"Controluce" rubrica di Luigi De Marchi

Per tenta di polemica esplosa intorno all'ennesimo attacco a Berlusconi catenaccio da Celentano ha mescolato due problemi ben diverso perché se in parte collegati secondo me
Da una parte il degrado commerciale della programmazione RAI e dall'altro il tragicomico fallimento dei tentativi del centro destra
Di produrre una dirigente una cultura televisiva al termine attive o comunque innovative
Rispetto a quelle cattocomunisti del passato per quanto riguarda quest'ultimo problema sono pienamente d'accordo con l'analisi che mi ha dato Giordano Bruno Guerri in un editoriale nel giornale quando ha scritto
Per colpa della maggioranza in questo quinquennio quinquennio è stata l'aver saputo tirar fuori le palle mettendo in campo le capacità che pure c'erano
Sono preferiti gli amici mediocri ma sicuri piuttosto che affidarsi al protagonisti validi
Anche se meno controllabili di questa miope politica culturalmente dialettica
Credo d'essere rimasto vittima io stesso quando nel novantaquattro i vertici del Polo mi offrirono la direzione di RAI tre e non certo perché potesse essere considerato un fedelissimo dei rispettivi partiti
Ma credo perché qui tutta la mia vita testimoniava una ricerca culturale innovative è una chiara indipendente ai dogmatismi comunisti e clericali e forse perché Federico Fellini nel novantadue aveva scritto
Dei miei lavori televisivi ecco una televisione culturale di cui c'è oggi in Italia estremo bisogno
Poi si preferì affidare quella reca un grigio funzionario RAI che aveva improvvisamente proclamato la sua incondizionata devozione alla nuova maggioranza insomma il centro destra non ha saputo e tuttora non sa capire a quanto pare la vera ragione del fenomeno che oggi talmente appunto l'egemonia
Che la sinistra esercita da mezzo secolo almeno sulla cultura italiana queste egemonie dovuta al fatto che comunisti pur conservando sempre saldamente nelle proprie mani credeva e del potere
Hanno saputo non solo corteggiare valorizzare egregiamente l'intellettuale
Ma anche affidati gli incarichi di grande prestigio in campo accademico culturale o appunto mediatico confidando nella mani dell'imperfezione che questa politica avrebbe prodotto
Nel centrodestra invece si è preferito il fedelissimo Precotto
Senta è capire il quel tipo antropologico e per sua stessa natura e struttura caratteriale incapace di creatività e originalità
E pur essendo un ottimo cameriere di Palazzo rende ai suoi padrini e padroni politici un pessimo servizio
Perché intriso di adulazione mediocrità proprio laddove essenziale dimostrare anche in termini di immagine spontaneità la propria capacità decisionale innovativa e creativa
L'altro problema cruciale quello del degrado commerciale di cui si è ridotta la programmazione RAI troppo spesso imperniata sulla formulazione di CL e cioè dette proprie lustrini che caratterizza la tv commerciale
Stato gabbato dalla sinistra come l'ennesimo misfatto di Berlusconi che avrebbe usato il suo potere per svuotare la RAI dei suoi nobili contenuti culturali e spingerla scimmiottare quelli delle sue televisioni commerciali
Peccato e questa sia stata solo un'altra delle tante favorite sinistri su il degrado commerciale della RAI che è sempre esistito nulla a che fare con Silvio Berlusconi ed è solo un risultato inevitabile del degrado burocratico dell'azienda a sua volta prodotto dal clientelismo politico
Molti di voi diranno che ho il pallino della burocrazia ma se esaminiamo il problema forse l'analisi risulterà molto fondato
Come è noto compito istituzionale statutaria della RAI è quello di assicurare al popolo italiano un'informazione imparziale completa
Nonché programmi capaci di promuoverne crescita culturale e civile e poiché anche in base all'esperienza straniera si sapeva che i programmi culturali almeno quelli finora prodotti
Ben di rado riescono ad ottenere varchi ascolti tra le masse
Il legislatore volle assicurare alla RAI imponendo un canone obbligatorio ai proprietari d'ogni televisore un introito così piccoli sicuro occorre consentisse di fare cultura senza dover inseguire ascolti strepitosi
Perché dunque la RAI
Considera suo in creativo
Primario quello di battere la concorrenza di media di miti affetta cioè di tre reti commerciali che non ricevono nessun canone nessun finanziamento pubblico e che non hanno alcun dovere educativo e informativo statutario
Oggi la solita favoletta sinistre ci racconta che questa concorrenza si è resa necessaria per controbilanciare con un politiche informative culturale
Democratica il peso delle reti berlusconiane di era un frammento conservatore reazionario
Ma la riga all'età che viene nascosta dietro queste cortine fumogene e tutt'altro sia perché le reti Mediaset sono gestite da esponenti della parrocchia cosiddetta progressista
Sia soprattutto perché la RAI non può neanche se lo volesse fare la televisione ad alto contenuto culturale prescritta dei dalla sua legge istitutiva
E dal suo statuto e non può farla perché essendo un ente pubblico voluto è controllato dalle forze politiche dominanti
è stata condannata da sempre ad assumere le sterminate falangi dei mediocri raccomandati di partito ed è oggi è arrivata da vere pur gestendo numero di reti identico a quello di Mediaset numero triplo i dipendenti
è questa cioè delle pendici agli burocratica in ogni struttura statale o parastatale
La pietra al collo che ha portato la Rai da un lato a sperperare in retribuzioni inutili di burocrati inutili il canone che chi ruba per una televisione culturale ed educativa che non sa e non vuole fare o de e dall'altro a produrre programmi che CL indistinguibili da quelle commerciali così da imbarcare l'ultimo cretino gonfiare al massimo gli ascolti
E assicurarsi quindi giganteschi introiti pubblicitari con cui tenta inutilmente di ripianare il suo disavanzo cronico che anche quest'anno come ha dichiarato ieri l'altro il nuovo direttore generale supererà di ottanta milioni degli eurosocialisti centosettanta miliardi di vecchie lire insomma
Anche la RAI mi sembra un'ennesima conferma della mia teoria dico in più liberale della lotta di classe
Che indica nella burocrazia parassitaria la vera classe sfruttatrice del nostro tempo perché pretende di vivere nel privilegio è nell'occhio alle spalle di un'autentica
Qui non presta quasi mai i servizi che dovrebbe assicurare granché cari amici civili sentiamo lunedì alle otto e cinquantacinque