"Carcere"

Io non so
Io non so qual è il motivo di fondo per cui mi sta capitando questa e chi tantissime avventura di
Moderare
Questo incontro come è stato annunciato prima io mi chiamo Enrico Gastaldi se non giornalista
Fa normalmente della comunicazione culturale
E mi occupo di volontariato in generale questo il motivo per cui declino le mie generalità quindi non è nessuna competenza specifica nel problema
E credo di essere stato chiamato qui proprio in questa mia funzione il moderatore di uno che sta nel mezzo
Sono molto emozionato da questo ruolo non perché sia importante
Perché a me pare di stare per assistere o di per incominciare a partecipare a un evento di estrema singolarità come i temi e il discorso che voi stessi avete già nelle vostre cartelle e che credo mi hanno spinto qui qui chi con interesse che con curiosità certamente testimoni
Mio compito sarà quello di annunciare il programma
E di garantire
Anche in modo severo che i tempi di esso siano rispettate
Come dice il programma abbiamo una mattinata in cui staremo prevalentemente ad ascoltare una preparando una mattinata che già un po'decurtata dal ritardo abbastanza comprensibile cui siamo stati sottoposti per una serie di meccanismi che sono peraltro inevitabile
Mi pare che sia importante dare un saluto entusiastico a tutti quelli che sono qui presenti
Da qualsiasi competenza vengono con qualsiasi spinta con qualsiasi desiderio mi pare che la composizione stessa di questa sala sia significativa di una grande capacità civile di una grande capacità culturale e quindi in serie di una speranza
Che
Deve rinascere deve risorgere deve svilupparsi nella nostra società in una prospettiva di una condivisione di una solidarietà collettiva che di assoluzione a molti dei problemi della nostra vita comune
Dicevo che il programma di stamattina è un programma molto intenso di relazioni
A cui seguirà poi nel pomeriggio sia il dibattito sia un lavoro di gruppo ma sul modo di sviluppare questa parte torneremo più tardi
Prima di dare inizio alle relazioni dobbiamo peraltro
Dobbiamo peraltro chiedere a coloro che con la loro presenza e anche con loro fattivo contributo hanno reso possibile questo è significativo incontro di polemica volerci portare il loro saluto e io prego innanzitutto il Presidente del Consiglio regionale della Campania dottorandi Aniello De Chiara di volere aprire con il suo saluto i nostri
Sì dovessimo asservirci di una immagine
E descrive con efficacia il vissuto dell'istituzione penitenziaria
Potremmo parlare di uno spazio sottoposto a scacco perpetua
Molto si è fatto ma quel nocciolo duro rappresentato dal paradigma operazionale ovvero dal carcere
Così come ancora sopravvive immutabile
è sintomatico che ci sono voluti quindici anni
E qui vedete riaggiustare la riforma del settantacinque
E la riforma della riforma già rischia di diventare oggetto di discussione
Per i prossimi quindici anni Penati è ulteriormente qualcosa campi
E il difetto di molti atti legislativi
A quale a volte poi si aggiunge la pigrizia
Degli uomini e delle cose quante queste cose devono essere interpretato
Non è poca questa di smisurate sensibilità
E se gli slanci risultano ridotti
Prima di affidarci allo spirito critico
Dobbiamo di buon grado almeno accoglie questo sforzo istituzionale
Nel rendere esecutivo il nuovo quadro legislativo un ente locale come la Regione
Dovrà sentisse si sentirà ben frustrata se gli verrà meno Comi viene meno la possibilità di portare il proprio contributo ben oltre lei operazioni routinario previste dall'ordinamento penitenziale
A ben altre riforme bisogna ebbe poco ma ma siamo ben lontani dalla possibilità di portare ampie fette di competenza amministrativa in materia carceraria entro le competenze regionale
Ma dove non arrivano le norme
Deve e può arrivare la fantasia e l'umanità
Per un fallo ammainare la bandiera della speranza
E malgrado i drammi della storia recente operare finché le ragioni
E di valori della persona abbiano
Uno sbocco efficace nonostante la condizione detenuto
Molto può essere fatto
Ce lo insegnano le esperienze del volontariato
Molti luoghi comuni si sono create intorno a questo movimento
La positiva assenza di carattere ideologici di tali esperienze si è però spesso tradotte in immagini di pietismo
Eppure non possiamo negarci
E nasconderci che negli anni bui
Dell'emergenza soprattutto dalle esperienze di volontariato
Abbiamo ricavato uno spazio seppure minimo
Di dialogo ancora possibile nello spazio socia
Le forme di associazionismo
Chi è più riprese si sono riprodotte ci hanno permesso di ad dialoga
Ne abbiamo ricavato questa speranza
Qui in linguaggio comune ancora possibile
Che le esperienze risultavano ancora comunicabili
Il dramma del quotidiano
Poteva essere salva oggi qualcosa si muove nel pianeta carcere
Solo qualche anno fa
Una simile iniziativa
Sarebbe naufragata di fronte alle difficoltà organizzativi e burocratici
Non vi è dubbio che la gestione del direttore generale Amato
Ha favorito come mai in precedenza
Questi collegamenti con la Società libera
La Regione Campania non poteva restare nel suo guscio
Di rabbia e di ricordi dolorosi
Una regione come la nostra
In cui il sommarsi di emergenze naturali e sociali troppo spesso anche funzionato
Da paravento ed è responsabilizzare si rispetto a questi problemi
L'importante è che oggi questa volontà c'è ancora più impostando carico l'audio Carbone e che c'è stata la richiesta
La scelta di rivolgersi a questa istituzione
A questo territorio
La scelta di voler vivere dentro le ansie che attraversano la nostra Riccio
Qualche tempo fa cosa io carpentieri
E l'avevamo Genna mi diceva che le vicende spesso sono inscindibili dal luogo dove sono usus è importante giusto che anche l'incontro avvenga negli stessi luoghi nello stesso territorio con le stesse istituzioni che hanno fatto da sfondo a molte vicende poste individuali e collettivo
La Regione Campania ha saputo mostrare il suo volto alto di riconciliazione
Si sono create oggi
Con le nostre volontà le vostre proposte iniziative concrete noi forme di relazioni con il territorio con riconoscimento reciproco tra realtà interna e realtà este qui facendo un percorso inverso a quello che ha portato in carcere al suo isolamento dal resto della società
Un percorso per tornare a essere interni alla società
Claudio Carboni scriveva qui carcere
Veniamo a trovarvi quel che è di grande di bello si è compiuto e questore incontrarsi vengo andrai una realtà sociale che molti di voi sopraelevate alle vostre spalle
Una realtà intensa che molti di noi volevamo è chiusa estranea e diversa
Il carcere finalmente diventare un problema tutto interno alla società
Non più separatezza e non più tempo mosto
è la più grande riforma
E che riforma non è solo norme o applicazioni di no molte legato alla nostra capacità di creare queste interdipendenze queste integrazioni tra carcere e territorio ci costa
Io voglio ringraziare
La direttrice la dottoressa a Bevilacqua anche per la pazienza che ha avuto nei momenti organizzativi nostri di questo convegno un saluto e un ringraziamento affettuosa gli ospiti per la loro presenze l'augurio che non sia un convegno e produrre atti da mettere in biblioteca ma dopo due giorni qualcosa resti nelle nostre coscienze le nostre Azzi
Mi pare proprio caro presidente che in questo ultimo rischio da lei evocato sia lontano da questa sala proprio per il modo con cui
Questo è soprattutto a me pare un incontro umano prima che scientifico e tecnico e quindi credo che l'augurio del presidente dell'Assemblea regionale possa essere accolto da noi
Con molta convinzione pregherei
Deportati il suo saluto il dottor Antonio carpe Nito presidente dell'amministrazione provinciale di Avellino
Signori
Allorquando la direttrice Clorinda Bevilacqua
Mi ha messo al corrente che vi sarebbe stato questo convegno incontro all'interno di questo complesso
Microfono e mi ha anche partecipato le finalità agli scopi che questo convegno si propone
Devo ammettere che sono rimasto particolarmente facile
Sia dalla prorompente curata razionale esposizione fatto e mi dall'interlocutrice
Sia dal modo con cui la manifestazione mi veniva prospettata
Si può immaginare quindi con quanto trasporto emotivo
Ho accettato questo invito
Che mi avrebbe dato questa possibilità di dare il mio modesto saluto personale contributo de quello dell'amministrazione provinciale di cui rappresenta per la buona riuscita di questo convegno
La nuova realtà che si sta sviluppando sempre in maniera più incisiva nella vita comunitaria all'interno del complesso carcerario
Trova il predellino credo senza forma di smentita un'avanguardia decisa e preparata
La riforma penitenziaria finalmente è stato approvato qualche giorno fa alla Camera dopo lungo e travagliato cammino e questa come tutte le riforme
Un'innovazione normativa che propone notevoli migliorie per ciò che attiene le condizioni umane del detenuto ma che probabilmente non esaurisce l'intricato ed annoso problema della questione carceraria
Sicché mi è sembrato effettivamente di grande rilievo umano sociale e culturale
Lo sforzo che si sta compiendo in questo complesso
Dove ognuno per la sua parte cerca di migliorare se stesso gli altri in una molteplicità di scambio attraverso la comunità di servizio sociale dei detenuti
Fanno altrettanto
In ognuno di noi
E certo c'è una propria storia personale sociale politica
In ognuno di noi ci sono radicate esperienze diverse provenienti da regioni diverse che si intrecciano inesorabilmente con quella degli altri
Ed è proprio per questo che ognuno di noi non può esimersi dal considerare gli altri come persone che hanno identici diritti e ovviamente anche doveri
Sul piano delle della dignità umana e della tutela di ogni principio ispiratore di libertà tutto questo connesso alla condizione umana ripeto tanto del detenuto quando il cittadino che non lo è
Queste idee forza questi principi di enorme contenuto sociale e culturale
Che trovano nella nostra stessa legge fondamentale i principi ispiratori
Tesi al progresso materiale soprattutto quello spirituale dell'uomo trovano qui della comunità del carcere nuovo complesso di Bellizzi la loro onorevole e dignitosa proposta di fattibilità
E noi di tutto ciò ne siamo fieri dottoressa deriva ne siamo fieri come ritiene
Perché apparteniamo un popolo che da sempre alla ricerca di una sua identità e di un suo riscatto sociale
Noi siamo estremamente sensibili ai sintomi di sgravare di qualsiasi penoso fardello
Perché soprattutto noi siamo tuttora prigionieri di un mancato destino
Di una vicenda che storicamente da qualsiasi punto di vista guardato sia culturale sia economico e sociale ci ha visti sempre perdenti
Talvolta anche la natura si è accanita contro di noi
Sicché lo sconforto la disperazione avrebbero potuto avere il sopravvento relegare in un angolo scuro appunto prigionieri della nostra miseria ed invece ciò non è successo
Abbiamo dapprima sperato poi lavorato poi socializzato e così sempre ciclicamente di qui seguito finché non siamo riusciti stiamo riuscendo a venir fuori dalle secche della depressione
E dell'angoscia per razionalizzare ogni comportamento nostra vinto
In modo da vive una condizione umana dignitosa tendenza di solidarietà sociale
Perciò considero il momento che attiene alla comunità di servizio sociale detenuti degno di grande considerazione
Dato che esso e anche un grande passo in avanti verso la valorizzazione irreversibile delle persone come tale
L'idea comune frettoloso che vuole l'internato sempre soltanto un emarginato
Qui abbellirsi trova il suo antidoto
La comunità ti ha posto le basi per una concreta e valida attività per la valorizzazione morale spirituale dell'uomo e del gruppo
Capace di saltare definitivamente quegli steccati dubbiosi
Per approdare la sterno con una diversa immagine del detenuto
Con la sua capacità di porre nuovi rapporti di dialogo e di cooperazione con la società civile
Chiudo questo mio saluto ringraziando i promotori dell'iniziativa
I quali hanno dato la possibilità di verificare ancora una volta la grandezza delle infinite risorse dell'animo umano ed è possibile applicazione pratica dei sentimenti
Chiudo quindi colloquio affinché le speranze di ognuno di noi
Tese al raggiungimento di quegli obiettivi minimi che la comunità di Belize si propone vengano concretizzati come appunto dicevo poc'anzi anche il presidente dell'Assemblea regionale
In maniera da far assurgere comunque la dignità della persona al primo ed inderogabile principio rispettare in ogni luogo e in ogni circostanza grazie
Ringrazio il presidente dell'amministrazione provinciale
Prego
Doverosamente la direttrice della casa circondariale nuovo complesso di cui siamo aspetti di cui credo dobbiamo anche noi un ringraziamento dottoressa Clorinda Bevilacqua di portarsi per ora il suo saluto mentre un suo intervento sarà atteso dopo
Grazie
Io desidero ringraziare tutti coloro che sono qui presenti e che hanno affrontato sacrifici anche norme di tempo e di viaggi e di fatica per partecipare ad un incontro che non è un incontro con una categoria di detenuti è un incontro con tutta la popolazione detenuta
Ed è un incontro per il quale io ringrazio i detenuti presenti per la correttezza che li ha sempre contraddistinti nell'essere
Alla società esterna di cui hanno di cui faranno parte se la società esterna si rende conto che i problemi del carcere non si salvano nel carcere ma si risolvano fuori del carcere o anche fuori dal carcere
è un incontro che abbiamo già fatto altre volte l'abbiamo fatta incita due mesi fa e dalle stesse persone l'onorevole Gargani tanti altri che hanno sempre seguito con attenzione ai problemi della giustizia problemi di questo carcere in particolare
Si muove con difficoltà in una regione gravata da mille emergenze
Ma costituisce un'eccezione per la qualità umane che contraddistingue chi lo abita è una città che ha voluto essere sempre vicino ai problemi di chi in questo carcere vive non entra drammatico della sua vita
Se la misura della civiltà di un popolo si misura dall'esecuzione penale
Io vorrei che i colleghi gli esponenti del ministero di grazia e giustizia che sono qui presenti numerosi giornalisti la stampa capissero che se si vuole uscir fuori dalle emergenze bisognosi fuori dall'enfatizzazione delle categorie
Perché tutti i detenuti vivono un momento drammatico e se si può fare qualcosa per il carcere deve essere qualcosa che investe a tutta la popolazione detenuta son quaranta mila detenuti in Italia che aspettano che non mutino le leggi ma che si sia più attenti nell'esecuzione delle leggi che ci siano gli uomini che abbiano il coraggio di non avere paura che applicare le leggi
Ci sono quaranta mila persone che aspettano che in effetti le leggi si adeguino a quello che è il loro vissuto quotidiano ci sono quaranta mila persone che aspettano che la società di conosca prima di giudicarli
Dopo averli già giudicati
Io mi auguro che tutta la gente sono convinta che è presente qui sia venuta con questo spirito di conoscere i problemi da chi si limita non dalla dottoressa Bevilacqua che vive insieme detenuti tutti i giorni ma dai destinatari della norma dei ragazzi che sono lì seduti e che io spero interverranno numerosi questo pomeriggio la comunità di servizio sociale ha questo senso non vuole avere categorie politiche né altre categorie
Vuole invitare la gente a considerare una proposta coraggiosa forse considerata folle da molti cioè senta e grassi nel contesto sociale lavorando e destinando a quelli che sono i proventi del loro lavoro a situazioni di bisogno che comunque siano in Italia all'estero non ha importanza
In ogni caso io ringrazio tutti coloro che sono qui l'invito a seguire ne sono certa faranno con attenzione quello che diranno i detenuti
Quello che diranno i relatori che hanno studiato i loro problemi e che ci sono stati vicini professor Guizzi professor Pavarini il dottor nasone e tanti altri che interverranno oggi pomeriggio saluto e ringrazio tutte le autorità che sono qui presenti e ringrazio i ragazzi per la correttezza che hanno
Grazie alla direttrice e concludiamo questa prima parte di incontro che non è solo di saluto ma è di
Come di scambio tra realtà civile realtà qui raccolta pregando di portarci il suo saluto dottor Lorenzo Venezia sindaco di Avellino
In breve saluto perché ho l'impressione che già forse abbiamo fatto tardi sui lavori anche perché qualcuno è arrivato in ritardo come sono arrivato io
Per le dire per fare due o tre cose considerazione
La prima di ordine generale
E che noi ringraziamo la dottoressa Bevilacqua come città di Avellino
Per queste sue iniziative per questa iniziativa importante che stava portando trasferendo una proposta un'ipotesi di lavoro
Sul piano nazionale perché si si parla di Avellino anche alla televisione sulla stampa nazionale
Per quello che stiamo pensando di realizzare qui nella città di Avellino che può essere un'occasione di approfondimento di ulteriore meditazione
Solo idee che hanno bisogno di una verifica e anche di un approfondimento ulteriore
Per vedere dove andremo ad andare a a parare dove andremo poi a concludere questi lavori perché comunque vi è un desiderio
La speranza è anche e un lavoro affascinante quello che stiamo facendo quello che vorremmo realizza però ho il dovere di dire che vi è comunque Quaccheri nascosta preoccupazione
Perché
Così come ogni fatto rivoluzionario
Dobbiamo anche vedere quali saranno le reazioni dell'opinione pubblica
Quali saranno le reazioni di questo mondo che vipera momenti occasioni diverse dal momento o giornaliere quotidiana
E noi come Città di Avellino abbiamo guardato con simpatia
Ci siamo
Posti in posizione positiva nei confronti di alcune iniziative e abbiamo anche avuto degli incontri nei mesi scorsi
Incontri che volevano e dovevano portare così ad un'altra nuovo occasione per poterle attentare poi in concreto di realizzare una possibilità una nuova possibilità questo convegno quest'incontro per le cose e anche per le idee per i colloqui che abbiamo avuto anche con la Bevilacqua
Volevano significare significano soprattutto volere un poco ragionare di più in maniera più seria e più approfondita capire ragionando tra di noi anche in questi giorni capire meglio quello che vogliamo realizzare
Perché è un piccolo sogno ma compie ogni sogno va poi calato nel quotidiano e nella realtà e la realtà vorremmo già vederla è vero che ogni momento costituente e tutto da inventare ma dato che parliamo di problemi seri e anche di prospettive serie vorremmo così guardare meglio e capire meglio che cosa potrà succedere anche qui in questa comunità e della città di averli
Per e poi dire anche un'altra cosa che
Voi abbiamo anche offerto una possibilità concreta perché vi è questa comunità che chiede di allargare le mura
Anzi di
Inserirsi meglio nella realtà sociale cittadina di essere anche tanti aspetti protagonisti
Di alcuni fatti anche economici sociali che si realizzano qui nella città di Avellino
E allora se questo deve avvenire sequestro può avvenire
Allora noi
Siamo disponibili e siamo già stati disponibili nel nuovo Piano regolatore generale ad individuare qui ai margini di questa struttura un'aria che potesse essere così momento che potesse far allargare queste mura per tentare di collegare meglio questa realtà alla realtà più generale che la città di Avellino abbiamo individuato un'area molto vasta
Che può essere presa in considerazione che può essere attrezzata per tentare di realizzare una possibilità nuova del della di questa realtà che vive momenti di difficoltà di disagio di solitudine
Io ritengo sul piano generale esprime un concetto che mi sembra giusto
Per tutte le vicende che vive questa realtà questa realtà qui dentro le mura
Per dire che noi dobbiamo fare in modo tale che ci siano vicende e fatti che debbano essere debbano trovare dalle strutture democratiche dalle istituzioni
Una risposta a volte anche dura anche giusta perché la giustizia deve trovare un suo spazio un suo ruolo
Però se noi ci rivolgiamo e guardiamo con particolare attenzione all'umano alla persona alla dignità della persona beh qui c'è c'è un nostro impegno e c'è e anche uno esigenza che quella di trovare uno spazio un impegno per far sentire queste persone
Non dei numeri
Ma delle persone che hanno testa capacità e intelligenza e voglia di rientrare al più presto nella vita generale che la vita sociale che sta al di fuori di queste mura e allora se tutto questo deve avvenire io ritengo che come Città di Avellino c'è grande attenzione grande disponibilità ascolterò con grande attenzione quello che verrà fuori da questo convegno perché il consiglio comunale che è poi rappresentativo
Della realtà cittadina deve poteva avere gli elementi necessari non per poter decidere ma per poter approfondire e ricercare anche un contributo alla soluzione di questo problema noi siamo convinti che tutto questo possa avvenire che vi sarà una nuova vicenda che porterà Avellino non solo sul piano negativo noi parleremo e parliamo spesso lo dico soprattutto alla stampa nazionale mi preme di come città e come sindaco di questa città
Si parla troppo spesso male di questa città
Alcune vicende la proiettano in negativo
Forse perché
Per una serie di ragioni anche Follini di politica generale si parla troppo spesso di Avellino perché patria di uomini politici di grande rilievo nazionale
Perché Avellino ha significato tanto significa tanto anche nel panorama politico nazionale
Ma ritengo che al di là di queste amare vicende questa è una comunità è una città civile democratica libera fatta di persone oneste e pulite
Con il saluto del sindaco si conclude la prima parte dei nostri lavori e credo che adesso entriamo in quella oggettivamente più importante
Che il sindaco ci richiamava poco fa nel bisogno e nel desiderio di chiarimento
Tempo fa si parlava di discernimento andare a vedere dentro alle cose per capire come avvengono questo nostro lavoro di discernimento di chiarimento che poi si svilupperà nel dibattito del pomeriggio e di domani e nel lavoro di gruppo avverrà attraverso quattro brevi relazioni
Una relazione introduttiva
In cui
In cui il
La comunità Cherchi anche a promosso questo tipo di iniziativa quest'esperienza verrà illustrata nelle sue prospettive di RAI che è il punto di partenza
Il nucleo dal quale può partire la nostra riflessione perché tutto sommato siamo qui per riflettere su che cosa è questa esperienza e per vedere che significati a nella prospettiva di questa realtà ma anche di altre realtà
Ed è per questo che servì se seguiranno quelle che sono chiamate relazioni di settore che sono tre che adesso non cito per non essere lungo ma che voi avete sul programma e che daranno poi luogo nel pomeriggio a i gruppi di studio
Prima di dare la parola alla a Claudio Carbone che te che leggerà la relazione interna
Introduttiva a cura della comunità del servizio sociale dei detenuti voglio incominciare un certo numero di salute a cominciare dall'onorevole Garocchio dall'onorevole Gargani che sono qui presenti
Il procuratore generale e molti altri che io non conosco ma che comunque Anna ah sì assolto tutti in questo saluto di compiacimento e di Gioia per averli qui con noi devo dare anche un avviso da parte della segreteria i giornalisti
Che intendono intervistare qualcuna delle persone presenti autorità o no
Devono prenotarsi presto l'ufficio stampa che sta in fondo alla sala in maniera che possono essere organizzate varie interviste con i personaggi e le persone che loro intendono intervistare
Una cosa tecnica non so se succede anche in sala ma qui permane concerto brusio in questa sala credo che derivi dalla struttura però vorrei pregare tutti
Soprattutto le parti finali della della sala e l'immediata Esterno della sala di tener conto nel limite del possibile di evitare questo brusio perché evidentemente anche un piccolo sussurro eccetera si trasforma in qualcosa che rende difficile la comprensione scusate questa riferimento ma sapendolo uno ci sta un po'più attenti e con questo passiamo al primo atto di questo nostro lavoro di chiarimento con la relazione introduttiva a cura di Claudio carbone al al quale credo chiedo di prendere la parola
Buongiorno
Credevo che avrei mantenuto tutta intera la mia calma
Invece sto tremando come una foglio
Sto tremando come una podio Lina perché bene o male
Sono quindici anni che migliaia di persone aspettano questa occasione
E sto tremando come una foglia perché tocca a me indegnamente esprimerle non rappresentarle
Al mondo del volontariato oggi per la prima volta massicciamente rappresentato in questo carcere
Alle forze sociali e politiche intervenuti
All'amministrazione penitenziaria espresse nel suo insieme dal direttore generale tuttora Amato e in particolare per la dottoressa Bevilacqua direttore di questo carcere un grazie semplice e sentito
Parlo per la comunità di servizio sociale dei detenuti come gruppo interno come organismo di volontariato costituito con lo stesso nome da persone libere e persone detenute
Nell'invito di abbiamo promesso un'ampia e concreta risposta ha molti problemi della questione carceraria
Ci accingiamo a mantenere l'impegno
Premettendo però alcune note sulla questione carceraria stesse
Negli anni cinquanta le carceri non facevano notizia c'erano i problemi del dopoguerra e della ricostruzione socioeconomica le altre gravi priorità nazionale
E bisognava aspettare
Bisognava aspettare malgrado fossero riconosciute le situazioni di sofferenza ed ingiustizie
Vennero gli anni sessanta e tutte le energie della nazione furono assorbite da uno sviluppo che avrebbe mostrato poi i suoi limiti
Anche le carceri cominciarono a fare notizia e finalmente raccogliendo un'indicazione dei costituenti fu formulato il primo piano organico della riforma penitenziaria era datato mille novecento sessanta il decennio trascorse senz'altro i risultati
E solo nel mille novecentosettantacinque il nuovo ordinamento penitenziario vide la luce
Da allora sono passati undici anni e da pochi giorni il Parlamento ha nuovamente sostanzialmente adeguato la legge del ventisei luglio mille novecentosettantacinque numero trecentocinquantaquattro altrimenti nota come l'ordinamento
Un ciclo storico legislativo sembra finalmente e pienamente concluso
Dentro e accanto però alla storia della legislazione penitenziaria
C'è la storia di centinaia di migliaia di persone che hanno abitato le carceri italiane in quarant'anni le aspirazioni di una loro dignità non vinta e che vuole riferire
Tutta la nostra esperienza le nostre risposte le nostre proposte poggiano su questa storia sconosciuta che le ha prodotte conducendo fino a noi la responsabilità di far deve conoscere
Giacché
Sono sempre e comunque espressioni concrete di una ricchezza non soltanto virtuale della coltura e del costume degli italiani anche di quelli irregolari
Il servizio sociale dei detenuti fatti idee e prospettive
E sono la denominazione di un valore universale
La solidarietà
Qualità sentimento attributo carattere connaturato ad ogni essere umano che continuamente salva e rigenera il senso stesso della parola società malgrado le nefandezze della storia e le realtà che di corrispondere
Abbiamo voluto ancorare alla solidarietà sociale i nostri fatti e nostro discorso di persone che sono anche detenute e non soltanto di detenuti che sono casualmente anche persone perché questo è il solo modo di porsi che esprime effettivamente tutti coloro che abitano le carceri
Dalla solidarietà
E in essa e nato a nuova vita la continuità delle nostre consapevolezze volontà risorse azioni verso una dimensione sociale alla quale non rinunciamo nonostante la pena la solidarietà e il fatto che costituisce risposte
La risposta che viene da decenni di sofferta esperienza maturata storicamente fin qui nelle carceri
Vivere e decidere solidarietà in condizioni recluse significa realizzare in molte forme possibili il servizio sociale appunto il servizio sociale dei detenuti
E per il servizio perché così si determina efficacemente il modo in cui sono erogate destinate risorse umani personali e di gruppo delle persone detenute
Che liberamente e gratuitamente scelgono di svolgerlo come in ogni altra realtà del volontariato rovesciando le immagini stereotipate attorno ai detenuti
Ed è sociale perché tali sono la natura la dimensione l'organizzazione delle attività le intenzioni i progetti i verificabili effetti del servizio
E poi detenuti perché l'attenzione caratterizza oggettivamente la condizione nella quale si realizza questa atipica espressione di volontariato
Perché detenuti e detenute sono nella cooperazione i soggetti impegnati nelle attività e nei programmi
Libertà
Libertà per la liberazione libertà di scegliere le forme in cui continua una responsabilità personale già in altro modo affermata infatti responsabile una volta responsabili senza
Non potrebbe esserci altrimenti né sentenza ne condanna
Allora perché non attendersi un riconoscimento di una responsabilità d'altro segno
Perché non agire qui ed ora secondo questa aspettativa attenti a ciò che succede fuori e dentro le mura
Abbiamo fatto questo
Senza superbia e senza complessi d'inferiorità di portiamo l'esperienza vissuta della solidarietà sociale che è sempre esistita fra il popolo delle carceri ed oggi assume una forma compiuta di servizio sociale
Essa dimostra sia pure ancora sono qualitativamente
Che pur nella condizione detenuta si può non essere del tutto isolati dalla vita sociale del Paese e anzi a questa ci si può concretamente collegare nella partecipazione e nella corresponsabilità
Impegnando totalmente le proprie forze
è un'aspirazione antica di ogni persona comunque reclusa nelle carceri che sono ufficialmente tali e in quello che non lo sono è un'aspirazione che ha una sua storia una sua tradizione assumerà dice sue proprie forme di esistenza attuali ed eventuali non ci sono storiografia della solidarietà sociale dei detenuti e delle detenute
Fra loro e verso la società
Tuttavia questa realtà è sempre esistita e non ha mai mancato di manifestarsi ogniqualvolta ne ha avuta l'occasione
Se è vero come è vero che tutto il Paese cresciuto in questi anni
Allora anche per una misconosciuta realtà della popolazione detenuta e venuto il momento di crescere e agire in forme adeguate alla sua maturità
In una comunanza di valori concretamente operativamente testimoniati da liberi e detenuti che la condizione detenuta non intatta e non impedisce e venuto il momento di realizzare anche in questo importante settore della vita sociale un progresso che al tempo stesso affermazione della dignità della persona umana nell'individuo concreto e nella società
La Costituzione della Repubblica italiana
Definisce la solidarietà sociale come un dovere inderogabile di ogni cittadino
In qualsivoglia formazione sociale si sfoga la sua personalità e così definendola
La pone in relazione costitutiva con le più generali condizioni sociali culturali e politiche che garantiscono l'effettivo esercizio dei diritti della persona umana
Tutto questo vale anche nelle carceri anzi a maggior ragione nelle carceri
Noi affermiamo che il servizio sociale dei detenuti in quanto al pentimento di un preciso il fondamentale diritto dovere costituzionale ha il suo presupposto giuridico nello stesso patto fondamentale di tutti gli italiani
E da questa affermazione occorre partire per comprendere e contestualizzare le nostre tesi che sono la questione carceraria si risolve essi anche dei modi determinanti fuori dalle carceri ma non senza la mobilitazione ampia delle risorse umane che stanno nelle carceri
Il punto d'appoggio per far leva su tali risorse e il servizio sociale dei detenuti virtualmente capaci di trasformare i gravi problemi della questione carceraria in eventi di segno opposto e sulla base di un rilevante impegno autonomo
Ogni persona che sia detenute condannata ad una determinata pena detentiva
Potendo erogare volontariamente e gratuitamente le sue proprie risorse umane in forma di servizio
Può al tempo stesso rovesciare la condizione negativa del rapporto perito pena lo scambio negativo fra essa e la società
Realizzando eventi tangibili di solidarietà sociale si attua infatti sia un abbassamento della soglia di sofferenza legale immanente la pena che un rovesciamento dei carattere più marcatamente negativi di quest'ultima
Inutili controproducenti e costosi lontani anzi lontanissimi dallo stesso fine costituzionale della pena secondo la legge
Tale servizio
Può organicamente integrarsi concorrendo vi alle dimensioni pubbliche e private del progresso materiale spirituale del Paese
Ottenendo in questo e per questo un adeguato riconoscimento sociale legislativo che si esprima sia in relazione alle modalità dell'espiazione della pena che rispetto ad un possibile agganciamento all'istituto della liberazione anticipata
Agganciamento che nulla toglie alla sostanziale gratuità del servizio giacché tende ad una situazione che si configurerebbe di per sé come un bene comune
Una situazione che sarebbe essa stessa un servizio sociale
Prima ancora d'essere un dovere la solidarietà sociale è un delitto
Tendere alla liberazione dalla necessità del carcere
Sulla base di un concreto cooperare fra liberi e detenuti e di un concreto agire solidarietà sociale per noi significa attivare le risorse che sono già presenti nella popolazione detenuta
Verso la costruzione delle comunità di socializzazione che si profilano all'orizzonte della prospettiva di sviluppo del servizio sociale dei detenuti
Ogni elemento fondamentale della vita del Paese ai questo cammino un ruolo coessenziale agli altri
Le persone il volontariato il costumi la cultura il diritto l'amministrazione
Ad ognuno di questi elementi la prospettiva del servizio offre occasioni di progresso e da tutti deve ricevere la Costituzione delle organiche possibilità
Per uno sviluppo allargato
Infatti una buona realtà e buona per tutti volgarità non lo è permesso e questa fondata sulla solidarietà e una buona e ricca realtà che deve crescere
I messaggeri conosci lento reciprocità
Amore
Quindi i messaggi giustizia di cui la stessa legge ha sempre bisogno
In servizio sociale dei detenuti pur essendo prevalentemente costituito da persone detenute Doni né potrebbe mai essere costituito da sole persone detenute
La cooperazione nel servizio e qui una necessità assolutamente fondamentale che ha piantato le sue radici le sue capacità di trasformazione in spazi e possibilità
Previsti peraltro e comunque non per il servizio dell'ordinamento penitenziario
La storia del popolo delle carceri ha peraltro fra le sue costanti il tormentato e controverso rapporto con il volontariato che quoterà nelle carceri
Il miglior riconoscimento dei valori che hanno animato ed animano queste persone
Sta nel mostrare loro come si possa costruire insieme servizio verso altri laddove loro vengono per erogare loro
Le idee forza del servizio sociale dei detenuti
Le sue immanente finalità sono il frutto di un'ostinata speranza che non ha mai smesso di seminare in ogni girone dell'inferno la volontà di vita e l'amore
Chiedersi come è nata la nostra esperienza di servizio
Vuol dire andare a cercare nel passato ciò che abbiamo in comune con migliaia e migliaia di altre persone detenute il seme fecondo e resistente di un evento d'amore vissuto non ci vergogniamo di parlare d'amore
è una parola che non ci imbarazza
Quale altra parola vorreste sentirci pronunciare
Voi proprio poiché su questa parola orientate la vostra esistenza alla vostra personalità di volontari
Da buoni apprendisti però abbiamo incominciato a renderci conto che l'amore ha bisogno di gambe e di mani ovvero di una capacità tessere efficace chiedo scusa qui la nostra modesta esperienza operativa e le indicazioni che si possono trarre dalla struttura comunitaria che la regge
La comunità non è la sola forma possibile di servizio sociale dei detenuti pur essendo senz'altro la più ricomposta delle realtà possibili fra liberi e detenuti che attuano servizio
Tuttavia anche nel caso accennato del servizio come nuovo istituto dell'ordinamento penitenziario
I valori che caratterizzeranno ogni forma di proliferazione saranno quel
Ma una decisa condivisione di riflessioni e responsabilità nella formulazione delle risposte ai quesiti che contegno porti un uomo che stimiamo parla di coloro che fanno fatica
E nelle Sicco della sua fede si riferisce agli ultimi che ama
La sua tensione nel servizio che assieme a loro crea liberazione non manca di porsi però gli stessi quesiti di credibilità continuità e verifica ai quali noi ora vorremmo dare una risposta assieme a voi
Da voi e per tutto quanto attiene al ruolo futuro del volontariato in questa prospettiva
Ci aspettiamo riflessioni che contribuiscano alla definizione delle condizioni per l'estensione del servizio sociale dei detenuti in molta parte dell'istituzione penitenziaria
è una prospettiva complessa che ha però ancora molti spazi di azione per agire un cambiamento reale e sono spazi vuoti
Vorremmo assumere insieme a voi delle precise responsabilità
Continuare ad agire e a fare proposte rifiutare le vele che continuare a produrre senza paura nuove iniziative giacché non sappiamo in quale altro modo si impari veramente che cos'è l'esperienza come voi vogliamo liberarci veramente e a questo fine certamente non basta la scarcerazione
Da una cultura che sta diventando nostra nella pratica e nei pensieri abbiamo acquisito il problema del rapporto fra il nostro volontario a tutti i detenuti e il territorio
Inteso nella pienezza di significato con cui s'intende il volontariato italiano
A tutte le forze sociali comunque organizzate abbiamo da fare domande che significa in concreto estendere il servizio sociale dei detenuti nelle forme extra muraria di espiazione della pena
Negli ambiti sociali del territorio quali pubbliche istituzioni attueranno in concreto la regionalizzazione di questa dimensione del servizio
E come si realizzerà l'immissione non concorrenziale di quest'ultimo del tessuto economico locale rispetto al mercato del lavoro
Di più come si concretizzeranno le funzioni occupazionali del servizio sociale dei detenuti che nelle nostre tesi affermiamo decisamente la comunità infatti e anche ricerca
Definizione del quadro di condizioni per l'osmosi piena fra Carcere e Territorio del carcere nel territorio e a questo scopo e esplicita richiesta agli esperti di programmazione socio economica regionale per la loro cooperazione
Alla Regione agli enti locali
Di un impegno rispetto alle indicazioni che stanno emergendo
Non c'è pur nella differenza specifica una differenza netta e trustee una di una
Differenza netta è una drastica separazione fra i soggetti che sono gli interlocutori operatori del servizio sociale
Tutti sono necessari a tutti il servizio qualcosa da chiedere a tutto il servizio ha qualcosa da dare
Il servizio e territorio molto più che una ripresa di comunicazioni interrotte dalla pena deformate manipolate strumentalizzate dalla paura e dal pregiudizio oltre ogni ragionevole motivazione obiettiva
Più che semplice ripresa di comunicazione questa prospettiva vuole costruire la piena partecipazione della comunità libera reale che sempre comunità locale al tessuto delle persone detenute
Portando queste nel territorio in piena osservanza degli istituti alternativi dell'ordinamento penitenziario e non soltanto recandosi nelle carceri in moto più o meno velatamente assistenziale
Non pensiamo che occorra sottolineare come una tale prospettiva riporti nelle mani del popolo in nome del quale ci giudica e in forme molto vicini alla democrazia diretta almeno una parte dell'esercizio della giustizia nell'ambito dell'esecuzione penale che poi la concretizzazione dell'astrattezza della norma Giolitti
Questo convegno negherebbe la realtà se non riconoscesse la necessità di fare i conti con le carceri come sono e non come vorremmo che fossero
Il repertorio dei problemi è ormai un classico di nodi irrisolti nella quotidianità penitenziaria dei detenuti del personale civile e militare che opera nelle carceri
Molti pubblici scritti del direttore generale illustrano per l'ennesima volta ma senza volerne fare un alibi per l'amministrazione penitenziaria e anzi sollecitando a chiare lettere un'ampia ed articolata assunzione di responsabilità operativi e decisionali a tutte le componenti pubbliche e private che hanno un ruolo nella soluzione della questione carceraria sollecitando sollecitazioni accompagnate da fatti precisi e da nuovi riconoscimenti del ruolo attivo e positivo della popolazione detenuta che concorrono a determinare una nuova immatura politica penitenziaria
Ancora è troppo spesso minacciata da quelle stesse incomprensione di offrire che hanno affossato negli anni passati l'attuazione piena di una riforma da più di un decennio legge dello Stato
Anche rispetto a questo quadro il servizio sociale dei detenuti ha qualcosa da dire e molto più da fare
I quesiti più strettamente tecnici verranno poste agli esperti dei gruppi di studio ma tutti invece devono poter valutare se uno sviluppo della progettualità proposta da questo convegno determini o no determini un effettivo contributo alla soluzione anche di alcuni dei più pesanti problemi che la professionalità degli operatori penitenziari
Noi osserviamo che essi nella misura in cui la giornata tipo della persona detenuta e il baricentro di ogni professionalità impegnata nelle carceri
L'attuazione della prospettiva del servizio contribuisce alla soluzione dei problemi attinenti a queste stesse professionalità
Chi conosce anche solo superficialmente la struttura e le funzioni dell'ordinamento penitenziario in vigore può agevolmente immaginare gli effetti positivi di un tale parallelismo
Su tutti i regimi di detenzione intera ed extra murali
E in ogni tipo di situazione trattamentale il termine brutto ma si tratta di fatti positivi
Vale anche qui il criterio che verifica una realtà come buona per tutti o in verità buona per nessuno
Sono già presenti nella realtà attuale del sistema penitenziario tutti gli elementi per metter mano concretamente alla realizzazione dell'estensione del servizio in una pluralità di forme immediatamente verificabili chi intendesse argomentare negativamente a priori si accosti per cortesia alla storia penitenziaria italiana e troverà di che cambiare idea spesso troppo spesso il carcere nel suo insieme ha pagato prezzi a contese che nulla hanno mai avuto a che fare con i problemi e le realtà penitenziari
E non c'è proprio nulla che si debba imparare davvero presunte esperienze avanzate di chissà quale Bengodi carceraria in quale politico paese noi proponiamo di fare qui ed ora con i nostri mezzi e la nostra cultura
Dell'effetto finale dei processi di emarginazione sociale che appunto il carcere il servizio intende al tempo stesso operare rovesciamento delle negatività e risalire in questo modo alle cause di tali processi
Ma senza costruire nuovi ghetti neppure durante l'espiazione della pena detentiva
Abbiamo trovato attenzione rispetto alle possibilità
Alla possibile costruzione di sezioni Extra murali annesse ad istituti classici con tanto di muro di cinta
E in fondo non si tratterebbe di riunire due realtà del sistema penitenziario che già esistono separatamente
In altre parole diffondere il carcere chiuso e le cosiddette colonie agricole magari rinnovando le possibili funzioni di queste ultime nella nuova combinazione immaginando un vero e proprio villaggio in cui la cooperazione concreta e quotidiana con la comunità libera sia a nord tutt'altro che utopia meno che mai se l'esperimento iniziale dovesse decollare ad Avellino nel bel mezzo del bacino della ricostruzione post terremoto una coincidenza che ha già un suo preciso ed esplicito valore simbolico
Tutta questa parte della complessa prospettiva del servizio dei vip sociale dei detenuti appartiene di necessità al campo decisionale e operativo dell'amministrazione penitenziaria
Che in verità può essere positivamente concretamente stimolata dall'iniziativa per così dire privata che l'ordinamento consente alla cooperazione fra libere detenuti
Quindi le possibilità del volontariato ex articolo diciassette che costituiti in associazioni trova nostro parere la sua migliore forma di operatività sono davvero ampie
La nostra modesta ed inizia l'esperienza e oggi un'associazione denominata comunità di servizio sociale dei detenuti
Legalmente costituita con ardore de notarile che sta realizzando la prima comunità integrata di servizio sociale in territorio extra penitenziario aperto al sostegno determinante della popolazione detenuta nell'ambito dell'esecuzione della pena in regime strangolarlo
Una comunità anche per i detenuti e dove questi sono particolarmente responsabilizzati rispetto ad ogni aspetto dell'esistenza della comunità stessa no non ghetto Destra plurale per soli detenuti una comunità dove forse un percorso di emarginazioni successive che si conclude in carcere può interrompersi prima e consentiteci di affermarlo ancora una volta donne utopia
Donne utopia
Queste possibilità sono sulla carta della stessa legge di riforma penitenziaria da almeno dieci anni
E di nuovo c'è soltanto un afferma convergenza di volontà nella cooperazione graduale essi ma ininterrotta concreta da un piagnone si perché fra l'altro non ci piace piangerci addosso per le poche ore già in stadio calmati
Per favore chiedo scusa relatore
Ho già notato prima questo rischio il brusio che sta crescendo molto tenete abbiate la cortesia di tener conto che anche conversazioni a mezza voce vengono esaltati da questa struttura e quindi rendono difficile
Una partecipazione attiva una cortesia che chiedo perché altrimenti diventa difficile proseguire nel capitolo pregherei soprattutto la parte finale anche l'immediato e sterno della della tenda di avere questa accortezza perché le voci che vengono di là arrivano qui molto molto rinverdito dall'efficiente dall'efficacia acustica della struttura chiedo scusa
No di Agnona diceva
Ovvero senza la CRI Marzio rosso
Non ci piace piangerci addosso per le lunghe pene a cui siamo stati condannati o per o per la lunga o per la già lunga carcerazione che abbiamo sofferto ci premeva arrivare alla dimostrazione che non ci sono figure di detenuti esclusi per principio a priori dall'esperienza del servizio sociale qualunque sia stata la loro esperienza carceraria prima che tale possibilità di servizio si verifichi questa dimostrazione e già in atto
Difficilmente troverete detenuti con un passato carcerario più turbolento del nostro e si e si vi chiederete come mai dopo aver tentato tante volte l'evasione torniamo tranquillamente dai permessi
Vi risponderemo perché finalmente si è aperta una via pulita alla liberazione legittima senza richieste di abiura ricatti più o meno espliciti alla dignità una via che per il solo fatto di esistere sia pure solo inizialmente
E al tempo stesso riconoscimento non sterile parolaio da parte della società della sua parte di responsabilità per ciò che in carcere porta senza nulla togliere
Alla responsabilità di ogni persona che resta piena dunque
Dunque una via che riconosce anche nella alla popolazione detenuta in quanto tale e a nessuna sua categoria in particolare l'esistenza di ragioni umane sociali e morali nel vissuto di ognuno
Dalle quali in nessun caso ci si può distaccare pena la perdita della propria dignità di persona
E allora la testimonianza della continuità della giustezza di quelle ragioni diventa necessariamente un patto di vita positivo un'esistenza che anche nella detenzione non deve più sprecarne molto tempo difendersi e può rivolgersi a vivere da esseri umani l'esperienza del carcere
All'insopprimibile contraddizione tra stato di detenzione e tendenza al recupero della libertà il servizio sociale dei detenuti offre uno sbocco pulito nella dignità e nella legittimità se questo sbocco avrà respiro non resterà molto delle carceri come le conosciamo oggi e sarà finalmente chiaro che cosa può essere una comunità di socializzazione che risale dagli effetti umani dell'emarginazione
Fino alla rimozione delle cause
Avellino ospita e concorre a questo intreccio forte di speranze
Da due anni neri parte integrante Ytzhak comincia a caratterizzare l'esperienza della comunità del nuovo complesso con elementi che sono della sua cultura
Attraverso le sue persone naturalmente per la città questo convegno è il proseguimento di un incontro che l'avvio di una nuova fase della cooperazione con il suo nuovo quartiere
E non è da meno la realtà della Provincia che vanta al Comune di tufo il più coraggioso atto di partecipazione pubblica alla vita e alle speranze e delusioni
Che la nostra memoria ricordi e vi garantisco non è una memoria corta
Non è da meno la speranza che viene da Fontanarosa o dall'ospitalità già offerta al nostro esprimerci in funzione del servizio che forma il nostro impegno a Calitri ad Atripalda nomi di paesi e di persone che sono già parte integrante del nostro vissuto di persona
Siamo ancora tutti i detenuti e lo resteremo per molto tempo ancora i fatti non sono affatto così ovvi come potrebbero sembrare cicliche insegnare agli svedesi però e anche all'inconcludenza ormai rituale dei mega discorsi e veder progetti sempre tali di certe grandi città troppo lacerate nella dimensione umana
Che l'esperienza del servizio sociale dei detenuti sia nata in questa città insieme alla sua gente donne affatto un caso
E che dai satelliti stimoli salgono a Roma e cosa antica quanto Roma grazie Avellino
Convegno Incontro dice l'invito coniugando due esigenze parallele e necessarie
Infatti questi due pure un convegno di studi o meglio senza pretenziosi ITA
Un convegno che avvinghia degli studi Complessi sul servizio sociale dei detenuti nei più diversi contesti tutti comunque fra loro connesse
Voci autorevoli vi diranno fra poco e noi già speriamo che alle loro se ne aggiungano e presto molte altre
Magari anche in sede di seminari di ricerca che come saprete fan parte delle attività comunitarie
Poi si dibatterà e ci saranno interventi contemporanea al lavoro dei gruppi di studio
Che si insedieranno qui vicino
La ritualità esteriore sembra anzi è quella di molti altri convegni ma e qui vi prego
Ma un'altra cosa dice l'invito
E venendo qui voi dimostrate di averla considerata l'invito a Parma di condivisione piena di responsabilità
Rispetto alla prospettiva futura del rapporto tra il Paese e le sue carceri
Una condivisione che impegna nel senso pieno del termine come lo intendono le persone credenti che abbiamo conosciuto
Umani come tutte le altre persone
E quindi con le loro differenze e reciproche diffidenze
Tuttavia pur non essendo noi tutti credenti siamo testimoni di uno straordinario fatto d'amore riconciliazioni che lei investe che ci riguarda
Il modo in cui esse ha saputo ritrovarsi uguali attorno a questa progettualità di speranza e attorno alle persone che abitano le carceri
è un fatto e quindi un omaggio da porre ad una verità che dovevamo qui pubblicamente a riconoscere che significhi e dove porti non lo sappiamo siamo ancora troppo impegnati a viverlo certo e che non si tratta di un fatto destinato a rimanere senza conseguenze
Così come non può essere negato il nesso fra ogni forma di speranza e la speranza cristiana
Tuttavia poiché siamo in carcere
E ai ladroni del Golgota fu dato un antico privilegio di parlare all'interno dell'evento stesso della croce
Consentiteci di parafrasare provocatoriamente il cattivo ladrone di cui parla Luca dicendo a chi crede non sei tu cristiano dunque Ava e sa quando te stesso salverà e anche noi
Chi ama già ci aiuta sicché tiene i piedi prendendo senso
Anche un'altra nostra provocatorie conosciuta parafrasi di un passo celeberrimo Di Matteo ricordando il quale diciamo siamo in carcere e stiamo venendo a trovarmi
Ricordiamoci
Uno strano percorso ci ha condotti fin qui oggi dopo molti anni di carcere speciale e non per assumere alcunché no per assumere alcunché
Siamo semplici portatori di un messaggio che travalica le nostre persone e la stessa nostra esperienza comunitaria un messaggio che ci viene da chi è stato e sarà e e sarà in carcere domani
Respingiamo da subito quindi ogni e qualsiasi investimento simbolico
Che snatura avrebbe la responsabilità sociale collettiva che stiamo proponendo nessuno è il simbolo del servizio sociale dei detenuti se non il volto umano di tutta la popolazione delle carceri che sono umanamente viene riconosciuto da oggi la responsabilità morale e sociale del futuro di questa speranza concreta appartiene a tutti i presenti che liberamente scelgono di assumerla e comunque non più alla nostra sola esperienza
Che continuerà si ma solo come una delle tante appartenenti alla crescente realtà del servizio sociale dei detenuti
Ciò non significa in nessun caso diminuire il nostro impegno e le nostre responsabilità che anzi cresceranno con il tempo ma solo rifiutare esplicitamente un investimento simbolico la cui natura nefasta abbiamo già conosciute
Come ogni umana realtà
Anche questa del servizio sociale dei detenuti e certamente una realtà imperfetta che sarà abbondantemente attraversata da contraddizioni dei soggetti e delle situazioni bah e qui vi preghiamo di cuore vogliate oggi e in futuro considerare il senso la direzione degli eventi che daranno corpo alla progressione realizzatrice di questa grande speranza e siate pazienti tolleranti
Con i fatti che interverranno il faticare verso la vita di chi già fa fatica d'esistere vi ringraziamo tutti per l'attenzione
Credo che
Quello che io presa attivo stamane che questo non fosse un convegno qualsiasi ma un incontro di persone
Reagiscono anche emotivamente interagiscono anche emotivamente
Su un fatto
Nascente su un fatto oggettivo come racconto che ci è stato fatto di questa esperienza attraverso le parole il tono
L'emozionalità
Razionale al
O la razionalità emozionata
Di questa relazione abbiano costituito l'oggettiva provocazione di questo convegno che tale vuole essere insieme ad una proposta e quindi credo che siamo maturi per proseguire nel nostro cammino
Questa proposta mi pare che si indirizza in tre direzioni
Si indirizza
Innanzitutto al mondo in cui l'esperienza è nata e che il mondo penitenziario e pone ad essa delle interrogazioni
Si indirizza al territorio in cui un'esperienza come questa si esercita e verso quella direzione pone altre interrogazioni e si indirizza a anzi parte
Indirizzandosi a un mondo che vicino alla realtà penitenziaria ha fatto molte esperienze che il mondo immenso variegato spesso indefinibile del volontariato sociale
Mi pare che siano queste le tra Inter per Lazio che questa esperienza che ci è stata raccontata propongono per non tanto una sua duplicazione o moltiplicazione ma per una sua significanza assoluzione di problemi più vasti
Pro il convegno intende appunto partire di qui per svolgere questa riflessione che si svolge appunto attraverso tre relazioni che oggi avranno un'eco in alcuni gruppi di studio specializzati e poi continueranno invece nel dibattito generale subito dopo e nel pomeriggio in cui noi ci auguriamo di sentire tante altre autorevoli e convinte partecipazione
La parola allora per la prima relazione relativa al gruppo a
Che ha per tema il servizio sociale dei detenuti nell'ambito dell'esecuzione penale detentiva problemi e proposte alle luce del diritto penitenziario il relatore è il professor Massimo Pavarini ordinario di diritto penitenziario all'Università di Bologna saltuarie decreta la farà
Obiettivamente difficile
Per me intervenire
Dopo l'amico
Carboni
Non posso immettere nella mia relazione che tecnica
Quella carica
Soltanto la sua esperienza un'esperienza unica prodotto quel documento poteva da
Molto più modestamente ritagli uno spazio l'unico di cui io ho legittimazione così porre alcune questioni per quanto riguarda un solo per Santo che verrà qui discusso che il versante dei problemi giuridici e penitenziaria dietro
Alla proposta del servizio sociale dei detenuti
Interverrò ponendo alcune tesi che mi auguro per il carattere generale trovino poi dopo in un secondo momento all'interno dei singoli sottogruppi di lavoro del pomeriggio la possibilità di essere discussi affida resi più completi
Primo punto
Primo punto è che noi oggi qui su una proposta contingente discutiamo in un clima politico
Che è quello del dopo riforma e da pochi giorni e che un nuovo testo normativo
Tocca in maniera rilevante
Il vecchio testo del settantacinque
Io non voglio fare una relazione sulla riforma dalla riforma non avrebbe senso ma bisogna partire sei o comunque da una valutazione generale di questa tendenza che si è venuta esprimendo vera riforma dalla riforma per cogliere la qualità della proposta che viene avanti da parte del servizio sociale dei detenuti
Non voglio entrare nel merito complessivo e dettagliato dei questa nuova istanza riformista
Mi basta per ora coglierne soltanto una possibile chiave di lettura
Possibile non esaustiva comunque concorre insieme ad altre possibile chiave di lettura
Secondo me personalmente questo testo normativo più sito in questi giorni cerca di dare un assetto istituzionale
Attraverso un processo di formalizzazione normativa ad una ad alcune istanze che fattualmente erano venute emerge nel decennio passato
Cos'è questa istanza vi state quella di razionalizzare
Oria organizzare l'impianto dell'istituzione penitenziaria nel senso di una formalizzazione delle tendenze alla divaricazione e differenziazione esecutivo
Così intendo per questo processo
Da un lato attraverso l'ampliamento delle possibilità offerti delle misure alternative o di altri istituti trattamentali si tende di ritagliare una modalità penitenziaria a ridotta sicurezza ed Ada elevato contenuto trattamentale risorse all'istante
Ovviamente questa istanza va coordinata con gli istituti delle pene sostitutive con altri istituti alternative la custodia cautelare ai primi timidi esempi di diversione nella fase esecutiva tutto questo nell'ideologia di una fuga dalla sanzione detentiva nella speranza di un diverso rapporto con la società civile
A fronte nella definizione di questo circuito ad esecuzione attenuata abbiamo invece la delimitazione se voi anche per esigenze condivisibili di garanzie di un'esecuzione invece ancora ossessionata da regioni da necessità di elevata sicurezza
Questa tendenza può essere criticata ma però non si può negare
Che abbia una sua intelligenza razionalizzata Ricci
Queste tendenze per la verità esistevano nei fatti ed esistono purtroppo comunque tanto meglio riconoscerlo pedale anche una regolamentazione normativa
Quindi se non mi sento di esprimere o di tagliare giustissimi perentorio radicali draconiani su questa volontà di riforma devo però con altrettanta sincerità
Quanto meno sincerità culturale riconoscere che questa volontà si muove nello spazio angusto che proprio della razionalizzazione dell'esistente per favore silenzio in sala per cortesia
Razionalizzazione dell'esistente che non è poco ma non è ancora sufficiente a dare soluzione positiva
Ai nodi problematici che determi l'attuale stato di crisi dell'esecuzione penitenziale anzi
In certa misura questa istanza riformatrice finisce per amplificare ulteriormente questo stato di crisi strutturale
Nella sua incapacità di prefigurare una qualche uscita dalla centralità del momento puramente segreti attivo riflettiamo su questo punto
Repressione costosa anche perché l'Auditorium ampie queste cose andrebbero sempre svolto in ambiti più ristretti ma in qualche modo bisogna far filtrare quest'istanza
Qual è l'espressione che mi sento di fare con nella sforzo di alleggerire la pressione custodiale segregati rileva nei confronti di universo detenuto non più avvertiti come meritevole di una risposta
Puramente custodiale si finisce per prendere l'acceleratore sulla istanza correzionale risorse all'istante a scapito della dell'argine strettamente retributivo per la verità questa tendenza e già in atto da tempo nei fatti e anche normativamente prevista eppure anche a livello di legittimazione è opera però se questa tendenza leader ulteriormente sviluppata
Finisce per rendere ancora più insopportabile l'inconciliabilità funzionale tra i due criteri arretra e socializzazione o correzione e criterio vendicativo retributivo
In altre parole il momento esecutivo si può pertanto caricare di una valenza trasgressiva nei confronti di un sistema di disciplina sociale e nella sua fase edittale e giudiziaria rimane strettamente ancorato al criterio di una commisurazione della sofferenza di tipo puramente contrattuale
Questa disomogeneità trasgressiva del piano esecutivo nei confronti della pena giudizialmente comminata può
Costituzionalmente legittimarsi solo sul fondamento dello scambio cosiddetto penitenziario
Cioè
Se in quanto si possa verificare un apprezzabile progresso nel processo di risocializzazione solo allora potrà derogare sì al criterio del quantum della sofferenza legata inflitta
Istituzionalmente la magistratura di sorveglianza è chiamata ad operare questa verifica della sussistenza dei termini dello scambio
Ma il paradosso sta qui che la stessa magistratura di sorveglianza denuncia là non verificabilità ontologica di questo scambio
In quanto assolutamente non si può accertare il termine del progresso della risocializzazione in ambito carcerario
E se pertanto è nei fatti chiamata rettificare un abbassamento della soglia di sofferenza per ragioni che indirettamente ha rimandato alle necessità di governo amministrativo dell'universo Cassarà
E infatti l'amministrazione penitenziaria che costruisce predispone contestazione le condizioni di uno scambio per leggo edificabile verificato per ragioni di governo
No mai verificabili da parte della magistratura di sorveglianza
Ora il processo che ho cercato di delineare
Potrà tradursi in un aumento del potere discrezionale disciplinare dell'amministrazione penitenziaria
Nel senso che il governo delle carceri potrai in buona parte giocare se ne la promessa o nella effettività di un alleggerimento della soglia di sofferenza
Potere che ulteriormente si potrà irrobustire nell'uso altrettanto accorta e sapiente della minaccia e della effettività
Di un elevamento della soglia di sofferenza legare attraverso l'istituto della specialità per ragioni di sicurezza
Il rischio che io pavento non è tanto un aumento di disciplina in sé che personalmente non riesco a valutare negativamente quanto che la contropartita di un'ampia De Carteret esazione potrebbe rivelarsi illusorio
E l'esperienza di altri Paesi eccellenze
Il rischio è anche è un rischio di cui voglio mettere in guardia è che questa volontà riformatrice finisca per incrementare la produzione di una retorica dell'alternatività la pena privativa dà libertà di una retorica della umanizzazione del sistema penale
Di una retorica della nuova economia della sofferenza legare a fronte invece del mantenimento delle condizioni materiali che difatti impongono un elevamento della disciplina penale un incremento del momento puramente custodiale
Accanto ad una dilatazione di sparsi di disciplina sociale formalmente più soffici
Beh
Questo primo punto come si innerva direttamente quella proposta che oggi qui discutiamo
Noi dobbiamo prendere atto che esiste quindi una equivocità
Che in qualche modo si scopre dietro ad ogni ipotesi riformatrice che è incapace di immaginare realmente qualche cosa di meglio del carcere
Tutta seriamente intenta a rendere migliore questo carcere
E tutto questo è il precipitato palme politico quasi obbligato di una cultura in termini ed geologici Theological reazionari cioè quella di voler ancora ossessivamente coniugare ordine sociale con sofferenza
Al fondo in altre parole dobbiamo esplicitare a far sembrare utopica ogni strategia di superamento progressivo del carcere e la consapevolezza di come essi oggi difficile annullare
Oggi slogan altrove l'ossessione punitiva
Che fa parte intima della nostra cultura bene di fronte a questa cultura arretrata della pena
Vannozzi misurate le capacità le potenzialità presenti nel Progetto nella realtà del servizio sociale dei detenuti
E se Abbio parere
Svela non la capacità hanno la capacità di sperare scusate l'inconsistenza la carenza di legittimazione e le profonde Antinomie dell'intero sistema della sofferenza legale
Passiamo in rassegna alcune di queste antinomie che si svela uno di fronte al Progetto che si viene qui presentato che è un servizio sociale chiedo scusa chiedo scusa se non si
Risolve questo problema di un minimo di silenzio non è possibile proseguire
Prego tutti soprattutto la parte esterna della tenda pregherei qualcuno della segreteria di occuparsi che non ci sia un questo brusio che parte dal fondo altrimenti quello che viene detto non viene percepito chiedo scusa ma
Non c'è modo di proseguire se non con questa attenzione reciproca
Grazie
O di passare in rassegna alcuni
Delle antinomiche e si evidenzia in orbite pronte a questa proposta che oggi discutiamo primo luogo parlerei di una inversione dell'onere della prova
Il servizio sociale ritenuti offre un'ipotesi concreta realistica attuata è attuabile di scambio positivo verificabile
Alla condotta trasgressiva di riconosciuta dannosità sociale si offre una contropartita risarcitoria di elevato contenuto sociale
A questo punto non è più il servizio sociale dei detenuti a dover giustificarsi
A dover giustificare perché chiede un adeguato e proporzionale rinuncia o riduzione a subire l'effetto dello scambio negativo
è il sistema legale di sofferenza che deve essere in grado oggi di rispondere in maniere inequivocabile che senso e per quanto eccome e a quale scopo dare sofferenza a che si offre ad uno scambio positivo
Il secondo punto disvelamento della inconsistenza dell'impalcatura punitiva che oggi viene evidenziate dalla proposta è il seguente che senso ha specializzare che senso ha dividere il circuito
Si sa e le necessità di specializzazione e di diversificazione dell'esecuzione finiscono per fondarsi su un criterio di pericolosità
Da pericolosità sociale nell'accezione positivista quella di attentatore al patto sociale come il pericolo sta politica
A quello di colui che disturba per ragioni disciplinari interni l'universo carcerario a quello che di chi non accetta le regole del gioco ma pur sempre una valutazione soggettiva
Bene di fronte a chi come nel servizio sociale detenuti sposta l'accento sulle sue capacità volontà di offrirsi come interlocutore credibile di uno scambio positivo di trasformarsi da oggetto di un servizio a soggetto di un servizio quale fondamento al criterio di pericolosità
Altro punto
Noi sappiamo che la proposta che oggi discutiamo di un servizio sociale detenuti proviene dal ventre più interno della bestia carcerario
Di chi si trova al fondo del barile da coloro che per ragioni del loro personale o collettivo percorso rappresento dall'oggetto su cui si esalta il livello più elevato di sofferenza legale
In altre parole la proposta d'oggi proviene dei Circuiti leggeri
Da chi fin d'ora è facile pensare che possa trovare una risposta attenuata da chi senza eccessivo sforzo di fantasia può ragionevolmente trovare soluzioni tecniche di alternatività
Beh
Se la proposta e l'Offerta
Che oggi ci vengono date of
Dove se si in qualche modo essere accettato
Diciamo pur se dura in parte
Se mai qualche forme di scambio positivo dovesse valere per questi se mai qualche abbassamento di sofferenza legale dovesse operare per questi io mi domando quali effetti a cascata si determinerebbero per tutti
In altre parole solo spostando in nel senso di abbassarne il livello massimo di sofferenza legale e possibile porre le condizioni per una riversa economia politica della sofferenza legale per tutti
In altre parole la proposta insita nel servizio sociale detenuti in questo senso distrugge la logica della differenziazione
Dell'apertura forbice di un circuito soffice a fronte di un circuito duro
Essa sono attraverso uno scarto strategico che gioca sulla contraddizione latente tra pena che deve servire epica che deve solo retribuire apre il discorso sulle grandi questioni che scopo alla sofferenza legale
Che intensità giusto meritata
Diamo alla sofferenza legata
Pone quindi il discorso di una nuova economica politica della sofferenza legale sedili in quanto si riesca comunque a giustificare e legittimare il bisogno la necessità lo chieda di questa sofferenza
Altro punto di riflessione
E questo è un punto per le importante si possono muovere delle critiche alla proposta sì
E credo che convenga esplicitare subito raccontare le critiche e vedere come si può rispondere a queste critiche
Prima critica certamente molti che si muovono in un'ottica abolizionista del superamento del carcere
La necessità di liberarsi dal carcere possono avanzare una prima critica alla proposta che oggi discutiamo
La critica sarebbe veri una proposta così avanzata che viene proprio dal cuoco dal nocciolo duro del carcere per un carcere migliore rimane sempre dentro la logica della segregazione
Finisse per rendere accettabile ciò che invece non è accettabile
Cioè del carcere migliorando possa servire possa essere utile
Questa critica a mio parere non va sottovalutata dal punto di vista politico ma questa critica si può rispondere
In primo luogo io risponderei che questa critica proviene da chi non può ragionevolmente pensare di liberarsi dal carcere
Essa proviene dal nocciolo duro da quello che non si scioglierà certo nella logica degli alternativi
Anzi in questa logica è destinata a rafforzarsi ulteriormente cementata
Seconda
A te tentativo di dare una soluzione la questione è questa questa proposta proviene da chi non può accettare o quanto meno partire una contraddizione oggettiva
Ma la capacità di questa proposta vada valutata soprattutto nei suoi affetti di destabilizzazione l'intera impalcatura di legittimazione della pena e non i suoi possibili anche se non ci necessarie affetti di nuova stabilizzazione
Altro punto
D'altra parte confessiamo inutile essere ipocriti chi si muove oggi politicamente in una logica di superamento del carcere non è in grado di proporre un'alternativa realistica immediatamente praticabile
Per chi è l'oggetto del livello più elevato di sofferenza legata
Altri di fronte a questo progetto potrebbero porre altri critiche potrebbero ad esempio porre le critiche del rischio di una normalizzazione del problema carcerario
Questa critica per la verità può essere rivolta anche l'altra esperienza
Essa si concreta dalla costatazione o de il timore di una rifunzionalizzazione di alcune realtà avanzate in un'ipotesi di miglior governo dell'universo penitenziario
è un rischio se si vuole sempre presente ma che non può essere aprioristicamente avanzato
Tanto più che la proposta del servizio sociale ritenuti non è necessariamente anche se non è soltanto contingentemente connessa allo status di detenuto politico
Contrariamente invece quante dato osservare per altre esperienze ad esempio quelle delle aree omogenee
Detta proposta quindi necessariamente è orientata verso la distruzione di ogni differenziazione carcerario anche se eventualmente può essere a questo scopo anche funzionalista
Ma c'è un'altra critica che può provenire da chi teme io sono uno dei tanti lo teme i rischi di una risurrezione del mito correzionale della pena detentiva
Critica che ragionevolmente proviene dal fronte quesito garantista correttamente sospettoso nei confronti di ogni ideologia trattamentale correzionale Della Pietra
Infatti l'esperienza e la proposta del servizio sociale ritenuti potrebbe essere ideologicamente utilizzata per mostrare che anche lo spazio più chiuso l'universo carcerario è sempre possibile salvarsi
Con quanto ne consegue sul piano di una riemerge time azione dello scopo correzionale della prima
Anche questa critica paventa un rischio reale che non può in alcun modo essere aprioristicamente fugato va detto però che questa proposta come ogni altra proposta proveniente dal di dentro
E che voglia in qualche modo coniugare intenti politici generali con la soluzione anche qui si trasferì personale contingente è obbligata a muoversi in una dimensione di equivocità
Equivocità che va in qualche modo con attenzione e prudenza riconosciuta in parte accertata
L'elemento secondo me rilevatore e chiarificatore di questa equivocità sta proprio nella differenza apposta lo stesso documento tra bisogno e necessità umana di scarcerazione episodio di liberazione
Esiste anche un altro punto fondamentale su cui bisogna riflettere
è un punto più oggettivo più scettico ma che in qualche modo ha un suo valore io credo che l'iniziativa e la proposta del servizio sociale ritenuti va
Pongo e dall'altro lato con problemi seri reali e graditi governabilità delle carceri
La stagione dei grandi processi sulle vicende degli anni Settanta stravolgendo definitivamente al termine
Una valutazione sia pure approssimativa mi fa ritenere che alcune centinaia di giovani non sfuggiranno all'esito di una pena definitiva lunga o perpetua
Nei confronti di queste situazioni oggettive e soggettive non è realisticamente pensabile ad una soluzione politica legata approfitti venti credenziali
Per questa minoranza tra virgolette le porte del carcere non si apriranno per volontà del principe
Bene questa minoranza tra virgolette di giovani costruisco istituirsi oggi qualitativamente e quantitativamente un problema nuovo per l'universo carcerario soggetti culturalmente politicamente preparati rischiano di essere messi nella situazione di non avere più nulla da perdere se non le proprie carte
E si d'altra parte non appartengono a quelle classi tradizionalmente criminalizzate che in qualche modo avevano nel tempo espresso una cultura di accettazione della pena
E si rappresentano il bisogna nasconderci un grave problema di governo De universo carcerario bene la proposta del servizio sociale detenuti credo sia un'ipotesi concreta di partenza in grado di dare una soluzione politicamente realistica a come uscire definitivamente dall'emergenza come alleggerire l'interim e disciplinari le possibili pressione carceraria
Credo che la proposta di uno scambio positivo lavoro socialmente utili rinuncio riduzione del quanto di sofferenza legare possa rappresentare un'ipotesi socialmente accettabili e quindi politicamente percorribile
Concludo con l'ultima osservazione
La proposta del senso sociale detenuti se da un lato si scopre in termini intendete indie positivi eversiva di ogni logica istituzionale su cui si cementa il sistema penale e penitenziario per le ragioni proprie indiziato di rendere manifesta l'antinomia tra funzioni materiali scopi ideologici della pena dall'altro lato per la medesima ragione si presenti in assoluta armonia con la filosofia generale che ispira la riforma penitenziaria stesso
Se al momento esecutivo penitenziario deve essere la fase processuale in cui valutazioni di prevenzione speciale possono debbono contraddire le ragioni di prevenzione generale e retributiva della pena se in parole più semplici la condotta penitenziaria positivamente valutata titoli giuridicamente portarono a passa vento della soglia di sofferenza legale giudizialmente inflitta e questa è la filosofia della legge penitenziaria allora non pare dubbio che la proposta del servizio sociale i detenuti si muova esaltando la in questa logica di più nell'assoluta verificabilità dello scambio positivo supera l'ostacolo posto dallo scambio inverificabili e giuridicamente in verifica grazie
Ringraziamo
Il
Professor Pavarini
Lo ringraziamo per i contenuti non lo ringraziamo per la fatica che incominciamo a sentire
E che giustamente alla quale giustamente lui ci ha richiamato con il rigore del suo intervento io adesso come Presidenti come coordinatore moderatore quel che sono di questa cosa sono di fronte a un diranno
Il dilemma è che noi abbiamo altre due relazioni che devono completare il nostro discorso e poi sono previsti già un paio di interventi di autorevoli presenti prima di arrivare al pranzo resta il tempo per una breve pausa però se tanto che faccio un po'il moderatore anche di altre cose
Questa breve pausa deve esser dieci minuti ma dieci minuti reali
Vorrei che voi conformate il mio ottimismo che si si dice dieci minuti dieci minuti sono dieci minuti di Brecht
Di esaminare come risponde il riferimento al territorio
E infine come si rapporta col discorso del volontariato
Prima della colazione ci resta un'ora di lavoro per il quale estremamente importante riprendere subito e i silenzi
Prego la sala
Di rendersi conto della significanza e del valore del lavoro che stiamo facendo e quindi prego quelli che hanno bisogno di chiacchierare per i fatti loro di andarlo a fare da un'altra parte
Se mi concedete un pochino di silenzio io provo a dare la parola per la seconda relazione che si riferisce al gruppo qui gruppo B che si riunirà poi nel pomeriggio
Che ha per tema il servizio sociale dei detenuti nel contesto socioculturale territoriale regionale ipotesi istitutive organizzative io volevo già farlo prima ma lo faccio adesso perché mi sono arrivate alcune
Sollecitazioni in questo senso il termine servizio sociale poi verrà spiegato è un termine che è molto generico
E qui batterà chiarito che quando si dice il servizio sociale dei detenuti ci riferisce al servizio dei detenuti volontario dei detenuti rispetto alla società
Questo è una cosa che serve perché nei titoli rischia poi di mettere in imbarazzo e
Relatore con questa precisazione prego il professor Francesco Guizzi dell'Università di Napoli di voler svolgere la sua relazione
La prima cosa il il primo rilievo che vien fatto
Di fare in occasione di questo incontro convegno qui nel carcere di Bellizzi Irpino
E certamente la larga partecipazione
Anzi io credo vi sia
Un rammarico
Che questa struttura da circo credo del Circo Togni in fondo non dia pieno il senso di questa partecipazione
Ho visto
Con grande interesse anche
Con una punta di commozione
Che questa mattina quindi sono presenti
Anche alcuni bambini
Forse per questa atmosfera
Quasi di festa
Che porta il carcere verso la società e la società verso il capo così che mi veniva fatto coi entro direttamente in medias res
Di andare con la memoria un ricordo
Di qualche anno fa
Una testimonianza molto bella
Di Giuliana Nenni
All'indomani della morte del suo grande padre
Morì Nenni il primo gennaio del mille novecentottanta e Giuliana Nenni
Con sobrietà
Ricordava una visita lei bambina
Nei primi vent'anni del secolo
I socialisti entrava in uscivano dalle patrie galere
Giuliana Nenni ricordava una sua visita una domenica al carcere milanese di San Vittore
è un tema svolto alle elementari descrivete l'ultima domenica un tema svolto da questa bambina di seconda terza elementare
Che raccontava la visita fatta al padre in carcere
E senza sottolineature di sorta
Diceva anche dell'essere vista insieme con Simpatia ma anche con una qualche diffidenza dalla scolaresca
Evidentemente le cose sono cambiate
Se
Le famiglie hanno sentito l'esigenza di far vivere questa esperienza anche attività
Questa è un'occasione in fondo di riflessione
E io penso che tutto sommato
Le varie relazioni finiranno con l'intersecarsi forse è anche giusto
Ed io che o scarsi titoli in fondo per essere qui presente se non in fondo
Con un solo titolo di essere un operatore del diritto perché insegno in una delle più antiche università italiane ma insegno una mano a Roma materia del tutto anomala o forse l'unico titolo soltanto quello di una consapevolezza del cittadino
Su questo tema o anche su altri su cui avrei scarso titolo
In fondo finirò colte eludere l'uditorio perché credo che in effetti
Bisognerà riguardare sotto un'angolatura riverse ai problemi giuridici se poi si vogliono in concreto nelle Commissioni
Delineare le ipotesi istitutive vedo
E allora
Proprio perché si tratta di un'occasione
Dico riflessione
Io penso che bisogna innanzitutto chiedersi se sia ancora valida nella sua filosofia e nei suoi istituti la riforma del mille novecento settantacinque
Ispirata alle più moderne esperienze di altri paesi
è fondata sulla prospettiva costituzionale della tesi una volta alla rieducazione del condannato
Certo
Quella riforma
Resta valida ma purtroppo come sappiamo tutti largamente inattuata
Forse superfluo forse inutile ricercare i motivi
Ma i motivi del suo sostanziale fallimento non sono soltanto come spesso si è affermato
Nella legislazione dell'emergenza
Ho nell'allarmismo per vero eccessivo l'abbiamo verificato dopo
Dell'opinione pubblica cui il parlamento non senza una qualche emotività si piegò
Basti pensare ad esempio alle leggi numero uno numero quattrocentocinquanta del mille novecentosettantasette che
Snaturare l'anno quella riforma
I motivi sono molteplici
E complessi ma richiederebbero una disamina approfondita ampia che ci porterebbe naturalmente assai lontano dal tema che oggi oggetto di questa discussione
Quali che siano questi motivi c'è la presa d'atto
Autorevolmente espressa
E la si ritrova nella relazione del senatore Gozzini alla recente legge di modifica della riforma penitenziaria
Ove si rileva fra l'altro qui tocca precisamente il nostro tema la tendenza regressiva
Che si va facendo sempre più consistente nell'opinione pubblica e nelle io amministrazioni regionali e negli enti
E negli enti locali non soltanto nel considerare la questione carceraria secondo una concezione Merian meramente
Custodiali spicca ma altresì nel respingere ogni corresponsabilità
Che invece l'ordinamento prevede espressamente sotto la formula della partecipazione della comunità esterna come recita testualmente l'articolo diciassette
E d'altra parte
La stessa prevalente ideologia dell'allontanamento nelle carceri dal centro urbani
Comprende finitima una sorta di rimozione lo notava il legislatore nella relazione questa legge
Una sorta di rimozione contrasta nettamente non soltanto con il valore costituzionale della finalità rieducativa della pena
Ma anche con l'interesse della società a far sì che il carcere non sia come oggi
Una scuola di criminalità
Ebbene in fondo a via in questa sorta di rimozione che il carcere si vede il meno possibile
E non interferisca in alcun modo
Con la società estere
Io non so se sia offrì mozione
O piuttosto latitanza
Forse l'una e l'altra cosa
Questo convegno
Promosso
Dal Consiglio regionale della Campania
Di concerto con la Direzione generale degli istituti di prevenzione e pena
Dimostra però ero annotato in apertura il Presidente del Consiglio regionale a dottor Aniello De Chiara
Dimostra che qualcosa sta cambiando
Che c'è un modo nuovo di vivere la detenzione all'interno d'un carcere come questo
E c'è una consapevolezza del problema
Da parte delle istituzioni e degli enti locali
Se è vero io lo ha preso
Scorrendo il materiale che mi sono stati inviati qualche giorno fa e lo ha ricordato Carbone nella sua relazione
Se è vera la scelta operata con molto coraggio e con forte senso civico con forte tensione morale
Dal comune di tufo
Il servizio sociale dei detenuti
Si colloca dichiaratamente nell'ambito degli istituti dell'ordinamento penitenziario
Non mi sembra una forzatura riflette la ispirazione di fondo della legge Gozzini
Allorché essa possono un trattamento diversificato dei detenuti finalizzato alla introduzione della sanzione positiva che privilegia il comportamento del detenuto il quale infarto
Accetta la penna riconosce lo Stato le sue istituzioni e le sue leggi colloca o
Collabora o non si oppone al trattamento rieducativo e si mostra disposto a reinserirsi nella società una volta scontata la fine e credo che questo convegno
Dia proprio la dimostrazione di questa eccitazione della realtà esterna
Dello stato delle istituzioni delle leggi di questo Stato
Lungi da ogni ente
Niente fa sì ho considerazione retorica
Quella di Bellizzi
è una iniziativa di grande rilievo sotto il profilo
Socioculturale
E costituisce una in un importante punto di riferimento e insieme un modello
Il servizio sociale dei detenuti utilizza anzi dilata gli spazi di interventi previsti dalla legge numero trecento cinquantaquattro la legge del settantacinque
E ripropone ma in forme nuove i temi della collaborazione
Porta infatti il carcere verso la società
E non soltanto la società verso il carcere come sinora in fondo prevedeva la legge trecentocinquantaquattro
Perché mira a rendere la comunità carceraria con tutta la sua identità
Quale parte integrante della comunità sociale il che è testimoniato dalla ricerca di collaborazione con il volontariato sia laico sia cattolico soprattutto cattolico operante nella società
E ciò
Per la realizzazione Dun interesse collettivo
Secondo tale divisione i detenuti si sentono e sono socialmente attivi nonostante la condizione di cattività
Non sono cioè più soggetti passivi ma soggetti attivi o se si vuole protagonisti della risocializzazione poiché si sentono alla luce dell'articolo due della Costituzione
Cittadini per quanto non liberi ma pur sempre
Cittadini
Ora io credo non siamo qui io riuniti
Per celebrare un'iniziativa
Non siamo per discutere
Analizzare
Confrontare riflette
E non siamo per interrogarci
Sul futuro di questa iniziativa
E sui suoi sviluppi
Ma è possibile io mi chiedo estendere il servizio sociale così come strutturato
Così come dice
Nella realtà quotidiana anche altrove fuori di Avellino
Lo credono i più promotori
Che individuano il fondamento teorico di questa estensione a tutto il sistema penitenziario italiano nella lettura dell'articolo due della Costituzione
E presentano un progetto una rete nazionale del servizio sociale di tipo
Perché la detenzione e a restrizione d'un diritto fondamentale qual è il libertà personali
Ma non può comprimere i diritti del cittadino tutti i diritti del cittadino
La detenzione e condizioni di vita obbligata necessitata temporaneamente tua vita
Ma il carcere deve essere riconosciuto come la formazione sociale entro cui si dispiega la personalità del cittadino detenuto
Anche l'ergastolano al quale lo Stato deve assicurare la possibilità di esercitare in concreto
Quello che si configura come un diritto dovere
Di solidarietà
A parte poi centrale
Più viva più appassionati
Della relazione di carbone
E quindi non mi dilungherò in questo senso
Sfrontata
Dagli accenti di una passione etica e di riscatto umano che in fondo tradisce le origini culturali e il percorso anche
Intellettuale e politico
Di alcuni dai promotori Carbone in particolare di alcuni dei promotori di questa iniziativa e riportata invece ad al ricorrente una più meditata e Sam gesti
La lettura della Costituzione e condivisa non può non essere condiviso
Così pure la interpretazione evolutiva che grazie all'apertura intellettuale dell'amministrazione penitenziaria innanzitutto locale ma anche ma anche centrale ha consentito una iniziativa di recupero individuale
E di sole realtà sociale verso le popolazioni del Terzo Mondo priva com'è questa iniziativa d'altra parte una cooperativa da ogni scopo di lucro
Ciò che tuttavia io
Ho apprezzato ammirato la relazione
Del collega Pavarini che è uno specialista ma quindi non Mattaccini Utoya eventuali critiche o riserve che si potessero fare su questa iniziativa
Ciò che tuttavia lascia perplessi
E che il modello almeno dovremo ricercare i morti e che il modello di Bellizzi possa estendersi all'intero sistema penitenziario
Sicché in fondo proporlo e comprensibile ma forse
Non è che una generosa illusione diciamolo con franchezza con franchezza che forse era senta apro la brutalità
Anche se dobbiamo subito soggiungere che la storia si costruisce cioè con le generose illusioni
E il ricordo è anche lo sposare questa aggettivo è questo sostantivo Mary porta ad una polemica della dell'immediato dopoguerra ad una polemica tra intellettuali e cultura tra il maestro almeno di due generazioni di scrittori italiani che aveva fatto le sue scelte verso la fine del fascismo a Elio Vittorini e il discorso tra politica e cultura oggi forse non ha fatto passi spediti in avanti resta così qualora
Ma restano per lo meno nella memoria di chi vi parla queste parole resta quel discorso culturale della rivista Politecnica resta questa apertura di quella generosa illusione per un rapporto nuovo
Tra politica e cultura
Ma tornando al tema questa al di là di questa divagazione che forse non era propriamente mi estemporanee mi completamente distante
Voleva essere forse un trovare
Comprensione verso questa
Questa mia posizione da parte dei promotori e ricercare assieme al nord meno i morti di questa estensione
Il servizio sociale dei detenuti di questo carcere
Si può andare sul volontariato
Sia interno sia esterno ed in quanto tale
Il volontariato e di per sé fuori delle istituzioni ebbene direi anzi di più che sia fuori delle istituzioni
Sicché non sembra possa essere istituzionalizzato o riconducibili a schemi istituzionali in quanto predisposto dall'amministrazione carceraria leggo testualmente il manifesto programmatico di questo convegno secondo diversi moduli di autonomia di autonoma organizzazione dei detenuti che farebbero riferimento a funzioni operative
O anche soltanto coordinatrici dell'amministrazione stessa
Non senza ricercare però la cooperazione che posso eventualmente venire anzi la si sollecita questa cooperazione
Dagli enti locali o dalla realtà del volontariato
Il servizio sociale
è un organismo di volontariato
E appare significativo che esso si rivolga in particolare
Alla realtà antica esperimenti e sperimentata
Del volontariato
Un tempo se la memoria non mi inganna si diceva apostolato
A posto lato delle carceri Catto
Non può non deve perdere quindi l'originaria connotazione
E non lo si può ingabbiare in una struttura burocratica
Anche se appunto
Lo presente tutt'altra cosa ed è sono previsti per legge
Sono i controlli dell'amministrazione
Anche per favore di silenzio
L'ho scritto per rispetto verso l'uditorio così la pagina scritta io amo o scrivere ho parlato per rispetto verso l'uditorio perché quando vedono che siamo alla fine appunto c'è un
Minore apprensioni ma anche perché il brusio distraendo il costruire un discorso lo scritto non mi la frase
Ora dicevo anche perché non bisogna dimenticare
Che la causa principale del fallimento fallimento degli spazi partecipativi della riforma e da ricercare il sì nel dualismo
Di potere e di competenze tra amministrazione centrale ed enti locali
Ma è soprattutto nella resistenza dell'amministrazione centrale
A delegare agli enti locali pure i settori che non hanno diretta attinenza con i problemi di sicurezza e di ordine delle cacce
Perché io credo che si debba vivere sino in fondo la chiarezza
Che accanto ad Avellino certamente esistono altre realtà carceraria
Esistono altre direzioni altrettanto illuminate da perché intellettualmente
Che oggi viviamo un momento magico della direzione generali degli istituti e pena tant'è che l'abbiamo misurato in questi tre anni con la mancata rivolta nel mese di agosto che erano usciti stillicidio nelle carceri
Tant'è che quest'anno vi è stata soltanto una manifestazione pacifica attraverso i digiuni che noi conosciamo
Quindi bisogna aver presente questo perché ci si batta atti le competenze che il legislatore nel settantacinque volle affidare alle regioni e agli enti locali siano delle regioni e degli enti locali e non siano in realtà riprese per altra via dall'amministrazione penitenziaria
La comunità di servizio sociale di questo carcere rappresenta forse una rottura con gli schemi tradizionali non essendo specificamente previsto dall'ordinamento penitenziario
E certe introduce la prospettiva ad un nuovo istituto del trattamento penitenziario che integra quelli esistenti non sempre e non tutti attuale sottolinea un'esigenza e anticipa di fatto l'ampliamento e le modifiche che da più parti si imboccano della legge trecentocinquantaquattro solo parzialmente modificata
Dalla cosiddetta legge Gozzini di recente approvata da entrambi i rami del Parlamento
Esperienze contenuti etico culturali come quelli che riempiono la vicenda della comunità di servizio sociale del carcere di Avellino
O altre vicende di questo stesso Caccia o come la cooperativa di Rebibbia
Terrà detenuti e disoccupati si possono assumere come un punto di riferimento ancor più io direi come stimolo sia perché si proceda diversamente
Nella nuovamente nella direzione della politica delle riforme sia perché regioni enti locali e collettività
Facciano quanto loro compete
Tutti
Pienamente e sino in fondo
Bisognerà rimuovere le cause e far vivere finalmente gli istituti d'una riforma di grande civiltà giuridica
In particolare quelli che creando contatti fra il carcere e la Società libera sollecitano la partecipazione della comunità esterna all'azione rieducativa
O quelli che promuovono o assecondano
Il coinvolgimento dei detenuti nella organizzazione di alcuni settori della vita penitenziaria attraverso l'autogestione dei servizi o attraverso la presenza attiva nell'elaborazione dei programmi
Di reinserimento sociale
Bisognerà apporre però gli enti locali degli organismi di democrazia di base
Consigli di quartiere
O consigli di fabbrica comitati di quartiere o consigli di fabbrica
In condizione di operare eliminando una serie di controlli incrociati direttivi o autorizzazioni del magistrato di sorveglianza e Peter Torre delle carceri che scoraggiano qualsiasi intervento esterno
E anche dove è previsto espressamente dalla legge ne parlavo
All'inizio di questi lavori con il presidente De Chiara l'intervento della Regione nell'assistenza sanitaria come è noto o nell'istruzione artigianale professionale sono state imposte forme di cogestione fra ente Regione e amministrazione penitenziaria con i controlli di quest'ultima che rendono difficile se non impossibile il funzionamento del servizio
Bisognerà apporre la questione con forza e provocare un'inversione di tendenza perché i contatti con il mondo esterno la partecipazione degli enti locali all'esecuzione penitenziaria i programmi di reinserimento
Sociale del condannato l'autogestione di taluni servizi da parte della comunità carceraria sono innovazioni che per loro natura non possono essere imposte o programmate dall'alto
Debbono invece essere sperimentate e vissute diversamente
A seconda delle differenti situazioni ambientali
O dei peculiari rapporti che ha dato instaurare fra la collettività gli enti locali
E l'ambiente carcerario
Ma per rendere effettiva la partecipazione degli enti locali occorre altresì prevedere chi almeno una parte degli operatori e dei servizi penitenziari
Sia diretta espressione delle autonomie locali giacché la dipendenza gerarchica di tutto il personale
E di tutti i servizi dall'amministrazione centrale preclude la possibilità di instaurare rapporti agibile funzionali fra il personale degli enti locali che dovrebbero essere coinvolti nella gestione
Di determinati servizi nell'opera di recupero sociale dei condannati
Per far ciò
E dare risposta alle tante domande che vengono dalle carceri sono venuti ancor oggi e dalla società civile
Bisognerà dunque rivisitare l'intero ordinamento penitenziario
Io direi che questa mattina
In fondo alcuni Dinoi
Quelli che hanno creduto alle riforme
Quelle che anche negli anni più appunti più Trane del terrorismo e dell'emergenza ormai non chiamiamoli più anni di piombo è uno stilema che deve essere abbandonato
Ebbene quelli di noi che hanno sempre creduto alla politica delle riforme perché le riforme fossero attuate
Perché si andasse avanti in questa politica le riforme hanno fatto discorsi di garantismo sono stati sulla difensiva avevano quasi paura TC sottolineare quanto non vi erano gli ha applicato nella riforma penitenziaria o addirittura di stravolto
Ebbene io credo che la occasione di avervi sia un'occasione importante
E se questo convegno
Con l'esperienza della comunità dei detenuti oltre che a stimolare in tutto il territorio del Paese
Analoghe forme di intervento nel sociale sarà servito a porre in termini nuovi il problema e a fornire indicazioni concreto sarà questo un risultato indubbiamente importanti e degno dello spirito che ha animato i detenuti di Bellizzi Irpino
Ringraziamo
Professor Guizzi che a calato il tutto da dalla ricerca teorica al rapporto pratico vedere il passo che bisognava fare per arrivare all'ultimo cammino tra l'altro che credo interessi una buona parte dei partecipanti risale anch'esso appartenere al volontariato
Perché il vero significato poi finale è di come questo diritto dovere alla solidarietà venga coniugato insieme rispetto al bene comune
Per illustrare questo terzo tema che sarà il gruppo uccide la discussione di oggi il servizio sociale
Dei detenuti nel mondo del volontariato è stato chiamato il dottor Mario nasone che è vicepresidente del movimento volontariato italiano per il sud il movimento del volontariato italiano è un movimento che cederà le molteplici molteplici associazioni di volontariato e che quindi è al centro di un'esperienza complessa la parola al dottor naso
Io ho accettato compiacere quest'invito
Sia rappresentare indegnamente il movimento di volontariato
Quindi un po'anche la grande famiglia dal volo entrati in Italia questo importante incontro ma soprattutto perché
Sono meridionale
E sono stato chiamato a partecipare a un'iniziativa che si svolge in un carcere meglio meridionale
Che ospita prevalentemente del detenuti detenuti meridionali io vengo da Reggio Calabria faccio parte di una comunità che da diciotto anni
Lavora nel campo dell'emarginazione pesanti
Handicappati e minori
Giovani con problemi di disadattamento malati mentali
E non posso anche dimenticare ciò che mi è stato anche chiesto ad alcuni detenuti di questo carcere alcuni detenuti Calabresi e che io sento doveroso ripetere
Cioè di un di una ulteriore deportazioni che i detenuti calabrese meridionali in genere vivono ieri attraverso l'emigrazione nel nord Italia e all'estero oggi anche nel mondo delle carceri
Sono alcune migliaia di detenuti Calabresi che oggi sono vivono disseminati in varie carceri lontanissimi dal loro paese d'origine è una vergogna
In Calabria un c'è una casa di reclusione che li posso ospitare e che io credo che la terre territorializzazione della pena
C'è la possibilità di stare in carcere vicino alla famiglia dovrebbe essere la premessa
Per qualsiasi discorso di trattamento penitenziario
Ecco oggi una parte del volontariato italiano
E qui presente innanzitutto per salutare ed esprimere apprezzamento per questi insetti iniziativa di volontariato certamente atipica che nasce nel mondo delle carceri ma non per questo meno significativa
Questo gruppo che si è definito comunità di servizio sociale dei detenuti certamente del definire meglio i suoi obiettivi dei suoi contenuti
è un gruppo che muove i primi passi però io credo che già appieno accetti dalle cittadinanza per entrare nella famiglia del volontariato
Di oggi per noi è un po'come celebrare il battesimo di questa esperienza
Che vogliamo che cresca e si arricchisca di contenuti sempre più ricchi
Come volontariato
Siamo un po'come i padrini di questa iniziativa
Ed avere i padrini ci dobbiamo impegnare ad accompagnarla nella crescita nel suo cammino
Ma quale provocazioni quale riflessioni possiamo fare come mondo del volontariato confrontandoci con questa esperienza
Ecco vediamo in particolare il significato che ha per noi l'apporto che può dare al mondo più vasto del volontariato un'iniziativa come questa i collegamenti che ci possono essere con il resto del volontariato nazionale e internazionale
Intanto credo che questa iniziativa non giunge completamente nuova Pernorio del mondo del volontariato ma anzi rappresenta un'ulteriore conferma di ciò che come volontariato abbiamo sperimentato più volte nella nostra storia
E cioè che ogni uomo indipendentemente dalla sua condizione esistenziale e potenzialmente in grado di donare di sviluppare solidarietà di essere protagonista della sua e dell'altrui liberazione
Ognuno di noi potrebbe citare tante esperienze di ex tossicodipendenti alcolisti di handicappati che vivono questi valori accoglienza
Un esempio luminoso per esempio di volontaria vivente e Rosanna Benzi la direttrice della rivista e gli altri che vive da vent'anni in un polmone d'acciaio e si batté strenuamente per i diritti civili degli handicappati
Credo che in questo sia molto importante quello che Tier uno che Dell un detenuto del questo gruppo ci diceva ai relatori c'è proprio il concetto diverso di libertà che sta alla base delle motivazioni che spinto questo gruppo a nascere
Lui ci diceva anche a proposito così della scelta se erano per la dissociazione oppure se non avevano fatto abiura del passato e così via lo dicevo no non abbiamo fatto nessuna scelta di Cristo ci azione
Perché non ci sembra giusto nel cinema nemmeno giusto diceva che noi guardiamo così una una libertà che non basta ecco diceva lui che la scarcerazione gli dava soltanto una quota di libertà cioè la semplice così messa in libertà era soltanto una quota di libertà ma che loro ambivo no invece una libertà molto più ampia molto più completa che può venire solo dalla libertà interiore
Credo che chi vive quindi una condizione di detenzione e dei cerchi e anche di oggettivo disagio di limitazione come la vita nelle carceri può anche in qualche modo testimoniare questi valori d'altronde c'è anche per ricordare lo diceva anche Claudio Carbone e delle forme di solidarietà sommerse tra detenuti ci sono sempre stati all'interno del carcere certamente non organizzate e spontanee Institute nel carcere ci sono sempre anche state altra solidarietà segno negativo di tipo camorristico mafioso solidarietà molto efficiente molto organizzati anche a livello finanziario
Solidarietà però che crea non è che hanno creato e che creano dipendenza cooptazione dei detenuti e che può essere sconfitta però solo con alternative concrete ciò ponendo alternative concrete di segno positivo
Se poi diamo ad analizzare le storie di vita di percorso esistenziale che hanno portato questi amici a queste scelte
Troviamo ulteriori motivi di riflessione
Chiediamoci ad esempio perché molti tra coloro che sono stati condannati per reati di terrorismo guardano oggi con tanto interesse al mondo del volontariato ai problemi delle fasce sociali più deboli
Io credo che il volontariato per loro rappresenta un mondo vitale che li attrae
Non tanto per repressione teoriche per discorsi sentiti ma soprattutto per degli incontri fatti con persone concrete che vivono questi valori e li testimoniano
Quanto quanto apporto ha dato in questo nell'aprire certe breccia per esempio
Gli esempi lavoro di riconciliazione e di accoglienza che è stato fatto nei loro confronti per esempio delle stessi familiari di vittime del terrorismo pensiamo batte Brescia le alla famiglia Moro e tanto altro ancora
O anche volontari non dimentichiamo che per esempio questa iniziativa che oggi è stata presentata qui e nato a Palmi nel carcere di palma dall'incontro con dei volontari con un cappellano che in tempi ancora difficili durante gli anni di piombo hanno avuto il coraggio di iniziare un dialogo rischiando l'impopolarità
E che hanno gettato un po'in il seme ecco sì oggi il Battesimo possiamo dire che il concepimento è stato fatto allora
Io non so se questa è un'affermazione ardita
Ma io credo che se questi incontri col mondo del volontariato o coi mondi vitali in genere fossero avvenuti prima
E se in Generali partiti le chiesi movimento avessero dato risposta determinate istanze sociali
Fosse oggi votavamo raccontare una storia diversa da quella degli anni di piombo
Per me per esempio per il mio gruppo è stata emblematica la testimonianza avuta da un ex detenuto diciamo politico che fra l'altro è qui in questa sala
Già ristretto nel carcere speciale di Palmi e con il quale si sta un ad un rapporto di amicizia
Dopo aver partecipato alcuni momenti di incontro e di festa della comunità assieme a ragazzi handicappati e minori e così via di vari ospiti delle varie case di accoglienza così commentava
Questo tipo di esperienza che voi fate ci diceva questo modello di società che proponete e ciò che noi attraverso la lotta armata volevamo realizzare una società egualitaria senza emarginazioni senza sfruttare e così proseguiva se queste esperienze l'avessi potuto incontrare prima forse le mie scelte sarebbero state diverse
E che io credo che
Tutto questo certamente non deve essere non debba significare cancellare le responsabilità personale di ognuno di loro che ci sono state e che vanno evidenziati
E per la quale però stanno pagando un prezzo molto elevato
Così come un prezzo elevato di sangue è stato pagato dalla tante vittime del terrorismo dei loro familiari che non dobbiamo mai dimenticare
Ma se vogliamo che questi non vogliamo che questi fenomeni si ripetono e necessario capire la ragione di certe scelte fatte da un intere generazioni e farne tesoro
Quale apporto può dare questo tipo di esperienza al mondo del volontariato
Io credo intanto un apporto specifico senza tanti infatti Zazie ogni di un servizio di volontariato che ha una sua dignità al di là delle piccole o grandi realizzazioni che riuscirà a conseguire un servizio che va certamente sempre meglio definito come dicevo prima e portato avanti nella chiarezza sgombra angolo degli equivoci eventuali ad esempio lo dicevo anche personalmente agli amici io sono del parere che la denominazione scelta dal gruppo servizio sociale detenuti vada modificata
In servizio volontario detenuti
Proprio per evitare confusione su un terzo servizio sociale che ha già una sua tradizione una storia una normativa anche nell'ambito penitenziario pensiamo ai Centri di servizio sociale che opera in tutte le circoscrizioni giudiziarie
Se so che con il termine servì
Che devono essere coinvolti in questo processo le assistenti sociali gli educatori gli agenti di custodia e tutto il resto del personale penitenziale
Altra distinzione importante da fare neanche quella tra questa iniziativa e altre forme egualmente apprezzabile di impegno per esempio nel campo lavorativo e cooperativistico ieri abbiamo letto e proprio un gruppo di detenuti ecco di un'altra che hanno fatto altre scelte ha costituito poco in questo carcere una cooperativa mi pare si chiamava ancora ecco anche questi sono tentativi secondo me da distinguere però che vanno egualmente apprezzati
E incoraggiare gli spazi che possono essere coperte da iniziative come queste secondo me sono tantissimi
Vedere che tutta quella parte di lavoro volontario che già si svolge e che non richiede un contatto diretto con l'utente con le persone che hanno dei problemi
E che ugualmente preziosa può essere svolta senza tanti problemi già da domani
Pensiamo consiglia lavori di dattilografia tenuta di contabilità produzione di strumenti didattici audiovisivi e tante al cioccolato come d'altronde si già sta facendo con i lavoretti giornale che questo gruppo
Sta portando avanti e che sono finalizzate a progetti nel Terzo Mondo
Ancora più importante io credo e l'apporto di tipo culturale politico più che il servizio in sé che il gruppo potrà dare al movimento più basso del volontariato
Io credo che il gruppo che nasce così debba mettere così inserisse nella famiglia del volontariato con molta spontaneità e naturalezza per partecipare a quelli che sono gli obiettivi
Le lotte che il volontariato nel suo insieme Cida quindi per diffondere i valori della solidarietà della condivisione in particolare all'interno del mondo delicate le cacce ma non solo lì
Per un volontariato che per esempio così come proponente il movente si proponga il cambiamento della società e delle istituzioni
Come ci diceva monsignor Nervo a Luca ci va una cosa che volontariato che vuole lasciare le cose come stanno una cosa involontaria un volontariato che vuole cambiare società e istituzioni le prospettive sono molto diverso e noi siamo per quest'ultima volontaria
Un volontariato certamente che variegato
Diverso che non può se non si presenta uniforme
Però un volontariato crediamo che debba fare proprio questa idea del cambiamento poncho quei meccanismi sociali che producono diseguaglianza povertà emarginazione sofferenza di saggio a livello nazionale e internazionale
Anche l'attenzione particolare le realtà del terzo mondo del Brasile del più da parte del gruppo sono significative neanche le forme di gemellaggio e sono state restaurate sono sono veramente esemplari
Tutto ciò non è assistenzialismo se sorretto come lo è da analisi puntuale sulle politica internazionale sui rapporti di dipendenza che creano queste sacche di sottosviluppo e sulle strategie per il loro superamento
Perché io credo che la necessità della lotta cioè di un volontariato che lotti è una necessità che nasce nel mondo del volontariato come esigenza che deve essere porta davanti anche da questo gruppo che no termine l'otto c'è anche delle esperienze particolari certamente una lotta pacifica mette a questo punto mi viene
Il mento un episodio abbastanza divertente Ghesquière riguarda proprio alcuni di questi detenuti qualche anno fa due di loro tra il quale c'era proprio Claudio Carbone avevano quando ero nel carcere di Palmi avevano iniziato uno sciopero della fame e a un certo punto gli hanno sono stati ricoverati all'ospedale per l'alimentazione forzata
E loro hanno chiesto di parlare con il vescovo della città di Reggio Calabria e è andato il nostro prete della comunità che anche il vicario generale della diocesi e quando è tornato
Abbiamo detto gli abbiamo domandato ma come avete fatto a convincerle a desistere
E che lui ci ha raccontato che gli ha detto semplicemente se voi mi dite
Non gliene frega niente a nessuno
Voi invece dovete vivere perché dovete lottare
Ora mentre lo diceva queste parole c'era un funzionario della polizia il vicino che che registrava tutto e proprio pare Claudio Carbonelli ha fatto segno vedi che c'è
Funzionale al che lui aggiunto proprio sottolineando Rocco
Anche col tono naturalmente lotta non violenta lotta pacifica
Proprio perché non si dovrà mettere nei guai e che io credo che questa necessità della lotta è una è un prona esigenze esigenze che sentita anche detenuti poco da persone che non hanno negato le ragioni per le quali erano a certe scelte ma hanno certamente negato il metodo della violenza le scorciatoie che sono state scelte un contributo particolare certamente tempo dal gruppo e suscitare per esempio un'attenzione costante al problema carcerario evitando illusioni o approcci semplicistici
Esempio pensare di risolvere problema con le mini stia anche con le nuove legislazione penitenziaria ecco noi ci chiediamo anche qui come detenuti meridionale in particolare scusate se la lingua batte dove il dente duole
Dove andranno a finire nei prossimi mesi le migliaia di detenuti che saranno amnistiati che accoglienza che portano da dell'inserimento sociale saranno loro offerti
Ecco questo Sud così carcerato potremmo dire e con i drammatici livelli di disoccupazione che dire di degrado cioè può ancora restare in questa situazione
Diceva Mao che dove c'è repressione prima o poi ci sarà rivoluzione io purtroppo vedo soltanto che aumenta la rassegnazione nel sud però tutti dicono che il Sud Napol veritiera ma così sospetta a intervenire io spero che alla devoluzione se ci sarà sarà pacifica però non possiamo più continuare così come detenuti di un certo tipo diciamo politici c'è anche il rischio di creare però all'interno del carcere delle omogeneità adultero omogeneità culturali per maturazione di coscienza di creare anche delle liti
è un risciò che io non ho visto in in questo gruppo perché lo vedo molto attento al rapporto con gli altri detenuti comuni però io credo che invece da tenere presente anche come volontariato dobbiamo stare attenti a non privilegiare il rapporto soltanto con questa componente della popolazione detenuta che certamente più gratificante nel senso buono del tennis ci dà più soddisfazioni
Danno certamente meno soddisfazione altri detenuti che hanno problemi drammatici pensiamo ai detenuti
Più debole più sprovveduti quelli che non hanno nessuno che si occupi di loro tutti coloro che provengono dal sottobosco della marginazione i barboni tossicodipendenti gli alcolizzati
Tutti quelli che finiscono i manicomi giudiziari qui abbiamo presente il lo il cappellano del manicomio giudiziale di Barcellona questi manicomi che sono diventati un po'il luogo dove si scaricano quello che prima le persone che prima si scaricavano i negli ospedali psichiatrici e di cui nessuno parla
Perché io credo che il volontariato deve avere prioritaria attenzione verso queste categorie
Perché per cui è giusto organizzare corsi seminari prendete tutti i politici iniziative culturali ma altrettanto si deve fare risponde alla necessità immediate di questa categoria di detenuti che spesso chiedono cose molto banale concrete lavoro punto di riferimento sostegno amicizia
Terzo e vado verso le conclusioni quale collegamenti con il mondo del volontariato
Intanto i tre collegamenti con la cometa esterne in genere possono essere tante l'ordinamento penitenziario almeno sulla carta lo permette
Fondamentale a mio parere anche la scelta da sviluppare del gruppo di essere ventun associazione di volontariato composta sia da volontari detenuti che da volontari esperto
Io vedo questa formula come una formula da da diffondere dovunque come formula vale ciò permette di arricchirsi di motivazioni e di apporti pluralisti c'è evitando che ti Zaccheroni di avere maggiore capacità di azione di intervento
Di poter avere un ricambio una continuità di impegno nella stessa associazione anche dopo la scarcerazione
Collegamento con realtà di volontariato operante anche in altri settori
Per portare avanti un progetto comune nel cielo vi parlo nella mia città Reggio Calabria il mobile ha promosso una campagna per eliminare la bruttura dall'ospedale psichiatrico una raccolta di firme che io credo che rispetto a queste battaglie si debba creare anche una saldatura tra il mondo penitenziario gruppi come questi proprio perché il discorso della lotta all'emarginazione è un discorso globale che non può riguardare soltanto un aspetto ecco come morì al quale al quale anche le gruppo ha già aderito noi possiamo garantire scambi continui di esperienze informazioni di riflessioni comuni a Spezia livelli provinciali e regionali e nazionale del mobile e chiederei che presenta il Mori campano una volta l'anno potrebbe riunirsi in questo carcere proprio nella sede di uno dei gruppi suoi aderenti
E ancora il volontariato può può rappresentare un anche una cernia una sorta di cerniera tra il carcere e la società
Per far capire quello che poi è la sostanza del discorso
Per far capire a tutti che non è possibile dividere la società in buoni e cattivi i buoni stanno fuori i cattivi stanno dentro monsignor bello fresco di Molfetta scritto alcuni mesi fa una lettera stupenda chiamata che intitolato così a Giuseppe avanzo di galera
Alla fine di questa lettera che parlava appunto di un ex detenuto che non era riuscito più di tre mesi a mantenere la promessa di non fare reati così concluderò monsignor Bello diceva caro Giuseppe siamo tutti i pezzi di malata siamo tutti pezzi di galera ma prepariamoci a uscirne insieme ecco il volontariato dobbiamo definirlo io credo che gli ho parole possiamo dire che oggi fare volontariato non significa fare liberatorio di nessuno fare Salvatori di nessuno perché nessuno di noi è in grado di redimere e di e di salvare fare volontariato oggi significa liberarsi semplicemente liberarsi insieme
Ecco quindi in conclusione io vorrei prenderà presto una frase che Johnny francese hanno detto al papà durante la sua recente visita i giornali hanno anche detto il Santo Padre non citare niente ma darci ragione di vita e credo che la stessa domanda i detenuti la fanno oggi allo Stato alle istituzioni alla società ai partiti che non devono assolutamente impossessarsi iniziative come queste ma devono rispettare nella loro autonomia ecco i questi detenuti e ci chiedono dateci ragione di vita
E il tema credo che questo che tutti siamo chiamati a svolgere come dare a questi amici a questi fratelli non solo divieti privazione di libertà sofferenza ma come dare loro ragione di vita senza grazie
Si conclude
Si conclude così la trilogia anzi la quadrilogia di questo nostro percorso e prima di Dario alcuni avvisi importanti riguardano per il proseguimento della nostra io chiederei ancora abbiamo ancora qualche minuto
Per prima di arrivare all'ora stabilita chiederei al dottor Domenico Ancona magistrato di sorveglianza di Trani di voler portare ora il suo saluto a questa Assemblea come oggi
Io vi ringrazio per la possibilità che mi viene offerta di portare un modesto contributo ma questo discorso
Io mi occupo delle carceri di Trani ma anche di quello di Bari e del carcere di tuniche sia pur più piccolo non da meno problemi a causa dei problemi fisici dei detenuti ristretti
Nel carcere di Bari abbiamo problemi enormi di sovraffollamento ci sono stati dei momenti in cui non c'era lo spazio per i detenuti perché potessero scendere tutti insieme dai loro letti a castello cinque piani abbiamo avuto un detenuto morto perché caduto dal quinto piano del letto a castello ha battuto la testa e c'è molto
E poi abbiamo il carcere di Trani il carcere di Trani con la massima sicurezza con la famosa rivolta di Trani con la gestione della posta rivolta nel carcere di Trani abbiamo ritenuto opportuno di creare il progetto per il futuro
E un giardino abbiamo mutuato l'idea dal carcere di Bellizzi Irpino siamo venuti qui abbiamo rubato l'idea grazie alla dottoressa Bevilacqua che c'ha ospitato che abbiamo realizzato questo tipo di progetto nel carcere di Trani con quasi in vista dalla massima sicurezza e comunque sarà ampliato fino alla vista della massima sicurezza
Al progetto per il futuro lavorano alcuni detenuti per il momento altri ne sono previsti altri ancora si aggiungeranno
Che cosa voglio dire con questo discorso
L'esperienza pilota di Bellizzi Irpino sta producendo i propri frutti
Però dobbiamo chiederci
Si sia sufficiente quello che sta accadendo che il seme di Bellizzi Irpino dia i propri frutti
O se non sia il caso a questo punto di cercare di istituzionalizzare questo problema e di fare in modo che il volontariato dei detenuti non venga preso sotto le ali delle del servizio sociale delle istituzioni in modo da diffonderlo in tutta Italia
Questo il messaggio che io oggi vorrei sottoporre alla vostra attenzione
Noi abbiamo delle realtà sociali come Avellino in cui il servizio sociale estremamente ridotto abbiamo delle realtà sociali come il nodo in cui il servizio sociale e ugualmente estremamente ridotto
Però abbiamo anche delle realtà sociali come Bari in cui il servizio sociale e potenziato ed efficiente
Ed allora io propongo che questo tipo di iniziative vengano canalizzate in modo che i volontari possono trovare un nuovo punto di riferimento al fine di poter meglio operare e di essere più efficienti ed operativi il tutto inserito nella riforma del diritto penitenziario
Come sapranno tutti coloro che si occupano di queste cose di recente e passata la riforma della riforma penitenziaria ci sono aperte nuove prospettive abbiamo avuto finalmente l'ufficializzazione dei permessi premio abbiamo la apertura l'ampliamento notevole delle misure alternative
Ebbene queste misure alternative delle quali in permesso premio soltanto la prima in ordine cronologico come misura di trattamento e la magistratura di sorveglianza più a usata sono cinque sei anni che porta avanti questo tipo di concetto e che oggi se lo vede riconosciuto dalla volontà del popolo italiano queste misure alternative dicevo di cui il permesso premio è la prima in ordine cronologico costituiscono un'alternativa al carcere quanto meno per un certo tipo di reati e comunque anche per i reati più gravi per la fine delle pene per il residuo nel momento in cui il detenuto è riuscito a convincere gli operatori penitenziari della sua potenzialità di risocializzazione
A questo punto il carcere non ha più necessità di essere il carcere serve unicamente per custodire preventivamente chi sia pericoloso socialmente e chi dia fondati motivi di pericolo di fuga
Una volta che il processo di risocializzazione è stato avanzato a mio modesto avviso ma mi pare che la volontà del Parlamento sia questa il carcere non serve più
Soltanto questo volevo dire
Ringraziamo dottor Ancona e con il suo intervento siamo arrivati a metà di questa giornata
Vi prego di prestare attenzione ad alcuni avvisi importante il pomeriggio si svolgerà con questa modifica modalità riprenderemo tassativamente i lavori alle quattordici e trenta poi dirò dopo del pranzo re Juan dalle quattordici e trenta alle quindici e trenta si si svolgerà appunto una prima parte del dibattito collettivo dalle quindici e trenta si insedieranno i tre gruppi di studio ai gruppi di studio devono iscriversi coloro che ritengono nei tre campi nel penitenziario degli enti locali e del volontariato di avere particolare competenza e questa iscrizione va fatta se non è già stata fatta alla segreteria nell'intervallo del pranzo
Per tutti gli altri che non faranno parte dei gruppi di studio perché non non tutti sarebbero troppo grandi va bene continua la seduta
Anticipando già fin da ora quegli interventi programmati che erano previsti per domani mattina quindi dalle quindici e trenta alcuni gruppi si riuniranno e continua la seduta
La seduta plenaria aspettiamo anche di avere notizie circa l'avvenuta
Abbiamo allora notizia che alle tre e mezza stare qui il direttore generale Amato non sappiamo ancora quanto tempo potrà trattenersi con voi e quindi con noi e quindi non sappiamo ancora programmare il suo intervento che peraltro è previsto per la fine della serata comunque questo di questo daremo poi potenzia
Per quanto riguarda per quanto riguarda il pranzo cosiddetto di lavoro mi dicono di avvisarvi io qui c'è uno spiedo scritto della segreteria che il consumo della colazione
Richiede un
Un'uscita con ordine dalla da questa tenda e seguire gli agenti che indicheranno escort terranno presso alcune sale interne dove è allestito questo momento di convivialità comune
Dobbiamo dire
Sul
Un ultimo avviso
Coloro che si iscrivono in Commissione intendono al tempo stesso fare l'intervento hanno ovviamente la priorità questo è già stato considerato nel limite delle iscrizioni che sono già state fatte grazie
Con questo io ringrazio tutti voi per l'attenzione e il coraggio fisico con cui avete sopportato questa lunga mattinata e vi do appuntamento esattamente per le quattordici e trenta del pomeriggio
Quarantacinque minuti scarsi dobbiamo dare atto abito a quello che nel programma è chiamato dibattito il dibattito consisterà in alcune domande che verranno fatte
Dalla platea ai nostri tre relatori
I quali avranno cura di rispondere rapidamente dopo questa fase incominceranno i lavori di gruppo e gli interventi programmati di cui alcuni sono già programmati e sono già qui sul tavolo della presidenza
Allora io darei la parola a chi la vuole chiedere per fare domande Brady
Ai relatori non potranno essere più di un certo numero e io le chiuderò mi dispiace dovere usare questo criterio autoritario alta al momento in cui il nostro tempo di Paul a disposizione risulti scaduto
Chi è che chiede la parola mi dicono ci sono dei Radio microfoni in sala non li vedo ma ecco quindi il tecnico che chiede la parola alza la mano e Wiener e deve dire a quale relatore si riferisce
Chi chiede la parola
Reperibile
Ma se non è chiaro
Allora mi dicono che forse non mi sono spiegato chiaramente ma a me pareva di sì
Nostri lavori consistono in una prima fase di dibattito in cui le persone in sala possono porre attraverso Radio microfono che è stato identificato alla mia sinistra e che viene portato
Da un tecnico a chi chiede la parola domande brevi ai relatori dopo seguiranno gli interventi programmati
Che sono già stati richiesti e che di cui qui c'è un elenco
Allora chiedo se adesso è chiaro se in sala c'è qualcuno che deve chiedere chiarimenti ai relatori e a quale relatore
La riduzione
Vedo mani alzate
Il dibattito o è prematuro e domani c'è un altro spazio per il dibattito oppure le relazioni non hanno dato luogo a reazioni significative con il che passiamo direttamente agli interventi programmati e chiederei per la prima di chi di dare la parola per primo al dottore
Iovino
Presidente delle sezioni di sorveglianza di Napoli
Il nuovo ordinamento penitenziario
Quello che dovrebbe andare in vigore a giorni
Potrebbe essere capitato una delusione perché nell'ordinamento penitenziario ci sono pochissime norme anziché la precessione una anche fa riferimento al servizio sociale
Evidentemente però se dovesse esistere una tale persona a mio avviso commetterebbe lo stesso errore che hanno commesso quei commentatori che forse al fine di divulgazione hanno dovuto ridurre in pillola
Quello che è il contenuto di questa riforma
Limitandosi a riferire che la riduzione di pena è passato da venti a quarantacinque giorni e ci no
Invece mi sembra che la strada migliore per poter interpretare questa nuova legge
Che a mio avviso è molto più rivoluzionaria
Della stessa riforma del settantacinque per alcuni aspetti che poi spero abbia il tempo di poter illustrare se il moderatore non mi toglierà la parola
Bisogna risalire ad una chiave di lettura della riforma della riforma e qui mi riporta un po'al discorso che ha fatto il professor Pavarini
Professor Pavarini
Ha detto che la chiave di lettura della riforma della riforma starebbe nell'istanza di una differenziazione dell'esecuzione esecuzione attenuata esecuzione aggravata
E ancora insistito sul cosiddetto scambio penitenziario
Io non sono d'accordo col professor Vari non sono d'accordo perché mi sembra che questa tesi o Timoria dello scambio penitenziario sia fuori dalla realtà della legge per risenta di quella che sono i pregiudizi che a noi derivano dalla nostra cultura processuale
E cioè questa teoria figlio del principio dell'inagibilità del giudicato penale
Figlia del principio
Del la invalicabili tant'delle di della pena edittale
E mi vorrei dare subito un esempio sui sottomarini
Non è nell'articolo quarantasette
La legge prevede la affidamento al servizio sociale
Nell'articolo quarantasette bis affidamento a sé visori speciali in casi particolari tossicodipendenti e alcoldipendenti
Nell'articolo
Quarantasette terra che è quella della detenzione domiciliato
Nell'articolo cinquanta che è quello dell'affidamento al servizio sociale possiamo avere
La concessione della misura alternativa senza che ci sia stato un assaggio di fare e allora se questo è vero chiederei appressate Pavarini spiegarmi come possibile che si parli di questo scambio di evidenziarlo se non c'è stata penitenza fatta e quale scambio volete che ci sia
C'è e allora qual è la chiave di lettura io la chiave di lettura ritengo di averla ritrovata
L'articolo ventotto della costruzione
L'articolo nove della Costituzione cosa è successo che la pena tende alla rieducazione del condannato
è un discorso molto difficile questo della rieducazione del condannato e minacce nato con il professor Pavarini perché dal punto di vista filosofico ci sarebbe da domandarsi se lo Stato alla quale nella generalità mano nella unanimità è riconosciuto il diritto di difendersi attraverso delle norme penale difendere la collettività attraverso una penale sia riconosciuto il diritto di imporre al cittadino la rieducazione per ottenere certi benefici
Cioè se ha riconosciuto dallo Stato il diritto di omologare i cittadini attraverso l'applicazione della norma penale
Ma questo è un discorso che fornivano discorso io non posso affrontare perché vado con il magistrato magistrato che ha giurato fedeltà alla Repubblica italiana alla Costituzione italiana nelle città via un discorso che resta fuori quindi il discorso da fare quale c'è una norma l'articolo ventotto la Costituzione che parla di una pena come mezzo per la rieducazione del condannato piano ed acciaio cargo
Una prima conclusioni
Via l'equazione mista
è il termine positivo rispetto alla pericolosità che il termine negativo
E allora la pena
Non è più nel momento in cui il giudice penale condanna
Non conta non infligge una condanna che sia soltanto il tanto un tempo di quello che tu hai fatto c'è la pena come ricompensa per il delitto che hai commesso
Ma e parte come retribuzione parte è quella delle famosa pericolosità
E allora se noi accettiamo questo principio ovviamente ci sono da rivedere molti concetti giuridici sui quali fino a ieri noi abbiamo giurato gli allora ci possiamo spiegare perché nel momento della esecuzione della pena anzi prima addirittura dell'esecuzione della pena e come ho detto è stato anticipato in molti articoli del nuovo organo riforma penitenziaria sia possibile che questa pena venga ridotto
Gli allora ci spieghiamo anche l'articolo duecentoquattro la correlazione tra l'articolo duecentoquattro che ha abolito la pericolosità presunta l'ha cancellato va Codice cioè noi a mio avviso avremo un doppio giudizio un giudizio nel momento da parte del giudice di merito nel momento in cui decide in frigo questa pena perché hai commesso un reato
In questa pena ecco è comminata una certa sanzione come ricompensa per quello che hai fatto
Un'altra parte della pena
Per l'indice di pericolosità che tu mi hai dimostra
Quindi il giudicato si ferma esclusivamente alla prima parte all'anno cioè se io giudicato penale cominci a considerare come accertamenti ed una responsabilità penale
E allora e l'altra parte una parte della pena la considero variabile a secondo della responsabilità dell'imputato e soltanto questo la strada che mi consente
Di giustificare la possibilità di questo intervento del magistrato di sorveglianza nel corso dell'esecuzione ma addirittura anche prima nel corso dell'esecuzione
E questa tesi a mio avviso supera tutto le difficoltà che sono state avanzate mi risulta anche leggendo gli atti nel congresso di Monopoli in ordine alla violazione del giudicato da da parte del magistrato di sorveglianza con l'attività dei magistrati di sorveglianza
E del principio edittale della pena
E allora se questi sono i termini del discorso noi avremo un processo di sorveglianza
Via quale processo di sorveglianza il magistrato OPA Tribunale di Sorveglianza dovrà valutare in concreto
Sì effettivamente sono venuti meno quei requisiti di pericolosità e quando faccio c'è una potenzialità di pericolosità invito a rileggere picchiandolo tenesse presente parlo per gli addetti a lavori mi dispiace ma credo che il tempo uomini di Al non ne abbia per poter illustrare questi principi
Che ha la pericolosità fa proprio riferimento l'articolo quarantasette secondo comma non è una cosa che mi invento io l'articolo quarantasette secondo comma proprie fa riferimento al principio di pericolosità
Ora dicevo noi avremo un giudizio nella seconda fase davanti al giudice di sorveglianza o al tribunale di sorveglianza che dovrà valutare la pericolosità del detenuto
E al qui si pone il problema e qui si pone il problema della presenza del gli educatori
Della presenza degli assistenti sociali della presenza di tutte quelle infrastrutture che dovranno al magistrato di sorveglianza o alla sezione sorveglianza
Saranno i testimoni della cessata pericolosità del detenuto dell'attenuata pericolosità
E da ciò la necessità di una presenza
Dole puramente simbolica di una presenza che sia reale che sia costante che dia veramente garanzia di serietà e di attendibilità per il magistrato di sorveglianza perché altrimenti noi ci troveremo ad avere da una parte un un detenuto che chiede un qualcosa e questo detenuto è priva di testimoni perché sono i testimoni dovranno essere gli educatori dovranno essere gli assistenti sociali
E quando verranno a mancare gli educatori e gli assistenti sociali il detenuto non avrà la possibilità di dimostrare un dal niente davanti al giudice di sorveglianza e allora per concludere non so se
Ho sfondato no non lo sfogo ancora
Allora dicevo da qui la necessità dei una presenza assicurate nel carcere di un educatore delle gli assistenti sociali non solo assistenti sociali statali gli assistenti sociali
Della Regione della Provincia e gli assistenti volontari
I quali assistenti sociali sono i volontari hanno molto spazio proprio perché si dovranno sostituire alle strutture pubbliche che mancano
E più mancano le strutture pubbliche maggiore sarà lo spazio degli assistenti sociali volontari e io posso testimoniare che a Napoli abbiamo una istituzione non ne voglio fare il nome perché qui c'è il rappresentante potrebbe significare quasi che voglia fare un elogio acquartieramento ne sia dobbiamo moltissimo perché non solo i magistrati sorveglianza è un lavoro a rischio cioè tutti i lavori farmacista di sorveglianza è a rischio bacia sorveglianza quando mette fuori una persona non è dona poteri divinatori può sbagliare quando sbaglia è indicato come colui che ha sbagliato se tutto va bene va be affatto è andata bene ma per un ammanco ora avere dei referenti mi sembra che sia necessario quindi la nuova legge e con ciò mi dispiace dirlo ma lo vorrei che anche detenuti capissero
Noi con la nuova legge con magistrale sorveglianza non regaleremo niente
Non regaleremo niente però dovete voi merita quindi la prima cosa che voi mi mettere in condizione di meritare quello che la legge non vi faremo dei regali c'era la è la legge che riconosceva volumi di conosceva certi diritti noi ne dovremmo prendere atto
Ma per prenderne atto abbiamo bisogno per svuotare del destino e i vostri testimoni potranno essere soltanto all'interno delle carceri coloro che hanno avuto la possibilità di frequentare e nel carcere e fuori in carcere ed riferisco a coloro che
Che usufruiscono dei dei benefici dell'affidamento al servizio sociale della semilibertà per concludere
Vorrei ricordare un mio conterraneo vissuto tanti anni fa Giordano Bruno
Prima disse ai giudici
Che dopo poche ore lo condannarono a Rocco dice siete più voi che avete paura di emettere la sentenza nei miei confronti di quanto io ne abbia nel subito
Io non vorrei con i magistrati di sorveglianza trovarmi nella condizione di avere più paura io di dire no ad un detenuto che non il detenuto stesa sentirsi dire noto a me grazie
Prima di dare la parola al prossimo Rato sono ancora costretto a ricordare che ogni volto sussurro di volta un brusio diffuso che rende difficile quindi vi chiedo ancora questo sacrificio mi rendo conto che è difficile però prego tutta l'udienza di avere attenzione soprattutto la nella parte in fondo della sala perché altrimenti il discorso del dibattito che si sta facendo diventa molto problematico per morire
Non credo che ci sia bisogno che io presenti don Luigi Ciotti fondatore del gruppo Abele mi serve solo per riconoscere in luglio un amico vostro e anche il mio e di dargli la parola per il suo intervento
Avrei preferito
Forse tacere ascoltare
Ma visto che Claudio Antonio mi hanno rivolto di prender la parola
Lo faccio per l'amicizia che mi lega a loro da diciassette anni
Quando li ho conosciuti
All'interno del carcere minorile per Franca Porto di Torino
E sia Claudio tanto ognuno si ricordano che la mia presenza la presenza del gruppo Abele allora all'interno del carcere
E ha una presenza che incominciava i primi passi di lotta chiamiamola così per cercare di rompere certi schemi
Che in quel momento erano riterrà vita carcerarie per i minori in Italia
E furono anni certamente molto difficili
E stato un andare controcorrente non facile
Il gruppo incominciò a a vivere a tempo pieno con i detenuti all'interno del carcere per tentare di portare la città la città di Torino dentro e il carcere nella città di Torino
Ma evidentemente queste esperienze pilota fatti in quegli anni mister in crisi molte sedie rosse a Roma
Fu incriminato il direttore del carcere di Torino che tentava di aprire questa breccia
Fummo messi tutti sotto inchiesta
Il perbenismo della città quella partita perbenista comincio a puntare Tito nacquero le strumentalizzazioni ma nonostante in questi anni difficili
E quell'inizio faticoso credete
Di un tentativo di portare quella città dentro e il carcere nella città
Oggi quel progetto e partito si realizza
Ecco allora che la mia riflessione di oggi parte dicendo a voce alta gli amici che quando lo si vuole
Costi quel che costi con la gradualità è possibile lanciare delle sfide e soprattutto poi tradurre le cose in cui profondamente crediamo quindi è possibile
Io l'ho visto in questi venti unità venti ulani
Di lotta su questi problemi e su altri problemi del disagio dell'emarginazione
Come anche se molte volte sembra dura sembra difficile
è possibile allora parto da questa esperienza parto da questa speranza per fare così abbraccio alcune considerazioni
La primo dato che vorrei mettere in evidenza che la proposta che parte oggi da qui con questa ottica con questo taglio nuovo
Deve sentire sulla sulla pelle questa proposta
Che deve riguardare tutta la realtà carceraria
Che non può limitarsi a una singola realtà ma che non deve dimenticare i quarantatré mila persone che vengono coinvolte ogni anno ogni anno nel problema carcerario
Ma soprattutto credo
Che non si possa parlare
è che ora di finirla di parlare dei carcerati sui carcerati sulle carceri sui pentiti
Perché ti devo scrivere dibattiti conferenze tavole rotonde in cui si parla via
Ma credo che sia necessario oggi più con più forza e non solo in alcuni ambienti ma in tutti gli ambienti di dare la parola sui problemi veri
Alla realtà carceraria alle persone che ci vivono dentro che pagano sulla loro pelle questo prezzo
Allora
Allora meno parole sulla realtà in genere
Ma parola della realtà carceraria in tutte le sue componenti
E credo che un volontariato serio di cui parlerò fra cui
Che voglia operare concretamente con queste nuove esperienze pilota di frontiera
Deve essere un volontariato
Che i lavori concretamente
Per aiutare la gente a esprimere le proprie potenzialità
Perché amici ciascuno di voi
Ha una marea di punti in salita di energie di risorse
E ciascuno di voi io credo profondamente
Deve essere un nuovo protagonista all'interno di questa realtà sociale
Io credo che si possa e si chiede a fare in modo che tutti per favore silenzio in fondo alla sala chiedo scusa
Io credo che se fare in modo che tutte le persone e questo è possibile se le vogliamo siano soggetti di storia la storia non la fa solo qualcuno la scuola fa solo qualche persona qualche gruppo qualche uomo politico ma la storia devono farla tutte le persone nel loro contesto
E anche voi con le vostre risorse con le vostre energie con le porte perché in salita indirizzate nel modo giusto
Dovete essere soggetti di storia
E credo che questo perché nella mia esperienza di un lavoro di venti anni
Con la storia di tanta gente considerati da molti recuperabili gente etichettata gente da mettere i margini la mia piccola esperienza con tutti i suoi errori con tutti i suoi limiti
è stata proprio quella
Ti rendere soggetti di storia un sacco di persone
Ma non basta offrire questa possibilità
Per esprimere le proprie potenzialità
Io credo che si debba lavorare
E non è serio quel volontariato che si limita solo una risposta interno a certi problemi io credo ma deve spaccare anche perché bisogna superare le condizioni che creano disagio svantaggio ed emarginazione
Non basta l'intervento rivolto alle persone che ne sono coinvolti insieme fare delle cose con loro
Ma un vero volontariato un vero lavoro del privato sociale in collaborazione né il pubblico né il privato e quello veramente che
Bah superare e va a mettere anche il dito sulla piaga di certi elementi che creano l'emarginazione
Io credo allora che condividere
Che partecipare oggi con la realtà carceraria
Non può lasciare assente un giudizio complessivo sulla società e questo lavorare in quest'ottica con questo taglio pone delle richieste impegnative di mutamento
Credo che un giudizio morale ed etico
Deve essere dato ma questo giudizio morale etico non può rinunciare ad esprimere un giudizio anche politico
Se per politica si intende la dimensione sociale e civile della convivenza umana
Ecco amici che in questi anni abbiamo sentito dire in momenti diversi delle grandi parole nel nostro Paese
Abbiamo sento parla di partecipazione poi di promozione umana
Poi ci siamo riempiti la bocca di solidarietà
Quest'anno si sta parlando di riconciliazione
Ma mi sembra che bisogna evitare che queste parole restino vuote dobbiamo rimpingua e di contenuti
Perché troppe volte queste parole sono state solo dei svolga anche ci hanno accompagnato all'interno della realtà civile della chiesa
In questo cammino ma tutto è finito poi
Secondo io credo che partecipare promozione umana solidarietà riconciliazione vogliono veramente dire una sola parola in sostanza
Ti chiamo in causa
Che la parola condivisione
E non c'è partecipazione
Non c'è promozione umana non c'è solidarietà non c'è riconciliazione
Se non c'è una vera condivisione allora condivide non è uno slogan
Ma voi mi insegnate l'avete detto questa mattina nel documento che Claudio letto
Che vuole diventare uno stile di vita
Allora condividere vuol dire un impegno delle singole persone
Di mettere in comune inerzie strumenti ponendo ancora una volta in gioco la propria esistenza una penalità positiva per servire gli altri
Non è solo l'impegno amici va difeso un modo di vivere e quindi la proposta di vita
Io sono molto contento
Che l'hanno aperta come questo nasca la sfida
A quella droga che ci si circonda utopia ambienti che non è tanto l'eroina che bisogna certamente combatterlo ma che l'indifferenza della gente
Perché c'è troppa gente che resta alla finestra a guardare a giudicare ad etichettare gli altri
E la sfida che parte da qui
è una sfida di gente ed in questo senso che lo vedo positivo
Che vuole rimettere in gioco la propria vita
E farne una scelta di vita quella di servizio verso gli altri una proposta di tutto ma attenti
Che questa proposta di vita
Non abbia non faccia esclusioni purché non faccia favoritismo che non scenda a compromessi
Ma che questa condivisione che voi avete sottolineato nel vostro documento sia una condivisione che incominci qui dentro verso tutte le parti che compongono la realtà carceraria
Un servizio
Sociale volontario lo abbiamo chiamato
Ma io vorrei che il volontariato che voi scegliete di vivere di fare nei vostri sociale viaggio volontariato chiedeva sempre di più una maggiore passione per l'uomo
Ma che sappia leggere i continui commedia mentre nella realtà sociale
Perché nel nostro Paese che l'Italia abbiamo delle forme di volontariato e che sono detti
Ci sono fermate delle pompe ancora molto assistenziale
Che non riescono a essere il volontariato Pinnicella nel modo giusto rispetto a certi problemi
Ma degli interventi come molte esperienze stanno già vivendo e facendo che sappiano rispondere i nuovi bisogni della gente
Un volontariato quindi che sappia spogliarsi d'assistenzialismo di quelle forme che non aiuta a crescere Gallotta
Un volontariato che senta l'esigenza e quindi anche questi servizi sociali volontariato
Di attrezzarsi con strumenti culturali e politici adeguati a questo cambiamento
Ma perché questo avvenga e necessaria che il volontariato che le forme di sevizio sociale che vogliono veramente essere al servizio degli altri si attrezzi
Comune enti di formazione continua a perseguire veramente un volontariato più non si abbandoni adesso l'esperienza episodica
E un volontariato soprattutto che sia legato al territorio preparare nel territorio perché spende uno dei punti nodali uno dei punti chiaro
Credo che la proposta di servizio sociale
Dovrebbe essere spero
Presidi e Sica con la collaborazione in pochi tutti a essere così
Dovrebbe essere complementare complementare ad altri interventi
Alcuni dati sono mai ultimi dobbiamo richiede che a voce alta
Perché sono necessari altri interventi
Che devono agire sul territorio su piani differenti e che coinvolgono realtà e servizi diversi
Io credo che bisogna lavorare
Che è indispensabile intervenire non solo sulla persona in difficoltà
Ma anche sul contesto di quell'apparente normalità che ha prodotto disagi ne perpetua l'esistenza
Io credo che bisogna dare capacità alle persone che dicono questo disagio
Alle persone che
Stanno cercando di riscattarsi di trovar loro dignità un loro ruolo uno spazio ma nello stesso tempo con la stessa forza diverse dedicata la realtà sociale
Deve essere interrogata sociale ad essere terapeuta di se stessa perché sappia cogliere nel modo giusto e offrire quegli spazi per interventi giusti alle persone quindi questo vuol dire dare capacità alle persone che qui vivono in questa realtà ma con la stessa forza anche a tutto l'ambiente perché l'ambiente deve essere aiutato stimolato provocato sensibilizzato ad essere capace di
Anche io Claudio credo nel lutto ma vorrei che questa che può sembrare molto in questo momento un momento di pazzia di utopia
Diventi quotidianità a me fanno molta paura le proposte straordinario
Bisogna lavorare perché questi momenti questi interventi che possono sembrare oggi e che oggi hanno dicono Tati di straordinarietà
Vengono a far parte un domani di una quotidianità di una normalità quindi dallo tu pigli alla quotidianità che veramente queste proposte questi stimoli questi provocazioni questo sceglie di lavorare in un certo modo diventa parte della norma vitto
Ma è necessario e voi lo capite bene una battaglia culturale
Perché bisogna aiutare la gente a crescere a prendere coscienza nel modo giusto di questi problemi di aumentare il grado di consapevolezza nel modo giusto loro la battaglia culturale deve essere fatta da chiedendo il suo nel modo corretto questa mattina qui è stato richiamato molte volte in causa il volontariato tratto
Io
Dico bene alle forme del volontariato cattolico
Mi pongo degli interrogativi e lo lancio solo come stimolo ma nel grande rispetto
Perché anche altre forme di volontariato non legati al mondo della chiesa a delle scelte cristiane si buttino di più a collaborare e a lavorare in pochi chili in questo ambiente
Però vorrei che anche volontariato cattolico faccia un esame di coscienza
Perché al di là di alcune esperienze
Di fronte alle quali bisogna togliersi il cappello moltissime sono qui presenti
Io mi pongo però questa riflessione
I gruppi che noi rappresentiamo quei gruppi che appartengono a certe espressioni di Chiesa
Sono però capaci di incidere al di là di quello che loro fanno come singolo gruppo come singole persone incidono perché tutta la comunità cristiana se ne faccia carico di questi problemi
Io ho paura sapete di molte comunità cristiane che predicano la di che Pregola anche intese per i carcerati per i tossicomani per il Terzo Mondo
Ma poi sotto sotto gratta gratta salvo alcune esperienze salvo qualche fiore all'occhiello è questo un grosso pericolo vuol trovate delle comunità che predicano la ditta ma poi di fatto hanno una mentalità di morte perché non sono di fatto aperte a tutte le espressioni della vittima
Non sono difatti impegnate perché tutta la gente possa esprimere la sua dimensione e la sua realtà allora io credo che i gruppi che sono impegnati devono provocare le proprie realtà perché tutta la comunità cristiana se ne faccia carico di questi problemi e non gli scarichi sono su qualche persona su qualche cosa
E soprattutto per evitare quelle forme i assistenzialismo
Quelle forme che diventano di intervento espressione di pochi ma chi sia veramente di gruppi che lavorano anche nella propria realtà per coinvolgere la gente perché sono ancora troppi i cristiani che mastica la parola di Cristo di Vangelo di carità ma che poi dicono che vede mettere da parte e queste persone
Chiedete a dimenticare che vanno alla ricerca di forme vecchie e che ostacolo criticano mettono delle barriere a tutte le espressioni nuove
Penso
Ha un grande cardinale che molti di voi forse era conosciuto
Rientro oggi proprio per domani per essere vicino a Luino della sua di Torino che lo saluto il cardinal Pellegrino
Ma qualcuno di voi me lo diceva questa mattina ricorda questo cardinale un grande profeta che diciassette anni fa quando a Torino il carcere nuove è scoppiata la rivolta per la riforma carceraria questo cardinale Pellegrino nel Milanese da sessantanove scrive in quel momento
In quell'epoca in quel contesto quella famosa lettera che meriterebbe essere riletta chissà quante volte che incomincia carissimi fratelli
Permettetemi di chiamarvi così Torino reagisce specchio dei tempi pubblica decida di lettere che attaccano il cardinale perché si è permesso di chiamare carissimi fratelli detenuti
Reazioni attacchi critiche eppure in quella lettera del cardinale la lettera profetica Luís tracciava profeticamente un progetto che rimarca le stesse figlie e gli stessi contenuti di apertura che questa mattina vi sono stati ripartiti allora vorrei ricordare Pellegrino che diciannove anni fa disse per i fa chiamare fratelli agente e si schiera contro una parte di città che preferisce mette da parte le persone dimenticare invece che mettersi in discussione per fare la sua parte
Vuole fare delle proposte che coinvolgono il gruppo che rappresento il gruppo Abele
La prima proposta concreta e che il gruppo mette a disposizione se possibile se lo ritenete il suo centro di ricerca di documentazione
è un centro di ricerca documentazione che ha raccolto materiale per venti anni che sulla strada che a servizio della gente
Che grazie a
Che grazie all'intervento dell'IBM
Permette di mete degli dei terminali in diverse parti
Sarebbe bello che anche all'interno di una realtà come questa ci possa essere un terminale per fare cultura
Per cosce drizzare la gente per fare ricerca in collaborazione con la realtà esterna la seconda proposta che faccio vediamo l'agenzia di stampa che si chiama all'aspetto con l'Agenzia sui problemi del disagio dell'immaginazione
Sentite l'a vostra disposizione come uno strumento di amplificazione di raccordo con la realtà esterna su questi problemi
E una terza proposta che faccio
E che il gruppo Abele da diversi anni su richiesta di governi africani lavori in Africa e prevedere il carcere
Lavora coi ragazzi inviatami stregato giustizia nella Costa d'Avorio
Mi sembra che queste esperienze servizio sociale potrebbe certamente trovare un concreto gemellaggio con ragazzi che dicono in condizioni diverse ma con gli stessi problemi in quella realtà concludo dicendo che io credo sia necessario rischiare il futuro insieme
Rischiare future vuol dire che le forze di volontariato il privato sociale istituzioni ed enti pubblici e chi vive sulla sua pelle questa esperienza debba lavorare veramente insieme
Vorrei dire a Claudio che c'è speranza e anche gli amici più presenti
Ma la speranza non piove così dal cielo rispetto a questi problemi è fatta di scelte di impegno di lotta e soprattutto bisogno di seminatori di speranza
Oggi niente sembra d'aver toccato con mano che grazie anche a voi classe la speranza si sente
Ringraziamo
Il vostro applauso Milesi neanche bene dall'esprimere ringraziamenti a don Ciotti
E affetto
Come vi sarete resi conto nel frattempo in sala con noi il direttore generale degli Istituti di prevenzione appena l'onore il professor Nicolò Amato salutiamo
Prima
Faticare la parola al prossimo intervento do la parola a Claudio per una un suo breve intervento
Dottor Amato la ringraziamo
Lei conosce bene questa esperienza
C'è una su intuizioni
Che costituisce una delle premesse fondamentali
Dopo un anno e mezzo
I detenuti tutti i detenuti
Che qui si questa mattina e ne ha parlato riconoscendo compiti prospettive difficoltà e problemi per l'amministrazione penitenziaria
Ha notato anche a lei che rappresenta tutta l'amministrazione
Finalmente una risposte non più solo una proposta non più solo un problema
Ecco queste ci pare il modo migliore di ripeterle come abbiamo detto dell'intervento
In modo semplice sentito grazie
Fra poco credo direttore generale vorrà prendere la parola in mezzo a noi intanto diamo la parola al professore Alessandro Baratta professore di filosofia del diritto se non vado errato nell'università di Saarbrücken
Non prendo la parola come docente in un ateneo tedesco ma come responsabile
Insieme a molti amici per cui uno dei più autorevoli e qui presente il professor Pavarini di alcune iniziative editoriali e di studio con le quali dal mille novecentosettantacinque
Seguiamo lo sviluppo della questione carceraria in Italia e cerchiamo di contribuire ad essa voglio dare in un intervento che non è stato preordinato è scritto una testimonianza del maniera con la quale io ho assistito e partecipato finora a queste esperienze
Voglio dire che viola assistito e partecipato con emozione
Perché mai come oggi ho avuto la prova tangibile che certe esperienze divinità certi percorsi di vita uniti ad approfondimenti e percorsi intellettuali possono andare al di là delle esperienze intellettuali che noi studiosi ma anche uomini responsabilmente presenti nella nostra società portiamo avanti
E vorrei brevissimamente dimostrarvi in che senso
Considero la relazione che c'è stata presentata oggi come un punto tra i più avanzati a cui l'elaborazione della questione carceraria oggi in Italia giunta
Da molti anni il nostro lavoro si era rivolto ad una critica
Della così detta ideologia del trattamento mostrando la impossibilità di una risocializzazione intesa come azione dall'esterno o manipolazione di soggetti detenuti
Eravamo arrivati
A cercare di sostituire
Ed in questo interpretando il senso dell'articolo ventisette al di là della sua lettera che forse lo renderebbe una norma impossibile sostituire questo concetto di Risolo di risocializzazione dall'esterno
Con un concetto di soggettività e di esercizio dei diritti dei cittadini detenuti
Intendendo che tutta una serie di interventi su di essi
Potevano essere Rin terre Tati come esercizio dei loro diritti diritto all'istruzione per esempio il diritto alle cure mediche
E psichiatriche per esempio
Oggi trova nel documento un'espressione molto avanzata di questa maniera di printer prestare il concetto di risocializzazione
Quando in una pagina del medesimo trovo scritto
Che
La maniera di vedere il detenuto e quella di considerarlo una persona che anche detenuto e quindi
In questo senso noi troviamo una conferma
Di un punto avanzato della critica dell'ideologia del trattamento al quale pure eravamo arrivati
Però io credo che nella
Relazione si è indicato un punto ancora più avanzato perché quando noi invece di oggetto di trattamento parlavamo di soggetto di diritti
Non ci curavamo ancora abbastanza di un altro aspetto cioè dell'intervento assistenziale di un servizio sociale inteso come esercitato sopra i detenuti
Considerando quindi detenuti come oggetto di servizio la filosofia della relazione invece rilancia ad un livello ancora più alto il concetto di persona e di soggettività del detenuto e lo presenta con una sfida positiva alla società civile come soggetto disservizio
Vorrei dire che questo è perfettamente nello spirito della legge di riforma del settantacinque e ancora più della nuova riforma della riforma
Quando se leggiamo la filosofia di questa legge troviamo un'indicazione che è quella di promuovere al massimo l'interazione tra la società le parti della società che sono al di qua e al di là delle mura del carcere io penso che il concetto di comunità integrata realizza in pieno questa filosofica
Vorrei anche dire che il concetto di Risolo socializzazione intesa come processo autonomo e non e c'era un uomo trova nella relazione una rispondenza fedele a due principi che troviamo e sono oggi più che mai attuali
Nella tradizione cristiana ma che sono principi dell'umanesimo occidentale che vanno riscattati se vogliamo raccogliere la sfida che la civiltà tecnologica fa oggi all'uomo il concetto di verità e il concetto di amore
Concetto di verità lo trovo
Interpretato profondamente nella filosofia della comunità di risocializzazione
Quando leggo che
Questa comunità significa un lavoro intellettuale di approfondimento degli effetti dell'emarginazione per rimuoverne le cause ed allora
è una presa di coscienza dei problemi civili politici
Che sono alla base dell'emarginazione che sostituisce un vecchio concetto pietistico oggi per fortuna abbandonato anche dalla filosofia degli operatori cristiani che ancora imperava tempo fa
Quanto al concetto di amore l'abbiamo visto in un opera nella
Nell'insistere di tutta la redazione sul principio della solidarietà credo che veramente con queste due principi della verità e dell'amore
La relazione indica la strada di un processo di risocializzazione che non è soltanto a senso unico
Ma che comporta una condivisione piena di responsabilità da parte di tutta la società per quello che avviene
E che è avvenuto nel carcere
Voglio dire che il concetto di liberazione che è stato indicato rappresenta secondo me il punto più altro a cui oggi secondo me può aggiungere una nuova filosofia che tende a superare la cultura
Basata su quella che Massimo Collarini chiamava ragione l'ossessione puntina
Si tratta di liberazione non solo del detenuto ma anche di liberazione della società dalla necessità
Del carcere
Si tratta di un incontro è stato sostenuto da vari oratori di persone che vogliono vivere la loro esperienza di liberazione
E che sono collocate dentro e fuori il carcere
Vorrei concludere ricordando questa frase bellissima che c'è nelle ultime pagine della relazione siamo in carcere diceva Claudio Carbone
Di veniamo a trovare non possiamo come privilegiati che stanno dall'altra parte delle mura del carcere che rispondere nel modo seguente
Venite cari amici noi veniamo incontro ci incontreremo a metà strada per proseguire in un cammino che ci dovrà fare tutti uomini più liberi grazie
Ringraziamo per questo intervento come code come vedete il ritmo dei nostri interventi articolati giustamente
Richiami scientifici Ricerche filosofiche e cose pratiche e quindi mi pare che un po'tutte in la realtà che siamo andati interpellando stamattina via via vengono fuori
Proseguiamo chiederei di prendere la parola l'onorevole Alberto Garocchio
Io avevo
Vorrei intervenire
Non tanto come
Parlamentare quanto come un nuovo una persona che anche da una posizione di privilegio come quella della parlamentare a seguito per parecchi anni
Il problema per carceri
E vorrei fare alcune osservazioni
Direi prima di tutto per capire per capire di più
Io stesso quello che sta accadendo
Non avendo soluzioni già fatte in taxi
La prima cosa che
Sulla quale ragionavo ascoltando questa mattina
Ma sulla quale ha ragione o quando penso all'esperienza di Bellizzi irpina
E che io non riesco assolutamente a entrare nella preoccupazione
Di collocare in qualche schema questa esperienza
Cioè mi sembra che sia un esperienza che verrebbe tradita o diminuita nella misura in cui si avesse la pretesa di collocarla in uno schema ideologico o culturale precostituito
Quello che a me colpisce di questa esperienza e devo dire ne ne ho viste tante
Positive peraltro alcune negative ma la maggior parte positive ma quello che colpisce originalmente in questa esperienza mi pare di definirlo con una parola
Cioè è un fatto
Un fatto che accade che si colloca nella nostra vita nella vita di chi vuole ascoltare questi fatti peraltro non è che si imponga a chiunque
Un fatto che secondo me va preso come per quello che
Al limite azzardo a dire
Che non sono neppure tanto preoccupato che sia paradigmatico questo fatto per altre situazione
Né che da qui si debba partire con una pretesa perché allora accada in altre situazioni
Io per questo fatto non riesco a definirlo meglio che con la parola Roma movimento verso un obiettivo
Cioè si è costituita una realtà attorno ad alcune persone che ha il segno del muoversi verso un obiettivo
Tra l'altro in una situazione in cui mi pare qui come altrove
Non è che ci sia stata molta vitalità di proposta originare negli ultimi anni
L'obiettivo mi sembra poi essere questo molto semplicemente posso sbagliarmi
E cioè quello che è diverso da me che carcerato come me è o non è carcerato comunque è in una situazione esistenziale perché è vivo
Quello non è altro da me è come me
Cioè il senso comunque di un destino comune tra gli uomini
I cattolici daranno la loro declinazione di questo i laici non potranno comunque non rispettare questo destino comune non essere attenti a questo destino comune
Allora mi sembra evidente la prima conseguenza originale che noto che ho notato che il primo problema non sia qui quello di un cambiamento strutturale di un cambiamento della struttura
Anche se questo è tra gli obiettivi
Quindi una parte di una certa cultura che per anni ci ha indicato e il il nuovo proviene da un cambiamento strutturale mi pare che qui sia messo in discussione questo affermazione
Mi pare che qui sia messa invece alla radice della proposta di vita
Una proposta come le altre
Il cambiamento della persona
Per cui si può azzardare
Un passaggio cara
Che qui forse si nota che non tanto c'è il problema dell'Attica arcieri trazione quanto e comunque prima il problema della liberazione del nuovo
In qualunque situazione sia quindi una liberazione è possibile
Fino all'estremo di dire in qualsiasi condizione
Sarebbe sciocco chi pensasse che allora risolto tutto
Ho Chi pensasse che questa affermazione è uno appiglio
Mi pare invece che questa affermazione sia la radice per un nuovo per una novità vera che può venire avanti
Un'altra conseguenza che traggono da questa esperienza per quello che ho capito per quello che ho imparato e che a me
Parlamentare legislatore
Fa riflettere seriamente in discussione il termine piena non per quello che ho letto che io ho studiato per quello che capisco che questa realtà mi comunica
Non ovviamente non ho il tempo per stare sulle osservazioni che sottolineo e basta ma dico solo che finalmente incontro una realtà che imita più possibilità per lavorare attorno al concetto di cambiamento di bene che operarmi studiato sui libri senza trovare risposte
A meno dell'utopia o della fuga dalle condizioni reali di vita che attraverso
La seconda osservazione che mi viene in mente brevissimamente per quei pochi minuti che ho
E che per quanto riguarda la mia esperienza io conduco insieme ad altri un gruppo di volontariato a Milano
Quindi non pretendo di fare lezione ad alcuno
Non pretendo di potere estrapolare il mio convincimento ma la nostra concezione del volontariato comincia a cambiare anche a partire da questa esperienza nella misura in cui scegliamo in ascolto e disponibili a questa esperienza faceva premio lo cito solo perché lo ha citato Claudio
Il passaggio sulla croce finale nel suo intervento
E riflettevo che
Il ministero della del la croce per me credente
E soprattutto un mistero tutti
Come dire di
Accettazione di quella condizione cioè il timbro del ribellione a quella condizione ma di accettazione di quella condizione per cambiare quella condizione
Che cosa vuol dire questo per noi che facciamo della volontaria vuol dire recuperare completamente le bellissimo l'intervento che mi ha preceduto che mi
Mi esilio dalla tentare di fare meglio dico solo appunto che recuperiamo fino in fondo finalmente accettabili perché sono credibili le parole solidarietà le parole condivisione
Queste le osservazioni che mi veniva da fare sentendo
Riflettendo certo si potrebbe dire molto di più
Voglio però concludere
Sua su tre
Minuscolo e cose
Che fanno forse più parte della mia esperienza come politico e lei legislatori
Sono totalmente d'accordo tra l'altro sono anni che lo sostengo quindi che fino a quando non entreremo della mentalità
Per cui ministeri gli ospedali non dipendono dal ministero della Sanità
Per cui non si vede perché non possiamo mettere in discussione che ieri le carceri dipendono da un ministero centrale siamo uno dei non molti paesi al mondo che hanno questo concetto
Fino a quando il carcere non tornerà ad essere un pezzo della comunità
Non basta al concetto di carcere territorio è ben più vasto problema
Ma il nodo il cuore di questa affermazione che il carcere e non è altro non esiste fuori
Dal concetto di comunità è inserito come un ospedale un brefotrofio o a quindi comporta alla sua responsabilità tutti i cittadini
Altro che migliorare i rapporti tra amministrazione locale e carcere
Siamo lontani ancora da questo ma è ben altro il problema
E che il carcere rientri a tutti gli effetti
Nel cuore del territorio come parte integrante nei doveri nei diritti nelle sofferenze nel le gioie e anche ci sono totalmente e quel pezzo di città
Gestito controllata
Dai cittadini con un'assunzione di responsabilità dei cittadini
Secondo punto rapidissimamente
Da anni insisto su
E anche qui un passaggio lo richiamo perché mi sembra importante
Bisogna che nel in fondo perché accade Bellizzi Irpino perché vi sono una serie di convergenze
Ho troppo
O di provvidenza per i cattolici o fortunate per i non credenti comunque certamente una serie di convergenza la direzione
Saluto e ringrazio per quello che fa che certamente è un fattore positivo
Ma anche perché c'è un c'è una soggetto qualità culturale politica esistenziale nel carcere
Allora
Apparvero appare essere un problema il fatto che in dove è possibile
Siccome c'era ampi spazi perché avvenga la costituzione di un soggetto nel carcere
Lo sto a a dilungarmi su cosa vuol dire questo vuol dire applicare alcune responsabilità ai detenuti
Che consigli rientro l'otto talmente seppure solo nel microcosmo del carcere totalmente in possesso di tutti i loro diritti di tutti loro doveri pienamente uomini
Ultimo punto
Lo farà molto meglio di me l'amico
Nicolò Amato che anch'io ringrazio per il salto qualitativo che ha fatto fare alla vicenda del carcere negli ultimi anni
Ma l'ultimo punto non posso morire
Come parlamentare che molte cose voterebbero invece a Bellizzi Irpino e ovunque
Se tutti insieme soprattutto il governo e il politici avessero maggior rispetto e più senso di responsabilità nei confronti degli agenti di custodia
Dove ci sono sono anni questi attento non la loro riforma che li porterà da cittadini di serie B quali sono cittadini di seria almeno si tenta di farlo
La riforma è fatta Nicolò Amato abbia posto mano
è un'ottima riforma sono quattro mesi che giace sul tavolo
Della commissione giustizia al Senato anche da qui faccio quello che debbo fare del mio posto affinché si affretti nei tempi anche da qui voglio spezzare una lancia perché questa riforma che è il minimo che dobbiamo a questi a questi uomini accada al più presto grazie
Ringraziamo l'onorevole Garocchio e per dare una continuità ideale anche a questo discorso che da sociale si fa politico prego di voler prendere la parola l'onorevole Giuseppe Gargani
Per l'onorevole Gargani raggiunge il microfono vorrei ancora ricordare vede il pericolo del brusio che sempre incombe vi chiedo silenzi
Ma io con un sostanziale l'invito del presidente
Vorrei fare come era nelle mie intenzioni una
Solo la riflessione di ordine politico
Non di ordine tecnico
Stamattina ho ascoltato con attenzione tutte le relazioni
E debbo dire
Lo sento fortemente lo dico anche se sembra retorico rischia di essere una recitazione
Sono rimasto entusiasmato stamattina da questo esperimento
Da questo tipo di convegno che non è usuale nel politici partecipiamo sempre al convegno
Ma la realtà diversa
Che stamattina assilli notava nell'area che si continua a notare
Un esperimento diverso chiedevo al direttore generale Amato se ce n'erano stati altri di questo tipo con queste modalità resto del Paese
Ci sarà stata qualche altra cosa che era malato ma credo che fare alla luce del sole in una reggia un esperimento di questo tipo coraggioso e forse per certi aspetti anche pericoloso
è una cosa di grande importanza che ci fa riflettere va dato atto fino in fondo
A chi ha pensato a chi ha immaginato che ha dato anche le tante autorizzazioni immagine la difficili va dato atto di questo coraggio e di questa novità
E la riflessione mi portava presidente a un tema sul quale rifletto da ed è il rapporto tra la legge la sua istituzione tra il rapporto tra quello che il legislatore fa e quello che si riesce poi nella realtà fare
è un discorso che dura da anni
C'è una richiesta nel Paese a legislatura di fare leggi
Viviamo in questo momento professore guizzi che si occupa di diritto romano credo che potrebbe insegnarci a nei momenti di crisi del diritto c'è una richiesta utopica a legislatura alla legge di regolare le cose che non sono facilmente regolanti e si chiedono continuamente bene
Noi abbiamo in un settore questo penitenziario forse a differenza degli altri settori
Una legge del settantacinque che era ambizioso e coraggioso
Che era stata elogiata in tutta Europa quindi fuori dal nostro Paese ma era di difficile applicazione
Abbiamo fatto un codicillo di legge
Che Pavarini stamattina io capisco lo spirito con cui l'ha fatto il professore Pavarini ha in qualche modo criticato sia pure positivamente capisco fino in fondo lo spirito con cui l'ha fatto in cui dopo
Laboriose riflessioni difficili riflessioni all'interno del Senato della Camera siamo arrivati a delle conclusioni in parte modificative in parte evolutive che certo professore per il resto no ancorate alla logica della legge del settantacinque
Ma credo bisogna dirla che già quella era una logica avanzata una logica anche quella coraggiosa rispetto alla cultura dominante nel paese soprattutto in quegli anni e allora che cosa voglio dire
Voglio dire che sia la legge del settantacinque poi dirò perché brevemente non ha avuto probabilmente applicazione forse entrerò nel vero punto dolente o nel punto vero che il problema la legge del settantacinque quella ultima hanno io credo abbastanza astrattamente come compito della legge regolato alcune questioni
Un rapporto tra il carcere alla Società il significato della pena le cose che si debbono fare
Otto volte la legge inapplicabile perché mancano le strutture le strutture non sono solo soltanto materia le strutture sono i mezzi per potere applicare allora dico senza parafrasi
Che il servizio sociale per i detenuti
Di cui oggi parliamo il tema e un delle strutture formidabili per poter applicare alla lettera
Per poter applicare questo tipo di legge che
Anche io critico professore Pavarini
Credo sia pure su un punto di passaggio d'altra parte non vorrei essere generico evanescente ogni e legge un punto di passaggio ma io mi auguro un punto di passaggio che dura molto nel tempo
Perché la individuazione di un rapporto tra in e Società tra carcere e società che è nella logica della razionalizzazione nella logica della pena che forse pur sempre elemento correttivo
Ma è nella logica di un rapporto di tipo tradizionalmente diverso rispetto alle vecchie concezioni della pena e che noi come Garocchio diceva abbiamo studiato sui libri e che oggi nella realtà vanno modificate
E allora ha ragione Carbone quando dice che sul piano delle leggi questa nuova legge fa finire un ciclo
Sì e sul piano delle cose che si stanno realizzando direttore generale Amato è stato parlato di lei stamattina in termini entusiastici da tre anni le carceri sono governate in maniera diversa e c'è quindi una riflessione
E c'è quindi già un'ipotesi professore Varini di scambio diverso accettare finisce un'impronta e se la legge del settantacinque diciamocelo con molta realtà
Facendo tutti una critica o un'autocritica non ha trovato grande applicazione anzi forse non ha trovato nessuna applicazione immediatamente e che nella società italiana è venuta fuori quella grande emergenza di cui parliamo sempre non credo a sproposito
La emergenza terroristica della violenza
Lei ingiustizie io son disposto anche ad accettare le ingiustizie della società nel momento in cui la democrazia determinava una forte partecipazione dei cittadini
E quando la democrazia si apre in maniera pluralistica in maniera così forte e marcata c'è sempre una ingiustizia che si deve pagare
E certo non avrebbe mai consentito non avrebbe mai giustificato né giustifica una esagerazione in termini diversi ma che è stato poi sempre la patologia della società in quel momento rispetto alla quale lo Stato al dopo
Con leggi che vede e rivede con leggi che aggiusta con un tipo di indirizzo amministrativo che piano piano ha rivisto ma ha dovuto reagire per evitare che ci fosse così il completo abbandono di una situazione non più regolata da regole non più guidata da regole precise se oggi anche attraverso un tipo di convegno di questo tipo che non sono mai portato ad enfatizzare i conventi ma il convegno non come tale non per quello che diciamo svelato per come ci siete arrivati
Per la esperienza evidentemente che ha voluto fare obbediente la Bevilacqua mi telefonava insistentemente per parlar prima del convegno aveva ragione
Il mio tanto da fare purtroppo ognuno di noi appesantisce me lo ha impedito credo che la preparazione e la preparazione culturale perché questo oggi avvenga pacificamente voglio
Fascisti
Di grande importanza
Di grande importanza e allora è un monito anche a noi legislatori caro dobbiamo fare alcune leggi dobbiamo far bene dobbiamo dare degli indirizzi ma c'è bisogno di una classe dirigente dappertutto che porti avanti alcune leggi che sembrano minori che sembrano inapplicabile perché non c'è mai chi le applica attraverso strutture attraverso la intelligenza e attraverso la maturazione di una cultura che deve venire fuori nella società e io mi auguro attraverso la fine dell'emergenza attraverso non più la conflittualità tra lo Stato che attraverso le carceri sociali deve punire fortemente punire dar l'impressione di punire ma Traverso andiamo Carbone che io vorrei fosse diffuso
Con grande commozione abbiamo sentito la sua relazione stamattina non nascondo con grande anche nuovi padri di famiglia non più tanto giovani credo che abbiamo avuto una commozione una commozione una responsabilità sta sempre a noi la responsabilità di quello che succede può esser questo il monito finale o il monito vero e allora se la più la pena deve essere realizzata in termini diversi
E se lo scambio di cui il professore Pavarini oggi parlava che può darsi anche non menar più i magistrati si sorveglianza presenti non può essere valutata piene fino in fondo dei magistrati di sorveglianza per verificare anche attraverso le nuove norme che abbiamo messo in quest'ultima legge
Il comportamento il comportamento buono durante l'anno tutto questo non può essere verificato quando c'è una struttura prevista dalla legge come quella che vegeta in questo cartellone il servizio sociale io credo e allora questo scambio si verifica c'è una prova c'è un'applicazione anche se il termine c'è un'applicazione una verifica di questo rapporto però non è soltanto astratto e che non è soltanto demagogico di Cuneo parliamo da anni il rapporto tra il mondo esterno il mondo interno che si correggono reciprocamente se vogliamo che la pena possa essere lì riconsiderazione viene questo termine non risocializzazione riconsiderazione del modo come si vive dal modo come si sta nella vita dal modo come si agisce
Allora se questo non son cose astratte io non credo assolutamente che siano cose astratte la mia intuizione alla mia unica riflessione politica era questa
Noi siamo al servizio di queste vostre idee diamo da volontario da politici o da classe dirigente o da parlamentare
Il nostro credo grande contributo atti a un esperimento di questo test di questo tipo si verifichi e si verifichi fino in fondo per il bene della società grazie
Io credo che
Nel dare la parola anzi nel pregare il presidente Nicolò Amato che poi forse ci dovrà lasciare
Di prendere la parola ora credo che sia il giusto momento di calore e di incontro di questa nostra Assemblea
Io nel nel dargli la parola da
Moderatore esterno di questa Assemblea devo rendere una testimonianza personale
Io finora ho fatto soltanto il buttafuori ma credo che in questo momento Kia l'avventura di partecipare a questa giornata debba dire al presidente Amato e a tutti quelli che hanno collaborato a questa iniziativa che al di là dei suoi contenuti essa ha un segno di Fondazione umana umanistica culturale e morale che credo raramente sia possibile individuare in iniziative del genere e in incontri umani di questo tipo la parola al presidente a ma
Io vi ringrazio
Moltissimo di questa accoglienza così
Corviale vorrei dire così affettuoso
Devo dire che innanzitutto mi sembra giusto che io prima il mio rammarico che altri impegni mi abbiano impedito di assistere questa mattina la prima parte dei lavori che un altro impegno che veramente non mi è possibile spostare mi costringe lasciare questo questo istituto fra pochi minuti
Io devo dirvi francamente che seppure naturalmente
Fiato avventura diceva il presidente o l'onere di
Occuparsi di cose penitenziaria difficilmente può conoscere ottimismo e fiducia e troppo smisurate perché la materia stessa della quale ci occupiamo e la sofferenza degli uomini
Inevitabilmente
Mette un peso sulla nostra anime sulla nostra coscienza giorno dopo giorno
Io devo dirlo questo perché ogni qual volta visito un istituto ne ho visitati tanti li ho visitati tutela
Di sofferenza purtroppo c'è in questa sanzioni in questa risposta che l'ordinamento
Riserva a chi ha violato le legge della sua scelta
Dicevo seppure però queste fiducie questi ottimismi smisurate sono purtroppo lontani dalla nostra quotidianità
Io non posso non esprimere avvertire un senso di compiacimento di fronte ad iniziative come queste
Perché mi danno la moderata certezza
Che al di là delle Utopie anche lontane che giustamente ognuno di noi insegue
C'è però nella realtà anche dure anche pesanti anche di sofferenza che gestiamo
Un margine non indifferente
Che è offerto alla buona fede alla disponibilità alla
Volontà di migliorare degli uomini
Questo mi dà conforto
Se io penso per esempio ad un congresso che abbiamo fatto un convegno che abbiamo fatto qualche mese fa a Bergamo
Sul tema degli anni settanta
Io ho ritenuto veramente eccezionale la esperienza che era una esperienza sociale ma anche culturale
Di una discussione sui temi tormentati degli anni settanta del terrorismo che hanno così profondamente segnato anche adesso continuano a segnare
La coscienza del Paese
Ecco ho ritenuto estremamente stimolanti significativo positivo
Che su questi temi si fossero riuniti a parlare insieme
Uomini politici
Uomini dei mass-media
Uomini dell'amministrazione penitenziaria ma anche magistrati e terroristi o ex terroristi
Quegli stessi che per anni avevano portato avanti da opposte sponde inevitabilmente
Una guerra non dichiarata ma così piena di sangue e di lutti
Che insieme riuscivano
Diceva Gargani molto bene pacificamente civilmente
A interrogarsi su un passato che è inutile cercare di esorcizzare perché è un passato che appartiene alla nostra storia e con la quale credo ognuno di noi deve fare i conti
Io ricordo per esempio anche un convegno che facemmo qualche tempo fa a Porto Azzurro
Su un in un teatro tenda più o meno come questo
Dove perché mi colpì
Profondamente fu la circostanza
Che partecipando a questo convegno Lia Porto Azzurro dove come molti di voi sanno sono
Assegnati molti uomini condannati e quella pena terribile
E definitiva che si chiama ergastolo
Beh io riuscivi a sentire
Nei discorsi che si fecero in quella circostanza
Nel dialogo che sia fuori
Tra gli uomini dell'istituto e gli uomini che venivano da fuori
Due volte da fuori perché venivano da oltre il mare io ho sentito come anche in quelle condizioni anche di fronte alla prospettiva devo dire drammatica angosciosa attivo una pena che non ha fine
Pure si riusciva a cogliere nell'anima di quelle persone nelle parole di quelle persone
Come dire la possibilità di una speranza la possibilità di continuare a credere che la vita che rimane possa avere un senso questo mi sembra il il dato più importanti io credo che non riusciamo attraverso questo tipo di iniziative
Attraverso le mille altre che possiamo aver immaginato che potremmo immaginare nel futuro noi riusciremo
A costruire umanità e civiltà insieme solo se riusciremo a creare e a costruire per ognuno di noi un margine di speranza
Perché immagino che proprio lì dove non c'è più speranza
Non c'è possibilità voglio dire neanche diritta
Ed io credo che
L'ho detto più volte ma ne sono profondamente convinto
Se noi vogliamo veramente dentro gli istituti ma anche nella vita che si prospetta questi dagli istituti commi e mi auguro anche in termini accettabilmente brevi uscirà
Possa esserci vita
Bisognerà che questa opera di costruzione che questa opera di umanitarie di umanizzazione sia svolta insieme dai rappresentanti dell'amministrazione penitenziaria
Dai rappresentanti della società esterna ed ai detenuti questo è un punto secondo me essenziale
Detenuto delle essere soggetto del suo destino e della sua vita il detenuto deve avere la possibilità di contribuire entro il naturalmente il limite nel quadro della legislazione vigente
A costruire in una cultura nuova tribù richiamarlo chiamata tante volte una cultura della partecipazione ad una cultura del dialogo vita umanità e civiltà Esperanza
Io devo dire che non posso non trarre
Elementi anche di
Non infondata speranza
Di un ottimismo che credo delle radici assai solide
Se constato come sto constatando da qualche tempo
Che viene intorno al carcere
E di intorno ai problemi del carcere
Una attenzione nuova
Una sensibilità più attenta più viva da parte della Società libera da parte della società estere
E a non possono entrare un elemento di grande ottimismo di grande speranza quando vedo che alle tre e mezzo di un pomeriggio di domenica due parlamentari come Giuseppe Gargani Alberto Garocchio stanno qui insieme con noi a discutere Garocchio viene addirittura da Milano
Immagino che ci sia veramente una grande passione civile in questo che ci sia quindi da parte di chi riceve queste attenzioni la speranza concreta che in questo modo
E possibile fare qualche cosa
Io saluto
I detenuti di Abelli
Claudio Carbone gli altri
La Dessì esprimo
Un mio personale apprezzamento dico
Io conosco
Anche bene le vostre storie individuali
Percorsi commessi
Cous chiamarle le vostre storie collettive
Io credo che
La vostra presenza qui oggi insieme con insieme con tutti quanti il fatto che Claudio Carbone si è seduto lì credo che si chiami il tavolo della presidenza sia il segno di una storia nuova
Più civile più umana più pacifica che può essere scritta e scritta insieme dei detenuti e dalla Società libera
E naturalmente saluto
Esprimo un apprezzamento anche per il personale di questo istituto cominciare dalla direttrice ma
E urne Indirizzo che si rivolge ad un ad ogni dipendente di questi situato in uno degli agenti di custodia di tutti gli altri perché queste iniziative non nascono tasso nascono quando anche da parte del personale ce quella misura di entusiasmo di passione di disponibilità di dedizione che poi nel rendere concretamente possibile nonostante le difficoltà e nonostante i problemi che vanno superati ogni giorno
Credo non sia
Insignificante il fatto che questo convegno si tenga
Pochi giorni dopo che il Parlamento della Repubblica
Con un'attenzione con una sensibilità che io altamente apprezzo ha approvato quella riforma della riforma che va sotto il nome di disegno di legge Buzzi
Io sono fortemente compiaciuto e fortemente soddisfatto di questo
Non solo perché francamente molte di quelle norme che sono contenute in questo progetto di legge
Sono state elaborate proposte dalla stessa direzione generale dello stesso ministero di grazia e giustizia
Perché veramente credo che questo provvedimento di legge che fa passi avanti molto consistenti e molto notevole rispetto alla riforma del mille novecentosettantacinque
Delle prospettive di enorme interessa per l'allargamento delle misura alternativa alla detenzione per la introduzione del concetto della detenzione domiciliare per la estensione delle possibilità di lavoro per quell'istituto di per mail dei permessi a cui abbiamo anche pensato attentamente e quando questo disegno di legge veniva discusso e poi è stato è approvato
Ecco io immagino
Diceva Baratta poco fa credo che se
Ragione di porre il problema
Di una revisione di quella che si è chiamata tradizionalmente la ideologia del trattamento io credo che su questa andrebbe fatta qualche riflessione
Convinto come sono che quindi il concetto di trattamento
Così come è stato fino a questo momento inteso secondo un modello medico clinico in cui la pedagogia della parola sempre prevalso sulla pedagogia del gesto ed è l'esempio sia un concetto che debba in larga misura essere supera
Perché se zero come è vero che la pena della detenzione contiene in sé inevitabilmente una misura di sofferenza io credo che il primo imperativo che noi abbiamo davanti a noi si è quello di eliminare tutte le sofferenze inutili tutto il di più di punizione di sofferenza che c'è purtroppo normi frequentemente
Nella pena della carcerazione
Io credo che noi dovremmo arrivare
Ad un concetto di pena che abbia in sé una sua persuasi vita
Che sia un
Concetto di pena convincente che sia un concetto di pena suscettibile di essere raccolte di essere accettato anche da parte di chi lo deve in qualche modo subito e c'è un dico subito c'è un terreno un settore un ambito sul quale le nostre possibilità di di socializzazione di recupero dei detenuti si misura
Ed è quello del lavoro
Io sono fortemente convinto
Che qualunque discorso sul recupero del detenuto sulla sua risocializzazione sulla sua o sul suo reinserimento nella società
Rimane inevitabilmente un discorso completamente vuoto completamente astratte completamente la retorica se noi non siamo in grado ma come società nel suo complesso ad offrire agli uomini che sono stati privati della libertà la possibilità di un inserimento nel mondo del lavoro
Se cioè concretamente non è nelle nostre possibilità le nostre capacità di offrire a chi ha già violato la legge la possibilità di un'opportunità diversa la possibilità di una scelta diversa dalla scelta criminali se continueranno a sussistere come purtroppo temo non sussistono
Noi le vediamo le osserviamo ogni giorno con molta angoscia e con molta inquietudine
Quel complesso di pregiudizi di sospetti di diffidenza e di dubbi
Con i quali anche coloro che escono dal carcere vengono accolti dalla società civile trovando davanti al loro ogni porta chiuso quasi ogni porta chiusa questo è il Moro
Che noi dobbiamo sfondare se veramente vogliamo dare a questa parola della rieducazione della risocializzazione del recupero dei detenuti un contenuto di concretezza
Un concreto un contenuto che Appiah la possibilità di contenuti
Di vita di ogni giorno per ogni detenuto
Ed io credo più alla fine di queste poche considerazioni
Che avesse ragione Garocchio quando ricordata
Che c'è anche il problema del personale
Perché l'attuale situazione del nostro personale
Dai direttori dagli agenti di custodia e fortemente insufficiente sul piano degli organici
I turni di lavoro sono massacranti
L'impegno che si richiede veramente difficile
E tutto questo incide non può non incidere in misura non indifferente anche su quello che è poi l'andamento lo svolgimento della vita di ogni giorno in ogni istituto
Io spero il Parlamento con quella sensibilità con quell'attenzione che ha già giudicato questi problemi vorrà al più presto approvare quella riforma del Corpo degli agenti di custodia
Che credo sia un momento essenziale perché l'amministrazione penitenziaria possa veramente fare un concreto e reale passo in avanti
Io quindi auguro ancora questo converrà questo convegno un ottimo lavoro
Rivolgo a tutto il mio saluto il mio apprezzamento il mio ringraziamento spero di vedervi presto
Ringraziamo il presidente Amato credo che questo rappresenti uno dei nodi
Cruciali del nostro cammino
Ora darei la parola alla dottoressa Margherita Dini Dini Chucky vicepresidente nazionale dell'Unicef la quale ci deve portare commessa
Dopo dopo questo intervento Figaro
Cinque accorderemo per il proseguo dei nostri lavori successivi
Saggio per un ringraziamento grazie
Perché oggi mi ha consentito di essere qui a nome del Comitato italiano per l'Unicef a nome personale come tecnico che per venticinque anni ha lavorato sul territorio grazie
Grazie perché io lo ritengo questo di oggi un momento storico un momento in cui noi stiamo recuperando noi stessi in termine di umanità
Pensare ed agire oggi in termini di pace vuol dire vivere ma vivere nel rispetto mostro e degli altri vuol dire porsi al servizio della comunità con senso di responsabilità e giustizia vuol dire improntare le azioni alla pace a una pace che sviluppo e partecipazione
Dare testimonianza delle idee traducendoli in opere sociali
Esprimere in prima persona la volontà di cambiare perché nessun cambiamento sarà mai possibile in questo villaggio che il mondo se questo cambiamento non partirà da ognuno di noi
E io credo
Chi in rapporto con gli altri uomini noi dobbiamo considerare quanto sia ineluttabile l'interdipendenza
Che lega gli uomini e che non può prescindere dalle nostre ingiustizie sociali non può prescindere dalla vergogna etica di quanto avviene accanto a noi e che ci lascia indifferenti
Certamente provocare consapevole partecipazione vuol dire risvegliare quelle tensioni ideali che dovrebbero essere in ogni uomo di buona volontà che dovrebbero tradursi in impegno solidale verso gli altri uomini
Quando un gruppo di volontariato decide di fare proprie delle scelte ideali e porsi al servizio degli altri e certamente un discorso qualificanti
Ma quando questo gruppo di volontariato nasce in un carcere dove le sofferenze dell'essere umano sono quelle che ben tutti conosciamo quando viene esaltata la valenza di questo servizio
In favore degli altri io credo che bisognerebbe rifletterci un attimo
Certamente quello che qui si è detto oggi e che è stato di un interesse incredibile perché nessun intervento
è stato un intervento ripetitivo degli altri è perché insieme una parola che dovremo usare più spesso abbiamo potuto costruire e avere una visione globale di quella che è la vita nella struttura carceraria e fuori per la comunità cosiddetta libera tra virgolette perché ci sono ben altre sbarre anche per questa comunità
Ebbene un carcere che certamente trova nel rispetto della dignità umana trova la sua prima premessa nei diritti degli uomini trova la sua premessa nella Costituzione Italiana trova la sua premessa nello spirito di una riforma che oggi è la riforma della riforma che già nel settantacinque parlava di umanizzazione di risocializzazione di reinserimento sono delle parole molto bene
Ma sono delle parole che rischiano di rimanere vuote di contenuto se noi non facciamo con noi stessi un esame un esame che non ci fa ancora vedere
Con quelle ancestrali paure il carcere come qualcosa che deve essere rimosso da noi e che deve essere lontano da noi ma come un'umanità sofferente due volte perché approvato ha toccato il fondo delle situazioni e vuole risalire
è un essere umano che vuole risalire non soltanto chiedendo aiuto perché ma addirittura ponendo sì al servizio degli altri
Ed allora l'Unicef non poteva mancare perché quando noi giriamo in quei villaggi dell'Africa dove ai bambini e negato un sorso d'acqua
Dove i bambini vengono e si uccidono se viene presa l'acqua di un villaggio rispetto ad un'altra dove e quando riescono a bere devono spostare prima gli escrementi e vermi che trovano nel bicchiere
Ebbene quando noi troviamo che la sensibilità di uomini provati si volge ai bambini che sono l'unica parte luminoso di questa nostra umanità sofferente di questa nostra umanità spesso ipocrita di questa nostra umanità criminale nell'assenteismo se non criminale nelle azioni
Allora noi dobbiamo dire effettivamente l'umanità alla capacità come diceva Pascal di essere come il giunco piegato da tutti i venti ma con la forza di quel giunco riesce sempre a rimettersi in piedi
Questa testimonianza carceraria che certamente oggi parte da Bellizzi deve essere una testimonianza articolata una testimonianza che vuole coinvolgere tutti i primi fra tutti certamente gli operatori carcerari il Ministero di Grazia e Giustizia non nuovo
Ad azioni di avanguardia nel senso della civiltà e dell'umanità a una serie di servizi a disposizione dei detenuti che potrebbero essere finalizzati ed utilizzati anche nella maniera più appropriata a questo legame con la comunità
E certamente
Tutto questo potrà essere fatto nella misura in cui noi ritorneremo a quello che è stato detto in quello splendido giornale che il respiro della collina fatto dalla comunità e che dice l'uomo con l'uomo e non sull'uomo
Un uomo in cui l'amore concreto rappresenti testimonianza di amore per tutti gli uomini della terra perché siamo uguali in questo villaggio e perché si abbelliti qualcosa si muove questo qualcosa si muoverà nel mondo
Ma se qualcosa non si muove saremo tutti a risponderne prima alla nostra coscienza
Poi al nostro Dio poi agli altri uomini quando ci chiederanno dove eravamo quando dei cambiamenti potevano essere fatti per l'umanità che camminerà domani dopo di noi e non li abbiamo fatti
A Bellizzi sono state tolte idealmente le sbarre alle finestre
E certamente un atto di fede ed un atto di sfida ma quest'atto di fede deve essere sostenuto dalla comunità esterna
Che deve togliere a se stesso altre sbarre ben più profonde sbarre che l'allontanano dagli altri uomini che fanno discriminare che fanno fare del razzismo un modo di essere e di pensare non si possono costruire opere di pace
Non si può essere un uomo di pace se prima di tutto non siamo noi dentro uomini di pace ed io mi auguro che nello sviluppo e nella fratellanza questa splendida utopia diventi concreta realtà un proverbio brasiliano dice
Se il sogno solo mi risveglio con la bocca amara
Ma sì sogniamo insieme sono certa che la realtà è vicina grazie
Ringraziamo Allah rappresentante del Comitato italiano dell'Unicef salutiamo
Presidente Amato che in questo momento ci sta lasciando e mentre ho il piacere di segnalare la presenza in mezzo a noi credo significativa di don Antonio Riboldi che arrivato da poco e che è stato in mezzo a noi partecipa ai nostri lavori
A questo punto della nostra giornata io vi devo chiedere una
A questo punto della nostra giornata
Ride rissa lo chiamo del presidente Amato sta per lasciare la sala
Per favore la segreteria
Va beh intanto vi racconto qualcosa
Io credo che la prosecuzione dei nostri lavori adesso si dovrebbe articolare un pochino ecco adesso sta arrivando Claudio che ci dice qualcosa di più preciso allora solo come voi sapete sono sarebbe sono pre previsti
Lavori di gruppo sono tre gruppi e ci sono delle persone che si sono iscritte queste persone appena adesso daremo questo breve breve pomeridiano devono recarsi nelle sedi che verrà indica verranno indicate fra poco
Tutti gli altri resteranno qui perché continuano gli interventi programmati ci sono alcuni problemi può darsi che qualcuno che ha programmato il suo intervento
In questa fase sia parte di una commissione allora sarà bene che prima faccia il suo intervento e poi vada alla commissione allora a questo punto io dichiarerei
Dieci minuti dei
Brecker che per dare tempo ai gruppi di costituirsi e agli altri di mettersi più avanti nella sala che resterà ovviamente un pochino più sguarnita in maniera che fare dieci minuti riprendiamo i nostri interventi piani
Tutto chiaro pare di sì
Adesso
Grazie Kimi si concede di parlare
Nessuno per favore silenzio
Per nulla impressionato né
Offeso che manchino delle persone quando più che io ho un mandato ben preciso
Di rispondere con un dialogo ad un invito
E coloro con cui dirlo dialogare sono tutti qui presenti
Hanno bussato alla porta
Del superiore generale dei padri domenicani
E io sono
Padre in frac domenicano
I fratelli di questa comunità di servizio sociale qui dell'istituto di Bellizzi
E noi abbiamo aperto
Perché
Sia presente a chi viene a trovarti
Abbiamo ascoltato attentamente tutte
Tutto quello che
I componenti di questa comunità avevano da dirsi
Cioè abbiamo studiato con l'attenzione
E mi si rassegni dire con l'amore
I documenti che ci hanno in via
E
Il superiore generale del mio ordine che il presidente nell'ambito della conferenza dei superiori religiosi di tutto il mondo della con della sezione giustizia e pace
Mi ha incaricato
Non di venire a portare un saluto
Ma di venire ad esprimere un ringraziamento
Il ringraziamento
Ai fratelli che abitano qui in questo luogo
E
Questo ringraziamento
Mi è stato
Del mandato di esprima Giulio in tre motivi
Primo
Il fatto di Avellino
Che si vive oggi qui intensamente sotto questa tenta è un elemento tale per noi i dominicani che può costituire
Un lievito capaci di mutare
Nel tempo certe concezioni o posso lette
Della vita carceraria in genere
Ho ascoltato da stamattina tutto quello che si è potuto dire di bene
Circa alla riforma è la riforma delle riforme che c'è stato in Italia circa la vita carceraria
Ma dalla nostra posizione noi pensiamo che si possa fare molto di più
Si possa andare molto in latte
Il secondo punto di questo ringraziamento verso la seconda ragione
Quando siete venuti a visitarci in casa nostra con i vostri documenti e con il vostro invito abbiamo sentito non un soffio di carcere ma un soffio di libertà che andava verso
Persone che non sempre si sentono libere
Di fatti
Il modo come voi parlate di amore di solidarietà
I vostri aforismi evangelici le vostre provocazione evangeliche si fanno sempre più capire invece quando non siamo liberi noi che siamo al di fuori di certi istituti
Perché schiavi di certi pregiudizi
Schiavi di certi idee di certe ideologie
Che frenano
Il nostro essere cristiani in tutta la sua ricchezza
La terza ragione espresso in questo l'esemplarità dell'esperienza
Che è partito da questo istituto
Per noi è un segno
Di relazione capace di costituire una rete tale di solidarietà
Impensabile alle libere associazione
E di tutto questo per queste tre ragioni vi ringraziamo
Mi saluto
Come domenicano
Vorrei
Per favore silenzio in sala
Quanto abbiamo sottolineato la dimensione il respiro internazionale che voi date a quello che chiamate il vostro servizio sociale
Il respiro che va verso il Perù è verso il Brasile
E allora noi li vorremmo salutare
Portare il saluto
Di alcune nostre consorelle
Domenicane che in questo momento sono in carcere insieme ad un nostro confratello
Anche gli dominicano quindi in un Africa del Sud
In attesa di giudizio
Vogliamo portare il saluto
Di nove confratelli nostri che sono stati in carcere in Brasile
Che hanno raccontato tutto la nostra la loro esperienza e la nostra angoscia
Perché uno di loro
Per la detenzione subita e avrete letto sui giornali si suicidò
E
Noi in seguito a tutti questi avvenimenti
Abbiamo preso sul piano mondiale
Perché siamo una famiglia religiosa che opera in tutto il mondo
Una decisione
Una decisione
Che ad alcuni può sembrare strana ad altri scontata ogni univa giudico come la vuole
Direttive e di combattere in modo prioritario per la giustizia
Ma i domenicani difficilmente ci vedrete marciare per la pace
Noi preghiamo tutti i giorni per la pace
Ma siamo partiti dalla convinzione che
Se lavoriamo per la giustizia
Se cerchiamo
Di togliere
Tanti di quegli elementi
Di combattere tanti meccanismi in base a cui si formano le ingiustizie del mondo
Allora vi sarà più pace
I fatti
Del resto tutti siamo convinto che opera della giustizia e la pace quindi bisogna impegnarsi nei fatti della giustizia
Ed è per questo
Che cogliendo il vostro respiro internazionale vi chiediamo
Facciamo anche un atto di giustizia
Parta qui da Bellizzi da questi istituto un atto di giustizia
Denunciamo
Sistemi carcerari veramente crudeli
Che esistono in tante parti del mondo
Noi ci stiamo impegnando i soprattutto nell'America latina
La Cuba in giù in tutte le nazioni dell'America Latina
E vi possiamo testimoniare che situazioni
Che combattiamo denunciamo in Brasile in Argentina in stile
Sono qualche cosa che
In questa sala
Oggi non si nel sentito niente però sono qualche cosa di veramente crudele
Questo con questo non vogliamo dire che i vostri problemi non esistono anzi
Però dato che qui si inizia un cammino che secondo noi porterà molto lontano
E dato che questo cammino vada molto lontano in altre nazioni del mondo perché non farlo giungere
Anche
In altre comunità
Detenute
Dove non c'è tolleranza non c'è rispetto non c'è l'umanità non c'è soggettività a dove l'uomo e soltanto oggetto di tortura e basta
Forti
Tempo
Un altro saluto
Devo
Doverosamente portarlo in questa tenda
Da parte di una delle componenti della nostra famiglia religiosa
Oltre un secolo fa un padre dominicano
Diede vita al primo io direi gruppo di volontariato che
Doveva agire nelle carceri
Gli istituti penitenziari
Una persona di questa componente della nostra famiglia e qui in questa tenda sotto questa tenda questa sera
La sorella Emmanuel
Che
Molti di voi ho visto conoscono perché stamattina l'hanno salutata con tanto calore ecco ora
Appartiene
Ad un programma di vite e di azione
Fatta di contemplazione e di azione
Contempla prega e poi agisce nelle carceri la nostra sorelle Manuel come le sue consorelle
Della Congregazione domenicale delle suore di Betania
Ha scritto un libro tutti contro meno Dio
è significativo questo
Perché anche loro cento anni fa quando iniziato a lavorare
In questo mondo
Pur non accusate di utopia
Tutti furono contro eccetto Dio
Oggi sento
Che questa comunità che agisce qui a Bellizzi
Avverte giacché si difende
Avverte un po'nell'aria
La possibilità di un'accusa
Dell'utopismo
Il tema o per favore
L'utopismo non può esistere
Quando si combatte per l'uomo che quando si vuole andare incontro all'uomo devo concludere conclude ma qual è l'impegno che noi possiamo esprimere
Come
Domenicani
Noi lo sapete tutti almeno chi ci conosce lo sa
Siamo dei ricercatori
E poi
Le conclusione dei nostri studi del nostre meditazioni notizie la chiamiamo contemplazione la traduciamo in azione
Poi possiamo dirvi questo
Faremo tutto il possibile per dare voce alle vostre esperienze per dare voce in Italia è nel mondo
A queste vostre lotte
Abbiamo pulpiti ove predichiamo abbiamo riviste giornali dove scriviamo abbiamo scuole cattedre dove insegniamo porteremo avanti questo
Vostro discorso perché è un nostro discorso
è il discorso di Cristo che dice quando mi avete visto carcerato avete visto me
Quindi se noi dobbiamo operare per il Cristo
Nel nostro Cristo ci siete voi grazie
Ringraziamo
Signor Micelli s'l'onorevole Michele D'Ambrosio cioè presente
L'onorevole Michele D'Ambrosio
Voglio svolgere
Qualche rapidissima considerazione a questo punto
Della discussione di questa così interessante
Giornata
A partire da uno stato d'animo
Da un'emozione
Che vorrei trasmettere all'Assemblea
E possibile
Mi sono domandato
Ascoltando per un'intera giornata le parole
Di tutti quelli che sono intervenuti
E possibile
Che questo incontro
La qualità di questi discorsi
La nobiltà degli intenti
Diventi no la politica di tutti i giorni
Possiamo fare in modo
Che queste intenzioni
Queste disponibilità
Queste speranze questa voglia di fare bene
Siano
Non solo
L'occasione di una domenica
L'abito del dì di festa
Ma siano anche
La politica di tutti i giorni
Possiamo fare in modo
Più in generale
Che la politica
Diventi questo questo incontro
Questo stringersi
Solidale
Delle forze politiche e sociali
Delle culture
Che compongono la storia la tradizione
Del popolo italiano
è una domanda
Alla quale è difficile rispondere
Con certezza
Con il senso della certezza di cui avremmo bisogno
E comunque però Resta
Questo nodo
Questo punto
Questa riflessione nel mio animo per favore silenzio in sala che
Solamente sì
La politica
Riesce ad essere quello che è stato qui oggi
Solo se i contenuti della politica
Sapranno essere a questa altezza e cioè
La possibilità di una salvezza per il Paese
Di quelle Risorgimento etico di cui abbiamo bisogno
E trenta ed entro cui si può i scrivere
La storia
Della vostra esperienza perché io questo
Vorrei dire a me stesso e a voi tutti
Attenti
Perché se il fuori di qui
Non vide questa concezione della politica
Non si fonda
Nuovamente
Su un patto tra gli uomini di buona volontà lo Stato etico
Se non si ritrova la strada della moralità generale
E difficile
Che questa esperienza posso avere lungo cammino
Ciò nonostante però essa
Esiste
Ha voglia di esistere
E noi la dobbiamo noi uomini politici utilizzare
Come il mattone
Uno dei tanti di questa Società italiana
Libera e pulita
Uno dei tanti con il quale ricostruire lo Stato democratico la convivenza civile lo spirito di solidarietà
E a me viene queste si una certezza
Che solo se
Prevarrà
La linea dell'incontro
Lasciamo stare i partiti questo è secondario ma solo se prevarrà la linea
Dell'incontro delle grandi tradizioni culturali di questo Paese
La tradizione cristiana la tradizione della sinistra democratica socialista e comunista solo a loro
Sarà possibile percorrere la strada del risorgimento morale ed etico
E la ricostruzione dello Stato
Grandi forze si sono mossi si muovono perché questo non avvenga
Eppure lì
è la chiave di ogni cosa non è possibile
Costruire quella grande solidarietà civile quella forma di incontro etico di cui abbiamo bisogno eliminando dalla scena della società e della politica
Uno
Di questi pilastri della storia culturale dell'Italia
Non possiamo immaginare nuovi uomini dalla sinistra di cancellare con colpi di spugna
La tradizione cristiana
Nella sua veste storica cattolica
Non può pensare non deve mai pensare
Nessuno di altra cultura di potere cancellare la storia la tradizione la cultura profonda della sinistra Italia
Solo se una politica che sappia essere prima di tutto culturale
Idea oggetto concezione dello Stato alta e solidale
Potremmo portare avanti
Questo discorso
Io credo
E qui c'è la base della vostra esperienza
Qui dobbiamo mettere
In mano acquistarla
Cercato di avviare che io mi auguro possa vedere grande successi
Io so
Ha ragione il professore Pavarini
Apporre questa domanda questa questione
Io so che
E possibile
A vere qualche dubbio
Doversi confrontare son
Un interrogativo
E questa esperienza
Una
Sorta di
E cessione
Utilizzabile magari anche sotto la forma
Di fiore all'occhiello
Di una struttura complessiva che mantiene il suo carattere
Repressivo
O invece
Voi in primo luogo fissate avviando questa esperienza potete fare riunione
Il lievito
Di una più generale sostanziale riforma
Della detenzione Della Penna del sistema carcerario
Non sta scritto in nessun luogo
Dapprima come andranno le cose
C'è una linea generale una legge un orientamento che può aprire una strada ma su quella strada
Devono camminare gli uomini
Devono camminare e vincere le persone che voi siete
Prima di ogni altra cosa
E io credo e questo che vorrei dire
A quelli che hanno pensato e stanno realizzando questa esperienza
Che deve essere forte
Dobbiamo insieme sentire forte
Questo compito
Di essere un'avanguardia non una aristocrazia separata
Ma un'avanguardia e cioè una bottiglia morale che sa assumere sulle proprie spalle e nelle proprie mani il compito di una riforma più generale
Di fare vivere attraverso questa esperienza
Un dibattito una discussione una domanda che possano riguardare l'insieme
Delle forze detenute l'insieme delle carceri del nostro Paese e sincere così sia quella democratizzazione
A quelle ampliamento fino al punto in cui insieme possiamo avere costruito una dimensione nella quale veramente
Il carcere non sia più necessario per nessuno e l'incontro il lavoro
Ossa costituire la base di una redenzione comune degli uomini liberi e degli altri che stanno in queste condizioni grazie rimedi
Scusate a questo punto io devo fare un patto con voi scusate se mi personali Rizzo dobbiamo andare avanti fino alle sette e mezza perché pioggia una ventina di di
Di progetti allora io per propongo un patto trilaterale
Prima di tutto chiedo ciò che a questo a questo ora e dopo cinque sei ore di diventa difficile anche restare nell'attenzione e quindi non
Non cancellare il brusio
Ma comunque bisogna cancellarlo la seconda cosa lo chiedo a chi interviene prego per favore rapidamente chi fa meno di dieci minuti si fa un merito perché fa parlare altri e permette un maggiore interesse ecco io propongo questo patto
Dò la parola come avevo annunciato a Marioni rappresentanza dell'associazione della ULSS volerò sei Sala
Bene cercherò di sarei molto breve soste di silenzio in sala per favore
E di seguire il suggerimento del coordinatore avevo preparato una relazione mi ero preso degli appunti
Nel corso della mattinata
Mi riserverò eventualmente domani nel corso del dibattito per porre delle domande
Sono dell'Associazione italiana amici della un folle Rho associazione che combatte ormai da venticinque anni
Una propria battaglia
Contro la lebbra e contro tutte le lebbra
Quindi ecco che è interessata anche a questo tipo di lebbra
Debbo rivolgere vedi il saluto del presidente della mia associazione che purtroppo oggi è impegnato in un'altra città non ha potuto essere presente
Vi saluto tutti quanti ed è veramente dispiaciuto di non poter essere qui ma è con voi in stile
Leggerò quindi solamente una piccolissima parte della relazione che avevo predisposto che è poi il pensiero mio personale e dell'associazione che qui rappresento
Quando ricevemmo a Bologna l'invito con una
Degli organizzatori di questo convegno
Lo abbiamo accolto veramente con molto piacere
Infatti abbiamo ripensato
Immediatamente ai primi contatti avuti con la comunità di San del servizio sociale dei detenuti
Primi contatti che si spiegano in una lettera che loro ci scrissero
E si si sottoponevano infatti i loro intendimenti e ci richiedevano un parere ed un giudizio sull'ora gira
Conoscevano già la nostra associazione anche perché ci avevano inviato delle loro offerte frutto del loro lavoro
Per contribuire in un qualche modo ai progetti sanitari che l'associazione sostiene nel Terzo Mondo
Allora esprimemmo compiacimento e di interesse all'iniziativa oltre che naturalmente nostri auguri più fervidi
Eravamo consci e certi
Dello sviluppo di questa comunità
Nella nostra lettera di risposta non mancano motivi sottolineare come l'associazione Fornero
Trovo in alcuni detenuti lo stimolo
Per la sua silenzio in sala per favore
Di qui la nostra particolare attenzione e simpatia tutti coloro che ci scrivono dalle diverse case circondariali
L'attività che svolge la comunità di servizio sociale dei detenuti
Presso il Nuovo Complesso di Avellino è una riprova che molto si può fare nel campo del sociale
Sia all'interno dell'ordinamento penitenziario sia in collaborazione con la comunità libera
E quindi un vero piacere per me essere qui
A rappresentare la nostra associazione
Quest'oggi secondo me qui è emerso un grosso interrogativo
Che è stato posto non solo ai legislatori ma soprattutto alla Società libera
Personalmente chiaramente l'associazione che qui rappresento
Ne traggo un grosso insegnamento
E mi auguro che le istituzioni si pongano in atteggiamento di ascolto con la volontà di dare seguito a questa iniziativa che merita tutto l'appoggio possibile
La nostra associazione reduce da una manifestazione svolta a Roma il venti ventuno settembre
Il tema era contro tutte le lepre per la giustizia verso la pace
Con questa manifestazione abbiamo voluto proporre a tutte le persone di buona volontà un obiettivo da raggiungere per i prossimi anni
Tracciare un itinerario di vita dove fondamentale improrogabile insostituibile l'apporto di ognuno dove l'attenzione e la risposta responsabile alle necessità dell'altro
Costituiscono la preoccupazione principale del pensare dell'amare e dell'agire
è importante che attorno a questa proposta
Si formi tutto un popolo nuovo in cammino per promuovere testimoniare la giustizia il rispetto della dignità di ogni uomo nelle alta meno appariscenti e nelle più drammatica
Ho voluto accennare a quest'ultima attività dell'Associazione Fornero per meglio sottolineare la necessità sempre più impellente che tutti si intraprenda la strada che porta l'amore
Quest'oggi questa parola è stata ripetuta
Spesso
Chissà se effettivamente le persone qui presenti
Ne comprendono il senso io mi auguro veramente di sì mi auguro che le persone qui presenti
Trasporti no all'esterno
Di questo di questa tenda
Le parole che sono state qui dette oggi con vero sentimento io sono stato molto attento questa mattina le diverse relazioni e ho potuto comprendere che chi ha parlato ha parlato veramente con sentimento d'un amore tutto particolare
Ecco quindi che anch'io
Anche la nostra associazione usa questa parola perché ci crede
Dicevo quindi che via questa necessità sempre più impellente che tutti si intraprende la strada dell'amore
Tra tutti gli esseri umani senza discriminazione razziali religiose sociali e politiche ognuno nell'ambito della realtà in cui vive Consip recita senza fermarsi davanti agli ostacoli alle incomprensioni
E alla sfiducia delle persone
La testimonianza che la comunità di servizio sociale dei detenuti e quella di altre associazioni organismi e quella dell'Associazione italiana Fornero
Che da venticinque anni si batte per queste finalità mi auguro che non vengono considerate utopie bensì esenti e dimostrazione che qualcosa si può fare
Questo è quanto
Volevo dirvi inizialmente mi fermo qui proprio per dare spazio ad altri e affinché esprimono il loro pensiero
Per quanto concerne l'attività della nostra associazione mi preoccuperò dopo di portare dei libretti che potrò portare lì al servizio di segreteria
Quindi io vi ringrazio e nuovamente porgo tutti i miei auguri e della mia associazione per questa attività che avete iniziato
E che sempre più ossa portarvi avanti
In libertà con amore e con senso di giustizia
Ringraziamo
Per questo intervento che anche breve quindi è un fulgido esempio di collaborazione al nostro lavoro la parola all'avvocato Martucci che ci rappresenta e qui la classe forense
Nel frattempo dovevo avvisare il dottore Albino che la sua macchina lo aspetta fuori
Credo che basti un avviso così perché la persona interessata
Capito
Avvocato mi affido
La sua cortesia per il tempo
Intervengo innanzitutto signor presidente dell'Assemblea amici a titolo personale perché non ho saputo dire di no all'invito della direttrice Bevilacqua
Alla quale devo gratitudine
Per me per i miei colleghi per tutti i detenuti che al di là dei convegni al di là delle programmazioni al di là delle riforme trovano nel sistema di conduzione di questa casa circondariale
Motivo di recupero innanzi tutto interno psicologico di fiducia in se stessi e nello stesso sistema carcerario
Ritengo cioè che vi sia innanzitutto un elemento di carattere umano alla base di questo rapporto di fiducia e alla base di questi sistemi di riforma alle quali ai quali guardia
Il tema può esser trattato nella brevità più incerto l'ora impone sotto un duplice profilo
Nella essenza del tema servizio sociale dei detenuti
Dai quali dal quale tema forse ebbene non discostarsi per considerazioni qua e là di carattere politico o di carattere para politico
L'aspirazione di coloro che hanno dettato il tema è voluto il convegno è di carattere sociale ed è di carattere profondamente umana
I detenuti sento Louhibi sogno di essere vicini alla società
Ma contemporaneamente la società deve sentire il bisogno di recuperare per una sua funzionalità una parte del suo tessuto che è rappresentata dai detenuti
Sì che a parte la politica legislativa
A parte le riforme
D a Borrelli di lire questa necessità storica
Di una società che non si depaupera i che non si privi per usare parole il più semplice possibile visto che il nostro discorso vai tecnici ma Avalanche ai detenuti alle loro famiglie di una parte di sé la necessità e non solo dei detenuti i quali vogliono attraverso il lavoro attraverso l'educazione attraverso la cultura attraverso la meditazione e perché no anche quella religiosa rivolgersi a una società dalla quale non si sentono staccati
Nel momento nel quale sono nell'istituto in recupero ma vorrei dire il significato profondo e anche quello di una società l'a quale sente il bisogno di recuperare il detenuto come una parte di sé come una parte essenziale di sì questo tema noi salutiamo come un momento esaltante di questo recupero sociale del detenuto di questa aspirazione al futuro
E vorrei dire seconda riflessione
Che al di là di tutte le riforme dio e l'uomo
E qui il mio discorso si collega a quello iniziale di saluto alla rappresentante di questo istituto nella direzione perché ed è stato già enunciato dall'onorevole Gargani questo concetto le riforme la legislazione ha bisogno di una esecuzione che passa attraverso gli uomini ed intanto questo convegno si è potuto fare
Ed intanto le riforme si possono attuare
In quanto vi sono uomini che recuperano alla fiducia agli altri qui gli agenti di custodia la direzione i funzionari i detenuti di abitudini Bellizzi Irpino e io mi auguro anche altrove tutti gli altri
Terzo rilievo e poi io non posso che fare marmi ripeto per l'impegno e la brevità per il riguardo che devo portare i successivi terzo rilievo riguarda un po'la categoria che io rappresento c'è il sono autorevoli colleghi del foro di Avellino che io vedo qui presenti islamico Pulcinella l'amico D'Anna ai quali io rivolgo un saluto però stamattina c'era Siniscalchi siamo amici e colleghi ancora in pochi
Ed io devo fare a questo punto un po'l'autocritica
Sulla funzione della categoria forense degli avvocati
Quanto all'elemento del recupero del detenuto mi sembra una nota essenziale da porre forse dovrebbe formare oggetto di un convegno giuridico forense forse dovrebbe al di là di un tema che si svolga nell'ambito delle strutture penitenziarie impegnarci siamo ed è un rilievo che io formulo come autocritica
Troppo impegnati nelle battaglie per il processo quindi il processo
Per l'affermazione della verità e della giustizia né le garanzie del cittadino nel processo
Per potenti occupare di quello che è il rapporto tra il detenuto e l'istituto penitenziario per quello che è il rapporto essenziale dell'Istituto penale la pay
E dopo che abbiamo svolto e le nostre battaglie noi spesso avvocati pure impegnati in prima linea nell'affermazione delle garanzie del cittadino ignoriamo o non abbiamo il tempo di fare o non abbiamo la documentazione necessaria tutto quello che vi è al di là del processo nell'appena come pena provvisoria inattesa del giudizio come pena detentiva
E l'uomo che noi vediamo impegnato nella battaglia processuale viene talora è bene fare l'autocritica ignora nella conseguenza della sofferenza inevitabile della pena che diceva
Amato ha bisogno di essere sfondata di tutto il superfluo che diventa sadismo che diventa inutilità che diventa brutti vento del cittadino un impegno allora che al di là della funzione dell'avvocato nel processo per l'affermazione decisionale giusta dei giudici vi siano anche degli impegni maggiore attenzione maggiore appunta comprensione della sofferenza dell'istituto pena del recupero successivo
Questo ha rappresentato come forma di arricchimento per noi gli avvocati questo convegno voluto dai detenuti voluto da voi sicché la gratitudine via ma non solo per questo spettacolo di compostezza gli ho potuto appena salutare qualcuno dei detenuti che io difendo e non mi son potuto trattenere oltre per evitare di trasformare
Per evitare di trasformare il privato ed ho notato con quanta compostezza e con quanto riguardo abbiano compreso che l'avvocato era qui in funzione di partecipi al convegno rivolgeva un saluto
Da un punto di vista generale rimandava ad altre occasioni le situazioni particolari eppure io ho visto qualche detenuto consentite questo moto dell'animo trasformato
Nella compostezza
Nel riguardo nella educazione dell'aspirazione che nasce dall'esterno visto dagli altri come uomo pieno di dignità e proiettato nel futuro sicché egli finisce per credere in sestetto più di quanto non possa avvenire al di fuori di questa struttura
Io mi auguro
Io mi auguro è veramente il tutto
Che questo che questa iniziativa inserita nelle altre rappresenti l'aspirazione verso un mondo più giusto anche nelle carceri
La vita è per noi e poi non dimentichiamo mai di essere soprattutto cristiani proiezione in futuro speranza del futuro
Come avvocati ci arricchiamo di questo insegnamento per una migliore meditazione il problema i detenuti si arricchiscono per questo che è un bene di Dio inalienabile sperare sempre in un domani migliore in un domani più giusto
Ringraziamo
L'avvocato Martucci che mi pare abbia portato un tassello ulteriore a questo mosaico che faticosamente e la fatica comincia a sentire la sento pure io credetti eccetera
Si va costruendo attorno a questa a questa provocazione qui avvenuta sotto questa tenda e e lo ringraziamo chiederei di prendere la parola a monsignor Bruno Frediani sei in sala e se non è in Commissione
Dice direttore della Caritas italiana
Probabilmente in Commissione allora Capurro del Fox si è qui presente
I mondani Guglielmo
Chiedo scusa vado per
Dopo si prepari Morgana Antonella se in sala
Sì del signor Presidente
Mi presento sono
Il responsabile nazionale per le carceri dell'associazione di San Vincenzo
Vi ringrazio di questa accoglienza ringraziando anche la direttrice del carcere di averci invitato a partecipare anche noi a questo bellissimo convegno
Voi sapete che San Vincenzo
Quattrocento anni fa
E beh la sensibilità di pensare ai nostri fratelli che sono ristretti nelle carceri
Sono quattrocento anni
Che la tradizione di San Vincenzo
Viene portata di volta e di generazione in generazione ed è arrivata fino a noi anche se
Questa trasformazione in quattrocento anni è stata sostanziale
Il detenuto era solamente un oggetto di carità
Oggi il detenuto è il soggetto
Della nostra attenzione
Della nostra umanità
Voi sapete che il nostro lavoro
è silenzioso
è tranquillo
Porta una parola d'amore e di fraternità a tutti voi a tutti quelli che sono
In sofferenza
Perché noi vediamo nei vostri volti il volto di Cristo
La nostra associazione
Sul territorio nazionale
Quindi il rapporto che noi possiamo avere con voi
Si estende in tutte le carceri per l'Italia
Noi siamo il filo che vi può congiungere alle volte con le famiglie che non vedete con i vostri figli che ecco allora volte non potete più avere vicino silenzio in sala per favore
Bene chiedo scusa voi siete stanchi meritoria stanco prego prego avanti vada pure e io non sono un oratore
Comunque voglio già concludere questo mio breve intervento per dirvi che sul territorio anche figlia Avellino c'è un gruppo numeroso di mamme di madri di famiglia di sorelle che sono pronte a tenerti vicino a dirvi quella parola di conforto
Di cui avete tanto bisogno alle volte
Voi sapete che noi non siamo gente retribuita noi siamo volontari
E questo volontariato
Anche se qualche volta una sostanziale aiuto per molti però non è
Non è questo che noi cerchiamo le cerchiamo solamente su un altro piano perché non siamo e non facciamo parte del sistema
Quindi noi cerchiamo di avere il contatto con voi il più fraterno più umano
E di questo noi vi ringraziamo perché poi rispondete
A questa nostra sollecitazione
E e siamo veramente e contenti quando voi gli attribuite con noi e cercate per conforto che solamente
Solamente una grande umanità portare grazie
Antonella Morgan sei in sala
Cioè
Monsignor Riboldi
Che era qui prima
Forse se qualcuno lo avvisa
Non pensavo parla devo solo contenta di essere con voi
Mi hanno chiesto di dipanare scusate l'accento francese ma sono un po'italiana di cuore soprattutto sono di casa in carcere
Che come lo diceva
Il padre provinciale domenicano profezie rischia ha parlato prima
Noi siamo nate nel carcere
Siamo siamo veramente sorelle di chi sta dentro
Perché ognuno di noi può venire dal carcere o da altri problemi oppure può venire anche da una vita normale
Ma viviamo insieme senza sapere Chitral noia ha conosciuto il carcere o altre avventure e chi ha avuto
Per caso una vita più faccine
Viviamo insieme siamo nate in un carcere nell'Ottocento
Dalla volontà di di donne detenute che hanno do sentendo la predicazione di un giovanissimo dominicano che hanno pensato che forse alcune tra di loro
Poteva hanno diventare scuola strano ma continua tuttora a questa storia
Tutto ma ci sono delle ragazze che vengono anche dal carcere a farsi scuola con noi
Ma questo non è lo scopo della mia presenza tra voi e lo scopo che appunto nella chiesa come nella società siamo una realtà abbastanza andò male
Nel senso che tuo vestite così
Veniamo dalla marginalità tante tra noi forse io
Perché
Non vogliamo
Parlare del nostro passato perché rifiutiamo assolutamente di giudicare e di essere giudicate
Vogliamo che il rapporto tra le persone sia di dignità di rispetto perciò che siamo ora
Ed è così che mi Tormo cui perché
Dopo una lunga amicizia con il Coppola vede Luigi vi ha parlato all'inizio del pomeriggio
è in atto un libro sulla nostra realtà questo libro è arrivato
Nella Coppotelli ragazzi di
Della cooperativa sociale dei detenuti e mi hanno chiamata così come mi chiamano altre sezioni al solito sono le sezioni femminili vado solo per le donne normalmente
Dove mi chiamano fado ma vado solo per amicizia perché ne voi nella nostra comunità viviamo direi all'unisono con voi
Si piazza
Allacciare dei legami più più stretti di amicizia
Così però ti stimo ignare che dà vita fuochi Balta sicché da ogni male
Normalmente deve venir fuori un bene Maccione
Grazie suore Manuel Angelo Faustini sei Sala
Angelo Faustini che ha chiesto di parlare starà probabilmente in una Commissione
Il signor Giuseppe insana rappresentante della Casa di solidarietà e accoglienza di Barcellona
L'andamento della nostra cosa far sì che stante l'assenza di alcuni che hanno
Perché stanno partecipando i gruppi di studio che quindi interverranno domani mattina se qualcuno vuole iscriversi a parlare per questa sera la cosa via per il momento aperta salvo che si complichi strada facendo
La parola al signor signori insana
Sì
Meno di un mese fa partecipavo ad un convegno penalizzazione servizio sociale
E a Giardini Naxos in Sicilia laddove c'erano professori di università penalisti eccetera è il detenuto era guardato troppo a distanza e Comune oggettino
Ora mi pare che qua stamattina c'è stato un clima diverso
E mi pare che i discorsi siano stati fatti ed applauditi al momento in cui si diceva che il detenuto non è un oggetto maestro oggetto e veniva sottolineato il soggetto che fa storia
Come quelli che ci sono qua ora c'è sempre un rischio in cui anche noi applaudiamo a certe proposte che ci vengono fatte Occhetto facciamo restano pronti proposte e basta
E non solo non hanno l'ambito di ricordarsi le domani ma non ce le ricordiamo in seno allo stesso convegno io penserei dal momento che siamo pochi i cosiddetti liberi gli stili esterni
è invece c'è un'alta fascia di detenuti che sono anche soggetti se a un certo punto il nostro dibattito diventi caloroso con loro intervento con le loro proposte con i loro pensieri che ci manifestano e che noi ascoltiamo
Credo che questo ultimo appello non sia quanto mai giustificato io lo faccio mio quanta quantunque il meccanismo di questa nostro lavoro sia molto ritmato dalla proposta molto articolata che il gruppo la comunità
Di servizio sociale dei detenuti ha fatto stamattina e che quindi si confronta con la parola degli altri comunque la parola qui è aperta a tutti per caso è arrivato monsignor Bureau lo Frediani
Morgan tonnellate
Non c'è
Allora la signora Ambra età Rampelli direttore del centro sociale e adulti di Roma centro sociale dice Centro di servizio sociale adulti di Roma
Poi lei ci spiegherà meglio perché ho letto male prego
Confermo che di qui alle diciannove quando chiuderemo i nostri lavori possibile per qualcuno iscriversi a parlare quindi se qualcuno ha l'intenzione di intervenire pregato di fare arrivare ho qui al tavolo o alla segreteria la propria invito a parlare
Allora volevo dire che forse il suo è un lapsus freudiano
Fin qua
Il suo è un lapsus freudiano
In quanto io oggi adesso volevo proprio parlare dei centri di servizi del servizio sociale no allora io sono direttore di servizio sociale del Ministero di Grazia e Giustizia
Sono molti anni che lavoro ed ho preparato un intervento che è stato concordato da altri colleghi assistenti sociali delle dell'amministrazione penitenziaria
Noi volevamo dire questo che pur essendo da tanti anni che lavorando nel settore solo da pochi anni si parla molto di servizio sociale no però ed è a volte e viene chiamato servizio sociale
Così non c'è chiarezza su che cosa esattamente servizio sociale
Allora esistono dei servizi e mi sembrava opportuno data l'importanza dell'argomento che andiamo qui a trattare fare delle precisazioni proprio perché delle iniziative come questa che sorge qui e che può essere abbastanza interessante solita senza ambiguità di fondo di fondo in quanto le chiarezze sono sempre le cose che possono portare a buon fine i programmi e le progettazioni
Allora esistono i servizi sociali che sono legati ad un discorso di sanità lavoro casa diritto alla salute e assistenza agli handicappati
E al mondo anche volontario e il servizio sociale professionale chi è svolto da assistenti sociali che sono stati formati in scuole di servizio sociale e che attuano interventi di servizio sociale con modalità e e tecniche e con una deontologia professionale la legge trecentocinquantaquattro prevede regolamenta istituzionalizza i centri di servizio sociale per adulti
Ora mi sembrava che parlare di comunità di servizio sociale detenuti può portare delle ambiguità
Come dicevo proprio rispetto ai progetti che qui si viene a discutere
Mi sembra che il clou delle progetti che peraltro appaiono molto interessanti perché riguardano il la e un discorso i libri di bel pacificazione come si diceva questa mattina e che riguardano un discorso di riciclaggio a livello proprio di e de de dell'uomo detenuto no il quale si rende conto che avendo un debito con la società
E cioè il discorso di riscatto sociale nonché è una cosa molto interessante
Il pericolo di questa iniziativa che è già stata anche sottolineata da taluno è che possa rivolgersi solo a al solo ad un tipo parziale della popolazione penitenziaria
Vale a dire che possa essere rivolta a un gruppo limitato che magari culturalmente più ricco e che i e chi ha una potere contrattuale diverso ora noi vorremmo proprio come servizio sociale penitenziario che si occupa di tutta la popolazione penitenziaria
Che questi progetti venissero rivolti a tutta la popolazione comune può tutta la popolazione comune che poi la maggiore per e maggiormente rappresentata nelle nel mondo carcerario
Ho il clou del direi delle relazioni di di oggi era il sole dell'aereo salate d'avorio
La proposta che si leggeva dalla documentazione dal dall'intervento Carbone e che riguarda una in fondo una nuova modalità di esecuzione di pena no e che si QR si rifà ad altre legislazioni straniere cioè la pena
Intesa e non più come pena carceraria eccetera eccetera
Ma come resa risarcimento del danno no e questa è una modalità di di esecuzione che previsti in altre legislazioni
Dalle previsto solo parzialmente con la restituzione di danni economici per la parte lesa ma non in incide sul dorsale o della pena su nel momento nel quale viene e data la pena cioè nel momento del giudizio ma non influisce sull'esecuzione della pena
Ho altro disse questo discorso si ricollega al discorso Pavarini il quale nel parlare di costi di sofferenza umana ritiene che lei se il Progetto della comunità dei detenuti e possa essere un Progetto che ha il meno posto umano no e e quindi o però direi che non si capisce esattamente bene e come si può articolare questo tipo di Progetto in quanto oltretutto e il dal documento esce fuori e dagli interventi che il le le forze privilegiate nell'esecuzione di questi libri di questa progettazione e sono le forze volontarie e fuori le forze volontarie che peraltro era Paolo per favore
Che peraltro occupato degli spazi notevoli nelle in tutti i settori la forse sarebbe anche opportuno e proprio per un discorso di correttezza di lavori e di chiarezza e di concretezza e nelle nelle sedi delle continuare i lavori di progettazione
E sarebbe opportuno fare riferimento alle forze istituzionali che sono previste dalla legge trecentocinquantaquattro le quali oltretutto hanno la possono garantire hanno la responsabilità degli interventi i effettuati
E possono garantire con un'organizzazione amministrativa centrale e una sia pure nel rispetto delle particolarità locali e una unicità è una sistematicità degli interventi che altrimenti questo non è granché possibile perché si darebbe spazio a tutta una serie di iniziative che però non si sa quanto possono essere tra loro coordinate io credo che questi sono spunti di riflessione nel momento nel quale e si vogliono fare dei Progetti si vogliono più stare avanti dei progetti e proprio per poter vedere una metodologia di intervento che in fondo garantisca sulla attuazione degli interventi stessi
Grazie
Ringraziamo io faccio
Faccio un ultimo appello degli interventi che erano previsti stasera e poi vi pregherei ancora cinque minuti d'attenzione per i capi devo dare lettura di una cosa comunque Angelo Faustini c'è
Monsignor Riboldi non è rientrato e ancora la terza commissione Antonella Morgan
Monsignor Bruno Frediani
Ecco mi pare che queste persone avrebbero dovuto prendere la parola questa sera
E lari per la prenderanno domani mattina quando riprendono i lavori o ho qui una cosa da leggere che mi è stata consegnata e che leggo molto volentieri perché deve essere conosciuta da voi emersa agli atti del congresso e dopo vi dirò come va a finire
Il dopo
Gli operatori del centro di formazione professionale per detenuti di questo complete Complesso rappresentate in che la spero tuttora rappresentati in sala dal direttore dal coordinatore in ordine ai primi contenuti emersi dai lavori di questo convegno esprimono la loro piena e consapevole disponibilità per costruire concretamente attraverso l'intervento di formazione professionale le prospettive dell'inserimento sociale dei detenuti
Gli operatori del centro nell'esprimere il loro apprezzamento alla dottoressa Bevilacqua per gli sport significativi permanentemente condotti alla direzione di questo complesso ribadiscono l'esigenza di una maggiore e più puntuale attenzione istituzionale a livello regionale
Per adeguare programmi e strutture tecnico didattiche a sostegno della domanda
Della nuova di Mani dinamica rieducativa collegata alla formazione professionale per detenuti nel quadro delle finalità complessive di questo convegno tanto era il comunicato che è ovvio
A questo punto mi tocca prendere una decisione
Dato coordinatore
Poiché questa diaspora determinata dai gruppi ci fa mancare la materia prima del nostro dibattito io proporrei di chiudere qui questa nostra già lunga giornata bei chiuderla
Mi concedete solo un minuto perché io vi dica dica a tutti quelli che sono in sala e in particolare a quelli che si sono stati con una permanenza totale
Che questa giornata benché in alcuni momenti abbia richiesto fatica e qualche volta noia è certamente un mattone costruito sulla strada di una costruzione culturale che ci Concia per me tutti io esco da questa giornata molto arricchito e vi ringrazio sia della vostra pazienza sia tutto quello sia di tutto quello che avete dato a me e spero vi siete dati reciprocamente
Il convegno riprende domani mattina alle nove in questa sala si raccomanda di essere di calcolare i tempi per l'accesso in quanto avete visto per quelli che sono e stelle che ci sono oggetto numero di controlli quindi cominciare alle nove vuol dire che la parte o tutti tra le otto e un quarto alle otto e mezza devono accedere ai cancelli vi auguro una buona serata e arrivederci a domani