Intervista a Donatella Poretti sulla sentenza della Cassazione che ha disposto un nuovo processo per il caso di Eluana Englaro

Donatella Poretti dunque la Corte di Cassazione interviene sul caso Englaro è soprattutto fissa per la prima volta che sembra di poter dire dei paletti
Rispetto alla
Fine vita rispetto alla possibilità di non
Alimentare e più con un sondino nasogastrico nei trattare un paziente che non è in grado non è in condizioni intendere e volere
Che sia in coma
Il reversibile e che secondo i comportamenti avuti in vita il suo credo religioso insolente menti pollice filosofici ed etici
Avrebbe presumibilmente desiderato di non
Vedere alimentava proibita in modo artificiale
A guardare Cassazione ha dato un'indicazione
Su quello che poi per certi versi dovrebbe essere una legge sul testamento biologico ha fissato dei paletti e in questo senso ha rimandato
A e ordinato alla Corte d'appello di Milano di decidere
Fissando prendendo due criteri per decidere se staccare o meno questo sondino dal corpo di Eluana Englaro intanto quello di ricostruire la volontà
Della persona e quindi se invita si era espressa in che direzione e in quali direzioni si fosse trovata poi in una situazione del genere
E come secondo paletto quello
Di certificare il suo stato di irreversibilità
Fissati queste in questi due criteri dei vini quindi stabilito per bene in queste in queste due queste due questioni B
A quel punto c'è un diritto del paziente ha detto la Cassazione ha scritto la Cassazione c'è un diritto del paziente che deve prevalere
E anche se questo comporta alla morte del paziente stesso questo diritto deve essere garantito
E in questo con queste modalità davvero si rende operabile quello che è l'articolo trentadue della Costituzione che dice che
Il ogni ogni persona ha diritto a rifiutare le cure
Un articolo trentadue della Costituzione che probabilmente oggi davvero non
Forse non si sarebbe mai riusciti a scrivere invece davvero importante che c'è scritto però per certi versi oggi deve trovare una legge che in
In che modo lo rende applicabile ciò non vuol dire che il diritto esiste la Costituzione la Cassazione ha detto quel diritto esiste in qualche modo bisognare
Andarlo operativo e in questo senso la Corte d'Appello gli ha dato queste indicazioni e per certi versi ha dato anche un'indicazione al legislatore gli ha detto
Certo è che serve anche una legge per semplificare e i casi e non che ogni caso poi arriva in tribunale
La Cassazione ha detto che l'idratazione e alimentazione non sono accanimento terapeutico ma
Rappresentano
Delle cure e quindi in qualche modo si avverte lecco del caso Welby seppur le si parlava di respirazione ma il concetto di cure e quindi
In riferimento all'articolo della Costituzione
Ecco
Sul fatto della sondino e quindi dell'alimentazione
E come anche altro altra questione quella dell'idratazione
Quello che ha detto la Cassazione oggi è veramente fondamentale anche perché quando si apre il dibattito sul testamento biologico in molti
Anche a causa di un parere del Comitato di bioetica tendono a escludere dalle cure Illy idratazione e l'alimentazione
La Cassazione ha detto sono pure a questa stessa stregua va annotata trattate cioè si può rifiutare le cure
Del resto si può rifiutare il cibo e alimentazione è una persona che
Incoscienza e pienamente consapevole che se rifiuta il cibo e acqua può morire
Quindi ai miei nella stessa maniera può rifiutarlo e vanno trattate alla stregua del dei trattamenti sanitari e questo va tutta invece quell'impostazione che in parte
Poiché viene è stata ripresa da una bella fetta del centrodestra o comunque di chi
Vuol limitare moltissimo una legge sul testamento biologico escludendo escluderlo proprio l'alimentazione e l'idratazione
Questa è davvero fondamentale aver definito questo questo paletto qui importantissimo e questo appunto ci dovrebbe aiutare a far sì che il test una legge una una possibile legge sul test interverrò Chico davvero preveda tutte preveda che il paziente beve poter decidere sulle cure che intende accettare o non intende accettare in un momento in cui quella volontà non è che
è in grado di esprimerlo