Vedere gli stranieri

Buonasera e benvenuti la parola al Presidente del Senato Pietro Grasso
Caro Presidente Manconi
Parrebbe anche otto il tal signore e signori Crippa
Come Presidente del Senato
Ho accolto con grande favore l'approvazione della legge numero quarantacinque
Sento ancor più forte l'esigenza istituzionale e morale di essere qui con voi oggi
E ringrazio chi si è adoperato per realizzare questo incontro in particolare il Presidente Manconi che ha fatto di questi temi una ragione impegno politico e civile del quale
Di siamo tutti grati
E io sono orgoglioso che il Senato abbiano organizzato questa prima celebrazione della giornata nazionale in memoria delle vittime dell'immigrazione
Per ricordare
Chi cito dalla legge ha perso la vita nel tentativo di migrare verso il nostro Paese presso il nostro Paese per sfuggire alle guerre alle
Persecuzioni alla miseria
E lo facciamo con questa
Preziosa iniziativa che si ripropone come luogo di ascolto e di confronto di spese a dispetto delle troppe
Strumentalizzazioni che affliggono ormai il dibattito pubblico
è un argomento delicato e molto complesso
Che inevitabilmente ci costringe a fare i conti con le
Nostre coscienze prima che con le nostre ragioni
Non mi fare non mi soffermerò in quest'occasione su piani strategici o battaglie politiche da compiere in seno
Alle istituzioni nazionali e comunitarie
Temi che sono state e sono oggetto di profonde riflessioni ma mi soffermerò soprattutto sui valori inderogabili di solidarietà e di dignità di ciascun essere umano vorrei quindi
Partire con voi da un numero un numero che credo sia opportuno tenere bene a mente trecentosessantotto
Il tre ottobre del due mila tredici non troppo lontano dalla nostra bellissima Lampedusa sono morte trecentosessantotto persone
Ma il tredici ottobre vicino ma
Malta dopo dieci giorni quasi duecento ad aprile due mila quindici al largo delle coste libiche un altro naufragio spaventosa
Che ha fatto perdere la vita a settecento persone
Ma purtroppo quasi ogni giorno il tiro ottobre due mila tredici quasi ogni giorno
Una piccola improvvisata imbarcazione una grande Carretta del mare
Si inabissa nel Mediterraneo trascinando con sé altri uomini donne e bambini un numero sconvolgente di storie speranze ideali e di paure affondate
Spesso a pochi chilometri da un porto sicuro
Quasi a un pochi chilometri dalla salvezza
Se il vero
Come dice il Talmud che chi salvo una vita salvo il mondo intero
è vero anche il contrario
Per ogni singola vita perduta more la nostra umanità
Davanti a una tragedia di queste proporzioni qualunque considerazione politica deve essere messa in secondo piano
Non possiamo barattare l'integrità morale di un popolo il nostro con un pugno di voti significherebbe rinnegare interamente la cultura della vita su cui è prosperato alla nostra civiltà
La morte non appello non concede una seconda opportunità almeno qui sulla terra
E per questo dobbiamo reagire a questa interminabile insopportabile e attratti troppo silenziosa strage recuperando il senso delle priorità e delle prospettive
Dobbiamo farlo guardando
Al passato ad altre epoche storiche nelle quali l'umanità ha smarrito la propria coscienza nei rivoli delle discussioni o negli anfratti della burocrazia
A tal proposito vorrei
Condividere con voi le parole che qualche mese fa proprio qui al Senato ha pronunciato un grande italiano Piero per la Cina
Grande
Ma non tanto per essere riuscito a sopravvivere all'interno di Auschwitz ma per aver saputo trasformare l'ovvio subito insegni di speranza
La sua testimonianza e la sua lezione hanno germogli atto nella coscienza di tanti
è in quell'occasione riflettendo sul peccato dell'indifferenza ci disse
Lascio a più che l'attività per le vittime o l'odio per i criminali deve ricordarci quanto il male possa essere banale
Al punto da poter essere confuso con una pratica burocratica
Con l'obbedienza ad un ordine
Poco conta che l'ordine sia quello di scaricare in un foro lo Zyklon B l'acido flussi con utilizzato per le camere a gas
Nei laghi e nazisti
O che l'ordine consista nel respingere una bagnarola tutti affollata di immigrati
Certamente
Non sfuggiva a Terracina ma non sfugge neanche a me
La profonda differenza storica tra la Shoah e la tragedia del Mediterraneo
Eppure
Proprio chi ha subito
La violenza da allora
Ci invitava oggi a non cercare scuse perché come i cittadini europei degli anni Quaranta anche noi saremo chiamati a rispondere al tribunale della storia e alle domande dei nostri nipoti
E dunque nel futuro prossimo come spiegheremo loro che l'indifferenza la paura l'ignoranza ci hanno impedito di vedere davanti a noi disperati
Esseri umani
E non nemici
Come ci giustifica eremo per avere speso troppe parole a sostenere che la crisi economica non ci permette di sprecare risorse
Per salvare queste persone aggrappate con le unghie e coi denti alla speranza di un futuro degno di essere vissuto
I cambiamenti geopolitici di questa epoca rappresentano il banco di prova della civiltà occidentale le nostre città
Le nostre famiglie le classi dei nostri figli e dei nipoti sono destinato a colorarsi di altre realtà a generare né di nuove
A fare i conti e contraddizioni e culture profondamente differenti più in generale la nostra cultura e dinanzi a un bivio decisivo
è venuto il momento di fare delle scelte dobbiamo scegliere se dare un valore concreto agli ideali sui quali abbiamo costruito la pace del nostro continente dopo la Seconda guerra mondiale
O se sacrificali in nome
Della paura e dell'interesse
Dobbiamo scegliere se la vita si è ancora e sempre un bene non negoziabile e la sua difesa è un valore assoluto oppure no dobbiamo scegliere
Se il diritto al futuro di un bambino dialetto sia minore di uno di Roma o di Berlino
E tocca a noi
Siamo moralmente chiamati in causa
Non possiamo voltare le spalle alla più grande sfida del nostro tempo
Dobbiamo mantenere intatta la capacità
Di guardare
Questi barconi riconoscere noi stessi né di stranieri a bordo
Francesco direbbe i nostri fratelli e le nostre sorelle
Se non saremo in grado di farlo e quindi di difendere la dignità dei migranti falliremo anche nel preservare la nostra dignità
Se lasceremo prevalere l'ignoranza e la paura del diverso saremo inevitabilmente destinati al del al declino
E prima o poi anche noi diventeremmo dei diversi
Attenzione
Non vorrei che si pensasse che basta ridurre tutto a qualche
Dichiarazione di intenti magari ben confezionata retoricamente
Non bisogna
Distogliere lo sguardo dei rischi per la sicurezza nazionale
Dall'impatto che l'immigrazione ha su due fare sul mercato del lavoro o dalle esigenze che riguardano casi specifici di connessioni con l'illegalità e di critiche
Ma non si deve neanche colpevolizzare la paura di tanti cittadini
Ha piuttosto curare
Curarla offrendo soluzioni immediate
Inserite in strategie di ampio respiro e con adeguate risorse economiche e logistiche e tocca alla politica alle istituzioni farlo è una responsabilità che
Hanno davanti ai cittadini e davanti alla storia
Ada Gobetti diceva
Io
Non ho idee politiche solo certezze morali
Affrontiamo il tema dell'immigrazione consapevoli della sua complessità ma senza dubbi su come
Orientare il nostro cuore
Mettiamo da parte partigianeria debutta di calcoli elettorali che come abbiamo visto non sempre sono vincenti
E che in ogni caso sfibra noi il tessuto sociale rendendolo sempre più fragile
Mi avvio alla conclusione abbiamo
Abbiamo quanto mai bisogno di riscoprire
Le ragioni che ci uniscono piuttosto
Che quelle che ci dividono per farlo possiamo ispirarci all'esempio di chi
Per anni ha intenzione intensamente lavorato per salvare vite umane
Senza domandarsi da che Paese venissero senza fare troppo caso al colore della loro pelle penso agli uomini alle donne delle forze dell'ordine
Dei militari
Penso ai tanti volontari che con umanità e competenza nonostante il fardello emotivo che ogni operazione in mare porta con sé ci rendono orgogliosi di essere italiani
Penso aggiusti Nicolini che guida la comunità di Lampedusa
Poco più di sei mila cittadini e centinaia di migliaia di persone in cammino
Testimoniando al mondo intero che è possibile amministrare una delle più belle mete turistiche del Mediterraneo e assolvere al tempo spesso i doveri di solidarietà e accoglienza
Penso infine a Pietro Bartolo conosciuto a Lampedusa
Dove mi ha raccontato per ore la sua quotidiana attività
E mi ha commosso con alcuni dettagli raccapriccianti sulla condizione sanitaria e psicologica dei migranti che giungono nei centri di accoglienza
Storie che avremo modo di sentire
Dalla sua voce alla presentazione del libro lacrime di sale che faremo la settimana prossima qui in Senato
Il film al fuoco a Mario lo ha consegnato alle cronache internazionali
Ma è da oltre trent'anni che lontano del grammo dai clamori mediatici presta servizio come medico alla frontiera dell'Europa
Anche oggi
Le cronache ci portano un dato sconvolgente due mila trecentocinquantatré persone sono state salvate anche oggi c'è stato un morto
Un cadavere ritrovato nel mare
Due mila trecento persone più persone molte di più di quanto ne dovrebbe accogliere l'Ungheria in un anno
Queste persone ciascuno nell'ambito delle proprie responsabilità e competenze dimostrano
Che possiamo essere all'altezza della sfida della contemporaneità
Che possiamo vincerla questa spinta
Che spero presto non dovremo più piangere la morte di così tanti indecenti grazie
Grazie signor Presidente
Ed è
In qualche modo
Ineludibile
Riprendere
Il discorso
Sulle cifre crudeli
Quelle che segnano
Il ritmo
Di quella strage
Nel Mediterraneo e hanno
Da cui muove
Questo nostro incontro
Sono le cifre di una
Ordinaria e macabra contabilità che ci dice come
Già prima di quel tre ottobre del due mila e tredici
Nei due decenni precedenti circa venti mila pensate ventimila persone erano morte cercando
Una
Possibilità di salvezza e di futuro attraverso
Il Mediterraneo e ancora
Cifre crudeli quelle
Che ci dicono come nel corso
Dei primi sei mesi del due mila e il sedici
La stima parlate di circa
Tre mila seicento vittime delle quali duemila e cinquecento
Sarebbero appunto morte in quel tratto di mare ecco
Tutto questo non poteva
Lasciarci ancora inerti e silenziosi e dei da questo che nasce
Quella mobilitazione che porta infine
Nel marzo di quest'anno all'approvazione della legge che istituisce la giornata nazionale in memoria delle vittime dell'immigrazione ma qui e doveroso ricordare
Come a quella mobilitazione abbiano dato un fondamentale contributo quella donna già ricordata dal Presidente Grasso
Che
E il Sindaco di quell'isola Giusy Nicolini
è Tareq brevemente
Presidente del Comitato tre ottobre
Che si costituì immediatamente dopo il naufragio queste due persone
Oggi non sono qui tra noi per una ragione
Tanto evidente così come dire inequivocabile da doversi appena ricordare sono ovviamente a Lampedusa per celebrare il lì nel cuore di questa tragedia europea
La giornata in ricordo delle vittime
Ecco noi
Abbiamo voluto
Dare un titolo
A questo incontro
E quello vedere gli stranieri
Con la quale frase inizia questa
Citazione Shakespeare Liliana qualcosa di inaudito
A volerla leggere con gli occhi di oggi per la
Potenza
Profetica che contiene
Ma
In quello vedere
Gli stranieri
C'è anche
Una
Associazione mentale che voglio qui sinteticamente ricordare perché per me è stata davvero qualcosa
Che con un termine vi prego di non considerare eccessivo definirei traumatico tutti ricordano come il due settembre del due mila e quindici
Su tutti
In media del mondo
Viene pubblicata
La foto di Allam un bambino curdo morto su una spiaggia turca
Non è questo
La circostanza per ricordare
La grande discussione pubblica che all'epoca si sviluppo opportunamente sul significato di quell'immagine sul suo uso
Sugli effetti
Positivi allo stesso tempo quelli perversi che poteva produrre in una sorta di pornografia della morte
No non è questo il tema il tema è un altro quella foto certamente provoco uno shop nelle opinioni pubbliche
Occidentali
Ma ciò che più mi ha colpito è come a distanza di non troppi mesi
Il padre di Allam rilascia un'intervista a molti giornali internazionale a numerose testate e
In Italia
Repubblica pubblico quell'intervista nel racconto della tragedia di padre e di una famiglia distrutta c'era un dettaglio
Che molto impressionata il lettore
Il padre di Alan
Con
Con intensità emotiva
Sorprendente per
Certi versi quasi inspiegabile insiste IVA sulla
Rammarico
Il dispiacere il disagio
Aveva provocato in luglio il fatto
Che
Generalmente il nome di suo figlio veniva riportato in maniera errata
Cioè che a quel alla che era il nome del bambino si fosse aggiunta una inc per cui
Veniva indicato comunemente come agli atti
E questo dettaglio in apparenza così insignificante minore trascurabile gli provocava un autentico stracchino
Io penso che ci sia una spiegazione in questo
Ed è il fatto che comunque l'alterazione del nome
Era come se
Non venisse intenti ficcato quel bambino come figlio di quell'uomo eccome
Essenza di una tragedia innanzitutto privata intima familiare
Ma che
Quel bambino diventasse una figura
Generalizzante universalistica
Appunto una rappresentazione sottraendo alle il padre
La vera identità di quel bambino quindi i suoi primi anni di vita la sua personalità in formazione
Per restituirla l'opinione pubblica quasi con un nome comune che annullava il nome proprio
E in quella
Aggiunta di una
Vocale il padre segnalava come una sorta di
Trascuratezza se non indifferenza per l'identità avvera
Cioè per la
Irripetibile unica
Personalità che era quella di un bambino uguale anni su un altro se non a quel bambino anche all'interno della tragedia generale ecco
Penso che qui non sia improprio vedere
Una possibile associazione un collegamento anche come dire una sorta di lezione morale noi non vediamo gli stranieri
Non a caso gli stranieri vengono abitualmente rappresentati come una folla Annoni ma indistinta
Sia nelle interpretazioni più ostili spareggi attive li invasioni sia persino in quelle
Più benevole
Sono gli stranieri gli extracomunitari i somali eritrei la difficoltà nostra avrei conosce prego in quella moltitudine in quella pluralità biografie nomi e cognomi identità singole ecco
Qui
Io penso che
Arrivi attraverso le parole di Shakespeare
Comuni esaltazione vediamoli guardiamoli cioè riconosciamo ripensa vecchie pensate che
Di quei trecento sessantotto morti nel nostro raggio
Del tre ottobre del due mila e tredici una parte ancora estremamente ampia
Di quelli che erano come ricorderete nella stragrande maggioranza eritrei
Una grandissima ancora non sono stati identificati ecco senza nome o con il nome deformato
Quindi ridotti all'anonimato di una condizione che non consente una bella relazione con loro
Ed è questa la resa dei conti l'avvera spiegazione del perché abbiamo potuto tollerare che nel corso degli ultimi due decenni tutti i giorni che Dio manda in terra nel Mediterraneo morisse una media di sei sette persone
Abbiamo potuto tollerare questo evidentemente per una ragione perché erano fall hanno
Ma
Indistinta e dunque alla resa dei conti
Categoria umana diversa e inferiore alla nostra ecco l'esortazione vedere gli stranieri noi
Oggi li vogliamo vedere
E quindi dare il loro nome un'identità una biografia
Attraverso due
Interventi
Il primo è un testo teatrale
Lampedusa bici
E io sono estremamente grato a Maddalena Crippa che
Ha accolto
Non è sufficiente dire con disponibilità ma con entusiasmo con profonda amicizia con grandissima intelligenza e affetto la richiesta di essere oggi con noi Maddalena Crippa è una
Grandissima attrice
Qualcuno ricorderà sue interpretazioni memorabili
La mia idea
La sua interpretazione nei demoni Dostoevskij anni polla
Direzione di Peter Stein e
Attendiamo voi per il prossimo autunno una rilettura della me letto che la vedrà
Protagonista
A lei adesso la parola per una lettura che Maddalena
Illustra prego
Dall'altri logica del non fra maggio di Lina prosa Lina prosa un'autrice palermitana
Non è potuto essere con noi oggi perché a Mosca
Con lo spettacolo Lampedusa bici
E io questa trilogia composta da tre pezzi teatrali Lampedusa bici
Dove protagonista è una giovane
Che parte dall'Africa e muore nel Mediterraneo Lampedusa snodo
Protagonista è un giovane che parte dall'Africa e muore invece in montagna in un tentativo di fuga in mezzo alla neve
E Lampedusa UE ii che sono i due terzi che hanno aiutato i giovani a partire e non avendo notizia vengono a cercarli a Lampedusa
Sono ma mamma la quelli Cana no ma mamma tu sei l'africana no lascia Uba sono la
PRIT canna
No ma fama sei l'africana Norcia urbana
Sono
La americana
D'accordo mamma
Tu sei la americana
Obbedisco
Dico sì a mamma
La quantità delle F non è un ostacolo lo sono i fatti sono sprovvisti di sabbia sulla lingua
Una sorta di balbuzie africana
Non c'è sangue nel mio cuore triste
Tutto rallenta il cervello sta per abbandonare le ossa
Dove le lascerà
Nell'acqua
Oggi dico sì alla zia amata a mamma
Ha fatto partire tutti tranne se stessa perché dice ma fama io non parto spingo le barche al largo le aiuto a muoversi più in fretta dalla panchina
Lo so ma fama tu fai un grande sforzo con la lingua
Voi fare vento favorevole al barcone come il ventilatore alla prua di un transatlantico
Aiutami a morire
Ora
Affondamento
Affonda anni
No fregare me duro in questo mare scendo dove finisce il mare in caduta verticale una grande pressione alla testa mi spinge giù
Alla presa della mano di un assassino
Ma mamma
Sono sott'acqua
La sola idea che in questa immensità opaca qualcosa mi sfiori
Mi fa venire il crepacuore
Ma fa ma lo sai odi o qualunque contatto fisico sono troppo scoperta non voglio morire così di vergogna mi vengono addosso pesci mai visti prima cadaveri
Cadaveri umani
Il naufragio
è stato totale
Ma è stato di una semplicità assoluta
Lo sai perché
Non c'è stata tempesta
Non c'è stata lotta resistenza
Nessuna manovra di perizia marinara nessuna chiamata di capitano nessun avviso nessuna Campanella non c'è stato innalzamento di Honda niente che riguardasse il mare
Il mare
è innocente
Ho mal di stomaco
Mi viene subito quando mi si immerge nell'acqua
Qui non sono nella tinozza dove mia madre mi faceva il bagno non uscirà mai fuori
Non verrà presa in braccio per bere un bicchiere di latte caldo
In questa immensità pesante se hai uno stomaco sei condannata ad un dolore cronico
Mettiamoci un'altra F mamma a
Ricca
Se la lingua riesce a pronunciare più di una F
Mi arriva un incerto sapore di terra e come se tu mi ascoltassi e io ti rispondessi
Ho bisogno di essere seppellita
Come i nostri parenti
Ora paura di Impradice armi come tutto ciò che non può stare troppo tempo nell'acqua come chi beve più acqua di quanto il corpo ne possa contenere seppellisce mi nella terra
E tornerò asciutta
Leffe di mamma
Sono il piccolo disturbo di chi non ha studiato
Uno spiazzamento del vano del dente che non regge la passione della lingua lanciata a parlare
Io
Che naufrago senza sosta
Perché il mio naufragio non è un fatto che si conclude mi affeziono allo spiazzamento del dente della vecchia come se dinnanzi alla morte non esistesse nient'altro
Si restringe
Così tanto la visione della vita
Quando questa si appresta a finire
Ho imparato qualcosa in una missione dove mi trasferivano il periodo delle piogge
In realtà mamma mi mandava lì perché ascoltassi tutto quello che si diceva su Roma
Riteneva che in una missione di preti si dovesse parlare per forza di Roma
Qualche notizia glielo apportata ma fama aveva previsto che una volta sbarcati a Lampedusa io proseguì sì per Roma era quella la destinazione che aveva sognato per me
Dove sono nata
Se una donna un problema va dall'atto
Ricca Anna e la
Per il canale
Gli errori sorde
Ovvero la cliente della
Ogni cane smette di sopperire anche se devi aspettare molto tempo per risolvere il problema
Se durante l'anno il problema sussiste e la cliente ricade nella malinconia lei spiega tutto CONI capitalismo
Dice
Che in Africa da quando è arrivato il capitalismo un giorno si mangia
Un giorno no
Dipende dalla bontà dei capitalisti sopravvivere
Le clienti di mia zia hanno tutte un problema di fame
Pure mia madre è andata da lei ponendole un problema
Cosa facciamo io i miei figli il giorno no
Ma fama rispose
Fai partire la più piccola
Falla partire il giorno no
Chi resta starà a guardare la sua partenza sarà impegnato a piangere quando il cuore soffre non si pensa a mangiare
Ma fama la
Per i canali preparo
La mia partenza
Tre mila euro in contanti tre anni di risparmio tutto a posto venne a dirmi ma fama il sette luglio
Ho controllato tutto io nessuno mi ha scoperto mi sono introdotta di nascosto nel barcone fingendo di essere la madre di uno scafista preso dalla polizia
Ho spinto di chiedere notizie del mio presunto figlio mi hanno tappato la bocca mi hanno proibito di nominarlo meglio così
Io non conoscevo il suo nome solo la sua storia ma
Ho avuto il tempo di dare uno sguardo in giro la poppa
è arrugginita ma procura è stata data una mano di vernice fresca una raccomandazione
Devi salire
Tra i primi veloce
All'ordine di imbarco dediti correre verso la prua a prua Cha Uba
Devi andare a prua il barcone scoperto non ha un riparo dal sole ma anche se l'avesse dovesse qui fare i conti con una massa di africani che allo stesso bisogno di ripararsi dal sole
Partirei per in sette cento
I serviranno gli occhiali da sole
Devi tenerli fissi all'orizzonte devi avere sempre la padronanza della direzione con un paio di occhiali da sole nessuno tipo pregare puoi controllare tutto spesso da l'arrivo
Lo scafista
Non sempre dice la verità
Chi è clandestino eh privato della verità
E tenuto all'oscuro di tutto non ha mai visto una cartolina illustrata di Lampedusa non sa di che si tratta quando lo fanno sbarcare non è detto
E arrivi a Lampedusa ma se tu sotto il sole cocente hai un paio di occhiali da sole e poi guardare con chiarezza davanti a te Lulli
Non può pregarti
Luigi dovrà portarti alla destinazione della cartolina
Sono partita il giorno no
Con
Gli occhiali da sole ben piantati tra naso e orecchie
Ho preso posto a prua come un'aquila che sa il fatto suo non li ho più tolti fermi dietro le orecchie con un laccio e rinforzata la tenuta delle aste ma fama
Ho fatto con precisione quanto tu mi hai detto
Solo una piccola disubbidienza
Ho legato alla vita una ciotola di cocco ho voluto portarla con me anche se era proibito portare a bordo pesi ingombri di qualsiasi natura
è vera perfettamente nascosta sotto la sciarpa ogni tanto uno scafista
Il più giovane mi guardava fisso in mezzo alle gambe io avevo il pensiero alla ciotola di Coco e mi tiravo la pancia dentro Lulli pensava alla mia ficca
Lo scafista capo pur di far più soldi aveva proibito di lasciare spazi liberi nel balcone per cui non c'era spazio neanche per violentare le ragazze
Cosa che il giovane aveva messo in programma sin dalla partenza in pratica aveva hanno stipato clandestini anche nello spazio riservato alla violenza carnale
Mamma tu non ci crederà ai
Lo hanno fatto lo stesso
Lo hanno fatto lo stesso senza spazio
Hanno obbligato quattro uomini e quattro donne a spendersi a coppie le une sulle altre poi gli altri una catasta umana
Lo scafista giovane mi attirata con forza contro di sé obbligando mi a camminare sulle pance e sulle teste fino a salire sulla Cina io mi tenevo stretta la ciotola quindi schiaffeggiava e mi diceva con la bava alla bocca cosa hai da dipendere piccola sporca nullità sei fuori legge
Qui non c'è nulla che vale la pena difendere mi hai comprato per portarti nel mondo dei ricchi cosa vai a fare lì
Se non lo fai per noi perché lo vai a fare per loro pena Ro
Lo scafista anziano
E citato interviene pure me hai comprato mi hai pagato di più mi hai pagato più del giovane perché sono io che comando questa carretta se non volevo io cosa resti ancora attaccato lo scoglio
Lo scappi stanziano destando braccia teste e altro si arrampica sulla cabina di comando della violenza io
Mia Curcio spaventata sull'ultimo dorso umano della catasta
Chi c'è sotto di me prova a dire qualcosa poi la voce soffocata si perde lasciandomi una sensazione di claustrofobia
La più dolorosa che io abbia mai avuto ma ti posso ripetere il senso mamma ti posso dire quello che la voce voleva dire non avere paura
Sbarcherà Remo e tornerai pura
Ho nascosto negli stivali due bottiglie di latte di cocco fallo dobbiamo arrivare a Lampedusa Attila verremo con latte di cocco e sarai la nostra Regina
Che ne dici mamma
Il cuore mi si gonfiò
Prima ancora di annegare
Pensai a quelle tavoli umane che stavano sotto di me dico alla tavola la prima di Sopra Mohammed sono sicura che ti chiami così chiedi alla tavola di sotto se
Respinto ancora assenso sacrificarsi se solo una tavola umana ha smesso di respirare
Mamma
Il vero pericolo
Fu la lotta
Tra il giovane e il vecchio una piramide di settecento corpi barcolla già da sei ma lì
Sulla Cina delle tavole umane se due uomini lottano per una femmina
E i settecento clandestini tremano per la paura senza poter reagire il problema non è più la morale né il pudore né lo spirito del Coco il problema eh
Le cui librario
E a mare questo
E tutto
Accade proprio così
Il peso si spostò in maniera secca da un lato
E poi dall'altro il barcone sin accorsi capovolse
è così che siamo caduti tutti in mare
Mamma
Piangono mamma piango aperte
Da quella cima
Per un attimo nel Dondoli io violento del barcone ho visto
Lampedusa
Lobbista con i tuoi occhiali
Prima di affogare voglio dirti come
Lampedusa è chiara
A
Un puntino azzurro sulla costa più alta a un alone giallo sulla destra
Non so se sabbia di mare o un lembo di deserto che arriva al mare come da noi
Una palme ca dinnanzi alla casa più vicina alla costa sembra un ciuffo di capelli di una regina cresciuta con latte di cocco
Ho visto chiaramente il rapporto tra il pesce e lo scoglio di Lampedusa
Il pesce
IVA incontro
Senza ferirsi come da noi non esagero a dirti che Lampedusa mi è sembrata tribù orticolo sorriso
Il nuovo mondo mi è sembrato talmente piccolo che ho pensato valeva la pena andare fino a Lampedusa per sentirsi a casa
Ma non ho tempo di obiettare
L'anticamera della morte impone una sintesi tiene chi
Mi affianca un'ombra
Scende velocemente giù nell'abisso
è un cadavere
E
Una
Delle tavole umane
La pancia scortata la azzannata un pescecane gli ha rubato il pranzo del giorno si revisore croccantini carne in scatola il
Teche atto gli penso la dalla pancia
Cosa succederà quando si poteva sul fondo
E mi succederà mamma che orrore
Gli occhiali fanno resistenza al peso del corpo come se mi volessero tirare su
Lo fanno come una scialuppa di salvataggio
Spingo per un attimo la testa fuori dal pelo dell'acqua come un tappo che lascia il peso della bottiglia e galleggia succhi o con la bocca l'aria come una bomba è tutta qui l'operosità della mia vita
Vince di nuovo il peso allora dicendo uscendo mamma di nuovo di nuovo giù attese agli occhiali come una Mary Poppins con l'ombrello all'in giù
Forse semilibero della ciotola di cocco alleggerisco il corpo e l'ombrello si mette all'insù UE forse potrei tornare a galla
Non ho il tempo di decidere di valutare come difendermi dalla mancanza di eternità quali piccoli accorgimenti usare
Sono in balia
Di qualcosa che non mi fa né vivere né morire
Cosa consiglia Maometto in questi casi non me ne hai parlato come mai
L'acqua non mi uccide completamente
Perdo la scarpa sinistra sento un piede più libero del solito masse Maometto sostituisse la scarpa con una Pinna come si fa con i montatori che vanno lontano
Ma mamma se tu mi avessi dato gli occhiali da subacqueo e non gli occhiali da sole
Forse avrei potuto tentare un viaggio sott'acqua
Sto male mamma
Sto male sto male perché un lurido capo scafista si è insinuato nella mia coscienza
Sto male perché non è stato Maometto parlarmi al cuore e alla mente
Sto male perché sono troppo sola dinnanzi ad un problema così grande sto male perché io detti siamo più ignoranti di quanto credevamo
Sto male perché non so cose questo mare
Sto male perché
Muoio
Ho mal di stomaco ma ama
L'intestino emana qualcosa subisce la compressione dell'abisso la cacca esce libera
Ho la diarrea
Niente in questa grande acqua salata sì scioglie senza lasciare traccia sulle mutande che ondeggia no
Come alle vie attaccate allo scoglio
Mia auto un lampo
Sento di essere materna con me stessa
Sostituisco mia madre
Mi out le leggo Reggina dell'immensità
Nella danza del molluschi Cocche vuole entrarmi in bocca mi complimento con l'acqua dopo aver inghiottito fuoco terra archivia in quel Paese ed altri ca
Nella casa che tu conosci
E che confinava con la tua
Ventiquattro abitanti giornalieri in tutto genitori figli nipoti parenti i vicini di casa respira tagliamo avevamo i piedi sporchi e bruciavamo di sole solo questo
Nei dancing sulla spiaggia ne incontro tra maschi e femmine era rischioso non era consentito portare a casa altro fuoco altra terra altra aria per questioni di povertà
Ora
Chi mi difende tali cadavere maschio
Molti sono già nell'abisso
Nel naufragio qualcuno è stato più pesante qualcuno più leggero
Cosa ne pensa Maometto
Il procedimento è esatto
Da questo procedimento dipende
La modalità del ritrovamento del mio corpo
Allora mi preoccupo mi preoccupo che non tutto sia legato al caso
A Lampedusa i finanzieri guardano fisso le onde inattesa dei cadaveri dell'ultimo naufragio
E dall'altra parte
Ma fa ma tu che fai
In che modo attendi mio cadavere
Scende RAI nell'oceano a rovistare nell'acqua
Ma ometto preparato il paradiso
Non si muove nulla
Nei luoghi dell'eternità
E tutto così
No
Che succede
Mamma
Aiuto
Un'ombra mi sovrasta un pesce spada viene verso di me
Mi fa impressione il suo occhio
C'è una voglia di sfida che non conosco chi ricordati
Mi sembra di sentire ancora quelle parole
Il sistema la
FAS o Giunta sceglie e Spagna
Sono
Mi fino c'era uccelli non agli atti i rapporti
Affetti
Tutti Torino allocavano di
Adelino noi
Linea
La canzone di Domenico Modugno
L'hanno portata in marinai in Africa
Come un trofeo di ritorno da una ricca pesca alla fine dell'anno io la sua memoria l'ho imparata di nascosto gli uomini avevano gelosia del disco non volevano che le donne lo ascoltassero
Lo suonavano ogni notte sulla spiaggia trascinando ogni volta un vecchio giradischi avuto da una ciurma siciliana in cambio del permesso di pescare nel nostro mare
Signor
Capo dello Stato italiano
Togli l'acqua
Tra l'Italia e l'Africa
Noi non abbiamo barche adatte per venirvi a trovare non abbiamo elettropompe adatte a fare lavori così impegnativi
Mi hanno detto che un certo Leonardo potrebbe fare un lavoro del genere togli l'acqua e vedrai giù in fondo che Italia e affar ricca
Sono unite
Ecco il mio programma
All'inizio farò l'accordo
Presso una famiglia italiana mi piacerebbe una famiglia capitalista voglio vedere da vicino come sono fatti i capitalisti
Dopo un anno di lavoro farò la lavoratrice studente di sera corso di informatica una volta preso il diploma mi impiegherò in un ufficio di Roma e di terrò tutto il giorno o forse si dice di citerò
A furia di digitare diventerà un'esperta diventerò unica a Roma no che dico Naccarà mi perdoni l'errore
Entrerò nel computer di casa sua caro capo dello Stato italiano
Guarderò tutto quello che non è possibile vedere Cha Uba Icaro hacker gireranno nuda tra le sue leggi porterà scompiglio anche nel suo computer ci sono perché ci sono solo leggi maschili
Stando così le cose per una certa questione morale le consiglio di chiudere lo Stato per almeno un'ora io darò il via al più grande esodo africano
In un'ora ce la farò se lei chiude e si chiude un occhio
Devo aiutare
Quelli come me
è in arrivo Lampedusa un'altra carretta del mare
Mia cugina e lì
Nell'altra ancora c'è la figlia di mia cugina nell'altra ancora la prima nipoti incinta perché signor Capo dello Stato italiano quelli dell'Africa
Siamo come
Una collana di perle spezzata ci scriviamo ad uno ad uno
Qualcuna cade in buone mani qualcuna si perde
Qualcuna arriva a destinazione qualcun annega e tutto finisce qui
Signor Capo dello Stato dell'Africa
Io sono nessuno per lei
Sto male cedendo
Nell'acqua
Come una foglia
Mi sento così strana
Il cuore
Galleggia
Lo sento come una barchetta di carta dentro lo tre colma d'acqua talmente col ma che esploderà
Forse ecco questa barchetta
Che approderà a Lampedusa
Ma prima che la barchetta schizzi via dall'oltre da questo corpo voglio dire
Le dico qualcosa che solo qui o il coraggio di dire
I giorni sì del capitalismo mi sono sentita un cane
I giorni no mi sono sentita una bambina senza speranza
Io glielo voglio dire signor Capo dello Stato dell'Africa
Ci lasci crescere bambini senza speranza chiuda le porte alla bontà
Io odio la bontà
Puzza di cibo avariato di vecchiume di pesce conservato se proprio vuole fare qualcosa per me e quelli come me ci regali la crociera
Ci faccia viaggiare una settimana su una nave importante ci mandi in crociera ci porti in vacanza nel Mediterraneo come signori come parenti suoceri e del signor Capo dello Stato italiano mi consenta un'ultima volontà
Se la Marina militare italiana recupererà la mia scodella di cocco ne chieda la restituzione al Capo dello Stato italiano
La restituisca a mamma
O se vuole la porti in un museo
Sono rappresentante di un fenomeno sociale bisogna conservarne le tracce
Ma mamma
Ma mamma
C'è la sagoma della luna piena
Va beh devo la vedo da qui sotto la qua nel muovere la rotondità lama deforma
Si insinua come una foglia chiara sì culla
Ma si sfalda
La mia testa la sfiora non mi succede nulla
Ma è il segnale
O le mestruazioni
O l'acqua i polmoni
Ho paura
Non posso gridare
Morire
Significa
Essere imbavagliati
Ho paura del mostro
Quello stesso che tu hai conosciuto come l'hai raccontato Stai lontana da tutti quando ha il ciclo l'odore del sangue risveglia in mostri più orribili
Vado giù
Con la mia coda di sangue
Il viottolo rosso si spegne nell'immenso N l'ultima linea che io disegno
Mamma
La luna è scomparsa
Si avvicina il mattino sull'Africa
Non ho un corpo da rimandati indietro mi in abisso tra
Passaporti falsi
Borse di plastica
Jeans do cori
Tavole umane senza più Avossa carte spiati pochi bagnini già addentrarmi solo uno spazzolino da denti
Un solo spazzolino tra settecento clandestini questo è il patrimonio del non fra aggio
Non ho più addosso la ciotola di blocco se l'è portata via la corrente lanciata con violenza contro il mio fianco
Santo Cocco che ha per me ovunque tu vaghi anche dove tu sei straniero prega per Brescia Uba per il suo corpo e la sua anima
Per lei sono già due cose separate
Uno va nel fondo l'altra non so dove togliermi dall'umido esponi mia il sole di un giorno qualunque
Metto un piede sul fondo
Sono arrivata
Voi un sobbalzo il contatto intorbidisce l'acqua
Sembra che ci sia sabbia
Forse Lampedusa dice la parte sotto marinati Lampedusa la spiaggia di chi sta giù
I capelli
Svolazzano nell'acqua scura
Comminare ok finalmente osé
Jean mi disse Arben mi girano attorno
Una sarda mi bacia
Almeno credo mi sfiora la bocca
Sente già odore di cancrena OCSE e amore improvviso per uno scambio di specie
Io la bacio
Ricambio
Questo scambio di specie e il mio momento migliore e lo snodo cruciale
Non so se un inatteso Gorgoglione dell'acqua possa considerare assi orgasmo
Lo al secondo
Bene il saluto
Ci facciamo con passione
Provo a decifrare il piacere non mi interessa se la sarda un sesso
Tutto
è legato alla fine
Alla
Mia
Fine
Al immediata coscienza che
Poli
Era
Né
E l'assale
Bravissima Maddalena
Grazie davvero la Maddalena Crippa grazie grazie
Davvero bravissime grazie in particolare all'Ina prosa all'autrice di questo formidabile testo della quale
Ho visto il rammarico quando mi ha detto che non poteva essere presente qui con noi oggi
Ma davvero credo che si tratti di un testo
Di
Potenza letteraria culturale e politica davvero importantissimo ancora grazie a Maddalena e poi un piccolo ringraziamento ma significativo
A gli studenti dell'istituto Leonardo da Vinci dirò ma che dici accompagnano
Nelle nostre
Attività posso sempre presenti e che
Seguono un percorso che è quello che la Commissione per la tutela dei diritti umani
Lo svolge attraverso le
Sue iniziative ora
Do
La parola a padre Enzo Bianchi il titolo nel suo
Intervento
Io sono stato straniero padre Enzo Bianchi e il priore della comunità monastica di Bose
In provincia
Di Biella Monastero
Ricchissimo di attività spirituale innanzitutto e poi
Di
Grande intenso lavoro culturale sin dalla fine degli anni sessanta
Padre Enzo Bianchi autore di alcuni
Libri
Molto significativi ricordo tra gli altri di più recenti
Spezzare il pane e dolore per dopo no che sono stati editi da Einaudi
E che davvero sono un contributo
E vorrei in molti dei presenti può stesse non apprezzare ma oggi la sua presenza qui
Per me è anche un altro significato al punto che quando l'ho invitato essere tra noi
Io
Suggerito di svolgere quella che io
Per farmi intendere definivo un'ora filone
Perché come diceva il Presidente Galasso all'inizio di questo incontro
Lo spazio di conversa
Leone di confronto
Di riflessione di oggi così bene poi scandito dalla lettura di Maddalena Crippa vuole
Sottrarsi
Alla pesantezza
Inevitabile ma
Che
Non può non consentire momenti di diversa natura del dibattito politico e politici stico e dunque
Per sottrarci a quella che sostanzialmente la trappola di una doppia
Speculare retorica quella che sembra oscillare tra i Dio lo gira di buoni sentimenti ideologia degli imprenditori politici della paura e dell'intolleranza avevamo bisogno
Oggi di contributi di natura diversa e per questo tipo io ho chiesto
Padre Enzo Bianchi di essere qui perché
Io l'ho sentito parlare numerose volte e
Mi è sempre
Accaduto di pensare ascoltandolo proprio nelle sue come dire orazioni alla grande tradizione cristiana dei predicatori
E quello che
Oggi mi piaceva proporre appunto una predica che sia sciolta da quel peso che questa parola assunto nei
Nel tempo e sia restituite invece alla sua originare accezione di grande appunto discorso morale quello che appunto ha conosciuto nella storia della
Predicazione cristiana personaggi come
Davide Lazzaretti come Giovanni gettito Achille io come Paolo Segneri ecco mi piaceva immaginare quali sto e perché questa ragione ho voluto che padre Enzo bianche fosse qui e dò a luglio la parola prego
Onorevole presidente del Senato Pietro Grasso
Onorevole esse dal porre Luigi Manconi signorino signore
Sono profondamente onorato per l'invito che mi è stato rivolto
A commemorare insieme a voi le vittime dell'immigrazione
In questa prima giornata nazionale a loro dedicata
E vi ringrazio di cuore per questa opportunità che mi è concessa e ancor più
Per avere istituito questo momento di memoria collettiva così prezioso per la qualità della nostra convivenza civile
Il titolo assegnato questo mio intervento io sono stato straniero
Riecheggia una parola indirizzata a più riprese della Bibbia al popolo di Israele
Ricorda che sei stato straniero nel Paese di Egitto
Oppure
Tu aggira il così verso gli stranieri perché tu sei stato straniero
Parole che sono un invito a sentirsi stranieri e proprio a partire da quest'autocoscienza assumere la responsabilità verso gli stranieri che giungono a noi
Nella loro irriducibile e di primo acchito insondabile diversità
Per questo risuona il comandamento amate il D. R. lo straniero
Perché siete stati vi era prima
Stranieri
Ecco il paradigma
Ciascuno di noi e straniero rispetto ad altri
E proprio per questo può comportarsi rispetto allo straniero come Louis vorrebbe
Che altri si comportassero nei suoi confronti
Ma vorrei affrontare questo tema usando e convochiamo interpretativa il testo attribuito a Shakespeare che ci invita adempiere gli stranieri
Rievocando la minaccia di espulsione
Dal Paese di una folla di persone diverse per religioni e nazionalità
Il Bardo invita interrogarsi sui motivi di questa migrazione
Poi esorta a immedesimarsi dei fuggiaschi per trarne le conseguenze a livello di comportamento etico
Vedere gli stranieri quo allora declinarsi in diverse modalità
Vedervi da lontano
Vedere se stessi
Vederli da vicino
Vederli come con i cittadini
E sfociare in una dimensione inattesa gli stranieri sono un dono
Vedere gli stranieri da lontano
La lungimiranza
Di fronte al fenomeno migratorio antico quanto il mondo è sempre percepito con dimensioni sconvolgenti
E alla connotazione che ha assunto in Italia negli ultimi decenni appare fuorviante continuare a definirlo con il termine emergenza
Sarebbe invece molto più sensato ed efficace considerarlo un'inevitabile conseguenza
Di una serie di fattori in massima parte legati ai nostri comportamenti
A cominciare dalle guerre dalla sete di potere e dallo sfruttamento iniquo delle risorse del pianeta
Da sempre
è la fame che va verso il pane non viceversa
E non ci sono né muri né Marri capaci di fermare chi è
Talmente disperato
Da considerare un viaggio senza speranza preferibile alla certezza di una morte atroce della propria terra
O pensiamo davvero che se uno avesse anche una minima aspettativa di sopravvivenza umana a casa sua
Mettere Blair repentaglio la vita propria e dei propri cari in un'avventura letteralmente bestiale attraverso deserti violenze e abissi di disumanità
Vedere gli stranieri da lontano allora significa lungimiranza sulle cause che li muovono
Anche se
E forse proprio perché
Oggi appare più difficile che mai riuscire a distinguere quanti fuggono da guerre
E persecuzioni
Da quanti sono mossi dalla fame
Il profondi dovuti a cambiamenti climatici i deserti che avanzano in mare e che si alzano a quelli causati da rivolgimenti politici
Significa anche capacità di pensare in grande per agire politicamente in senso forte e responsabile
Così da colpire efficacemente ovunque si trovino poteri e persone che prosperano sulla morte degli altri cominciando dai trafficanti di armi a quelli di esseri umani
Vedere se stessi e degli stranieri
Non dovrebbe esser difficile per noi italiani applicare questo paradigma anche perché la nostra stranieri età
E ancora oggi è riscontrabile vissuta pur essendo cessati e i grandi flussi migratori conosciuti fin dall'inizio della nostra esistenza come Stato unitario
Lo straniero in verità è lo specchio della stranieri tacche ci abita
E la faccia nascosta della nostra identità
Riconoscendo la stranieri Time noi possiamo compiere un cammino che non rimuove non teme non demonizza il porre sentiero che appare in mezzo a noi
Scrive
Julia triste Eva
Stranamente lo straniero ci abita
E la faccia oscura della nostra identità e lo spazio che scuote la nostra di Morra
Il tempo in cui si spezza non l'intesa e la simpatia
Riconoscendo lo straniero in noi stessi possiamo non dette starlo in luglio
E anche il grande poeta che io amo definire Cardi ogni ostico ed moscia bene
Che ha dedicato molte riflessioni alla straniere Itta e alla conseguente ospitalità ha scritto
Lo straniero ti permette di essere te stesso facendo dite è uno straniero e ancora la distanza che ti separata dallo straniero è quella che ti separa da te stesso
Sono le orecchie
E
Della grande intuizione folgorante Dear Torre bimbo
Sui loro io sono un altro
Questo atteggiamento eviterebbe il rischio di assolutizzare la propria identità
Intesa in modo esclusivo ed escludente
Coca arroccamenti difensivi dei propri valori creando presìdi contro le minacce a una identità culturale e religiosa nazionale semplicemente mitizzato
L'identità infatti sia a livello personale che comunitario
Si è costruita e sempre si costruisce attraverso l'incontro nella relazione con gli altri diversi e stranieri
L'identità non è statica non è acquisita una volta per sempre è un divenire
Non è monolitica ma plurale è un tessuto policromo costituito dalla trama di molti figli
Ieri sono agenti localismi le tentazioni particolaristiche prima o poi generano spinte xenofobe e razziste
Tendono all'esclusione dell'altro
Si risolvono in un autismo socio-culturale in cui si vive un ideale regressivo via otto isolamento
E si assumono linguaggi e modi espressivi rozzi che alimentano la barbarie dei comportamenti
Regna allora l'idolo dell'identico il metro del medesimo del noi assenza o addirittura contro gli altri definiti come loro
E la nostra ricchezza entità
Plasmata ASI con la fatica e il fascino di secoli di scambi percorribili
Si mise in risse a sistema chiuso nel quale non pratichiamo più l'incontro con l'altro nello scambio culturale
Lo straniero è sempre portatore di relazione
Relazione che riguarda il nostro essere più profondo
E ci fa accogliere
Il significato del monito biblico
Ama lo straniero perché sei stato straniero e continui ad esserlo rispetto a un orizzonte che non agli ancora attraversato
Vedere gli stranieri da vicino
Giunto da lontano lo straniero si ribella per quello che
Radicalmente altro
Per colore della pelle tratti somatici lingua cultura religione etica costumi atteggiamenti
E l'altro radicalmente altro da me
Era lontano e ora mi avvicino mi è diventato prossimo
Ora compete a me farmi suo prossimo avvicinarmi a luglio
Ma proprio in questo incontro emerge la paura anzi due paure si ritrovano a confronto
La mia paura è quella dello straniero
Io debbo mettere
Innanzitutto io in conto la sua paura
Quella di chi è venuto in un mondo all'UE radicalmente estraneo dove non è di casa dove non casa un mondo di cui conosce nulla
L'immigrato è solo
Non ha più un Paese alle spalle e la prima cosa che ha smarrito non appena partito in una fuga disperata o in un'avventura di speranza e la solitudine
La mia paura invece è quella di ritrovarmi di fronte a uno sconosciuto uno che è entrato nella mia terra ora presente nel mio spazio
E nonostante lui sia solo
Mi mi lascia entra si lascia intravedere che molti altri lo raggiungeranno
Due paure a confronto due paure che nascono da due diversità contrapposte
Certo la paura è uno stadio in coattivo va superata ma per farlo è necessario anzitutto affrontarla non rimuoverla
Lasciata nelle mani degli imprenditori della paura pronti a usarla fini politici
La paura agli evita fino a paralizzare ogni azione e a sprigionare mostri come il sonno della ragione
Se invece la si nega si rischia di di realizzare la differenza dello straniero
Dia sull'altra di assoluto l'utilizzare la sua cultura arrivando ad abdicare alla propria o addirittura colpevolizzarlo la
La paura bar razionalizzata
Massima unità
Così da trasformarla in stimolo
Per un lucido esame della situazione e in ingrediente
Per soluzioni capaci
Di ottemperare a esigenze apparentemente contrapposte
Vedere gli stranieri come con i cittadini
Ora la razionalizzazione della paura richiede che ci si interroghi seriamente su quali modelli di contro tra stranieri e italiani cerchiamo di attuare ai diversi livelli decisionali
E comportamentali
Dalle istituzioni educative agli organi legislativi
Dall'associazionismo alla società civile dal diritto civile all'uso del tempo libero dagli strumenti comunicativi alle istanze culturali
In modo schematico potremmo identificare quattro modelli
Che si hanno conosciuto diverse fasi di maggiore o minore applicazione non cessano tuttavia di essere contemporaneamente presenti nella nostra società italiana
Penso all'assimilazione all'inserimento all'integrazione alla cittadinanza
E questa analisi è attraversata da una domanda di fondo
Quando
E fino a quando una persona può essere considerata straniera
è straniero l'immigrato giunto come tale nel nostro Paese anche se infante e lo rimane per tutta la sua vita
Lo è chiunque porrò nato cresciuto ed educato in Italia non abbia ancora ottenuto la cittadinanza italiana
E quando scompare dal linguaggio comune la discriminante aggiunta cittadino italiano di origine non italiana
Queste generazioni ci vogliono perché ha un cognome straniero cessi di suonare come tale
Un tempo il modello predominante che caratterizzava l'incontro italiano o straniero era quello dell'assimilazione
Tendente cioè a renderle persone simili tra loro cancellando le differenze culturali e assorbendo di conseguenza un diverso che cessava per ciò stesso di esserlo
Sei un nominativo non riesce ad assumere quello che noi sia ambo eccome noi ci comportiamo finisce escluso dalla società
Rimanda o meno nel territorio della nazione ospitante
Questa logica di esclusione così attraente perché sbrigativa ma altrettanto controproducente a medio e a lungo termine e mitigata dall'approccio dell'inserzione
Viviamo Lioni accanto agli altri con le nostre differenze giusta apposte e attente hanno l'offenderci reciprocamente
Io ne resteranno stranieri agli altri in una tipica relazione di indifferenza
Che ottempera la presenza di uno o più minoranze all'interno di una maggioranza che considera se stessa come monolitica impermeabile
Integrazione invece presuppone il riconoscimento delle differenze
L'adeguamento ad essa è
Attraverso trattamenti differenziati nell'ottica di una interculturalità che consente di convivere tra somiglianze e differenze
è una prospettiva che si accontenta di un'uguaglianza del minimo comune di diritti
Di un equilibrio di dare a bere che facilita la partecipazione attiva di tutti alla vita economica e produttiva
Anche se alcuni diritti doveri restano in capo solo a quanti hanno la piena cittadinanza o subordinate avremmo report morali ed etiche
Infine
L'acconto cittadinanza intesa non solo come definizione giuridica ma come piena condivisione della polis in cui si abita
E lo spazio comune
In cui diventa impossibile continuare a parlare di noi e di loro e in cui la logica dell'eguaglianza attiva diventa anche un abito mentale e culturale
Nell'insieme della società
Infine
Vendere gli stranieri per quelli che portano in dono la relazione
Ogni essere umano è un SR razionale e relazionale
Ed è grazie alle relazioni che può costruire se stesso e diventare un soggetto
Relazioni con se stesso nella vita interiore relazione come il mondo gli altri relazioni di alterità
Ma costruire la relazione con gli altri non va da sé
Si tratta di assumere comportamenti che rendano possibile l'incontro nella trasparenza e nel riconoscimento della dignità dell'altro
Il cammino esigente e sovente anche faticoso ma senza l'altro non è possibile avanzare nel cammino dell'umanizzazione
Appare allora esigenza ineludibile riconoscere l'altro nella sua singolarità specifica
Riconoscerne la dignità il valore umano inestimabile accettarne la libertà
Riconoscere l'altro nella sua differenza dissenso di età di religione di cultura significa ammetterlo significa dire un sì
Significa desiderare di fargli posto e quindi accettarlo
Non è sempre evidente perché la differenza dell'altro come dicevamo fa sempre paura
C'è in ciascuno di noi una pulsione a respingere ogni forma culturale morale religiosa lontana da noi a noi sconosciuta
Da qui nascono incomprensioni e intolleranze
Le dissi prossimo ci ha ricordato che questo atteggiamento etno cento dico
Deve essere vissuto nella sua dimensione positiva non rinnegando la propria cultura ma legittimando la rispettando riconoscendo e comprendendo le culture altrui
I nostri modi di pensare di essere non sono i soli possibili e noi dobbiamo imparare dagli altri relativi Sando le nostre convinzioni
Diventa assolutamente necessario accettare il relativismo culturale assolutamente necessario
Perché è un relativismo sanno che chiede di conoscere le culture degli altri senza aggiudicarle misurarle
A partire da una pretesa superiorità della nostra
Nella relazione di alterità tutti devono prendere il rischio di esporre la propria identità a ciò che essa può diventare
Ma queste condizioni e solo a queste condizioni può iniziare il dialogo
Che è sempre ricerca di Inter comprensione non semplice conoscenza dell'altro non confronto solo di identità ma conoscenza penetra attiva
Simpatica dei valori altrui comprensione però che non deve essere voracità che non annulla le differenze pago citando le male fa vivere
E farvi vedere convergenze e divergenze in un continuo dialogo dinamico e profondo
Il dialogo non ha come fine l'uniformità
Ma il fare cammino insieme il ricercare unico consenso
Nel senso
Di sesso condiviso a partire da presupposti differenti senza che l'altro lo si impieghi alla mia Beretta
Nel dialogo si modificano i pregiudizi le immagini gli stereotipi che abbiamo degli altri e di noi stessi
E siamo indotti a riflettere sui nostri condizionamenti culturali
Storici psicologici sociologici
Siamo interrogati sulle nostre certezze e sulla nostra identità che non può pretendere
Di coincidere con la verità
Queste all'inizio di un cammino che vuole trasformare la possibilità
O li metto il lutto abilità della convivenza in una scelta consapevole in una ricerca di comunicazione interculturale
Che provo un po'mandamento nella responsabilità per l'altro
Non dimentichiamo la lezione di levi NAS
La responsabilità è per l'altro è la struttura essenziale per la soggettività io sono
Nella misura in cui sono responsabile dell'altro ricordava le Dina
Il riconoscimento dell'altro chiunque sia straniero bisognoso
Ultimo
Se impone se esercito questa responsabilità che caratterizza l'essere umano
Ecco perché nelle prime pagine della Bibbia
Il grande Codice come lo chiamava Freire per la nostra cultura risuonano due domande essenziali la prima a darli il terrestre
Terrestre dove sei
Dove sei nel tuo cammino di umanizzazione
E l'altra conseguente ma che è il fatto di tuo fratello umano commette
Perché l'altro uguale in dignità ciascuno di noi dalla sua situazione ci lancia un appello
Chiede di rispondergli con le risorse che possediamo e noi dobbiamo agire senza attenderci reciprocità nel vero disinteresse
Non dimentichiamoci che assenza affermare vivere in primo luogo la fraternità
Questa
Straordinaria crediate che sta all'inizio della modernità e sta all'inizio della cultura europea libertà uguaglianza e fraternità ma attenzione
Se manca la fraternità anche alla libertà e l'uguaglianza diventano fragili asteniche e tendono ad essere occultate nella convivenza sociale
Vedere gli stranieri come compagni di umanità come fratelli restituisce pienezza al meglio di noi stessi della società
E concludo
Nella quarta di copertina di uno splendido libro sulla condizione dei lavoratori immigrati in Europa uscito negli anni settanta John Berger afferma
Per mostrare direttamente al lettore la vita di questi lavoratori siamo negli anni settanta quando eravamo noi che eravamo all'estero in Germania in Svizzera e in altri Paesi
Ebbene John Berger si dice
Per mostrare direttamente al lettore la vita dei lavoratori andati all'estero c'è occorreva ricorrere all'analisi politica e alla poesia
Alle citazioni di economisti e al romanzo
Ma ci occorrevano anche delle fotografie
Spero che questo libro possa aiutare a mettere in crisi certe idee preconcette
La fotografia è un mezzo potente per metterci di fronte al dolore degli altri
Ricordo una fotografia apparsa Suppa rimette
Un immigrato respinto in Libia inginocchiato
Afferra implora ante piangente con le sue mani nudi la mano coperta da un guanto di lattice azzurro dei chi lo sta riportandola
Dove l'Ulivo leva andarsene
Presto fotografia questa fotografia contiene più verità di ogni nostro ragionamento
Ecco la verità che non andrebbe mai dimenticata quando ci si accapiglia nei dibattiti sulla difesa dell'identità nazionale o religiosa
Ecco il momento applicativo di una politica di respingimento colto nella fisicità del no o un poveretto disperato
Le affermazioni di principio e gli slogan ideologici devono confrontarsi Cogo importo preciso
Entrare in un faccia a faccia con un corpo il corpo di una persona che chiede protezione futuro accoglienza un corpo che fugge la morte
Poco importa se punge la morte per fame fosse fugge la morte per guerra
Fugge alla morte e un corpo è un altro uomo come me
E non ci si dovrebbe mai dimenticare che dietro alle decisioni politiche e alle leggi sull'immigrazione vi è la sfida che il corpo di ogni uomo porta con sé
E la nostra risposta a questa sfida non può essere un piede che schiaccia la mano appesa al bordo di un barcone
La fotografia consente di cogliere immediatamente essenza contorcimenti
Elementare Beretta che sta dietro ad ogni decisione politica e alle leggi da esse ispirate
Che tale politica interrotte arretra anche come il corpo di un uomo come il suo volto
Dunque con la sua anima il suo desiderio la sua storia la sua famiglia la sua biografia il suo sogno
E influenzerà la sua inizierà a vita nel bene e nel male
Fino al punto di aiutare la vita o di farsi complice della morte come diceva all'inizio il Presidente Grasso
E forse proprio quell'apporto esemplificata una delle forme della morte del prossimo di cui parla Luigi Zoja
La morte del prossimo perché non lo vogliamo vedere e non lo voliamo soprattutto vicino
Scrive e mi piace citarlo ancora ed moscia bene
Avvicinati dice lo straniero
A due passi da me sei ancora troppo lontano
Ma vedi per quello che tu sei e non per quello che io sono
Noi stiamo parlando di vedere gli stranieri ma l'unica cosa seria per ciascuno di noi
E vederli per incontrarli in un faccia a faccia mano nella mano occhio con crocchio
Ascoltare direttamente la loro storia e vederli nell'occhio contro occhio con tanta simpatia e con tanto rispetto per la dignità di un uomo grazie
Grazie grazie
Padre Bianchi per questa
Grazie davvero per questa predicazione
Così lucida e razionale se posso dire così politica finisce qui questo nostro incontro
E
Mi auguro che quello che era il nostro desiderio dare un contributo a vedere gli stranieri
Sì è stato però voi un'occasione di riflessione grazie ancora a Maddalena Crippa all'Ina prosa padre Enzo Bianchi a tutti voi grazie buona serata