Sono intervenuti: Sergio Stanzani (RAD), Gianfranco Spadaccia (RAD).
Sono stati discussi i seguenti argomenti: Decessi, Giorgiana Masi, Partito Radicale, Referendum, Violenza.
Rubrica
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Dodici maggio mille novecentosettantasette assassinata Giorgiana Masi dodici maggio mille novecentottantotto dopo undici anni nessuna questo è il testo di uno dei cartelli attaccato con lo Scotch sopra la colonna dove c'è la lapide che ricorda l'assassinio di Amati a Ponte Garibaldi a Roma
Solo i radicali pochi qualche decina a ricordarsi di questo evento e a chiedere ancora giustizia qui a ponte Garibaldi in mezzo un traffico ebbe sì ma quando riapre il centro storico romano torna inquinata dai gas di scarico come aprì
No poche persone
Sergio Stanzani
Insieme ad altri compagni di i radicali
Ma bene noi siamo qui e non è tanto la questione verrà numero venerdì alla pubblicità bene la cosa e noi siamo qui
Regioni nere che ci fanno va bene e ci impongono oggi obbligano a ricordare va bene questo tragico avvenimento il primo è che undici anni fa una giovane ha perso la vita e cioè undici anni fa a prescindere dalle circostanze e delle ragioni è stato commesso ve ne è un delitto e uno per il peggioramento rito che le persone gli uomini e le donne possono commettere quello di sopprimere una vita umana vi è stata una persona che ha e ha diritto alla propria vita e la propria esistenza e gli è stata stroncata e questa è una cosa va bene è un fatto va bene che nessuna ragione nessun motivo per le può appare dovrebbe essere una giustificazione la seconda e sono le proprie invece le circostanze lei ma in il momento in cui questo strade questa tragedia fu compiuta
Questo cosa ci deve ricordare cos'è che non dobbiamo righe dimenticare come non dobbiamo dimenticare bene Giorgiana Masi lo dobbiamo dimenticare quel periodo uno dei periodi forse più oscuri uno dei periodi più me che riempiono di maggio più di perplessità la storia per nel la nostra Repubblica benedice noi dobbiamo appunto dai questi due fatti da questi due avvenimenti me ne ricordare ma né una cosa una cosa va bene che i radicali hanno sempre sostenuto quelle che continuano a sostenere e della quale continuano a combattere calcetto potrà fintanto che la violenza sarà un elemento sarà non un fattore che determina la convivenza civile la convivenza fra uomini e donne possono succedere momenti anche nelle democrazie in cui di fronte alla morte di fronte alla violenza di fronte alla soppressione vite umane in quei momenti la democrazia non si distingue dalla dittatura quel momento proprio di fronte alla morte va bene in quel momento va bene la realtà è una e una sola la realtà della violenza che prevale va bene sulla non violenza nella realtà pene Dellai Civita bene della disumanità che prevale sulla civiltà e sull'umanità e questo credo che sia la ragione complessiva cui noi radicali sia pure in pochi ogni anno va bene veniamo qua per ricordare queste cose per ricordargli a noi anziché e che e prima ancora che agli altri
Gianfranco Spadaccia presidente della Conferenza europea ecologista del gruppo radicale al Senato
Undici anni dopo che senso ancor ricordare quei tragici fatti da assassini Giorgia Masiello che senso ha chiedere ancora verità giustizia in luce visto che dopo tanto tempo ancora ammassata fa
Ma intanto significa
Se nel vivo il ricordo di quegli anni
Che sono stati anni
Violenze contrapposte altrettanto confuse altrettanto cieca e ci sono confrontate
E quel giorno
Noi non violenti ci siamo trovati presidi mezzo in questa spirale di violenza ma in una situazione in cui la violenza quel giorno
Era esercitata soltanto da una parte soltanto da chi
Aveva il controllo delle ultime fu fatto
Quel giorno non eravamo riusciti a compiere il miracolo di convincere gli autonomi
Dopo una settimana di scontri nelle assemblee universitarie ricomincia e di autonomia è quella dove essere una manifestazione pienamente non violenta
Noi abbiamo
Ed ha raccolto tutte le documentazioni fotografiche e cinematografiche di quella giornata
Quella giornata ricostruita per tutti tranne che per i giudici italiani ci sono state di Ezinne
Fra virgolette autonomi
Che erano in realtà poliziotti travestiti da autonomi
Vestiti con i jeans con i capelli lunghi a interpretare quella parte una propria la parte di una viola
Enza assassina e tempistica
E dall'altra parte c'era una folla inerme è intrappolato
Io devo dire che parlai la sera prima col ministro dell'Interno e gli dissi di revocare la disposizione della
Sì del divieto
E gli dissi se confermi
Il divieto
Dai fai scattare divido questa sera questa sera al segretario del partito che era allora revival detta
E presiede il Consiglio federale che ero io saremmo andati Novi a montare il palco a piazza Navona pazzi fermare fai sequestrare cose del palco e noi sappiamo impediamo domani domani la stampa uscirà con la notizia
è ci fecero invece montare il palco arriva una gazzella della polizia
Chiese informazioni in questura in questura gli fu detto evidentemente di allontanarsi il pacco fu montato fino alle dodici all'una sfiderà matti la successiva e all'uno e soltanto e in quell'ora scapito una la trappola e nelle ore successive scattò la trappola si pregia fu unire la gente nel centro di Roma e poi la si chiuse dentro intrappolata in modo che non potesse uscire potevamo su quel giorno a cadere una strage è una strage con un'unica vittima questa ragazza di diciannove anni questa Giorgiana che era venuta ad ascoltare la musica firmare i referendum
è una strage effettivamente accaduta
Ci sono tutte le documentazioni fotografiche tutte le documentazioni cinematografica
è brutto quando regime vuole chiudere vuole impedire riconosce la verità su se stesso ci sono stati i nomi dietro quelle foto dei funzionari di polizia che presiedevano
All'ordine pubblico quel giorno
E si è sparato si è sparato dai poliziotti in borghese travestiti da autonomi e si è sparato dei poliziotti in divisa
Si è sparato da alcuni dagli altri si è sparato all'altezza d'uomo si voleva quel giorno un morto che il gioco terribile che si giocava era quello di alzare il livello della violenza per determinare poi abbiamo letto nei nei nei mesi e negli anni successivi
Delle svolte autoritarie e violente all'interno del processo di unità nazionale che si stava creando noi abbiamo avuto il muro
Va be'a Maputo in quella circostanza nove siamo tanti critici della stampa della violenza della sta campa delle menzogne della stampa non abbiamo avuto un comportamento esemplare della stampa e dell'informazione dell'informazione italiana e internazionale noi abbiamo avuto sì tutte quegli avvenimenti di quel giorno sono stati documentati lo si deve all'onestà dei fotografi che hanno rifiutato di chiedersi se questa di farsi comprare a peso d'oro le fotografie della manifestazione all'agone stati giornale come messaggero di allora che pubblico ma quando mai lo farebbe messaggero di oggi le fotografie anche le fotografie degli atti di con i nomi sotto degli agenti in borghese che sparava e del commissario allora carnevale che guidava in borghese anche lui questo è queste cose abbiamo avuto delle delle dei
Degli operatori televisivi e cinematografici che hanno messo a disposizione delle indagini che abbiamo che abbiamo per mesi per anni con la testa intatta time radicale ordinato ecco noi qui ricordiamo una ragazza una vittima innocente di una violenza inutile
La violenza è sempre da condannare
La violenza è brutta quando viene dal terrorista chi sceglie il terrorismo per portare avanti la propria lotta politica ma la violenza e orribile quando è una violenza assassina e viene dalle mani dello stato ecco io credo che se stiamo qui a ricordare Giorgiana Masi e perché questo
Dunque questa vinti ma
Possa servire almeno questo
Non viene piangiamo qui non gliela vorremmo oggi oggi avrebbe per tanti l'area forzare per l'inquilino forse avrebbe già una parte della sua vita dietro se stesse non ha vissuto la parte più importante più significativa della viabilità e che questa vittima serva almeno a questo che episodi del genere in Italia non debbano più ripetersi e e che cresca la consapevolezza che se si vuole combattere la violenza assassina di coloro che ancora in maniera disco serata ricercano affermazione impossibile delle proprie idee attraverso la violenza e l'assassinio come avvenuto con l'assassinio di Ruffilli pochi giorni fa
Si sabbia che per disarmare queste mani violenti occorre che lo Stato disarmo innanzitutto se stessi e combatta la violenza innanzitutto con le armi la giustizia e della legalità
Questa patina per noi non è una pagina chiusa e è una pagina che non che manterremo aperta fin quando in sede storica ormai non più giudiziaria non saremo riusciti ad individuare le responsabilità non le conosciamo con la responsabilità vogliamo che avevano non è stato storica di questo Paese quella questa verità rimanga consegnata come una pagina di giustizia a Giorgiana Masi
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