Tra gli argomenti discussi: Esteri, Guerra, Iraq, Islam, Pakistan, Rassegna Stampa, Usa.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 20 minuti.
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Buongiorno gli scrutatori di Radio Radicale Ciocchetti dodici luglio questo appuntamento con la rassegna stampa internazionale a cura gli dava il carrettino apertura
Questo oggi torneremo ad occuparci di Iraq continua il dibattito negli Stati Uniti a proposito
La possibilità di un
Ritiro anticipato delle truppe americane riproporremo un analisi dal New York Times di ieri di Thomas Friedman dentro o fuori sull'Iraq credo momento
Per la verità arriverà prima probabilmente subito secondo il columnist del quotidiano Liberal americano
Leggeremo anche un'analisi di Stefan Bid dal Washington post Iraq andare fino in fondo oppure andarsene poi
Dal Wall Street Journal Europe un intervento di Kimberly Kagan andare avanti in Iraq la nuova strategia sta funzionando
La domanda se Washington consigli consentirà agli attuali progressi di continuare
Parleremo poi
Di Pakistan della
Crisi che si è consumata con l'assalto l'altro giorno alla Moschea rossa in mano agli estremisti
Islamici riproporremo un'analisi da Libération la Moschea rossa al cuore del potere pachistano dalla sua radicalizzazione nel settantasette questo
Luogo sempre stato protette in qualche modo connesso con le autorità pachistane anche con il Generale Musharraf scritte di me
Leggeremo editoriale dal Guardian secondo cui Musharraf o in generale in guerra
E un commento da fare sul Times in Pakistan di fronte a una resa dei conti Musharraf no però un'opportunità per cambiare
Il corso politico delle cose in chiusura infine occuperemo anche di Kosovo
Leggeremo l'editoriale dall'Independent che chiede nessun compromesso sull'indipendenza
E poi un aggiornamento su quanto sta accadendo in Francia in particolare
La crisi sempre più grave che stanno vivendo i socialisti d'Oltralpe del mondo oggi pubblica un articolo la partenza di Dominique Strauss Kahn candidato da SAR così al Fondo monetario internazionale
Destabilizza profondamente il Partito Socialista l'altra notizia è che
Giacché long adatto le dimissioni dalle dagli organi dirigenti dello stesso partito socialista partiamo
Però dall'Iraq dal dibattito in corso su negli Stati Uniti sulla possibilità
Di un ritiro
Delle truppe americane sono state registrate alcune
Defezioni nei ranghi dei repubblicani rispetto
Alla strategia la nuova strategia del Presidente Bush
Il New York Times si è schierato ufficialmente per il ritiro subito più prudente Thomas Friedman uno dei columnist del quotidiano Liberal
Americano in un'analisi pubblicata ieri che trovate oggi sull'Herald Tribune dentro o fuori sull'Iraq che a settembre arriverà prima quest'anno arriverà probabilmente subito cosa c'entra settembre Luca capiremo tra poco scrive Friedman i democratici un crescente numero di repubblicani sono determinati a non aspettare fino a settembre cioè fino a quando il presidente
Americano Bush farà un rapporto sull'efficacia dalla sua nuova strategia
Il popolo americano né abbastanza vuole andarsene subito ma mentre ci muoviamo verso la fine dei giochi l'opinione pubblica deve capire che né i repubblicani inni democratici si stanno presentando con una strategia realistica per l'Iraq
Certo l'approccio del Presidente Bush una bancarotta non c'è alcun segnale che l'Iraq si avvii verso un governo unito stabile in grado di gestirsi da solo
Ma le varie proposte di ritiro graduale o parziale da parte di molti democratici e dei dissidenti repubblicani non sono nemmeno realistiche
Nel minuto esatto in cui cominceremo sta ritirarci infatti scoppierà il caos nell'Area che lasceremo ci sarà una guerra senza fine per il potere tra le diverse fazioni era che ne
La nostra presenza in Iraq con la metà dei soldati per Friedman non è un'opzione sostenibile
Basta guardare a quanto accaduto con invita Anicia Bassora le forze britanniche sono state ridotte concentrati in una sulla base dell'aeroporto di Bassora cos'è accaduto il vuoto è stato riempito dalla guerra per il potere tra i signori della guerra sciiti le grandi clan
Le truppe britanniche continuano a essere colpita ogni volta che si avventurano fuori dalla loro base
Non dobbiamo prenderci in giro scrive Friedman le nostre scelte reali in Iraq sono o tutti dentro o tutti fuori
E se queste sono le nostre sulle scelte allora dobbiamo guardare con chiarezza a ciascuna di Essai restare in Iraq significa semplicemente contenere la guerra civile irachena
Il prezzo sono altre molti americani era che niente e e per gli Stati Uniti il prezzo e di non avere un vero strumento di pressione sulle parti dentro e fuori dall'Iraq per negoziare un accordo perché tutti sanno che se gli americani restano
Allora gli altri possono continuare ad esitare a vacillare oggi sulla teme di cani stanno compiendo il massimo sacrificio mentre i politici iracheni possono continuare
A restare sulle loro posizioni andarsene dall'Iraq invece significa più massacri etnici religiosi tribali in tutto il Paese
Sarebbe un modo di scenari peggiori
Che possiamo immaginare non meno del Darfur si vedrebbero i soldati americani ritirarsi civili e soldati iracheni che hanno sostenuto gli americani rifugiarsi
Pietro i nostri carri armati alla ricerca di protezione dovremmo portare con noi chiunque abbia un aiutato le forze della coalizione o voglio scappare e dare Green Card acqua antiracket ENI possibile
Ma il ritiro per Friedman almeno quattro vantaggi primo nessun'altra americano verrebbe ucciso nel tentativo di frenare la guerra civile secondo il timore di una guerra civile totale potrebbe essere l'ultima speranza per spingere gli iracheni ad un accordo politico dell'ultima ora
Terzo una guerra civile potrebbe costringere le diverse comunità aria allinearsi su un terreno che potrebbe
Costituire la fondamenta per un accordo istituzionale federale quarto gli Stati Uniti potrebbero recuperare tra loro
Forza di deterrenza nei confronti dell'Iran
Per anni
Infatti non sarebbe più capace di condurre una guerra contro l'America attraverso i suoi accoliti ignora che saremmo molto più liberi di colpire l'Iran perché al sotto dessimo farlo in più Iran si troverebbe in difficoltà dovendo gestire il caos nel sud dell'Iraq che diventerebbe un'enorme problema
Per Terna
Per tutte queste ragioni
Friedman tre preferirebbe fissare una data di ritiro subito ma
Accompagnando questa decisione con un ultimo sforzo diplomatico condotto dalle Nazioni Unite e non dagli Stati Uniti
Per convincere i partiti Ra che ENI a risolvere le loro differenze politiche se gli iracheni riusciranno a trovare un accordo allora ritiro può essere posposto
Se non ci riusciranno allora rimanere non avrebbe più senso per ritirarsi alla data fissata sarebbe l'ultima opzione così Thomas Friedman sul mio ortensie rileva altrimenti di oggi
Analoghi concetti anche se forse più duri vengono espresse anche da Stéphane biberon sul Washington post
Ieri Iraq andare fino in fondo o andarsene il titolo di un'analisi scrive l'autore
Il consenso torno al nuovo politica di Bush finirà che rischia di collassare dopo la recente defezione di tre importanti senatori repubblicani ma la crescente opposizione la nuova strategia all'aumento dei soldati
Non si è ancora tradotta nella sostegno un ritiro immediato e totale perché pochi parlamentari hanno davvero il coraggio di abbandonare l'Iraq qua ammettere la sconfitta
Il risultato è la ricerca di un qualche tipo di piano B
Politicamente moderato che sia a metà tra la strategia
Dell'aumento delle truppe e il ritiro
Il problema è che queste politiche di mezzo non si addicono alla realtà militare dell'Iraq molti vorrebbero ridurre l'impegno americano la metà dei soldati presenti oggi ma questo non ha militarmente senso forse l'opzione centrista più popolare e quella tracciata dalle raccomandazioni della Commissione Becker Emil torno scorso dicembre
Ossia il ritiro di alcune brigate combattenti la trasformazione la missione americana in una missione enti addestramento e sostegno delle forze di sicurezza irachene e una riduzione della metà della presenza
Militare statunitense da un punto di vista politico la cosa senso ma questo compromesso lascerebbe gli Stati Uniti con una missione militare insostenibile
Senza la possibilità di ridurre la violenza attraverso truppe da combattimento gli sforzi americani per addestrare gli iracheni sarebbero confrontate difficoltà maggiori rispetto a quelle di oggi
E in più migliaia di addestratori consiglieri e soldati americani sarebbero esposti e maggiore violenza
Il risultato sarebbe sarebbero più vittime americane con pochi affetti sulla guerra civile in corso in Iraq
Il numero di soldati americani da combattimento in Iraq insufficiente per porre fine alla violenza Schena ancora step se non bizzarre sul Washington post
Ma se un aumento delle truppe inaccettabile allora la migliore opzione e ritirarci del tutto in realtà queste sono le due vere scelte reali impegnarsi completamente o ritirarsi del tutto l'aumento dei soldati una scommessa di lungo periodo mentre le opzioni di mezzo lascerebbero gli americani nel peggiore scenario possibile sempre più vittime ma senza nessuna possibilità di stabilizzare il Paese
La moderazione del centrismo sono normalmente i giusti istinti della politica americana e molti parlamentari di entrambi i partiti vogliono disperatamente trovare una soluzione mediana sull'Iraq
Ma se politicamente hanno ragione in termini il logica militare secondo Stephens Bid hanno torto così il Washington imposte chi
Si schiera nettamente per il proseguirà diciamo della guerra e wall street journal Europe con un intervento di Kimberly che Argan andare avanti in Iraq velocemente segnaliamo soltanto per questioni di tempo
La sostanza è questa la nuova strategia sta funzionando la domanda è se Washington consentirà agli attuali progressi di continuare
Ultimo pagina ci vogliamo occupare di Pakistan della crisi
Attorno e dentro la moschea rossa per capire che cos'è cosa rappresenta questo luogo è stato saltato dalle truppe
Pachistane prendiamo Libération ieri un'analisi la Moschea rossa al cuore del potere pachistano perché pastore della Moschea rossa simboli pizza i rapporti difficili tra l'esercito l'Islam radicale
Rapporti anche ambigui esattamente trent'anni fa nel luglio mille novecentosettantasette al generale
Sia nulla crearsi impadronito la del potere con un colpo di Stato la sua politica dirlo islamizzazione forzata a profondamente trasformato la natura del potere pachistano aiutato dalla CIA dall'Arabia Saudita e dai servizi segreti
Il dittatore
A aveva come missione di contrarre l'invasione sovietica in Afghanistan
Ed ecco il punto che entrate in scena la Moschea rossa diventando il quartier generale della Jihad dove
Si gestivano i reclutamenti finanziamenti dei combattenti che partivano verso la guerra afgana
In relazione spiega che la moschea è stata frequentata da tutto l'establishment del potere pachistano ministri generali membri delle dei servizi segreti ma anche il padre della bomba atomica pachistana
Sul Kadir canna sotto il potere di Musharraf la Moschea rossa
Continua a prosperare ha continuato a prosperare ad accogliere i jihadisti militanti dei gruppi terroristi
Solo dopo l'undici settembre si è consumata una rottura con la Moschea rossa che è diventata il centro della resistenza la nuova politica del regime pachistano orchestra hanno manifestazioni contro libri invasione americani in Afghanistan detto questo però
In questi anni
Continuate a permanere una certa ambiguità da parte del regime di Musharraf ora il caso dei talebani di Islamabad cioè la sequestro sostanzialmente
La Moschea rossa
Si è chiuso con un massacro rischia di provocare rappresaglie da parte degli islamisti radicali contro lo stesso generale di questo parla anche Gardner in un editoriale di ieri un generale in guerra il titolo l'assalto alla Moschea rossa
Scrive il quotidiano britannico ha portato a scene che non hanno precedenti nel centro di Islamabad sin dai tempi della Jihad antisovietica in Afghanistan
Il Pakistan ha usato i militanti islamici come strumento per condurre le sue guerre per procura lo ha fatto in cachemire nel Punjab indiano in Bangladesh
Dopo una settimana di esitazioni negoziati lo Stato pachistano si è mosso contro un culto islamista pesantemente armato che aveva sfidato l'autorità del Governo applicando la sua versione della Sharia nelle strade della capitale
E per il Guardian si è trattato di un momento altamente simbolico
C'è un parallelismo molto preoccupante con l'assalto al Tempio d'Oro di Ambra restare da parte delle forze di Indira Gandhi nel mille novecentottantaquattro quell'attacco contro gli estremisti site provoco una dura rappresaglia e l'assassinio
è la stessa leader indiana il Presidente pachistano Pervez Musharraf ha già sperimentato quattro volte tentativi di assassinio
E la vendetta per lo spargimento di sangue la Moschea rossa e cosa certa insomma il generale ha scommesso la sua stessa vita attaccando la moschea il punto però per il Garden è un altro diciamo la conclusione più lungo continuerà cause in Pakistan
In più appare inappropriato il sostegno occidentale al Generale Musharraf ha le sue politiche nella regione
Il Pakistan deve essere guidato da un governo rappresentativo democratico non da un generale che barcolla da una crisi esistenziale a un'altra
I farmaci il Times invece vede un'opportunità rispetto a quanto
Sta accadendo il Pakistan di fronte a una resa dei conti ma Musharraf fa un'occasione per cambiare il corso politico il titolo
Di del primo editoriale di ieri del quotidiano della City che scrive
La fine sanguinaria dell'assedio la Moschea rossa di Islamabad deve essere seguito da una serie di politiche intelligenti se il Pakistan vuole salvarsi dall'inesorabile deriva verso il caos
Trent'anni
Dopo il colpo di Stato del generale momento sia Ulla a crea che portò il Pakistan sulla strada
Per l'islamismo sotto tutela militare del generale Musharraf deve decidere dove sta portando il Paese
La sua tattica dell'ambiguità cioè cooperare con gli islamisti cercando di calmare l'alleato americano avuto come unico risultato quello di incoraggiare la jihad dia linee alienare Washington
Quando Musharraf agisce con decisione come nel caso tra Mosca Rossomando ucciderò arresto per attività Sky da basati in Pakistan come accade periodicamente il generale De invece l'impressione che il suo unico obiettivo sia di restare al potere
Un leader realmente preoccupato del futuro del suo Paese avrebbe agito diversamente avrebbe affrontato l'occupazione da Mosca sin dall'inizio quando è iniziata a gennaio e quando lui cioè di stiano sfido sfidato direttamente l'autorità dello Stato nella capitale
Il messaggio sarebbe stato chiaro le vittime sarebbero state di meno e invece pur di restare al potere
Musharraf cosa fa sostiene i talebani in Afghanistan Jihad in nel Kashmir ha dato la possibilità agli jihadisti di controllare il Pakistan
Ma la Cina limitando i principali partiti considerati indegni dai movimenti islamisti pachistani in questo modo il Paese si sta
Tale Bunny Zandonai detto questo però per il Financial Times l'episodio della Mosca
Rossa da a Musharraf una opportunità
Primo ma in generale deve rinunciare al suo doppio incarico di Presidente capo delle forze armate secondo deve permettere il ritorno dei principali partiti politici in primis
Permettendo il rientro dall'esilio degli ex primi ministri Benazir Bhutto e Awacs Sharif terzo Governo deve prendere il controllo delle madrasse e affrontare le crisi sociali che alimentano il fanatismo dei giovani pachistani
Ad ogni modo riconosciuta in sé il Generale Musharraf dovrà fronteggiare la violenta reazione dell'igienisti ma l'unico modo per salvarsi e riunire nuove forza per sconfitti Charlie così il quotidiano
Della siti rapidamente accendiamo la questione del Kosovo l'Independent rivendicava un suo editoriale ieri nessun compromesso sull'indipendenza al titolo momento dalla verità
Sul Kosovo si sta avvicinando scriveva quotidiano britannico il piano per un'indipendenza supervisionata sta per arrivare davanti al Consiglio di sicurezza dell'ONU secondo la proposta avanzata da dire dagli occidentali
Il Kosovo Serbia avrebbero altri quattro mesi di tempo per negoziare un accordo sul futuro che la Provincia se non ci sarà un compromesso kosovara comunque l'indipendenza
Supervisionata e forse la piena autonomia il problema è che il Consiglio di Sicurezza ancora diviso
La Russia minaccia il veto
Per l'Independent l'indipendenza del Kosovo è chiaramente giustificata ci sono ragioni morali a favore di questa soluzione ma anche una
Giustificazioni di carattere pratico dopo anni di pazienza alcuni leader della maggioranza etnica albanese minacciano di dichiarare un'indipendenza
Unilaterale se non vedranno prospettive realistiche di autonomia entro un anno come recherà fondato il Segretario Generale dell'ONU Ban Ki Moon ulteriori rinvii avrebbero conseguenze disastrose per i Balcani
Vero è che l'intera Serbia un interesse legittimo ma non deve avere il diritto di veto
Tanto più che il piano Ahtisaari offre protezione per la minoranza serba in Kosovo
Gli interessi russi sono più complesse una parte dell'opinione pubblica e simpatetica con il destino dei fratelli slavi in Serbia e Kosovo e la Russia e sensibile
Alle successioni avvallate internazionale internazionalmente a causa delle pressioni secessioniste all'interno delle sue frontiere
Ma la verità per l'indipendente che l'indipendenza del Kosovo è più un problema di pubbliche relazioni impegni termino con la minaccia strategica comunque conclude quotidiano l'obiettivo ultimo
Dell'indipendenza del Kosovo deve essere non negoziabile
Un'ultima segnalazione riguarda la Francia e la crisi sempre più ampia che stanno acquisendo i socialisti d'Oltralpe
Nel mondo oggi poco pubblica un articolo che a questo titolo la partenza di Dominique Strauss Kahn che è stato candidato da Nicolas Sarkozy alla direzione del fondo Monti mondiale internazionale
Fondo Monetario Internazionale destabilizzato profondamente il Partito Socialista Malpensa
Rischia di essere destabilizzato dal un'altra notizia Jacques Long adatto
Le dimissioni dagli organi dirigenti del partito insomma i socialisti francesi sono davvero alla deriva abbiamo concluso da veti retta una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale
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