Cannabis medica: assolto Walter De Benedetto. Intervista all'avvocato Claudio Miglio

Il tribunale di Arezzo ha assolto Walter De Benedetto l'uomo che ha quarantanove anni da circa trenta soffre gravemente di artrite reumatoide era finito sotto processo per aver è coltivato alcune piante di cannabis per sopperire alla prescrizione insufficiente di farmaci cannabinoidi da parte del servizio sanitario non volendo ricorrere al mercato illegale Walter De Benedetto aveva deciso di fare da sé ma la legge questo non lo consente e a seguito sembra di una soffiata finito nei guai ora è arrivato l'esito positivo di una di una vicenda che deve l'ha detto ha deciso di rendere pubblica somma di farne un caso anche per i tantissimi malati tenta di Simi cittadini
Che non riescono ad accedere a farmaci Cana Minardi che pure sono autorizzati dalla legge del dal due mila e sette
Tra l'altro delle tasse anche rivolto al presidente La Repubblica Mattarella è stato sostenuto da associazioni da migliaia di cittadini anche da un digiuno collettivo e noi vogliamo parlare e del suo caso e di questa di questo aver detto di questa sentenza con uno dei suoi legali
L'avvocato Claudio Miglio che abbiamo alla telefoniche ringraziamo buona se l'avvocato voi allora
L'assoluzione e tra l'altro è stata chiesta anche dal dal Pubblico ministero mi sembra perché derivata perché il fatto non sussiste panico Rega Mancuso ma qual è il il commento insomma
Purtroppo difatti io con il collega Lorenzo Simonetti
Il lavoro svolto
Soprattutto dell'impegno che Walter ha ammesso questa vicenda non tanto per la soltanto per la sua posizione ma perché ha voluto come come lei diceva giustamente
Pare di questo caso un caso che potesse aiutare i tanti i tanti Walter d Italia
Siamo tentati anche sorpresi dalla richiesta della procura dal momento che la nostra richiesta di archiviazione in prima battuta pure spinta proprio dalla procura della Repubblica evidentemente anche grazie all'aiuto dei medici di Walter con i quali ci siamo adoperati per istruire al meglio chiaramente il processo una nostra memoria che abbiamo depositato cinque giorni fa prima dell'udienza
Un po'perché rivelano tra strategia difensiva ecco siamo panico appesi ma penso presi della richiesta della procura alla quale chiaramente recitiamo associati spiegando però anche poi al giudice i motivi in concreto per aiutarlo appare una intenta che non diciamo e sulla completamente da quello che il diritto vivente perché noi partiamo già da una sentenza delle Sezioni Unite dell'anno scorso che in qualche modo aperto
Che pur timidamente la via a la a a una non rilevanza penale
Per la coltivazione laddove la coltivazione e perché invitata ad un infine esclusivamente personale il ed in più però che questo processo richiedeva di fare era quello di emanciparsi di da una quantità minima
Della sostanza in coltivazione perché par per aveva in coltivazioni quindici piante in avanzato stato di maturazione e in unificazione circa ottocento grammi infiorescenze quindi parliamo
E un quantitativo che non era una minima entità così come i richiedevano le sezioni unite fino all'anno scorso
E quindi ecco il passo in più che abbiamo tentato riuscito aspetteremo le motivazioni ma insomma siamo ottimisti su questo il passo in più c'è quello di far dire al tribunale che ciò che rileva non è la quantità intere perché comunicato è un caso che merita un'attenta osservazione quindi chi come Walter utilizzando la sostanza per lenire il suo i dolori provocati dalla sua patologia è chiaro che il suo fabbisogno era un partito innovativo e quindi la elevata quantità di sostanza
Era tuttavia giustificata dall'esigenza terapeutica di Walter e quindi il la stella polare nell'interpretazione del reato e dello stile infinita del reato non deve essere soltanto la quantità in tutti ma la finalità terapeutica ecco in questo siamo contenti che sia la Procura il sia il tribunale insomma ci hanno seguito chiami assecondato e speriamo che questa sentenza possa aiutare
Anche altri casi in Italia ma soprattutto in il legislatore su questo ci dovremmo soffermare
Ha un po'di più a correggere e a mettere mano a una legge che richiede con tutta urgenza modifiche
Ecco questo questo è importante molto sul piano sul piano diciamo così giudiziario quanto Conte servito il rendere pubblico questo caso cioè se è servita la la mobilitazione l'anche la l'attenzione che c'è stato da parte di diversi organi informazione
Ma a mio modo di vedere chi a mio modo di vedere chi perché
Rendere un un dibattito un tema dedicato quale quello Stella intestati cure da un lato e dall'altro della non rilevanza penale di una coltivazione rivolta a lo scopo esclusivamente terapeutico
Da è un dibattito che aiuta anche dentro le aule giudiziarie perché tutti i protagonisti gli avvocati il pubblico ministero il giudice si sentono anche partecipi di più un qualcosa che non rimane dentro quattro mura
Quindi secondo me Servet sempre in questi casi e la storia ce lo insegna insomma per dei templi rendere medico pubblico ma rendere partecipe
L'opinione pubblica di tematiche che non devono restare e chiuso in quattro mura sì no questo glielo chiedevo anche perché
Purtroppo tra l'altro proprio sulla sulla sulla cannabis medica c'è ancora un grosso problema di conoscenza di informazione
Sia D'Anna dal dal punto di vista magari dei medici o delle forze dell'ordine e anche magari dalla dall'avvocato nella nella mia dall'Avvocatura non lo dico ovviamente senza polemica ma per per sottolineare il fatto che invece c'è necessità di capire questa in questa tematica specifica ma PG tale il problema di della della politica e della legge sulla droga
Quello che lei dice ed è tanto giusto infatti che nove nel nel processo di Walter proprio per aiutare il giudice nella sua decisione abbiamo anche con l'aiuto del dottor Privitera prodotto una relazione medica che fotografate il reale i bisogni Rivalta perché dico questo perché Walter è stato coinvolto in questa vicenda giudiziaria che ne ha un altro concordato che però è stato giudicato imminente varato arrivino in un altro giudizio
E che non c'è andato bene perché è stato il è stato condannato e nella sentenza di condanna del coimputato il giudice aveva non aveva creduto all'uso terapeutico proprio perché aveva di fronte ai diciamo un quadro probatorio con un'elevata quantità di sostanza in realtà ecco e qui mi aggancio a quello che lei diceva e alla necessità irretire cliente repubbliche certe notizie in realtà lo scopo terapeutico
Dipende da paziente a paziente un vacante come Walter ha necessità di consumare anche più di due grammi al giorno e quindi è chiaro che l'elevata quantità
Chi e giustifica proprio per un elevato bisogno di consumare quella sostanza e molte volte queste emozioni
Quindi come etiche ma nozioni di cultura generale ecco sfuggono all'opinione pubblica fuggono al giudice sfuggono anche agli avvocati sfuggono agli addetti ai lavori che invece dovrebbero conoscere
E queste queste queste tematiche noi parco in questo modo da a da avvocato ci rapportiamo templi con i tecnici cioè noi stessi siamo i primi ad imparare quando ci confrontiamo con un medico con il medico di parte con il consulente di parte con i tossicologica mi primi a affari spugna a imparare una materia che evidentemente non si studia sui libri
Nata tra lei ha proprio io volevo proprio ricordare anche il fatto che quest'altra persona che è stata è stata coinvolta nel suo caso invece a poter ferito con una con una condanna
Ma adesso la vicenda processuale è chiusa curativa parecchio è chiusa relativa e chiusa e non sono spiragli diciamo per
Per per riaprirla che la vicenda del coimputato non siamo noi i difensori quindi non certamente però ci siamo confrontati questa mattina
E ci ha fatto piacere conoscere i suoi avvocati anche gli altri avvocati del del del Coin curato speriamo che la sentenza di oggi possa aiutare
E ma cosa c'era ce l'auguriamo tutti insomma a questo punto la parola passa la politica lei lo citava prima insomma
Tra l'altro i TIR in commissione Giustizia alla Camera sono depositate delle proposte di legge che vanno trattati in senso diametralmente opposto una della lega che va punta una
All'inasprimento delle pene qui parliamo non parliamo di canali strategica parliamo di cannabis in generale l'altra invece quella prima firma Riccardo Magi che invece va in senso opposto invece a una ha come si dice
Una legislazione insomma più più razionale
Né un una legge più razionale insomma a questo punto la la il pallino dovrebbe andare alla politica
Alla politica ma sono quasi trent'anni alla polizia cioè dal referendum del mille novecentonovantatré che noi soltanto sul reato di coltivazione di sostanze stupefacenti abbiamo avuto più di quattro corti costituzionali
Tutta intenta a sezioni unite continui e rivali mente giurisprudenziali neanche si prepara si parlasse per concorso esterno in associazione mafiosa cioè parliamo di una evoluzione pur reato
E
Che pare e e che parlate nel senso che questi continui incertezze giurisprudenziali perché poi avere giurisprudenza che si rincorrono che smentiscono e che dicono all'una il contrario dell'altro
Crea un non sono incertezza del diritto ma crea delle disparità perché non è giusto che una persona giudicarla nell'anno il
Carta da condannata perché coltivava una piantina e la stessa persona che coltivava la stessa dentina poi è stata accolta e ancora oggi a accade questo nella nostra esperienza
Vediamo che taluni tribunali taluni giudici hanno un certo orientamento e altri un'altra ancora è questo
Non è corretto
Perché oltre la fisiologia della norma l'interpretazione del diritto qui kamikaze patologica e allora per risolvere questa patologia dell'interpretazione abbiamo bisogno
Della chiavetta delle tiratore che civica Cotelli è giusto e cosa non è più sottoporre legale e colpa è illegale
Non è proprio di uno Stato di diritto vivere in questa incertezza superare ritrovare il bravo avvocato di trovare il giudice illuminato per essere accolti ecco questo non è panifici ride quale dovrebbe essere l'Italia s'
Avvocato io no no no no no non faccio commenti perché mi sembra che le abbia abbia riassunto bene la situazione io la ringrazio molto ringraziamo Muraro che io lavoro grazie grazie grazie avvocato Claudio Miglio che insieme all'avvocato Lorenzo Simonetti a difeso Walter De Benedetto che è stato assolto dal tribunale di Arezzo era finito sotto processo per avere coltivato alcune piante di cannabis per sopperire la prospezione alla petizione sufficiente di farmaci cannabinoidi da parte del servizio sanitario altre Benedetto soffre da molti anni gravemente di artrite reumatoide grazie l'avvocato Milio
Ancora quel lavoro arrivederci