La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 19 minuti.
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Rubrica
09:30, Roma
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Buongiorno agli ascoltatori di radio radicale mercoledì ventotto febbraio questo l'appuntamento con la rassegna stampa internazionale a cura di David Carretta questo oggi ci occuperemo a lungo di giustizia internazionale un tema Stato ed è al centro delle lotte le radicali
Del partito radicale in particolare di non c'è pace senza giustizia due sono le notizie sull'indice è stata la sentenza della Corte internazionale di giustizia dell'Aja a proposito del ruolo della Serbia Annella massacro dei Srebrenica la Serbia non è responsabile di un genocidio ma sarebbe Renis è questo l'elemento forse più importante secondo la corte dell'Aja c'è stato un genocidio l'altra
L'altra notizia ieri la richiesta del Tribunale penale internazionale di incriminare due personalità sudanesi per i crimini commessi nel Darfur la Provincia
Occidentale del Sudan dove sono morte M quattro anni più di duecentocinquanta mila persone
Dove ci sono almeno due milioni e mezzo di rifugiati riproporremo diversi commenti e la maggior parte incentrati sulla sentenza di lunedì della Corte Internazionale di Giustizia vi proporremo anche l'editoriale di oggi di le Monde che saluta la decisione del procuratore della Corte penale internazionale Luis Moreno Ocampo di chiedere l'incriminazione di due personalità importanti del Sudan per i crimini commessi nel Darfur
Scoprimmo anche di altri due temi di Russia con le finiamo un analisi Lomond vil sulla forza ai limiti della strategia dell'intimidazione di Putin nei confronti dei paesi vicini in particolare Ucraina Georgia e Bielorussia ci occuperemo anche dire Anna con il Wall Street Journal Europe e un intervento di Edward Luttwak sulla distensione nei confronti di Teheran
Luttwak quello diciamo continua a preferire la tradizione UIL sognare della politica estera americana cioè incoraggiare le forze nazionali di liberazione in Iran
Ma partiamo dalla giustizia internazionale la prima notizia lunedì la Corte internazionale di giustizia a affermato sostanza in un'importante sentenza che la Serbia
Non è colpevole direttamente colpevole del genocidio commesso
In Bosnia e in particolare a Srebrenica tuttavia l'altro elemento importante che il genocidio
C'è stato questa notizia ma subito rilevato viene letta dalla stampa internazionale in modo molto diverso basta leggere i titoli
Che aprivano i giornali ieri Mou sull'International Herald Tribune i serbi non hanno fermato il genocidio in Bosnia la Corte dell'Aja dice che a Belgrado non è colpevole ma avrebbe dovuto prevenire il genocidio di Srebrenica
Guardian titola la Serbia colpevole del massacro di Srebrenica la corte la più alta Corte mondiale messo un duro verdetto sul ruolo della Serbia nella guerra
In Bosnia del novantadue novantacinque affermando che Belgrado non ha fatto nulla per prevenire lo specifico atto di genocidio di Srebrenica
Tuttavia sottolinea il Guardian Belgrado non è stata giudicata direttamente colpevole di genocidio il Times titola la Serbia assolta dall'accusa di genocidio
Un titolo analogo lo abbiamo trovato anche su lo figlia otto Srebrenica la Serbia discolpa atta dal genocidio
Leggiamo leggiamo i commenti a partire dal Guardian che saluta questa sentenza nonostante non chiami in causa direttamente a Belgrado in un editoriale dal titolo
Massacro di Srebrenica la Serbia chiamata a risponderne
Scrive il quotidiano britannico di area laburista al verdetto della più alta corte delle Nazioni Unite secondo cui la Serbia non è riuscita a prevenire il massacro dei musulmani bosniaci a Srebrenica nel luglio novantacinque è stato accolto con molta amarezza sia dai musulmani sia dei serbi
Per le vittime bosniache del peggior massacro sul sul territorio europeo dalla Seconda guerra mondiale
La soluzione della Serbia dall'accusa di genocidio una pillola amara per il presidente Proci dentale serbo Boris sta dice il fatto che la Serbia moderna sia chiamata a rispondere dei crimini di guerra del genocidio commesso da reggimenti Slobodan Milosevic
Un altro fatto difficile da accettare ma il verdetto dell'Aia secondo il Guardian dovrebbe comunque essere considerato l'importante pietra miliare nel diritto internazionale
è sempre stato difficile infatti provare la responsabilità di uno Stato per un genocidio
Per quanto la Serbia abbia sostenuto e finanziato i serbo bosniaci la Corte dell'Aja avrebbe dovuto dimostrare che la Serbia aveva il controllo effettivo sul sull'esercito bosniaco e sulle unità
Militari che hanno compiuto il massacro di Srebrenica e non c'erano abbastanza prove a sostegno di questa ipotesi
La corte anche rigettato l'argomento secondo cui la serie di atrocità commesse d'una guerra alimentata dal nazionalismo serbo e armata dalle armi serbe implichi la responsabilità per genocidio
Ma nonostante questi limiti per gli Galgani interdetto è significativo primo
Perché conferma che c'è stato un genocidio Srebrenica secondo perché i giudici hanno ritenuto che la Serbia
Avesse il potere di prevenire e impedire il massacro e che non ha usato questo potere terzo perché la corte
Il giustizia ha affermato che la Serbia
Non ha rispettato i suoi obblighi di punire chi ha commesso il genocidio in più la Serbia sta continuando violare le sue responsabilità internazionali rifiutandosi di consegnare al Tribunale internazionale
Dell'Aja quello per i crimini commessi dalla ex Jugoslavia l'architetto del massacro di sentenze cioè pacco Mladić
I nazionalisti serbi hanno accusato il tribunale internazionale dell'Aja di essere uno strumento dell'Occidente ma per loro sarà più difficile fare altrettanto con una Corte dell'ONU istituita
Più di sessanta anni fa che giudica cause civili tra stati e non direttamente gli individui
Ma le implicazioni del verdetto vanno oltre secondo il Guardian questa è la prima volta dal mille novecentoquarantotto da quando la convenzione sul genocidio entrati in vigore
Che non nazione chiamata a rispondere di questo crimine è stata stabilità un importante precedente quando uno Stato in posizione in grado di esercitare un'influenza positiva un'autorità di fatto per fermare un genocidio in corso è obbligato a farlo
Lo stesso principio potrebbe essere applicato oggi per il Sudan responsabile della pulizia etnica nel Darfur
Insomma per quanto imperfetto quindi per detto dell'Aja chiarisce la definizione di genocidio
E la responsabilità degli Stati al fine di impedirlo e da questo punto di vista conclude il quotidiano britannico la sentenza ha fornito un importante servizio nel rafforzare il diritto internazionale
Io mi rammento posto il giudizio del Times quotidiano conservatore nel suo editoriale dal titolo la giustizia vincolata vincolata da cosa in sostanza dalla politica
Il verdetto della corte mondiale sulla Serbia dimostra i limiti del diritto internazionale scrive il Times
Il verdetto un verdetto di lunedì secondo cui la Serbia non ha commesso un genocidio durante la guerra in Bosnia è stato ricevuto con grande solennità da Boris Tadić il presidente serbo
Per la serie B infatti ha una schiacciante vittoria legale perché assolve il Paese dall'aver commesso cospirato incitato il genocidio dei mussulmani
Bosniaci da questo punto di vista questo verdetto dimostra il seri limiti dei poteri d'inchiesta e dell'autorità di qualsiasi Corte internazionale anche perché vi associata un'implicita Offerta di scambio rivela il Times secondo i termini di questo scambio in cambio dalla soluzione la Serbia accetterà finalmente di reprimere i suoi nazionalisti più duri
E la richiesta di consegnare Mladić e Karadzic al tribunale internazionale per i crimini commessi nella ex Jugoslavia con un po'di fortuna e pazienza potremmo dunque assistere a un certo tipo di giustizia individuale
Più familiare
Di quello della Corte internazionale di giustizia e cioè la giustizia esercitata dal Tribunale per la ex Jugoslavia detto questo
Per il Times molti migliaia di musulmani sono morti a causa del tentativo di Belgrado di costruire una grande Serbia dalle ceneri della ex-Jugoslavia
La rinnovata angoscia dei sopravvissuti al massacro di Srebrenica dopo il verdetto dell'Aja è comprensibile e rimane da vedere se l'attuale generazione di studenti serbi sarà mai costretta a confrontarsi seriamente con il proprio passato ma la più ampia lettera la storia di Norimberga in particolare e che nel perseguire i crimini di guerra
Il diritto internazionale solo una guida per un'improvvisazione lo stile giudiziosa e funziona meglio se usato contro gli individui non contro pista atti così
Il Times di questo scambio cui accenna al quotidiano britannico parla anche il figlio nel suo editoriale di ieri dal titolo il genocidio la legge internazionale sarebbe dunque organizzato non ha organizzato un genocidio durante la guerra in Bosnia
Ambiguo perché comunque qualifica come genocidio il massacro di Srebrenica il verdetto della Corte internazionale di giustizia è un sollievo per i serbi è una ragione di indignazione per i musulmani croati di Bosnia sottolinea fidiamo qua ma una condanna collettiva da parte della Corte Internazionale di Giustizia avrebbe avuto come unico effetto quello di rafforzare in Serbia i settori più nazionalisti quelli più opposti a qualsiasi forma di riconciliazione con i bosniaci
La Corte tuttavia conferma la giurisprudenza stabilita dal Tribunale penale per la ex Jugoslavia Semenza con Clark mussulmana cui popolazione maschile è stata sterminata dall'esercito serbo di Bosnia nel luglio novantacinque
Sempre inserito noto come il primo caso di genocidio riconosciuto dalla corte giù di giustizia dalla sua creazione cioè dal mille novecentoquarantacinque
Ma solvendo Belgrado da una responsabilità dirette rimproverandogli al contempo di non aver fatto nulla per rispettare i suoi obblighi di prevenire e punire al genocidio
La corte di giustizia punta il dito contro i serbi di Bosnia i loro capi cioè a Radovan Karadzic e Ratko Mladić in questo tra giustizia internazionale per le finiamo e coerente
Quale che sia il fondamento storico della sua clemenza nei confronti dello Stato serbo il verdetto è politicamente benvenuto
Perché perché nel momento in cui a Belgrado si sta formando un governo procuro Peo la corte di giustizia porta argomenti a favore di quelli che militano
Affinché finalmente siano riempite le condizioni poste da Brussel per una normalizzazione cioè per la consegna Di Caro Aziz
Me l'ha dice in questo modo conclude concludere figlia o si apre la via a una piena cooperazione di Belgrado con l'Unione europea è una nuova era nei Balcani
C'è un'altra notizia che riguarda la giustizia internazionale la prendiamo dalle mondi oggi il Darfur la Corte penale internazionale designa i crimini di guerra in questo caso non parliamo
La corte di giustizia non parliamo del Tribunale penale internazionale per la ex Jugoslavia
Stiamo parlando di quella corte penale internazionale che è stata creata a Roma anche grazie all'attività
Dei radicali e di non c'è pace senza giustizia scrive scrive le Monde il procuratore della Corte penale internazionale Luis Moreno Ocampo ha chiesto ai giudici di emettere due mandati del resto contro alti responsabili di crimini commessi nel Darfur secondo la procura dell'Aja
L'ex ministro dell'interno del governo sudanese e uno dei comandanti delle milizie Janjaweed i cavalieri armati alleati del forze governative nella guerra che oppure da quattro anni Khartoum ai movimenti ribelli
Questi due questi due personaggi potrebbero commesso crimini contro l'umanità e crimini di guerra nel Darfur
Nel due mila e tre due mila e quattro in un documento che è stato presentato ieri magistrati il procuratore Dellai ha sollevato cinquantun capi di imputazione contro i due uomini riportando casi di omicidio esecuzioni sommarie stupri e trasferimenti forzati delle popolazioni
Le Mondovì dedica anche su editoriale di oggi il Darfur la corte penale internazionale il titolo
Per la Corte è un giorno di importanza eccezionale dopo quasi due anni di inchiesta il procuratore Moreno Ocampo apre la strada un processo contro un membro del governo sudanese
E un capo delle milizie janjaweed nel quadro del dossier più importante della Corte quello del Darfur tutti e due potrebbero presto essere incriminati dalla giustizia internazionale
è in corso una discussione sui termini esatti sulla definizione esatta de di quanto sta accadendo
Nel Darfur da quattro anni alcuni parlano di genocidio altri di una serie di crimini contro l'umanità accompagnati da campagne di pulizia etnica per gli abitanti del Darfur che vivono sotto il fuoco degli attacchi nell'inferno dei campi profughi
La questione e soprattutto sapere cosa può fare il mondo esterno
Per mettere fine al calvario della loro regione la risposta della giustizia internazionale scrive le Monde e l'apertura di un processo che idealmente mira a stabilire le responsabilità di chi ha concepito
E dei principali esecutori di questo martirio giungendo al contempo cartoon di porre fine alla violenza
Per le mondo non sarà cosa facile gli investigatori della Corte penale internazionale infatti finora non hanno lavorato sul territorio del Darfur dove la sicurezza
Non può essere assicurata e questo ostacolo si aggiunge un un interrogativo per principio la corte non attende la soluzione dei conflitti per iniziare le procedure giudiziarie
E l'esempio recente delle incriminazioni contro i ribelli del Nord e l'Uganda che hanno incriminazioni che hanno interrotto un processo di pace questo esempio dimostrato i limiti dell'esercizio davanti alla Corte penale internazionale
Cosa più grave scrive ancora le conclusioni del mondo ci sono ambiguità di altra natura che pesano sulle intenzioni della giustizia internazionale diversi Paesi a cominciare dagli Stati Uniti dal Regno Unito
Hanno minacciato di ricorrere a una politica più dura per costringere Khartoum ad accettare l'invio di una forza internazionale l'incriminazione dei responsabili sudanesi
Dovrebbe inserirsi nell'insieme delle pressioni internazionali
Il punto per le monde che mentre Washington minaccia di adottare misure coercitive contro Khartoum membri dei servizi segreti americani continuano intrattenere legami con i loro omologhi sudanesi nel quadro della guerra contro i movimenti armati islamisti internazionali
E allora rimonta diede tra la guerra contro il terrorismo e la guerra in Darfur qual è la vera priorità converrebbe stabilirlo chiaramente per evitare che il processo giudiziario iniziato contro due responsabili sudanesi
Non si ha promesso a un destino di impotenza così così De Montis conclude
Danno ancora una volta un po'molte colpe molte responsabilità Stati americani americani che magari questa responsabilità non le hanno
Verrebbe da pensare rileggendo un'analisi che lo stesso le Monde ha pubblicato la settimana scorsa che in realtà chi trova le queste conclusioni ci sia forse forse la politica francese Jacques Chirac sul Darfur vuole un atteggiamento molto moderato non vuole fritti armi restare troppo le autorità sudanesi scriveva
Le Monde appunto qualche giorno fa non abbiamo molto tempo ma per chiudere vogliamo segnalarvi altri due temi russi alle figlie o ieri pubblicava un'analisi di Lomond vi l'Ucraina Georgia Bielorussia forza i limiti della strategia dell'intimidazione di Putin
In sostanza scrive mondo villa con il ritorno in forza dalla politica estera russa attraverso le pressioni energetiche
Mosca e di nuovo tentata dalle maniere forti si è visto chi ha fatto l'Ucraina dove è tornato un governo pro Cremlino anche a seguito della guerra del gas del due mila sei poi si è visto in Georgia Armenia Moldavia
Paesi a cui è stato intimato di cedere a Mosca al controllo dei loro gasdotti anche attraverso interruzioni
Delle forniture di gas in tutti questi casi prevale la stessa logica di dominazione che la Russia vuole a imporre ma ai suoi vicini Mosca non ha bisogno di partner ma di satelliti dice
Il ministro degli esteri dell'Estonia
Ma questa logica dei rapporti di forza potrebbe secondo le Figaro a lungo termine rivelarsi controproducente per la Russia perché alla fine questo imperialismo russo farà fuggire verso l'Occidente tutti i vicini di Mosca
Così tra l'altro mio figlio invece a proposito di rame incidiamo davvero l'URSS sui giornali Europe ieri pubblicava un intervento di Eduard Luttwak ha proposto della distensione nei confronti di Teheran
Quasi tutti a Washington scrive Luttwak sono
D'accordo nel dire che l'Iran il grande vincitore della battaglia per il potere in Medioriente e che gli Stati Uniti sono i grandi perdenti invece di avere i talebani
Alle loro frontiere l'Iran a un governo afgano amico invece diversa da Mohssen lira non ha niente da temere dal governo amico di Baghdad
Dopo aver cacciato i nemici per anni Stati Uniti ora si ritrovano sotto l'attacco dei governi Ranieri che non devono più preoccuparsi di difendere le loro frontiere possono sfidare
Gli americani in tutto in Medioriente sulla questione nucleare al punto che ora si parla a Washington di affrontare Teheran con la politica della distensione che era stata applicata nei confronti di Mosca
Durante la guerra fredda il problema secondo Luttwak che la distensione con l'Unione Sovietica negli anni settanta era stata criticata perché manteneva in vita anzi rafforzava un regime in declino irresistibile e il cui potere poteva essere sfidato con successo tant'è che negli anni Ottanta e criticità la distensione guidati da Ronald Reagan
Hanno usato l'occasione di essere al potere per sfidare l'Unione Sovietica Unione Sovietica che poi non è durata nemmeno un decennio e poi ancora una volta c'è una migliore alternativa alla distensione con un regime repulsiva o come quello iraniano ed è la tradizione UIL sognare under la politica estera americana di incoraggiare le forze nazionali di liberazione in Iran anche perché come i sovietici scrive look fatta anche i Mullah potrebbero avere qualche problema a schiacciare le divisioni etniche interne al Paese abbiamo concluso da David Carretta una buona giornata l'ascolto di radio radicale
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