Forum dello spettacolo

è richiesta la presenza della signora delle Paolo
E richiesta la presenza d'un tecnico
Sì bene
Grazie
Bene
Allora riprendiamo i lavori di questa nostra giornata
Per i molti che non mi conoscono sono Alfio Cortonesi responsabile per la cultura della federazione di Roma dei Comunisti italiani
Mi scuso per la incursione in un terreno che non è il mio io sono un professore di storia che per la responsabilità modesta che riveste a si è occupato e compiacere di questi problemi traendone occasione anche per un approfondimento è un arricchimento rileverebbe le mie conoscenze quindi è una cosa che mi è stata molto molto gradito fare
Vengo del resto da un mondo quello dell'università e della ricerca che ha in comune con quello che noi votiamo questa mattina il fatto di essere trascurato se non abbandonato
Quindi credo che questa comunanza di connotazioni della trascuratezza e dell'abbandono da parte del mondo della politica
Mi serva come lasciapassare
Avete preso visione sentito leggere questa mattina il testo che abbiamo prodotto con un lavoro collettivo che è durato diverso tempo e che abbiamo appunto sottoposto alla vostra lettura la vostra attenzione è del tutto evidente che questo testo sintetico e con molte lacune delle quali ci scusiamo ci rendiamo perfettamente conto
è solo un testo di base sul quale inserire altre osservazioni per e altre integrazioni per renderlo appunto non dico completo ma insomma più adeguato
è chiaro che noi non ci accontentiamo come Partito dei comunisti italiani di avere promosso questa giornata con l'aiuto di di tanti amici
Aderenti o no al partito vogliamo che questo lavoro prosegua con una ulteriore approfondimento per per gruppi di lavoro giusto appunto su tematiche specifiche e per questo abbiamo bisogno del vostro aiuto vogliamo approdare ad un testo legislativo
Che magari anche diversificato per i settori di riferimento
Senza di che la concretezza di questa nostra iniziativa politica verrebbe meno quindi io sono qui a chiedervi di collaborare in seguito da domani in poi per una elaborazione che debba essere più ampia più approfondita e che ci porti concretamente alla stesura di proposte legislative da sottoporre all'attenzione dei parlamentari che vorranno farsene carico quelli del nostro partito certamente da Maria Pellegatta che abbiamo ascoltato questa mattina Nicola Tranfaglia
Al segretario Oliviero Diliberto che appunto
Concluderà questa nostra iniziativa nel pomeriggio ecco questo per dire che avvertiamo l'esigenza di una
Esito concreto di questa nostra iniziativa che non può limitarsi concludersi nella fatto di una incontro piacevole nonostante la gravità dei problemi evocati
Dal quale però non discendano cose concrete avvertiamo questa necessità io mi permetto di partecipare per la con l'invito ad una vostra fattiva collaborazione
E ringrazio collettivamente una volta per tutti gli amici compagni che hanno aderito a questa nostra manifestazione senza appunto farla farlo singolarmente il tempo stringeva ancora una volta e dunque bisogna procedere
Con rapidità
Devo dire che stili tempo stringe perché alle cinque per quanto mi risulta alle diciassette siamo nella assolutamente inderogabile
Necessita di ritirare la parola Oliviero Diliberto perché poi dobbiamo non molto tempo dopo lasciare questa struttura che c'è stata gentilmente messa a disposizione per ragioni ovvie
Ne dobbiamo lasciarla e questo ci obbliga diciamo ad una andamento abbastanza veloce di questa seconda seduta io mi scuso in anticipo con tutti coloro che per le ragioni che ho appena detto non hanno richiesto di prendere la parola ma non potranno averla dipende solo da questo che ripeto me ne scuso a nome di tutti
Gli organizzatori però dico anche per rimediare un po'la situazione
Che è prevista la pubblicazione degli atti di questa la giornata di lavoro grazie anche alla disponibilità del dell'editore Vecchiarelli varo Vecchiarelli
E dunque chi voglia non ci auguriamo il maggior numero possibile degli intervenuti potrà consegnare un testo non oltre le quattro cartelle di due mila battute
O alla direzione nazionale del partito all'attenzione della compagna Paola Pellegrini o alla Federazione
Di Roma che appunto sede in via Tasso trentanove se non sbaglio vero Vincenzo questo è quanto per conto mio così ecco non interpretando anche l'esigenza di un andamento rapido non aggiungo molto le poche cose che potevo
Voglio dire sulle quali potremo intervenire diciamo sono state inserite nella testo che avete che avete letto che nasce dalla una collaborazione di di compagni mi permetto soltanto di sottolineare che le lavori di questa mattina che hanno posto l'accento su molti problemi mi pare uno in particolare ne abbiano sottolineato che è quello della che è emerso da diversi interventi la necessità insomma di una politica pubblica del della della cultura per la cultura della quale il nostro Paese necessita per il semplice fatto di non averne mai avuta una
Pubblica che significa dello Stato che significa delle maggiori realtà regionali e metropolitane ma particolarmente dello Stato ciò che ci farebbe compiere laddove tutto ciò fosse appunto si riuscisse a a costruirlo un passo in avanti notevole verso un adeguamento agli standard europei alla qualità europea naturalmente è stato detto lo Sturla lo stato presente della situazione che è quello disastroso che in in più d'uno ha ha evocato
Deriva anche da un discorso più più ampio ed è sempre così di crisi della della democrazia
E di mancanza di un'etica politica che dalla quale deriva una poi contrappunto conseguente mancanza di trasparenza
Nelle procedure legislative nelle procedure di nomine di nomina queste sono le questioni base che io sono riuscito ad evincere
Dagli interventi numerosi della mattinata e non voglio entrare qui nei dettagli perché sarebbe insomma poco utile poi riassumere quello che sta poco utile invece ben difficile riassumere in dettaglio quello che è stato che è stato detto
Certo è che è verissimo quanto la compagna Buccellato ci diceva in apertura
Di seduta insomma è imbarazzante vivere in un paese in cui chi evoca l'eticità della politica si debba sentire un po'Alice nel paese delle meraviglie questo imbarazzante noi vorremmo vorremmo che questo non fosse lavoreremo
Un po'donchisciottesco amente forse ma lavoreremo per per una diversa prospettiva anche perché il governo dell'Unione che fino ad oggi devo dire non mi è sembrato molto sensibile al grido di dolore che si è levato da questa parte diciamo del mondo del lavoro della società
Possa insomma dar seguito ai suoi impegni impegni che ha preso nero su bianco
E dietro i quali noi tutti ci siamo mobilitati credendo in quello che facevamo dunque adesso attendiamo credo del tutto legittimamente
Una risposta
Ciò detto do la parola a Lamberto con sani attore che è stato parte della del gruppo che ha contribuito alla stesura della sintesi che credo abbiate sotto gli occhi e che vi è stata letta questa mattina
A te la parola Lamberto
Grazie ringrazio prima di tutto mi sentite
Ringrazio prima di tutto sentita mentre consentito senso di partecipazione umana e la direzione del teatro che adottata la nostra Assemblea ad una d'un leggio alla mia altezza altezza in senso fisico e questo mi mette nella piacevole condizione di non dover subire il colpo della strega che un genere subisco tutte le volte dovendo abbassare la testa per leggere il foglio e poi alzare la bocca
Per avvicinarmi al microfono
Oddio adesso cominciamo con le cose serie che dico che naturalmente come è già stato detto come qualcuno mi pare in qualche forma già accennato
La disoccupazione che colpisce danni tutto il comparto dello spettacolo in Italia colpisce anche lo stesso comparto in Francia in Germania Paesi che però in conseguenza dell'adozione di un sistema di maggiori garanzie sociali che vede nel teatro pubblico il principale strumento di veicolazione
Del prodotto teatrale questa crisi meglio sopportano e meglio attutiscono
Un breve confronto in termini numerici evidenzia tutta la nostra inadeguatezza quanti sono i teatri pubblici in Francia più di settanta
In Germania Paese che poi non è molto più grande della Francia sono più di centocinquanta da noi quanti sono veri e non verso nel Teatro Stabile di Genova il Teatro Stabile di Torino il Piccolo di Milano il Veneto Teatro il Teatro Stabile di Trieste di Trieste il Teatro Stabile di Bolzano quello dell'Umbria e delle Marche di Roma dell'Aquila di Napoli di Catania di Palermo non sono bravo in matematica quindi non li conto
Ma vedete che comunque sia contro i settanta della Francia i centocinquanta dalla Germania non c'è confronto
Se volessimo anche soltanto minimamente essere equiparati alla alla media europea dovremmo avere per lo meno un teatro stabile pubblico per ogni per ogni regione le regioni sono venti quindi parecchi teatri stabili come si vede mancano all'appello
Dei vuoti che mancano all'appello io spero che qualcuno potrebbe essere riempito nell'ambito di questa legislatura almeno così e dato sperare così vietato crete
Le ragioni di questa pesante arretratezza stanno nel fatto che da noi a parte la Compagnia Reale sarda
Primo esempio di teatro pubblico nell'Italia ottocentesca il proponimento espresso dalla rivoluzione francese con lo slogan Ray più Bilica mise il più piccolo Repubblica rizzare il pubblico
è conformato poi dalla riforma napoleonica e successivamente in modo diretto o indiretto esteso a tutta l'Europa non ha mai trovato piena e concreta realizzazione
Repubblicani Zare il pubblico dotarlo cioè di maggiore offerta di cultura teatrale questo non è un modo così altisonante tutto sommato anche un pochino ipocrita di porre in essere una scontata Apologia corporativa
Perché a prova di quanto dico cito il fatto che se per esempio in Svezia e Norvegia in Danimarca in Germania si cancellasse una di queste strutture pubbliche i primi a insorgere non sarebbero soltanto gli addetti ai lavori
Che in queste strutture lavorano e operano ma anche la comunità locale che le cui esigenze di cultura vengono percepite come primarie e inalienabili
Da noi invece si vede un Gretto sentire meschina mente individualistico che prende corpo in modo trasversale che che contamina tutte le coscienze anche le coscienze
Di quella parte di coloro di quella parte a di quei lavoratori che da questa situazione sono Maggiani maggiormente colpite sono maggiormente vittime
Qualche anno fa per esempio trovandomi in tournée in una zona d'Italia particolarmente impervia
Dovetti con i miei colleghi in procederà alla faticosa ricerca d'un albergo e quando e numera i vantaggi di un sistema di teatro pubblico radicato sul territorio
Cioè un mondo che consiste poi di non doversi spostare da un capo all'altro del Paese
Come fanno le scrive compagnia dagli scavalca montagna scavalco montagne perché non fosse ha detto
Ai lavori un termine a pagamento ottocentesco col quale si definivano quelle compagnie di poveri guitti che nell'Ottocento ma anche nei primi del Novecento fino anche agli anni trenta quaranta in certi casi anche anni cinquanta percorrevano tutta la compagna in tutta la la la Provincia ammazzando sì di fatica
E vide accolte le mie affermazioni da sguardi increduli e dalla solita così Nava solita affermazione banale qualunquisti Ca'ma noi siamo italiani ma noi siamo divenuti essi noi siamo artisti allora
Il signore siamo artisti come se Ingmar Bergman Hernan Joseph sono Ingrid Thulin che in quelle strutture hanno lavorato fossero quei meschini impiegato cori
Ma è capitato poi di sentir definire questo sistema da un altro collega
Come un impraticabile forma così disse Luís mi pare di recessione sociale per Lourdes quindi evidentemente un sistema che garantisca uno scritturato dodici mesi all'anno sia che lavori sia che non lavori sia che reciti sia che non reciti
Che gli garantisce poi anche un gettone di presenza in più ogni volta che si effettuano spettacolo
Che gli garantisce assegni famiglia familiari sia familiare a carico figli a carico e poi un cospicuo assegno di disoccupazione in calo si occupa disoccupato per lui era evidentemente una una forma di recessione sociale allora io bimbo con la recessione sociale se questa recessione sociale poi non è mancato neanche chiaro con una certa così l'epica ironia evocato i fantasmi dello stalinismo dal Comintern io a beneficio di questi colleghi perché voglio che dormono sonni tranquilli li faccio partecipi d'una notizia la prima un uso questo brutto termine nazionalizzazione d'una compagnia teatrale
Non è avvenuta nella Russia sovietica non è avvenuta neanche nella Francia della Rivoluzione francese avvenuta nel mille seicentottanta con un decreto legge del ready nartece che non era un pericoloso bolscevico
Poi non parliamo di quella piaga d'Egitto che è costituita dalla formazione professionale dall'accesso al lavoro perché se un giovane un giovane che volesse disgraziatamente fare l'attore il regista o comunque la professione connessa allo spettacolo
Si troverebbe di fronte alla drammatica inesistenza di scuole pubbliche a parte l'Accademia nazionale d'arte drammatica il centro cinematografico al quale per carità va tutto il mio rispetto
E si verrebbe quindi costretto
A ricorrere a una formazione impartita privatamente o in mancanza di mezzi economici come oggi spesso sempre più succede a desistere in barba a quel secondo comma del terzo articolo della Costituzione che oggi è stato più volte citato da persone anche più degno di me che recita
è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico sociale che limitando di fatto la libertà e l'uguaglianza dei cittadini impediscono il pieno sviluppo della persona umana
E quindi bisogna dire una serie di no
No
Alla cultura di classe no al teatro di classe e soprattutto no ha una formazione professionale
Anche issata connotata da logiche sempre più pesantemente classiste invece bisogna dire sì a tutte queste cose cioè alla cultura al teatro all'accesso alla professione purché siano garantite da scuole pubbliche gratuite e accessibile a tutti
Quindi qui adesso non c'è il tempo per andare a descrivere per esempio un pochino più diffusamente
Tutti gli strumenti che la Costituzione mette a disposizione non solo dei governanti nazionali ma anche eventualmente di sindaci presidenti di provincia di regioni che volessero attuare territorialmente o un'evoluzione in quel senso
E terminò con l'indicare nella realtà del Teatro Metastasio di Prato un singolare esempio di struttura che tentava dico tentava di attuare un esperimento gestionale profondamente affine ai modelli indicati e che adesso in conseguenza del mutamento di indirizzo verificatosi all'interno del Consiglio regionale toscano
Ed è veramente pregiudicata la la riuscita ad un progetto che si presentava io credo quanto mai secondo di novità io non conosco adesso gli sviluppi più recenti di questa situazione ma ho la sensazione che un'attenta osservazione di questa di questa di questa situazione posso fornire spunti posso fornire anche proposte
Nuove inedite proposte che io penso io spero possono andare molto molto al di là del contesto circoscritto regionale dell'ambito della Regione Toscana
Grazie
Grazie a Lamberto con sani che ci regala anche qualche minuto rispetto agli otto dieci
Previsti pure in grazia mento da Alberto Francesconi presidente dell'Agis cioè qui in sala
Adesso la parola Giuditta periti che appunto ha fatto parte del un gruppo di estensori del nostro documento
Che ha la parola a seguire Amidei Miliano
Perdonatemi ma su uno emozionatissima anche perché ci sono tanti colleghi tante io facendo parte di questo gruppo assieme ai compagni che che erano con me a lavorare nel stendere questa piattaforma di discussione che non è assolutamente esaustiva ma che raccoglie punti di vista presi
Da lavori di associazioni di dia altri confluiti nel ci sembrava giusto dare una voce a questo tipo di lavoro che è stato fatto prima di Noemi
Però nel lavorare in questo gruppo ci siamo detti dobbiamo andare avanti già l'ha accennato Alfio Cortonesi
E
E vorremmo che questo lavoro che parte da qui punto parte da qui continui per arrivare a proposte concrete
Però c'è uno scoglio
E qui leggo l'intervento perché me lo sono preparato
In scusate ma lo leggo perché un po'perché sono emozionata ma perché affronta questo gravi per me è emozionante nel senso lacerante il problema del rapporto con la politica
Vado abbiamo voluto questa iniziativa per poter mettere a confronto gli addetti ai lavori con i politici per cercare di dare voce alle problematiche che da troppo tempo chi lavora nello spettacolo denuncia
Dobbiamo fare i conti però con la sfiducia e la diffidenza che nutriamo nei confronti del mondo politico perché i fatti non ci incoraggiano eppure ci dobbiamo provare a patto che il palazzo ci ascolti
Ci ascolti realmente il capo dello Stato nel suo discorso di fine anno ha esortato i cittadini italiani a ritornare ad interessarsi della politica
Ma la percezione a mio parere che noi non ci sentiamo ascoltati e che sempre più numerosi sono gli accordi gli inciuci gli interessi che vediamo attuati sopra le nostre teste
A discapito dei molti per il beneficio di pochi o di equilibri che noi non capiamo e parlo ovviamente
Alludo alla al nostro settore mio particolare la prosa
Però questa sofferenza c'è
Siamo in una casa dove ci stanno avvicendamenti
Che forse i teatranti capiscono poco
Durante la campagna elettorale molti intellettuali artisti volti noti dello spettacolo hanno avuto lo spazio per denunciare lo stato drammatico della cultura in Italia quasi speravamo che davvero si arrivasse ad una reale attenzione
Ma poi vinte drammaticamente faticosamente le lezioni i tempi e i modi della cultura sono tornati quelli di sempre
Frettolosi accordi di palazzo per sistemare equilibri interni che di approccio organico al sistema cultura hanno poco
La crisi è perciò pesante evitare la sfida e anche vitale quello
Nei quarti ci stiamo studiando su un terreno che vediamo mollo
Un amico mi ha detto la politica non si deve a un amico un teatrante un teatrante che stimo faceva affatto produttore organizzatore teatrale
La politica non si deve occupare di teatro
Ed il teatro dovrebbe fare da solo rinascere dalle proprie ceneri quasi rimpiangendo l'età dell'Oro del teatro italiano moderno cioè quello del dopoguerra gli anni sessanta che vedeva nascere compagnie teatri che avevano il coraggio di fare teatro ci fa del teatro contemporaneo di prova proporre il teatro classico nella distribuzione
Lungo numerosa che
Che richiede il teatro classico
Affrontavano per appunto pur con grandi distribuzioni si faceva teatro quasi dobbiamo rimpiangere il si stava meglio quando si stava peggio
Quando un altro tema che è stato citato anche stamattina la RAI ai suoi esordi era amica del teatro probabilmente anche perché non c'era molta carne al fuoco da altre parti e il teatro aveva ancora più più pubblico che non la televisione comunque il venerdì in prima serata l'appuntamento era fisso col teatro contemporaneo fa da dire perché Eduardo era lì che lo faceva
Ma anche con la Compagnia dei Giovani insomma lo sto a
Al dire
Era mercoledì venerdì in prima serata l'appuntamento era fisso oggi il venerdì è rimasto l'orario mezzanotte e mezza alla trasmissioni applausi il conduttore Marzullo
Un talk show sugli spettacoli in turni
Una trasmissione Houghton su sto sostanzialmente autoreferenziale perché giusto teatranti che non vanno a cena dopo lo spettacolo la possono vedere quelli che vanno a cena no
E così di poco di poco conto una quindi uno ultra nicchia questo è quello che il dato lo spazio che è dato dalla tv pubblica al teatro a parte eccezioni sul saltelli tutto
Gli esempi potrebbero essere altri film tanti altri rimane la sensazione di degrado e di disinteresse che proviamo assistiamo a nomine di scarso Merico e poca trasparenza a grandi Tania e spese eccessive in un settore che vede grandi disparità di trattamento
Vedo un pericoloso ridimensionamento delle lunghezze delle scritture ed una sempre più numeroso rincorsa ingaggi nero e non per convenienza ma perché si all'asfissia produttiva altro quasi inserisce invece un altro tema
Che
è molto sentito dagli operatori questa politica dei grandi eventi che non aiuta a certi per carità aiuta tutto fa
Però affatto un quadro organico qua una riassetto organico sulla cultura la politica dei grandi eventi
Non non lo fa perché si rimane ci sono compagnie io le conosco che lavorano solo per i grandi avvenimenti mentre poi comunque oggetto culturale reale non lo portano avanti
Le grida di dolore potrebbero continuare dobbiamo però a superare questo stallo dobbiamo darci voce e avere coraggio per da dice
Qua Stocco improprio questo tipo di coraggio mi porta a parlare quindi a coinvolgerci a coinvolgere i nostri politici di riferimento
Diliberto è arrivato tardi ma è arrivato però
Vorremmo un po'più volte Honda passetto ancora lo ringrazio comunque ovviamente
E da tempo che ci incontriamo tra noi
Abbiamo superato abbiamo alzato la voce dobbiamo ora arrivare infatti proporre approcci le legislativi organici che possiamo elaborare con la competenza e con chi sta in Parlamento che dimostri di avere realmente a cuore la promozione della cultura
Perché i politici la politica al servizio del Paese questo lo dobbiamo avere ben presente
Però anche noi se dobbiamo lavorare se dobbiamo di occuparci di politica nel senso di asco interessarci della politica dobbiamo avere un si fa due mila questo dialogo questo confronto per ora ci sentiamo soli durante i lavori di questa giornata abbiamo avuto modo di avere un quadro di analisi proposte ed esperienze che possono essere alla base di successivi lavori di elaborazione di soluzioni che possiamo fare per superare questo grave momento
Dobbiamo però affrontare il problema della diffidenza del disincanto del disinteresse alla politica e della politica
E della politica qui ovviamente della politica in quanto portatrice di ieri noi non portiamo voti portiamo cultura quindi è per questo che non dissi
I politici si disinteressa ma noi non abbiamo grandi pregi di di muovere folle appunto quindi probabilmente lo serve il nostro settore serve per mettere a punto l'abbiamo citato anche stamattina novanta serve da vetrina
Per alcuni probabilmente l'unico modo per riprovarci ma anche pretendere attenzione così come abbiamo fatto oggi probabilmente l'unico modo sine die
E approfittarne mettendo in campo uno o più gruppi di lavoro qua riga rilancio questa nostra proposta
Che l'ha bisogno propongano disegni di legge per l'insieme dei nostri settori dobbiamo ovviamente partire da quel che c'è capire cosa va bene cosa va male e le nostre idee comunque che si arrivi ad un grande sistema
Legislativo quadro per il settore
Che si pensi afflusso di farla insegnamenti per essa
Per cinema teatro in musica
Che si coinvolga la tv pubblica alla realizza alla reale promozione e diffusione che si pensi ad un rapporto organico con la scuola per il servile musica teatro e cinema nella programmazione scolastica
Che si ripensi e si rilanci con l'università lo status delle Accademie e dei conservatori da troppo tempo dimenticati e abbandonati e oggi ne abbiamo avuto un esempio una testimonianza
Dobbiamo provarci dobbiamo raccogliere le nostre idee le nostre proposte
E dobbiamo vigilare sull'etica dell'approccio politico dobbiamo sorvegliare la trasparenza dell'agire politico e denunciare come abbiamo fatto gli inciuci a cui purtroppo nemmeno alla sinistra
Sia esso sta si è sottratta e d'estate si
Riproviamoci questo quello lo dico a tutti gli amici che stanno qui riproviamoci ne abbiamo avute tante batoste
Mettiamoci a lavorare ripartiamo da noi esigiamo un rinnovamento proponiamo nuove strade
In modo anche che i politici facciano i politici teatranti faccia di teatranti
Probabilmente dobbiamo pensare a gruppi e ora vado più nel concreto dobbiamo pensare a gruppi di lavoro del settore che portino ed elaborazioni Inter se gruppi di lavoro per settori e poi la votazione intersettoriali
Nella Commissione cultura vi invitiamo a dare la vostra disponibilità a discutere con più profondità la piattaforma con tutti gli errori che ci sono assolutamente
E che vi abbiamo proposto vi invitiamo incompetenti a formare con questi gruppi di lavoro
E ci sono altre all'altra anche adesioni invitiamo tutti quanti a dare un indirizza alcuni invitati per recuperarli anche chi è disponibile ovviamente
Siamo partiti dal documento di di elaborazione comune di varie associazioni
Dobbiamo andare avanti in questa riflessione propositiva cercare di superare la diffidenza pretendendo dalla politica un cambio di rotta
Un abbandono della politica arroccata nel palazzo attenta ad incomprensibili in cui equilibri che di politico non hanno nulla ma di privilegio non molto
Dobbiamo invitare i politici attenti a lavorare realmente con noi per lui dobbiamo cominciare a ricucire quello strappo tra società civile ed il palazzo così come auspicato il capo dello Stato a Capodanno
Non ci mettiamo del nostro spegniamo le i nostri interlocutori che siano sinceri e operativi
I presupposti qui oggi più o meno li abbiamo visti
Dobbiamo fare in modo che non sia solo per oggi ma che diventi una modalità di rapporto una modalità che riporti la politica al servizio dei cittadini e che riporti i cittadini ad essere gli artefici reali
Della politica attraverso gli eletti al Parlamento
Vi ringrazio
Grazie Judith adesso Adriano Amidei Miliano poi Moni Ovadia
Hamid Emiliano e direttore della Camin Soon Television
Presidente
Pochi presidente pochi minuti per qualche considerazione di carattere generale e anche politico che potrebbero forse dare ulteriore vigore alle istanze che finora sono state qui espresse abbiamo ascoltato finora molti interventi e io mi sono preso la briga di annotare quante volte la parola cultura è stata citata novantatré volte
Beh questo è un segno confortante di come lo spettacolo le varie forme dello spettacolo si configurino da tempo è sempre di più nella personale convinzione ma soprattutto nella percezione collettiva come una delle espressioni più significative della cultura
In fondo di cultura l'uomo se ne occupa da tempo immemorabile
Io recentemente approfittando di un lungo viaggio in treno ho riletto un libro che forse i presenti tutti hanno letto e forse anche riletto le vite dei filosofi di Aristotele
E a un certo punto Aristotele scrive
Anzi mette in bocca a Diogene Laerzio la seguente frase cultura beh la differenza che c'è tra gli uomini colti e gli incolti e la stessa che corre tra i vivi ai morti
Beh noi in questi anni bui che il mondo della cultura attraversato non siamo morti però ci siamo trovati spesso moribondi
Negli ultimi quindici anni sia con i governi di centrosinistra che con quelli di centrodestra
Il mondo della cultura iniziato a maturare un malessere per l'evidente assenza di politiche culturali nel nostro Paese e quella che all'inizio poteva sembrare una sgradevole sensazione
Si è trasformata col penultimo governo ma non è cambiato ancora molto di una drammatica certezza e realtà
Non solo nessuna politica culturale ma al contrario la cultura considerata a tutti gli effetti una spesa superflua con il paradosso che il mercato indicato dalla legislazione attuale come unico parametro di qualità
Come l'unico catalizzatore in grado di operare una selezione della bontà delle imprese che agiscono nell'ambito dell'attività creative e culturali e mortificato da leggi corporative
Che favoriscono sistematicamente il più forte sul più debole il già fatto sul nuovo l'antico sull'innovativo
E il denaro pubblico destinato alla cultura e lo spettacolo considerato denaro speso e non investito quando invece la cultura o come qualcuno preferisce
Precisare i beni che scaturiscono dall'attività creative sono il prodotto come tiene spesso a precisare l'ex ministro dei Beni culturali Walter Veltroni sono il prodotto il cui valore più si incrementa nel tempo è sul mercato e quindi musei i quadri i reperti archeologici le Sinfonia le opere le canzoni le commedie le Poesie libri il film sono il giacimento di risorse economiche che daranno occupazione al nostro Paese nei prossimi decenni
E allora bisogna pensare alla cultura e questo è stato detto ma continuiamo a ridirlo
Bisogna pensare la cultura come luogo strategico e centrale dell'intero sviluppo del paese la questione culturale deve essere posta in posizione prioritaria nei programmi di governo e molti ne sono convinti e dicono
La cultura va be'la cosa più importante che ci sia e lo ripetono ad ogni discorso con tale insistenza che tradiscono il fatto di non esserlo
Altri manifestano grande solidarietà poi vengono da Teti prendono in disparte ti mettono le mani sulle spalle
E ti dicono però vedi abbi un po'di pazienza caro quali sempre aggiungono il caro forse per addolcire la pillola e poi proseguono bene ci sono altre urgenze altre priorità altre cose da risolvere prima
E infine ci sono quelli che ha la parola cultura provano un fastidio che nemmeno camuffano
Certo non siamo arrivati alla situazione attribuita al feldmaresciallo Göring il quale diceva testualmente quando sento qualcuno parlare di cultura la mia mano corre istintivamente alla revolver
Ma domanda retorica fanno più male le ferite eventualmente inferte dal revolver di gathering o l'insensibilità il disinteresse l'indifferenza spesso stentata nei confronti della cultura
Nella inarrestabile omologazione in basso della sensibilità del pubblico
Che si è verificato in questi ultimi anni con Lecce razioni raccapriccianti del gusto delle preferenze del criterio estetico di una società dove prevalso il commercialmente conveniente al socialmente utile
E dove il denaro è diventato un valore esclusivo insieme adesso il potere che procura denaro e dove le corporazioni si disputano le risorse ciascuno difende il suo ma non solo perché cerca anche avidamente di appropriarsi dell'altrui
Bisogna riscrivere le regole regole certe
Regole che mancano regole che non ci sono più
E per questo serve la politica
I una società che ha perduto molti punti di riferimento solo con la politica si possono tagliare le unghie ingorghi ed aggressive ai venditori di fumo
Solo che la politica si può ricreare il tessuto connettivo che ha sempre caratterizzato la cultura ma non solo la cultura con la C maiuscola non siamo così presuntuosi
Ma qualsiasi tipo di cultura la cultura contadina la cultura operaia la cultura borghese la cultura degli stessi intellettuali
Un insieme di regole che ridiano una identità un indirizzo e che non siano solo la ricerca frenetica di beni da consumare
è un'utopia
Io credo che bisogna crederci occorre rimboccarsi le maniche riflettere e discutere tra di noi per poter fornire al legislatore una piattaforma unitaria in vista delle necessarie
E ineludibili regole e modifiche alle attuali leggi
E per concludere non si può non essere gramsciana mente d'accordo
Consentitemi questo neologismo
Grazie alla mente d'accordo con quanto Gramsci scriveva esattamente novant'anni fa
Ventinove gennaio mille novecentosedici da socialismo e cultura
La cultura e organizzazione
Disciplina del proprio io interiore e presa di possesso della propria personalità
E conquista di coscienza superiore per la quale si riesce a comprendere il proprio valore storico
La propria funzione nella vita
I propri diritti
I propri doveri
Mi pare che si sia sufficiente materia per meditare
Grazie ad Adriano adesso Moni Ovadia lo ringraziamo per questo intervento poi Maurizio Ferrio
Prego
Sarò ancora più breve di quello che avevo pensato perché l'intervento che mi ha preceduto sostanzialmente ha detto quasi tutto quello che c'era da dire
E lo ha detto in modo chiaro preciso
Forse chiosare qualcosa a questo intervento prezioso
Stabilire che la cultura dovrebbe essere se nulla prima fra le prime tre priorità di qualsiasi seria agenda politica non è una velleità da teatranti
Risiede in questa scelta il futuro della salute del Paese
Tutti si riempiono la bocca con i giovani
Non c'è una società più spietata nei confronti del futuro della nostra
Una società cattiva
Contro il futuro
Non solo il futuro nuovi cede attenzione perché viviamo in un'ipertrofia solipsistica del presente
Ma oltretutto viene calunniato
Dopo che le generazioni che sono il presente hanno fatto bancarotta fraudolenta non sanno fare niente di meglio che calunniare il futuro per il quale non hanno fatto niente
E l'anima del paese che si costruisce con la cultura anche momenti di difficoltà economica un Paese culturalmente forte se la sfanga meglio
Un giovane che ha temporanea sfortuna nel lavoro ma una solida formazione culturale a delle passioni culturali e politiche
Vive molto meglio di qualcuno che suonerà quattrini in tasca non ha che da ricorrere a una siringa o peggio
Allora il problema è questo l'urgenza ma l'urgenza politica
Berlusconi ha fiuto ha dilagato e devastato grazie alla sua sottocultura
Prima agli Faso il Paese con la sua sottocultura
Fatta di tette e chiappe e competitività
Farneticazioni televisive esborsi bertuccia menti risse gazzarra poi è stato un gioco da ragazzi di vincere le elezioni
Se noi non cambiamo lo Stato culturale del Paese la prossima elezione rimpiangeremo Berlusconi
Andrà sempre peggio
Ora molti di noi io sono fra questi si considerano militanti
Nel senso più lato del termine
Sono sempre stato vicino alla sinistra per anni vicino al partito comunista
Adesso diciamo sono stato con questo fronte della sinistra mettendo a disposizione ogni volta malgrado il cahier de doléances che abbiamo sentito e ed è giusto perché le magagne sono tante troppe
Ma ogni volta mi sono rimboccato le maniche
Per constatare cosa
Finita la festa gabbato lo santo
L'uso struttura quasi puramente strumentale del compagno di strada che si occupa di teatro di politica di cultura serve all'immagine nella stagione elettorale o delle grandi emozioni dopodiché finito non ricordo una volta di essere stato convocato in un in un contesto di una sede di un partito o di un'organizzazione per dire vieni a parlare di cultura di progetti culturali sullo spettacolo assolutamente niente
Zero
Questa volta mi sono giocato le chiappe la faccia
Mi sono anche il candidato a Milano
In questa città abbandonata da Dio e dagli uomini e anche dalla sinistra
Voglio dire una frase che mi ha riferito il compagno Vanni De Lucia che mi ha detto
Noi comunisti abbiamo un mare di cicatrici
Qualcuna ce le ha procurato il nemico
Allora
Perché ho detto mi son giocatore chiave perché io non potevo fare politica proprio tecnicamente e materialmente avrei dovuto abbandonare una compagnia
Una trentina di padri di famiglia girano intorno al mio lavoro oramai son diventati vecchi con me erano figli due famiglie quelle cose che sul centro
Però
Io dovevo perché speravo di strappare Milano alla devastazione in cui vive dall'epoca della Milano da bere
Allora cosa significa questo che io giocato diciamo non l'ultima mia tata personale ma la prossima volta se non cambiano radicalmente le cose
Cosa andremo a raccontare a quelli che mi dicevano noi io non vado a votare naturalmente gente di sinistra badate non qualunquisti
No io non vado a votare sono stufo le ho viste troppe non ci credo se questa volta le cose non cambiano che cosa gli racconteremo
Ora o mai finire con un solo esempio
Noi abbiamo a Milano il più celebre teatrante italiano in tutto il pianeta
Si chiama Dario Fo
Bene premio Nobel per la letteratura
Non ha un teatro nella sua città
Lo so che Dario Fo è uno che non sta mai zitto
Ma questo non è il problema in Francia o in Germania o in Austria o in Olanda
Ci sarebbe già una fondazione Dario Fo
Non per fare piacere a Dario Fo ma perché serve al Paese
Bisogna e lo dico davanti a Oliviero di cui conosco l'onestà intellettuale
Bisogna che la politica capiscano
Che l'investimento sul teatro non è tanto per il bene del teatro quanto per il bene del Paese e del futuro di questo Paese grazie
Ancora grazie alla militante Moni Ovadia
Adesso Maurizio Florio segretario sai poi Nicola Tranfaglia
Con difficoltà intervengo dopo Ovadia ovviamente
E cercherò di riportare un pochino la discussione per quanto mi compete vivamente come responsabile nazionale del sindacato attori interprete
Della CGIL ma facendo anche in maniera unitaria
Su alcune questioni che anche durante la mattinata sono state affrontate sviluppate discusse ricordando a più riprese che dietro l'espressione artistica c'è un lavoro c'è un lavoro concretissimo che ogni giorno si confronta con la realtà che incontra con le controparti con la difficoltà di muoversi in un quadro legislativo tutt'altro che amico
E con la realtà di far fronte come ciascuno di voi a la sopravvivenza quotidiana
Io prima di entrare nel merito vorrei esprimere un apprezzamento per la riunione di oggi perché
è una riunione e non è un apprezzamento di prassi è una riunione che nasce da lontano che nasce da un impegno era stato preso proprio dal Partito dei comunisti italiani dal segretario in via dei Frentani quando ci siamo incontrati quando siamo incontrati molti mesi fa
E che riporta una discussione importante in un momento in cui a nostro avviso è importante anche focalizzare i temi concreti e cercare di portare a casa risultati
Per decine di migliaia di persone che aspettano risposte e che a lungo hanno discusso sulle difficoltà che attraversa il settore
Pochi giorni fa c'era un articolo di Bruno Ugolini sull'Unità
Che citava chi dimentica titolava chi dimentica i precari del palcoscenico
Ma io direi al di là di chi li sfrutta quotidianamente che non si dimentica mai
Io direi che effettivamente abbiamo una assenza di attenzione
Rispetta e guardate una condizione questa quella dei precari dello spettacolo che non viene riconosciuta viene riconosciuta perché di per sé la precarietà sottintende la possibilità e la condizione di superare quella difficoltà di precario e arrivare ad una ad una possibilità lavorativa diversa
Qui non c'è dello spettacolo non c'è questa condizione c'è anche in qualche modo coscienza di chi vi opera di questa condizione quindi li chiamiamo lavoratori discontinui
Ma nulla cambia nulla cambia rispetto altre realtà e ve lo dice uno che li conosce anche molto bene che non è nato come sindacalista in questo settore che per anni ha lavorato nelle telecomunicazioni in quei settori
Che abbiamo letto e riletto ultimamente sulle cronache dei giornali a e si accorse quei mondi devastati dall'imprenditoria
Dove le condizioni di lavoro però offrono almeno un'opportunità quello di avere dei punti di aggregazione all'interno dei quali le persone che vi operano si confrontano costruiscono pavimenti scendono in piazza
Questo settore frammentato purtroppo manca anche di questa possibilità
Divisi sui sette di prova divisi nei tre dei teatri in piccoli gruppi di compagnia manca anche la condizione di costruire quella rappresentanza forte necessarie talvolta per arrivare alle orecchie della politica
Questo però non può permetterci di dimenticarci dei problemi
Allora io credo che su questa materia qui come dicevo prima dobbiamo passare un pochino la fase concreta e operativa
Sono anni che lavoriamo su alcune questioni sono state riprese si parlava di maternità per le figure artistiche si parlava di diritti fondamentali
E la possibilità di avere il riconoscimento nell'ambito del proprio lavoro talvolta e comporta rischi di poter avere sicura cenni sugli infortuni finali dell'indennità di disoccupazione tanto più che un lavoro discontinuo bene tutto questo qui è già stato in qualche modo lavora
Ci sono delle proposte di legge
E qui la concretezza che dopo è e qui è il momento di passaggio che è necessario affrontare la legge centonovantacinque che già è stata ripresentata prima era la ex legge Gasperoni contiene una serie di normative che darebbero
Farebbero compirà questa categoria un grosso passo avanti è lì che giace in commissione lavoro
è tempo di cominciare a prendere in mano quel testo e lavorarlo
La centonovantaquattro per esempio
Che regolamenta l'attività degli agenti
Io non entro nel merito delle questioni ma soltanto sulla figura in Italia assolutamente deregolamentata degli agenti di spettacolo potremmo spendere come dire una giornata di lavoro su quello che succede su chi ci sta all'interno su quello che subiscono gli artisti
Che passano attraverso quelle forche caudine
Bene
Noi abbiamo avuto uno scandalo recentissimo vorrei spendere una parola di conforto non se c'è un non so se c'è ancora quel giorno e che stamattina interveniva
Da parte dell'Accademia di arte drammatica e diceva troviamo spazio sui giornali soltanto soltanto nelle pagine di cultura meriteremmo di più volevo confortare per dirgli
Che non qui spesso un'organizzazione sindacale non troviamo proprio spazio mentre in quei giorni sulla le Morassi c'erano pagine intere terze quarte pagine intere su chi gli lavava i piedi su chi li portava a eccetera eccetera lo sa andava ne abbiamo scritto un comunicato stampa in cui dicevamo c'è una legge che potrebbe regolamentare il settore e offrire ai professionisti di poter lavorare e tagliare ai cialtroni spazio
Nessuna ripresa non era interessante non faceva gossip non fa parte del mondo dello spettacolo non ci sono i lustrini intorno evidentemente e quindi non interessa
Pochi giorni fa sentivo leggevo anzi
E non mi ricordo chi fosse il giornalista che dice ma in fondo la stampa è lo specchio della società
E non sono così d'accordo
La stampa i media più in generale con il tempo così come veniva detto prima invece trascurando la società e soprattutto le nuove generazioni
E se lo facciamo attenzione a questo è ovvio che ci ritroviamo in un percorso che è stato già detto che ripreso e sul quale non rientra mai assolutamente inquietante
Non voglio farla molto lunga però va ricordato che noi abbiamo la necessità di fare un percorso che è iniziato con questa nuova legislatura e che a mio avviso non è iniziato nel migliore dei modi
Io devo citare almeno la clava che è stata agitata con l'ultima finanziaria in questo mondo quel comma centottantotto del maxiemendamento
Che è stato votato al Senato e che di fatto abilitato
Milioni di doppiolavoristi che siano pensionati che siano giovani che siano studenti che il facciano già i loro versamenti contributivi per adesso altri enti previdenziali che non si allora impasse a poter lavorare fino a un tetto di cinque mila euro peraltro non verificabile da nessuno perché è una cosa assolutamente inverificabili a nostro avviso a poter lavorare senza versare i il contributo previdenziale per la loro attività Intel spettacoli di divertimento ci può essere tutto dentro ovviamente spettacoli musicali e in spettacoli che ricordano la cultura nazionale c'è questo taglia le gambe
Alle migliaia di giovani che studiano che escono dai conservatori che escono dalle accademie che se decidono di crescere in questo settore di dare la propria professionalità
Si troveranno con un costo del lavoro decisamente più alto a fronte di gente che ovviamente sappiamo già non lo devo dire certo in questa platea come operano gli impresari in questo settore
Possono operare alla luce del sole e tranquillamente con costi più bassi
Mi rendo conto delle difficoltà che c'erano in quella finanziaria
Tutti sappiamo qual è lo stato del paese e quale erano gli equilibri anche di carattere politico su cui si reggeva in particolar modo del Senato
Ma certo non possiamo esimerci quantomeno dal rimettere le mani su queste cose
Di provare a discutere di queste cose dobbiamo rimettere le mani sulla previdenza dobbiamo allora vede anche un discorso per decine di migliaia di persone che fanno parte di questo mondo abbiamo l'ha scritto una lettera al ministero del lavoro per quanto riguarda la maternità
Cercando di dire quali potrebbero essere i semplici soluzioni ha un problema gravissimo un problema civile che abbiamo inventato nostro paese ecco e mi avvio a concludere perché non voglio farla molto lunga io credo che sono stati fatti dei passi avanti riconosciamo anche alcune cose
Riconosciamo che sono stati messi nuove risorse pur nella difficoltà economica del FUS è stato rinnovato un contratto di servizio con la RAI
Seppure non ne vediamo ancora come dire i frutti ma è stato fatto uno sforzo anche da questo punto di vista è imputato di servizio con la RAI che dovrebbe cambiare un pochino l'ottica di queste cose va fatto di più per il mondo del lavoro
Proprio in RAI e cito la RAI non più di qualche mese fa una produzione di una fiction che doveva durare più di un anno
Siccome era talmente indegna che evidentemente neanche nel prime ore pomeridiane riusciva ad andare è stata tagliata con un errore dell'editore chi l'ha pagata sono le decine di lavoratori che sono stati mandati a casa
Senza un ammortizzatore con la speranza l'aspettativa di lavoro di un anno quindi avendo rifiutato atti contratti senza che nessuno abbia mosso un dito
Questo è indegno è indegno di un Paese civile è un degno di un Paese europeo e allora mi chiedo è possibile avere un contratto per il settore audiovisivo in questo Paese
è difficile averlo con una categoria frammentata ma mi chiedo se l'audiovisivo che ormai rappresenta la stragrande maggioranza del lavoro e del lavoro futuro
Se questo settore qui è alimentato per il settanta ottanta per cento da fondi pubblici
Tra soldi che arrivano chiaramente dal fusto tra soldi che vengono rastrellati dalle grandi emittenti televisive attraverso la ex centoventidue che raccoglie fondi dalla pubblicità per preparare i loro le per mettere in piedi e loro produzioni ma si può chiedere almeno a chi svolge il servizio pubblico di non rifiutare il tavolo con le controparti se vuoi avere i soldi pubblici per fare il tuo business almeno questo io credo dovremmo chiederlo
Perché veramente ci troviamo in una condizione in cui si lucra con i soldi pubblici e si rifiuta il contratto di lavoro nazionale siamo l'unico Paese europeo che non ha un contratto nazionale
Per le figure artistiche lavorano in campo odio visivo
Io quindi chiudo ho detto che sarei stato breve non aggiungo altro
Auspicando una cosa
Auspicando che si passi anche da questi momenti importanti
Di confronto a momenti tecnici di confronto in cui ci si fosse effettivamente sedere intorno a un tavolo come organizzazioni sindacali portando il nostro apporto di conoscenza del settore
Tentando di veline nell'ambito legislativo di norme che esistono che ci sono e all'interno delle quali sulla riva del momento di operare al di là dei proclami
Quei cambiamenti assolutamente non più rinviabili per per questa categoria
Grazie a Maurizio Fiorio adesso inattesa di Nicola Tranfaglia chiamiamo Giorgio Gobbi attore e poi Alessandro Mastropietro
Allora buona sera a tutti
Di ringrazio io devo fare una piccola premessa dunque io lavoravo con i compagni appresso a questo
Progetto per questa giornata di oggi e devo scusarmi con loro perché ad un certo punto gli abbandonati perché fortunatamente ripresa lavorare tant'è che sono addirittura scappa dal set per venire ma devo andar via subito e quindi ringrazio chi
Era posto mio parlare che
Mi ha dato questa possibilità dunque io voglio dire una cosa in controtendenza che questa secondo me i governi di centrodestra e segnatamente
Di Berlusconi erano molto interessati alla cultura
Per un motivo preciso perché sapevano che la cultura era uno dei loro peggiori nemici
Quindi hanno lavorato ma in maniera molto scientifica secondo me con grande attenzione per fare in modo che la cultura non avesse spazio perché sanno perfettamente che se la cultura spazio perdono quindi ecco che secondo me la strategia importante per i prossimi anni e quella di far lavorare
Il partito di lavorare noi per far sì che la cultura vinca perché se vince la cultura perdono loro io credo che sia fondamentale questa cosa
Perché lavorano per il mercato di conseguenza la strategia che hanno applicato è stata quella punto come diceva Moni Ovadia come hanno detto altri prima di depauperare cioè di impoverire
Clamorosamente il bacino di utenza del cinema del teatro della televisione renderlo sempre più inutile poi io dico anche un'altra cosa
Nella politica ci vuole buona memoria nelle carte della P due quindi diversi decenni fa
C'era come Progetto quello della privatizzazione della RAI cioè della televisione di Stato era un progetto
Primario nel loro disegno
Che è stato portato avanti tant'è che adesso l'impoverimento della RAI è sempre più nota e sotto gli occhi di tutti proprio perché stanno portando al punto di rottura in cui poi verrà ceduta verrà comprata dai privati e sappiamo chi sono i privati che compreranno la RAI
Quindi perderemo un pezzo fondamentale della nostra cultura
Io purtroppo devo andar via credo che sia una battaglia che dobbiamo fare con con il cuore sapendo che solo facendo vincere la cultura di conseguenza cominciando nelle scuole
Cominciando nelle scuole ma tra i più piccoli i bambini perché sono i bambini che purtroppo introitano messaggi sbagliati messaggi fatti appunto sul su io
Faccio l'esempio sempre di di di un di una cosa che ho avuto con mio figlio sul sulle figurine giapponesi
Mi è stato chiesto di compagni delle figurine quando ho scoperto che queste figurine costavano cinque euro e con quei cinque euro cinque bambini non muoiono per fame io l'ho spiegato a mio figlio c'ho perso del tempo gli ho spiegato mio figlio non compra più le figurine giapponesi
Cerchiamo di fare questo perché anche queste militanza anche cominciare dalle cose più piccole sono molto molto molto importanti saldiamo questo Paese
Con la cultura grazie
Naturalmente se la condizione per avere collaborazione e che gli amici e compagni non lavori noi rinunciamo volentieri alle collaborazioni ma speriamo che lavoro che è un
Sono vetusti speriamo che le due cose Bossi didascalica conciliativa
Dunque pressoché Sandro Mastropietro direttore artistico la società concerti dell'Aquila e a cui do la parola prego
Allora buongiorno io cercherò semplicemente di portare un'esperienza ragionata che per me appena iniziata alla guida di una società concertistica
Quindi esperienza da operatore musicale operatore culturale che prima ancora di produrre beni deve sviluppare una azione culturale e a monte una elaborazione prima di questa azione
Allora qual è la situazione nella comparto musica dello spettacolo dal vivo le società concertistiche appartengono a una tipologia
Che dire definite generale di distribuzione nel campo musicale ci sono enti di produzione e di distribuzione gli enti di produzione per esempio sono i tanto vituperati enti lirici per il vituperati per il semplice motivo che si mangiano gran parte del del FUS certo hanno alle spalle delle strutture
Che non possono essere
Snelle ma che alla fine finiscono con lo sbilanciare il l'erogazione degli dei dei fondi pubblici per per la la produzione musicale dal vivo
Mentre invece le società concertistiche appartengono a una tipologia diversa in cui in genere si acquista un pacchetto concertistico si prende un patto che pacchetto concertistico già già pronto e questo genera altri problemi che sono già stati segnalati nel nel documento quella di una certa acquiescenza alle
Alle scelte degli indirizzi dei degli agenti digli di spettacolo
Ora nel campo della legislazione della del sostegno all'attività musicali in realtà ci sono già
Potenzialmente tutti gli antidoti per fermare alcuni processi viziosi che ho già fatto capire
Per esempio nel decreto che accompagna alla lui fu il FUS che stabilisce anche dei criteri all'articolo sei è un decreto che è stato rinnovato ripubblicato alla fine del due mila cinque l'articolo sei riguarda la valutazione qualitativa delle iniziative e qui vedo tutta una serie di parametri di cui io molto volentieri come direttore artistico
Prende in considerazione
Che sono la committenza di nuove opere lo spazio riservato al repertorio contemporaneo con particolare riferimento a quello italiano nonché a quello dei Paesi dell'Unione europea
L'esecuzione di opere recenti l'innovazione del linguaggio delle tecniche di composizione ed esecuzione quindi un lavoro sulla innovazione della forma della fruizione della proposta
E in particolare la promozione della musica italiana contemporanea e la creazione di rapporti con scuole e università attuando momenti di formazione e preparazione all'evento
Ora questi sono parametri qualitativi che il decreto recita potrebbero determinare un un raddoppio un azzeramento del sostegno statale alle attività però il problema è capire quanto il il monitoraggio
Della qualità della della proposta venga preso in considerazione da chi poi stabilisce il il sostegno quanto insomma le la valutazione della Commissione incida realmente sulla determinazione del del sostegno aggiungo altre problematiche per un ente di distribuzione come quello con cui collaboro è particolarmente arduo sviluppare una forma di innovativa di proposta musicale per il semplice motivo che anche l'offerta da parte delle delle degli agenti di spettacolo o di altri soggetti è molto limitata in questo campo allora molto spesso bisogna ricorrere a delle forme di Pseudo produzione territoriale in cui è fondamentale la collaborazione approvazione fattiva e creativa con altre istituzioni del territorio scolastiche
Didattiche o istituzioni similari che operano in altri campi dell'espressione artistica teatro immagine o quant'altro
Questo potrebbe essere per esempio un parametro che può essere introdotto nella valutazione della del del del Progetto culturale
Mi chiedo anche sempre provando a fare delle ipotesi su degli scenari legislativi futuri e su una migliore implementazione dei dei criteri di di attribuzione di terminazione del del sostegno mi chiedo anche se non sia opportuno scindere in maniera analitica il la valutazione di alcuni aspetti della programmazione quale appunto la promozione presso le scuole
La linea dell'introduzione alla all'esperienza estetica fatta presso istituzioni didattiche
In questo momento il il FUS prevede un capitolo specifico per la promozione ma è talmente esiguo è talmente ridotto ai minimi termini che è assolutamente inutile cioè è un capitolo che rispetto a quanto fuori d'Italia si fa per questo fa letteralmente ridere
Allora perché non separare analiticamente questo criterio così come quello della innovazione nella proposta e nella forma della dell'esperienza estetica in cui il fruitore viene Dini messo un alcune ultime indicazioni generali una riguarda il rapporto fra la formazione delle professionalità
Musicali e il loro con testo il tessuto nelle nel quale dovrebbero andare ad operare lo Stato meritoriamente spende in questo momento abbastanza per la formazione del Musil del futuro musicista ma in confronto quello che spende per la il suo inserimento nel mondo professionale è veramente troppo basso in proporzione cioè i è inutile che lo stato sostenga
Cinquanta sessanta Conservatori e Istituti musicali pareggiati sul territorio nazionale
Per produrre annualmente almeno un migliaio di diplomati strumento tipico dell'orchestra quando poi annualmente i posti
Per a impiego più o meno stabile anche se a tempo
Non annuale cioè che non coprono tutto alla durata dell'anno nelle orchestre
Icone le orchestre dei teatri e quant'altro sono non più di un circa due mila ora questo mi questi mille diplomati di ogni anno ecco che cosa fanno cosa vanno a fare ora o si crea il contesto il tessuto affinché chi viene formato viene formato anche per formare fruitori del del prodotto musicale altrimenti questa è una è un impegno assoluti BA solamente perso ma sicuramente perso in A e in anni
L'altro problema riguarda la diffusione geografica anche tipologica dell'offerta musicale
Ultimamente si sta assistendo a una decremento sempre maggiore delle istituzioni concertistiche finanziate
Dal dal fuso esibizioni concertistiche per loro natura essendo relativamente più agili che un grande entra di produzione coeva essere un'orchestra un teatro tendono a essere più capillarmente diffuse nel territorio
E quindi sulla diffusione geografica anche tipologica per l'agilità nella proposta dei diversi generi musicali di una sezione concertistica è molto maggiore in via di principio di di un teatro lirico o di un'orchestra ora è inutile quindi lavorare sulla diffusione e sulla opportunità sulla pari opportunità a ciascun cittadino anche in aree
Meno servite dalla produzione musicale di accedere a degli spettacoli musicali riducendo invece proprio queste istituzioni o riducendo il sostegno a queste istituzioni a livelli tali che non possono sostenere un'adeguata qualità dell'Offerta produttivo musicale
Faccio un esempio sono moltissime le associazioni musicali che si reggono su un sostegno ministeriale di circa dieci mila euro a sostegno che in genere automaticamente va a cadere su gli onorari
Perché in genere la metà circa della del bilancio di una istituzione musicale
Vi è poi viene grosso modo dalla dal ministero qui è un quasi una una un automatismo che questa metà vada a coprire le spese per gli orari un'altra metà le spese di di gestione con circa dieci mila euro è impossibile concretamente offrire un prodotto musicale di qualità adeguata in in qualsiasi situazione quindi anche qui va fatta una scelta molto precisa se esiste un numero minimo di concerti che queste istituzioni devono produrre per accedere al finanziamento è anche vero che dall'altra parte il ministero
Deve impegnarsi a dare un un plafond minimo a queste istituzioni per poter produrre quanto è giusto devono produrre ho finito grazie
Grazia Mastropietro tutti coloro che intervengono rispettando i tempi veramente dunque adesso la parola Vanna Paoli regista e poi a seguire Nicola Tranfaglia
Buonasera si sente
Io non pensavo di parlare ma
Se no no
Sono anche abbastanza emozionata
E mi sono fatta una piccola
Che non c'ero più
Una piccola
Riassunto
Allora io Omo
Sono il regista ho diretto tre documentari e quattro film lungometraggi
O all'ozio un finanziamento e del testo consistente
Per quanto riguarda l'ultimo film che
Pensando
Finalmente di potere realizzare ho avuto un finanziamento dal FUS
Perché avevo fatto un film prima che aveva rappresentato l'Italia in quel quarantadue festival internazionale insomma un film aveva ha avuto un po'di successo più all'estero che qua comunque io ho avuto questo finanziamento di quattro miliardi e trecentocinquanta milioni per fare un film
Di interesse culturale nazionale
Ho cercato un traduttore
In Italia e l'ho cercato anche negli Stati Uniti perché il film raccontava ora inutile si girava negli Stati Uniti cominciava lì e finiva a Firenze la città dove io sono nata
Non ho trovato un produttore perché il preventivo era di cinque miliardi e settecento milioni il film invece ai finanziamenti era di quattro e tre quindi produttori diceva no che firma deve costare tre miliardi perché tutti ci dovevano guadagnare comunque io voglio dire non sono diventata produttore ho fatto il film e l'ho fatto come ritenevo opportuno fare
Poiché il film non est è uscito
Con una distribuzione ma io volevo parlare di cui non tanto delle mie esperienze personali quanto delle esperienze che ho fatto in merito alla legge sul cinema perché il problema del di questi film
Anche le soprattutto oltre la produzione poi uno testardo riesce a fare comunque pieno di debiti e tutto il resto come accade è il problema della distribuzione allora io penso nella legge sul cinema debba essere cambiata per quanto riguarda la distribuzione perché noi per uscire io Rizzo riuscite a voi a finire il film con qualcuno e ci ha messo con un miracolo va bene e non sto qui a tediarvi col tipo di miracolo
Fosse ma succedono i miracoli ancora nel cinema per chi veramente vuole fare qualcosa e lo fa con onestà e compassione come posso dire il mio è stato sempre il mio caso
Quindi
La distribuzione perché perché quando un film si va nelle sale bisogna trovare delle sale adeguate prima dare un'uscita dei guanti a questi film
Non si trova una distribuzione perché le chiese e nelle sale cinematografiche sono in mano a e agli esercenti gli esercenti sono in mano alle grosse case cinematografiche stranieri morti per lo più oppure a qualcuna
Nazionale ma
Molto potente
Allora noi abbiamo dovuto addirittura pagare il locale per poter fare uscire firme e e nonostante il firme come copie fosse uscito in poche copie aveva anche delle possibilità perché se si va a guardare i gol la la pubblicità si può fare una pubblicità
Non si può fare la pubblicità che fanno briefing Mel Gibson probabilmente non soltanto
Anche un proprio come Baget però io credo che bisogna ripristinare qualcosa c'era io lo dico per la legge per la mia esperienza per per tutti quelli operano nel cinema
Bisognerebbe ripristinare la programmazione obbligatoria cioè gli esercenti per programmare i cinema i film stranieri debbano fare anche quelli italiani sono cento film
Stranieri ne facciano trenta italiani lo Stato finanzia da quattro miliardi a me per fare un film se lo Stato da quattro miliardi a me per fare un film ed M anche tutelare il prodotto non è che mi regalano quattro miliardi per farmi stare zitto e poi Van danno tutto in mano agli stranieri
Io mi piacciono i film Italia i firme stranieri mi si può obiettare forse i primi italiani non sono buoni ma quanti film americani sono buoni quanti film americani siamo costretti a sorbirsi
Che sono terribili per la violenza periti le tematiche per qualsiasi altro al momento allora io chiedo che nella legge
Prendendo esteri e prenda in allora se si danno quattro miliardi e trecentocinquanta milioni a qualcuno
Che voi deve aver perché un film e viene se le si io non sono stand Up mi potete credere o no mai appoggiata politicamente da nessuna volente sono sempre stato a sinistra mai iscritta a nessun partito
Sempre considerata indipendente e Sempre ho fatto questo mestiere per passione combattendo sempre per farlo
Quindi io semi si danno quattro miliardi e trecentocinquanta milioni per fare un film
E passa una Commissione e questa Commissione giudica questa sceneggiatura di interesse culturale nazionale uno si deve trovare una sala dove proiettare il film due la televisione di Stato lo deve mandare in onda a tutte le richieste che ho fatto alla televisione di Stato di mandare in onda questo film mi è stato risposto niente
Non si sanno neanche premuniti o preoccupati di rispondere a una telefonata di darmi un appuntamento niente il film non è uscito come dovevo uscire e a Roma è uscito in due sale
Ed era già previsto e dopo due settimane doveva essere smontato messa ai Quattro Fontane e poi smontato anche da lì perché c'erano dei film americani tipo la venticinquesima ora eccetera eccetera che stavano uscendo e già programmati
Quindi io ieri ho venne che si ripristinerà la la programmazione obbligatoria e che
Si tuteli il prodotto italiano in qualche modo questa è una poi scusate un attimo
Poi voglio dire una cosa
Niente ci sono dei personaggi inamovibili che stanno lì con qualsiasi governo ci sia cioè io non è che voglio è che c'è un governo e cambia il personaggio io vorrei però che
Ci fosse la possibilità per tutti come dice la Costituzione non sentito dire di di accedere al alle sale alla alla alla programmazione a tutto
E poi volevo dire basta credo io volevo portare soltanto questa mia esperienza
Grazie
Bene a questo punto Nicola Tranfaglia parlamentare membro della commissione vigilanza RAI
E della commissione cultura
Quindi può parlare con diverse competenze dopodiché Daniele Griggio del Metastasio di Prato
Prego non farlo
Ma io credo
Che tutti i partiti di qualunque Indirizzo dovrebbero trovare occasioni come queste per discutere effettivamente in maniera adeguata con quelli che operano nei vari settori perché altrimenti i partiti a che cosa servono se non collaborano fondamentalmente con gli elettori con quelli che sono d'accordo con i programmi dei partiti se non trovano momenti fuori dell'istituzione per confrontare le idee e per rielaborare i loro Programme
Noi purtroppo siamo in un momento della vita politica in cui si discute poco
Sia poco modo di confrontare i programmi portati agli elettori con l'effettivo operato delle maggioranze parlamentari
Detto questo a me pare avendo sentito molto di quello che è stato detto in quest'occasione che quando si è di fronte a un problema così come quello della politica culturale di un Paese e in modo specifico di quello italiano non si sa veramente da quale parte cominciare
Nel senso che io parlerò brevemente ma effettivamente i problemi sono da una parte e generali di Indirizzo e io cercherò di indicare quali ma dall'altra sono problemi che entrano in tutte le problematiche di settore
Ora il campo della cultura è un campo particolarmente ampio in cui si passa da quello che è il sistema educativo che lascia molto a desiderare al cinema alla musica alla danza al Teatro e così via
Quindi molto difficile molto difficile
Parlare a lungo di un programma si possono si possono fare delle testimonianze come quelle che abbiamo ultimamente sentita che mostrano indotti per esempio per quanto riguarda il cinema non c'è dubbio che non basta l'aiuto dello Stato
Selezione accanto alle intraprese di cinema o di teatro eccetera ma che è diventato ormai da molti decenni di grandissima importanza la distribuzione dei prodotti culturale
E proprio il campo della distribuzione è un campo in Italia particolarmente difficile perché da una parte quello che è stato presidente del consiglio fino a un anno fa ha una presenza fortissima per esempio proprio nella distribuzione cinematografica
Io credo che questo lo si vede addirittura dalle sale che portano la sua la sua presenza alla presenza delle sue società questo è chiarissimo ma la stessa cosa vale per altri settori culturale
E allora effettivamente diventa fortemente contraddittorio con una scarsa attività del Governo poter da una parte finanziare dei prodotti e dall'altra assicurare la tutela di questi prodotti
E quindi se vige come dovrebbe vigere nel nostro Paese
Delle regole di libertà di concorrenza questa situazione dovrebbe cambiare non è possibile che per tre per quanto riguarda la radio e la televisione il campo della pubblicità
Sia oltre il cinquanta per cento di proprietà dell'imprenditore Berlusconi
E poi quelli che sono che hanno piccole impresse o che non hanno molti mezzi siano assolutamente tagliati fuori dalla possibilità di collaborare in modo adeguato alla distribuzione
Noi per quanto riguarda la RAI stiamo discutendo adesso di temi molto importanti come il disegno di legge Gentiloni e come il contratto di servizio
Tra la RAI e il ministero delle comunicazioni a questo proposito io intendo fare una denuncia pubblica sul fatto che il ministero delle Comunicazioni dalla diffuso prima
Una versione del contratto di servizio da cui pareva che ci fossero aperture sia verso le minoranze linguistiche
Sia la possibilità per gli spettatori di vedere tutte le trasmissioni di interesse pubblico non criptate ma chiare e adesso noi ci troviamo in Commissione di vigilanza di fronte a una nuova versione del contratto di servizio
Che non ci è stato comunicato a livello parlamentare ma di cui abbiamo visto adesso l'ultima versione che molto peggiorativo molto peggiorata ecco perché una serie di trasmissioni a quanto pare non le troveremo soltanto se saranno se saremo abili abbonati a Sky
E voi sapete benissimo che l'abbonamento a SKY un abbonamento costoso per chi lo vuole accendere c'è bisogno di tutta una serie di cose
Ma o a un imprenditore o un ricco imprenditore straniero si dà la possibilità Dida di fare delle trasmissioni che invece dovevano essere chiare e accessibile a tutti ecco io questo lo dico non solo per denunciare questa cosa contro cui noi ci opporremo e chiederemo modifiche rilevanti del contratto di servizio tra la RAI e il Ministero delle Comunicazioni
Ma lo dico da un punto di vista di metodo cioè noi abbiamo un testo del contratto di servizio pubblico pubblico pubblicato dal sito del mese comunicazione è un mese dopo ci troviamo senza sapere
Perché
E da che cosa è difeso e quali siano state le volontà su questo mutamento del testo ce lo troviamo di fronte in Parlamento
Ecco questo e quello che sta succedendo in questo Paese in Italia mi sembra che un centrosinistra sta degno di questo nome dovrebbe unirsi a noi
Nel la critica sia queste procedure sia al contenuto di queste procedure
Quindi il problema riguarda poi una delle maggiori industrie del Paese quale quella radiotelevisiva che io sto seguendo in modo particolare ma il problema riguarda per esempio del cinema dove la distribuzione se rimane tale
Rischia di portare alle conseguenze che sono state denunciate dalla regista che ha parlato quindi il problema è un problema generale
E devo dire che gli elettori italiani hanno vissuto tutta la fase precedente deve le elezioni e la stesura del programma dell'Unione
Come un momento che avrebbe procedura avrebbe preceduto una grande innovazione da parte del governo su queste situazioni
L'arte
L'ex presidente del Consiglio non ci ha lasciato soltanto quelle che sono state giustamente definite le leggi vergogna ma ha lasciato una serie di istituzione di mode di procedere di amministrazione per così dire che finora non sono state toccate
E io credo per fortuna siamo all'inizio della legislatura ma io credo che il Governo dovrebbe precedere dovrebbe dovrebbe procedere in questa direzione
Cioè a cambiare le condizioni di accesso alla cultura e allo spettacolo questo a me sembra
L'elemento di fondo di una politica nuova e quando noi siamo definiti noi come partito siamo definiti massimalisti perché vogliamo soltanto attuare questo cambiamento dell'Italia cioè fare in modo che l'Italia sia un Paese veramente democratico e non in mano a determinate persone o a determinati gruppi di pressione
Qui dalla stessa maggioranza ci viene detto che siamo massimalisti
Io questo questo tipo di di diciamo questo tipo di atteggiamento non solo non lo accetto ma ritengo che debba essere denunciati perché
I mezzi di comunicazione a cominciare dalla RAI stanno facendo da alcuni mesi
Una campagna cercando di definire i comunisti italiani o altre forze che sono nel governo e nella maggioranza
Come forse che vorrebbero l'impossibile ma voi dovete dirmi se è impossibile per esempio che la distribuzione dei film
Sì ha fatto in modo diverso da come viene fatta adesso oppure dovete dirmi perché la RAI a distanza di sei mesi dall'elezione ancora in gran parte in mano al centrodestra queste sono tutte cose che noi dobbiamo sollevare
Perché altrimenti non sappiamo
Non sappiamo che cosa hanno significato l'elezione che cosa sta significando la nostra presenza nella maggioranza e in generale l'indirizzo del centrosinistra il centro sinistra ha detto a tutta l'Italia
Nel nella fase elettorale prima e dopo ha detto che noi siamo andati lì per cambiare questo Paese ma cambiarlo non in linea generale cambiarlo ne sento di far funzionare le fu le istituzioni in modo democratico
Ora noi abbiamo sia sul piano della ricerca scientifica sia sul piano del cinema sia sul piano del teatro abbiamo un grande patrimonio che ci viene ricostruito riconosciuto molto spesso in Europa e nel mondo
E noi avremmo bisogno abbiamo anzi un bisogno urgente che proprio in questi campi si cambino le cose
Si cambino nel senso della distribuzione si cambino nel senso del funzionamento delle istituzioni si cambi io no nell'atteggiamento verso i giovani
Perché noi in tutti i campi ci si dice per mancanza di denaro ma io non ci credo perché se uno analizza il bilancio dello Stato vede come sono stati di distribuiti i soldi e vede come sia l'università
Che gli enti di ricerca sono in una situazione lontana dal resto dell'Europa
Questo questa situazione avrebbe avuto bisogno questo riguarda l'aspetta lo spettacolo come l'istituzione culturale avrebbe avuto bisogno di una svolta radicale
Questa svolta radicale non c'è ma addirittura addirittura si prosegue con dei metodi che non sono nostre però badate questo è una cosa che si rivolge al mondo della cultura
Ed è la scuola come al mondo dello spettacolo e necessario che noi che apparteniamo a questi mondi facciamo sentire alla maggioranza che le cose devono cambiare non tutto può essere fatto in Parlamento
Questo è la mia esperienza ma credo che sia l'esperienza anche di tutti quelli che fanno Polita che politica attivamente
Quindi noi abbiamo bisogno dell'appoggio degli italiani e di quelli che sono preoccupati
E che non sono affatto estremisti che vogliono soltanto che tutto avvenga secondo i principi e le regole della Costituzione repubblicana e secondo principi di equità e di sviluppo di questi settori
Sarebbe veramente assurdo che proprio nei campi in cui noi siamo più forti a livello internazionale abbiamo fatto sentire in questi cinquant'anni molto la nostra presenza il nostro lavoro
Fossero considerati secondari per l'azione di governo noi questo non possiamo accettarlo e dobbiamo dirlo in tutti i metri in tutti i modi ciascuno con i mezzi che ha e con la capacità di farlo intorno a sé io questo è da una parte c'è una denuncia da fare ma dall'altro ci uniti un invito molto forte a tutti perché siamo attivi e cerchiamo in qualche modo di far sentire al governo e la maggioranza la nostra voce che conosce il settore in cui opera e che sa come tutta una serie di cose possono essere cambiate
Se la maggioranza e il governo sentiranno l'importanza di questi problemi
Grazie all'onorevole Tranfaglia adesso Daniele Griggio
Come scusa grigio grigio
Leggo quello che mi hanno scritto
Mi scusi no la struttura della mia vita non mi scuso grigio non è un problema
Grazie intanto a nome
Dei colleghi
Di Prato
Non lavoro io al Metastasio di Prato vivo a Prato sono cinque anni che cerco di lavorare con quel teatro ma non erano le non lo so non ne ho le possibilità narra la capacità nel tennis sintesi è successo questo
C'erano un presidente
Sì mister è un copresidente Bertini
E una pre cioè un un direttore un condirettore una Presidente
Tale Cardillo
Ostetrica di professione
Con tutto il rispetto che ho per una professione così insomma fondamentale per tutti noi
Niente hanno Sinister uomo di cultura scrittore spagnolo insieme a Pertini hanno messo appunto un progetto che finalmente si povera si potrà veramente dire culturale non si erano limitati a fare un cartellone
Ma avevano sviluppato un progetto biennale credo se non se non mi sbaglio che aveva sinergie con la Spagna con lo vedi con altri Paesi avevano coinvolti coinvolto Paolo Magelli che un regista di Prato che però da molti anni lavora all'estero avevano addirittura Paolo Magelli come regista aveva imposto nel suo contratto che se non ci fosse stato quel numero di attori
C'è il suo contratto sarebbe risultato nullo aveva aveva proposto e lanciato l'idea di una compagnia di riferimento con uno stipendio mensile per gli attori per per il primo anno insomma una cosa io che io definisco culturale
è stato approvato dal CDA tutto a posto
La presidente che probabilmente
Esprime secondo me la parte peggiore della politica non ha mai detto no non mi piace ha detto sì sì va bene
Passa un giorno passa due passa per una settimana un mese non succedeva nulla
Finché esasperati da un continuo rimandare da un continuo
Non accadere nulla i due coordinatori hanno si sono dimessi
Hanno dato le dimissioni e adesso c'è l'attesa del nuovo direttore nel frattempo gli attori hanno perso il lavoro
Il loro accordo sancito dal CDA non è mai stato portato a a compimento
Per cui adesso si sta aspettando il nuovo direttore già si è scatenato la bagarre per la nuova direzione e qui chiamo in causa la politica
Io mi auguro
Per carità siamo in un Paese libero democratico tutti possono diventare presidente di un teatro stabile o addirittura presidente della della Repubblica in teoria però le competenze la politica che ha il dovere di scegliere
I direttori i presidenti di un ente pubblico va salvaguardate
Questa signora ha dimostrato in più occasioni e non lo dico io lo dice sinistra era nelle sue motivazioni di missioni assolutamente incompetente
Probabilmente vive questo suo ruolo in maniera privata come se quello fosse un teatro suo
E non un teatro della collettività basta quindi sul sito
Prato blog punto it gli attori stanno raccogliendo delle firme
Hanno scritto un manifesto per il migliore dei Teatri possibili e quindi vi prego di sostenere questa campagna sperando che il nuovo direttore
Sia insomma una persona che merita quel posto ecco poi vorrei approfittare ancora due minuti a proposito della situazione della nostra categoria della mia categoria degli attori di focalizzare di sottolineare un punto
Che gira e rigira è sempre lo stesso da vent'anni venticinque trent'anni io non ce l'ho
Io non dico che è colpa della politica io non dico che è colpa dei produttori io dico che è colpa colpa degli attori mi sono rotto le scatole
Di parlare continuamente con gente che pensa che la cultura sia un diritto che pensa che la la l'applicazione del contratto nazionale sia un diritto
è un dovere
Non lo so mi sembra che ci sia una classe operaia o molte altre categorie di lavoratori che da da qualche anno non c'hanno ci hanno fatto capire che se la politica che non è perfetta sbaglia fanno casino
Protestano
Si parla si incontra Nonino sempre nei salotti a casa nostra piangeva vi sperarci a sapere tutto quello che succede a non denunciare mai niente
A non a non promuovere nulla se non un paradosso dei paradossi scendere in piazza quando
Le produzioni dicono aiutateci perché ci tagliano il FUS quindi noi noi attori
Siamo scesi in piazza per difendere quelli che dopo finito lo sciopero ci hanno detto è amore neo scusami ma hai visto ci hanno tagliato il boss ti devo tagliare i cachet
Ma dico ma scusate ma quando quando faremo uno sciopero per noi
Per gli attori non per le produzioni o per il FUS poi io non credo certe i soldi son pochi per carità però se andiamo a vedere la disparità che c'entra
Stipendi di di presidenti Teatro Stabile cachet dei primi attori eccetera io non credo che se io penso che se ci fosse una seria ridistribuzione i soldi ci sarebbero per tutti
Allora allora io dico queste non smettiamola noi attori smettiamola di pensare che i la soluzione ai nostri problemi citare baleniera dagli altri
Prendiamocela
Senza un con gli oneri attore ora un con gli oneri attrice con gli Ona di attrice che entra in scena dice buonasera non esisterebbe il dipartimento non esisterebbero i produttori non esisterebbero i critici teatrali premi niente
Gli attori sono fondamentali gli attori tecnici
Nemmeno il regista è fondamentale
Allora non dico non dico adesso e di fare la rivoluzione o chissà che ma prendiamo coscienza prendiamo coscienza del nostro ruolo che ha un ruolo importante
Anche perché se continuiamo ad essere così deboli così vittime quando andiamo a lavorare e portiamo in scena questa debolezza
Questa mancanza di forza di lottare di credere ancora incerte ideali quindi io faccio una proposta sindacato che non mi voglio più sentir dire non è possibile organizzare qui perché uno è a Bolzano e l'altro in Sicilia mi risulta che anche gli operai stanno in tutta Italia eppure hanno sindacato molto importante
Allora o Docfa ce l'ha proposto un tema preciso
Da qui a novembre proclamiamo uno sciopero degli attori e prendiamoci da qui a novembre il tempo facendo un lavoro porta a porta di convincere quei colleghi che dicono non serve tanto fanno quello che vogliono e parliamone vediamoci convinciamo ci che dipende da noi
Costringere loro
è chiaro
Basta grazie
Sì
Sono un ti amo l'arrivo dell'onorevole Francesco Rutelli vicepresidente del Consiglio e ministro per le Attività ai beni culturali
Un ringraziamento per la partecipazione anche Renato Nicolini Grazia Volpi
Adesso Ugo Gregoretti
Alan che non ha bisogno di presentazioni
Posso annunciare che anche l'Assessore alla cultura del regione
Abruzzo
Mi risulta nonché sia incompetente perché pare che sia un eccellente cuoca di professione
Che però appunto padroneggia cultura gastronomica forze solo questo
Comunque
Io non
Non dovevo intervenire no no preparato nessun discorso
Porto la testimonianza dell'ANAC Associazione nazionale autori cinematografici che sono anche e come dire intendi delitto
Dal fatto che il giovane protagonista il mio primo film a mio figlio di esordio I Nuovi Angeli era un bel ragazzetto che si chiamava Oliviero
Te lo ricordi
Certo
Ecco l'hanno anche che diciamo nell'associazione degli autori storici dei grandi maestri
Dal compianto Gillo Pontecorvo
A
A Carlo Lizzani a Francesco Rosi a Mario Monicelli a Suso Cecchi D'Amico ad altri maestri e diciamo poi il il Senato del cinema italiano
E quando io credo usavo questa locuzione durante la precedente legislatura e definivo lana che il Senato il cinema italiano io in quanto presidente dell'ANAC mi definitivo facendo un gesto multi significante il Perea del cinema italiano
Adesso con Marini non riesce quindi
Il
Ecco dunque l'anno accademico
Durante la precedente legislatura affatto una una battaglia molto incisiva beh incisiva poi nemmeno tanto ma non per nostra mancanza di di a oggetti affilati ma perché non siamo riusciti a ottenere quasi nulla abbiamo sempre combattuto la legge Urbani
Una volta mi chiese un quotidiano anche autorevole indichi
Dire un po'qual era la posizione degli autori dell'ANAC nei confronti del ministro Urbani della legge della politica del ministero di allora
E e io dissi scrissi che in quel periodo il logo del ministero delle Attività culturali
Era inflazionato sala dappertutto patrocinata tutto
Però bene parallelamente strangolarla tutto quanto più aumentava la diffusione del piccolo emblema del ministero tanto più crescevano gli evitavano i guai
Delle nostre attività di teatro e di cinema e così via
E allora io suggerì quell'articoletto di mettere il logo del ministero dei beni e delle attività culturali anche sui pacchetti di sigarette allungando lo slogan il fumo uccide facendolo diventare il fumo uccide urbani pure però me lo tagliarono
Ecco
Con Francesco Rutelli certa uno slogan del genere non verrà proposto anche perché
Perché NI così nei contatti abbiamo avuto abbiamo percepito una grande sensibilità ed anche una come dire equilibrata apertura alle nostre istanze che sono quelle che poi sono state ripetute in continuazione qui stasera per esempio quel bel per quel bel racconto così di limpida razionalità fiorentina che ci ha fatto la giovane mia collega di cui ahimè mi vergogno
Nono non ho imparato ancora memoria il nome
Vanna Paoli ecco noi chiediamo interventi che abbiamo innovazioni nel
Nella distribuzione chiediamo una politica antitrust nella tutela e sostegno del cinema italiano della cultura cinematografica italiana
Siamo contrari al così detto reference system che è un sistema per il quale per esempio io che ho vinto soltanto il premio di Zagarolo non potrei più fare alcun filtro perché ci sono degli obblighi
Degli obblighi di
Previsti dal Cristo referenze che e
Non tutti possono indipendentemente dalla loro maggiore o minore capacità di fare il cinema non tutti possono rispettare
Concludo
Dicendo che dobbiamo darci da fare giusto parlare anche di scioperi
In fondo ecco io forse sono stato uno dei pochissimi che ancora non ha citato Gramsci per concludere cito una una distinzione molto ironico faceva Gramsci a proposito della prima guerra mondiale tra interventisti che erano tanti e intervenuti che poi erano molto meno degli interventisti
E magari facevano tra non facevano parte
Della categoria venti interventi ecco quindi diventiamo tutti gli intervenuti più interventisti grazie
Bene
A questo punto all'intervento di Massimo Ghini mentre l'IMI si avvicina io mi scuso con lei a nome degli organizzatori per l'impossibilità di dare la parola ad Alfonso ve ne rosso Alberto Cerrito Marco Donadoni Umberto Massa
I cui contributi scritti saranno proposti negli atti qualora vogliano presentarle prego viene
Grazie grazie
Innanzitutto Diliberto chiedevo un riconoscimento pubblico rispetto a un appuntamento che è stato mantenuto
Lo dico perché spesso e volentieri ci riuniamo e giustamente perché giudicare quello che non avviene visto che a una manifestazione un dibattito che facemmo alcuni mesi fa si parlò di questo tipo di di organizzazione oggi vedo con molto piacere che ci siamo arrivati quindi almeno questo lo ha preso in considerazione aggiungo una cosa che appena scoperto che forse segretario dovrebbe farsi adesso per l'iscrizione al sindacato visto che ha partecipato ad un film allora messa anche la carenza e poi automaticamente all'Himalaya
Quello che
Che cioè la la prima sensazione che ho avuto ascoltando tutti gli interventi di oggi e pensare che tutti gli interventi hanno un fondo enorme di verità
E questo potrebbe sembrare molto generico come tipo l'affermazione però mi fa riflettere su un fatto importante è che la confusione e il desiderio di porre rimedio a questa confusione molto forte
Per questo dico che tutti gli interventi hanno propongono e guardano con attenzione problemi la nostra categoria e cercano in qualche maniera di dare un contributo questo mi fa ancora di più pensare visto che dico spesso e volentieri che siamo pone compagnia si riunisce per venti anni
E che su questo ha dibattuto molto e forse sicuramente a anche ottenuto dei risultati
Se non altro di visibilità se non altro di mantenere ancora alta la voglia di di ragionare e di arrabbiarsi supremi argomenti il fatto che c'è bisogno di riuscire a fare
A creare poi un contorno tutti questi ragionamenti che sono stati fatti e vengono fatti continuativamente danni parlo di categorie diverse
Daniele nel momento in cui parla degli attori che si devono riappropriare come dire che la loro centralità passando attraverso lo sciopero
Lanark perché propone di nuovo di fare attenzione su argomenti e discorsi interni alla riorganizzazione del mondo del cinema il discorso più in generale della situazione drammatica nella quale vivono diventi teatro non solamente i teatri stabili ma credo proprio l'organizzazione il rapporto più generale tra il teatro il suo pubblico
Il problema che ho sentito anche affrontato dalla dal da rappresentante voglio dire di chi è venuto a parlare dei problemi interni alla musica che ha sottolineato una questione che ci fu perché fu diciamo oggetto almeno da da per quanto mi riguarda di un intervento con Prodi parlando delle questioni più generali del FUS cioè di questa disparità che mi sembra sia sempre stata sotto gli occhi di tutti nella distribuzione delle dell'economia del FUS prendendo ad esempio enti lirici e Resto del Mondo commossa prego considerato io quella che è stata fino ad oggi la logica di distribuzione mi fa pensare che noi dobbiamo dividere il lo sforzo diciamo per il futuro in due situazioni niente una e l'attacco tra virgolette alla politica perché questa politica deve seriamente intervenire
Risolvere o per lo meno tentare di risolvere i nostri problemi
Punto primo
La legge sul teatro io bio penso che
Non c'è più tempo per dare tempo a niente
L'abbiamo aspettata nel precedente governo dell'Ulivo
Chiaramente è stata volutamente ignorata dal governo Berlusconi oggi credo che questa debba essere una delle priorità assolute dico questo perché il problema non sta solamente nel teatro ma credo che un governo che conosciamo che ci è amico
Nel quale ci vogliamo riconoscere deve dare immediatamente questo segnale quindi io quello che chiedo a Diliberto
E al nostro ministro è quello di dire che questa priorità deve essere soddisfatta il prima possibile perché credo che partendo da questo noi potremmo cominciare a mettere il vero primo mattone della ricostruzione
Poi essendo d'accordo no d'accordo perché si tratterà di una legge che dovrà nascere da uno sforzo comune da un impegno comune per arrivare a costruire come dire
Un pacchetto realmente interessante e che venga incontro alle nostre esigenze ma dobbiamo partire da qualche cosa se non rischiamo continuo di continuare a fare molti convegni ai quali partecipiamo
Ma che il più delle volte poi portano semplicemente a come abbiamo detto e molti di noi hanno ripetuto un cahier de doléances
Che è diventato bello stantio
Seconda questione questo ricollegata alla al mondo della scenografia noi dobbiamo sentirci parte di un Progetto
Quando dico sentirci parte di un progetto cito un esempio perché il ministro Rutelli all'epoca sindaco sindaco
Ricorda quanto il sottoscritto e molti altri di ruppero le scatole tre anni di seguito tutta la questione che fu l'apertura dell'allora Ufficio cinema oggi Film Commission cito questo esempio per arrivare al cuore di un problema
Per tre anni lavorammo nel consiglio comunale e Renato Nicolini che saluto che qui in sala se lo ricorda bene perché la costruzione di quello che fu il primo la prima film Commission italiana nata qui a Roma e costava tre anni di fatica per convincere il mondo della politica io in quel momento ne facevo parte non solo della bontà della proposta che facevamo ma dell'utilità in termini di occupazione
Di rilancio di un settore industriale così importante del fatto che Roma doveva riguadagnare uno spazio per allargare il consenso e allargare possibilità come diciamo prima di creare posti di lavoro all'industria come quella del cinema ritengono industria
A carattere culturale
Nelle sue diverse accezioni
Mettemmo tre anni perché l'atteggiamento che a sbagliare qui il punto nodale secondo me che mette in crisi spesso e volentieri i nostri rapporti è che la cultura lo spettacolo non devono esistere all'interno
Di un paese come il nostro considerati come una sorta di fondo assistenziale noi viviamo in quanto assistiti
Non si è mai e non c'è mai stata una volontà precisa della politica di ragionare nei confronti del mondo dello spettacolo e quindi nei confronti della coltura pensando al dovere alla responsabilità che ha di difenderla e questo è sacrosanto
Ma anche di ragionare in termini che questo tipo di attività può portare a risultati che sono anche dal punto di vista economico e non solo positivi
O per lo meno che possono diventare da supporto a un reinvestimento di determinati capitali sempre nel mondo della cultura
Il concetto di base sul quale e contro il quale mi sono ma tutto e quest'idea che ne continuiamo con la politica del cappello in mano
Attenzione supportati da un nobile impegno
Che è il teatro che al discorso più generale sulla cultura del cinema di impegno di intrattenimento della televisione alta come di quella bassa perché questi voi sono i luoghi di lavoro dove la nostra categoria C nostri categorie gli attori gli autori registi quelli che sono qui presenti operano coi loro mestiere
La realtà è però che noi bene o male ci siamo dovuti sempre assoggettare a come dire all'andamento del clima
Governo di centrosinistra allargamento o comunque almeno
Solidità diciamo del rapporto dell'afflusso di denaro che diano al fondo unico lo spettacolo
Governo di centrodestra come diceva giustamente prima Gobbi molta attenzione nei confronti della cultura a chiuderli bene i rubinetti e creare poi la situazione che è stata creata questo perché perché non siamo mai stati ed è giusto avere quando dici noi dobbiamo pensare a noi stessi non siamo mai stati in grado di voler anche noi ragionare
Per costruire insieme una strategia diversa
Che vedesse da una parte l'aiuto fondamentale dello Stato del Governo ma dall'altra parte anche la creazione di un'economia
Autogestita in qualche maniera e che faccia crescere il prodotto culturale
Che non è una bestemmia
Che non è una provocazione
Perché oggi come oggi poi spesso e volentieri i fatti ci hanno anche dato ragione ci sono delle situazioni in cui se lo sforzo diciamo dell'intelligenza e dell'economia insieme producono prodotti in qualche maniera fruibili e di qualità pubblico non ha difficoltà a riceverli
Questo deve essere guardato positivamente non possiamo pensare che questo deve essere semplicemente il risultato di una casualità per cui rispetto a una distribuzione che viene data senza un criterio ritorna rivedere per essere frainteso io non discuto il fatto che ci sia una distribuzione e i criteri di distribuzione che dovrà essere rivisto
Sì
Ecco rispetto a tutto questo spesso e volentieri noi ci siamo trovati impreparati
E il contrattacco che abbiamo fatto è stato semplicemente secondo me molto stelle di dire
Ridateci quello che ci spetta è giusto che ci venga ridato ma come disse a Bologna ripeto qua secondo me i criteri interni già di distribuzione del fondo unico per lo spettacolo in qualche maniera dovremmo collaborare tutti quanti a rivederli
A capire che anche all'interno del mondo della cultura non c'è una cultura alta una cultura media e per fortuna cultura bassa
Perché quando agli enti lirici ne abbiamo dato per tanti anni torno a ripetere con tutto l'enorme il grande rispetto nei confronti di quel valore ma una cifra che oscillava correggetemi se sbaglio Tora quarantacinque per cento
E il resto il resto cercava di sopravvivere con resto dei soldi gridavano perché quella è considerata è stata considerata il pensiero meglio filosofico
Che passato all'interno del potere italiano come una cultura alta io vorrei che fosse considerata no meno alta che fossero considerate alte anche le altre
La mia è un'apertura non è una chiusura e allora una riconsiderazione di questo tipo di intervento secondo me farebbe bene a tutti
Discorso più in generale e qui chiudo perché credo poiché sia giusto appunto dare spazio a chi poi deve dare risposte a tante domande adesso Francesco Rutelli arrivato adesso ma insomma tutta la giornata che qui si sono alternati
Interventi che ho ritenuto e questo con molto piacere perché eravamo sempre un po'abituati a essere solo spinti
Da grande voglia di di di di dibattere
Di dire un po'la nostra creando un po'di confusione mi sembra che stiamo arrivando pian piano ad avere sempre più coscienza di responsabilità
Nostre irresponsabilità degli altri ed è su questo che noi dobbiamo fare maggiore attenzione e chiudo chiedendo però una cosa che mi sembra fondamentale mi riferisco alla battuta che diciamo new Ovadia quando parlava delle ferite che alcune celle provocano gli altri altre ce le siamo provocate tra di noi
Io su questo chiederei poi un seguito a questo foro macho o da oggi potremmo cominciare a dire che questo può essere un forum che si può dare anche altri tipi di appuntamenti e spero che sia così
Quello che mi piacerebbe è che il dibattito interno che spesso e volentieri è stato anche un po'teso perché qui ho sempre sentito parlare come di qualcuno che viene a difendere una cultura perché la cultura è solo quella e la cultura non è altra
Perché chi fa magari un certo DIGOS di spettacolo fa cultura e chi ne fa un altro non lo fa nessuno sentito realmente preoccuparsi invece di quello che è poi chi c'è dall'altra parte c'è chi sta poi seduto a cercare a volere o a subire qualche volta quello che noi proponiamo cioè nel senso credo che gli umori del rapporto tra chi fa produce
Spettacolo e cultura e chi lo deve recepire in qualche maniera vadano ascoltati vadano un po'equilibrati non possiamo continuare a mantenerci in una posizione alcune volte
Un po'elitaria di chi pensa di essere assolutamente il depositario di una verità e che quelli che non ci sono o non vengono o non vedono son deficienti
Io un po'ho sentito questo negli anni credo che su questo ah bisogna un ragionamento una mediazione una riflessione che è frutto di tutte le esperienze che sono state portate qui sopra e di altrettante che ce ne saranno in seguito e credo che questo possa essere un discorso interessante per il futuro perché se tutto quello che abbiamo fatto fino adesso è stato frutto indubbiamente del delle dell'ingegno dello sforzo umano ma avesse riportato dei risultati utili e concreti
Ma io penso che non avremmo sbagliato ma se oggi siamo lì a contarci le ferite per capire che qualche cosa è stato sbagliato ma non è stato sbagliato solo perché Berlusconi è cattivo e gli altri che fanno la televisione ci impediscono di fare delle cose
E che forse qualche volta dovremo cercare pure di capire esattamente qual è il valore di quello che facciamo
Forse qualche volta rischiamo di non essere al passo con i tempi ma perché se è apparso evidente bisogna essere moderni e giovanili
Ma perché fosse sarà al passo coi tempi significa anche saper sfruttare meglio determinate possibilità che ci vengono offerti anche da altri sistemi di comunicazione non demonizzando i fin dall'inizio per poi trovarci spesso e volentieri a fare solo lotte di
Retroguardia ecco io
Questo mi aspetto che la politica pensi alla legge sul teatro
A scrivere aleggia sul cinema scrivere una strategia del mondo dello spettacolo che comprende un po'tutti dall'altra parte mi aspetto da tutti noi che si faccia serenamente serenamente è difficile lo so perché siamo degli animali strani ma serenamente si tenti
Di riscrivere insieme un Progetto che oggi stia sia molto attento a quello che è successo nel nostro Paese a quello che sta succedendo nell'Europa che non ci dobbiamo dimenticare
Comincerà ad allargare un po'l'orizzonte proprio per cercare di risolvere quei problemi che oggi abbiamo riportato qui ma che mi sembrano antichi come provenienza ma anche un po'antichi come proposta
Io penso dello sforzo che non possiamo farlo adesso il tempo ce ne vorrebbe molto di più però credo che ci sia la volontà di poterlo e saperlo fare se facciamo uno sforzo ognuno di non nasconderci dietro
La propria personalità e dire io ho ragione gli altri non hanno ragione ecco io credo che oggi questo potrebbe essere un motivo interessante per continuare ad andare avanti grazie
Al di là di quelli che ha già potuto assumere dagli interventi
Cui è stato presente
Una forte sottolineatura è venuto per la necessità delle politiche pubbliche di una politica di Stato per la cultura
Vista come indispensabile a riempire insomma il gara perché ci divide per questi aspetti che sono all'attenzione dalle politiche di altri stati europei è stata anche sottolineata la necessità di una trasparenza delle procedure legislative in materia e di nomina ma il livello ai vari livelli insomma Melli negli enti che rientrano in questo dominio
E sottolineature forti sono venuti anche per il nesso politica elvetica da cui poi discendono tanti problemi per la situazione dello spettacolo
Nel nostro Paese e della necessità di dialogare con costantemente con i cittadini quando si affrontano questi problemi i cittadini che si sono ampiamente mobilitati a sostegno appunto del programma dell'Unione che adesso attendono risposte che non possono essere ulteriormente dilazionato e non so se ho fatto
Correttamente riassuntino ma comunque mi sembrava necessario dirle queste cose dunque la parola all'onorevole Rutelli ringraziandolo di nuovo ti ringrazio molto ringrazio voi
L'amico Oliviero Diliberto e Pdci chieda un contributo molto significativo non lo dico perché quando uno partecipa a un convegno organizzato da un partito della coalizione lo debba dire per forza
Lo dico perché si tratta di una piattaforma che secondo me si incontra per moltissime parti con non solo con lo stato dell'elaborazione all'interno centrosinistra ma cita anche una mano
Per fare della nuova normativa che stiamo preparando un punto di svolta per lo spettacolo italiano per il cinema
E
Fatemi dire io sono ben consapevole qui parlo come ministro per i beni e le attività culturali o sono ben consapevole che chi rappresenta la pluralità
La ricchezza
E le diverse opinioni esperienze espressioni della cultura italiana e dello spettacolo
In particolare deve farsi interprete di uno spirito e deve sforzarsi di rappresentare
Anche uno spirito critico
Che per un verso connaturato all'attività creativa
E in generale è proprio della nostra parte politica del centrosinistra
E a maggior ragione lo è rispetto alle sofferenze anche alle umiliazioni che ha attraversato conosciuto al mondo
Pubblico della responsabilità pubblica
Relativa allo spettacolo e più in generale alla cultura quindi la mia premesse che so
Dalla dal resoconto dei lavori fino adesso
Che questo dibattito è stato attraversato anche da una serie di venature critiche più forti se posso dire così non solo per queste ragioni che ho detto ma perché ci si aspetta molto centrosinistra centrodestra in nessun modo il nuovo governo in nessun modo deve essere
Deve apparire anche talvolta questo
Conta persino più dell'essere io penso che sia più importante l'essere che non ciò che si manifesta ma tuttavia anche in ciò che si manifesta
Deve essere chiara la nostra discontinuità con i cinque anni del governo Berlusconi
E questo avviene avverrà deve avvenire con un lavoro che dobbiamo condurre insieme e valorizzando tutte le espressioni da quelle più forti più affermate a quelle
Meno visibili o a quelle se posso dire così underground che tuttavia formano
Questo mondo di cui dobbiamo essere un soltanto di interpreti rappresentanti ma di cui dobbiamo cercare di interpretare anche di attrezzare nel lavoro
Comune le aspettative le esigenze e le risposte ridente che la premessa di tutto è la priorità pubblica così ho fatto i miei primi interventi nella due Commissioni parlamentari
E penso che su questo in Italia ci sia concettualmente
Una diciamo un consenso che va anche oltre centosei nel Paese
è chiaro bisogna tradurlo in politiche in Italia noi abbiamo destinato per la cultura dirò due parole in termini generali e poi vengono e lo specifico delle questioni che avete sollevato questa piattaforma che sono oggi nella discussione
Che avete che abbiamo svolto beh l'Italia non può pensare di destinare alla cultura meno dello zero virgola tre per cento del PIL
Questo lo possiamo tollerare rispetto agli anni trascorsi ma e anche se sappiamo dobbiamo poi integrare le risorse le Regioni e gli enti locali
Gli interventi importanti delle fondazioni che spesso sono significativi nel territorio e tutta una serie di altre fonti private che possono concorrere ma il bar la base la base delle politiche della cultura e pubblica inno Stato deve dimostrare in e la Repubblica in tutte le sue articolazioni deve dimostrare
Che peso dalla cultura
E lo deve fare un governo di centrosinistra conseguentemente in un modo in un modo chiaro sapendo come
Tutti noi sappiamo quando in particolare parliamo di cinema
Che parliamo di una cosa che viene definita industria culturale
Secondo alcuni è un ossimoro
E quello che
Il cinema è un'industria e dunque sottostare a regole della produzione del mercato della competizione eccetera ed è però un fatto culturale e dunque come tale non può essere inchiodato soltanto questo
Il punto di equilibrio
Un punto di equilibrio fondamentale per chi pensa che questo mondo rappresenti qualche cosa di più
Che diciamo così l'auto tutta la produzione che mette in campo rappresenta qualcosa che ha a che fare leggevo durante le vacanze questa frase che si riferisce alla a che fare con noi a che fare con la vita che fare con l'invenzione a che fare con i sogni e le aspettative ben più profondi dicevo che durante le ferie ho letto un'intervista sul Novecento di Argan mancherà
Tutta sulla su su sulle arti figurative falsamente
Però c'è un passaggio nel nel citare un suo colloquio con Gropius in cui Argan dice è come quando leggiamo un filosofo un poeta o uno scrittore dei secoli passati
Pensiamo cose che non sono quelle alle quali loro pensavano
Ma sono le cose alle quali ci fanno pensare oggi questo importante ed è questo che determina l'attualità loro oggi quello che la eterna attualità dell'espressione
Artistica questo vale a maggior ragione del cinema non non necessariamente vediamo attraverso e te lo spettacolo per il teatro
E per la musica non necessariamente noi leggiamo gli interpretiamo quello che c'è stato apparecchiato ma questa è la è la magia questa la forza questa è la trasformazione che avviene attraverso il processo creativo attraverso
L'interazione con il processo
Creativo delle persone
La responsabilità pubblica dunque non è quella di
Nel vere le briglie al processo creativo e di mettere il processo creativo nei diversi mondi tra cultura e lo spettacolo nelle condizioni di esprimersi liberamente e di assecondare il pubblico perché possa avvicinarsi all'espressione
Artistiche
Non soltanto come ci si dispone spesso in modo muto
Banalizzando te davanti ad una sfilata di quadri o diretti verso la funzione pubblica anche la formazione la cultura ed è qualcosa di non meno importante fatta questa premessa che incrocia la conseguenza della premessa e cioè della responsabilità pubblica per la cultura come assolutamente vitale in un paese qual è l'Italia e comunque non Paese democratico
è evidente che la responsabilità si deve tradurre in
Risorse in quattrini
Noi abbiamo ereditato
Passo al FUS naturalmente abbiamo ereditato una situazione catastrofica con un taglio delle risorse che è stato oltre il cinquanta per cento rispetto all'anno in cui si toccò il limite Massimo
Parlando in termini assoluti erano un po'più di cinquecento milioni di euro il due mila e uno ultimo anno il precedente governo di centrosinistra quest'anno la proiezione di Tremonti avrebbe portato le risorse per il FUS sotto i trecento milioni di euro
Noi abbiamo fatto uno sforzo notevole già nella
Nel decreto estivo nel decreto che si è fatto di assestamento e pur essendo un decreto che fondamentalmente reperire risorse sullo spettacolo le ha messe
Abbiamo pagato un taglio lineare che ha riguardato tutti i ministeri nella legge finanziaria noi al ministero
Delle attività culturali abbiamo preso l'impegno Colas Cola sottosegretario Montecchi con e tutti i nostri collaboratori che comunque l'ordine di grandezza sul quale ci siamo impegnati
Quattrocentoquaranta milioni di euro nel due mila sette
Quattrocentonovantadue mila e otto cinquecentoquaranta al due mila nove quindi finalmente scalando nel due mila nove questa benedetta soglia se cinquecento milioni di euro e andando oltre gli anni a venire non la manterremo comunque
Anche a prezzo di far fronte attraverso il reperimento di risorse da capitoli dei beni culturali
Chiaro e come evitiamo di sguarnite i già sguarniti
Le già sguarnite munizioni dei beni culturali cercando di spendere di più perché attenzione in Italia ne abbiamo un doppio problema nel ministero la cultura primo che i soldi sono pochi secondo che non vengono spesi soprattutto nella parte dei beni culturali
Per carità
Bisogna ricordare questo è per certi versi giustificato
Compiere uno scavo archeologico restaurare la Galleria Borghese non è come costruire un marciapiede
è più complessa molto più impegnativo dal punto di vista progettuale e anche dal punto di vista delle delicatezza delle accortezze realizzative naturalmente però abbiamo anche una scarsa capacità di spesa che è stato uno nei punti più critici di questo ministero alla quale abbiamo iniziato molto energicamente apporre riparo quindi più risorse e un fatto imprescindibile
Capacità di spenderle è un fatto fondamentale
Le riforme dei settori principali e quelli di cui parliamo oggi naturalmente
Il cinema
E lo spettacolo dal vivo
Ci vengo subito aggiungo
Due considerazioni ancora generale riguardanti il ministero che mi fa piacere di farlo davanti ai ai vostri responsabili di settore ne abbiamo fatto una scelta secondo me giusta quella di separare lo sport che era in proprio così come il turismo e collocato autonomamente presso la Presidenza del Consiglio lo sport dalla cultura cioè per intenderci abbiamo lasciato Guttuso e abbiamo rinunciato a Gattuso ecco
Anche anche se Gattuso uno molto alla pubblicità è uno sprovveduto no no è una è una persona molto non solo a fa la pubblicità alle alla lettura che è importante ma ha fatto anche da dichiarazioni molto belle
Dopo aver vinto il mondiale ha detto vorrei dedicarlo la mia terra la Calabria
Che ha bisogno di una promozione anche anche culturale quindi
Questo Gattuso solo teniamo pure non sono oltre questa parte quanto meno però lo sport era sacrosanto che fosse associato alle politiche giovanili e non alle politiche alle politiche della cultura
Abbiamo preso l'impegno per il personale questo lo dico sapendo che è un argomento serio per tutti noi e particolarmente sensibile in questa Sava
Noi abbiamo preso l'impegno di risolvere tutte le situazioni di precariato anche all'interno nostro ministero
E devo dire che grazie alle norme che abbiamo ottenuto la legge finanziaria dei circa la quasi totalità dei circa due mila cento lavoratori che nel corso del tempo
Giubilari assistenza assistenti tecnici dei musei ed altre posizioni che si sono trovati in una condizione di lavoro atipico e a tempo determinato
Saranno risolti e o ho appena finito di presiedere una riunione allora di colazione proprio su questo tema perché non c'è luogo dove io vado a visitare un museo inaugurare una un evento culturale nel quale non vengano giustamente ragazzi e non più ragazzi con questo tipo di problematiche si tratta di promuovere finalmente concorsi e concorsi basati su capacità e qualità non soltanto sulla capacità di riconoscere un quadro mandi riconoscere un quadro naturalmente c'è bisogno di bravi storici dell'arte ma anche di sapere organizzare un ufficio far funzionare un amministrazione mandare avanti
Degli interventi che sono spesso complesse hanno bisogno
Di professionalità e spesso noi non abbiamo le persone per farlo non soltanto abbiamo bisogno di maggiore professionalità in alcuni settori molte l'abbiamo ma non riusciamo a metterla in campo per mancanza di risorse infine sempre per stare alle generalità riguardanti le politiche per la cultura e apprezzo anche molto le cose che ha detto adesso
Massimo Dini così come apprezzo quello che lungo una vita affatto Ugo Gregoretti che ci ha descritto un'Italia
Che era l'Italia che non necessariamente chi era al potere voleva vedere ma che era l'Italia che avanzava mi che veniva avanti e soprattutto all'Italia delle persone in carne ed ossa
Che non era scontato venisse descritta nelle inchieste e nei racconti del servizio pubblico televisivo noi abbiamo fatto una battaglia per una serie di modifiche nel contratto di servizio della RAI
Perché onestamente vorremmo vedere la RAI non competere più con la televisione commerciale in trasmissioni dozzinali in trasmissioni che non hanno la qualità che il nostro Paese ha il diritto di avere e vorrei ricordare che già avvenuto che è già avvenuto
Qualcosa di importante
Ma che abbiamo delle rivelazioni qualche volta
Non più tardi di un mese fa è stata fatta in seconda serata una trasmissione tv sette riguardante la esplorazione di questa incredibile scoperta dentro i Santi quattro Coronati qui a due chilometri a sul Celio monastero di clausura dove sono state trovate è stato trovato un incredibile ciclo di affreschi del mille duecento
E questo questo servizio mandato in onda descrivendo questo questo entra questa esplorazione
Anche misteriosa a suo modo e certamente straordinaria dal punto di vista del fatto in sé del fatto artistico non ha determinato l'allontanamento del pubblico ma è stato il programma più visto dalla serata oltre il trenta per cento di share
Cioè quella esplorazione di un luogo misterioso se posso dire così fatta bene spiegata bene illustrata con il fascino che si addice ad una materia del genere è stata la trasmissione più vista fatto circa quattro milioni di spettatori a quell'ora la notte e allora io vorrei che non andassero soltanto di notte
Gli spettacoli il teatro non andassero soltanto a ore alle due alle tre alle quattro di notte delle trasmissioni che è molto bene possano essere
è questa una delle battaglie che faremo io confido che la che la RAI abbia ho fiducia in generale dobbiamo aprire una competizione magari nella direzione opposta verso le altre emittenti televisiva
Fatta questa questa premessa vengo velocemente alla che però mi pare mi pare doveroso c'è un inquadramento di alcuni principi fondamentali ai quali attenerci
Vengo al merito delle cose che avete detto in questo in questo forum dello spettacolo
La prima parte del documento che riguarda il cinema
La dobbiamo tarare naturalmente una riguardante la legge antitrust la normativa che già esiste che
Probabilmente dovrà essere modificata in relazione alle concentrazioni TV distribuzione sale cinematografi
Il punto due quello sul fondo di sostegno selettivo alimentato da un prelievo sulla filiera degli utilizzatori è proprio uno dei punti fondamentali sui quali stiamo lavorando cioè per intenderci come si finanzia
Il cinema il cinema si finanzia non soltanto da una fonte ma con una c'è qui l'amico Francesconi penso sia l'accordo qui anche delle parti produttive non soltanto quindi da parte creativa c'è un'intesa di tutti e su tutta la filiera
Che vanno trovate e stabilizzate le risorse per il cinema su tutta la filiera del primo all'ultimo passaggio della vita di un film
Inclusa la televisione naturalmente e su questo abbiamo tenuto a RAI che
Le risorse passassero da cinquanta cinque mi pare a ottanta milioni di euro all'anno in qualcosa
Dobbiamo operare perché anche le altre emittenti soprattutto quelle che hanno una vita fortemente legata alla promozione e alla messa in onda di firma si comportino in maniera commisurata
Abbiamo e quindi questo un tema importante è assai condiviso così come il tax shelter stiamo studiando varie ipotesi dobbiamo creare uno scudo insomma una un un incentivo per cui i danari vengano reinvestiti insomma nel nel cinema
è un meccanismo che bisogna studiare bene che stiamo studiando e anche le vostre proposte fanno parte fanno parte faranno parte del lavoro di elaborazione
Legislativa idem l'idea di un centro nazionale cinematografico alla maniera francese
Che abbia gli indirizzi ma non sia direttamente gestito dal ministero della cultura è una scelta importante una scelta positiva anche su questo ci stiamo disponendo con una
Significativa convergenza nel centosei dopo vedremo le forme vedremo le mo'le modalità anche per garantire che non ci sia contraddizione con una funzione di indirizzo pubblico come quella cui mi sono richiamato prima è più complicato il tema delle quote di distribuzione non sono non perché manchi di fascino ma perché
Deve fare i conti con la normativa dell'unione e dell'Unione Europea
Però ci ragioniamo ovviamente insieme è giusto il tema della della rivedeva il vincolo per gli Investimenti per la revisione
Delle cose che ha detto prima Gregoretti seppure da par suo un po'a sciabolate polemiche ed evocative
Penso fa parte tutto il nostro tessuto condiviso di ordine di opinioni e di proposte in materia di scimmia già nei primi mesi dell'attività del governo ne abbiamo fatto parecchie cose però che vanno in questa direzione vorrei sottolineare abbiamo
Non soltanto incrementato risorse rispetto all'anno precedente ma anche
Stabilito un riordino delle regole di erogazione lo diceva anche Dini poco fa
Con la legge finanziaria abbiamo stabilito l'istituzione di un fondo i venti milioni di euro all'anno per interventi da fare assieme il Governo e gli enti territoriali
Che anche mi pare una cosa significativa
Abbiamo stabilito un altro fondo approvato l'altro fondo di me di venti milioni di euro nei prossimi per ciascuno dei prossimi tre anni
Per il sostegno alle istituzioni i maggiori eventi di carattere culturale e alle esigenze primarie dello spettacolo ripristinate le risorse per l'Accademia nazionale di Santa Cecilia abbiamo stabilito un credito d'imposta per le piccole e medie imprese di produzioni musicali
Per produzione sviluppo digitalizzazione
E promozione delle registrazioni fonografiche o video grafica musicali per opere prime o seconde di artisti emergenti possono accedere a questo credo imposta soltanto quelle imprese che hanno fatturato annuo o un totale di bilancio non superiore a quindici milioni di euro e che non siano possedute direttamente o indirettamente a da un editore di servizi radiotelevisivi quindi è un impulso per le opere prime
E per le produzioni
Al di fuori dal grande circuito
Abbiamo stabilito esenzioni
Per le esibizioni di spettacoli musicali divertimento
Tradizioni popolari teatro di strada
Da per coloro che abbiano Napoli retribuzione annua lorda
Molto bassa molto piccola parliamo anche delle bande musicali dei paesi della tradizione questa grande scuola di formazione sono le bande musicali nel territorio profondo del nostro Paese abbiamo fatto anche alcune iniziative esemplari ne cito una tra tutte anzi due
Uno è il Teatro Petruzzelli di Bari sapete che è una situazione alla quale da da vent'anni stiamo inchiodati
Ed è il Governo ha preso la decisione coraggiosa ha stabilito l'esproprio del locale lo sull'esproprio del teatro lo ha consegnato al Comune il Bari
E ha nominato un commissario per accelerare i lavori ha messo i quattrini per finire i lavori è qualcosa su cui avendo qualche polemica
Avendo qualche polemica localmente da parte della famiglia però su chi sono consapevoli un po'della anomalia di uno dei tredici enti lirici
Dello Stato italiano che sia di proprietà della famiglia privata mono mono forse bisogna scegliere la vita se un ente pubblico non non pretendere averne la la la proprietà
Diciamo per rami familiari peraltro alquanto dispersi
E comunque noi vogliamo trovare un'intesa con questa con gli eredi di questa famiglia che sia che riconosca Dessì giustamente i valori e di titoli nel momento in cui lo Stato recupera questa grande istituzione lo stesso si è fatto per Venezia per il palazzo del cinema
E dei congressi per cui mettiamo un investimento molto grosso non vogliamo che ci siano polemiche
Inutili tra le diverse manifestazioni
Per il cinema in Italia
C'è potenzialità con la festa di Roma perché la Biennale e perché la mostra dell'arte cinematografica resti il punto di riferimento internazionale
Come da più di sessanta edizioni nel nostro Paese c'è possibilità di sviluppare le vocazioni lo stesso vale per il Torino film Festival
Che ha più puntato sulla sperimentazione sui giovani sulle opere prime
Però come si vede stiamo cercando di di rimettere c'è poi il tema della censura vorrei essere molto chiaro Itema censura non è più quella gli anni sessanta nostro problema è di tutelare non una concezione diciamo così
Del pudore che
Assai radicalmente mutata la Società italiana grosso problema è di tutelare i bambini che vale in misura molto inferiore per il cinema dei quando uno entra al cinema ha già probabilmente una apertura ed una
Veduta diciamo così diversa da un bambino di cinque sei anni che incappa casualmente in uno spettacolo violento in uno spettacolo indiscutibilmente può
Interagire sulla sua psiche sulla sua formazione ma si tratta quindi riguardare a tutto l'universo delle immagini che nell'audiovisivo contemporaneo possono colpire una infanzia disarmata diciamo così di fronte a questo tipo di messaggi e quindi non di certamente di ripristinare
Come qualcuno ha scritto ma per fortuna quasi nessuno tutti hanno colto il senso della della questione di
Di occuparci quindi tutta la filiera dell'audiovisivo a tutela dei bambini e non certo di inventarci una tardiva censura estive anni cinquanta che fuori dall'orizzonte da società italiane comunque dei compiti
Del nostro del nostro lavoro concludo
Dopo quindi avere illustrato a mio avviso larghe aree di convergenza al vostro lavoro che attraverso i parlamentari del Pdci confluirà nel lavoro che facciamo insieme per fare che cosa primo per avere più soldi per la cultura in Italia perché senza rigori maggiori risorse non faremo nulla di quello che abbiamo in mente in animo di fare ma ripeto abbiamo preso l'impegno lo manteniamo lo manterremo per una direzione di ripresa
Quattrocentoquaranta milioni quattrocentonovanta cinquecentoquaranta nei prossimi tre anni incluso due mila sette e fare finalmente le due riforme la riforma il cinema
La riforma dello spettacolo dal vivo il due mila e sette e l'hanno nel quale
Il centrosinistra porterà in Parlamento età la volontà
La determinazione politica la convergenza già sostanziale e i numeri per approvarli alla Camera e al Senato due mila sette dal sarà l'anno in cui per iniziativa parlamentare la legge sul cinema e già sapete sono vari disegni di legge presentati e ripeto molti dei punti of piattaforma si incontrano e la legge per lo spettacolo dal vivo che sarà proposta dal Governo anche qui dopo una larga consultazione delle categorie e delle parti sociali dei soggetti che promuovono la cultura lo spettacolo italiano ho detto pur avendo parlato allungo solo una parte delle cose che intendiamo fare l'unica cosa che è certa per cui il governo Prodi e il nostro lavoro
è impegnato e determinato e che questi cinque anni per la cultura italiana porteranno tutta un'altra musica rispetto a cinque anni del governo Berlusconi ringrazio
Ringraziamo il ministro per questo contributo non formava i nostri lavori
Un ringraziamento anche alle che al teatro Quirino per aver concesso in questa sede e a Lina Sastri per la disponibilità anche dimostrato sul l'orario sull'uso di questa
Questo teatro
A questo punto la parola alla segretario del Pdci Oliviero Diliberto
A te Oliviero grazie
Io
Io ho trovato molto bella questa questa giornata
Importante ma anche proprio bella di di ascolto lordi interlocuzione reciproca
Utile
E quindi vorrei iniziare
Ringraziando coloro che l'hanno organizzata
In particolare la Commissione culturale del nostro partito la compagna Paola Pellegrini che qui alla mia sinistra
Compagno calò il compagno Cortonesi Judith tutti quelli che hanno lavorato a questa giornata perché davvero che come ha detto Dini il prosieguo di un lavoro
Ma è anche un punto di partenza ulteriore
Con voi oggi abbiamo svolto
Un'ulteriore parte di un ragionamento generale
Sul rapporto che noi intendiamo riprendere in verità alcuni di noi non non lo hanno mai abbandonato
Tra la politica e in particolare la sinistra cioè il mondo della cultura
è stato già ricordato che nel luglio dello scorso anno del due mila e sei prendemmo l'impegno di ritrovarci in questi specie di stati generali dello spettacolo
Ma nel due mila e sei noi abbiamo svolto analoghe iniziative
Sul settore dell'editoria di cui si è parlato un po'poco oggi per ovvi motivi ma fondamentale editoria i beni culturali con Salvatore Settis e gli altri operatori del mondo dei beni culturali
A Genova
Nel novembre dello scorso anno
Per quanto riguarda il rapporto tra politica cultura ed etica alla luce del dell'insegnamento del pensiero di Enrico Berlinguer
A Brescia sul tema delle culture dei migranti
A Bari sull'insegnamento della storia meno ostili Cei
E a Bologna sui temi della circolazione librari antiquaria
Tra due settimane qui a Roma svolgeremo un ulteriore incontro sul tema del revisionismo culturale
Pianga ahimè della fase che viviamo
Tutto questo lavoro
A una scadenza ulteriore per dare già subito un appuntamento
La la Paola Pellegrini lo ha ricordato introducendo stamani il ventiquattro e il venticinque di febbraio cioè tra poco tra poco più di un mese a Milano
Cercheremo di raccogliere tutti questi lavori tutte queste interlocuzioni
Per tenere una sorta di stati generali della cultura
Con l'obiettivo di costruire
Con le nostre povere forze una sorta di centro studi nazionale a disposizione di tutta la sinistra non non di partito sarebbe anacronistico e sbagliato sul modello che evocherà qualcosa a molti dei presenti di quello che fu una volta l'Istituto Gramsci
Abbiamo avuto
Davvero un numero di adesioni a questa idea
Impressionante
C'è una voglia un bisogno vorace e mi verrebbe da dire di riprendere a occuparsi di politica culturale
In tutti i settori con i quali io mi incontro e sono molti
Del proprio del mondo dalla cultura italiana in particolare di sinistra
Un po'perché
Lasciatemelo dire con qualche crudezza
Si sono sentiti abbandonati
è bastato
Casualmente interloquire con un gruppo di bibliotecari
Che è scaturita la nostra proposta di legge per due biblioteche centrali nazionali a Roma e Firenze
Con l'editoria il Progetto di legge la proposta di legge sulla detraibilità fiscale del costo dei libri rare le famiglie perché fu una cosa secondo me di elementare buon senso
Insomma c'è voglia
Questa è la nostra opinione di tornare in campo
E tutto questo lo dico
Con un po'di orgoglio
Dopo le elezioni
Non non abbiamo ottenuto queste iniziative in campagna elettorale proprio per evitare qualunque forma di strumentalità
Sono tutte cose che abbiamo fatto dopo
Per approvare ma cimentarci con quello che
Il futuro del nostro Paese
Che appunto il grande tema della cultura cimentarci a trasformare questa che è una bella frase in alcuni fatti
Io proverò a offrire un contributo a questa discussione sotto due profili distinti che sono evidentemente intrecciati l'uno all'altro ma sono distinti concettualmente
Uno è il tema del rapporto della sinistra italiana con la cultura
Nelle sue diverse sfaccettature l'altro il tema di che cosa il governo di centrosinistra
Deve fare secondo noi
Sul versante proprio per la cultura e in particolare come è ovvio visto la specificità del nostro incontro per quanto riguarda lo spettacolo
Per quanto riguarda il primo punto la sinistra e la cultura
Io credo che il disinteresse progressivo
Il disinteresse progressivo e sempre più accentuato negli anni da parte della sinistra
Verso la cultura e una delle principali cause della sconfitta della sinistra in Italia e della crisi della sinistra
Perché ha rappresentato
La fine della battaglia per l'egemonia
Io mentre ascoltavo la i vostri interventi
Ho provato a riflettere su un dato uno solo in un solo esempio
Negli anni settanta ovviamente andando indietro nel tempo troviamo le stesse cose ma gli anni settanta sono la mia esperienza diretta l'esordio per così dire dell'antica esperienza diretta
Non vi era campo della cultura umana
Che non avesse una rivista di riferimento della sinistra o del vecchio partito comunista
Dall'architettura al cinema dal teatro all'economia dal diritto alla filosofia alla storia alla alle arti visive alla musica alla riforma della scuola
Vi era quella che togliattiana mentre mi verrebbe da dire perché fu inventato Togliatti questa espressione era la battaglia delle idee
Non a caso rinascita la rinascita gloriosa di una volta aveva appunto una rubrica intitolata la battaglia delle idee
Ma era tutta la politica del del vecchio partito comunista creano chiamiamolo col suo nome ma nei periodi migliori della sinistra in generale che è impegnata sul versante culturale
E ed era impegnata perché giustamente individuava il terreno dell'egemonia sul piano culturale della formazione come quello decisivo per
Per la vittoria
Tutto questo
Si è disperso si è disperso secondo me dal dalla metà degli anni ottanta in avanti
Da quando
In un primo momento
Si è evitato di contrastare le idee dell'avversario
In un secondo momento sia fatte proprie le idee dell'avversaria
La Milano da bere cui più volte evocata
In anni e le ballerine
La l'idea del mercato come unico regolatore della vita delle donne e degli uomini
E dei denari come unico metro per giudicare le donne e gli uomini più guadagni meglio sei
Tutto questo
Tutto questo ha rovinato la sinistra completamente
E oggi possiamo dire davvero che si è avverata un'antica profezia
Le idee dominanti sono le idee della classe dominante
Non era così non era così
Io credo
Che abbiamo assistito
Ad una ad una specie di Tsunami
La spettacolarizzazione della politica
Ha portato alla banalizzazione della politica
Alla faciloneria nella politica alla superficialità alle non studio alla non lettura
Sì no alla fase finale farebbe di Galileo la fase suprema espressione antica
Che il berlusconismo
Berlusconismo che che trova nella volgarità
Il suo tratto principale
Volgarità provate a rifletterci
L'incultura come valore mentre una volta era un disvalore
La classe dirigente che non si propone più
Come
Diciamo esempio per il popolo che governa ma viceversa che vellicare e che in qualche modo suggerisce i peggiori tra gli istinti popolari
La logica del Bar Sport
L'uso della del turpiloquio
E il me ne frego fascista
E l'idea e l'idea badate
E l'idea
Che
Sedici Romolo e Remo l'uomo
O se fai le corna nelle foto ufficiali vertici europei sei simpatico
è stata capovolta la gerarchia dei valori di questo Paese
E se
Dopo cinque anni di questo tipo
Berlusconi è arrivato quasi pari
Che abbiamo vinto di un'incollatura davvero al foto finisce
Per noi dovremmo credo riprende a fare un'analisi molto seria e severa della società italiana
Che non si fa più da un sacco di tempo
E per fare questo appunto è necessario un bel sanno e umilia bagno nella cultura nella riflessione nello studio nella lettura
A me in questi anni
è tornato alla mente un dibattito
Dibattito molto interessante ormai dimenticato per quasi tutti
Tra
Croce Togliatti nell'immediato dopoguerra
Quando appunto i i dirigenti politici si confrontavano con la migliore intellettualità del tempo
Croce ebbe a dire dopo la sconfitta del fascismo
Che il fascismo era stato una parentesi nella nel cammino del nostro Paese verso la libertà
E che i fascisti erano come gli X osso
Popolazione del mare gli stranieri venuti da fuori è che una volta debellati l'Italia avrebbe ripreso le magnifiche sorti e progressive
Togliatti che aveva dedicato al fascismo studi
Molto seri sulla natura anche dell'adesione di massa al fascismo
Replicò che non era vero che il fascismo fosse una cosa esterna la società italiana e che viceversa nella società italiana storicamente
Bussavano in carsica mente ogni tanto sotterranea e qualche volta riemersi appunto con il fascismo
Tentazioni autoritarie e reazionarie oggi diremmo populiste autoritarie
E sono riemerse in forma diversa in forma inedita non con i manganelli ma con il tubo catodico Ornella Italia di Berlusconi
E la Ellis tupi di mento
Delle italiane e degli italiani evidentemente funzionale a questo disegno meno pensi
Meno ai senso critico o meno ai letture meno Brecht vedi a teatro epico sei disponibile a sua a sopportare cinque anni di berlusconismo senza tirare sulla testa
Ora
Pensate allo tsunami appunto la casa editrice Einaudi e di proprietà di Berlusconi
Non sarà un segno dei tempi come dire simbolico casa editrice di Calvino di Pavese di Vittorini della lettera i Têtes de dei condannati italiani ed europei della Resistenza è diventata di proprietà di Berlusconi
E tutta la principale di tori e concentrata
E e la televisione qui l'avete avvocata tante volte
La televisione
Della Democrazia Cristiana pensate cosa ci tocca rimpiangere
Segno dei tempi anche questo della democrazia criteri imperante la televisione che cacciava Dario Fo
Dai suoi palinsesti era la televisione che svolgeva una formidabile opera di alfabetizzazione di massa
Non soltanto colla
Cultura penso appunto alle più volte evocate serate delle prime serate con il teatro il grande teatro anche con gli sceneggiati
Che erano fatti da professionisti inonda i raccomandati dell'ultima ora dai professionisti come il coro della RAI era un grande coro dei professionisti indipendenti dalla RAI
L'Orchestra della Rai certo
Professionisti competenze competenze grandi sceneggiatori grandi registi e grandi attori
E e segno dei tempi
Ora c'è Marzullo che dirige questa cosa
E e i programmi e i programmi sono osò termine che io provo quando accendo la televisione umilianti per chi vive umiliante
E allora se dobbiamo rimpiangere la RAI di Bernabei insomma è evidente che ha ragione perfettamente quello che diceva il ministro Rutelli
La rincorsa al pessimo
E da quando è iniziata iniziata da quando c'è stata la concorrenza tutti evocano la concorrenza e la concorrenza migliore prodotto manco per niente nella televisione la concorrenza con la televisione privata ha portato i programmi avesse la schifezza che sono adesso
Allora perché la rincorsa al peggio la rincorsa al peggio
Io credo che noi a questo punto in questa situazione
Sia venuto il tempo di reagire
Innanzitutto di dire le cose come stanno
E poi di organizzarsi classicamente per cambiare la cosa
Ci vorrà del tempo recuperare il tempo perduto in questi venti anni che abbiamo alle spalle perché io situato l'inizio della crisi della sinistra a metà degli anni ottanta
Ci vorrà tempo ma qualcuno dovrà pur cominciare
E e si incomincia innanzitutto
Ascoltando riprendendo a fare quello che appunto una volta faceva la sinistra cioè ascoltare
Andare
Ho organizzare direttamente i luoghi dove si può capire cosa sta succedendo una volta ascoltati provare insieme di volta in volta con gli operatori di un settore dall'altro a trovare la soluzione questo il compito della politica
Allora io pur proverò sulla cultura
Su questi su questi settori in particolare a dire delle cose che
Noi chiediamo è molto risposte le abbiamo avute stasera devo dire io ringrazio molto Francesco Rutelli di essere qui innanzitutto e anche dell'intervento che ha svolto
Qual è la nostra idea
Qual è la nostra idea
Primo io vorrei che noi riprendessimo perlomeno di sinistra
A non avere una concezione della cultura degli esenti
Perché io francamente non ne posso più
Se
A Mantova
Cito cose importanti non a caso ho voluto citare Mantova vogliono fare una grande mostra sul Mantegna io sono felice e lavato anche vedere
Ma non deve essere pagata dallo Stato non ci deve essere un contributo dello Stato perché lo Stato deve occuparsi dei di tutti i musei quelli stabili che tutti i giorni devono essere aperti e ci vuole un signore che li vado ad aprire magari riapra la notte per consentire come in tutti i Paesi civili ed al mondo di avere una fruizione anche in orari
Non comuni per l'Italia le biblioteche gli archivi gli scavi le accademie le le pinacoteche i teatri gli stabili il teatro di strada
Ma direi coi lavori oscuri
Ma fondamentale dal restauratore
Dico dell'Opificio nazionale a colui che si occupa della patologia del libro
Una vita da mediano mi verrebbe da dire oscura ma preziosissima su queste cose che non sono dei localizzabili noi dobbiamo investire le risorse dello Stato affinché si costruisca
Un tessuto scrissi costruisca si consenta a questo tessuto che il più straordinario del mondo e di poter continuare ad essere al centro di che cosa dell'azione del governo al centro
Vedete
Investire sulla intelligenza dei nostri concittadini è il miglior affare che si possa fare
Quindi cultura beni culturali sull'altro versante scuola università ricerca scientifica ci settori decisivi ma badate che non è una frase e proprio così
Ma
Noi pensiamo di poter competere nella globalizzazione
Con con i settori tradizionali
Dell'economia
Non potremo competere soltanto se saremo più intelligenti e più bravi degli altri
E per fare questo qui si parla tanto di Cina
Tema noi dobbiamo e sport sapete qual è il bestseller son cose che non sa nessuno in Italia il bestseller cinese in questi giorni uno dei libri più venduti e il trattato De legibus di Cicerone
C'è la riscoperta lì in un mondo totalmente diverso dal nostro della cultura classica europea Grecia è Roma romantica
Beh questo il nostro patrimonio per il quale noi siamo unici siamo unici e dobbiamo mettercelo in testa a capire che è questa la grande risorsa anche da esportare altro che
Da questo punto di vista ci sono segnali
Uno lo ricordava famoso share che ha stupito tutti di quella trasmissione in seconda serata della scoperta del ciclo pittorico del Duecento io voglio ricordare che a Roma poco un mese fa
Cinque mila persone sono andate a sentire le lezioni di storia
Del del del del prima del professor Carandini poiché dal professor Canfora i di Letcher universitari io me ne sono guardati su Sky sono bellissime ma difficili c'erano cinque mila persone a bocca aperta
Io mi accorgo che sta cambiando l'aria quando vado a fare lezione come faccio tutte le settimane perché non ho smesso di fare il mio mestiere
E nel primo anno dell'Università vedo volti di ragazzi e domande di ragazzi e e richiesta di bibliografie voglio tu hai parlato lei professor apparato di questa cosa mi indica un libro sino a cinque anni fa non a cadenza c'è appunto una foglia dopo l'oscurantismo dopo il Medioevo di ritrovare l'umanesimo e noi dobbiamo cogliere noi politica dobbiamo cogliere questa volontà
E da questo punto di vista
Noi questa domenica il ventuno
Al Teatro Tendastrisce siete tutti invitati la mattina alle dieci faremo una grande manifestazione nazionale grande perché sappiamo abbiamo dovuto cambiare dall'Ambra Jovinelli al Tendastrisce perché abbiamo prenotazioni per molte migliaia di presenze
Segno anche di un'attenzione questo Rocco verso questo nostro partito noi lanceremo
Due chiamiamole così missioni al governo
Qui c'è il vicepresidente del Consiglio so che con lui ovviamente sfonda una porta aperta ma io chiederò al Governo nel suo complesso di recuperare per così dire
Anche il rapporto che si è uso espressione la più cauta possibile un po'sfilacciato con il nostro popolo in questi primi mesi di governo lanciando due missioni
Due cose su cui concentrare il grosso della nostra azione politica e quindi all'azione politica del governo
La prima
Una grande campagna
Con soldi da investire e misure legislative contro le povertà e simmetricamente contro i privilegi che sono tantissimi in questo Paese
Anche di quelli che fanno politica
Contro le povertà e quindi contro le precarietà contro
Con l'aumento di pensioni e salari che uno che guadagna mille euro al mese oggi è povero e povero e se ha famiglia anche se ne guadagna due mila al mese e povero
Ma simmetricamente insieme a questa campagna di natura sociale chiamiamola così
Io chiedo che il governo si è impegnato in una grande lotta per la cultura per la conoscenza e per l'istruzione
Che è simmetrica fondamentale altrettanto se vogliamo rimettere questo Paese in carreggiata
Vedete
A me non sembra che queste due cose
Siano estremiste
Anzi a me sembrano abbastanza socialdemocratiche usa una bestemmia ad un'assemblea comunista naturalmente
Ma badate
Il paradosso e che se uno vuole estendere i diritti
E conservare quelli esistenti
Passa per conservatore
Io voglio conservare i diritti esistenti noi vogliamo conservarli perché sono dei diritti che sono stati conquistati dai nostri padri dei nostri nonni
E un riformista uso volutamente questa parola dovrebbe estendere questi diritti a chi non ce li ha e non toglierli a chi ce li ha come dire cercare in qualche modo di io io accetto la sfida delle riforme questo partito accetta la sfida delle riforme
E mi sovviene che l'accusa di essere conservatore tutto sommato
Non è così
Blasfema
Perché il primo a dire di essere rivoluzionario conservatore era stato amico Berlinguer a metà degli anni Settanta rivoluzionario conservatore conservare quello che di buono c'è ed estenderlo
E le due campagne le due missioni che io propongo anticipo oggi proporrò formalmente al governo mi sembra
Di buon senso buonsenso
Per fare queste cose
Vogliono risorse
I il piano che è stato qui presentato dal ministro e convincente lo condividiamo si tratta per davvero di soldi in più in Tennessee uno sul FUS
Ma badate
Più risorse significa anche fare delle cose di cui ancora una volta non parlarne non parla più nessuno
La dispersione scolastica
Non ci vogliono molte risorse ci vogliono un po'di ispettori in più del delle dei provveditorati
Ad una trasmissione televisiva la stanza di recente
Mi hanno guardato come si può capita spesso ormai come si guarda un pazzo perché si parlava de la criminalità a Napoli
Mi ero qual è la sua ricetta fermo restando che nessuno la norma che età magica
Io farei una cosa che non ha proposto ancora nessuno
Manderei gli ispettori scolastici ci sono gli elenchi di quelli che non vanno più a scuola di quei ragazzini di tredici dodici anni che c'hanno già la pistola in tasca
E che non vanno a scuola ma degli ispettori scolastici a casa delle famiglie di coloro che non vanno più a scuola
Perché per lo meno lo Stato italiano
Non sarebbe alla porta di queste famiglie non con l'immagine di un carabiniere modi uno che si preoccupa della scuola poi ci vuole l'ordine pubblico per carità non viviamo sulla luna ma un messaggio di questo tipo
Riprende e spiegare che leggere un libro impedisce naturalmente a secondo del libero ma insomma in linea di massima leggere un libro o andare ad uno spettacolo teatrale
Impedisce a sconfiggere la cosa
Più letale di tutti
Che uno sbagliato sistema di valori
Bisogna spiegare che poi chiudo con l'esempio di Napoli ma emblematico il degrado di una città spiegare che non è figo girare con il coltello in tasca
Ma per fare questo deve insegnare cultura devi dare senso critico e l'unico modo possibile perché altrimenti tu potrai anche militarizzare il territorio ma non vincerai la battaglia nel medio nel lungo periodo
Da questo punto di vista io credo che si possano trovare Risorse
Per esempio anche nei notevoli i fondi in più che stanno entrando nelle casse dello Stato con l'imposizione fiscale
Ce ne sono molti è bastato
Annunciare che non saremo più condoni
E che la lotta all'evasione fiscale sarà fatta in maniera seria che è aumentato vertiginosamente l'ingresso di risorse dalle imposte nelle casse dello Stato
Beh io
Non voglio fare demagogia una quota parte di questi risorse in più vedremo quali ci confronteremo possono benissimo essere destinate alla cultura alla scuola e alla cultura perché sarebbe Cuesta davvero la cifra della novità della discontinuità radicale in questo caso si radicale del nostro governo rispetto a quello di Berlusconi
Avanzeremo
Le proposte di legge così come è stato detto da Giuditta
Nell'intervento sui gruppi di lavoro Laio sul teatro ma anche le leggi sulle condizioni materiali di vita degli operatori del settore il tema dei contratti nazionali e quant'altro con un criterio generale
Che voglio dire in maniera molto esplicita
Recuperare nel vostro settore nel settore dello spettacolo la trasparenza affinché si sottraggano gli operatori del settore al ruolo di clientes di Tizio o di Caio perché Pera a vere il lavoro o il finanziamento bisogna rivolgersi a Tizio o a Caio
Abbiamo concluso abbiamo la possibilità io credo
Di
Inaugurare una nuova stagione
Recuperando appunto il
Il tanto tempo perduto che abbiamo alle spalle
Per farlo io ovviamente chiedo a tutti voi
Di darci una mano
E ebbero chiedo anche per un ultimo motivo che a me sta molto a cuore
Che è il seguente
Voi dite che
Avete necessità della politica
Io inverte un ragionamento
E la politica che ha bisogno di voi
Perché
Noi abbiamo un disperato bisogno noi che facciamo politica
Di recuperare la dignità della politica
E anche la dignità dei partiti politici
Per fare questo la politica deve cambiare
E potrà cambiare soltanto con un massiccio
Ingresso di nuovi soggetti della cultura dentro i partiti
Non ne abbiamo molti come
Si sa molti gli abbiamo anche portato in Parlamento
E quando si è trattato di scegliere
Chi sarebbe dovuto andare al governo
Noi abbiamo scelto di non entrare direttamente con dirigenti di partito
Ma abbiamo indicato come nostri rappresentanti dentro al governo
Delle persone competenti
Abbiamo dato a Romano Prodi un biglietto emetto fai tu hanno competenze di tipo diverso è un professore universitario
Giornalisti medico un alto magistrato ingegnere che poi è diventato come sapete ministro dei trasporti
Un sindacalista
Abbiamo consegnato un foglio con persone competenti e non dirigenti di partito
Sacrificando tra virgolette innanzitutto chi in questo momento mi sta parlando ma io sono contento di questa scelta la rifarei e la rifarò
Perché e l'unico modo secondo me di restituire proprio il al mondo della cultura un ruolo darglielo non basta dirlo bisogna farlo Carlino
E questo secondo me serve alla politica
Perché non dovevo sconfiggere a livello di massa all'idea che la politica sia una brutta cosa anzi quando bella e tecnocrazia per il resto è spartizione
Dobbiamo in in una parola recuperare almeno noi partendo da noi stessi parlo in questo caso del nostro partito
Il grande tema della diversità della diversità
Perché quando io mi sento dire
è l'avrete sentito dire anche voi mille volte siete tutti uguali
Vuol dire che siamo già stati sconfitti
E noi per dimostrare che non è vero che siamo tutti uguali dobbiamo produrre dei fatti dei comportamenti che le parole non servono più a niente non ci crede più nessuno
Da questo punto di vista io vi chiedo di aiutarci
Possiamo rincominciare davvero e riaprire questa stagione uso un termine volutamente antico di militanza di impegno e di responsabilità civile degli intellettuali
Io credo che davvero possiamo concludere dicendo con un grande scrittore che ricordo se non ora quando
Grazie mille a tutti