Intervista a Marco Beltrandi sulla sentenza che reintegra Paolo Ruffini nel ruolo di Direttore di RaiTre

L'ex direttore di RAI Tre Paolo Ruffini è stato recentemente reintegrato al suo posto dalla giudice del lavoro alla quale del Tribunale di Roma il quale si era
Rivolto dopo la rimozione come ricorderete di novembre del novembre scorso oggi lascia due interviste Ruffini dice non
Non non non faccio trattative voglio tornare a Raitre già l'altro giorno l'attuale direttore di RAI tre Di Bella
Ha detto che
Resta al suo posto ma proprio per tutelare
Ruffini questa pop la fotografia della situazione ne parliamo con Marco Beltrandi membro radicale della Commissione di vigilanza RAI e allora
Più volte abbiamo
Parlato del caso Ruffini era o inevitabile che si arrivasse a questo stato di cose otto commento quale Marco
Ma io convento Eccher a prescindere adesso delle dalle ragioni giuridiche che possono aver portato prendere questa sentenza sottolinearlo ancora una volta la ridicolaggine
Dell'istituto dell'impiego nel posto di lavoro nove obbligare un'azienda a inserire un lavoratore della quale evidentemente non sei più fiducia però depurando il calcio da tutto questo
Nello specifico io ritengo che
Questa decisione sia
Molto positiva e che comunque confermi quello che avevamo già capito cioè che Ruffini non veniva mandato via
Per diciamo così valutazioni inerenti il suo profilo professionale o la sua attività di direzione
Di Raitre che alternava più che bene come ha confermato da tutti i risultati rimaneva contatto per altre ragioni
Ora questo caso fa il paio con un altro caso e meno clamoroso di questo ma che ha alla base delle stesse motivazioni
E anche in questo caso si è in presenza di fatti
No assolutamente positivi a suo favore cioè parlo del direttore di RAI news ventiquattro Corradino Mineo che non è stato cacciato differenza di Ruffini
Ma che tuttavia non subisce da meno di una sorta di mobbing a danno poi dalla sua aperta tra RAI News ventiquattro malgrado basta persino Sky
E nonostante la scarsezza di mezzi a sua disposizioni sebbene essi in età mi questi casinò c'è evidentemente ci sono ragioni politiche ed uno di loro voluti esattorie
Che li portano ad essere cacciati allora sono casi emblematici di una andate in RAI che non è assolutamente insostenibile ce l'hai non si comporta come un'azienda
Normale ma deve obbedire a logiche politiche partitiche ma anche
Molto spesso purtroppo extra partitiche che non hanno nulla a che vedere con la frana è corretta gestione dell'azienda se ti questo caso ricorda da vicino anche un altro caso che fu ancora più clamoroso è quello di Santo
Loro sostanzialmente
Anche Luigi integrato grazie a una sentenza di un giudice insomma qui e sono i giudici che stanno in qualche modo mi pare di capire facendo il palinsesto della RAI no
Terzo se fosse fosse infatti essi perché
La RAI effettivamente a queste situazioni no coi sostanzialmente una certa politica pensa di poter decidere a prescindere di leggi di tutto quanto io ricordo allora scusa oltre al caso Santoro ricordiamoci
Di Carlo Meocci jazzistiche che
Insomma un direttore generale chiedere nominato
Che
E risale all'inizio che in comunque la nomina non doveva esserci perché
Era stato appena dimesso dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni è una legge naturalmente prevede un lasso di tempo prima di poter assumere un incarico
A mio avviso tra l'altro non ci dovrebbe essere nemmeno un lasso di tempo cioè nel senso che proprio dovrebbe essere vietato ma comunque questo lasso di tempo non era stato rispettato Meocci direttore generale
Merafina viceversa è conclusa con una un mega multa
A carico del Reich carico poi di tutti i cittadini che pagano il canone
Quindi sono sono episodi appunto che dimostrano larga innanzitutto che non è gestita secondo criteri aziendali prima
Secondo di una protervia di un avvocato dell'accusa di certa politica che pretende di decidere in spregio di leggi di tutto
Quindi ecco è veramente veramente al patto sono veramente fatti emblematici questo questi di quel di ciò che non va alla RAI
Perché l'altro giorno Di Bella rilasciava un'intervista in cui diceva che non se ne andavano un perché in chiave insomma ampie Ruffini ma proprio per garantire a Ruffini
Il vento aveva suo posto in altre parole e Di Bella non voleva rassegnare le proprie dimissioni lasciando quindi seppur per poco vacante quel quel quel luogo quella quella quell'incarico
Per evitare che
Si inserisse una terza persona che insomma dei partiti inserisse ero una testa persone questo pure è un sintomo voglio dire di una totale sfiducia
Dei vertici aziendali no
Per cioè il minimo dubbio e infatti partire con lo Statuto e come dici tu non ho nulla assolutamente da raggiungere su questo si stili che siamo dinanzi a Marco Beltrandi