Tra gli argomenti discussi: 'avanti, Amnistia, Pannella, Partito Radicale.
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L'Avanti di giovedì tredici marzo sotto il titolo dietro l'amnistia sì c'erano gravi insidie ha pubblicato l'articolo che ora vi proponiamo di Marco Pannella qualsiasi immaginabili misure l'indulto di grazia a anche di massa volta a ridurre o cancellare una pena detentiva ci trova e troverà penso d'accordo il carcere infatti quale effettivamente esiste è del tutto contrario lo spirito della lettera delle leggi produce rispetto al colpevole che non sì è delinquente effettivamente abituale gli effetti opposti a quelli per i quali la pena detentiva è prevista sì ai fini sociali sia qui c'è strumento che se non assolutamente straordinario se non eccezione pratica per confermare la regola opposta diventa abbia orante premia la criminalità più potente e più organizzata in primo luogo quella politica o dai connotati di classe più gravi perché propri di una classe dirigente e dominante che può esami anni lo svolgimento dei tempi processuali e la cadenza delle amnistia mollare le leggi e la giustizia mi rari casi in cui rischiano di colpirne i misfatti in particolare l'amnistia che per noi sciaguratamente si annuncia per giugno rischierà di servire magnificamente per essere utilizzata in quella selva di processi che connessa alla Piovra partitocratica e che non è più azioni di legge negli enti locali influenza camorristica mafiosa uno in nord più direttamente partitocratica vicende connesse alla nebulosa P due e quelle della P trentotto della camorra e della mafia che rischiano per attrazione dico e ripeto vorrei responsabilità destato o di classe dominante ma su un tema l'amnistia francamente inammissibile letteralmente improponibile ed è quello relativo alla difesa del diritto all'immagine dall'identità dei cittadini e della persona ma che in una società di comunicazione e di comunicazioni incontrollate illegittima come spesso quella italiana si identifica con la difesa della vita stessa delle persone e delle istituzioni private o pubbliche
I nostri codici prevedono come è noto per i reati di sentenze siano pronunciate non oltre trenta giorni dall'avvenuta del non c'era
L'ordine giudiziario intero e non più in questo caso sulla mente l'hobby dei magistrati di correnti di giudici
Muovendosi nella più grave delle sottomissioni della legge al giudice ha abolito rito direttissimo annegato sistematicamente perfino le garanzie del rito ordinario inventando e imponendo un rito mostruoso che non meriterebbe di essere considerato e pugni mito che come puro arbitrio dedicata giustizia
Se la maggior parte dei giudici opera in tal modo però sciatterie e a mancanza di rigo ore insensibilità deontologica realismo illegittimo è indubbio che il potere non più l'ordine giudiziario quello rappresentato dall'attuazione nel quadro di una cultura di classe o di regine chiedo salda con il potere politico attraverso il rispetto dei santuari dei poteri dei mass media che dovrebbero rappresentare il fondamento stesso di quel conoscere per deliberare su cui si fonda il gioco democratico e costituzionale ovunque non s'la mente in Italia la soggezione della legge al giudice appare smaccata se si considera che per stessi comportamenti sul piano della lesione l'identità o dell'immagine della persona si bloccano per anni anni in attesa delle amnistia o del desistere per disperazione del querelante processi che riguardano il diritto alla vita di forze di cittadini oggi politici uomini disarmati mentre si hanno poi c'è dure le sentenze di gravità senza precedenti se le vittime vere o sarebbe in realtà inefficace o efficace solo marginalmente dovrebbe infatti cadere esattamente nei trenta giù mi che precedono la sentenza e che seguono la denuncio i pochi mesi che dovrebbero bastare per la celebrazione dell'appello dell'eventuale appello o ricorso in Cassazione inciderebbero sulla pena più che sul giudizio almeno moralmente vi sarebbe sanzione ora se si considera che nella storia della repubblica dai processi per posta nella della Ginestra o per il caso Montesi fino a quelli sì per la lo occhi d'o per i fondi neri dell'IRI o ancora per le vicende dell'ENI Petroni quasi tutto è risultato determinato nei suoi esiti finali da vicende di stampa e da processi spesso arbitrariamente non effettuati per diffamazione per calunnia gran parte delle se si considera che i processi come quelli del sette aprile o quello contro Enzo Tortora dire a favore dei vertici e dei terzi livelli della Kama ora non sono stati in realtà condotti sulla stampa con l'uso illegittimo e sistematico della violazione dei segreti istruttori con il comparaggio attivo inseguito fra dei cronisti giudiziari e magistrati prevenuti o prescelti in base alle loro oggettive prevenzioni si comprenderà perché la prospettiva di un'ennesima applicazione reati di stampa di un'amnistia non può essere accettata in silenzio e senza lotta aggiungiamo il massacro radio televisivo
E che due partiti quello comunista da una parte e dall'altra quello guidato dall'editore Scalfari hanno fatto delle la denigrazione uno scientifico sistema da ah mi politico che abbiano a cuore il diritto e la libertà di star tra la vita civile e democratica delle società se non dello Stato Italy ah no vigilino anch'essi perché il Parlamento partitocratico guidato dal Partito comunista come spesso accade non stravolga non è gravi la prevista amnistia se proprio vorranno che ci sia inserendovi norme che costituirebbero una ferita mortale se ancora bene bisogno allo spirito e dalla pratica delle leggi e della giustizia ai diritti vitali nella società e della persona questo l'articolo che appariva sull'Avanti giovedì tredici marzo a firma Marco Pannella
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