Tra gli argomenti discussi: Cina, Economia, Esteri, Francia, Germania, Gran Bretagna, May, Merkel, Pence, Rassegna Stampa, Russia, Trump, Unione Europea, Usa.
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Buongiorno risolutori di radio radicale venerdì ventidue febbraio questo è l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale a cura di David Carretta quest'oggi non ci occuperemo per una volta delle vicende politiche italiane che escono lentamente
E per il momento i riflettori dei giornali esteri
Parleremo innanzitutto delle relazioni tra unione europea e Stati Uniti con lo scontro che c'è stato alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco lo scorso fine settimana
Tra Angela Merkel mai tu pensi il vicepresidente
Degli Stati Uniti del remo
Un commento di Philip Stephens Angela Merkel Donal Trump e un'alleanza rotta indebolire i legami tra Stati Uniti Europa va a beneficio di Cina e Russia a proposito di Cina leggeremo un'analisi dalle mondo e Diana fra show
Su Pechino che ci fa paura ci di europei entriamo in un mondo in cui la massa cinese intende far sentire la sua
Preponderanza sottolinea tra l'altro il quotidiano francese sempre sulla Cina l'Economist dedica la sua copertina il primo editoriale al rallentamento economico cinese
La domanda è se i panda possano volare in chiusura invece torneremo sulla Brezzi t'ieri nuove trattative a Brussel RAI negoziatori di Theresa May e quelli dell'Unione Europea
Piccoli passi avanti verso un compromesso tecnico ma la domanda rimane sempre la stessa cioè se la Camera dei Comuni posso accettare
Un piano B di Theresa May molto simile al piano anche già stato rigettato cioè l'accordo di ritiro concluso tra novembre e dicembre nel frattempo però si sta rimodellando la politica interna britannica con la creazione di questo gruppo di indipendenti
Vedremo gli editoriali del Guardian e del Times infine la Francia con un aggiornamento sulla questione Gina gialli
Anche se i giornali francesi si occupano soprattutto del scandalo ben alla
Serge gialli Financial Times pubblica un'analisi di Rula Calaf la il giallo si sta scolo orrendo
Vigile gialli si sono un po'persi per strada scrive tra l'altro Calaf ma cominciamo
Da i rapporti tra l'Unione europea e gli Stati Uniti sempre più tesi come sottolinea Philip Stephens l'opinionista del venerdì del Financial Times Angela Merkel Donal Trump e un'alleanza rotta indebolire legami tra Stati Uniti Europa va a beneficio di Cina e Russia scrive
Il quotidiano della City nella grande sala da ballo della Bayer
Ma ieri share of di Monaco
C'è stato un momento in cui gli europei si sono sentiti bene tra loro da soli la bordata di Angela Merkel contro l'amministrazione dicono al Trump
In difesa dell'ordine internazionale liberale ha provocato una cascata di sfoghi da parte degli europei
Poi Mike pence e ha seguito il discorso
Per la cancelliera tedesca sabato deve aver spento i suoi Enrico auricolari gli alleati dell'America ha detto il vicepresidente americano dovrebbero semplicemente fare quello che è stato detto loro di fare il fatto che questo scambio scontro abbia avuto luogo alla conferenza per la sicurezza
Di Monaco che per cinquant'anni è stata la casa spirituale dell'atlantismo
Dice molto dello stato di una relazione transatlantica che fino a poco tempo fa celebrava la sua vittoria sul comunismo sovietico
Gli europei erano inclini Ammin in a minimizzare l'impatto della presidenza Trump sull'alleanza della NATO
Ma quando è troppo e troppo e in questo caso il troppo permette per sono state le decisioni unilaterali di Trump quella di ritirare le truppe americane in Afghanistan e Siria
Quella di ritirarsi dal trattato che proibisce le armi nucleari di Raggio intermedio
E quella di minacciare l'Europa per non essersi allineata agli Stati Uniti sulle sanzioni contro l'Iran ciascuno di questi dossier ricorda Philips è senza una dimensione vitale per la sicurezza europea
Ma tutte queste decisioni sono state prese dalla Casa Bianca senza pensare ai partner o senza discutere con i partner europei aggiungete tutto questo l'assurda minaccia di Trump di dichiarare le esportazioni di Autun rompe cioè tedesche un pericolo per la sicurezza americana e dunque imporre Dazzi
E si può capire perché una Merkel così energica perfino emotiva abbia ricevuto una standing ovation mentre un pence ferito a Monaco sia stato accolto dal Silenzio
Detto questo sottolinea Filippo Stephens i vicini indie i vincitori a Monaco sono stati Russia e Cina cioè che l'altro film ministro degli esteri russo raramente si permette un sorriso ma a Monaco ha faticato a nascondere la sua soddisfazione
Se il presidente russo Vladimir Putin ha un obiettivo strategico maggiore è quello di infilare un cuneo per dividere europei e americani
E così ladro ora a Monaco si è messo a proporre agli europei di gestire la casa comune tra di noi cioè Russia inclusa tradotto con gli americani che se ne vanno Mosca può prenderne il posto
Anche Pechino vede un'opportunità in questa spaccatura transatlantica
I anche AGESCI il capo della politica estera del Partito Comunista Monaco a allineato la Cina al fianco di Merkel lodando il ruolo delle regole delle istituzioni globali nel fronteggiare sfide come la proliferazione nucleare il cambiamento climatico
E anche ha reso omaggio al multilateralismo tante volte quante pensa lodato Donal Trump
Io ero paesi sono preoccupati della spinta di Pechino verso occidente attraverso la beltà Android Initiative per la nuova Vie della Seta
E del ruolo di Huawei nella nelle installazioni di tecnologie di comunicazione di prossima generazione
Ma ha chiesto Yang il continente l'Europa vuole davvero mettersi alla mercé dell'egemonia tecnologica americana
Certo prosegue
Philip Stephens del Financial Times c'è ancora chi pensa in Europa che le cose possano tornare a essere come prima Trump al massimo altri sei anni alla Casa Bianca
Con un po'di fortuna si ridurranno due i democratici che hanno ripreso la maggioranza alla Camera
Dei rappresentanti a Washington hanno inviato a Monaco una importante delegazione per portare un messaggio Washington è ancorato dantista
Gli ottimisti vogliono vedere soprattutto il divario che c'è tra la retorica di Trump della politica americana sul terreno Trump deride la NATO ma il Pentagono in via più truppe americane nell'Europa dell'Est per contrarre la minaccia che viene dal revisionismo russo ma la scuola di pensiero secondo cui la realtà alla fine non è così brutta come la retorica ignora un fatto e cioè quanto il fossato si stia allargando in un'alleanza che un tempo era fondata su principi e valori condivisi oltre che sulla difesa comune
La carta fondante della NATO inizia con un impegno a favore della democrazia della libertà dello stato di diritto
Questi non sono valori che interessano Trump il Presidente americano preferisce gli uomini forti autoritari ai campioni dell'ordine internazionale liberale
Non va poi dimenticato l'altro elemento l'indebolimento dell'alleanza pre data Trantino c'era anche prima dell'attuale presidente
Malgrado tutta la sua grande retorica Barack Obama aveva atteso fino alla fine del suo secondo mandato per mostrare un po'di interesse né riallacciare i legami con l'Europa
L'assenza Monaco di John McCain deceduto nel due mila e diciotto la dice lunga sulla fine di una generazione di politici americani per i quali l'atlantismo era come il latte materno
Con Trump però la situazione è molto peggio una volta che si tolgono i valori comuni
A tremare sono le stesse fondamenta della relazione la dura verità geopolitica secondo Philip Stephens è che oggi entrambe le parti avrebbero bisogno l'una dell'altra Merkel può parlare quanto vuole dell'Europa che si assume più responsabilità per la propria sicurezza
Ma non ci sono grandi prove del fatto che la cancelliera sia pronta a convincere una Germania pacifista a imboccare la strada della potenza militare
Ma crolla cercato di forzare le cose ma Merkel ha frenato questo tentativo francese quanto gli Stati Uniti Trump potrebbe non capirlo ma lo spostamento degli equilibri di potere globali rendono l'Europa un alleato ancor più importante
Questo non è un continente che Washington può permettersi di cedere ai suoi rivali
In un mondo destinato a essere contraddistinto da alleanze di convenienza europei e americani divisi sono entrambi perdenti così tra l'altro Philip Stephens sul fa una scelta INPS
O è a proposito dei vincitori della conferenza sulla sicurezza di Monaco la Cina oggi nel mondo pubblica una interessante analisi di alla Fraktion
Sulla Cina che ci fa paura questo il titolo entriamo in un mondo in cui la massa cinese intende far sentire la sua preponderanza interessante perché perché racconta un po'le esitazioni degli europei di fronte alla alla Cina caso Huawei ma non solo più in generale l'attitudine del governo cinese e le contraddizioni del regime ci Jinping scrive le Monde la Cina e onnipresente in Europa e c'è per restare con noi o contro di noi se va male la Cina andiamo male noi una Cina in difficoltà in termini di crescita non aiuta i nostri affari ma una Cina la conquista sicura di sé e della sua forza è una minaccia
La Cina vorrebbe sedurre la verità è che fa paura torto o a ragione e questo sentimento la paura è sul punto di dominare le relazioni tra la Cina e una parte dei suoi partner stranieri in Europa e altrove Pechino non può continuare a ignorare questo fatto
Stiamo entrando secondo me fra show in un mondo in cui la massa cinese intende far sentire la sua preponderanza
E quasi un'impressione fisica rispetto a ciò un giorno le nostre piccole querelle di un continente diviso appariranno come uno scherzo da scolaretti agli occhi della storia occorre anche ricordare alcune verità fattuali che determineranno la globalizzazione di domani una globalizzazioni comporti caratteristiche cinesi
Nel suo Trump ECG intende gli apprendisti stregoni l'economista cristiano Sante Thiene ricorda un dato di base di qui al due mila e cinquanta cioè domani
La Cina rappresenterà il venti per cento della ricchezza mondiale l'India quindici gli Stati Uniti il dodici l'Unione europea il nove la Cina diventerà presto anche la prima o la seconda potenza tecnologica del pianeta gigante militare informazione la sua Marina dovrebbe superare quella degli Stati Uniti nel due mila e trenta potenza finanziaria
La Cina si è lanciata in un'orgia di investimenti all'estero per riprendere l'espressione diffuso a bordo no dell'istituto Montaigne autore di un libro
Dal titolo la Cina alle nostre porte una strategia per l'Europa infine la Cina mostra la sua volontà di espansione geopolitica
E il desiderio di imprimere il suo marchio sulla globalizzazione con il suo progetto di nuove vie della setta
Gli Stati Uniti spiega le Monde Stati Uniti che hanno contribuito in modo significativo a rinascimento economico della Cina oggi definiscono questo Paese come un concorrente strategico
Lo accusano di comportamento sleale di essere una falsa economia di mercato insomma di condurre una politica predatoria al fine di superare l'America
In termini di leadership mondiale la delusione americana è forte favorendo l'ingresso di Pechino nell'Organizzazione mondiale del commercio nel due mila e uno gli Stati Uniti avevano sognato un'altra Cina pronto a giocare il gioco
E a evolvere dolcemente verso una forma di apertura politica
Come Barack Obama ma in modo più in modo meno sottile cioè più ostile Donal Trump ha scelto lo scontro con la leadership cinese a Washington repubblicani democratici sono d'accordo sulla diagnosi
Anche l'Europa e lo sono ma non osano dirlo la squadra DC Jinping il numero uno cinese grida all'ingiustizia
Incurabili colonialisti gli occidentali secondo i cinesi risulterebbero di riconoscere alla Cina al posto che merita quella di una potenza molto grande
La Cina non capisce o fingere di non capire secondo le Monde la paura che suscita il suo espansionismo economico e politico
C'è sicuramente una parte di razionalità ma questa paura deriva anche e soprattutto dal comportamento della stessa Cina DC Jinping
Perché alla fine a quale sci Jinping bisogna credere quello del Forum economico mondiale di Davos del due mila e diciassette
Che descriveva una globalizzazione felice win-win in cui tutti sono vincitori
Grazie a una Cina aperta è alla ricerca di armonia con il resto del mondo oppure quello che davanti al diciannovesimo congresso del Partito comunista cinese
Ha usato una retorica di un nazionalismo aggressivo menzionando centotrentatré volte ruolo chiave del partito al cuore dello Stato e dell'impresa incaricato di assicurare Rinascimento cinese
In un mondo ostile
Niente secondo alle fra show illustra meglio l'apprensione suscitata da Pechino
Dei problemi attuali di Huawei uno dei giganti cinesi delle telecomunicazioni numerosi Paesi europei esitano ad affidare a Huawei una parte del mercato per costruire le reti cinque g per paura
Che Huawei compie operazioni di spionaggio suo ordine delle autorità cinesi senza dubbio potrebbe essere un timore esagerato
Ma deriva direttamente dalle pratiche a tendenza autoritaria di un partito comunista cinese eretto da sci Jinping a motore esclusivo della dinamica cinese
E che in patria sperimenta grazie all'arte cronologia un controllo orwelliano della popolazione
Qual è il problema è che la Cina vuole estendere la sua influenza all'Estero nel momento stesso in cui si chiude all'interno
Ricorrendo a cosa alla vecchia dialettica maoista che permette di rompere i mattoni senza toccarli
Così le mondo a proposito della Cina è anche l'Economist oggi dedica ampio spazio alla Cina ma soprattutto la sua economia vi segnaliamo le la copertina del settimanale brevi britannico il primo editoriale i panda possono volare perché alla fine la domanda è questa sua se la Cina posso fare
Da sola nel momento in cui presto del mondo in qualche modo scopre i pericoli cinesi
Per chiudere però non vogliamo occuparci di due Paesi europei primo Regno Unito la Brezzi
Rimane ovviamente d'attualità ma
Una come dire un elemento provocato dalla dalla Breguet sitter rimodellamento della politica britannica con la nascita di questo gruppo dell'indipendenti otto deputati Labour tre Tories
Andiamo a leggere i commenti di di due giornali britannici ieri il Guardian l'editoriale
Le defezioni Tory dure verità per Mei il primo ministro è stato complice del sequestro del suo partito da parte di una piccola frazione di estremisti
Scrive scrive il Guardian Lala pro europea del partito conservatore è sempre stata
Più leale i suoi leader e più incline al compromesso della fazione euroscettica questa è una delle ragioni per cui la decisione di mercoledì di tre parlamentari Limena cioè vorrebbero restare vicini all'Europa
Tory di abbandonare il loro partito per disperazione e così significativa se non sorprendenti
L'Unione europea a messo per anni alla prova l'unità dei Tories
Ma per i dissidenti uno scisma rimane una scelta drammatica e la scelta di Anna subliminali Dl nel sarà Wollaston di sedersi nel gruppo degli indipendenti è sintomatica di qualcosa di più di una semplice disaccordo con Theresa May
Esprime più della semplice delusione per il modo in cui la Breaks interviene gestita quello che ha portato lo scisma e la traiettoria ideologica e culturale del partito conservatore il suo sequestro da parte di una fazione estremista questo sarebbe di per sé già significativo avvenendo la spessa settimane in cui otto deputati laburisti hanno preso la stessa decisione di abbandonare il loro partito beh questo diventa straordinario scrive tra l'altro il Guardian
Che però aveva criticato i la gli otto laburisti perché lei pure una grande chiesa
La realtà è che anche nel labour in qualche modo c'è stato questo spostamento verso le estreme
Che dunque porte centristi
Ad andarsene a fare lo scisma al Guardian ci porta al rimodellamento per l'appunto dalla politica britannica che viene evocato dal Times in un editoriale dal titolo la defezione di tre deputati Tory lo stampo lo stampo politico
Del Regno Unito si frattura
L'uscita dall'Unione europea potrebbe ridisegnare Regno Unito ma sta già rimodellando la politica britannica
Mercoledì tre deputate conservatrice hanno lasciato il loro partito per sedersi come indipendenti unendo sia gli otto parlamentari che hanno già lasciato il partito laburista altri potrebbero seguire
Non sembra che queste defezioni segnano segnino la fine della disaffezione semmai sono l'inizio di qualcosa elemento catalizzatore in entrambi i partiti è stata la Breguet Seat ma le divergenze vanno oltre insomma potrebbe essere necessario un riallineamento molto più vasto della politica
Britannica scrive tra l'altro il Tyson l'abbiamo più tempo per il gilet gialli francesi ma disegniamo comunque fra Sultan cellula Calaf sui gilet gialli che si scolora Visco no perché perché all'inizio i manifestanti avevano ragione ma poi ci sono persi per strada per oggi è tutto David Carretta una buona giornata con Radio Radicale
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