Sono stati discussi i seguenti argomenti: Erdogan, Francia, Gul, Iran, Iraq, Kouchner, Turchia, Usa.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 19 minuti.
Rubrica
Manifestazione
14:30
11:00
10:00
15:00 - Parlamento
10:00 - Roma
11:00 - Roma
11:30 - Roma
11:30 - Roma
12:00 - Roma
14:30 - Roma
15:00 - Roma
15:30 - Roma
Buongiorno agli ascoltatori di Radio Radicale mercoledì ventidue agosto questo appuntamento con la rassegnata stampa internazionale a cura i David Carretta in apertura
Questo oggi ci occuperemo di Iran
Della possibile decisione degli Stati Uniti d
Mettere l'organizzazione dei guardiani della rivoluzione mi Pasdaran sulla lista delle organizzazioni terroristiche il Washington post in un editoriale
Di ieri si schierava a a favore di queste ipotesi più duri contro l'Iran nelle guardi della rivoluzione sono in guerra con gli Stati Uniti e ora di rispondere questo il titolo del
Quotidiano di Washington parleremo anche dirà che del viaggio di
Bernard Kushner il Ministro degli esteri francese a Baghdad di proporre monito Riale dalle fidiamo di ieri che giudica molto positivamente questa iniziativa della coppia essere così Kushner
Leggeremo alcune analisi Nale mondo di oggi Daniel Vernet cerca di spiegare quali sono le opzioni francesi in Iraq l'unica forse aiutare gli americani
A migliorare la situazione nella Regione vedremo anche un'analisi da un quotidiano
Non francese cioè il Times di Londra Luo briefing di
Brondi come Maddox la diplomazia francese fa un passo in una nuova direzione nella giusta direzione secondo noi il quotidiano
Conservatore britannico da cui leggeremo anche un editoriale a proposito di Turchia delle elezioni
Presidenziali rischio calcolato
Per il Times esercito turco deve accettare l'inevitabile elezione enti Abdullah Gul come
Presidente e poi in chiusura se avremo tempo
Parleremo anche di Georgia e Ucraina lo faremo
Tornando sul figlio che ieri pubblicava due interventi primo diserbante Cornel che si chiede che cosa tende l'Unione Europea per agire
Di fronte a Mosca rispetto alla Georgia il secondo
Di Min conduceva che parla di un'ucraina sul bordo del precipizio partiamo però
Dall'Iran né dalla possibile decisione dell'Amministrazione americana
Di bollare i Pasdaran ne guardi della rivoluzione come organizzazione terroristica Luo cento imposte si schiera a favore di questa ipotesi di un editoriale di ieri dal Titolo più duri contro l'Iran le guardie della rivoluzione sono in guerra con gli Stati Uniti
E allora perché non rispondere
Perché scrive il posti guardiani della rivoluzione sono un'organizzazione coinvolta in una
Miriadi di attività dal pattugliamento delle frontiere alla produzione di petrolio
Dalla gestione dei porti alla traffico illecito dalla produzione di medicinali alla costruzione di una programma nucleare e forniscono anche armi che stanno uccidendo un numero crescente di soldati americani in Iraq
Secondo il Pentagono un terzo dei soldati americani morti lo scorso mese ventitré sono stati uccisi da bombe sofisticate fornite proprio da Teheran
L'Iran anche passato missili altre armi alle milizie sciite domenica il generale ricchi vince ha detto che circa cinquanta membri dei Pasdaran stanno operando nella zona sud di Baghdad per addestrare gli estremisti sciiti in effetti
Le guardie guardiani la rivoluzione uno stato estremista nello Stato islamico iraniano stanno conducendo una vera e propria guerra contro gli Stati Uniti cercano di uccidere il maggior numero di soldati americani possibile
E risposta l'Amministrazione Bush sta pensando di classificare guardiani la rivoluzione come organizzazione terroristica così da bloccare l'accesso di questi terroristi e i loro conti alle loro attività all'estero la misura
Farebbe parte di un pacchetto che l'Amministrazione Bush sta valutando per aumentare la pressione contro l'Iran
Nel momento in cui Teheran sfida gli ordini delle Nazioni Unite di congelare il suo programma nucleare e non mostra alcun segno di flessibilità nei negoziati con gli Stati Uniti e l'Unione europea
Per il posto a queste misure di ritorsione sono il minimo che gli Stati Uniti possono fare visto il numero crescente di attacchi sponsorizzati dall'Iran in Iraq quello che stupisce sono i mormorii di disapprovazione che vengono dei diplomatici europei
Ed altri che dicono di
Essere
A favore
Dell'uso tra diplomazia e della pressione economica invece che l'azione militare per tenere sotto controllo l'Iran finora infatti ricorda al posto la diplomazia e le sanzioni non hanno funzionato
Volutamente l'Iran non ha risposto a un'ampia offerta degli europei né a quella degli americani di iniziare negoziati di ampio respiro in cambio dell'interruzione dell'arricchimento di uranio
Le sanzioni finora adottate sono troppo deboli per provocare vere difficoltà a regime e in più misure più dure sono state bloccate al Consiglio di sicurezza dell'ONU da Cina e Russia
Inserimento dei Pasdaran nella lista delle organizzazioni terroristiche significherebbe invece aumentare la pressione economica sul regime
Questa decisione infatti costringerebbe le banche gli esportatori in Europa e Asia
Che fanno affari con adeguarti della rivoluzione a fare marcia indietro di conseguenza non ci sarebbe nulla da obiettare e invece e diplomatici europee dicono temere che è un'escalation tra Stati Uniti e Iran
Possa portare ad una guerra in realtà spiega al posto
Le sanzioni sono l'alternativa alla guerra e l'Iran ha già rigettato le iniziative volte a porre fine al suo programma nucleare in cambio di importanti concessioni economiche e politiche
Altri prosegue il posto e dicono che l'Amministrazione Bush bollando il principale braccio armato del regime iraniano come gruppo terrorista
Contraddirebbe la sua recente decisione di dare inizio a
Colloqui bilaterali conteranno a proposito degli racket
Ma quella contraddizione se esiste e nulla rispetto quella di un regime che partecipa a quei colloqui conducendo al contempo un surrogato di guerra contro le truppe americane
Se l'Iran sceglie al contempo di combattere e di discutere allora possono farlo anche gli Stati Uniti che conclude il posto non devono trattenersi dal rispondere con tutte le armi economiche che hanno a disposizione
Dall'Iran ci spostiamo all'Iraq al
Piaggio la visita
Delle Ministro degli esteri francese Terna Kushner a Baghdad
Visita che in qualche modo è stata salutata da una parte della stampa francese ieri abbiamo visto un commento positivo dalle mondo oggi riproporre euro pro proponiamo l'editoriale di le figlie lavori tornare in Iraq il titolo
La Francia ha ragione a tornare in Iraq scrive il quotidiano conservatore con mille seicento civili uccisi in luglio un esodo massiccio uno smembramento politico sociale il Paese vive una catastrofe umanitaria che nessuno può ignorare
La Francia scrivere figlia o ancor meno di altri visto che aveva previsto le conseguenze dell'intervento militare americano quattro anni fa
Pretendere come alcuni responsabili dell'opposizione fanno che la visita di Bernard Kouchner e mal vista o che rappresenta un allineamento alla politica di Washington è un'assurdità che testimonia di una curiosa concezione nella diplomazia francese
Si può restare quattro anni chiusi nella convinzione di aver avuto ragione ma questo non rende più grande ruolo della Francia sulla scena internazionale
Gli Stati Uniti sono alla ricerca di una soluzione ne discutono apertamente con i rami Arabia Saudita
Ed è tempo secondo le figlia o dimostrare che la Francia e con lei l'Europa è disponibile che è pronto a giocare un ruolo per la stabilizzazione dell'Iraq e ancor più urgente per il fatto che l'uscita dal pantano era che non domina la campagna elettorale per le presidenziali negli Stati Uniti
E che questa sarà la priorità del successore di Giorgio darvi un pusher la Casa Bianca
Kushner per le Figaro ebbene armato per assumere questa svolta è stato uno dei rari uomini politici francesi ad adottare una posizione
Meno netta meno contraria alla guerra i dirigenti iracheni di oggi gliene sono grati come molte altre crisi può il ministro francese può appoggiarsi sull'amicizia antica in particolare quella
Che lo lega al dirigente curdo Jalal Talabani diventato Presidente dello Stato iracheno
La venuta di Kushner a Baghdad dopo una così lunga assenza francese è altamente simbolica al quarto anniversario dall'attentato contro l'ONU che costò la vita Sergio virate meglio ad altri ventuno funzionari dell'organizzazione
Gli ha dato l'occasione di ricordare che lui stesso è stato l'uomo dell'ONU in Kosovo
E l'attaccamento dalla Francia una soluzione multilaterale delle crisi in Iraq come altrove
Ma c'è più che un simbolo in questa visita secondo le Figaro al di là delle espressioni di solidarietà che sono troppo tardiva secondo il quotidiano conservatore c'è una volontà
Di ascoltare tutte le parti in causa gli sciiti sunniti e curdi nemmeno nel bel mezzo di uno scontro per la formazione di un nuovo Governo
Il metodo Kushner e quello già testato in Libano dove l'ascolto degli uni degli altri aiutato la ripresa del
Del dialogo interno in manette
Ma anche in Darfur dove la conferenza di pace ha avuto ragione dello scetticismo generale imposto una soluzione regionale della crisi
In Iraq concludo il rilievo il caos è tale che le ambizioni a breve termine sono forzatamente modeste ma l'essenziale prepararsi per il giorno in cui il disimpegno americano aprirà il gioco diplomatico
Il mondo oggi pubblica un'analisi di Daniel Vernet dal titolo le opzioni francesi in Iraq
E apparentemente in Iraq non ce ne sono molte che cosa è andato a fare il Ministro degli esteri nella galera irachena siete del mondo
La risposta più semplice fosse che Kushner è andato a Baghdad per andare a Baghdad perché se alla ricerca di un'idea sull'Iraq dalla sua nomina chiedo se in realtà le opzioni della Francia sono molto limitate
è evidente che Parigi non può ritornare sul suo rifiuto di partecipare alla guerra e quindi impegnarsi militarmente in Iraq del resto non si capisce cosa un contingente supplementare potrebbe apportare in più al Paese nel momento in cui
Altri Paesi quelli che si erano impegnati nel due mila e tre nella coalizione cercano tutti di uscire se non lo hanno già fatto gli stessi americani
Tentano di ridurre il numero dei loro soldati al massimo la Francia potrebbe accrescere la sua contribuzione all'Iraq tipizzazione del conflitto aumentandola sua partecipazione alla formazione delle polizie locali
Come del resto tra fanno in Iraq ma negli Emirati Arabi Uniti la soluzione non è militare ripetono a Parigi c'è allora da chiedersi se sia politica
Di lì dirà chi Zazie ore della soluzione passa teoricamente da un'intesa tra i gruppi etnici le fazioni rivali
Intesa che isole Rebeh gli estremisti Kushner si fa forte della
Del suo dialogo con tutti può appoggiarsi sulla sua esperienza libanese dove riuscito riunire tutte le forze politiche del Paese
Ma senza risultati ricordare Monte a Baghdad il Governo di Nuri al Maliki e sempre meno capace di mantenere insieme le forze moderate di diversi campi
E il discredito di cui orche oggetto anche a Washington e fa un interlocutore sempre meno affidabile
Forse diplomatici mancano dell'immaginazione per volontarismo che sono il segno
Distintivo del Presidente della Repubblica Nicolas Sarkozy e del suo ministro degli esteri scrive con ironia Allen le Monde ma rimane il fatto che i conoscitori francesi del dossier sono pessimisti sulle possibilità di arrivare in Iraq con l'intesa nazionale
Che privi terroristi di sostegno popolare la diagnosi semmai cupa la guerra civile cominciata e non si in termine era prima della vittoria di un campo su un altro
Con l'eccezione dei curdi che da tempo vivono in un quasi autonomia DCT maggioritari regna Ranno sulla minoranza sunnita dopo averne subito la legge per decenni sotto Saddam Hussein
Se utopico di voler pesare sulla situazione interna dell'Iraq Damon si chiede se la Francia ai mezzi di agire sulle conseguenze catastrofiche che la guerra prodotto in tutta la regione
Parigi ricorda venne approvato la recente risoluzione del Consiglio di sicurezza che accorda all'ONU nel ruolo accresciuto in Iraq e questa è la prova che non considera la situazione irachena
E non la considera più come un problema strettamente americano tuttavia di attori esterni Paesi arabi tradizionalmente alleati degli USA Siria e l'Iran
Che non sono alleati ma sono avversari del di Washington
Non sembrano avere fretta di impegnarsi i primi Paesi arabi alleati degli americani sono scredita ti per la loro vicinanza a Washington Siria Iran pensano che il tempo lavori a loro vantaggio
E che non hanno interesse ad aiutare l'Occidente uscire dal pantano
Ma la diplomazia ha rotto con l'ostracismo la diplomazia francese ha rotto con lo strascico Cismon che Chirac aveva ordinato nei confronti della Siria
Dopo l'assassinio di Rafik Hariri quanto il dirigenti iraniani attendono senza molta sia le nuove sanzioni americane e la ripresa del dialogo con gli europei dopo che la precondizione nucleare sarà stata tolta
Solo allora scrive le Monde Parigi potrà trovarsi Mona posizione per riallacciare i contatti il che però non significa che si troverà imposizione di forza
Chi invece accoglie molto positivamente la pista di Kushner a Baghdad e il Times quotidiano conservatore britannico nell'vuol briefing di Brando Wenner Maddox la diplomazia francese fa un passo verso una nuova direzione titolo
Scrive tra l'altro il Times l'arrivo a Baghdad di Kushner è un passo importante indica la volontà della Francia di Sarkozy di lavorare con gli Stati Uniti Medioriente perfino in Iraq
Questa mossa che potrebbe portare un più ampio coinvolgimento internazionale in Iraq e uno degli sviluppi più incoraggianti degli ultimi mesi
L'arrivo di Kushner segue il vertice che c'è stato informale tra Bush e sarà così e dimostra che il Presidente francese vuole chiaramente di stanziare si dal suo predecessore Jacques Chirac anche sulle questioni più sensibile come l'Iraq
Dalle elezioni di Sarkozy mangi due paesi hanno cominciato cooperare sull'Iran in Libano e la Siria in più o c'era arrivato a Baghdad nel momento in cui le relazioni tra i britannici gli americani sull'Iraq sono diventate pessime
Difficile immaginare che sia solo una coincidenza nel momento in cui britannici pianifica nord il loro ritiro dall'Iraq gli Stati Uniti hanno bisogno di un nuovo partner anche se solo diplomatico e la Francia e belli piazzata
Ma chiede il Times che cosa da guadagnare la Francia alla fine molto perché perché non deve assumersi la responsabilità del risultato
Così quotidiano conservatore britannico con cui proseguiamo per
Parlare anche di Turchia delle lezioni presidenziali l'esito sembra ormai deciso il candidato dell'AKP il partito di Recep Tayyip Erdogan h radice diciamo islamista
Dovrebbe vincere alla terzo turno il ventotto il ventotto agosto rischio calcolato l'esercito turco deve accettare l'inevitabile lezioni di curcuma il Presidente il titolo dell'editoriale del Times che scrive
La Turchia
C'è stato a lungo il punto di svolta dice di scambio tra l'Europa e l'Asia ed è a sua volta a un punto di svolta un momento di svolta Abdullah Gul il Ministro degli esteri turco esponente del partito politico al Governo che ha un pesante passato islamico
Lunedì non è riuscito a farsi eleggere alla Presidenza né Recep Tayyip Erdogan il Primo Ministro cara
Presentato la sua controversa
Candidatura prima ancora della sua vittoria alle elezioni generali che l'ha confermata nello stesso Gul
Sono però rimasti delusi
La sua elezione questo posto particolarmente sensibile infatti solo questioni di tempo Erdogan sa che nel terzultimo turno del ventotto gusto una maggioranza semplice sufficiente per il successo e voti necessari e ci sono già
Sarà un momento importante per il Paese per tutti quelli che vogliono vederlo come
Membro come parte dell'Europa la questione chiave per tutti i turchi e per i Paesi vicini e partner SL potente esercito accetterà risultato
I militari infatti hanno provocato le elezioni anticipate pubblicando un in meno in cui minacciavano esplicitamente di intervenire nel caso in cui Gul fosse stato eletto da allora poi i militari non hanno fatto altri commenti
Il problema è che nonostante rimanga l'istituzione più popolare credibile in Turchia l'esercito che
Si vede come il guardiano dell'eredità laica di Kemal Ataturk che è stato ridimensionato tra dimensione della vittoria di Erdogan alle elezioni politiche
Oltre che dagli avvertimenti di Washington e Bruxelles a proposito del fatto che l'intervento
Per i militari avrebbe avuto costose ripercussioni e per questo probabilmente deciso di tenersi calmo e di vedere come in culla si comporterà la Presidenza
Nel caso in cui il Governo per dessert popolarità o Erdogan dovesse provocare uno scontro con l'esercito a proposito di Cipro dopo il Governo è pronto mostrare più flessibilità dei generali in pochi dubitano
Della
Della Dolce vita dell'esercito comunque uno è stato estremamente attento a non offrire I militare di pretesti
Prima del
Voto in Parlamento Gul ha detto che si è retto darà molta importanza all'armonia chiarendo che si atterrà alla lettera della Costituzione sulla laicità
E che lui il suo partito hanno rinnegato le radici sta miste preferendo la democrazia conservatrice all'islamismo
Ad ogni modo scrive il Times le conclusioni anche Recep Tayyip Erdogan farebbe bene a rimanere cauto ci sono timori che in assenza di una seconda Camera
Del Parlamento e con meno probabilità di veti presidenziali col Presidente il Primo Ministro usa il suo secondo mandato per spingere un'agenda islamista nominando giudici alti funzionari islamici in realtà finora non è stato così
In un'ondata di nomine dogana scartato i islamisti più duri preferendo volti nuovi
Ma l'esercito l'Unione europea il mondo mussulmano guarderanno da vicino se sarà in grado di mantenere questo delicato equilibrio così
Il Times nel suo editoriale di ieri prima di chiudere due segnalazioni dalle fidiamo di ieri riguardano la Russia a Georgia l'Ucraina
La prima un intervento di svantaggio Cornel che riguarda al ruolo di Mosca
In Georgia Georgia cosa attende l'unione europea per reagire di fronte a Mosca il titolo la politica europea di appeacement raggiunto il suo limite ogni volta che l'Europa non reagisce
Al gli eccessi Rossi la situazione peggiore scrive tra l'altro sulle figlia o
Invece sull'Ucraina l'Ucraina al bordo del precipizio il titolo di un intervento di Nina conduceva che si augura che sarà così Brown e Merkel reagiscano
Più energicamente dei loro predecessori nel due mila e quattro insomma che siano più a favore della democrazia
E forse un po'meno dolci nei confronti di Mosca abbiamo concluso David Carretta una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale
Salvo dove diversamente specificato i file pubblicati su questo sito
sono rilasciati con licenza Creative Commons: Attribuzione BY-NC-SA 4.0