Festa de l'Unità di Milano 2021 - Milano non si gira dall'altra parte: la questione afgana

Tutti il dibattito Milano nel si gira dall'altra parte la questione afgana sta per iniziare sono con noi Manet Carini che a un mediatore culturale
Michela Mineo che la responsabile ammesse neanche San Francesco solo quel no ai quali Luca Lo Presti di Pangea anni vele molti di Rossi oddio difesa Vento di terra
Marta Serafini giornalista e perdiamo i nostri tre eletti Lia Quartapelle Matteo Mauri e Pierfrancesco Majorino non vi rubo altro tempo accettò subito la parola voi bandi battito
Buonasera a tutti grazie nel Regno Unito parlare del crisi umanitaria dell'Afghanistan in questo momento e molto importare per testimoniare l'insofferenza del mio popolo
Approfitto questa occasione per ringraziare anche un'altra persona c'è Alessandro riceve inviti per la prima volta già nel pensa che il diciassette agosto ha cominciato a pagare le questo tema almeno qua a Milano
En mettiamo Mohammed Chiarini vengo dall'Afghanistan
Sono Luigi tredici è uscito dall'Afghanistan una nella mille novecento novantotto cioè durante la prima ondata quando talebani essere sono venute nella nostra provincia
Allora parlare del dall'Afghanistan questo periodo soprattutto in queste gemme
Io particolarmente distrutto dall'assessore scene anche
Ho vissuto quasi ed infine io ai miei amici miei coetanei vent'anni fa enorme speravo che vedere questo scena ripetere
E purtroppo se c'è adesso per questo comunque proprio da un devi fare le cose possiamo fare per evitare anche aiutare chi è rimasto che ancora bisogno dell'aiuto
Allora in questo giorno è una praticamente e i nostri amici ibride gli africani e che sono per quindi vanno qua nell'anno abbiamo cercato in qualche modo anche di segnalare anche di aiutare il
Le persone che fuori il rischio cioè le attiviste le le donne levando in almeno tre segnalare alle otto e trenta
Per fortuna sono stato evacuato quasi di più di cinque mila persone e questo per nove e non sollevò però quello che noi pensiamo che il il il la guerra la è già iniziata e quindi io vorrei che la comunità internazionale le l'Unione Europea non dimenticherà l'Afghanistan cioè che non finisce tutto cura con le fine dalle evacuazioni
Sporche magari anche per chi è rimasto perché non è riuscito a fuggire da riusciamo a trovare un'altra via un passaggio sicuro che e che non sono costretti a fare lo stesso viaggio che hanno fatto le persone come me prima che arrivi racconta ancora il ministro
Buonasera a tutti
Mi hanno presentato io sto a Michela Mineo sono responsabile di una ONLUS sul territorio di Milano calcoli di minori stranieri non accompagnati faccio una piccola premessa
Perché quando io sono stata invitata circa due settimane fa da dalla nostra segretaria Siviero Gianni mi aspettavo di raccontarvi tutt'altro e sono sincera
In realtà la storia che oggi vi racconto che la storia di una famiglia che abbiamo tentato di evacuare e non è andata a buon fine
Penso sia giusto condivido qua insomma l'invito che mi è stato fatto parlare anche di chi non ce l'ha fatta non vi preoccupate dopo di me ci saranno i miei colleghi che sicuramente vi racconteranno delle storie un pochino più a lieto fine
Una cosa importante che ci tengo a dire è che questa famiglia nonostante non non sia riuscita a salire sul sull'aereo per l'Italia
è ancora tutte insieme sono tutti vivi nonostante i venti minuti prima del famoso attentato al alle di Kate fossero lì
Quindi questo comunque è un successo ed è stato un successo di tutti perché abbiamo collaborato tutti insieme ci siamo passati le informazioni e grazie a queste informazioni siamo riusciti a mandarli a casa prima che la situazione degenerasse
Brevemente questa famiglia composta da circa sette cioè circa mezzo sette sette i genitori cinque figli noi siamo venuti a contatto con questa famiglia con una storia molto particolare perché abbiamo accolto i due figli maggiori nelle nostre comunità a Mila no nel due mila e diciotto
E grazie all'aiuto sul territorio afgano del Papa siamo poi riusciti a aiutare altri minori afgani sul territorio milanese riuscendo a recuperare le loro generalità
Quindi per questo fatto è stata testata la la collaborazione di quest'uomo con il Comune di Milano e con la nostra Onlus
I due figli ancora appunto è chiediamo colta Milano attualmente sono Regno Unito sono due ragazzi ancora minorenni che a loro volta hanno affrontato tutta la rotta balcanica da soli
Dopo circa due anni di viaggio a undici e nove anni in Bosnia si sono persi perché sono stati separati dalla polizia e grazie a un miracoloso ricongiungimento fu familiare tra Croazia Italia perché nel mentre il più piccolo era in Croazia siamo riusciti a a ricongiungere l'Italia e poi mandarli Regno Unito con un accordo bilaterale che era stato redatto dall'Italia da Regno Unito
Tre settimane fa no in realtà la storia parte un po'più di tre settimane fa circa un annetto fa il padre di questa famiglia con il quale siamo sempre rimasti contatto per appunto mediava
Ci aiutava a reperire paese nella vita dei due ragazzini che arrivavano a Milano
Mi chiede e ci chiede aiuto ci dice ho bisogno di uscire dall'Afghanistan sono sono molto in pericolo è ho collaborato con il governo italiano ha collaborato con diverse organizzazioni sul territorio afgano mia moglie mia moglie a sua volta insomma era stata rapita quindici anni prima dei talebani e quindi abbiamo bisogno ed aiuto avevano hanno due figli adolescenti mi dispiace che sta parlando al passato e questa è una cosa bruttissima
Perché sono ancora tutti insieme gli schiaccia però questa per rendervi idea
Della situazione che che stiamo vivendo tutti comunque hanno due figlie che sono adolescenti che andavano a scuola e che ovviamente negli ultimi mesi non hanno più potuto frequentare e mi chiede aiuto mi dice che ha bisogno di uscire dall'Afghanistan quindi la lastra da parte più di un anno fa abbiamo cercato di di fargli ottenere un visto
Ed hanno cercato di collaborare con tutti i programmi della cooperazione italiana
Insomma per farli uscire dal dal Paese ma non abbiamo ricevuto risposte soddisfacenti nel breve tempo due settimane fa tre settimane fa a loro sono già di Kandahar e decidono di andare nella zona di Kabul
Per cercare un po'di riparo e e poi insomma sapete cos'è successo quindi il quindici agosto con le entrate dei talebani a Kabul si si barricano tutti in casa e cercano cercano un aiuto dallo Stato italiano dopo numerose peripezie
E dopo numerosi notte insonni siamo riusciti a farlo inserire nelle liste della difesa e questo è stato un primo grande successo non solo mio ma veramente di tutti noi
E permettetemi di anche di tutto il terzo settore che in questa occasione ha veramente collaborato in maniera straordinaria coordinati da una straordinaria Lia Quartapelle che c'ha dato le informazioni giuste a tutti e abbiamo creato una rete di informazioni davvero utile a queste persone
Sono andati aeroporto lunedì come discorso abbiamo ricevuto l'ok per per mandarmi a Rho porto Lukács aiutato con tutte le indicazioni corrette per farli arrivare ci ha dato le dritte giuste
Per dire me per mi ricordo quando non riuscivano a passare un primo un primo Bieito un primo checkpoint dei talebani
Durante la mattinata Luca mi ha detto non farli passare da destra fallito a stare a sinistra
E quindi insieme né quelle che siamo riusciti a ad a rivendicazioni giusti immaginate di la difficoltà nel comunicare anche via via telefono tanti locali tramite un fatto che ha molto pericoloso quindi poi tutte le variabili messaggistica
Tentano di di arrivare a queste dighe Little che dal nostro punto di evacuazione dove dove c'erano i nostri soldati
All'evidente ci arrivano ma arrivano molto in ritardo nei nostri lino sì soldati siamo già ritirati
Quindi questo è stato un po'la parte più difficile perché quella notte con tutta quella insomma tutte quelle persone ammassate lì
Abbiamo dovuto convincerli a rimanere
Abbiamo dovuto dargli la speranza di restare ancora di resistere nonostante avessero finito l'acqua nonostante le condizioni igieniche fossero quelli insomma quelle che poi potete immaginare e hanno resistito quella notte hanno resistito
La mattina dopo ciò non sono ritrovato
C'hanno ritrovato e io personalmente non li ho più sentiti per dodici ore e questo perché è al al padre che ha l'unico col cellulare che in realtà poi era l'unico mezzo di comunicazione che avevamo l'aveva perso mi è accaduto quindi io per dodici ora non ho più avuto notizia immaginate dico poteva insomma la preoccupazione di tutti lì c'era una bambina di tre anni con loro la figlia più piccola tre anni gli altri due figli piccoli maschi ne hanno cinque sette per cui era una situazione molto molto faticosa
La notte dopo intorno alle quattro ricevo risposte italiane quindi semmai Zardari fa ricevo un altro messaggio e ho saputo che in realtà erano vivi
E non riuscendo più a passare neanche la seconda volta hanno deciso di di mollare e di andare in casa di un amico
E qui ritorna utile ritornato fondamentale il la la nostra comunicazione tra tutte le leggi italiane sapevamo che c'era ancora un'ultima possibilità che ritorna nero porta sarebbe stato difficilissimo probabilmente impossibile
Quindi molto onestamente abbiamo parlato con con questa persona col papà io gli ho detto quale quale attivate la situazione
E dopo ha deciso di riprovarci e quindi siamo a martedì da Paris di riprovarci e ovviamente come potete immaginare non è andata bene e non sono poi più riusciti a rientrare in aeroporto perché ormai talebani erano dappertutto
Fortunatamente come dicevo nella inizialmente siamo riusciti a convincerli abbiamo deciso per loro di tornare a casa di trovare altre vie sono tornati a casa e fortunatamente insomma si sono salvati tutti perché erano Damiano nell'etichetta quando c'è stata la prima esclusivamente attualmente sono sono lì sono ancora a Kabul forse la situazione più pericolosa di prima perché ci sono assai talebani sono ovunque contingenti barile disattivare europei sono già sono già andati via come sapete operazioni italiane finita
E quindi le stiamo cercando ancora di trovare una soluzione sia a livello di cooperazione internazionale sia a livello governativo
Cerchiamo una soluzione per tutte quelle persone che erano nelle liste ma non solo per garantire a tutti una il diritto
Insomma principale che è quello alla vita ENI all'autodeterminazione quindi questa è la storia non a lieto fine che vi racconto però come me come la come questa famiglia ce ne sono tante altre ed eteree come diceva Mohamed non dimenticarcene grazie
Ora vado a ruota io sono Luca Lo Presti Fondazione Pangea
C'è uno strano revival dentro di me per nel gli stessi in questi stessi giorni del due mila uno era parlare di Afghanistan la festa dell'Unità a Reggio Emilia
Rientrando dall'Afghanistan prima di partire per lo scoppio della guerra
Poiché gli americani fecero in Afghanistan per qui dentro di me c'è questa strana ridondanza ventennale che mi fa ritrovare con l'Afghanistan dopo vent'anni
Diciamo nello stesso luogo particolare insomma questa cosa allora mi sembra ci fosse D'Alema insegnamento e cose del genere
Ed è particolare come la stessa emozione mi accompagni perché arrivavo dall'Afghanistan
Quando son cadute le Torri Gemelle e oggi dentro invece un nuovo undici settembre
C'è un undici settembre che ancora e mi scuso per questo
Non ha lasciato l'onda emotiva che che mi ha travolto ieri
Proprio non riuscivo rifiutavo proprio di parlare con chicchessia e di confrontarmi anche con me stesso su questa tematica e e anche questa sera
Non ho grande lucidità per affrontare un dibattito però è giusto portare una testimonianza perché io come Pangea sono insieme a ad altre persone che sono anche qua Maria Silvia
Lavoriamo in Afghanistan dal due mila e due e abbiamo creato tanta pace
Tanta speranza di un mondo migliore goccia dopo goccia con tanta pazienza
Perché la democrazia è la pace si costruiscono così non con la guerra ed è un po'l'amaro in bocca che mi resta dire
Questa che è la verità ce l'abbiamo cercato di portare la democrazia con con la guerra ma questa non può funzionare
E oggi ne abbiamo la palese dimostrazione perché chi dovevamo cacciare con le bombe ritornato al potere più forte di prima
Perché nel novantasei non aveva preso tutto l'Afghanistan una parte due parti anzi non erano occupate
E oggi invece c'è questa grande arroganza la grande esaltazione di vederci scappare un po'con la coda tra le gambe insomma è questo a me lascia tanto tanto dispiacere perché tanto abbiamo costruito Pangea fatto progetti di empowerment con le donne ha fatto microcredito a decine di migliaia di donne
Abbiamo aperto scuole asili centri sanitari questi non è una scuola di bambine sorde
E con loro abbiamo fatto una squadra di calcio che per me era meglio di Che Guevara avevamo fatto la rivoluzione con queste bambine sorde che giocavano Allo stadio nove
Io le vedeva veramente come volare su quel campo era una cosa stupenda avevamo parlato con tutti i papà con tutte le famiglie
Perché questo venisse accettata malgrado la paura di un rigurgito super integralista come quello che è arrivato e oggi sono molto preoccupato per tutte loro
E peraltro tutte le ragazze più grande quest'anno per la prima volta avrebbero avuto accesso all'università cosa storica in Afghanistan perché nessuna ragazza sorda era mai andata all'università
Bella sensazione senso abbiamo fatto belle cose
Ma so per certo che tutto questo non andrà perduto perché la consapevolezza che Pangea come le altre ONG per amor del cielo
Hanno costruito in tutti questi anni creerà quella che sarà la base di una resistenza intellettuale
Che a parer mio minerale questo integralismo ignorante questa questa forma diceria tutta loro tutte interpretata come erano lasciare la la vediamo un po'come una fisarmonica ognuno se la tira come vuole no
E quindi questo grande integralismo che oggi ha visto chiudere le scuole che oggi ha visto negare la musica pubblica perché peccaminosa e tutte queste belle baggianate io credo che le donne che con noi sono state per vent'anni e ripeto
Sono decine di migliaia e abbiamo coinvolto almeno tre generazioni di donne perché abbiamo iniziato con quelle che oggi sono ne deve dentro poi le prime beneficiarie sono diventate
Nostre collaboratrici per poi avere le figlie collaboratrice le file che hanno avuto a loro volta figli per cui queste tre generazioni non possono essere perdute io ne sono assolutamente certo
E in questi giorni invece la drammaticità
Della grande fuga che Michela raccontato prima di me
Per cui
L'orribile necessita di stirare delle liste qualcuno anche ne parla bene qualcuno ne parla male siamo stati investiti
Di questa responsabilità che non è stata facile Pangea la delegata alle proprie collaboratrici sul territorio
Che hanno avuto difficoltà volevamo inserire tutti proprio tutti quelli che dal due mila due a oggi erano con noi poi che cosa abbiamo fatto abbiamo nascosto le prime ragazze perché alla c'è un scusate faccia un po'
Non parlo bene oggi però capita a me
Pangea si deve nascondere non è che vuole scappare
Pensiero resta ma non può mettere le bandiere perché chi ha creato consapevolezza che a coloro che ha creato diritto chi si è battuto per i diritti specie delle donne oggi è un nemico
Che ha un ospedale per esempio può diventare utile quindi forse potrà restare non siamo neanche certi di questo ma Pangea si deve nascondere allora abbiamo nascosto le più esposte
E nascondendo le più esposte abbiamo avuto rappresaglie contro i parenti
Per cui sono stati presi i fratelli addirittura sequestrati i fratelli coi loro figli un bambino di tre anni e non sappiamo più niente di questa famiglia portati via da casa perché la la sorella noi dovevamo nascosta
Abbiamo nascosto una superstite di un gruppo di sedici
Hanno ucciso quindici attiviste per i diritti umani
A Mazar i Sharif siamo riusciti a nasconderne una è fuggita da noi abbiamo nascosto tutto da lei lei con tutto il gruppo ma sono andati a prendere di Gide hanno bruciato la casa li hanno bastonati
In mezzo alla strada davanti a tutti allora li abbiamo capito che non potevamo lasciare indietro i parenti
Perché se l'avessimo lasciato indietro fratelli madri padri figli avrebbero ucciso loro e quindi le nostre liste si sono popolate
Delle donne che dovevamo mettere in salvo più i loro parenti e non c'era una la possibilità di di liste infinite
Perché in tanti oggi mi scrivono anche personalmente sui sociale mai lasciato fuori Massimo lasciato fuori via
Cioè sono nomi sono persone io non ci dormo la notte ve lo giuro c'è perché un centro San Francesco via vissuto dal primo giorno ma anche via insomma tutti i loro cioè io non ci dormo la notte perché ho fatto queste liste ma che cosa dovevamo fare
Cioè io non lo so che cosa dovevamo fare ne abbiamo messe centinaia nelle liste ma che cosa dovevamo fare
Sono rimasti fuori dal ghetto l'ultimo giorno con Massimo commi che era con il via li abbiamo accompagnati con Maria che seduta reca
Incessantemente per dieci giorni al telefono
Per fare accompagnamento psicologico a queste mamme e questi papà
Che che avevano in braccio figli più di uno che piangevano che urlavano che si faccia un prende la disperazione e noi dicevamo avanza avanza avanza e porca paletta io dico avanza ma sto a Milano comodo
Sapete quante difficile molto più difficile che stare lì abbiamo avuto questa grande responsabilità che oggi mi pesa tanto come penso tesi a tutti quelli che sono seduti qui
Però c'era la certezza che abbiamo fatto quello che potevamo non ne vado come dire quando è finita Silvia che era che in seduta di mi ha detto ma voi come vi sentite
Tutte e tre io Maria si gli abbiamo pianto perché c'era il vuoto di non aver salvato gli ultimi che erano fuori dall'aeroporto perché è scoppiata quella maledetta bomba poi hanno cominciato anche a sparare è stato il finimondo
E la c'è stato questo orrore di dire non le abbiamo salvate tutte
Ma c'è la consapevolezza che oggi va guardate gli stavo dando del tu ognuno di voi
No
Stiamo facendo tanto la gente abbiamo preso una casa fosse ne prenderemo altre due perché tante donne sono rimaste senza casa senza niente si sono vendute tutte tante arrivano dai villaggi fuori allora le ospiteremo di passaggio il Progetto stiamo riabilitando la perché possa partire ma con molta cautela ci sarà tutto il processo di integrazione qua dei nostri ma non solo che spero insomma
Riusciremo a fare c'è la speranza di riuscire a costruire dei corridoi specifici per le donne per i bambini specifici per le donne
Perché guardate quando gli uomini fanno la guerra le donne sono sempre quelle che ne risentono di più che muoiono riusciamo a portarne fuori meno
Ci son tanti motivi per quel Strama
Occorrono corridoi specifici insomma non sto a fare sì che aveva come unico trecentoventicinque si può si può adoperarsi per questo faremo di tutto
E oggi l'ultima cosa che vedete quest'immagine orribile che resta dentro di me e la dico come sesta facessi come dire uno sfogo perché forse l'avete visto nei video sui sociali no
Rate io vado in Afghanistan da dagli anni Novanta
Ho cominciato a occuparmi Afghanistan nel novantadue dal venticinque aprile novantadue quando i mujaheddin presero Cavour deve tantissimi anni che conosco quel Paese
E ogni volta si ritornerà stessa situazione oggi dentro di me è una grande metafora visiva
Questa metafora visiva che si perde in quel canale che ho visto solo ieri e ve lo giuro
Per l'avevamo fatto lo screenshot nella fotografia che diceva Michela dove le persone dovevano arrivare perché ma dove devo andare dove devo andare alla abbiam fatto una foto lo scratch ad sia Maria che si verrà fatto questa frecce Tina verde che abbiamo di di dato a tutti
Perché bisognava arrivare lì ma solo ieri ho visto che in mezzo c'era un canale d'acqua che era perdonate la la ruvidità ma era un canale di me Arda
Okay con gli uomini che sono entrati là dentro e provavano ad arrampicarsi su un muro per trovare la salvezza
E poi quel canale scusate mi scuso ma è così vendettero c'è quel canale di Mère da era pieno di Imèr da sangue uomini morti e uomini vivi che sono tornati Dini ancora per cercare la salvezza
E allora vedevo il mondo orribile al mondo di me Arda
Diviso da quel canale che li separava dal mondo della salvezza e l'autista l'Afghanistan che io non lo so perché è così ma fa comodo così
Quel posto fa comodo così perché in vent'anni quel posto lo potevamo ribaltare perché sono stati spesi quattro trilioni di dollari per fare la guerra e Pangea per dare un il pasto il pasto proteico
Ha un bambino della nostra scuola dei sordi Pangea spendeva dieci centesimi per bambino dieci centesimi di euro no io non credo che esista una calcolatrice abbastanza grande
Per dire quante persone potevano mangiare con quattro trilioni di dollari
C'è l'amaro in bocca a dire quest'oggi c'è l'amaro in bocca io mi auguro che tutti ci siano riorganizzi per fare qualcosa di veramente serio questa volta veramente serio
E perché quell'immagine di quel canale me l'ha raccontata tutta per cui l'unica promessa che io faccio allora riporto coatte porca paletta cioè posso morire se non la mantengo e che Pangea non le lasciava sole
Mai però ecco voi non lasciateci soli grazie
No io sono massimo livello Rossi di Vento di terra una piccola ONG che opera con progetti su tutto sulle donne
Da parecchi anni in Afghanistan e persone smentire di essere con recente discepolo di di Luca nel senso che io non avevo quell'esperienza di evacuazione a non remoto a distanza
E quindi io ho seguito due gruppi sul primo comma ha fatto un breve training diciamo insomma di emergenza
Che sul secondo invece ho camminato un po'con le mie gambe però io ero vorrei in qualche modo concentrare un attimo l'attenzione sull'origine di questo disastro noi però dire che era la catastrofe super annunciata io ho girato l'Italia da dieci anni a questa parte
Convegni incontri eccetera si presenta sempre dicendo la stessa cosa cioè dicendo che la guerra umanitaria non esiste
Alle bombe intelligenti non esiste perché sono stupide e che il la strategia che ne stavamo utilizzando in Afghanistan non poté trattenere quindi nel momento in cui ci hanno cucinato questa baggianata degli a corridoio meno dove c'erano a parte i talebani buoni da una parte gli ai talebani cattivi abbiamo cominciato a produrre realmente la speranza
Perché i talebani sono talebani talebani ragionano con nei loro stereotipi il loro modo di vedere io ho incontrato del ratto è uno che era stato una scuola coranica e questo l'ha passato sei mesi
Pensare riflettere uno Ummo neanche riflettere insomma ma a concentrarsi su la il concetto di Cina e India cioè il il fatto di diventare è un martire no cioè sul sul sul concetto di martirio stanziamento e su quello si lavoravano per mesi e mesi mesi e mesi una sorta di lavaggio del cervello quindi di fronte a questa cosa
Non ci sono tanti ritagli analitico per pensare che questo improvvisamente abbiano fatto un salto di evoluzione e che siano arrivati ad essere più tolleranti dei fatti lo vediamo oggi quindi questa storia della tavolo di donna voluto da da presidente Trump c'è sempre su nessun atto malissimo
E bisogna ricordare che in quel tavolo non era presente e paradossalmente il Governo ufficiale di Kabul perché non era presente perché i talebani pretendevano di avere al tavolo con il vessillo dell'emirato no e quindi uno Stato voglio dire
Una repubblicano potrà presentarsi con un altro che aveva una bandiera positiva insomma
Quindi era evidente quello che stava succedendo ed era evidente per me insomma quello che che che è accaduto negli ultimi giorni
è la conferma ennesima di quello che dicono tutta la vita cioè che come in Iraq come in Libia e come in moltissime altre occasioni i bombardieri gli eserciti e tutte queste enormi strutture insomma di di di di repressione di conquista non tengono non intendono assolutamente il metodo deve essere assolutamente un altro e uno diverso un metodo altro io penso che da questo punto di vista la cooperazione non sia complementare militari non debba essere conferita dai militari perché il nostro metodo alternativo cioè la Croce Rossa ha dato sui sui campi risorgimentali
Sul sul da ed ha costruito come dire una una una vittoria vita la metodica una morale per cui non siamo al di là delle due parti lo dobbiamo essere identificati come come dire la parte buona di un esercito non siamo questa roba qui non dobbiamo mai essere questa roba qui
E credo che abbiamo fatto un grosso sforzo per non esserlo in qualche modo no
E quindi io
Quando ho saputo che appunto ritiro da così vicino ho cercato di fare tutto il possibile perché un tavolo specifico della cooperazione si si muovesse allora li ho capito che noi eravamo molto contemplati nelle nelle liste no cioè come ogni G
Perché si pensava che a rischio fossero solamente quelli che direttamente avevano collaborato con la cooperazione l'agenzia per la cooperazione ed anche con l'esercito metto il nostro erano estremamente e a rischio insomma come diceva prima Luca cioè nel nostro caso ad esempio il nostro coordinatore era era stato coinvolto nella tentato rapimento di una una nostra cooperante adora tra che che era stato sventato grazie a un'informativa che era arrivata all'intelligenza
Ma l'UDC sapeva sicura era quello che doveva accompagnare questa persona l'aeroporto sapeva di essere sulla lista dei talebani aveva ricevuto delle minacce
E quindi non mi mi ha scritto una mail in cui dice io sono un morto che cammina ce l'ho per adesso esattamente questo io sono morto cammino
Quindi di fronte al quesito abbiamo unito le forze e quindi siamo riusciti a fare con Emanuele Giordana che sito magnifico articolo tra l'altro giorno sul manifesto sulla nostra
Odissea insomma nonché l'invito a leggere
Con Luca con l'IVA con aerei sì via Spinelli quelli che erano disponibili perché era agosto cioè riuscito a fare la prima riunioni il trenta agosto e e poi siamo partiti per per organizzarci sono le nostre liste erano pronte
Alla alle prime ore del mattino del sedici ricordo che il quindici di agosto sono state è stata conquistata dei talebani Kabul
E quindi abbiamo cominciato a seguire famiglia per famiglia in questo modo prima dalla dalla periferia nostro caso da da Herat dove c'era ricordo l'asse della cooperazione italiana e c'era anche il nostro presidio
Cantarella
Militare quindi del viaggio che doveva essere necessariamente via terra verso Kabul annuncia un viaggio su dovete non facile perché erano terrorizzati al patto dei posti di blocco di essere riconosciuti no quindi tutto cioè essere arrestati finire chissà dove
E poi a Kabul siamo rimasti in attesa Piero giorni e giorni di queste chiamate che doveva arrivare
Da il il ministero del del del ministero a difesa dallo staff in loco ma per la situazione che si era creata all'inizio ma queste telefonate non sono arrivate e abbiamo dovuto concretamente sotto il coordinamento la guida insomma anche se lui dice che non c'ha coordinati perché non avrei accettato questa qualifica Peralta andata così sotto il coordinamento vale un tesissimo Di Luca ci siamo autorganizzati e passo passo con l'aiuto di Lia che è stata con noi tutto quel tempo insomma e in collegamento gruppo per gruppo di abbiamo fatto entrare è stata una cosa allucinante nessun punto negli ultimi giorni non nel senso che questo maledetto corridoio scusate console negli occhi
Che avete visto né edito dalla televisione si è trasformato veramente in un girone dell'inferno insomma no c'è a un certo punto avevamo delle donne che non andavano in bagno per per per per timidezza per per da qualcosa come come trenta ore no
Mi scoppiava pesci che non aveva più da mangiare i telefonici stavano scaricando noi abbiamo seguito la seconda notte che è stata quella più più terribile erano questi questi gruppi che erano sulla linea una striscia di cemento da un lato c'era un muro e dall'attore e dall'altro lato c'era quello che vale il canale realtà non era un canale ed era proprio la Fragna cioè quella lì era proprio una fogna che passava a cielo aperto all'interno del rapporto immaginati i limoni
E
E in certi momenti la pressione era tale per cui ci mandavano dei messaggi disperati perché i bambini non riuscivano più a respirare
E io a mia volta né accanimento sul Po per uno che diceva avanti avanti
Bisogna andare avanti Annibale de di farvi andare avanti non rompere con gli ioni e farli andare avanti aveva assolutamente ragione e questo abbiamo fatto tutti io le ho detto di resistere
Ragazzi dovete resistere
Non esiste ho capito state soffrendo soffrendo ancora insieme avanti non si torna indietro questo tutto il messaggio per giorni e giorni
E questo ha fatto la differenza
Poi la cosa importante è che noi abbiamo imparato a lavorare insieme cioè io dico sinceramente della cooperazione sia veramente figlia della rivoluzione Basaglia Nanni se vorrà nati da quegli anni e la chi caratteristica più significativa della cooperazione italiana tra radicamento ce la canta la capacità di radicarsi nel territorio caratteristiche che non hanno le altre cooperazioni
Fuori di
Al di là della modestia insomma è così
E
Quel settore è uno degli ultimi anni purtroppo l'abbiamo perso io ho visto lavorare essere Lorenzini Caradosso per laboratorio incredibile alla fine degli anni Ottanta insomma è sembrava dalla casa all'altra non capire in quale leggi tu fossi ma era la cooperazione italiana oggi cioè siamo lì a darci gli spuntoni per mettere la bandierina avanti progetti io dalla cosa veramente dal mutevole insomma trame eccezionalmente guardato anche come dire la la spinta per abbandonarla la cooperazione venendo ritrovato un senso un senso forte
In questi giorni quando noi abbiamo superato le barriere capito che siamo veramente ci siamo mossi tutti insieme non c'è raccolte non c'era vento di terra
C'era Pangea ma non c'era come come soggetto che si faceva il suo percorso insomma eravamo tutti insieme
E tutti insieme ha dormito in gruppi e abbiamo fatto un passo passo il propulsore abbiamo imparato molto io credo moltissimo
Per cui dare un ringraziamento fortissima consola mentore
Proprio nei principali comprando un viaggio che sono di statura Quartapelle che non ci ha mai mollato un secondo formalmente al mio maestro qua Luca
Previsti che giustamente può maltrattato per riuscire a far fare un salto di qualità che spero di avere fatto
E vorrebbe che per noi non è assolutamente definito almeno per quanto mi riguarda non è precluso multa cioè questo è un inizio purtroppo questa è una tragedia abbastanza annunciata insomma si sapeva che con con gli eserciti purtroppo non si costruiscono situazioni stabili e sapeva anche che il l'abbandono da parte del del nostro truppe prima o poi avrebbe fatto crollare il tutto
Al voto e questo non mi sono ancora presenti impropriamente abbiamo una quantità incredibile di persone che sono veramente a rischio per la vita e che vogliono farcela uscivo abbiamo notizia che ogni giorno sono passano più di venti mila persone da un profilo del Pakistan per cui il mio orgoglio che si ricomincia a lavorare si ricomincia a lavorare
Dal Pakistan se possibile e e poi si ricominci dall'interno appena questo sarà possibile insomma no quindi ringrazio tra mente e di cuore per tutti gli insediamenti Luca e e anche lì ancora con noi oggi grazie
Grazie grazie soprattutto insomma anche anche al lavoro che che era crearne gir terzo settore in in questi giorni hanno fatto lo abbiamo cercato di raccontare
Io sono sono giornalista lavora alla alla redazione Esteri percorrete dal senso non sono stati giorni particolarmente intensi ovviamente
è stato sicuramente un a un segno di speranza cui aggrapparsi vedere vedere lavoro fatto per per per l'evacuazione di così come è stato insomma anche da un certo punto di vista anche nella disperazione e nel dispiacere di quello che diceva Luca prima cioè di vedere comunque a di fatto scappare da un lascia abbandonare un Paese in in questo modo da parte delle delle forze della NATO però è stato anche minimo di risarcimento come dire vedere quelle persone salite sui ieri e in qualche modo anche cercare di aiutarle anche se è importante lo ribadisco anch'io ricordare che non tutti ce l'hanno fatta
Credo che sia fondamentale a questo punto oltre quello che veniva detto prima non dimenticarsi dell'Afghanistan non dimenticarsi quello che è stato ma credo che sia importante anche cercare di fare uno sforzo una sforzo di cui parlava anche lo scrittore kratos sai che l'altro giorno che abbiamo intervistato sul Corriere della Sera club seri magari lo ricorderete l'ho scritto cacciatori di aquiloni che magari molti di voi avranno chiesto a letto
Proprio lui mi diceva io sono varato che tante persone in Occidente si siano affidate a me per conoscere l'Afghanistan nei miei personaggi però io credo che lo dice lui
Che per comprendere un Paese bisogna fare uno sforzo in più bisogna studiare la storia e bisogna leggere leggere i libri di storia e leggere la storia e qualcosa che credo che non abbiamo fatto fondamentalmente sull'Afghanistan in questi anni
è colpa sicuramente anche dell'informazione e conta di Emilia che si sono interessati a all'Afghanistan solo relazione al conflitto tanti giovani afgani
Ho avuto il piacere di incontrare nei viaggi in questi anni nel in quel momento a in uno dei Paesi più belli di chi ha mai visto Mian mi dicevano perché raccontate sempre sull'Afghanistan della guerra perché parlate sempre solo dell'oppio parlate del del conflitto l'Afghanistan non è solo questo
Ed è vero l'Afghanistan non era solo questo e non è solo questo credo anche che sia profondamente errato ed è un errore che temo che insomma in questi giorni si è abbastanza facile fare anche sull'onda dell'emotività
Da qui siamo presi un po'tutti perché siamo stanchi se non provati però credo sia anche molto errato
Usare questa contrapposizione di buoni e cattivi quindi anche quando si parla dei talebani pure essendo i talebani un gruppo fondamentalista però va ricordato come se i talebani oggi hanno preso il controllo del Paese
Negli ultimi nell'ultimo mese mese combattendo molto molto meno rispetto a quando su quanto fatto negli ultimi tre anni perché attenzione i talebani combattono
Da anni contro il governo afgano non è una cosa di oggi
Se è successo questo
è stato anche perché tutta la coalizione internazionale ha sostenuto un Governo assolutamente inadeguato è un Governo che come dire si è dimostrato nelle ultime ore ha dato la dimostrazione finale del suo valore visto che il presidente grani
è scappato caricando i soldi su un elicottero allora è chiaro ed è palese a tutti che questo governo la stato abbandonato da tempo era stato lasciato lì
Però e una responsabilità che tutto quanto l'Occidente a ed è una responsabilità enorme
è chiaro che ritornare alla vecchia dicotomia appunto del buoni e cattivi rischia di farci cadere in quello che è stato relatore del due mila uno cioè pensare di poter andare a sconfiggere il terrorismo con le bombe
è qualcosa che questo lo dicono gli esperti terrorismo lo dicono giornalisti ben più in gamba di me che si occupano della dell'argomento da molto più tempo di me
Che uno non può pensare di sconfiggere il terrorismo con tagliando la testa serpente perché la testa del serpente di cresce
Allora quello che un pochino come dire Milan Shutter pesca in questi giorni da un lato l'ha detto ricca che sta partendo anche sento parlare molto spesso di di sharia disfatto uva ma in maniera non così a volte non sempre con cognizione di causa non sempre con una conoscenza della delle del della materia adeguata ad Albisola stare molto attente perché bisogna stare molto attenti perché siccome nei prossimi mesi sicuramente ci ritroveremo ad affrontare un tema che abbiamo già affrontato per quanto riguarda il Mediterraneo che abbiamo già affrontato sulla rotta balcanica
Negli anni passati a al alle porte dell'Europa Albergo Europa arriverà attraverso Thaksin tra Sudan una nuova ondata di rifugiati
Allora di fronte a questa nuova ondata di rifugiati mi auguro e sarebbe bello non dovermi sentire la stessa retorica anti musulmana antistranieri o che ho sentito negli ultimi anni perché esse allora è così allora vuol dire che non impariamo appunto mai niente dalla storia
E questo non è successo anni fa è successo negli ultimi anni perché attenzione il flusso di rifugiati dall'Afghanistan non è una novità e non sarà una novità continua da anni
Già prima del quindici agosto all'esiguo rossa la prima nazionalità di di di rifugiati afgana nel sulla rotta balcanica per lo più si sono rifugiati afgani che arrivano da anni
Quindi e quelli di di cui poi a ondate si parla in questo sicuramente lì in media l'informazione hanno una responsabilità però vi assicuro la responsabilità non è solo dei media ma è anche l'opinione pubblica
Perché se poi di fronte agli arrivi la reazione è quella di chiudere le porte allora inevitabilmente cadiamo nelle stesse trappole di prima
Sì inevitabilmente poi la reazione diventa quella di dire e ma noi qui a casa nostra non gli vogliamo allora è evidente che poi però non ci si può stupire che vengano staccati assegni da sei miliardi di dollari
Adesso miliardi di Euro scusate mi è un dittatore come qualcuno Dogan perché questo è successo per non avere rifugiati siriani in Europa abbiamo pagato la Turchia l'abbiamo pagata a noi appagata all'Europa
E questo come dire ha permesso Earth grandi comprare le armi con cui ha fatto quello che in tutto il mondo con cui tra le altre cose magari andrà a prendersi anche una fetta di Afghanistan per controllare il traffico di oppio per controllare le risorse minerarie quindi questo credo che sia importante anche guardate guardava un po'anche da una prospettiva un po'più di lungo periodo cercare di andare anche oltre quel alla che comprenda essere forte forte anche permessi sono stati è stato un mese particolarmente faticoso anche per me dal punto di vista emotivo ero in Afghanistan ed era errata a a luglio quindi è è difficile anche per me non arrestare lucida però inevitabile anche ragionare su quello che succederà poi e quello che succederà poi avrà delle conseguenze su quello che succederà anche da noi qui a livello politico
Quindi io sono ripeto cerco di guardare la parte buona che è quello di lavoro che voi avete fatto come terzo settore che è stato immenso cerco di anche guarda la parte buona
Delle evacuazioni evacuazioni perdonatemi però mi sento di doverlo dire sono evacuazioni che andavano fatte mesi fa non adesso mesi fa e non sono state fatte
Mentre e parlava degli degli accordi di Doha già c'era la questione del personale da tirar fuori e nessun contingente ha tirato fuori nessuno fino all'ultimo
Quindi questa qualcosa da tenere presente anche quindi va bene
Cerchiamo di andare avanti cerchiamo di guardare i passi in avanti fatti idonei le cose positive fatte sicuramente però c'è anche qualcosa che sappiamo già perfettamente tutti quanti che succederà
E su questo io mi auguro voglio augurarmi una volta tanto di non essere ancora una volta delusa da quello che delle decisioni che pare vengono prese vengono prese come dire in relazione proprio ai flussi di rifugiati perché è qualcosa che ci riguarda ripeto tutti lo abbiamo visto anche negli ultimi anni l'abbiamo visto non solo in relazione alla rotta balcanica ma anche sul Mediterraneo
Quindi speriamo che questo succeda dopodiché ovviamente anche per ma in queste ore il pensiero va a Herat da Kabul e va anche a tutte quelle persone che nel corso degli anni mi hanno anche detto
Ha raccontato l'Afghanistan che non esiste è forse sì hanno avevano anche ragione e hanno ragione perché comunque ripeto abbiamo anche dato un'idea dell'Afghanistan probabilmente completamente limitata immagino in questi anni abbiamo sbagliato perché abbiamo anche raccontato un Afghanistan
Era l'Afghanistan di Kabul e non era l'Afghanistan di tutte le altre province dove le donne indossano il burqa non hanno mai smesso di indossare il burqa
Pur andando a lavorare quindi è qualcosa che anche questo come dire forse le semplificazioni c'hanno portato poco lontano
Mentre questo mi sento di di condividere con voi e spero ovviamente come dire di poter tornare presto in uno del pubblico il petto in uno dei paesi ad abbracciare uno dei popoli più belli che abbia mai incontrato
L'ambasciatore Stefano Pontecorvo che era l'ambasciatore che ha coordinato le operazioni diplomatiche della NATO in questi ultimi giorni ha usato in una delle interviste a commento della degli ultimi giorni a Kabul l'aggettivo epocale
E io credo che sia un aggettivo che descrive quello che stiamo vivendo almeno quello che io sento che stiamo vivendo l'operazione iniziata il sette di ottobre del due mila uno
Era un'operazione da un lato con una motivazione
Molto grande cioè i la risposta alle alle attacco delle torri gemelle ma era anche frutto di un'idea che oggi ci sembra lontanissima e che penso invece dobbiamo tornare a considerare un'idea forse arrogante che ci fosse semplicemente una potenza che erano gli Stati Uniti che non ci fosse nessun altro Paese in grado niente risorse economiche né per capacità di capire l'ordine internazionale ed è per voglia distendersi sullo scenario internazionale e quindi posso solo una potenza che determinava l'ordine globale
Ecco non stiamo parlando di duecento anni fa stiamo parlando di vent'anni fa vent'anni fa sono tanti ma quella è stato forse l'apice di quell'idea
E quello che stiamo vedendo in questi giorni a Kabul
Il tonfo fragoroso di quell'idea
E l'introduzione di un paradigma delle relazioni internazionali che per voi Occidente è un paradigma tutto da scoprire con tantissimi punti di domanda io ho ascoltato tutte le testimonianze come dice come diceva non sono abbiamo vissuto questi giorni senza conoscerci ma a strettissimo contatto
Conosco lavoro di Marta conosciuto Karimi alcuni anni fa
Proprio qua in Italia quando insomma
Cominciavi a a a creare un tuo spazio per la tua storia il tuo percorso di migrazione
Quello che però noi stiamo vedendo se farmaci Lasa tutta una serie di domande io me le metto il ridicolo brevemente poi ci sarà Matteo Pierfrancesco che interverrà non credo su su altri aspetti altrettanto importanti
Dimetto alcune domande perché credo che insomma
In questo momento abbiamo tutti quanti bisogno di almeno cominciare ad addentrarci
Nelle elezioni che dobbiamo imparare da quello che è successo in questi giorni
Perché forse veniamo da un periodo in cui abbiamo pensato che noi la nostra potenza era il nostro ha capacità economiche le nostre capacità tecnologiche la nostra capacità anche intellettuale e morale avesse una forza che improvvisamente non c'è più forse ci siamo sopravvalutati
E ci siamo sopravvalutati in tante cose il primo punto che a me pesa molto
è il tema della democrazia no
è passato nel due mila uno e ancora di più poi nel due mila tre con l'operazione completamente sbagliata dell'Iraq che la democrazia si potesse esportare
Ed è evidente lo dicevamo vent'anni fa in è ancora più a maggiore forza che lo diciamo oggi che questo era un modo insomma ipocrita di nascondere altre necessità
Al tempo stesso però non posso non sentire i racconti del lavoro che faceva per esempio
Pangea che che speriamo continuerà a fare anche se in modo clandestino del lavoro che hanno fatto altre ONG come Vento di terra e non pensare che una parte di quelle cose sono state possibili in uno spazio aperto anche attraverso un impegno militare un impegno militare che ha speso cento sull'esercito e unico sulla cooperazione quindi uni un un impegno militare è sbagliato nel nella modalità ma non posso non pensare
Che e il grande tradimento che noi abbiamo fatto noi come Occidente è stato un grande tradimento a un certo punto
Di cui ci siamo stufati cioè che cosa è successo perché gli Stati Uniti si ritirano gli Stati Uniti si ritira non perché vedono che di fatto il gioco non vale la candela
Che non ha interessi strategici sono diversi che la loro pazienza strategica si dice così è finita
E quindi voltano pagina cambiano canale
Però le persone che per vent'anni hanno creduto in quella cosa lì non possono cambiare canale cento mila hanno potuto cambiare canale e speriamo che queste cento mila che sono state evacuate possano vivere una vita dignitosa nei Paesi dove arrivano Malibran una vita diversa rispetto a quella che possono vivere può avrebbero potuto vivere nel loro Paese faccio un esempio abbiamo evacuato tantissimi medici tantissimi infermieri
Queste persone nel nostro Paese negli altri paesi europei non vedranno riconosciuto in questo momento loro titolo di studio
Passano da essere medici probabilmente a fare
Gli assistenti socio sanitari Serse
Ecco quindi
Noi abbiamo diciamo l'Occidente ha cambiato canale e abbiamo fatto cambiare canale insieme a noi a tantissime persone alcune che non possono andare via
E e secondo me è su questo punto ci sono tante domande che noi dobbiamo farci quali sono gli obiettivi se abbiamo una presenza militare per quanto tempo possiamo sostenere quegli obiettivi come possiamo alimentare un consenso intorno a quegli obiettivi
Perché ci diamo degli obiettivi che non riusciamo a raggiungere degli obiettivi che sono troppo grandi degli obiettivi che sono forse arroganti
E al tempo stesso com'è che facciamo però ad alimentare una cultura espansiva dei diritti perché io non posso pensare che da un lato è stato sbagliato raccontare che la democrazia si può esportare con le armi
Ma ciascuno di noi credo si senta dentro di sé un disturbo profondo a pensare quello che ci veniva raccontato che oggi in Afghanistan è già stato detto
Che le donne che studiavano all'università non possono più studiare all'università come prima bisogna fare le classi divise ma le classi divise implicano il doppio delle risorse
E ci saranno le risorse per fare le classi femminile all'università
Io non credo così come ha scritto anche Marta in questi giorni la stessa cosa succede nel nelle scuole degli altri ordini cioè questa separazione tra donne uguali tra poco vorrei dire che non si potrà più per le donne a studiare per le bambine per la ragazza andare a scuola
Allora io penso che ci debba essere una via di mezzo no tradire che esportiamo la democrazia con i mezzi militari
A pensare che i diritti ce li possiamo godere noi stretti stretti all'interno dei nostri Stati nazionali e basta
E che non alimentiamo invece una cultura espansiva dei diritti delle possibilità dell'opportunità della libertà e su questo secondo me è un'altra cosa sulla quale ragionare no primo è diciamo la sostenibilità di alcune imprese militari troppo grandi troppo costose pensate male e dall'altro lato come si alimenta una cultura espansiva dei diritti
In terzo luogo ed è l'altra cosa che Secondo me sulla quale dovremmo ragionare è rapporto con gli Stati Uniti una parte grande degli errori sono stati fatti veniva detto prima negli accordi di Doha
E poi c'è stato un ritiro disastroso organizzato in modo in modo terribile
Ma noi non abbiamo potuto sottrarsi dalle decisioni degli Stati Uniti
Perché non ci siamo dotati di un'autonomia di carattere strategico noi non abbiamo la stessa capacità di raccogliere informazioni non abbiamo la capacità di produrre sicurezza di fatto quei quei quattro miliardi una gran parte forse due forse qualcosa di più di quattro mila miliardi
Forse due mila gli hanno pagati gli Stati Uniti che a un certo punto hanno detto sapete cosa noi paghiamo noi decidiamo allora a fronte di questo noi come europei poi ne para credo tanto Pierfrancesco ma qualche domanda sulla nostra autonomia strategica sul tipo di relazioni con gli Stati Uniti dobbiamo farcele non in contrasto io non credo che si debba tornare
Diciamo un contrasto rispetto agli Stati Uniti nel momento in cui le democrazie sono sotto attacco nel momento in cui siamo circondati da Paesi che non condividono i nostri valori ma penso che in questo rapporto con gli Stati Uniti vada
Utilizzato finalmente per chiarire per dirci le cose come stanno per chiarire che abbiamo degli obiettivi strategici diverse idee paghiamo dei costi diversi
E l'ultimo punto è poi passo la parola e sul che fare queste sono delle domande di carattere strategico credo che discuteremo molto di politica estera almeno dentro il Pd spero che lo faremo in Parlamento anche con le altre forze politiche ma c'è un che fare che ci interroga tutti quanti
Tutti quanti ci siamo sentiti molto coinvolti in questa vicenda
Come Partito Democratico avevamo deciso una mobilitazione nazionale sull'Afghanistan una raccolta fondi iniziative come queste nelle feste
Un impegno dei nostri sindaci nell'accoglienza di cui immagino poi parlerà più diffusamente Matteo che proprio in questi giorni sta lavorando diciamo
Abbiamo parlato della parte dell'evacuazione ma adesso inizia a lavoro di Matteo Mauri che ha un lavoro il raccordo con il ministero dell'Interno per completare almeno una parte di quelle evacuazioni di persone che sono rimaste incastrate nell'Afghanistan in Afghanistan
Ecco questa è l'impegno che ci siamo dati come partito democratico
Che è un impegno che noi speriamo spinga anche gli altri partiti a fare meglio a fare di più io credo una cosa di fronte a un cambiamento epocale è un grande Paese si fa trovare unito un grande Paese discute discute delle cose che dei tanti delle tante domande dei tanti errori compiuti delle cose che avremmo potuto fare in modo diverso ma a un certo punto prende una decisione si fa trovare unito
Un grande Paese non è un paese in cui si rivedono sindaci che dicono no nella famiglia spianano la vogliamo
Un grande Paese è un Paese che salari accogliere degnamente quelle persone ed è un Paese che si impegna per non lasciare da sole
Le quattrocento mila persone che sono che avrebbero voluto scappare i trentasei milioni di afgani che vendono comunque un peggioramento della qualità della loro vita ora che c'è stato un ritiro
Un grande Paese è un in Paese che si prende un impegno internazionale verso l'Afghanistan e nei paesi terzi e che spinge l'Europa a fare di più e meglio rispetto a quello che è stato fatto nel due mila quindici nel due mila sedici
Un grande paese è un Paese che almeno su questo non tradisce tutto quello che abbiamo detto negli ultimi vent'anni io credo che questo tema del tradimento rispetto alla retorica che spendiamo alle parole che utilizzava in pelle azioni che facciamo io lo sento molto forte
E penso che nell'epocale
Quell'aggettivo che descrive quello che è stato vissuto ci sia dentro anche questo
Non avremo tante altre occasioni per dimostrare che siamo coerenti tra quello che predichiamo
E quello che facciamo questa è una di quelle occasioni in cui o si sta di qua o si sta di là e c'è davvero tanto da fare
Per cercare di rimarginare le tantissime ferite che questo ritiro che a un ritiro sbagliato hanno lasciato in quel Paese
Stefano
Ecco
Bene anzitutto grazie grazie per l'invito alla feste per quel gesto per il momento di confronto
Io penso questo io penso che la sconfitta perché di questo si tratta dell'Occidente in Afghanistan sia sicuramente una sconfitta militare
Perché è del tutto chiaro che la guerre continuato per tutto questo periodo e appena c'è stato il ritiro ciotola riconquista da parte dei talebani
è sicuramente una sconfitta politica perché si è trovato a costruire un potere alternativo un'eredità
Istituzionale da lasciare al Paese e quel Governo come si diceva prima si è sgonfiato in un secondo lasciando il Paese nel caos contribuendo lasciare il Paese nel caos ma io penso che la sconfitta dell'Occidente Afghanistan sia soprattutto una sconfitta di carattere culturale
E cioè non si è riusciti anche per i modi che ci sono
Usati a far passare alcuni messaggi a farli diventare patrimonio comune vincendo la battaglia culturale che sempre condizione necessaria per vincere le battaglie politiche fino in fondo
E questo credo che sia una responsabilità che ha soprattutto chi ha deciso di gestire in un certo modo in chiave militare e incerto campo quello diplomatico senza io dico anche probabilmente dimostrato anche in altri casi avere la consapevolezza in meno di chi ci si trova di fronte di quali o cultura
Sia di fronte con quali persone si divide erogare come lo si deve fare ora non credere una cosa particolarmente originale quando dico che gli anglosassoni non sono proprio esattamente le menti che hanno le caratteristiche migliori per dialogare con alcuni Paesi così complesse
E non è nemmeno un caso che invece di italiani in tante situazioni invece siano in grado più di altri di svolgere certe funzioni soprattutto di entrare in dialogo
Perché il tema della democrazia lo dire così il da questo nell'imposizione della democrazia
In chiave culturale non si può imporre niente bisogna convincere bisogna portare bisogna avere dei modelli che sono convincenti e poi certo bisogna accompagnare con tutta un'altra serie di iniziative questo secondo me è il punto centrale
E guardate poi in tutte queste cose di carattere di politica internazionale e soprattutto quanto della guerra c'è anche se per la grandissima ipocrisia
Perché se tu applichi un criterio dovreste applicarlo dappertutto non è che lo applichi solamente al voglio portare democrazia con la guerra beh allora la faccia per tutto no non è che la faccio solo dove mi interessa per questioni come dicono quelli bravi geopolitica di strategia di interessi io economici e questi ipocrisia qua bisogna superarla dentro io penso anche la dimensione esclusivamente internazionali dove ci si guarda anche in faccia e si mettono in fila gli errori perché forse la cosa peggiore che si può fare in questo momento e mettere sotto il tappeto quello che è successo e far finta di niente e cioè giriamo la pagina invece no lì bisogna metterci la testa fino in fondo il naso fino in fondo perché ad quando ci diciamo gli errori se non li capisci poi gli ripeti esattamente così
Io su questo credo che anche un dibattito molto aperto molto
Esposto molto sincero tra le potenze internazionali dove l'Italia può avere anche un ruolo ricordo che avevamo una posizione un po'diversa rispetto agli ad altri ad altri Paesi su credo che possa essere un passo in avanti a me
Ha fatto molto piacere questo tipo di conversazione anche perché sono uscite è uscita per i vostri racconti soprattutto una dimensione che quella umana
Sia dal vostro punto di vista per chi ha vissuto con quella grande motilità quel quel Mirko il coinvolgimento straordinaria anche delle responsabilità esempio giudice vi siete dovuti accollare perché il tema ovviamente non è chi mettere rischia ma chi non mette nella lista
Pochi mesi nella lista in fondo e su questo ha messo in cella mi tremano i polsi a pensare da responsività vi siete presi nell'interesse di tutti perché avete fatto non solo il massimo ma anche più del massimo però quando voi
Raccontate io in questi giorni devo dire che ho avuto tante occasioni di sentirmi raccontare indiretta le vicende dei singoli e delle famiglie quella è la dimensione in numeri di per sé non raccontano assolutamente niente
Tu quando entri dentro la vita delle persone quando ti raccontano della donna scappato a quel bambino di due anni in pachistana e che adesso cercando di fare ricongiungimento che è un caso che storia seguendo quando io ascolto Lia tutte le storie che mi racconta quando io
Parlo con l'amico comune Antonio Calò lei lo lo sentii porta tu senti vissuto è vero che probabilmente più difficile stare qua che stare là per chi vive in un certo modo certe situazioni per chi Pezzoli empatico il punto è questo la diciamo non assenza ma la poche empatia che alla società a cioè l'incapacità di mettersi nei panni degli altri di vedere le cose con gli occhi degli altri che lì c'è il punto centrale della società della società non della democrazia della società del vivere insieme
Allora questa assenza di empatia o diciamo ridotta è uno dei grossi problemi che abbiamo anche noi abbiamo in casa nostra ecco io credo che vi si sta dando esattamente l'esempio opposto invece di come invece ci si voglia mettere nei panni degli altri di come si voglia provare a Bari so dei problemi degli altri per loro ma perché noi pensiamo che lo lo siamo anche noi non siamo anche loro
E tutti possono essere in quelle condizioni
E credo che la risposta che ne stiamo registrando anche tanto no dalle disponibilità che vengono in giro per l'Italia
Di accogliere le persone le famiglie anche in maniera avvolti ingenua perché magari non ti rendi conto fino in fondo di cosa cosa si tratta ma quella roba lì credo che se un segnale straordinari
Io sono convinto guardate che in questa città in questa regione in tutt'Italia
Sotto
Primo strato sotto ci sia una fortissima disponibilità senso di solidarietà
Il punto è riuscire andarlo a prendere il rappresentare e dagli anche quella visibilità che invece non ha normalmente come i fatti positivi non hanno mai una visibilità che invece hanno quelli negativi
Ok
Sicuro trovi soldi livida qualcuno va be'se uno no fa la rapina la sui giornali ecco lo dobbiamo anche lavorare un po'su questo perché c'è un pezzo d'Italia Vella
Bella che al di là delle dinamiche politiche non sto entrando in quella spettante o come dire credo finanziate abbondantemente a conoscenza ok ma dobbiamo far leva su quello
Perché quello è il futuro vero ma il futuro ed ero anche del nostro Paese non solamente degli altri Paesi quelli più in difficoltà
E su questo c'è il tema che introduce l'aria che il tema dell'accoglienza e cioè al netto di quello che è accaduto e accadrà ancora la noi dobbiamo anche occuparci al meglio e prevedere tutti i passaggi necessari per capire cosa accadrà qua e qua vuol dire guardate il Consiglio d'Europa
Vuol dire paese appena fuori dall'Europa e vuol dire Italia perché tutte queste cose qua sono assolutamente connesse allora quello che si sta provando a fare su cui stiamo lavorando eh mettere il sistema dell'accoglienza nelle condizioni di accogliere di accogliere tanti quanti sono necessari e di accogliere bene
Di accogliere con qualità
Perché questo vale per tutti ma vale soprattutto per quelle tipologie di persone che vengono Afghanistan e cioè donne e bambini famiglie molto numerose per capirci queste non si possono mettere ecco perché l'accoglienza dato subito i suoi frutti
Non si possono mettere strutture come i cassa che non sono adeguati in assoluto secondo me e che infatti abbiamo provato smontare favorì un altro sistema di accoglienza il sistema che si chiama sistema accoglienza integrata sai bisogna allargare il Saini bisogna farlo in fretta in collaborazione con i Comuni ci si sta muovendo in questa direzione con tutto il l'associazionismo solidale e dell'accoglienza che ha grandi professionalità in rapporto anche con quel volontarismo che deve essere diciamo bene un incanalato interno dobbiamo costruire questo sistema che permetta a chi arriva di trovare una accoglienza di qualità che permetta anche una veloce integrazione perché non c'è accoglienza arriverà senza integrazione
E non c'è integrazione senza un'accoglienza di qualità nel pugno dobbiamo fare questo lavoro
E questo devo diretti dal punto di vista se non altro normativo
Siamo preparati a farlo
Perché voi sapete che noi abbiamo fatto l'anno scorso un decreto immigrazione che ha cancellato completamente i decreti Salvini sul tema dell'immigrazione ma ha fatto anche realtà molto di più adesso non vi sto a fare il pezzo che sarebbe troppo lungo ma ha fatto molto di più bisogna portarlo a regime però perché poi le leggerò bisogna sempre di tempo per sentimentales per depositarsi
Questa deve essere una occasione la dico così per lanciare la grande questi stemma permetterci le risorse per usare anche il senso di solidarietà e di disponibilità che c'è che anche trasversale a dispetto ad alcuni sindaci e per provare a costruire in modo definitivo quel Progetto di accoglienza che serve oggi per l'emergenza serve domani servirà sempre ora noi dobbiamo provare a fare questo per fare questo faccio solo un accenno all'aspetto proprio perché poi Piera maestro su questo per cui non entro nel nel merito lo dobbiamo sapere che tra Italia Europa
E
Afghanistan in mezzo non solo c'è molto spazio diciamo ma ci saranno anche molte persone ok faremo dei corridoi umanitari se va bene con i paesi terzi
Con i talebani mi sembra un po'complicata però diciamo capiamo Systems loco lavoro che sta facendo e poi ci sarà tantissima gente che in ragione anche di quello che accadrà lì e cioè che tipo di clima verrà costruito se di terrore uno due tre o quattro si sposterà e si sposterà e cercherà di arrivare sicuramente nei paesi limitrofi e poi tante in Europa
Attraverso la Libia perché poi le migrazioni fanno dei giri strani anche perché come dire c'è chi ci specula e tanti attraverso il il collega balcanico rotta balcanica che come si diceva prima non non si è mai chiusa c'è sempre stata già da tempo gli arrivi degli afgani in particolare l'anno
Ha reso ancora più massiccia egli però vuol dire anche Paesi che attraversa il tema della Turchia il tema della posta al tema della covata tema della Slovenia
Perché io penso che non esiste che l'Europa non governi o non aiuti a governare il Paese questo processo
Non per tenerlo al confine al di fuori di casa perché così non sporge Matera vere le modalità migliori di accoglienza umanitaria di qualità e per poi pensare la distribuzione mirata pensata gestita e non e non fatta a caso perché poi su quella disordinata è più facile tratto che si costruiscano dei messaggi politici deteriori
Invece riuscire a governare questo processo fare gli accordi con Bosnia e con Croazia che finora non si sono mai fatti
E come dire
Siamo zone in cui la gestione molto molto discutibile significa anche come dire abbassare la pressione poteva gestire meglio di estremo di anche dal punto di vista politico quando poi c'è l'approdo evidentemente nella nella parte orientale in inferiori perché sappiamo quello che è accaduto che sta accadendo più cui non dobbiamo mettercela posizione
Lussuoso non lo siamo perderà prescinda quello che succede dobbiamo metterla logica cui urine anche di carattere culturale perché guardate secondo me il punto è quello grazie
Buona sera c'erano tutti
Concludo questa chiacchierata davvero con qualche riflessione in punta di piedi poi dalla regia mi dicono di avvisarci di avvisare in particolare Elia che vorremmo chiuderla attraverso una comunicazione di di via sulla campagna del PD che stiamo facendo proprio in modo tale da dare a tutti le doverose informazioni ma dicevo concludo questa
Chiacchierata perché
Ecco in punta di piedi perché credo che sia l'aveva aumento molto difficile da leggere e da decifrare
Da una parte c'è un grande senso dell'urgenza che avvertiamo tutti
Vorremmo tutti essere
Sempre sempre di più io credo
All'altezza della sfida di cui ci hanno parlato dovevo all'inizio
Dall'altra
Una fase drammaticamente complessa
Credo che ciascuno di noi onestamente sì ad esempio sentito terribilmente smarrito di fronte all'inadeguatezza delle parole del presidente by penna
Pronunciate indiretta mondo in mondovisione alcuni giorni fa vorrei dire forse più che ho smarrito
Forse anche un po'tradimento rispetto ad alcune delle speranze che si avevano al netto ovviamente del fatto che l'accordo nasce dalle scelte del precedente presidenza
E quindi siamo tra l'urgenza la complessità e io credo che dobbiamo tentare di affrontare la dico con molta umiltà e semplicità una fase di questo tipo
Con qualche lineare rossa con qualche punto fermo che animi la nostra azione civile culturale la nostra azione viva dio politica nelle istituzioni
Ne dico qualcuno proprio in maniera così un po'disorganica probabilmente il primo è quello di non lasciare sono evidentemente l'Afghanistan e in Afghanistan di non lasciare sole le persone più fragili e quindi innanzitutto le donne
Le bambine e bambini e ragazzi ragazzi
E aiutare per quel che si può per quel che si riesce ulteriormente a scappare chi vuole fuggire che vuole andarsene
Io operatori di organizzazioni ovviamente innanzitutto
E tutti quelli che vogliono andare via che non accettano di rimanere in una terra segnata dalla presenza che si stanno che si sta configurando così sempre più ufficialmente aggressiva dei talebani
Dico ovviamente perché apro e chiudo la parentesi
Al netto del fatto che è chiaro che si avranno relazioni in una dimensione internazionale con le autorità che prenderanno il coro Coppoli
Io non sempre che rende meno è una parola
Per tentare di valutare i livello di crescita morale e civile dei talebani oggi penso che sono una sciagura lo pensavo ieri e lo penso oggi e lo penserò domani
E sono convinto del fatto che dunque dobbiamo fare di tutto per non girarsi dall'altra parte non fanno neanche nelle prossime settimane nei prossimi mesi quando magari la temperatura emotiva del mondo
Conosceva fasi di minore intensità
E quindi la cosa che noi possiamo fare immediatamente ovviamente sostenere il loro fatemela dire in maniera così
Se invece anche un po'banale oltre che ringraziarli evidentemente per la straordinaria azione che hanno portato avanti in questi anni in queste
Nesi settimane
Credo anche che non dimenticarsi dell'Afghanistan voglia dire riflettere su quello che è accaduto
Io penso che siamo di fronte ad una straordinaria sconfitta è un tragico fallimento delle politiche che si erano immaginate vent'anni fa
E proprio per le cose che si diceva non siamo di fronte a una fallimento straordinario
Dell'arteria che porta che tiene insieme la capacità di portare la democrazia con un esercizio smisurato
Della forza che prescinde dalla centralità di consolidare ulteriormente Società Civile istituzioni
E compagnia
Ma poi penso che guardare a quello che sta accadendo evidentemente voglia dire pensare una comunità internazionale che lavora in maniera unitaria in Afghanistan per quelli che si potrà fare
E a sostegno di chi dall'Afghanistan invasiva si fa carico comunemente ad esempio della questione dei profughi e dei rifugiati
Matteo lo ha già detto e sono totalmente d'accordo con il lui evidentemente questo è una sfida che questa in particolare che riguarda innanzitutto l'Europa
E sono ancora troppo poche ce lo dobbiamo dire con molta tranquillità le voci che vanno effettivamente in questa direzione
Il rischio che in Europa
Non tanto forse nelle istituzioni europee ma in Europa attraverso l'azione degli Stati membri prevarica un compromesso al ribasso
Cioè non facciamoci tutti carico al massimo dell'accoglienza ma cerchiamo tutti le vie per fare il meno possibile è un rischio totalmente alla nostra portata in questo momento
E ha fatto molto bene il Presidente della Repubblica oggi
Proprio ricordando la sfida di Ventotene a dire a ricordare ad affermare che non ci si può essere un'Europa nella quale
Sì giudice
Aiutiamo il popolo affogando e poi nella medesima nel medesimo spazio politico-sociali territoriale una scorsa alla deresponsabilizzazione
Se poi vogliamo dircela tutta questo significa farsi carico non solo delle persone che in questo momento dall'Afghanistan vogliono andare via e che magari in varie forme
Riusciranno a farlo nei prossimi mesi
Le porte europee spesso per le donne e gli uomini afgani erano chiusi in questi anni
Le porte dei Paesi europei
E ciò e questa è una verità anche tra di noi ci dobbiamo ricordare
Perché non possiamo fare partecipare diciamo alla gara della deresponsabilizzazione come Paese italiano
Non possiamo far vincere la politica la la logica di Matteo Salvini fatemela dire così semplificando
Ciò significa apparire ad esempio la rotta balcanica non effettuare respingimenti
In questi anni non è accaduta una diciamo un anno se materializzata sempre concorrenza una strategia simile anzi
Io credo che farsi carico della condizione del popolo afgano ecco del popolo afgano voglia dire pretendere da noi stessi e dall'Europa di cambiare radicalmente anche su questo punto
E vuol dire mettere al centro il tema dei diritti umani nell'azione io intransigente che caratterizza la politica internazionale di un Paese e l'azione esterna europea
Questo riguarda l'Afghanistan e riguarda anche altrove storici
Di fronte all'Egitto che non da la libertà a parte i Zaki io penso che ci vorrebbe una con Ionita internazionale molto più dura e intransigente
Di fronte ai campi in Libia io credo che ci vorrebbe una comunità internazionale molto più chiara e metta sulla strada dei diritti umani questo chiama in causa le nostre scelte le nostre responsabilità
Come Paese
Spesso anche come forze politiche progressiste
Ovviamente a rivendicare più protagonismo europeo e quindi più protagonismo
Con significa mettere in campo strumenti che ti permettono di esercitare autonomia strategica come prima veniva detto
Il che io credo debba voler dire affrontare una discussione vera
Anche sulla questione dell'esercito europeo tanto per non girarci atto su come costruisce una politica estera
Comunque vincolante su come questo dice la politica sulla cooperazione e sull'immigrazione contabile
E quindi su come riesci a essere coerente con l'acqua sfida europea e questo penso possa essere il miglior contributo che possiamo dare per affrontare il contesto drammatico che abbiamo davanti
E poi e concludo noi qui dobbiamo vivere con una grande responsabilità da condividere il destino delle persone che arrivano lo diceva Matteo molto bene che si riferiva gli anch'egli era questo
In relazione alla qualità dei processi d'accoglienza e di integrazione
Ma insomma la questione dei titoli di studio banalissima nel senso semplicissima cui faceva riferimento l'IVA grida vendetta persone
Noi abbiamo passato in vent'anni diretto amica sull'importanza di Porta della democrazia non siamo riusciti a costruire strumenti per il riconoscimento di qualifiche
Titolo di studio a proposito di quelle che erano le priorità che aveva in testa a chi pensava quell'azione con De condotta quella maniera
E oggi in questo è una responsabilità su sull'immediato su questo terreno
Ci sono le persone che grazie a questa straordinaria azione che è stata realizzata sta stanno arrivando sono arrivate che vanno io credo non lungo recluse in qualche baraccone per toglierci dalla vista magari nelle settimane azioni amministrative ma vanno accompagnate incluse sostenute
E ci sono voglio dire che arriveranno
Io su questo terreno concludo sono molto pessimista sinceramente credo che il modello dell'esternalizzazione
Che ha facce diverse ma che poi in Turchia con gli accordi con Air One nei campi di concentramento
In Libia e perfino nel mancato intervento in Bosnia assoluto spesso diciamo la prevalenza sia un modello a cui la su cui si va cioè l'importante è che la questione degli immigrati la si risolva altrove
C'è richiede contrastare questo modello richiede
Intransigenza politica e tanto lavoro sociale culturale e dobbiamo necessariamente fare tutti insieme
E quando dico fare tutti insieme dico proprio anche tutti quelli che sono quindi cioè le organizzazioni non governative la società civile e cittadini e quella parte di pensiero progressista che detiene che non sia la logica del Palermo che si gira dall'altra parte quella che si debba affermare di fronte al dramma sgarri
Dando il benvenuto al segretario nazionale che appena arrivato
No in conclusione semplicemente se volete aderire se volete partecipare alla campagna di mobilitazione che il Partito democratico sta organizzando in queste ore in questi giorni proprio sull'Afghanistan si possono fare due cose
Da un lato si può aderire a una sottoscrizione che andrà a tutte quelle organizzazioni che resteranno in Afghanistan Pangea Emergency MSREF nove si può donare su un conto corrente trovate i riferimenti sul sul su Facebook o sul sito del PD
Le donne democratiche hanno aderito all'iniziativa civica iniziata qua mi diano che si chiama le donne per le donne che sta raccogliendo disponibilità all'accoglienza
Non solo la disponibilità ad accogliere nelle proprie case ma disponibilità a fare proprio da riferimento per quell'accoglienza buona di cui parlava prima Matteo le famiglie che arriveranno sono famiglie
Che non avranno solo dei bisogni di carattere materiale ma anche dei bisogni di integrazione di avere dei punti di riferimento
Fu guardo Cristina che fa parte di una scuola di italiano che abbiamo in uno dei circoli qui di Milano ci sarà bisogno di insegnare la lingua ci sarà bisogno di aiutare i bambini e ragazzi a riprendere un percorso scolastico molto diverso rispetto a quello che loro avevano ci sarà bisogno di aiutare i genitori ad orientarsi in un paese diverso anche solo a fare la raccolta differenziata in queste osservabile si rendono disponibili c'è davvero la possibilità di fare una cosa giusta
Per le ragioni che diceva Luca Luca prima aveva detto abbiamo seminato dei semi questi semi non dobbiamo lasciarli cadere
Questi vent'anni hanno portato una consapevolezza del popolo afgano e noi questa consapevolezza dobbiamo continuare ad alimentarla dentro e fuori il paese e quindi avere delle famiglie di riferimento faciliterà
Sia il percorso di integrazione ma anche il percorso di tenere in Rete queste persone che possono essere una speranza per il futuro dell'Afghanistan e quindi se volete diciamo dare una mano si può donare ora rendersi disponibile
A questa o altre iniziative civiche che trovate anche qui sul sul sito della Conferenza delle democratiche grazie
Ringrazio tutte le relazioni sulle relazioni tutti i partecipanti siriana alle note per la guerra vi chiedo di facilitare i nostri volontari che dovranno risistemare la platea per la gara e ringrazia