20 NOV 2005

Conversazione settimanale con Marco Pannella

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 4 ore 21 min
Organizzatori: 

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Registrazione di "Conversazione settimanale con Marco Pannella", registrato domenica 20 novembre 2005 alle 00:00.

L'evento è stato organizzato da Area radicale.

La registrazione ha una durata di 4 ore e 21 minuti.
  • «Abbiamo grande bisogno di te, Umberto»

    Il possibile slogan per il Congresso dell'Associazione Luca Coscioni. «Dai malati, nel cuore della politica». Il caso Umberto Veronesi nei suoi ultimi sviluppi. L'intervento di Emanuele Severino. L'eutanasia e la libertà di ricerca scientifica. «Parlare della vita spesso è un modo per toglierla», osserva Pannella. Ancora sull'intervista di Veronesi. La sua possibile candidatura. Pannella a Veronesi: «Abbiamo grande bisogno di te, Umberto». E, sulle elezioni politiche: «Quelli che credono che la partita sia vinta si sbagliano». Le dichiarazioni di Clemente Mastella sull'Unione che «non c'è più». «Rischiamo di apparire di fronte a un uomo che è capace davvero di tutto, come un'ammucchiata di buoni a niente». Ed è per questo che Pannella dice a Umberto Veronesi, ma anche a Vasco Rossi, di stare attenti. «Si gioca una carta molto grande, spero che grazie a noi si riempia anche di precisi impegni di governo ma, anche se così non fosse, come nel '94 per la <em>gioiosa macchina da guerra</em>, oggi sarebbe di una pericolosità enorme che si confermasse il potere uscente». <strong>Indice</strong><br>
    0:00 Durata: 17 min 46 sec
  • L'intervista a Marco Pannella

    Roma, 20 novembre 2005 - Conversazione settimanale con Marco Pannella. In studio il direttore di Radio Radicale Massimo Bordin.
    0:07 Durata: 2 ore 6 min
  • La fiction su Giovanni Paolo II

    Le dichiarazioni di Fausto Bertinotti sul concordato e sull'otto per mille, definiti problemi <em>non politici</em>, che hanno offerto la testa di Veronesi alla destra. La pericolosità della posizione del leader di Rifondazione comunista: «Vorrei invitare anche Fausto ad essere molto attento». L'anteprima della fiction su Giovanni Paolo II, uomo che Pannella ha sempre ritenuto davvero straordinario, almeno quanto aborriva le idee portate avanti soprattutto negli ultimi anni. Pannella, comunque, non l'ha vista. E tuttavia commenta le folte presenze nel foyer, dove si sarà parlato di politica. A poche settimane dalla presentazione delle liste elettorali, questo gli sembra incredibile.
    0:17 Durata: 3 min 36 sec
  • La critica alla componente di Massimo D'Alema

    La critica alla componente di Massimo D'Alema, la più ostile alle posizioni più laiche, «meno chiaramente e più pericolosamente ostile per i Ds». Pannella si chiede «quando finirà quel tempo in cui la famiglia comunista, oggi diessina, doveva leggere sul suo settimanale ufficiale, Rinascita, il <em>nom de plum</em> di Palmiro Togliatti, Roderico di Castiglia, fare delle citazioni e scrivere: Chi ha detto questo? Goebbels? No, Pannunzio». Pannella chiede di ripescare la lettera in cui Togliatti rispose quasi anni dopo all'articolo di Pannella su <em>Paese sera</em>. Le battaglie rivendicate come comuni, cosa vera se si considera la base, ma è anche vero che ci sono state perché i radicali hanno dovuto battere la ritrosia e la contrarietà dei vertici comunisti, come nel caso della Legge Fortuna. L'atteggiamento di Enrico Berlinguer. La conventio ad excludendum nel subconscio di troppi e in primo luogo in quello di Massimo D'Alema. L'intervento di Pietro Scoppola, ritenuto da Pannella «molto bello». L'attribuzione della qualità di credenti alle gerarchie vaticane, vizietto della scuola della Terza internazionale. La linea di Togliatti, che continua ad esserci. Fassino, invece, comprende le cose, ma ha timore e a volte rischia di fare arrivare in ritardo. Lo slancio con cui i radicali potevano, qualche mese dopo l'approvazione della Legge 40, quattro o cinque milioni di firme. E il rischio, invece, di non raccoglierle. Pannella si rivolge a Massimo D'Alema. La scelta del direttore dell'Unità, Furio Colombo, allora, forse fatto fuori per questo. Tra parentesi. La presentazione dell'ultima intervista a Pier Paolo Pasolini, martedì prossimo a Roma, nell'ultimo libro di Furio Colombo. L'impegno di Barbara Pollastrini e Lanfranco Turci. Il recente intervento di Fassino (il 15), che si è sentito in dovere di dire che non c'era da pentirsi di avere fatto la battaglia referendaria, perché da parte di D'Alema, evidentemente, questa accusa c'è stata. «Nelle altezze di Massimo le nuvole non consentono di vedere cosa c'è sopra». «Non vorrei che si parlasse ancora di Bicamerale», eccetera. Anche sulle cose del Vaticano. Il rischio di fare soltanto le battaglie sociali.
    0:21 Durata: 12 min 38 sec
  • La concorrenza a Francesco Rutelli

    La concorrenza a Francesco Rutelli da parte di Massimo D'Alema. Le dichiarazioni di Giuliano Amato, che dice di essere <em>credente, col tono di chi non è credente</em>. La conversione di Gianfranco Fini, che si evolve con coraggio e determinazione verso una destra occidentale, democratica e abbastanza laica. Il richiamo della <em>Foresta</em> sulla restante parte del partito, che se la batte con la Lega. <em>Il nazionalismo (quello per la Padania o per l'Italia, è uguale) è sempre nazionalpopolare</em>, come direbbe Marcello Veneziani, adorato da Sandro Curzi anche quando c'era l'antifascismo. La permalosità di Massimo D'Alema. Prodi lo è (permaloso) sul piano istintivo, D'Alema lo è dentro, alla Magna Grecia, all'abbruzzese. Prodi lo è all'emiliana. Il dna Terza internazionale e togliattiano nella oligarchia comunista e diessina. La gavetta di Massimo D'Alema, aiutato dallo straordinario e incazzoso papà.
    0:34 Durata: 11 min
  • www.larosanelpugno.it

    La segnalazione a Clemente Mimun e agli altri. Una piccola cosa semiologicamente interessante. Gli avari servizi sulla presentazione della <em>Rosa nel pugno</em> hanno avuto una caratteristica. Tranne che la notte e la mattina del giorno dopo su Canale 5, non si è mai vista la Rosa nel pugno nemmeno per tre secondi tutta intera. Si comincia così. Anche i giornali, con l'eccezione del <em>Corriere della sera</em> e del <em>Foglio</em>. C'è anche il sito: www.larosanelpugno.it (duecento interventi nelle prime ore).
    0:45 Durata: 2 min 10 sec
  • La trinità socialista

    Le dichiarazioni di Bobo Craxi che ha detto che gli interessa l'unità dei socialisti e che, invece, Pannella non interessa all'unità dei socialisti. Il <em>liberalsocialismo</em> di Saverio Zavettieri. Il ringranziamento a Giacomo Mancini junior. Il problema del Garofano, grande simbolo della storia operaia, prima ancora che socialista. L'illusione di Bettino Craxi di potere rafforzarsi togliendo voti ad Almirante e a Carlo Casini, il tradimento della grande vittoria del <em>Referendum Tortora</em>, e la nemesi storica. La trinità socialista. La volontà da parte di Pannella di un'alleanza politica con Bobo, un'alleanza tra soggetti diversi. La conclusione di Eugenio Scalfari di questa mattina, sulla mano che potrebbe dare a socialisti e radicali. E Pannella ne sarebbe molto felice.
    0:47 Durata: 11 min 46 sec
  • Fare crescere e organizzare il fatto sociale

    Le obiezioni di una autorevole ascoltatore. I radicali dovrebbero migliorare il centrosinistra anche sotto il profilo delle libertà ed evitare che, tornati al governo, questi tornino a fare quello che fa Berlusconi (mettere la loro gente nei vari posti, eccetera). La lettera che Pannella vorrebbe fare pubblicare sul <em>Corriere della sera</em>. Gli applausi a Enrico Boselli al Congresso di Radicali Italiani, il passaggio sulle corporazioni, il più applaudito. Il corrispondente nella relazione di Daniele Capezzone. Le posizioni di Francesco Giavazzi. La posizione di Mario Monti. Il costo della Fiat in cassa integrazione. Gli ammortizzatori sociali e la piccola e media impresa italiana. Gli eredi non di sangue di queste grandi famiglie industriali italiane. La Confindustria. I trentuno punti di Fiuggi stilati da Daniele Capezzone e da Roberto Villetti. «Sapremo fare crescere e organizzare il fatto sociale in modo tale che i nostri obiettivi non deperiranno come hanno finito per deperire sempre tutti gli obiettivi del centrosinistra nel centrosinistra e tutti gli obiettivi del centrodestra e nel centrodestra», dice Pannella. La legge Biagi. La riforma della scuola. «Sappiamo di sapere governare bene le istituzioni. Quando ne avremo l'occasione, lo dimostreremo».
    0:58 Durata: 9 min 30 sec
  • Un'ora di piacere intellettuale

    La tradizione cominternista, da Terza internazionale e il problema delle libertà. «Si va al paese e dal paese si va verso l'istituzione», dice Pannella. Le «straordinarie» interviste di Massimo Bordin. Il palinsesto su www.radioradicale.it. L'intervista ad Alessandro Di Tizio. L'intervista fatta da Lucia Annunziata a Paolo Mieli. La più bella intervista che Pannella ha sentito. «Un'ora di piacere intellettuale».
    1:08 Durata: 4 min 52 sec
  • Una battaglia comune e una divergenza grave

    La posizione del presidente della Regione Sicilia. La gestione di Michele Santoro. La manifestazione dei Riformatori liberali il 30 novembre. Le scelte di Peppino Calderisi. La lotta dei radicali all'interno stesso dell'alternanza e dell'alternativa che vogliono. «Noi entriamo <em>malgrado</em>, loro entrano <em>grazie</em>», dice Pannella con riferimento all'entrata nel centrodestra di Benedetto Della Vedova, Carmelo Palma, eccetera. Le battute di Alfredo Biondi. L'agosto del 1994, quando berlusconi gli fece mollare un suo intervento serio ma costoso. L'articolo di Sandro Bondi di questa mattina. <em>Perché non possiamo dirci cattolici</em>, dice Biondi. <em>Perché possiamo non dirci clericali</em>, dice Pannella. L'editoriale di Vittorio Feltri, scrittore giornalista, il più montanelliano di tutti. Lo schema di Indro Montanelli. Le cose che dice Feltri su Berlusconi non riesce a dirlo nessuno dei Riformatori liberali. La copertura alle iniziative di Della Vedova da parte di Radio Radicale. Berlusconi, dice Pannella, questa volta non strafarà. Si comporterà diversamente da come si è comportato nella prima conferenza stampa di presentazione della lista del salmone. Una battaglia comune e la divergenza grave si tollera. «Guai, però, Benedetto se non ce l'hai fai a dire anche un decimo di quello che dice Feltri», ammonisce Pannella.
    1:13 Durata: 11 min 52 sec
  • Il congresso dell'Associazione Luca Coscioni

    Il Congresso dell'Associazione Luca Coscioni. Un soggetto autonomo di area radicale, così come Radicali Italiani. L'Associazione Coscioni con Non c'è pace senza giustizia rappresenta il cuore di una lotta urgente non solo in Italia. Sono la quintessenza dell'apporto radicale nel mondo. Nell'Associazione Coscioni, dice Pannella, non vi sono <em>radicali col timbro</em>. Ci sono uomini di scienza che includono nelle ore di laboratorio, le ore di laboratorio politico. L'obiettivo del 15 dicembre sul fronte del Partito radicale transnazionale. I nomi preannunciati per questo congresso. Tra parentesi. Il Papa che ha <em>rimesso le mani</em> sui conventi umbri che <em>invitano troppa gente</em>. La necessità di un permesso. L'augurio che i giornalisti vengano anche se i direttori non ce li mandano. Appuntamento ad Orvieto nel finesettimana.
    1:25 Durata: 7 min 38 sec
  • Lo scempio della religiosità che si compie costantemente in Italia

    Berlusconi che regala un crocifisso al Papa. Il processo al giudice Luigi Tosti a L'Aquila. La presenza di Marco Pannella ed Enrico Buemi. L'assenza del crocifisso nelle scuole pubbliche e nei tribunali prima del Fascismo. La giustizia umana che può fallire, secondo Bordin, potrebbe essere l'unico motivo valido per appendere il crocifisso nelle aule di giustizia. La questione, secondo Pannella, è seria. Erano estinti, in Italia, i cristiani riformati, ora Pannella sente di nuovo qualche suono. Lo scempio della religiosità che si compie costantemente in Italia. Con la televisione che sequestra il massimo di vescovi e cardinali per dire come la pensano su tutto. Spiega Pannella: «La Riforma di noi riformatori è anche una riforma di stampo religioso». L'unificazione di stampo religioso di coloro che difendono la libertà di ricerca scientifica. Le pubblicazioni dei Valdesi. <em>La Luce</em> che, invece, non esce più. I rischi per il 9 aprile. L'intervento del presidente del Senato, anticoncordatario anche lui, ma nelle pieghe. Il suo sodalizio con Lucio Colletti. La questione del Centro di Ascolto. Il controllo da parte di Rai, Mediaset e La 7. La questione della pubblicità. La grande prova per abolire la Radio Radicale da parte di Enrico Manca. La candidatura del cardinale Camillo Ruini. La suor Marisa Galli dei radicali. Il don Gianni Baget Bozzo. Il fronte avverso alle posizioni radicali di Marcello Pera e Gaetano Quagliariello. La noia di Giuliano Ferrara. I temi della sessualità spiegati da Don Milani. Il Concordato che serve contro la libertà dei sacerdoti. L'amore per l'embrione, l'ovocita, che non vota.
    1:32 Durata: 22 min 8 sec
  • I radicali che adesso dicono persino di essere stati contro l'intervento

    Le storie che leggiamo sui giornali a proposito degli Stati Uniti. Gli scritti di Gore Vidal, lo scandalo nell'Ohio. L'articolo oggi sul Manifesto su <em>i radicali che adesso dicono persino di essere stati contro l'intervento</em>. «E' vero - dice Pannella - che io non ho trovato a nessun livello del Partito radicale lo slancio nel dire che l'unica alternativa alla guerra era questa possibile (la proposta <em>Iraq libero</em>, ndr)». Eppure questa proposta è stata costruita ed oggi vengono fuori le prove che c'erano le basi. «Chiedevamo quindici giorni di ritardo perché eravamo certi». Forse lo sapeva anche Tony Blair. Parentesi. Il rapporto di Nessuno tocchi Caino dedicato al Presidente del Messico. Ancora su Iraq libero. Pannella forse più eccessivo di Capezzone, ma che non può non mettere a punto iniziative più concrete per rianimare la speranza americana. L'antimilitarismo come l'anticlericalismo. La notizia sulle agenzie della manifestazione organizzata contro Vincente Fox a Caracas da Hugo Chavez (adorato da Diliberto, eccetera). Il dibattito con Bertinotti da Moncalvo, venerdì sera, dove l'esponente del Prc non ha mai pronunciato la parola <em>libertà</em>. La necessità di un'inchiesta conoscitiva sui poteri della Chiesa nel nostro paese. La commissione di applicazione della Legge 194 richiesta da Cesa. La giusta replica di Capezzone. L'opposizione storica di Pannella alla 194. Le differenze tra Cesa e Volonté.
    1:54 Durata: 19 min 43 sec