Corrispondenza di Stefano Vaccara dal Palazzo di Vetro dell'ONU

Dal palazzo di vetro dell'ONU per Radio Radicale Stefano Vaccara tensione alle stelle per l'assalto alle sedi diplomatiche degli Stati Uniti avvenute in Libia Egitto e gliene
Già mercoledì mattina all'ONU si era capito che l'attacco al consolato di Bengasi costato la vita l'ambasciatore USA Christopher si pensa
E altri tre funzionari americani un numero ancora imprecisato di addetti alla sicurezza libici che hanno difeso il personale della sede diplomatica evitando che il bilancio delle vittime fosse molto più alto
Era stato un attacco ben diverso per natura scopi da quello avvenuto all'ambasciatore del cane
Già subito mercoledì mattina nei corridoi dell'ONU circolavano le voci che dietro ci fosse un attacco premeditato conciso proprio con l'undici settembre da parte di estremisti islamici vicino ad Al Qaeda
Varie radicale lo aveva subito chiesta l'ambasciatore cinese Libano Tondo che usciva da una riunione ad hoc ottenuta dal Consiglio di sicurezza
E cioè se l'attacco a Bengasi fosse stato scaturito dalla relazione per lo pseudo film messa on line
Che oltre già per il profeta Maometto o potesse essere in realtà un pianificato attacco terroristico di al Qaeda avvenute in coincidenza con l'undici settembre
L'ambasciatore cinese si è avvicinato e ci ha detto e infatti tutto molto più complicato
Facendoci capire subito che l'attacco in Libia era stato di ben altra natura rispetto a quelle in Egitto
A capirla con meno prontezza era rimasto per ora il Segretario Generale dell'ONU Ban Ki Moon che la macchina di mercoledì aveva diramato un comunicato che condannava nei termini più forti l'attacco contro il personale diplomatica americana Bengasi
In Libia ricordando al Governo libico il suo obbligo di proteggere le strutture diplomatiche
Ma poi nella dichiarazione di Ban Ki Moon si affermava anche che le Nazioni Unite rifiutano gli oltraggi religiosi in tutte le loro forme
Precisano che nulla giustifica la violenza brutale che si è verificato ieri a Bengasi
Cioè il Segretario generale aveva come del resto gran parte dei media all'inizio interpretato l'attacco in Libia come quelle l'Egitto cioè come se fosse stato scaturito dalla rabbia per il video che offendeva il profeta
Invece i membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite condannata nel condannare giovedì
Nel condannare mercoledì fermamente l'attacco nella dichiarazione letta dal Presidente di turno dei quindici l'ambasciatore tedesco Peter guitti aveva affermato che tali atti sono ingiustificabili qualunque sia le motivazioni che ne stanno alla base
Lanciando un appello affinché tutti i Governi rispettino l'obbligo l'obbligo di protezione del personale diplomatico
Ma nella dichiarazione ufficiale del Consiglio non si faceva cenno all'oltraggio religioso
Quando lo steccato con i giornalisti Radio Radicale chiesta l'ambasciatore tedesco se avessero discusso la possibilità che l'attacco la sede diplomatica usati Bengasi fosse in realtà un'azione pianificata
I terroristi e forse di Al Qaeda il presidente di turno al Consiglio di sicurezza ha risposto prudentemente di no che non è avevano ancora discussa
Nelle ore precedenti sempre al Consiglio di sicurezza del Vice rappresentante libico all'ONU l'ambasciatore Ibrahim da baci aveva detto che l'attacco di Bengasi danneggia l'immagine dell'Istat
Da Barcellona quindi elogiato la figura dell'ambasciatore americano Stevenson amico della Libia che aveva sempre cercato di promuovere l'amicizia tra i due Paesi
Il diplomatico libico anche ricordato che una decina di uomini delle forze di sicurezza libiche avevano perso la vita durante gli scontri nel tentativo di difendere gli americani
E infatti la reazione del Governo libico la tragedia di Bengasi è stata subito elogiata dal Governo americano
Il Segretario di Stato Hillary Clinton spendano mercoledì mattina nel dare il tragico resoconto degli avvenimenti aveva sottolineato la vicinanza al popolo libico del Governo di Tripoli gli Stati Uniti
Cosa che invece non è avvenuta per quanto riguarda l'assalto all'ambasciata USA mercato
Anche se per fortuna non ci sono state vittime anche al Longo affatto un'enorme impressione la mancata reazione dell'autorità egiziane che non hanno difeso la sede diplomatica americana
E poi come per l'intero giorno degli sconti non abbiano diramato una dichiarazione di condanna dell'assalto
Così nel sito del New York Times giovedì sera si leggeva che il Presidente Obama alle undici di sera di mercoledì
La Norberto Del Corona Colorado dove si trovava per la sua campagna elettorale aveva chiamato il presidente egiziano Mohamed morsi per dimostrare che il suo disappunto con la mancata reazione del Governo egiziano
Già prima della chiamata telefonica che sarebbe durata circa venti minuti Obama aveva dichiarato la televisione di avere seri dubbi cioè poter considerare ancora l'Egitto un paese alleato
Fonti della Casa Bianca non riferito con il presidente egiziano durante la conversazione telefonica cercato di parlare del video che offendeva il profeta Maometto ma che il Presidente Obama pur comprendendo la rabbia sentito per musulmani per quel video offensivo
Ha ribadito che assolutamente non poteva giustificare un simile attacco esortato il presidente morsi a fare delle dichiarazioni ferma in proposito
Cosa che poi il presidente egiziano ha finalmente il fatto come intervento televisivo in cui pur condannando l'assalto all'ambasciata la però coltivata giustificare la rabbia le proteste contro che offende il profeta
In queste ore all'ONU apparecchiare come le relazioni tra il Governo dell'Egitto e quello degli Stati Uniti si erano precipitando livelli inimmaginabili fino a prima delle elezioni che hanno portato morsi fratelli musulmani alla carica più alta del Paese
Soprattutto se si pensa agli aiuti economici e soprattutto militari che ancora il Cairo riceve da Washington
E questo ci porta un'altra notizia quella sui gli ultimi sviluppi riguarda le tensioni internazionali per il nucleare iraniano
Il Consiglio dei governatori dell'AIEA l'Agenzia atomica dell'ONU con sede a Vienna approvato giovedì una risoluzione che condanna l'Iran per il rifiuto di aderire alle intimazioni sullo stop all'arricchimento di uranio
Il voto è giunta al termine di una lunga riunione dedicate programmi nucleari iraniani
Dei tre quarti malgrado le smentite di Taranto ci sospettano affini militare il testo ha avuto il siti trentuno Paesi su trentacinque con anche in Russia e Cina che hanno votato a favore
Il suo voto contrario è stato quello di Cuba mentre da notare e pesanti le astensioni dell'Ecuador Tunisia e soprattutto l'Egitto
La risoluzione dell'AIEA arriva due giorni la rinnovata avvertimento di Israele che l'Iran sarebbe ormai prossima ad oltrepassare quel limite che costringerebbe Isella intervenire
E proprio in queste ore sono anche emerse nei giornali americani le tensioni tra il Primo Ministro israeliano ben genuine tagliamo Presidente Barack Obama
Martedì scorso ci sarebbe stata una rovente chiamata telefonica tra i due limiti cioè i due leader dopo le dichiarazioni precedenti ne tagliamo che aveva detto che quei paesi che si rifiutano di imporre una invalicabile linea rossa all'Iran
Non avevano permesso un diritto morale di mettere un semaforo rosso a Israele
Il leader israeliano non aveva direttamente parte il nome degli Stati Uniti ma era evidente che le accuse fossero rivolte proprio buon certo
In più c'era stata proprio nei giorni scorsi la doccia fredda del rifiuto di Obama di incontrare Netanyahu durante i lavori dell'Assemblea generale dell'ONU che si apriranno a New York il ventiquattro settembre
La Casa Bianca ha negato che si fosse trattato di un rifiuto riferendosi al semplici difficoltà nell'agenda del Presidente e del fatto che i due leader non avrebbero parlato lo stesso giorno al palazzo di vetro
Ma qui all'ONU ha fatto una grande impressione anche Obama non ha tra gli appuntamenti un incontro con il Primo Ministro israeliano come invece è sempre avvenuto in passato
Così nella telefonata di martedì i due leader avrebbero parlato per oltre un'ora sulle loro divergenze sul come affrontare la questione Ina e non sembra che le due posizioni posizioni si siano riavvicinato
Il Presidente Obama praticamente rifiutato di indicare la cosiddetta linea rossa richiesta dal premier israeliano né tagliato che una volta oltrepassata costringerebbe gli Stati Uniti ad attaccare l'Iran
A questo punto aumentano le probabilità che Israele possa prendere in solitudine la decisione di attaccare le postazioni nucleari iraniane
E le conseguenze sarebbero imprevedibili non solo sull'intero Medioriente ma anche sulle imminenti elezioni presidenziali americana
Concludiamo con la notizia che il nuovo rappresentante speciale dell'ONU e della lega araba per la Siria Lakhdar Brahimi è da ieri a Damasco
C'è
Appena giunto per la prima visita ufficiale da quando ha preso il posto del dimissionario Kofi Annan il diplomatico algerino
Del ternano di missioni ONU ha dichiarato che la crisi si sta aggravando
Braghini è stato subito ricevuto dal Ministro degli esteri siriano qualità al molli
Venerdì è previsto l'incontro col Presidente Bashar al-Assad
Brahimi la scorsa settimana qui all'ONU aveva parlato dall'Assemblea generale di una missione difficilissima quasi impossibile e poi a differenza del suo predecessore Anna si era sottratto alle domande dei giornalisti
Insomma il diplomatico algerino finora tenuto bassissime le aspettative di crescita della sua missione
Eppure la missione ONU di Brahimi a Damasco resta l'ultima speranza di poter fermare la guerra civile in Siria che secondo le ultime stime ha già ucciso più di ventitré mila persone
Intanto si è saputo che anche l'attrice americana Angelina Jolie ambasciatrice ONU per i rifugiati e che ieri in visita un campo di fronte profumi siciliani in Turchia
Si è commossa fino alle lacrime ascoltando le tragiche storie sulla fuga dalla loro casa e dalla violenza raccontata alcuni rifugiati
Giolitti è giunta al campo di chi dice vicino alla frontiera siriana con l'Alto Commissario una profuga Antonio Guterres ha incontrato i dodici mila rifugiati ospitati le case prefabbricate del campo
Sempre ieri è giunta anche la notizia che su istruzioni del ministro degli affari esteri italiano Giulio Terzi
La Farnesina erogato un contributo volontario di emergenza di duecentocinquanta mila euro per il finanziamento delle iniziative umanitarie svolto dall'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati
La Juve Necci sia
A beneficio degli oltre ottanta mila profughi siriani presenti nel territorio turco
I fondi leggiamo in una nota sono destinate a sostenere le autorità turche nell'accoglienza del crescente flusso di rifugiati dalla Siria
E testimoniano la continuità di impegno dell'Italia in risposta drammatica emergenza umanitaria cassata dalla crisi in Siria
Dell'argomento avevano infatti discusso sabato scorso a Torino il ministro terzi con il Segretario Generale dell'ONU Ban Ki Moon
Dopo l'appello da questi rivolte inizio settembre per un maggior forse della comunità internazionale a favore delle vittime delle violenze anziché
Due milioni e mezzo di persone necessitano di assistenza nel Paese e sono oltre duecentotrenta mila rifugiati siriani nei paesi limitrofi
Dal palazzo di vetro dell'ONU Radio Radicale Stefano Vaccari