si espresse l'abbiamo visto anche nel voto del tredici Di Maggio
E quella difficoltà va poi accentuando sì
Io penso molto anche via via con
Una diversità
Nel rapporto tra partiti e coalizioni
Nella sofferenza interno alla coalizione
C'è un clima
Che infatti tornare i partiti italiano
Ad un troppo classico rapporto
Con la coalizione
E con il Governo
C'è un riflesso che scatta in qualche modo
Una antico e classico riflesso
Da sistema dei partiti
Che non aiutarmi non risponde
A quella transizione italiana che era in corso
E che nell'Ulivo era di uscita a trovare una prima risposta molto fosse
Fino al paradosso a New York avviso
Che giunti al tredici
Di Maggio
Poiché l'Ulivo anche del Duemila
E uno non era la stessa cosa del mille novecento e novantasei
Più ristretto
Con meno spirito
Di partiti oltre i partiti
Fino al paradosso di avviso che dentro
Il voto
Vediamo
Che Berlusconi
Conquista tanti consensi non solo perché
Rappresenta fortemente un populismo italiana
Ma questo è per me il paradosso fino al punto da riuscire a rappresentare Luís in qualche modo e ha coprire quel bisogno di nuovo ed di novità nel modo di far politica della società italiana che l'Ulivo invece era riuscito a saperlo Benda rappresentata
Perciò io penso che noi dobbiamo vedere bene anche in che termini a livelli necessarie discontinuità
Come fare scelte che potevamo già fare negli anni scorsi
Sapendo che sarà
Più difficile
Perché il centrodestra cercherà nei prossimi mesi nei prossimi anni di consolidare e di crearsi quella maggioranza strutturalmente di destra che non aveva in questi anni e in una via ancora nei mesi scorsi
E noi dovremo saper far leva sulle loro contraddizioni a mio avviso dobbiamo farlo
Bene
Vedere alcune cose anche impressionanti dal mio osservatorio e impressionante
La mentalità centralista che si sta manifestando nel rapporto tra governo regioni e sistema delle autonomia
E noi dovremo far muovere con forze da posizioni di vera autonomia
Tutto un sistema penso non solo alle regioni ma a quel grande patrimonio che sono i comuni italiani
Penso ad una scelta come la Tremonti bis che incide pesantemente nel rapporto tra nord e sud e parla tutto blocco di forze sociali
Così come penso che dobbiamo
Muovendoci con forza dire la nostra io penso in modo giusto anche senza termini eccessivi
Stando attenti anche che nel passaggio da forza di governo a forza di opposizione stando attenti a non avere troppi scarti anche nel nel linguaggio nei termini che ossia
Evitare il ritorno di vecchi temi che danni a volte da decenni non usiamo più e e che io trovo delicato tornare ad usare ora egemonia al altri termini ma con il rischio che di fronte a tutta una parte del Paese
La riflessione nostra Possa apparire un po'come uno sguardo o un occhio rivolto indietro uscì io penso anche nell'opposizione che dobbiamo aprire al governo molto forte molto serrata come abbiamo fatto su Genova come Massimo D'Alema ha fatto anche alla Camera
In modo forte io starei attento nel senso che dico ad espressioni come il clima cileno che possono poi in onda aiutare il nostro far leva su contraddizioni e una nostra critica molto forte che sappia parlare vele Altemps
Infine
E concludo
E a partire dalla riflessione su questi anni
Che noi dobbiamo rendere più forte il rapporto tra sinistra il lavoro come fattore di identità di libertà di autorealizzazione
Ed è a partire da questo rapporto
Più forte
Che dobbiamo io penso rendere chiaro anche il legame tra sinistra ebreo Ulivo
Un Ulivo che abbia sue regole
Evitando l'errore che fu fatto dopo il mille novecentonovantasei attenzione qualche rischio già cioè noi che discutiamo al nostro interno la Margherita
Difficoltà di far partire uno spirito unitario giusta è una visione dell'Ulivo io non voglio più usare un un termine che usato anni fa soggetto politico perché capisco che può prestarsi ad equivoci sul partito unico non lo uso più e però
Il bisogno che l'Ulivo viva nel paese del territorio oltre che nel Parlamento
Come
Un insieme di forza
Di movimento di associazione di gruppi intellettuali di gruppi sociali e perfino di tanti singoli
Che non si ritrovano in magari non si ritroveranno nei prossimi anni in ciascuna delle forze che ne fanno parte
A mio avviso e per tutti quanti noi un bisogno molto forte
In questo senso una riflessione che ci porti a scelte molto chiare in modo anche quanto più e possibile sereno
In questo senso io condivido avevo cercato di scriverlo anche nei giorni scorsi una lettera al comitato di reggenza condivido il bisogno a mio avviso la necessità di poter a vere
Nella più limpida dialettica dentro il congresso
Una parte comune
Che a mio avviso sarebbe importante scrivere ora prima che cominci il dibattito nel complesso delle sezioni
Perché questo può aiutare una discussione schietta che
Deve farci uscir fuori dal rischio o contrapposizione lacerante
Oppure
Siamo tutti d'accordo su tutto
Che così non andremo da nessuna parte
Ed invece limpida dialettica una parte comune fatta scritta ora che sia
Anche lei ragioni il nostro modo di stare sia
E secondo mese si riusciva se si riuscisse a anche a trovare andando verso il congresso
Nel modo più libero e più sciolto se si riuscisse a trovare anche qualche ulteriore forma per combinare meglio la necessarie più limpida dialettica interna
Con la ricerca più unitaria dei gruppi dirigenti sarebbe meglio Ancona
Perché parleremo meglio a tutti i compagni e tutti i nostri iscritti a tutto il Paese
Consapevole che poi noi in fondo il partito siamo un soggetto siamo uno strumento ma un soggetto ed uno strumento al servizio dei lavoratori dei giovani e tutto il Paese
Allora ricorda tutti i canali proseguiranno i lavori e abbiamo quattro cinque interventi e varie contusioni di Cofferati adesso la paralleli gemelli fai Nord viene prima Laura Pennacchi apre Giovanna Melandri
Piero Fassino
Ha detto qui stamattina
Che nessuno tra di noi vuole continuità e continuismo
E ha aggiunto che
Però per l'innovazione ci vuole tempo
Io mi permetto di osservare che per la prima parte che nessuno vorrebbe continuismo la cosa purtroppo non stanno così
E anzi vedo nella discussione nostra
In taluni aspetti importanti del partito dei suoi gruppi dirigenti
Crescere l'elemento crescere i fattori di continuità e di continuismo
Al punto che mi ha fatto dire in in un altro posto
Che questi elementi eventualmente
Corposo inconsistenti
Di darmi l'impressione che fosse questo tipo di discussione
Una questione tutta rivolta all'indietro
Tesa non tanto a risolvere
Le questioni non risolte nel decennio novantuno due mila e uno
Quanto a fissare le rispettive responsabilità
In assenza peraltro di un'indicazione precisa sul futuro
Mi permetto anche pur condividendo l'affermazione che Piero ha fatto e prendo spunto da Luís ma
No pensavo anch'io
Che è vero che ci vuole tempo
Ma il problema che ci si pone
Vi permettete compagni
Di dire ma
Come mai da molti anni a questa parte
Quando va bene arriviamo solo qualche anno dopo
A registrare cambiamenti necessità di fare i conti con delle realtà che sono cresciute davanti a noi
E chissà perché non c'era mai modo e tempo di misurarsi con quelle realtà
Cerco di spiegarmi ad esempio partendo da un punto che sembra condiviso ma una volta accennato il tema lì ci si ferma io ricordo che dopo la sconfitta alle Regionali
Ci fu nel partito una discussione che sembrava dai vari versanti
Sostanzialmente concorde sulla riflessione sui limiti o la debolezza del nostro riformismo
Ma cosa naturalmente a me faceva molto piacere
Perché non da oggi ritengo che se è vero che sul piano della storia si sa chi ha vinto e chi ha perso
Nessuno nemmeno coloro che appartengono alla mia tradizione alla mia esperienza ODIHR sì che in nome di quello a disposizione il nuovo moderno riformismo
Per la semplice ragione che la regalità dei cambiamenti costringe chiunque quale che sia la sua provenienza a misurarsi con la ridefinizione di un nuovo moderno riformismo
Ma almeno si incominciassero su questo
E vedo che invece questo elemento non c'è
E bisognerebbe darci una spiegazione di tutto questo
Io penso ad esempio che molti degli errori politici che si sono commessi in questi anni non tutti
Derivano appunto dalla assenza dalla scarsità di innovazione sul piano della cultura politica e sul piano di un moderno riformismo
E penso
Che una sempre questa parte di errori politici poi dipenda dal fatto che non abbiamo costruito e ridefinito una nuova identità e su questo si inserisce un fattore che vedo ripetere spesso e volentieri
E che denuncia o comunque fatto che vorrei
Spero che da qualche parte nelle prossimi mesi nel congresso venga registrato
Domando ma qual è la ragione
Per cui gli altri partiti socialdemocratici socialisti laburisti dell'Europa negli ultimi dieci anni mediamente ciascuno ha fatto le sue due o tre batte dopo esperte
Procedendo a processi di innovazione di portata straordinaria coinvolgendo per mesi militanti quadri dirigenti dentro e fuori del partito
Il nostro chissà perché ritiene di non aver bisogno
Come dire di fare un'operazione di questa portata
Consegnata militanti come l'han fatto gli inglesi perché insomma vorrei ricordare che prima di Blair processi di innovazione pesanti per uscire dall'ex permanenti continue sconfitte dalla Thatcher lo fecero prima finite e poi Tino
Ricordo tra parentesi che appunto il tasso di innovazione e chi no non vinse Mariko però tre milioni di voti e nonostante che non gli consentirono con quel sistema elettorale di vincere il giorno dopo si dimise ma una come dire una parentesi
Così han fatto il i tedeschi perché lo fece SMI
L'ha fatto la Fontaine era fatto ciò noi in Italia riteniamo di no e quando proprio si spinge in questa direzione e riteniamo che il fattore di identità possedesse ha definito in un documento
Che dieci quindici ottime persone fanno
E poi lo si porta al Congresso insieme le mozioni e siccome nessuno lo legge nessuno discute approvato all'unanimità necessariamente ma non diventa fattore di costruzione di identità
Ma perché questa maledizione
Nata siedono chiamata arroganza e presunzione
Io osservo che noi abbiamo tre anni di tempo
Per combinare insieme una opposizione da fare con una riflessione consegnata
A centinaia migliaia di persone che insieme concorrono a definire le basi i fondamenti i valori i progetti i programmi di questo partito perché se non si fa così
Tra un po'ci troveremo a parlare di nuovo dal riformismo dall'alto del riformismo debole senza che questo sia un processo abbia costruito questo questo elemento
La seconda questione perché non voglio vado molto di fretta io trovo
Come dire molto fuggevoli toccate e fuga quando ci sono le riflessioni sul partito
Ma i conti con lo stato del partito
La sua consistenza vera il suo modo di operare e quindi il degrado crescente dalla pratica democratica nel partito lo facciamo oppure no
Io penso
Che la questione partito sia centrale
Anche a prescindere dal fatto che ovviamente c'è un appuntamento il che il congresso del partito ha chiamato i suoi militanti sono chiamati a pronunciarsi la domanda che io pongo mi pongo questa forma
Partito
è sufficiente
Ad intercettare le dinamiche rapidissime dei cambiamenti che investono le società contemporanee e quindi per dotare il partito e quando parlo del partito io una nozione
Che non sempre esplicitò implicita nei nostri ragionamenti non solo Roma il partito sezione il partito Federazione il partito Regione e il partito nazionale
Io penso che non sia così e dobbiamo darci una una spiegazione del perché
Allora io dico riconducono una ragione fondamentale
Questi elementi
Faccio questo paragone io penso che se nel il dopoguerra italiano non avesse potuto organizzare la il suo sistema politico alla vita politica democratica
Sulla base della Costituzione e per la prima parte della Costituzione la vicenda politica italiana la qualità della democrazia non sarebbe stata quella che è stata e io penso che la stessa cosa mutatis mutandis valga per il partito senza la dotazione partecipate convinta alla definizione dell'identità fondamentale del programma fondamentale
Nella pratica democratica nella capacità di intercettare le dinamiche sociali
Diventeranno mai disponibili alla comunità partito
Ora io credo che dobbiamo registrare che nei cromosomi della sinistra
Quella di tradizione comunista socialista non cambia molto
Ci sono tre o quattro cose che sono della modernità e dall'attualità
Nei cromosomi della sinistra se posso dirla così semplificando molto ci sono le classi i ceti le categorie
Mentre il baricentro in questi tempi si è sposato c'è spostato sull'individuo e sulle persone
Non che siano scomparse classica teorie e Cecchi c'è un baricentro che si sposta
E quando quindi parliamo delle libertà nato siamo costretti a fare i conti con le persone in individui i problemi delle sicurezze
Non solo sul lavoro ma fuori anche a questo proposito apro una parentesi tra le le analisi dei limiti della l'azione di governo degli ultimi anni
Dov'erano i quali attribuisco anche su molti terreni grandi meriti non capisco perché non si citi il problema della sicurezza e della giustizia
E non si esamini come un limite che possiamo ricondurre anche questo un limite riformistico di riformismo non sia rappresentati alla pratica di una politica sulla giustizia per la giustizia
Di fatto recentemente affidata alla logica neo corporativa dei due poteri che si confrontano magistrati da una parte anzi procuratori da una parte e avvocati dall'altra a queste si è affidata la gestione delle giustizia prodotti i disastri che ha
Che ha prodotto una seconda considerazione riguarda le istituzioni
E insomma
In autunno si dovrebbe andare al voto per l'amor di Dio andrò a votare e voterò sì
Però mi è dura convincermi che quel modello che è stato fatto è un modello
Federalistica
Si può dire che un modello regionalista sicuramente ma che questo sia federaliste appoggi Gaspare sulle come dire su punto da di applicazione delle suscita gli attacchi ne vuole io avverto il pericolo come dire che si formi un nuovo centralismo fondato su diciotto venti Regioni quanti sono segnalo un dato
I trasferimenti dalle stato alle Regioni fanno sì che calcolati pro-capite
La Regione Lombardia si al terzo posto
Per
La ricevuta dei trasferimenti ma quando si tratta sempre trasferimenti pro-capite di passare dalla Regione ai cittadini dalla rampa Ardia il posto va al diciassettesimo siamo di fronte ad un imbuto
Che nega come dire in principio un processo di trasferimento di poteri di prerogative di responsabilità i fatti queste modello di redistribuzione degli assetti istituzionali una nuova forma di centralismo non una forma di federalismo
Orbene io credo che la discussione che ci hanno proposto i compagni della CGIL sicuramente come tutti i meriti come dire un'attenzione dalla quale anch'io allora ringrazio perché è stato come dire una cosa molto utile lo saranno in anche nel corso dello sviluppo del congresso
Io credo che sia sbagliato però come mi permetta Arso di capire che mi sono qualche elemento
Contemporaneamente giusto rivolto come critica ai compagni del sindacato ma che vede il sapore un po'di una sorta di ritorsione
Voi dite questo noi ma noi lo potremmo dire a voi io invece voglio rivolgere i compagni del sindacato un'osservazione loro sanno Sergio sa Guglielmo pure che non è di queste settimane
Ma è rivolta anche al partito
La questione riguarda una riflessione e mi pare un po'distratta e lontana sulle altre confederazioni
Se ne può dire quello che si vuole io c'ho pure fatto la mia parte quando facevo l'altro mestiere però queste sono grandi organizzazioni
E la CISL in particolare non per trascurare i compagni della umile
Una grande organizzazione sarebbe bene come dire che riprendessimo una riflessione un ragionamento su questa organizzazione
Non offuscata come dire dalle intenzioni che non sono più proponibili se Dio vuole del leader che si è consegnato alla polizia
Hanno grande organizzazione che rimane ed è un punto della storia del nostro Paese straordinaria
Perché io non credo che si possa ma non è questo l'intenzione dei compagni CGIL sicuramente pensare
Che la CISL e la UIL non siano parte di un grande schieramento riformista
Non possiamo pensare che in qualche modo si consegnino in una equidistanza tra schieramenti pur nell'ambito dell'autonomia
Questo è una questione delicatissima
Sulla quale prego attenzione io credo che sia l'ora di rinunciare il tema della unità del sindacato io a questo proposito io penso
Della questione dall'unità sindacale sia ovviamente per tanta parte un problema di CGIL CISL UIL
Ma è anche un problema politico squisitamente politica
Che consiste in questa nella configurazione dei sistemi politici soprattutto dei sistemi istituzionali
Nelle società democratiche non c'è almeno io credo spero
Il problema della democrazia contrapposta pericoli rigurgiti di forme
Non democratiche problema che si pone per noi in Europa posso dire anche nel mondo è la questione tra una democrazia rischia una democrazia povera la democrazia per cui populistica mente si chiama la gente a votare lascia richiama dopo cinque anni per il resto per favore lasciate lavorare qui è stato chi ha avuto la maggioranza
Io penso che una democrazia ricca non posso essere così ma se non c'è l'organizzazione dei lavoratori che unitariamente si esprime in autonomia
Dentro e si muove dentro curando i processi possiamo fare quello che va già questo determinerebbe una democrazia povere l'incapacità per una sinistra moderna di governare questi Paesi secondo principi di libertà di uguaglianza e quali sono i valori che definiscono la sinistra contro adesso
La ora Pennac a Giovanna Melandri
In questi giorni e anche qui oggi in questa lunga bella discussioni che abbiamo avuto siamo tutti parole
Molto gravi molto
Sono allarmate e allarmanti sullo stato del partito di sui rischi
A cui siamo di fronte io credo che
Se siamo a questo punto di usare parole così gravi di evocare apertamente lo aveva già fatto Miriam Mafai in un articolo sulla Repubblica occhiali qualche settimana fa e ieri Fassino apertamente ha ricordato che o si cambia o si muore si è dunque
E pochi amo la possibilità della scomparsa io credo che abbiamo un dovere enorme
Di cercare di produrre idee analisi e idee
Penso che se mai avuto una utilità e purtroppo nei riti della politica
Questo utilità c'è ma se mai avuto utilità abbandonarsi a ghirigori linguistici Allen oppio più o meno forbito
è davvero venuto il momento di abbandonare il ricorso alla rotondità delle parole e a cercare di
Mille qualcosa
Di produttive
La relazione di Epifani a me è sembrata di grandissimo interesse nella sua sobrietà nella sua stringatezza
Così come le era apparso molto
Importante documento della CGIL che di per sé rappresenta un dato di novità assoluto è la prima volta noi abbiamo ricordato che la CGIL ritiene di dover
Portare a un
Dibattito congressuale un conto un contributo
Firmato dall'organizzazione in quanto tali
E la relazione di Epifani ha aggiunto molti elementi
Che
Su cui io potrei tornare
Come un po'l'inevitabile dibattito l'ha lasciata
In in parte in disparte e tuttavia io vorrei tornare
Proprio per cercare di io per noi limitarmi a fare esortazione agli altri fornito un contributo di una qualche idea
Sul punto di partenza
Laddove avviene indicata una forte associazione tra la sconfitta elettorale
L'incertezza nei riferimenti sociali da assumere da rappresentare per i DS
L'incertezza nell'identità nei programmi sono questi tre gli elementi che stanno insieme su questi tre non ci dobbiamo davvero pronunziati fuori delle ritualità
C'è un elemento che a mio parere da un'enorme importanza
A all'espressione che sta nel mezzo alla sconfitta elettorale e l'incertezza nell'identità in i programmi ed esattamente di incertezza né riferimenti sociali che noi abbiamo avuto
Noi oggi ci troviamo di fronte al fatto che come ha ricordato poco fa anche Bassolino come da tempo comunque sottolineano
La destra
Dal botto si conferma
In un certo senso non con quella capacità di conquista della società italiana
Che non è una società di destra organicamente strutturalmente di destra e tuttavia la destra vince
Vince con una grande forza rispetto alla cui potenza dovremmo però non limitarci a rimanere quasi annichiliti dalla sua capacità di mettere in campo tanti elementi diversi e spostarci di dare delle risposte
Ma è importante anche nudo smarrire mai la sensazione anche quando la preoccupazione si configura in anche in termini di una almeno per quanto mi riguarda perfino di una tristezza di un'amarezza forte su tutte le potenzialità che aveva legate anche ai grandi meriti dei governi di centrosinistra io vorrei che questo non lo dimenticassimo ma e poi al fatto che siamo stati sconfitti il riferimento che ha fatto passino a una a un'altra sconfitta storica
Quella sulla scala mobile e io credo che il suo riferimento non fosse per niente casuale fosse pieno di tutta una serie di allusioni che ora no non ho la possibilità su cui non ho la possibilità a mia volta di pronunziarmi mi limito a dire
Quella sconfitta che richiese tanto tempo per
Per recuperare
Nasceva però da un groviglio di di questioni nelle quali i nuovi siamo stati oggettivamente minoritari e oggettivamente penso io questa mia opinione come elementi di cultura perdenti
Quindi no
Nomi avevamo conquistato il governo del Paese nel novantasei lo abbiamo governato ebbene contanti elementi positivi
Abbiamo utilizzato il concorso decisivo
Delle classi lavoratrici dei lavoratori delle lavoratrici italiane del popolo italiano e non avremmo mai potuto far questo lo ricordava Musil senza nazioni e chi non è qualcosa che possiamo citare così una bella pacca sulla spalla dimenticarcene senza l'azione delle organizzazioni sindacali noi avevamo fatto tutto questo
E abbiamo perso allora c'è
E non ci si può invitare a alla pazienza e verrebbe no eh c'è qualcosa di molto forte che ci interroga e ci interroga anche rispetto all'analisi del nostro passato recente e prossimo
La povertà
O l'incertezza
I miei riferimenti sociali da assumere io credo che sia stato un elemento decisivo che ci ha fatto perdere
Perché è un elemento decisivo a mente collegato a quella dissipazione di cultura politica che riguarda nomi DS Democratici di sinistra prima ancora che la coalizione nel suo insieme
E non lo vediamo se consideriamo schematicamente qual è il modello che ora la destra ci propone ce lo proponeva negli anni passati in campagna elettorale ce lo propone uno al governo con una tempestività che è impressionante
Guardate al provvedimento dei cento giorni ai provvedimenti dei cento giorni e guardiamo anche all'incredibile rapidità con cui è stato approvato al Senato io che francamente mi interrogo
Su come l'opposizione
Non avesse
Potuto
Anche o ostacolare questa rapidità ma il modello della destra
Quello che va dalla politica economica e sociale e alle questioni economiche e sociali e all'ambiente
Alle questioni che si agitano del G otto di Genova la lotta alla povertà nel mondo
Guardate c'è una osservazioni una dichiarazione che ha fatto Boucher che è stata poco rilevata sfuggita nel momento in cui si compiaceva di salutarsi con il Presidente Berlusconi ha affermato io ho condivido con lui una concezione imprenditoriale della politica
Questo modello è il modello del governo un minimo dall'Italia al mondo
E Governo minimo significa Società minima significa società che non esiste era la Thatcher che diceva
E ci sono oggi ed è oggi la destra che dice la società non esiste individuo è un atto uno
E l'individuato ma l'individuo solo abbandonato alla mercé dei rapporti di forza e l'homo omini lupus
E qui la società che non esiste significa responsabilità collettive che non esistono
Perché dunque accusi importanza interrogarsi sulla i riferimenti sociali e altrettanta importanza ricollegarsi al valore sociale del lavoro perché risponde a quest'idea di governo un minimo di Società minima di responsabilità verso gli altri zero
Perché l'idea della valore sociale del lavoro
Anche con la sua carica simbolica la capacità di evocare simboli
Grandi moti dell'anima sì anche grandi moti dell'anima
E un'idea
Portentosa che ha mosso la storia
Nei secoli che abbiamo alle spalle e che ridefinendone accerto adesso io
Faccio l'intervento che necessariamente breve arricchendola c'erano già tantissimi le venti di articolazione nella relazione di Epifani
Commuoverci verso il futuro guardate io trovo che è perfino in realtà più ottocentesco e novecentesco riferirsi Bra brutalmente alla condizione sociale come diceva Morando di culture ho apprezzato tante delle cose che diceva
Perché lì dire e meglio condizione sociale rispetto al lavoro appunto viene meno questa complessità simbolica
E c'è in fondo un riferimento più marziano se volete io che sono di formazione assolutamente liberale anglosassone posso credo parlare senza reticenze c'è un riferimento proprio a una struttura che condiziona la sovrastruttura che è un moderno veramente questo ottocentesco
Liberiamoci neanche di queste cose quel modello di governo minimo Società minima individuò come predominio appunto nomine di un delle individualità ricche che si producono il riproducono a partire dal lavoro ma come individualismo
Puro
Si traduce poi poi in termini di politiche in meno tasse meno spesa meno Stato e soprattutto meno stato sociale
Vedete la Tremonti bis si appunto il condono tombale
L'abolizione dell'imposta di successione
A aveva ragioni epifania ricordare che siamo di fronte alla lesione ai principi cardini dello Stato liberale
Lo Stato liberale autentico a mente meritocratico John Stuart Mill e non Carlo Marx si rivolta nella tomba certamente anche Carlo Marx in questo momento
Questa e della serie
Per cui si punta sull'atto devi processi economici ha un'idea che per avere più competitività e più sviluppo economico basta a bere appunto meno tasse meno spesa meno Stato
E avremmo come i provvedimenti
Sanciscono
Singoli individui imprenditori più ricchi badate che l'insidia della destra e tremenda perché cerca certamente di catturare un consenso a quale professionista gli che gli si dice metterai come investimento le spese di uso
Promiscuo e cioè la Ferrari del macellaio di via della Scrofa o non so che altro saranno indica o o computer o altre cose di questo tipo stanno indicate come spese di per come volete che si possa possono dire no no noi non vogliamo ma imprenditori più ricchi
Farà riscontro impresa i più poveri
C'è quindi un drammatico impoverimento nell'idea proprio della competitività e dello sviluppo complessivo del Paese e c'è un'idea direi di sì che avviene attraverso vent'De Michele devi manovre fiscali di redistribuzione che va a vantaggio sempre più forte di coloro che sono già ricchi e che penalizza fortissimamente ceti medi e ceti di reddito basso allora io dico
Sto e quello che sta avvenendo
E se il modello a appunto quel tipo di connessione chi sono gli imputati in causa che si vogliono appunto colpire
Sono l'eccesso di regolamentazione statale
Sono la sovrabbondanza eccesso di tassazione
Sono l'invadenza nel settore pubblico sono lì peso il ruolo delle organizzazioni sindacali e della concertazione
Non è stato il rilevante che in questi anni la destra abbia voluto e non era casuale volessi colpire così fortemente il ruolo delle organizzazioni sindacali e della concertazione
è dentro questo congegno complessivo ma se questo è vero
Io credo che
Dovendo noi interrogarci certamente su tutti gli aspetti di conservatorismo che ovunque stanno e non essendo e non facendo sconti a nessuno a avremmo mai non dovuto se c'è questo tipo di connessione mostrare le incertezze che abbiamo mostrato negli anni passati sulla questione delle pensioni non ricordava Mussi
Quelle pensioni che oggi il Fondo monetario internazionale riconosce essere state profondamente riformate anzi dice l'unica riforma importante fatta nei Paesi occidentali
Avremmo mai dovuto indebolire lo stesso Gutiérrez a Lisbona perché noi abbiamo fatto anche qui sto
Producendo documenti che mentre il il concorso il consenso dei partiti dei e dei governi socialisti europei
Insisteva su formazioni investimento in qualità non insiste devo insistevano sulla flessibilità e sui tagli allo Stato sociale avremmo mai dovuto proporre nomi uno alcuni di noi la questione dell'articolo diciotto dello Statuto dei lavoratori
O avremo mai dovuto come abbiamo fatto anche in campagna elettorale indecente campagna elettorale dell'Ulivo
Dopo una faticosissima discussione aveva identificato come livello di pressioni
Fiscali ottimali il quaranta per cento e non l'aveva fatto
Per uno sfizio sulle cifre lo aveva fatto perché tra il quaranta per cento dell'Ulivo
E i trentatré e trentacinque per cento della destra ci sono cinque sei sette punti di differenza che vogliono dire responsabilità collettiva Stato Sociale rinnovato ma Stato sociale
E noi abbiamo avuto autorevoli nostri esponenti che hanno detto no dai la pressione fiscale può scendere anche il trentacinque per cento
Queste sono cose che abbiamo detto praticato possono essere state dette nella foga di certe dibattiti televisivi possono essere state dette in modo improprio senza eccessiva preparazione ma io non voglio fare una non chiedo un racconto nel senso di conto fiscale
Chiedo che si faccia una riflessione e che non si faccia finta che siamo tutti d'accordo che non si capisce bene perché siamo arrivati a questo punto e anche con gli appelli all'unità a questo punto come se
Ci troviamo in questa lesione proprio dei principi solidaristici ma per quanto mi riguarda io credo di non aver compiuto un nulla che abbia dato Corpo a questo lesioni del senso di appartenenza a una comunità come un partito e di e viceversa se non mi trovo a vivere
Con un senso per Bibbia sicuro di grande dramma anche invece l'impressione che questa comunità che questa appartenenza sia rimessa in discussione
E passino anche molto sostenuto
Si è appassionatamente riproposto il tema dell'innovazione e della della modernità
Non so se Fassino e si è reso conto di aver citato
Non ho l'ho fatto non c'è poco da fare
Non non siamo di fronte a una differenza vaticani ciò di cui stiamo parlando non sono processi naturali non sono i processi della fisica sono i processi sociali
Sono i processi che investono gli uomini e le donne di società riorganizzazioni umani ed a loro evoluzione e vedete della modernità fa parte anche questo fa parte che
Da son costretti a fare perché ci siamo dati appendere anche un po'questi dibattiti anche Carimonte assorbiti
Dinamica anche tanti tanto che cartine ed efficiente del cinquecento e seicento e diciamo da Galileo
E in spetta il netto una grandissima diatribe epistemologica epistemologiche filosofica estremamente seria che atteso a ridurre allo statuto epistemologico delle scienze negli anni fuga
Tutto ciò che di civile sul piano scientifico e tutto il resto sarebbe indicibile
L'economia e in tipica scienze anche nelle ecco invece il tribunale del Coni filosofia benzina della filosofia morale
Tuttora in corso un grande dibattito tra
Gli studiosi venne un po'tutti di sinistra che insistono si fondamenti morali degli e in serissima penso al tribunale e infastiditi attenzione Arianti e tutta una e che invece sostengono che siamo di fronte appunto movimenti come quelli degli altri chiude chiude qui
Perché sarebbe troppo lungo continuare ma certo che se le le elette la sfida questi acquisto portato credo anche che dovremmo ricordarci ai nostri valori della libertà certamente prendiamo atto anche che la parola eguaglianza il valore quegli anzi è caduto letteralmente nell'oblio oltre che nel disuso ed Ermanno Gorrieri cattolico che ha scritto un piccolo libro ma intitolato proprio così ricordando il CIPE chiedendoci perché mai i pugni sinistra avete fatto cadere nell'oblio la parole eguaglianza
Allora Giovanna Melandri e poi Valdo Spini
è molto tardi credo che insomma sia utile a quest'ora
Così proporre alcune riflessioni veramente per per titoli per punti
Intanto anch'io voglio ringraziare compagnia della CGIL per averci offerto dato quest'occasione
Mi pare molto utile molto proficua
E il primo titolo che vorrei proporvi è questo
Epifani nella sua bella relazione
Parte da una profonda preoccupazione che è condivisa che è comune a noi tutti
Sulla vuoto di insediamento di cultura di simboli lo diceva anche l'anno adesso riprendo anche questo discorso che faceva Laura Pennacchi su sui simboli
Di simboli ecco io io ho una sensazione molto profonda
Che è questa
La nostra discussione non è attraversata sufficientemente
Dalla consapevolezza che oggi più che mai nella società della comunicazione
La dimensione simbolica è quasi coincidente con la dimensione valoriale
E
E dunque il nostro linguaggio deve essere in grado di svoltare ecco qui uno dei termini che torna sul piano simbolico sul piano simbolico
Insomma abbiamo detto discontinuità
Io credo che uno dei terreni più densi di riflessione che abbiamo di fronte a noi è proprio quello della comprensione piena e profonda
Nella società della comunicazione della società della conoscenza Dellera digitale perché penso che la battaglia per l'egemonia culturale che noi abbiamo perso molto prima del tredici maggio
Non può essere rilanciata se non facciamo nostre queste nuove categorie vorrei dire perfino omonimo i paradigmi della società della comunicazione
E allora anche da questo punto di vista io vorrei dire qualcosa veramente molto sinteticamente molto rapidamente sul tema centrale per il vostro documento
Il valore sociale del lavoro
Perché credo che anche da questo punto di vista noi dobbiamo ritrovare il linguaggio per dirlo i simboli per rappresentare questo valore che poi parla della vita concreta delle persone
Ecco perché ho apprezzato molto la l'idea di una rivolta di unificazione
Moderna contemporanea
Dei lavori del lavoro per lavoro
Dipendente autonomo interinale che non rendono impossibili questi diverse forme queste diverse identità di lavoro immaginare una sintesi ma linguistica io vorrei dire so di forzare questo termine vorrei dire perfino estetica
La destra che si afferma nel nostro Paese una destra
Anomala è una destra che si afferma con il partito azienda e che si afferma lo hanno articolato molto bene nel documento i segretari regionali
Che si afferma rovesciando il valore costituzionale del lavoro
L'impresa perfino nella sua forma organizzata diventa il valore centrale
E nessuno va detto bene Piero Fassino oggi io condivido nessuno nella sinistra ma non solo nel nostro partito nel campo del centrosinistra pensa al mercato e all'impresa come fine
Ma
Io mi chiedo e credo che questa deve essere una un tema della nostra riflessione siamo sicuri che non abbiamo contribuito a produrre questo rovesciamento simbolico
Siamo sicuri che abbiamo saputo produrre
Un con forza abbiamo saputo riprodurre riarticolare nella società della comunicazione il valore del lavoro io credo di no
Credo che la
Ma Gina Lita e anche la polverosità
Con cui la società della comunicazione produce presente a questo tema ci dicono al di là del fatto che noi non consideriamo l'impresa il mercato infine ci dicono che siamo già sconfitti sul piano culturale
è questo il tema il titolo che io voglio come dire proporre anche a integrazione delle cose che ho sentito
Anche ieri al Brancaccio io ho sentito dire
Se
L'Italia moderna che ci ha voltato le spalle
Naturalmente una sconfitta elettorale di questa dimensione non può che contenere anche questo
Ma lo diceva Antonio Bassolino prima
Io credo che ha vinto il Berlusconi benefattore
Io credo che ha vinto il Berlusconi sì Berlusconi benefattore non il Berlusconi modernizzatore
Ha risposto a una domanda un bisogno sociale pensionati casalinghe l'avete detto in tanti interventi oggi
Che non hanno trovato in noi una risposta a quel populismo e a quella nozione che noi sappiamo illusoria
Della destra ecco il paradosso
è che i caratteri popolari
Della risposta della destra che poi sono caratteri populisti
Ma questi caratteri
Noi non abbiamo saputo contrastarli sul piano della dell'egemonia del linguaggio dell'egemonia dei simboli
Parte questa avviene naturalmente
è complesso ci sono tanti i motivi per cui questa questo su questa sconfitta si determina c'è un impoverimento delle nostre forme di comunicazione c'è un impoverimento nel radicamento
Ma c'è ecco il secondo titolo che veramente molto rapidamente voglio proporvi
Una
Mancata riflessione in un riformismo nuovo è un riformismo più radicale
Su il ruolo centrale
Dell'assetto della comunicazione nel nostro Paese questa come se fosse un un altro tema dai nostri luoghi cioè come se Riformismo fosse solo nella società della conoscenza declinabile in termini economico-sociali non è così
C'è una dimensione estetica simbolica linguistica e io credo che tra le tante
Riforme quasi diceva Fabio quasi Aran arrivate quasi giunte lo diceva non c'entra il mille centotrentotto non c'entra no non c'entra mila centotrentotto ma c'entra il fatto
Che noi non abbiamo visto quanto fosse strategico
Ridefinire l'assetto dell'Offerta della comunicazione del nostro paese lo sto dicendo che abbiamo perso le elezioni perché le televisioni anche un po'ma stavo dicendo che abbiamo sacrificato sacrificato una riforma strutturale non sopra strutturale
E abbiamo prodotto una Offerta omogenea abbiamo prodotto un linguaggio omogeneo abbiamo descritto il nostro Paese
In modo tale che quelle pensionati e pensionate quelle pensionate quei quelle casalinghe che come si diceva Stefano Draghi in varie occasioni di riflessione di partito sono quell'elettorato che tipicamente nelle società moderne scivola verso il non voto è che in Italia sono state agganciate non da Mediaset ma dall'intera offerta televisiva generalista che
Amici e compagni
Certamente il valore sociale del lavoro
Non si preoccupa diciamo così di rappresentano nelle sue forme anche moderne
Abbiamo abbassato troppe soglia
Anche qui per titoli
Abbiamo abbassato
La soglia dell'antifascismo
Non so se siamo consapevoli fino in fondo
Del spettò che ha avuto
Questa grande ondata di revisionismo storico nel nostro Paese dal punto di vista dei fondamentali della legittimità della sinistra democratica in Italia non siamo italiani perché siamo antifascisti
Questa è una soglia che bisogna rialzare rialzare rapidamente anche alla luce dei fatti di Genova
Anche alla luce dei fatti di Genova abbiamo abbassato la storia della laicità è stato detto mi basterebbe sommessamente tornare a De Gasperi
Fedeli al Papa per la fede fedeli allo Stato per lo statuto sarebbe basso efficiente in troppe occasioni in questa legislatura c'è stato questo scivolamento
Abbiamo abbassato anche la soglia dell'attenzione alla ai temi della legalità
Io voglio concludere dicendo due cose molto rapide sulla
Intanto sull'Ulivo
E poi due parole su su Genova ma soprattutto sul sul tema della sulla piattaforma programmatica e politica che noi dobbiamo rilanciare a partire dal movimento antiglobalizzazione intanto sull'Ulivo io credo che ha ragione Occhetto
Quando dice che uno dei peccati capitali
Della legislatura che abbiamo alle spalle è stata quello di è stato quello di bruciare la prospettiva storica dell'Ulivo forse eccetera esagera perché credo che la prospettiva storica dell'Ulivo non sia stata bruciata
è stata fortemente compromessa
Abbiamo estinto
Quella polizza di assicurazione che ci garantiva il governo del Paese
Non è la il passaggio del novantotto il punto il problema è il la dimensione della diciamo del nostro investimento su quel Progetto politico io credo che non guai a riproporre questo tema in termini di come dire subalternità o viceversa egemonia di culture politiche diverse la subalternità
Si combatte come posso dire sul campo e allora io però su questo mi sento di dire che noi siamo l'ho già detto qualche giorno fa all'allarme rosso di nuovo sulla vicenda dell'Ulivo
Per motivi diversi se vogliamo per certi versi speculari
Grazie in virtù anche della del successo della Margherita
Oggi non ci sono ancora all'orizzonte visibili gesti perché non stiamo discutendo del nostro congresso ma nel frattempo dobbiamo rinsaldare questo per questo posizione dobbiamo dargli le forme organizzative non ci sono ancora gesti
Comuni condivisi dell'Ulivo la testa non non è il governo ombra benissimo sia qualche cos'altro Massiah e sia rapidamente infine su Genova
Rimangono tutti aperti sul campo i problemi
I problemi che sono i problemi anche della ricerca e qui l'organizzazioni sindacali hanno avuto storicamente nel nostro Paese un ruolo importante strategico nella definizione della cool dell'internazionalismo della cultura della sinistra italiana io credo che sia in campo il tema della nuova fisionomia
Della nuovo
Internazionalismo della sinistra italiana di fronte è stato detto a una brusca virata dell'amministrazione Bush che ripropone l'unilateralismo della politica estera americana come il cardine di quella di quella identità a cominciare dalla vicenda dello scudo spaziale
è un grande campo di ricerca
è un grande campo di ricerca
Ma insomma io lo voglio dire così molto semplicemente perfino sommessamente c'è una generazione
Che sente su di sé
Il peso morale il peso morale insopportabile
Di quella divaricazione di quella
Condizione disumana in cui vive vivono troppi
Esseri umani
Io non credo che ci sia bisogno di stare nel movimento
Per condividere quelle ragioni e cercare le soluzioni però forse c'è bisogno di avere la stessa
La stessa densità morale diciamo così nel considerare questo come uno dei più grandi terreni
Di
Diciamo esercizio dell'utilità della sinistra nel terzo millennio grazie
Allora nel dare la parola Valdo Spini vi informo che Pietro Folena rinunciato a intervenire ringraziamo comunque e quindi dopo Spini ci saranno le conclusioni di Sergio Cofferati
Grazie porre svolge le mie considerazioni su tre punti
Il primo se ci può essere un lavoro comune
Tra sindacato forze politiche sul tema del movimento del dopo Genova e sulla globalizzazione il secondo punto sul vostro documento e sullo stato del dibattito interno del partito il terzo punto sul tema sinistra Ulivo Partito socialdemocratico
Sul primo punto io credo che noi dobbiamo cercare di uscire dalla situazione in cui siamo G otto sì G otto no col G otto che va sempre più in montagna non so se poi arriverà all'Everest di questo passo
E dobbiamo tentare di trovare un punto di forza nell'rinvestire le Nazioni Unite del problema io penso a qualcosa di analogo a quello che fu fatto negli anni settanta con rapporto Bramante
Quando furono le Nazioni Unite che si impossessarono allora del tema del rapporto nord-sud
Io credo che noi dovremmo sviluppare un'azione in questo senso
Vedere di investire l'Internazionale socialista vent'vedere di investire i governi anche le organizzazioni sindacali europee
E mi domando se su questa base non si potrebbe noi tornare a manifestare evitando che il terreno della manifestazione sia in questo momento di agenti o di o di movimenti che non ci sono Ponzoni
In altre parole mi sembra di poter dire Fiori entra in campo con forza il sindacato in una manifestazione di massa che si è diretta politicamente o non saremo in grado di attivare un movimento
E mi domando se questo altri obiettivi non possano essere il momento di una ripresa di lavoro comune che mi sembra molto urgente
Il secondo punto è il vostro documento il dibattito interno chiaro che anch'io ringrazio ringrazio Sergio Cofferati Guglielmo Epifani e vorrei anche dei compagni della CGIL vorrei anche dire che il documento è un segnale di una grande attenzione verso il partito
E come tale va preso con grande compiacimento e va recepito con grande grande interessa è un documento penso per influenzare ma anche per essere influenzati è un documento di dibattito
Vedete se noi depuriamo il dibattito nel partito di tutti gli aspetti se ce la facciamo di carattere più personale o di scontro fra gruppi dirigenti o di diciamo così individuazione di questa o quella responsabilità nel dibattito in corso nel partito io vedo forse estremizzando due poli
Un primo Paolo dice noi abbiamo perso una partita perché non abbiamo potuto competere fino in fondo con Berlusconi sul tema dell'innovazione sul tema del cambiamento
E in questo senso e in questa direzione abbiamo dovuto fronteggiare anche conservatorismi all'interno della sinistra un secondo polo di dibattito dice una cosa si mette noi abbiamo perso perché in realtà non abbiamo tenuto fino in fondo il rapporto col movimento sindacale
Non siamo stati in grado di poter interpretare le aree più svantaggiate la popolazione soffrire con queste e identificarsi con queste e in questo sta la radice della nostra difficoltà
Guardate che l'idea di un diciamo un punto di riferimento di valori tornerò poi su questo comune mi sembra importante perché nei grandi partiti socialisti socialdemocratici e laburisti
Si riesce a fare una sintesi fra queste due esigenze
E io credo che nel dibattito certamente queste due esigenze verranno fuori ma sarebbe grave se queste due esigenze si divarica siero
Fino ad essere momenti di separazione di lacerazione all'interno del partito non c'è dubbio che ci sono dei ceti in Italia che hanno fatto un discorso piuttosto cinico e piuttosto meschino
La sinistra forse il centro sinistra l'ulivo ci può anche tornare bene nella fase di Maastricht
Perché quale forza politica quale schieramento in grado di potere trovare un consenso sociale intorno a una linea politica dicono mica severa come quella per entrare la moneta pubblica nella moneta unica europea
Ma una volta conseguito mastri per questi ceti si è detto ma chi ci può garantire una politica di sviluppo non più il centro sinistra ma il centro destra
Viceversa noi abbiamo avuto una difficoltà nel mentre si facevamo carico dell'azione di governo certamente di fare emergere valori e punti di riferimento sociale
Nei confronti di chi svantaggiato dalla società si aspettava di vedere il momento del centro sinistra come un momento cento di miglioramenti che ci sono stati ma come vogliono in un momento di iniziativa politica forte radicale
Per mutare questa situazione all'interno della società italiana
Io credo che una sintesi fra queste due esigenze
Forse verrà anche dall'esterno perché non mi sembra che il discorso che ha fatto Berlusconi oggi al Senato sia un discorso particolarmente moderno mi è sembrato un discorso piuttosto antico cioè ci saranno anche esigenze dell'opposizione che penso ci porteranno una sintesi ma la vedrei da due punti di vista il primo quello dei valori il secondo dello schieramento sociale
Il primo è quello dei valori vedete tanti hanno fatto le analisi sul perché ha perso il centrosinistra non ci voglio tornarci sopra anche se una cosa forse la indicherei nell'analisi che ci ha fatto Stefano Draghi alla direzione del partito
Ci ha fatto un'analisi specialmente nei collegi del Mezzogiorno in cui un ruolo di Democrazia europea c'è stato
E credo che su questo forse proprio per il vostro atteggiamento sindacale sarebbe bene fare una riflessione ma non voglio ora parlare del della sconfitta del centrosinistra te hanno parlato molto bene cuore parla del risultato del nostro partito
Perché è una cosa mi ha colpito in questo risultato vi sono stati degli elettori che chiaramente hanno ritenuto di potere passare dal voto DS al voto Margherita senza sentire una grande differenza
Magari anzi pensando che di fronte alla maggiore visibilità di Rutelli nella lotta contro Berlusconi in fondo quel voto era in qualche modo più incisivo era in qualche modo un voto più diciamo dotato di una carica di antagonismo
Questo mi ha molto colpito e credo che in effetti da questo punto di vista
Il discorso di ricollocare a parte sarà stata la si fa via del partito per carità ma il discorso di collocare con molta chiarezza i valori del partito credo che sia un elemento di grande rilievo di grande importanza per riconquistare questo elettorato sono stati detti venne
L'antifascismo lo Stato laico la libertà della ricerca ne ha parlato Piero Fassino prima paradossale del tutto che licenziati non si riconoscesse lo nel nostro partito anche rapporto col sindacato perché in un partito della sinistra un partito standard europeo a un rapporto particolare all'interno del sindacato quindi io vedo effettivamente nel ricollocare al loro posto questi valori è un momento di sintesi
Ma il momento di sintesi anche economico sociale io mi sono permesso di riprendere un vecchio motivo del dibattito socialista degli anni Ottanta penso che sia consentito
Per dire che a me piacerebbe che i DS si presentassero come il partito del popolo attivo
Cioè si presentassero a soli italiana come il partito del lavoro dipendente come il partito di chi ha e aspira a entrare sul mercato del lavoro dirò due parole sulla questione giovanile
Ma in generale come il partito in cui si riconosce chi in termini democratici di solidarietà vuole portare un contributo allo sviluppo della società italiana
Perché io credo che la parte del centro destra si sia imparata la lezione dei vecchi teorici della Società dei due terzi
Penso che la si sia imparate si voglia in qualche modo cercare essi di instaurare una società ripetersi in cui poi noi saremo chiamati a rappresentare il terzo
E siccome noi vogliamo invece sviluppare una strategia di ricostruzione di rivincita democratica penso che noi dobbiamo andare in questa direzione
E allora ecco perché io credo che una vera egemonia del movimento sindacale del lavoro dipendente sia sesso riesce a essere punto d'orientamento e di interesse per il lavoro in genere
E questo comporta certamente una polka farcita di rientrare in dialogo con alcuni siti con cui abbiamo avuto differenza ma soprattutto cercare anche di individuare scindere il rapporto di potere fra i grandi potentati con cui Berlusconi oggi si sta intendendo e la base economica del paese sulla quale dobbiamo sapere riprendere un discorso e così pure l'altro aspetto importantissimo e che non abbiamo ancora saputo costruire è che i giovani individuino i DS del partito e la sinistra il veicolo di una politica che li porterà nel mercato del lavoro
Perché questo comporta riuscire a dare una risposta alla flessibilità nel senso di una flessibilità che veniva detto ieri al Brancaccio molto meglio che di me ed altri
Nel senso che questa flessibilità possano anche comportare la possibilità di rendere credibile il passaggio da un lavoro all'altro attraverso un sistema di protezione sociale che non lo renda un elemento di subalternità di precarietà Malavenda contrario un elemento di dinamica e di sviluppo della società italiana
Ecco allora che io credo che in questo senso si può raccogliere il documento della CGIL ma non semplicemente per tributargli un inchino di occasione ma per poterlo situare per poterlo collocare all'interno di questo discorso
Che è un discorso di partito perché è evidente che spetta al partito riuscire poi ad avere questa pluralità di riferimenti di rapporti ma e anche un discorso di sindacato nella misura in cui lavoro diventa un punto di riferimento in questo ambito
Vengo al terzo punto
Che è quello del rapporto fra Partito socialdemocratico Sinistra e Ulivo
Vedete non è per vecchi affezione al tema che io non mi sento molto convinto da questo slogan più sinistra è più libero perché non si può saltare il momento del partito socialdemocratico
E e e più di altri non lo potete saltare voi proviate non lo posso pur non lo può saltare il movimento sindacale
Perché il movimento sindacale se volesse moderno ha bisogno di affrontare di rispondere positivamente alla sfida di un grande partito socialdemocratico
E noi abbiamo avuto in questi anni probabilmente la colpa spesso di pensare
Che bastava forse cambiare qualcosa nell'insegna del dei dei della nostra vita
E che automaticamente questo produceva un partito di carattere socialdemocratico o socialista laburista no questo implica un cambiamento è una evoluzione profonda di cultura politica anche di metodologie anche di rapporti fra noi perché diciamo la verità che cosa è andato male nel partito in questi anni fra le tante cose che non sarebbe vedete c'è due modi di confrontarsi uno era della vecchia tradizione comunista o della vecchia tradizione socialista
Della vecchia tradizione comunista Chang dissensi anche profondi ma si lavorava si lavorava ci si confrontava nel gruppo dirigente fino a che non si offriva
Una piattaforma unitaria ne soffriva la trasparenza la legittima la leggibilità del dibattito ma c'erano anche dei valori morali in questa capacità di proporsi nella tradizione socialista c'era un franco confrontarsi voglio dire cioè che è diverso e vediamo chi ha più voti e magari ci si litigava anche troppo fino al punto di provocare a volte delle scissioni ma c'era un confronto estremamente franco
Non abbia avuto in questo periodo nell'uno nell'altro
Nella capacità di potere avere questo lavoro interno al gruppo dirigente tradizione diciamo postcomunista o comunista nella possibilità di portare con molta franchezza di fronte Company le viene un dibattito e poi decidono e poi si deve naturalmente ricomporsi
Allora io credo che oggi certamente questo il Congresso lo deve fare però e mi sembra che ci siano finalmente dei segni incoraggianti la vostra proposta ne parlerò alla fine del preambolo va in questo senso
Lo deve fare fra fra compagne e compagni che sentono davvero l'appartenenza allo stesso corpo politico e non come tradizione ma come presente come futuro ecco perché questo discorso del partito socialdemocratico europeo è importante
Perché se il discorso è forte sinistra in forte Ulivo care compagne e cari compagni continuerà aleggiare su di noi una sorta di sensazione di precarietà
Che questo è un partito forse necessaria una fase storica ma tutto sommato va tenuto abbastanza basso perché possa prosperare la coalizione ma se questo è in onore lanceremo mai nostro per che invece a mio parere ha bisogno di un forte rilancio anche e soprattutto certamente a beneficio dalla coalizione ma per ridare una capacità di rappresentanza forte alla sinistra italiana
Vedete questo mi sembra un punto su cui veramente dobbiamo dibattere significativo e su cui è fondamentale il vostro contributo perché credo anche che in questa vicenda politica
Sì sì ha visto che cosa
Sì sì ha visto un grande desiderio un grande bisogno anche di qualificazione diversa del nostro rapporto con l'Internazionale dista quasi il trofeo ma nostra maggiore esigenza di loro interventi di loro contenuti
Ma certo si è visto che cosa che o si rilancia un movimento europeo e mondiale del sinistro anche noi quando ci poniamo di fronte alle nostre scelte siamo in difficoltà non sappiamo da che parte andare da che parte muoversi
E allora io credo veramente che questo congresso debba su questo finalmente fare una scelta chiara una scelta precisa e questo in realtà aiuta la coalizione perché dai il senso di una la sua onestà o ricade la sua articolazione anche in forze politiche certo di una necessità che la coalizione viva con nuove regole e qui devo dire se la coalizione vive
Deve anche finalmente aprirsi a un maggiore contributo cioè o la coalizione un cartello un segretario di partito al sedici e mezzo con un segretario lo zero sette o se invece deve vivere deve allora darci anche lo spazio di partecipare di più di poter essere maggiormente presenti
Ci sono regole che dobbiamo fare molti si domandano ma perché ne sono stati in grado di decidere se tentare di di di negoziare liste civetta con Rifondazione o farla quando con Di Pietro tentare la Bonino tentare tanto ma perché non c'era una leadership che aveva accusato le polizie
E voi non molto probabilmente il leader della coalizione dovremo scegliere o nel futuro con delle primarie che ridiano poi l'autorevolezza e la rappresentatività di riuscire a creare quell'alleanza evidentemente necessario ma in questo mi sembra che il nostro ruolo anche nella discussione
Di queste regole mi sembra che il nostro ruolo sia fondamentale e mi si appunto permesso di dire che soprattutto a chi sta nel sindacato e chi soprattutto ti sta nel CGIL la CGIL
Questo discorso
Dovrebbe essere interessante ho visto che Sergio Cofferati anche lui
A volte avuto pietà preziosità storica di ricordarsi quando a Rinaldo Rigola era venuta la tentazione di fare il Partito del lavoro in Italia dice giustamente io non voglio assolutamente cadere nella tentazione di Rinaldo Rigola
Ma proprio se non si vuole cadere in questa tentazione si deve avere in un partito appunto di stampo socialista e laburista il punto di riferimento di un moderno di una moderna azione sindacale
Se vengo all'ultimo punto tentando anche di metterci qualcosa di responsabilità personale
Noi ci stiamo riunendo nella reggenza ci sono molti compagni dei presenti
E stiamo appunto parlando di questo e naturalmente questo suggerimento di oggi
E naturalmente significativo vedremo il debito conto
Cioè non si va al congresso sulla base di uno scambio di mozioni cartaceo televisivo
Si deve fare una direzione del partito con una sua serenità che Possa prendere atto delle mozioni delle carni dure che ci siano e se questa direzione o realizza o riesce a impostare per il congresso che la fine poteva essere i congressi approva
Una carta un preambolo di valori comuni a me sembrerebbe un grande elemento di forza e sarebbe appunto il significato di questa appartenenza comune al suo corpo politico che cercavo di mettere in evidenza pertanto per quelle che possono essere le mie modeste responsabilità di presidente della direzione credo che queste o risposte appunto di avere come le scambiamo temporalmente disposte consimili sono senz'altro a disposizione dei possiamo sviluppare credo francamente che
Forse è veramente in questo partito c'è bisogno certamente di tanta discontinuità ma forse un grande elemento di discontinuità se ci sarebbe quello se ci decidessimo veramente di dire be è giunto il momento di smettere di discutere ma di fare davvero un grande partito del saldo il valico europeo nel nostro Paese
Venne allora Spini era l'ultimo intervento e nel ringraziare i compagni e le compagni che hanno partecipato a questa nostra iniziativa do la parola da Sergio Cofferati
In verità bisogna avrebbe forse evitare di fare delle conclusioni anzi vi prego di considerare le pochissime cose che dirò non come delle conclusioni formali
Ad una discussione che nelle nostre intenzioni come vi ho detto in premessa
Serviva ad accompagnare
Le compagne e compagni che hanno firmato il documento che gli abbiamo offerto come base degli approfondimenti di oggi verso il congresso
Anche il carattere della discussione è stato un po'singolare
Non hanno parlato i sindacalisti un non interpretate il silenzio dei sindacalisti per quello che non è
Anche i sindacalisti hanno la loro articolazione le sensibilità diverse che potete immaginare considerato lo segno di rispetto non vi abbiamo inflitto alla sofferenza
Di sentire ancora una volta l'opinione dei sindacalisti
Credo però che Guglielmo abbia fatto nome di tutti noi una sintesi efficace anche
Del merito oltre che delle intenzioni con le quali gli abbiamo proposto quel terreno di confronto
Ricevo partiti da una convinzione che e di molti di noi
Al di là della appartenenza al partito dei Democratici della sinistra
Chi sta in CGIL e non è mai stato affascinato per la sua appartenenza dall'idea del passo intacca lirismo sa che la funzione di rappresentanza sociale che spetta ad una confederazione efficace se il sistema dei partiti e in particolare la sinistra politica e forte a visibilità
E a con le esigenze che sono proprie del lavoro sindacale punti di comunanza importante
Dunque
La salute
Del nostro partito
E importante
Io credo per tutte le organizzazioni confederali
Perché insisto sul termine confederale
Perché
Facile
Far vivere tenere
Visibile delle organizzazioni sindacali
Anche in una società che si frantuma
Paradossalmente la frantumazione può aiutare
La costruzione di rappresentanza sindacale
Ma aiuta alla rappresentanza corporativa
Aiuta la rappresentanza limitata
E dunque farebbe venir meno una parte importante della storia non soltanto dalla CGIL ma anche delle altre confederazioni lo stare alla quale noi siamo per ragioni del tutto ovvie particolarmente affezionato
Per questo non c'è solo
Una ragione singolare
L'essere iscritti militanti di un partito che porta
Le compagne e compagni dalla CGIL
Ad occuparsi con passione dei problemi che sono stati qui Ciprì citati in vario modo affrontati e approfondito
C'è una cosa in più
Abbiamo noi
Bisogno di un sistema di rappresentanza politica
Che poi fissi le regole caratteri degli assetti istituzionali forte
Quando la politica
N afasia quando la politica è debole solo in apparenza
La rappresentanza sociale si è rafforzato abbiamo forse in tempi recenti svolto in qualche circostanza funzione di supplenza
Ho detto in più di un'occasione che deve essere considerato quel momento come un'eccezione che deve confermare una regola nella quale i compiti e le funzioni sono distinte definite e non c'è sostituzione dell'una funzione con la
Ovviamente
L'interesse nostro e legato poi al profilo
All'efficacia delle politiche che un partito al quale si sceglie liberamente discrete si deve aver
Il nostro partito ha incontrato le difficoltà elettorali che sono state qui ricordate
Io credo che sia per questa ragione
In primo luogo per questa ragione necessario che il congresso con molta franchezza
Si occupi del condizione
Materiale politica organizzativa necessaria per recuperare i limiti di questo passato recente
Non rimuovendo nulla
Quando utilizziamo il termine discontinuità non lo facciamo nella convinzione che tutto ciò che è stato abbia rappresentato un limite un errore tutt'altro
Pensiamo però che sia indispensabile partire da ciò che è stato
Con il coraggio dell'analisi anche quando questa
Può apparire aspre impietosa per
Stabilire da qui in avanti
Quali devono essere le scelte
Le politiche da confermare e quelle da modificare
Per recuperare un insuccesso elettorale soprattutto per dare una prospettiva di medio e lungo periodo ad un partito che resta fondamentale nella sinistra soprattutto
Resta il punto di riferimento indispensabile per una sinistra riformista che poi
Faccia riferimento alla storia la cultura del socialismo europeo
Per questo dicevo non voglio niente
Esercitare nessuna forma di conclusione
Ma soltanto ritornare su alcuni argomenti che sono stati oggetto della discussione di oggi considerate le cose dette da Guglielmo Epifani come dicevo poc'anzi rappresentatività la nostra opinione
E dunque destinate arriverà anche nel prosieguo della discussione
In questa fase d'ascolto era importante prospettarle e poi forse
Cercare di guardare con precisione ad alcuni degli avvenimenti
Di un passato recente ma anche di un
Passato ancor più vicino quello degli ultimi giorni delle ultime ore
Io credo che dovremo insieme
Il sindacato per la sua parte le forze politiche dall'altra e poi insieme nel nostro partito
Ragionare seriamente su tutto ciò che
è successo a genio
Uscendo con rapidità dal condizionamento
Per il contingente politico che accentua alcuni aspetti e ne mette
In
Forse in secondo piano altri
Ritorno sul tema da un versante poco esplorato nella discussione di questa mattina
Credo per ragioni ovvie proprio perché prevale insieme all'emozione
Fatti così gravi anche
L'inevitabile focalizzazione degli aspetti che sono stati rimandati e che segnano di più le coscienze di ognuno di noi
Perché riportano davanti agli occhi di situazioni che
Alcuni di noi hanno visto conosciuto in in anni lontani più giovani nemmeno immaginavano potessero realizzarsi in così breve tempo
Ma io credo che
Saremo tutti chiamati
Nella discussione del congresso anche in quello della CGIL non soltanto è quello dei Democratici di sinistra
A riflettere su come
Occorre affrontare gli effetti dell'interdipendenza tra le economie
Delle conseguenze che queste genero
La globalizzazione e termine sintetico che scrive descrive però processi assai complessa
L'idea di restare in mezzo al guado come qualcuno sembra suggerire pensando a dei palliativi o degli aggiustamenti e pericolosissima
Io sono convinto che se non si ha il coraggio
Di porre fino alle conseguenze estreme il tema e le scelte conseguenti
Si possono correre rischi molto seri
Perché l'interdipendenza delle economie
è forte
è un processo irreversibile
O può essere mutato soltanto a condizione che
Si producano rotture drammatiche che possono portare a scontri che non si limitano alla dimensione del mercato
Ma coinvolgono le funzioni degli Stati
E l'alternativa ha delle regole efficaci
E ad una visione comune
Del come affrontare i problemi della disuguaglianza
Finisce con l'essere
Il ripresentarsi
Del protezionismo
Io la sensazione che
Ho maturato
Della conclusione
Della discussione tra
I capi di Governo e di Stato di Genova e queste quelle conclusioni sono conclusioni negative
Ma non semplicemente perché non rispondono ad una aspettativa diffusa molto ampia
E consistente rappresentata non solo dal movimento ma anche dei tanti che lì non c'erano
Ma perché quelle conclusioni propongono una ricetta
Che poi condiziona orrende più evidente forse meglio dire così anche qualche vicenda politica nostrana era vicina
Quando si conviene
Su un orientamento che sposa la solidarietà compassionevole proposta dal Paese più forte e quando questo orientamento non è sufficientemente contrastato
Non dal governo di centro destra italiana
Ma da forze importanti
Della sinistra europea e non solo europea sia di fronte un problema serio
Sul quale dobbiamo riflettere noi ma sul quale sarà necessario stimolare una discussione anche in un'altra sede
All'interno del partito socialista loro per
Del
Dall'altra parte per quanto ci riguarda all'interno delle organizzazioni di rappresentanza sociale sovranazionale sia quella coppia che quella mondiale
La difficoltà dunque non è semplicemente nostri
è una difficoltà più complessiva che può segnare negativamente comportamenti
Di forze politiche importanti
Nei singoli Paesi
E accentuare quello che a me pare un tratto oramai chiaro
Di crisi delle organizzazioni sovrannazionali
Sia quelle istituzionali sia quelle di rappresentanza sociale o politica
è un tema delicato Complesso perché prefigura la discussione su quale deve essere la caratteristica di una democrazia più alta di quella esercitata nei singoli Paesi
Presuppone la scelta è la capacità di praticare cessione di sovranità e dunque in virtù di questa cessione trovare anche le modalità di una nuova democrazia in ognuno dei paesi e delle strutture che fanno parte di questa organizzazione sovrannazionale
è un tema col quale dovremo confrontarci
Anche rapidamente
Appuntamenti impegnativi che hanno il carattere di Genova sono già previsti
E non è immaginabile che la riunione
Dell'organizzazione mondiale del Coe
Qui è chiamata a discutere
Io penso che in quella scelta quella di merito che ha preso corpo per decisione comune tra i Paesi del G otto
Scelta non rimediabile soltanto con l'allargamento
Oppure con modalità che addirittura escludono all'allargamento ma semplificano le modalità della discussione con l'agenda dei lavori futuri in quella scelta ci sia Stato un contributo importante negativo del governo italiano
E forse vale la pena di riflettere un attimo
Su alcuni tratti sono oramai
Chiare e non mi riferisco a quelli che riguardano l'organizzazione
Del G otto al come una città come Genova è stata abbandonata ore giorni alla devastazione
Di gruppi organizzati
Anche la cui dimensione non è da sottovalutare non erano poche decine di persone
Gruppi organizzati dalle intenzioni politiche
Esplorare ma in ogni caso tali da destinare reazioni
Tra le persone dell'opinione pubblica
Spesso contrastanti e purtroppo spesso non favorevoli a accettare il nostro punto di vista
Dunque quella conclusione
E l'approccio utilizzato dal governo italiano per sostenerlo
Come parte integrante di quella che mi pare in tutta chiarezza la sua intenzione prevalente per l'intera legislatura
Poi certo sarà utile anche non dimenticare non vorrei nemmeno io dare questa sensazione
L'esigenza di tornare sul come il partito si è
Presentato davanti a questa scadenza
Va da sé che se il centrosinistra avesse vinto le elezioni il gli argomenti di merito che il partito poteva far vivere avrebbero avuto qualche efficace in più
In ragione della possibilità di discutere
Dal governo al governo all'interno del G otto confesso di aver colto poco
Il profilo della proposta di merito dell'opinione
Sulla quale caratterizzare una impossibile azione di governo visti i risultati delle elezioni ma una necessaria azione di opposizione
Una volta che il risultato è stato quello a noi tutti noto
E bisogna io credo per tutti vale anche per noi
Avvicinarsi a scadenze impegnative come queste
Sulla base di una propria ipotesi
Definita di politica
In grado di orientare condizionare
Ho volgere verso il positivo processi così complesse ma così importante per milioni di persone
Sulla base di un'ipotesi definite chiare poi si può scegliere ogni e qualsiasi modalità per dare visibilità alla pronipote per sostenerla
La mancanza del merito finisce col rendere l'iniziativa di tutti prigioniera delle circostanze
Ho ancor peggio delle scelte degli altri qualunque esso sia
Non si è trattato semplicemente in questi giorni di un'oscillazione
Dell'orientamento del partito io credo
Ma anche della mancanza di un'ipotesi visibile
Che andava costruita doveva valere sia nel caso lo si dovesse esercitare dal Governo sia nel caso lo si dovesse sostenere dall'opposizione
Quel che però si è aggiunto
E l'accentuazione di un tratto delle intenzioni del governo che
Aveva già trovato una sua netta esplicitazione secondo me
Sia nei provvedimenti detti dei cento giorni sia nel documento di programmazione economica e finanziaria
Questo governo ha agito durante la campagna elettorale
E nei primi atti
Per dare
Io credo consistenza ad un'idea di blocco sociale
Dico subito che non penso si debba opporre a questo tentativo
L'ipotesi di un blocco sociale alternativo
Però guai a sottovalutare
L'insidia delle azioni del governo
E dunque per quella via poi a non predisporre azioni di contrasto coerenti con il proprio progetto iniziale il programma elettorale in grado di
Sconfiggere il disegno in campo
Ci sono aspetti mediatici
Più volte indicati e discussi
E però badate che il collateralismo che si è determinato tra
Lo schieramento di centrodestra e le più importanti associazioni imprenditoriali deve pure fare in fretta
So benissimo che poi le imprese non sono
Univoche nei loro comportamenti che neanche nelle loro opinioni ma per loro come per noi poi al dunque contano gli atti concreti che le associazioni di rappresentanza mettono in campo
Quel blocco storico cioè scusate quel blocco sociale
A un profilo visibile
E tende
A consolidarsi
Attraverso i provvedimenti annunciati e attraverso i provvedimenti
In discussione
è un blocco sociale che
Non hanno al suo interno come elemento di coesione
Forze dinamiche
Ho un'idea di innovazione anzi
Io credo che sia del tutto evidente il basso profilo
Sul quale il governo di centrodestra su spinta di una parte delle associazioni imprenditoriali cerca di dare consistenza
Ai suoi interlocutori
Una parte consistente del sistema economico come è noto
Ha perso capacità competitiva perché
Non è stato in grado per un periodo lungo di innovare se stesso
Ha preferito la rendita agli investimenti
In ricerca e informazione
Hai gli investimenti per valorizzare la conoscenza che la professionalità delle persone destinate a lavorare
Quando parliamo di caduta alla visibilità di molti
Del valore sociale del lavoro pensiamo anche a questo non soltanto i limiti che possono essere
Visibili o sono stati visibili nell'iniziativa dalla sinistra politica
Ma anche ad un processo più complesso che ha coinvolto soggetti diversi della rappresentanza politica
Che non considerano più il lavoro anche all'interno dell'impresa per il valore che ha
E che dunque cercano di regolarlo
Attraverso meccanismi nuovi
Di cui si fa carico in esplicito lo schieramento di centrodestra
A questo tentativo bisogna rispondere bisogna rispondere con l'iniziativa quotidiana a partire dal contrasto delle politiche che si stanno decidendo in Parlamento
E bisogna rispondere per l'insidia che questo tentativo riproduce nel medio che nel lungo periodo
Questi idea della qualità intorno alla quale noi insistiamo da tempo
E che spunta dal sistema produttivo italiano se quello dei beni che dei servizi
Deve essere riconsiderata dunque non una disputa astratta
Sull'innovazione il suo valore Marra giovamenti concreti come quelli che abbiamo cercato di produrre qui partendo da un'esperienza fatta sul campo quotidianamente
Poi una forza politica deve cercare di rispondere non soltanto ai suoi tradizionali insediamenti ma come ovvio di allargare la sfera di consenso intorno a sé alle sue politiche
Ma per poterlo fare deve offrire prospettive nuove a coloro che non sono immediatamente che automaticamente collocabile all'interno del suo insediamento
Appare poi banale dire che in ogni caso quegli insediamenti devono essere definiti descritti con precisione
Siamo davanti ad un tentativo che è fatto di tante scelte diverse tenute insieme però da una logica precisa
Se voi guardate in trasparenza molte delle politiche
Chieste da una parte consistente del sistema degli imprenditori
E dall'altra parte
Alle politiche Offerte dal governo di centrodestra arrivate rapidamente alle conclusioni che qui ha introdotto Guglielmo nella sua relazione questa mattina
Anche le conclusioni del G otto si muovono io credo in quella direzione almeno nell'intenzione del governo italiano
Che si è affrettato dopo la conclusione di Genova non casualmente a dare il suo consenso l'idea dello scudo spaziale
Cercando di ricostruire anche in politica estera
L'idea dell'atlantismo in alternativa all'Europa forte che si presenta autonomamente
Ma ognuno dei provvedimenti anche i più piccoli quale abbiamo discusso in questi giorni
O quelli che sono contenuti dei provvedimenti riassunti nel DPEF quell'immediati dei cento giorni quelli annunciati
Ripropongono l'idea dell'allontanamento sistematico dall'Europa dall'uscita di quel sistema di regole di vincoli per ricercare una capacità di competere che l'Europa nega
Dunque viene messa in campo
Un'ipotesi alternativa a quella che lo schieramento di centro sinistra ha praticato in precedenza
E a questo proposito vorrei dire
Da questo osservatorio
Particolare ma di qualche importanza quello del sindacato che
Nel ragionare dei nostri errori passati varrebbe la pena di non trascurare
Lo scarto senza voler interpretare né alcun modo i comportamenti elettorali
Al di là delle cito che c'è stato tra quella che continuano a considerare un'efficace politica di governo e la sua percezione
Perché non c'hanno compreso
Perché i singoli cittadini non sono in grado di valutare compiutamente le scelte che un Governo fa no io resto convinto
Che
Lo scarto maggiore sia tra la quantità e la qualità dei risultati spesso innegabile e l'idea della politica che abbiamo dato
Risultati che risolvono o iniziano a risolvere materialmente
I problemi di molti quando sono il prodotto di una politica vissuta come diversa dalla buona politica e dunque come la riproposizione di pratiche antiche possono non portare
Al consenso elettorale auspica
Perché un governo anzi governi che in una legislatura intera permettono a questo paese sul piano di un risanamento che non produce rotture sociali
Di rispettare i parametri di Maastricht dunque di realizzare un'impresa alla quale davvero in pochi credevano inizialmente
Non può poi incontrare
Ad una parte delle sue poi per una parte delle sue politiche l'ostilità che si è trovato
Il modo la forma l'idea con la quale la politica viene fatta vivere non è irrilevante per tantissime persone
Forse questo è un tema che abbiamo trascura colpevolmente
Immaginando la possibilità di ritornare all'antico
Anche se era un antico o recente
Quando una parte consistente dei cittadini italiani anche degli elettori dei Democratici di sinistra o dello schieramento dell'Ulivo avevano considerato con atti espliciti e ripetuti come finita per sempre per la stagione
Bisognerà riflettere nel dibattito congressuale anche di questo aspetto del rapporto cioè
Tra la qualità della politica
E l'efficacia delle soluzioni concrete e materiali che poi questa lettera
Per ridurre lo scarto vistoso che si è determinato in questa circostanza
E bisognerà farlo nel mentre l'iniziativa del Governo attuale si muoverà verso l'attuazione la realizzazione di scelte annunciate
E che non vengono nemmeno rallentate da avvenimenti drammatici come quelli dei giorni passati
Lontano dall'Europa fuori da un sistema di regole che sia condiviso nella nuova dimensione dell'Unione
Ostilità all'idea dell'allargamento e ostilità all'idea delle soglie che garantiscono nell'allargamento
La possibilità di avere comportamenti condivisibili da parte dei cittadini europei dei loro governi
O delle imprese che compongono la loro economia
Ma guardate che
Un modello di questa natura non ha bisogno nelle politiche di un governo semplicemente della cancellazione sistematica dei vincoli che l'Europa produce
Ma ha bisogno anche della reintroduzione di modalità autoritarie nei rapporti nei luoghi di lavoro e nella società
Genova non può sorprendere per questa ragione
Non è praticabile la fuoriuscita non dichiarate ma immaginata e in qualche circostanza già praticata ai vincoli dell'Unione se nel contempo non si producono nella società
E nei luoghi della produzione
Non come dicono
Forme di libertà che passano dal superamento dei vincoli reciproci dunque delle regole ma anche in esplicito atti autoritari
E l'autoritarismo quando si traduce negli avvenimenti che hanno accompagnato il G otto di Genova
Ripropone a tutti noi i mostri di una storia recente
Soprattutto quando sono coinvolti i ragazzi che non hanno memoria storica
E non hanno esperienza compiuta del come rappresentare se stessi la propria sensibilità le proprie opinioni rifiutando alla radice
E in premessa ogni forma di violenza
Sono molto preoccupato
Dalle reazioni che potranno venire da accadimenti come quelle dei giorni passati
E credo che sia indispensabile mantenere aperto o aprire là dove non c'è ogni e qualsiasi canale di comunicazione tra soggetti che hanno funzioni diverse e che bene non accomunare né confondere la rappresentanza istituzionale quella politica quella sociale e il movimento fatto di tante organizzazioni di volontaria
Con una sola discriminante netta però
Il rifiuto della violenza
Cercando di distinguere
All'interno di un'organizzazione
I comportamenti
E cercando di vincolare i propri
Ad una scelta che le forze storiche della sinistra
Hanno sempre praticato e non solo indicato
Ma guardate che quei ragazzi potrebbero chiudersi in sé rifiutando la politica alla quale si erano in forma spuria propria forse per la prima volta avvicinati o potrebbero essere affascinati dall'idea di rispondere alla violenza con la violenza
Che non accada né l'uno né l'altro degli estremi possibili dipende da noi dai nostri comportamenti che dà la capacità di dialogare con ognuna delle forme organizzate che sono in campo
Evitando criminalizzazioni e contemporaneamente evitando sottovalutazioni delle ambiguità o dei problemi che sono emersi
Punto delicatissimo sarà quello del rapporto con le forze dell'ordine
E non soltanto in queste ore ma anche in prospettiva futura perché il processo di democratizzazione e dunque anche di definizione dei loro sette
Della responsabilità della loro rappresentanza non è compiuto
E se
Possono succede fatti gravi comportamenti di pochi o di piccoli gruppi lesivi
Delle libertà costituzionali di ragazzini
Come quelli che sono stati specie colpiti a Genova e perché all'interno degli apparati
Evviva la convinzione che oggi si possono
In ragione dei mutamenti del quadro politico e di una copertura che gli è stata data in esplicito
E però spettano trovare le forme i modi con i quali
Mantenere vivo un rapporto dialettico con la parte positiva non soltanto del movimento ma anche
Delle forze dell'ordine che
Hanno svolto la loro funzione in quel dicembre
Con la capacità di guardare come diceva il limiti e difetti e con la voglia di interrogarsi sul modalità di rapporti futuri dialettici ma indispensabile
Evitando anche qui
Di commettere le semplificazioni che hanno caratterizzato negativamente
Una parte della storia della sinistra più recente
Di quella storia nella quale la sinistra antagonista della sinistra riformista si sono confrontate in un'esperienza di governo inedita
Ma considerando con distrazione altro si potrebbe dire la funzione della rappresentanza sociale immaginando di poterla risolvere in sei
In quanto
Figli della stessa cultura della stessa storia
Oppure evitando scorciatoie o semplificazioni come quelle
Che hanno creato molte delle difficoltà nei rapporti tra le compagne e compagni che lavorano
Nel sindacato non soltanto nella CGIL anche se prevalentemente nella CGIL e il partito dei Democratici della sinistra
Apprezzo tutte le intenzioni positive che sono state qui esplicitate per il futuro
Credo però che per poterle praticare coerentemente
Perché siano credibili occorre non avere reticenza sul passato recente
A noi ha pesato
Ed è stato senza dubbio alcuno
Non solo effetto negativo ma atto autolesionista quello di
Caricare
Su un soggetto di rappresentanza sociale come la nostra confederazione
L'idea che noi si sia stati o si sia ancora ostacoli i processi di innovazione
E si sia in sostanza portatori di istanze conservatrici
Io credo che tutti i soggetti di rappresentanza sia quelli politici che quelli sociali abbiano in sé elementi di conservazione
E che una trasformazione così tumultuosa della società alla quale ci riferiamo
Necessiti verifiche attente dei propri comportamenti
La capacità di innovare mantenendo il meglio della propria storia dalla propria cultura la cultura della solidarietà la cultura dei diritti non è facile dare pratica
Tutti avevamo problemi
E però aveva indicato non da parte della destra ma nel dibattito a sinistra
I limiti degli uni per giustificare il limite degli altri ci ha portato non semplicemente a difficoltà e sofferenze ma anche ad una perdita di percezione positiva verso l'esterno
Io credo che avremo per questa ragione occasioni portanti impegnative
Di confronto recita
Con la voglia però di guardare ognuno
Ai suoi comportamenti in sé
Vedi indicare agli altri
Quali possono essere
Di volta in volta le soluzioni migliori
Vorrei dire
Mi perdonerà se lo prendo a pretesto al compagno Fausto Vigevani che
Ha tra le tante colpe non è l'unica quella ed essere stato sindacalista
Che della CGIL si può parlare male non siamo Garibaldi
Però Toussaint che nessuna compagno compagno dalla CGIL accetterà mai
Di vedere messo in discussione
La sua funzione e chiederà sempre anche nella dialettica più aspra al suo interlocutore capacità d'ascolto e rispetto
In ogni altro modo la discussione il confronto non avrebbero l'efficacia necessarie
Lo dico perché
Vorrei tornare
In conclusione all'argomento che ha introdotto questa mattina
Non è un espediente tattico
Non è
Un'ipotesi
Lasciata cadere lì
In virtù della difficoltà ad affrontare
I problemi che si parano davanti ad un percorso congressuale
Date per scontato che con la conclusione
Dell'utilizzo dalla fase d'ascolto di questo documento
Ognuno dei firmatari tornerà ad essere semplicemente una compagna un compagno dei Democratici di sinistra e parteciperà con la passione di sempre alla discussione congressuale sceglie
Liberamente
Ho detto quali erano le nostre intenzioni non
Non abbiamo mai pensato
Di
Costruire nulla di organizzato in grado di condizionare la discussione di altri
Non è questo
Abbiamo pensato di offrire orientamenti comuni su temi che ci sono cari e vicini sperando che questi possano favorire
Una ripresa di attenzione qualche approfondimento da parte di tutti
Nel fare questa delicata e inedite
Operazione politica nei rapporti tra
Una parte del gruppo dirigente la CGIL che fa riferimento ai Democratici di sinistra e il partito ci siamo posti seriamente il problema della forma
Perché non apparisse lesiva della nostra idea di autonomia in primo luogo non apparisse lesiva del rispetto dovuto a chi all'interno del partito deve organizzare e gestire un congresso difficile
Ma sarebbe fuori luogo se non mi dicesse
In tutta franchezza che
Sono credo di poter dire siamo preoccupati
Delle modalità con le quali questa discussione si avvia io non trovo sinceramente
Una disponibilità all'ascolto pari al bisogno e alla drammaticità del momento che tutti indica
Non trovo sempre nella discussione
Il rispetto necessario
E sono molto preoccupato del fatto che
Non ci sia ad oggi ancora
Un albero
Comune
Nel quale affrontare la discussione liberamente correndo i rischi che una discussione come quella che ci aspetta
Oggettivamente
Valori comuni da fissare prima
Per poter avere anche qualche condizione per scegliere
Gruppi dirigenti condivisi dopo
Senza questa volontà
Temo un dibattito congressuale
Che possa progressivamente
Accentuare le diversità non per ragioni di merito
Ma per ragioni che riguardano il carattere delle relazioni dei rapporti
Tra i gruppi dirigenti tra singole persone
Se ciò accadesse la conclusione del congresso sarebbe una conclusione drammatica per tutti noi ecco perché questa mattina mi sono permesso di dire
A voi pensando al contributo che anche da parte nostra può venire
Prendete riprendiamoci le ore i giorni o le settimane che servono a fare un congresso nel quale si misurano opinioni e dunque anche linee profondamente diverse tra di loro ma avendo chiaro fin dall'inizio
Che lo facciamo per arrivare ad una conclusione nello stesso alveo
E nello stesso partito
Togliendo così a chiunque fuori di noi la possibilità di dire
Che questa discussione può avere un esito diverso da quello annunciato
O che qualcuno di noi può avere intenzioni malevole
Sulla gestione perché
Auspico auspica conclusioni
Diverse da quelle indicate
In premessa nel dibattito immagino anche dei documenti che verranno
Forse il momento di riflettere un attimo su questo aspetto
Lo indico sono ritornato sul tema dopo averlo prospettato questa mattina
Perché ho sentito qui accenti
Condivisibili
Attenzioni adeguate ma non vedo la stessa condizione all'esterno della discussione che qui abbiamo fatto
A volte le cose capitano semplicemente non perché le si vuole ma perché non si ha la pazienza di riflettere un attimo sul come le dinamiche dei rapporti e delle relazioni prima ancora che della politica vengono attivati
Per chi come noi
Alla passione che avete riscontrato nei giorni passati nelle settimane passate
Per una militanza sindacale che però guarda con
Grandissima attenzione a quella politica
Questo pericolo necessario che venga
Accuratamente evitato
Dunque discutiamo insieme liberamente con il nostro contributo
Non farà mancare il mio
Non c'è nessuna ragione perché il segretario della CGIL guardi questo dibattito dall'e sterno
Voglio essere coinvolto nelle forme che
Le regole congressuali del partito
Prevedo
Non non mi sento in una ragione dell'esperienza che sto facendo di gente sindacale
Un iscritto al partito che possano restare a marzo della discussione del partito
Voglio starci a pieno titolo scegliendo liberamente come ognuno di voi
E ci starò
Mi sento però rappresentando anche l'opinione degli altri
Compagni e compagne
Che hanno firmato il documento che ha dato vita a questa discussione
Di insistere sul tema che vi ho prospettato non si decide qui la decisione spetta a voi non considerate questa sensazione come una sensazione epidermica
Banale di quelle che si superano a distanza di qualche ora
Avvertiamo lo stato di difficoltà del partito
Per questo pensiamo indispensabile definire con precisione con il dibattito che sarà necessario il profilo politico per il futuro ma avvertiamo anche la difficoltà nella quale ci troviamo tutti per le modalità con le quali questa discussione iniziale
Se c'è tempo e se c'è volontà politica perdiamo insieme qualche ora per riflettere su questo aspetto e decidiamo insieme se vi serve il contributo di chi è discretamente allenato ad una discussione nella quale si confrontano spesso opinioni non diverse ma direttore in antitesi chiedete ce l'hai con l'opinione non ve la faremo mancare
Grazie
Troppo
Sì