Intervista a Massimo D'Alema sul voto al Parlamento Europeo sull'apertura di negoziato con la Turchia in vista dell'adesione all'UE

Massimo D'Alema presidente dei Democratici di sinistra europarlamentare iscritto al gruppo del PSP colui vogliamo innanzitutto parlare di turchi al Parlamento europeo in questa sessione approvato
Una risoluzione approvato il quadro negoziale per le trattative che si dovrebbero aprire il tre ottobre prossimo emerso un un fatto abbastanza chiaro la maggioranza i parlamentari che fanno riferimento a maggioranza di governo in Italia ci sono assolutamente divisi su questa questione nonostante il forte sostegno a terra governo italiano alla ai negoziati con la Turchia
Sì innanzitutto prima di venire le savane miserie di casa nostra io ho trovato abbastanza preoccupante la discussione di ieri anche diciamo alla preparazione della discussione di ieri perché indubbiamente rispetto al clima che si è registrato nei mesi scorsi
Si vede l'impatto negativo che hanno avuto il referendum francese olandese
In una posizione
Più restia
Diciamo meno favorevole più ostile diciamo all'apertura del negoziato con la Turchia
Che soprattutto da destra pende a condizionare la posizione del parlamento europeo
Lo abbiamo visto anche nel voto su su sugli accordi commerciali quello che l'ha preceduto diciamo la il momento del voto sulla risoluzione per l'apertura dei negoziati
E questo mi preoccupa naturalmente io so bene che negoziato con la Turchia si presenta molto problematico e che se si dovesse decidere oggi la Turchia non avrebbe i requisiti per essere parte dell'Unione Europea per la sua ampia come questa porta aperta verso la Turchia ha un grande significato di stimolo alla evoluzione democratica
Di quei Paesi e più in generale ha un significato dal punto di vista del rapporto tra l'Europa e il mondo islamico
Per cui io sono tra quanti insomma si sono battuti qui perché l'Europa mantenga un atteggiamento aperto aperto non significa una pena l'atteggiamento rinunciatario sui principi esigente nello richieste di un processo democratico vero
Di un riconoscimento pieno dei diritti individuali dei diritti della donna dei diritti delle minoranze
Un atteggiamento esigente sulla questione di Cipro ma l'atteggiamento aperto consapevole che il dialogo tra non per Turchia un fattore importante di evoluzione di quel grande Paese e più in generale io credo è un momento importante nel rapporto tra Europa e mondo islamico non c'è il minimo dubbio che la destra italiana e divisa
Da una parte
Ciechi prosegue una tradizionale politica di apertura verso la Turchia dall'altra parte c'è chi si fa carico anche nelle forme diciamo più rozze e di chiusure di tipo xenofobo
Quindi questo emerge anche il Parlamento europeo così come emerge in tutti i campi della politica
Del nostro Paese
Rispetto questo atteggiamento xenofobo ieri Daniel Cohn Bendit non rivolgendosi solamente al centrodestra italiano ma in generale ha detto
Che chi oggi si schiera contro l'adesione a Turchia cavalca
Un'onda di razzismo condivide questa analisi
Però adesso io penso che non si sono sentite nel dibattito posizioni che indubbiamente riflettono questa
Questa
Chiusura antislamiche a questi sentimenti di tipo xenofobo sta dubbio abbiamo avuto una discussione stanza preoccupante nel Parlamento lo stesso dibattito parlamentare ha visto emergere posizioni assai preoccupanti e concezioni
Dell'Europa non accettabili
Cioè di un Europa che perderebbe il suo carattere multi religioso molti etnico questi sono i i valori dei requisiti sono valori dell'Europa non è la rinuncia ai valori diciamo la tolleranza l'apertura al dialogo tra le civiltà
Non c'è dubbio che c'è una spinta regressiva che nasce dalla paura
Che nasce dalla diffidenza dal ostilità verso il diverso il religiosamente diverso etnicamente diverso e che questi questi sentimenti negativi pesano anche sulla volontà politica che si esprime in Europa
Invece quanto l'importanza della Turchia per il ruolo del del dell'Europa nel mondo una un eventuale adesione potrebbe rafforzare a suo avviso oppure come dicono in in molti l'annacquamento dell'Unione europea dal punto di vista politico con ingresso da Turchia rischierebbe di indebolire l'ancora di più ma io penso che il problema del rischio di un annacquamento esiste
Ma non deriva dalla dall'adesione dalla prospettiva peraltro non prossima di un'adesione della Turchia il problema è che mentre va avanti il processo di allargamento dell'Unione
Ha subito una drammatica battuta d'arresto e processo di rafforzamento delle istituzioni comunichi quello il problema vero turchi il fatto che del quella compromesso che si era realizzato sul testo costituzionale colpito ed è chiaro che se non si rafforzano le istituzioni comuni l'allargamento rischia progressivamente di di annacquare l'Europa di farla diventare un'area un'area di libero scambio
Ci vuole un'Europa politica io credo non debba temere tanto la Turchia quanto le resistenze degli Stati nazionali ad una Costituzione europea in grado di dare forza e legittimazione alle nostre istituzioni comuni
Questa crisi si sta riversando anche sulla Commissione Barroso questa settimana fatto poco noto c'è stato uno scontro tra i leader del gruppo del PSE il presidente della commissione Barroso il commissario però che anche un po'cominciano tedesco socio al democratico sulla questione della deregolamentazione
A suo avviso la Commissione Barroso a che punto è dopo un anno di legislatura
Sì c'è stata una discussione per quanto riguarda i rapporti interistituzionali tra Parlamento Commissione anche con qualche momento di tensione
Ma io penso che la commissione brilla per la suo scarsissimo profilo politico insomma missione
Non non è in grado di esercitare appieno quel suo ruolo di punto di riferimento diciamo
Pilastro delle istituzioni comuni in cui oggi ci sarebbe bisogno insomma non si era la commissione non è riuscita
A promuovere un compromesso ragionevole sulle prospettive finanziarie rischia di giocare un ruolo quasi nullo nel dibattito sulle prospettive costituzionali insomma la vedo molto debole politicamente questa Commissione onestamente
Venendo alle vicende italiane rimane d'attualità la questione della legge elettorale
L'opposizione di centrosinistra in Italia ieri ha preso una posizione molto dura in particolare nei confronti del presidente della Camera Casini che che e cosa sta succedendo
Ma io credo che sinceramente pur avendo l'abitudine di parlare delle cose di italiane da da da qui da Strasburgo voglio fare un'eccezione perché credo che siamo di fronte hanno un passaggio estremamente preoccupante
E che si rischia di produrre un danno molto grave per il nostro Paese
Sia dal punto di vista del metodo
Perché è chiaro che qui si vuole
Compiere un colpo di mano produrre uno strappo
Che non può che avvelenare lo scontro politico produrre un bipolarismo senza regole lo scontro imbarbarito con gravi danni per tutti compresi promotori naturalmente sì esporsi espongo essere anch'essi vittime di un clima politico senza regole senza rispetto reciproco
Ed è abbastanza paradossale che chi si è proposto come l'interprete io vi un bipolarismo mite nel nome della moderazione eccetera penso all'UDC divenga in questo momento la forza promotrice di una rottura di questo tipo
Tanto più grave in quanto il regista sembrerebbe essere quel Presidente della Camera che
Al di là del suo volere essere moderato oltretutto istituzionalmente dovrebbe essere arbitro e non promotore iniziative così negative ai così laceranti
Poi c'è il merito di questo
Solo a Roma forse si discute poco siamo
In realtà questa proposta scardina bipolarismo
Indebolisce il governo del Paese
Perché non rende succube dei partiti
Accentua i difetti della situazione italiana perché se il male dell'Italia e che si formano delle coalizioni che al loro interno sono litigiose
Il ritorno al proporzionale accentui ora la ricerca da parte dei singoli partiti di una loro visibilità
E quindi accentuerà anche quella litigiosità che il mare nel Paese
E devo dire sinceramente che trovo tutto questo così lunari assoluta irresponsabilità
Proprio che il dibattito non ha nessuna serietà quando si dice che si vuole ricopiare le leggi regionali
A parte il fatto che appunto Consiglio regionale è una cosa il Parlamento è tutt'altra cosa
Ma si dimentica che mirino regioni
In una diciamo al la coalizione partitica e controbilanciato dal fatto che c'è l'elezione popolare diretta del presidente della Regione
Il quale dotato di poteri speciali e quindi è evidente che questo fa da contrappeso anche ad un Consiglio regionale dominato dai partiti
A livello nazionale non c'è né si può pensare di improvvisare diciamo il presidenzialismo l'elezione popolare diretta del capo del governo quindi noi avremmo un governo prigioniero dei partiti io io io penso che i partiti sono importanti credo che il valore del maggioritario è stato quello di sottoporre agli elettori due progetti di governo alternativi
Nei singoli collegi quando si vota il candidato dell'Unione e il candidato della Casa delle Libertà
Si vota per due progetti di governo alternativi su questo scompare e viene sostituito dalla lista dei partiti questo compagno un suo passo indietro per il Paese
I significa indebolire i governi dei Paesi in un momento difficile
E per l'Italia in cui ci vorrebbe invece il massimo di forza dei governi tutto questo per un calcolo meschino abbrevio contraddittorio perché non riesco neanche a vedere poi fino in fondo i vantaggi che ne possono derivare neppure per i promotori diciamo allora quando si fa grande danno agli altri
Producendo poco vantaggio per sé insomma secondo me si fa qualcosa di di inqualificabili quindi
Io credo che centrosinistra ma non solo il centrosinistra l'opinione pubblica grandi mezzi di informazione
Debbano reagire a questo colpo di mano con estrema fermezza qui non è una questione che riguarda i partiti
Qui i cittadini possono pensare che la legge elettorale sia un affare dei partiti no qui si sta producendo un gravissimo danno al nostro Paese e credo che tutte le forze che vogliono evitare questo debbano mobilitarsi in tutte le forme possibili per impedirlo
Poi si dimentica anche il risultato di un referendum del novantatré in cui la maggioranza assoluta dei rettori italiani ha votato in un certo modo per il maggioritario contro professionale altri referendum in cui quanto meno la maggioranza relativa
Si era schierata per questi per una maggioritario netto sì ma non c'è dubbio non c'è dubbio che diciamo io credo che il i difetti
Indubbiamente il nostro bipolarismo un bipolarismo difettoso ma i difetti del bipolarismo nascono da il giudizio da dal fatto che c'è un maggioritario a metà
Il ritorno al proporzionale rischia di accentuarli tutti questi difetti
Quindi io penso che bisognerà fare una riflessione complessiva sulle leggi elettorali sull'assetto istituzionale ma questo andrà fatto nella prossima legislatura con con la serenità necessaria adesso improvvisare un pastrocchio sulla base di un calcolo politico anzi dico tra l'altro la cosa grave di diversi calcoli politici
Che da una parte l'UDC viene ritorno al proporzionale come la premessa di un proprio sganciamento
Al centrodestra
Ed il ritorno gioco partitico sostanzialmente libero
E dall'altra parte invece nel centrodestra c'è chi pensa che questa è una misura che serve a
Cercare di di raccogliere più voti di avere più eletti perché il conflitto tra di loro diventato così drammatico che pensano che sia difficile concentrare i voti sui singoli candidati nei collegi quindi ci sono fra l'altro diversi disegni politici
Uno tendenti a difendere il centrodestra l'altro che ha come obiettivo finale quello di disgregarono ora il la confusione sommari pasticcini ambiguità di più di questa operazione insomma che all'insegna di questa assoluta una confusa e contraddittoria di calcoli
Si produca un danno al Paese senza valutarne bene le conseguenze io lo trovo assolutamente irresponsabile ricordo
Non è una grandissima opinione sulla classe dirigente del centrodestra ma ho l'impressione insomma che quest'operazione getti una luce ulteriormente inquietante diciamo sul livello di di responsabilità di amore per il paese dei di senso dello stato di chi la sta progettando e portando avanti
Intanto il Financial Times oggi per la quinta volta consecutiva parla dell'Italia in prima pagina oggi apre il giornale sulla credibilità economica del paese
Cioè il processo per lo scandalo Parmalat cioè il caso Fazio l'Italia della penultima in Europa per competitività
Sì non ci siamo
Da una parte evidentemente vengono alla luce problemi antichi però in più non c'è dubbio che
L'
Il governo disastroso di questi anni ha aggravato tutti i mali del Paese e a gravemente colpito la credibilità dell'Italia questo
Siamo ad un bilancio conclusivo altro che la legge elettorale diciamo di un'esperienza di governo che è stata secondo me la più disastrosa del dopoguerra
Questa è la verità che
E si vanno cercando dei diversivi
E in questo finale di legislatura per evitare il confronto su questo cioè sul sul bilancio del governo Berlusconi senz'altro dove questo governo ha portato l'Italia cioè in fondo a tutte le classifiche
Sul caso Fazio suo cosa vorrebbero cosa prevede oggi c'è una riunione del consiglio superiore della Banca d'Italia
Quali sono le sue aspettative nostra miope personale opinione lo espresse avrà mai diversi mesi fa
Quando ho detto che al di là dei della legittimità formale degli atti compiuti dal governatore emersa con chiarezza agli occhi dell'opinione pubblica la sua non imparzialità
E quindi
Chi gli avrebbe dovuto lasciare il suo incarico si sarebbe dovuto compiere una atto
Che spingesse in questa direzione in modo tempestivo serio con una vera iniziativa by partisan
Quale si sarebbe compiuto in un Paese civile questo non è stato fatto tutta la vicenda è stata gestita in modo confuso aggrovigliato fino al grottesco dalla grottesca dichiarazione di Berlusconi
Perché già tolto la fiducia dopo due mesi sulla base di un'imposizione maturata in un vertice di maggioranza
Con una dichiarazione chiara voleva un già di per sé e per questo una scarsissima credibilità ciò adesso sinceramente so che cosa potrà cadere diciamo
Quello che auspico e continua ad ospitare quello che auspicavo diversi mesi fa e cioè che
Si vada ad un cambio
Non faccio previsioni mi sembra che anche questa vicenda concorrenza ma è una delle tante vicende che mostrano una decadenza del verde
Delle istituzioni del Paese e che testimoniano di un vuoto di guida politica perché quello è il problema vero al di là di Fazio diciamo è l'estrema debolezza l'assenza di una guida politica
Un'ultima questione quella dei rapporti tra i radicali diciamo l'unione più precisamente questo nuovo progetto socialista radicale liberale all'interno dell'Unione ci sono alcune resistenze in particolare da parte della Margherita alcuni per ragioni programmatiche altre per ragioni diciamo più personali lei lei cosa ne pensa
Ma io penso
Io sono favorevole ad un
Ad un'alleanza con con i con i radicali nell'ambito del centrosinistra
Credo che questo sia alla
Oggi la collocazione anche naturale del partito radicale delle sue battaglie delle sue
Della sua visione del Paese naturalmente
è un processo che presenta dei problemi
Aggiungo anche che vedo con favore dal il formarsi di questo rassemblement socialista e radicale secondo me può essere un momento importante anche di ricomposizione di uno schieramento politico di centro sinistra
Anche se come ha detto più volte Boselli vedo questa operazione nella prospettiva di un processo che non si compie lì perché credo che problema della unificazione delle forze di ispirazione socialista in Italia
Che va a proseguire la più grande forza di ispirazione socialista siamo una diciamo quindi
Però in un cammino di ricomposizione unitaria alla lista socialista e radicale secondo me può essere un momento importante ecco se posso vari come un suggerimento agli amici radicali diciamo al io credo che vogliamo costruire un'alleanza programmatica seria in un'operazione strumentale bisogna condurre una discreta discussione con serietà con senso della misura ecco senza qui si tratta di costruire un progetto di governo del paese forse in questo momento ecco qualche protagonismo in meno qualche invenzione di meno ecco uno sforzo anche così di di sobrietà in più da parte di tutti raccordo migliore via di affrontare un passaggio che comunque ha una sua delicatezza da una parte io sono fra quanti nel centrosinistra ritengono l'apporto radicare un apporto importante dall'altra parte io penso che anche i radicali forse devono motivare in modo più profondo la loro scelta per il centrosinistra
Insomma nella vicenda dell'Europeo e io ho trovato delle Regionali anzi ho trovato piuttosto sgradevole fino all'ultimo questo proporsi agli uni e agli altri con una qualche indifferenza nella scelta delle alleanze insomma se ci si unisce al centrosinistra in un progetto di governo del Paese penso che chi non sa forse debba dare un certo spessore alle ragioni di una scelta che prima di essere una scelta dell'unione è una scelta dei radicali come tale il qua la valuta perché se non c'è questa scelta perde interesse alla cosa dice e quindi credo che dobbiamo tutti condurre questo dialogo con molta serietà con molta serietà evitando i colpi di scena
Misurando anche delle differenze programmatiche che ci sono ci sono questioni su cui probabilmente non si aggiungerà un programma comune decisa anche quello che come è ragionevole che ci sia una grande coalizione di governo su temi di carattere etico come dire anche una libertà delle coscienze
Quindi dobbiamo misurare convergenze distinzioni che io non sono soltanto con i radicali e chiedo per esempio su certe quest'ironia delle opinioni diverse rispetto ad altre componenti più moderate del centro sinistra di sono differenze che percorrono il centro sinistra
Sono io credo che dobbiamo fare bene e con serietà
Questo accordo
Il che ritti chiede da parte di tutti un approccio serio e sobrio dopodiché a mio giudizio ci sono tutte le condizioni che questo accordo si raggiunga con soddisfazione di tutti
Grazie a Massimo D'Alema