Sono stati discussi i seguenti argomenti: Avvocatura, Cassazione, Diffamazione, Giustizia, Legge, Magistratura, Politica.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 5 minuti.
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avvocato, responsabile Comitato Radicale per la Giustizia Piero Calamandrei (RADICALI ITALIANI)
Buongiorno agli ascoltatori di Radio Radicale questa mattina vorrei utilizzare lo spazio di questa rubrica cura del Comitato radicale per la giustizia Piero Calamandrei per esaminare brevemente il contenuto e di principi in verità non nuovi
Ancora da ultimo ribaditi dalla Suprema Corte di Cassazione con due Crescentini meno sentenze emette a pochi giorni l'una dall'altra
In entrambi i casi la Corte affrontato il tema della diffamazione sfociata in un caso anche nella calunnia
La prima sentenza la numero trentadue trecentoventicinque era stata emessa dalla verso l'azione penale il ventitré agosto di quest'anno
La seconda la numero trentatré novecentonovantaquattro è stata emessa dalla quinta l'azione penale della Cassazione il ventuno settembre di quest'anno
Rettore le nostre mani vicinanza temporale delle due sentenze
Oltre che come tra poco dirò la diversa qualità soggettiva vi chi riteneva nei due diversi Carli diffamato calunniato che come dire ha suscitato una naturale attenzione
In un caso
Quello esaminato nella sentenza della quinta Commissione riteneva diffamato un professionista segnatamente un avvocato
Che era stato destinatario di un esposto indirizzato dall'ex cliente al Consiglio dell'ordine di appartenenza quindi all'organo di autogoverno dell'avvocatura o meglio a quell'organo di autogoverno che è depositario del potere disciplinare
Nell'esposto rivelatosi poi infondato alla luce della verifica e del controllo dell'ordine appartenendo era
Venivano attribuiti dei comportamenti scorretti sotto il profilo disciplinare all'avvocato ed erano contenute ad avviso dell'avvocato espressioni offensive e lesive della propria reputazione professionale
La Corte in questo caso ritiene insussistente il reato di diffamazione e precisa
Che una risposta diversa si tradurrebbe in un inconcepibile divieto per gli interessati di chiedere il controllo sul livello deontologico
Nei confronti di soggetti la cui attività di liberi professionisti opportunamente incidere sui propri conti personali e patrimoniali
L'interrogativo sulla correttezza professionale di questi soggetti ricevono cura la Corte non può tradursi automaticamente sempre e comunque in una reazione punitiva
Dello Stato la negativa evoluzione del costume aggiunge ancora la corte non può giustificare il divieto per i cittadini di chiedere nella sede istituzionale
L'esame dei comportamenti di chi ha operato e opera nella loro sfera giuridica
Questo orientamento interpretativo trova conferma in altre diverse decisioni per la Suprema Corte di Cassazione in cui era stato riconosciuto l'esercizio di un diritto anche nel caso della condotta di chi indichi un esposto contenente espressioni offensive
All'Autorità disciplinare perché ricorre secondo l'orientamento della Suprema Corte
La generale causa di giustificazione di quell'articolo cinquantuno del Codice penale il quale sancisce il diritto di critica costituzionalmente tutelato dalla Carta costituzionale e che da ritenere prevalente rispetto al bene della dignità personale
Diverso è il caso invece in cui il destinatario dell'esposto indirizzato al soggetto istituzionalmente preposto alla verifica della correttezza disciplinare cioè al CSM sia un magistrato
Verrebbe da dire soprattutto nel caso in cui a sottoscriverlo sia proprio un avvocato
In questo caso comprimendo l'esercizio del diritto di critica nel caso precedente straordinariamente esaltato la Corte ha riconosciuto la sussistenza del reato di diffamazione ed anche di calunnia a carico dell'avvocato
In questo caso ancora la Corte lunghe dilungata affatto su quanto profondamente l'attività di un magistrato può incidere sui diritti personali e patrimoniali dei consociati
In questo caso infine neutro irrilevante appare per la Corte
Perché della circostanza che l'espressione offensiva al comportamento ritenuto deontologicamente scorretto in termini poi rivelatisi infondati è stato denunciato all'autorità disciplinare preposta cioè alla fede istituzionale propria
Per la corte di fatti ciò che deve essere valorizzato in un caso quale quelle esaminato nel caso cioè in cui sia un magistrato della fino a tardi di un esposto
è che l'ha fatto incolpazione rivolta ad un magistrato di dare impellente intenzionalmente matematicamente
Torto ad un difensore nell'esercizio delle sue funzioni può integrare IRS reato di abuso d'ufficio
Perché il denunciato comportamento implica l'accusa di violazione di legge e segnatamente della violazione del fondamentale principio di imparzialità sancito dall'articolo centoundici quella della Costituzione
Insomma verrebbe da dire due pesi e due misure e soprattutto un freno non da poco ribadito
Ancora dalla Corte di captazione alla possibilità di denuncia c'è una solenne una ritenuta violazione nel dover imparzialità del giudice
Come dire attenzione ad acquistare un magistrato di essere prevenuto perché il rischio e di una doppia condanna buona giornata agli ascoltatori magari radicale
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