Sono intervenuti: Antonio Martino (ECONOMISTA).
Tra gli argomenti discussi: Fisco, Tasse.
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ECONOMISTA
Siamo in pieno clima di rivolta fiscale alla protesta di quanti giornalisti notai medici eccetera sono stati colpiti dallo scippo a danno degli enti previdenziali autonomi si aggiunge la protesta dei commercianti per la minimum tax
Tutto ciò gioca di fatto a favore di chi come la lega intende servirsi della protesta fiscale per realizzare i propri obiettivi politici
Sono passati quasi sette anni da quel ventitré novembre del mille novecentottantasei quando a Torino trentacinque mila italiani parteciparono alla marcia dei contribuenti
I relatori a quella manifestazione Sergio ricorsa Gianni Marongiu Eridio sottolinearono come un'autentica riforma fiscale fosse indilazionabile se volevamo evitare i rischi di una rivolta fiscale
Fu ampiamente sbeffeggiati e coperte di improperi dall'Italia ufficiale
L'idea che la pressione tributaria fosse in crescita incontrollata veniva giudicata superficiale
Da i soliti noti che negavano anche che la crescita degli oneri tributari mettesse in pericolo l'occupazione lo sviluppo e la nostra libertà
Oggi possiamo valutare quelle tesi con sufficiente distacco ed i dati ci danno ragione
Dal mille novecentottantasei al mille novecentonovantadue le entrate del settore pubblico sono aumentate di oltre il novantatré per cento in termini nominali di quasi il trentanove per cento se si tiene conto dell'inflazione
E l'incidenza sul prodotto interno lordo è aumentata di quasi sette punti percentuali un aumento quindi enorme e senza precedenti con quali risultati
La disoccupazione dal SerT dal mille novecentottantasei ad oggi e aumentata di circa quattrocento mila unità
Il tasso di sviluppo da positivo anche se modesto e divenuto negativo e quanto alla nostra libertà credo che persino i più accaniti critici di allora comincino a vedere la luce
E dice uscire considerare libero un Paese in cui il cittadino medio deve lavorare dal primo gennaio al ventotto luglio per lo Stato e solo il resto dell'anno per sé e per la sua famiglia
Per non parlare poi delle molte angherie ingiustificate che il nostro sistema tributario infligge a tutti noi
Oltretutto c'era stato detto che questo enorme aumento delle imposte era necessario a risanare la finanza pubblica
Quanto ciò sia stato realizzato lo dicono ancora una volta vicina nel mille novecentottantasei il Bepi ci fu di centocinque mila miliardi nel mille novecentonovantadue di centocinquantasei mila miliardi nello stesso periodo il debito è passato da poco più di un milione a un milione settecento mila miliardi a dire quindi che lì per fiscalizzare non serve a risanare il bilancio dello Stato distrugge posti di lavoro frena lo sviluppo e compromette le nostre libertà non sono tre don Chisciotte del liberismo sono le cifre e come se non bastasse l'eccessiva esosità tributaria rischia perfino di dar vita ad una rivolta fiscale dall'esito incerto non sarebbe ora di cambiare musica
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