Rassegna stampa estera

Quei giovani ascoltatori di radio radicale giovedì tredici febbraio questo è l'appuntamento con la rassegna della stampa internazionale a cura di David Carretta diversi temi di cui ci occuperemo quest'oggi partiremo dagli Stati Uniti le primarie del Partito Democratico
La vittoria anche se di misura di Bernie Sanders in New Hampshire vi proporremo un editoriale dal Wall Street Journal dal titolo la maggioranza relativa Sanders il socialista vince in un bilanci diviso
I suoi elettori di restano le ali di e questo potrebbe portarlo alla nomination se il Plutone
Dei suoi avversari nel campo democratico rimarrà così ampio leggeremo anche un'analisi dalla farà Sean Times la forza iniziale di Sanders preoccupa i leader democratici perché potrebbe emergere il candidato presidenziale più anti establishment dal mille novecento settantadue dovremo poi a parlare della politica tedesca della crisi che sta attraversando la se devo udì anche la Merkel dopo le dimissioni di
Andrete Kram Carramba Hoover a seguito del caos Turingia a questo dedicato l'editoriale di oggi di le mondo Angela Merkel sfidata dall'estrema destra
Non solo le si legge tra le righe ma anche l'ala destra della servitù che potrebbe essere pronta ad allearsi con hai detto incisura poi i altri due temi torneremo ancora una volta sulla Cina il coronavirus sempre con le monde e un commento di Sylvie Kauffmann
Su coronavirus che più Orrù el che Glass Nossa ci sono molte similitudini tra l'epidemia attuale la catastrofe di Cernobyl nel mille novecentottantasei
Stessa dissimulazione da parte del potere stessa propaganda stessi dubbi di una parte dei cittadini
Ma l'esito poi potrebbe essere molto diverso scrive tra l'altro significa Hoffmann infine la Siria i continui attacchi da parte del regime sostenuto dalla Russia a Idlib che potrebbero avere ripercussioni sull'Europa
Con un ruolo chiave ancora una volta della Turchia di Ricci Rai Recep Tayyip Erdogan racconta tutto il Financial Times con David Gardner
L'Europa presto potrebbe sentire le conseguenze di Idlib
Come ciò però dagli Stati Uniti dalle primarie del Partito democratico in New Hampshire con la vittoria di Bernie Sanders anche se di misura su quello che sta emergendo come il candidato un po'a sorpresa il favorito un po'a sorpresa del campo moderato dei democratici cioè Pitt Buti Gegic
Prendiamo würstel giornale un editoriale dal titolo la maggioranza relativa al Sanders il socialista vince in un New Hampshire diviso grazie ai suoi elettori che gli restano fedeli reali
Scrive il quotidiano economico americano partendo o dalla al disastro ai OUA la buona notizia per la democrazia e che in io am uscì sanno come contare i voti
E questa è una buona notizia in particolare per Bernie Sanders a cui era stata negata la vittoria in Iowa la scorsa settimana
Ma non questa volta dove ha vinto di misura che sia una buona notizia per il partito democratico e tutta un'altra storia scrive però il wall street journal
Il socialista che viene dalla porta accanto del Vermont ha ripetuto tre Sanders ha ripetuto il suo trionfo del due mila e sedici anche se con un margine molto inferiore appena il ventisei
Per cento dei voti Sanders
Quattro anni fa superò Hillary Clinton a ottenendo praticamente il sessanta per cento dei voti in questo caso il plotone dei candidati molto più ampio il risultato dimostra la lealtà dei giovani dei Millennials i dei sostenitori di estrema sinistra di Sanders malgrado un attacco di cuore e i suoi settantotto anni
Voto dopo voto Sanders è stato in grado di conservare una maggioranza relativa di più del venti per cento la vittoria in New Hampshire dopo il suo quasi pareggio in Iowa
Da Hassan verso una spinta considerevole in vista delle primarie in Nevada poi in Carolina del Sud fino al Supermartedì del tre marzo
Sanders già in testa in California lo stato del tre marzo assegnerà al maggior numero di delegati
Questa maggioranza relativa se reggerà gli permetterà di restare sopra la soglia del quindici per cento necessaria per continuare a raccogliere delegati in tutte le primarie fino alla convention di Milwaukee
In un campo così frammentato che potrebbe vedere questa molteplicità di candidati restare ancora per qualche tempo Sanders può restare in corsa e rimanere il favorito anche se gran parte degli elettori democratici preferiscono qualcun altro del resto ricordo opportunamente il Wall street journal
Donald Trump riuscì a sfruttare una maggioranza relativa analoga durante la corsa prima per la nomination repubblicana e poi per la Casa Bianca nel due mila e sedici
Il Wall Street Journal poi parla degli altri candidati l'altro vincitore nel New Hampshire Pitt Buti Gerge con il ventiquattro per cento dei voti circa
E cosa relativamente sorprendente la senatrice a mi Flo Bouchard con il venti per cento
Scriviamo relativamente perché con Bush dar era stata la star del dibattito televisivo di venerdì scorso e nel fine settimana era salita nei sondaggi con ogni probabilità è riuscita a conquistare una buona fetta di chi ha deciso all'ultimo minuto
Claude Bouchard potrebbe aver tratto beneficio anche dall'implosione della campagna elettorale di Giuba idem
La sfida per lei ora sarà di raccogliere abbastanza soldi per organizzare la sua campagna e competere davvero il Stati molto più popolati
Tu Bouchard ci ha sempre colpito positivamente scrive il Wall Street Journal perché a la gravità ASS
E il messaggio giusto per rispondere a Trump in modo decisivo negli Stati negli swing States negli Stati che alla fine saranno decisivi per la Casa Bianca
Molti Gerge a Capri capitalizzato sulla su apparente Vittori mai OUA e ha dimostrato di poter attrarre lettori che pensano che Sanders sia troppo sinistra per battere Trump l'ex sindaco di South Bend abbastanza denaro per corre nei prossimi Stati ma dovrà dimostrare di poter attrarre
Il voto delle minoranze e non solo quello dei liberal Bianchini Dell'Atti classe media cui piace la sua biografia e la sua capacità di parlare con lo stile di Barack Obama di progresso progressista
La Carolina del Sud da questo punto di vista sarà un test maggiore per boutique Jack i grandi perdenti chi sono by the end Jo by del e Elisabetta Warren una la senatrice del vicino Massachussets che aveva investito molto in New Hampshire
Un'ora non ha superato la soglia del nove per cento necessario tenere delegati e dovrà cercare di riprendersi in Nevada e caro Raia del sud oppure meglio abbandonare la campagna
I candidati che hanno o un piano per tutto cioè che possono rispondere a tutte le preoccupazioni politiche
Non sono stati in grado di soppiantare Sanders
Come campioni del progressismo giovane scrittore il Wall Street Journal quanto abbai ben il fatto che sia accaduto
Così indietro al quinto posto dimostra che gli elettori probabilmente sono giunti a una conclusione i suoi giorni come candidato presidente sono finiti
Il suo messaggio sulla sua eleggibilità la capacità di battere Trump perde credibilità di giorno in giorno tanto più se non riesce a superare nemmeno quattro candidati democratici
Complessivamente i risultati mostrano una corsa che non è per nulla risolta con i democratici che stanno ancora cercando il candidato che possa battere Trump l'ex sindaco di New York Michael Bloomberg si unirà al plotone per il Supermartedì con il più grande libretto degli assegni della storia politica americana ma fino a quando il plotone sarà così affollato di candidati la maggioranza relativa socialista di Sanders a il vantaggio così tra l'altro il Wall Street Journal e la stessa cosa emerge in qualche modo da un'analisi pubblicata oggi dal Financial Times sa a più mani la forza iniziale di Sanders preoccupa i leader democratici sta emergendo la prospettiva della nomina del candidato presidenziale più antica stabilisce mentre dal mille novecentosettantadue
Cosa che alla fine avvantaggerebbe ovviamente Donald Trump
Vogliamo però tornare a parlare anche di Germania della crisi che sta vivendo la se DVD Angela
Merkel e lo facciamo
Con l'editoriale gli oggi di le monde Merkel sfidato dall'estrema destra il solo andiamo subito a leggere perché poi il tempo corre l'anno due mila e venti si annunciava piuttosto tranquillo sul fronte politico in Germania dopo essere sopravvissuta alla rude sequenza elettorale delle europee e delle regionali del due mila e diciannove in cui i conservatori Della sedi usa i suoi socialdemocratici l'Spd hanno subito rovesci storici la grande coalizione di Angela Merkel sembrava in grado di reggere fino alla fine della legislatura prevista per l'autunno due mila e ventuno
Molto indebolita politicamente ma sempre in testa nei sondaggi di popolarità dopo quattordici anni al potere la cancelliera tedesca poteva sperare conclude al suo quarto mandato
Dopo il grande appuntamento che attende la Germania quest'anno la presidenza di turno dell'Unione Europea nel secondo semestre nello spazio di pochi giorni però l'orizzonte politico si è drammaticamente scorretto a Berlino da quando la servitù ha mescolato i suoi voti a quelli dell'estrema destra di Alternativa per la Germania Alcide
Per fare leggere un liberale la testa dell'Under della Turingia
Mercoledì cinque febbraio poi è stato costretto a dimettersi rapidamente la Germania è piombata in una crisi politiche inedita sfidata in termini di autorità la Delfina che Merkel aveva designato Andretta accampa Carramba over
Ne ha tratto le conseguenze annunciando sorpresa lunedì di rinunciare a essere candidata alla cancelleria
Annunciando le dimissioni dalla presidenza
Della servitù
La destra tedesca ora dovrà trovarsi un nuovo leader la posta in gioco supera di gran lunga quella delle persone e soprattutto una questione ideologica e strategica
In questi ultimi quindici anni infatti sotto l'egida di Angela Merkel
La se New era stato un partito centrista a volte perfino troppo a sinistra se il secondo alcuni dei suoi membri che hanno mal sopportato il fatto che la cancelliera abbia deciso di sospendere il servizio militare obbligatorio
Di uscire dal nucleare di accogliere un milione di rifugiati di permettere
L'adozione di una legge sul matrimonio omosessuale
Per quanto riguarda il posto della Sibiu sullo scacchiere politico Merkel è sempre stata molto chiara nessuna alleanza con il partito di estrema sinistra di Linke né con l'estrema destra ai de la domanda per le Monde se questa eredità sopravviverà alla fine dell'era Merkel e questa la posta in gioco della crisi che si è aperta in Turingia e che ha rivelato la profondità delle divergenze che attraversano la destra moderata tedesca
Da qualche giorno alcuni dentro la servitù continuano a sostenere la dottrina Merkel sulle alleanze
Altri nella sinistra interno al partito rifiutano di mettere sullo stesso piano di Linke lontane erede dell'ex Partito comunista dalla Germania dell'Est che governato la Turingia negli ultimi anni in modo boh molto moderato e dall'altra parte ai fini del partito xenofobo i cui dirigenti difendono apertamente tesi revisioniste
Altri ancora infine sono pronti a immaginare una cooperazione con ai de e perfino una coalizione tra la destra e l'estrema destra sul modello di quella che Sebastian Cours ha diretto in Austria dal due mila e diciassette al due mila e diciannove
Non è detto che la grande coalizione riesca a resistere a lungo alla tempesta che scuote la sua principale componente scrive le Monde
Ed è possibile che i pretendenti alla successione di Merkel vogliano approfittare del ritiro della sua del finalmente Kram Karan Bauer
Per precipitare la caduta di Merkel ma devono ricordarsi anche delle loro responsabilità tenuto conto del peso della Germania in Europa i responsabili della sede un non possono lasciarsi andare a tenebrosi giochi tattici con ai de quando la destra democratica flirta con l'estrema destra e sempre l'estrema destra che ci guadagna Germania e ben piazzata per saperlo conclude le Monde su cui restiamo per proporvi anche un condimento a proposito della Cina e del coronavirus
Non l'attualità diciamo commento molto politico negli scorsi giorni abbiamo letto alcuni pezzi secondo i quali beh forse ci Jinping ha perso il mandato del cello il mandato degli degli imperatori cinesi
Qualcuno ha paragonato quanto accade a Chernobyl il momento Chernobyl e per il presidente cinese
Sylvie Kauffmann per l'appunto sul mondo oggi riprende questo parallelo ma lancia un avvertimento incorrono abili russe più orpello che las nostra
Andiamo a leggere la tentazione del paragone forte due catastrofi spettacolari dalle conseguenze mortali due regimi autoritari P
Resti per natura la trasparenza e nei due casi cittadini rivoltati Duff dal fatto che il potere abbia loro nascosto la verità con disprezzo per la salute dei cittadini
Difficile sulla base di questi elementi non immaginare che l'epidemia di di coronavirus posso produrre lo stesso effetto politico sul regime DC Jinping
Dell'incidente alla centrale nucleare sovietica di Chernobyl il che nel mille novecentottantasei divenne la punta di lancia
Della glasnost del Gorbaciov Lismore di Gorbaciov
Nel mondo spiega che la tragedia del dottor Ligue Niang fermato per aver lanciato l'allarme sul nuovo virus poi morto perché contagiato ricorda quella dei pompieri irradiati Acierno Beale
Inviati a spegnere il fuoco senza la minima protezione contro la contaminazione radioattiva
Da questo si può dedurre che le critiche dei cinesi sul modo in cui il potere ha gestito l'inizio dell'epidemia porterà lo stesso processo di reazione a catena
Che si è concluso con il discredito totale del sistema sovietico ma la deduzione
Rischia di essere sbagliata le mondo ricorda che molti anni dopo Cernobyl Mikhail Gorbaciov ha riconosciuto che quell'incidente forse è stata la vera causa del crollo dell'Unione Sovietica più ancora della politica della perestrojka in effetti ci sono delle similitudini tra i due eventi proprie ai sistemi non retti dallo Stato di diritto
La dissimulazione cioè il regime che nasconde la gravità del disastro la propaganda media esteri accusati di calunnia e l'apparato del partito lodato per aver preso misure energiche infine i dubbi di una parte della popolazione
Ma la differenza fondamentale risiede nella strategia del potere di
Mikhail Gorbaciov sedici Jinping
Il segretario generale del partito comunista sovietico era al suo posto da appena un anno quando si produsse l'esplosione di Chernobyl
Cercava all'epoca di far smuovere le cose in un paese al collasso economico m'era frenato da un Politburo conservatore e dalla sua stessa cultura sovietica
Il suo doppio slogan glasnost cioè trasparenze perestrojka ristrutturazione suonava vuoto da questo punto di vista Cernobyl servì a Gorbaciov come acceleratore della glasnost
La strategia del presidente cinese ci Jinping che ha osservato molto da vicino le avventure di Gorbaciov offre e ha giurato di non seguire la strada che portò all'implosione sovietica
è esattamente l'opposto per lui si tratta di rafforzare il controllo non di allentare euro ci Jinping che non ha cessato di estendere l'assoluto Rita dal due mila e tre amici in poi
Cerca in realtà di approfittare della crisi del coronavirus per riaffermare il potere di Pechino sulle regioni
E indurire il controllo sulla società civile la crisi sanitaria li fornisce l'occasione di dispiegare la tecnologia del riconoscimento facciale per far rispettare le procedure della quarantena
Possiamo ben immaginare che questo controllo sociale high tech non scomparirà dopo la fine dell'epidemia
Contrariamente all'Unione Sovietica di tre decenni fa la Cina oggi è una potenza in piena ascesa resta l'incognita dell'evoluzione del movimento di protesta della società cinese
Esistono rischi per il regime se l'epidemia non sarà controllata
Ma per ora prevalgono un'accettazione della disciplina sociale e riflessi tradizionali di chiusura a livello locale
Insomma per ora la gestione cinese del coronavirus e più Orwell che lasso con la sorveglianza di massa che la glasnost
Di Gorbaciov così tra l'altro Sylvie Kauffmann sulle mondo oggi non abbiamo più tempo allora vi rinviamo Alfano Sontag su un articolo di Devil Garner per parlare di Siria e bombardamenti russi e del regime Assad
A Idlib Europa presto potrebbe sentirne le conseguenze
La Turchia minaccia regolarmente infatti di riaprire la rotta verso nord per i rifugiati siriani che
Fuggono dalla guerra ma ci fermiamo David Carretta una buona giornata con Radio Radicale