Intitolazione dell'Aula XIII di Scienze politiche a Massimo D'Antona

Signor Presidente della Repubblica carissimi familiari di Massimo D'Antona cari amici di Massimo D'Antoni carissimi studenti colleghi signore e signori in i miei saluti più cordiali in occasione di questa cerimonia di intitolazione dell'aula tredicesima della facoltà di Scienze politiche a Massimo D'Antona a vent'anni dalla sua tragica scomparsa ancora una volta Presidente della Repubblica ci onora con la sua presenza in occasione di un rito civile di memoria
A nome della comunità accademica e a nome di tutti i presenti lo ringrazio per la scelta di tornare anche in questa circostanza nell'università
Dove si è laureato discutendo una tesi il cui titolo è altamente evocativo dei temi che oggi tratteremo la funzione di indirizzo politico
Ringrazio tutti i presenti a partire dal direttore del dipartimento che ha organizzato l'evento professor Luca Scuccimarra il prese la facoltà professor Tito marce tutti quanti hanno scelto oggi di unirsi a noi con particolare gratitudine ai colleghi degli altri atenei e dei rappresentanti dei sindacati che hanno conosciuto e apprezzato Massimo D'Antona
E sentimento comune quando si commemora la figura di Massimo D'Antona partire proprio dalla sua fine da quella giornata di maggio di vent'anni fa in cui fu raggiunto dei colpevoli della barbarie terroristica nei pressi della sua abitazione
Un luogo che è diventato un appuntamento commemorativo non solo per la nostra istituzione e in cui una mano anonima scrissi a grandi caratteri della citazione Graziana non Omnis Moriero
L'amministrazione comunale di allora Chelsea argutamente trasferire questa scritta nella lapide memoriale che ancora oggi colpisce l'attenzione di chi transita su via Salaria
Sappiamo bene che in quel tempo il terrorismo selezionava accuratamente i suoi bersagli
Per il potere simbolico che essi incarnavano ma non si potrebbe commettere l'errore più grande di limitarsi a rievocare la figura di Massimo D'Antona fermandosi a quella drammatica giornata
Essa e l'epilogo di una storia che dobbiamo saper riconoscere e che va ben oltre il suo assassino
Altri commenteranno anche nell'incontro di studio pomeridiano il ruolo di D'Antona nell'impegno sociale sindacale
E siamo loro grati per questo doppio impegno di memoria e di approfondimento ma in questa sede e doveroso ricordarlo anzitutto per il suo ruolo nell'accademia italiana
Ad appena trentatré anni era il mille novecentottanta egli venne nominato professore straordinario all'Università di Catania e solo sei anni dopo approdò a Roma dove aveva vinto una cattedra in questa facoltà di Scienze politiche
Non è un caso quindi che siamo oggi qui nella sua facoltà a ricordare il suo prezioso lavoro quale uomo delle istituzioni e per le istituzioni
D'Antona infatti ha basato tutto il suo impegno sulla promozione di un'idea di lavoro come interesse collettivo ed espressione del bene comune soprattutto per le nuove generazioni
Già nel mille novecentonovantasei infatti con potente intuizione anticipatore dei tempi D'Antona così descriveva nella rivista critica di diritto del lavoro la trasformazione del diritto e dell'esperienza del lavoro
Cito ormai il nucleo forte del diritto del lavoro protegge i pochi ed esclude i monti
I pochi sono le generazioni mature i gruppi già forti mentre in molti sono le generazioni giovani lavoratori marginali gli immigrati i deboli
Fu proprio questo suo apertura al futuro e al superamento della marginalità sociale culturale a spingere la sua riflessione e il suo impegno accademico il pubblico a seguire due principali direttrici di ricerca scientifica
E di insegnamento
Partendo da una solida formazione padronanza della dottrina giuslavorista D'Antona si spinse negli anni Settanta specializzarsi nella trasformazione del diritto del lavoro
Tanti in una prospettiva storica quanto in relazione ai processi di globalizzazione dei mercati che in quegli anni iniziavano un lungo percorso di riorganizzazione ancora nei primi anni novanta iniziò ad occuparsi della scrive della crisi dello Stato nazione e del suo impatto nella direzione di una crescente necessità di integrazione europea ma soprattutto di quella che era una vera e propria rivoluzione della regolazione lavoristica nazionali
A tal proposito e mi piace citare uno degli ospiti che oggi ci onorano della loro presenza il professor Bruno Caruso
Che diceva che Danton percepisce con lucidità che lo studio del diritto del lavoro e la dimensione europea costituisce insieme un'esaltante esperienza culturale scientifica e politica
Cioè un modo per liberare la mente su dimensioni ordinamentali sino ad allora inedite
La cerimonia di oggi dunque oltre iscriversi nell'ambito delle iniziative che la Sapienza ormai da anni propone per il ricordo degli illustri docenti che hanno profondamente segnato la storia
Rappresenta un importante momento di riflessione per la nostra comunità accademica sul tema dell'occupazione giovanile delle politiche europee
E forse doveroso ammettere condividendo questa responsabilità con le classi dirigenti di allora che la crisi del lavoro non ci ha scandalizzato quando e quanto avrebbe dovuto e non è un caso infatti che i temi come quelli del lavoro dell'occupazione qualificata dei giovani
Abbiano fortemente caratterizzato non solo le strategie del nostro ateneo ma anche l'impegno di ricerca e le azioni di terza missione intraprese negli ultimi anni
Non possiamo dimenticare che il rito laico a cui partecipiamo oggi avviene in un contesto in cui a pochi metri di distanza ce l'ha o l'ha dedicata ad Aldo Moro a una che lo ha visto appassionatamente insegnare ai giovani
Ne possiamo tralasciare il ricordo della figura di Vittorio bacile raggiunto dalla disumanità del terrorismo proprio sulle scale di questa facoltà
è innegabile che la sapienza e in particolare la facoltà al cui centro dell'osso della politica abbiamo dato un tributo di sangue senza confronti per la difesa dei valori della democrazia e della convivenza civile
Sentiamo in queste stanze lecco di valori che dobbiamo saper riconoscere e dichiarare pubblicamente soprattutto i giorni che rischiano il lasciarci un deposito di divisioni e di rancore
Al ricordo dei nomi che abbiamo citato scatto una vibrazione emotiva che dà ragione a chi ha scritto su un muro di via Salaria meno di ventiquattro ore dopo l'assassinio di Massimo D'Antona
Quel molto potente che ricordavo non Omnis Mauriac
è vero che D'Antona e gli altri non sono scomparsi dalla nostra capacità di ricordare come se ancora continuassero ad insegnarci messaggi irrevocabile
Signor presidente caro Presidente ecco le ragioni per cui siamo oggi qui a intitolare Laura tredicesimo al professor Massimo D'Antona
Perché il suo esempio resti vivo nel cuore e nella mente dei giovani che studieranno fra questi banchi
Grazie ancora per la sua significativa presenza e a tutti un sentito ringraziamento per l'attenzione grazie
Signor Presidente della Repubblica Magnifico Rettore familiari di Massimo
Cantone giudice Silvana Sciarra segretario Maurizio Landini illustri colleghi che agli studenti in
A nome della facoltà di Scienze politiche Sociologia comunicazioni debbo ringraziare non solo formalmente il capo dello Stato per la sua significativa presenza a questa giornata dedicata alla comunicazione del professor Massimo D'Antona
Professore del diritto di lavori in questa facoltà
E ucciso il venti maggio mille novecentonovantanove per mano delle nuove Brigate Rosse
La sua partecipazione questa giornata rappresenta per noi tutti un importante omaggio alle vittime delle stragi e degli omicidi che il terrorismo ha compiuto un intento in un luogo legato anche come ha ricordato il rettore alla memoria di Vittorio Bresciani e di Aldo Moro
Ai quali negli scorsi anni sono state intitolate due aule
Sono passati vent'anni dalla morte di Massimo D'Antona in molte doverose come operazioni sono stati fatti in altri luoghi
Alla sua memoria già intitolata un'aula del dipartimento di Giurisprudenza della Seconda Università degli studi di Napoli dove Cantone insegno diritto del lavoro prima di arrivare alla Sapienza nel mille novecentonovantasette
Credo che la convocazione di questa mattina che culmina nella scoperta della targa dedicata al suo nome per l'intitolazione dell'aula la tre mila tredici appunto dove ora ci troviamo e dove Massimo D'Antona era solito tenere le sue lezioni ribadisca con forza la permanenza nella nostra memoria
Del profilo di uno studioso che con il suo impegno ha contribuito in modo significativo alla vita e alla storia della nostra Repubblica
Il ricordo di Massimo D'Antona ci rimanda certo alle ferite di una democrazia che con fermezza e statistica cerca di raggiungere i suoi punti di equilibrio
Ma ci rimanda anche come cittadini e studiosi a un laboratorio di pensiero che rende viva la nostra partecipazione ai processi democratici del Paese
La facoltà di scienze politiche sociologia comunicazione che ha avuto il privilegio e l'onore di accoglimento spiccare il professor Massimo D'Antona nei suoi anni di insegnamento e proprio uno di questi laboratori di idee
Dove circola libero pensiero e dimora lo spirito critico
Il professor D'Antona nell'esercizio delle sue funzioni istituzionali ha dato molto la sua stessa vita alla Società e alla politica
E con la ricerca di insegnamento ha donato molto la nostra facoltà oggi la facoltà con orgoglio rende omaggio alla sua memoria grazie
Sì nell'aumentare
Va bene
Signor Presidente della Repubblica magnifico rettore carissimi familiari di Massimo D'Antona illustri ospiti cari colleghi cari studenti a nome del Dipartimento di Scienze politiche mi unisco ai ringraziamenti già formulate al Capo dello Stato per aver voluto onorare con la sua presenza questa cerimonia in ricordo del professor Massimo D'Antona a vent'anni dal suo barbaro assassinio
Il Dipartimento di Scienze politiche nato qualche anno fa dalla fusione del Dipartimento di Studi politici con quello di seria dello Stato presso il quale il professor D'Antona ha svolto la sua intensa attività di ricerca a partire dal mille novecentonovantasette
Allora il suo trasferimento presso questa università
In virtù di questo rapporto il Dipartimento di Scienze politiche può considerarsi oggi erede e continuatore dell'importante tradizione di studi giuslavoristi ci iniziata diversi decenni fa presso la Facoltà di Scienze Politiche
E della quale il professor D'Antona è stato uno dei più brillanti esponenti
Il magnifico rettore Eugenio Gaudio il Preside Tito marci che mi hanno preceduto in questi indirizzi di saluto hanno già avuto modo di evocare con pochi tratti le straordinarie qualità intellettuali e morali dimostrate dal professor D'Antona
Nello svolgimento delle sue funzioni di docente di studioso di uomo delle istituzioni e per le istituzioni come ha detto Eugenio Gaudio
Da parte mia vorrei ricordare la non comune sensibilità politica e sociale la capacità riflessiva l'apertura problematica dimostrata da Massimo D'Antona nella sua personalissima elaborazione di alcuni temi chiave della cultura giuslavoristica contemporanea
Dall'istituto della reintegrazione nel posto di lavoro affrontato nella monografia con la quale andò in cattedra giovanissimo nel mille novecentottanta
Alle trasformazioni del lavoro e del diritto del lavoro nei nuovi assetti della società globalizzata oggetto di una riflessione prematuramente interrotta il venti maggio del mille novecentonovantanove
Per unanime riconoscimento di tutti quelli che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e di lavorare con lui
Tra le più spiccate qualità di Massimo D'Antona c'era appunto quella di saper leggere nel cruciale ambito giuridico di cui aveva scelto di occuparsi i segni di una società in tumultuosa trasformazione
E proprio perciò bisognosa di nuovi assetti normativi e istituzionali davvero all'altezza delle sfide del presente
E proprio questa apertura problematica al cambiamento
E ai processi di innovazione sociale e istituzionale che come docenti di questa facoltà tentiamo giorno per giorno di insegnare ai nostri appassionati doc studenti
Oltre che un doveroso gesto di omaggio alla memoria del nostro grande collega l'intitolazione dell'aula tredici al nome di Massimo D'Antona vuole essere perciò anche un segnavia per un futuro migliore da costruire assieme
Vorrei utilizzare pochi secondi per leggere un messaggio inviato dalla collega Roberta Bortone che è stata collega del professor D'Antona anche lei giuslavorista che purtroppo per motivi di salute non il punto essere presente questa mattina
Scrive Roberta altri ricorderanno di Massimo D'Antona le doti di ricercatore di persona impegnata in mettere a immettere nella realtà del mondo del lavoro gli ideali ai quali si ispirava
Ah mi piace ricordarne il tratto più umano e privato di collega con il quale ho condiviso per tutta la sua purtroppo breve permanenza alla Sapienza
I corsi di diritto del lavoro le cui lezioni si svolgevano alternandosi per semestri proprio in quell'aula tredici che oggi gli viene giustamente intitolata
E quella condivisione comprendeva indimenticabili amichevoli discussioni sui nostri temi di ricerca keniano arricchita sul versante umano e su quello scientifico di tutto questo ancora oggi ringrazio Massimo
Ringrazio il
Professori Tito marce Luca Scuccimarra e invito a salire il professor Bruno Caruso che ve ne sia di Catania
Tra professoressa Silvana Sciarra giudice alla Corte costituzionale e Maurizio Landini segretario generale della CGIL per il loro intervento
Dove
Signor Presidente della Repubblica carissime Olga e Valentina nutrita presenti colleghi e colleghi signore e signori sono davvero onorato di commemorare Massimo D'Antona il nome della comunità dei giuslavoristi italiani insieme all'amica Silvana con la quale abbiamo condiviso il privilegio e aver lavorato insieme a lui
Zero
Che in ognuna delle parole che pronuncerà ogni collega Possa riconoscersi sia chi l'ha conosciuto in vita sia i più giovani che ne hanno potuto leggere solo gli iscritti vorrei esordire dicendo che Massimo D'Antona il suo pensiero lucido sono sempre presenti nella nostra quotidiana attività dei ricercatori di giuristi
Massimo è presente come lo sono i grandi giuristi intellettuali il cui pensiero non tramonta mai e a cui occorre costantemente a ritornare come una fonte a cui abbeverarsi
E bisogna ritornarvi soprattutto nei frangenti in cui gli intellettuali necessarie non inutile laboratori ditemi come di recente c'è stato ricordato
Non si pongono solcando domanda che attengono al futuro della propria disciplina ma anche dubbi esistenziali ed epocali
Dove si dirige il mondo il suo carico di rischi vecchie drammaticamente nuovi il suo carico di umanità dolente ma anche il suo carico di grandi opportunità che la tecnica di sfiducia ET speranze
E poi qual è il destino del nostro piccolo grande mondo antico chiamato con un bellissimo noto nome mitico Europa di fronte alle fibrillazioni liberale autoritarie a cui sono sottoposte le sue infrastrutture culturali prima ancora che politico istituzionali
Massimo dando non lo ricordo a tutti noi è morto perché ha contrastato sul piano delle idee prima ancora che del suo magistero civile pulsioni illiberali e non solo il razionale
Pulsioni che allora si espresse sono con il piombo delle P trentotto e oggi più sottilmente si esprimono con le parole con la comunicazione sociale
Ma anche con gesti quotidiani intolleranza e di ritorna ideologia che tutti pensavamo e speravamo di aver lasciato alle competenze degli storici
Cesti a cui rischiamo di Asso e farci il ritorno al suo pensiero umanistico alla sua riflessione su un diritto centrato incondizionatamente laicamente sulla persona umana e un monito costante contro l'accettazione supina inerte della Sotheby's sorgente cultura
Dell'intolleranza e dell'odio
Il suo pensiero una bandiera che rappresenta la solidarietà nella grande attuale contesa contro l'egoismo
Abbiamo rievocato la contemporaneità del suo pensiero scientifico il suo costante riferimento ai valori costituzionali in un volume o della scuola catanese che oggi anticipiamo né qualche Interplast dal centro studio che porta il suo nome
E un volume di abbiamo voluto dedicare ad uno dei temi chiamassimo dandone è sempre stato caro la riforma del lavoro pubblico a cui lavorò nella consapevolezza che a riorganizzare il lavoro pubblico significasse affrontare un tassello
Della più generale riforma ancora incompiuta dello Stato delle amministrazioni italiane
Gli iscritti di contenuti hanno come filo conduttore il suo imperituro pensiero e alla sua attuale presenza sono dedicati
Ma oggi voglio anche dire e concludo che se Massimo dandone presente e opera insieme a noi come pensiero vivo e attuale ci manca e ci manca moltissimo come persona prima ancora che come giurista scienziato sociale
Ci manca come razionale propositore di riforme Comin per territorio ostinato esponente dell'azione riformista una serie di Nothing crea intricati penso al perenne teme risolto della legge sindacale avrebbero urgente bisogno della sua opera di fattiva mediazione istituzionale tecnica invece c'è l'assenza
Ci manca come professore in grado di farci ritrovare senso entusiasmo al lavoro di ricerca che non è un mestiere come un altro ma una vera vocazione fatta di passione e creatività
Che non può essere irretita nel grigiore delle regole burocratiche della routine quotidiana
Anche nell'università avremmo bisogno della sua presenza attiva e non della sua assenza
Ci manca come maestro non solo della scuola ma di tutta la comunità dei giuslavoristi i suoi consigli le sue sorprendenti intuizione soluzioni e sua riscritture ci dicono del bisogno della sua presenza e non dell'assenza
Per tutti noi qui presenti oggi che siamo una sorta di suo allievo collettivo
Ci manca infine come amico più dinamico
Lo vorremmo presente non solo nei nostri sogni ma nella vita quotidiana per fare in modo che il suo semplice meraviglioso sorriso la sua serena parola come avveniva una volta sciogliesse le nostre ansie le nostre paure l'angoscia del tempo che viviamo
Signor presidente Repubblica magnifico rettore presi del direttore
Autorità colleghi amici Olga e Valentina
E e mi considero un vero privilegio essere qui a ricordare Massimo D'Antona in un'aula universitaria affollata
Con Bruno un amico che Massimo mi ha fatto conoscere meglio con cui poi ho condiviso progetti di ricerca contatti con colleghi di altri Paesi con Luís con tutto il gruppo catanese che Massimo ha così tanto amato
Ho condiviso la rabbia e la disperazione per la sua morte violenta
Quello sconforto colpire vent'anni fa
L'intera comunità accademica che ha saputo rialzarsi
Come si vede dalla cura che la Sapienza oggi apposto nell'accorgerci tutti quanti qui il mio ricordo sarà volutamente leggero volutamente Breve e molto personale
E parte da un libero curato nel mille novecentonovantasei da alcuni di noi dizionario di diritto del lavoro comunitario
Con la collaborazione di giuslavoristi guidati da Antonio Baio Dossi in Spagna altri colleghi italiani
A conferma con Antonio Baio s'del forte vincolo che ha sempre unito due comunità scientifiche tenute insieme da un uguale spirito di riscatto
Che il diritto del lavoro ha contribuito ad affrancare i sistemi giuridici dei due Paesi da retaggi autoritari
Il diritto europeo in quel libero era inteso come prosecuzione di un ostaggio evolutivo quindi contro le dittature per i diritti di libertà quelle due comunità sono state tenute insieme soprattutto dall'opera di Massimo D'Antona
Ricordo lunghe riunioni un appassionato confronto di idee di proposte
Massimo era convinto voi convinse tutti noi autori in quel libro che nell'ordine delle parole del titolo comunitario dovesse venire dopo lavoro non dopo diritto
E quello sarebbe stato un segno che l'insieme dei popoli dell'Europa avrebbe dovuto condividere le regole del lavoro
Il dizionario Massimo insisteva invece di un altro libro di un altro strumento di una di comunicazione di un manuale o di un libro collettaneo
Proprio perché avrebbe evitato quel dizionario di cadere nella manipolazione sistematica di troppo facili assimilazioni con i diritti del lavoro nazionali
La scelta dopo il te la copertina di questo libro occupa molto tempo
Il ratto di Europa di veronese al rientro da una visita a Palazzo Ducale locale ricorda
Ebbe la meglio perché aveva toni accesi e non banali la copertina rossa di quel libro e oggi nella fotografia che Bruno ha messo in Rete
Per il dunque a chi intenda che prima ha ricordato Antonio Baio sarà contato con la sua consueta simpatia lo stupore dell'editore che era già pronto a intrecciare le stelle della bandiera europea sulla copertina del nuovo dizionario essi troppo invece Europa rapita
Questo era il pensiero di Massimo la comunitarizzazione dei sistemi nazionali avrebbe dovuto rafforzare un unico grande contenitore europeo
Un ambiente concorrenziale che non avrebbe più sopportato Monopoli neanche quelli nati con finalità sociali quali sono stati per esempio i sistemi di collocamento
E in questo c'è per usare le sue parole il costrutto storico del diritto del lavoro che non hanno nulla di ontologico
Storia e metodo
Sono terreni da arare
E lui li arati
Il metodo giuridico diviene per lui eticamente con lo Stato famoso il suo scritto sulla rivista critica di diritto privato proprio nell'affrontare la complessità del diritto nelle respingere comportamenti opportunistici della dottrina queste sono le sue parole
E questo era il suo rigore un collega statunitense che lo ospitò con organi in uno storico Incontro internazionale vicino Boston che è diventato indimenticabile per molti di noi
Di lui ha scritto intellettualmente non aveva timori infatti non è a vela
Armato solo della sua borsa di pelle
Sempre gonfia di carte rimasta sull'asfalto
Di lui si è detto che guardava la selva dall'alto fotografava quello che altri non vedevano questo era e sempre continuerà a essere per tutti noi il massimo uno studioso curioso
Permeabile ai cambiamenti più che alle novità
Un tessitore un pacato promotore di giustizia sociale un osservatore ironico acuto
Nei miei ricordi personali più cari Massimo e l'amico che economica partecipa ai seminari che si tenevano nella Certosa di Pontinia vicino a Siena
Per combinare il diritto del lavoro comparato con la chitarra e tante canzoni cantate in coro
Massimo è proposta e originalità quando attraversa le stanze ministeriali creatore di consenso leale e aperto nel suo sorriso come il suo pensiero
Non sorprende che ci manchi molto
E che l'inadeguatezza di ogni parola nel ricordarlo e pari al desiderio di farlo con molta umiltà è infinita gratitudine soprattutto io spero a beneficio delle persone più giovani grazie
Signor Presidente la Repubblica magnifico rettore autorità
Amici e amiche tutti i presenti vent'anni sono passati da quando è stato assassinato il professor Massimo D'Antona
Per la CGIL uno di noi un amico ma soprattutto un riferimento dava la certezza dell'interloquire con chi non solo proponeva risposte e soluzioni
Ma lo faceva indicando un orizzonte
Un pensiero lungo si direbbe quello di chi mette costantemente in relazione le soluzioni con i soggetti ai quali si rivolge incoerenza con i riferimenti costituzionali
Un innovatore profondo ma mai tentato da quel modernismo declamato che cancella la relazione con i diritti con la libertà il riconoscimento della dignità del lavoro
Convinto senza dubbio che nullo si esauriva nel presente che bisognava traguardare quanto poteva determinarsi nel futuro ma fermo
Ed esplicito su quale punto di vista assumere cioè nel da che parte stare quella del lavoro e della libertà delle persone che lavorano
Per sostanziare questa affermazione vorrei riprendere le parole usate nel libro
Dallo stesso professor D'Antona in materia di reintegrazione nel posto di lavoro cioè di articolo diciotto
è lecito affermare diceva il professore che la tutela reintegra Torriglia correttamente intesa costituisce l'unica risposta possibile ai bisogni di tutela che l'abuso del potere di licenziamento mette in evidenza retrocedere anche surrettiziamente verso un sistema di Garanzia risarcitorie
Restituendo all'imprenditore l'ultima parola nella vicenda del licenziamento sarebbe certo una sconfitta per il movimento operaio ma ancor di più per la civiltà giuridica di questo Paese
Queste le parole del professor D'Antona come si può ben capire
Emerge una concezione dell'incontro tra il diritto ed il lavoro finalizzato alla Demel si ficca azione dell'attività lavorativa delle persone un'idea quindi del lavoro quale attività umana
Che si accompagna la vita stessa che non è prodotta per essere semplicemente venduta un'idea della società in cui la cultura giuridica deve portare a realizzare leggi sentenze contratti collettivi che puntano esplicitamente all'attuazione dei principi fondamentali della nostra carta costituzionale il professor Massimo D'Antona è stato un giurista sensibile e colto raffinato
Capace sempre di motivare scelte a quel tempo anche davvero innovative e perché no anche trasgressive con il tono pacato con l'argomentare ricco della sua preparazione e della sua lavorazione si potrebbe dire
Che la figura del progettista costruttore simboleggia forse venne il ruolo del giurista che è stato Massimo D'Antona
Costruttore di ponti non di muri di su cui far scorrere le comunicazioni tra diritto e società
Quanto ci suona strano oggi richiamare il ragionare l'argomentare il costruire il facilitare legami tra diversi
Eppure nel ricordo sentiamo la necessità che proprio quel modo di essere la ricchezza che ci ha lasciato non venga travolto dall'urlo e dall'indistinto votare utile solo a confondere l'interesse generale con quello di pochi
Serve in questa epoca turbolente ricordare che il professor D'Antona considerava servire il Paese un nobile impegno da scegliere e qualificare fu ucciso vent'anni fa da un gruppo di terroristi nel giorno dello Statuto dei lavoratori
Difficile pensare che sia stato casuale più facile invece sapere che la violenza assassina conferma anche così la sua natura totalitaria e liberticida per questo la CGIL
Non ha dubbi e si è schierata sempre contro il terrorismo e si schiera nettamente contro l'uso del lavoro lenza della violenza
E ne nega le ragioni di qualsiasi pratica politica
Per questo siamo ben più che allarmati della violenza
A Casal Bruciato della xenofobia diffusa a piene mani in questa fase
Lo sentiamo ancor più forte ripensando al professor D'Antona e a quel suo lucido riflettere che gli faceva scrivere le norme dovrebbero precostituire le condizioni di una maggiore libertà di CELTA individuali
Quanto di più opposto alla violenza si può trovare
Come non vedere invece la scelta della regolazione collettiva vista come motore di libertà e non di negazioni
In quell'incrocio sempre da lui ricercato tra il diritto ad avere un lavoro e la sua regolazione con lo Statuto dei lavoratori e con la Costituzione
Avrà sicuramente influito il suo rapporto la sua formazione con importanti giuristi giuslavoristi come Luna Tolio Renato Scognamiglio resta il fatto il professor D'Antona vede lucidamente anche in quegli anni
C'è il rischio di non ritorno verso una cultura giuridica politica che fa del diritto del lavoro una tecnica come tante altre
Non a caso scrive nel mille novecentonovantotto che c'è una questione di re definizione strategica del diritto del lavoro
La sua risposta si potrebbe dire costituzionalmente orientata assume Gioè l'obiettivo di rifondare il sistema delle garanzie del lavoro incentrando la sul soggetto e dunque ripensando il rapporto tra lavoro e cittadinanza
In questi Dea di costituzione che come diceva Stefano Rodotà
Tre al giorno di approvazione della Costituzione e il giorno della sua attuazione non c'è mai un periodo di vuoto o da mettere tra parentesi del resto queste l'ottica che legherà il suo nome quello del professor D'Antona
Alla riscrizione dei rapporti alla risistemazione dei rapporti sindacali nella pubblica amministrazione a cui il professore Trudy visse una valenza generale
Il problema cioè di chi rappresenta chi con quale responsabilità chi firma i contratti e quale efficacia questi contratti hanno non a caso nel suo ultimo saggio pubblicato postumo il professor D'Antona dice
Il nocciolo dell'articolo trend duro dell'articolo trentanove trova nella riforma della contrattazione collettiva della pubblica amministrazione il passaggio verso una nuova stagione della legislazione sindacale post costituzionali
è stato Massimo D'Antona uno dei primi giuristi del lavoro a capire anche che la tenuta del collettivo
Che aveva caratterizzato il Novecento giuridico e da un certo punto di vista informato disse lo stesso Statuto dei lavoratori era anche minacciato dalle pulsioni dell'individualismo
Che attraversano una società in via di trasformazione infatti è stato il primo giurista scusi del lavoro a scorgere anche la vera lacuna della dello Statuto
Dell'articolo diciotto a cui Massimo D'Antona aveva dedicato un'intera monografia la chiama il non detto dello Statuto
Lo statuto infatti non contiene regole sulla legittimazione della rappresentanza e sulle garanzie dei rappresentati
Regole che il legislatore statutario ritenne di non dover scrivere perché malgrado l'accentuata informalità il sistema sindacale era in grado di assicurare il necessario ordine
Insomma per il professor Massimo D'Antona era pregiudiziale a tutto il resto il bus il definire il modo di essere rappresentati da chi ed ha come e il modo diceva va definito tenendo conto dell'esigenza di ridisegnare
Il bisogno più generale nel sistema giuridico l'immagine dell'individuo con le sue istanze di autodeterminazione ad ogni potere anche quello più protettivo e più benefico quindi come si può vedere
Non un pensatore pigro
Anzi non condizionato anche da quando sembrasse di moda in quel momento anche se di moda tra i soggetti a lui più vicini ecco e difficili in un breve intervento richiamare tutto il pensiero però alcuni elementi vanno richiamati nell'affrontare l'articolo trentanove della coscritto
Della costituzione andando laddove il dibattito non era ancora arrivato ad immaginare come tradurre il legame tra rappresentanze contrattazione che la nostra Carta indica al suo lavoro dobbiamo la prima e purtroppo finora unica legge sulla rappresentanza
Legge che ovviamente legando rappresentanze titolarità contrattuale salvaguardia con attenzione anche la libertà di associazione
Ti piace ricordare questo passaggio proprio nella fase in cui si festeggia anche il centenario dell'Ilo che fonda e dovrebbe continuare a fondare la sua ragione sulla tutela della libertà di organizzazione dei lavoratori
A completare il senso della norma della titolarità contrattuale esercitata sulla base del principio di rappresentanza di eletti caccia universale la cosiddetta erga omnes dei contratti nazionali di lavoro
Che per ora riguarda solo le lavoratrici e i lavoratori pubblici
Quella legge che dobbiamo ai suoi stimoli alle sue riflessioni ha determinato una nuova stagione anche nel lavoro pubblico del nostro Paese ma non solo ha prodotto una discussione pubblica
Anche a aspra sul senso e la norma abilità di rappresentanza e rappresentatività che dura tuttora
La legge sul lavoro pubblico ha sottratto quel mondo del lavoro alle firme clientelari comunque si manifestassero all'esclusivo monopolio legislativo ha determinato la contrattualizzazione del rapporto di lavoro
Principio che ci teniamo a ribadire con forza crediamo nella determinazione dei diritti e dei doveri regolati dalle norme contrattuali nel principio di eguaglianza e di universalità contrastando le periodiche razionare reazionarie volontà
Di lì edificare su ogni aspetto del lavoro pubblico con il perenne rischio di piegare la regola e necessità politica e non di terzietà della pubblica amministrazione
Le fette inoltre e non solo quello di ridurre libertà e certezza collettiva della condizione lavorativa
Ma anche di rendere il lavoro pubblico rigido e impermeabile alla capacità creativa all'evolversi necessario per qualificare quotidianamente i servizi offerti ai cittadini
Ma non stupisce questa distanza tra il pensiero del professor D'Antona che ha come obiettivo norme che pre costituiscono condizioni di maggior libertà e chi invece come le destre nel nostro Paese pensi a un comando a una ricattabilità l'opposto di un'amministrazione pubblica vicina ai cittadini
Diceva Massimo D'Antona
Ci sono dei diritti fondamentali nel mercato del lavoro che devono riguardare l'ENAV le lavoratrici ed i lavoratori non in quanto parte di un qualsiasi rapporto contrattuale ma in quanto persona che se li il lavoro come proprio programma di vita
Che si aspetta dal lavoro l'identità il reddito la sicurezza
Cioè i fattori costitutivi della sua vita e della sua personalità
Ed ancora poco dopo diceva in questo senso e lavoratore non solo chi ha un rapporto di lavoro di un qualunque tipo ma il cittadino che guarda al mercato del lavoro
Come ambito per una segnali di vita
Difficile immaginare un modo più preciso di tradurre quel fondata sul lavoro che recita la nostra Costituzione e qualifica
La nostra Repubblica ma quell'approccio che mi permetto di dire guida anche la nostra Carta dei diritti universali del lavoro su cui abbiamo raccolto un milione e mezzo di firme ed oggi e depositati in parlamento e fondamentale anche per liquidare non solo i produttori di precarietà
Ma anche tutti coloro che traducono sicurezza in sé con riti ISMU nella ricerca di un nemico da indicare per dirottare le responsabilità che diffondono paura perché non hanno nessun rispetto della libera scelta delle persone
Della loro integrità Dell'Oro libero arbitri
Non si dovrebbe mai attribuire il pensiero e schieramenti a chi non è più tra di noi per quanto ci manchi non possiamo attribuirli nostri pensieri possiamo però dire
Ricordando che il professor D'Antona per lunghi anni ha lavorato ed animato la consulta giuridica della CDL che la nostra scelta di elevò rare con l'attuale consulta giuridica
Una nuova Carta dei diritti universali delle lavoratrici e dei lavoratori e anche figlia di quel pensiero collettivo che il professor D'Antona ha molto contribuito a costruire mi riferisco in particolare al fatto che nell'articolata proposta di legge vi sono le norme sulla rappresentanza della democrazia sindacale
Che si esercita tramite il voto delle lavoratrici e dei lavoratori sia per eleggere la propria rappresentanza sia per validare i contratti collettivi che li riguardano
Determinando così un legame inscindibile tra questi diritti e l'esercizio della contrattazione collettiva
Possiamo dire che sentiamo quanto proviene dal suo lavoro nella contrattazione del pubblico come per la regolazione dei servizi pubblici essenziali
Poniamo grande attenzione alla rappresentanza la necessità di una legge perché in questo obiettivo si incrociano esattamente la certezza della norma e il produrre quella libertà nel lavoro essenziale per la cittadinanza
Se i contratti collettivi nazionali di lavoro determinerà il rapporto della relazione
Tra diritti e doveri che siano universali è un aspetto fondamentale per non trasferire la concorrenza la competizione tra lavoratori per non scaricare su di loro le contraddizioni ovvero quel dumping sociale diffuso nel nostro Paese è tra i Paesi anche in Europa
Continuiamo a rispondere che il contratto nazionale lo strumento essenziale per questo bisogna cancellare i contratti pirata bisogna chiedere
Conto di chi rappresenta chi e come come giustamente si misura la rappresentanza delle organizzazioni dei lavoratori è necessario misurare anche la rappresentanza delle organizzazioni datoriali datoriali c'è lavoro e cittadinanza di nuovo riprendendo la citazione del professor D'Antona
Certo è fondamentale determinare i salari che permettono una vita dignitosa
Deve essere che aveva al lavoro è uguale corrisponda la stessa retribuzione gli stessi diritti vale per il contrasto al precariato al lavoro falsamente autonomo per il club di genere che oggi esiste anche nelle retribuzioni
Ma non è la sola retribuzione oraria che determina la condizione di cittadinanza
Per questo ragionare di salario minimo di questione di Val del lavoro e della sua valorizzazione significa per noi riaffermare il valore generale dei contratti nazionali di lavoro
Significa operare per affermare quella libertà delle persone nel lavoro che è premessa favorita da quell'insieme di diritti e tutele che debbono qualificare garantire una reale cittadinanza nei luoghi di lavoro
La cittadinanza quella che permette la libertà la realizzazione disse e che si nutre di partecipazione
Di partecipazione e di conoscenza di informazione e di diritto alla formazione permanente per l'insieme delle lavoratrici e dei lavoratori e questo il senso profondo della contrattazione collettiva
Intesa come reale mediazione degli interessi in campo strumento fondamentale per la qualità e la qualificazione del lavoro nella sua autonomia ed ovvia ed ovviamente nella crescita della qualità e della professionalità delle persone
E questo il senso profondo della ricerca di un nuovo modello di sviluppo
Che fa della qualità del lavoro e della progettazione di nuovi prodotti ambientalmente sostenibili di nuovi modelli organizzativi la nuova frontiera delle relazioni sindacali e industriali del nostro Paese
E questo il senso profondo del rivendicare la costruzione di un'Europa che globalizzati diritti nel lavoro i diritti civili la giustizia sociale e fiscale e non invece globalizzati come avvenuto fino ad ora la logica del mercato della finanza della precarietà
Della flessibilità selvaggia delle delocalizzazioni
Per tutte queste cose cara Olivia Valentina
Il pensiero del professor D'Antona vive cammina e mi permetto di dire lotta insieme a noi grazie
Vorrei aggiungere
La seconda riflessione
Alle considerazioni rievocative così puntuali che sono state svolte
Per ricordare il professor Massimo D'Antona
Sono trascorsi venti anni
Dal vile assassinio dal barbaro assassinio
In un momento di un docente apprezzato le sue studenti
Di uno studioso impegnato con passione come abbiamo ascoltato negli interventi di questa mattina
La memoria mantiene un segno profondo e dolore
Ed è il primo come tutti vicinanza e solidarietà
Alla moglie e alla figlia Olga e Valentina
Con grande sofferenza
Ecco altrettanto grande dignità hanno portato in questi anni una ferita che non è possibile sanare
Erano passati undici anni
Dall'omicidio altrettanto crudele e spietato di Roberto Ruffilli
Sembrava che fosse ormai scomparso
Il cancro del terrorismo brigatista
Ricordo con pienezza
Lo sbigottimento nello sconforto
Quando giunse la notizia
Quella mattina di venti anni fa ero nel mio ufficio a Palazzo Chigi
E mi recai presso che subito al Policlinico
Un gruppo nei fatti ridotto una banda di killer sanguinari aveva eletto D'Antona al simbolo dell'azione riformatrice
E quindi della cultura democratica
Che cerca di innervare le istituzioni
Con i suoi strumenti
Studi
Le ricerche le proposte la capacità di dialogo
Come ciò Tarantelli e Roberto Ruffilli prima di lui
Con Marco Biagi tre anni più tardi
Al di là delle loro idee
Talvolta anche diverse
Ai criminali importava ciò che lo accomunava
Il lavoro per attuare la Costituzione
Per coinvolgere le parti sociali
In un processo di ammodernamento del Paese
Sulla base dei principi di giustizia di uguaglianza di libertà
Proprio questo Paese al terrorismo voleva distruggere l'impegno per la coesione sociale
La Repubblica all'obiettivo di colmare le fratture che si aprono nella società
Chi detesta la democrazia invece vuole che le fratture si allarghino
Che divengano conflitti insanabili
Che seminano paura rancore
Che la Costituzione divenga irrealizzabile
Abbiamo sconfitto quel terrorismo
La memoria mantiene grande il dolore
Ma conferisce anche forza
Grazie a questa tanti hanno compiuto il loro dovere
Ci sono impegnati per il bene comune
Persone davanti alle quali ci inchiniamo nel ricordo anche i tanti eroi della vita quotidiana che rendono saldo il nostro tessuto democratico
In questo giorno di ricordo il pensiero va anche a chi ha dato la vita per sconfiggere il terrorismo
Ome dello stato magistrati forze dell'ordine
Vorrei ricordare in particolare Manuele Petri
Nella loro valore civile
Sovrintendente della Polizia di Stato che ha consentito tutto è consentito di catturare gli assassini Massimo D'Antona e di Marco Biagi
E che ha pagato con la vita il suo servizio alla Repubblica
Oggi viene intitolata questa hula a Massimo D'Antona
Nella facoltà incolume insegnato
Facoltà che ha ricordato che ricordata poc'anzi ha rammentato il magnifico rettore Aldo Moro è Vittorio mascelle insieme a Massimo D'Antona
è un momento importante per la vita accademica
E per gli studenti di oggi e di domani
E davvero significativo che agli interventi del rettore del prese la facoltà per il resto dal dipartimento
A ricordo appassionato del professor Caruso
Docenti
Colleghi
Qualcuno anche allievo oltre al collega di Massimo D'Antona
Ci siamo uniti quelli del segretario
Nella CGIL
E della giudice costituzionale Sciarra
D'Antona teneva questo collegamento sempre aperto tra università ricerca impegno di elaborazione delle organizzazioni sociali e contributo alla vita delle istituzioni
Il terrorismo è stato sconfitto grazie all'unità del nostro Paese
Le sue soggetti politici
Per le sue forze intellettuali
Del mondo del lavoro
Le minacce alla democrazia cambiano e così i rischi per la convivenza
In un Paese democratico qual è il nostro si deve costantemente a lamentare che egli è un patrimonio di valori ed istituzione che va sempre difeso insieme questo messaggio è contenuto anche nell'esperienza e nell'insegnamento di Massimo D'Antona io esprimo la sua Nuria la riconoscenza da Repubblica
Magnifico rettore insieme al Presidente della Repubblica e alla signora Olga D'Antona e Valentina D'Antona
Scoprirà ora la targa dell'aula tredici intitolata a Massimo D'Antona si pregano tutti gli ospiti di alzarsi e di rimanere fermi al proprio posto