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Roma, 19 giugno 2004 - "Leggere Lolita a Teheran", dopo un successo inaspettato negli Stati Uniti, arriva in Italia.
Radio Radicale, nel giorno della presentazione del libro in Italia, ha intervistato l'autrice: Azar Nafisi.
Iraniana, dopo aver insegnato in diversi atenei della capitale, Teheran, ha scelto nel 1997 di emigrare negli Stati Uniti.
Oggi insegna Letteratura inglese alla Johns Hopkins University ed è direttrice di The Dialogue Project, per il Foreign Policy Institute.
«Un racconto non deve essere esplicitamente politico, o contenere un messaggio politico, per essere … sovversivo».
«Non credo che la battaglia contro la tirannia ed ogni imposizione avrà mai fine.
E' una battaglia a tutto campo e senza limiti geografici.
(...) «una battaglia anche contro noi stessi, una battaglia da dentro noi stessi.
Sicuramente.
Dove è la fine? Non c'è mai una fine».
«Oggi, nel nostro mondo, visto che ne abbiamo i mezzi, la nonviolenza è l'unico modo per la promozione della democrazia».
La trascrizione.
Radio Radicale, nel giorno della presentazione del libro in Italia, ha intervistato l'autrice: Azar Nafisi.
Iraniana, dopo aver insegnato in diversi atenei della capitale, Teheran, ha scelto nel 1997 di emigrare negli Stati Uniti.
Oggi insegna Letteratura inglese alla Johns Hopkins University ed è direttrice di The Dialogue Project, per il Foreign Policy Institute.
«Un racconto non deve essere esplicitamente politico, o contenere un messaggio politico, per essere … sovversivo».
«Non credo che la battaglia contro la tirannia ed ogni imposizione avrà mai fine.
E' una battaglia a tutto campo e senza limiti geografici.
(...) «una battaglia anche contro noi stessi, una battaglia da dentro noi stessi.
Sicuramente.
Dove è la fine? Non c'è mai una fine».
«Oggi, nel nostro mondo, visto che ne abbiamo i mezzi, la nonviolenza è l'unico modo per la promozione della democrazia».
La trascrizione.
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