Franco Ortolani, già ordinario di geologia presso l’Università Federico II di Napoli, in un’ intervista pubblicata dal Corriere del Mezzogiorno, ha tra l’altro dichiarato: “Il fenomeno è compatibile con il bradisismo.
L’attività sismica ha avuto come epicentro l’area della Solfatara.
Anche se la magnitudo non ha superato i 2.5 gradi Richter, la profondità è stata ridotta e ha fatto percepire le vibrazioni alla popolazione che spesso dimentica di abitare in un’area a rischio.
A questo punto la terra può … smettere di sollevarsi, invertire la tendenza o continuare a salire.
E se continua ad innalzarsi la sismicità può aumentare nel numero anche se non necessariamente nella magnitudo.
Se il sollevamento dovesse superare i 40 cm la superficie del suolo si dilaterebbe e ci sarebbero problemi per le costruzioni e le tubazioni, soprattutto quelle del metano”.
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