L'intervista è stata registrata giovedì 19 marzo 1987 alle ore 00:00.
Nel corso dell'intervista sono stati trattati i seguenti temi: Editoria, Psi.
La registrazione audio ha una durata di 15 minuti.
Rubrica
Dibattito
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12:42 - CAMERA
13:30 - SENATO
9:30 - Senato della Repubblica
10:30 - Camera dei Deputati
10:45 - Camera dei Deputati
11:30 - Parlamento
11:45 - Camera dei Deputati
11:45 - Camera dei Deputati
PSI
Ne abbiamo qui con
Poi anche ai microfoni di Radio radicale Bruno Pellegrino responsabile informazione per il Partito Socialista l'altro giorno l'onorevole Franco Bassanini della Sinistra indipendente ha presentato una interrogazione al Governo relative relativa al all'anno designazione recentissima di Ugo Steve le alla direzione del Corriere della Sera Franco Bassanini nell'interrogazione si domandava se questa designazione non comprovava per l'ennesima volta l'esistenza di una forte concentrazione editoriale dei due Maldini due in tra i più diffusi quotidianità di anni la stampa il Corriere della Sera e anche la Gazzetta dello Sport nelle mani di fatto della stessa proprietà già e su proprio relativamente alla questione delle concentrazioni editoriali il Sottosegretario Amato sottosegretario la Presidenza del Consiglio aveva presentata alcuni proposto e di emendamento alla recentissima legge di modifica delle norme sull'editoria allora innanzitutto Bruno secondo te qual è la situazione attualmente del pluralismo nel nostro paese nel sistema dell'informazione comparti devo ancora e riguardo al sistema editoriali queste concentrazioni che sono in atto sono effettivamente esistono al di là del fatto giuridico e quale influenzano sul sistema politico
Ma io penso che il giudizio com'
Arrivo sul pluralismo tempera
Dato in termini positivi perché
La legge sull'editoria che è scaduta acconsentito a molte aziende editoriali di ripianare i propri bilanci propri conti e quindi più facili dal condizione di come dire ti ha
Subalternità perno politico parlamentare perché era lì poiché loro cercano di recuperare risorse per penso e garantire eccetera adesso invece grazie a anche i denari pubblici insomma quella legge son molte piante ci sono risanate sono sul mercato lirica privi diciamo di concentrazione sono Roma a mio modo di vedere ancora due dice possono essere facilmente risolti costato accettata dall'emendamento Amato io credo che avremmo già riparo somma da questa situazione di anormalità per me sono due in questo senso che c'è
Il il noto Corriere
Della della stampa che
E quello più noto su cui dentro scritto molto anche per l'importanza che nel panorama editoriale italiano hanno sia il Corriere che la sostanza che sono
Schema repubbliche tra i maggiori giornali italiani e dall'altra parte meno noti
Quindi sono anche a reclamare diciamo una relativa solitudine politica
Anche di attenzione dei media sulla mia battaglia intendo riferirmi diciamo ai giornali
Il Mattino di Napoli e la Gazzetta del Mezzogiorno di Bari come sapete questi due giornali solo di proprietà del Banco di Napoli e sono stati dati in gestione uomo a a direttamente alla democrazia cristiana filmati mi riferisco al Mattino di Napoli che la democrazia cristiana controlla attraverso la società affidavit che ha il quarantanove per cento però con un patto scellerato primo con la Rizzoli e adesso con il gruppo editoriale che controlla anche la Gazzetta del Mezzogiorno il gruppo riceve il patto scellerato consiste nel fatto che chi ha il quarantanove per cento Tom una il cinquantuno e cioè che ha il quarantanove per cento è in condizione il PPE terminare il nome del direttore almeno sembrano un fatto abnorme Kepi mostra come diciamo cinofili e annotato in passato un collegamento diciamo Pallavicini che il gruppo Rizzoli Benedetto dal dal Banco di Napoli un patto scellerato che permane naturalmente
Nel momento in cui la Rizzoli anche per motivi di concentrazione ha deciso di uscire diretta questo giornale la Democrazia Cristiana che già aveva una fortissima influenza sulla Gazzetta del Mezzogiorno ha chiesto proprio ai proprietari da che per tenersi aggiornati entrare a prendersi il cinquantuno per cento telegiornale di Napoli quindi diciamo il fatto se svolto tutto in famiglia insomma questo patto questa alleanza che la democrazia cristiana la direzione generale del Banco di Napoli e il gruppo che controlla la Gazzetta del Mezzogiorno questi due giornali come è noto operano in condizioni di quasi monopolio editoriale e in condizione quindi di assoluto monopolio politico del Mezzogiorno è un fatto estremamente scandaloso che io ho provato far denuncia are ripetutamente credo su questo punto che noi ritorneremo a dar battaglia nel in Parlamento
Possibilmente ciniche che peraltro operano una censura in questo senso assolutamente incredibile probabilmente cane non mangia carne ma sta di fatto che ogni volta che io sollevo questo problema cioè
Subito un specie vivente attore che viene viene messo alla ai microfoni o alle penne il consigliere può aprire
Quindi lascia non non non s'innesca una discussione pubblica adeguata diciamo alla gravità dei temi di questo fenomeno pensate che tutto il Mezzogiorno d'Italia è dominata da due giornale questo del più giornali che sono di proprietà pubblica il suo incontrate da un partito politico poi a perché vuole andare avanti così può anche andare avanti così però almeno a vocazione cristiana annunci ammannite continuamente dei sermoni sulla al fatto che i partiti devono mettere giù le mani ritorna
è lì che i giornali son tutti indipendenti i soliti giornali sono pressoché tutti indipendenti almeno dal potere politica tranne alcuni e quindi alcune sono proprio nel conclave avevo capito
Senti e Barelli precedentemente accennare al
Fatto che appunto grazie alle sovvenzioni all'aiuto del denaro pubblico i giornali sono ormai diventate delle aziende editoriali in attivo delle aziende quello che io penso che le aziende produttive ora ritieni che questo abbia comportato di fatto prove Jean mento del rapporto tra potere economico e potere politico per cui se precedentemente del potere economica dipendere fortemente dal potere politico ora ci si trova in una situazione per cui
Grandi gruppi economici possono pesantemente determinare le scelte politiche no io no questo questo questo sinceramente non lo penso io penso un'altra cosa che
Diciamo model modificato l'atteggiamento dell'editore rispetto al giornale nel senso che prima il giornale poteva essere dice a mo'uno strumento no di pressione politica adesso è anche un'azienda che fa profitto e quindi diciamo cambi protestare sì avvengono con una logica non solo accortamente politica avvengono anche in tarda valutazioni di natura economica un giornale che fa profitto che guadagna quattro cinque sei dieci miglia i è comunque una per l'azienda ecco quindi da questo punto di diciamo l'ottica del ragionamento cambia profondamente e comunque diciamo le possibilità dell'autonomia e dell'indipendenza padano dalla capacità di manovra del partito o dei partiti o del Parlamento al ai creditori ai direttori dei giornali ai corpi redazionale quindi la risposta totalmente l'arte del ragionamento io sono per incoraggiare questa tendenza per renderla diciamo uniforme su tutto il territorio nazionale quindi leggi rigoroso sulla trasparenza delle proprietarie sulle concentrazioni e il massimo possibile di mercato i giornali che riusciranno a stare sul mercato sopravviveranno gli altri impediranno
Naturalmente dico questo lasciando fuori diciamo quegli organi di una stampa che sono i giornali cooperative giornale di partito perché penso che obiettivamente che tutti possono assolvere una funzione democratica che altrimenti diciamo verrebbe a cadere perché Turandot giornali che per definizione non possono stare sul mercato hanno bisogno per poter svolgere una funzione che io reputo utile e necessaria alla vita democratica di un sostegno pubblico quando le cose vengono fatte alla luce del sole con delle ragioni contento incipit con dei
Dei valori anche etici e io penso che i cittadini se non disposta anche a pagare raffiche
Diciamo restare risolti a giornali pornografici che già guadagnano racconto loro a o aggiornare il più grande successo per esempio quelli collegati al Monte lo spettacolo
Che non hanno assolutamente bisogno sarebbero un utile in più concreto un regalo che che che che il Parlamento Governo fare insomma giusto meglio che questi queste risorse pubbliche venga indirizzata verso strumenti
Che aiutano diciamo a migliorare la qualità della Pro dei processi democratici alla conoscenza dei cittadini quello che succede nei parchi senti ma la caparra la carta stampata rappresenta uno dei grandi settori
Del sistema informativo l'altro grande settore appunto e il sistema televisivo quando ritieni che sarà finalmente possibile avere una regolamentazione efficace di tutto il sistema radiotelevisivo anche qui con le relative norme anti concentrazione ma io penso che
Se ne è cominciato a parlare quindi dovrebbe arrivare e in tempi relativamente rapidi
Una descrizione di tipi di un sistema di regole che anche lì risulta il più trasparente più chiaro possibile partendo dalla constatazione però che diciamo mentre meritoria
Piano ha una storia lunghetta volta lunghi diciamo il il tema misto radiotelevisiva una storia relativamente Brad beh entra che noi nel mille novecento e settantotto quando aveva fatto per la prima volta come socialisti il convegno su informazione poté e abbiamo cominciato a ragionare in termini tema tema misto pubblico e privato abbiamo cominciato a a ragionare in termini di teme integrato interno internazionale venivamo visti come detta che si ragionava a quanti chilometri diritti di Raggio era possibile collocare le televisioni locali quindici chilometri o venti chilometri adesso siamo in una condizione assolutamente diverso e ne facemmo paradossalmente allora a non accettare quel terreno di confronto e
Di definizione anche di regole perché il tema è in forte evoluzione io credo che anche filmati possono determinare condizione di effettivo pluralismo purché si abbia lungimiranza e non
Taccolini bottega senti tu accennavi precedentemente alla situazione appunto praticamente chiamiamola così di affitto che alcuni giornali che formalmente sono di proprietà pubblica nel Mezzogiorno sono dati appunto in affitto a un partito politico cioè la democrazia cristiana
Però anche la maggiore rete televisiva rinuncia risulta sempre di più in queste condizioni di affitto che recentemente la scorsa settimana c'è stata la intervista a Tribuna politica del segretario della fonte non della democrazia cristiana
De Mita il su quindi per favorire lo udienze a questa tribuna politica ne sono successe di cotte e di crude come valuti la situazione alla RAI uno io valuto la situazione da della RAI nel suo complesso
Diciamo in una
In evoluzione nel senso che nella storia della RAI Radiotelevisione italiana è una storia monopolistica apporta il governo democristiano dove diciamo il problema non diciamo non implica solamente un giudizio una votazione Fusco il gruppo dirigenti medi o medio-alti implicato un giudizio anche sulle stratificazioni di poter
E che sono state diciamo accumulate che ci sono sovrapposte e dall'altra l'origine dalle origini ai giorni nostri Kiron coinvolgendo anche i tecnici coinvolgendo il cameraman che nell'agenda tutto il corpo giornalisti c'è un'azienda culto che produce informazione cultura con una forte caratterizzazione politica culturale o politico culturale dei suoi operatori e quindi diciamo il passaggio dalla monocultura prevalentemente democristiana a una al pluralismo diciamo questo passaggio implica diciamo grande dolore tempi e anche alla creazione di nuovi gruppi dirigenti che noi tecnici nuovi livelli professionali quindi quello che tutti male dicono come vorrei la lottizzazione io penso che sia è stato l'unico vero tentativo di sottrarre diciamo la RAI alla monocultura democristiana insomma che una monocultura poi
Come come volevo dire osservare prima riferendomi a ai livelli di professionalità politico culturali non banale sono
Difficile data a smontare quindi io penso che il tempo dovrebbe consentire ogni un riequilibrio dei rapporti inter
Armi
Fra le diverse componenti culturali e politiche che sono presenti nel Paese in questo senso penso che diciamo di l'avvento dei network abbia creato una maggiore mobilità e quindi anche mobilità professionale voglio dire
E quindi anche la possibilità di distinti riconsiderare un po'i rapporti di forza teso per la RAI fa la RAI
Voleva più rastremato in conclusioni vedi abbastanza positivamente l'evolversi del nostro sistema informativo no io lo vedo con grande preoccupazione però dico che non è un'operazione che si possa fare col machete un'operazione
Lunga complessa
Dolorosa
Che che che necessità impegno lungimiranza determinazione e anche progetti culturali alternativi insomma che perché approcciarsi alla RAI viveva la la radio la televisione con con vecchi schemi con vecchi modelli culturali poi finisce anche per perpetuare quell'egemonia perché su quel terreno sono più sperimentati quelli che danni fanno questa preparate per battere regione quindi sono in condizione di di vincere ecco perché la RAI uno più forte delle altre reti perché qui c'è una concentrazione di di
Software intelligente di competenze anche seppellirà
Uno dalla polizia però hanno al loro peso bene eventi ringraziamo ringraziamo Bruno Pellegrino responsabile informazione per il delle per il partito socialista per questa disamina sull'evoluzione del pluralismo nel nostro sistema informativo
Pronto grazie grazie ciao
Quando
Grande
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