Assemblea 2010 di Confindustria

Terzo
Avrà inizio a questo
Ho
I lavori stanno per averi inizia un favore i partecipanti sono pregati di prendere posto grazie
I lavori
I lavori anni all'inizio
Sale al podio la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia
Signor presidente
Signori ministri
Autorità
Cari amici
Oggi
Apriamo l'assemblea di Confindustria
In una maniera un po'inconsueta perché oggi celebriamo il centenario di Confindustria noi oggi compiamo cent'anni
è per me è una grande emozione
Essere il presidente di Confindustria nel centenario della nostra grande istituzione
E l'importanza di questo momento è sottolineata dalla partecipazione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a quale al quale va il nostro deferente saluto e il nostro ringraziamento a
La sua presenza lega idealmente il nostro centenario al centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia
A causa della visita non programmata del Capo dello Stato negli Stati Uniti su invito del Presidente degli Stati Uniti Barack Obama
Il Presidente della Repubblica è presente qua con noi con un videomessaggio che tra qualche momento ascolteremo
Seguirà poi un brevissimo ma intenso momento in cui il professor Valerio Castronovo dirà e ci racconterà in qualche passaggio la nostra secolare storia la storia centenaria di Confindustria
Io ho per il momento vi lascio tornerò poi ovviamente con il mio discorso grazie di essere qui e buon lavoro a tutti
Uno
Allora
E
Il
La
Sono
A
Dunque
Prego
Credo
Per
Prende la parola i professori Valerio Castronovo
Autorizza presidente Marcegaglia signore e signori
Da un secolo a questa parte la vicenda della Confindustria in quanto strettamente intrecciata al corso dell'economia italiana riflette per tanti aspetti
Il lungo e complesso itinerario del nostro Paese verso la modernizzazione
E l'ingresso infine del gruppo delle nazioni più avanzate
Ben sappiamo come questo percorso non sia stato né univoco nell'inviare né omogenee
Ma dobbiamo tener presente che quando nacque nel mille novecentodieci la confederazione dell'industria italiana
Si era appena avviato il decollo i è industriale e si faceva ancora affidamento soprattutto sull'agricoltura sui Dori del sole della pioggia e sulla braccia dei contadini
D'altronde disponevamo di poche righe materie prime
Ne
Eravamo in possesso di vasti territori coloniali come Gran Bretagna Francia Belgio e Olanda
Ancora al volgere dell'Ottocento l'Italia sembrava perciò condannata a una condizione di infantilismo economico e di sovranità politica limitata
Anche perché gran parte del nostro debito pubblico era collocato sulle piazze estere col beneplacito di volta in volta del Governo francese o di quello tedesco
In pratica più che il protezionismo doganale varato nel mille ottocentottantasette che aveva tenuto a battesimo l'industria siderurgica e parte della grossa meccanica
A dare le ali alla nostra incipiente industrializzazione furono dall'inizio del Novecento due fattori determinanti
Da un lato le misure assunte dal governo liberale riformista di Giolitti che una volta risanate le finanze pubbliche aveva ridotto nel mille duecentosei i tasso di interesse e poi il carico fiscale sulle imprese accrescendo inoltre gli investimenti pubblici inizia distrutti in
Infrastrutture di base
Dall'altro la comparsa nei settori più dinamici di una élite imprenditoriale che aveva per riferimento il sistema di fabbrica dei Paesi più avanzati
Da loro percorsi fra l'altro durante
Il proprio novizia
Fu così possibile agganciare in extremis l'onda lunga dello sviluppo capitalistico
Ciò che consentirà all'Italia malgrado i suoi forti divari territoriali di non subire la stessa sorte di vari Paesi del sud e dell'est dell'Europa rimaste in condizioni di arretratezza economica
Inoltre furono allora riconosciute le commissioni interne operaia e vengono stipulati i primi contratti collettivi di lavoro
Se non c'è dopo i gravi contraccolpi della crisi mondiale del mio novecentoventinove le banche
Le principali banche a cominciare dalla commerciale dal Credito Italiano e alcuni grandi impresa sarebbero crollate
Se il regime fascista non avesse salvato il salvabile attraverso l'IRI L'Italia di Mussolini divenne così seconda l'Unione Sovietica di Stalin
Per l'elevato grado di Stati Zazie o nel permanente o meno che fosse del proprio sistema economico
E se alcuni gruppi privati più consistenti riuscirono a reggersi in piedi grazie a singole posizioni voli oligopolistico la Confindustria ingabbiata nell'ordinamento dirigistico corporativo
A del fascismo venne commissariata
E fu puoi induce a designare anche il suo Presidente
Se dopo la liberazione all'economia italiana riuscì a risolvere da un cumulo di macerie ciò fu dovuto non solo gli aiuti americani
Decisivo crea fu un grande sforzo collettivo l'aspirazione degli italiani a delle aldilà delle pur aspre divisioni politiche o
Ideologica di quel periodo e
Di tornare padroni del proprio destino
A rendersi interprete di questa profonda volontà di riscatto fu anche insieme a statisti come De Gasperi è Einaudi e al Governatore dalla Banca d'Italia Donato Menichella il Presidente della Confindustria Angelo Costa
E con l'Ulivo ognuno per secondo il proprio ruolo e per la propria parte di un leader sindacale come Giuseppe Di Vittorio
Fu così possibile non solo a realizzare una rapida opera di ricostruzione ma porre anche le premesse del miracolo economico degli anni Cinquanta e Sessanta e fare ingresso nel mercato comune europeo
Era inevitabile
Dopo che la dinamica dei salari era rimasta sino ad allora largamente inferiore a quella della produttività che negli anni Settanta si manifestasse una lunga stagione di conflittualità nelle fabbriche
Ma va detto che a innescare l'ondata di le agitazioni fu anche il fallimento della politica di programmazione che pur si prefiggeva importanti obiettivi di interesse collettivo di cui sulle ali della speculazione il crescente rincaro del costo della vita ed i vari servizi pubblici essenziali e di conseguenza la riduzione del potere d'acquisto della classe lavoratrice è una trafila
Di gravi disagi sociali
Come è noto gli anni Settanta furono un periodo estremamente tormentato
Fra una microfono conflittualità in dedicato nelle fabbriche che ribalto il rapporto fra produttività ai salari
Una spirale perversa fra stagnazione e inflazione dovuta due vertiginosi rincari del petrolio e delle mie ieri le prime
Settantatré settantotto settantanove e ancora la strategia della tensione le incursioni del terrorismo
Un periodo in cui insieme al compromesso storico proposto dal pc di Berlinguer alla DC di Aldo Moro parve dovesse trovare effettivo riscontro un patto dei produttori
Contro rendite di posizione politiche clientelari
Altri aspetti
Parassitari quali sera delineato negli incontri di Gianni Agnelli con Luciano lama
Di fatto solo negli anni Ottanta all'industria riprese fiato grazie alle ristrutturazioni all'automazione spinta avvenuta mezz'l'ICI pari complesse è grazie anche alla diffusione di tante piccole e medie imprese che precedentemente avevano tenuto a galla il sistema produttivo
Ma fu puoi il nodo del risanamento finanziario qual è il vincolo esterno per corrispondere al trattato europeo Dimas elezione a determinare infine una ricomposizione di intenti fra classe politica e parti sociali
E quanto avvenne con l'intesa siglata nel luglio mille novecentonovantatré
Fra la Confindustria i sindacati con la regia dal Governo Ciampi
Ciò che rese possibile all'avvio di una politica dei redditi invocata a suo tempo da Guido Carli e poi rese possibile del minore cent'novantasette una dura manovra finanziaria per allinearsi ai requisiti richiesti per l'ingresso dall'ingresso dell'Italia nella zona del euro
Oggi oggi c'è da augurarsi che si possa aggiungere a una nuova convergenza su basi trilaterali
Occorre infatti misurarsi con le sfide cruciali
Imposte sia da uno scenario economico multipolare sempre più interdipendente mutevole sia dalle pressioni dei mercati finanziari sull'euro
E sui Paesi più indebitati dell'Unione europea
E se è d'obbligo una politica di rigore che sia altrettanto efficace che qua è anche vero che essa va coniugata con adeguate riforme strutturali essenziali per una crescita dell'economia reale
Mi sembra che a Confindustria anche perché il suo DNA e pur sempre
Stato la fabbrica e la produzione e lo è tuttora
Ha sostenuto e quanto la
Confindustria ha sostenuto in questi giorni
E ciò per lo sviluppo di un sistema Paese più efficiente e competitivo ma anche più scarti un saldo e coeso socialmente dobbiamo sempre ricordarci a me che come è avvenuto nel quaranta nei frangenti più difficile assai quarantacinque quarantotto durante gli anni del terrorismo e ancora quando si trattava
Di entra in Europa questo Paese ha saputo puntare i piedi e dare alcuni esempi una prova concreta di uno sforzo collettivo grazie
Trasmettiamo ora il video messaggio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
Cara Presidente Marcegaglia signore e signori partecipanti come sapete
Una impegnativa visita a Washington
Su invito con lieve preavviso del Presidente Obama mi impedisce di presenziare come avevo programmato alla vostra Assemblea dedicata al centenario della fondazione di Confindustria
Me ne dispiace spero Cogliate egualmente il senso della mia vicinanza all'impegno io e i valori che voi oggi esprimete e a cui si è così venti richiamata la Presidente Marcegaglia
Alla quale dico il mio grazie per l'espressione di apprezzamento istituzionale e personale che ha voluto rivolgermi
Compio ogni sforzo come è mio dovere per rappresentare valorizzare quel che unisce l'Italia affinché ci ciò prevalga suoni esasperazione di pur legittime distinzioni di interessi e di posizioni politiche
Occorre una maggiore consapevolezza in tutte le sfere sociali e in tutte le parti politiche della portata dei descrive
Che l'Italia è chiamata ad affrontare insieme con l'Europa in un mondo che è profondamente cambiato e tende ancora a cambiare
Sono in giuoco non sono esigenze particolari settoriali e immediate ma scelte di medio e lungo periodo cui è legato il futuro del Paese delle giovani generazioni e che richiedono perciò il Massimo di comprensione e
Senza soffocare la dialettica della vita democratica di condivisione a almeno nell'individuare obiettivi e grandi linee da perseguire con la necessaria coesione e continuità
La presidente Marcegaglia indicato i valori chiave che scaturiscono dalla riflessione sia sui cento anni di Confindustria sia sui centocinquanta
Dell'Italia unita e bello ed è altamente significativo accomunare queste due ricorrenze e questi due percorsi
Mi conforta la vostra sensibilità per il grande tema dell'unità nazionale
Ho detto e ripeto se nel mille ottocentosessanta sessantuno non si fosse unità dalle Alpi alla Sicilia
L'Italia non sarebbe entrata nella modernità non avrebbe potuto occupare il posto che spettava alla nostra plurisecolare nazione
Tra i moderni Stati europei
E da allora l'Italia unità saputo vivere uno straordinario processo di trasformazione culminato dei primi decenni del periodo repubblicana no con l'essenziale contributo così acutamente ricostruito dal professor Castronovo di un diffuso e vitale tessuto imprenditoriale
Se non mantenesse salda la sua unità oggi come Stato nazionale democratico e costituzionale l'Italia sparirebbe dalla scena della della storia europea e mondiale
Dobbiamo perciò rinsaldare la nostra unità dobbiamo rinnovare certamente il nostro Stato liberando lo in particolare dal suo vizio d'origine che fu il centralismo nell'uniformità
Dobbiamo superare le incompiute esse del processo unitario tra le quali resta ancora così grave quella del mancato superamento e perfino dell'aggravamento del divario tra nord e sud
Dobbiamo far crescere il nostro Paese farlo crescere di più è meglio il che è possibile solo facendolo crescere nel suo insieme
Mettendo a frutto il dinamismo delle regioni più avanzate del centro nord e le risorse e potenzialità sottoutilizzate del sud
Per raggiungere questi traguardi un contributo essenziale può venire da voi dal mondo così vasto e ricco degli imprenditori grandi medi e piccoli dal sistema dell'impresa e che voi rappresentate
Possono ben guidare dei quei valori che la Presidente Marcegaglia riassunto in quattro parole chiave abnegazione nel tendere le proprie energie per rinnovare e per suscitare sviluppo europeismo
Coesione nazionale coraggio civile confido che darete e tutti daremo nuove prove di questa nostra tempra nazionale dinanzi alle difficili decisioni che già si impongono all'ordine del giorno vi auguro cordialmente buon lavoro è successo e buono un grande compleanno a Confindustria
Standing
Ministeriale
Sale al podio e la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia
Signor presidente
Signori Ministri autorità cari amici
Confindustria compie cent'anni lo abbiamo detto prima
è un compleanno importante è un compleanno solenne che avviene però in un momento storico particolarmente critico
L'Italia appare più esposta a subirne contraccolpi negativi meno pronta accoglierne tutte le opportunità
Allora in questo scenario noi dobbiamo unire tutti gli sforzi per tornare tutti insieme a crescere
Nel mondo fosse lo possiamo dire oggi con qualche
Tranquillità in più la recessione probabilmente è terminata
Ma le sue conseguenze sono ancora tra di noi sono ancora presenti l'incremento ingente dei debiti pubblici le norme capacità produttiva inutilizzata e soprattutto un elevato tasso di disoccupazione gettano lunghe ombre sulla solidità della ripresa
In Europa e lo vediamo proprio lo stiamo vivendo proprio in queste settimane un nuovo temibile capitolo della crisi si è aperto sono minacciati lei è uno e la tenuta stessa dell'Unione europea
Unione che nasce
Dalla
Come un progetto di una gestione di una di un assegno generazione di statisti lungimiranti per scambiare meno sovranità nazionale con più crescita duratura grazie all'integrazione
Per l'Italia il centocinquantesimo anniversario dell'Unità nazionale deve essere di stimolo per affrontare l'uscita dalla crisi i nodi irrisolti della bassa crescita e le nuove tensioni europei che stiamo vivendo
L'elettorato alle recenti consultazioni regionali si è espresso per la conferma di un quadro di governabilità che deve indurre a realizzare interventi forti e incisivi
La manovra varata dal Governo due giorni fa contiene misure che Confindustria chiede da tempo
Perciò noi diamo sostegno alla linea di rigore del Presidente Berlusconi e del Ministro dell'economia approvata martedì in Esecutivo
Sono misure giuste che vanno rafforzati in Parlamento non vanno indebolite in Parlamento vanno rafforzate
Devono però ora essere varati interventi strutturali per incidere sui meccanismi di formazione della spesa pubblica servono inoltre riforme per rilanciare lo sviluppo
Per Confindustria il centesimo anniversario della fondazione rafforza per noi il richiamo agli interessi del Paese impone a noi tutti di avanzare una serie di proposte adeguate affrontare iter il difficile momento che stiamo vivendo
Con senso di responsabilità ma anche con franchezza assoluta
Perché a Confindustria nella sua storia si è contraddistinta non solo per la difesa irriducibile delle regioni dell'impresa ma anche per la capacità di offrire al Paese una visione lunga che ci viene da un costante confronto con i mercati internazionali
Confindustria una grande forza nazionale che sta richiamare tutte le classi dirigenti a partire ovviamente da noi imprenditori a un comune sforzo per promuovere il progresso dell'Italia
E ci sono esempi che tosti testimoniano questo nella nostra storia come ci ha detto bene il professor Castronuovo lo testimoniano le battaglie condotte per l'apertura al commercio estero negli anni Cinquanta
La lotta all'inflazione al terrorismo negli anni Settanta e Ottanta l'avvicinamento all'Euro e l'ingresso nella moneta unica negli anni Novanta le battaglie per la legalità di questi giorni e di questi anni
Vive in tutti noi una grande ambizione che oggi anche una necessità assoluta tornare a crescere in modo sostenuto come l'Italia ha saputo fare negli anni passati della sua storia
E come grandi altri Paesi stanno facendo anche in questa situazione molto problematica
L'ultimo anno e mezzo è stato durissimo e noi lo sappiamo a marzo due mila nove avevamo perso ventisei pronti di produzione industriale risposto al massimo pre-crisi
Dopo un anno a marzo due mila dieci eravamo ancora sotto di oltre venti punti
Eppure nelle oltre cento assemblee delle nostre associazioni a cui io sono intervenuta non una sola vogliono non lo so una sola volta e lo voglio sottolineare non una sola volta ho percepito scoraggiamento o peggio rassegnazione
Noi siamo una delle maggiori riserve di fiducia e di energia di questo Paese l'eccellenza delle nostre produzioni la cura la capacità di conquistare i mercati di esportare di innovare di essere motore di modernità ed integrazione sociale
Queste sono le nostre caratteristiche queste nostro DNA queste sono le nostre qualità e allora diciamolo corra voglio noi siamo il fulcro di questo Paese non siamo la forza di questo Paese
E insieme al risparmio delle famiglie e a un sistema bancario o meno esposto agli eccessi della finanza le nostre imprese formano la prima linea nella difesa dell'economia italiana pronti a ripartire
Allora
Proprio per questo noi avvertiamo un dovere preciso
Signori del Governo dell'opposizione
Amici del sindacato colleghi delle altre associazioni noi dobbiamo chiedere a chi ha la responsabilità di di Dodic per mare questo Paese di non sbagliare tattica e strategia
Di prendere le decisioni giuste di farlo in tempi rapidi altrimenti saranno l'impresa i loro nei lavoratori e le loro famiglie e per primi cittadini più deboli a pagare il prezzo più alto è forse già Tapie dobbiamo agire subito
La ripresa dell'economia mondiale proceda tutto sommato meglio del previsto oltre il quattro per cento di crescita di PIL
Dei Paesi emergenti asiatici si attende una crescita dell'otto virgola sette per cento quest'anno negli Stati Uniti di oltre tre per cento
In Europa invece la crescita sarà più bassa sarà attorno all'uno per cento
Per ciascun economia la velocità di recupero riflette le condizioni al momento della crisi ma anche le caratteristiche strutturali e non c'è dubbio che molto ha pesato l'entità del sostegno fornito dal settore pubblico
I forti interventi di stimolo per contrastare la caduta dell'economia e della domanda hanno condotto a peggioramenti senza precedenti nei bilanci pubblici
Negli Stati Uniti il deficit nel due mila nove raggiunto il dodici e mezzo del PIL nel Regno Unito l'undici e mezzo né la Spagna l'undici mia domanda il quattordici e persino in Francia il sette e mezzo per cento
Il Fondo monetario stima che il debito pubblico nell'economia avanzate salirà dei quaranta cinquanta per cento del PIL un numero enorme saranno bruciati vent'anni gli sforzi di risanamento
E questo accumulo di debiti pubblici e insieme all'aumento della disoccupazione saranno in realtà il lascito duraturo della crisi e peseranno certamente a lungo nelle capacità di ripresa delle economie mondiali
Sarà certamente cruciale come verrà affrontato il risanamento
Per i Paesi a livello mondiale che hanno spazi di manovra è prematuro interrompere quest'anno i programmi di stimolo della domanda perché la ripresa è ancora fragile
Ma per i Paesi più indebitati si impone un'energica correzione di rotta che che le tensioni dei mercati finanziari rendono ancora più impellenti tendono rendono ancora più necessaria
Sono indispensabili riduzioni del deficit pubblico attraverso tali alla spesa inoltre occorre ristrutturare e rilanciare l'economia
In profonda crisi di competitività
Nel mondo la politica monetaria resta fortemente espansiva e questo è un bene perché
Aiuta la domanda e perché in molti Paesi rimane ancora difficile l'accesso al credito
La ripresa economica ha bisogno di mercati finanziari solidi una condizione che non è ancora stata ristabilita
Restano ampie gli squilibri dei pagamenti internazionali gli Stati Uniti vedono ampliarsi di nuovo il loro deficit commerciali
La Cina cerca di spingere la domanda interna ma l'avanzo con l'estero scende troppo lentamente anche a causa del cambio sottovalutato
Allora per rendere sostenibile la crescita a livello mondiale è necessario un aggiustamento coordinato tra i diversi Paesi
Quindi Paesi che hanno rilevanti deficit devono procedere con politiche che favoriscono risparmi interno mentre i paesi con ampi Santos commerciali devono stimolare la domanda interna
I costi economici della crisi a finanziaria sono enormi e non lo sappiamo bene
Ecco perché bisogna fare di tutto perché sì evitino crisi future
Sappiamo quello che serve servono riforme nel funzionamento dei mercati finanziari nelle regole e i sistemi bancari e nella supervisione
E va detto che dovere con latori hanno richiesto comportamenti più avveduti agli intermediari e questo è successo in Canada ma è successo anche in Italia grazie alla Banca d'Italia la stabilità non è stata posta a rischio
Le agenzie di rating hanno perso qualsiasi credibilità
Ancora una volta si stanno rivelando specialista in autopsia
Hanno svolto un ruolo determinante nel favorire il collocamento di TAR di carta tossica alla quale attribuiva nel massimo giudizio per guadagnare grasse Commissioni dalle emittenti
Vi sono stati clamorosi errori nella valutazione del debito privato che hanno chiaramente suscitati in molti sospetti di conflitto di interesse pensiamo ai casi errori Illimani o da noi Cirio e Parmalat
A questi si sommano oggi intempestive e devastanti valutazioni sui debiti pubblici che hanno accentuato gli attacchi dei mercati così viene dissipata la fiducia faticosamente ristabilita e messa a rischio la ripresa
Dobbiamo ripensare il funzionamento delle agenzie di rating ma non ci sembra una buona idea
Un'agenzia europea istituito presso un'autorità regolamentare
Il quadro delle dopo aver regole della finanza sono note aumento dei requisiti patrimoniali protezione più importante dei risparmiatori Standard contabili convergenti tra le diverse economie mai più buchi regolamentari
I tempi per l'adozione delle nuove regole sono stati fin qui troppo lunghi allora occorre ora che all'interno del G venti che si trovi al più presto l'accordo tra le principali ma trovare Stati Uniti Asia e Unione europea
Ci preoccupa la proposta di istituire un fondo di emergenza finanziaria alimentato da una tassa sulle banche
è come se si mettesse in conto già una crisi futura facendone pagare già Oscar già oggi i costi alle imprese i cittadini attraverso tassi di interesse e commissioni più elevate non è questo che serve noi preferiamo
Noi preferiamo regolatori efficaci e capaci di evitare che le banche si espongano a rischi di default
Ma voglio sottolineare il punto che per noi e più importante
Nel mondo occorre riportare il sistema finanziario e bancario al suo compito principale
Che è sostenere l'attività dell'impresa e quell'impresa è che continuano a investire che creano stabilimenti creano occupazione e vanno avanti e non più sostenere questi castelli di carta che sono dette la grati creando enormi problemi su tutti noi
Le nuove regole della finanza implicherà hanno requisiti di capitale più stringenti lo sappiamo ma il rafforzamento patrimoniale deve avvenire in modi in tempi che non compromettano questa ripresa che già e fragile
Secondo alcune stime Basilea tre costerà alle banche europee duecento quarantaquattro miliardi di euro e ciò lo capiamo bene non aiuto certa il credito e la ripresa
Allora io lo ribadisco ancora una volta qui Basilea tre rischia di togliere altro ossigeno all'impresa e rischia di soffocare noi questo non lo possiamo permettere quindi
Chiediamo alla politica di prenda una posizione su questo
Nell'ultimo anno noi abbiamo lavorato molto con il Governo e con le banche per cercare di rendere meno difficile l'accesso al credito alle nostre imprese
Abbiamo messo in piedi vari strumenti abbiamo rafforzato il fondo di garanzia abbiamo fatto la moratoria sui mutui i tavoli territoriali col sistema bancario il fondo per la cotta Pita limitazione delle piccole e media impresa
Ma questo non basta non può bastare
Troppi in prese hanno sofferto o soffrono e continueranno a soffrire della mancanza di credito perciò in un momento difficile come questo io rivolgo ancora una volta un appello alle banche
State vicino alle imprese le imprese vere le imprese sane le prese che rischiano che continua a lottare anche su mercati così difficili
Noi non possiamo permetterci di perdere questo patrimonio fondamentale di professionalità di idee e di ricchezza di capacità che il vero fulcro che la vera ricchezza di questo Paese quindi lavoriamo insieme e non lasciamo che questo enorme patrimonio vada dissolto o muoia in un momento come questo
In Europa la crisi del debito pubblico greco ha contagiato l'intera zona euro fino a metterne in dubbio la sopravvivenza e queste sono cose che sono successe nelle scorse settimane
Ha evidenziato una preoccupante carenza di leadership nell'Unione questo è un dato di fatto e la lunga ricerca di consenso tra i Governi sulle risposte da dare ha moltiplicato i costi dell'intervento e ha ferito la credibilità della moneta unica
Certo va detto la Grecia ha per anni vissuto al di sopra delle proprie capacità e ha nascosto lo Stato darà reale dei suoi conti economici e questo è un problema serio che va considerato
Ma era come se si fosse diffusa l'idea che tutto sommato i costi di una sua eventuale insolvenza fossero limitati e sopportabili rispetto alla dimensione dell'Aurora euro
Invece le difficoltà greche hanno fatto emergere gravi carenze istituzionali i divari strutturali profondi
Quindi nel volgere di poche settimane i mercati finanziari hanno colto questa incertezza della governance europea
E soprattutto hanno compreso che la Grecia era solo la punta dell'iceberg non era il problema in sette
Il problema non era tanto Atene quanto la caduta generalizzata dell'attività produttiva i divari crescenti di competitività e di costo unitario del lavoro i disavanzi che sospendono il debito pubblico oltre il cento per cento del PIL
E ciò è vero non solo nei Paesi che sempre hanno avuto un po'questa caratteristica ma anche nei paesi fino a ieri considerati virtuosi Comerio domanda la Spagna o persino la Francia
Perciò
Hanno attaccato l'Euro partendo proprio dai suoi anelli più deboli
L'accordo europeo del nove maggio è sopraggiunto all'ultimo momento prima che il baratro si aprisse davanti i nostri piedi
Confindustria esprime un grande apprezzamento all'intesa raggiunta dai vertici dell'Unione europea e della Banca centrale europea
è un bene che la visione tedesca più scettica nei confronti di interventi multilaterali comuni e quella francese invece più favorevole abbiamo trovato alla fine un punto d'incontro
E questo è avvenuto anche grazie alle proposte del Governo italiano un merito che abbiamo subito riconosciuto e che vogliamo riconoscere anche oggi i Governi tagliato un po'un ruolo importante in questa crisi molto problematica
è stato un bene abbia preservato l'autonomia l'indipendenza della BCE nella modalità di acquisto dei debiti pubblici ed essere riusciti I coinvolgerà il Fondo monetario per un impegno immediato di grande rilievo
Rendiamoci conto se l'Europa avesse mancato l'intesa nel momento della verità sarebbero stati a rischio non solo i Paesi più deboli dell'Europa Malè uno in quanto tale con ripercussioni sul sistema finanziario mondiale
Questo è tanto vero che gli Stati Uniti sono intervenuti con grande energia per spingere l'Europa a prendere decisioni
Il pericolo di dissolvimento della moneta unica ma comunque sempre tenuto presente perché disegna una nuova fase nella crisi che ci attanaglia dal due mila otto
L'auspicio è che l'intesa di inizio maggio se un punto di svolta per l'intero un'OPA nel superare divisioni e indecisioni
L'innalzamento dei deficit del debito pubblico impone di rafforzare la disciplina di bilancio in Germania è stato approvato una legge costituzionale che obbliga al pareggio del bilancio federale entro il due mila sedici
E questa è la regola che pur con molte resistente si sta imponendo in tutta Europa
Ma non basta a questo noi oggi lo vogliamo dire con chiarezza occorrono anche crescita e competitività perché senza crescita i disavanzi pubblici nella zona euro non sono sostenibili
E questo riguarda tutti non riguarda solo la Grecia il Portogallo o la Spagna ma riguarda anche l'Italia la Francia e anche la Germania
L'euro zona e attualmente rispetto agli Stati Uniti all'Asia l'area del mondo che cresce meno questo non è un destino al quale noi dobbiamo rassegnarci non è una cosa scritta che non può cambiare
E la cura estensione a tutta l'Europa del modello tedesco basato sul traino delle esportazioni in assenza di un motore di crescita comune rischia di portarci dritti alla deflazione
Allora il motore di crescita serve e può venire solo da riforme strutturali in Germania e nel resto dei Paesi dell'eurozona
Servono riforme in tre ordini di misura in primo luogo occorre incoraggiare gli investimenti privati apprende mercati eliminando i troppi vincoli che frenano le innovazioni e la concorrenza in tutta Europa
In secondo luogo servono grandi progetti europei per innalzare la produttività penso a progetti nelle infrastrutture materiali e immateriali nella ricerca nell'ambiente nell'energia nell'istruzione e nello università
Infine l'abbiamo detto com'è evidente occorre rafforzare gli strumenti comuni per la disciplina di bilancio
Ma non si dimentichi che proprio i primi che hanno voluto varato perché hanno violato IPAB gli obblighi del patto europeo furono nel due mila tre Francia e Germania quindi non sono ci non ci sono solo quelli bravi quelli cattivi ma le cose si mostrò si mischiano
Il coordinamento delle politiche economiche non deve suscitare diffidenze Olimpus nazionalistica
Le politiche nazionali di bilancio e le riforme strutturali devono veramente diventare sempre più questioni comuni per combattere le divergenze di produttività e realizzare una vera Area economica integrata
La maggiore integrazione è vitale per le imprese europee noi vogliamo maggiore integrazione in Europa in sede comunitaria noi ci batteremo insieme alle altre a se intanto industriali per realizzarla nel più breve tempo possibile non possiamo stare così se stiamo fermi torniamo indietro noi vogliamo andare avanti con l'integrazione europea
Le proposte della Commissione europea il recente rapporto Monti per il rilancio del mercato interno vanno nella giusta direzione vanno sostenuti e vanno portati avanti
Senza le riforme non solo l'Euro resterà al rischio ma sarà l'impresa coi suoi lavoratori a pagare il conto più salato
Possiamo dire in un certo senso che ha finito l'idillio dei mercati con l'euro quella luna di miele che aveva consentito di azzerare i differenziali di tassi d'interesse e considerare tutti i Paesi uguali
D'ora in poi con un'unica moneta ci saranno tassi di interesse diverso e per avere un basso costo del denaro saranno necessarie finanze pubbliche in ordine e competitività elevata
La salute azione dell'Euro che stiamo vivendo in questi giorni agevola l'export e sostiene la gracile ripresa ma le condizioni di sfiducia in cui si è realizzata potrebbero comprometterne i benefici
L'Italia
Per l'Italia il bilancio della crisi è stato pesantissimo e noi lo sappiamo
Rispetto ai picchi del primo trimestre due mila otto abbiamo perso
Quasi sette punti di PIL e oltre settecento mila posti di lavoro il ricorso alla cassa integrazione guadagni è un mentalità di sei volte
La produzione industriale è crollata del venticinque per cento tornando i livelli di fine mille novecentottantacinque cento trimestri bruciati
In alcuni settori l'attività produttiva si è dimezzata tanti nostri settori fondamentali hanno vissuto un dimezzamento dei fatturati
Va detto che fortunatamente è in corso un rimbalzo che potrebbe anche risultare superiore alle attese la produzione industriale sta aumentando del sette per cento potrebbe anche velocizzare questa cosa potrebbe accelerare
Ma su questo recupero gravano le incognite della crisi europea di cui abbiamo parlato
E comunque non si tratterà di un duraturo innalzamento del nostro ritmo di sviluppo
Queste dinamiche infatti essi sono innestate su una tendenza del Paese a crescere lentamente questo è ormai chiaro
Tra il novantasette del due mila sette il PIL è un Mincato dell'uno virgola quattro per cento contro due e mezzo dal resto dell'Europa Zona il tre per cento degli Stati Uniti
E questo lo sappiamo bene non non va bene
Il reddito per abitante arretrato Disetti punti rispetto alla media dell'area euro
Allora noi tutti insieme dobbiamo lavorare
Perché noi dobbiamo spezzare la spirale fatta di scarsità di investimenti di fuga di giovani di giovani che non riescono a trovare posto di lavoro di impresa che faticano a crescere e la cui dimensione
Tende a diminuire
Un ambiente sfavorevole alle iniziative imprenditoriali
Allora noi questa questa situazione la possiamo cambiare né possiamo romperla questa sfiorare
Nel settore manifatturiero noi abbiamo un gran numero di imprese straordinarie
Imprese di tali imprese che anche in questi anni di crisi e continuano a investire continuano a esportare hanno successo nel mondo ma il problema vero che queste imprese sono troppo poche e sono poche per trainare con sé
Tutta l'economia
Ricordiamoci che il settanta per cento del PIL è formato da servizi meno esposti alla concorrenza in troppi casi ancora inefficienti allora bisogna agire anche sui servizi
L'Italia soffre di ritardi nelle infrastrutture che sono stati accentuati da oltre quindici anni di tagli agli investimenti pubblici per finanziare spese correnti la qualità della spesa pubblica è peggiorata
I costi dell'energia dei trasporti delle comunicazioni i ritardi nella banda larga e Lina può dei quartetti alle capitale umano sono fattori che gravano sulla competitività
Certo la questione risolta del Mezzogiorno anzi dopo il potenziale di sviluppo del Paese e non aiuta la situazione
In condizioni molto difficili il Governo ha saputo frenare il disavanzo pubblico prima e avviarne la riduzione ora
Gli interventi della Finanziaria due mila undici due mila dodici si muovono correttamente per rallentare la spesa e arginare l'evasione fiscale su questo punto tornerò
Senza entrare nel merito di ogni singolo provvedimento voglio sottolineare due punti almeno
Primo non era più sopportabile la dinamica degli stipendi pubblici nettamente più elevata di quella dei privati sganciata dalle logiche dell'efficienza e della responsabilità questo ce lo dobbiamo dire
La chiusura delle finestre previdenziali è necessaria anche in ragione dell'equità tra generazioni
Ma voglio qui ricordare due aspetti che per noi sono fondamentali
Il primo il prima che questa maggiore disciplina non è stato il frutto di una scelta politica maturata con lungimiranza e senso di responsabilità ma è stata imposta dall'andamento dei mercati
In Parlamento maggioranza e opposizione hanno ora la possibilità di dimostrare di voler far propria questa disciplina
Qui non ci dobbiamo rendere conto che è finito per sempre il tempo in cui bilancio pubblico è una stanza di compensazione delle tensioni sociali
Questo era un uso improprio aggravato in Italia da favoritismi e clientelismi da sprechi e approvazioni di risorse dei contribuenti da corruzione
Il secondo aspetto è che mettere in ordine i conti pubblici non basta e non è neppure duraturo senza le riforme strutturali
Riforme che modificano l'operare dello Stato il perimetro della sua azione la stessa concezione della sua funzione
Perciò anche dopo questa manovra e anzi proprio alla luce di questi interventi riaffermo con forza che le riforme sono più che mai urgenti
Finora invece il passo delle
Forme stato troppo lento e uno scontro politico sociale sulla finanziaria potrebbe bloccare le del tutto sarebbe esiziale è qualcosa che non deve accadere dobbiamo invece accelerare tutti insieme sul cammino delle riforme
Di fronte a questo quadro Confindustria proposto tutti un cambio di marcia e il cammino sul quale abbiamo indirizzato tre diverse iniziative in una logica in una visione complessiva e con una visione a medio termine
Primo la ricerca che abbiamo presentato al convegno di Parma un mese e mezzo fa per fare il punto sui problemi di lunga durata che permangono in risolti nel tessuto economico e sociale civile e culturale del nostro Paese
Secondo le riunioni di lavoro che stanno coinvolgendo molto centinaia di imprenditori per approfondire le trasformazioni in atto nei settori nelle filiere e diffondere nel sistema associativo le migliori strategie aziendali
Questo io credo sia un supporto fondamentale alle nostre imprese in questa fase di grandi cambiamenti di grande discontinuità quindi ne vogliamo lavorare molto sulle stesse capire quali sono le strade che dobbiamo portare avanti nei prossimi anni
Infine la radiografia delle carenze strutturali del Paese e le proposte per superarle in un'ottica di medio termine e per ridare competitività l'impresa
Generare più reddito Investimenti e occupazione
Insomma più crescita questa è la vera parola che conta
In Italia due mila quindici il documento che abbiamo predisposto e che riterrà consegnato alla fine di questa Assemblea noi affrontiamo tutte le questioni cruciali
Dall'energia alla finanza per l'impresa e il fisco la giustizia le infrastrutture l'istruzione il lavoro le liberalizzazioni la pubblica amministrazione la ricerca l'innovazione
Qui milite allarmi mi limiterò a riprendere solo alcune delle proposte della dopo delle delle nostre del nostro documento
Primo le infrastrutture per gli imprenditori italiani questo è un tema fondamentale occorre una riforma delle regole che abbia come obiettivo di realizzare opere di qualità con tempi e costi certi
Per recuperare le norme che è necessario elevare stabilmente al due e mezzo per cento del PIL investimenti in opere pubbliche oggi siamo all'uno virgola sei per cento
Sappiamo che c'è un problema di finanza pubblica allora possiamo anche studiare forme innovative di finanziamento utilizzante o le entrate da dismissioni patrimoniali ampliando gli interventi della Cassa depositi e prestiti coinvolgendo i capitali privati
Su questo punto delle infrastrutture
Noi avevamo chiesto al Presidente del Consiglio a Parma un impegno per andare avanti su questo tema delle infrastrutture e devo dire che all'ultimo CIPE è stato dato il via libera all'utilizzo di gran parte delle risorse programmate e approvati i progetti
Allora adesso è essenziale aprire i cantieri non rimanere fermi soprattutto i piccoli cantieri che sono quelli che possono dare avuto al lavoro e aiuto alle nostre imprese
Secondo l'Energia in questi due anni tutti noi abbiamo lavorato molto e alcuni risultati sono stati raggiunti ma il prezzo dell'energia elettrica all'ingrosso in Italia è ancora del quaranta per cento superiore alla media europea
Per ridurlo bisogna agire sul mix dei combustibili impedire la segmentazione del mercato interno potenziare le infrastrutture energetiche
Per il nucleare sul quale noi
Siamo molto d'accordo e pensiamo che sia una via fondamentale per il nostro Paese serve insediare subito l'agenzia e definire entro il due mila dieci le regole per la sicurezza e l'individuazione dei siti
Occorre riportare la competenza è chiusa esclusiva dello Stato tutte le decisioni che riguardavano Energia occorre inoltre investire in efficienza energetica uno straordinario driver di crescita e su questo stiamo lavorando molto con il Ministro dell'ambiente
Terzo la ricerca per noi questo è un punto fondamentale
Grazie alla nostra azione è stato eliminato quello di oso meccanismo del click day base ai quali soldi arrivavano a chi aveva la capacità di cliccare prima e quelli più lenti non potevano avere niente
E il credito di imposta è stato rifinanziato per quattrocento milioni
Ma ora per recuperare il ritardo dell'Italia nella ricerca nell'innovazione questa misura deve diventare strutturale e automatica per i prossimi cinque anni
In tutte le nazioni a cominciare dagli Stati Uniti lo Stato supporta il progresso tecnologico e solo nel nostro Paese
Si dedica un'attenzione scarsa e discontinua
Oltre al credito d'imposta occorre concentrare risorse pubbliche su grandi progetti di scala europea
Quarto il capitale umano l'altro tema fondamentale
La risorsa più preziosa per lo sviluppo da noi viene formata troppo poco e male
Non è una questione di livello della della spesa come spesso si dice ma della sua bassa qualità
Lo evidenzia nei confronti internazionale sulla preparazione degli studenti delle scuole superiori secondaria
Lo conferma la gestione di tante università piene di personale docente senza qualità e potere di ricerca questo non è quello che serve a questo Paese
Noi perciò chiediamo che sia data piena autonomia alle scuole e alle università anzitutto nell'assunzione dei docenti
Sì premino gli insegnanti migliori competenti appassionati e ce ne sono tanti in Italia si raddoppi lo le borse di studio per gli studenti meritevoli si finanzino gli atenei in base alla qualità e non è costi storici
La riforma in discussione seppur timida fa nella giusta direzione noi la supportiamo essenziale che in Parlamento non venga smontata ma vada avanti e diventi legge dello Stato prima possibile
Quinto la riforma fiscale
La riforma fiscale rimane per noi importantissima
Noi siamo disponibile a un'iniziativa complessiva e condivisa anche con le altre parti sociali
Che abbia un obiettivo molto chiaro cioè ridurre le tasse sull'impresa e lavoratori i due pilastri che sostengono questo Paese iniziando a togliere la componente del costo del lavoro della base imponibile IRAP
Che punti a semplificare e dare certezza alle norme
Che estenda la lotta all'evasione fiscale a tutte le attività economiche l'evasione è una piaga che va contrastata non però per coprire i buchi di bilancio ma per ridurre le aliquote su qui l'imposta li paga perché chi le paga sono troppo alta
In questo difficile momento del Paese sul recupero del gettito evaso si misura la rappresentanza di impresa
I suoi valori e soprattutto i suoi comportamenti concreti Confindustria darà tutto suo sostegno politico anche avanzando proposte concrete
Ribadisco però che il tema essenziale per noi rimane la riduzione delle tasse sull'impresa e sul lavoro
La giustizia nell'ambito del disboscamento degli a scatto degli ostacoli normativi amministrativi dell'attività d'impresa Nuoro centrale al funzionamento della giustizia
Bisogna abbatterne i tempi che in Italia sono due e tre anche quattro volte superiori rispetto all'Europa è una situazione inaccettabile in un Paese civile
Mina la certezza del diritto impedisce l'attuazione dei contratti intacca la fiducia dei cittadini scoraggia la voglia di investire nell'impresa occorre rendere costosa in un più convenienti come oggi le tattiche di allungamento dei processi
Vanno incentivate le soluzioni stragiudiziali gli arbitrati vanno accorpati tribunali più piccoli diffuse le sezioni specializzate e l'informatizzazione
Queste
Sono alcune delle proposte che noi presentiamo che punto sono in questo documento Italia due del due mila quindici
Per raccogliere e vincere la sfida che noi abbiamo lanciato a Parma tornare a crescere stabilmente ad almeno il due per cento
Questo io lo voglio sottolineare non è un obiettivo impossibile è un obiettivo alla nostra portata se agiamo insieme se non lasciamo prevalere timori e divisioni
Ed è l'obiettivo che anche il Governo si pone nei suoi documenti perciò sia coerente e metta in atto i grandi interventi che sono necessari per raggiungerlo
Questa è una sfida ineludibile è la vera sfida che il nostro Paese ha davanti
Perché non è solo un problema che riguarda l'impresa ovviamente perché la bassa crescita si traduce in bassi salari penalizza il potere di acquisto delle famiglie aggrava il problema del debito pubblico alla lunga mina la democrazia intatti dice la società
La lenta crescita nasce da un fatto preciso che si chiama cattivo andamento della produttività
Nell'industria manifatturiera tra l'avvio dell'euro e il due mila sette il costo del lavoro per unità di prodotto è cresciuto in Italia del diciannove per cento
Mentre si è ridotto del sette e mezzo per cento in Francia del nove virgola otto per cento in Germania
Signori signori noi abbiamo ceduto trentadue punti percentuale alla Germania e poi ci stupiamo se non cresciamo qui c'è un problema di competitività e di produttività enorme che dobbiamo affrontare con serietà e tutti insieme
Veniamo a noi perché per affrontare questo tema serve l'impegno di tutti e ne vogliamo partire da noi
Le imprese italiane sono e saranno pronte nel dare il ma siccome ho contributo al rilancio del Paese nonostante il contesto poco accogliente in cui operano
E questo vale innanzitutto per il Mezzogiorno
Le imprese sono in prima fila nella lotta per la legalità
Permettetemi su questo punto di esprimere a nome di tutta Confindustria di tutti gli imprenditori un grande senso di solidarietà e di affetto al Prefetto lari ad Antonello montante a Ivan Lo Bello che ieri hanno ricevuto
Minacce
Drammatica
Minacce gravissime che testimoniano quanto sia vero il nostro impegno l'impegno di Confindustria contro la criminalità organizzata e dove profondamente allora non
Della gravità di queste cose noi non ci facciamo intimidire e continueremo in questa nostra battaglia a favore della legalità contro la criminalità organizzata che per noi un elemento fondamentale
Sul quale ci misuriamo seduta in modo molto serio e molto concreto quindi grazie a Ivan Lo Bello grazie Antonello montante grazie a tutte le forze dell'ordine questa è una guerra che dobbiamo combattere tutti insieme senza la quale non ci sarà
Crescita nel nostro Paese
Le nostre imprese del Mezzogiorno quindi sono in prima fila nella lotta per la legalità hanno chiesto con forza all'uso corretto dei fondi pubblici combattendo la logica della distribuzione a pioggia a favore di pochi grandi progetti su infrastrutture ricerca capitale umano e sicurezza
Servono condizioni perché il Mezzogiorno ritrovi al suo interno la capacità di crescere perché finalmente il sud aiuti il sud
La norma relativa alla fiscalità di vantaggio per il sud introdotta nel decreto di martedì contiene un principio che va nella giusta direzione ampliamolo e lavoriamo seriamente
Noi continueremo a promuovere i valori della legalità della democrazia della libertà e della meritocrazia
Le nostre aziende sono il principale ambito d'integrazione sociale
In cui italiani e cittadini di altre nazioni e culture imparano lavorare collaborare condividono l'obiettivo di produrre benessere scambiano esperienze e guardano il mondo con gli occhi dell'altro
Ma in un certo senso questa è un'impresa che si realizza dentro le nostre impresa un fatto molto importante di cui non siamo orgogliosi perché sappiamo che da lì che passa il futuro del Paese
Però lei dobbiamo lavorare anche per superare i nostri limiti che diventano ostacoli allo sviluppo dell'intera economia italiana
Io l'ho detto in molte occasioni lo voglio ripetere anche qua noi abbiamo un numero significativo di media impresa e molto forti che hanno dimostrato di essere competitive sui mercati internazionali
E quando tutti noi giriamo il mondo e vediamo prodotti meravigliosi italiani in giro ne siamo tutti orgogliosi ne siamo tutti consapevoli
Queste medie imprese sono l'eccellenza sono il cuore pulsante della nostra economia del nostro sistema
è venuto il momento di valorizzarle di aiutarle a crescere insieme a tante piccole imprese dell'indotto nella loro proiezioni internazionale
Non tutti i piccoli possono diventare grandi ma fare perno sul successo delle medie imprese rafforza tutti rafforza tutto il sistema industriale
Noi dobbiamo sfruttare meglio la disponibilità di tecnologie innovativi applicabile anche in settori tradizionali che li plasmano li cambiano li fanno diventare più efficienti
Dobbiamo elevare il contenuto di innovazione dei prodotti puntare ancora di più sulla qualità sui marchi fornire più servizi ai clienti radicarsi ancora di più sui mercati esteri l'internazionalizzazione rappresenta la grande sfida dei prossimi anni
Su cui Confindustria punta con decisione e vuole lavorare molto seriamente
Ma noi dobbiamo anche superare le barriere psicologiche che troppo spesso ci impediscono di essere abbastanza grandi per affrontare la competizione globale barriere che ostacolano aggregazioni alleanze delega il management iniezioni di capitali esterni
Allora non ce lo diciamo sempre il controllo e la gestione familiare sono punti di forza chiarissimi finca però non costringono l'impresa a rimanere troppo piccola
Troppo piccola per fare ricerca innovazione
Troppo piccola per esportare l'ottanta per cento che delle vendite all'estero viene da otto mila aziende cioè l'uno virgola per cento del totale delle imprese manifatturiere e troppo poco dobbiamo aumentare questa capacità di esportazione
Per queste ragioni le reti di impresa possono rappresentare uno strumento utile da utilizzare per accrescere la competitività stimolare la cooperazione a livello tecnologico commerciale e produttivo
Serve un grande impegno su questo tema da parte nostra da parte del Governo e da parte del sistema bancario per cogliere tutte le potenzialità di queste alleanze che ci possono permettere di essere più competitivi e di vincere sui mercati internazionali
Le questioni del Paese tutte queste di cui abbiamo parlato i grandi temi delle infrastrutture dell'energia e anche gli ostacoli alla crescita delle nostre imprese
Non si affrontano però pienamente se non si scioglie il nodo irrisolto del rapporto tra Stato e mercato
In Italia c'è bisogno di più mercato questo non lo vogliamo dire con chiarezza ancora poco presente o assente in troppi settori della vita economica
Mercato affidato da utilità regolatorie carenti nei poteri decisionali in alcuni casi e le cui nomine in alcuni casi ne hanno indebolito autonomia indipendenza
Le liberalizzazioni mancate continuano a penalizzare il Paese si manifestano sempre di più preoccupanti segnali di una vera e propria allergia al mercato
Secondo la Banca d'Italia una decisa politica di liberalizzazione nei settori meno esposti alla concorrenza libere professioni commercio energia trasporti ed altri
Potrebbero generare un aumento del PIL dell'undici per cento e dei salari reali di quasi il dodici per cento nel lungo termine quindi parliamo di entità importanti
E secondo l'OCSE le liberalizzazioni aumenterebbero la produttività in Italia di quasi quattordici promette per cento nei prossimi dieci anni
Ma le cose non stanno andando così la miriade di società a controllo pubblico allarga la propria presenza e tende a sottrarre spazi di mercato
Persino nella recente riforma delle fondazioni dei teatri lirici si toglie il privati la possibilità di offrire servizi di ristorazione merchandising che non siano organizzati in-house né questa parola in house non la vogliamo più sentire non è possibile
Senza parlare della mamma dell'allarmante corsa in atto in Parlamento a ripristinare barriere all'ingresso a tariffe minime e per i servizi professionali
Lo abbiamo detto a Parma
Lo ripetiamo se il Governo e la maggioranza persistono in questa marcia indietro a tutto spiano sulle liberalizzazioni nel commercio nelle professioni noi ci metteremo di traverso e sarà opposizione dura perché nessuno di noi
Nessuno di noi si è mai sognato di chiedere tariffe minime per gli elettrodomestici per le macchine utensili per gli abiti allora se è questo che ci volete ci mettiamo in fila anche noi chiediamo tutti tariffe minime il Paese va allo sfascio ma questo non è certo quello che vogliamo
Il cattivo funzionamento del mercato dipende anche da un sistema legale fiscale sempre più complicato imprevedibile
Dal fiume delle leggi mai scritte dettate da interessi particolari che formano una legislazione disorganica dal carattere vessatorio e di difficile applicazione
Anche nella manovra del Governo infine condivisibile di dominare disparità fiscali rischia di tradursi in norme retroattive penalizzanti come per esempio nel settore immobiliare
Insomma la semplificazione nonostante i grandi sforzi che si sono stati per il momento è rimasta una promessa
Veniamo allo Stato
La sua presenza la verità al di là di quello che si dice di chi oggi
Protesta
Di di fronte a questa manovra la verità è che la presenza dello Stato in Italia e continuate a crescere e continua a crescere
Dall'ingresso nell'Euro all'anno prima della crisi la spesa pubblica corrente al netto degli interessi è cresciuta di quasi due punti di PIL
Tra il due mila tre due mila sette la Germania che deve essere il nostro benchmarking l'abbassata di quattro punti
Tra il due mila e due mila otto lettere Trivulzio né nel pubblico impiego sono aumentate del sedici virgola uno per cento in più dell'inflazione contro il tre virgola nove per cento di quelle private qua sta il problema
E gli incrementi maggiori si sono avuti negli enti locali sua qua ce lo dobbiamo dire con chiarezza la spesa pubblica è scappata di mano in questi anni
Dal novantasette al due mila otto l'attenzione si è concentrata sul contenimento della spesa corrente primaria centrale quello dello Stato
Che è dunque salita solo si fa per dire del trentotto per cento nel frattempo quella delle regioni e delle autonomie locali aumentarla dell'ottanta per cento questi sono dati veri chiari
è chiaro che si tratta di dinamiche esplosive che soffrono le colle soffocano l'economia e la società e che impediscono di ridurre le imposte nella sanità
Si calcola che il debito pubblico occulto ossia attualmente nell'ordine di cinquanta miliardi via euro ed è proprio soprattutto nella sanità
Cioè le aziende sanitarie sono quelle che perpetuano quello scandalo nazionale che al ritardo del pagamento dell'impresa
Che continua che ormai oltre un anno e che in alcuni casi è far fallire l'impresa
Allora io confermo qui la richiesta che abbiamo avanzato a Parma la spesa pubblica italiana deve diminuire di almeno un punto di PIL all'anno per i prossimi tre anni e questo deve continuare fino a quando raggiungeremo il livello tedesco
Nessuna voce è intoccabile non è più accettabile il ritornello che la spesa pubblica e in cui è incomprimibile
Basta pensare a quello che sta accadendo negli altri Paesi in Spagna Regno Unito Portogallo alloro Caliolo occorrono tagli agli stipendi pubblici agli aumenti delle tariffe attiva di pensionamento revoca delle fasi in villa invalidità e sanità
La manovra varata dal Governo fa propri alcuni di questi principi traccia il sentiero di ridimensionamento della spesa pubblica che però da reso strutturale
Nella sanità che è un comparto molto importante sul quale bisogna lavorare
Cominciamo subito ad applicare i costi stando a questa sarebbe la vera riforma strutturale possiamo farlo siamo pronti credo che
Gli studi siano stati fatti facciamolo prima possibile
E si imponga il rispetto dei costi standard a tutte le Regioni negando ogni copertura a chi le supera
Solo così si riducono i costi sanitari e non con l'ennesimo inaccettabile taglio sull'industria farmaceutica l'unica che da anni di fatto conta di più contribuisce a ripianare i disavanzi regionali
Noi condividiamo la decisione di non coprire con i fondi FAS i deficit a piè di lista la via prioritaria risanamento deve essere il taglio delle spese
E se il rimedio e l'aumento delle tasse nelle Regioni che sforano una cosa sia chiara quelle tasse in più non chiedete le all'impresa che non votano chiedete le invece i cittadini che manderanno a casa col voto chi ha fallito nel gestire i soldi pubblici
è stato un bene prevedere nella manovra finanziaria la non eleggibilità chi dispone di chi sfora i bilanci in questo senso
Non è solo la dimensione della spesa però a preoccuparci e anche la sua inefficienza il modo in cui l'amministrazione pubblica organizzata e interviene sistematicamente nell'ostacolare la vita dell'impresa
Rendendo quasi impossibile ottenere in tempi certi autorizzazioni e licenze gravando le aziende da mille adempimenti inutili e costosi
Grazie al nostro anche al nostro lavoro e alla disponibilità dei Ministri competenti finalmente si è definito un provvedimento che impedisce un input un comportamento incivile
Quello di amministrazioni pubbliche che non partecipano alle conferenze dei servizi che non guardano neppure le carte che non si presentano e bloccano così anche per anni l'iter autorizzativi finalmente questa cosa
è stata
Terminata
è importante questo provvedimento che ha inserito nella manovra diventi legge prima possibile
Ma l'inefficienza pubblica dobbiamo dirlo non è figlia solo di logiche lontane dalla produttività nasce da troppi interessi partitici troppe rendite da salvaguardare
Diciamolo chiaro la politica dà occupazione a troppa gente in Italia ed è l'unico sotto e che non conosce né crisi né cassa integrazione
Per iniziare a sradicare il malcostume è fondamentale che la trasferenza negli acquisti della pubblica amministrazione sia totale
Nella sanità e il riferimento ai prezzi Consip indicato nella manovra è un passo importante ma è un primo passo
Inoltre nessun appalto deve più avvenire senza una gara pubblica certo non servono pesanti procedure ci mancherebbe altro basta alla luce della piena pubblicità delle scelte di spesa a ogni livello di Governo in questo modo
Diventerebbe impossibile assegnare la voce ai lavori ad amici e compari e a pagare prezzi gonfiati
La sforbiciata data con la finanziaria agli enti ai costi della politica è sacrosanta ma è solo un buon inizio va continuata
Perché vedete questo non lo sappiamo bene quando il Paese deve fare dei sacrifici e qui è chiaro che il Paese deve fare dei sacrifici
è del tutto impensabile che non sia la politica per prima a ridurre energicamente i suoi privilegi se non si fa questo non è accettabile
è arrivato il momento nel quale i politici italiani dal Parlamento giù giù fino all'ultima Comunità montana tagli nei propri stipendi taglino le dotazioni per le loro segreterie collaboratori taglino agevolazioni esenzioni
La diminuzione del dieci per cento dell'indennità dei membri del Governo guardata da un'ottica internazionale è un timido esordio bisogna continuare
è assolutamente opportuno che vi si adeguino anche gli altri organi costituzionali le rinunce devono essere fatte da tutti
Razionalizziamo le Province questo è un ritornello il cui numero secondo gli annunci del Governo doveva diminuire ora sentiamo dire che in questa manovra ne verrebbero eliminate dieci che sono pochissime non ne vorremmo eliminate molte di più ma addirittura che c'è l'idea che questi nemmeno queste dieci vengono eliminate noi chiediamo invece che anche qui
Ci sia un passo avanti preciso e serio
Non c'è stata crisi per il numero dei consorzi e società controllate o partecipate da enti pubblici locali siamo sette mila cento solo qualche anno fa erano meno di cinque mila
E non è soltanto una questione di inefficienza di concorrenza sleale che comunque per noi è molto importante di occupazione di sedimenti meglio gestiti dal mercato
E soprattutto una questione di potere distribuzione di cariche elargizione di compensi clientelismo e a lungo andare di corruzione le poltrone nelle società pubbliche locali che sforano quota venticinque mila anche qua bisogna tagliare
Vengo a una questione cave di cui si parla molto il federalismo
Confindustria è convinta che dà un buon federalismo possono venire soluzioni che sostengono l'impresa
E riducono sprechi e
Efficienze e ci tengo a dire che su un buon federalismo sono soprattutto le imprese del sud che fanno una scommessa almeno da noi è così
Però
L'unico federalismo che noi vogliamo che è utile e quello capace più sradicare l'eccesso di spesa pubblica la sua inefficienza l'eccesso di occupazione di aree del mercato o il federalismo sarà questo o a noi non interessa è questo che ne vogliamo il federalismo deve essere uno strumento per far
La politica italiana deve averlo chiaro le cronache ogni giorno accrescono il discredito della politica delle istituzioni e dei partiti agli occhi degli italiani
La fiducia dei cittadini continuerà a diminuire se i politici i sei politici non capiranno che loro per primi devono tirare la cinghia e cambiare in profondità i comportamenti la politica deve tornare a essere un servizio
C'è un'altra cosa che vogliamo dire la politica di fronte
Alla vera emergenza che stiamo vivendo perché questo è un momento di emergenza
Noi chiediamo che la politica non si di vita questo è importante
Davanti alle scelte difficile che dovranno compiere non ricomincino i soliti Ciocchetti qui bisogna ritrovare unità nazionale senso del Paese fare le cose per il bene dei cittadini
Dall'opposizione e anche dalla maggioranza
Eppure non è questo l'atteggiamento che abbiamo visto sin qui prevalere dopo le regionali
Abbiamo assistito nel Governo e nella maggioranza a riaffiorare di divergenze e completi tu conflittualità aspre e radicali ci sembra di capire che oggi questo questa situazione sta migliorando ma è molto importante che si vada in questa direzione
E di fronte a questi problemi a queste lacerazioni talora esplicite e talora striscianti che vediamo anche nell'opposizione noi esprimiamo un giudizio chiaro
Il dovere della maggioranza e del Governo per i prossimi tre anni senza urne è quello di governare è quello di assumere decisioni all'altezza dei problemi
Se la maggioranza per i litigi e divisioni dovesse ridursi all'impotenza allora non potrà esserci crescita
E si chiuderebbe nell'insuccesso la lunga promessa di una politica del fare proprio nel momento in cui la crisi ci obbliga a concentrarci su alcune scelte decisive per rilanciare l'Italia
La crescita economica avviene prima prima del colore politico prima di ogni bandiera di partito prima di ogni ambizione di leadership passata presente e futura
Il problema italiano non è il maggioritario che abbiamo voluto tenacemente che da sedici anni affida a chi vince un mandato chiaro
E la risposta non è certo il ritorno al proporzionale che accentuerebbe frammentazioni e poteri di vero di veto
Quello che conta è il senso di responsabilità il dovere nei confronti del Paese il rispetto delle regole e della legalità
Il rispetto della centinaia di migliaia di italiani colpiti duramente dalla crisi il rispetto di ciò che gli italiani possono fare se solo lo Stato diventasse meno oneroso e più efficiente
Allora chi in questi tre anni decisivi non saprà garantire all'Italia più crescita chi alimenterà nuove decisioni chi impedirà le imprese italiane di conquistare nuovi mercati
Questa volta sappia che si assume una grande responsabilità di fronte al Paese e alle future generazioni e ancora prima che dagli elettori verrà punito dai mercati finanziari
Noi
Siamo da sempre consapevoli che non possiamo limitarci però ad avanzare richieste alla politica opera come dire dire che cosa dal secondo noi la politica deve fare a maggior ragione in un momento difficile come questo
Non si cresce con la spesa quel debito pubblico il più della crescita lo fanno le imprese che continuano a anche nella grande crisi a investire e i lavoratori che non si tirano indietro
C'è un'Italia fatta di impegno fatta di professionalità fatta di dedizione che deve riprendere ad avere fiducia in se stessa e che corre invece il rischio di piegarsi sul timori e su paure di chiedere più Stato e più protezione
Allora noi a quell'Italia che vogliamo parlare per questo abbiamo deciso di lanciare oggi una nuova proposta
Vogliamo noi per primi dare l'esempio di quel grande sforzo di responsabilità nazionale che noi chiediamo alla politica non da soli
Allora io mi rivolgo a tutte le altre associazioni di impresa e a tutte le confederazioni sindacali molto dipende da noi
Una maggiore produttività unità più salario a occupazione aggiuntiva a nuovi ammortizzatori sociali che diano più flessibilità all'impresa e tutelino lavoratore
Tutto ciò che è fondamentale può nascere prima e meglio se impresa sindacati definiscono obiettivi e strumenti condivisi
La produttività dipende dal capitale umano dall'innovazione dalla logistica dai servizi dall'utilizzo degli impianti dagli orari dai turni
La formazione va alternata al lavoro la flessibilità consentito tra il novantasette due mila sette di accrescere di oltre cinque punti il tasso di occupazione da cinquantadue al cinquantotto per cento
Certo restiamo ancora otto punti e mezzo sotto la media dei Paesi OCSE undici e mezzo sotto la Germania
Gli sforzi maggiori lo sappiamo bene vanno rivolti ai giovani e alle donne specie al Sud
Sono queste le scelte decisive per crescere tutti insieme
E queste all'agenda sulla quale un serio confronto bilaterale nella piena autonomia delle parti sociali può in poco tempo far compiere un grande passo avanti al sistema produttivo italiano
I negoziati in corso tra la FIAT e sindacati per la valorizzazione dello stabilimento di Pomigliano vanno nella giusta direzione sono il sentiero da percorrere
Allora quello che io sto proponendo che noi proponiamo è quello di fare una grande assise dell'Italia dell'impresa e del lavoro
E a questa proposta che noi ripulirla rivolgiamo a tutte le organizzazioni sindacali e all'associazionismo datoriali incontriamoci subito diamoci l'obiettivo di una grande intesa per la crescita entro l'estate diamo noi per primi l'esempio
E a differenza del passato noi oggi lo strumento per farlo ce l'abbiamo
Il nuovo modello contrattuale contrattuale varato nel febbraio del due mila nove ha grandi potenzialità che potranno essere pienamente colte proprio in questa fase
Va diffuso nel sistema produttivo va sperimentato a livello aziendale per scambiare più produttività con maggiore salario
E nelle aziende che si genera la crescita del reddito grazie modelli innovativi a nuovi processi e prodotti a cui devono contribuire i lavoratori per creare valore aggiunto
Questo è ciò che è mancato negli ultimi anni quindi dobbiamo andare in quella direzione
Abbiamo ottenuto dal Governo l'innalzamento della detassazione e della decontribuzione del secondo livello della contrattazione questo è determinante per l'aumento della proprietà ed è interesse comune dei lavoratori e delle imprese
Il nuovo modello contrattuale funziona lo dimostrano il rinnovi conclusi
E ai sindacati voglio dirlo con sincerità anche a quelli che non hanno firmato l'accordo del febbraio due mila nove
In tutti i contratti che sono stati chiusi le imprese non hanno lesinato i riconoscimenti salariali nonostante la crisi il sindacato lo sa benissimo che è andata così se qualcuno ci ha criticato e perché abbiamo concesso troppo non certo troppo poco
Ma il sindacato a tutto il sindacato sensazione eccezioni io dico ora è venuto il momento di mettere l'interesse dell'Italia davanti a tutto di costruire insieme fiducia e responsabilità
Noi abbiamo sempre mantenuto aperta la porta del dialogo e del confronto con tutti noi non vogliamo né divisioni né contrapposizioni vogliamo lavorare insieme
Ma sentirci a distanza ora non basta più occorre ritrovare subito traguardi e percorsi condivisi ciascuno portando visioni e proposte per poi giungere a una sintesi
Arroccarsi dietro i no non aiuta a risolvere i gravi problemi del paese dobbiamo tutti fare un passo in avanti l'opinione pubblica fa sempre più fatica a capire la logica della distinzione per principio
Senza produttività aggiuntiva le imprese italiane non avranno più margini per i rinnovi contrattuali dobbiamo lavorare sulla produttività tutti insieme
Vogliamo mostrare al Paese intero che noi forze del lavoro siamo capaci di adottare insieme a casa nostra quell'atteggiamento di serietà che chiediamo agli altri di fare proprio
Un Paese che torni ad avere più fiducia in se stesso può scommettere sul merito piuttosto che sull'egualitarismo assistito può sostenere riforme che spostino risorse dalla previdenza pubblica a sostegno delle famiglie I figli all'occupazione femminile
Può accogliere meglio un sistema educativo che non abbia più il numero di dipendenti come criterio prevalente ma la qualità della sofferta e la validità dei suoi percorsi
Può sostenere nuovi ammortizzatori sociali per tutelare tutti i lavoratori nel mercato e nello stesso tempo agevolare le ristrutturazioni necessaria
Cari amici
E a voi tutti imprenditori che mi rivolgo adesso alla fine di questa nostra Assemblea
Il mio mandato alla presidenza di Confindustria giunge proprio oggi a metà del suo tempo
Sono stati due anni difficili anzi direi difficilissimi
Per me è stata una responsabilità molto pesante guidare Confindustria e l'ho potuto esercitare solo grazie a tutti voi in questa crisi che è la peggiore crisi nel dopoguerra
L'ho potuto esercitare grazie al calore grazie alla passione grazie alla forza che tutti voi mi avete trasmesso io non ho parole adeguate per esprimere il mio riconoscimento a voi e vi voglio dire grazie di cuore con grande affetto
Ora c'è una buona ragione per continuare in questa nostra azione
E l'idea del Paese che ci accomuna un'Italia capace di stare a testa alta nel mondo
Perché oggi il nostro interesse è quello di una grande riscossa nazionale per la quale servono tutte le energie e tutte le intelligenze e tutte le passioni che vivono in ogni angolo dell'Italia
Dalla divisione alla condivisione sia questo il nostro credo noi lo abbiamo sempre pensato possiamo farlo e lo faremo
Questo ci chiedono i cento anni che compiamo dare inizio a una nuova grande storia e ancora una volta noi voi ve ne sarete i grandi veri protagonisti grazie
Sale al podio il Presidente del Consiglio dei ministri Silvio Berlusconi
Cari amici
Cara Emma
Molti complimenti questa celebrazione
E cento anni
Della nostra Confindustria
Complimenti en passant per il filmato
Dato che non siamo tutti giovanissimi però la prossima volta ha fatto lo un po'più lento perché era troppo veloce non riuscivamo a seguire tutto ragionano
Era un po'troppo veloce
Ci regalò
Il mio discorso
Lo voglio infliggere vano
Dopo il bellissimo intervento che due ma
Hai fatto qui
E devo dire che io ho condiviso praticamente tutti i punti ci sono stati solo due o tre punti nei quali io mi sono segnato
Qualcosa di diverso
Rispetto a quello che ha detto ne dico uno solo non l'abbiamo fatta nessuna marcia indietro sulle liberalizzazioni nel commercio nelle professioni vogliamo anzi continuare assolutamente in quella direzione
Hai parlato anche dei vari punti della manovra che insieme abbiamo
Definito per la prima volta
Questa manovra
Che è stata trattata con Confcommercio con Confindustria con la CISL con la UIL e con anche le Regioni le associazioni dei Comuni e delle province
Sapete tutti che è una manovra
Che non rientra nelle comuni
Finanziarie e una manovra che ci è stata imposta dall'Europa e dall'attacco all'euro che si è verificato che per fortuna è stato presentato in quei giorni intorno al nove di maggio
Credo con un intervento decisivo da parte del nostro Governo
Devo dire che io condivido
La fotografia
Del nostro Paese
Della nostra situazione
Che tu hai mai fatto in questa relazione della Presidente
Dato che anche
Il centenario di Confindustria
Evitando di dirvi cose che tutti quanti conoscete di rappresentarvi tutto ciò che il Governo ha fatto sta facendo
Quello che speriamo di poter fare in questi tre anni che ci separano
Dalle future elezioni
Io vorrei farti ancora qui Pierino parte ancora qui una proposta che ti ho già fatto
Siamo
In
Questo frangente
Per la prima volta al governo del Paese come Presidente del Consiglio cioè un imprenditore
Che cerca
Di comportarsi come si comportava nella sua impresa
Con grande concretezza
Ma non basta
Perché le difficoltà per andare nelle direzioni che tu qui ho indicato che sono quelle di una revisione
Dei perimetri dello stato di una riduzione della spesa pubblica sono assolutamente difficile
Ho bisogno di essere aiutato
Quando ti ho proposto divenire
A ad assumere la responsabilità del Ministero dello sviluppo cioè del Ministero delle imprese e dell'industria tu mi hai dato una risposta il cui centro era
Ma come la prendono in Confindustria
E allora io qui dato che c'è Confindustria presente vorrei rivolgere a tutti voi
Questa domanda
Vuol dire
Il voto
Poiché è ma naturalmente sarà libera di interpretare
Perché la libertà personale da noi è indiscutibile ma io direi come vedreste la nostra presidente di Confindustria di fianco al Presidente del Consiglio per dargli una mano
Come Ministro dell'industria e dello sviluppo chi dice di sì alzi la mano
Nessuno alza la mano
Volete che rimane il come e allora non ve la dovete riprendere col Governo
Non ve la potete più prendere
Con quei poveracci
Che stanno al governo di questo Paese
Di cui la cui situazione è stata ereditata da tutti coloro che hanno governato nei decenni precedenti da qualcuno anche
Che dal mille novecentottanta al mille novecento
E novantadue riuscito a moltiplicare per otto il debito pubblico
Tutto ciò che c'è scritto in questa relazione ma
è sacrosante
Ma
Intervenire
E cambiare questa situazione
è di una difficoltà assoluta ed estrema
Noi abbiamo cominciato a farlo
Con questa manovra andiamo nella direzione
Della riduzione dei costi
Andiamo a intervenire su quel settore del pubblico impiego che ha avuto una dinamica degli aumenti che è stata quasi doppia
Rispetto agli aumenti del settore privato
Andiamo nella direzione dell'eliminazione di numero elevatissimo di enti
Andiamo nella direzione della lotta all'evasione fiscale
E della lotta alle false invalidità
Ci sono molte cose
Che
Si dovevano fare prima chi oggi anche incalzati dal
Situazione dell'Europa e della nostra moneta si è obbligati a fare
Ma
Si dovrebbe fare molto molto di più
Io vi garantisco che in questi tre anni noi cercheremo
Di fare di più
Mi piacerebbe che anche voi
Ci deste una mano magari anche con interventi personali conoscente l'indirizzo di Palazzo Chigi
Imprenditori
Che volessero rendersi disponibili a dare una mano con se stessi con la propria esperienza proprio intelligenza con la propria idealità con la propria pensione all'operato del Governo
Sì ma io
Il loro la loro disponibilità il Governo a tante di quelle idee sul come utilizzare
Le capacità di un imprenditore che nessuno resterà
Deluso
Il mio discorso conteneva
Tutto ciò che il Governo ha fatto in questi due anni
Nella direzione delle vostre richieste abbiamo fatto molto c'è un bel libro
Che si intitola il governo del fare aree
Che mostra come nessun Governo nella storia della Repubblica abbia mai realizzato tante cose come noi abbiamo invece realizzata ma le cose da fare
Come abbiamo sentito ascoltando Emma sono infinite
Bene bisogna cominciare dal poco abbiamo
Cominciato in questi due anni
Continuiamo con questa manovra continueremo in questi tre anni che ci aspettano e sono sicuro che la maggioranza sarà coesa sarà unita
Se qui Gianfranco Fini
Che il poker anti dire come vi posso garantire io
Ottiene i voti della Camera sulle proposte del Governo la maggioranza sarà coesa sarà assolutamente unita rispetterà il mandato
Che gli è stato dato che ci si è
è stato dato dagli elettori
A voi
Nostri complimenti che la passione
Per la capacità di rischiare per il coraggio
Che avete dimostrato in questi anni di crisi io incontro molto spesso
Degli imprenditori come ha detto Emma poco fa non ho mai incontrato atteggiamenti di scoramento di mancanza di coraggio di ma in carenza di prospettiva di mancanza di ottimismo e di fiducia senza ottimismo e senza la fiducia non andremo da nessuna parte
Eh ma
Con orgoglio ha ripetuto che chi rischia chi intraprende e la parte che traina tutto il resto del Paese perché certamente un imprenditore
Investe lavora
Rischia per sé per i propri cari per i propri figli per la propria famiglia per i suoi collaboratori ma così facendo per quella che è la magia del mercato rende un servizio a tutti l'ho fatto il benessere di tutti continuiamo a farlo
Con l'orgoglio di essere la parte
Di traino del Paese
Con l'orgoglio di chi non si fa vincere da una situazione difficile che è una situazione purtroppo oggi globale
Io credo
Che nelle situazioni di crisi chi ci crede chi ci crede di più può addirittura migliorare le proprie performances o addirittura migliorare le proprie quote di mercato
C'è una situazione di crisi in Europa ma
C'è una situazione invece di grande incremento dell'economia e della produzione dei consumi in tante altre parti del mondo ecco le nostre imprese io credo che debbano pagare sì a migliorare
La loro produttività a risparmiare di più ma devono guardare
Alla possibilità di collocare i propri prodotti sulle imprese sui mercati scusate di tutto il mondo e credo che questo
Sia
Il dato principale
Temi tutti dobbiamo tenere presente nella
Programmazione della nostra attività da parte del mio Governo garantisco ad Emma
Alla Giunta di Confindustria e a tutti voi il massimo dell'impegno
E garantisco
Che le direzioni che qui Emma ha indicato sono nella loro totalità condivise dal nostro Governo
Che opererà di conseguenza a tutti voi a ciascuno di voi il più cordiale augurio che possiate nonostante
La situazione difficile portare avanti tutti i progetti che avete nella mente e nel cuore
Per voi per la vostra famiglia per i vostri cari
Per la vostra impresa quando ci si crede non c'è obiettivo che non si riesca a raggiungere a tutti ancora
Complimenti complimenti al centenario è ma non mi sembri così vecchia
E
E avanti tutta
Perché anche questa volta ce la faremo certamente
Grazie