Corrispondenza di Augusto Sainati dalla 75ª edizione della Mostra del Cinema di Venezia

Ancora film d'impegno civile alla ribalta della Mostra di Venezia giunta al suo secondo giorno
Dopo il film su Stefano Cucchi ieri è stata la volta detti sesto Moro sia Lost Sorsogon Mossul film dedicato alla situazione irachena del dopo Isis e realizzato dalla giornalista Francesca Mannocchi e dal fotografo Alessio Romance sì
Presentato fuori concorso esisto Moro è stato accolto da molti minuti di applausi nella sala Grande gremita
Dopo la liberazione di Mossul nel luglio due mila diciassette la domanda che viene da porsi e che sostiene tutto il film è se la guerra sia davvero finita oppure se non sia stata soltanto momentaneamente debellata la sua origine il seme di una nuova possibile guerra sono infatti i bambini e ragazzi addestrati dai combattenti dell'Isis e pronti al martirio futuro in nome della purezza della loro fede
Non si parla di perdono in quella realtà ancora ferita dei segni morali e materiali della guerra
Ne di pacificazione
Le uniche parole che risuonano più e più volte nel corso del film sono quelle di vendette di martirio
Unici obiettivi che sembrano muovere le azioni sentimenti dei sopravvissuti in vista della felicità eterna ultraterrena
Esistono Morrow alterna impressionanti video di propaganda girati diffusi da alcuni membri dello stesso Isis nei quali si vedono le truculenta e prove a cui vengono sottoposti i bambini futuri soldati dell'esercito con la bandiera nera
E interviste ai sopravvissuti che sono per lo più vedo per bambini
Nelle loro parole non c'è alcuna attenuazione di Toni il sangue che hanno visto scorrere davanti ai loro occhi spesso sangue dei loro padri o mariti sembra sgorgare di nuovo davanti a noi uscendo vivo e conturbante dai loro racconti
Dunque in una realtà così desolata dove la guerra continua a lasciare quotidianamente dice Segni che possono essere i campi dove vengono reclusi gli ex appartenenti all'Isis o le loro case segnate come dannate quale speranza può aprirsi per il futuro
Come può placare la propria sete di vendetta chi è cresciuto nella cultura della violenza e ha visto uccidere i propri familiari
Come può perdonare quella madre che ha visto portare via dal fiume il sangue del proprio fratello del proprio nipote e ha cercato vanamente di fermare l'acqua del fiume per salvare le spoglie dei propri congiunti
La sete di vendetta non è rivolta solo verso i combattenti interni ma anche forse soprattutto verso il nemico occidentale
A volte evocato esplicitamente dai racconti più spesso presente come un fantasma verso il quale i bambini istruiti nei campi dell'Isis suonano come monito minaccioso per il futuro
Esistono Moro mostra concluda determinazione l'odio che ancora percorre quelle comunità mettendo di fronte le testimonianze dei reduci dell'esercito iracheno e quelle dei sopravvissuti dell'Isis
Di fronte a tanta violenza non resta che la risorsa della ragione
Come dice nel film un esponente dei servizi segreti iracheni non si può combattere un'ideologia con le armi ma soltanto con un'altra ideologia da Venezia per radio radicale Augusto Sainati