LXVIII Congresso di Storia del Risorgimento - Per la costruzione dell'identità nazionale: Francesco De Sanctis e Pasquale Stanislao Mancini dalla provincia meridionale all'Europa - seconda giornata (pomeriggio)

Benissimo sono
Del verbale
Nato
Problemi
Presente
Dov'è
Piazza
Finale delle
La
Né dell'identità nazionale Francesco De Santis e Pasquale Stanislao Mancini dalla provincia meridionale all'Europa questa terza sessione questo pomeriggio del ventisei ottobre presieduta dal professore Andrea Jean pani per rivestita di Roma LUMSA che ringrazio
è dedicato a sei dedicata ai linguaggi è alla nazional binomio nazione e famiglia ma prima di passare la seduta al collega Ciampa anni
Desidero ringraziare il direttore della Biblioteca nazionale di Napoli che ha cortesemente offerto la sua ospitalità il professor Francesco Mercurio che saluto appunto che ringrazio e con la collaborazione della dottoressa Maria era Scaglia
Quale Presidente del Comitato Napolitano Ring desidero anche ringraziare i funzionari della sezione manoscritti
Che hanno preparato proprio per l'occasione un percorso espositivo sui gli autografi di De Santis e di Mancini
Percorso che sarà appunto visitabile a fine della sessione di questa sessione pomeridiana
Non mi resta che rinnovare il mio personale benvenuto a Napoli a questi lavori passare la parola per al collega champagne grazie e buon lavoro
Ringraziamo ancora il comitato per questa occasione di incontro qui a Napoli
Dopo aver discusso questa mattina delle i temi dell'esilio di profili intellettuali e apriamo il pomeriggio facendo una riflessione sui linguaggi che riguardano i due protagonisti della nostra riflessione in gara i subito la parola professor Nicola De Blasi che professore di Storia della lingua necessità Federico secondo per introdurre il suo intervento la lingua e lo stile di Francesco De Santis
Grazie
Parlare dello stile della lingua di Francesco De Santis è un'impresa non semplice che però per fortuna è già stata realizzata in parte dalla bibliografia precedente non semplice perché naturalmente la sola vastità dell'opera scoraggia un'impresa di questo genere
Ci sono alcuni riferimenti bibliografici
Importanti di studi già condotti su De Santis e la questione della lingua da un lato c'è un un volumetto un un intervento molto ampio di Giovanni Nencioni su questo aspetto
Poi alcune indagini su alcol su caratteristiche dello stile di Francesco De Santis in saggi di Marcello Aurigemma Elena Bonomi Giulio Herzen che sono studiosi che
Rappresentano un arco di studi che va dalla letteratura italiana nel caso di Marcella oli Gemma fino alla linguistica nel caso di Giulio Herzen passando per Elena Bonomi che pubblico questo saggio di taglio stilistico linguistico su De Santis
Quindi è un autore che è stato considerato da diversi punti di vista dal nella prospettiva linguistica De Santis è stato analizzato anche dai suoi contemporanei invita in modo non molto favorevole
E molto nota una pagina di Franco di Francesco D'Ovidio
Sud De Santis che però da una valutazione piuttosto limitativa di De Santis a cominciare dalla pronuncia
Che risentiva delle caratteristiche il Pineto origine passando poi per un andamento del discorso sul quale Dovito esprimeva le sue perplessità fino alla incapacità secondo D'Ovidio di De Santis di
Creare una scuola di studiosi di letteratura appunto di critica letteraria insomma era un bel profilo De Santis dove ideologico rude tra le pagine dei suoi rimpianti ma insomma era piuttosto severo tanto che alla fine l'unico aspetto positivo che D'Ovidio riconosce senza alcuna riserva a De Santis è quella di dire ma era veramente un bell'uomo
Cosa che diciamo in quel quadro sembra quasi una una limitazione
Vedremo che in realtà ci sono alcune cose da sottolineare della scrittura di De Santis e probabilmente si tratta di caratteristiche innovative
Che ai contemporanei apparivano sotto un'ombra con sotto una connotazione negativa
Per capire come
Diciamo come De Santis fosse consapevole di alcuni aspetti nuovi
Del suo modo di scrivere si può fare riferimento a una ad alcune sue citazioni
De Santis nella sua scrittura a un certo punto
Traccia l'elogio
Di un per io dare fatto di frasi che si sommano tra di loro
E questa ricerca insomma di un periodale un po'svelto movimentato che potrebbe addirittura sembrare appunto impressionistico quindi fondato sul sugli affetti più che sulla costruzione architettonica del Periodo come era insomma nella tradizione italiana a partire da Boccaccio De Santis
Sottolinea la necessità di una struttura di questo tipo in rapporto ai tempi moderni
E scrive
Gli intellettuali moderni sono usi da sono usi a vederci chiaro e presto al solo apparire delle cose
Onde il nostro stile vuole essere più rapido più vivo più ricco dell'ellissi e di sottintesi come nel dialetto
Per legare un periodo all'altro un membro all'altro dello stesso periodo non sempre occorrono le parole o maniere congiuntiva e più o meno lunghe
Basta il collegamento logico latente onde il secondo scaturisce dal primo il terzo dal secondo il quarto va al terzo e così di seguito
A ciò contribuisce credo anche l'uso continuato della corrispondenza telegrafica
L'abitudine a compiere tante cose col ritmo rapido dell'elettrico e anche la fusione che si vede lentamente operando di abiti dialettali con la lingua nazionale insomma
Leggendo questa citazione devo dire io mi aspetterei da un momento all'altro riferimento a internet cioè sono riflessioni tanto moderne che potrebbero sembrerebbero scritte ieri insomma questa necessità di andar veloci quindi una concatenazione un un periodo in cui ogni elemento nasce dal precedente quindi sembra quasi una successione
Fondata sul piano sintagma attico appunto del collegamento di seguito invece che sulla costruzione di ampio respiro a noi sembra un elemento di modernità però in effetti ancora una quarantina di anni fa Giulio Hertzog notava questi aspetti con con le sfumature
Limitative
Dicendo appunto che c'è l'avversione di De Santis alle congiunzioni e poi notava la sua prosa fatta di una rete di proposizioni indipendenti autonome rinunciando a riunirle mediante li potassici
I contenuti delle singole proposizioni comunicano l'autore ha sperato nella sensibilità intuitiva delle Tore
Invitato a completare il rapporto logico che sussiste tra le proposizioni rapporto che non è fatto sentire dall'autore a causa della sua rinuncia totale o parziale all'uso delle congiunzioni ecco si parla di rinuncia di affidare tutto il peso della comprensione all'Ettore insomma la prosa di De Santis e qualificata in termini negativi
Sembra invece verosimile come tra l'altro in qualche passaggio sottolinea Marcello sottolineava Marcella origine Emma sembra verosimile che tutta questa impostazione della prosa di De Santis fosse un'impostazione volutamente diciamo dialogica con il lettore per il semplice fatto che come osservato essa come osserva Aurigemma in realtà ogni pagina di De Santis sembra concepita in rapporto a delle lezioni quindi il pubblico che è chiamato a collaborare il pubblico di lettori in realtà un pubblico che pesanti si immagina soprattutto come pubblico di ascoltatori quindi lezioni
D a logiche che certo si agganciano anche alla esigenza della velocità e quindi giustificare appunto questa impressione di
Atto di di una prosa appunto che sembra quasi fondata su la necessità di creare un effetto di Presa rapida di contatto immediato con il lettore o ascoltatore
Quando De Santis scrive
La sua opera insomma quando congegni alla scrittura cui poi ho dedicato particolare attenzione cioè la storia della letteratura ci troviamo proprio nel momento in cui nella cultura italiana l'apertura al realismo e ormai consolidata quindi possiamo dire De Santis con la sua scrittura si inserisce in questa linea stilistica che naturalmente trova il suo iniziale
Diciamo il trova l'avvio in in Manzoni
Questo stile di diciamo De Santis tende sicuramente ha uno stile realistico molto spesso
Lo stile realistico di De Santis assume le caratteristiche di una di un andamento parlato discorsivo nella bibliografia precedente
Uno studioso che si chiama Raul Mordenti o lo stesso Giulio Earth seggo pure Elena Bonomi che ho già citato osservano come elementi contrastanti due caratteristiche della prosa dire Santesso cioè da un lato il tono parlato
E discorsivo dall'altro la tendenza a un lessico aulico o anche ad alcune forme della della morfologia tendenzialmente arcaizzante i e questi due elementi vengono visti come elementi tra loro in contrasto come se ci fosse nella prosa di versanti S una contrapposizione irrisolta una diciamo una incapacità di governare le spinte diverse dello stile e della comunicazione per cui si parla di mancanza di uniformità
Di contrasti
Di mancata armonizzazione appunto tra le istanze puristi che che certo rimanevano nella memoria
Dire Santis riportandolo alla sua giovinezza e le istanze invece della modernità comunicativa
In realtà tutte queste osservazioni che sottolineano
Questa apparente contrasto nella scrittura di De Santis si fondono però sulla presupposizione di uniformità
Come se ogni stile ogni modo comunicativo dovesse essere necessariamente uniforme in realtà però in base a questa presupposizione accettando questa preso posizione è possibile
Che rischieremmo di farci sfuggire invece
L'esigenza principale dire Santis che poteva essere invece proprio quella opposta cioè di non ricorrere necessariamente alla uniformità ma di creare appunto un movimento che creasse anche un effetto di discontinuità forse anche in questo senso legato alla alle esigenze comunicative in conclusione diciamo per questo punto
A proposito del dei contrasti irrisolti si può dire che la compresenza tra elementi parlati del del discorso parlato
Pensiamo al frequente appello all'Ettore per esempio oppure all'ingresso delle io dopo cercherò di fare qualche esempio concreto di fatti di questo tipo
La compresenza tra elementi parlati e elementi leggermente arcaizzante io talvolta volutamente collegati alla tradizione letteraria
Risponda in realtà all'esigenza di creare un tono discorsivo sì ma anche discorsivo sostenuto cioè discorsivo elevato
E qui dobbiamo evitare appunto di cadere in un possibile equivoco negli studi linguistici da diversi anni
Si parla spesso di avvicinamento al parlato ma naturalmente il parlato come stile di comunicazione non è un qualcosa di uniforme ci sono modi diversi
Di costruire un discorso parlato il discorso parlato di De Santis non è insomma un discorso fatto
Per frammenti o ricorrendo a materiali lessicali di bassa lega il discorso parlato di versanti sia un discorso che intende alla eloquenza
Quella che gli veniva riconosciuta appunto perfino dal suo amico Francesco D'Ovidio
Quindi è un discorso eloquente una lezione sostenuta che De Santis tiene anche nella sua Storia della letteratura
La quale storia letteratura
E costruita appunto con il tono che in genere De Santis Susa per i suoi saggi sappiamo che De Santis aveva espresso la sua difficoltà rispetto la letteratura dicendo
Non si potrà scrivere una storia della letteratura finché non avremo una raccolta completa di saggi sui tanti diversi aspetti della storia letteraria in realtà questi dopo aver avrei detto una cosa del genere poco dopo diciamo
Si mette a lavorare alla storia della letteratura sembra anche questo una contraddizione ma di fatto la storia la letteratura e costruita come se fosse
Un larghissimo saggio di interpretazione di Autori e di opere quindi non è una somma di saggi mai
Essa stessa essa stessa un un saggio il modo di scrivere dire Santis per tornare
A quello che dicevamo appunto
E stato un po'frainteso vi vi ho detto delle osservazione di Hertz segreti addirittura
Osserva la scrittura di De Santis come se fosse un un elaborato da correggere quindi distingue tra minuzie e imperfezioni più o meno
Consistenti o addirittura gravi in qualche caso però vediamo che ricorrendo alle nozioni che oggi possiamo aprire di sintassi storica diciamo ci accorgiamo che quelli che sembravano errori Aerts e che in realtà sono usi che De Santis aveva trovato sicuramente nella sua amplissima frequentazione di testi trecenteschi e quattrocenteschi erano anche quelli arcaismi che Erzelli insomma
Fra intendeva comunque
Dicevo anche non solo i critici attuali ma i suoi contemporanei
Lo criticavano perfino il suo amico più giovane Diomede Marvasi che a più riprese trovava da rilevava alcune imprecisioni nella scrittura di De Santis ora vi leggo di cosa si tratta
A proposito di un saggio su Vittorio Ugo
Mille ottocentocinquantasei l'amico Diomede Marvasi scrive vi dirò due parole sole il fondo è stupendo
Ma la forma è bislacca saltellante ha qualcosa di matto piena di antitesi ridondante di contrapposti
Sono cose che forse oggi nessuno sognerebbe di dire a un amico collega per di più anche un po'più anziano e troveremmo tante forme un po'più attenuate per esprimere perplessità qui invece il discorso era diretto de Santis risponde
Miss mi sforzerò in questo lavoro di adoperare una forma che non sia bislacca ne abbia qualcosa di matto per divo esprime le tue impressioni con una vivacità da far disperare un autore sfido chiunque a riprodurre il mondo poetico di Vittorio Bo senza metafore senza antitesi
Avrai però osservato che quando passò la seconda parte divento tutt'a un tratto più ragionevole più giudizioso vuol dire cioè che De Santis aveva ben chiara
Questa diversa modulazione
Della sua
Scrittura
A proposito poi di un saggio su Petrarca Marvasi
Osserva fa dei rilievi puntuali
Vi sono tre o quattro espressioni vedete quanto sono pedante che io cancellerei ho avute Ray perché mi hanno promosso il Risso
Petrarca paragonato a un uomo che piange anche tenendo la pipa in bocca
Non so qual Poesia paragonata una masticazione
Voi che volete fare il Cicerone e parecchie altre vi è sempre della verità in tutti quei pensieri ma sono volgari io sono sicuro che li lascerete tal quali e naturale perché ci avete pensato bene prima di scriverli
Ma io non perdo niente a direbbero al più posso guadagnare la qualifica di pedante e l'accetto anticipatamente
E qui De Santis anche risponde puntualmente dicendo che Marvasi e Camillo De Meis possono dire tutto quello che vogliono della sua scrittura e aggiunge
Ci sono delle ripetizioni delle cose mal dette la forma qua e là e poco castigata c'è bisogno di un'ultima mano e se non sono io a tempo quale mano fidata più sicura più esperta che quella di petali miei amici
Le forme volgari che hai censurate ci stanno con intenzione bisogna uscire un po'da questa mai sta e dignità convenzionale della nostra prosa quindi ecco la sottolineatura la volontà di ammodernare di svecchiare certi modi comunicative nella prosa saggistica
Variare un po'i toni scendere se occorre anche nel trivio come fa Vittorio Ugo come fanno gli inglesi ma bisogna saperlo fare
Bisogna che il volgare ci stia a vivezza a varietà a facezia a umore
Insomma che non resti uno stupido e arido volgare
Senta affatto cattivo effetto e segno che non ci sono riuscito sacrifico al tuo giudizio tutte le masticazione i ciceroni e le pipe del mondo se ne trovi altri esempi da pure la caccia come ti piace a questo malcapitato volgare quindi De Santis è consapevole però accetta realtà messa nei saggi su Petrarca
Non si trovano più riferimenti a Petrarca che piange con la pipa in bocca
O cose del genere
E insomma era piuttosto diffusa anche abbiamo una testimonianza in cui viene ricordato una visita di Rocco De Zerbi ed Enrico Pessina a De Santis e i due andando via sottolinea che appunto il fatto che la prosa di De Santis spesso è messa sotto accusa dai contemporanei insomma
Per noi che siamo abituati a considerare De Santis l'allievo prediletto di Basilio Puoti
Il fatto stesso che qualcuno potesse pensare allora come adesso
Diciamo a un De Santis incapace di scrivere o di governare lo stile insomma è qualcosa che sembra veramente molto singolare eppure appunto De Santis è stato criticato con da questo punto di vista bisogna dire invece che proprio questa sua esigenza di ammodernare di svecchiare anche di scendere verso il trivio come lui dice cioè di rendere più vivace anche la prosa
Appunto la prosa saggistica nasce invece da un perfetto controllo delle diverse modulazioni dello stile ed è la sintassi dell'italiano per cui e come dire De Santis si può permettere queste deviazioni in fondo applicando un po'le cose che già diceva Basilio Puoti quando sottolineava ed è lo stesso De Santis a dirlo nella giovinezza quando Basilio Puoti sottolineava insomma che bisognava attenersi allo stile degli antichi dei tre centimetri o al massimo dei cinquecenteschi ma poi lo scrittore consumato insomma poteva anche permettersi il lusso di andare oltre probabilmente il De Santis ormai maturo sa si è allontanato insomma da poi da sappiamo che si è allontanato
Dalle dalle dei precetti puristi cd
Di putti e quindi va in in quest'altra direzione
Ho parlato di rossa sostenuta ma anche di andamento discorsivo quindi mi fermerei
Visto che c'è ancora qualche minuto a sottolineare alcune di queste caratteristiche molto innovative
Nella prosa
Saggistica
Per esempio non
Merita di essere al suo sottolineato un aspetto che riguarda la costruzione del testo proprio come vediamo che la la il saggio della storia della letteratura
Sembra congegnato come un dialogo con i lettori
Da alcuni elementi per esempio
L'anticipazione di questo il questo che preannuncia qualcosa che verrà detto dopo questo voleva dire il motto cose non parole
Ecco mettiamoci nei panni del lettore quando leggiamo questo noi siamo abituati in italiano a usare questo quando ci riferiamo a qualcosa che abbiamo già nominato cioè è una ripresa Ana fuori che ha che rinvia a quello che viene prima
Invece pesanti sono se il questo per indicare quello che viene dopo quindi è un questo kata fonico che in realtà potrebbe sembrare uno degli elementi disconnessione della prosa di De Santis ma invece un modo per richiamare l'attenzione del lettore
Del richiamare l'ascoltatore è proprio il modo didattico di dire agli scolari guardate ora vi sto per dire una cosa importante questo voleva dire il motto voleva dire che la letteratura
Stata trastulli o di immaginazione senza alcuna serietà di contenuto e divenuta perfino un semplice gioco di frasi doveva acquistare un contenuto estranei espressione dirette naturale del pensiero del sentimento della mente e del cuore
Onde nacque più tardi il barbaro volta bolo core menta lirismo quindi questo significa significa che ecco è una costruzione apparentemente appunto poco gerarchica poco architettonica poco armonica ma sicuramente fortemente incisivo
In questo caso
Il questo talvolta
Serve anche per recuperare l'informazione precedente
Però l'informazione precedente è data ancora una volta con un andamento kata fuori Corcelli
Verrà poi spiegata dopo
Anticipa un problema riabilitare la vita terrena darle uno scopo rifare la coscienza ricreare le forze interiori restituire l'uomo nella sua serietà e nelle sua attività ecco questa sequenza di proposizioni con l'infinito né non sappiamo bene cosa significa
Lo lo capiamo dopo in fase come dire nella fase in cui De Santis tira le somme questo è lo spirito che aleggia in tutte le opere del Machiavelli quindi primo la messa in evidenza e poi una sottolineatura
Ci sono citazioni piuttosto lunghe quindi io cerco un po'di andare a cose più più sintetiche
A un certo punto viene citato un lungo periodo di Sperone Speroni
Di circa dieci vittime
A mostrare in qual modo studiassero i nostri letterati cito ad esempio l'uomo coltissimo e d'ingegno non ordinario Sperone Speroni segue appunto la citazione di circa undici righe
E questo è il commento di De Santis appunto altro elemento parlato discorsivo
Questo è un solo Periodo punto esclamativo e che affanno e domando se vi parli in viva ecco quindi quasi un un corpo a corpo con la costruzione sintattica
Dalla quale evidentemente De Santis vuole distaccarsi o ancora un altro elemento tipicamente discorsivo ma anche tipicamente didattico è il procedere per domande
Domande che come sappiamo possono scandire l'andamento di una lezione perché possono scandire anche il passaggio da un tema all'altro
Per esempio che cos'è la cantilena di Ciullo
Che cosa hai dunque la commedia ovviamente sono esempi tratti da pagine diverso
Che cosa è il Purgatorio
E che cosa è rimasto che cosa i dunque questo mondo cosa volevano eccetera
Segue poi la risposta quindi procedere per domande e risposte
E talvolta alla domanda molto secca molto sintetica segue una spiegazione molto elaborata con un'abbondanza di figure retoriche che però sono così figure retoriche tipiche dell'andamento parlato come per esempio l'anafora
Cos'era quel saggio a proposito di Francesco Galleani Ina pione cos'era quel saggio
Era l'emancipazione della lingua dall'autorità e dall'uso in nome della filosofia della ragione come si voleva in tutte le istituzioni sociali
Era la ragione il senso logico che penetrava nella grammatica nel vocabolario
Era lo spirito moderno che violava quelle forme consacrate fossili logore per lungo uso e dava loro un'aria COSMO politica l'aria filosofica a scapito del colore locale
E nazionale
Quindi
Una sembra quasi una sottolineatura di caratteristiche linguistiche stilistiche in nelle quali potremmo riconoscere lo stesso De Santis
Talvolta poi appunto per sottolineare come il contrasto realmente c'è quel contrasto notato da Bonomi Erza che altri vediamo come in qualche caso troviamo figure tipiche del di un eloquio sostenuto appunto anafora i parallelismi chi ASMI
Però troviamo anche usi lessicali colloquiale uscito lessicale usi colloquiale ma anche con locali da un altro punto di vista per esempio il Cera per per Viera d'altra parte
Non vedeva senza rincrescimento assalita da ogni parte la commedia a soggetto che gli sembra una gloria italiana
Dicevano che lei era ormai un vecchio repertorio che lei era ridotta a mero meccanismo che lei era una scuola di immoralità di scurrilità roba da trivio goffi buffonate Fracci Dumi indecenti in un secolo illuminato
C'era esagerazione nelle accuse ma un fondo di verità c'era quindi anche questa ripetizione speculare Cera all'inizio alla fine della proposizione è un andamento verso lo stile colloquiale
Però e anche una ricerca pezza diciamo di stile sostenuto lo stesso sempre a proposito di inserimenti
Dici di tipo colloquiale che ci riportano a un discorso dialogico l'inserimento del dico i Dico diciamo espositivo
C'è un uomo che per la sua universalità parrebbe volesse abbracciarlo tutto dico Leon Battista Alberti pittore architetto poeta erudito filosofo e letterato
Fiorentino di origine nato a Venezia educato a Bologna cresciuto a Roma e a Ferrara vi muto lungamente a Firenze accanto al Ficino all'andino al Filelfo
Caro ai papi a Giovan Francesco signore di Mantova Lionello d'Este a Federico di Montefeltro etc vi faccio solo notare che accanto a questo dico oppure c'è un uomo come se lo stesse presentando in questo momento è come se fosse presente davanti a tutti troviamo poi un participio passato come vi butto ecco diciamo
Queste sono le cose che potevano sembrare disarmonie che alla
Diciamo alle critiche prima rivolte alla lingua diversa anche se invece a mio parere contribuiscono a fare della prosa di De Sanctis si Ana una prosa discorsiva appunto ma sostenuta e poi c'è una un passaggio celeberrimo che forse non non andrebbe ripetuto ancora una volta però e proprio
Il momento più emblematico di questo coinvolgimento diretto di De Santis nei suoi discorsi da appunto nella sua scrittura discorsiva e delle celebre passo insomma di aver tanto bello che lo cito perché di Piacenza ovviamente
Il passo in cui
De Santis ricorda Machiavelli
Questo è il vero machiavellismo vivo anzi giovane ancora e il programma del mondo moderno sviluppato corretto ampliato più o meno realizzato e sono grandi le nazioni che più vi si avvicinano
Siamo dunque Auteri del nostro Machiavelli Gloria Luís quando crolla alcuna parte dell'antico edificio e Gloria Luís quando si fabbrica alcuna parte del nuovo e qui sappiamo che poi il nuovo de Santis lo cerca letteralmente fuori dalla sua finestra
In questo momento che scrivo
Le campane suonano a distesa
E annunciano l'entrata degli italiani a Roma
Il potere temporale crolla e si grida il viva all'Unità d'Italia sia gloria al Machiavelli ecco questa commistione tra il momento dell'enunciato è il momento delle enunciazioni e proprio tipica del discorso che in effetti serve a De Santis per portare gli argomenti di cui sta parlando diciamo
Dalla dall'ambiente chiuso un poco polveroso degli scaffali o diciamo del delle scrivanie
Alla realtà attuale è presente quindi la discorsi vita c'è mai una disse discorsi vita che serve anche a far funzionare meglio la comunicazione per sollecitare
Quella collaborazione delle Tore del dell'ascoltatore che effettivamente era notata da Erza come effettivamente è richiesta da Machiavelli ma d'altra parte scusate richiesta dalle Santissima d'altra parte e De Santis che sia dei guai all'Ettore perché se De Santis scrive in questo modo e proprio per quello che dicevamo prima perché Luisa bene che ormai in questi tempi moderni i lettori abituato al telegrafo
All'elettricità e oggi diremmo all'informatica la telematica deve essere raggiunto con mezzi stilistici e linguistici adeguati quindi De Santis maestro della comunicazione altro che incapace di governare lo stile o l'armonia o L'Unità l'uniformità della scrittura
Grazie mille per questa questa relazione che tra l'altro si collega a una una riflessione di questa mattina rocce circa e difficoltà momento la fortuna l'eredità di De Santis no cosa discontinuità da e contemporanea difficoltà dei contemporanei
E ci introduce invece alla questione che che appunto è il tema di oggi pomeriggio cioè la questione dello stile di comunicazione di questi protagonisti così bene introdotti che adesso avrà appunto nella relazione del professor Melis professore di storia
Delle istituzioni politiche un un ulteriore approfondimento tema del suo intervento appunto la lingue le idee Di Pasquale Stanislao Mancini che sarà trattato anche con la particolare sensibilità perché oltre che professore alcuna esperienza
Politiche significativa e dunque ma ringraziamo per essere qui con noi
I giganti e nani
Allora
Non so se ci sei
Nel volume del giornalista parlamentare
Ernesto Rivalta come parlano i parlamentari sessanta profili oratori mille novecentotredici il nome di Pasquale Stanislao Mancini e citato solo due volte una prima nell'ambito di un passaggio tranchant sui deputati del Mezzogiorno
Questi appare il nostro furono più falco indica eloquenti lo stesso Pasquale Stanislao Mancini che parlava sopra un medesimo argomento per tre sedute più che eloquente ci parve fa conto
Una seconda volta per porre Mancini
A paragone col marchese di San Giuliano entrambi i ministri degli esteri in tempi diversi il Mancini come ministro degli esteri non sapeva e forse non poteva dimenticare di essere quel grande avvocato
Che era da qui la larghezza e fioritura di esposizione nelle sue serie di dimostrazioni di argomentazioni annegava talmente il pensiero del Governo da nasconderlo del tutto
La tesi del libro che sto citando è chiara
Del resto è stata ripresa anche gli studi recenti sull'oratoria parlamentare in particolare una bella raccolta di testi tratti dai discorsi in aula
Otto novecento curata da Gabriele Pedullà nel due mila undici a differenza di quanto avvenne nei paesi a lunga tradizione parlamentare
L'Italia appena unificata nel mille ottocentosessantuno non ebbe a disposizione un deposito plurisecolare consistente specialistico
Di lingua parlamentare
Non è ebbe alle sue spalle una prassi consolidata nel tempo del parlare in aula
Ne poté contare su una un antologia di exempla gloriosi alla quale attingere dunque linguaggio dei parlamentari italiani almeno nei primi vent'anni si fondono in larga parte sulla tradizione letteraria
E parzialmente sulla tradizione forense
Il fatto che una parte cospicua del personale parlamentare provenisse dall'esperienza della toga favori certamente la trasmigrazione nelle camere delle parole del Foro come è facile verificare anche solo scorrendo gli atti parlamentari
Rivalta però incentrava il suo volumetto del tredici suoi parlamentari della generazione successiva a quella a cui apparteneva Mancini
Anzi suo tema era precisamente il superiore il superamento di quell'handicap iniziale che era stato proprio di quella prima leva
L'evoluzione interna cioè dell'eloquenza parlamentari suo progressivo distaccarsi dalla matrice dell'avvocatura l'avvento di una forma di comunicazione orale propriamente parlamentare in certa misura egli riteneva autonoma da altri prestiti
Facevano parte di quel parlare in Parlamento non solo il vocabolario ma anche altri elementi la tonalità
Più o meno sonora della voce
La gestualità la postura stessa del deputato se gli dovesse parlare della tribunetta presso la Presidenza come fu per breve tempo oppure dal posto la sua capacità di mutare repentinamente tono per per atti per per per attizzare l'interesse dell'uditorio la chiarezza nell'esposizione ordinata degli Este i suoi argomenti la prontezza arguta dell'interruzione opposta all'avversario per Ron per me l'enfasi retorica le molte furbizia nell'accattivarsi l'attenzione dell'Aula insomma l'agilità nel gioco degli emendamenti
Mancini era dunque invece una esponente della prima generazione quella risorgimentale
La sua carica di parlamentare era iniziata com'è noto prima dell'unificazione nella camera Subalpina subito dopo l'entrata in vigore dello statuto di quella carta costituzionale della sua preparazione soprattutto della sua applicazione
Nella prassi parlamentare posto mille ottocentoquarantotto ci ha dato di recente un quadro più che convincente Romano Ferrari Zumbini
In un suo libro molto interessante molta parte dei primi regolamenti delle Camere sostiene Ferrari si formarono nella pratica concreta dell'aula per formazione spontanea col concorso degli attori politici ad esempio i modi tipici dell'arte del convincere Laura delle proprie ragioni
Ma anche precocemente
La capacità di impressionare la galleria che era una novità del Parlamento torinese che si sarebbe poi trasferita al Parlamento italiano Lambrino anale manifestarsi di un'opinione pubblica che andava ad assistere al dibattito parlamentare
E spesso la presenza in tribuna non solo degli uomini ma anche delle signore
In eleganti toilette
Tutto ciò assunse via via una sua evidenza sostiene Ferrari fino a diventare in qualche modo prassi costituzionale deputato
Forse meno il senatore doveva parlare al tempo stesso al governo ai colleghi al pubblico delle tribune sovrastare il brusio nell'aula imporsi con la sua voce e con la figura tondo mettesse semplice né facile scrive a proposito un linguista Riccardo Gualdo
Che sta tra l'altro dirigendo un gruppo di ricerca molto
Molto promettente il quale in varie sedi universitarie stava Traverso informatica censendo
Le parole ICI i lemmi le espressioni del linguaggio parlamentare attraverso le discussioni parlamentari della Camera scrive dunque Gualdo gli interventi sono ovviamente orali
Ma certo fondati spesso su appunti scritti e il testo ufficiale risulta dalla decodifica della registrazione stenografica
In uso fin dalle prime sedute del Parlamento subalpino
Il dettato definitivo quindi occulta i tratti for Bone forza sono morfologici del parlato originale impedisce di apprezzare eventuali tracce di localismi la pronuncia per esempio
E poi probabilmente se non certamente i segretari addetti alla decodifica la pubblicazione intervenire intervennero a uniformare i testi alla norma ortografica dell'italiano letterario
Sebbene quest'ultima fosse all'epoca soggetta ancora sensibili oscillazioni insomma noi leggiamo negli atti parlamentari
Una lingua che forse non è propriamente quella che si esprimeva in tutte le sue accezioni nel discorso parlato e devo dirle che se si studia
L'IBA Tito parlamentare dei primi anni venti quello che oppose ancora per un momento gli antifascisti ai fascisti questo si vede chiaramente perché in certe cronache riportate testualmente dai giornali il giorno dopo vi sono delle espressioni molto crude talvolta anche degli insulti o comunque delle acri polemiche che poi nel testo parlamentare vengono edulcorata e perché interviene un elemento di come si potrebbe dire di bon ton parlamentare
Che ancora oggi vige nel lavoro del del degli uffici del parlamento quindi con queste avvertenze ci dobbiamo avvicinare al corpus dei discorsi parlamentari di Mancini che io ho cercato di esaminare Mancini dunque esordisce nella settima legislatura dalla Camera subalpina l'ultima prima dell'unificazione era già cinquantenne
E pur avendo alle spalle l'esperienza del breve mandato parlamentare della stagione costituzionale del Regno delle due Sicilie poteva soprattutto contare su altro su un lungo periodo di formazione che lo aveva visto prima a Napoli studente brillantissimo
Come molti giovani della sua generazione innamorato della poesia italiana dall'Ottocento lui stesso era poi il poeta dilettante se ne trovano le prove nelle sue carte presso l'Istituto storico del Risorgimento Rocco
Poi giornalista filosofico letterario intellettuale impegnato nel dibattito politico costituzionale quindi studioso apprezzatissimo di diritto
Sino a diventare durante l'esilio in Piemonte uno dei principali consulenti dal governo sabaudo sulla questione dei trattati internazionali infine professore di diritto internazionale anzi il primo titolare della cattedra nell'Università di Torino fondatore
Di quella disciplina l'Italia quando fu eletto nella Camera subalpina
Nel periferico collegio di Sassari
Dette subito prova di una sua precipua abilità e autorevolezza nella difficile difesa dell'ateneo di quella città che la legge Casati del cinquantanove sulla pubblica istruzione aveva espressamente soppresso
L'episodio è stato forse troppo trascurato finora dai biografi di Mancini ed è stato invece ricostruito qualche anno fa da Giuseppina Fois in uno studio sulla storia del Università di Sassari lo su un tempio rapidamente coinvolto nella vicenda sassarese dalle pressanti richieste dei suoi elettori
E delle stesse istituzioni locali Mancini tiene un efficace discorso in aula preparato accuratamente lo si evince dagli appunti nelle carte Mancini
Attraverso inchieste sul campo raccolte di dati interlocuzioni con esponenti della classe dirigente sarda cioè un lavorìo
Istruttorio che non è del tutto comune
Nel lavoro dei parlamentari di quegli anni nell'intervento egli esponente le speciali e altrimenti imperiosa e considerazioni che suggeriscono di mantenere in vita l'ateneo del nord Sardegna la distanza geografica da quello di Cagliari
L'altra sede universitaria dell'isola l'estrema difficoltà dei trasporti lo scarso credito degli studenti che impedirebbe di andare in altre sedi a seguire gli studi e che è e soprattutto il fatto che si perderebbero sopprimendo l'ateneo i fondi stanziati a suo favore
Dai benefici fondatori ma aggiunge poi un argomento che si rivelerà il vero perno di tutta la sua accorta diplomazia parlamentare sostiene cioè che abolendo la sede sassarese il governo
Non sta in realtà che facendo una prima mossa in vista di sopprimere altre sedi simili sul continente tra le quali Modena Parma Ferrara e Siena
Cita tutte recentemente acquisite nel processo di espansione di unificazione nazionale
E altre ancora eventualmente che potrebbero aggiungersi dopo se il processo di unificazione andasse avanti
Si prospetta cioè senza però mai dirlo apertamente che possa prevalere il disegno semplificatorio che in effetti due anni dopo sarebbe stato il manifesto del nuovo ministro della Pubblica Istres istruzione Matteucci
Volto a concentrati sugli universitari in pochissime sedi della penisola alla tedesca si disse allora riordinando drasticamente
Il sistema diffuso dei piccoli atenei italiani e riducendo quel molti di questi a semplice scuole superiori
Era questo alla vigilia dell'unificazione argomento focale che s'inquadrava in un dibattito assolutamente attuale sull'assetto amministrativo della nuova Italia centralismo estremo Consoli uno due centri universitari
Egemoni è una periferia questi tributaria oppure una disseminazione di università molte delle quali vantavano un glorioso passato poste come capisaldi di un sistema articolato a presidi culturali del territorio era come voi capite
Era davvero la questione nodale del momento e averla posta in questi termini partendo dalla modesta questione di Sassari diventava faceva di questa questione un problema nazionale e nazionalizzata in qualche modo quella tematica apparentemente così marginale
Qui stava l'abilità del politico la grandezza del politico Mancini l'intuito la fantasia l'intuizione il colpo d'ala
Il dibattito in aula fu vivacissimo contrarissimi Ruggero Bonghi e Quintino Sella Sella disse evidente che sirena a un elemento proprio di vita che rispetto a Sassari non esiste
Giacché da Siena vorrei che venissero i cultori della lingua italiana mentre non ho mai sentito a celebrare la purezza del dialetto sassarese
Sella era capace anche di qualche sarcasmo come vedete ma i deputati eletti con le università Corsaro perfettamente il messaggio che lanciava loro Mancini e intervengono in molti al suo fianco sicché il volto finale schiacciante sancì la sospensione della soppressione
Sebbene con la condizione che il bilancio di università salvata non superasse per un nuovo periodo
Quello dell'anno mila ottocentocinquantanove la vicenda che ho qui ricostruito appunto sulla scorta del lavoro di Fois serve a noi per sottolineare le doti del Mancini deputato politico consumato capace di costruire in aula e fuori rete di alleanze
Espertissimo nel coniugare temi apparentemente locali con altri di dimensione nazionale non solo uno studioso di diritto e non un uomo astratto ma un uomo dotato di una forte concretezza politica
Come parlava Mancini
Molti tratti della sua retorica mi sembrano tipici della generazione cui apparteneva del resto questo era fatta
Interventi molto lunghi innanzitutto non infrequente che chiedesse l'interruzione per riposarsi
Come annotava scrupolosamente negli atti parlamentari i resocontisti presto questa è una prassi usuale dice Rivalta a Montecitorio Palazzo Madama vi sono deputati e senatori quali durante i loro discorsi bevono spessissimo si interrompe la seduta il deputato beve riprende fiato e ricomincia da dove si è interrotto si trova molto frequentemente negli atti parlamentari del primo decennio l'opportunità abbondanza di riferimenti alla grande tradizione classica
I suoi interventi sono fitti di richiami a luoghi personaggi della storia greca romana miti citazioni dalle grandi opere letterarie dei classici greci e latini e anche da quelle nazionali naturalmente Dante campeggia in questo riferimento fondamentale lunga premesse
Secondo una prassi diffusa di articolazione del discorso in partizioni canoniche sicché si entrava in media sapesse solo dopo aver pronunciato una introduzione generale al tema che voi quadrasse e attrezzi e possibilmente l'attenzione dell'uditorio
O un esempio uno tra i tanti non ne farò altri dal discorso del trenta luglio mille ottocentosettanta sull'interpretazione dell'articolo quarantacinque dello Statuto la delicata questione dell'immunità dei parlamentari
Le cui complesse nuance costituzionali Mancini peraltro coglieva acutamente in questo io nel suo ragionamento era un discorso molto avanzato ma si badi però adesso non al contenuto ma la forma vi leggo scusate la noia queste poche righe
Se dalle testimonianze della storia Cinna alziamo agli insegnamenti della scienza costituzionale
è facile persuadere sì che in un sistema politico fondato sulla separazione
E l'equilibrio dei poteri se si vuole che l'edificio non facili
E che l'equilibrio non corra pericolo d'essere turbato con violenza e con coperte macchinazioni
Sia per dare ad altri organi della nazionale sovranità una prevalenza anticostituzionale sia profitto di interessi faziosi e diversi dall'interesse generale del Paese e razionale necessità che ciascuno dei poteri organici ed elementari dallo Stato
Trovi in sé medesimo i mezzi della propria difesa e venga presidiato con istituzioni efficaci a preservarlo dalle invasioni aggressione degli altri poteri a costituirlo in una permanente condizione insicurezza e di indipendenza sono quindici righe
Lei diceva professori dieci righe queste sono quindici file centoventi parole mi dice il computer senza punti fermi c'è qualche virgola e basta
è un innesto una specie di dirvi Bobby come studio rigonfio barra barocco questo modo ridondante quasi alluvionale che si trova spessissimo discorsi Pasquale Stanislao Mancini
Che probabilmente prima scriveva eppure recitava il testo già takeover fa osservare Vittorio Emanuele Orlando in un celeberrimo
Scritto
Che risale al secondo dopoguerra calano ed Calamandrei gli aveva chiesto di parlare
Su di scrivere sul ponte la rivista di Calamandrei un articolo intitolato parlare in Parlamento e lì Orlando dice che la prassi dello SPRAR lamento liberale di non leggere
Era considerato gravissimo fare come sto facendo io adesso che ciò uno dei fogli sotto gli occhi e sia pure con qualche improvvisazione sto leggendo perché si doveva imparare il discorso prima e possibilmente di buona maniera più spontanea apparentemente più più occasionale possibile e la bravura dell'oratore la misurata da un barometro che misurava questa allontanamento e contavano molto gli scarti della modulazione della voce che teneva naturalmente luogo dell'assenza della punteggiatura nel caso di Mancini
è importante che vocabolario chiusa Mancini e un lessico che ricalca
Quello comune degli uomini colti della sua generazione è fitto di e ci sia un Dio era mestieri o faccio mestieri per infermo giudizio l'onorevole apre open anch'io ne inserisco
Prendo a parlare con ripugnanza
L'arbitro amento e stimare prima mente in questa guisa conferisce ad avvalorare questa conclusione
Penetrato nei gravi e urgenti bisogni acquisti ornare con la scorta del semplice criterio giuridico l'uso costante dell'aggettivo posto sempre prima del sostantivo in dubitate esistenza oggi segniamo
Insegniamo ai magistrati che scrivono le sentenze l'altro giorno ha assistito la bellissima lezione Gianrico Carofiglio che insegnava ai ai magistrati in un corso di lingua delle sentenze che non si mette mai l'aggettivo prima
Del sostantivo si mette prima il sostantivo se si vuole che il sostantivo sia più importante colpisca subito l'attenzione del lettore invece ancora i nostri giudici hanno questo pezzo
Di usare l'aggettivo prima del sostantivo
Tutto ciò conferiva la frase una costruzione barocca spesso contribuendo paradossalmente a nascondere le parole importanti come dicevo poc'anzi così come l'articolazione ricca di subordinate di incisi che disperdeva spesso il filo dell'argomentazione
Paragonando lo stile di Mancini allo stile di Giovanni Giolitti Rivalta avrebbero dato qualche decennio più tardi l'asciutta perfino sciatta
Ma comprensibile forma Del Piero Period dare dell'uomo di Dronero a confronto con le lunghe digressioni le specificazioni continue dice Luigi tipiche dello stile meridionale
Dice Rivalta che sono proprie di Mancini e degli uomini della sua generazione in particolare chi sa che non pensasse anche a De Santis non lo so non sappiamo non lo cita
E tuttavia non sarebbe giusto racchiudere il fraseggio il vocabolario di Mancini nel cliché tutto retorico dell'epoca a me sembra lo distingueva da questi eccessi un uso appropriato sino all'estremo del dizionario italiano
Che non è sempre comune degli altri discorsi l'attenuazione studiata dell'inflessione regionale
Di di De Santis sia detto che era fortemente impregnato di una cadenza il Pina
Non ci dice di Mancini e non risulterebbe ma questo questo forse bisognerebbe fare qualche studio più approfondito anche la logica stringente con la quale pure seguendo lo schema di esposizione largo e articolato che ho detto
Mancini ritrovava poi uno per uno e infine stringeva in un'argomentazione quasi a poca pesca
Gli uni agli altri gli argomenti di fondo così da compiere vere e proprie dimostrazioni di tesi
Non è questo patto oratoria mancava in molti punti di una certa arguzia
O di qualche sorprendente invenzione linguistica per esempio ha trovato un non vogliamo scimmia Giare la Francia è un mi è sembrato molto curioso nella decima legislatura sessione mila ottocentosessantasette sessantanove
E neppure tracciava di concedersi di qua di tanto in tanto un qualche ricorso all'ironia
Nei corpo a corpo per esempio con i colleghi nell'introduzione o nel fraseggio serrato con l'avversario come in un incipit del Milano centonovantatré rivolto al grande rivale Cordova
Con cui intrecciò grandi duelli dialettici uno degli oratori lo definì
Più valorosi più simpatici dell'Assemblea non solamente per copia di dottrina ma il Sion Dio per la rapida fluidità del linguaggio chiaramente sommamente ma l'agevole tenere dietro alle seri alla seria delle sue idee
E mettersi in grado di opporre alle medesime un'ordinata e compiuta confutazione come dire che era un disordinato anche se non lo dice
O come nel dicembre sessantasette una battuta molto garbata ma anche volto ironica quando la Camera approva un provvedimento che poi decadrà rapidamente in disuso che riservava a ogni oratore il solo il tempo di un quarto d'ora
E lui risponde mi proverò nel nuovo genere nel nuovo genere di oratoria di fatta di aforismi e sentenze che vogliamo tradurre che vogliamo introdurre come dire che non si sarebbe potuto fare un ragionamento nel breve tempo di un quarto d'ora l'unica parlava tre ore ogni volta
Bambole internazionalista Mancini evocava spesso esempi stranieri anche su argomenti minori molto tecnici che prova la sua conoscenza approfondita degli ordinamenti di Oltralpe
Per esempio nella seduta del ventisei marzo mille ottocentosessantadue prendendo la parola da ministro sulle scuole normali per l'insegnamento secondario analizza in premessa i diversi casi esteri
Con molta puntualità e con molti dettagli o nel bellissimo intervento del nove giugno mila ottocentosessantaquattro dedicato al riordinamento del contenzioso amministrativo dove illustra lungo il sistema francese poi accenna quello tedesco austriaco infine Paesi Bassi
O il sette maggio e sessantotto intervenendo in aula sulle modificazioni della legge sul registro sul bollo quando fa una vera e propria rassegna minuta degli ordinamenti europei sul registro e sul bollo
O nella seduta dell'undici giugno mille duecentosessantotto a proposito dell'inchiesta parlamentare della Regia cointeressata dei tabacchi dove cita proprio a lungo per diverse pagine il sistema inglese
O nel dibattito sulla inviolabilità del parlamentare rispetto al giudice ordinario tema di grandissima attualità mille ottocentosettanta quando dimostra una impressionante padronanza non solo delle teoriche
Costituzionali straniere ma anche della specifica giurisprudenza degli altri paesi
Compresi gli Stati Uniti d'America leggi dibattiti parlamentari ma anche libri e articoli di rivista di autori dei principali Paesi europei citati uno per uno
Diventano esempi di un puntuale riferimento è fra questi ce n'è uno per esempio un articolo recentissimo per dimostrare anche la capacità che ha mai documentarsi delle cose più vicine un articolo recentissima a all'epoca in cui vivere
Pronunciato questo discorso che il diciotto marzo del settantaquattro il tema sono le giurie nei processi del giurista francese pare angoli ha ricordato Gabriele Pedullà come un osservatore egli stesso oratore di valore Giovanni Bovio ebbe a dichiarare all'indomani dell'unificazione
Che sedevano inaugura allora quattro soli oratori degno di questo nome Giuseppe Ferrari il filosofo Francesco De Santis il critico Petruccelli Della gattina l'artista e appunto Pasquale Stanislao Mancini che Bovio definiva il giureconsulto
Parlar bene in quegli anni ci spiega Pedullà
Era una dote indispensabile al punto che uno come Sonnino che non la possedeva ne pagava in qualche misura il prezzo non era solo un modo di esibire le proprie qualità intellettuali era una prova perfino di patriottismo ex
Tendo la padronanza della lingua italiana in quegli anni di così recenti unificazione la correzione dell'accento regionale troppo marcato una delle componenti del fare gli italiani
L'accento regionale che è come il cane marciò su quale sono ricamati i discorsi dei nostri uomini politici non può scomparire per adesso notava nel mille novecentotredici Ernesto Rivalta con qualche rammarico
In Mancini forse il miracolo era però avvenuto del resto Mancini stesso
Ma l'avrebbe tollerato di essere inchiodato alla rifusione figurazione grottesca del deputato meridionale verboso privo di capacità di sintesi sentite come l'otto dicembre sessantuno si presentava alla camera quasi un ritratto è un programma
Uso nelle trattazioni politiche ad anteporre alla forma la sostanza
Pregi oratori dei discorsi il valore pratico delle opinioni mi studierò di volgere a questo precipuo scopo i miei ragionamenti era quasi
Un manifesto l'azione
Di Pasquale Stanislao Mancini ministro parlamentare altri con più competenza di me sia già occupato si occuperà anche in questo convegno vorrei tuttavia sottolineare solo scorrendo l'indice
Degli atti parlamentari la rilevanza dei suoi contributi e l'eccezionale varietà dei suoi interessi le materie si possono dividere mi pare
In quattro capitoli fondamentali
Primo naturalmente e costituito dalla politica estera con al centro il principio della nazionalità lo ricordava già Federico Chabod della sua classica storia della politica estera
Con particolare attenzione ai trattati internazionali
E all'arbitrato internazionale un altro tema molto caro Mancini che settantatré su quel terreno ottenne una significativa vittoria parlamentare
Ma anche con costante cura per tutto ciò che concerneva l'amministrazione del ministero degli Esteri le carriere le condizioni della rete diplomatica italiana di quella consolare
Era un po'tutto l'insieme delle questioni che attenevano al problema dalla politica estera che lo interessava e del resto l'aveva fatto
Era intervenuto molte volte su questo argomento il secondo era la giustizia in tutti i suoi aspetti dalle carceri un tema all'UE molto caro sin dalla giovinezza precocissimo
Al progetto di Codice Penale
Alle condizioni alla condizione dei tribunali
Al impiegati la burocrazia dell'amministrazione centrale
Alla strenua difesa dei principi garantistici del liberalismo come fece in occasione della legislazione speciale contro il brigantaggio pronunciando parole coraggiosissimo in quel clima e in quel Parlamento
Il terzo Complesso di temi comprende gli interventi sulle grandi questioni di ordine costituzionale le garanzie del cittadino del parlamentare ho già citato il tema del rapporto tra il la libertà parlamentare e l'azione della magistratura ordinaria
I problemi della pubblica sicurezza i rapporti Stato Chiesa la questione vaticana libertà religiosa Chabod lo chiama il gran patrono della libertà di coscienza in un passaggio della sua storia
La pena di morte bellissimo discorso per la soppressione nell'ottava legislatura se n'è occupato molto lo storico che su questo tema forse Scialfa dato forse i contributi più acuti ma gliela passa
Infine il quarto capitolo concerne il dibattito sul contenzioso amministrativo prima e dopo l'abolizione del sessantacinque quello altrettanto importante sui conflitti di attribuzione c'era in in Mancini ci fu subito una precoce
Attenzione percezione della insufficienza della riforma sessantacinque rispetto ai problemi che poi furono affrontati molto tempo dopo naturalmente la spaventa e dalla riforma dalla giustizia amministrativa del periodo che spicca
Concludo tra giudizi finali possono forse chiudere questa rapida rassegna che abbiamo dedicato alla lingua e all'idea di Pasquale Stanislao pancino info Mancini forse ho interpretato il tema un po'con eccessiva libertà e me ne scuso eventualmente con chi ha organizzato il convegno il primo di questi giudizi lo traggo da Giorgio Asproni
Un contemporaneo sardo già canonico ma patriota ardente tra le personalità di maggior spicco del gruppo dirigente della sinistra risorgimentale nazionale
Legato com'era Mazzini a Garibaldi parlamentare gli spesso prima nella Torino Torino preunitaria poi nel settantasei anche a Roma Astroni ha lasciato sette corposi volumi di un diario quasi quotidiano che rappresenta una delle più preziose fonti per la storia del ventennio tra il mille ottocentocinquantacinque emirato centosettantasei dove Mancini è citatissimo
A testimonianza di una prossimità personale che se non fu esente come vedremo da momenti di dissenso politico anche aspri in compenso ci offre una visuale ravvicinata e quasi privata del politico dell'uomo Mancini
Si va dai giudizi iniziali Asproni spesso sferzanti emissario di Cavour nelle file dei democratici lo definisce negli anni antecedenti l'unità e nel marzo e sessanta criticando la candidatura sassarese quella che precede poi la difesa dell'ateneo
Dice il professor Pasquale Stanislao Mancini ha ingegno molto versatile dedotto
Ma mentre nelle sue lezioni e liberalismo nelle pratiche della vita striscia sempre carezza dei ministri pro-tempore
Giudizio severissimo ma per conoscerla scrittura e anche la moralità di di Asproni non non sarà una sorpresa poi però vere proprio rivalutazione
Come quando nel dicembre sessantacinque appena cinque anni dopo lo cita con favore per avere Mancini presentato un ordine del giorno per un'inchiesta parlamentare sull'amministrazione delle finanze
O quando nel luglio sessantasette annota oggi è stata chiusa la discussione della legge sull'asse ecclesiastico Mancini ha dato colpi di grazia le passate amministrazioni è un'immensa potenza oratoria
Giudizio che quasi gli stessi termini figura anche in una nota nell'anno successivo novembre sessantotto decisamente Mancini è l'oratore più stimato dalla Camera
La seconda testimonianza notissima Giustino Fortunato nella prefazione che il grande meridionalista scriva i discorsi parlamentari Pasquale Stanislao Mancini deliberati dalla Camera dell'ottantatré
Insiste sul valore culturale e politico della raccolta dei discorsi di Mancini che ne fa dice con finezza un documento autonomo rispetto agli stessi dibattiti che hanno occasionato quei discorsi dunque
Conferisce a questi discorsi un un valore politico e forse perfino letterario superiore a quello che appunto denota il contesto in cui sono inserite al suo giudizio
Questa volta postumo è di un scrittore fascista Titta Madia avvocato nella sua storia terribile del Parlamento italiano
Che di Mancini ci offre un ritratto quasi fisico fervido patriota e giureconsulto oratore acclamato bell'uomo con baffi Gagliardi e Mosca capricciosa e folti scopre Toni compatti come il grano della spiga
Sembra di vedere la fotografia di Mancini ma poi con perfidia gratuito aggiunge l'opera del cervello di Pasquale Stanislao Mancini e più felice di quello che arride all'opera dei lombi
Una figlia Grazia maritata professor Piantoni Piantoni è il grande Piantoni professore di diritto internazionale compone pessime Poesie
Grazie e per suo per un suo verso darebbe tutta la voluminosa opera del marito di diritto internazionale
è un figlio Eugenio sposa la contessa Lara e ne sopporta la tragica vicenda e qui siamo nel cuore di uno dei gialli e anche dei degli episodi diciamo di di tipo più più discussi e più più più Sparks parlati dell'intero fine Ottocento inizi Novecento perché il figlio l'ha sposato questa Contessa Lara che come ricorderete fu poi una donna interessantissima in parte di costume molto liberi ma al tempo stesso letterata
Incoraggia attrice di altri di artisti grande protagonista della vita mondana non solo romana che ebbe molte storie una di queste storie precocissima quand'era ancora giovanissima moglie di questo Eugenio Mancini si ebbe perché il marito las la la la la scoprì mentre era in intima conversazione diciamo così con un'amante allora schiaffeggiò l'amante e lo sfido a duello come allora si usava e chi sparò al cuore uccidendolo lei ebbe una condanna a tre anni e mezzo
Di prigione perché naturalmente c'era un'attenuante forte del fatto che era stato tradito come allora poneva il diritto
Chiamiamolo diritto e non rovescio di allora ma se c'è un grande scandalo e si ruppe il matrimonio poi la contessina ebbe tutta una storia che finì anch'esso tragicamente ma questo come si dice un'altra volta grazie
Grazie mille
Grazie mille all'intervento è stato non ha deluso le attese queste varie sensibilità entrambi io le due relazioni ci hanno portato a riflettere sulla
Lavorazione dei testi no quale intenzione insistono messi a punto i testi Diversi vero che i due relatori hanno evidenziato ma anche ci ha portato l'attenzione sui testi stessi insomma
Trovo
La sensibilità di uno di uno studioso che boia alimentato una rivista importante come le carte la storia quindi anche qui noi siamo entrati dentro la nostra riflessione storiografica più ampia e questo e a questo proposito vorrei
Ancora ringraziare gli organizzatori di questo convegno perché mi sembra consentitemi che questo convegno stadi mente dimostrando la vivacità della storia del Risorgimento
Noi abbiamo qualche volta la percezione
In una certa storiografia che la storia del Risorgimento nome che è considerata come una certa vulgata qualcosa appunto che appartiene
A un mondo che ormai siamo stati tramontando invece noi vediamo oggi in queste in questi nostri interventi di della mattinata in questo legame tra i profili intellettuali
E la storia della lingua i linguaggi e le comunicazioni come la storia Risorgimento è capace di ieri interpretata re le problematiche e sta per citare dei quadri vivaci anche credo delle ulteriori indicazioni storiografiche
Non a caso una rivista molto importante ricerche di storia politica dedicato recentemente una rassegna alla storia del Risorgimento e in modo particolare auspicando un rinnovamento di questi studi pistola Risorgimento e quindi anche l'Istituto per la Storia Risorgimento sta dando il suo contributo molto importante in questo senso
E a questo proposito il carattere interdisciplinare dei relatori e questa giornata da stamattina ad oggi ci consente di cogliere questa capacità di innovazione della storiografia
Sul Risorgimento e in particolare di tutto l'Ottocento perché eri due biografie appunto ci portano ricorda
Prima del primo decennio primo ventennio dell'Ottocento all'ultimo ventennio dell'Ottocento tutto l'Ottocento viene riletto rivissuto ed esaminato con diversi profili da questo a questo proposito vorrei anche aggiungere un ringraziamento per radio radicale perché sta registrando i nostri lavori e metterà ha già iniziato a mettere sul suo sito i contributi che sono stati effettuati quindi credo che questo vada vada nel senso che so dicendo cioè che se radio radicale ciò ritiene opportuno di diffondere questi questi incontri vuol dire che la storia di svolgimento ancora qualcosa da dire
E vorrei anche ancora ringraziare la biblioteca perché la biblioteca che ci ospita ha anche organizzato alle carte la storia una mostra di autografi
Che alla fine di questo nostro incontro chi vorrà nella sezione manoscritti potrà visitare adesso abbiamo un po'di tempo per alcune domande un breve dibattito prima di fare una pausa per introdurre può in ulteriore flessione quindi prego coloro che vogliono vogliono intervenire di prendere la parola
Se può venire al microfono vuol fare la domanda disorganica
Dopo che registrato e quindi abbiamo detto la moglie di Pasquale Stanislao Mancini ne e la poetessa del Risorgimento italiano Laura Beatrice Coliva napoletana straordinaria figura intellettuale e poetica
Volevo sapere se nella lingua e nello stile tutti Pasquale c'è anche questo dialogo giornaliera per loro si amarono giovanissime e sino alla morte di Laura a Firenze
Nel mille ottocentosessantanove furono in un non stretto legame no la raccolta poetica di Laura Beatrice Oliva patria e amore
Indicati Pasquale e la patria se c'era questo influsso anche perché spesso dietro un grande uomo c'è sempre una grande donna
Altre domande se no pone domande così sì sì sì
Altre domande
Questioni
Renata prego
Ma bisogna
Soprattutto per Mancini cioè questo mi sembra che sia stato prediletta l'esame del stile oratorio nell'ambito del parlamento ma c'è un altro stile chiedo naturalmente la domanda che la risoluzione cosa che quello invece della parte colloquiale oppure dell'elemento di espositivo al livello del del del dello scritto insomma
Mi è sembrato che nell'intervento c'era stato un interessantissimo naturalmente perché c'ha dato questa percezione della vita parlamentare notevole frequentissima quindi moltissimo Henderson le sue testimonianze in questo senso però mi chiedo se cambia
La punto di vista stilistico quando invece si tratta di a vere una proiezione in più o da testi insomma di di di che non sia quello di del poi un'altra cosa che mi colpiva certamente questo sì l'oratorio attribuito in Parlamento a quattro meridionali insomma che da un lato sette
è un elemento intermedio tra la lode la critica perché c'è questa ridondanza supposta che dovrebbe essere è un elemento da un lato trascritte trasporta che convince però dall'altro una la capacità di sintesi più rara il che non è poi dalle altre cosche abbiamo visto anche dall'intervento di Nicola
Perché anzi c'è una stringatezza per altri aspetti
Che potrebbe essere interessante quindi non insomma chiaramente si ha la sensazione che sono i luoghi ad essere determinanti e il contesto in cui si ci si esprime a determinare anche lo stile insomma perché di questo che stiamo parlando insomma
Chiedevo qualche chiarimento ulteriore su questo punto
Ancora una domanda
No
Sulla direi se i due relatori voglia dire qualcosa
Ma cioè l'accenno di Renato De Lorenzo alla all'oratoria credo che
Il fatto che i quattro oratori riconosciuti da Bovio fossero meridionali potrebbe in parte ricondursi da un lato ha una formazione giuridico forense che
Per alcuni secoli o fatti ha fatto sì
Che a Napoli esistesse un uso dell'italiano anche nella comunicazione quotidiana molto prima che altrove e questo è quello che sottolineava già Tullio De Mauro nella sua Storia linguistica dell'Italia unita
E ciò dipendeva quindi penso appunto agli usi istituzionali in particolare dipendeva appunto da una tradizione giuridica che aveva abituato gli avvocati napoletani sin dalla fine del Seicento ai evitare per esempio
Certi
Certe inflessioni legati al dialetto che forse De Santis non evitava proprio perché la sua non era professione forense era insegnamento quindi in qualche modo meno meno vincolata a questo a questo aspetto e poi c'era la tradizione del dei grandi studi legati a Basilio Puoti insomma la la grammatica di Basilio Puoti per quanto realizzato a Napoli tra l'altro proprio con l'apporto determinante di De Santis
In realtà era la grammaticale è stata la grammatica per tutto l'Ottocento in tutta Italia quindi
Questo potrebbe spiegare un po'un'attenzione particolare di una certa tradizione intellettuale napoletana meridionale in genere verso il il saper parlare poi certo la facondia può diventare perfino un limite mi permetto però di aggiungere una cosa sul sull'accento regionale molto interessante quello che scrive permesso Rivalta nel mille novecentotredici quando dice l'accento regionale non può scomparire per adesso in effetti facendo l'osservazione ora accento quattordici anni di distanza la centoquattro anni di distanza possiamo dire è scomparso per un po'l'accento regionale soprattutto nei Parlamenti
Però è ritornato negli ultimi decenni quindi questo Cicci dall'idea di come i movimenti della storia sia non siano poi sempre in una direzione ma d'altra parte in un contesto di storici mi fermo qui non mi permetto di fare osservazioni più generale cioè ci sono anche dei ritorni alle volte
Ma io non so se sono rispondere la prima domanda bisognerebbe conoscere più di quanto io non conosca certo Mancini vive dentro una dimensione che ci si sente nella nella sua
Suo parlato è piena di riferimenti letterari di momento ci sono anche ogni tanto delle citazioni di versi
Naturalmente con una predilezione per la periti per i grandi autori classici piuttosto che per i contemporanei
Quindi con una beh io credo anche perché quelli erano del delle del dei riferimenti che aveva assumevano un autorevolezza intrinseca e quindi messi dentro un discorso parlamentare lo elevavano la superstar forse
A suo giudizio piuttosto che non come sarebbe stato se avesse citato poniamo no party posto che legga fece una conoscenza
Perfetta però io sono convinto che lui viveva d'arresto i suoi versi giovanili
Per quanto non tocchi a me di giudicarli che stanno nelle carte Mancini anche in altri sono sono chiaramente la prova di questa sensibilità era una generazione
Che guardava aveva una cultura umanistica fatta dalla quale la poesia aveva certamente una posizione di rilievo con cosa si dicesse con la moglie e se il colloquio con la moglie fosse tale qui io questo non lo so perché non sono biografo
I mancini bisognerebbe chiedere forse
A chi studiasse la biografia di Mancini in senso stretto
Renata pone un problema che anche questo non ho affrontato cioè di raffrontare l'occhio scritto l'ho scritto subito colorare diciamo no cioè circa giusto costruito con lo scritto derivante dallo scritto direttamente scritto profitto derivante dall'orale
è plausibile che ci fosse una differenza io però non penso come l'ho anche detto come Ricardo Gualdo che sia possibile identificare una lingua parlamentare perché la RAI la il fatto stesso che in Parlamento
Il deputato e si c'è l'attore allora è la vita ma il deputato fosse transeunte determinava che portava un'esperienza del passato del suo linguaggio
è probabilmente poi non lasciava tracce sufficienti come precedente perché altri si uniformassero quel solco insomma
Insomma
Mentre gli uffici del Parlamento parlava un loro linguaggio tecnico che chiarissimamente individuato ciò degli studi sullo riguardo del del del re dei
E gli uffici parlamentari fin dall'Ottocento che sul
Individuano anche le parole esatte che costoro utilizzavano le regole con cui facevano quei resoconti eccetera quindi c'era certamente un lessico sia pure molto limitato che si può attribuire ad uffici parlamentari
Il parlamentare portava quasi certamente dentro il discorso parlamentare
La propria esperienza la propria esperienza di vita sono io e ma ho frequentato più dibattiti parlamentari
Diciamo del Novecento nel Novecento si intravede se uno era stato ingegnere si vede che sta parlando l'ingegnere s'era stato un tecnico un grande tecnico
Agrario si vede che usa delle parole che sono tipiche di quella scienza e di quell'esperienza c'è un impasto linguistico che risale a ciò che costoro facevano
In origine non c'è dubbio
Lo scritto non saprei se ci fosse la differenza tra gli scritti di molti vedere per vedere con più attenzione il giurista Mancini vedere che cosa scriveva nei suoi libri
Rispetto a quello che poi diciamo in Parlamento ma quando parlava in Parlamento di quegli stessi temi che affrontava da giurista io penso che il linguaggio non fosse molto stante non credo a una metamorfosi totale non accade questo e normalmente non accade la prassi se ci pensiamo sarebbe anche
Anomalo se succedesse sincerità
Il let l'esigenza di parlare in Parlamento non è non è tanto quella di è quella di farsi se di fatto ascoltare questo sì soprattutto allora che voce al microfono e quindi però il vocabolario non sarà cambiato non credo che sia cambiato però ripeto su questo
Il resto il può che una cosa carina che si può dire del porsi a queste
C'è un caso molto interessante che riguarda un burocrate napoletano tale Giannelli che era stato dirigente dell'amministrazione
Del Regno delle due Sicilie ha poi a un periodo di sfortuna politica e di patriottica adesione all'idea nazionale viene allontanato quando finalmente mila ottocentosessantuno si ricostituisce
Riunitasi d'Italia i piemontesi chi offrono un posto come fecero con molti di questi patrioti nell'amministrazione del nuovo regno e lui accetta e lo mandano in una Prefettura
Nel Nord
Dove identica con tutti i colleghi piemontesi su come si scrive e si parla perché lui ha frequentato vince nelle sue memorie
Che poi pubblicherà sotto anonimato qualche anno dopo raccontando la sua storia perché lui è stato allievo del Puoti
E non può ammettere certe formule che i piemontesi invece pretendono di imporre come fossero il Vangelo ma cosa arriva un tale punto di parossismo che c'è un duello tra lui e un suo collega su come si parla
E come si scrivono i documenti l'ufficio credo che sia l'unico caso in tutta la storia della burocrazia italiana in cui si sfoderano le spade
Per determinare come si scrive un documento amministrativo
Certo
Perché le carte
Quanto sono presso la storia patria quando si confronta poi successivamente con i suoi colleghi lo stato italiano viene messo in ridicolo perché parla in italiano
Appunto perché lo è la stessa cosa quindi altri contesti però c'è sempre questo emarginazione sulla base di essere più ligi alla lingua in altri contesti naturalmente coi secondo cui ci si muove è una cosa frequente questa questa emarginazione sulla base del esatta applicazione dell'esatto uso della lì
Ha poi camauro De Blasio questo la lo sapranno la Storia linguistica dell'Italia unita spiega come avvengono questi fenomeno all'inizio tutta la terminologia dell'amministrazione e Francesi usata la piemontese e poi quando alla fine scelto novecento i i meridionali entrare in grande numero con quel momento di decollo amministrativo che abbiamo in tanti descritto entrano nell'amministrazione cambia il linguaggio e allora entrano le parole di origine spagnola che derivano dalla tradizione d'altro ceppo insomma la tradizione napoletana
Bene
Questo dibattito ci ha già proiettato sulla prossima sessione cioè nazione famiglia quindi per il momento noi ci fermiamo abbiamo dieci minuti per un buffet che trovate qui all'entrata grazie
Riprendiamo i lavori credo appunto nel solco delle righe riflessioni vattene
Anche in precedenza
Il filo rosso che ha tenuto insieme la giornata non poteva che sfociare nella prossima relazione che appunto
Ci conduce a riflettere su un Mancini De Santis e la ricerca di una sintesi interpretativa per l'identità nazionale a a affrontare questo tema così impegnativo che
Assai bene lega
Questa dinamica tra tradizione storiografica perché il tema forte veloce riflessione storiografica
Sul Risorgimento e innovazione e ricerca
E diciamo capacità di animare la realtà attraverso le figure dei due protagonisti che oggi studia amo dico questo filo rosso appunto trova un suo sviluppo in un approccio che legando le tradizione come dicevo prima e in e innovazione e ricerca
Delinea una storia culturale della politica per poi bisogna anche atterrare sulla lettura e sull'interpretazione politica no perché è un tema questo che ci consente poi di
Ridisegnare dei profili interpretativi
Non ci possiamo accontentare vero del passato bisogna conoscere la stenografia
Professor Galasso c'era c'ha dato ieri una lettura vero
De Ruggiero Rose fino a Chabod e naturalmente poi la stenografia procede e dunque secondo anno la tradizione dei vissuta fra Risorgimento negli studi sul Risorgimento procedono vanno avanti e introducono elementi di innovazione e anche di riflessione e anche di rilettura di quanto già esaminato e quindi con grande piacere che do la parola a Roberto Balzani professore di Storia contemporanea
Grazie buona sera a tutti e siccome il tema è effettivamente mastodontico
Spiegherò solo subito come cercherò di declinarlo
L'argomento di queste riflessioni può apparire del tutto banale è chiaro che nella stagione di più intenso fervore patriottico
Discorsi pubblici Teoria immagini immaginari vengono piegati al fine nazionale e non è mia intenzione quindi
Replicare quanto sia più volte detto e scritto in merito al canone letterario un suo rilievo nel periodo risorgimentale
Nello confesso mi sento succede eccessivamente attratto dalle cospicue riflessioni ex post e a loro volta produttrici di un cannone narrativo già risultato vincente durante la fase di stabilizzazione del conciliatori ISPO dinastico
L'argomento di cui mi dedico e particolare circoscritto e cioè l'elaborazione di concettualizzazione del tema nazionale immaginate per l'azione o per la stabilizzazione di un vissuto generazionale
Dagli anni Cinquanta al sesso ai tardi anni Sessanta del diciannovesimo secolo assunta non apoditticamente ma in relazione a una precisa temperie interno e internazionale
La sopravvivenza nel lungo periodo di queste concettualizzazione in
Il loro successo postumo
Avrebbe poi caricato di ulteriori significati l'impianto originario rendendo l'in qualche modo indipendente dall'ambito politico e sociale in cui furono erano state di partenza in partenza immaginate
Per fare questo prova a spiegare quindi spiegato questo qual è il l'ambito di in cui mi muovo
Cercherò di parto dall'ultimo capitolo della Storia della letteratura italiana di De Santis che da questo punto di vista sì per quello che riguarda la costruzione diciamo involontaria poi vedremo fino a che punto involontaria di questo tracciato di lettura
Della vicenda nazionale si presta assai bene perché prima di tutto perché sappiamo che è un testo elaborato in fretta
Nella fine del settantuno per essere pubblicato all'inizio del settantadue da Morano
Quindi con un problema di non particolare diciamo attenzione fra virgolette al dato letterario infatti un testo molto più storico politico che non letterario poi lo vediamo nel dettaglio
Io di questo testo prenderò solo le formulazioni e i giudizi banali
Cioè non quelli letterari ma
I pezzi di connessione fra nella storia della del della letteratura che hanno in qualche modo che rappresentano in qualche modo il filo di una nave di una possibile narrazione
Per dimostrare che cosa poi per
Compararli con altri tipi di ragionamento che in quegli anni vengono fatti su questi temi e poi poi per chiederci per quale motivo quella di De Santis è una narrazione che sopravvive
E le altre no perché non ci sono solo i vincenti nelle narrazioni del Risorgimento sono solo narrazioni vincitrici ci sono anche narrazioni perdenti
Quella di Ferrari è clamorosamente per mente per esempio e che sarà una del diciamo un altro punto di vista che cercherò di analizzare
Detto questo provo a spiegare adesso leggerò alcuni pezzi per capire che cosa vuol dire questi queste frasi di connessione che contengono giudizi tracce di un giudizio storico
Per esempio
Parlando naturalmente dal mila ottocentoquindici
In su in avanti
L'Italia secondo il solito dopo il mille ottocento durante il periodo della napoleonico e post napoleonico se la contendevano francesi e tedeschi
E quando dopo il mille ottocentoquindici parve tutto ritornato nel primo assetto
Sotto quella vecchie superficie fermentato un popolo profondamente trasformato da uno spirito nuovo che ebbe come il vulcano
Le sue periodiche eruzioni finché non fu soddisfatto fa affermazione assolutamente banale
Da notare nel testo l'ultimo capitolo di De Santis ci sono solo quattro date che vengono citati l'unica periodi stante il mille ottocentoquindici
L'unica davvero periodiche Santi che Luigi identifica come periodo infrante anche per la letteratura
Poi viene citata incidentalmente la morte di Foscolo nel ventisette
E i moti del ventuno ventenni d'uno in un'altra frase ma senza alcun significato diciamo così cronologico quindi l'unica data cronologica dell'ultimo capitolo è il mille ottocentoquindici
Vedremo per quale motivo
Seconda seconde frase
Quindi Randi avvenimenti colsero l'Italia quelli della rivoluzione francese immatura impreparata
Non ancora vi era formato uno spirito nazionale non aveva ancora una nuova personalità un consapevole possesso di se stessa il sole irradiata appena gli alti monti
Poi naturalmente c'è riferimento Foscolo
Per i sepolcri i sepolcri sono una storia dell'umanità da un punto di vista nuovo una storia dei vivi costruita dai morti
E ancora era il poema lirico del mondo morale religioso l'elevazione dell'anima nelle alte sfere dell'umanità e della storia
Una ricostruzione della coscienza dell'uomo Interreg ore al di sopra delle passioni contemporanee era l'uomo intero nella esteriorità
Quindi la sua vita di patrioti di cittadino e nella intimità dei suoi affetti privati tira l'aurora di un nuovo secolo Foscolo batteva le porte del Secolo decimo nono e questo elemento di compresenza
Di autocoscienza come vedremo dell'elemento civico e dell'elemento personale elemento diciamo individuale passionale costituisce la miscela della generazione risorgimentale la miscela esplosiva della rete della generazione risorgimentale che dal punto di vista letterario poi trova nella diciamo rappresentazione dei delle delle memorie
Di un italiano di le confessioni di un italiano di di Nievo la sua diciamo alla fine stabilizzazione quando Nievo dice che la nostra generazione è vissuta di due cose che sono l'amore e la religione politica vengono citati esplicitamente questi due elementi quindi la dimensione del civica e la dimensione
Passionale ma a parte questo quello che a me ha più colpito nella lettura di questa mia rilettura sotto questa chiave del testo di De Santis eh
La enorme funzione che viene attribuita al giusto mezzo
Alla ideologia del progresso come elemento di mediazione tipicamente nazionale
Di un tema quello della nazionalità
Che lo stesso De Santis nell'ultima pagina del testo dice non è nostro
Viene da fuori il tema della libertà della nazionalità non appartiene all'Italia
Viene da un dall'esterno né dall'Europa noi l'abbiamo importato
E cose che è peculiare della generazione del quindici perché questa è quella di cui Luigi parla poi fino alla fine del capitolo cioè quella che si esaurisce nel quarantotto
La peculiarità della generazione del mille ottocentoquindici sta nella capacità di mediare questo spirito che viene da fuori e di piegarlo a una sorta di diciamo di ideologie del progresso che consente di essere digerito all'interno di un contesto sostanzialmente conservatore
Che è una presentazione di solito non una diciamo non particolarmente evidenziata come si fa approvarla
Ci sono dei passaggi ce ne sono moltissime
Per esempio d'altra parte il nuovo ordine di cose favoriti in gran parte
La monarchia sta parlando dell'ordine napoleonico smantellato dopo cioè smantellato sconfitto nel mio ottocentoquindici
Che pure aveva contribuito a promuoverlo non era interesse dei principe restaurare le maestranze le libertà municipali le classi privilegiate
Tutte quelle forze collettive sparite nella valanga rivoluzionaria nelle quali essi vedevano un freno loro potere assoluto rimase dunque in piedi quasi dappertutto e quasi intero
L'assetto economico sociale consacrato dai nuovi codici napoleonici e la monarchia assoluta uscì più forte dalla burrasca perché il clero la nobiltà un giorno suoi rivali divennero i suoi protetti i suoi servitori
Sottotitoli Pomposelli
E scomparse le forze collettive naturali
Poté con facilità riordinare la società sopra aggregazioni artificiali necessariamente sottomessi alla volontà sovrana
Burocrazia esercito clero la burocrazia interessava
Alla conservazione dello Stato la borghesia che si dava la caccia degli impieghi centralizzando gli affari sopprimeva ogni libertà di movimento locale temeva al nella sua dipendenza
Province e Comuni quindi motrice della gran mole era la polizia penetrati in tutte queste aggregazioni governative divenuto spia impiegato l'impiegato il soldato il prete e ancora su questo compromesso visse l'Europa lunghi anni le istituzioni costituzionali
Sì allargarono attenzione cioè il compromesso non produce la restrizione della costituzionalismo no il costituzionalismo è l'Effetto della migrazione delle idee rivoluzionarie napoleoniche in un consenso in un contesto conservatore e la sua diciamo agli suo aggiustamento
Le le istituzioni costituzionali si allargarono il senso e la capacità upper Sero la via più alti uffici rotte tutte le barriere artificiali
Continuo la guerra più Astral feudalesimo la mano di morte privilegi la borghesia eccetera eccetera
Altro pezzo interessante
A poco a poco il vecchio se costo ma va a vivere accanto al nuovo il diritto divino e la volontà del popolo si associavano nelle leggi e negli scritti formula del compromesso sul quale riposava il nuovo edificio e venne tempo che una conciliazione parve possibile non solo fra il monarca atto il popolo ma fra il Papato e la libertà e chiaramente parliamo di più nono
E ancora
La rivoluzione costretta a rispettare il sentimento religioso discutere il cristianesimo riconoscere la sua importanza
E la sua missione nella storia ma d'altra parte il cristianesimo ha bisogno per il suo passaporto del Secolo decimo ottavo e prende quel linguaggio e quelli de e Odile parlare di una democrazia cristiana e di un Cristo democratico
A quel modo chi liberali trasferiscono ha significato politico parole scritturali
Vedi Mazzini come l'apostolato delle idee il martirio patriottico la missione sociale la religione del dovere la rivoluzione scettiche materialista
Prende per suo marito bandiera Dio e popolo era alle e la religione don Matic è scettica
Si fa valere come poesie come morale e lascia le altezze del soprannaturale si impregna di umanesimo e di naturalismo
La cosa abbastanza curiosa
è che questi pezzi
Che sono che hanno un tono dal punto di vista apparentemente distaccato cioè nel senso che De Santis non è che si esprime sul fatto che questo sì un bene o un male e descrive poi vedremo che un giudizio realtà c'è ma descrive uno stato la cosa curiosa di tutto questo è che questo processo che l'ultimo il fa risalire
Al tema dell'ideologia del progresso che diventa il sostituto
Del tema rivoluzionario in un ambiente in qualche modo addomesticato Chatwin prima della rivoluzione e anche quello della nazionalità viene in qualche modo piegato
A essere gestito gestibile negli anni venti trenta quaranta tutto questo quadro è
Il pezzo più importante del capitolo cioè non non si parla
Né di Mazzini né di garibaldine Sensi questo è il tema è il tema assolutamente centrali
Si fa riferimento esplicitamente al giusto ieri
Bisogna dire col senno di poi che la visione di De Santis è una visione corretta dal punto di vista storiografico direi di oggi
Un aggiornata
Basti pensare alla giudizio che noi oggi diamo sulla rivoluzione del mille trecento ottocentotrentuno nelle legazioni pontificie in cui l'elemento Pius Miglietta
è addirittura evidente nel motto della rivoluzione libertà di ordine pubblico che viene preso di peso da Luigi Filippo da discorsi di Luigi Filippo Doria posto Tre giornate gloriose del luglio mille ottocentotrenta quindi c'è diciamo una effettivo riscontro
L'argomento è che ci possiamo chiedere ma questo tipo di ragionamento è un ragionamento solo di De Santis
Non è un ragionamento solo di De Santis perché quasi diciamo nel mille e mille ottocentocinque già nel mille ottocentocinquantatré
Era uscito
In Germania
Un saggio sulla
Sulla Realpolitik prima sui fondamenti della Realpolitik scritto da un giornalista che si chiamava Ludovica augusta Rocca auto
Il quale aveva posto questo tema come chiave di interpretazione dei processi in atto in Europa dopo il minuto centoquindici io è scritto in Germania
Abbiamo avuto una vastissima gamma di movimenti politici di opposizione contro lo status quo
Prima i cosiddetti demagoghi negli anni venti poi tentativi rivoluzionari dal mille ottocentotrenta trentatré chiaramente la periodizzazione quella tedesca e ancora gli esperimenti costituzionali negli Stati la Germania meridionale gli innumerevoli banchetti elettorali organizzati dai liberali
Corredati da discorsi retorici e premiazioni tutta questa costellazione di movimenti di opposizione
Sarebbe rimasta insignificante
Se non avesse trovato il fondamentale appoggio dell'idea di nazione senza di esse senza di essa i liberali non avrebbero assolutamente potuto impensierire le élite conservatrici l'emergere del concetto di unità nazionale
Ha trasformato queste opposizioni inermi
In una vera potenza politica tenuta dei fatti dai fautori dello status quo e in questo modo legge l'ultima frase è indicativa l'idea di unità nazionale
Si affermava come una minaccia incombente per le forze politiche che fino ad allora avevano gestito in disco indisturbato il potere lui dice il nostro lockout che
Da un la il il modo con cui la il tema nazionale rivoluzionari viene preso dalle élites liberali conservatrici ma non reazionario e consente di ribattezzare
Le relazione all'Inter all'interno dello Stato The Day della degli stati tedeschi fra il mille ottocentoventi e il mila ottocentoquarantotto perché soffermarsi su questo aspetto
Prima di tutto perché nella nella Rosa di De Santis a un certo punto
Dice c'è un punto di caduta critico finale o almeno uno dei due punti
Di caduta tra i critici finali ci in cui De Santis dice
Poi però nel caso italiano arriva leopardi
E con Leo Pardi viene demolito il progresso attenzione nella logica re pregressa del capitolo il progresso non è l'idea filosofica che non è solo l'idea filosofica del progresso ma è l'uso politico che del progressismo è stato fatto dal mondo conservatore
Mentre le o par di è vivo
Mentre l'ICI quindi c'è una chiarissima relazione troppo di tipo consequenziale fra un leopardi che di svela questa specie di meccanismo giusti migliori
Che è un meccanismo ambiguo perché prende da una parte lo storce poi Perth per la parte rivoluzionari razionale poi la ritorce in un senso conservato fin un senso conservatore e dall'altra parte il potenziale nazionali L'Espresso eccetera eccetera
Allora la
L'ultima cosa interessante che si dice in questa in questa nella nel capitolo l'Italia è stata finora avviluppa tra come di una sfera brillante
La sfera della libertà e della nazionalità e ne è nata una filosofia e una letteratura
La quale alla sua leva fuori di lei ancorché intorno a lei ora si deve guardare in seno e deve cercare di se stesse come dire la libertà la nazione l'Italia li prenda fuori
Perché all'interno il massimo che era riuscito a fare era questa sorta di Pseudo progressismo
Che viene a un certo punto disvelato
Allora
Questo tipo di è chiaro che questo tipo di diciamo di lettura presuppone un salto di generazione
Cioè presuppone che ci sia una generazione che artefice di questa fase dell'attacco di quella prima fase che noi oggi siamo portati a definire le premesse del Risorgimento il Risorgimento fino al quarantotto egli una generazione successiva
Questo tipo di lettura generazionale è un tipo di lettura
Che non è esplicitata qui dentro è esplicitata nella responsabilità degli attori cioè ci sono attori che per trent'anni fanno quest'operazione mila ottocentoquindici mila duecentoquarantotto e poi c'è una generazione nuova che ha un altro compito che è quello di trasformare l'idea di nazionalità libertà che prima era venuta da fuori in qualcosa di interno alla nazione italiana e questo è il compito della generazione degli anni cinquanta degli anni sessanta
Questo tipo di lettura generazionale è è solo di De Santis
No è una lettura è una un tipo di lettura molto diffuso nell'ottocento e uno di quelli che l'aveva pure teorizzata era è stato Ferrari che quasi negli stessi anni stiamo parlando dell'uscita e l'uscita della alcuni anni dopo l'uscita della storia e letteratura ma questi erano suoi sue idee già in circolazione
Aveva nella nella prioria dei periodi politici aveva scritto chiaramente che la misura del tempo la misura del tempo in politica è una misura che può essere secondo la sua idea un po'bizzarra trasformata in quantità aritmetiche e che il Temple della generazione politica lui si esprime in questi termini era guardate un po'trentun anni e tre mesi queste ricalcolo finale
Trentun anni e tre mesi da calcolare però
Non dalla nascita
Ma dal momento in cui la generazione acquisisce la maturità e il potere cioè Digilio prima una fase in cui c'è la formazione quelli non contano naturalmente dal momento in cui comanda cioè da quando sia venticinque siamo generosa trent'anni poi c'è una generazione che sviluppa il suo potenziale in un modo ciclico per circa trent'anni
Secondo questo ragionamento e poi è un ragionamento che viene fatto anche da da Ferrari chi appartiene più o meno la generazione di De Santis uno dell'undici gli altri sono del diciassette naturalmente De Santis Mancini
La generazione Artibani fra il quindici e il quarantotto non è la loro cioè non è quella che loro non è che loro non hanno il potere loro si formano in quella con temperie la subiscono
La criticano
Ma il loro potere di generazione comincia dopo il quarantotto comincia negli anni Cinquanta la loro responsabilità comincia allora si capisce benissimo che della giuramento di De Santis
è la responsabilità di generazione quella che alla fine viene assunta nel momento in cui c'è da creare diciamo la la gente da formare italiani che verrà poi dobbiamo dire che Ferrari era diciamo
Un immaginifico per cui aveva elaborato
Una teoria anche Lulic teneva che le date periodi distanti della storia italiana venissero da fuori anche questo è un altro aspetto importante esattamente come De Santis non sono date nostre i primi sei colli del stesse i cento nel Settecento le date ce le danno gli spagnoli dice
Dice Ferrari poi ce le danno i francesi e gli inglesi e noi le date nostre non ce le abbiamo finché adesso ce le possiamo avere perché siamo una sta uno stato indipendente una nazione ma fino a questo momento non sono date nostre noi reagiamo a dei fenomeni esterni
Gli aveva calcolato una cosa abbastanza buffa e cioè che i fenomeni di ISO colonia cioè il che il Paese la penisola italiana era in ritardo o in anticipo rispetto a processi che venivano individuati generati in alcuni punti di riferimento politici considerati l'avanguardia allora lui dice nel Medio Evo
Sono i comuni italiani che sono l'avanguardia per cui i processi di accelerazione di ritardo li misuro sui tempi dell'Italia comunale queste sul ragionamento oggi
è l'Inghilterra che da il ritmo di Wonga quindi questo lo dice il lo dice Ferrari che normalmente passa per essere un filo francese non però lui oggettivamente dice il processi
Di questo periodo siamo parlando degli anni Settanta dell'ottocento vengono dall'Inghilterra e noi i ritardi li misuriamo su quello
E i ritardi italiani solo di quarant'anni calcolati Daloui rispetto alle innovazioni portate dall'Inghilterra quelli francesi dice Luigi di venti anni
Quindi noi siamo in ritardo di venti anni sulla Francia di quaranta sull'Inghilterra e in effetti poi ci sono tutte le casistiche se noi pensiamo che nel mille ottocentoquarantotto
Il massimo dell'innovazione sono costituzioni elaborate nel mille ottocentotrenta trentuno
Vuol dire che il ritardo è di diciassette anni da questo punto di vista poi viene recuperato in corso d'opera ma
Il ritardo è quello lì
Questo elemento secondo me è particolarmente interessante perché ci dà l'idea di qual è la mente malizia la mentalità di questa di questo mondo
Risorgimentale
Di questa generazione risorgimentale che ha quindi una lettura della cronologia risorgimentale che è molto diversa dalla nostra molto diversa dalla nostra e che tuttavia nel caso di De Santis poi vede sopravvivere
Una lettura che la sua della letteratura italiana perché perché il percorso cronologico degli autori che poi lui va a sviluppare diventerà canonico
Si perderanno tutti questi pezzettini che sono gli elementi di giudizio spontanei non sorvegliati messi dentro
Velocemente nel mille ottocentosessantanove settanta settantuno
E rimarrà invece il telaio degli autori che è quello che sopravvive mentre della teoria di Ferrari non rimane nulla perché è una teoria tipicamente generazionale
Al di là del fatto che sia fantasiosa sta dentro una dimensione culturale che incomprensibile per chi viene dopo
è qualcosa di assolutamente assurdo che loro facessero delle cose assurde adesso lo dico con c'è solo Ferrari
Un altro che faceva delle cose Infostrada nel era Giovanni Bovio
Che nella Filosofia del diritto del mille ottocentosettantadue Polo e lo dice io ho fatto questa teoria prima di Ferrari che faceva la teoria dei periodi politici quindi questo per dare l'idea che erano anche in competizione
Aveva fatto una equazione
Per valutare per dare dei numeri allo stato cioè Louise in questo caso il tema di di Bovio non era tanto la nazione che dà per scontato fosse una entità psicologica
Ma era la struttura dello Stato che era il frutto di una sorta di equazione che metteva in relazione quello che lo chiamava all'ateneo cioè il pensiero scientifico e la Chiesa
E diceva delle cose di questo genere
Dice si attenua Dance Dance dunque sempre più la lotta e scema di altrettanto la funzione moderatrice dello Stato se per esempio un congresso giuridico che è un'emanazione dell'ateneo
Afferma la necessità legale del divorzio esso guadagna la società l'esercizio di un diritto
E la Chiesa perde l'esercizio incondizionate pieno di uno dei sacramenti quindi uno vince l'altro perde questa banalità diciamo di impostazione e si è temo la funzione dello Stato che perde il potere di imporre una religione la famiglia
Se dunque per questa successione di conquiste scientifiche il valore dell'ateneo rappresenterà sedici nel grado di civiltà di una nazione
E la Chiesa rappresenterà quattro il valore dello Stato sarà rappresentato da questa espressione elementare x è la radice quadrata di sedici per quattro
E quindi è otto
Donde se l'ateneo sale da sedici a diciassette la Chiesa per conseguenza degrada da quattro a tre la funzione dello Stato scende da otto a sette effrazioni piccolo problema non sappiamo che cosa rappresentassero questi numeri
Cioè sono otto sette sei ma rispetto a che cosa naturalmente Bovi non lo dice ma questo è una un esempio
Di questo tentativo analitico uno alto questo è un altro ancora più strana diciamo ma è un altro esempio di questo tentativo analitico
Di riuscire a costruire degli elementi matematici cronologici o matematici a seconda del caso per dare sequenza a una relazione politica
Che è un'operazione ancora in fieri negli anni settanta e che riuscirà poi per i motivi che ho detto poi cercato di dire prima sola De Santis mentre tutti questi altri
Diciamo esempi sono finiti nella pattumiera della storia e li prendiamo fuori solo noi
Perché siamo dei malati
No di storia che altrimenti sarebbero come diceva Franco Della Peruta degni di essere trascurati e ignorati per sempre insomma non è che abbiano per forza di cose debbono essere ricordati se anche li ha scritti
Giovanni Bosio
L'altra cosa che volevo dire è relativamente invece a Pasquale Stanislao Mancini il tema il tema della nazionalità tema della nazionalità sull'acqua sul quale siccome sto montato abbastanza avanti non vorrei fare delle delle citazioni naturalmente tanto saranno già state fatte
Cercate nella solide dello Stato la radice dei diritti e dei doveri internazionali
E sarete condotti ad ammettere che l'individuo straniero non rispettate l'uomo e la facoltà che sono un prodotto della sua natura ma il governo dal quale egli dipende quindi non vi crederete ha stretti e da un obbligo giuridico a rispettare la vita di un selvaggio che cada nelle vostre mani erano maggior ragione
Del pacifico cittadino di una nazione con la quale X voi
Sì attimi stato di guerra così rendete impossibile o falsa metà della scienza se invece ci si basa sulla nazionalità che è un elemento presta tale che consente il rispetto umano dell'individuo
Si possono creare delle basi per questo famoso diritto internazionale privato
Allora di che cosa stiamo parlando nel mille ottocentocinquantuno perché questo tema dell'interno del dell'italianità e della naturalizzazione degli immigrati è uno dei tempi basilari che segue la vita
Dello stato sabaudo prima e dello Stato nazionale italiano dopo dal mille ottocentoquarantanove fino a che non arriva Venezia e Roma nel mille ottocentosessantasei settanta
E il tema di chi è italiano e chi non lo è come si fanno a inserire nella struttura dello Stato libica immigrati politici era questione totalmente per tanto è vero che sappiamo che da sveglio nella seconda metà del quarantanove tenta di fare una legge che fra prevedendo il tema della nazionalità come base per il riconoscimento automatico
Della cittadinanza ponendo solo come elemento aggiuntivo il domicilio che peraltro era in tutte le normative vigenti eccetera eccetera
Prova diciamo a fare un'operazione che è quella che poi viene sostenuta anche da Mancini nel mille ottocentocinquantuno e perché non ci riescono nel quarantanove guardate la cosa interessantissima
Non ci riescono non perché non ci sia i del Piemonte una si ara diciamo riconoscimento che gli altri italiani che hanno combattuto nel quarantotto debbono essere possono essere naturalizzati
Ma perché il tema dell'italianità
Apre un problema colossale colla in con la questione della Savoia che è francese
E sono i savoiardi dentro il Senato non nella camera che loro tirano fuori la questione delle nazionalità perché dice noi sono con noi partecipiamo uno stato ma non ha una nazione perché noi di lingua facciamo un'altra cosa veniamo da un'altra parte
Quindi paradossalmente è il tema non dell'emigrazione italiana ma della intimità della struttura dello Stato sabaudo che ancora aperta come e che la questione dell'immigrazione
Diciamo apre complessivamente nel quarantanove e lesta ancora aperta perché poi ci saranno leggi dopo il mille ottocentosessantuno
Per riconoscere in automatico l'italianità dell'immigrazione veneta e romana De Angelini non passeranno
Anche in questo caso pur essendo evidente l'attenzione dello Stato per questo tema quindi vedete come il tema della nazionalità
Posto in questi termini nel cinquantuno
Non sia una questione teorica sulla problema della costituzione di uno Stato nazione moderno che si deve basare eccetera ecc sulla lingua cultura e così via
Ma è un problema di estrema attualità politica
Che si cala nel Piemonte in una momento di conflitto e che apre un problema nello Stato piemontese non verso gli immigrati che poi vengono presi attenzione perché non è che li lascino fuori
Ma con un sistema caso per caso
E non con una legge generale come invece avrebbe voluto lo stesso Massimo D'Azeglio naturalmente
Allora questo per per arrivare a quale conclusione
Vedete che questi due grandi temi il tema della lettura del Risorgimento ok a un certo punto nel caso di De Santis e il tema della nazionalità nel caso di Pasquale Stanislao Mancini
Vengono elaborati in contesti di cui se si assume soltanto la forma appuntiti cadde il concetto
Non consentono di vedere la specificità del contesto nel quale essi furono elaborati
Sono due concetti che sopravvivono perché hanno una fortuna autonoma poi le parole e la struttura della storia della letteratura italiana ma non vengono elaborate per questa finalità
Vengono elaborate
In una temperie che quella della secondario generazione del Risorgimento anzi potremmo dire della prima generazione se la guardiamo cogli occhi come loro ritenevano di essere di Francesco De Santis e Di Pasquale Stanislao Mancini grazie
Ovviamente siamo molto grati a questo intervento
Roberto Balzani che
Ricostruendo questa narrazione interpretativa
Zitti Santis poi anche di Pasquale salva senza o Mancini ci ha consentito di tirare le fila di alcune questioni che nel corso di questi lavori
Fin dall'inizio sono stati posti al centro della nostra riflessione quindi rafforzato anche la coerenza delle nostre riflessioni pensiamo per esempio la questione della generazione che già Renata a Renata De Lorenzo apposto aprendo il convegno congresso
Aprendo il convegno ed è un tema fortissimo che oggi gli storici avvertono in maniera molto molto sensibile per la l'attenzione ai processi generazionali bensì ringrazio perché veramente questo c'è stato di grande aiuto oppure l'accenno al costituzionalismo che che è stato introdotto da Galasso nausea dialettica tra liberalismo e costituzionalismo che non sono la stessa cosa ci ricordiamo vero
è questa ci fa capire la profondità di quell'accenno oppure libertà e ordine siamo all'interno proprio di concetti fondamentali per interpretare non solo il Risorgimento ma la storia contemporanea
Attenzione
La storia Conte oppure anche questa ultima osservazione sulla nazionalità e sulle Silvio che richiama le osservazioni che c'ero proposto lei
Ricordate quando appunto portarla del fatto punto d'arrivo
Regno di Sardegna di Mancini la questione che lui vive in prima persona e che dunque rilancia poi quando elaborarla la sua riflessione sulla nazionale bene io credo che questo ci aiuta ancora una volta a sentire viva la riflessione sulla storia del Risorgimento e a introdurre anche l'altra novità una delle edito dalla storiografia di genere la storiografia sulla scuole delle donne eccitante degli ulteriori contributi che del resto vengono incontro delle sensibilità che già sono immerse purtroppo la relatrice Laura Guidi non può essere qui presente però ha inviato il suo testo che molto gentilmente Renata De Lorenzo leggera
Al suo posto grazie
Il titolo è reti e ruoli femminili dei percorsi di vita di Francesco De Santis e Pasquale Stanislao Mancini
Sia nella vita di Mancini che in quella di versanti se le relazioni femminili sono di grande significato
Tuttavia le loro biografie riferiscono sostanzialmente riguardo al ruolo che rivestono le donne pur presentando alcuni aspetti comuni L'esperienza dell'amore romantico l'importanza attribuita all'istruzione femminile
Unità riconoscimento delle capacità letterarie intellettuale di alcune Patriot
Ma il modo in cui le presenze femminili e intorno le due biografie segue percorsi sostanzialmente diversi
Senta
Apre
Sì
La prima donna significativa ricordiamo nella vita di Pasquale Stanislao Mancini nato da una famiglia di antica nobiltà è una madre colta forte combattiva
è in gran parte grazie a Grazia Maria viola che la casa di Mancini negli anni che precedono il mille ottocentoquarantotto e luogo d'incontro di intellettuali e artisti
La non tanto spesso evocata le memorie della figlia primogenita di Mancini a cui è stato dato proprio il suo nome è stata però fiera oppositrice del matrimonio del figlio con Laura Beatrice Oliva ritenuto socialmente inadeguata a Pasquale Stanislao
Il carattere battagliero di grazia Riolo abbiamo prova in un'epoca in cui il figlio e sulle a Torino con la famiglia si era ormai pienamente riconciliato con la madre
Anche da alcuni documenti amministrativi da cui emerge la sua battaglia per contrastare il sequestro dei beni del figlio usando abilmente i propri diritti di donna estraneo alla lotta politica per ottenere un consistente sussidio
Allora Laura Beatrice Oliva
Giunta giovanissima a ricoprire un ruolo pubblico come poetessa e patriota napoletana Laura condivide con Mancini e la passione politica sempre al centro della sua poetica l'amore per le lettere la concezione romantica della relazione di coppia e della famiglia
Una famiglia fondata sull'intimità e gli affetti per usare un'espressione di Marzio barca Barbagli
Prima del distacco e delle gerarchie di genere generazione proprietà la famiglia tradizionale la loro relazione si inquadra nell'educazione sentimentale della generazione protagonista del mille ottocentoquarantotto e si nutre della letteratura romantica italiana ed europea
Il conflitto tra generazioni di cui sono protagonisti con i loro matrimoni osteggiato dei mancini è uno dei tanti che incontriamo tre patrioti del Risorgimento
Matrimoni di se approvati dei genitori fughe d'amore esprimo un'istanza di libertà individuale il nuovo modello di coppia concepito come perno nella ricostruzione della futura società nazionale
Una libertà che non fa distinzioni di genere non è separabile dalla lotta per la libertà politica
Nata a Napoli mille ottocentoventi non Laura Oliva era figlia del pittore latinista è poeta di corte di mira
Domenico Simeone ET Rosa Giuliani dopo il fallimento dei moti del mille ottocentoventuno la famiglia Oliva aveva trascorso un periodo di esilio a Parigi per tornare a Napoli nel mille ottocentoventicinque dopo la morte di Ferdinando primo
A Napoli a soli quindici anni Laura divenne nota per i suoi versi è facoltà all'Accademia Filarmonica
La pubblicazione di una sua poesia sulle ore solitarie
Il giornale diretto appunto da spalle Stanislao Mancini occasione dell'incontro fra i due giovani che si sposarono nel mille ottocentoquaranta la loro unione nacquero undici figli
Tra cui Grazia destinata a divenire una feconda scrittrice poetessa e traduttrice nell'Italia unita
La poesia di Laura Beatrice Oliva fin dall'inizio si presenta come una forma di militanza viene recitata in pubblico dall'autrice rivestita di simboli tricolori o circola clandestinamente nelle reti patriottiche come nel caso della sua composizione poetica
Sul sacrificio dei Fratelli Bandiera del mille ottocentoquarantaquattro che non poté essere pubblicata a causa della censura
Nel mille ottocentoquarantasei anno in cui Laura viaggia col marito a Firenze Ageno è ormai una presenza letteraria e militante riconosciuta a Genova recita versi patriottici davanti al Congresso degli scienziati
E mille ottocentoquarantotto all'Accademia Pontaniana di Napoli recita versi memoria dell'amica Giuseppina Guarcino bile
Indossando un abito nero guarnito di Lassissi colori
Trasferitasi nel mio ottocentocinquanta con i figli a Torino dove Pasquale Stanislao l'aveva preceduta per sfuggire alla condanna inflittagli da lutto Rita borboniche e dove gli era stata assegnata dal governo sabaudo a catena di diritto internazionale
Laura si occupò della fondazione di una scuola per allievi e maestre continuando la sua attività poetica e patriottica ad esempio celebrando inverso il tentato regicidio ti Agesilao Milano
Nelle sì la torinese casa Mancini diventa un punto di aggregazione per esuli di varia provenienza
Della variopinta famiglia allargata
Dei mancini rese più numerosa d'alcuni EDISU mi che divengono commensali fissi alla loro tavola ci racconta Grazia la quale insieme con la madre una colonna portante di questa rete di solidarietà
Ogni giorno la nostra casa è piena di gente che chiede soccorso babbo da continuamente o quasi più di quanto potrebbe e forse dovrebbe un padre di così numerosa prole
D'altra parte la sopravvivenza degli esuli torinesi si basa sulla reciprocità del dono il Sensi Mancini ricevono solidarietà oltre ad offrire generosamente
Gli esuli privi di risorse economiche infatti offrono prestazioni professionali il caso dei medici come Agostino Bertani Antonio Ciccone Camillo De Meis che cura le Santisi alla famiglia Mancini
Grazie a Laura e a Grazia casa Mancini diventa anche luogo di incontro di scrittrici e poetesse del Celebre dalla celebre improvvisati c'è diversi Giannina Milli ad acta Sofia Strasser
Alla vigilia della seconda guerra di indipendenza questa presenza femminile chiaramente visibile riconosciuta mai subalterna che caratterizza casa Mancini crea qualche problema agli esuli Turrini sì
Nelle casse della futura lite della nuova Italia si comincia a definire anche dal punto di vista dei rapporti di genere quello che sarà il modello della società nazionale che non potrà più consentire la libertà femminile
I tre valica menti di ruolo degli anni precedenti
Nel banchetto offerto da Mancini accento emigrati per salutare Poerio Settembrini e spaventa giunti a Torino dal Gran Bretagna oltre alle donne di famiglia comprese le bambine più piccole vengono invitate come donne solo Giulia Scialoja e Giulia da da Ayala
Per la riunione torinese dell'otto due mille ottocentocinquantanove in cui si discute il futuro del sud l'esclusione delle donne ancora più netta viene scelta la casa di Italo Moretti dove non ci sono signore
Le minuto centosessanta dopo l'arrivo di Garibaldi Laura torno a Napoli col marito ministro del governo della luogotenenza e rivestì un ruolo pubblico per celebrare eventi ufficiali del nuovo Stato
A San Carlo ad esempio fu eseguito l'inno da lei composto su musica di Capecelatro
Per l'ingresso di re Vittorio Emanuele in Napoli
In altre occasioni tuttavia non rinuncio ad un'espressione più libere meno celebrativa come quando in occasione dell'insurrezione polacca del mille ottocentosessantatré scrisse un inno in cui denunciavo l'occupazione francese di Roma
Con lo spostamento della capitale a Firenze l'aura di si trasferì col marito morì a Fiesole nel mille ottocentosessantanove al suo funerale parteciparono molti esponenti della nuova Grazia della nuova classe dirigente grazie a Mancini
Quindi l'altro personaggio Grazia nasce a Napoli e la figlia quindi il sedici maggio mille ottocentoquarantuno prima di undici figli alcuni dei quali morti in tenera età
Nel mille ottocentocinquanta trasferitasi con la famiglia Torino frequentò il convitto della Signorelli otto dove tra il mille ottocentocinquantadue cinquantasei Oliva di De Santis con il quale rimase in contatto epistolare anche dopo il trasferimento del maestro Zurigo grazie affida ai ricordi degli anni dell'adolescenza della prima giovinezza da mille ottocentocinquantasei sessantaquattro a un diario che il figlio Riccardo nel mille novecentootto la comincia a pubblicare col titolo di impressioni e ricordi
La figura del padre tratteggiata lungo le pagine con un misto di ammirazione e devozione e affetto
Preporre dal testo appunto di nella disgrazia poche ragazzi al mondo contano i genitori Comin miei babbo a Napoli già prima dell'esilio era divenuto un famoso avvocato un professore di diritto uno scrittore nel mille ottocentoquarantanove il Borbone lo condannò ben cinque anni di lavori forzati al sequestro secolare della sua proprietà
Ma avvertito in tempo è riuscito a sfuggire per miracolo al Torino dove considerato il capo dello numerose tribù degli esuli napoletani rifugiati all'ombra della bandiera sabauda
Dal diario quindi emerge la vita degli esuli meridionali che in casa Mancini si fornivano quasi ogni sera tra gli altri Pisanelli Cosenza Mazza capo Nicotera Pallavicino la poetessa Giannina Milli le donne condividevano le passioni politiche degli uomini
Mentre gli uomini appunto dice riporta Grazia i scorrono e fanno disegni per l'avvenire leggono letture ne nutre di là da dove si soffre si spera nuovi donne facciamo ad essi Corona perché come loro sentiamo almeno l'amor di patria
Formatasi attraverso la lettura di autori quali Manzoni Pellico tasso Scotto tratti a frequentare i teatri con i genitori esordì come scrittrice con commediole poi siete recitare in famiglia
Né mi ottocentocinquantanove a sedici anni si trova immersa nei preparativi per la seconda guerra di indipendenza i mancini accolsero Poerio Carlo Poerio spaventa Settembrini
Reduci da un avventuroso sbarco in territorio britannico ricevettero volontari garibaldini Grazia partecipo con la madre al Comitato femminile di sostegno ai patrioti coordinato dalla marchesa Anna Pallavicino Trivulzio
Ritornata con il padre a Napoli nel mille ottocentosessanta lo accompagnò a Caserta per incontrare Garibaldi
Alcuni passaggi che si riferiscono a questo periodo sono indicativi di un rapporto del dialogo intimo e di confidenza alla parità il padre e la figlia che si confessa la vicenda la propria delusione
Dice appunto la Grazia ho fatto innanzi al babbo la riflessione che il rapido cambiamento di governo ha subito generato sciocche divisioni di partiti avide brano me
Indegni e gelosie fra quegli stessi e nell'esilio vivevano da fratelli che egli mi ha guardato nel profondo degli occhi senza parlare e svelando nel sorriso l'intima tristezza
A Napoli i mancini ritrovano amici come De Santis Pasquale Scura Pisanelli Fabrizi Carlo Poerio Antonio Ranieri con la sorella Paolina Ricciardi Giannina Milli la Colli
E abbracciano la nonna paterna la quale grazia fu sempre profondamente legata e di cui curò la pubblicazione di massime riflessioni morali dedicati al figlio
Tornata a Torino al seguito del padre nel mille ottocentosessantacinque corre su dalla famiglia lo segue a Firenze nuova capitale del Regno d'Italia
Dove incontrò Augusto Pierantoni professore di diritto presso l'Università di Modena nonché volontario alla terza guerra di indipendenza lo sposò nel mille ottocentosessantotto dal loro matrimonio nacquero Beatrice Riccardo ed ora Augusto in Serbia insegnò all'Università di Roma da mille ottocentosettantaquattro fu deputato e poi senatore
Il matrimonio aprite le Plazzi a una fase di intensa attività durata più di trentacinque anni collaboro a un gran numero di riviste italiane francesi si distinse come traduttrice di testi letterari
Cioè per esempio il grillo del focolare di Dickens minimi ottocentosessantanove traduttore pubblicata a Milano e come autrice di poesie
Al Perrino fiorentino risalgono numerose novelle
Scrisse commedie ancora
I temi erano quelli più vicini alla sua sensibilità alla sua esperienza vicende d'amore travagliate a volte drammatiche storie familiari storie d'infanzia
Ai contesti borghesi si affiancavano quegli operai contadini e minatori nei ritratti dei quali si rivela quella simpatica quel gusto di solidarietà che avrebbe spinto grazie a impegnarsi in una filantropia
Una vena malinconica si rivela nelle poesie in cui temi frequenti Futbola memore di persone care scomparse la morte prematura la caducità delle umane illusioni
Verso il mille ottocentottanta la Mancini si trasferì col marito a Roma dove la loro casa in una palazzina di via Magenta divenne punto d'incontro di intellettuali di ogni nazione era ormai una nota è affermata scrittrice accanto a Giannina Milli a Teresa Filangieri Ravaschieri
Fu tale cantante prevale donne coltellate lega Fontani Anagnina politico già aveva fatto parte la madre
Molti dei suoi lavori furono tradotti in francese tedesco inglese e svedese fu meno e recensiti favorevolmente in Italia estero a Roma si impegnò anche sul piano filantropiche deduca attivo
Fu tra le fondatrici della Società per la cultura della donna presieduta dalla regina Margherita fu nominata ispettrice delle scuole femminili di Roma promosse la fondazione dell'Istituto per le ragazze disoccupate dell'Istituto per le minorenni condannati
Dell'associazione Soccorso il lavoro
Sostenne attivamente l'istruzione il ruolo delle donne anche se non risparmiò critiche al femminismo più radicale
Sul piano politico l'appello alle riforme sociali Sicoli Ugo con la devozione alla casa regnante che aveva colto la sua famiglia negli anni dell'esilio
Alcuni lavori della Mancini furono dedicati alla memoria dei genitori particolare una pagina di storia mille ottocentoquarantotto quarantanove che fu pubblicato nella nuova antologia
Che è un ricordo del ruolo da protagonista sforzo dal padre in quella fase cruciale appunto del quarantotto quarantanove
Al padre di dico anche la pubblicazione di alcune lettere di Mancini Pasquale se ne sta Mancini curò una nuova edizione del dramma della madre Cristoforo Colombo
In conclusione le due donne più intimamente vicine a Mancini sono espressione di una divisione di ruoli tipica della parte più avanzata dell'élite risorgimentale post-unitaria la politica istituzionali continua ad essere un territorio maschile
Ma le donne ne condividono valori e passioni e partecipano attivamente alla costruzione della società nazionale innanzitutto dando vita ad un nuovo modello di coppie di famiglia
E poi come giudicatrici filantropo e scrittrici animatrici di reti di relazioni e salotti
Ma siamo a De Santis e le relazioni femminili De Santis
La giovinezza
Cioè l'ho scritto che raccoglie ricordi d'infanzia della prima giovinezza di De Santis e popolata di figure femminili vere protagoniste della vita familiare verso le quali Francesco sviluppa intensi legami affettivi
La forte indipendente zia Marian la madre più austera ma autorevole riporto dal da De Santis la mattina mamma mi fece mille carezze si staccava il bambino dal petto e mi avvicinava ridendo la mammella collare di dire ti ricordi
E mi contava tante cose io stando presso detti Ciolo degli intimi peritali della memoria ritrovavo Certe notti lunghe
Che io mi vegliava con grida e compianti clamorosi e lei veniva e mi toglieva il collo in diceva palpando mi non aver paura mamma e Conti
Io guardavo guardavo come volessi metterla ben in mente a povera mamma come le volevo bene
E ora mi intenerisce scocche lo dinanzi a me quella persona alta asciutta e spigliata un quella faccia Bruno le folte sopracciglia gli occhi miti e dolci
Questa la madre che non viene fa invece la sorella più grande di lui morta prematuramente lascia una traccia indelebile nella vita di De Santis
Riporto ancora anche oggi non posso rinunciare quel nome senza un battito di cuore Geneviève fa aveva qualche anno più di me ed era mia sorella dell'anima mia
Mi comandava con l'occhio dolce e cantava I saltellava sembra e della bianca e rossa come dicono nel mio Paese ci vogliono intendere che era bellissima la sua immagine riempiva la fantasia e si mescolava con la mia vita quotidiana
E l'uso a sapere della sua morte che gli era stata celata dalla famiglia De Santis ottiene il suo primo successo letterario
Riporta ancora dalle sue parole saggio di lattine di sì in ultimo divenne innanzi Virginia e scrissi una lettera al babbo sulla morte di Geneviève fra che era un'Epistola tutta intarsiata di fase di parole in prestito
Virginia centrava per tre quarti il lavoro parte meraviglioso il babà dava leggendo le pistolotto tutto il Paese
Dicevo mi abbracciò e mi chiamo penna dove i compagni mi facevano festa e tra le lacrime di uscirne ISO negli occhi fu quello grande trionfo per la mia vanità
Che non viene fa più la prima donna venuta da lontano attraverso i libri quella piccole cara morta
Mi veniva sempre in mente quando mi si affacciava qualche nuova fanciulla poetica vidi e capii Beatrice attraverso di nomi e fa e fin più tardi la Graziella dirà Martin
E la giovinezza
De Santis racconta anche le sue prime esperienze sentimentali la bella relazioni con Agnese una ragazza di umili condizioni in matrimonio mancato con Caterina colta figlia di un possidente
Al quale alla fine sfugge alla quale al quale alla fine sfugge nonostante le pressioni i genitori di lei e dei suoi stessi amici
La donna riporta De Santis la donna era per me non so che vicino alla divinità troppo lontana da quelle ombre femminili che mira assentavano il fianco per dichiara
Io volevo bene alla Caterina ma non era di quell'amore che ti trascina e poi in quell'età avevo innanzi tanti belli ideali e gli occhi erano vaganti e distratti
Il matrimonio era per me una velleità un verme Missoni nel cervello dagli amici l'anima restava al di fuori e per dirla con frase moderna non era giunto ancora per me il momento psicologico del matrimonio
Ma per l'intellettuale Empire Pino quel momento non arriverà mai a differenza di Mancini De Santis non costruirà un duraturo rapporto di coppia né una famiglia come realizzazione concreta dell'amore romantico dell'individualismo affettivo
Quando nel mille ottocentosessantatré sposa Napoli Maria Teresa Maria Testa dei baroni a Rina prima
In matrimonio agiato da cui non nacquero figli non fosse sufficiente a sconfiggerla precarietà economica in cui tutta la sua vita si svolse ne fornì un abile
Cutri mento al suo complesso bisogno di revoca e di comunicazione sentimentale scriva il suo biografo Attilio Marinari
La sua vita è costellata invece di relazioni femminili stabili precarie nelle quali pur con la loro diversità non manca mai coinvolgimento sentimentale e affettivo
Nelle sito torinese poi zurighese accanto all'innamoramento idealizzate romantico per l'allieva Teresa De Amicis
Al quale Francesco si abbandona come scrive Mario Fubini col candore il calore di un adolescente De Santis ha stabilito una relazione con una ragazza povera costanza vissuta con lui come domestica alla quale si era affezionato profondamente
Scriveva da Zurigo la Milo cammin solo del Meis sento tanto il bisogno di averla presso dimmi di avere una brava giovane che mi voglia bene che mi aspetti che mi distragga
Ma la cosa impossibile a Zurigo dove un professore universitario sotto gli occhi di tutti e deve imporsi molta riservatezza se potrà tornare a Torino prosegue con che gioia rivedrò allora la mia cara Costanza che certo si farà rapportata sempre bene
E non ci separi Remo più perché l'ho conosciuta a Torino sentito meno la noia e il vuoto che mi tormenta
A Trezeguet amici De Santis si rinvia
Anche un po'di danaro costanza che con grande rammarico e De Santis finirà per sposare un uomo grossolano e violento figura trascurata dei biografi delle intellettuali e Spino a mio parere svolse un ruolo significativo nell'evoluzione sentimentale di Luís
Si profila come antitesi alla storia idealizzata infelice con Teresa come la dimensione concreta della piccola felicità domestica contrapposta all'idealismo dell'amore romantico
La più intense mature espressione dell'amore per la donna che in De Santis come si è visto non si esprime nella costruzione stabile di una coppia di una famiglia trova una fertile sublimazione rapporti con alcune allieve
Dall'esperienza dell'insegnamento e scuole femminile Santis svilupperà la sua sensibilità il suo impegno per l'istruzione femminile che potrà promuovere partire dal mille ottocentosessanta come ministro della pubblica istruzione
Le relazioni con gli allievi di Torino delineano un modello specifico di amicizia uomo-donna
Evoluzione del rapporto maestro allieva nel caso di grazia Mancin via Belisario Teresa De Amicis cioè cinta battaglia regina basco alla quale dedicherà il viaggio elettorale
Ah scusato dall'amico Diomede Marvasi disse baloccarsi con bambine
Certo oggi sarebbe stato subito e ha
De Santis al contrario
Crede nelle potenzialità delle sue allieve si assume con impegno e generosità l'obiettivo di far emergere nel caso di via Cigna basco oggetto di uno studio di Fabiana Cacciapuoti vergine è un'allieva della scuola femminile torinese della signorina Eliot le salsine insegna l'italiano fa cinquantatré cinquantasei
A quell'epoca già fatto esperienza della prima scuola napoletana perso uno dei suoi allievi prediletti Luigi la rissa sulle barricate del quarantotto ha conosciuto il carcere
L'esilio a Torino coincide con un nuovo Periodo di insegnamento rivolte essenzialmente giovanissime donne
Virginia e l'amica dell'adolescente amata De Santis in quegli anni Teresa De Amicis
Come tale è coinvolta nel rapporto degli altri due divenendo un punto di riferimento insostituibile per il professore
Quando Teresa scomparirà della solita De Santis continuerà a rivolgersi a Virginia
Il loro rapporto fin dall'inizio basato sulla volontà della ragazza di leggere testi adeguati al suo desiderio di scrittura dopo la fine della storia con Teresa si intensifica quasi senza accorgersene
De Santis comincia a vedere in Virginia una donna ideale una figlia un'allieva cui confidare i suoi pensieri insieme ai consigli di letture alle lezioni di scrittura
Questo dialogo tra maestri allieva c'è testimoniato dallo scambio epistolare che De Santis è vicina mantengono durante il periodo successivo agli anni torinese
Quando il critico chiamato all'insegnamento del letterato l'italiano al Politecnico di Zurigo le lettere testimoniano l'assoluto desiderio di Virginia di divenire scrittrice che la induce a seguire con attenzione direttive di De Santis
E la volontà del professore di darle tutto quanto è necessario per il raggiungimento di questo fine consigli di letture schemi di stesure narrative suggerimenti di soggetti scelti anche dalle pagine di cronaca dei giornali correzioni di racconti lezioni di letteratura fatte per smettere
è una storia di passione in cui l'apporto affettivo si insinua lentamente in quello esaltante fra cipolle messa un rapporto che non si congela in una fissità di ruoli ma come ci dice ancora la gara Cacciapuoti
Evolve nel tempo regina fanciulla che ascolta e cerca di imparare difendendo debolmente i suoi interessi letterari come nella lettera in cui chiede di leggerli processando né a un netto rifiuto per motivi moralistici
Si trasforma poi in una donna che detta le sue regole
Dopo il matrimonio con Enrico di Lab Tosca divenuta contessa viaggiatrice europea frequentatrice dei salotti culturali di Londra e Parigi dom quattordici anni Silenzio
Regia manda di nuovo una lettera sodico professore ponendo ed è ancora la stessa ti chiesta di aiuto per scrivere
La donna che pesante si trova di fronte quella che ora è pronta a difendere in blocchetti in due fitte pagine Josh summit ok padrona dell'inglese sa dialogare con Shakespeare
Allieva diventa compagna interlocutrice costante
Dell'ultima progettualità distanti sia rispondendo a più di un cannone della figura femminile altoborghese della seconda metà dell'Ottocento ma allo stesso tempo rivendicando l'autonomia intellettuale che la conduce fuori degli schemi della sua epoca
Mi pare che anche questa relazione
Che pare muovere logo dimensione degli intimità in realtà CD rinvia la complessità del mondo femminile dell'Ottocento che e davvero oggetto di a mio avviso
Interessantissimi studi approfondimenti che ci rinviano alla
Un quadro più mosso più mosso del del dell'Ottocento di quello che talvolta viene racconta
Ecco bene io ringrazio tutti voi
Vorrei approfittare di qualche minuto Pers chiedere se ci sono delle domande da porre appunto prego
Adesso meglio così tuo punti un punto riguardando il la il ritiro del progresso
Fornisce i interessante vedere che allo stesso tempo
Il medico a mare gli creato una nuova scienza diritto comparato la sua critica tipiche del del delle legislazioni comparate basata sulla teoria del progresso
Non è più un picco
Una nuova teoria di molti tutto nuovo affascinante
Quello che ha spiegato il che proprio allo stesso tempo anche la letteratura italiana visto e come il diritto comparato sotto l'aspetto del dell'IPI ottenuto progresso
Secondo punto riguardo a Mancini cinquantuno famoso nazionalità io parlerò domani su questo
Quell'ok da mia domanda di questo lei ha spiegato un po'lo Stato Sabaudo anche del l'artificio colta
Per il Risorgimento questo io non ho capito bene credo che voleva dire che il il
Il prolusione alla proiezione di di Mancini sulla razionalità complessivi
Stiamo come si spiega
Nell'ambito Sapa autori questo tre trovo molto interessante ma ma fosse forse potrebbe spiegarci un
Ma grazie anzitutto e se ci sono altri altrimenti forse
Non è un catramata quando raggiunta che è già stata fatta comunque
Precedentemente cioè che anch'io avevo impostato l'opportunità di questo convegno proprio sulla per questo generazionale che molto arricchito oltretutto da queste tue riflessioni ma anche comuni sembra che al direttore importante perché noi ci troviamo di fronte a già azioni che hanno delle grosse difficoltà
Vivono con un perizia fino alle momenti tra esclusi aumenti torsionale una fase di pace rispetto all'età precedente però hanno delle responsabilità di gestirsi il cambiamento
E quindi questa è un'articolazione che tu qui hai descritto quindi riflette molto
La problematicità di far parte di una generazione certo questi calcoli che vengono fatti da Bologna sono molti interessanti però sono una spia del fatto voler capire tesa che cosa significa la generazione perché quando si accavallano poiché in momenti da una generazione all'altra la società il problema perché ci si confronta con uomini di poco più vecchi o di poco più giovani e questo delimitazione della generazione evidentemente pone dei problemi seri perché sì in C significa che legge la degenerazione si devono porre rispetto all'Europa che è modello rispetto al quale poi
Ci si deve comportare per avere coordinata assolutamente devo dire che da questo punto di vista è una materia c'era sei lo ricordavo perché a me questo da questo punto di vista
Il libro pur nella sua bizzarria il libro di Ferrari è bellissimo perché il libro sue teorie criteri politici parla naturalmente si occupa anche di questo tema degli accavallamenti generazionali e del fatto che ci siano degli individui che prendono più generazioni ed è grazie a una particolare longevità caso di Goethe
è un caso che fa Ferrari è uno di questi grandi casi già di un di un personaggio che attraversa che è un mito per più jazz più per più generazioni
Nel nostro caso però pratica Ribaldi lo sarà diciamo unno un uomo che è in grado di attraversare più generazioni
E quindi è un testo che secondo me è davvero una spia anche se appunto accantonato perché in un alloggio perché aveva senso per una per un'Italia che si riconosceva nel tema generazionale si riconosceva in quel tema Mazzini serico che diceva
Che non potevano aderire alla Giovane Italia coloro che avevano più di quarant'anni più generazionale di così nessuno quelle una selezione si riconosceva Nievo che fa parte della generazione dopo cioè quindi questo tema secondo me
Che poi non diventerà il tema della seconda metà dell'ottocento si perde no il tema generazionale è invece giustamente una delle delle chiavi formidabili di comprensione secondo me
Addirittura più del canone culturale che è un posto io direi un po'scontati sino per tutti coloro per tutti cous queste queste persone siamo non è così
Diciamo non spiega
Tanto alla fine rispetto a questo tema dell'appartenenza generazionale il tema invece giustamente che lei sollevava la domanda era di questo tipo cioè noi siamo diamo per scontato che la questione della nazionalità nel Piemonte sabaudo del mille ottocentocinquanta sia
Diciamo automatica mente assunta dalla ceto politico liberale
Ma viceversa la questione del dibattito del quarantanove sull'emigrazione politica e in particolare l'emersione
E di una dimensione di Stato prese nazionale qual era lo stato sabaudo questa è la realtà
E quindi il contrasto fra elementi che sono preponderanti fra l'altro nel Senato sabaudo che dove l'elemento Sardelli dei savoiardi era particolarmente presente
Creano questa sorta di contro questo club dei contraddizione per cui la pre elezioni diventa anche un un modo per accentuare per spingere una un tema che era evidentemente diciamo patrimonio dell'élite liberale ma che dentro lo schema dello Stato non della nazione intesa voi a me non lo era affatto
Resta da dire che questo tema
Non viene risolto neanche dall'Italia unità dopo quindi sotto questo profilo siccome ci sono dei progetti di legge per mi nazionalizzata per naturalizzata i cittadini italiani anche dopo il mille ottocentosessanta sessantuno che non vengono dibattuti alla Camera dei deputati vengono tutti cassati precedente mente
Ciò fa pensare che la questione della nazionalità non fosse affatto un problema risolto
Nel mille ottocentocinquanta nel mille ottocentosessanta quindi forse dovremmo andare a vedere anche grazie a Pasquale Stanislao Mancini alla sua sul sollecitazione poi che cosa succede all'interno di queste comunità io adesso non non ho un diciamo fatto uno studio dettagliato
Sugli interventi nel Parlamento subalpino o nella prima legislatura unitaria ma sicuramente
Saranno interessanti potrebbe essere interessanti vederlo perché noi diamo per scontata
Con il senno di poi una lettura che probabilmente non era affatto scontata nel cinquanta e il sessanta ancora nel sessanta del sessantacinque in Italia cioè che automaticamente gli italiani fuori dello Stato prima sabaudo poi Regno d'Italia potesse esserlo potessero essere naturalizzati sic et simpliciter come cittadini e questo è un argomento che ha sul tema della perché legata al tema della migrazione ma più in generale su un tema di carattere strutturale e direi che Mancini ci aiuta a scoprirlo
Perché
Ma un paio di cose una intero sulla l'altra invece è una cosa che forse avrebbe detto la fine di questo convegno ma penso che domani sia troppo tardi
Dunque le prime personale aproposito invece di Boldi o questi numeri che saltano fuori ricco non dal cilindro dal cappello no non so bene a me è venuto un sospetto poiché tu potresti avere il tempo da qui alla relazione di approfondirlo
Te lo do in modo da beh cioè Bobbio è stato un importante Massone uno quello che fa un discorso di inaugurazione del stato di Giordano Bruno a concorso per diventare grande maestro lo eccetera eccetera
Soprattutto l'otto malmesso otto quattro per otto trentadue trentadue un grado massonico chissà forse ha preso ispirazione da questo prova approfondire poi l'altra invece un discorso che voglio rivolgere a tutti i i soci che che ci sono che ci sono qua dei vetri
Ma mano che questo convegno va a tanti direi che l'inconveniente non compiendo una grande importanza sta Scala significando testare facendo emergere molte cose che forse avevamo dimenticato
La mano che aveva davanti e mi chiedo per esempio se
Radio radicale è intervenuta perché a tappeto
Sta sul piano della cultura quello che sfugge magari a ad Hamas e lo ripropone oppure se ha intravisto un elemento politico di fondo in questo in questo convegno ma mano che va avanti
Sì chiariamo sempre di più ai nostri occhi quello che sta avvenendo oggi in Italia ed in Europa
Allora io capisco che un istituto che in questo momento è commissariato ma per altri motivi non per per per questi motivi
Che però è un club che da molti anni non trae una conclusione ontologica del suo essere un insieme non solo un insieme non un assemblaggio di di di di di studiosi se non possiamo dire qualche cosa sopra di tradurlo in termini
C'è il rischio devo che ci accusino di politicizzazione magari però dico se siamo tutti d'accordo su certe cose per esempio sul fatto che occorre che venga rappresentato attraverso per esempio dei i mezzi di massa eccetera eccetera venga rappresentato quello che sinteticamente qui è stato detto per esempio producendo un documento finale oppure un documento che viene studiato e e poi viene viene licenziato mi chiedo se non è il caso di fare una cosa del genere
Mi permetto di dire che essendo noi a sovranità limitata dal momento che c'è
Un commissario che rappresenta l'autorità
E poi anche un prefetto quindi una retto Rita importante mi chiedo se noi siamo possiamo farlo
Diciamo documento anche se volessimo farlo se potessimo se possiamo farlo senza licenza dei superiori come si diceva una voce
Era una battuta
No Ester
Prego
Noi di voglio saper ma solo un attimo su una frase giustissima che ha detto Balzani cioè diamo per sfondare per scontano invita a non dare per scontato che la questione della nazionalità forse in primo piano nel Piemonte sabaudo sia perché non dimentichiamo che lassa voglia c'è la di lei stia e dei Savoia quindi questo Kakà creando ci sono un problema
L'altro problema la discussione sulla cittadinanza è stato discussione sulla cittadinanza non basata sul principio di nazionalità ma sul fatto e che erano cittadini dei paesi che hanno votato l'annessione quindi non si è parlato di nazionalità ma si è parlato cioè loro sono stati i cittadini che punterà Regno sabaudo per un certo momento il Periodo e quindi hanno diritto per però neanche in questo modo creava troppi proprio non ha funzionato alla stessa oltre a questo e è un'altra cosa anche forse però Laura Guidi non c'è a proposito di Laura Beatrice Oliva volevo solo ricordare che questo intervento su Agesilao Milano
E anch'destato questa ode in ricordo dei dei gesti decisi no Milano ha suscitato un ecco grandissima una grandissimo scandalo e forse può spiegare anche certo oscillazioni di Mazzini di ma Manna Mancini che era sì moderato però voi qui in questa cosa ha sostenuto molto la moglie questa cosa e moderati non piaceva per niente
Bene allora la mostra cioè ecco già ricordato
Per chi vorrà c'era mossa degli autografi sì siamo invitati a a far visitare no appunto vorrei concludere
Riprendendo alcune osservazioni che sono state fatte in questo dibattito
Considerando che oggi più che mai credo
Il dibattito culturale sia quanto di più politico ci possa essere e quindi senza alimentare del dibattito culturale che da sempre l'istituto renda nelle sue diversi livelli
Lenta un grande servizio alla società italiana
E in questo senso mi pare che la questione delle generazioni ci ci porta a riflettere oggi ci ha portato a riflettere appunto a una storia collettiva
Certo sì chiediamo
Due protagonisti ma i due protagonisti riflettono una storia collettiva perché la questione delle generazioni porta con sé in primo luogo io col credo una nuova attenzione a a questo passaggio Pedio di Zante mi Gigi civile a seconda generazione cinquanta cioè dopo il quarantotto quarantanove
E questo ha insomma è un valore e va oltre diciamo riflessione sulle generazioni ma ci porta a comprendere appunto un crinale tra antico e nuovo regime su cui tanto si discute sulle permanenze le discontinuità tra antico nuovo regime sui processi di formazione dei protagonisti che sono molto più complesse
E anche su dei profili sociali
E profili sociali di cui ancora forse
Sono forse del tutto immerso in questi nostri lavori ma vi sono molto profondi
Faccio un esempio e per il mondo cattolico tram tra qualche mese uscirà un lavoro di studi sul lungo periodo sulle figure dei cardinali di Curia promosso dalle cose congresso promosso dalle col France
E all'interno di questo di queste figure torniamo sulla questione dica del del del dato generazionale
Fra quarantotto e cinquanta cosa emerge un cambiamento
Dei nuovi cardinali Monica dei non sono più aristocratici sono nuovi cardinali Giovanni quarantenni borghesi
Che hanno un ruolo importantissimo nel passaggio tra più uno Leone tredicesimo quindi anche questo ci ci può aiutare a comprendere appunto questo passaggio dalla storia di due protagonisti ha una storia collettiva vi ringrazio per essere stati presenti così assidui attenti a questi lavori e ci vediamo domattina
è un'altra giunta adesso spunto ce la mostra vediamola mosse poi invece abbiamo un po'di pausa e ci vediamo a piazza Dante davanti al ristorante il cinquantatré alle ore nove
Va bene
No è quasi