11 LUG 1990

Intervento di Marco Pannella, parlamentare europeo, sul recente Consiglio europeo di Dublino

STRALCIO | - Parlamento Europeo - 00:00 Durata: 2 min 57 sec
A cura di Andrea Maori
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Registrazione video di "Intervento di Marco Pannella, parlamentare europeo, sul recente Consiglio europeo di Dublino", registrato a Parlamento Europeo mercoledì 11 luglio 1990 alle 00:00.

Sono intervenuti: Marco Pannella (parlamentare europeo).

Sono stati discussi i seguenti argomenti: Cee, Commissione Ue, Consiglio Europeo, Democrazia, Europa, Iii, Irlanda, Istituzioni, Parlamento Europeo, Spinelli, Stato, Unione Europea.

La registrazione video ha una durata di 2 minuti.

Questo contenuto è disponibile anche nella sola versione audio.
  • Marco Pannella

    parlamentare europeo

    Signora Presidente, cari oolleghi, signori presidenti della Commissione e del Consiglio, credo che a Dubiino, sotto la presidenza irlandese, sono successe molte cose, molte cose sono state fatte. Anzi, direi tutte o quasi tutte, salvo le cose essenziali. In termini storici e politici, il problema che solleviamo gié da diversi anni in quanta Parlamento -- e non parlo di noi radicali- federalisti - e quello di una organizzaone statuale, democratica e federale dei nostri stati, ii che corrisponde esattamente alle esigenze oggi da tutti riconosciute. Ho sentito poco fa l'onorevole Blot e altri deputati affermare che facendo ciò che noi domandiamo, cio che il progetto Spinelli e i nostri relatori dornandano, andremrno in un certo senso contro la storia perché finiremmo per dividere l'Europa. In realtà, signora Presidente, il problema e che occorre dare a quelli che lo vogliono la possibilità di aderire a un qualcosa di storicamente valido che si ponga in relazione diretta con le conoscerlze e con la stessa scienza, non soltanto politica, ossia con le dimensioni proprie alla democrazia - anche la democrazia è una tecnologia. Dovremmo averlo imparato ormai. E un modo di procedere, di organizzarci, un po' lento, forse. A Dublino invece, non per mancanza di capacità e di buona volontà, gii Stati nazionali, non riuscendo a superare se stessi, non sono stati fecondi, non sono riusciti a conoepire quella che dovrà essere la tappa successiva. In quanto nonviolento mi auguro che ci sia un punto di rottura, ma appunto di rottura nonviolenta, di opportunità in un certo senso. Abbiamo avanzato un'idea che e anche una proposta: quella di conferire al nostro Parlamento poteri costituenti. Dublino é passato ormai. Da questo punto di vista della democratizzazione e della forza di stato della nostra Comunità si sono fatti solo discorsi inutili. Quando dite: aoccorre andare nella direzione del Parlamento" tacete, di grazia, perché in questo modo non fate altro che continuare a percorrere la strada, inutilc onnaj a mio awiso, di un falso realismo clie ci colloca in una situazione estrema- mente procaria rispetto alla storia e pericolosa.
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