La CGIL e il mondo cattolico

Torno
Se ci accomodiamo diamo avvio i nostri lavori
Invito il professor Casula
Da esse presenti al tavolo
Credo che possiamo cominciare
I lavori del nostro seminario
Una grande organizzazione sociale la CGIL e l'universo ampio radicate Complesso quale mondo cattolico italiano si confrontano e interagiscono tra di loro nella realtà concreto del nostro Paese da oltre cent'anni
Dalla fase d'incomunicabilità
Quando l'onda la contrapposizione di due mondi avversi nel periodo pre fascista
Ai momenti invece di grande unità realizzata nella fase che ha portato l'Italia alla riconquista della libertà e della democrazia
Alle dinamiche le dialettiche che hanno contrassegnato la seconda parte del Novecento fino ai nostri giorni
Ci sono seguono quotidianità ed episodi emblematicamente contrassegnati alla storia
Tra questi l'episodio più significativo di un forte rapporto unitario ci pare la stipula il Patto di Roma tra Giuseppe Di Vittorio Achille Grandi e Bruno Buozzi che ricostruì sindacato confederale italiano
Tutto ciò avvenne quasi in parallelo con la formazione del Comitato di liberazione nazionale
L'unico tra i movimenti e la resistenza europea ad esprimere una strategia e addirittura un comando militare unificato tra formazioni di ispirazione cattolica laica e marxista
Fortemente sostenuto e le forze sindacali clandestine che agivano nelle fabbriche e nelle campagne del nord del Paese
E da quelle nell'Italia liberata
Che si impegnò a hanno da subito nella repressione delle forze del lavoro
E la ricostruzione economica sociale e morale del Paese in quel centro sud nel quale operavano in un quadro di positive interlocuzione con le forze alleate angloamericane e con legittimo governo italiano
Passioni sacrifici Progetti valori condivisi tenace militanze quotidiane hanno contrassegnato queste tappe
Personalità straordinaria guidato questi percorsi
Culture radicate funzione educatrice importanti movimenti sociali imponenti han disegnato la storia del nostro Paese
Non possiamo sottacere gli straordinari contributi dati dal sindacalismo confederale italiano alla battaglia culturale e politica contro ribellismo
Che ha segnato in molte aree del paese tratti dalla cultura e dalla pratica delle classi subalterne per molti decenni
Così come i contributi dati alla difesa democrazia e alla convivenza civile contro ogni forma di terrorismo e di eversione nera il brigatista
Così come le grandi mobilitazioni contro le organizzazioni alla che imita organizzata a partire dalla mafia
Sì sono andati via via evolvendo i contesti gli scenari internazionali in alcuni casi delineando Rizzo conti positivi in alto innescando nuove terribili contraddizioni
Siamo oggi in un mondo globalizzato che assiste allibito alla teorizzazione alla guerra preventiva da parte della potenza più forte del mondo che registra il permanere di terribili diseguaglianze di ingiustizie
Ma che sa anche realizzare in molte aree del pianeta un'ampia diffusione i diritti delle persone un notevole allungamento della vita media uno straordinario avanzamento del processo di liberazione delle donne
Siamo di fronte anche al concreto tentativo di costruire un'Europa unita portatrice di un modello sociale avanzato che sa coniugare sviluppo diritti protezione coesione sociale
Abbiamo partecipato poche settimane orsono alla costituzione di un'unica centrale sindacale internazionale
Nella quali bianchi e rossi un tempo cavità mente divisi
Convivo né lavoro ogni giorno insieme e collaborano positivamente con altre numerose e variegate espressioni del pluralismo delle culture del lavoro presenti nei Paesi di ogni continente
Sono in molti oggi a sostenere che il lavoro ha perso irrimediabilmente la centralità nella vita degli individui e che al massimo esprime un gruppo di pressione nobile ma pari e tanti altri
Eppure il lavoro rimane uno dei fondamenti identità dei vecchi e dei giovani delle donne e degli uomini senza lavoro ciascuno di noi ha indebolito la propria soggettività ed espropriato dall'appartenenza alla comunità
E ancora il primo dei diritti sociali e il fattore primario dell'acquisizione di piena cittadinanza
I lavoro cambia si trasforma nascono e muoiono con velocità impressionante professioni modelli produttivi
Tecnologie nuove ma rimane immutata l'esigenza di difendere e di estendere i diritti di chi lavora
Di affermare l'accesso l'occupazione perché non c'era di realizzare necessari adeguate protezioni sociali di famiglia la solidarietà soprattutto per i più deboli misurandoci adeguatamente con nuovi flussi demografici e migratori collette ma anche all'ambiente le sue compatibilità con l'innovazione tecnologica con le profonde trasformazioni che segnò il mercato del lavoro
Il Novecento e con esso lunga parte dell'Ottocento sulle nostre spalle si aprono scenari nuovi ricchi al tempo stesso di contraddizioni di potenzialità di pericoli
E nel corso degli anni che intendiamo oggi analizzare studiare sono individuabili all'esperienza italiana iniziative pratiche frequentemente unitarie realizzate dalle grandi culture sindacali che hanno operato la nostra società e che hanno ispirato ispirano il loro operare quotidiano un vasto patrimonio di valori comuni che hanno fatto la storia del mondo del lavoro e del nostro Paese
Hanno percorso tappe ricche di insegnamenti che posso indubbiamente aiutarci le prosegue il nostro cammino
Abbiamo chiesto ai relatori che prendono parte al nostro convegno di cimentarsi nel meglio mettere a fuoco i rapporti non facili tra la Confederazione generale del lavoro e il movimento sociale cristiano nei decenni che han preceduto l'avvento del fascismo
Di analizza i rapporti tra la CGIL e la CISL al secondo dopoguerra le loro storie le loro culture così come i rapporti tra la CGIL le ACLI
Partendo dal supporto fornito la quest'organizzazione alla scissione del quarantotto e passando per il suo coraggioso impegno profuso per l'unità sindacale negli anni Sessanta e negli anni settanta per giungere a realtà di oggi
Abbiamo infine chiesto i nostri storici da aiutarci a riflettere su come la Chiesa i cattolici italiani ci sono apportate le questioni sindacali nel corso dell'ultimo secolo e come anche da Oltretevere ci sono valutate vissute le vicende del sindacalismo italiano
La celebrazione del centenario della nascita CGIL ci ha offerto numerosi possibilità di approfondire la storia del movimento operaio il nostro Paese
Sempre strettamente intrecciata con la storia d'Italia di avvisarla di studiarla di capirla meglio de ripropone in tutta la sua ricchezza
L'appuntamento di oggi questo seminario che l'associazione per il centenario e la Fondazione il vittoriale organizzato aiutate dai preziosi suggerimenti che ci ha fornito l'Emilio Carvalho
L'amico che vogliamo profondamente ringraziare e che oggi purtroppo è assente per impegni internazionali che non riuscito a spostare
Le relazioni scientifica che ascolteremo la tavola rotonda conclusiva vedranno protagonisti studiosi personalità prestigiose
E tutto ciò costituisce un'occasione importante della direzione di capire di studiare di approfondire meglio la nostra storia qual è il nostro Paese la riproposizione di avvenimenti che furono la loro comprensione sono un contributo sempre importante per l'agire di tutti oggi ed impegnarci insieme per costruire un futuro migliore
Io comincerei dando la parola al professor Adolfo Pepe
Direttore della Fondazione Di Vittorio
Grazie
Quando con un abbaglio abbiamo iniziato a discutere poi con e cari amici Ciampa negli e Casula della impostazione di questo queste minerario convegno nell'ambito delle riflessioni storiche culturali sul centenario della CGIL
Abbiamo avuto l'idea comune convergente che dovessimo affrontare l'insieme del rapporto tra che il mondo cattolico e la Confederazione generale del lavoro assunta un po'a paradigma della sindacalizzazione italiana
Intendendo dire perché non volevamo limitare l'analisi al confronto con il sindacalismo conferì il si al confronto tra sindacalismo confederale di ispirazione diciamo socialista comunista
E il sindacalismo dimagrisce cristiana
Ritenevamo che la peculiarità della storia
Italiana ma per alcuni versi anche nella storia europea
Risiedesse nel fatto che intorno alla questione sindacale
E ai problemi e ai tempi con cui è maturata in realtà noi potevamo leggere in maniera piuttosto chiara e trasparente
L'evoluzione l'impegno della chiesa cattolica in primo luogo di fronte ai temi della modernità
Ed è questo un po'il senso della mia riflessione
Vorrei dire che oggi e lo dico un po'schematicamente
Che oggi se potessi dare un avvertimento alla Chiesa
Che è alle prese con la post modernità
Direi che non deve imboccare
La scorciatoia facile in virtù della quale chiuso il secolo della modernizzazione tumultuosa e apertasi sulla crisi della modernità
La dimensione religiosa torna ad essere naturaliter lo spazio all'interno del quale si ricompone il rapporto tra teologia ideologia e mondo moderno
E in realtà sarebbe questa una scorciatoia
Che è bloccherebbe una complessa invece e travagliata elaborazione
Che ha consentito alla Chiesa pur se con difficoltà oggi indubbie
Il compiere
Passi decisivi
Superare una fattura con la modernità
Che a volerla tenere sul piano storico non può che farsi risalire alle grandi rivoluzioni liberali democratiche
In particolare a quella francese e ai valori che da essa che sono scaturiti
è sintomatico la difficoltà indubbia
Che si registra ed è un'altra delle chiavi delle tribù di lettura che volevo poi approfondire
Che si registra nella rapporto con la modernità e con la crisi della modernità tra il piano sociale e il piano politico statuale
Io credo che non sia casuale
La difficoltà
A volte l'incomprensione
Che la chiesa
Nel rapportarsi alla modernità sub specie sociale e sindacale
Dalla rapportarsi alla modernità sub specie statuale
In Italia certo in modo particolare per le note vicende della nostra storia nazionale
Ma anche a livello più generale
Io credo che una riflessione vada fatta se esista una continuità non solo con la rottura Giovanna e ai conciliare su questi temi
Ma se in qualche modo esista
Una continuità una frattura tra il messianismo ideologico politico del precedente pontificato
E lo sforzo dottrinario teologico con cui l'attuale pontificato tenta di fare i conti con la crisi della modernità
Alla luce di questo a me sembra non privo di significato ripercorrere il modo con cui la Chiesa ha agganciato l'origine della modernità
Tra la fine dell'ottocento e i primi del Novecento
E tra tutte
Le opportunità chiamiamole così tra virgolette
E soprattutto non ha le molte chiusure io penso alla difficoltà del rapporto intellettuale con la rivoluzione scientifica
Economica e psicologica che tra la fine dell'ottocento e i primi del Novecento scuote
Tutto l'Occidente intellettuale
Penso alla crisi del modernismo
Penso alla difficile ricomposizione della questione politica in relazione allo stato unitario
Portati
Beh di fronte a queste indubbie difficoltà
Il percorso attraverso il quale la chiesa legge la modernità sub specie sociale e sindacale
Appare sicuramente difforme
Per i decenni di cui parliamo aspramente competitivo e conflittuale con il percorso
Della sindacalizzazione di ispirazione socialista
E tuttavia è indubbio che lì vanno riscontrati i primi e più sostanziosi elementi non tanto di una pacificazione con la modernità
Quanto del trovare da parte della Chiesa deleghe coordinate più giuste
Per collocarsi nella modernità per penetrare nella modernità e per svolgere all'interno un ruolo coerente con la propria vocazione religiosa
Quello del sindacato e lavoro
è tutto sommato
Ad una lettura complessiva forse il terreno nel quale
Questo incontro appare meno corpulento meno disarmonico
E per molti versi gli approdi di sintesi che da esso scaturiscono
Sembrano i più solidi
Se leggiamo
La estraneità con cui inizia il percorso la chiesa
Subito dopo il compimento dell'unità nazionale rispetto alla questione sociale alla questione operaia
Estraneità che viene letta e spesso è interpretata dalle stesse gerarchia o dagli intellettuali cattolici
Come una pericolosa prosecuzione della frattura del disordine morale che caratterizzava il mondo contemporaneo
E consideriamo invece con l'assoluta simbiosi con cui oggi il mondo
Cattolico
Vive elabora agisce all'interno del mondo del lavoro proporre risposte soluzioni spesse volte innovative
Beh noi non possiamo non constatare che questo lungo percorso della Chiesa su questo teatrino ha fatto registrare probabilmente il risultato migliori il risultato più avanzato in termini di cogli legamento e non di subordinazione di collegamento anche critico con le trasformazioni delle istituzioni dei rapporti economici dei valori politici della società Contemporary
La Chiesa indubbiamente
Inizia concerto ritardo
Il percorso di avvicinamento alla sindacalizzazione io parlo non a caso della sindacalizzazione perché nel termine sindacalizzazione io ora chiudo
Come dire il passaggio dalla prima fase della storia della affermazione del mondo del lavoro Comes realtà organizzata quella che sta tra il mille ottocentosettanta e il mille novecento
E la fase nella quale questo complesso movimento di mobilitazione di protagonismo di lotte del mondo del lavoro
Dal luogo a una scelta irrevocabile
La scelta cioè che la valenza la carta sindacale per i lavoratori in Italia ma non solo in Italia
La carta principale da giocare nel terreno della trasformazione politica del protagonismo della rivendicazione dei propri diritti
Nella fase precedente in realtà il mondo del lavoro
Le classi subalterne come venivano chiamate
Sperimentano positivamente varie alternative
Che consistono per molto tempo
E spesso sembrano essere l'assoluzione
Il mutualismo la cooperazione il municipalismo la soluzione politica il socialismo
Hanno un rapporto pesantissimo con le eredità dell'insurrezione Isma'con l'uso combinato della violenza
Di origine Bakunin e avena ma anche con la repressione sistematica delle forze dello Stato liberale magistratura classe politica oligarchie
Pisano queste cose nella complessa elaborazione della dimensione sindacale come dimensione di approdo
Della organizzazione del mondo del lavoro
Non possiamo ovviamente ricostruirne tutti i fili ma certo è evidente
Che alla fine della ottocento e ai primi anni del Novecento le strutture sindacali finiscono col divenire le strutture di riferimento principale per il mondo del lavoro
Delle tre funzioni specifiche che vengono elaborate depurate progressivamente dalle altre la funzione contrattuale ovviamente
La funzione conflittuale
E la funzione di rappresentanza politica degli interessi dei lavoratori
La chiesa quando nasce la CGIL nel mille novecento sei
A essa pure alle spalle
Un percorso non è vero
Che questi anni questi decenni sono anni di solo esclusi di sola autoesclusione dalla vita dello Stato nazionale
Certo c'è la dimensione politica la ricordavo prima
La complessa relazione con le classi sociali tradizionali
E con i loro valori l'aristocrazia soprattutto l'aristocrazia delle campagne
Poi quella industriale nella versione paternalistica
Ma c'è anche la non compiuta identificazione con la borghesia
Anche quella moderna
Perché questa classe chiamiamola così questo ceto è pur sempre il cedo che ha di fatto portato a compimento un Risorgimento laico
Un Risorgimento nel quale i valori che la Chiesa non sembrano essere stati riconosciuti soprattutto nel loro aspetto temporale
Non c'è una saldatura
E questo pesa perché sono decenni nei quali in qualche modo la chiesa al di là dell'ideologia sembra culturalmente rivolta con la testa ancora alla società
Previ evoluzione francese
Però questo non vuol dire che non ci siano attenzioni e se armenti molto forti nei confronti invece del mondo del lavoro inteso in senso stretto nel mondo del lavoro
Qui la Chiesa sin dai primi anni settanta in realtà opera attraverso congressi iniziative attraverso l'elaborazione di studiosi importanti penso al Toniolo su tutti
E opera sostanzialmente attraverso due grandi principi affrancando sì dai quali poi progressivamente con l'inizio del Novecento viene ad un confronto come dire
Paritario con la modernità sociale ed economica
E i due elementi su con i quali la Chiesa i due strumenti con i quali la chiesa
Cerca di in qualche modo inquadrare questo fenomeno che ormai non è comprimibile
Del lavoro del lavoro per le forme moderne
Sono da un lato la riflessione sul corporativismo
Il corporativismo è una delle grandi categorie attraverso le quali la chiesa
Agli il primo contatto con il mondo del lavoro corporativismo cioè quello di tipo o ancora medievale ancora il corporativismo della Gilda è ancora al corporativismo del lavoro che in qualche misura
Non solo va tutelato e protetto ma va anche interpretato come un fattore di collaborazione obbligata con il datore di lavoro
E poi l'organismo sociale
Una concezione in virtù della quale appunto il lavoro non è e non deve essere strumento occasione di frattura nella società
Nel rapporto tra che classe
Corporativismo e organi cinismo
Portano progressivamente in questi decenni la chiesa
Ad elaborare concretamente un insieme di proposte
Che appaiono per altri versi sorprendentemente in sintonia con quello che è il movimento mutualistico con quello che è il movimento per esempio municipali istigò
Nel mondo del lavoro
Certo stride oggi considerare che la difesa
Del salario
La tutela delle donne dei fanciulli
Viene come dire teorizzata in virtù della concezione che la donna
Deve premi preferibilmente essere casalinga
E che va tutelata proprio in quanto è essenzialmente madre
Però rimane il dato che nei congressi che si susseguono
Su tutte le tematiche squisitamente attinenti alla condizione dei lavoratori
Dai congressi del mondo cattolico scaturiscono sempre un insieme di proposte che entro quella cornice che ricordavo di quei due principi sono tuttavia ancorati al principio della salvaguardia dei lavoratori al principio della tutela delle condizioni materiali
E
Ben presto
Sono inserite in una visione di progressivo riformismo
Di riformismo minimo certo sociale ma anche il mutualismo e la cooperazione in questa fase in realtà si muove in un'ottica di minimo riformismo sociale
Assistenziale
Certo la concezione del salario spesse volte è una concezione che risale alla ai principi della scolastica di San Tommaso è la giusta mercede
Certo
Nel mondo delle campagne viene privilegiato
Lo sullo strumento contrattuale della mezzadria perché quello che più in maniera evidente
Dà conto di questa contemperazione di interessi tra lavoratori e datori di lavoro
Però nel Complesso a rileggere anche prima della Rerum Novarum quell'insieme di proposte
Sia netta la percezione che in realtà ci sono molti più elementi concreti
Molti più elementi che danno la sì l'idea che non c'è un distacco
Radicale rispetto a questi fenomeni sociali di quanto ci fosse invece su questioni di carattere ad esempio politico o di carattere ideale
Certo c'è un'accelerazione
A un certo punto Lella
Elaborazione della chiesa e l'accelerazione data
Indubbiamente dalla mobilitazione delle campagne
è lì che in qualche misura si registra la come se non la rottura ma sicuramente la presa di coscienza che la modernità stava minando la base spirituale e sociale di consenso più ampio che la Chiesa aveva del paese le masse contadine
Lì si ha la percezione che il problema non era più solo l'aristocrazia la borghesia laica
Ma il problema diveniva quello che le masse contadine attraverso la mobilitazione e l'azione rivendicativa sindacale
Stavano imboccando una strada di rottura e i rapporti della tradizionale egemonia anche culturale della della chiesa
E lì e da questo da questo elemento che alla svolta del Novecento in realtà si comincia a porre anche per la Chiesa il problema di confrontarsi non con un movimento operaio debba semplicemente tutelato ma con la nuova realtà della questione sindacale con la rivendicazione col conflitto con lo sciopero col contratto
E poi pian piano con la realtà industriale
Nel corso del primo decennio del secolo si afferma in maniera sempre più evidente una realtà industriale del Paese
Si afferma una sindacalizzazione che affianco ai settori tradizionali e affianco alle campagne ormai vede protagonisti i lavoratori delle industrie e la chiesa in qualche modo tra il mille novecentoquattro al mille novecentosette
A villa a via la sperimentazione chiamiamo così di una sindacalizzazione che a partire dalla dai lavoratori tessili
E i dai lavoratori ferrovieri in qualche modo Porta porta il magistero ecclesiale a confronto con la realtà viva del conflitto industriale di tipo moderno
Una ultima riflessione voglio fare
Ebbene
Sul sostanzialmente di questo tipo
Tra gli anni dieci e
La fine del fascismo
Il confronto tra la Chiesa e la questione sociale la questione sindacale
Sostanzialmente elabora e mette in campo
Tutte le varianti che poi rimarranno
Nei decenni successivi
La prima e che il movimento sociale di ispirazione cristiana
Viene inteso dalle gerarchia come pura emanazione della loro autorità e spesso della loro forza organizzativa e capillare presenza sul territorio
Una fase in qualche modo potremmo dirla politica di penetrazione nel mondo del lavoro
Certo la crisi del primo dopoguerra sconvolgente qualche modo questo schema lineare chiesa si rende conto che forse occorrono mediazioni
La nascita della Cilla per un verso del Partito popolare per un altro introducono le altre due grandi varianti la dimensione più squisitamente sindacale e la dimensione squisitamente politica aprono una dialettica la dialettica che rimarrà poi costante
Tra queste tre componenti la componente ecclesiale
La componente sindacale e la componente politica e i loro reciproci rapporti di influenza e di autonomia
Nel secondo dopoguerra ovviamente poi i nostri amici relatori lo diranno molto più dettagliatamente questa dialettica costituiranno uno dei grandi fili conduttori anche della storia non solo delle relazioni con la CGIL ma della storia con la Democrazia repubblicana italiani
Rimane un'ultima considerazione
La chiesa
Sembra risolvere io dico sembra perché in realtà il problema poiché rimarrà ancora per qualche per qualche decennio sembra risolvere la questione della frattura con lo Stato nazionale del ventinove con i Patti lateranensi
Ma deve ancora fare i conti e li farà con una certa difficoltà
Sul rapporto tra corporativismo e totalitarismo
Tra autoritarismo come approdo della crisi dello Stato liberale
Anche per responsabilità di quelle oligarchie politiche contro cui aveva combattuto
E di cui aveva denunciato lo scarso collegamento del radicamento proprio tra le masse
Tra la sua concezione della corporativismo
Economico
E l'approdo che il fascismo darà alla sistemazione dello stato autoritario fondando l'appunto su una base corporativa
Questo questa riflessione ovviamente
Questo punto di frizione
Sarà forse come dire la scintilla che consentirà partire dagli anni Trenta quella grande riflessione il per così dire liberatoria che porterà tra Chiesa e molti intellettuali cattolici
A porsi i problemi dello sviluppo economico e delle sue caratteristiche moderne il problema del supera mento delle strutture autoritaria dello Stato il problema della democrazia
Il problema del ruolo dello Stato
è in nuce in questa contraddizione quella parziale ma significativa rielaborazione che poi dagli anni quaranta agli anni cinquanta diventerà uno dei fondamenti anche teorici del modo col quale i cattolici sane l'anno
L'annosa questione
Della direzione politica dello Stato da parte del cattolicesimo
E porranno anche la questione di un loro e più adeguato modo di stare dentro la questione sociale che si era aperta con la costruzione della democrazia tra Repubblica
Una storia quindi in sintesi che nasce da un aggancio con la modernità attraverso la questione sindacale
Che su questa Giovanni o giudizio le carte migliori sul piano politico e su anche sul piano intellettuale
Una storia che non è finita
Ma che vede a mio giudizio impegnata positivamente la chiesa anche nell'attuale crisi della posta modernità e intorno al tema del lavoro io credo che dalla sua rappresentanza della sua tutela in termini di diritti e di potere e in termini anche di ricaduta sulla crisi della democrazia in generale
Io credo che su questo terreno sia ancora sul mio giudizio estremamente utile e proficuo lo scambio di esperienze di confronto di elaborazione
Con il mondo del lavoro confederale grazie
Grazie al Pepe
La seconda relazione affidata a Carlo Felice Casula
Sì grazie dell'invito e prima nel mio intervento
Porto anche il sa l'unto del cardinale Achille Silvestrini che doveva essere presente oggi che invece ricoverare tutto
Al al Gemelli per
Una polmonite mia incaricato non solo di portare il saluto ma di esprimere anche il suo rincrescimento per non poter essere presente
Oggi anche perché il il tema che noi affrontiamo è un tema a lui per così dire quasi insiste inizialmente caro tra l'altro giovane seminarista nella Bologna del primo del secondo dopoguerra e Stanton uno degli animatori di un circolo archivi inventandosi una serie di iniziative interloquendo
Con l'universo
Nascente del sindacalismo ma lui d'altronde è un fiero romagnolo in un qualche modo sì
Portatore per tradizione familiare di tutto quell'universo che risale un po'alle cose che ho adesso diceva diceva
Adolfo se poi verranno pubblicamente gli atti credo che sarà ben lieto dare un un suo un suo contributo sarebbe stato interessante nella discussione
Vedere poi come quella che viene spesso presentata come una realtà composti con Pantheon mo'Gene alla Chiesa in realtà è molto frastagliata al suo interno era molto frastagliata articolata anche la chiesa di di più dodici per non dire dei pontificati successivi semmai questo compattamento quantomeno con le immagine esterna
Ahimè e più del del presente ma questo ha a che fare
Poi con la capacità di esprimere fino in fondo le proprie posizioni anche di tanti nostri
Vescovi ma non voglio entrare su questo discorso per così dire scivoloso
Prendo di di petto l'argomento che mi è stata assegnando ai rapporti tra la CGIL o gli archivi o meglio tra le ACLI la della CGIL
Giusto per ultimare un secondo libro di storia delle ACLI in questo caso la storia delle ACLI che ripercorre
I decenni a partire dagli anni Settanta attraverso una serie di interviste testimonianze strutturante
Dai presidente vivente da Emilio Gabba aglio che qui abbiamo lamentando prima l'assenza fino a
Per ultimo presidente oggi parlamentare fiero
Teo Demme
A Luigi Bobba punta al mio amico Luigi Luigi Bobba o Danton titola questo libro e le ACLI una bella storia italiana ma
La bella storia italiana anche perché strettamente interconnessa si interseca con altre storia del nostro paese storie che spesso
Sembrano in un qualche modo o lontane o contrapposte POIN realtà non sono né lontane N
Contrapposte anche se spesso diverse ma la diversità oggi noi sappiamo che è un valore
Persino l'UNESCO promuove protegge come elemento centrale fondamentale per una convivenza civile democratica non solo
Il un punto obbligato da cui partire che la nascita e i primi anni delle ACLI
Delle Associazioni cristiane dei lavoratori italiani in questo caso ricordare che le ACLI sono declinante al plurale e non è un fatto di pura Filologia perché
L'acronimo è in un qualche modo indicativo di questa realtà complessa variegata molto molto articolata fin dal suo momento costitutivo
La nascita e i primi anni delle ACLI sono in questo caso non solo interconnesse con la CGIL ma sono parte
Integrante Interna della CGIL unitaria che nasce
E nasce col patto di Roma uno dei tre sottoscrittori del parto dirò mai appunto Achille
Achille Grandi che e contemporaneamente l'inventore il fondatore e leader carismatico delle Associazioni cristiane dei lavoratori italiani che se pongo che si pongono come momento
Di aggregazione e di formazione per così dire di una formazione
Distinta ma non separata e ostile nei confronti della realtà complessiva della della del CGIL
Questo credo occorre sempre ricordarlo perché poi la vicenda successiva e in particolare la rottura
Del mille novecento quarantotto di cui parlerò tra breve ma anche i decenni successivi hanno finito spesso per condizionare
Persino
Le ricostruzioni biografiche di Achille Grandi presentato soprattutto negli studi ancora degli anni sessanta parzialmente degli anni settanta
Come il fiero difensore dell'identità separata e distinta del sindacalismo
Delle sindacalismo bianco
Ora
Non vorrei scoprire subito le mie carte ma se oggi
Utilizzando delle discipline che non siano puramente semplicemente la storia o della storia la pura e semplice ricerca testuale filologica ma se uno ricorresse per esempio all'Antropologia o anche
Allo studio
Della della spiritualità dei valori profondi beh
Se analizzassimo congiuntamente le figure di Achille Grandi e di Giuseppe Di Vittorio espressione il primo di questo universo artigianale
E pronto operare io del della Lombardia e l'altro di quello straordinario universo nel mondo delle campagne venivano notati i miei poveri e delle braccia non tanto meridionale ebbe queste due figure hanno molti tratti somiglianza per il modo con cui percepiscono
La società la storia per il modo con cui percepisco no se stessi
Per il servizio quei intendono fare per il riscatto dei poveri degli ultime credo e non sia un caso né Giuseppe Di Vittorio per esempio e tanto meno Achille Grandi usano ormai la categoria di classi subalterne
In realtà è una categoria alloro estranea perché ritengono sempre per così dire evangelica mente che gli ultimi saranno in primi e che vi sarà pure un momento anche nella storia e non solo nell'aldilà in cui gli ultimi i poveri di serie davanti
Gli sfruttati certo di Vittorio utilizzerebbe di più questa categoria degli sfruttati Achille Grandi e forse di meno però riusciranno a
E ricomporre e a costruire una società rileggo solo a conferma di di cui sto una Breve eccitazione via Achille Grandi un uno scritto del primo del primo Novecento ha per titolo PattiChiari
E li fa riferimento a quello che
La la linea che il nascente movimento sindacale bianco sta portando avanti un movimento non di conservazione ma di rinnovamento
Dove dice un programma quello che vogliono portare avanti che si propone non soltanto la difesa della religione della morale dell'ordine
Ma l'avvento anche di quel benessere materiale che in una società davvero prospera e progredita non deve essere il privilegio di poche ma un diritto contrastato a nessuno
Se lo volessimo dire con una formula più conta credo che da questo punto di vista Giuseppe Di Vittorio e l'universo che ha rappresentanza ma non solo rappresentando
Rappresentante UE poiché per così dire teorizzato propagandando a livello nazionale anche a livello internazionale è una sorta di giusnaturalismo cristiano di cui in un qualche modo sono partecipi
Essendo entrambe poi due persone auto di Dante in cui la loro formazione un percorso lento faticoso
Non non non strutturali molto
E da questo punto di vista vorrei dire vorrei dire
Ancora
Che
La ed esperienza nell'esperienza unitaria di cui anche lì sono parte a partire
Dal mille novecentoquarantaquattro subito dopo la liberazione di Roma ma alla nascita delle ACLI poi ufficialmente di alcuni giorni successiva all'impatto di di Roma
Un'organizzazione ovviamente non nasce per così dire dal nulla né tanto meno nasce dalla volontaria di un singolo individuo dietro la la nascita delle anche lì vi sono realtà diverse tra queste diverse anche l'esperienza del Licastro l'istituto cattolico di azione
Sociale che era nato nel mille e novecento venticinque nel seno dell'Azione cattolica all'interno di una scelta per così dire
Terribile di sostanziale abbandono al proprio destino della civile Achille Grandi appunto da parte della gerarchia
Della gerarchia ecclesiastica Malika si poi soprattutto negli ultimi anni
Quarantadue quarantatré quarantaquattro svolge un lavoro di e grande di grande interesse ad esempio di ricognizione delle esperienze sindacali che sono presenti a livello internazionale sia in Europa che sia di
In America
La rivista che veniva pubblicata dalla dalla Dalli cassa assomigliava un po'per così dire alla Civiltà Cattolica vi era una sorta di gruppo redazionale che interagiva molto al proprio
Al proprio interno ed è interessante questo perché mostra per così dire
Un fatto nuovo imprescindibile che nella realtà posto fascista l'esperienza sindacale non può essere più accantonati
E dell'esperienza sindacale occorre in un qualche modo a vedere un quadro che non si limiti più che solo all'esperienza italiana
Può essere come si può dire un fatto particolare ma in un qualche modo quasi premonitore all'interno di questo gruppo redazionale di questa rivista ovviamente sociali c'era anche un
Giovane
Ebreo triestino il cui padre si era convertito al cristianesimo
Si chiamavano lesi il cognome
Ebraico diventeranno poi l'Arbore questa persona
Livio Labor la cui biografia poi sarà fondamentale e centrale nella vita delle acrilici aperta ma anche nella vita politica
Dell'Italia dell'Italia repubblicana e labor negli anni Sessanta come presidente delle attività negli anni settanta prima nel suo ruolo nella sua meteora e sfortunata creatura politica il movimento politico dei dei lavoratori che
Voglio ricordare anche perché fu una fucina di
Di quadri
Politici e sindacali e di grande di grande rilievo anche viaggi fa un passaggio all'interno
Nel movimento politico dei lavoratori de svolge un ruolo importante sul
Un tentativo di riprovare a ripensare in Italia non solo dal punto di vista per così dire storico teorico ma anche dal punto di vista pratico la possibilità di un percorso di ricomposizione di unità sindacale come allora per così dire sì
Si gridava stavo per dire molti Corteno insomma operaie ma anche ma anche studentesche
Ecco questa prima
In questa prima fase credo che debba essere rivisitata anche per
Per altre per altre ragioni permettetemi in questo caso anche di fare una seconda citazione sempre di Achille Grandi che parla all'interno parla nella consulta l'organismo per così dire di rappresentanza istituzionale dopo la Liberazione
Nel vuoto per così dire istituzionale che si viene a creare prima dell'assemblea costituente Assemblea costituente di cui Achille Grandi sarà dice presidente
Sceglierà con grande determinazione di essere vicepresidente dell'Assemblea Costituente piuttosto che il ministro del lavoro proprio per dare per così dire un segnale forte
Che il movimento operaio il movimento sindacale non voleva vere un ministero tecnico ma voleva apparire comparire contare al vertice
Delle nascenti istituzioni repubblicane voglio dire prese tutte le volte in cui Achille Grandi parla sia nella Consulta
E sia nell'Assemblea costituente tiene sempre a precisare che parla anonime per conto della CGIL nel suo nel suo nel suo complesso
E parlando una volta nella siamo nel settembre del mille novecento quarantacinque parlando nella Consulta Achille Grandi dice chi vi parla e un operaio e un vecchio organizzatore
Operaio si potrebbe aprire una parentesi qui sulla su come si percepissero queste persone quando uno si diceva vecchio aveva
Grosso modo la mia età e quindi
Era come si può dire la percezione della propria età era radicalmente diverso ma in questo caso abbia avuto modo di come si può dire di chiarirlo di semplificarlo anche in un'altra occasione in cui al Senato pièce tanta una un convegno su Achille grande quando dice vecchio si fa riferimento in realtà in forma conscia o inconscia
Ai vent'anni del fascismo un tempo certo Breve ma lunghissimo nell'esistenza di molta persona e soprattutto si fa riferimento alla novità straordinaria che si stava che si stava vivendo
Un
Un operaio un vecchio organizzatore operaio sono stato per molti anni nelle organizzazioni bianche nelle organizzazioni cristiane dei lavoratori
Chiunque sia nato e abbia vissuto tra i lavoratori ritorna a quel punto di partenza della consonanza grandi di Vittorio ha sempre sentito il profondo disagio derivante dal fatto che si trovano divisi
Sia pure per ragioni giustificate
In due o più organizzazioni non soltanto in Italia ma in quasi tutti i Paesi d'Europa questo fatto è Stanton doloroso anche per le ripercussioni politiche che ha avuto nelle organizzazioni operaie
Nel momento del pericolo e della reazione questa mancanza di unità ha difatti creato un punto di minore resistenza hai contribuito perlomeno in parte al tragico ventennio che abbiamo attraversato
In un altro passaggio di questo discorso con un esplicito riferimento risponde alle non infrequenti e neppure in fondante che ittiche che venivano allora svolte sulla connotazione verticistica e politicista della costituzione della CGIL unitaria
Ci si è rimproverato dice sempre grande che col fatto di Roma si è voluto monopolizzare fra tre partiti l'intera classe lavoratrici
Dichiaro che ritengo titolo d'onore per queste tre correnti politiche essere le promotrici dell'unità sindacale
Non è mai passato per la nostra mente che l'unità sindacale la Confederazione generale italiana del lavoro le federazioni aderenti le camere del lavoro dovessero diventare il il un monopolio di partito e tanto meno dovessero chiudere la porta ai lavoratori di qualsiasi tendenza politica e religiosa queste porte sono aperte a chi vi parla
Ai queste scusante chi vi chi vi parla con i suoi colleghi
In privato
E in pubblico ha sempre insistito su un punto essenziale
Quelli che sono lavoratori e noi riteniamo per tali non Sant'soltanto gli operai e contadini ma il professionista e persino l'uomo di scienza tutti coloro che insomma svolgono un'attività nel campo del lavoro possano e anzi debbano far parte
Della nostra organizzazione
Ora
Questi questi propositi che poi costituiscono per così dire tende a del sindacato italiano poi dovevano confrontarsi con la realtà e le ACLI specificamente
Furono estremamente innovative creative a organizzando per esempio Categorie come le le domestiche
Che
A cui per così dire nessuno aveva
Aveva mai pensante o per le domestiche
Con l'ignaro hanno un neologismo le col folle collaboratrici domestiche che era un modo per cui si dava dignità anche
Nel nome a queste persone le ACLI hanno continuato su questo terreno anche in tempi più recenti quando per così dire
Le colf sono diventate badanti e non sono più bene Teo ossa AR.DE.MA. degli altri paesi del del del terzo mondo
Ecco vorrei dire ancora
E
Come si può dire
Avvia un'altra dei tre propongo un'altra riflessione a partire anche dalle considerazione che faceva prima
Adolfo che
Lei anche lì
In questa prima fase unitaria certo sono parte integrante non possono che in interloquire interagire
E poi complicheranno anche dopo il mille novecento quarantotto con la la CGIL ma non possono non interagire interloquire e anche in questo caso a confliggere hanno anche di non poche occasioni con la Chiesa mamme non piace mai nell'espressione
Il Vaticano e neppure la Chiesa genericamente come in caso con la gerarchia e con alcuni settori della della gerarchia ora mica pertanto nelle settimane scorse di
Partecipare a un convegno suo
Ma
La Costituente presente anche il sempre
Vivo inossidabile Giulio Andreotti deputato della Costituente io affrontando in particolare il tema dei rapporti della chiesa Santa Sede nei confronti della della Costituente c'è un un padre della Civiltà Cattolica uno scrittore loro amano chiamarsi della Civiltà Cattolica mia conterranno Padre Giovanni Sale che ha pubblicato adesso dei libri
In cui ha il privilegio di avere a disposizione documenti degli invece inaccessibili agli storici
Normali archivi vaticani Bellizzi resta per così dire impressionante dal fatto che il
La l'interesse della del vertice della della della chiesa della stessa segreteria
Si stancò sembra per così dire concentrarsi quasi unicamente sul tema dei dei Patti del laterano o del o del concordato e anche della famiglia e del divorzio allora molto con me vuol dire ipotetico
E irreale
Le ho dovuto a spulciare tra le carte che posseggo di monsignor Domenico Tardini allora al vertice della Segreteria di Stato futuro cardinale e segretario di Giovanni ventitreesimo
Per trovare rock quasi incuriosito pensando ma è possibile che nel momento in cui si fonda un nuovo stancò democratico in cui un Parlamento di eletti ieri lette moltissimi giovanissimi eletti per di più nell'elezione più democratica della storia italiana col sistema proporzionale puro
Senza né intervento di nessun potere forte uno specchio reale del paese uno specchio reale del Paese che diede poi quella straordinario risultato
Il settantacinque per cento dei volti e degli eletti appartengono alla Democrazia Cristiana il Partito socialista e al partito
E al Partito comunista e con la chiesa in un qualche modo non sembra non dire nulla o direttamente o indirettamente su grandi temi
Eppure vi era stata un'esperienza terribile della seconda guerra mondiale su cui ha ristrutturato Giuseppe Dossetti come vero per così dire fondamento imprescindibile del lavoro della Costituente
Vi era stata la crisi epocale del mille novecentoventinove
Con la caduta rovinosa del mito del mercato auto Autore Colantonio era stata anche l'esperienza per terribile come potrei dire dei diritti sociali o dell'intervento dello Stanton nella tutela di diritti sociali che implicavano un fare dello Stato non più o non fare dello Stato ma spesso il fare dello Stato implica un l'intervento pesante nelle libertà individuali e collettive del persone come aveva dimostrato esperienza tragica degli Stati totalitari ecco di tutto questo sembrava quasi che non ce ne fosse
Traccia in realtà
Non vorrei che a qualcuno dei dei presenti venisse in mente una qualche analogia per consentire con il dibattito politico di queste in queste settimane in cui come si può dire DIGOS io non sembrano essere diventati nel centro il centro del del dell'universo e pure lui in un qualche modo una posizione alla fine emerge nel caso specifico del sindacato inizialmente non vi è non è una ostilità e neppure una diffidenza forte la proposta di un sindacato unitario come potrei dire istituzione oltre che come realtà associativa dal basso viene vista come un una garanzia come un elemento che può aiutare il Paese nella drammatico compito della
Nel drammatico compito della della ricostruzione
Vi è infine un altro tutt'un altro problema perché analizzando nei tempi lunghi pluridecennale della storia del delle ACLI dopo prima in questo primo momento delle e anche lì organizzazione garante della corrente
Cristiana all'interno del sindacato unitario vi è una lunga fase in cui gli le ACLI si propongono come movimento sociale dei lavoratori in una funzione che non è più per così dire pre e sindacale che però necessariamente interagisce talvolta anche ha una posizione concorrente nei confronti della stessa CISL e per esempio sul problema del patronato terreno in cui entrambe le organizzazioni sono sono sono sono presenti nei confronti della CGIL c'è un altro momento lo ricordo brevemente
Ebbene l'anno terribile
L'indimenticabile mille novecento cinquantasei che ha scritto Pietro Pietro Pietro Ingrao che anche in questo caso lei ha che intervennero pubblicando un un documento che poi diventa un documento molto diffuso all'interno del proprio corpo organizzativa un cui e che ha per titolo il nostro anticomunisti
Dove la condanna del comunismo e anche di questo molto violento oppressivo che aveva manifestando nella vicenda ungherese
Si accompagna però ad una netta distinzione che la condanna che l'anticomunismo delle anche lei non implica e non comporta la condanna o la trascuratezza di quei valori e di quelle esigenze riconducibili al mondo del lavoro di cui sono di cui sono espressione ricordo questo perché giustamente è stato ripubblicato adesso
Il libro con gli interventi di Giuseppe di Vittorio sulla vicenda ungherese e anche in questo caso mi sembra ritrovare molte assonanze se non se non calcio consonanti
Infine
Un ultimo periodo che io accenno solamente ma credo che sarà ripreso in sede di discussione
La fase che lei ha che lì vivono negli anni sessanta con la lunga presidenza di Livio ma a Borrelli e poi il decennio successivo compresa la brevissima stagione di Emilio ragga Baglio che devi abbandonare poi le non solo la presidenza
Delle ACLI e che troverà nuova collocazione impegno nel sindacato nella accise le ma poi nella fase successiva nella sua dimensione europea direttivi diventando per così dire un dirigente e un esponente del sindacato europeo nel suo complesso e da questo punto di vista la sua vicenda per così dire quasi esemplare temple Mantica ecco negli anni Sessanta negli anni negli anni Sessanta e Settanta dicevo prima le ACLI veniva detto anche nell'introduzione sono impegnate sul per Reno di e rivisitazione delle ragioni e dei contesti che avevano portato alla rottura dell'unità
Dell'unità sindacale e contemporaneamente la ricerca ma in questo caso non solo dalla rivisitazione della storia a dalla concreta esperienza di quella lunga straordinaria stagione del nostro Paese degli anni sessanta e dei primi anni Settanta io con Adolfo spesso insistiamo perché si eviti la demonizzazione degli anni degli anni Settanta noi i primi anni Settanta sono una stagione straordinaria il decennio si apre con l'approvazione dello statuto
Dei lavoratori non casualmente anche in questo caso dallo Statuto dei lavoratori da un contributo di primo piano Dino Penazzato un altro esponente di primo piano del movimento attivista ESP espressione per così dire lontano anche di quelle l'universo di esperire di pratiche anche di valori che ricordava prima ricordava prima donna
Ecco in questo caso mi pare Brema antico per così dire che non solo all'interno delle antiche ma anche all'interno della CISL e dell'associazionismo cattolico nel suo complesso
Vi sia per così dire quasi una sorta di senso di colpa per la rottura per la rottura sindacale del mille novecentoquarantotto ed emerga con grande forza l'esigenza di quale che siano le formule organizzative e poi la formula trovata fu per così dire non straordinariamente felice e produttiva col senno di poi della Federazione sindacale ma che vi sia una tendenza è una pratica perché il movimento sindacale nel suo complesso trovi forme di ricomposizione
E di unità dazione essi i ritrovi sia nelle pratiche sia in valori condivisi tra questi valori condivisi e qui qui finiscono bene un altro che matura molto e matura inizialmente proprio all'interno delle archivia il tema così detto dell'incompatibilità
L'incompatibilità nel caso specifico delle altre ma lo stesso discorso poi si porrà all'interno del sindacato l'incompatibilità fra cariche direttive all'interno delle ACLI è mandato mandato parlamentare
E questo diciamo così per garantire l'autonomia della dell'organizzazione
E credo che questo sia stato per così dire un terreno non faccia in un terreno spesso di di confronto accesso di polemica eccetera ma abbia rappresentato un elemento vero di crescita per che è uno dei meccanismi attraverso i quali si garantisce che le organizzazioni sociali cioè le organizzazioni sindacali hanno una loro autonomia una loro capacità persino di contare e pesare politicamente paradossalmente molto di più che se avessero le loro dirette immediate rappresentanze
Parlando
Grazie al professor Casula che ci ha parlato delle ACLI
Ed è la grande figura di Achille Grandi la parola adesso Andrea c'è un panino ricorda ripercorrere riflessioni sul rapporto tra la CGIL e l'accisa sono sicuro che anche lui affronterà le figure importanti
Che sono emerse in questi lunghi anni sto
Da innanzitutto vorrei ringraziare di questo invito
Da questo seminario che a mio avviso
Potrebbe rilevare
Una grande opportunità
Di riflessione
Naturalmente il mio intervento l'intervento di uno studioso
Uno storico
Devo dire con molto apprezzato l'apertura
Di di Pepe essendo anche membro del direttivo a del comitato romano di Storia del Risorgimento qualcuno si dimenticano intanto che c'è anche l'affare Risorgimento e quindi ebbene bene di richiamare queste queste profondità degli eventi
Ma ovviamente sono stato invitato perché miei studi con praticato cerco di animare il dibattito storiografico sul movimento sindacale
Nel dopoguerra in Italia e in una prospettiva internazionale
Comma una particolare attenzione alle dinamiche europee
E del resto questo tema che in qualche maniera oggi e qui sul sul tavolo gli storici studiosi anche a livello internazionale lo affrontano l'hanno affrontato è uscito
Anche di recente un volume a più mani dal titolo significativo cross in classe
Che evoca
Una serie di mondi mondi di questioni di cui anch'io ho intanto un piccolo contributo
Ma è un'opportunità a mio avviso anche perché mi sembra sia l'occasione per un'uscita da una sorta di reciproci silenzi storiografici
C'era nell'asta della storiografia dei partiti non Riva ricorrenti per cui i cattolici studia un i cattolici marxisti studiamo il marxismo i socialisti studiamo i socialisti è qualcosa del genere è accaduto anche nel mondo sindacale
E a un certo punto però questa l'isolamento questo sì lento per cui gli altri neanche citavano con quello degli altri nelle note
E anche citato questo si è rotto e credo che sia sotto gli occhi di tutti un punto di partenza che è che l'iniziativa fatta insieme nel mille novecentonovantacinque
Con la Soprintendenza archivistica con la Fondazione Di Vittorio la Fondazione Pastore la Fondazione Spirito e altre istituzioni
Questo superamento di questo Silenzio di questa incomunicabilità avuto a partire dal due mila quattro a mio avviso un'accelerazione
E quindi come sempre accade lo storico anche
Un uomo che vive il presente quindi
Forse questa accelerazione collegata ovviamente accetti avvenimenti del presente
Devo perciò all'inizio pare opportuno dichiarare anche una piccola osservazione metodologie cioè ciò che io intendo sin qui intendo soffermarmi su cui intendo richiamare la comune riflessione
E quindi anche l'approccio interpretativo che è necessario in questo intervento perché ovviamente
Nel giro di una mezz'oretta non possiamo affrontare tutti i temi del rapporto così complessa e così articolate così dialettico e così duro e certi affetti
Tra la CGIL e la CISL
Che è il tema che mi è stato assegnato rapporto tra la CGIL la CISL ha nel quadro della più ampia riflessione sul tema della CGIL di fronte al mondo cattolico perché questo è il tema che noi abbiamo voluto con una certa mi anche qui mi sembra
Novità mi sembra Arafat non è la CGIL e i singoli cattolici ma il mondo cattolico ma di questo abbiamo
Ragionato e quindi pone una questione si pone sul tappeto tappe una questione si pongo degli interrogativi se già avessimo le risposte sarebbe inutile Ferrero
Porsi di fronte interrogativo
Per tale ragione ritengo sia opportuno acquisire un punto di vista è guardare per così dire dall'alto i problemi
Come da un colle come da un monte dopo che uno percorso una strada che permettetemi questa visione poetica vede il percorso che ha compiuto vedi passaggi vede le problematiche che sono state affrontate le difficoltà che sono state superate
E in questo caso trattandosi in una prospettiva storica vede anche l'identità storica
Ne riduciamo a mettere a fuoco l'identità storica dei due soggetti che noi abbiamo inteso mettere in relazione tra di loro oggi
Perciò il mio il mio intervento si svilupperà lungo questa questa organizzazione prima appunto l'individuazione dei soggetti del rapporto da sempre da una prospettiva storica naturalmente
Poi la riflessione su tre nuclei tematici che a mio avviso sono chiave di questo rapporto e cioè lo lo denuncio così che poi dopo non
La laicità della CISL e e la promessa promozione dell'aconfessionalità da parte della CGIL
Questo il primo nodo
Secondo nodo il nesso sindacalismo generale sindacalismo associativo e rapporto che i partiti politici
E il terzo nodo la partecipazione dei sindacati nelle relazioni industriali e alla formazione delle decisioni
Mi pare che questi tre nodo di siano no di centrali di questo rapporto su cui appunto
Si deve riflettere e poi dopo questa seconda osservazione farei delle brevi considerazioni finali del mio contributo non certo della questione
L'individuazione dei soggetti del rapporto da una prospettiva storica e e ne è stato giustamente mi pare opportuno ricordare ricordato da nostro nostro Presidente
Il fatto che nell'autunno scorso nel novembre due mila e sei una data gli storici dovranno segnare perché ha un grandissimo significato per la storia del movimento sindacale è nata la Confederazione Internazionale dei Sindacati
è impossibile oggi parlare di di quello che dobbiamo parlare senza considerare questa fra mi pare
E o anche occorre ricordare che questa confederazione nasce dall'incontro tra due confederazioni preesistenti
E ciò è appunto la Confederazione internazionale i sindacati liberi
E la confederazione mondiale del lavoro cioè lo sviluppo tra Confederazione Internazionale sindacati cristiani
Occorre questo questo ricordo questa questa questo fatto né provoca un altro provoca un'altra riflessione da da un fatto ne viene un altro e questo altro fatto eh bisogna ricordare in mille novecentonovantadue mille novecentonovantadue la richiesta di adesione della CGIL alla Confederazione Internazionale dei Sindacati Liberi
è l'accettazione e l'adesione di questa richiesta di via di fuga siamo all'indomani appunto un anno dopo il congresso che la CGIL era tenuto mi con tutto la forza del mandato congressuale
E lo chiede questo nel picco anche qui notazione storica in una situazione in cui la CISL esprime attraverso i suoi uomini
I vertici
Della Confederazione internazionale sia dei liberi Enzo Frisso
Della Confederazione europea dei sindacati là c'è S appunto con Emilio che abbaia
Come si vede si entra così siamo già entrati così nel pieno dell'analisi del nostro rapporto perché questo fatto ci porta ancora più indietro e ci stringe un'ulteriore considerazione storica
Credo sia molto importante proprio sulla base di quello che non ha detto i miei due colleghi che mi hanno preceduto
Cioè la CISL la cui maggioranza dei lavoratori associati è stata sempre cattolica non solo non aderiva i sindacati Cristian
Per cui in Italia non c'era un'organizzazione dall'ente alla Confederazione internazionale fino ai cristiani anche se le altri hanno tentato ma sempre hanno avuto difficoltà perché non erano sindacati
Ma non solo l'appello sono perché negli archivi internazionale si deve anche votato lo
Non aderivano fin dalla sua nascita ma i suoi leader il cattolico Pastore
Il socialdemocratico Canini repubblicano pare dei erano nel mille novecentoquarantanove a Londra alla costituzione alla nascita della Confederazione internazionale i sindacati liberi
Certo non aderirono i cristiani ma stavano con il sindacato laburista sindacato socialdemocratico sono in grado che allora si chiamava democratico
D'altra parte l'altro soggetto del nostro rapporto la CGIL nel mille novecentonovantadue con questa richiesta facendo questo passo operava una forte discontinuità
Rispetto al suo passato
Perché CGIL
Nel mille novecentoquarantanove mentre in cui gli uomini che erano presenti a Londra avrebbero solo in seguito poi dato vita alla CISL da cinquanta e quindi tempi cronologici sono questi
La CGIL invece si era contrapposta le quarantanove al sindacato
Unionista libero eccetera collocandosi con la sergente
Ai vertici della Federazione sindacale mondiale che era guidata era sostenuta da i sindacati sovietici e dei Paesi satelliti
Sì attenzione non era una scelta di poco conto e perché implicava tante cose che adesso però non è il caso ardente di affrontare però questo ci ricorda la storia e quindi ci ricorda la discontinuità
Che fa invece la scelta che segna l'ascesa novantadue e che ci porta due mila e sei cifra aiuta a comprendere il due mila e sei ci aiuta a comprendere l'oggi
Ma ci aiuta a comprendere anche
I due termini delle relazione dal punto di vista che termini che noi ci eravamo prefissi Dignity identificare dal punto di vista storico e cioè e possiamo vedere
Che certo la CGIL che la la CISL appunto nasce nel cinquanta anni dopo Londra dopo la Conferenza di Londra ma mi permetterei di dire
Che la anche la CGIL nasce
Dopo il quarantanove dopo le scissioni per CGIL di cui stiamo parlando quella che novantadue fa questo discontinuità nasce dopo i quarantanove quando come la Marilia messo
In grande evidenza Novella affianca Di Vittorio
Nella nel governo della CGIL contro con le resistenze lo stesso Di Vittorio
Quindi quindi c'è una e di di lo stesso Partito Comunista promuove in qualche maniera una seconda nascita credo che Rizzo sette Ring suppongo che detto questa questa fase una seconda nascita della CGIL
Quindi
Ne segue a mio giudizio su qui si potrebbero si potrebbero declinare tutti i passaggi intermedi da quarantanove fino al novantadue
Eventualmente non è qui momento ma tutti si potrebbero declinare vedere i nodi snodi di questo rapporto modo uno dopo l'altro le più difficoltà ma adesso mi preme dire
Una cosa che vado a dire cioè che dall'analisi dalla visione complessiva dell'evoluzione sindacale che dal mille novecento quarantanove conduce a settantaquattro quando anche qui nel mille odiato settantaquattro
La CGIL chiede primo sindacato comunista di aderire al alla Confederazione europea dei sindacati che ancora una volta venera CISL e fondatori
E ancora una volta era unione tra sindacati cristiani sindacati liberi
E ancora una volta grazie alla CISL perché la poi l'adesione della CGIL venne votata a maggioranza con alcuni sindacati internazionali contrari ecco ancora una volta questo percorso in questo percorso interessante
E deriva una considerazione storica
Di beneficio che la CGIL ha ricevuto dall'indirizzo storico che nel movimento sindacale a tenuto da cinque dal mille novecentocinquanta in poi
Certo questo beneficio non non è però così molto vive devono essere serie milanese guardare i fatti né gli occhi negli occhi questo questo processo e ricordare che la CISL e nasceva come organizzazione che aspirava a sostituire da CGIL nella guida del movimento sindacale
Così
Occorre ricordare che la CGIL ha per molto tempo demonizzato avversato la presenza della Cisa in maniera molto dura
Come servi dei padroni in questo nel più più semplice insomma sindacato giallo
Quando si parlava di cose internazionali il il il linguaggio se diventava un po'più pesante perché
Stando così indagati Sovietici la situazione era ancora più
Preoccupante si parlava per esempio come in occasione della comunità europea di difesa Comunità europea di difesa in cui partecipa volevano viceversa Cisa voleva partecipare appariva come qualcosa che richiamava la Wehrmacht e nazismo
Però
In tutto questo bisogna ricordare che appunto c'è un continuo misurarsi della CGIL con questo esperienza sindacale
E bisogna anche ricordarsi lo continuo a misurarsi della della CISL e con la CGIL
Dal punto di vista dall'esperienza sindacale e su questo o quello alla fine vorrei fare una breve considerazione perché ritengo su questo
L'altro grafia ancora molto da dirci
Molto da dirci
Questa pur con la debolezza perciò il con la durezza del confronto questa sorta di riconoscenza della CDL che appunto nei confronti della CISL e sì a mio avviso si trova una un suo punto di interrogativo un suo nodo le storiografico ma anche in di interrogativo presente su questi tre spetti su quelle tre nuclei i tematici che io avevo
Vedete indicato
Laicità della CISL e promozione della confessionali ITA da parte della CGIL cosa intendo dire qual è il nodo qual è la questione
La questione è la seguente la
La città della Cina abbastanza conosciuta cioè Franza conosciute il fatto che la CISL due fin dal mille centocinquanta sì non si chiamo se non è un sindacato cattolico non è un sindacato bianco non vuole essere un sindacato bianco
è conosciuta Mann non è stata a mio avviso del tutto sviscerato la conseguenza perché era bianco perché non voleva essere bianco perché appunto aspirava a subentrare alla CGIL
C'era una visione politica si era una visione generale che sosteneva questa scelta non solo una scelta di non aconfessionalità scelta che badate bene come ha ricordato Casula non era facile da Conte
Tanto è vero che per molti anni e mondo cattolico nella gerarchia di la meglio vedeva la CISL e con cerca di una certa preoccupazione
E infatti dalla corrente sindacale cristiana non escono alleati come sindacato c'è una scelta precisa anzi confezioni ma esce appunto da Libera CGIL cioè un al CGIL al contrario volo volevano fare fuori come fosse vero no questo no capisco
Ma la CISL e non è la Cina Libera CGIL
La CISL e non è storicamente il frutto della scissione quarantotto ma di un processo che tra il quarantotto e il cinquanta porta ha un'altra scelta quello appunto di un sindacato che sia dei lavoratori soci qualunque siano loro posizione
Implicazione politica in questo senso
Sì ha il significato politico la presenza di Canini e di Parri
C'ha un senso alla scelta di cita in non ha solo una scelta dagli citato appuntito confessionale ma una scelta di laicità dal punto di vista della visione politica di insieme che vuole avere narcisi
Di fronte a questo la risposta della CGIL
Era una una risposta
Politica
è la prima risposta era quella di dire no dentro lasci dentro la CGIL dentro la CGIL
Esistono i lavoratori cristiani unitaria
Cioè rivendicare dentro la CGIL
L'esistenza di la vera esperienza unitaria dei lavoratori cristiani
Che però aveva valore in quanto cristiani
Chi doveva essere infatti Zadro il lato cristiano
Perché avesse una valenza politica
Nel mille novecentocinquantuno se si svolse sfoglia notiziario sindacale si trova appunto non solo l'appello della corrente socialdemocratica ai lavoratori ma si trova anche l'appello dei lavoratori cristiani unitari
Come il richiamo a grandi in cui mi permetto di ricordare come del resto non è che uno può dire tutto ma grandi aveva come suo braccio destro a Monza negli ultimi tempi di fronte al fascismo proprio Giulio Pastore
Giulio Pastore il quale subito anche lui la cacciata dal giornale oltre e fu costretto andare a lavorare
Come fattorino la Valsesia dopo essere stato vero che poi fu chiamato a Roma da Gedda poi appena iniziò la resistenza del quarantadue e Pastore iniziò a lavorare al foglio conquiste questo inventato conquista del lavoro finirà la stampa sindacale clandestina come sappiamo fu arrestato alla vigilia
Mi sono portato a Regina Coeli alla vigilia della firma del dichiarazione di Roma del quarantaquattro
Ora quindi l'idea la proposizione di grandi come figura invece antagonista Pastore
Figura unitaria
Nell'uso della dimensione il biancone vero della in questo senso dico la promozione della confessione a vita
All'interno di una visione unitaria
Questo passaggio giunge a un ulteriore passaggio che è molto interessante che si può leggere sulla neonata rassegna sindacale del mille novecentocinquantacinque
Il primo numero di rassegna sindacale che rafforza la posizione ciò culturale vuole rafforzare pozione Couto nella CGIL si apre con un articolo di Grappelli
Vicepresidente della Camera
Democristiano ovviamente vicepresidente della Camera
Ma appunto figura che aiutava richiamare questo vecchio sindacalismo cristiano infatti il titolo dell'articolo è vecchio e nuovo del movimento sindacale cristiano
Che in questo articolo un commento editoriale la rivista di Tatò dice sa vero ci son dei limiti nel vecchio sindacalismo cristiano però questi limiti sono utili perché rappresentano una critica da organizzazioni gruppi dello schieramento cattolico
Rispetto alla moderna cinese tra virgolette moderna
Termine moderno ci aiuta perché Cirini appunto richiama confronto difficile la Chiesa con la modernità
Quindi questo senso
Viene un po'criticato anzi viene apertamente criticato la modernità da parte della CISL da parte
Della rassegna sindacale
Anzi
Si contrappone l'indirizzo cristiano punto di grandi Rapelli di Gronchi che era stato eletto da poco presidente
La Repubblica evita qui ancora torna l'elemento politico vero il gioco la vocazione politica mirata richiamo della situazione politica
Di fronte a quello che l'editoriale
La rivisitato chiama sindacalismo riformista di tipo laicisti coppe anglosassone
Quindi
Lasci non solo non laico ma le cistico anglosassone
Ora di fronte a questo anzi si indicava la posizione delle ACLI milanesi distinta dalle ACLI nazionali e qui torniamo la giusto osservazione di Casella sulla sulla dite di vita sulla sulla scusa sulla sulla molteplicità delle ACLI inizi si additano le attività Nesi per come un buone era di tradizione Chiarella tradizione bianca
Ma qui ancora mi devo soffermare un attimo su questo punto che ovviamente punti chiave dei nostri ragionamenti
La CISL e non era mio ospite
Di fronte a questa posizione
Della sindacale forse dello stesso tratto
Occorre ridare la parola alla CISL ecco cosa diceva di se stesso e mi mi permetto in questa bella occasione di dare la parola per la CISL a Mario Romani che su rassegna sindacale del mille novecentosessantacinque con la sua foto con la sua foto con la sua bella caricatura io metterei ancora mi sembra molto di un bravissimo disegnatore niente non so chi tu sia pro bravissimo disegnatore Ambra rigatura diceva di romani sfida sotto
Ideologo della CISL è e storico delle ACLI perché ha fatto una conferenza in quel momento per le aree proprio in quegli anni per labor sul sito il futuro del sindacalismo
Ebbene romani
Scriveva negli anni primi anni Settanta ancora che la CISL appartiene a quel sindacato
Ah partitico non apolitico
Apartitico
Autonomistico partecipato a Oria e corresponsabile
Sindacato sindacato apartitica o che vede la necessità di mantenere quell'aria di libertà lasciando impregiudicate le scelte politiche dei suoi scritti
Ed essendo portatore di una concezione di vita e della democrazia
La CISL aveva un po'rivendicava una concezione di vita e di democrazia
Che può abbracciare una un grandissimo campo eccetera e diceva romani da questa concezione di vita
Pare che sia interessante anche per questo seminario dobbiamo con onesta con chiarezza quotidianamente confrontarci con altre posizioni
Senza nessun pregiudizio dal fatto che su soluzioni specifiche particolari si possa e si debba convenire
Ma senza operazioni neo trasformisti che
Aggiungeva romani
E senza pensare ingenuamente
Il potere superare il sindacato comunista a sinistra siamo i primi anni Settanta
Quindi quando romani dice queste cose vedi iniziamo a vedere una lezione una posizione realistica e di di romani non non non romantica non romantica
Romani perché Romani romani
Era stato colui che aveva preso parola alle settimane sociali dei cattolici
Per parlare del sindacato
Nel mille novecento cinquanta i primi anni cinquanta e nei primi anni Sessanta
In una posizione di minoranza perché appunto di modernità Rispetto posizioni che Luís definiva tardo ottocentesche della cultura sociale cristiana di quel periodo
Romani era un uomo
Che si poneva e anticipava in queste sue riflessioni direi
Le vicende del Concilio Vaticano secondo del rapporto tra laici e esperienza cattolica
Uomo che commentava la Mater magistrati
Era un uomo che commentava una enciclica molto avviso interessante del mille novecentosettantuno
Avvocato Gezi ma ad un bel niente che appunto a a mio avviso rappresentato in cui meriterebbe di tornare ragionare perché anche perché siamo nel settantuno
Ma vorrei anche ricordare due cose incontro chiudendo questa parte
Romani
In un intervento del mille novecentosettantaquattro
A cinque anni dalla morte di pastore
Fa dice in Campidoglio di fronte al presidente La Repubblica altre istituzioni appunto un una rievocazione
Di pastore e mette insieme Pastore grandi e Morelli
E Luigi Morelli però mi permetterà una piccola appunto citazione di questo brano perché mi sembra che mette in mette insieme tutte tutte queste
Sì da dove iniziare a commentare Pastore la fermezza
Nella difesa e nella promozione della dignità della persona e della libertà
Come il proprio rinunciabile dell'uomo e del cristiano
Il dono più bello che Cristo abbia fatto suo popolo sta cita fa cita Pastore
Come ebbe a definirla un giorno nel discorso in morte di Luigi Morelli nel mille novecentocinquantaquattro
Quindi la libertà e la dignità e quindi credo che si possa vedere i nella nello nello statuto della CISL
Parte dello studio la CISL e che non è mai stato modificato dal mille novecentocinquantuno ad oggi
Il richiamo alla persona umana che si sviluppa nelle formazioni sociali nel sindacato come garanzia e difesa dell'ordine democratico
Testo che in cui non è difficile vedere la connessione all'idea di persona umana presente nella Costituzione
E che però ha un suo Rizzoli origine ha un suo fondamento cristiano senza aver nulla detto diciotto
Che non deve essere cristiano dentro la vita pubblica o meno
Ora perciò io credo che ripercorrendo chiudendo questa questa frase fa parte del mio intervento
Occorrerebbe guardare con più attenzione questo rapporto
Tra CGIL che CIR sotto questo profilo
Accedendo a una visione più articolata appunto di che ciò che il religioso rispetto invece alle esigenze della strumentalità politica che spinge continuamente in in tante direzioni assume posizioni
Mentre oggi noi vediamo le questioni sotto una prospettiva più ampia come del resto richiama anche nostrani
Secondo punto
Qui cercano di essere un po'più veloce
Come del resto sul terzo punto con due punti centrali ma naturalmente qui lascio solo delle suggestioni poi dopo
Sono riprese forse nel testo che
Sindacalismo generale sindacalismo associativo anche questo è un punto che a mio avviso è determinanti in tutti i contatti in tutti gli approcci tra libero la la città della CGIL e la CISL
E che ha avuto a mio avviso
Una grande modificazione nel corso del tempo cioè non sono stiamo parlando di cose che non sono mai rimaste uguali nel corso del tempo non si sono modificate come è giusto che accada nella storia dell'arte organizzazioni nella storia umana
Il primo punto rapporti tra partiti politici e sindacati fa parte di questo nesso tra sindacato generale sindacato associativo
Perché la sindacato generale
Corrisponde a quella che di gioia
Aveva ben definito la vocazione politica della CGIL
Insita nella sua struttura su un'altura
Per la sua dire ideologia potremmo dire così
Ora via ricordare che nel mille novecento
Quarantanove
Il mondo Christié il mondo ci ha molto sociali cristiano
Guardava ancora con grande interesse basta leggere il Pistillo quante trattative di ciò che scrive il pistillo delle trattative per la dichiarazione di Roma e quarantaquattro
Sindacato obbligatorio giuridica giuridicamente riconosciuto il mondo sindacale cattolico questo atto voleva e credo che tutti oggi noi resto anche lo stesso Di Vittorio per certi aspetti allora
Era un ben lontani da questa idea appunto non moderna de un sindacalismo che vive nella nella democrazia e nella libertà
Quindi
Per la CGIL il problema del rapporto col partito politico sulla visione generale la vocazione politica della CGIL e col partito politico si è riflesso nell'annosa questione la cosiddetta cinghia di trasmissione
Cinghia di trasmissione che ma mano che si voleva superare gli spuntava spuntano negli anni cinquanta di Vittorio lo lo condanna
Nel cinquantasei dice lama in una sua bellissimo libero in quelli che richiama tutti i passaggi che Vittorio non ha mai non parlava mai da quanto all'atto in poi di autonomia del sindacato
Ma appunto tra cinquantaquattro e cinquantasei inizia naturale delle posizioni
Apertamente su questi temi che appunto mettevano in discussione questo fatto ma che messo in discussione
Ancora negli anni settanta prima ergevano tant'è vero che negli ordini del giorno della CGIL dei primi anni Settanta cioè il superamento delle cinghie di trasmissione
E tutte le problematiche sull'incompatibilità
Naturalmente dall'altra parte della Cisa c'era e misurarsi col collateralismo democristiano
Perché si è vero che la CISL
Rivendicava l'autonomia così come i romani abbiamo detto prima rispetti i partiti politici quali tra il dire e il fare
C'è di mezzo il mare c'è di mezzo la cultura democristiana che avversava per molti anni la CISL asta ricordare i tentativi di Gonella nel cinquantatré
Nei confronti Cisa ma che continuamente cercava di riportare la CISL ha una forza Orta di collateralismo
Collateralismo che ha certi aspetti sicuramente non poco peso sul dibattito sulle incompatibilità la seconda metà degli anni sessanta che poi
Ma anche qui bisogna ricordare tutto fino in fondo e cioè che comunque la CISL
Nel suo processo con le sue debolezze spingeva introdotto la questione della emancipazione del sindacato dei partiti politici
Ha ricordato bene da sulla quello che accadeva nel quarantaquattro e come poteva essere diversamente quando l'Italia era ancora diviso in due quando non c'erano i sindacati avvolto in un potevano associati non potevano che essere i partiti politici
Ma man mano che la situazione sì normalizzata nel senso amaro che cresceva la democrazia italiana sì affermava e Sira asso dava anche grazie alla CGIL anche grazie alla CISL e anche grazie la UIL va male tutto ciò accadeva e allora allora le cose cambiano appunto quella pretesa della della Cisa di emancipare i sindacati dalla posizione di partiti diventa un elemento problematico per tutto il movimento sindacale italiano
Sia se correntemente declinato silenzio invece non non correntemente declinato
Questo problema Land di lenta e continua emancipazione questa stiamo che oggi è maturato e condiviso e fa parte di quel processo di permettiamo prima richiamato nel novantadue novanta e due mila e sei ma direi fa parte delle sofferenze dei primi anni novanta
Non si può pensare al sindacato nei primi anni Novanta dell'apporto che sindacato ha dato al nostro paese negli anni novanta
Senza pensare che l'apporto può essere dato solo da una posizione autonomas di responsabilità
Altrimenti sarebbe invece un sostegno ai partiti
E su questo bisognerebbe ragionare o si parla appunto del gli accordi e novantadue novantatré e di quello che succede dopo
Maastricht e così via godiamoci anche questo ecco
In sostanza viene meno nei fatti e nei comportamenti oggi dopo naturalmente la fine del partito comunista si pone si è stata è stata posta negli ultimi dieci anni il problema del rapporto nuovo della CGIL quel partito politico che tanto tempo dal suo suo riferimento
E proprio negli anni settanta è venuta meno l'idea di staffetta per cui a un certo punto vero anche la sinistra
Tenuta minerebbe pure il sindacato andava fino a un certo punto poi passava la staffetta come dice la fine sindacale degli anni ripassava staffetta al partito presidente entrata in negli anni settanta in discussione
Ha portato una serie di considerazioni di cui vediamo oggi gli sviluppi e in particolar modo però qui e qui concludo anche questa parte
Se le le cose l'autonomia le ribadiva
Nella CISL di Carniti
Giovanni Marongiu
Anche nella CGIL non mancava chi ricordava
Qualche esempio ventuno enne sulla fine sindacale inviano centonovantuno che era finita una stagione ragione per cui l'emancipazione delle forze sociali era da attribuirsi i partiti politici ma erano le forze sociali che dovevano
Giocare un ruolo sociale e perciò politico proprio in quanto sociale
Ultimo punto
Che però non lo sviluppo ma solo solo accenno perché doveroso accennare
E perché ci forse ci riporta questioni troppo di attualità
Però il tema di fondo vorrei almeno almeno comunicarlo e cioè la partecipazione dei sindacati cosa sono le relazioni industriali e qual è il ruolo no a cosa serve il sindacato permettetemi una battuta
Su un libro famoso non la domanda non è accorsa serve il sindacato domanda è qual è il ruolo dei sindacato alla luce
Dell'evoluzione storica di tutti questi anni
è chiaro che i due precedenti punti aiutano a comprendere questo ultimo punto e anche qui la CISL è e romani in particolare
Hanno dato dei suggerimenti delle suggestioni che sono entrate nel dibattito anche al di là di quello che forse alcuni dei singoli protagonisti avrebbero immaginato e cioè la stretta connessione tra democrazia politica economia mista e sindacato
Sindacato libero questa connessione è ormai mi sembra un dato
Importante nel pensare il sindacato nei processi partecipativi
è chiaro che questo implica per il sindacato politiche non congiunturali
Politiche che volgono alla stabilizzazione del sistema economico nazionale
E perciò implicano prese di posizione
Responsabili
Su questa strada andrebbe anche qui indagato è ripresa il fatto mille novecentosessantuno la prima conferenza tripartita per lo sviluppo voluta da Romani voluta da civili
In cui la CGIL partecipa ma in una posizione di rivendicazione di estraneità un conto sono le decisioni dei decisori politici un conto sono l'opposizione di controllo che viene dalla classe operaia
Da questo punto anche qui si potrebbe seguire tutto il passaggio della superamento di una posizione puramente antagonistica del sindacato fino al punto ai fatti del luglio eccetera
Ma fino alla concertazione di cui tutti oggi parliamo
Ma bisogna ricordare che il primo passaggio però una concertazione prima della stagione della programmazione economica svolta in Parlamento
Punta verso i partiti politici è stata la conferenza tripartita del mille novecento sessantuno chiesta nel mille novecentoquarantanove è questa è un'idea di partecipazione accedere processi di formazione delle decisioni come la presentanti delle associazioni dei lavoratori
E l'altro lato perché anche qui come dire di no a bere fino in fondo è il fatto che nel mille novecentosessanta la CISNAL poneva sul tappeto il problema della partecipazione sindacale allocco alla accumulazione dei capitali
Il risparmio contrattuale i fondi di investimento la partecipazione al consiglio d'amministrazione
Anche qui
Questo lo faceva la CISL e in contrapposizione alle linee di Saraceno in contrapposizione la programmazione economica
Dei governi democristiani
Ma anche con la distanza da parte della CGIL che come si può leggere appunto negli articoli che vanno a sessantatré a sessantacinque
Respingeva questa idea in nome appunto della posizione altra della classe operaia rispetto ai processi di formazione le decisioni non solo politiche ma anche economiche in quanto tali
Ultime perciò considerazioni conclusive molto brevi è solo una citazione che vorrei fare
Dunque due culture e un'azione sindacale unica su un tessuto sociale condiviso
Sì lavoratori stessi problemi e noi stessi
Erano due culture
E però queste due culture e questa azione come abbiamo visto non solo nella nella visione di di romani spesso si incontravano sul punto di vista Pat pratico altre volte duramente si conversava cosa c'è al fondo
Permette rivela una battuta provocatoria non c'è la guerra fredda sullo sfondo
C'è anche la guerra fredda naturalmente c'è c'è tutto il resto
Ma su questo prospettiva da questo prospettiva cioè delle culture dell'azione concreta
Cosa c'è c'è una differente analisi della realtà
C'avevano due analisi realtà che muovevano punti di vista differenti
Avevano consapevolezze diverso della propria azione e avevano un'idea diversa della propria capacità di intervento sui problemi reali del Paese
Nel passato appunto queste differenze hanno fatto a mio avviso
La distanza tra il tra le due organizzazioni ma in queste differenze nel mondo sindacale non veniva mai meno l'approccio solidale
Quindi vorrei concludere con questa con questa citazione nel mille novecento cinquantaquattro abbiamo ricordato prima moriva Luigi Morelli forse non tutti hanno un'idea di questo la storia di questo sindacalista nato nel mille ottocentonovantacinque socialista con serrati Turati hanno capo ai vertici della delle camere del lavoro afferrava a Ferrara in giro per l'Italia
Preso dei fascisti talvolta bastonato da volta anche di più
Che nel mille novecentoventisette ritrova la fede e troviamo accanto a Pastore grandi nella corrente sindacale cristiana e troviamo accanto a Pastore
Nella CISL ebbene nel mille novecentocinquantaquattro troviamo a Londra nel mille novecentoquarantanove in questo porta bene
Pastore l'abbiamo visto lo tiene accanto a sé non ho letto i brani forse fu ancor più toccanti sulla solidarietà cristiana tra pastore Morelli però su notiziario CISL e del quindi notiziario CGIL
Diventerà segna quindicinale della Confederazione generale italiana del lavoro aderente alla SFM
Quindici luglio del cinquantaquattro Morelli morì il diciotto luglio quindi evidentemente inserito all'ultimo momento proviamo un necrologio da parte della CGIL Luigi Morelli
E il necrologio dice
Sì è stato mandato alla spalla CISL un un telegramma che dice così improvvisa tragica scomparsa
Onorevole Luigi Morelli segretario vostra confederazione ci ha profondamente e dolorosamente colpiti
Elevando commosso pensiero alla sua memoria e vivo in noi ricordo lotte condotte insieme contro fascismo e per assicurare i lavoratori italiani migliori condizioni di vita
Anche nome lavoratori tutti Confederazione generale italiana del lavoro partecipavo assoluto con sincero cordoglio io credo che sia l'espressione sincera di una solidarietà tra Forti differenze in mezzo al grandissimi contrasti quelle del mille novecentocinquantaquattro grazie
Ringraziamo c'è un panino e con lui Casula e Pepe invitiamo bucarsi una fila dice Lister morte spalle
E per la tavola rotonda che conclude i lavori di questa mattinata
Invito a sedersi qui accanto a me Baretta segretario generale aggiunto della CISL che ringraziamo vivamente
Andrea Oliviero presidente delle ACLI e Giuseppe Casadio presidente dell'associazione del centenario
Abbiamo una messaggio di saluto di Fernando sceglie vescovo di Alessandria già responsabile la Conferenza Episcopale Italiana che i temi del lavoro tutto perché augura buona successi dei lavori di oggi e saluta tutti presenti fa Milano
Nazionali come ci ha già detto Casula purtroppo non è tra noi sua Eminenza il cardinale Achille Silvestrini che è stato ricoverato li facciamo vivamente i più calorosi auguri di pronta guarigione
E siamo sicuri che ci saprà dare né altre forme così come Casula suggeriva il suo contributo
C'è un pane ci diceva di tanti interrogativi di ai quali occorre dare ancora risposta all'inizio del suo intervento e finiva ricordandoci culture diverse approccio solidale
Beh in questo intreccio di valori condivisi di discussioni dialettiche anche Astorre si è svolto un secolo di storia io su questo chiederei Giuseppe Casadio Kia preceduto
L'associazione nel centenario dentro la quale si colora questa come una delle ultime non è l'ultima ma le ultime riflessioni su questi cent'anni di storia di darci un suo contributo
Sì qualche riflessione che si pone ovviamente
Con tutto modestia in scia con gli spunti più importanti che abbiamo ascoltato
E crea una piccola
Missione più più riferite all'attualità politica sindacale
Quella cioè di portare di trarre spunto per qualche interrogativo che
Possa a farci ragionare oggi per oggi intendo non i fatti di cronaca intendo
La fase storica che stiamo vivendo dal punto di vista delle relazioni interne al mondo sindacale
In prospettiva storica e dire riprendendo qualche filo qualche spunto
Due grandi soggetti collettivi due grandi polarità ideali più di ogni altra
Hanno lungo il secolo grosso modo che abbiamo le spalle certamente soprattutto nella dopoguerra
Costituito punto di riferimento
Hanno animato la dialettiche interne hanno tracciato percorsi iniziativa con riferimento al ciò che chiamiamo pur con tutte le diversità le evoluzioni che ha avuto un mondo del lavoro in particolare Bondo
Del lavoro subordinato
E i suoi soggetti il mondo del lavoro e i soggetti che ne sono quello che abbiamo definito ne abbiamo ragionato come definirlo anche per comporre il titolo di questo incontro il movimento sociale cristiano tentando una funzione che fosse rispettosa anzi cogliesse al meglio
Anche gli elementi di pluralismo organizzativo
Cui abbiamo ascoltato perché ci sono stati e ci sono
Da una parte e dall'altra
Il movimento sindacale
Disperazione socialista
Pressoché per intero come dire rappresentato dalla CGIL
Questi sono stati i due grandi soggetti principali di differimento dei peggiori riferimento ideale e culturale animatori dalla dialettica
Organizzatori nel senso di soggetti che collettivamente hanno individuato percorso proposti obiettivi organizzate iniziativa
è vero è stato mi ero appuntato pensandoci un po'in questi giorni
Consentito nelle cose che ho detto Casula
E anche Ciampa anni
E proprio così secondo me questi due grandi protagonisti
Si sono sempre studiati poco
Io credo sia proprio vero questo
Ma dico studiati poco nel senso di sono
Avevo dedicato poche energie a conoscersi poi le contingenze storiche che spingevano altrove ciascuno naturalmente quello che abbiamo ascoltato ma così è questo dato di fatto
Dal punto di vista conosciuti dal punto di vista delle idealità dei valori prima di tutto naturalmente della del patrimonio culturale reciproca
Ho fatto anche una piccola in anche in previsione di questo incontro una piccola ricerca bibliografica nuove ricatto molto tempo in verità ma insomma sto provato
E si trovano poche cose
Di studio e di interesse Ricci che dimostra un interesse precipuo è reciproco
Semmai elaborazione o ricerche di carattere storiografico al massimo
Ho un po'di approfondimenti che riguardino però monografie su personalità o vicende specifiche cioè che lasciano intravedere una qualche strumentalità già nel modo in cui era stato scelto l'oggetto da studiare
Ma non confronti il profondo io sono convinto la dico così anche banalizzando rompo questa cosa
E anche degli importanti in verità contributi che abbiamo ascoltato stamane
Di alcuni aspetti delle cose che ci sono state dette con molta lucidità
Una parte significativa dei nostri gruppi dirigenti non ha reciprocamente coscienza e forse nemmeno conoscenza
Solo coscienza del loro significato profondo
Io credo che questo sia una considerazione se volete banale però in un'occasione come questa
Fa bene alla salute dirselo
Anche perché possiamo venire può farsi da riferimento per altre cose per altri altre riflessioni e per altri appuntamenti
è io credo molto un vero ed è bene appunto averne averne coscienza di questo
Raramente ci siamo impegnati in uno sforzo profondo autentico di reciproca conoscenza
Di fase in fase della storia e che sia vissuto della storia sociale di questi anni di questi decenni
Tensioni unitarie a secondo dei periodi piuttosto che insorgenti conflittualità
Sono state più il portato dei contesti politici e che vivevamo nazionali e internazionali piuttosto che di un riaccendersi
Di motivazioni endogeni dentro rintracciabili dentro le nostre culture nel puntine nei valori più alti e più e più e più radicali delle nostre culture di riferimento
Ora è sempre il momento sedici ad imparare a conoscersi meglio se è così se ha qualche senso questa considerazione
Sapendo che non si improvvisano percorsi di questo genere
Se non se si vuole che non siano effimeri
O formali ma metterci mano con con l'impegno culturale partendo dalle radici del problema
Dal terreno più alto su cui
A supporto se volete due-tre spicco di spunti poi fermo qui perché queste la piccola cosa che mi premeva dire sono proprio convinto sosta
Solo due tre spunti di merito che a me pare testimoniano in qualche modo questo
E che sono mi fa riferimento a tematiche che appartengono a tutti quelli che sono qui e a tanti altri fuori di qui
Noi siamo stati impegnati in tanti momenti di riflessione culturale su noi stessi in questo vanno bene
Uno dei profili
Di noi stessi
Mi parlò del
Per la nostra storia di questa di questo movimento quello di ispirazione socialista comunista eccetera
Uno dei profili della nostra storia che più rivendichiamo con orgoglio fra di noi nelle iniziative che abbiamo svolto in questi mesi
Con autenticità
è per esempio l'attenzione alla persona umana
Lo dico Antonio emotivamente non poteva che essere così ritornato in questa banda discussione
Lo dico prego di chiedervi credo come agli amici qui presenti che al poi vengono o esprimono altre culture sì di cogliere questa affermazione come deve una cosa davvero attenti
Per quanti milioni di persone storia di tutto il sindacalismo non corporativo confederale il sindacalismo che guarda all'interesse generale naturalmente ma non meno della CGIL
Quanti milioni di persone lungo la nostra Struggle susseguirsi dei decenni nel corso dal fluido dalla nostra storia
Dal contatto col sindacato dalla militanza sindacale non importa qua a quale livello hanno tratto spunto per percorsi individuali davvero di riconoscimento di se stessi di rispetto di se stessi e di dignità costruite conquistate affermate non in termini di potere mantenne di dignità personale
La militanza il contatto col anche con il nostro movimento è stato
Prima di tutto forse o comunque mai gli agli affetti di massa più importanti più significativi culturalmente
Anche questi
Occasione per percorsi di questo tipo
So bene che questo è un terreno particolarmente privilegiato della in particolare della cultura di di matrice religiosa dei cristiani
E però rivendico punto nondimeno come una delle dei dei nostri dei patrimoni più forti della nostra storia anche
Di quelli che danno dato senso anche molte altre cose ho detto di questi percorsi di di due chili di di milioni di persone che hanno compiuto anche umilmente il percorso di questo se ne potrei dire
Per ciascuno di noi capisse cosa mi riferisco dell'impronta proprio valoriale e culturale che personalità è stato citato dal puzzle
Appunto non a caso come Di Vittorio ma non solo aggiungo Fernando Santi o Luciano Lanna proprio su questo terreno
Che tipo di messaggi hanno trasmesso sempre con la loro attività con i loro discorsi e quanto di quei di quei messaggi a davvero dato plasmato la coscienza di dei nostri militanti milioni di nostri militari
Ma penso in secondo luogo e se volete
è l'altra faccia della medaglia ma insomma anche una
Suo profilo come tema specifico alla concessione della militanza allora alla alla fedeltà un'idea a volte un po'romantica forse a volte però volte magari molto ideologica ma insomma ricca di valori e di tensioni
Dell'interesse generale come idea di riferimento e quindi della concessione dell'impegno della militanza con spirito di servizio
Anche qui quante sto
Termini di di davvero di di di di di di di di milioni di persone e tante storie emblematiche
E quanto di questo ci accomuna per esempio ma questi sono questo è il livello come dire sono è il terreno di questioni che danno segno di valore anche poi all'iniziativa politica quotidiana alle scelte come quelle a quelle giuste quelle sbagliate a quelle che ci uniti è talmente a cuore che c'hanno contrapposto nella quotidianità
Io credo che si possa e si debba ripartire da questo livello della riflessione queste questioni
E
E da qui il ragione di di queste questioni trovare a ricostruire anche le ragioni di scelte più specifiche che hanno diviso
Dipper Cordella di percorsi dei dei rispettivi percorsi anche laddove si sono differenziati
Ma la ricerca cioè di delle ragioni che hanno mosso posizioni anche quando ci hanno portato sul fu percorsi per percorsi diversi
L'interesse generale dicevo non è Finolli genio della Intel l'attenzione alla dimensione dalla persona fino non sviluppo questo concetto lo metto sono lì proprio degli ultimi anni
A ciò che questa organizzazione
Ha inteso nella sua nella da almeno da parte del suo gruppo dirigente fondamentale mi riferisco a vicende anche travagliate degli ultimi dell'ultimo lustro quando abbiamo viene realizzato e gestito quello che abbiamo chiamato la strategia dei diritti
Cosa ha significato per noi dal dal da questi punti di vista
Al di là delle della quotidianità delle singole scelte di iniziativa
Per dire che questo è un percorso che possiamo che si può aiutare ripercorre tutte le nostre reciproche vicende storiche
Ultima considerazione che
Dicevo
Apre qualche punto di riflessione sullo futuro
è sempre fermo restando l'auspicio che si possa
Vivere dei percorsi
Più che in passato attenti di reciproca conoscenze interlocuzione
Non non dettati dalle dalle dal dei tatticismi e dalle strumentalità punto
I percorsi di unità possibile
Amici della CISL e della UIL naturalmente in primo luogo ma comunque con fra le forme organizzate
Del rappresentanza del lavoro
Io penso che anche su questo dare anche questo profilo specifico della nostra rispettiva vicenda storica
Andrebbe riletto alla luce della necessità di comprendere meglio le ragioni reciproche
Senza strumentalità
Portandolo sul terreno dei valori non della immediatezza delle della con delle contingenze politiche
Ciò detto porterebbe a ripercorre il passato né intendo farlo ed è uno spunto solo riferito all'attualità forse un futuro possibile
Parto da qui io Pier Paolo personalmente vale uno dei tanti militanti di questa organizzazione Guglielmo cordialmente mi correggerà se lo riterrà
Io sono fra coloro che a molto apprezzato
Per come l'ho intesa
La discussione su questo tema che la CISL ha fatto nel suo ultimo congresso
E considero per esempio questa locuzione di Pessotto del pluralismo convergente
Non
Eppure perché
Giuseppe a
Lo considero la considero come dire una sintesi pericolo che possono dire le parole davvero positiva e un terreno molto utile
Perché
Implicitamente almeno comprende l'esigenza di un percorso comprende le in indica la necessità che ci si dia delle tappe
Non meramente organizzati viste o velleitarie
Contiene almeno la possibilità
Di un percorso compiuto su quel terreno su cui cui stiamo ragionando a partire dai valori
Da una comprensione piena reciproca
Cosa che non è stato e lo dico con il rispetto di chi come tutti i presenti allora ci militò per quella idea con grandissimo entusiasmo e convinzione profonda cosa che non fu in altre fasi in cui era prevalente come dire il traino della contingenza politico sociale politico si
Oggi abbiamo questa possibilità ripercorrere costruendo più solidamente proprio in ragione io diffido un po'di chi è sempre un po'più unitario degli altri
Perché il timore facendo noi un mestiere che certo Ari ferimento sempre dei valori ma si misura sempre anche con la quotidianità
Il il timore è che sia sempre prevalente ti prendo un po'la mano la quotidianità e quando le cose sono così spesso e così profonde non è utile non fa bene alla salute non il più delle volte come la storia ci ha dimostrato non ci porta in fondo
Se ci facciamo prendere le mani dove quotidianità cioè non Lara dichiarammo sul serio
Grazie Giuseppe Casadio io darei la parola ora Paolini Andrea Olivero se non sbaglio è la prima volta che l'abbiamo ospite in CGIL da quando siete in un posto prestigioso
Come ci è stato ricordato che ha ricoperto da grandi dalla corda Caballero da Rosati da altri
E che è stato dicevano introduzione al tempo stesso è uno dei punti necessari per l'operazione di rottura che avviene nel quarantotto e al tempo stesso fu tra i primissimi a riproporre col contributo di Ferdinando Santi ai propri lavori ricordava adesso Giuseppe Casadio altra personalità la storia CGIL un percorso unitario
Che pure ha avuto momenti alti momenti di dialettica e riflessioni e interrogativi ricompreso realismo al quale ci richiamava Peppe e le potenzialità che vi sono sempre su questo fronte che sono ancora al oggi di fronte Gino la parola a Olivero
Grazie
Io proverò a rispondere a alla domanda che viene posta se il cambio di di anche andare a dire alcune cose sull'oggi perché come ci è stato detto ricordato poc'anzi è importante riprendere questo
Questo studio e andava forse ad approfondire della storia comune e andarci a guardare di più e con più attenzione senza strumentalizzazioni ideologiche come è stato nel passato
Ma importante farlo non soltanto per una necessità storiografica che pure esiste ma anche e soprattutto credo per poter lavorare di più e meglio insieme
Nell'oggi e nel futuro è in questa ottica mi pongo in nella mia breve riflessione
Andando su tre punti il primo e il tema dell'unità sindacale questo oggi non è ricorso spesso ma è evidente che era sotteso a tutto quanto perché alleati hanno in qualche misura un mito
Legato l'unità sindacale sono andate per l'unità sindacale
E chiaro ed evidente che quando nascono nascono per la formazione cristiana in particolare
Della componente cristiana della CGIL unitaria se non ci fosse stato l'unità sindacale Lea che non sarebbe una e quindi hanno gelosamente conservato questo questo mito perché e connesso alla sua stessa ragion d'essere
Al contempo poi in realtà hanno fatto altro perché con la nascita della CISL con il venir meno dell'unità sindacale hanno ridefinito
In particolare grazie all'opera di Penazzato ma non solo la loro vocazione all'interno la società italiana in un contesto Complesso
Andando talvolta in direzione opposta al senso dell'unità nel senso facendo il loro ruolo anche polemico anche aspramente polemico di contrapposizione ma mantenendo sempre però in fondo questa tensione profonda
Basti vedere ripercorre la storia dei nostri convegni nazionale di studi per vedere che regolarmente ogni cinque dieci anni tornava il tema o in maniera esplicita o implicita dell'unità sindacale De Mita delle foto dove l'unità dei lavoratori insomma sotto dizione diverse ma non poteva mancare perché appunto nel DNA
Mito ma anche fatica quotidiana fatica che veniva espresse dai dirigenti che via via cercavano di trovare delle delle sintesi
D'altra parte tutti quanti avvertivano anche nel nell'andata degli anni quel disagio che gli è stato ricordato da posso Casula stamattina di Achille Grandi che diceva appunto il disagio perché i lavoratori si trovano divisi tutti eravamo coscienti al fatto che la divisione del lavoratore Linde bolliva
E tutti erano convinti ed è questo secondo me il punto che va tenuto fortemente in considerazione che si stava dalla stessa parte sostanzialmente all'interno alla società
Cioè Viera nelle Atp come nella CISL come nella CGIL naturalmente
Fedeli ai lavoratori le ACLI Espresso negli anni Cinquanta quando appunto andarono a ridefinire la loro vocazione come già citavo si diedero una triplice fedeltà fedeltà
Alla classe operaia come alla dizione del momento fedeltà alla democrazia e fedeltà alla Chiesa ma non potevano essere disgiunte tra fedeltà e questa fedeltà alla classe operaia era comunque un elemento fondamentale e che andava a distinguere alleati da tutti gli altri soggetti anche del mondo del mondo ecclesiale
E quindi in fondo sì in questo in questo senso
Si poteva valutare tutto quello che che contrapponeva i diversi soggetti
Sempre soltanto come un elemento in qualche modo un accidente non secondaria non evidentemente prescindendo da elemento ideologico ma pur sempre un accidente
In quanto in realtà la politica e qui e mi rifaccio ancora la concezione che ne aveva Achille Grandi in fondo divideva non tra cattolici e non cattolici ma divideva tra progressisti è conservatori Achille Grandi che puro non era certamente un fautore dell'unità a tutti i costi nei suoi scritti sai quarantasei era molto dubbioso sul fatto che il processo di unità potesse proseguire però ribadiva parlando del suo stesso impegno dalla Democrazia cristiana
Che questo non avrebbe dovuto essere il partito di tutti i cristiani ma del partito di quei cristiani che volevano un riformismo saranno e non di quella parte conservatrice gricia vara alla sua legittimità desistere ma deve sarà collocata altrove
Ma deve essere collocata altrove cioè quindi una visione della politica che pone il mondo dei lavoratori da una parte e e coloro che vogliono difendano sia pure attraverso strade percorsi diversi
E invece coloro che difendo altre categorie da da un'altra credo che questa valutazione vada tenuta presente quando noi appunto oggi anche andiamo riparlare di di unità che naturalmente non ha più quelle connotazioni di un tempo ma che comunque rimane un valore di fondo cioè l'unità dei lavoratori di fronte alle sfide dell'oggi e comunque un palo in qualche modo le ACLI si pongono anche oggi al servizio di questo processo di unità
Nelle nelle forme i modi che sono propri e credo che il il lavoro fatto in in questi anni momenti di contrapposizione anche dura che ci sono stati ma al contempo il continuo costruire tavoli come bisogna riconoscere è stato fatto da più parti vada vada in questa direzione sia comunque un nostro precipuo compito una seconda riflessione parte rispetto alla visione del del lavoro cioè in estrema sintesi possiamo dire il il primato del lavoro sul capitale perché qui è di nuovo un altro punto di contatto strategico
Che c'è tra le nostre tra le nostre organizzazioni le ACLI partono dalla dottrina sociale della Chiesa nascono come appunto soggetto formativo rispetto a dottrina sociale
Quindi da quella ricchezza di di contenuti che vada la Rerum Novarum alla quattordicesimo anno dalla Populorum Progressio la la bora Metzler Ceres per citare le principali encicliche sociali che appunto in qualche modo guidavano che rafforzavano la nostra organizzazione rafforzano tuttora
Nel porsi riguardo a questi campi abbiamo autorevole riferimenti che ribadisco una visione del lavoro che potranno potremmo riassumere nella formula del personalismo comunitario
Affermare che il lavoro e per l'uomo e non l'uomo per il lavoro non è affatto una un'astrazione ma un principio concretissimo rispetto al quale poi i punti di dissi nell'Asia
Non non possono mancare
L'abbonamento zero censore dice le fonti della dignità del lavoro si devono cercare soprattutto non nella sua dimensione oggettiva ma nella sua dimensione soggettiva se così non fosse lavoro perderebbe la sua anima il suo senso compiuto e questo pensiamo che valore ha soprattutto oggi di fronte a una situazione nella quale si è sta perdendo vie più il senso il significato profondo chi è viene nel lavoro allora ecco qui un un campo comune che c'è stato nel passato perché appunto ci ha portati a tante battaglie insieme ma che in qualche modo ci tiene insieme ci potrà tenere insieme
Anche nell'oggi cioè appunto andare a mettere al centro la persona che lavora prima ancora che un qualsivoglia riferimento ideologico
Sperimentando appunto dei dei lavori comuni pensiamo lo sfruttamento del lavoro minorile alle battaglie contro lo sfruttamento del lavoro minorile il lotta contro le morti bianche sul lavoro a causa di infortuni
Che ahi noi sono ancora all'ordine del giorno lotta contro lavoro nero le condizioni disumane con cui sono costretti oggi moltissimi lavoratori immigrati per citare alcuni campi comuni che che ci vedono operare infine la lotta per le pari opportunità la promozione della donna
Nel mondo del lavoro
Ciascun su ciascuno di questi fronti da collaborazione tra le forze cattoliche movimenti sindacali istante continuerà io credo essere proficue
Ma appunto dobbiamo aprire questa chiara visione sul primato del lavoro sul capitale oggi viviamo un grande conflitto che parzialmente inedito
Tra capitale e lavoro se pensiamo al ruolo che hanno assunto i nuovi saperi nella società delle delle conoscenze
Oggi il capitale può entrare in collisione con il mondo del lavoro in forme più sofisticate rispetto al passato
Senza giungere a modelli visibili di sfruttamento impedendone semplicemente l'esercizio destrutturare titolo con gli stessi Investimenti possono essere fatti allo scopo di diminuire l'impiego lo sappiamo tutti
E tutto questo viene frumenti fu misticamente chiamato razionalizzazione e questo appunto è un elemento che ancor più si ci preoccupa
Io credo che partendo da questa comune visione cioè appunto da mettendo accento questo tema noi abbiamo nel passato e possiamo fare oggi
Un lavoro un lavoro sia vi è un terzo aspetto che mi preme sottolineare perché è un po'caratteristico e vede nelle ACLI e nella CGIL in particolare all'interno del mondo sindacale
è un soggetto
Molto molto attivo ed è quel crescere di un movimento che in avviato sì all'inizio degli anni settanta è stato definito come una un crescita della della società della società civile
Ora le ACLI da movimento dei lavoratori
Che naturalmente aveva a cuore questa sua storia questa sua tradizione via via andata sono andate auto comprendendo sì in maniera differente e sempre di più come una espressione della società civile non rinnegando
Evidentemente legata al mondo del lavoro ma andando a a connotare in particolare questo questo aspetto
Hanno rivendicato in qualche modo un una sorta di primato del civile sul sul politico affermando l'importanza della politicità appunto del Civile
E della costruzione di una democrazia associativa promuovendo in questo negli anni più recenti anche la nascita del del Forum del terzo del terzo settore
E io credo che
Questa consapevole collocazione nell'ambito del terzo settore abbia dato la mia organizzazione una sensibilità particolare nel percepire le nuove esigenze di di flessibilità di competitività che sono manifestata il mondo del lavoro ma anche dei problemi
Conseguenti a questi a questi elementi ci hanno portati a fare battaglie rispetto al tema della flessibilità sostenibile tema ambiguo difficile siamo trovati a più riprese anche discutere anche con con voi
Questo a questo riguardo
Anche andando a scrive un nostro manifesto sulla flessibilità sostenibile andando a rimarcare la necessità di un una riforma profonda del del sistema di quel farmaco come abbiamo fatto negli anni più razze ma interrogarsi sul senso del lavoro nella società globale
Ha voluto dire per noi impegnarci a diffondere una concezione non individualistica del lavoratore ma relazionale
Concependo cioè il lavoratore come una persona inserita in un contesto di rapporti sociali e non come una monade isolata ed è questo il punto che più in qualche modo ci ha visti
Lavorare lavorava insieme su tanti su tanti fronti
Questo aspetto dei legami della relazione tutte quelle su quello dei bisogni e dei diritti noi ci stiamo ci stiamo adoperando potremmo quasi dire senza esagerazione che oggi la lotta per l'equità e per la giustizia non passa più attraverso lo scontro frontale tra i lavoratori e le aziende
Ma forse anche in maniera più moderna attraverso le scelte che i lavoratori possono fare ogni giorno in quanto consumatori in quanto risparmiatori lo abbiamo detto
Lo scorso anno nel nostro anche incontro nazionale di studi
Questa
E oggi una nuova coscienza politica dei lavoratori
Sapere di averne la propria faretra diverse frecce con cui fare centro
E noi abbiamo in realtà osservato che abbiamo un voto come cittadini ma anche un voto come consumatore un voto come risparmiatori
E se questi voti sapremo depositarli quotidianamente nell'urna della vita pubblica
Cioè supermercato piuttosto che l'istituto di credito oltre che naturalmente e vi è sempre una per noi un elemento particolare guarda questo nel seggio elettorale allora alla trasformazione democratica dell'economia della politica e delle istituzioni
Appariva più più sicura più vicina e più a portata di mano
è vero che il consumer risparmio non solo campi di azione tipici o prevalenti dei movimenti del lavoro ma oggi la solidarietà in un mondo sempre più interdipendente funziona soltanto se e globale e su questo io appunto mi associo a un'analisi che voi che voi avete fatto
Che state facendo
è necessaria una coerenza di una maggiore responsabilità del lavoratore anche nel consumo e nel risparmio
La tutela la dignità del lavoro non soltanto quella casa nostra ma anche nei Paesi del Sud del mondo dipenderà molto da quanto sapremo far vivere all'interno di questi vari comportamenti
Economici il valore della solidarietà
La questione di fondo che va affrontata e quindi quella di recuperare il senso del lavoro e scoprire che l'esperienza lavorativa in grado di aprire l'uomo ad un contesto più ampio di relazioni che lo trascendono come ad esempio il tempo del riposo il tempo della festa questi che erano temi prevalentemente anche appunto del del mondo religioso del mondo cattolico oggi invece sono trasversalmente riconosciuti come elementi antropologici intona i quali dobbiamo dobbiamo andare dobbiamo andare a riflettere ecco allora e vado a concludere che il di fronte a una situazione che ci sconcerta in qualche modo che è un dato inquietante dell'oggi c'è il venir meno di una solidarietà nella classe operaia utilizza una dizione di altri tempi un'edizione appunto Carra ai miei predecessori come Livio Labor
Ecco di fronte a questo noi dobbiamo ritrovare quello spirito di umiltà e quella cultura di solidarietà invece che ha caratterizzato il nostro impegno comune
Io credo che anche in un anno per noi particolarmente caro come questo perché il quarantennale della Populorum Progressio un'enciclica sociale
Decisiva
Per la nostra storia vent'anni dalla bora Menzel censoria noi dovremmo ritornare a ragionare insieme per riaffermare l'umanesimo del lavoro che ci accomuna ecco quell'umanesimo del lavoro
Che pur partendo da ispirazioni e da visioni diverse tende comunque a costruire una società basata sui valori dell'equità e della giustizia rispettosa dei diritti umani e della dignità della persona che lavora maschio e femmina giovane adulto lavoratore
In età attiva o o in pensione
Ecco io credo che noi dovremmo fare fare tutto questo sapendo che naturalmente
Essendo parte della società civile e qui mi riferisco all'assoluta attualità corriamo anche dei rischi
Corriamo i rischi che in questi giorni sono sotto gli occhi di tutti che voi avete percepito e percepito sulla vostra pelle
In maniera più drammatica ma che stanno nel vissuto di chi vuole stare in frontiera
Di chi ritiene che sia propria responsabilità appunto cercare di avviare spazi di dialogo di confronto con tutti i soggetti che in qualche modo si interrogano su quel bene comune così io andrà via a chiamare quell'aspetto di interesse generale che citava verso casa Dio ecco io credo che per i nostri soggetti stare a dentro a queste situazioni anche con i rischi che ne derivano anche come talvolta alcune ambiguità che naturalmente dobbiamo fugare ma io so che la vostra il vostro lavoro a questo riguardo e straordinariamente efficace però fa parte veramente della nostra comune vocazione non possiamo non assumersi fino in fondo appunto anche la responsabilità nei confronti di una società
Che spesso non ha punti di riferimento e soprattutto non ha punti di riferimento educativi
Ecco io credo che questo tema in particolare la data vada messo al centro dell'attenzione i nostri soggetti i soggetti di società civile hanno oggi un obbligo una responsabilità educativa nei confronti di tutte in particolare nei confronti dei giovani
Che comporta naturalmente come dicevo anche una responsabilità un vaglio attento delle situazioni ma che comporta un non sottrarsi
Quando è necessario al al confronto con tutti
Adesso a Pier Paolo Baretta ovviamente non è la prima volta che abbiamo un ospite nostri lavori che
Uno dei massimi esponenti da cifre da Guglielmo Epifani segretario generale CGIL io proporrei la stessa riflessione non solo sui rapporti di unità e di dialettica che incidono intercorsi tra proteste grandi culture nel corso di questo secolo
Ma anche del fatto che la società italiana la dignità del lavoro ha sempre stentato ad esser tenuto afferma e alta nell'agenda
Dalla vita di questo Paese mentre sul lavoro si sono caricate la stragrande maggioranza delle conquiste democratiche civili e sociali che questo Paese conquistato a differenza di quanto avvenuto in altri Paesi avanzati
Di questo mondo
Perciò di come questa grande forza con le sue articolazioni le sue culture è stata vuole essere protagonista della nostra realtà
Grazie
Grazie ottima mattinata di di lavoro prendo per buona la la la proposta indicazione di di Giuseppe
Come l'avvio di un percorso di riflessione anche più ravvicinato
Perché come dirò alla fine questo non è tempo di unità organica però è tempo di unificazione
E quindi al di là delle espressioni partiamo dai nostri pluralismo e Diversi facciamo in modo che convergano attorno ad un progetto comune
Perché la lo richiama lo esige la condizione storica
Se
Restiamo ancorati alla memoria dell'unità organica rischiamo di De mandare messaggi non produttivi perché poi scattano barriere difese che abbiamo tutti conosciuto consolidato è vissuto direttamente
Ora una prima riflessione riguarda il il nodo il titolo della della nostra tavola rotonda mondo cattolico e questione sindacale
Ma l'espressione al mondo cattolico come è stato ben chiarito stamattina nei vari interventi degli storici né non siamo storici
è un'espressione con complessa ambigua perché c'è dentro tutto c'è la gerarchia
Ci sono le organizzazioni o le associazioni esplicitamente cattoliche ci son quelle implicitamente di di di di ispirazione come si dice c'è
Il popolo di Dio
E quindi è molto generico se noi prendiamo a riferimento l'insegnamento e quindi la dottrina sociale della Chiesa che è un punto di riferimento ineludibile
Perché penso che possiamo tranquillamente concludere che il rapporto tra il mondo cattolico la questione sindacale è ormai una questione pacifica
Il nel nel Compendio della dottrina sociale questo bel libro che è uscito due anni fa ci sono tutta una serie di capitoli che riassumendo l'insegnamento dottrina sociale
Sicuramente anche dalla Rerum Novarum ma ovviamente con tutto il contributo degli ultimi trent'anni dalla popolano con progressi a Lampard l'amata del magistrato prima ma a tutte le encicliche di Giovanni Paolo secondo
Il il magistero riconosce il ruolo fondamentale svolto dai sindacati dei lavoratori
La cui ragion d'essere consiste nel diritto dei lavoratori a formare associazioni unioni eccetera eccetera eccetera i sindacati sono i promotori della lotta per la giustizia sociale quindi terminologie nostre no comuni
Senta il linguaggio di Paolo sesto linguaggio dei scusi Pardi fra Sesto prima ma giovani Paolo secondo linguaggio sindacale usare espressioni senza mediazioni diciamo diplomatiche e e poi al sindacato viene affidato una funzione di organizzare nel giusto ordine la vita economica e l'educazione della coscienza sociale
E qui è un passaggio interessante le organizzazioni sindacali hanno il dovere di influenzare il potere politico
Ovviamente poi si aggiunge essendone completamente autonome indipendenti ma hanno il dovere di influenzarlo quindi una visione del tutto non agnostica
E poi la la la la il contesto socioeconomico odierno caratterizzato da processi di globalizzazione
Economico finanziarie sempre più rapidi spinge i sindacati a rinnovarsi anche la Chiesa salvo dice
Oggi i sindacati sono chiamati ad agire in forme nuove
E e siamo chiamati verso l'assunzione di maggiori responsabilità quindi io considero pacifico questo
Approccio lo considero un punto di partenza
Anche se poi i comportamenti dei laici e i comportamenti pratici della stessa chiesa sono ovviamente più complessi perché hanno a che fare con le mediazioni della politica e della quotidianità
Ma non c'è dubbio che questo è un Polito è un primo punto di tranquillità direi nel percorso anche politico di tutti non soltanto dei cattolici nono ma di tutti coloro che sono impegnati nel sociale
E che sanno che da lì
Ne nel sindacato non hanno un attacco di tipo teorico ma anche un supporto di tipo teorico la seconda riflessione che voglio fare sia pure brevemente riguarda riguarda noi riguarda la CISL dato questo seminario senza approfondire non non non c'è il tempo poi insomma insomma di fronte agli storici qui devo guardarmi con
Vedo
Quattro momenti
Sui quali la riflessione comune potrebbe addirittura andare avanti è anche la nostra la verità
Il primo quello citato de fondamentale il conflitto Pastore Raffaelli
Benetton fondamentale perché il sindacato sarà cristiano non sarà il sindacato sarà socialista o non sarà
Pastore taglia la testa al toro il sindacato sarà dei lavoratori o non sarà introducendo così Autonomie laicità no nel nel nel percorso storico è stata un contributo Obiettivo
Che mantiene un'attualità pregnante nella nella condizione nella condizione attuale il secondo è la complessità lo ha accennato con eleganza
Prima Trapani il comma il nome Chan Panic Andrea insomma faccio più presto
Con eleganza devo dire ma è la complessità degli anni settanta
Io sono figlio di quella complessità quindi e penso che sia utile che l'aria approfondiamo
L'aria approfondiamo perché è stato oggetto di molte contraddizioni intentato la tentazione di superare a sinistra la non la CGIL tutto dalla tradizione la sinistra si fa parte di quel periodo quindi anche con errori con deviazioni ma anche con fertilità perché non dimentichiamoci che di quel Periodo dentro la CISL e nella CISL complessivamente la Cis poi un parte dell'Aci insomma il peso di riflessioni culturali come quelle di Mazzolari o di Milani
C'è stato ma senza dimenticare illo straordinarie Fertile filone francese dei dei Moni dei ma ritengo che sono stati le la la forza che ha poi consentito
Di far sì che masse cattoliche
Virgolette subalterne perché mi piace l'osservazione che mi di Vittorione
Nei grandi usavano questo termine potenzialmente subalterne sono stati invece portate non solo all'impegno politico
Tramite i partiti di riferimento ma l'impegno sociale diretto attraverso processi anche di rottura e anche di lotta faticosi ma che insomma hanno avuto una componente di emancipazione molto forte
Non c'è dubbio che il peso del Concilio cioè c'è nella nel la profonda intima soggettiva anche no partecipazione il quarto tema delicato su cui noi ancora come dire no
Stendiamo veri ma questo seminario no no no non è è il periodo della cosiddetta Grande CISL anni novanta su cui sarebbe bene riflettere perché non c'è dubbio che conteneva un elemento di potenzialità positivo e cioè la domanda inespressa di un bisogno di ricostruzione di identità
Dopo le crisi dell'unità sindacale e forse anche di un'identità non esclusivamente di organizzazione
Ma a contenuto due errori che poi hanno apportato al all'evidente naufragio cioè il primo è l'errore di chiamarla e non nel senso dell'errore terminologica grande circo perché non c'è un'organizzazione più grande delle altre anche se può avere più iscritti nelle altre sale processo invece una comune dette
E secondo e questo è fondamentale deve idem di aver immaginato che avesse uno sbocco politico
Non esiste Solidarność in Italia
E questo è un punto che credo no vada
Conclusa come riflessione non esiste la prospettiva usa l'esempio più
Più straordinario no sul collo di Solidarność nausea chiusa ma non esiste e quindi il l'idea di aver pensato che un'operazione di questo tipo potesse avere uno sbocco politico è stato oggettivamente la la ragione e poi della sua
Questo va approfondito perché noi siamo abituati a discutere solo nella parte
Fallimentare non del potenziale non del potenziale che vi era in quella riflessione che era la la ricerca di una domanda di identità che non era che era tre tutto del tu credi il quarto è la condizione attuale
Qui mi riallaccio all'osservazione di Beppe Casadio la oggi viviamo nella dimensione globale oggi siamo di fronte a una rottura storica rispetto al passato dalla condizione obiettiva e qui il riferimento all'internazionale al Congresso verranno Scudder di di pochi mesi fa a Vienna ma insomma oggi siamo rimesso internazionale e tutto sommato anche se vogliamo parlare di forme di unificazione
La dimensione sovranazionale ci avvicina e ci consente di partire con il piede insieme
Al di là delle forme no che siamo uno tre eccetera ma non c'è dubbio che se noi guardiamo le la CGIL la CISL e la UIL guardano l'Italia
Da Brussel vanno a Brussel già Epifani Bonanni e Angeletti vanno a Bruxelles e guarda all'Italia scopre adesso è molto più uniti che non o di doverlo essere che non se da qua guardano e questo è un tema molto importante ora sulla base di queste riflessioni io
Individuo colgo l'occasione indire o tre elementi che la la cultura cattolica chiamiamo così ha avuto come costanti e ha messo a disposizione non solo dei cattolici ma dell'intera riflessione sociale
Nel ce ne sono molti altri ma mi sembra sottolineare questi tre il primo è la sussidiarietà tema sul quale varrebbe la pena riprendere in in un periodo di crisi dello Stato come capace di assolvere tutti i processi
Il tema di come c'è un equilibrio non tra stato e mercato ma tra Stato e società
Dove la assente la è un tema molto caldo penso alle questioni della della UE il faro penso no eccetera
Ovviamente questo chiama la libertà di associazione
Non c'è dubbio che son tema decisivo perché è vero che se non c'è la rivoluzione francese quindi se non c'era di conseguenza tante altre cose probabilmente a avremo però è anche vero che alcuni post processi estremi del della delle in tutta l'impostazione azione francese legati alla priorità dello Stato sul tutto può e ha portato la legge lascia per gli cioè all'abolizione dei dei de de de delle delle organizzazioni intermedie
Quindi il valore della libertà di associazione
E l'equilibrio tra Stato e società è un punto che magari il mondo cattolico aveva apportato per a per
Da da da da partenza di tipo negativo per difendersi ha mai avute è un tema è in irrisolto una riflessione il secondo è il concetto di dignità del lavoro la persona a cui facevo riferimento beh qui ve lo voglio dire
La giusta mercede è ben e ben di più del del del del calcolo salariale in tutta la riflessione dall'avere un Novara in avanti il concetto di giusta mercede si è associato direttamente al concetto di dignità della persona e della famiglia
Cioè la la la la giusta mercede è il presupposto per poter essere d'avere dignità nel come persona nel processo è questo
Comporta un terzo elemento l'ha toccato prima Andrea io lo voglio sottolineare del tema la partecipazione in tutta la tradizione il filone culturale del mondo cattolico
Il tema della partecipazione agli utili e non solo alla e non solo giusta mercede un tema solido che comporta l'idea della impresa come comunità
E una visione non antagonista dei rapporti sociali
Allora per concludere io penso che se questo è vero per rispondere ai al quesito di cosa possiamo fare insieme per tradurre questo comune patrimonio io non citato ovviamente una parte beh non c'è dubbio che dobbiamo partire dal fatto che oggi siamo di fronte al post fordismo alla globalizzazione
Questo dobbiamo assumerli e peraltro qui mi correggano i nostri aperti non c'è dubbio che anche nella dottrina sociale con la Centesimus Annus più o meno si sa si fa il salto perché tutte quelle prima sono comunque encicliche fordista no e qui invece c'è il posso fordismo pieno che avanza in tutta la sua riflessione allora questa davvero io dico io propongo tre titoli sui quali lavorare insieme
Coerenti con queste impostazioni il primo è il capitalismo
Cioè noi dobbiamo discutere insieme e dire alla nostra sul capitalismo la sue forme le sue regole il suo sviluppo e la sua evoluzione la democrazia economica la conseguenza logica della democrazia politica
Questo può essere assunto e stiamo facendo un buon lavoro tra l'altro anche teorico su questo ma mi sembra che sia il grande tema di come il sindacalismo moderno può entrare nel gioco incoerenza con valori di riferimento il secondo è e questo lo dico solo molto per noi no ma molto corretto chi lo ha accennato prima farebbe il tema dalla modernità
Noi abbiamo fatto pace con la modernità no mentre invece non ha tradizione cattolica c'è stato in e noi dobbiamo far pace con la modernità allora se in questo senso
Riprendiamo anche il filone culturale della della stessa rivoluzione francese che è fatta di tre parole non di due
E la terza è totalmente inevasa la fraternità solidarietà no in tutto il tema entro talmente è fatto privato mentre sulle altre due
Guerre civili costituzioni la fraternità ridotta fatto privato non è forse del movimento sindacale moderno internazionale e anche nazionale dovrebbe fare della cosiddetta fraternità un vero programma politico
E la terza il welfare non c'è dubbio che e ho detto prima il rapporto pubblico privato per uguali fare intendo anche la redistribuzione del reddito è grande tema nel nostro Paese
E Lante cioè quella che è la nuova questione sociale
Perché la nuova questione sociale la re le le le nuove Rerum Novarum no no e sono la il grande problema del buco no attorno al quale la la le generazioni giovani da un lato e quelle anziane dall'altro trovano il rischio di di di di di DDA di non avere un welfare adeguato che non può essere l'Uefa di tipo tradizionale quindi io ricavo quindi da dalla dalla mia esperienza da da dall'insegnamenti ed al e dal e dalla storia comune la possibilità di un ulteriore passo in avanti e questi possono essere dei percorsi sui quali si può dare testimonianza che le il pluralismo le diverse identità possono sfociare ripeto non nell'unità organica ma in una vera piattaforma del sindacalismo moderno capace di proporre la laicità e l'autonomia ma attorno a un progetto è un programma di cui si sente francamente il bisogno
Garanzia Baretta Guglielmo Epifani segretario Covello Giorgio nel lavoro
Debbo dire
Se davvero anch'io le voglio ringraziare tutti perché
Si dimostra come si può e anche quale forza il sindacato e il mondo degli studiosi accanto al sindacato a a offrire fuori assolutamente dalla contingenza un terreno di riflessione di cui mi sembra di poter dire si senta sempre più bisogno
E voglio anche aggiungere lo è stato già detto da per Carlo Ghezzi anche da Giuseppe Casadio che noi abbiamo immaginato questa discussione nell'ambito per gli approfondimenti legati al nostro centenario appunto perché abbiamo sempre dichiarato dall'inizio che la revocazione del centenario non poteva essere un'attribuzione alla CGIL di oggi della storia del centenario del sindacato italiano
Noi abbiamo sempre assunto una parzialità nella caricarci di questa responsabilità
E abbiamo anche indicato che il mille novecento sei non è una data di origine del sindacato italiano
E la nascita in cui nasce il primo sindacato confederale italiano assumendo cioè che questa che è per il tempo era la modernità la rottura vera
Sì anche stato il tratto distintivo che lega quella nascita a quello che siamo
E a quello che siamo stati ognuno per la sua strada in tutti questi cento anni
Molte cose sono state dette e devo dire che anch'io avrei tante
Tanti spunti da riprendere prova a fare soltanto un un ragionamento
Che legge in maniera un po'diversa da come è stato fatto
Le cose che sono state dette questa mattina e che io avverto per quello che riguarda per esempio la nostra storia la nostra identità di CGIL
E vorrei cioè sostanzialmente provare su quello
Che c'è stato di contributi reciproci
I punti su cui restano divergenze i punti su cui ci siamo invece interrogati dandoci risposte anche molto vicine
E voglio farlo naturalmente con una battuta perché noi siamo in parte fieri di questa storia centenaria nell'accezione che ho detto
Però devo dirvi che quando durante le vacanze di Natale mi è capitato di leggere un vecchio libro Richard le Goff sul Purgatorio
E ho ritrovato lì cose che sapevo ma avevo dimenticato della Dotti Issime la discussione
Che a partire da teologi parigini dell'undicesimo secolo attraverso i cistercensi del dodicesimo secolo arriva fino a San Tommaso
Attorno al tema della giusta mercede
Mi rendo anche conto che quando parliamo di chiese di storie milionaria o di storia
Centenario del sindacato dobbiamo sempre avere lo dico per noi quelli del centenario un grande rispetto per chi invece di cento a mille mille anni attorno a sé
Perché naturalmente credo che anche questo sia un modo rispettoso di riconoscere l'altro in questo caso nella sua storia nella sua culture anche nella sua dimensione
Che cosa in questi anni e su quali temi in questi anni abbiamo le storie reciprocamente si sono influenzate
E quello che Andrea il professore chiamava le due culture hanno prodotto sicuramente dei processi molto forti di avvicinamento
Anch'io parto dal tema della persona
Perché qui c'è per la CGIL
Per la CGIL un tributo importante che le viene dal pensiero Catto
Dal personalismo comunitario come lo chiamava Olivero e in sostanza dall'idea che ogni che dietro ogni individuo sì cela una persona con i suoi diritti la sua unicità i suoi doveri
Perché è stato una scoperta importante per la CGIL non perché non lo avessimo chiaro
Ma perché per una parte importante della nostra storia in qualche misura prima ancora della persona veniva la classe
Prima ancora del singolo veniva la collettività
Il singolo dentro la classe aveva una sua soggettività particolare
E qui non è una distinzione come si può capire
Di poco conto perché qui si va alle radici
Diciamo di un'idea di società che può essere anche molto diversa più l'idea di democrazia che può essere molto diversa perché quando c'è il singolo una teste un voto
Quando c'è una classe conta ai fini generali a cui la classe ed evoluta ora storie assegna che abbia delle finalità cambia in sostanza una idea una radice molto forte
Quando noi nella ci
I l definiamo compiutamente questo passaggio in tante occasioni catturato
Ma sostanzialmente nella parte più alta quando con il congresso del novantuno superando la logica della CGIL delle correnti noi assegniamo al programma alla l'idea di un sindacato fondato sui diritti il proprio identità programmatica e di fondo perché per noi in questo cogliendo una vecchia storia anche nostra
Alla persona fanno capo i diritti fondamentali
Non soltanto quelli delle libertà democratiche ma anche quelli delle vecchie della nuova diritti di cittadinanza
E quindi da questo punto di vista la persona per noi il ritrovo una sua centralità che nella logica di questi anni abbiamo difeso con un rigore totale
Sia quando abbiamo affrontato il tema della pace e della guerra sia quando abbiamo affrontato il tema degli insider e outsider sia quando abbiamo far fronte dato il tema di come rendere uguali
Servizi universali per una cittadinanza uguale penso al tema dell'ostruzione una per tutti sia quando abbiamo difeso contro i fondamentalismi vecchi e nuovi l'idea che ci possono essere diverse teorie dei diritti
E in modo particolare combattendo la teoria in base alla quale poi a vere diritti differenziati in base alla religione che professi o al territorio nel quale tu sei nato o del quale tu sei cittadino
Se i diritti fanno capo alla persona evidente che non possono esserci modalità territori religioni fedi che sanciscono la divisione di quello che invece va tenuto assolutamente
So bene che in questa discussione non tutto tra le nostre culture diciamo si sovrappone
Penso ad esempio al fatto che nella cultura cislino all'idea dei doveri sia per alcuni settori molto più forte di come la sanità la CGIL
Ma devo anche aggiungere che ci sono altri campi in cui la CGIL a una cultura di doveri forse più forte di quella che l'esperienza e la cultura dell'accisa del mondo cattolico ha portato avanti così come sulla cittadinanza
Fermo restando che abbiamo un'idea abbastanza uguale del rapporto tra quella che sfera pubblica e quella che deve essere invece sfera del sociale per noi assolutamente fondamentale
Assicurare un'unitarietà e universalità di risposta ai diritti fondamentali che rendono il cittadino uguale a un altro cittadino
Secondo terreno nel quale in questi anni abbiamo avuto reciprocamente qui davvero anche con il mondo cattolico una dimensione secondo me anche molto suggestiva
E tra le diverse idee del fare
Tale modalità diverse con cui l'impegno sociale sindacale ma generalmente anche civile si esercita
E non c'è dubbio che dal mondo cattolico ci viene una straordinaria lezione del fare del costruire del testimoniare attraverso le opere
Fino alle estreme propaggini di Comunione e liberazione di Compagnia delle Opere cioè voglio dire in senso lato ci viene una indicazione forte di agire attraverso il fare e cioè attraverso il costruire che cosa c'è di straordinaria mente positivo per noi di questa di questa idea che quando tu
Ti cimenti col fare e col costruire agli una fiducia nelle tue possibilità di cambiare le cose di risolvere
La situazione sulla quale tu vivi cioè dati affronti al futuro con una disponibilità e una fiducia al cambiamento che secondo me appartiene a una sentimento molto profondo e molto forte
Qui c'è un rapporto davvero importante tra questa cultura è quella originaria della CGIL delle origini
Quella degli apostoli dei campi il fare organizzare il costruire immettere avrete rimettere in testimonianza il dare risposta ai problemi della gente dei campi o della gente delle miniere di allora
I piccoli passi con cui costruirli un senso di sé è un sentimento di emancipazione ancora prima lede l'idea dello sciopero del conflitto
Ancora prima
Cioè in quella fase in cui tu costruiti facili testimoniali predicati non a caso si chiamavano gli apostoli laici del riformismo nelle campagne e nelle miniere cioè esattamente questo tensione morale fortissima
Nei confronti nei confronti dell'altro
Che cosa ci divide sul fare
Non l'idea del fare
Ma l'idea che nel fare per un'organizzazione sindacale ci sono dei limiti
Un sindacato può fare delle cose e altre cose forse è meglio che non le faccio il sindacato
Ci sono enti paritetici in cui necessario stare e forse altre soluzioni Kut non necessario stare ci sono cose che devi far tu e altre cose magari il collocamento che è meglio che facciano altro
Ci sono cose come la formazione che sono anche un tuo patrimonio ma l'esercizio e la gestione della formazione forse conviene che la facciano altri sto parlando per rivedere CGIL c'è un limite nel quale nel fare tu disegni
Un possibile invita mento il tentativo di a vere conflitti di interesse con la tua
Ragione fondamentale di rappresentanza perché se tu contemporaneamente difende il lavoro secolo quattordici se formatore eccetera diventi contemporaneamente troppo e tutto nella difesa dell'esercizio della tua
Rappresentanza sociale
Così come non c'è dubbio che non sul tema dell'autonomia
Abbiamo davvero reciprocamente anche passando attraverso gli anni Settanta le diverse modalità di costruzione dei processi di unità che si tentarono al tempo
E qui recuperando due tradizioni quella cattolica tradizionale dell'autonomia del sociale e dell'impegno sociale quella che è una parte forse più bella della CGIL del dopoguerra in cui pure stando nello schema
Della seconda o della terza Internazionale nei passaggi decisivi
La CGIL è stata in condizione di rompere quello schema
E di affermare penso a cinquantasei abbiamo ricordato
Lo abbiamo ricordato ultimamente un punto di vista su sul tema della democrazia e sul tema della condanna come si disse allora definitiva
Di quelle forme storiche di comunismo realizzato dicevo sul tema dell'autonomia non c'è dubbio che abbiamo costruito in questi anni
Un passaggio davvero davvero molto molto forte significa
Ci resta
Sviluppando il tema dell'autonomia
E dell'intensità del soggetto sindacale ci resta naturalmente e rappresentato in questi anni anche la differenza più forte
Una diversa modalità di sistematizzazione del rapporto dell'identità del soggetto sindacale
Sindacato di soci
Sia pure nella formulazione più moderne perché anche nell'idea di sindacato dei soci non si è mai rimasti da parte in questo caso della CISL alle origini e l'idea di un sindacato soggetto generale
Qui ci sono effettivamente due modalità che non che che possono non coincidere
Perché nell'idea di sindacato generale anche in quello dei soci c'è la stessa impostazione del sindacato come soggetto politico partendo dalla propria rappresentanza autonoma del sociale e questo li avvicina
Ma nell'idea di soci c'è un principio di primato dei soci
Nell'idea del sindacato generale c'è un principio del primato degli obiettivi attorno cui un sindacato generale si era presenza agisce il lavoro e da qui la distinzione che poi noi ritroviamo chi vota nelle assemblee sui contratti
Se come si misura la rappresentatività di ognuno si si è gelosi del fatto che devono decidere i propri scritti o Complesso del mondo del lavoro cioè tutte le cose in cui in questi anni
Abbiamo avuto le le divisioni secondo me dal punto di vista diciamo di un orientamento un posto da Telco
Più forti e più e più grande
Mentre io trovo invece che si avvicina l'idea del sindacato dei soci quello del sindacato generale nel fatto che a partire tanto più dal novantuno noi abbiamo affermato il primato del programma
Liberamente scelto discusso nelle nelle sedi congressuali democratiche della CGIL come vincolo di adesione di di identità della nostra organizzazione in qualche misura con l'idea del programma finisce la democrazia dei fini
E una CGIL che abbia un obiettivo teleologico cioè finalistico cioè legato a una mitica punto finale in cui qualcosa deve avvenire
Questa è anche per noi la condanna definitiva di ogni logica di antagonismo sociale sindacale
Perché c'è naturalmente nella teologia dei fini esattamente incorporato questo passaggio e questo e questo processo
Sul tema della contrattazione in questi anni ognuno ha fatto la sua parte spesso in maniera asimmetrica
C'è chi prima è arrivato alla contrattazione di secondo livello cioè che c'è arrivato un po'dopo Cecchi ha postulato delle scelte chi altri qui davvero c'è stato una confluenza che talvolta nel tempo visto variare i protagonisti delle scelte
Si parlava prima di orario di lavoro
La riduzione d'orario di lavoro è stato una grande battaglia
Importata da da un pensiero una cultura in modo particolare il francese dell'accisa negli anni Settanta e Ottanta se oggi dovessi dire
La CISL è ancora così orientata su questa cosa risponderei di no
Le qualità ritmo ci venne della cultura della firma degli anni settanta la CGIL compresa la fionda il tempo non era assolutamente d'accordo
Oggi se dovessi dire chi è che fa della sua battaglia dell'egualitarismo direi soggetti diversi da coloro che l'avevano proposta
Ma anche nel governo le trasformazione dei processi si dice la CGIL ha un po'indietro può esser vero in alcuni settori
Ma non c'è dubbio che alle Poste che allenta che alle ferrovie che nelle banche nei settori cioè dove la CISL per il peso che aveva era più di freno ai cambiamenti è stata la CISL la CGIL che ha avuto talvolta più coraggio di riformare e io penso anche se poi oggi sono molto uniti davvero che anche nel pubblico impiego
La CGIL abbia prodotto capacità riformatrice di innovazione più forte e più profonda lo dico per distribuire diciamo meriti e responsabilità in maniera corretta perché io credo che davvero anche questo è un modo di tenere acconto delle reciproche influenze e poi naturalmente abbiamo problemi del tutto inediti oggi ognuno anche rispetto agli schemi del passato
La presenza di tanti lavoratori extracomunitari non cittadini italiani
Il quindici il venti per cento in molte categorie molte parti del Paese non ci interrogammo anche lì nel novantuno vogliamo togliere l'hai CGIL per dare la dimensione di un sindacato davvero multietnico
E poi decidemmo di tenerla ma non c'è dubbio che noi abbiamo iscritti CGIL tante persone tanti
Lavoratori che non sono a pieno titolo cittadini italiani ma cosa varrebbe per un sindacato che forse non lo è confessionale il fatto che Narciso organizza tantissimi lavoratori e lavoratrici di altre confessione di altre fedi
Tanti musulmane tanti di altre religioni un sindacato che avesse un'idea di prevalenza cristiana al proprio interno oggi nel momento in cui se vuole rappresentare deve diventare un sindacato in qualche misura pluri confessionale incontrerebbe naturalmente naturalmente problemi e quindi anche questo segno ha diciamo il modo con cui se partissimo da vecchie impostazioni faremmo fatica ad arrivare le risposte dobbiamo invece misurarci così come è vero questa novità di Vienna
Della nascita del della Confederazione dei sindacali italiane anche se per la verità per noi è meno significativo perché insieme eravamo nella CS e insieme eravamo nella CISL Internazionale ma il messaggio che arriva un messaggio forte perché un messaggio quello sì che supera la divisione della guerra fredda
Perché quelle organizzazione risalivano a quarantanove come è stato giustamente detto e a qualche anno dopo c'erano il frutto di una grande divisione nel momento in cui quasi tutto il sindacalismo mondiale
Si unisce il messaggio che viene naturalmente è un messaggio di unità
Finisco
Negli ultimi venti anni
I rapporti tra
CGIL CISL e sono stati rapporti ciclicamente ondeggia
Gli anni Settanta nel clima della grande unità tra tutti CGIL CISL UIL erano anni
Davvero di grande spinta propulsiva intellettuale e morale
Di unità sindacale
Gli anni ottanta sono segnati a metà dalla vicenda di San Valentino delle divisioni che che produsse gli anni novanta sono stati anni in cui si è ripresa una grande processo di lavoro unitario novantadue il novantatré l'accordo del novantasette cioè grandi accordi interconfederali che hanno scandito una ritrovata unità su temi assetti fondamentali ci siamo rivisti come evidente
E come ce lo ricordiamo sul sul Patto per l'Italia e in questa fase stiamo rielaborando sia pure con qualche fatica per estendere un processo di lavoro unitario
Che cosa ci manca onestamente
Ci manca una riflessione un po'strategica del tipo di quella che abbiamo fatto sia pure senza l'idea seminariale storica di approfondimento questa mattina cioè ci manca un approccio un po'meno approssimativo
A quello che vogliamo fare sul terreno dei rapporti tra di noi
Anch'io penso che l'unità organica non è questione di oggi ma tradire questo
Fare in non interrogarci
Su dove va a quello che facciamo
E su che cosa vogliamo che quello che facciamo abbia di maggior consolidato di Maggiora sunto diciamo con più responsabilità
Con più coscienza a me sembra che questa e la cosa che ci ma
Congresso della CISL parlò di pluralismo convergente a Piero non piace ma Piero devi sapere che era un avanzamento rispetta un'altra formula che invece diceva pluralismo competitivo cioè il passaggio lo devi vedere tra competitivo e convergente noi esatto
Dai punti di partenza noi abbiamo proposto nel nostro congresso secondo me è un'idea che è stata raccolta poco ma che secondo me ha una sua forza una sua dignità vera
Cioè quella di dire ripartiamo da quello che ci unisce che sono i valori tipici di un sindacato confederale
Perché sono valori che ci accomunano e ci accomunano non solo per negazione
Perché un sindacato confederale è per definizione un sindacato non corporativo e quindi e contro un sindacato che non assume dei valori espliciti di solidarietà di fratellanza di unità
Un sindacato confederale per natura un sindacato non antagonista perché un sindacato antagonista arriva e tranci ma su un punto oltre il quale non c'è più una funzione una logica sindacale
Come sia come sia il bisogno che noi abbiamo per noi per quello che siamo per le persone che rappresentiamo e quello di provare a discutere tra di noi fuori dalle contingenze
Che oggi possono segnare un un avvicinamento magari fra sei mesi possono consegnarci un problema un po'fuori dalle contingenze
Provare a vedere esattamente attorno a questo tema e cioè il tema dell'unità di quello che dobbiamo fare per renderla più più forte
Quello che sta in noi che possiamo fare
Io credo che questo lo meriti
Non sono il tema ma lo meriti
Esattamente il senso di questa riflessione
Cioè se ognuno di noi in parte un po'diverso anche a ragione dei meriti uso questa parola o dei contributi dell'altro e questo è molto vero cioè se in qualche misura siamo anche noi un po'meticci fermo restando capisco
Le due culture di fondo diverse se però il meticciato tipico di questa società finisce anche per influenzare a vicenda noi in qualche misura dobbiamo approssimarsi avvicinarci a questo tema con meno arroganza con meno autosufficienza e con meno
E con più passione con più razionalità con più con più forza politica io credo che questo è quello che ci si chiede ed è questo quello che dovremmo essere in condizione di far
Grazie a tutti arrivederci