Rassegna stampa estera

Buongiorno agli ascoltatori di radio radicale venerdì sedici ottobre questo l'appuntamento con la rassegna della stampa internazionale a cura di David Carretta molti giornali oggi si concentrano sulla crisi covi del diciannove e crisi sanitaria ma anche crisi economica con i casi che si sono impennate in un po'ovunque nel mondo in particolare in Europa la Francia la Germania altri paesi si stanno richiudendo con restrizioni coprifuoco e quant'altro le borse perdono terreno di ieri c'è stata un'alta volatilità con una corsa degli investitori verso i titoli più sicuri
Trovate molte notizie ovviamente su tutti i giornali internazionali oltre che su quelli italiani che si concentrano sul nostro paese noi che ci soffermeremo cercheremo di approfondire soprattutto quattro temi non legati direttamente al Covi diciannove le elezioni presidenziali
Negli Stati Uniti del tre novembre leggeremo un analisi di Alan Fraktion sulle mondo di oggi
Sullo charme di Donald Trump che non svanisce malgrado copie d'che la recessione
Parleremo poi di Bregenz il tema centrale Consiglio europeo nella giornata di ieri il Guardian
Aveva ieri un editoriale dal titolo non è troppo tardi per il realismo
è un invito in sostanza al primo ministro
Britannico Boris Johnson che senza sosta sprecato tempo buona volontà ma se guarda al suo interesse personale una cordoli conviene scrive il quotidiano britannico di aria
Laburista affronteremo anche la questione Organizzazione mondiale del commercio che è alla ricerca di un nuovo capo di nuovo direttore generale il Financial Times oggi vi dedica un editoriale sfide difficili attendono il prossimo capo del WTO e infine guarderemo la copertina dell'Economist se avremo tempo leggeremo anche il principale editoriale
Che dedicato allo Xinjiang alla Cina ma non solo il tormento dei di Uiguri e la crisi globale nei diritti umani
La persecuzione dei mussulmani dello Xinjiang è un crimine contro l'umanità
Ed è parte di un attacco globale contro i diritti dell'uomo scrive tra l'altro l'Economist nel suo editoriale cominciamo però dagli Stati Uniti per le elezioni presidenziali del tre novembre con le Monde
E un'analisi di aver fra show dal titolo lo charme di Trump nell'America in pieno Cofide recessione la magia Trump pista funzionante ancora scrive il quotidiano francese
Nei giorni migliori lui sull'ottava con circa metà degli americani
è stato eletto con il quarantasei per cento di voti nel due mila e sedici e i sondaggi ancora oggi mi danno più del quaranta per cento
A pochi giorni dalle presidenziali del tre novembre la popolarità di Donald Trump non è crollata
Quattro anni di rumore e furore quattro anni durante i quali le menzogne sono state quotidiane non hanno cambiato nulla in un'America in preda al colpi diciannove la recessione la magia tram pista funziona ancora
E nessuno rischia di scommettere al cento per cento sulla sconfitta del quarantacinquesimo presidente degli Stati Uniti
Perché e l'interrogativo
Tra l'altro non apre un libro ma ispira giornalisti e saggisti tutti occupati a mettere in luce gli elementi di un successo politico molto kitsch
Cosa troppo spesso dimenticata buona parte della spiegazione sta nella situazione dell'economia americana pre Covi d'diciannove
Le cifre prima della pandemia erano buone e la fiducia dei consumatori e degli investitori era ai massimi
Il tre virgola cinque per cento di disoccupazione avrà un record
Il tasso di povertà era in continuo calo i salari crescevano reddito mediano annuale era ai livelli più alti sessantotto mila settecento tre dollari uno street non era mai stata così in alto con questi risultati non si perdono le elezioni il staccabile promotore del proprio genio prosegue nel mondo Trump si attribuisce il merito delle performances economiche Precorvi diciannove poco importa che l'economia americana rimessa sui binari dal democratico Barack Obama stesse
Sono affanno su un'espansione vecchia di sette anni quando Trump si installato la Casa Bianca
Poco importa che una delle basi elettorali del tram Prism moglie uomini bianchi senza diploma piombati nella povertà dalla robotizzati zione dalla globalizzazione si è arrestata in una miseria che il consumo di oppiacei non riesce a far dimenticare poco importa il presidente uscente rivendica la paternità della situazione economica quando e buona la regola funziona così
Nel loro libro americani Trump poi Jerome Cartier corrispondente della F la Casa Bianca G. impari corrispondente di nel mondo a Washington
Esplorano con finezza un aspetto del personaggio poco approfondito e cioè la sua capacità di controllare i social network il suo genio di tele venditore dei reality
Il suo intuito su ciò che pensa al suo elettorato lo elettorato anche per un uomo privo di senso morale che vuole soddisfare solo il proprio narcisismo patologico
Si può parlare talento politico scrive le Monde
Se Trump a allegramente violato una parte dell'ortodossia economica repubblicana poi vale soprattutto sulla questione del libero scambio per il resto è rimasto fedele tali delle tasse ai ricchi deregulation diminuzione del potere dei sindacati la Borsa eretta giudice supremo del benessere nazionale
Insomma i lettori repubblicani sono stati in gran parte ascoltati tra loro sono numerosi e non essere riconducibili a una truppa di cristiani fondamentalisti in quattro per quattro Malkovich diciannove ha mandato in crisi questa immagine di felicità economica secondo Fraktion il coming d'e la prova il test rivelatore del punto debole dei falsifica tori della realtà che sono i populisti e cioè l'incompetenza
Politicamente i duecento mila mi duecentoventi mila morti de la pandemia negli Stati Uniti avrebbero dovuto annientare Trump ma ci sono altri pilastri che sostengono il tram Peace mo'
Trump si è fatto il portavoce delle paure di un'America bianca che vede la sua preponderanza sommersa dalle minoranze etniche è il ciarlatano che promette di riportare il Paese a ciò che era negli anni mille novecentocinquanta conservatore bianco cristiano
Trump ha colto questo momento di Nostalgia nichilista che se ispira i giganti della musica country raramente può essere il fondamento di una buona politica così negli Stati Uniti del due mila e sedici si erano create tutte le condizioni per la sua vittoria
Dominando la scena mediatica con i social network riusciva a polarizzare le teorie del complotto care all'ultradestra americana
Fox News si era dedicata anima e corpo la persona di Trump milioni di Bianchi spesso anziani declassati dalla globalizzazione
E loro sono importanti anche oggi continuano ad avere il sentimento di essere messi di essere disprezzati dall'America delle città e delle diversità si sentono minacciati nei loro concetto stesso di patria vedono las loro singolarità etnica e religiosa marginalizzata ricca marginalizzata dai discorsi del periodo Obama su un Paese ogni giorno multirazziale e multi culturale
In questi quattro anni spiega ancora nel mondo Tramper non si è accontentato di intrattenere le paure dei suoi elettori più di qualsiasi altro predecessore ha nominato centinaia di giudici ultraconservatori
Ha garantito la massima libertà di accesso alle armi si è sforzato di moltiplicare gli ostacoli alla Bortot voluto imporre la preghiera e lo studio del creazionismo a scuola infine a un Paese stanco di interminabili guerre lontane ha promesso un'America ripiegata nella sua fortezza
Trump ha coltivato la sua base politica il nocciolo duro dei suoi elettori si è rivolto solo alla loro durante questi quattro anni solo loro rappresenterebbero questo il messaggio che ha trasmesso la vera America Anita la bandiera i valori dell'America gli altri americani quelli delle grandi città sarebbero traditori
Autocrate contrariato la sua pratica della democrazia in realtà rileva più dal tre del tribalismo una nazione contro l'altra la guerra civile al posto del dibattito pubblico insomma Trump è stato il presidente
Solo di una del due Americhe
E continua a avere il suo affetto Sharma su questa seconda America che lo aveva eletto quattro anni fa così tra l'altro le Monde con alla fra show da tram ci spostiamo a Boris Johnson e alla Breaks it tema discusso ieri dai capi di Stato e di governo dell'unione europea nel loro vertice assegnato tra l'altro vada data soprattutto dalla questione Cofid con un episodio anche significativo Ursula von der laica
Dovuto lasciare la sala all'improvviso poco dopo l'inizio dei lavori
Perché un suo collaboratore era risultato positivo e così la presidente della Commissione si è messo in alto isolamento ma insomma rimaniamo sulla Breaks It con un editoriale di ieri del Diario di Anna che era soprattutto un invito alla primo ministro britannico Boris Johnson non è troppo tardi per il realismo Johnson sprecato senza sosta tempo
E buona volontà ma se guarda il suo interesse personale un accordo gli conviene
E scrive il Guardian il piano come era stato concepito all'inizio dell'anno era di completare un accordo di libero scambio opposti brand Seat con l'Unione europea al vertice iniziato ieri non è accaduto
Anche senza l'intervento di una pandemia il calendario era un po'troppo ottimistico quando il Covi da colpito sarebbe stato prudente prolungare il periodo di transizione quello che permette al Regno Unito di restare dentro
Il mercato interno all'unione doganale ma questa opzione è venuta meno a fine giugno Boris Johnson poi ha detto che un accordo era realizzabili entra agosto si è parlato di minacce di abbandonare i negoziati prima
Di questo vertice di ottobre il Progetto di legge sul mercato interno che ripudia parti dell'accordo di recesso Breguet Seat doveva in mo'dimostrare la serietà di questa minaccia cioè dimostrare a Brussel che Regno Unito era pronto a una rottura unilaterale ma i negoziati non sono collassati il vertice europeo si è rassegnato ad ascoltare un resoconto deludente
Dei pochi progressi verso un compromesso
I negoziati dovrebbero continuare e continuano a correre prodigio il primo di gennaio il Regno Unito esce dal mercato interno e unione doganale dunque il pericolo lo ricordiamo è quella di una hard Backstreet gli europei sono andati a vedere il bluff di Johnson questo non significa che un accordo sia incerto ma solo che il primo ministro ritiene che
Sia nel suo interesse continuare a ricercare questo accordo c'è secondo il Guardian in c'è tra le file del governo britannico un crescente realismo sui costi di un fallimento
Il cancelliere dello scacchiere che il ministro delle finanze a Vichy su una che non vuole scontrarsi con gli euroscettici Tories lascio lanciando un appello al compromesso avrei zitta
Ma su una che non può ignorare il costo aggiuntivo che una separazione senza accordo infliggerebbe è un'economia britannica già colpita dalla seconda ondata di infezioni coronavirus
Da un inserite anche consapevole che il risentimento sulla prego si sta alimentando il separatismo in Scozia i sondaggi mostrano un aumento consistente del sostegno a favore dell'indipendenza scozzese
La follia di una brezza Seat senza accordo è chiara a tutti tranne gli ultrà euroscettici che hanno preso in ostaggio il partito conservatore
L'Unione Europea racconti vinta sin dall'inizio che la razionalità alla fine avrebbe prevalso anche con Boris Johnson come primo ministro il Progetto di legge sul mercato interno danneggiato la fiducia ma non ha avuto l'effetto sperato da Johnson
Il primo ministro sperava di costringere l'Europa un nuovo paradigma negoziale invece Bruxelles è ancora più determinata ad ottenere garanzie sul fatto che il Regno Unito sarà costretto con regole regge PRI con rigide regole a rispettare un futuro trattato quella mossa ha inutilmente avvelenato l'atmosfera senza avvicinare in alcun modo la prospettiva sognata da ebrei i test di accedere al mercato europeo senza l'obbligo di rispettarne le regole certo rimangono prospettive molto reali di un collasso dei negoziati ci sono divergenze pericolose da colmare su pesca aiuti di Stato il fatto che al vertice non non sia stato annunciato questo accordo deve far preoccupare ma almeno lei entrambe le parti sembrano impegnate nella sono sembra non voler continuare a discutere
Il primo ministro britannico non è riuscito a fare di calcoli dei rischi elementari
Forse aveva altre cose in mente non solo la break Seat ma il proprio interesse sempre al centro dell'attenzione di un primo ministro quella metrica quella dell'interesse personale
Indica la necessità di andare verso un compromesso e di fare un accordo ora però Johnson deve farlo in fretta conclude tra l'altro il Guardian
Altro tema di cui vogliamo parlare oggi di il l'organizzazione mondiale del commercio perché perché
WTO host cerca un nuovo capo
Dopo le le le le dimissioni di Roberto Zeno Edo e due don sono le candidate a novembre bisognerà scegliere
Il problema di fondo non è solo il nome
Il problema sono le sfide che attendono il prossimo capo del Butti o come titola oggi sono Sean Times in un editoriale
Il candidato che vincerà la corsa dovrà ricostruire l'immagine dell'organizzazione questo in un contesto molto complicato quello del ritorno del protezionismo dei conflitti tra le potenze commerciali maggiori il capo dell'Organizzazione mondiale del commercio non è un boss nel senso tradizionale del termine non fisso un'agenda non ha l'ultima parola sulle decisioni il vero potere ce l'hanno i rappresentanti centosessantaquattro diverse giurisdizioni
Eppure e il direttore del WTO che ha la responsabilità della reputazione dell'istituzione in un'era di discordia sulla globalizzazione l'incarico il più un calice amaro che un coronamento
Detto questo successore di Roberto Azevedo può aiutare a curare le ferite che hanno mandato in crisi il processo negoziale multilaterale
Nella corsa sono rimaste due candidate la sudcoreana you Myung e e la nigeriana negozi o con il mio in cui è alla io ho il ministro del commercio della Corea
Conosce bene le regole i processi che governano il sistema multilaterale ma difficilmente otterrà il sostegno della Cina
O col mio i i due ha la la favorita a meno conoscenza delle politiche commerciali ma è un economista e come ministro delle Finanze anche molto preparata ha mostrato di avere ottime doti comunicativa in pioggia presieduto il board di Gavi l'alleanza prima Cini al vantaggio di avere esperienza nel guidare organizzazioni internazionali
Il nuovo boss entrerà in un'istituzione che ha di fronte e alcune delle sfide più complesse della sua storia al Wto appena ventisei anni ma le sue origini
Vanno ricercate nel dopo seconda guerra mondiale quando venne riconosciuta la necessità di ricostruire l'economia attraverso il libero scambio
Ma oggi questo consenso non esiste più la sfiducia tra i tre principali blocchi economici al mondo Cina Stati Uniti Unione europea ha portato l'abbandono degli accordi multilaterali sostituiti da accordi regionali i problemi del WTO vanno ben oltre il declino dell'amore verso le liberalizzazioni conflitti interni sulla sua riforma continuano dal due mila e tredici
In cima questi conflitti c'è il processo arbitrale che permette ai Paesi membri del WTO odi utilizzarlo per le dispute ma che è stato minato dalla decisione degli Stati Uniti di bloccare nuove nomine nell'organismo di appello in questo contesto è difficile intravedere opportunità eppure ce ne sono una è contribuire a modellare un economia diversa dopo la pandemia
Il nuovo ordine avrà bisogno non solo di stabilità nelle regole e di processi che nei processi che il Governo commercio globale ma anche di un meccanismo che contribuisca a costruire consenso su come regolare le industrie emergenti
Il WTO è un formula Tura Ale per entrambi questi obiettivi
I progressi nella disputa storica tra Stati Uniti Europa sui sussidi erbose Boeing servono da prova del ruolo vitale che il VT o Poggio care come arbitro del commercio
Nel momento in cui aumentano le tensioni avere un arbitro rispettato e vitale morale
Le conclusioni del Financial Times sono che la chiave di tutto allentare l'ex le tensioni con gli Stati Uniti e in termini sia di competenza che di esperienza che di comuni che vi comunicabilità
La nigeriana o conio i Weah alla a un netto vantaggio qualche possibilità in più non abbiamo più tempo e allora
Domani vedremo l'Economist ma vi segnaliamo sin da oggi la copertina l'editoriale tormento degli umori e crisi globale dei diritti umani
Ci fermiamo David Carretta una buona giornata con Radio Radicale