«L'Italia nell'economia internazionale»: Rapporto dell’Istituto Nazionale per il commercio estero 2005-2006

Rami del parlamento onorevole sottosegretario esponenti del Governo
Autorità un particolare saluto anche agli ambasciatori che alcuni Paesi amici che vedo tra di noi un ambasciatore in Cina e tanti altri signore e signori siamo qui per la presentazione del ventesimo rapporto sul commercio estero che celebrava appunto quest'anno questa data di venti anni
Coincide con gli ottant'anni del dell'ICI dato che lì c'è stato fondato con una legge del mille novecentoventisette
Prima di iniziare esporre qualche considerazione su questo rapporto vorrei leggere il messaggio che il capo dello Stato ha inviato proprio in occasione della presentazione di questo rapporto in occasione della presentazione del rapporto dice l'Istat scrive il Presidente Giorgio Napolitano
Sono lieto di rivolgere il mio cordiale saluto quest'anno ricorre il ventesimo anniversario della pubblicazione del rapporto che sin dalla sua prima edizione ha costituito un prezioso strumento di lavoro per gli operatori economici per le amministrazioni pubbliche e per gli studiosi del settore
Esso svolge una significativa funzione nel richiamare l'attenzione degli operatori
Sulle opportunità che si aprono sui mercati esteri e nel responsabilizzare le istituzioni italiane sugli interventi da adottare per contribuire fattivamente alla proiezione internazionale del nostro Paese
In un mondo sempre più caratterizzato da un'accesa competizione globale
E da mercati mondiali di continua espansione trasformazione
Disporre di strumenti di analisi precisi ed aggiornati costituisce un presupposto essenziale per l'elaborazione e la messa in atto di una politica di internazionalizzazione coerente ed efficace
Nel rinnovare l'apprezzamento per l'attività svolta sinora dall'istituto
A sostegno delle potenzialità del sistema produttivo italiano invio alle autorità e a tutti i partecipanti da oppure di buon lavoro e di successo per l'importante iniziativa Giorgio Napolitano
In venti anni l'economia italiana
Ha attraversato numerose trasformazioni
E le statistiche sul commercio rivelano forse con più forza gli altri l'evoluzione che noi abbiamo conosciuto
I relatori avranno modo di illustrare quanto appare nelle statistiche ma il rapporto si può leggere anche con una chiave di lettura diversa
Quella che interessa forse di più legge e che mette in evidenza come è cresciuta in questi anni in questi anni la missione dell'istituto
Una delle rilevazioni che più ha attirato l'attenzione negli ultimi anni
E che la corte italiana in volume delle esportazioni è diminuita
Calcolata inteso o il numero cioè dal punto di vista fisico quello che noi esportiamo e di meno rispetto a quello che esporta Adamo prima ma se prendiamo la quota in fatturato perdiamo meno drammatico ben
Le nostre aziende certo ma possono far concorrenza con i tessuti con le calzature con gli apparecchi domestici presenti nelle produzioni asiatiche o latino-americani
E per questo hanno avviato processi di selezione che hanno portato a notevoli miglioramenti della qualità
Vi è un aspetto virtuoso
In questo riposizionamento
Sì precisi credo aggiornati costituisce un presupposto essenziale per l'elaborazione e la messa in atto di una politica di internazionalizzazione coerente ed efficace
Nel rinnovare l'apprezzamento per l'attività svolta sinora dall'istituto
A sostegno delle potenzialità del sistema produttivo italiano invio alle autorità e a tutti i partecipanti l'augurio di buon lavoro e di successo per l'importante iniziativa Giorgio Napolitano
In venti anni l'economia italiana
Attraversato numerose trasformazioni
E le statistiche sul commercio rivelano forse con più forza gli altri l'evoluzione che noi abbiamo conosciuto
I relatori avranno modo di illustrare quanto appare nelle statistiche ma il rapporto si può leggere anche con una chiave di lettura diversa
Quella che interessa forse di più legge e che mette in evidenza come è cresciuta in questi anni in questi anni la missione dell'istituto
Una delle rilevazioni che più ha attirato l'attenzione negli ultimi anni
E che la quota italiana in volume delle esportazioni è diminuita
Calcolata inteso o il numero cioè dal punto di vista fisico quello che noi esportiamo e di meno rispetto a quello che esporta avevamo prima ma se prendiamo la quota in fatturato perdiamo meno che la mattina del
Le nostre aziende certo non possono far concorrenza con i tessuti con le calzature con gli apparecchi domestici presenti nelle produzioni asiatiche o latino americani
E per questo hanno avviato processi di selezione
Che hanno portato a notevoli miglioramenti della qualità
Vi è un aspetto virtuoso
In questo riposizionamento
L'altro lato della medaglia naturalmente e che le aziende che non si riconverte o no e che hanno innalzano la qualità dei loro prodotti escono dal merita mercato e si perdono posti di lavoro ma anche qui i riflessi sono meno drammatici di quello che si potrebbe pensare perché le aziende per esempio attive nel campo dell'occhialeria passi della moda delle ceramiche
Fanno opera di innalza che fanno opera di innalzamento qualitativo finiscono con l'assumere Esperti in materia di finanza di marketing di Desailly faceva e quindi forse anche qualche ingegnere in più per la produzione
Ci si può chiedere se lei questo fatto è soltanto il risultato di una strategia di prezzo cioè se sono stati applicati i prezzi all'esportazione più alti di quelli per il prodotto interno era un fatto quasi normale quando i cambi erano flessibili
Dei cambi si deprezzano
E forse è accaduta la stessa cosa anche per i primi due anni in cui la moneta europea
è stata varata in quanto il dollaro forte aveva fatto scendere
Il il rapporto di cambio a zero novanta zero ottantacinque ma poi c'è stato il rimbalzo dell'euro e quindi è meno probabile che sia semplicemente una strategia di prezzo quello che spinge le aziende ad applicare
Valutazioni più importanti per le loro esportazioni
Ci deve essere effettivamente un miglioramento dei processi produttivi a un miglioramento della qualità
Lì c'è svolge a questo riguardo una funzione importante
Perché queste osservazioni su quanto accade nelle diverse regioni geografiche e per i diversi settori
Sono o possono suggerire modelli di comportamento da riferire ai singoli mercati e così facendo Lince e distribuendo questa informazione di base
In parte elimina quella simmetria informativa che fa sì che le imprese domestiche o le multinazionali presenti in un paese
Dispongano di migliori informazioni politiche economiche e commerciali rispetto a quelle nazionali
E da questo punto di vista svolge un'attività tipica di tutte quelle agenzie governative di vari Paesi poste al servizio dell'internazionalizzazione
Le cosiddette trade promotion organisation sa che vedono nell'informazione di base sui mercati un ruolo preminente
Un altro tema sottolineato dal Rapporto riconducibile a una temibile debolezza antica di ciò che accade da noi dalla fabbrica in giù
Per quanto riguarda la logistica la rete distributiva la comunicazione del marchio
Che presuppongono aziende di dimensioni di regola maggiore di quelle di cui disponiamo nel nostro sistema
Ebbene se queste prese nome si conosce
Se non entrano in contatto con la domanda
E difficile che possano in qualche modo venderemo esportare all'estero e quindi entra qui in gioco l'attività dell'ICE e tutto il discorso sulle fiere
Il cosiddetto problema della promozione collettiva
Partecipazione fieristiche nel territorio nazionale a quelle all'estero missioni seminari convegni
Lì c'è cerca di creare delle sinergie in questa molteplicità di aziende più piccole
Cercando di massimizzare l'impatto sul mercato locale
Export cluster Inc
Fare in modo che aziende dello stesso settore possano però vantaggiosamente collocarsi e soddisfare volumi di domanda più elevati
è vero
Che quasi tutte queste aziende sono desiderose di esportare ma sono anche spesso gelose di mantenere le loro procedure
E non sempre disposte a condividere con le altre
Azioni di promozione collettiva talvolta addirittura sono più gelose nei confronti dei concorrenti nazionali e di quelli esteri
Ma per tutte queste micro aziende soprattutto nell'agroalimentare lì c'è riesce a far entrare nei cataloghi per le loro produzioni a esibirle a farle conoscere costruisce per loro il mercato
Questa politica Gary new entry s'
Di accompagnare le piccole imprese anche artigiani
Che non troverebbero mai da sole la domanda estera si accompagna oggi a due attività più significative
Messi in atto insieme al Ministero
E si tratta di uno sforzo nuovo nel campo della logistica della distribuzione
Tanto in Russia come in Cina
Lì c'è stata insieme al Ministero commercio internazionale studiando in che modo creare degli interporti o delle piattaforme di distribuzione che consentano all'impresa anche di dimensioni piccole di arrivare sul mercato e di sottrarsi a quello che potrebbe essere la pressione eccessiva singoli distributori
Avvantaggiandosi quindi di una maggiore autonomia
Ma c'è un terzo compito ancora più significativo che quello che prende il nome proprio di internazionalizzazione inteso come un organo creazione di un'organizzazione produttiva a livello mondiale
è vero che esistono fenomeni di produzione all'estero
Come quelli che abbiamo visto è sconosciuto in Romania
Ma Inc per internazionalizzazione si comprende qualcosa di molto più strategico la capacità di un'impresa di programmare la sua attività a livello globale
Ma non badando al breve periodo ma quello di lunga durata
Certo per l'edilizia è evidente che non si può vendere da casa non solo per le inviti per le per l'edilizia a parte i costi di trasporto
Non si può vendere in Canada negli Stati Uniti o in Messico delle piastrelle fabbricando le soltanto a Sassuolo
La Luxottica
è vero che ha la sua base produttiva del Friuli
Ma il larga misura produce anche negli Stati Uniti in Cina
Se anche tu che cosa resta nella casa madre
Beh si dovrebbe dire le funzioni nobili di regia quelle attaccate al territorio resta la testa pensante ciò che viene prima del prodotto
Il Desailly la ricerca l'organizzazione del marketing
Questa cabina di regia
Far sì che si finisce col concentrare in Italia
Quelle attività che riguardano soprattutto di White Collapse
Cioè quelli che hanno una professione anziché quelli che hanno semplicemente una forza lavorativa
Anche la meccanica non sfugge a questa
Tendenza come ripeto il rapporto perché
Perfino nella componentistica
Chi produce cilindri trasmissioni freni non non li produce soltanto in Piemonte in Lombardia
Ma apre fabbriche dove ci sono i centri di assemblaggio
Cioè vanno a produrre le loro componenti vicino agli impianti che fabbricano camion
Trattori macchine per il movimento di terra e il follow tra client Police
L'avvicinarsi al cliente e perché solo così si può favorire lo sviluppo di rapporti commerciali di lunga durata ebbene il ruolo dell'ICI
E ruolo delle ambasciate
In questo campo è fondamentale
Perché possono aiutare in maniera attiva le imprese a montare la loro attività all'estero acquisire altre aziende in modo da consolidare da un lato le quote di mercato ma anche trasformarsi progressivamente
In produttori multinazionali e lì c'è da questo punto di vista guarda con più grande interesse a due tipi di attività la prima e la formazione
Che coincide manco a farlo apposta con i suoi quarant'anni che festeggiano quest'anno dei corsi per il commercio estero con gli ottant'anni dell'ICE e cori venti del rapporto formazione di giovani di quadri nazionali al commercio estero ed è questa un'importante peculiarità dell'ICI e rispetto a tutte le altre trenta
E promotion organisation esistenti nel mondo
Ed è in questo panorama internazionale l'unica a proporsi un obiettivo così ambizioso dall'altro lato della formazione c'è quello della qualità dei servizi perché la strategia delli dell'ICE non può fare a meno
Di focalizzare di più sul tipo di aziende la tipologia delle aziende
Alla luce delle loro esigenze per identificare i loro bisogni il focus contrari perché ci sono da un lato l'esportatrici pure
Quelle rivolte a mercati di Massaro specializzati in veri termini più strumentali con una clientela particolare selezionata altre orientate a una presenza di rete articolata sul mercato magari anche produttiva perciò in questo caso l'ICE
Deve fornire un'assistenza e un sostegno a imprese già dotate di un'esperienza all'estero per aiutarlo a superare spesso degli ostacoli di mercato o con le istituzioni locali
E nel fornire questa assistenza occorre perciò un personale interno o anche eventualmente consulenti esterni ma con una preparazione tecnica specifica
Perché questi sono i servizi ad alto o medio valore aggiunto
Che sono i più importanti
Quali le informazioni e ricerche su nicchie di mercato informazioni tempestive su progetti di investimento del governo locale contatti personali con amministrazioni locali e potenziali clienti
Dai questionari che noi inviamo regolarmente all'impresa risultano chiaramente queste loro aspettativa
Non bastano le informazioni generiche quanto quali per esempio gli indirizzi nominativi di distributori grossisti intermediari non selezionati preliminarmente
O eventi convegnisti cd scarso intanto duraturo di immagine o di contatti d'affari omissioni non sufficientemente preparate selezionate
Quello che viene sempre più sollecitato da impresa con un solido potenziale sport attivo
E una base di appoggio competente per consentire loro di diventare investitrice indiretti capaci di un radicamento commerciale eventualmente anche produttivo nel Paese
Vorrei terminare con tre Dorelli notazione
Guardando ai primi venti mercati di destinazioni delle esportazioni italiane
Che forse apparirà sullo schermo si nota come il nostro Paese
Vede applicata in maniera quasi rigorosa
La legge fondamentale della distanza e della sorveglianza del reddito pro capite cioè il cosiddetto modello gravitazionale che vede i principali Paesi con i quali noi esportiamo
Quasi tutti i Paesi vicini al nostro e simili per reddito
Ma esistono alcune grandi eccezioni
Gli Stati Uniti la Russia la Cina Giappone un conto ebbene questo rivela che anche in un mondo globale
Noi continuiamo a orientare le nostre esportazioni
Nel bacino del Mediterraneo probabilmente nei Balcani nell'Europa ma sempre di più in questi grandi mercati come punto gli Stati Uniti la Russia la Cina Giappone
Che vedono e che contengono un potenziale di crescita estremamente elevato
Per quanto riguarda la dimensione delle aziende
Non si può negare che se la frammentazione un ostacolo serio alla conquista dei mercati attraverso gli investimenti grazie ad iniziative assunte dall'ICE siamo riusciti a
Sviluppare al massimo i vantaggi derivanti dalla flessibilità dalla specializzazione
E in particolare da queste forme di organizzazione collettiva come i distretti
Perché nell'occhialeria per esempio sia riuscito a valorizzare un patrimoni a metà tra il technology quello artigianale accompagnandolo con opportune campagne pubblicitarie
Con l'UCIMU che l'organizzazione che raggruppa le macchine utensili anche lì campagne congiunte costruite insieme sono riusciti a sottolineare l'eccellenza delle produzioni italiane rispetto a quelle tedesche svizzere
Nel tessile
Attraverso Milano unica cioè la realizzazione di un'offerta unica Milano dei vari distretti produttivi siamo riusciti ad aumentare di oltre il trentasei per cento la domanda lo stesso vale per Federlegno dove nonostante la frammentazione alcune ditte come cartelle altre sono riusciti a svilupparsi enormemente
La terza
Notazione
Riguarda
Quello che si dice talvolta della Cina che mi fa molto piacere che l'ambasciatore don sia con noi
è vero che
Ci sono alcuni Paesi che per le loro condizioni sarebbero in grado di produrre forse meglio di chiunque quasi tutto
Eh sì evocato l'immagine della fabbrica del mondo
Però Riccardo già insegnava che anche i Paesi che hanno una vantaggio comparativo in più belli hanno interesse
A commerciare perché il loro vantaggio comparativo può esser più grande da un lato e dall'altra e questo appare già negli ultimi anni in Cina che il terzo importanti più importante Paese esportatore
Ma è anche il terzo più grande Paese importatore del resto è difficile esportare senza trovare qualcuno che importi
Ma la cosa straordinaria
E che si sta applicando un'altra legge fondamentale del mercato che ha visto il mercato crescere
Attraverso l'accrescimento del reddito e del livello pro-capite facendo crescerà anche la propensione all'importazione e vediamo che nelle principali importazioni dalla Cina
Non ci sono soltanto i prodotti energetici le materie prime ma ci sono anche manufatti beni strumentali e beni di consumo
Il che dimostra che quel timore
Che non si possa essere in grado di esportare
In Cina non è totalmente fondato anzi l'Italia è tra i primi venti Paesi che esportano in Cina non lontano dalla Francia
E probabilmente soltanto rispetto alla Germania in una posizione molto
Molto diverso ma i tedeschi hanno cominciato molto prima di noi
Per concludere vorrei dire che scontando i fattori di antica
I costi del lavoro il cambio dell'euro il costo delle materie prime e dell'Energia
L'Italia e le nostre aziende hanno una straordinaria capacità legata alla loro tradizione artigianale flessibilità creatività che possono giocare molto bene
Creandosi reti di distribuzione i più stabili facendo delle campagne di comunicazione più forti e sviluppando quegli esempi step di logistica di distribuzione a cui ho fatto riferimento prima
Certa si tratterà di aiutare sempre di più per le aziende a più alto potenziale sport attivo
E lì c'è può far molto per far fare un salto di qualità al posizionamento italiana in campo internazionale ringrazio molto per l'attenzione
E nelle ministro vorrei dare la parola al dottor Luigi Biggeri presidente dell'Istat
Buongiorno a tutti
Ovviamente come presidente dell'Istat
Soffermerò la mia attenzione sopra sulle informazioni statistiche sul commercio con l'estero e sulle attività internazionali delle imprese la mia sarà una presentazione molto rapida
Che tende a mettere in evidenza i vantaggi che ci sono nella collaborazione cooperazione con l'Istituto per il con il commercio con l'estero
Indicando alcuni flash sull'annuario statistico del commercio sull'attività internazionale delle imprese
Farò qualche presentazione di dati con riguarda la dinamica degli scambi commerciali e soprattutto analisi per la posizione internazionale competitività dell'Italia
Ed infine dirò quale potrebbero essere gli ampliamenti dell'informazione statistica per migliorare la nostra capacità di intervento in aiuto alle imprese che appunto esportano
L'annuario statistico con il commercio con l'estero è un risultato di una forte cooperazione una ampia cooperazione tra Istat e dice non solo come scambio di informazioni che si rilevano ma anche come attività di ricerca
Fornisce dati tempestivi di qualità e completi e i risultati oramai come sono sotto gli occhi di tutti è solo molto consolidati
Rende disponibili statistiche sui flussi commerciale sugli operatori e le imprese che operano scambi con l'estero
Consente un monitoraggio continuo sulla internazionalizzazione delle imprese permette analisi dettagliate che saranno ancora più precise quando sarà disponibile tra poco i CD Rom
Alcuni dati solo per richiamare l'attenzione su elementi che poi saranno approfonditi dal relatore che mi seguirà le dinamiche cioè del commercio con l'estero nel due mila cinque
C'è stato un rallentamento della crescita degli scambi le esportazioni sono aumentate del quattro per cento mentre nel due mila quattro erano metà del sette cinque per cento
Le importazioni sono aumentate del sette per cento anziché dell'otto e quattro ma soprattutto vi è stato un saldo negativo per circa dieci miliardi di euro quando invece nel due mila quattro era stato solo di un miliardo virgola due di euro
Questo saldo negativo come è noto a tutti
è interamente imputabile all'appesantimento in valore del disavanzo energetico soprattutto le importazioni di petrolio greggio all'importazione di gas naturale come potete vedere sono aumentate quasi del quaranta per cento
Per questo motivo la quota dei prodotti energetici sul totale delle merci importate che prima era solo l'undici per cento è passata al sedici per cento
La dinamica delle esportazioni italiane se vogliamo distinguerla dal punto di vista sia territoriale che dal punto di vista temporale possiamo vedere che nel due mila cinque c'è stata all'inizio una flessione delle esportazioni
Successivamente invece nei mesi successivi in particolare nell'ultima parte dell'anno c'è stata una robusta espansione dal punto di vista territoriale e c'è una situazione molto diversificata
Nel Nord Ovest e Nord Est ci sono stati aumenti e di un certo rilievo nel centro c'è stata la stagnazione mentre invece c'è stato un forte aumento nel Mezzogiorno
Però bisogna tenere presente che mentre nel Nord dall'aumento delle esportazioni deriva da un aumento da o comunque da una forte competitività delle imprese
Nel Sud e invece questo non avviene questo avviene avvenuto soprattutto per effetto l'una specializzazione produttiva perché si rielaborano come si dice tra virgolette i prodotti petroliferi
Cosa è successo in questi ultimi mesi domani usciranno i dati relative anche a maggior intanto mi abbiamo i dati fino ad aprile nel periodo gennaio aprile due mila sei
Gli scambi commerciali a nove manifestato una dinamica positiva ma meno vivace che nella seconda parte del due mila cinque l'esportazione e l'importazione hanno contato ha continuato ad aumentare ma il peggioramento del diritto commerciale anch'esso per continuare ad aumentare e quindi da cinque virgola nove miliardi di euro nel due mila quattro siamo passati a undici miliardi idee deficit commerciale nel due mila cinque è tutto dovuto all'aggravamento del saldo negativo che anzi è stato di quasi dodici miliardi di euro
Tant'è che al netto del settore dei minerali energetici c'è stato un attivo un attivo che è migliorato di uno virgola due miliardi di euro
L'ho notato in questo ambito di scambi del periodo dei primi quattro mesi del due mila sei molto più dinamici i flussi con i Paesi extra Unione Europea che non quelli relativa all'Unione Europea
Alcuni dati li possiamo fornire anche per tendenze di lungo periodo vedete qui avevo scritto addirittura dal settanta al due mila cinque perché abbiamo ricostruito tutta la sera e dal settantatré mila cinque si parla tanto della diminuzione della quota delle esportazioni italiane in realtà dal settanta al due mila cinque è passata dal quattro due tre cinque alla vuol dire che l'Italia è ancora un grande paese esportatore non è è un piccolo Paese esportatore ancora un grande portato c'è stato un massimo nel mille novecentonovantadue del cinque uno comunque ora siamo al tre cinque
I saldi sono peggiorati incerto nel mille novecentosettanta erano molto peggiore nel mille novecentosettanta erano meno virgola sei virgola tre per cento il saldo negativo ora è l'uno virgola sette per cento al saldo negativo e certo che ci sono stati dei periodi invece di forte salde positivi in particolare nel novantasei ci ha fatto un salto del dieci per cento positivo nel periodo in cui le nostre esportazioni andavano molto bene
Mentre il passivo più forte solo per curiosità è stato nel mille novecentosettantaquattro il quindici per cento dopo lo shock petrolifero che tutti conoscono
Tra i Paesi l'ha già detto
Presidente Vattani la Germania è sempre il primo partner commerciale
Anche se con un peso in diminuzione
Soprattutto sia sulle importazioni ma soprattutto sulle esportazioni dal ventuno otto per cento rappresenta il tredici uno per cento ma bisogna riconoscere che ci sono tanti altri paesi
Come è stato messo in evidenza prima dalle grate doveva presentata dal presidente dove l'Italia esporta per quanto riguarda i settori possiamo poco modo sintetico dire che le importazioni
Sono diminuite per gli agro alimentari prodotti agroalimentari sono invece aumentate per i mezzi di trasporto e cosa nota anche ai giovani a tutti per gli apparecchi elettrici e di precisione particolare anche per la telefonia e così via
Per le esportazioni ci sono state modifiche meno accentuate che hanno riguardato tutto
Le macchine e apparecchi meccanici che sono sempre il primo paese il primo prodotto scusate ma certamente cambiata la struttura delle nostre esportazioni
Come insolvenze in termine convenzionale si sta convergendo verso la struttura di esportazione dal punto di vista dei prodotti simile a quella di Francia e Germania che mentre prima la nostra struttura delle esportazioni era molto diversa rispetto agli altri Paesi europei ora andiamo verso una struttura delle esportazioni che più simile a quella di Germania
E Francia quindi evidentemente con meno peso e cosiddetti prodotti made in Italy ma con l'acquisizione di peggio degli altri
Per questo motivo nel contempo europeo la dinamica delle esportazioni italiane è stata nel periodo due mila due mila cinque inferiore a quella media dei Paesi dell'Unione europea
E il differenziale negativo riguarda sia i flussi intracomunitari che quelli extracomunitari
Proprio in conseguenza di questo qui è stata una diminuzione della quota di esportazioni italiane sia sul totale delle esportazioni dell'unione
Europea monetaria sia sulle esportazioni all'interno sia sulle esportazioni all'esterno
Nell'ultimo periodo le quote settoriale dell'Italia notare in diminuzione in molti settori non voglio ricordarli tutti ma certamente cuoio prodotti le Moro che mobili tessile abbigliamento e così via in aumento invece e quella dei prodotti agricoli estrattivi alimentari
Raffinazione del petrolio prodotti metallo
Sì andiamo a fare ad effettuare una scomposizione della crescita delle esportazioni dei Paesi dell'Unione europea tra il due mila e due mila cinque
Possiamo vedere che le vendite all'estero del nostro Paese sono state penalizzate soprattutto per due motivi
In parte per la specializzazione settoriale il fatto che noi siamo specializzati soprattutto nel made in Italy in questi cinque anni ha sottratto cinque punti
è più di cinque punti cinque virgola quattro punti percentuali di crescita cioè le nostre esportazioni sono cresciute meno perfetto della nostra specializzazione è per prodotto e che sono cresciute meno addirittura di cinque virgola quattro punti percentuali ma anche dalle condizioni generali di competitività cioè la nostra competitività il costo del lavoro per unità di prodotto gli aspetti qualitativi e così via andarono altri due virgola cinque punti percentuali dalla crescita delle nostre esportazioni
Pertanto o la riduzione della quota di prodotti ha riguardato non soltanto non soltanto il made in Italy ma anche i prodotti ad alta tecnologia sul totale dell'esportazione dei beni
E anzi possiamo dire che con riferimento a questo indicatore si è registrata una diminuzione anche per gli altri Paesi europei però da noi la riduzione è stata più forte
E questo ulteriore indebolimento certamente ammesso ancora più a nudo la già fragile posizione del nostro Paese sui mercati delle nuove tecnologie
Pertanto concludendo questa parte la relativa debolezza della crescita delle esportazioni è riconducibile sì al modello di specializzazione sia alla ridotta competitività manca la prevalenza di dimensioni aziendali particolarmente ridotte dove sono bassi livelli di produttività e scarsi gli investimenti in ricerca e sviluppo
Vengo ora a presentare qualche dato sugli operatori commerciale con l'estero
Sulla base dei dati provvisori del due mila cinque vi sono circa centonovantacinque mila operatori se quindi cerca centonovantacinque mila operatori hanno venduto sui mercati esteri
Di questi però bisogna riconoscere che centoventi mila sono micro esportatori
Non è che non ci siano che siano inutili anzi tutt'altro e proprio questo gruppo di imprese che bisognerebbe Fava sviluppare far crescere loro esportazione allerta però sono micro esportatori che esportano meno di settantacinque mila euro ciascuno
E in realtà rappresentano solo l'un per cento delle esportazioni nazionali
Mentre dal due mila due al due mila cinque è aumentata la concentrazione delle esportazioni cosa vuol dire vuol dire che le esportazioni effettuata dalle grandi imprese
E aumentata di più rispetto alle esportazioni delle piccole e piccolissime imprese
Gli operatori che esportano per un valore superiore a cinquanta milioni di euro che rappresentano soltanto lo zero quattro quindi è solo un numero limitato
Hanno attivato nel due mila cinque il quarantaquattro per cento delle esportazioni e questa quota cresciuta rispetto al quarantuno per cento del due mila due
Nel due mila due gli operatori che effettuavano transazioni con più di quaranta mercati di sbocco in termini di valore rappresentavano
Il quarantadue virgola due per cento mentre nel due mila cinque rappresentano il quarantacinque per cento
Questo era un analisi nota che non abbiamo presentato anche nei nostri rapporti annuali dell'Istat dove è facile vedere che gli operatori che sono sempre presenti sul mercato sono operatori che esportano in più mercati perché quelli che esportano un solo mercato
Se poi l'economia di quella nazione non va bene certamente non riescono più ad esportare quelli invece che diversificano i mercati di sbocco
Rimangono sempre esportatori e anzi tendono ad aumentare le loro esportazioni così anche coloro che diversificano fanno diversificazione merceologica perché esportano più tipologie di prodotti
E sono proprio queste le imprese fondamentali che al momento attuale esportano maggiormente verso la destra
Ultime considerazioni con riguardo invece alle rilevazioni una nuova rilevazione che abbiamo completato nel due mila sei e che riguarda le imprese a controllo estero in Italia nel due mila tre due mila quattro
Qual è la informazione interessante che vi presentiamo qui
Informazione interessante che le imprese a controllo estero hanno un ruolo molto importante nel processo di trasferimento delle nuove conoscenze sia tecnologiche che manageriali
Cioè le imprese a controllo estero che sono residenti nel nostro Paese trasferiscono queste conoscenze e possiamo dire che circa la metà delle imprese dichiara di beneficiare di trasferimenti di conoscenze dal gruppo multinazionale
E questo trasferimento di conoscenze è ancora più alto ai circa sessanta per il sessantadue per cento delle imprese per preoccupa trasferimenti di competenze manageriali commerciale di altro tipo comunque almeno un quinto delle imprese a sia trasferimenti di conoscenze dall'estero ma anche verso l'estero quindi c'è un interscambio anche di trasferimenti è di conoscenze e questo è un interscambio molto positivo per lo sviluppo delle nostre imprese
E circa un terzo effettua trasferimenti di competenze manageriali commerciale di altro tipo
Infine l'incidenza dei trasferimenti ovviamente prelevata per le industrie manifatturiere all'alta e medio alta tecnologia
Ma è anche non trascurabile in quella bassa tecnologia che significa che le imprese a controllo estero sono indubbiamente è un vantaggio per lo sviluppo tecnologico del nostro Paese
Si sta consolidando la nostra informazione statistica se sa consolidando se sta ampliando quindi era sicuro sia il ministro che il presidente dell'ICE ma tutti gli operatori
Che abbiamo sempre più l'informazione sempre più diffusa dettagliata gli utenti che vengono registrate nella nostra banca dati che ora ad analizzare la nostra banca dati sono oltre tredici mila sono mancati di due mila rispetto al due mila quattro è cresciuta la domanda di elaborazione ad hoc
Abbiamo rilasciata una nuova sessione che addirittura comprende i dati dal mille novecentosettanta al mille novecentonovanta e quindi dal mille novecentonovanta alla due mila cinque abbiamo fatto approfondimenti se alcune tematiche di rilievo come quelli che ho richiamato poco fa
Abbiamo completato questa rilevazione sull'attività internazionale delle imprese e abbiamo competono questa raccolta con un nuovo questo orario che comprende informazioni su Commercio Estero di merci e servizi ma anche in relazione alla componente all'interno dei gruppi e anche con riferimento al trasferimento di conoscenze che ho appena richiamato
Occorre tenere presente quindi tutti gli operatori devono sapere che si stanno ancora di più modificando e ampliando le informazioni statistiche a livello europeo canoe facciamo parte del sistema statistico europeo dobbiamo avere dati sempre più armonizzate in modo da poterci confrontare con gli altri Paesi
Dobbiamo cercare di realizzare delle semplificazioni in modo che gli operatori commerciale attivi sul mercato interno non siano troppo gravati e da rilevazione di carattere amministrativo ci saranno nuovi regolamenti comunitari
Che però miglioreranno la qualità e la quantità delle informazioni trattate è chiaro che la gestione di questo scenario a livello europeo richiede all'interno del nostro Paese un ulteriore rafforzamento della tradizionale collaborazione dell'Istat con il dipartimento delle politiche fiscali con l'Agenzia delle Dogane l'Agenzia delle entrate
Che finora hanno contribuito in modo decisivo alla produzione delle statistiche sul commercio estero
Occorrono investimenti aggiuntivi per concludere direi di sì al ministro gliel'avevo già accennato qualche giorno fa occorrono investimenti aggiuntivi non per l'estate occorrono investimenti aggiuntivi perché sono necessari nuovi indicatori strutturali e congiunturali
Perché è opportuno monitorare questo settore cacciatore più importante dell'economia italiana in tempo reale occorre monitorare le caratteristiche l'evoluzione dell'universo degli operatori
Conoscere la loro dimensione se entrano ed escono dal mercato
E internazionale quale appunto le quali sono le caratteristiche strutturali il loro orientamento ecografico la diversificazione metodologica e possibile con pochi investimenti aggiuntivi averle in tempo reale è possibile conoscere le merceologie scambiate le aree di origine di destinazione
E possibile studiare le relazioni tra flussi asportati e la localizzazione degli operatori cioè per ogni flusso riprodotto esportate possibile vedere questi flussi da quali località italiane provengono
è possibile anche analizzare la relazione tra le esportazioni e la delocalizzazione produttiva fatte dalle imprese italiane e così via
E concludo dicendo che ovviamente queste informazioni sono indispensabili per l'azione del ministero del Commercio con l'Estero e dell'ICE ma per tutti sono indispensabili per tutte le istituzioni che collaborano allo sviluppo del nostro commercio mondiale grazie
Grazie mille presidente devo dire effettivamente che c'è una collaborazione esemplare
Tra l'Istat l'ICE nel ci avvaliamo molto del patrimonio informativo raccolto dall'Istat ma condividiamo anche questo auspicio di poter disporre sempre più di nuovi indicatori strutturali congiuntivali
Per una migliore valutazione e analisi di quello che accade fuori fare ora la parola onorevole ministro Giorgio Giovannetti che vuol dovrei ringraziare molto per l'impulso che ha dato all'attività dell'Area studi pellicce che illustrerà nelle grandi linee rapporto
Grazie io ho sostanzialmente il compito di presentare appunto il famoso rapporto ricerche compie venti anni proprio perché comprende vent'anni cosa abbiamo fatto uno sforzo ulteriore che lo sforzo di dare anche una serie di tendenze strutturali per quanto riguarda di cercare di individuare una serie di tendenze strutturali per quanto riguarda l'economia italiana
Quindi partirò facendo una brevissima al dandogli soltanto alcuni flash sull'andamento dell'economia mondiale per poi far vedere come si situa l'Italia all'interno de la posizione dell'economia internazionale
Questo grafico vi fa vedere sostanzialmente che il mondo va bene che nel due mila cinque sia il prodotto interno lordo mondiale sia gli scambi di beni e servizi sono cresciuti di più della media degli ultimi dieci anni
Non solo vanno bene due mila e cinque ma nonostante il rincaro del prezzo del petrolio di cui ha parlato il professor Biggeri che tutti conosciamo anche le previsioni per il due mila sei e due mila e sette continuano ad essere relativamente positive
Quali sono le differenze rispetto al mille novecentottantasei Aldo Milano centottantacinque ottantasei ma la differenza fondamentale
è il fortissimo diciamo gli prodotto mondiale più o meno cresceva gli stessi ritmi ma il Paese l'economia mondiale era meno globalizzata quindi si scambiavano meno beni e soprattutto si scambiavano manufatti
Per quanto riguarda gli squilibri commerciali
Il gli Stati Uniti erano ad un forte che squilibra nell'ottantacinque hanno un forte squilibrio ora Germania e Giappone Avon una forte avanzo allora ed ora il fatto nuovo è il forte attivo commerciale della Cina di cui ha parlato a prima l'ambasciatore Vattani
Si è parlato di prezzi le materie prime e vedete che in effetti l'andamento dei prezzi relativi petrolio manufatti specialmente negli ultimi due anni sono andati molto a favore del petrolio
Anche questo diciamo cosa ci interessa cameriere
Ti interessa capire come cambia il mondo
In realtà vediamo che l'Asia orientale in dieci anni aumenta il suo peso ma in particolare se guardiamo i primi dieci esportatori di merci
Vediamo che la Cina anche nel mille novecentottantacinque era il sedicesimo Paese esportatore è diventato il terzo Paese esportatore nel due mila cinque
Ed è molto vicino se voi guardate alla quota delle esportazioni sull'esportazioni mondiali dal novantacinque in cui la Cina aveva una peso del due virgola nove per cento è passata un peso di oltre il sette per cento molto vicino a quello degli Stati Uniti
Una cosa altre due aspetti volo farvi notare una che la Germania è il principale esportatore mondiale questo una posizione che ha già conquistato nella due mila tre due mila quattro quindi la Germania ha superato gli Stati Uniti come principale esportatore mondiale
Altra cosa da notare che l'Italia come diceva il professor Biggeri prima
Rimane un forte Paese esportatore era ottavo nel mille novecentottantacinque rimane ottavo nonostante la forte concorrenza dei Paesi emergenti anche nel due mila cinque
Se noi guardiamo la domanda di importazioni si è parlato molto della domanda la Cina effettivamente la domanda importazioni della Cina cresce molto se voi guardate l'Asia
è veramente il fulcro centrale della dei movimenti l'economia perché se voi è importante notare che Cina la Cina sostituisce il Giappone nella domanda per importazioni qui abbiamo un fortissimo aumento la Cina che di fatto si sostituisce al Giappone come locomotiva dell'economia mondiale
è un fatto nuovo non tanto nella rapporto sul commercio estero del mille novecentottantasei il primo rapporto uscito come abbiamo detto si diceva la Repubblica popolare cinese ha conosciuto nel corso dell'ultimo anno un impetuoso processo di sviluppo che ha determinato un tasso di crescita del prodotto interno lordo io del quattordici per cento
Le sue esportazioni sono cresciute della nove virgola nove per cento nel novanta Nell ottantacinque e di oltre il tredici per cento e l'ottantasei quindi già vent'anni fa la Cina aveva un ruolo molto importante sul commercio mondiale
Mi ha fatto piacere trovarlo perché secondo me è molto importante capire che le cose cambiano ma ci sono tante cose che invece rimangono e su queste noi possiamo poi basare una serie di politica
Naturalmente abbiamo parlato finora di commercio ma gli investimenti sono un aspetto molto importante perché non si può come diceva prima il professor Biggeri separare le attività di esportazione da quelle di investimenti indiretti di delocalizzazione
Investimenti diciamo cosa è cambiato molto dal mille novecentottantacinque ad oggi è cambiato il modo di produrre lei prese producono anche all'estero come vedremo meglio con particolare riferimento all'Italia
Cosa ci interessa a noi interessa però collocare l'Italia all'interno dell'economia internazionale del saldo di conto corrente ha già parlato il professor Biggeri ha detto che abbiamo un forte disavanzo in relazione al prodotto interno lordo
Molto simile a quello come potete vedere nel grafico che c'era nel mille novecentottantacinque
Anche parlato di prodotti emergenti energetici il nostro disavanzo è dovuto alle importazioni di petrolio bene abbiamo diviso il saldo dei minerali energetici non energetici e dei manufatti
E se voi vedete il disavanzo energetico è particolarmente cresciuto negli ultimi anni raggiungendo i quaranta miliardi di euro
Ed è assolutamente esattamente quasi bilanciato dalla manzo manifatturiero anch'esso pari a circa quaranta milioni di euro
Quindi molto interessante vedere come si controbilanciati disavanzo petrolifero con l'avanzo dei prodotti manifatturieri
Il professor Biggeri ha già parlato delle quote italiane
E ha detto che la quota è caduta in volume e in valore
In realtà l'aspetto nuovo di quest'anno è che la quota in valore è scesa quindi mentre l'anno scorso ci chiedevamo come mai
Si potesse mantenere una quota in valore pur avendo un crollo delle quantità quest'anno è caduta anche la poté valore cosa vuol dire questo
In realtà nel rapporto approfondiamo con una serie di approfondimenti monografici il problema della dei prezzi all'esportazione non esistono dei prezzi all'esportazione veri e propri
Credo che di questo parlerà il dottor Pietro Modiano
In realtà noi abbiamo dei valori medi unitari
Quindi abbiamo avuto una crescita molto forte dei valori medi unitari questa crescita posseduta a varie cose può esser dovuta al l'upgrading qualitativo che ha citato prima l'ambasciatore Vattani e che ha citato anche il professor Biggeri
Può essere dovuta al fatto che dell'impresa e delocalizzano delle fasi di produzione
Può essere dovuta al potere di mercato di alcune in prese ad esempio sui mercati esteri in alcuni mercati la domanda era più forte
Le imprese non avevano bisogno di abbassare i prezzi per poter mantenere quote di mercato e quindi questo è un ulteriore aspetto che è stato analizzato in alcuni contributi monografici del rapporto su settori specifici del made in Italy
Sulle calzature e sul tessile in particolare
Allora come vorremmo che fosse il nostro mondo ideale nostro mondo ideale dovrebbe avere delle quote alte nei settori che crescono più della domanda mondiale o delle quote alte crescenti addirittura nei settori che crescono più della domanda mondiale
Il professor morale il professor Biggeri ha parlato prima di analisi statistiche che fanno vedere che cosa succede ai settori italiani le abbiamo fatte anche noi noi purtroppo non abbiamo quote alte crescenti nei settori la cui domanda mondiale cresce di più
Ma abbiamo una a penalizzazione dovuto a quella che si chiama l'effetto struttura quindi una penalizzazione del modello di una inefficienza dinamica del modello di specializzazione settoriale delle nostre esportazioni
Circa il settanta per cento quel cinque virgola quattro che citava il professor Biggeri di perdita delle nostre esportazioni il settanta per cento è dovuto ha un effetto struttura settoriale quindi al nostro tipo di specializzazione anche la geografia non ci aiuta perché lo sappiamo l'Italia esporta soprattutto nei paesi beh in Europa e nei paesi dell'area dell'euro che sono dei paesi la cui domanda come abbiamo visto prima cresce meno cresce poco ed esporta meno per ora almeno nei paesi più lontani
Prima l'ambasciatore Vattani via fax detto che l'Italia ventesimo fornitore della Cina quindi cominciamo a muoverci su questi mercati ma siamo ancora non tanto grossi come esportatori su questi Paesi
Nei primi dieci Paesi di esportazione di destinazione delle esportazioni italiane volevo farvi notare che compare la Turchia come decimo Paese per la prima volta quest'anno che il Giappone già da qualche anno è uscito fra i primi dai primi dieci Paesi che esportazione e che la Russia e l'undicesimo paese di esportazione quest'anno e quindi probabilmente entrerà nei primi dieci già dall'anno prossimo e proprio sulla Russia e su alcuni paesi vicini dell'Ovra Pacentro risale si stanno dirigendo molte delle esportazioni italiane e sono sicuramente un'aria particolarmente interessante quando uno va a vedere la specializzazione geografica delle nostre esportazioni
La
Abbiamo parlato del saldo commerciale
Volevo farvi vedere
Dove abbiamo l'avanzo l'ha citato prima il professor Biggeri il nostro avanzo è proprio il l'avanzo maggiore
Settoriale dell'Italia e nelle macchine e apparecchi meccanici che ci sono il nostro principale settori di specializzazione qual è il lato positivo negli ultimi tre anni e migliorato il saldo settoriale delle macchine negli apparecchi meccanici
Mentre come potete vedere qual grafica ad esempio peggiorato il saldo nel tessile che peraltro continua ad essere un saldo positivo
Abbiamo purtroppo una serie di disavanzi in altri settori alcuni sono stati citati
L'industria estrattiva all'information communication technology una fattore positivo è la diminuzione della disavanzo dei prodotti agroalimentari che di nuovo Biggeri ha brevemente citato
Biggeri ha detto dobbiamo capire qual è il nesso fra esportazioni e delocalizzazione questo è un grafico che a me piace molto su cui nei a abbiamo degli approfondimenti cosa c'è in questo grafico a ritirarlo sole esportazioni
Ulla tasso di crescita medio annuo su un periodico quattro anni
E avete il tasso di crescita medio hanno del fatturato all'estero delle imprese italiane
Quindi qualcosa vedete venite presenta nel tessili e nella maglieria abbiamo una diminuzione del tasso che di crescita delle esportazioni ma un aumento del fatturato all'estero
è esattamente uno dei modi di cogliere quelli che possono essere dei processi di delocalizzazione di spostamento all'estro di alcune fasi delle produzioni
Vi voglio solo far notare un'altra cosa
Nelle macchine e apparecchi meccanici invece l'aumento del fatturato all'estero inferiore all'aumento le esportazioni qui abbiamo settori diversi abbiamo la necessità di approfondire cosa che facciamo nel rapporto gli gli studi e i meccanismi di delocalizzazione di allargamento la base produttiva nei diversi fattori
Voglio chiudere con un'annotazione se volete positiva con due notazioni positive cura solo sui distretti
I distretti sono in grado di cogliere questi mutamenti
Pur all'inizio se volete del modello della modello di specializzazione italiano
A i difetti si stanno spostando verso la produzione di macchinari e stanno e vanno bene i distretti meccanici di sette alimentari hanno un andamento le esportazioni positivo
Un altro aspetto positivo che voglio mettere in evidenza è l'aumento dell'impresa e del numero di esportatori nel due mila e cinque l'aumento della numero di esportatori è stato il più alto da dieci anni circa il cinque per cento quindi c'è una grande vitalità
Delle imprese italiane c'è una vitalità dei distretti è vero che ci sono dei distretti in crisi ma tendono a essere in crisi i distretti dei prodotti diciamo di primo consumo mentre vanno bene i distretti dei macchinari
Concludo dicendo che secondo me il modello di specializzazione italiana si sta lentamente evolvendo per cercare di rispondere alla concorrenza dei paesi emergenti per cercare di rispondere anche a questi aumenti
Delle materie prime del petrolio che sono trainati dall'andamento dalla domanda di alcuni dei Paesi emergenti che ci sono molte imprese che sono vitali che questa impresa è fanno la politica di prezzo che a volte li premia riescono a sfruttare il potere di mercato che hanno su alcuni mercati che quest'impresa fanno dei miglioramenti qualitativi
E che questo può aiutarci a spiegare l'andamento delle quote italiane
Pensare i Paesi emergenti anche nel due mila cinque
Se noi guardiamo la domanda importazioni si è parlato molto della domanda la Cina effettivamente la domanda importazioni della Cina cresce molto se voi guardate l'Asia è veramente il fulcro centrale
Della dei movimenti l'economia perché se voi importante notare che Cina la Cina sostituisce il Giappone della domanda per importazioni qui abbiamo un fortissimo aumento la Cina che di fatto si sostituisce al Giappone come locomotiva dell'economia mondiale
è un fatto nuovo
Non tanto nella rapporto sul commercio estero del mille novecentottantasei il primo rapporto uscito come abbiamo detto si diceva la Repubblica popolare cinese ha conosciuto nel corso dell'ultimo anno un impetuoso processo di sviluppo che ha determinato un tasso di crescita del prodotto interno lordo il del quattordici per cento
Le sue esportazioni sono cresciute della nove virgola nove per cento nel novanta Nell ottantacinque e di oltre il tredici per cento e l'ottantasei quindi già vent'anni fa la Cina aveva un ruolo molto importante sul commercio mondiale mi ha fatto piacere trovarlo
Perché secolare è molto importante capire che le cose cambiano ma ci sono tante cose che invece rimangono e su queste noi possiamo poi basare una serie di politica
Naturalmente abbiamo parlato finora di commercio ma gli investimenti sono un aspetto molto importante perché non si può come diceva prima il professor Biggeri separare le attività di esportazione da quelle di investimenti indiretti di delocalizzazione
Gli investimenti diciamo cosa è cambiato molto dal mille novecentottantacinque ad oggi è cambiato il modo di produrre lento rese producono anche all'estero come vedremo meglio con particolare riferimento all'Italia
Cosa ci interessa a noi interessa però collocare l'Italia all'interno dell'economia internazionale del saldo di conto corrente ha già parlato il professor Biggeri ha detto che abbiamo un forte disavanzo in relazione al prodotto interno lordo
Molto simile a quello come potete vedere nel grafico che c'era nel mille novecentottantacinque
Anche parlato di prodotti energetici energetici il nostro disavanzo è dovuto alle importazioni di petrolio bene mi abbiamo diviso il saldo dei minerali energetici non energetici e dei manufatti
E se voi vedete il disavanzo energetico è particolarmente cresciuto negli ultimi anni raggiungendo i quaranta miliardi di euro
Ed è assolutamente esattamente quasi bilanciato dall'avanzo manifatturiero anch'esso pari a circa quaranta milioni di euro quindi molto interessante
Vedere come si controbilanciati disavanzo petrolifero con l'avanzo dei prodotti manifatturieri
Il professor Biggeri ha già parlato delle quote italiane e ha detto che la quota è caduta in volume e in valore
A in realtà l'aspetto nuovo di quest'anno è che la quota in valore è scesa quindi mentre l'anno scorso ci chiedevamo come mai
Si potesse mantenere una quota in valore pur avendo un crollo delle quantità quest'anno è caduta anche la poté in valore cosa vuol dire questo
In realtà nel rapporto approfondiamo con una serie di approfondimenti monografici il problema della dei prezzi all'esportazione non esistono dei prezzi all'esportazione veri e propri
Credo che di questo parlerà il dottor Pietro Modiano in realtà noi abbiamo dei valori medi unitari quindi abbiamo avuto una crescita molto forte dei valori medi unitari questa crescita posseduta a varie cose
Può essere dovuta al l'upgrading qualitativo che ha citato prima l'ambasciatore Vattani e che ha citato anche il professor Biggeri può essere dovuta al fatto che dell'impresa e delocalizzano delle fasi di produzione
Può essere dovuta al potere di mercato di alcune in prese ad esempio sui mercati esteri in alcuni mercati la domanda era più forte
Le imprese non avevano bisogno di abbassare i prezzi per poter mantenere quote di mercato e quindi questo è un ulteriore aspetto che è stato analizzato in alcuni contributi monografici del rapporto su settori specifici del made in Italy
Sulle calzature e sul tessile in particolare
Aveva come vorremmo che fosse il nostro mondo ideale nostro mondo ideale dovrebbe avere delle quote alte nei settori che crescono più della domanda mondiale o delle quote alte crescenti addirittura nei settori che crescono più della domanda mondiale
Il professor morale il professor Biggeri ha parlato prima di analisi statistiche che fanno vedere che cosa succede ai settori italiani le abbiamo fatte anche noi noi purtroppo non abbiamo quote alte crescenti nei settori la cui domanda mondiale cresce di più
Ma abbiamo una a penalizzazione dovuto a quella che si chiama l'effetto struttura quindi una penalizzazione del modello di una inefficienza dinamica del modello di specializzazione settoriale delle nostre esportazioni
Circa il settanta per cento quel cinque virgola quattro che citava il professor Biggeri di perdita delle nostre esportazioni il settanta per cento è dovuto ha un effetto struttura settoriale quindi al nostro tipo di specializzazione anche la geografia non ci aiuta perché lo sappiamo l'Italia esporta soprattutto nei paesi beh in Europa in nei paesi dell'area dell'euro che sono dei paesi la cui domanda come abbiamo visto prima cresce meno cresce poco ed esporta meno per ora almeno nei paesi più lontani
Prima l'ambasciatore Vattani via fax ha detto che l'Italia ventesimo fornitore della Cina quindi cominciamo a muoverci su questi mercati ma siamo ancora non tanto grossi come esportatori su questi Paesi nei primi dieci Paesi di esportazione di destinazione delle esportazioni italiane volevo farvi notare che compare la Turchia come decimo Paese per la prima volta quest'anno che il Giappone già da qualche anno è uscito fra i primi dai primi dieci Paesi che esportazione e che la Russia e l'undicesimo paese di esportazione quest'anno e quindi probabilmente entreranno i primi dieci già dall'anno prossimo e proprio sulla Russia e su alcuni paesi vicini dell'Europa centro orientale si stanno dirigendo molte delle esportazioni italiane e sono sicuramente un'aria particolarmente interessante quando uno va a vedere la specializzazione geografica delle nostre esportazioni
La
Abbiamo parlato del saldo commerciale volevo farvi vedere dove abbiamo l'avanzo ha citato prima il professor Biggeri il nostro avanzo è proprio il Davanzo maggiore settoriale dell'Italia e delle macchine e apparecchi meccanici che ci sono il nostro principale settori di specializzazione qual è il lato positivo negli ultimi tre anni è migliorato il saldo settoriale delle macchine e degli apparecchi meccanici
Mente come potete vedere dal grafica ad esempio peggiorato il saldo nel tessile che peraltro è continua ad essere un saldo positivo
Abbiamo purtroppo una serie di disavanzi in altri settori alcuni sono stati citati Findus estrattiva all'information communication technology una fattore positivo è la diminuzione della disavanzo dei prodotti agroalimentari che di nuovo Biggeri ha brevemente citato
Beh già detto dobbiamo capire qual è il nesso fra esportazioni e delocalizzazione questo è un grafico che a me piace molto su cui lei ha abbiamo degli approfondimenti cosa c'è in questo grafico arricchirlo sole esportazioni
Sulla tasso di crescita medio annuo superiori quattro anni e avete il tasso di crescita medio annuo del fatturato all'estero delle imprese italiane
Quindi qualcosa vedete venite presenta nel tessili e nella maglieria abbiamo una diminuzione del tasso crea di crescita delle esportazioni ma un aumento del fatturato all'estero
è esattamente uno dei modi di cogliere quelli che possono essere dei processi di delocalizzazione di spostamento all'estro di alcune fasi delle produzioni
Io voglio solo far notare un'altra cosa
Nelle macchine e apparecchi meccanici invece l'aumento del fatturato all'estero inferiore all'aumento le esportazioni qui abbiamo settori diversi abbiamo la necessità di approfondire cosa che facciamo nel rapporto i gli studi e i meccanismi di delocalizzazione di allargamento la base produttiva nei diversi fattori
Voglio chiudere con un'annotazione se volete positivo con due notazioni positive cura solo sui distretti
I distretti sono in grado di cogliere questi mutamenti
Pur la all'inizio se volete del modello della modello di specializzazione italiano
Ma i distretti si stanno spostando verso la produzione di macchinari e stanno e vanno bene i distretti meccanici di sette alimentari hanno un andamento le esportazioni positivo un altro aspetto positivo che voglio mettere in evidenza l'aumento dell'impresa e del numero di esportatori nel due mila e cinque l'aumento della numero di esportatori è stato il più alto da dieci anni circa il cinque per cento quindi c'è una grande vitalità
Delle imprese italiane c'è una vitalità dei distretti è vero che ci sono dei distretti in crisi ma tendono a essere in crisi i distretti dei prodotti diciamo di primo consumo mentre vanno bene i distretti dei macchinari
E concludo dicendo che secondo me il modello di specializzazione italiana si sta lentamente evolvendo per cercare di rispondere alla concorrenza dei paesi emergenti per cercare di rispondere anche a questi aumenti
Delle materie prime del petrolio che sono trainati dall'andamento dalla domanda di alcuni dei Paesi emergenti che ci sono molte imprese che sono vitali che questa impresa e fanno una politica di prezzo che a volte li premia riescono a sfruttare il potere di mercato che hanno su alcuni mercati che quest'impresa e fanno dei miglioramenti qualitativi e che questo può aiutarci a spiegare l'andamento delle quote italiane
Grazie mille
Professoressa vorrei d'ora ora dare la parola a Riccardo Faini che è uno dei più noti esperti di economia internazionale dello sviluppo in Europa
Attualmente professore all'Università di Roma Tor Vergata ma in passato ha ricoperto diversi incarichi di prestigio
è stato direttore della Direzione una del dipartimento del tesoro del Ministero dell'economia rappresentante italiano al Fondo monetario internazionale ha lavorato anche presso la Banca mondiale
Per restare al cervello del prestigiosissimo Center of Economic Policy Research di Londra e membro del comitato di redazione di numerose riviste scientifiche ci fa molto piacere della quando nel processo
Grazie mille presidente che guai cominciare più che con una riflessione come si fa con una confessione
Ovvero con molto piacere ma anche con una certa emozione che oggi microfono a intervenire a questo dibattito sulla rapporto ICE rapporto al quale ho avuto più di dieci anni il piacere il privilegio di contribuire devo dire che ho letto con molto interesse
Quasi tutto la nuova edizione del rapporto constatando come oggi forse ancora più di ieri anzi sicuramente ancora più di ieri il rapporto riesca a conciliare qui rigore nell'analisi da un lato con la rilevanza a fini di politica economica dei temi trattati anzi a livello mica economico sia a livello macroeconomico che credo che e questo sia a livello accademico a livello di policy si debba essere grati all'ICE e a coloro che contribuiscono a questo rapporto ci sono per questioni di fondo
Due delle quali vengono analizzate
In maniera da approfondita dal rapporto uno per il problema del modello di specializzazione dell'Italia da quel Soresa Giovannetti ci faceva vedere poco fa
Come questo modello che era stata la chiave del successo dell'economia italiana per tanti anni oggi cominci fa per tentare di vedersi aree i suoi elementi di debolezza in particolare il fatto che in una situazione in cui il commercio mondiale cresce rapidamente l'Italia si trova penalizzata da un effetto struttura estremamente sfavorevole il secondo tema legato a questo e ovviamente il declino delle quote di mercato
Fino a non molto tempo fa potevamo contrapporre il partito dei declinisti che analizzavano l'andamento delle quote in volume in discesa
Rispetto a quello degli ottimisti che invece analizzavano l'andamento delle quatto in valore oggi vediamo che anche le quote in valore subiscono una flessione limitata nel due mila quattro ma assai più pronunciata nel due mila cinque e questo indubbiamente ci porterà a fare ulteriori riflessioni su questo tema
Il tetto tema su cui porre sotto soffermare e l'andamento della produttività perché penso che questo sia il fattore centrale nella performance non solo per le nostre esportazioni ma anche del l'economia dalla nostra capacità di crescere per lo meno alla pari con il resto dell'Europa e il resto dei paesi in industrializzati
Parlavo appunto del modello di specializzazione e vediamo come questo è un grafico tratto da un egregio lavoro dalla Banca d'Italia come e più degli altri Paesi i settori tradizionali oggi abbiano un peso estremamente elevato nel contesto italiano
Un elemento assai importante che questo peso è rimasto elevato e caratterizzato Hondo quindi il modello di specializzazione italiana anche per la sua stabilità ci sono dei cambiamenti come evidenziava
Il professor Biggeri la professoressa Giovanetti ma sono cambiamenti relativamente modesti Rispetto ossia la dimensione temporale sia alla differenza
Di specializzazione che caratterizza l'Italia rispetto al resto del mondo
Ed è una specializzazione che si sta facendo in una certa misura sempre più soletta in questo grafico misuro la posizione l'importanza dell'Italia della specializzazione italiana dell'esportazione italiana nelle settori ad alta intensità di manodopera qualificata
E vediamo che l'Italia questa riga
Questa cupa che diminuisce si è sempre più allontanata da questo modello di specializzazione in contrasto non solo contro paesi come la Francia la Germania Paesi di antica industrializzazione ma come lo vedete anche come paesi come la Spagna
Che hanno ridotto la loro specializzazione nei settori ad alta intensità di manodopera poco qualificata e sempre di più sono presenti nei settori fa d'alta intensità di ricerca e sviluppo di manodopera qualificata
Un fatto che come vedevamo anche dei grafici della professoressa Giovannetti in Italia è molto meno pronunciato
Parlavamo delle quote in valore in volume e qui devo dire il rapporto dell'ICE da meglio se mi si consente ci sono tutta una serie di contributi che cercano di approfondire questo tema e di spiegare come mai esiste questa divergenza
Miglioramento della qualità possibile
Ma l'ottimo saggio di Bonini Quintieri limitato a un solo settore si può solo sperare che gli autori dall'argine ad altri settori fa vedere che così non è che il miglioramento della qualità eh relativamente modesto
Espulsione dei produttori meno efficienti possibile purtroppo però in Italia non abbiamo dati
Adeguati rispetto a quelle che esistono in altri Paesi sulla demografica delle imprese non sappiamo se quanto succede presenta l'andamento della produttività è dovuto al fatto che le imprese esistenti
Vedono la loro produttività aumentata se sono nuove imprese più efficienti che intorno impeto e meno efficienti che escono e questo è un dato estremamente importante per capire quanto succede
Delocalizzazione potrebbe essere potrebbe benissimo essere che il processo che descriveva prima la professoressa Giovannetti
Possano spiegare l'aumento dei pezzi alle esportazioni nella misura in cui in Italia rimangono le produzioni a più alto valore aggiunto mentre vengono delocalizzata all'estero produzioni a più basso valore aggiunto
Potrebbe essere anche le strategie di prezzo delle imprese ma e su questo il rapporto ICE come sempre
Dà delle indicazioni preziose in una certa misura delimita la della nostra ignoranza se mi consentite
Da questo grafico Catto proprio dal rapporto dall'ottimo saggio di tentare blitz dei suoi conduttori vedete alcune cose di un certo interesse la non cedette mi un minuto per descriverlo la retta continua indica gli ostacoli di prezzo che i nostri esportatori fronteggiano sui mercati esteri se vedete come questi ostacoli siano andati aumentando la vita tratteggiata invece misura il rapporto fra i prezzi alle esportazioni ente finte
E vediamo che proprio nel momento paradossalmente degli ultimi anni in cui maggiore è sordo gli ostacoli che le nostre imprese fronteggiano sui mercati esteri proprio in quel momento paradossalmente quello che se assistiamo e un aumento dei prezzi alle esportazioni
Rispetto ai prezzi delle stesse degli stessi beni delle stesse intese praticate sul mercato interno non può essere la delocalizzazione perché la delocalizzazione avrebbe lo stesso effetto su pezzi interni astro pezzi esteri non possono essere strategie di prezzo perché anche queste sette giunta strategia di questo tipo non voglio dire suicida sicuramente difficile da interpretare in termini puramente nazionali perlomeno come cercherebbe di fare un economista quindi quello che potrei concludere su questo punto e che il rapporto ICE segnala l'esigenza di approfondire un tema di grande rilievo per capire quanto succede al nostro Paese
Il dato più preoccupante però rimane il dato sulla pelle sul la dinamica della produttività
Qui avete l'andamento del tasso di crescita della produttività in Italia dal mille novecentosessanta fino al due mila quattro
Sono i dati europei del centro di Groningen e come vedete l'Italia che Joy infatti un tasso di crescita della produttività molto più elevato di quello degli altri Paesi industrializzati ha visto un declino perché qui non si può non parlare in declino per cui verso gli anni Ottanta file si è raggiunta una situazione di convergenza nulla di grave ma partire dagli anni Novanta il tasso di crescita della produttività
Si colloca su livelli molto più bassi canore che non nel resto del mondo negli altri paesi industrializzati
E credo che sia un fondamentale parlare chiaro su questa cosa in una situazione in cui il tasso di crescita della produttività eh negativo come è successo negli ultimi anni in sala che non possono che esce per i salari non possono crescere la domanda interna rimarrà indubbiamente sta niente in una situazione in cui il tasso di crescita della produttività non aumenta perdiamo competitività rispetto al resto del mondo e non riusciamo quindi e non siamo riusciti quindi ascoltare quello che Baggio vendette ci faceva vedere il primo un periodo di eccezionale crescita
Del commercio internazionale
La domanda è stiamo parlando di commercio con l'estero c'è una relazione duttilità esportazioni qui in un lavoro con Giorgio Barbana Peretti abbiamo cercato di analizzare anche se ci sono molti limiti e molte difficoltà
Quello che vediamo e che il livello della produttività e particolarmente più elevato per le imprese che esportano
Crediamo che perché le imprese non esportatrici
Quindi la linea più bassa il livello di produttività ecco estremamente più basso
La cosa interessante e che per i nuovi ascoltatori per le intese e cioè che non esportano afono ma che a un certo punto fanno il salto e cominciano ad esportare
Il livello di produttività tende a convergere verso la produttività dell'esportatore incoraggiare l'EP imperiese arte sporta trovare la maniera per cui nuove imperiese penetravano in mercati d'imputazione può essere anche lo sgomento che permette di recuperare il divario di crescita da la produttività
Quindi alcune prime conclusioni
I processi dinamici di ingresso sul mercato dell'export hanno un contributo importante alla crescita della produttività che come segnalavo prima e forse Hillary dica più forte dell'economia italiana
Ma quali sono queste imprese
Che o sono esportati citofono nuovi esportatori quello che abbiamo visto nel nostro lavoro e che due fattori sono importanti la dimensione il capitale umano e l'investimento in ricerca e sviluppo che però è ovviamente legato alla presenza di capitale umano non è possibile pensare di fare investimento ricerca e sviluppo se l'impresa non è già dotata di una forza lavoro in cui il capitale umano saprei
E questo è particolarmente importante in questa fase storica
Non era necessariamente così negli anni settanta negli anni ottanta
In cui fondamentalmente si poteva anche andare all'estero con dimensioni piccole
Quello che si doveva fare era raggiungere i mercati europei vicini oggi con la globalizzazione vi è un premio sulle grandi dimensioni non solo sì ma anche la crescita della produttività oggi
Ma
Mutato la sua pelle
Nel passato in fondo la crescita della produttività era legata all'acquisto di beni d'investimento
Di beni capitali che potevano essere prodotti in Italia o all'estero che incorporavano le nuove tecnologie oggi la rivoluzione informatica richiede una riorganizzazione radicale dei processi produttivi
Che non è possibile attuate senza una forza lavoro qualificata senza un capitale umano e qui non sto a tediarvi ma sappiamo molto bene anche dai rapporti dell'Istat che si stiamo anche lì recuperando ma esiste tuttora un forte divario nella dotazione di capitale umano rispetto al resto del mondo qui vi faccio vedere dei dati molto semplici la percentuale di laureati solo cupa azione totale in funzione sia della dimensione e dello Kent amento verso l'esportazione e vedete che l'impresa esportatrici sono imprese che più utilizzano forza la fuoco qualificata proprio però quel fattore che scarso oggi Editalia a causa dei difetti clamorosi
Che evidenzia il nostro settore dell'istruzione Alitalia universitario soprattutto ma non solo
Anche la l'altra forma di internazionalizzazione la delocalizzazione anche questa che funzione della capacità di penetrare su questi mercati che dipinte danno la capacità della forza lavoro dal capitale umano l'indagine di capite di Capitalia ci fa vedere che nel quasi trenta per cento dei casi l'impresa non delocalizza per difficoltà organizzative e logistiche ma come si superano queste difficoltà organizzative e logistiche attraverso risorse umane nel quindici che per cento dei casi esplicitamente le in paese attribuiscono alla mancanza di risorse umane con professionalità adeguate la loro incapacità di delocalizzate
Ci sono segni di reazione ci sono segni di reazione dell'imperiese ci sono cambiamenti ancora modesti nel modello di specializzazione dell'Italia
Ci sono soprattutto segni di reazione da parte dal settore dell'impresa e lo vedete qui nel tasso di crescita della produttività del lavoro nel livello scusate della produttività del lavoro che vediamo come anche negli ultimi anni i settori tradizionali hanno fatto di più
Che non deve attuazione del l'industria e oppio sotto la pressione della concorrenza
Internazionale sotto l'applicazione
Dai Paesi emergenti o attraverso la ristrutturazione all'interno dell'impresa e lo attraverso la fuoriuscita dell'impresa e meno efficienti ma non abbiamo molte indicazioni a questo riguardo la produttività nei settori tradizionali è cresciuta di più
Concludo con due parole sul ruolo della politica economica conclusioni che spero nascano scaturiscono dall'analisi che ho cercato di svolgere fino adesso il primo elemento favorire il processo di crescita dell'n-dimensionale e il processo di internazionalizzazione delle imprese
Vorrei sottolineare forse non dovrei essere io a farlo come il DPEF contenga degli elementi importanti proprio su questi temi che siamo spicca verranno poi recepiti dall'azione politica troppo spesso nel passato abbiamo pensato che piccole Capello questo è stato
Un tema che conciliava in un certo senso alcune parti politiche con l'impresa oggi così non è oggi il piccolo conosce i limiti molto di più di quanto non facezie nel passato
Dobbiamo agevolare la mobilità delle risorse di capitale di lavoro fra settori il mutamento nel modello di specializzazione che è necessario che è indispensabile e chiede che alcuni settori si riducano nella loro dimensione che altri sette o che si espande e chiede che si spostino settori dai sette
Postino risorse dai settori in declino verso i settori che hanno maggiori prospettive
Ma questo non si può fare in un sistema economico ingessato come il nostro in cui mancano fondamentalmente gli strumenti per agevolare questo spostamento di risorse le risorse di lavoro non si spostano se non creiamo un sistema moderno di ammortizzatori è stato uno dei grandi fallimenti dell'esecutivo precedente ed è una sfida per questo governo
E uscire a creare un sistema di ammortizzatori sociali che riduca la resistenza al cambiamento ma non solo da poco anche il capitale
Un sistema finanziario che finora ha finanziato bene l'esistente ma che non è è uscito se non con rare eccezioni a finanziare il nuovo pene questo è stato un ostacolo al cambiamento
L'ultima cosa credo sia forse una delle più importanti per ricomporre la frattura in Europa noi abbiamo assistito facciamo a una situazione spiacevole negli ultimi anni
Per
Che vedeva il contrasto fra i Paesi produttori del no consumatori scusate del nord Europa che volevano una piena liberalizzazione nei confronti dei flussi di importazione in provenienza dai Paesi emergenti e la resistenza
All'INPS dei paesi soprattutto produttori tra cui Italia la Francia la Spagna il Portogallo io vorrei sottolineare due cose anzitutto in primo luogo che questa minaccia è stata probabilmente esagerata
Certo abbiamo guardato il numero di scarpe che invadeva l'Italia o che invadeva l'Europa
Ma lì succedeva esattamente il contrario di quanto succedeva in Italia
Il ma quantità aumentata Malfa dure aumentava molto meno perché c'era stato uno spostamento verso la bassa qualità
In secondo luogo una buona parte dell'aumento delle esportazioni della Cina verso l'Europa e avvenuta a danno delle esportazioni di altri paesi a più basso reddito
Non di meno vi è stato un contrasto nondimeno questo contrasto fa e può essere risolto e può essere risolto fosse insistendo su un fatto che in una situazione in cui ci sono interessi divergenti quelli che più ci guadagnano
I Paesi del Nord possono compensare quelli che meno ci guadagnano e forse anche ci perdono il rapporto Sapir che pubblicato un paio di anni fa contiene esattamente una proposta di rafforzamento degli strumenti di ammortizzatori sociali
A livello europeo che facilitino il processo di aggiustamento e che e il metano ai Paesi che meno traggono vantaggio dai processi di liberalizzazione di essere aiutati non solo a livello interno ma anche a livello europeo
Io concludo qua e ringrazio di nuovo il presidente paterni gli estensori del rapporto per avermi dato l'occasione e concludo con l'augurio che forse fra uno o due anni la nota con cui potremo analizzare la performance dell'Italia sui mercati mondiali potrà essere molto più ottimista grazie
Grazie mille professore
Ora tocca al all'ultimo intervento prima dell'onorevole ministro che quello di Pietro Modiano direttore generale del gruppo San Paolo IMI in passato Modiano a ricoperto vari incarichi vicedirettore generale del gruppo UniCredit
Amministratore delegato di UniCredit banche impresa
E fin dall'inizio il suo percorso professionale
E si è sempre occupato di commercio internazionale ha scritto e sollecitato ricerche in questo campo sull'Italia ed allora i suoi lavori rappresentano il punto di riferimento fondamentale per quanti si occupano i rapporti economici internazionali grazie mille persone
No grazie grazie davvero tantissimo Riccardo Faini
Confessava che la sua prima collaborazione rapporto ICE risale al novantadue
Io confesso che confesso che l'ottantasei quindi diciamo una lunga militanza
Con questo tipo di problemi anche se poi ho avuto una una rottura strutturale del mio del mio impegno e mi sono occupato dato insomma dopo aver fatto l'economista che si occupava di esportazione quindi mi occupavo di questa nicchia dei problemi mi sono occupato di banca senza però perdere il passo devo di'la verità io lo ringrazio tantissimo di questo invito perché
Diciamo per me anche una specie di premio di fedeltà facendo il banchiere
Non si può non secondo me
Leggere come una Bibbia il rapporto dell'ICE facendo il mestiere mio
E come facendo tanti altri mestieri perché questo è l'unica cosa che c'è in Italia che fa il check-up sullo stato di di salute competitiva del nostro sistema manifatturiero l'unica il resto Rossoni impressioni sono
Diciamo somme di indicatori più generici questo rapporto in particolare
A me personalmente aiuta tantissimo a fare il mio mestiere
Credo che sia un contributo vero per tutta la comunità non solo scientifica
Di impresa di banca di finanza oltre che ovviamente politica e di governo
Questo rapporto importante
Io mi ero preparato un intervento un po'più strutturato Riccardo Faini come spesso mi accade quando parlo prima di dopo di Louis qualche volta gli accade che lo farà dopo di me
Avuta come si dice toccato quasi tutti gli argomenti che volevo toccare io con una chiave la leggermente diversa dalla mia qui siamo esattamente nel campo del bicchiere se mezzo pieno o mezzo vuoto
Il suo è un po'più mezzo vuoto il mio tipo più mezzo pieno
Guardate che nel mestiere mio non è irrilevante perché se io ritengo che le cose vadano sostanzialmente bene salvo eccezione do credito salvo eccezioni se penso che le cose vadano sostanzialmente male salvo eccezioni non do credito salvo eccezioni
E qui di fronte produco Effetti che fanno andare male a parte le eccezioni le cose insomma qui devo stare molto attento io fondatamente credo sono più del parere che le imprese italiane escano da una fase difficilissima in buona salute in sostanziale buona salute Riccardo non lo nega nel suo intervento precedente sottolinea alcuni elementi estremamente critici est di estrema fragilità il principale dei quali la produttività del lavoro io su questo credo che la comunità scientifica debba esercitarsi di più
Perché in un mondo in cui la produttività relativa di lavoro ce la nostra rispetto agli altri crolla come crolla stando a statistiche inoppugnabili
E in cui la competizione internazionale cresce i mercati si aprono quello che deve succedere una caduta verticale delle quote di mercato in volume valore una caduta verticale dei profitti dell'impresa non c'è dubbio
La produttività cala la competizione cresce i mercati si aprono calano del cuore quote di mercato in volume valore le spalle le imprese falliscono
Questo dovrebbe essere il declino nella sua forma compiuta e qui invece abbiamo solo mezzo declina ne abbiamo alcuni elementi costitutivi non ne abbiamo l'esito l'esito non è l'uscita dal mercato dell'imprese italiane
Io su questo vi prego di fidarmi di della mia esperienza pratica
Il costo del credito delle banche italiane si riduce cioè il le sofferenze delle banche italiane si riducono c'è qualche segno di aumento dalle piccolissime imprese che non esportano quelle meno esposti alla concorrenza internazionale ma quelle da cinque miliardi di vecchie dei fatturati sorreggono
Poi abbiamo diciamo dati assolutamente innocui inoppugnabili non entrano neanche in incaglio come diciamo noi
è un momento buono dal punto di vista la tenuta le imprese che sono liquide se vedo le statistiche di lanci più o meno aggregati che Parson sottomano i margini operativi lordi sul fatturato cioè prima degli interessi che sappiamo essere più basi di prima
Sono buoni reggono vengono sono poco più bassi di quelli che erano il due mila e magica operativi lordi questa è la cosa che mi fa dire siamo di fronte a un fenomeno più positivo di quanto non sembri vedendo alcuni elementi macro economici peraltro rilevanti
Manca l'esito finale l'esito finale non è quello che tutti noi ci aspetteremmo dopo cinque anni di produttività che cala su valutazione che non c'è la Cina che arriva e ristagno nella domande interno
Il dato fondamentale perché non è successo quello che non è successo perché non è successo lei il sistema industriale manifatture italiano regge la bilancia commerciale non oil migliore nel due mila e cinque nel due mila e sei
Le quote di mercato reggono su questo Pramerica do c'è qualche divergenza il tre sette che scende rispetto al tre nove è un è il l'avvio di un trend la vedremo nel due mila e sei
Resta il fatto che la caduta di quote di mercato il valore delle esportazioni italiane tutta degli anni novanta e molto poco negli anni due mila
E negli anni due mila gli anni due mila dal due mila due mila e cinque sono gli anni peggiori della storia del sistema manifatturiero Paliano sotto il profilo competitivo almeno dal dopoguerra questo rapporto dell'ICE ci dà qualche elemento per capire cosa c'è sotto per me di nuove molto difficile capire cosa c'è sotto i le banche non sono sistemi molto intelligenti non siamo pieni di aneddoti qua e là riusciamo a capire che modello c'è sotto
Che cosa sta succedendo quello che sta succedendo forse prelude alla catastrofe prossima ventura non c'è stata ma arriverà
C'è un indizio secondo me molto importante Riccardo Faini lo citava
Questa cosa un po'esoterica dei rapporti tra valori e volumi dell'esportazione guardi una cosa importantissima la statistica e la qualità li eccelle
E la crescita dei prezzi delle sport prezzi tra virgolette di valori medi unitari esportazioni rapporto fra valori volumi siamo cresciuti del sette per cento contro il tre per cento l'anno dal due mila quattro punti in più di crescita di questo indicatore stranissimo
Stiamo indicatore di una densità spaventosa perché valore despoti di calzature esportate diviso numero di scarpe valore di tubi
Del del delle nota per per per le pipeline diviso il la la la la lunghezza valore dell'automobile diviso il numero di automobili è un indice di qualità e di prezzo lo diceva Riccardo ha ragione nel lungo periodo non è un indice di prezzo
Perché uno può sbagliare i prezzi il primo anno andar fuori mercato sui prezzi è costretto l'anno dopo a tornare se indietro se questo fenomeno si riproduce di anno in anno per cinque anni c'è sotto qualche cosa
Ci sono sotto due cose dice il rapporto il vice
Se ho ben letto se non ho perso l'abitudine
Quintieri e De Nardis citati da Riccardo Faini
De Nardis dice ha ragione Riccardo ci sono degli ostacoli di Price di di di di competitività di prezzo ma non c'è dubbio che i prezzi degli sport delle esportazioni sono saliti di più dei prezzi
Dei manufatti destinati al mercato istinto è una parità di competizione questo significa che gli esportatori hanno saputo spuntare prezzi prezzi più alti che sul mercato interrogate che non è mai successo in Italia
Mi insegnavano quando cominciavo che in Italia negli atti no agli anni Novanta l'esportazione residuali quando il mercato interno basso abbassa i margini
All'export e fai girare gli impianti mercato interno sotto stagnante nel bene in questi ultimi anni e i nostri esportatori hanno alzato i loro margini che significa che hanno perso la dimensione di residualità delle esportazioni tant'è che il numero di paesi nei quali non si è spostato esportano aumentato in modo estremamente significativo ciò aumentata la stabilità si è ridotta la residualità
E questo la cosa importante
E questo nel periodo della della valutazione mancato nei quali la compressione dei margini a lecco doveva essere sconta tutti noi avremmo detto negli anni dal due mila due mila cinque immagino a lecco si sorridono ma dialetto io sono ha ha cresciuto rispetto immagini e devo dire che è successo qualche cosa di buono l'altra cosa sulla qualità lavoro di Quintieri Eboli sulle calzature è importante questa cosa perché non c'è dubbio che non c'è uno spostamento verso verso le scarpe belle Alberto legata all'offerta cerca scarpe sportive ci sono tutta una serie di no perché noi economisti microchip facciamo
Ma categoria merceologica per categoria merceologica i valori medi unitari è salito non c'è dubbio
Il che significa che tutte le singole imprese a parità di prodotti che fanno le fanno un po'meglio e facendo un po'meglio li vendono a valori unitari maggiori questo è successo
Il che dice mi riconcilia con l'evidenza empirica per in questo che è successo è successo nelle singole impresa c'è stato pochissimo movimento ragione Riccardo fra un settore e l'altro anche fra un comparti in un altro si è mosso pochissimo
Si sono mosse straordinariamente bene almeno a vedere diciamo questi indizi e speriamo davvero che si possa andare avanti sugli altri settori impresa per impresa
Si è scoperto che c'è una possibilità di upgrading qualitativo impresa per impresa che finché non c'è stata la pressione della non svaluta azione della Cina ed eri stato la domanda interna non si sono esplorate questa è la cosa che a me pare esca bene dal rapporto dell'ICE mi riconcilia con un mondo nel quale le imprese falliscono pochissimo nelle Marche le calzature cinque anni fa erano spacciate nelle Marche non sono spacciati ha fatto non c'è solo Tod's
Dietro Tod's probabilmente Hamas è arrivata i de a Varese letterali libiche lì come si dice l'interscambio testi nel due mila sei è meglio che l'interscambio del due mila cinque ma cinque anni fa avremmo detto che fuori Varese occupati di micro chips
Tutto quello che sta succedendo è purtroppo e questa è la il bicchiere che diventa quasi vuoto è tutto il talento degli imprenditori italiani è tutta micro economia micro micro microeconomico in assenza assoluta
Di stimoli collettivi
Un po'di colpa l'abbiamo anche noi perché il declini ISMU produce il fatto che ognuno degli imprenditori che ha avuto successo pensa di essere un eccezione quindi pensando e sono eccezione riduce la sua propensione al rischio
Finché andiamo a dire che no tutto va male salvo eccezioni l'eccezione non investe che ci troviamo infatti una propensione ad investire che comincia solo in questi mesi accresce
E poi ci sono tutte le cose che non sappiamo tutte le cose che noi sappiamo che sono il nanismo la mancanza di valore
Di forza lavoro incorporata nei nostri prodotti la qualità delle risorse umane che non viene stimolata la mobilità sociale che viene poco stimolata
L'istruzione eccetera eccetera tutto questo è vero quello il mio esercizio e sul nonostante nonostante questo abbiamo retto questo ci dice però una cosa responsabilità molto maggiore
Perché in questo tessuto così forte
Micro economicamente politiche macroeconomiche e collettive efficaci possono avere un terreno estremamente fruttuoso e questa è la partita
La vera partire comincia adesso sulla finanza e chiudo c'è un punto perché Riccardo Faini parla di mobilità dei fattori importantissimo
Agli ammortizzatori sociali che rendono mobile tutto senza dolori
La mobilità del capitale
I nostri settori sono quei di prima non c'è movimento da un settore all'altro da un'impresa all'altro questo mercato finanziario che non funziona il mercato finanziario della piccola impresa non funziona questo è compito che io avverto anche personalmente come uno dei terreni
Più importanti di lavoro
Dal a Londra dove ci insegnano qualche cosa sulla finanza c'è un mercato di piccole imprese dove sono quotate settecento imprese piccole inglesi che non è la parte della piccola impresa
Qualcosa del genere dobbiamo fare in modo tale da favorire la trasformazione del capitale industriale che si che è cresciuto perché le imprese sono diventate anche più ricche non in capitali immobiliare ma di nuovi capitali industriali i settori più avanzati grazie
Il grazie mille professore
Ora la parola all'onorevole ministro per il commercio internazionale anche la Cina tornando omaggi ricevuti
Grazie a mille grazie a tutti grazie a lei presidente a lei Presidente per aver organizzato queste ore di riflessione basate su questi volume molto dettagliati
E mi sembra anche un'iniziativa come dire giusta nei o comunque molto utili per noi nel tempo in cui avviene siamo un nuovo governo e siamo un ricostituito anzi meglio ricostituendo ministero
Ricostituzione che stiamo come dire
Tentando con grande determinazione lo faccio con l'aiuto dei miei due padri validissimi sottosegretari Milos Budin e Mauro Agostini che vede in sala
Ringrazio non solo di esserci ma per il lavoro che tentiamo di fare pure in condizioni all'inizio un po'farraginoso è un pochino difficili
Ma dico i dati che vengono fuori l'esposizione ai commenti che sono stati fatti sono mi sono particolarmente utili
Molti dei riferimenti hanno a che fare evidentemente con la struttura produttiva del Paese con quello che bisogna fare
E che sono responsabilità che certamente esercito collegialmente con altri colleghi ma che sono fanno capo ad altri colleghi io vorrei riservarmi questa che non è una replica ma alcuni pensieri che mi vengono in mente
Da quel poco tempo ma intenso in cui mi occupo di questo dossier su due aspetti diversi
I prima vorrei fare qualche osservazione sullo stato dell'arte
Il secondo provare a dire a grandi linee quello che come ministro del commercio internazionale penso sia utile fare cioè alle grandi linee
Un po'che ho in testa anche per il programma Pernice che sono attualmente ancora grandi linee che vanno un po'raffinate forse meglio focalizzata puntualizzata
Nancy tutto il rapporto nella previsione di una riorganizzazione necessaria degli enti e degli strumenti a sostegno delle strategie di internazionalizzazione
Così come peraltro lei ha giustamente ricordato sono ricordate non ampio capitolo del documento di nel DPF insomma
Questo rapporto dicevo rappresenta un riferimento indispensabile non solamente utile per l'azione che questo ministero deve deve fare
Affinché le azioni che noi dobbiamo fare istituzionalmente a sostegno delle nostra impresa dei nostri prodotti sia un'azione più efficace e in una fase di bassa crescita per la nostra economia come tutti avete detto
è evidente che diventa fondamentale il contributo che può giungere dal commercio internazionale al rilancio complessivo del nostro Paese
Sicché è mia profonda convinzione che non vanno disperse le disponibilità finanziarie esistenti che già non sono moltissime ma che al contrario
C'è bisogno per quanto ci riguarda di indirizzarle meglio forse con interventi più mirati
Che possano riportare le nostre esportazioni su un sentiero di crescita accresciuta vista anche la crescita della domanda mondiale che qui è stata più volte più volte ricordata
Però ci sono tre elementi che forse brevissimamente vorrei ricordare per capire in quale contesto mondiale ci ci muoviamo
Innanzitutto ed evidente lo dicono tutti è diventato quasi uno slogan ma sarebbe necessario approfondirlo un po'meglio e sono l'economia asiatica non solo Cina ma anche India
Perché sono diventati in realtà protagoniste della crescita mondiale questo andrebbe secondo me meglio studiato anche nelle sue declinazioni per quanto ci riguarda voglio dire per quanto riguarda il nostro potenziali
Secondo è evidente e qui è stato ricordato le economie industrializzate hanno ridotto i ritmi di crescita a favore di queste ed altre economie emergenti
Terzo però io vorrei sottolineare qui è stato un po'come dire nella sua entità messo da parte
Ma lo voglio qui ricordare ed è il problema i fattori relativi alla produzione e commercio distribuzione delle materie prime energetiche che questo
Abbiamo detto in questo convegno fatto salvo diciamo il peso del materia energetica il resto lo analizziamo e lo analizziamo con luci e ombre ma anche con dati e di di che io positivi che io vorrei sottolineare
E però è indubbio che il fattore materie prime energetiche è tornato alla ribalta in modo prepotente proprio all'interno degli scambi internazionale
Ed anche alterato secondo me altera in modo durevole le relazioni di reddito tra economia esportatrice quelle dipendenti
Ci sono stati altri elementi ovviamente a livello internazionale il rapporto che viene fuori è stato detto presenta per quanto riguarda l'Italia luci luci ed ombre
Io che sarebbe stato detto che uno degli elementi o dei fattori causa è anche il risultato di una condizione che è imputabile al nostro modello di specializzazione alla nostra struttura poi produttiva complessivamente sia che si tratti di specializzazioni diciamo sul piano geografico cioè orientata verso aree con ritmi di crescita minore o sul piano osso settoriale cioè su comparti più tradizioni
Questo è un po'la fotografia che veniva fuori
Su questo vorrei sottolineare voglio inserire questa elemento strutturale che è quello appunto dicevo l'esplosione dei prezzi del settore energetico perché a mio avviso siamo di fronte ad un fenomeno strutturale
Non è solamente un dato temporaneo non è un dato di shock di
Questa o quella esplosione che pure incidono moltissimo ma in realtà siamo di fronte ad un fenomeno che a mio avviso l'onda lunga della domanda
Che segna il mercato in modo durevole cioè noi
Dal prezzo del petrolio tanto per chiarirci non è solo il risultato evidentemente di tensioni
Di Paesi produttori in tensione è un risultato a mio avviso strutturale
Dovuto alla crescita della domanda così importante quindi questo è un fenomeno con cui fare i conti e che abbiamo di fronte in modo permanente
Però è anche vero che per quanto ci riguarda in termini di commercio internazionale in questo contesto di per sé è precario
Che vede
Un'autentica rincorsa all'accaparramento di fonti energetiche su tutti i mercati mondiali dall'Africa all'Asia centrale dall'America Latina al Golfo persi con gli stessi Paesi europei sono in forte concorrenza
Tra di loro in termini di accaparramento
Di
Fonte energetica e in cui insomma i poveri diventano sempre più poveri
è anche vero che ci sono Paesi che diventano sempre più ricchi
Lo dico perché
Molti nuovi ricchi sia fatta e Ifi ricchi si affacciano sui mercati internazionali
E ci sono mercati emergenti nell'area di vicinato europea
In Medioriente come nel Caucaso in Asia centrale che saranno tra i più promettenti assolvibili paesi negli anni prossimi grazie appunto a tassi di crescita spettacolare
Perché
Nella lista dei Paesi normalmente non entrano come Paesi interessanti come paesi in cui guardare certo sono Paesi probabilmente problematici sono Paesi probabilmente difficili ma sono i Paesi produttori di materie prime di petrolio in particolare che saranno se così continua il trend o comunque se così anche solo rimane saranno il i paesi nuovi ricchi nel giro di pochissimi anni
Ora e questo mutamento per cui io sono un po'a sorpresa non sorpresa ma insomma noto che nella lista normalmente Cina India
Brasile eccetera io vorrei aggiungere come dato di attenzione e i Paesi
Per esempio vediamo Caucaso Asia centrale esportatori di petrolio esportatori di grandi materie prime che saranno i nuovi paesi ricchi a mio avviso nel giro di pochi anni che vuol dire che
Questo è un mutamento che secondo me chiama in causa la nostra capacità di adattamento al nuovo contesto geo economica
Dobbiamo stare attenti a quello che che succede di avere anche una capacità di di rapidità e di flessibilità di approccio per guardare cosa succede nel mondo senza essere come dire troppo orientati solamente diciamo orientati a quello che è diventato più noto e più sotto gli occhi di tutti
Ora tanto più che proprio la la forte dipendenza dall'import energetico determina le caratteristiche dei nostri saldi con l'estero
Sì e questo è tutto un nuovo mondo che secondo me faremmo bene ad osservare a conoscere meglio intanto ad osservare a capire con quali dinamiche questi nuovi paesi ricchi
Si affacciano sui mercati internazionali o si affacciano diciamo al mondo
Comunque si dice ed è provato comunque i dati lo dicono che se si fa astrazione appunto di questo fattore energetico
L'Italia
Registra un saldo commerciale positivo dei prodotti manifatturieri quarantuno miliardi di euro e quindi il sette per cento di crescita
Diceva che è intervenuto prima di me che
Si paventava la catastrofe o il disastro è in realtà se si guardano le cifre anche se andranno valutate un po'meglio se è un fattore sia un fenomeno un dato passeggero c'è un dato più più strutturale il che
Mi porta a dire
E condividere quello che veniva fuori e cioè che non siamo in una situazione di declino siamo però certamente in una in una fase di transizione molto delicata della nostra economia del nostro sistema produttivo
La trasformazione può andare non verso piuttosto che in un altro
Da questo punto di vista
Quali sono le motivazioni sono state qui di elencate il nostro sistema italiano soffre da diversi anni di un deficit di concorrenza insomma le motivazioni per cui questa trasformazione è difficile ancora con come dire è aperta ad andare verso un dato positivo un dato negativo sono stati elencati
Il deficit di concorrenza è stato sottolineato varie volte però
Sarà perché io sono una indomita ottimista o comunque a un indomita determinata più che altro
Io preferisco un può cogliere far leva sui segnali positivi
Che testimoniano secondo me di una vitalità del sistema economico italiano e che hanno avuto qui un qualche riconoscimento è stato si è parlato prima lungo sulle strategie apprezza e qualità
Che evidenziano come appunto alcune impresa esportatrici si sono orientate nella direzione più adeguata per valorizzare il proprio potere di mercato e sottrarsi quindi alla pressione competitiva dei paesi a bassi salari
A è stato io vedo anche ed è stato qui sottolineato che la struttura la stessa struttura dimensionale dell'impresa si sta consolidando
Ovvero c'è un fenomeno ancora non valutabile complessivamente e che però vede una riduzione delle imprese piccolissime e un aumento delle imprese esportatrici e anche un dato di diversificazione geografica delle vendite
Mi pare di notare anche lo dico come elemento positivo su cui lavorare su cui fare sinergia
La capacità di piccole e medie imprese di produrre direttamente sui mercati esteri come qui è stato detto almeno per molti settori magari investendo oppure
Stringendo accordi di collaborazione con imprese straniere e questo è un fenomeno che è stato dato in crescita in qualche modo
Ci sono poi alcuni distretti industriali che sono stati capaci e dei diritti differenziare le proprie produzioni e che si sono maggiormente aperte mercati internazionali anche le grazie al ruolo di guida
Svolto da alcune imprese locali
Di medie dimensioni
Mi ha molto colpito l'esempio calzature nelle Marche per esempio che non è solamente tolse e che è un settore che era stato dato vuol dire come perso o non neanche tanti anni fa se è per questo
Sicché a me sembra che compito e ruolo della de del del ministero e dell'ICE mi sembra quello di doveri incoraggiare questi segnali di ripresa il problema è come farlo
Come tentare di fare sì che questi segnali di ripresa
Passino dall'estero un segnale ad essere una vera e propria ripresa
Ci vuole ovviamente mi si dirà che ci vuole una la strategia che sia in grado di collegare la ripresa economica del Paese il recupero della competitività dell'Italia
E tutto questo va bene ma torniamo ancora al come se possibile in modo un pochino più dettagliato io penso che alla ricostituzione del ministero del commercio internazionale sia un passo in questa direzione perché offre un punto di
Vento importante dell'elaborazione di questa strategia
Ma il secondo atto è un po'quello di definire una politica di intervento a carattere trasversale
Rispetto e lo dico ai vari e differenti attori coinvolti cioè in fondo sul grande settore commercio internazionale è sono coinvolte altre amministrazioni statali sono coinvolte e regioni sono coinvolti associazione di categoria cioè il sistema camerale cioè c'è una pluralità di di attori
E a me pare che la prima cosa da fare è cercare di riunire tutti questi vari attori oltre le impresa evidentemente ma insomma tutti questi altri vari attori
Nella realizzazione di progetti condivisi ed efficaci che possono accrescere l'impatto complessivo delle iniziative sui mercati esteri
So bene che a coordinare difficile
Il presupposto è che agli altri vogliono essere coordinati
Un presupposto non c'è sempre
Però io ho l'impressione che se riusciamo ad elaborare una strategia che sia condivisa quindi discussa possiamo almeno tentare di fare sistema intanto con chi ci sta
E questo è uno sforzo importante per evitare la parcellizzazione di attori e quindi di iniziative anche magari di linee di indirizzo
Non convergenti quando non addirittura contrastanti e concorrenti
Il DPEF è stato detto e mi riferisco perché è un dato importante ha definito un quadro di riferimento generale della politica a sostegno dell'internazionalizzazione delle imprese
E nei prossimi giorni dicevo stiamo per rendere pubbliche le linee direttrici per l'attività promozionale del due mila sette e per quanto ci riguarda nello sforzo che noi dobbiamo fare come commercio internazionale
Devono fornire le indicazioni di priorità geografiche settoriale per gli enti che operano nel campo della promozione
Io vorrei dare qui qualche elemento diciamo qualche anticipazione su alcuni obiettivi specifici che queste linee guida dovrebbero perseguire alcune mi pare siano molto omogenee voglio dire ai dati che i vostri rapporti
Hanno reso o pubblici
In altri dettagli possiamo raffinare ancora meglio ma mi pare che le idee che stiamo su cui stiamo lavorando siano conseguenti alla fotografia che i rapporti il rafforzamento presente
La prima mi sembra necessità e quello di aumentare la focalizzazione geografica
Diceva lei dite esportatrici italiane negli ultimi anni hanno aumentato a dismisura a dismisura senza a dismisura ma insomma hanno aumentato i paesi dove si dove si esporta e tutto questo bene tutto questo è legittimo
Sto parlando evidentemente invece del ruolo che una politica di sostegno
Deve dare io penso che per quante risorse abbiamo che vanno quindi anche meglio utilizzate sia cercare di aumentare la focalizzazione geografica
Creando una massa critica di azione soprattutto sui Paesi ad alto tasso di sviluppo
E su quelle che risultano anche più interessanti per le aziende i prodotti italiani però insomma vuol dire concentrare le nostre azioni sui mercati emergenti alcuni
Cina India anzi sia all'India pensiamo di dedicare il due mila e sette
Turchia dove già abbiamo una presenza molto importante Brasile Russia questo sono già come dire
Territori in cui sforzi sono stati fatti
Penso che sia importante come altra area zone più tradizionale ma strategicamente rilevanti e sono i Paesi del Mediterraneo
L'area balcanica e quando e dove possibile al Medioriente in una situazione più difficile
Mentre penso che sui mercati e sui Paesi più maturi occorre certo consolidare la nostra presenza soprattutto per le aziende piccole di alta tecnologia o di alto contenuto di ricerca
E poi
Dicevo prima mi sembra che un'attenzione tutta particolare forse nuova
E anche risorse dovrebbero essere dedicata quei Paesi che siano stati o no prioritari fino ad oggi sono quei Paesi la cui ricchezza di materie prime in particolare di energia sta creando una crescita economica significativa
Queste sono quei Paesi che ancora non sono nella radar diciamo del settore produttivo italiano
Io penso invece che sono Paesi su cui non dobbiamo perdere il treno come si dice
Ma vedendo lì crescere bisogna capire come crescono con quale esigenza e con quale potenzialità
Secondo
Penso che bisogna scegliere una strategia settoriale nell'anno trascorso negli anni trascorsi direi
Giustamente si sono detti dedicate risorse molto significative ai settori del designer dello stile italiano e sono risorse e attenzioni che continuano ad essere molto importanti
Però dai dati che io ho visto avevo vista deduco confermati io penso che nel prossimo anno sia opportuno varare anche un programma a sostegno delle aziende a carattere marcatamente innovativo
E che rappresentano la punta avanzata dei vari settori tecnologici
E a questo fine prevedere di destinare risorse adeguate per favorire venti Progetti iniziative orientate all'internazionalizzazione sto parlando dei settori elettromeccanico logora azione agroalimentare
Telecomunicazioni biotech o Pharma cioè tutto un settore che anche queste del made in Italy
Forse non li possiamo mettere la targhettina
No forse possiamo non inventarsi anche lì una targhettina ma anche questi settori sono frutto del invenzione della cura delle idee
Anche queste insomma sono made in Italy come come gli altri
Terzo
Se queste sono le concentrazione geografica ad affidare meglio questi settori magari d'approfondire meglio comunque
Che come li sosteniamo
Io penso che bisogna concentrare l'attività di supporto fieristico alle manifestazioni fondamentali
Ossia già avevo visto nella linea strategica dell'anno scorso si suggeriva di orientare le attività progetti innovativi
Cercando di contenere l'attività tradizionale di tipo fieristico
Io vorrei quest'anno confermare con grande determinazione questa scelta limitando la nostra partecipazione a quegli eventi che nelle varie macro aree sono così importanti da definire il mercato
O a quegli eventi che situati nei Paesi indicati come strada sedici possono caratterizzare la nostra strategia sul Paese
Questo so che lo dobbiamo discutere con le associazioni di settore
So che forse non sarà un messaggio semplicissimo
So che forse si è più abituati a tutti qualcosa a tutti qualcosa dovunque
Io penso che dobbiamo fare un'opera per cercare un attimo di cambiare registro
Non è a tutti un poco dovunque
è dove più redditizio per il sistema complessivamente sui settori
Trainanti e miranti al futuro esterna inteso che non tutti saranno contenti cercheremo di limitare ma è chiaro che scegliere
E la responsabilità della politica di scegliere vola anche dire questo vuol dire anche assume
Come altra grande linea guida
Le priorità a quelle in
Are fenomeni di aggregazione tra l'
In particolare le piccole imprese tipo Consorzio Cooperative oppure are dei servizi fondamentali per l'internet c'è una limitazione per esempio la logistica insomma essere finalizzato anche a potenziare le capacità per sviluppare reti di vendita diretta da parte
Sostenne
Favorire tutti i tentativi tutte le ho promuoverli addirittura tentativi di aggregazione tentativi di messa in comune di servizio soprattutto per le piccole me piccole e piccolissime imprese che da sole non ce la farebbero mai
Questo è un po'ingenera
Nel su cui stiamo lavorando su quelli pensiamo di avere a Cambi suggerimenti riflessioni
Virgolette approfittare o essere all'altezza di una crescita mondiale che pure esiste e questi sono cambi che dobbiamo fare
Puntualizzazioni che dobbiamo far
Tutto questo perché
In fondo il derivato operativo di tre o quattro concezioni di fondo
E che la globalizzazione in a
Ma si può sarà governata in parte
Non ci dobbiamo mettere in questa ottica
Intanto la politica commerciale uno degli strumenti privilegiati d'intervento da questo punto di vista
In questo
Diciamo in questo gran capitolo io credo che dobbiamo come Paese contribuire nelle prossime settimane perché tutti i maggiori attori si spostino verso posizioni più coraggiose che facilitano insuccesso dei negoziati del da beauty o del Doha Round noi dobbiamo avere il coraggio di aiutare questo processo avvia aiutare
Di un negoziato e fare l'impossibile o tutto quello necessario per non farlo fallire perché credo che in questo modo
Oltre a creare condizioni interna è lì che sono più favorevoli al progresso di tutti i Paesi la politica commerciale potrebbe contribuire ad aumentare a grado di competitività dei mercati interni
Fra tutto nel settore dei servizi
Secondo
Tocca un tasto delicato quindi vorrei essere ben compresa
Avrei problemi strutturali
Pro sistema economico
O di limitare l'apertura alla concorrenza estera
Ma è sempre forte
Non lo dico solo per l'Italia forte dappertutto
Come mostrano peraltro le stesse difficoltà dei negoziati a dall'occhio altrimenti non avremmo così tante difficoltà in quel negoziato
Quindi voglio precisare il ministero il ministro i nostri servizi noi rimarremo molto vigilanti per promuovere quello che va sotto il nome di fare tre
Al riparo di dumping commerciale e sociale e anche sul controllo della qualità dei prodotti
Ma voglio chiarire che tutto questo non deve avere a che fare non deve essere
Protezionismo
è un'altra cosa di cui parliamo è sotto quest'altra cosa non si devono nascondere
Tentazioni protezioniste perché il protezionismo nelle forme delle restrizioni sulle importazioni del sostegno alle esportazioni o delle svalutazioni competitive
Sottrae stimoli all'innovazione alla crescita nuoce
Infine complessivamente alle relazioni internazionali
Quindi questo è un ministero molto determinato sul fare tre
Non è disponibile
Ad accertare o comunque a da ballare elementi di protezionismo sotto il titolo di fare stretto
Ne conosciamo la differenza intendiamo praticare
Per finire
Mi dice sempre un mio amico arabo
Che l'età della pietra infinita non perché son finite le pietre ma perché qualcuno ha cominciato a far funzionare il cervello
Io penso che
Facendo i debiti evidentemente
Differenze
Noi stessi se cominciamo a far funzionare meglio un po'di coraggio un po'di cervello ma anche un po'di determinazione
Io penso che l'Italia è da sempre un grande protagonista del commercio internazionale avuto fasi più difficili penso che il nostro ruolo nel dibattito di idee che si sviluppa per esempio ricordava il negoziato Doha e quello di spingere per un futuro fatto di scambi mondiali più liberi ma anche meglio regolati
Meglio regolati
è un futuro del quale non ha dobbiamo avere paura
Perché penso che sappiamo come affrontarlo
Lo abbiamo sempre fatto con quello che sono le nostre classiche dotazioni fattoriale quelli che fanno finire immonde Della Pietra non perché finiscono le pietre
L'idea la creatività il lavoro e l'interazione con le culture hanno i vicini
Credo che la nostra storia fatta di intrecci fra popoli di esplorazioni e di scoperte
E che non possiamo essere proprio noi a temere il continente asiatico per esempio come non dobbiamo temere i paesi mediorientali o quelle dell'Europa orientale insomma
Penso che dobbiamo un Paese
Che forte della sua storia cocente anche delle sue debolezze
Impara a guardare fuori e guarda fuori per vederne le possibilità e non solo per vederne perennemente e solo delle minacce grazie
Tanto
Procedesse ad esempio l'ambasciatore esistevano come sta