Presentazione del libro di Emilio Baccarini e Fernanda Francesca Aversa "Naufraghi... in cerca di una stella. Un esperimento di pratica filosofica in carcere" (UniversItalia)

Benvenuti ammorbiditi grazie per essere qua molti di voi conosceranno già questo posto
Che ormai attivo dal novembre due mila e sedici erano gli ex hanno bagni pubblici Garbatella che furono costruiti nel venti per cui quest'anno compiamo cento anni come edificio no come struttura come morbidi che siamo stati inaugurati nel novembre del due mila sedici
E qui ci sono centocinquanta posti a sedere c'è un'emeroteca ci sono due punti di bookcrossing c'è naturalmente l'Uefa è gratuito e cioè il prestito interbibliotecario
C'è un orario d'apertura molto lungo per tutti i giorni fino alle ventuno tranne la domenica cresca e solo fino alle quattordici in più ci sono delle iniziative culturali
Io sono il frutto di nostre decisioni mia in particolare i Mazzola i nostri decisioni ma anche delle proposte che chi di voi volesse fare poi verrebbero in qualche modo condivise valutate ed eventualmente realizzata
Oggi una giornata particolare perché l'idea di sposare di unire di avvicinare la filosofia
Al discende delle persone private della libertà delle persone detenute guida particolarmente suggestive importante infatti leggendo il libro ho trovato una ricchezza che vi confesso che colpa mia naturalmente tutto sommato non mi aspettavo
Per cui son particolarmente contento di essere qui per questa per questa iniziativa ringrazio tutti i relatori poi verranno presentati da Stefano l'asse sia il garante dei detenuti per il Lazio ma anche per l'Umbria
E incomincerei direttamente con una lettura
Con la lettura che naturalmente presa
Dal libro che presentiamo grazie
Buon ascolto
Ma
Nascere diventare uomini cercare quotidianamente una destinazione verso cui dirigere i nostri passi trovare la forza per compierli vivere com'è difficile essere quando non si trova un perché
Forza in questo perché la causa del tutto l'origine di ogni nostro male e di ogni nostra fortuna
E poiché questo perché che colore del cielo che illumina la terra il mare di tinte fosche preludio di tempesta o di colori temi auspica anti un dolce viaggiare
Determinando la sorte Dinoi naviganti
Nell'immaginario collettivo la Mila è legata al sapere alla conoscenza
Come la storia ci insegna però nessun sapere circoscritto la conoscenza come tutto d'altronde è un continuo rinnovarsi la verità
O la verità che di volta in volta vanno sorprendendo sì lasciano sempre posto a nuove verità
Il tempo della vita
Pensavo di avere a disposizione il tempo della vita senza dover lo scandire
Mi rendo conto solo ora che la vita passa e il tempo sfugge mi volto a guardare e non sono più sicuro di aver vissuto il tempo la vita che passa la leggo sul volto dell'altro
Forse io immune dal passare del tempo
Se il tempo vola ilarità passa chiudo gli occhi
Quasi timoroso di trovarmi di fronte alla realtà
Ma comunque consapevole che il tempo della vita che passa è il mio
Marco Polo a Rebibbia viaggiare nella detenzione il viaggio più lungo è iniziato nelle carceri italiane a partire dal due giugno del Duemila
è stato ed è un viaggio antropologico segnato dall'incontro di molte persone con culture e religioni diverse dalla mia
Viaggiare fare esperienza divenire abile a cavarsela tra mille difficoltà che si incontrano lungo il cammino anche se non sempre questo riesce
E il viaggio carcerario acquista allora una fisionomia particolari che resta comunque umana ma incomprensibile nella maggior parte delle persone che vivono al di fuori della realtà detentiva
Trovarsi in una cella di trenta metri quadri compreso il bagno che funge anche da cucina e condividere questo spazio con altri cinque o sei persone
Di diverse nazionalità è un'esperienza di viaggio particolari molto fisica
In un posto pieno di regole in uno spazio ristretto devi capire comprendere in modi di vivere differenti
Diversi credo religiosi e tante volte anche tipologie di cucina diverse che per molte volte futili possono costruire un problema
La scarsa conoscenza della lingua italiana non aiuta anzi grande il viaggio più difficoltoso in quanto solo parlando ci si può capire o solo comprendendo il viaggio che si sta facendo lo si può continuare
Va be'io buongiorno come mi ha presentato Gioacchino De Chirico che responsabile questa meravigliosa struttura sono Stefano Anastasia il garante delle persone private della libertà della della regione Lazio
E clinici ha introdotto in questo in questo percorso e Francesca Tricarico che è una bravissima regista teatrale che lavora nelle nelle carceri del di Roma e della Regione Lazio e che ovviamente ringraziamo per questo contributo estemporaneo nel senso che non era non era approvato diciamo ma come avete sentito diciamo Ciani introdotto in questa
In questa in questo nostro incontro incontro appunto che vuole presentare discutere fuori dal dal carcere un lavoro che è stato fatto dentro il carcere romano di Rebibbia Nuovo Complesso
Un lavoro che è stato fatto diciamo o modo particolare per e iniziativa del dei curatori di questo volume che sono Francesca versai Emilio Baccarini che hanno come docenti del del dell'università di Tor Vergata hanno iniziato un percorso alcuni anni fa appunto un laboratorio di pratiche filosofica dentro
La cassa circondariale di Rebibbia Nuovo complesso
Con un gruppo particolare di di di detenuti a un gruppo di detenuti che e in un
Regime diciamo particolare quello dell'alta sicurezza e è che un mobile tenuti che ha un percorso di studio e di ricerca molto importante
Che non a caso ha potuto dare il risultato che noi oggi vediamo in questo libro che
Purtroppo saluto Rita Bernardini che ci ha che ci ha raggiunto chapeau
Che che è appunto
è un volume molto ricopia purtroppo ora qui non è diciamo così in distribuzione ma credo che in qualche modo si possa si possa prenotare per chi sia interessato sia interessato ad acquistarlo
Naufraghi in cerca di una stella e in cui i curatori presentano il lavoro che è stato fatto e le sue premesse di ordine filosofico e di ricerca nell'ambito appunto della della pratica della consulenza filosofica questo lo fa in modo particolare in un saggio abbastanza denso Francesca Aversa che qui con noi insieme Emilio Baccarini e alcuni degli autori e quindi poi li chiameremo diciamo così anche a testimoniare a testimone dell'esperienza e questo gruppo di di persone di persone detenute è un gruppo di persone detenute che ha svolto questo laboratorio insieme parallelamente o a seguito di un percorso di studio molto ricco io anche questo vorrei sottolinearlo perché all'inizio di uno dei capitoli in cui scrivono appunto queste di autori
C'è il loro percorso di di studio
è svolto in gran parte dentro l'università dentro la la casa Ceccobelli Rebibbia grazie all'impegno in modo particolare nel caso specifico dell'università di Tor Vergata che da tempo è attivo nella nella casa circondariale di Rebibbia e quindi abbiamo gli autori che scrivono in questo volume sono autori che si sono laureati in drammaturgia antica in giurisprudenza
In filosofia hanno fatto tesi diciamo e elaborati più diversi e il che qui appunto la cui ricchezza si vede anche nella capacità sì di di riflessione che è proposto in questo libro
Nei loro scritti i tutti partono da come credo sia normale come sarebbe normale ovviamente per e PRI chiunque Dinoi non abituata a queste cose partono da un un senso un sentimento di inadeguatezza rispetto alla sfida che i curatori del volume e i promotori del laboratorio in qualche modo gli hanno no gli hanno proposto cioè di avviare un percorso di riflessione di riflessione comune sulla loro esperienza a partire dalla loro esperienza
Su se stessi e sulla relazione sulla relazione con gli altri
Tutti partono da questa condizione diciamo sì di difficoltà e di inadeguatezza ma poi appunto tutti in qualche modo testimoniano il loro percorso nelle cose che ci raccontano
Costruendo questo discorso tra appunto
Alcune parole chiave l'amicizia la consapevolezza la libertà la responsabilità e alcuni figure alcune figure allegoriche il il funambolo l'artista e quant'altro
Questo è diciamo il il lavoro che c'hanno proposto gli autori tanto più importante appunto perché esattamente perché nati in quelle condizioni in quelle condizioni particolari
Di un istituto penitenziario tra persone che e in alcuni casi hanno anche lunghe pene da scontare o che hanno già scontato lunghe pene diciamo e in alcuni casi che le devono ancora scontare parliamo di persone anche condannate condannati all'ergastolo
Alcune per fortuna sono viceversa qui tra noi diciamo oggi e quindi ovviamente chiederemo anche al loro di di prendere di prendere la parola dopo per raccontarci come hanno vissuto questa esperienza
Io vorrei dire che questo questo libro testimonia ci dice come e possibile costruire un percorso anche dentro quindi istituto penitenziario
Sfidando innanzitutto e soprattutto sulla intelligenza e la sensibilità delle delle persone e delle persone detenute capaci diciamo sì di fare una ricerca su di sé diciamo fidando nelle risorse nella disponibilità di chi da fuori del carcere avvia o decide di avviare un percorso di questo genere investendo una parte del proprio tempo delle proprie competenze della propria esperienza come appunto i curatori in genere e i tanti docenti universitari che frequentano le carceri le carceri italiane italiane fanno tutte cose che ahimè spesso purtroppo possono non essere registrate o apprezzate fino in fondo dal dall'istituzione io voglio dire diciamo sì alcuni e dei nostri amici autori di questo di questo libro
Speravano di potere essere qui oggi usufruendo per la prima volta di un permesso
A seguito della sentenza della Corte costituzionale che come sapete diciamo ha superato quella rigida condizione di ostatività che
Impediva ad alcuni
Condannati all'ergastolo di poter accedere ai benefici penitenziari
E e non sono condannate dal caso conati per alcune tipologie di reato e viceversa non hanno potuto i tempi evidentemente non erano ancora ancora maturi per una decisione coraggiosa
Che noi speriamo appunto che
La magistratura possa e sappia voler prendere diciamo così in futuro intanto qui avremo diciamo anche da parte loro qualche messaggi a qualche testimonianza è ovviamente farà piacere
Farà piacere sentirlo
Detto questo io mi mi mi richiamo all'ordine diciamo sì minimizza il fisco diciamo e comincerei appunto con ascoltare i nostri i nostri relatori che hanno avuto occasione di vedere di leggere questo libro nelle nei giorni e nelle settimane scorse partirei da Filippo la Porta che qui alla mia sinistra e che ha avuto anche un'esperienza di rapporto e relazione diretta con i nostri con i nostri autori nel senso che ha partecipato ad alcuni degli incontri che si sono svolti si sono svolti a Rebibbia e quindi ci potrà dare conto anche di questo relazione diretta costruite costruita con loro prego
Allora beh intanto vi ringrazio per l'invito
In questi due giorni mi sono immerso nel libro letto quasi tutti racconti non tutti insomma ma quasi tutti
Racconti testi
Bah insomma gli Avion letti veramente con emozione come leggere
Le lettere dei condannati a morte della Resistenza come mai avvenuto mi è venuto in mente un confronto del genere perché
Perché loro rivolgono alla alla filosofia delle delle domande da una situazione estrema e quindi sono domande estreme sono domande che hanno una drammaticità per loro filosofare non è un gioco così ozioso
No e non è certo in tirocinio per
Per
Più vicino si dicevo per loro quindi la filosofia non è non è un consumo chic ecco come oggi è per un sacco di persone non è un una specie di di tirocinio per accumulare punti più
Per i concorsi a coloro ad ogni autore ad ogni filosofo chiedono delle ragioni di vita
Ecco questo mi pare fondamentale perché questo significa che in questo libro la filosofia viene viene collaudata
Ecco il pensiero filosofico in un libro del genere viene collaudato in che senso nel senso che loro di autori
Costringono in un certo senso il pensiero filosofico
A
A incontrare una resistenza che quelle che quell'anche della loro condizione e e da questo incontro nasce una scintilla ecco questi autori fanno fare scintille alla filosofia
Si potrebbe dire
E quindi è un veramente è un libro emozionante insomma io insomma non non non mi capitava da da tempo dietro libro del genere e
Non so però io durante le feste questo non c'entra nulla ma ve lo dico perché durante le feste ho riletto lo zio Vania di Cechov fa a un certo punto si parla di un professore di filosofia
Perché quello che zio Vanja assiste da un certo punto si va bene dice io lo assisto da trent'anni lo ha scritto una quantità di libri questo professore sulla bellezza ma ho capito solo ora che noi fisica niente dalla bellezza
Una cosa impressionate c'è una radicalità in questo in questo passaggio cioè dice poco non gliene frega niente ma scritto dodici libri sulla bellezza e parla solo di bellezze tutti i suoi articoli mi è venuto in mente un personaggio del genere
Qui invece siamo all'opposto come vi dicevo all'inizio loro
Loro pongono delle domande urgenti e appunto ad ogni libero ad ogni autore chiedono chiedono delle ragioni di vita per loro filosofare signori quando filosofa Nobel è in gioco la loro salvezza diciamo in termini laici lo salvezza una loro per edizione una cosa del genere
Ecco per magari farò due tre
Prelievi dal testo
Tra l'altro ecco io ho fatto un incontro con loro con la classe
Sui maestri irregolari ho scritto un libro sui maestri regolari
è stato un incontro molto bello molto ricco post fatturati incontro con però mi forse un anno prima nel due mila e quindici forse con l'insegnante era Luciana Scarcia e quello era un tema veramente delicato perché il tema era vivere l'attimo
Andare andare a parlare di vivere l'attimo a dei reclusi
Io gli ho detto subito io certamente ho qualcosa da imparare da voi perché loro
Per loro vivere il presente fra di loro presente è uno spazio coatto di tre metri quadri no claustrofobico quindi che vuol dire vivere il presente per loro però
In realtà fu un incontro molto
Stimolante perché questa cosa è venuta fuori nel dialogo con loro
Certo noi stiamo nel carcere però l'essere umano è interno in ogni momento
Che è un bello spunto filosofico in qualsiasi condizione stia a qualsiasi latitudine
E sempre intero
Tratto una cosa del genere mi pare che la dice anche tu nella prefazione no questo fatto dell'interezza e vivere il presente non significa vivere un presente appiattito su se stesso unidimensionale ma vive un presente che contiene molte dimensioni
Allora
Si può dunque molto velocemente allora ho letto lo due prefazioni
Baccarini riflette molto anche sulla pena sull'idea retributiva della pena sul principio di proporzionalità è una problematica che mi affascina molto ma ovviamente non possiamo discuterla stasera
Come sapete la proporzionalità qualcosa di molto opinabile no molto molto opinabile non ha un fondamento scientifico oggettivo
Poi parla del risveglio e mi piace molto la conclusione della sua della sua prefazione quando dice che il filosofo pensa alla vita e mette in scena il mondo beh insomma mi sembra una conclusione
Molto molto Spino Tiziana non so se lui ha pensato a Spinoza me moto Spino Ziad ma perché Spinoza
Andando contro un luogo comune diceva che filosofia Penske pensare non significa pensare alla morte questo diciamo pure Platone la Regione Spinosa no non è corretto pensare pensare alla vita poiché evidentemente la vita non è separabile dalla morte ma pensare pensare alla vita quindi diciamo è piaciuta molto la questa conclusione Spino Zidane Poletto la prefazione della né di Francia Francesca Fernanda verza
Dove dove lei privilegia un approccio fenomenologico esistenziale
E dice che il punto di partenza della ricerca di senso per Jaspers è la situazione
Benissimo e qui davvero la filosofia però incontra la letteratura
Perché se la situazione è il punto di partenza che cos'è la letteratura il romanzo e nessuno idee in situazione questo il romanzo
Cioè sono idee incarnate in personaggi in storie e l'autore ci fa vedere le conseguenze che hanno quelle idee appunto in uno stile di vita
Il problema non è non so che sapere se l'home buono cattivo ma se uno pensa che l'home buono vive in un certo modo
Fa all'amore in un certo modo educa i figli in un certo modo se uno pensa che l'home cattivo tutte queste cose le fa in un altro modo la letteratura si occupa proprio di questo l'unica scienza secondo me
Di tutto ciò di cui non si può fare scienza punto perché è la scienza di questo vissuto se leggete la cognizione del dolore di Garda
Gadda descrive con esattezza straordinaria come vive
Una persona che ha con il mondo un rapporto di Ranco pura dice lui di rancore ecco città ci mostra esattamente come vive una persona dominata dall'Aran cura e cosa sente e cosa prova
Quindi questo è uno spunto molto bello e poi
Dunque
C'era un'altra cosa avrebbe sì per questo anche questo non ve ne frega niente ma ho imparato un termine leggendo la verza ho imparato un termine che non mi forse sì era rimasto nella memoria del liceo
Ah può fare antico bellissimo bellissima cioè lei no al c'è tutto dice che è un termine tecnico ovviamente
E dice che bisogna superare la concezione apofantica della conoscenza che a quella della razionalità scientifica io un po'così approssimativamente traduco apofantica con assertiva ecco
Privilegiando invece è un aspetto di alloggi dell'avidità però già ieri sera io ho detto a mio figlio che far scempio dure
Non essere apofantica come conosce vale devo dire mai questa cosa me me mi hanno insomma mi ha dato un'aura per un momento cioè
Allora due-tre prelievi dal testo dunque
Bello dunque lo dicevo prima l'autore lo dicevo prima l'autore che essi Libano dunque c'è questa cosa che mi sembra bellissima dice Silvano
Quando dice il tempo sprecato e quel tempo della vita
Che non si vive
Cioè non è il tempo sprecato uno dice uno sta in carcere quelle tempo sprecato oppure uno stato in ospedale no non è quello il tempo sprecato il tempo sprecato e quello che non si vive dovunque stai
Quello nel quale non si dosa non le emozioni sentimenti valori dolori le Paure le sofferenze quello al quale non si dedica parte di se stessi
Quello nel quale si preferisce stare zitti e permettere che il buio della notte incomba
Spunto straordinaria poi basso solo due-tre prelievi un altro è
Assi dunque il lei sull'autore de io più amato di tutti cioè il più bel libro di filosofia Colletti in vita mia
è L'uomo in rivolta di cammino
Non non non non pende non riesco a pensare a libri che possono competere con l'uomo in rivolta ritorno di osso insegnasse filosofia nei licei lo farei adottare lo mi rivolta be'cosa succede che
A pagina scusate centoquindici
Pietro Lo Faro
Dialoga con il meraviglioso libro di dica menu dedicato al mito di Sisifo
La condizione di chi vive una detenzione sotto determinati aspetti somiglia molto a quella del personaggio mitologico di Sisifo
E sviluppa questo tema
Io che vi ho letto il mito di Sisto a quindici anni non avrei mai pensato che potesse leggerlo un detenuto
Immedesimarmi using Sisifo
Una cosa pazzesca perché questo da al suo testo una verità incandescente
Poi né un altro prelievo beh questo sì l'ho trovato pure notevole
Il rasoio di Occam
Perché consapevole no il rasoio di Occam
Quindi si parla di logica
Il principio del rasoio di Occam ma è che a parità di fattori la spiegazione più semplice è quella da preferire ecco mai l'autore che che si chiama scusate non mi ricordo Vittorio Parrella
In fa uno sviluppo molto originale di questo tema e finisce così
Tornando a me mi definisco un viaggiatore esploratore nomade un cittadino del mondo che modella il proprio karma con la filosofia orientale
Con esperienze diverse e di vita
L'opera mia si concluderà solo quando riaffiora quel giardino che abbandonai e mi spegni ero ma fin quando io sarò come canta ma non lo dalle palme io vi però con la libertà in tutte le sue forme come dice Ockham
Tagliando il superfluo le cose inutili e allora prendo io in prestito il suo rasoio divenuto per dato di fatto rasoio di Rebibbia
Stupendo il rasoio di Occam diventa il rasoio di Rebibbia
E infine qui il terzo terzo prelievo e su questo concludo
Allora
Pagina cinquanta
Il funambolo
Presente l'autore
Bellissimo Thuram è letto un racconto di Kafka che si chiama primo dolore
Leggilo subito domani cioè sono due pagine due pagine e il primo racconto con letti in vita mia
Veramente avrà avuto dodici anni d'appello sì ho tredici anni lo trova in un'antologia scolastica è un funambolo che la notte deve dormire sul trapezio sono non prende sonno
Quindi tutte le notti lui si arrampica si mette lì sul trapezio per il circo si deve spostare allora devono prendere il treno
E lui cosa fa deve dormire sulla cuccetta più alta
Questo membra conto meraviglioso me l'ha evocato il tuo testo questo d'si chiama primo dolore e
Cosa dice dice che non esiste nave che non possono affondare
Non esiste marinaio che non tema naufragio non vi è un uomo che né vi è mai stato che anche solo per un istante non abbia vissuto la catastrofe
Essere uomini non significa vivere nella certezza di essere inaffondabile
Probabilmente vuol dire soltanto essere consapevoli che prima o poi in mare ci sommerge era che un giorno all'improvviso il soggiacente al caos si manifesterà nella sua pienezza
Eccetera eccetera bene davvero Pareto bene ci sono altre considerazioni sul fatto che non esistono strade già fatte cioè una bellissima poesia di Machado che dice la strada e come Lola la conosci forse che il più
Ad eccetera si cammina sull'acqua che appunto
Ma volevo sottolineare un aspetto scusami senza e spagnolo
Argentino ha gusto Muccio
No poiché no io Mangusta voci si Mallare spagnolo perché
E su pare mese accomuno ora una lei modello seminiamo sino
Paola va be'pare scorciatoie allora no volevo dire volevo sottolineare un passaggio quando dice essere uomini non significa vivere nella certezza
Di essere inaffondabile i beh qui qui mi pare che c'è un tema nevralgico nella nella lezione che ho fatto a Rebibbia quella appunto sul vivere l'attimo a un certo punto
Un detenuto mi ha fatto delle obiezioni allora
Mi sembravano molto ben argomentato detto mattone studiato ci si io sono entrato in carcere Alfabeta aveva una pena di quelle tosta insomma trent'anni è una cosa già ci sono entrato analfabeta proprie sulla maturità liceale
E poi ho preso la laurea in filosofia e sono entrato qui che io venivo da una famiglia dei delinquenti dell'incultura due eravamo tutti delinquenti questo mi disse nella mia famiglia
Lei fa tutto il percorso di studio
A Rebibbia allora dico abilissima quindi permessa e un testo formidabile dimmi in cosa se è cambiato
Cioè tu quando si entrato qui eri analfabeta adesso si è laureato in filosofia rispetto a quello che eri vent'anni fa
Oggi che cos'hai di più luce apprezzato un po'e mi ha dato la risposta più bella che io abbia mai sentito in vita mia sulla cultura
Mi ha detto rispetto ad allora sono più insicuro
Per me ecco non c'è altro da aggiungere questa esattamente cioè ha capito tutto la cultura e questo è questo e accettare l'insicura accettare il naufragio
Rifiutare le false certezze accettare l'insicurezza convivere con l'insicurezza che è un dato che è un dato antologico insomma uno deve convivere con l'insicurezza senza farsene destabilizzare
E e perché poi solo così si vive in un modo autentico poiché qui davvero concludo sempre lo stesso autore dice che essere uomini non è cosa facile significa dover sempre tentare
De de sempre tentare si di del di ritornare a galla significa imparare a cercare e trovare la forza per rivedere il cielo
E le sue stelle ecco appunto questo è evidentemente
Evidentemente un passaggio dantesco ma allora mi piace ricordare un altro verso di Dante quando Dante dice che noi siamo nati Bernie
A formare però
Angelica farfalle
Mi ha sempre colpito questa idea di metamorfosi in Dante no Dal Verme a far fallire tutta la modernità
Ha pensato invece un'altra metamorfosi quella di Kafka
Da uomo a Terme
Pazzesco questo solo questo ci fa capire l'impoverimento della modernità assoli immaginato una trasformazione da uomo a Berna devono insetto ecco Dante invece ci chiede una lei parla una una metamorfosi diciamo del del del cuore e della mente
E
Credo che leggerlo significa questo e
E forse ci ricorda che anche
In quello spazio di tre metri quadrati uno può diventare un angelica farfalla
Grazie grazie a Filippo la Porta per questa lettura
Interessante finanche minuziosa con questi richiami veramente molto molto significativi a dei passaggi e dei testi
Appunto che di cui la ricchezza è testimoniata tutti in queste in questi movimenti
E io prima di dare la parola ai vigili resta che volevo chiamare qui il il figlio di
Coppola figlia di Fabio Falbo che mi hanno detto ecco Lolli
E il figlio di Fabio Falbo che uno degli autori è che e qui ci porta un un messaggio un saluto del padre non essendo potuto essere Luís qui Sisifo e lui si crea flop e quindi vi diamo senz'altro la parola
Grazie a tutti
Seneca sosteneva che l'ha visto senza le avversità
Marcisce
Nonostante le avversità che nostro padre affrontato ed ancora affronta a testa alta e sembra una persona virtuosa
Ma i figli la parola cara in tutti questi anni desiderio desiderare implica la profondità dell'aspettativa siamo certi che il desiderio della persona si appaga tramite il desiderio dell'altro
Attraverso la sua presenza
Ma suo padre sebbene detenuto da diverso tempo ha portato avanti il desiderio di abbracciare i propri figli il prima possibile questo dato ha rafforzato in noi non solo una crescita interiore noi siamo i figli di Fabio Falbo un autore dei libri in questione
Nostro padre iniziamo a nostra mamma sono sempre presenti nelle nostre vite sono i nostri consiglieri fidati
Sono la nostra guida dando consigli preziosi su come comportarsi su come parlare
Pensare perdonare amare sognare
Salvaguardare non farci condizionare resistere alle avversità
Credere sembra in My stessi
Papà sempre messo al primo posto la famiglia costruendo un'abitazione con gli speciali mattoni della serietà e della pazienza
Sebbene in condizioni di ristrettezza fisica della propria libertà
Siamo grati al nostro radiatore che seppur detenuto e contempo limitatissimo messo a disposizione ha impartito queste lezioni di vita facendo crescere facendo tre esserci nella legalità
Pensiamo che uno stato si professa di diritto con la pretesa di tutelare la famiglia la gioventù e altri aspetti della vita delle persone
Al di là del loro meno stato di detenzione
Deve rimediare all'attuale valore al valore del tempo limitatissimo lo stesso tempo nello spazio che da diversi anni ma i figli abbiamo misurato
Abbiamo misurato valutato pensato e giudicato non solo grazie alle tante imprese titanica quattro da papà
Nostro padre ci ha sempre detto che la vera apre la vera prevenzione non si fa con l'informazione quest'anno rettifica le cattive azioni all'opposto rischia di incrementarle
Qualunque persona legata a livello educativo padre madre
Scuola educatori in qualsivoglia
Con decorazione sappia mare chi impara condotti pregi e difetti
Ci ha sempre detto e il libro in qualche modo lo conferma che gli educatori dona Marie difetti perché sono anche il bene
Si deve amare anche il difetto e vedere nel difetto lo spettacolo dell'esistenza autentica
Della novità di quei difetti
Di quell'esistenza
Ecco questa può essere definita prevenzione
Insegnamento di un genitore e affidare il figlio al bene senza soffocare i propri desideri con progetti a tre se inattesi imposte paradossalmente questa privazione della libertà di papà non soffrono i desideri dei suoi progetti
Ma inetta ove il Init inetti scusate inevitabilmente soffocano i nostri progetti i nostri desideri
Chiudiamo nel dire che è nostro padre è un uomo di legge non deve la dance la legge che lo tiene prigioniero come un terzo ma come una liberazione
Il libro in questione arriverà rivalutare i termini resilienza e potere
Rapportati sull'innocenza di una persona che succube mi chiami distratto la legge ma nonostante ciò viveva legge con una violenza
Grazie per averci ascoltato
Grazie grazie Francesco Fabio Francesco Fabio a cui peraltro diciamo
No Francesco Fabio Falbo giusto Francesco valeva
E che citato nel testo nel testo del padre e a cui in qualche modo dedicato diciamo sì questo questo peste che abbiamo che abbiamo letto nel libro
E io ora darei la parola Eligio Resta che professore emerito di Filosofia del Diritto nell'università di di di Roma Tre diciamo per tanti Nino è un maestro che ci ha insegnato diciamo sì a leggere studiare criticamente
Il il diritto e le sue che le sue manifestazioni diciamo quindi mi fa molto piacere averlo qui oggi con noia a parlare di questo libro prego
Grazie
Devo dire che lo faccio con una entusiasmo Debray o che mi ha particolarmente colpito
Innanzitutto la il titolo pratica filosofica
Nel sottotitolo ma credo che sia il nocciolo del problema da non confondere con la filosofia della prassi perché ha a che fare con un pavese di posizione filosofica sull'agire dalla vita quotidiana devo dire questo libero da da alla filosofia più di quanto non prenda dalla filosofia perché nasce da un vissuto sostanzialmente il tragico
Una dimensione in cui c'è sempre il la ricerca del senso della vita
Che sia un filosofo o l'altro importa poco credo che ci sia uno scavo nel dimensione del e di un'ombra di un non detto di un rimosso e per questo sono particolarmente entusiasta di questa di questo libro
Che cosa si cerca di una filosofia ma innanzitutto un doppio sguardo sulla vita
Non uno sguardo banale pieno di certezze ma l'incertezza e dubbio la messa in discussione costante e questo libro lo farà a ogni piè sospinto anche con molta raffinatezza
Devo dire che in una dimensione mi ha colpito che viene a richiamata anche nella lettura veniva fatta è il la dimensione costante frattempo della vita e tempo del mondo
Che fatte in una situazione di particolare contingenza deve sessione allargare lo sguardo enormemente
Significherà riportare alla luce una dimensione di nascosto
Perché c'è il per esempio molta letteratura in questa delibera
Perché la letterature
E mondo delle possibilità tanto più forte quanto più si avverte la contingenza dell'arco della situazione carceraria quindi la contingenza dalla vita porta un'apertura mondo del possibilità io ritengo che sia una forma di osservazione della vita la più penetrante che ci sia non si tratta di scegliere un filosofo un altro
Non un autore un narratore un altro ma scegliere il mondo delle possibilità che esso anch'esso appare dunque avendo
Una consapevolezza che credo abbia attraversato
Tutti i nostri discorsi
Che il problema dal carcere del crimine
Non viene prodotto dalla società
Ma che nel prodotto nella società
Nella certezza e non la società si trova anche il rimedio
Dire che viene prodotta da società significa de responsabilizzarsi significa non assumerà il proprio punto di vista no scalare nel senso della vita ma rimuoverlo
Ed è un andamento fortemente interessante
Cioè nella discussione un punto di riferimento il discernimento la scenetta ora mi fermo sul dimensione filologica di questa parola dis Czernin mento
This Czernin mento
Significa che noi ci mettiamo su un certo criminale discernimento significa differenziazione fra bene e male eccome la re scribi nazione recriminazione significa nel linguaggio della vita quotidiana lamentarsi ma neanche compiere un altro crimine
Costantemente il la riflessione sul crimine ci mette di fronte a scelte scelte che potevano e serie
Diverse ecco il mondo delle possibilità significa non appiattirsi sulla contingenza ma aprirsi al mondo ora c'è un'aria
Dimensione che mi veniva suggerito adesso dal figlio dell'autore
Qua e là etica minima perché poi noi ritroviamo nella
Nella filosofia nella ne ha diritto
Fondata su due del semplice imperativi gli imperativi non regolano la poppa antico e non si può parlare di apofantica all'imperativo questi imperativi sono semplicissimi non essere imbecille e non essere idiota
Questo ebbe l'insegnamento che viene fuori dal brevissimo assaggio
Riferito ai fidi
Ora l'imbecille è colui che si appoggia al baco lusso io rosso non vacilla ma appoggia al bastone
Dico che la mia vita e questa volta una conseguenza di fattori esterni sbagliati vita condizionata dal tutta Israele
Possibilità veniva contingenza
Ora
Non esser idiota vuol dire non guardare al di là del palco naso degli ottavi colui che leggo esisteva
Guicciardini ora non essere idiota e non essere imbecille sono esattamente il il messaggio che viene fuori e questo bellissima saggio rivolto ai fini di non essere invece devono essere idiota
Come forse sono stato io
Questo significa liberarsi dalle catene questo significa sperimentare una dimensione in cui nell'osso stesso l'ospite e anche nel migliore ora non ebbe vita Giambattista vico che lavora sul testi di Aulo Gellio bellissimi ospite e nemmeno doveva sono la stessa cosa ce l'abbiamo
Questa consapevolezza molto forte in cui siamo ospiti perché gli amici e nemici perché
Saper scavare dentro questa possibilità e un un andamento importantissimo
Si diceva la figura centrale di tutta questa storia sofferte certo non possiamo che le le parti lui e non possiamo che riferirci a due tedesche
Perché filosofo soltanto seminatore dell'Occidente ma il filosofo nel quale la giustizia e l'ingiustizia si muovono su un crinale molto molto guadagnando molto
Va bene
Socrate
Rifiuta l'idea di uomini che lo giudichino
Dice non voglio
Rivolgermi alla clemenza della corte non volle o sotterfugi non voglio fuggire volge andare incontro alla morte
E quando il cammino per aveva veloci comporterà sottratti raccomando i suoi discepoli di sacrificare un ingaggio ad Esculapio
Esculapio e Iddio della salute quella medicina ora sacrificare un alloggio Goulard Pio mentre si va a modificare significa che la morte non si sa
Il sia diventa la vittima diventa carnefice carne esce diventa vittima ora
Sottratte è colui che
Mette sulla scena della storia il rapporto molto complicato fra colpa
Ed è qui che scopriamo un'altra dimensione importante del libero un la misura in cui pone cento in tutti i saggi il meccanismo della responsabilità ora io credo che sia guardate con uno sguardo davvero penetrante questa dimensione
Auto responsabilità né la responsabilità esterna perché io credo che abbia una responsabilità ci sia la dimensione del tragico moderno
Siamo
Chiamati a rispondere senza esserne responsabili ma siamo anche responsabili senza essere chiamati a rispondere ora la dimensione della responsabilità e doppia perché c'è un
Essere responsabili di ma nello stesso tempo attraverso un domandare è un rispondere ora rimettere in dialogo in discussione questo aspetto alla responsabilità significa
Scoprire il tragico Velardi
Del resto democrazie forse
Si può riassumere in una frase del senso comune dare la parola
Dare la parola significa stabile l'obbligo politico anche l'obbligo giuridico o
Dare la parola in senso giuridico significa proponente ed è di la nascita all'origine di l'obbligo politico significa distribuite la parola
Tanto tempo attende
Un tanto tempo un altro ha il diritto di parlare il diritto di ascoltare di essere ascoltati
Dare la parola significa rimettere la dimensionale democrazia dentro un dialogo e questa la chiave
Della Sapelli filosofico nel dialogo non le certezze ma la messa in discussione batte non cercare nella soluzione la nella salvezza come nella nell'analisi ma mettere in processo il procedimento in dialogo discutere e far discutere discutere con se stessi con l'ospite col nemico ma anche
Sapendo che la il linguaggio nel quale questo si consuma e il vero abbracciarlo
Fra gli ha sparato
Lunga scende da Pacciani
Intervento
C'è un'altra parola che mi colpisce identità
Molti del molti racconti filosofici sul sull'identità che avvengono in libreria
Metto mesi in discussione
Attento alla vita al tempo del mondo come diceva ma sapendo che vi è una intertemporale netta
Cioè che non possiamo dire del nostro tempo che il nostro tempo soltanto il nostro tempo fatto di come eravamo e di come Sanremo il problema è che nel carcere non solo siamo quindi cioè abbiamo fatto in un certo momento ma siamo anche DiVersi da come avanza
E questo nessuna istituzione riesce a coglierlo anzi
D'identità che viene a trasformarsi in pura identificazione
Quarantuno bis per un ottocentosedici è un un numero un'etichetta nella dimensione dell'identità finisce nel retrobottega
Per questo il discorso filosofico importante perché scava nero senza bottega non appiattendosi nel nel verbale identificazione membro nella in forma di ideologia
L'impiegato
L'azione ed identità nel senso moderno e Pontifex ma i tanti tempi ma anche i tanti nuovi che congiunge ed è una strana sensazione quella che in una situazione degli mondo Gambina forzata che quella della vita reclusa ci sia la possibilità dei tanti luoghi per spesso il la filosofia
Insegna che vale la pena circa naufragio no perché ci sono tante aperture tante possibilità come diceva Nietzsche bisogna che d'identità diventi pastore enti regge Pastore nel senso che siamo governando la stiamo governando il nostro destino gregge
Cioè tutto dipende dal destino che ci viene costruito essere insieme al passo del greggio significa recuperare alcuni degli enti tappe al Tour c'è un'altra cosa che mi colpisce il senso su cui si riflette del perdono perdono perciò non è indirizzare il concetto dall'alto saggi ragion di Stato nate una dimensione possiamo aspettarci dall'alto perdono soltanto il tentativo di far fluide ancora una voce tempo liberandosi dal si sente bene
Ultima parola su questo concludo
Del Neri chiamata chiamato Ovidio Kafka davanti
Il concerti metamorfosi
Metamorfosi nel discorso filosofico e soprattutto la ricerca di una mettano in via di una trasformazione all'interno e che cosa che a me stanno se se non il contrario della paranoia grazie
Grazie grazie ai dj resta io a questo punto sentirei
Gli autori diciamo comincerei diciamo con sedere gli autori e i curatori del libro sono stati evocati quindi
Chi chi vuole iniziare Giacomo si Manuela avvezzo diciamo sì alla comunicazione pubblica oggi ha presentato il suo libro diciamo in un'altra occasione quindi ciò che diciamo
Va abitualmente e quindi possiamo intanto siete voi diciamo e poi sicuramente anche può andare o Bonetti che diciamo se la sì e già diciamo si si è manifestato diciamo prego
Buonasera a tutti
Ringrazio vivamente a tutti coloro che hanno voluto che noi io Giovanni i particolari fossimo più questa sera
Già è avvenuto in altre in altre situazioni quindi iniziative del genere non sono molto molto molto importanti
Ancor di più per far sentire comunque passanti da vicino a noi la la voce di chi in questo momento poteva esserci ma per una postilla per qualcosa che ovviamente non riprenderanno dovendone non è qui come dire io un po'di paranoia che sopra le viene ritenuta a torto
E e quindi io faccio un da un grosso abbraccio ai nostri amici miei autori insieme al nome di questo di questo libro
è stato molto bello l'intervento a sorpresa del figlio Falbo Francesco che mi ha riportato indietro nel tempo conosco sto ragazzo che da piccolo così verso lo trovo un bel ragazzo molto preparato e quindi bravo Francesco Caio avuto coraggio di venire qui e testimoniare la forza che ha avuto il il Papa e quello che il Papa comunque costantemente gli gli manifestai dimostra questo è veramente molto
Molto bello
Io volevo portare la mia esperienza di questo libro perché non è stato facile approcciarsi a questa realtà alla filosofia nonostante noi avessimo a dietro
Con il tempo un bagaglio culturale che si stava iniziando a formare chi di più chi meno io per esempio sono entrato in carcere colloqui con la quinta elementare temi sono ritrovato
Non so per quale motivo appassionato della del libro della forse per così dando inizio
E mi trovo oggi un un laureato quindi per me è un è un privilegio essere qui
Perché parto proprio da una consapevolezza che non avevano studiato e quindi ognuno di noi alla strada studiato come materia io in giurisprudenza altri lettere in Filosofia però non conoscevamo lealtà per bellezza la grandezza della filosofia
Ripeto non è stato facile inserirsi in questo progetto perché all'inizio era vista un po'come un'invasione
Essere reclusi non è mai facile aprirsi e fare entrare un esterno
C'è all'esterno in questo momento non erano le persone che portavano ma era la filosofia che entrava come un boomerang con una forza che noi non non eravamo ancora in grado non eravamo ancora nelle condizioni di di potrei sostenere e così ci siamo fatti un sacco di domande fatti sì io adesso chiudo gli occhi vedo ancora quel tavolo e tutti quanti nuovi che chiedevamo a noi stessi che cosa volessero questi signori
Perché soprattutto la dottoressa Aversa perché come dicevamo prima si parlava di tematiche che in un luogo di restrizione erano veramente molto forti cioè amore
Dove l'amore è solo metaforico
Dove l'identità ognuno di noi in quel momento
Stava rincorrendo la propria stavo ricorrente loro la scoperta della nuova identità perché un trascorso di vent'anni come diceva il professore cioè come si fa a determinare che sei lo stesso di vent'anni fa cioè scientificamente credo che sia impossibile
E così ci siamo chiesti quindi si parlava della felicità felicità in carcere immaginate identità responsabilità amore
E amicizia
Tutte persone che vengono lì riposta in un luogo non si conoscono e quindi devono convivere insieme in spazi molto angusti
Quindi si parla di felicità quante volte si incontrano persone con cui ci si sposa un progetto anche di vita e altri invece con cui non si va d'accordo capita nella vita normale immaginate come si apre uno spazio così angusto
Quindi abbiamo visto questa situazione come veramente una costruzione una forzatura e poi eravamo in tanti il numero si è ristretto poi si è ampliato nuovamente così abbiamo iniziato a capire le parole del professor Baccarini
Di Francesca Aversa
Che venivano lì non per invadere ecco ma per portare questa ricchezza che noi non abbiamo concepito non abbiamo recepito e che voi invece qui state io con piacere
State manifestando cioè lei parlava di emozioni noi quando abbiamo scritto quando abbiamo studiato ogni singolo termine
Lo studiavamo e poi ci confrontavamo d'uno con l'altro anche quando i docenti andavano via
Noi non abbiamo avuto non abbiamo dato un senso speculativo noi stavamo dettando quello che la nostra coscienza ma nella nostra coscienza riusciva a tirare fuori
Non volevamo fare pena nessuno anche perché non sapevamo che questa che questo nostro pensiero in un giorno
Seduta ad un libro quindi per noi è stato veramente molto imbrattano quindi essere qui e sentire persone che si emozionano per quello che abbiamo scritto
Per me è veramente importante vuol dire che il messaggio sulla cultura sulla consapevolezza ecco parlava Francesco della resilienza è veramente un concerto sul quale tutti noi dobbiamo riflettere perché io credo che il carcere è un passaggio che non dobbiamo sentire lontani da noi perché il carcere e nella società fa parte di noi ognuno di noi può avere esperienze dalle quali bisogna poi confrontarsi con le quali bisogna confrontarsi bisogna uscirne
Il tempo sprecato perché i professori il tempo sprecato io quando ho pensato
A quella rapporto perché la maggior parte delle persone che vivono in carcere
Dicono guardando il soffitto fantasticando poi la possibilità di riabbracciare i propri cari
Invece in quel momento credo che quello lì
E tempo sprecato quindi impiegarlo incuriosiva lo e poi nel momento in cui ho conosciuto la cultura li ho capito veramente che c'era altro che anche per me
Poteva esserci qualcosa di CEO potevo dimostrare qualcosa poteva essere non solo l'etichetta che ormai portato dietro portavo dietro con me ma e infatti e la pratica filosofica la filosofia in maniera molto delicata entrata
E ha affiancato la cultura che nel tempo
Ho guadagnato uno studio e mi ha fatto capire c'è ma ha messo in pratica
La cultura e quindi oggi essere qui e poter dire veramente
Investire sulla cultura e l'unico antidoto alla la violenza
Al crimine alla devianza perché hai voglia costruire nuove carceri hai voglia a canna mamma e mettere nuovi poliziotti il crimine come si parlava è un senso bene e male rapportato alla nostra vita
Tanto c'è di male tanto cioè di bene quindi se non riusciamo veramente a capire che anche il carcere anche le attività di e proprio del crimine
Vadano combattute non con certo la repressione è importante l'uso della forza per le forze dell'ordine
Credo innegabile ma la cultura ma diffondere il più cultura
Dare la possibilità a un soggetto di capire persone parlava del discernimento e con la possibilità di scegliere io trent'anni fa questa possibilità di scegliere dovuta alla mia ignoranza volontà ma forse non ho non ho neanche cercata perché non sapeva potesse esistere oggi o la possibilità di scegliere dopo tanti anni ho capito che scegliere per me la legalità e quello che che premiano e quindi dalla possibilità di essere oggi qui con voi e di dire veramente investiamo sulla cultura e diamo la possibilità a un altro concludo e finisco qui con i saluti di tutti
Prego qua
Fa Dario Bonetti già evocato iscrive nella crisi del funambolo se se lei si è laureata in antropologia culturale Observer EDISU il carcere come rito di passaggio come di un personaggio mantiene
Lo
Risultano buonasera a tutti non non mi ero preparato nulla però va bene
Francesca verso non la vedo da tre anni
Quindi noi ci siamo visti dopo tre anni detto questo vorrei parlare soprattutto del mattino di come si è fatto il libero
E di far capire alla gente
Molti di loro già ci conosciamo sontuosa conosciute tra chi non non ci ha mai conosciuto prima
Perché nel settore ombre la diffidenza rompe gli stereotipi noi quando sedevamo in carcere per esempio quando prevediamo trenta un esame la l'educatrice ma che veniva bravo hai preso trenta chi sa come Stato perché i nostri figli e non prendono trenta università
E quindi dobbiamo dimostrare più degli altri che quel trenta ce lo siamo guadagnati cioè noi dobbiamo dimostrare che questo libro abbiamo scritto noi che è frutto non di un percorso non di una parola ma di decine di libri che abbiamo letto per poter arrivare in qualche modo a delucidare a mettere in evidenza certi concetti quando noi all'inizio ci siamo seduti a tavola una delle prime cose che lei ha detto invece dobbiamo prima trovare gli strumenti di mi navigazione
Per navigare nella l'Inter nella filosofia quindi abbiamo studiato per avere quegli strumenti con gli strumenti che poi proprio livello così quasi metà linguistico cioè dove non puoi fungere come strumenti per creare altri strumenti perché poi sia il funambolo sia il discorso del del titolo l'ho messo io potrà voglio fare il presuntuoso
Era non un altro cioè di un passaggio
Per una ricostruzione morale ed etica dell'individuo
Cioè
Io sono stato sin dall'inizio molto colpito da un filosofo che da Schiele perché non abbiamo citato qui nell'Orda Morris Scheler
Quando parlava del discorso della disarmonia che voi avete l'individuale interno del proprio codice morale cioè
Molte
Attraversa lo diciamo da quella politica del risentimento della società attuale nei confronti del detenuto dal confronto di che ha fatto del male dice pensa che sono persona morali sono persone che non hanno etica
Giovani Cologno diceva io per principio mi sto facendo trent'anni perché se volesse parlare fresco domani quindi non è che sia questo sì un principio giusto o sbagliato
C'è una disarmonia ci sono c'è uno uno scombussolamento all'interno di quelli che sono i principi i principi si hanno altri principi Sante pongono quello della famiglia quello egoistico quello del sette
E quindi secondo me
Un altro diciamo punto fondamentale che poi ci ha aiutato per fare questo processo precedente lucidare in in qualche modo attraverso metafore attraverso allegorie di cercarti parlare quindi cogliere le figure che poi sarebbero diventati gli strumenti
Per in qualche modo raccontare la nostra tesi la come vedevamo la vita in quel momento dalla nostra prospettiva attraverso la luce della filosofia perché guardare il mondo in una stanza buia intanto un carcere
Lo si può guardare come fanno in tanti diceva bene io ho fatto quello che ho fatto è uscito il filo peggio perché lo guardano dal buio
Però guardare da quella prospettiva particolare la vita e da una luce diversa sembra una prospettiva apre una luce diversa perché alla luce della conoscenza
E quello che poi si può permettere di avere questo nuovo ordine interno questo nuovo ordine interno che poi chiamiamo cambiamento trasformazioni e metamorfosi
Che lei lo chiama accentramento dell'io riaccentramento del dio c'è una filosofia applicata cioè ricerca di superare il narcisismo individuale per cercare di portarlo voi
Ad inquadrare le io inquadrare la persona da un punto di vista diverso
Nel merito della della della caverna cioè quando mai parlavamo ICE eravamo in qualche modo e prigionieri da delle catene che noi né che abbia dei pregiudizi della nella cattiva educazione che abbiamo avuto della dell'ignoranza che avevamo veri quelli che poi vengono chiamati contingenza come dice lei
E quindi vedevamo le luci vediamo le ombre all'interno e la caverna come se fosse quella realtà quindi liberarci da quello per ritornare alla luce
E quel passaggio il passaggio difficilissimo che quello che poi
Deve essere
Interpretato all'interno del libro attraverso il passaggio presso la corda cioè passare la posizione di sicurezza magari sbagliata di quella che noi e le le le nostre vecchie i nostri vecchi credi il nostro re i nostri vecchi pseudo valori e comunque è facile in qualche modo vedere la vita ad una visione
Chiamiamo
Che si risolva tutto con la violenza si risolveva tutto attraverso metodi spicci con la forza utilizzo della forza lavoro su utilizzate come valore cioè quelle normale ma qui da me
Tipico dell'uomo forte a Dell'Omo che ha paura
Tipico dell'uomo che ha paura DIA di affrontare quella corda cioè quel passaggio cioè di rendersi conto che che la lite altro grida sono altri difficoltà e e combattere con quelli sono gli strumenti della legalità e quello di combattere di agire nel quotidiano attraverso
Altre prospettive li abbiamo provato in qualche modo a scrivere un libro
E soprattutto ha raccontato quel momento c'è quel quello quelli quel passaggio il momento della trasformazione quando loro venivano come lui dice un'isola già come si fa tanta diffidenza ma la differenza c'è stata allora ci sta adesso ci sarà sempre ci sa quando mi fermo in un posto di blocco essa sembra diffidenza però fare capire che si può cambiare far capire che determinate attività all'interno di un carcere possono favorire la trasformazione dell'individuo
è fondamentale ben fondamentale non per noi che lo sappiamo perché noi personalmente alla fine prima o poi uscirà quindi adesso faccio buon lavoro una bella famiglia
Diciamo in qualche modo o inquadrato la mia vita sulla sulla strada diversa ma è un discorso prettamente personale e rimane un discorso personale quando l'esempio quando cioè non ci si rende conto dell'efficienza determinate di determinati processi
Cioè quando si tagliano gli investimenti alla cultura all'interno del carcere quando si tagliano quando quando non si vengono poiché non ci sono atti di coraggio che tutto questo fa fare un passo indietro che non aiuta a tanti ragazzi che dentro quando parlavamo del del dell'identità alle l'identità le diventare un uomo all'interno d'un carcere facile perché una volta ne parlavamo del carcere come
Un po'come fu il titolo della
Il titolo di un
La Conferenza che avemmo a Rebibbia
Il calcio è che decidesse università del crimine do lo do lui doveva diventare un'officina di riparazione dell'individuo
Della persona ed è così dice queste in sintesi e facile quando comandavano con una persona ha dei dubbi quando
Ha paura di ciò che si è quando si rende conto che il proprio io il proprio essere un uomo lo ha portato a una situazione critica estrema è facile ci sia per un modello più forte
Allora chi è il capo di turno dice guarda quello scusate la voce quello alle pale quello diventa il modello e quindi il giovane che entra in carcere esce poi con quel modello perché lo sapete quel modello quello che aiuta a superare quella fase nessuno mette in dubbio in qualche modo funzione più e una formalità che funzione all'interno di quella di quell'ambiente l'unico modo per superare però questo cioè quale sarebbe quella perfetta Micia scende dice e avere dei maestri
Avere dei modelli di riferimento che gli abbiamo trovato in versi professore Baccarini Grazia a Francesca Renzi ma a tutti i professori Pierangeli cioè loro sono stati veramente quelle che in qualche modo attraverso i loro esempio disinteressato nera è la prima volta il primo dubbio che ci vanno in calce una linea qualcuno dice spesso che interesserà più vedere che che l'uomo Vieri perché eticamente cioè quello e ricostruire la società quelle fare del bene la società quelle contribuire a rendere l'umanità un luogo migliore
E in qualche modo
Ci sono riusciti con qualcuno di noi si avvicinano con tanti altri noi non siamo gli unici a stare fuori anche Pamela sta fuori un ristorante ad Amsterdam quello che è scritto è la soluzione
Tanti di loro sono uscite stanno facendo una vita regolarissima con le loro famiglie
Da quello che vedo ce la maggior parte di noi che che siamo non siamo più rientrati quali in passato si usciva in sei mesi un anno due anni se rientravo un'altra volta c'è questo significa che non c'era incidenza sia che funziona questo
Però quando poi il presidente del dei giudici non viene nemmeno ad assistere Tomba così potrebbe sì interessante quando non viene nemmeno l'educatore del carcere per metà la curiosità di quello che si può dire all'interno di un rischio del genere c'è questo poi crea dei dubbi gravi dubbi non preme che ha messo fuori
Ma e tutte le persone che lavorano e ci credo a questo che si rendono conto che quell'identità effettivamente sta cambiando cioè che l'identità è una realtà dinamica
Che col passare del tempo con le situazioni soprattutto Sebbenico intimata rientra in qualcosa di positivo c'è si può avere si può arrivare adesso è un uomo di bene
E però
Durante
Tutte queste piccole cose poi remano contro oggi in qualche modo
Quando formale alle l'enorme lavoro che loro fanno disinteressatamente
Spero che si potrà si posa quante ne porteremo il nostro piccolo contributo sembra che possiamo
Gratuitamente magari non lavorando cioè perché
Ci crediamo qui siamo un piccolo esempio se questo vi può servire
Cerchiamo di rompere gli stereotipi sono queste una serata
Grazie grazie ai nostri ai nostri dottori e io nord del vero devo dire che c'è e ci sono ci sono persone della bisaccia evidenziare in sala diciamo così che ovviamente ringrazio per essere qui
E e devo e e devo e e devo scusare la la presidente per Talbi che non ha potuto essere qui per motivi di salute ma mi aveva detto che sarebbe venuto volentieri magari in un'altra occasione magari me la porterò ad Amsterdam ma quando faremo la presentazione va bene il nostro amico che si è andata danza ora e tocca ai nostri
I curatori delle del lavoro del laboratorio e del e del volume con chi iniziamo al professor Baccarini
Ecco
Sì sorte soltanto due battute anche perché credo che ora tarda estate dicevano i latini e quindi io per non fare dei duplicati mi limito a a leggere qua sì quattro righe della mia prefazione che dicono però che cosa ha significato per me questa questa attività che abbiamo fatto in vari anni
Nel carcere di Rebibbia al tempo stesso che cosa abbiamo cercato di dare no a questi a questi ragazzi ragazzi
Noi
Lui
Detto che vedo continuamente perché quella che certi anche mia figlia quindi vi dice vi dice molto
Il scriveva proprio nelle ultime righe della mia prefazione
Abituato all'esercizio della mia professione accademica e nell'accademia e si è sempre più chiusa la filosofia l'esperienza della pratica filosofica in carcere ha costituito una sorta di risveglio ai problemi più autentici della vita e all'incontro con persone reali alle prese con i traumi dell'esistenza
Ho ritrovato la risposta più vera la domanda che fa il filosofo
E concludevo alla frase che essa sia già citata il filosofo pensa la vita e mette in scena il mondo
Perché perché in fondo per me ha significato questo ha significato sentirmi utile nell'espletamento della mia professione
E quindi cioè fare il filosofo non significa soltanto pensare a nulla affascinante oziosa ma può significare incontrare soggetti persone reali con cui fare un cammino insieme loro ve lo posso testimoniare io in vari anni nessuno di loro mi ha mai sentito chiedere che hai fatto perché stai qua
Ma più volte onde ci ha manifestato un altro tipo di atteggiamento più per me siete delle degli esseri umani con cui stiamo facendo insieme un percorso che di cui vi ringrazio
Poi è venuta fuori questa idea che è stato un tormento e non vedete soltanto la parte finale è stato anche un tormento che anche grazie a loro però ci sono impegnati loro ci siamo impegnati noi il risultato credo che sia forse al di là delle nostre stesse come dire aspettative o riconoscimenti crede sia risultata anche importante per altre realtà carcerarie italiane potrebbe essere l'apertura anche per altri spazi tutto qua grazie
Ora
Tocca a Francesca Francesca Aversa che
Ha condotto il laboratorio e ha scritto un in pegno attiva introduzione questo questo volume su
Le premesse e le ragioni di questo di questo percorso prego
Sono molto emozionata perché è un po'a ripercorrere a ritroso il percorso fatto insieme a tutti loro non solo ai partecipanti al laboratorio ma anche alla comunità poi che si è venuta a creare
All'esterno con l'ufficio del garante dei diritti dei detenuti con l'amministrazione penitenziaria con gli agenti che pian piano hanno cominciato ad accoglierci con il sorriso con disponibilità
Vorrei diciamo raccontarvi com'è iniziato il tutto brevemente abbiamo presentato un progetto aver cura di sé per aver cura dell'altro dove per curano intendevamo letti Mele Ilia
Secondo dettami della filosofia antica quindi non la cura medica ma la cura proprio disse eccome conoscenza il percorso di consapevolezza abbiamo presentato questo progetto
E la dottoressa Patrizia Lanza largo che qui è presente ringrazia dell'ufficio del Garante è stata una di coloro poiché laureata in filosofia che la fortemente voluto quindi il progetto è stato accolto e nella marzo due mila quattordici siamo entrati la prima volta nella sezione avevo a s C dodici di Rebibbia Nuovo Complesso
Così come è stato detto c'era un pochino di diffidenza quindi abbiamo cominciato lavorando un po'sull'attenzione la sospensione del giudizio ma in particolare proponemmo la scelta di un tema da cui partire per attivare il dialogo socratico e da loro arrivo alla proposta sul tema sofferenza quindi noi abbiamo iniziato questo percorso confrontandoci
Sul tema della sofferenza allora hanno messo in scena le loro emozioni però facendo riferimento ad esperienze di vita vissuta quindi è stato un percorso molto faticoso e difficile c'è stato una resistenza forte inizialmente da parte di tutti
E proprio per questo
Fanelli bene perché è stata una di quelli che
I ritardi e disse ad un certo punto posso panne a mia figlia che era tra l'altro intervenuta ad un laboratorio teatrale nella l'Auditorium comanda insopportabile perché insiste su questi su questo percorso che invece è stato molto molto bello molto ricco il tutto poi partir ricordo nel momento in cui abbiamo fatto riferimento a due figure particolari silos tette
E Giobbe in particolar modo questa figura Filottete abbandonato per questa ferita ai suoi compagni e da quello ad un certo punto è decollato il laboratorio perché si è cominciata la discussione
Il dialogo socratico sul tema della dell'amicizia non più della sofferenza e poi della ricerca della della serenità della felicità anche cosa consiste che cosa possiamo trovare essa creato bel clima quindi insomma mi fa piacere ecco che il libro poi e non ce l'aspettavamo tutto sommato perché non era questa l'intenzione non puntavamo ad una pubblicità davvero nato da un confronto di tutti i dialoghi i titoli dei singoli capitoli sono tutto frutto di un lavoro collettivo e comunitario
Il titolo appunto e di quando lo dobbiamo attuarne i titoli dei singoli capitoli le figure che voi troverete all'interno del libro mi dispiace purtroppo non abbiamo la possibilità oggi di dire di darlo
C'è stato un un imprevisto con l'editore
E
I personaggi concettuali che ciascuno di loro si è trovato poi a in un certo senso interpretare sono il frutto di un percorso di conoscenza disse che è nato ad un certo punto dalla lettura di un testo
Un testo alchemico del mille seicento oltre passiamo il cancello del giardino e da questo testo
è scattata una forma appunto di trasformazione di metamorfosi quindi la Rocco sulla ricostituzione di una nuova identità
Che è appunto quella del funambolo dell'educatore come nel caso di Giacomo Silvano del del giardiniere del cittadino del mondo del viaggiatore quindi queste figure poi l'arma accompagnato il percorso quindi nel momento in cui vedrete il libero
Vi invitiamo a leggere a leggerlo proprio come un viaggio cioè non è casuale l'ordine dei capitoli
C'è proprio naso morta appunto di viaggio a tappe
E inizialmente noi abbiamo poi utilizzato i famosi strumenti di navigazione di cui parlava Giacomo Silvano in realtà questi strumenti di navigazione sono un riferimento alla seconda navigazione platonica
Del dialogo Fedone in cui bisogna por mano ai remi perché c'è calma piatta il vento cessa e quindi non è più possibile
Navigare a vista e mai particolarmente cara questa metafora marina riesca perché sono stata una velista
Quindi c'era anche un riferimento diciamo personale
E io vorrei brevemente però a leggervi alcune righe della relazione che mi è stata inviata dalla responsabile della rieducative trattamentale
Dell'alta sicurezza a Rebibbia
Che è una bellissima relazione non solo di apprezzamento del lavoro svolto ma proprio del processo trasforma Tivo che si è verificato delle persone dei partecipanti però bisogno degli occhiali scusate Marcello
Ecco prima di iniziare leggere queste porcherie
Dove
La copertina del libero è opera di uno dei partecipanti al laboratorio in particolar modo Pietro lo farò che e autore del bellissimo capitolo in cui tratta in maniera molto più estesa il mito dica di Sisifo
E anche i disegni all'interno del libro sono una sua opera perché Pietro Lo Faro tra l'altro è stato promotore anche di un laboratorio di pittura all'interno del carcere
Quindi questo percorso di pratica filosofica poi trasversalmente
Ha prodotto anche altre attività e altri sviluppi appunto un laboratorio di pittura un laboratorio che di tanto in tanto è gestito dalla Rita Bernardini dall'alto rissa Bernardini e dai radicali che tra l'altro probabilmente presenteranno un filmato di questo
Lo porteremo
Sì così potranno appunto partecipare da lontano perché io li ho visti lunedì
E era stata fatta la richiesta dei permessi premio permessi premio che l'aria trattamentale avrebbe accordato
Evidentemente
Forse la l'iter un pochino più complessa per cui purtroppo non sono qui quindi ora vi leggo questo perché appunto la dottoressa mozza ci teneva in modo particolare
Allora in premessa questo mio contributo mi pregio ringraziare la dottoressa Rosella Santoro per la realizzazione del Progetto di pratica filosofica a cura della professoressa perse del professor Baccarini che ha portato in luce potenzialità positive al mio lavorare
Nell'ambito dello svolgimento delle mie competenze professionali di funzionario giuridico pedagogico da me svolte
Trovando trovandomi di fronte a persone che hanno necessità di essere accompagnate nella relazione di ascolto attivo e non giudicante
Ricerca di significati anche guida energica e autorevoli ho rinvenuto nei detenuti partecipanti agli incontri di pratica filosofica la capacità personale in ciascuno di loro
Di aver trovato un preciso Rizzo Conte di senso in questo lavoro di costruzione
Di una nuova rappresentazione di sé
Per il fatto della riflessione pedagogica con i detenuti adulti scaturisce scientificamente dal sapere filosofico ho apprezzato moltissimo la possibilità di un contributo valoriale
Un contributo significativo che trasversalmente investe anche la mia professione di funzionario giuridico pedagogico
In quanto si propone di realizzare quel cambiamento metà benefico che ispira la pedagogia penitenziaria
E cioè che i detenuti possano sperimentarsi nell'abbandonare il passato deviante e proiettarsi nel presente secondo valori eticamente valide di fatto i detenuti che hanno aderito a questa opportunità trattamentale si sono applicati spontaneamente a una ricerca profonda dissi coltivando la riflessione e il dialogo
Certamente perché coltiva l'esperienza detentiva da molti anni questa pratica culturale ha contribuito a migliorare soprattutto le condizioni mentali facendo riscoprire Research risorse personali che si sono tradotte a livello cognitivo
Affettivo e comportamentale
Diciamo la relazione abbastanza lunga quindi non so se cioè il tempo sufficiente per leggerla tutta midi
Mi rimetto a a Stefano Anastasia
Cosa va bene
Direi e quindi niente io concludere qui con queste parole diciamo di apprezzamento di di colei che poi diciamo di fatto è la responsabile del percorso trattamentale
All'interno dell'uovo complesse in particolare nella sezione A S grazie a tutti di essere intervenuti
Io
Grazie a Francesca Aversa anche per la lettura di queste di queste righe di questa relazione che ci danno il senso di quanto appunto questo lavoro possa essere
In qualche modo apprezzato anche dentro da destituzione noi speriamo che arrivi fino al punto diciamo così di di consentire
Anche a quegli autori
E ci mi sono diciamo sì tra gli autori di questo libro che
Hanno vissuto e vivono l'esperienza del cosiddetto ergastolo ostativo di superare le mura del carcere e venire con noi a discutere
Di questo o di altri percorsi fuori fuori dal carcere io conclusivamente volevo chiedere a Rita Bernardini sei
Potesse prendere
La parola diciamo non solo per l'impegno che qui è stato ricordato ora da Francesca verso in questo percorso specifico ma più in generale per l'impegno che proprio suoi del partito radicale su queste questioni che io devo dire anche personalmente diciamo così per il mio ruolo istituzionale come garante sento costantemente perché non li abbiamo come di una frequentazione pubblica attraverso Radio Radicale in questi incontri cede poi abbiamo
Una frequentazioni riservata perché
Rita scrive scrive ogni volta che va in carcere esce fuori con tutti i suoi appunti scrive dice
G otto Pinco Pallino quelle a quell'altro c'hanno questo questo e quell'altro problema e scrive al garante anche i dirigenti l'amministrazione per fortuna vinciamo
Sollecitando un intervento e questo diciamo ovviamente per me lavoro ma dire di questo ovviamente sono sono grato a Rita era al partito radicale per questo impegno diciamo sì a beneficio credo di tutti quanti noi prego di
Grazie ma veramente solamente due parole ecco ci tengo moltissimo ciò tenuto moltissimo a che radio radicale riprendesse questo dibattito
Perché significa già il fatto che ci sia questa presenza guardate che per un dibattito che riguardi il carcere è qualcosa di eccezionale in genere ci ritroviamo in poche unità
Quindi già questo è significativo però per portarlo anche al di fuori di questa discussione e soprattutto portarlo a quelli erga stola anni ostativi Autori
Di questi scritti che però pur avendo fatto ora il la richiesta alla magistratura di sorveglianza non sono stati autorizzati nemmeno sotto scorta poter
Venire
Abbiamo però aperto un dialogo con la presidente del tribunale di sorveglianza di Roma io credo che questo sia importante
Lei ha ricevuto il libro e lo ha molto apprezzato perché se c'è una cosa che deve fare un magistrato di sorveglianza ecco uno usciere direttamente
I detenuti ai quali può decidere o meno di concedere dei benefici
E devo dire lì questi noi facciamo ogni mese i laboratori spes contra spanna che ha una lunga uno degli ultimi messaggi che ci ha lasciato Marco Pannella
Cioè essere speranza anzi chi avere speranza la speranza contro è una la lettera di San Paolo
Ai romani e questi laboratori sono straordinari perché e cioè non voi che andiamo lì riceviamo da queste persone ma riceviamo tantissimo anche
Oltre che in termini umani riceviamo tantissimo anche che ne so beh su consigli di strategie di lotta per
Un'istanza da presentare per dei ricorsi ed a presentare anche in sede europea sono Fabio Falbo per esempio voi non potete immaginare quante persone abbia aiutato quindi lo faccia per se stesso
Inventandosi essendo diventato ormai maestro credo che potrebbe dare lezione a moltissimi avvocati e professori
E lui trova le strade insomma è proprio perché riconosce l'umanità che c'è nei suoi compagni di sventura ma non so quanta sventura io un molte sventure le vedo fuori
E sul discorso che ho sentito fare anche qui che che credo che sia molto delicato quando si dice e loro in un certo senso devono rinnegare il proprio passato capire di averlo sbagliato e quindi poi continuare nel miglioramento della trasformazione io credo che ci sia un unicità nell'essere umano
Per cui quella parte della vita sbagliata
Se gliela togli Simone toglieremmo l'identità di quella persona
E certo che ci sono dei condizionamenti però perché insomma io son vissuta a Roma da una famiglia molto semplice però ho conosciuto molti di questi ragazzi che sono condannati all'ergastolo ostativo
Che hanno vissuto in alcune zone della Sicilia della Calabria dove l'asserita Ali era la normalità venivano abbia iterati la cultura che gli veniva trasmessa la cultura della pace era quella
E che abbiano fatto questo salto
Di conoscenza di se stessi e della società io ritengo un miracolo proprio e un miracolo tanto più che questa possibilità di crescita di cambiamento purtroppo nelle nostre carceri DN riservata a pochissime persone
La possibilità di studio la possibilità di lavoro
Paradossalmente la possibilità di studio direi che sia maggiore nell'Alta sicurezza o almeno in alcuni istituti di alta sicurezza
Che non nelle nelle sezioni comuni
è più difficile che lì si possa fare un percorso e questo faccia se pensiamo che la finalità del carcere dovrebbe essere quella rieducativa insomma vuol dire che stiamo molto indietro che c'è ancora molto da fare credo che questo aiuti molto con Nessuno tocchi carino Caino porteremo questo filmato e vedrete che si aprirà un altro dibattito fra questi che sono diventati nostri amici e dire ai percorriamo insieme la stessa strada loro ci aiutano grazie
Grazie a tutti voi per essere stati qui e il vi invito ovviamente nelle forme possibili a ordinare questo libro non avendolo potuto prendere qui ordinarlo
Presso le lei torni versi Italian naufraghi in cerca di una stella
Un percorso per tutti quanti noi