Presentazione del libro di Paola Binetti "No eutanasia. Sì cure palliative" (Avio Edizioni Scientifiche)

Quest'incontro
Veramente tra amici e sufficientemente informale
Al punto tale che essendo l'autore che ha
Curato un poco come dire la messa insieme di contributi di tanti altri di tanti altri autori fungo questa sera anche da presentatrice e quindi anche da coordinatrice dell'evento per fare
Quello strano lavoro che è quello del Filo di Arianna no cioè cucire un po'le cose
In modo da dare un senso che riporti la frammentazione all'interno di una unità divisione e di valutazione delle cose
Tra interventi che voi non trovate in programma ma a cui io sono particolarmente attenta e particolarmente anche grata del contributo della collaborazione il primo di questa sera
è l'intervento del professor Maurizio Pompili
Maurizio Volpi è uno psichiatra molto noto a Roma professore ordinario di Psichiatria
All'Università della Sapienza e concretamente nella sede del Sant'Andrea
E dirige una struttura totalmente unica e originale che il centro di prevenzione del suicidio
Perché voglio cominciare con il contributo di Maurizio complici uno motivo e perché lui ha in sede d'esame quindi sarà in collegamento con noi in sede di esame alla Sapienza a oltre settanta ottanta studenti che stanno aspettando di fare l'esame ma il motivo principale
è che questa legge sulla Bossi anche il libro che si costruisce intorno a questa legge sulla base anche di una delle sentenze del della corte costituzionale
Sembra che abbia voluto come dire sdoganare quello che si chiama il suicidio assistito
Esiste un articolo del Codice che condanna suscitarci
E tutti siamo abituati a percepire questa condannato il suicidio assistito come una sollecitazione molto forte per tutti noi alla solidarietà
Perché siccome ovviamente non si condanna esplicita chiaro la condanna tocca colui che in qualche modo ribalta una relazione di solidarietà una relazione di cura una relazione potremmo dire di amicizia personale profonda per cui io mi prendo cura di te
Invece trasforma questa relazione in una relazione che anticipa
L'itinerario che conduce inevitabilmente alla morte in una persona
Bene Maurizio Pompili dirige un centro di prevenzione del suicidio e io gli ho chiesto proprio di raccontarci con lei quell'atteggiamento di fondo che ognuno di voi può avvenire per prevenire
E non per come dire spingere verso il
è possibile un collegamento
Ok
Grazie Tigrane Sorbo ampi grazie di cuore
Grazie per l'invito ma piacevolissima opportunità ringrazio la senatrice Binetti per avermi coinvolto sebbene appunto a distanza mi occupo di prevenzione del suicidio ormai da molti anni
Quello che assistiamo raccogliere soggettivi in crisi determinati a morire ma ciononostante che vogliono ardentemente ridere
Quello che si svolge generalmente del soggetto suicida è un dialogo interiore un riferirsi sia ciò che gli manca nella vita ciò che lo fa soffrire parliamo atto a buon diritto del dolore mentale dovrà mentale
Il frutto di emozioni negative per la sconfitta l'umiliazione la vergogna
Appunto non avere più quella salute che dovremmo e potremmo rimanere
Quando questo dolore mentale diventa superiore alla soglia di sopportazione di di ciascuno di noi che individuali come il dolore fisico il soggetto non vede via d'uscita
Entra metaforicamente come in un tunnel e ed è proiettato nel volere appunto giungere all'atto suicidiario
Ma in questo percorso da dall'inizio fino alla fine del soggetto vorrebbe essere salvato
Vuole essere salvato anzi da degli indizi affinché gli altri possano in qualche modo stendermi una mano e sono i famosi segnali d'allarme che spesso menzioniamo
Ossia parlare della morte del suicidio di non farcela più quella vita non vale più la pena di essere vissuta i cambiamenti del sonno dell'abitudine personali dal via cose care fare una sorta di testamento cambiamenti di umore repentino alle volte troviamo l'abuso di sostanze di alcol che diventa eccessivo e diventare in altre parole il proprio peggior nemico quindi non va da sé badare più alla propria incolumità
In tutto questo la sofferenza dell'individuo cresce sempre di più e se quell'individuo si convince che il suicidio porterà sollievo a questo tormento così grande
La miscela esplosiva fatta di questi ingredienti è arrivata al culmine
In questo percorso dire appunto di un cammino dall'inizio a fino al suicidio niente detto e ne possiamo intervenire
Come coloro che possano alleviare quella sofferenza che in qualche modo fa riscoprire il fatto che ci sono delle opzioni per gestire il dolore mentale che il soggetto non riesce a vedere
A caso proprio di una logica specifica logica sushi Daria per per l'appunto se di permettiamo di allargare la visione rispetta quel tunnel metaforico qua quale si trova il soggetto decide per di vivere
Per far questo ci vuole tempo ed edizioni risorse da parte di coloro che sono deputati ad aiutarlo perché bisogna essere appunto disponibili qualcosa di diciamo comprensibilmente difficile e che richiede a volte il tempo e risorse umane ma ciononostante colpito bellissimo prove che siamo disponibili a salvare una vita umana
Alle volte purtroppo il soggetto può trovarsi di fronte a coloro che non vogliono maneggiare questo tema e quindi inevitabilmente e comprensibilmente in alcuni casi svicola no dà la possibilità di aiutare l'individuo non fanno una fatica etica domanda hanno pensato di voler morire
Aderenza al suicidio e non fare queste domande significa non potere esplorare se il il soggetto pensato a un meno al suicidio stesso nel momento in cui si forma una domanda in maniera diciamo serena senza timori e il soggetto sta effettivamente meditando il suicidio quella l'opportunità giusta che il soggetto sta cercando per affidarsi a qualcuno che lo può comprendere
Ovviamente nel momento in cui il soggetto si cimenta con l'idea di voler morire per l'appunto non è mai un fulmine a ciel sereno ma è qualcosa che va meditando Walter nell'ambito di settimane
Nei mesi a volte anche di più e ovviamente l'idea del suicidio e scartata tante e tante volte ma viene configurata come la migliore soluzione laddove tutte le altre opzioni hanno fallito
Tutto questo ci dice che non abbiamo un margine nell'ambito della prevenzione la pensione succedeva eh abbastanza giovane
Nella storia dell'uomo non si è mai prevenute effettivamente il suicidio inizia pena di cento anni fa a diciamo a configurarsi come un'opzione è quella di diciamo poter prevenire un atto così estremo neanche così intimo del soggetto stesso
Una cosa che emerge dalla sui citologia che è la branca che io diciamo porta avanti che per certi versi si distingue dalla fattispecie che voi trattate oggi ciò nonostante la sì su citologia ha esplorato ad esempio delle casistiche di soggettive chiedevamo alla fine della vita negli Stati Uniti
Facendo le autopsie psicologico e quindi durante le indagini retrospettive su quello che lo stato mentale dei soggetti che chiedevano questa eutanasia si è diciamo codici decodificato il fatto che non erano così gravi ossia chiedevano al medico di agire il proprio impulso societario quando diciamo la connotazione della patologia di cui soffriva non era così estrema tanto da giustificare
Un diciamo un tipo di richiesta di questo attivo e lì bisogna essere molto attenti e discernere con attenzione anche nell'ambito delle trattazioni che si vanno da ad affrontare un tema così tanto delicato quello che emerge dall'esperienza personale
E che bisogna essere molto empatici mettersi nei panni dell'altro per diciamo percepire le sfumature di una sofferenza che altrimenti sfugge
La cosa buona e che noi abbiamo una dote appunto che l'empatia
Che ci permette di sintonizzarsi su quella sofferenza se noi non permettiamo di sintonizzare cede qualcosa che avviene in automatico non non dobbiamo diciamo premere su un tasto Como fare uno sforzo spesso viene però è automatico però perché tutti noi siamo partecipi
Della sofferenza umana
Nostra dei nostri cari
E quindi laddove vediamo l'altro d'altro che sarebbe la persona che dobbiamo aiutare possiamo comprenderlo facendo leva sulla nostra esperienza sulla nostra vita sulle nostre mozioni forse no non così estreme come quelle che la persona di fronte all'ora si trova ad affrontare ma ciononostante possiamo almeno percepirne una parte se si fa questo sforzo si dà una possibilità di speranza anche laddove la speranza
è difficile da per identificare o laddove appunto ci sono buoni margini per far germogliare la speranza stessa
è un compito quello della prevenzione del suicidio
Ma come ha detto ancora giovane che merita molta attenzione negli ambienti della salute della salute mentale in particolare
E le organizzazioni mondiali sono tutte coinvolte nel far sì che venga creata una cultura nella popolazione per la sensibilizzazione alla prevenzione del suicidio
Un motto famoso di tutti questi diciamo campagna era che la prevenzione del suicidio è possibile che riguarda tutti però perché tutti dovremmo essere coinvolti in uno sforzo di sostegno e di aiuto individui
Come quelli appunto che tratto io che meditano la morte ma che in realtà vorrebbero vivere ha messo in qualcuno li aiuti a superare il dramma che si svolge nella praticamente con questa nota di speranza vi auguro una buona conferenza un buon lavoro
Vi saluto
Grazie grazie davvero professor Pompili e non vi sembri
Scontato l'aver voluto aprire
Questo nostro incontro di oggi
Con una riflessione sul suicidio a carico del persona che sicuramente in quel grande bacino che è la città di Roma e che poi però riguarda in fondo un po'tutto il centro sud svolge dato da anni per quanto scienza giovane scienza che ha cento anni
E svolge questo lavoro di prevenzione di sfida questa è la cultura
In cui tutti noi siamo sempre vissuti una cultura di solidarietà una cultura e del tutto al punto tale che se vediamo qualcuno diciamo tra virgolette che si stesse buttando giù dal ponte sarebbe per noi non solo istintivo trattenerlo
Ma addirittura se non lo facessimo sappiamo che potremmo essere accusati di omissione di soccorso
Bene questa che è una visione a cui siamo abituati io direi il
Dalla nostra cultura occidentale ma anche da un'esperienza anche di una visione cristiana della vita anche se questo appartiene alla vita in per sé non necessariamente nel gene cristiana della vita però certamente per noi ancora più forte
Questo
Il punto di innesco in cui questa legge che chiederò tra pochi minuti al collega e amico Antonio Zani Tina di commentare è stata invece approvata alla Camera
Ed è il motivo della diffusione del libro è il motivo del contributo di tutti
Come è possibile
Passare da una mentalità che percepiamo come nostra come un bisogno proprio è ineludibile di solidarietà
Noi siamo arrivati al punto tale
Che si possa parlare di un diritto al suicidio e addirittura che una legge che dovrebbe in qualche modo
Prima punire adesso non solo delle penali
Ma se tutti sottrai alla richiesta del paziente in questo caso potresti perfido incorrere in sanzioni non irrilevanti
Ecco io chiedo all'amico e collega Antonio Zanetti di raccontarci Melli perché attraversato questa legge nella Camera dei deputati la legge adesso in Senato dovremmo discuterà e Pessotto con voi sì questo cannone ma ci stiamo preparando per questo
Però che chiedo di raccontare
No solo e non tanto l'articolato di legge che potete trovare facilmente anche nel libro
Potete trovare facilmente il disegno di legge ma in questo cambio di mentalità da chi costo può essere scaturita questa sorta di rivoluzione copernicana che ha trasformato un dovere di solidarietà
In fondo invece in una complicità molto grave
Grazie paura buongiorno a tutti
E come ha detto bene la senatrice Binetti io sono che non tanto netti su un deputato capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati
In Commissione giustizia era come se la giustizia è stata chiamata
A esaminare di votare questa norma che poi è stata portata all'esame dell'aula della a Montecitorio
Da dove partiamo da o partiamo da
Da una parte da una malcelata
Spinta libertaria
Nel senso che sì
La libertà che viene
Che io risata senza limiti
E quindi una spinta a una libertà che non conosce confini etici o religiosi
Dall'altra parte quando io ho fatto l'intervento alla Camera i deputati
Ho parlato di una sorta di cultura della morte che ci accompagna
Io all'epoca ho citato ad fra tante ripreso dalla stampa
Un un programma televisivo che mi aveva colpito Squid edema il gioco del calamaro
Perché ha avuto un grandissimo successo una serie televisiva che ha avuto successo in cui ed ha avuto su grandi sul successo di pubblico di audience
In cui persone
Rete fallite accettavano di mettere in gioco la loro vita e di uccidere in cambio di una chance perché era un grande premio in denaro
Questo per dire come tutti noi viviamo ahimè ahi noi in un in una società in cui sempre più piede prende piede la cultura della morte la la morte viene considerata
Un qualcosa di
Da non condannare da da da a misura cercare la società umana viene meno
I principi di solidarietà umana o religiosa cristiana per noi cristiani che sono cattolico praticante fa parte del
E il fondamento etico viene abbandonata sotto diversi profili telefono perché la libertà del calcolo economico
Della poi della crisi della famiglia per cui
Le famiglie non ci sono più così solide è in grado di aiutare le persone difficoltà a tutti in tutto questo entra questa cultura della morte e la cultura quella che papa Francesco che ama la cultura dello scarto
Ma non sei bello forte elegante
Poi se tranquillamente scartato non serve più
Nella società nella famiglia per questo è molto triste
Per quanto riguarda invece quello che è stato l'iter della legge è stato l'iter molto laboriosa molto faticoso perché vedete noi l'abbiamo votata qualche Nietzsche fa questa leggera Camera ma e il i testi di legge giacevano dall'inizio della legislatura e in particolare hanno subito un'accelerazione a seguito della sentenza della Corte costituzionale sul caso del dj farlo
Che come dire ha invitato il Parlamento che mi è stata la corte addirittura candidato al Parlamento come sta cade molto spesso questa mo'dicevano la corte costituzionale a normare infine Rita
E quali sono stati i temi Di Maggio scontro devo dire ecco questo questo verso sincero il dibattito è stato abbastanza sereno almeno in cui c'è la giustizia la Camera è stato un confronto serio sui contenuti non posso dire che ci siano state ma al momento di fare i momenti di tensione sul piano dei ragionamenti ed etici ma non certamente uno scontro ad di di basso livello uno scontro di di di culture e e di ragionamento che per certi versi apprezzabile cosa che non sempre è scontata nei nei nell'attuale quadro politico negli ultimi anni quando si affrontano temi delicati
Cosa abbiamo ottenuto io sono anche contento del lavoro che abbiamo fatto un lavoro in commissione perché alcuni dei capisaldi
Che facevano parte nostra cultura alcuni degli emendamenti da me sottoscritti pari sottoscritti da altri esponenti soprattutto il centrodestra va detto hanno trovato accoglimento
Su quali principi che non erano inseriti nel testo base cioè nel testo che ci è stato proposto
In Commissione il primo principio
è stato quello dell'obiezione di coscienza
Abbiamo ottenuto che almeno l'obiezione di coscienza sia contenuta la testa e che quindi un medico che
Abbia una cultura diverso a dispetto approfitta possa rifiutarsi di praticare la morte medicalmente assistita
Altro tema sul quale ci siamo battuti e che ha trovato accoglimento nel testo arrivato al Senato
è quel
E
Perché nel testo originario era o nel testo che è uscito è e per quanto riguarda la situazione di dolore in
Il superabile
Sul piano fisico o e psicologico perché nel testo
Era entrato alla Camera che c'era stato sottoposto si perdeva oppure per semplificare per spiegare meglio siamo riusciti ad ottenere che per il via libera al morte medicalmente assistita non sia sufficiente la depressione perché in realtà nel testo che c'era stato proposto
Che si poteva considerare anche la depressione come una dei presupposti la sola depressione e quindi la prostrazione psicologica non quella
Fisica come condizione per accedere all'Ama praticamente assistita ora quel credo sappiate
Che
Questo tipo di normativa mutua altre normative presenti in Europa soprattutto nei paesi nordici particolare Olanda e Belgio che sono quelle quei paesi che per primi hanno introdotto la morte medicalmente assistita
Ora voi sapete che in questi Paesi
La morte medicalmente assistita viene praticata
Raggiunge in Olanda il quattro per cento delle morti il quattro per cento delle morti in Olanda
Viene attuato oggi con la morte militarmente sui numeri impressionanti spaventosi
Viene praticata ai malati di Alzheimer
Viene praticata a minori
E viene praticata anche per a semplice depressione è stato di prostrazione psicologica
E questo
Noi deputati prevista siamo almeno riusciti ad accontentarlo
In Olanda giace anche uno proposta di legge che non è ancora legge però in Parlamento
Nella quale si ipotizza che arrivati a settantacinque anni
Senza particolari presupposti uno possa chiedere
Ieri che di chiudere togliere il disturbo coglie il disturbo di tale disturbo è filiere fa dalla Società ma soprattutto per niente come troppo Portorose troppo costoso
Questo è il quadro nel quale ci siamo collocati
Quali battaglie sono rimaste da condurre e su quali battaglie ci siamo maggiormente scontrati
Sulle cure palliative
Cioè il nostro assunto eliminiamo il dolore
No eliminiamo e sofferente questo rampollo slogan che abbiamo declinato nelle nostre argomenti di discussione in Parlamento
E il punto di rottura è stato in particolare questo cioè il testo che adesso all'esame del Senato sul quale a semplice Divinity dovrà lavorare prevede che fra le condizioni che sono state poste per accedere alla morte mentalmente assistite vi sia che al soggetto che ne richiede ci è stata proposta un ciclo di cure palliative
E che interessato possa rifiutarlo
E noi questo non lo possiamo accettare
Per quanto ci riguarda abbiamo invece fatto degli emendamenti declinati in varie varie con varie formulazioni come accade una tecnica parlamentare per cercare di trovare il punto di equilibrio che potesse
Ah se raccolto anche da chi invece sosteneva questa norma
Invece il il testo che arriva che è stato votato licenziato alla Camera prevede no no e invece potrebbero proponevamo che eventualmente accedere alla morte di Calmette assistita
L'interessato ad esse ha avuto la possibilità di avere un ciclo di cure palliative
Anche perché tutti i tecnici che noi abbiamo ascoltato nelle diverse audizioni medici io non sono medico sono avvocato giurista
Ma tutti i tecnici
Che noi abbiamo ascoltato
Che ci hanno aiutato nella nelle audizioni che hanno preceduto
Il percorso parlamentare ci hanno detto che quando un malato terminale
Allo stato della scienza
Dieci ad accedere alle cure palliative cure palliative più avanzate
I nella stragrande maggioranza dei casi poi rinuncia
All'eventuale richiesta di eutanasia
E poi possiamo dire anche un'altra cosa che e invece no
Oggi siamo in una fase in cui l'uomo quasi potuto cioè la scienza la la scienza ci consente se mi vengono indirizzate delle risorse ed energie di ottenere risultati straordinari si si investe nelle cure palliative tutti
I tecnici ci dicono che si possono raggiungere addestrati a riconoscere quelli di oggi ma per i tranne quelli che sarà
Quindi su questo discrimine sulle cure palliative
Quindi obbligo di accedere percorso di cure palliative piuttosto che semplice proposta
Di cure palliative rifiutata ci siamo
Protti
E noi abbiamo votato contro
Questa è questa normativa che è stata votata alla Camera
Io credo che questo sia Paola uno spazio di ragionamento che potete avere anche voi al Senato
Nel senso che
Per lavorare sulla
Sulle cure palliative e sul la percorso di cure palliative che deve essere non solo proposto ma applicato al soggetto che eventualmente facesse richiesta di morte medicalmente assistita può essere un punto
Non dico di mediazione ma certamente di miglioramento di questo testo che così come uscito dalla Camera è un testo assolutamente insoddisfacente
Sulla base del nostro convinzioni politiche etiche questi vogliate se volete anche religiosa noi non possiamo accettare questa cultura dello scatto
Questa cultura della morte
Dobbiamo affermare i principi e i valori della vita della vita umana come bene unico ed irripetibile
E per questo
Siamo convinti che per bene operato
Nella nostra attività parlamentare alla Camera dei deputati e che una legge come quella che è uscita dalla Camera dei deputati
Non possa essere preparata nel nostro ordinamento grazie
Grazie Pierantonio come tu ben sai la nostra
Prima di tutto una grande campagna culturale all'insegna dei valori che sembra che si stia un po'smarrito per strada il nostro impegno direi quotidiano
Di affermare il senso dei valori che hanno costruito davvero la nostra civiltà e la nostra solidarietà e non ti nascondo anche dal punto di vista nostro anche il senso profondo del valore della ricerca scientifica
Cioè e proprio davanti al problema che io fatico a risolvere perché gli strumenti di cui dispongo attualmente non sono adeguati che scatta nella mente del ricercatore quella possibilità di esplorare terreni nuovi territori nuovi alla ricerca di soluzioni nuove
Se ogni volta che c'è un paziente in uno stato di disagio e di sofferenza io decreta si semplicemente la sua morte
Io credo che la medicina sarebbe ferma nemmeno ai tempi Ippocrate
Sarebbe ferma in una fase pre Ipo karateka
è proprio la sfida del cercare di farmi a ricordo il tuo dolore da trasparenza il tuo disagio quella che muove proprio la ricerca in modo appassionato non ci rassegniamo con certe cose impegniamo
Tutta alle forze che abbiamo per cercare di venirne a capo qui in questa sala ci sono tantissimi amici persone con cui abbiamo combattuto combattuto tante battaglie positive in questo caso in questo momento in modo particolare voglio citare un amico Francesco macchina che tutti conoscete con cui abbiamo combattuto quest'anno la battaglia per la legge quadro sulle malattie rare
Ma se da parte ogni malattia rara ce lo dicevamo oggi non ci dovessi ci fossimo dovuti comportare in senso come facevano a Sparta
O come faceva da Roma alla Rupe Tarpea
Cioè davanti a ogni bambino che nasce con difficoltà all'unica risposta positiva
Pur se sopprimerlo
Ma poi i progressi non l'avrebbe fatto nei licei
Quanto a qualità di vita non avrebbe regalata queste per
Noi come dire è il motore mobile il motore in calo instancabile della nostra intelligenza che cerca soluzioni nuove
E proprio la passione per tutto questo quindi non possiamo possiamo soffrire come diceva prima lo so Pompili possiamo soffrire empaticamente con chi soffre
Ma quella sofferenza che diventa la nostra sofferenza mobilita tutte le risorse possibili come medici ma poi anche in questo caso specifico come politici
Per cercare di venire a capo dei problemi
E devo dire che una cosa interessante nell'essi Coop comune che questa legge passa sotto il nome di legge Fini evita non è vero
Il riferimento che tiene nell'articolo uno non è la condizione di fine vita contiene un riferimento alle patologie che in qualche modo sono come dire irrevocabili
Sono in qualche modo come dire circoscritte in una situazione oltre la quale attualmente alla scienza non riesce ad andare
Ma sapete quante patologie di questo tipo ci sono ma ma probabilmente molti di noi sono portatori di queste patologie
Non conosciamo ancora una terapia definitiva per mille cose
Ma non è sufficiente questo quindi la giustificabili idea basta allora se non posso guarire voglio morire no
Se non posso guarire posto pur comunque il riferimento al libro come voi sapete no eutanasia
Sì cure palliative e questo non può che farci fare riferimento a una legge che abbiamo approvato peraltro unanimità nel due mila dieci
Storicamente parlando per chi ricorda la vicenda poco dopo la morte di Eluana Englaro
E e e quella legge la linfa musa legge trentotto
A questa sua come dire denominazione
Legge per la promozione delle cure palliative
E legge per la promozione dei centri perché in qualche modo si occupano del dolore
E adesso io vorrei che i due interventi che seguiranno sono uno quello del professor Giarratano
Che il presidente della FIAT la FIAT e una grossa società scientifica una una delle più grandi anche perché raccoglie tutti gli anestesisti come diciamo noi ormai non più niente se non c'è una mistica nessuno fa questo questa è un'accusa percepirà spesso rivolto diciamo io spero il più riusciamo anche a una provocazione è una promozione dalla professione Purpura Paolo Louis Ghost e e però anestesisti e quell'altra i a atti è al gol CdA possono i grandi Esperti della cura contro il dolore ora mi devo dire che se alcuni fatti positivi dopo la legge trentotto non tanti quanti ne avremmo voluti sono stati fatti nell'ambito delle cure palliative di cui ci parlerà Chiara Mastroianni è una grande esperta di cure palliative non altrettanti passi sono stati fatti proprio per la creazione decente contro il dolore per una cultura proprio no
E e quindi vorrei che questo onesti la tua tesi assolutamente provocatoria e credo che posso aggiungere la testa che al cuore e alle convinzioni perlomeno delle persone che sono in questa sala
Grazie intatta allora grazie grazie
Alla senatrice Binetti per quest'invito lei ha citato uno dei motivi per cui oggi sono qui l'altro motivo è perché siamo provocatori corse su piani diversi ma siamo provocatori e quando si è provocatori e quando la provocazione nasce o è mirata e finalizzata a fin di bene
Siamo convinti che sia diciamo assolutamente
Produttiva e vada perseguita la senatrice Binetti ha citato una legge la legge trentotto
Quindi in questo momento secondo una legge dello Stato fatta dodici anni fa
Non ci dovrebbe essere nessuno di quelli che sono oggi qui presenti in sala che ha mai avuto un problema di dolore acuto subacuto e cronico
Che non sia stato curato adeguatamente prontamente non ci deve essere nessuno che non abbia partorito che comunque abbia avuto un trattamento una gestione in quella che diciamo anche un settore della natalità dove molto spesso la donna ovviamente può avere dovremmo e invece è un lei ha considerato i famosi Pirelli esistenziale di cura e invece ancora oggi in Italia abbiamo situazioni drammatiche di grande differenza nella gestione e il trattamento del dolore
E non a gestire al parto
E soprattutto senza rubare assolutamente spazio a Chiara Mastroianni la nostra è una delle specializzazioni che ha come diciamo obiettivo come diciamo assolutamente scopo anche professionale funzionale quello delle cure palliative per ciò che riguarda una delle famose seppe specializzazioni che la legge trentotto prevede che si occupano insieme ecco un approccio che deve essere assolutamente molti specialistico perché le componenti le abbiamo viste poco fa si parlava di aspetti psicologici
E sono fondamentali si parlava degli aspetti oncologici
Nasce poi però dopo questa legge trentotto quindi per la legge dello Stato ognuno di noi potrebbe dire se non mi dà quello che la legge prevede in qualche modo siete fuorilegge
E a questo punto se questa cosa fosse diciamo in qualche modo applicata sia sul versante le cure palliative che hanno subito
O meglio hanno avuto un grosso in tutto è una grossa accelerazione nell'ultimo triennio grazie diciamo all'opera
Dei qui presenti
è sotto questo profilo dicevo soprattutto le cure palliative ma anche la terapia del dolore cronico ancora oggi non sono assolutamente offre in maniera uniforme costante il famoso problema dei venti sistemi sanitari di cui si parla per cui se io sono in Lombardia o una determinata scusate se io cito le regioni chi si vuole offendere si offenda poi parlo dalla mia Sicilia così non si offenda nessuno mi offendo io
Se io sono in Lombardia o un sistema o in Emilia Romagna o in Piemonte Toscana ora vi farò vedere molto velocemente perché questa non è una relazione un dato e la Sardegna diciamo di tutta la situazione italiana perché ripeto
Non siamo tutti uguali in Italia
Sotto il profilo della dell'assistenza sanitaria e nel campo delle cure palliative dolore questa è ancora più vero dicevo sotto questo profilo nonostante una legge non abbiamo e non siamo riusciti quindi la politica nazionale
Ha fatto il suo dovere sulle politiche regionali permettetemi di dire che poi qualche difficoltà per usare un ottimismo l'abbiamo avuta tre nel senso che l'applicazione di una legge dello Stato di fatto non è avvenuta
O è avvenuta a macchia di leopardo in maniera assolutamente inappropriata e sono passati dodici anni attenzione cure palliative quindi discutiamo di grazie ne parlerà bene Chiara Mastroianni però stiamo parlando di un qualcosa dove il dolore una componente ma ci sono tutta una serie di altri aspetti innanzitutto attenzione per favore sempre perché nel comune sentire le cure palliative vengono identificate con l'oncologico terminale in realtà le cure palliative posso permettermi penso questo dirlo eppure palliativa riguardano tutta una serie di condizioni e quindi tra situazioni che nella parte finale della nostra esistenza in qualche modo richiedono un'adeguata assistenza
Per non rendere la parte terminale la nostra esistenza perché siamo giusto umani quindi tutti avremo abbiamo un principio e avremo una fine almeno su questa terra come vita terrena anch'io sono cattolico ma questo è un discorso a parte
Il dado le cure palliative e quindi hanno il fine di accompagnare e di seguire il paziente nel suo percorso di fine vita evitando che muoia dispnoico
In cinque giorni come è stato ahimè per mio padre notte e giorno di sofferenze per un tumore con metastasi polmonari senza un'adeguata assistenza
E quindi evitando come diceva poi la senatrice Binetti che in un contesto in cui io non sono accompagnato non sono assistito adeguatamente
Sia umano senatrice Binetti chiedere che la propria esistenza possa cessare prima del tempo quindi questo aspetto
Insieme a quell'altro che è la terapia del dolore quindi due grossi capitoli avete trentotto sono l'assistenza di queste cose poi dolore cronico per capirci cinquecentocinquanta mila italiani all'anno secondo l'Istat soffrono e avrebbero necessità di cure palliative
Undici milioni ottocento mila hanno necessità di assistenza su dolore cronico io sono sicuro che in questa sala qualcuno che ha avuto dolore cronico che ho avuto
Dal banale chiamiamolo mal di schiena che poi non si è risolto partica avente Colle del normale antinfiammatorio con una gestione approssimativa e che ha avuto delle problematiche più seria perché questi sono i numeri che ci dicono in Italia
Personalmente ho avuto una lombosciatalgia che per quindici giorni mi ha impedito di stare seduto in piedi o coricato quindi ho passato il giorno a passeggiare praticamente avanti e indietro
è ovviamente avevo quarant'anni non ho desiderato però capite bene che poi sotto il profilo del di impatto del dolore cronico su quella che è anche gli aspetti psicologici e quello come condizione il dolore cronico allora
Tutto questo ed è per questo che oggi noi siamo qui al di là delle convinzioni etiche religiose politiche e tutto questo la nostra professione nostra disciplina
Lavorano società scientifica Valmy novecentotrentaquattro è proibita controllo Lorenzen per nel mille novecentotrentaquattro quindi io non c'ero insomma non l'ho fatto io quello
Convinto io e no va be'però voglio dire sembra quasi sembra quasi che l'abbia fatto la senatrice Binetti presso bastava pratica ora allora io voglio per mi permetta questa battuta se la crisi e perché dico il il motto non è un motto diciamo sicuramente che che può essere diciamo contestato perché insomma se andiamo sempre a favore della vita contro il dolore e quindi è chiaro che la nostra disciplina anestesia analgesia e animazione terapia intensiva insomma siamo diventati ahimè più famosi in quest'ultimo periodo perché scolpite ci ha portato praticamente agli enormi delle cronache sotto fino a poco tempo fa qualcuno pensava che fossimo un misto tra un medico e un incubatore un idraulico
E invece studiamo anche noi undici anni per arrivare diciamo a maturare le competenze che servono per assistere il dolore allora sotto questo profilo vi faccio vedere subito un dato lasciamo perdere i dati della società di quanto siamo grassi o grossi comunque siamo una società scientifica
Che è l'unica rappresentativa della disciplina gli anestesisti rianimatori in Italia dicono che sono pochi ma comunque siamo diciannove mila diciotto mila cinquecentodieci mila e cinquecento e l'unica società scientifica di riferimenti chirurgica capirci sono divisi in più società scientifiche
Noi siamo diciamo unici
Nel bene e nel male siamo unici però insomma siamo abbastanza convinti allora vi faccio vedere questa azzarda Rizzo che magari la diapositiva non so se si vede chiaramente perché è ovvio che l'Italia è qui è disegnata piccola ma ve la leggo subito questa Nasar rifatta
Su tutti i centri della retta del dolore in Italia dopo la legge trentotto noi quindi accanto alle i centri di cure palliative di cui parlerà Chiara Mastriani devono avere una rete che sul territorio con i medici di medicina generale e poi collegati all'ospedale per capirci famoso di M. settantuno di Occhito da poco
E di M settanta che in questo momento di avere visionato doveva collegare il sistema per cui chiunque si trova in questa stanza chiama il proprio medico curante dicendo che ha valore
Se è un dolore gestibile curabile dal medico curante con la sua competenza viene gestito sul territorio altrimenti viene avviato un ospedale dove quelle forme più complesse gravi e ripeto chi ha avuto chi ha chi ha avuto chi ha sulla propria pelle o per conoscenze dirette e indirette sentito parlare o comunque avuto dei pazienti dei parenti e degli amici che hanno avuto un dolore cronico insopportabile
E poi si ricollega famoso tema di cui gestivamo
E perché ci siamo incontrati anche con la senatrice Binetti perché quando lei mi ha detto dice esiste il valore insopportabile la legge prevede che ci sia il dolore insopportabile allora io diciamo mi sono limitato a dire in questo momento quasi tutti i dolori cronici sono insopportabili perché in alcune regioni questa rete nonostante sia una legge dello Stato non c'è non funziona o funzione assolutamente se ho i soldi vado magari nel privato
Scusate ma io diciamo l'anestesista rilevatori intensivista non ho nulla contro la sanità privata ma ovviamente appartengo diciamo al concetto che la sanità è un bene pubblico e che va insomma offerto a tutti tutti devono essere messi in queste condizioni
Per farla breve Livi vi faccio cioè non ho difficoltà non ne ha nessuna vergogna a dirlo stiamo qui non voglio neanche assolutamente che qualcuno del Lazio si offenda se io vado a vedere lì concerto punto quando abbiamo chiesto a tutti gli anestesisti rianimatori italiani
Quante struttura ospedaliere si occupavano di gestire al dolore secondo la legge trentotto la risposta per esempio Ina lombardi è stata quarantanove
In Piemonte è stata quarantadue
Quando abbiamo chiesto quante strutture sono una brutta sporca e voi sapete che c'è la barca gestisce le patologie più complesse gestisce i dolori più difficili da trattare da curare quattro la spocchia
Allora in Lombardia il numero era trentadue e sei quindi ci avvicinavamo quarantotto
In alcune regioni non cito il Lazio così l'abbiamo preferito no no e alcune regioni chiedo alla mia regione così insomma il mio assessore poi ce l'avrà con me non potrò più tornare a casa
Anche se io insomma qui occupa un ruolo non è regionale mai nazionale in alcune regioni la risposta era tre ab e due spoke
Allora se una regione come la Sicilia come il Lazio come le Marche come la Toscana come il Veneto come altrettante Regioni da un lato dicono che quaranta strutture diciamo gestiscono il dolore e poi però gli abbagli Spock sono cinque
Voi sapete chi è siciliano qui posso chiedere che si perfetto lei sa quanto ci vuole lei sa sicuramente potrà spiegare quanta strada si fa da Agrigento a Palermo
Perfetto è come andare a fare un Palermo Milano in aereo per quattro volte consecutive no con un disagio maggiore rischiando anche la pelle perché le nostre strade non sarebbero siamo d'accordo che non sono allora come si fa a garantire agli agrigentini l'assistenza al dolore cronico alle cure palliative se è praticamente l'unico centro di riferimento e a Palermo devono farsi quattrocento chilometri su strada per poter essere curati
Questa immagine dico io qui non sono qui per fare relazione l'ho voluta far vedere per dire come nonostante una legge dello Stato italiano sulle cure palliative e ne parlerà ripeto Chiara Mastroianni e sul dolore cronico attenzione per favore a non confondere
è che se le cure palliative
Viaggiano su quel binario che dicevo prima il dolore cronico porta a pazienti che non vengono curati e assistiti in maniera adeguata nel loro dolore cronico
Non lo sapete come misuriamo il dolore cronico con l'incapacità del paziente ad accudire alla propria persona le proprie abitudini
Cioè il dolore cronico ti toglie posso dirlo la voglia di vivere
Perfetto allora otto quelle condivido e avrà quindi e i numeri sono cinquecentocinquanta mila undici milioni sulle cure palliative e si è fatto tanto sotto il profilo legislativo
E c'abbiamo un DM settantuno
No in questo momento scusate se ora stiamo vado perché sono poi lungo troppo lasciamo perdere tutte le slide quello che sta facendo si applica è stato chiesto dal ministero dalla salute quindi io chiedo sono qua per chiedere l'aiuto del la politica così mani congiunte
La legge trentotto è una legge che viene applicata e dovrebbe essere applicata perché la legge dello Stato italiano
Non perché le regioni allora dopo dodici anni si trovano in queste situazioni perché di fatto non ci sono penalizzazioni
Allora io vi sto chiedendo e chiedo qui alla politica adesso
Vado contro un po'interessi appunto di alcune regioni che sono indietro quindi per capirci il DM settanta regola come deve essere strutturato nos la rete ospedaliera all'interno di una regione
Questo dirle se perché per evitare gli sprechi cioè cinque ospedali o di ospedali che non sono produttivi cinque centri del dolore che non sono produttivi allora per capirci e la Regione Lombardia se ne frega
Perché non prende un euro dallo Stato italiano
Quindi l'applicazione di M settanta la Regione Lombardia però di contro a un sistema sanitario che poi ha organizzato la rete del dolore già con alcuni limiti in maniera sicuramente adeguata
Il settantacinque per cento delle regioni italiane invece non cito la mia perché insomma ce ne sono anche peggio della mia dico anche alcune regioni stiamo del nord anche alcune regioni del Nord prendono i soldi dallo Stato allora calare la retta del dolore Mandatory obbligatoria secondo un percorso metodologico scientifico tecnico e che ha richiamato e ripreso in questo documento che vedete qui tutto quello che anche in questi anni è stato fatto dalla Conferenza Stato regione e quindi esserci presentati al ministero che ce l'ha chiesto dicendo ministero che voleva riformare in questo momento come sapete il DM settantadue ore fatto di M. settantuno cure palliative territori Olera riforma che spera che aveva letto per favore
Calata nel DM settanta la retta di terapia il dolore secondo quella che è la legge che la struttura credo la metodologia che è centrata sul paziente non siamo un sindacato non ho nulla contro i sindacati siamo una società scientifica quindi non c'entriamo sulla buona pratica clinica sulle linee guida
Quindi per favore inserita quindi noi siamo andati al ministero che devo dire ci ha convocato io questo devo dire devo riconoscere che il ministero per la prima volta coinvolge le Società scientifiche in un percorso che di solito era un po'più diciamo limitato alla politica forse questo è uno dei meriti tra virgolette del Codice questo rapporto diverso tra politica
Diciamo Società scientifica nel senso di applicare in qualche modo alcuni diciamo metodi alcune metodologie diverse da quello che la politica soprattutto regionale è abituato ahimè a vedere e questo penso che sia un problema abbastanza diffuso sotto questo profilo quindi noi abbiamo declinato considerate che precedente di M settanta quando parlava di rete del dolore quindi nel due mila dieci esce la legge nazionale nel due mila e quindi cresce di M settanta
La rete del dolore nel precedente viene settanta c'è scritto deve esistere alla rete del dolore uno virgola cinque adotterà ogni milione d'abitanti punto
Non c'è
Allora siccome gli M settanta vincola le regioni cioè le vincono nel senso che se non ha non si adeguano come rete ospedaliera al sistema del DM settanta lo Stato italiano
Uno non dare i soldi che altrimenti vengono indirizzati altrove allora quindi noi che cosa abbiamo chiesto a questo punto di inserire nel DM settanta la retta di terapia del dolore in modo tale e questo alla fine scusate se io sono qui oggi ecco alla fine si ricollega a tutto il percorso che in qualche modo citava poco fa la senatrice Binetti che anche l'onorevole Zanetti ne stava riprendendo cioè io comunque
E comunque la pensi il presidente Giarratano uno dei diciannove milanese discriminatori che come potete capire hanno un'estrazione culturale diverso una formazione diversa possano e devono pensarla in maniera diversa perché siamo in uno Stato libero
Comunque io la pensi io da medico devo garantire prima che le cure primarie le cure fondamentali livelli assistere col sulle cure palliative e sulla terapia del dolore cronico siano garantite cioè io non posso mettere un paziente nella condizione ecco poi possiamo discutere ma non è questo il luogo e io non intendo discuterne qui ora di quello che avviene dopo cioè se non c'è una risposta
Però prima di sostenere che un dolore insopportabile io preferirei definirlo intrattabile ma per definirlo intrattabile il paziente deve aver avuto la possibilità di accedere a delle cure
Che possano verificare certificare che non esistono terapie del dolore che possano all'Iran nella sua sofferenza altrimenti non sono in uno stato civile
E soprattutto in alcune regioni anime ci troviamo in una condizione diciamo di assoluta
Forse esagero inciviltà
Grazie
Noi siamo impegnati in tutti i modi quindi vuol dire dalla riduzione degli M settanta a adesso stiamo la legge all'applicazione del PNR alla prossima Finanziaria in tutti i modi noi siamo impegnati a presentare emendamenti che riconoscono
A i centri di terapia del dolore risorse
Economiche tecnologiche di personale adeguate a fronteggiare questa questa è la nostra sfida personale che giustifica la battaglia a tutto campo contro l'ETA ma sia noi facciamo una battaglia corpo l'eutanasia perché facciamo una battaglia che permetta a tutta la classe e diciamo medica ma non solo medica anche di ricerca di di tutti i campi resse la ricerca può est nascere in casa dei farmacologico può nascere il carter diciamo incarico a tutta la ricerca biologica anche secondo i nuovi principi e tutti beh siamo impegnatissimi
Non si impicca ma quindi che i docenti
Contro i dolori controllo dedurre che parliamo di una Rete perché è una complessità anche cresce crescente esattamente la competenza che assuma anche perché gli anni passano
Tutti noi andiamo incontro alla cronicità la disabilità
Diciamo tra virgolette anche culturalmente reggiamo o meno il dolore quanto probabilmente non lo registra alcune generazioni precedenti Magyar intercettare il senso del dolore per vi era una persona adesso ci proviamo seriamente accogliere questo dolore per fare questo abbiamo bisogno che i centristi hanno giustamente come dice anche col sistema
Diciamo direttore di casting di no in positivo ecco purtroppo alcune regioni hanno necessità dall'aereo progressi per alcune no diciamo non tutte no e quindi mai consegnati
Ma quasi tutto il padre va be io devo dire al Comune quello a voi allora voi tocca dire quasi o no come questa è la nostra sfida e l'assumiamo interamente
Devo dire che sono veramente sorpresa a distanza di dodici anni di come proprio la parte che riguarda il dolore
Non abbia trovato quell'applicazione piena anche perché in quegli anni ti ricorderai era appena stato il ministro del dolore Veronesi
Che aveva coniato l'espressione ospedali senza
No e quindi noi eravamo lì rafforza anche diciamo
Anche la leadership di culturali Veronesi con tutto questo perché vogliamo ospedali senza dolore ma vogliamo soprattutto pazienti che possono trovare tutte le risposte possibili a mitigare dove quindi supporters di questa battaglia la facciamo sicura stasera riapre all'una e mezza casa proprio sono qui per te non può proprio mancare grazie manda la facciamo sul grave esposta pagato sacchetti poche cose ci possiamo mettere tempio ma che non ha tenace di determinazione su alcuni
E ci ricolleghiamo appellandosi sorso caratteriale anche in termini provocazione che emergono attenti bene affinché come diceva tetti
Ho hai un caratteraccio o non ha il carattere
Ringrazia segnato noi abbiamo e quindi allarme dicono hai un pessimo carattere o forse è solo carattere va be'dipende dai punti di vista
Adesso passo la parola a Chiara Mastroianni Chiara Mastroianni una persona che mi ha particolarmente cara perché ovviamente perché lo conosceva bene era piccolina
è stata nel senso eccellente del termine è una delle migliori agli effetti le prime delle migliori allieve Beckham
Ed è stata una persona che ha sempre esplorato
Ambiti nuovi terreni quando lei ne facevamo una corte sfacciata
Perché restasse a come dire a caratterizzare la scuola di formazione
Infermieri che
Però mitica comandava tutto questo lei invece ci salutò
Per andate in quella che era
In fondo una prima a Roma suburbana prima realtà che si occupava di cure palliative in un momento in cui vi assicuro stiamo oltre che qua ma
In cui un a cure palliative bene bene bene la gente ancora non sapeva e
Ma lei sono stati da più una sfida pernottare
E questo è come un circuito perché il campo non aveva l'ha fornita
Che si è appena faranno bene
E quindi ho affrontato grandissima gioia
Il ritorno dichiara di campus
Perché la filosofia la storia vive e soprattutto questa dimensione ripresa incarichi può
Profondamente umana ma supporta fatali categorie professionali molto attente fatte su tutti i fronti scientifico organizzativo gestionale culturale eccetera
Quindi quello che dici gara per me è fonte una grande gioia una grande speranza
Grazie Paola sempre esagerata nelle sue
Per sarà veramente Natalia stretti perché effettivamente come dice Paola sono cresciuta insomma asserire accampate anche perché fai anche se ci siamo allontanate siamo rimasti sempre agganciati e devo dire che l'esperienza coi di una formazione di un certo tipo siamo rimasti agganciati
Perché
Non fa esperienza qualche familiare
E ha ragione anche quello a Chieti noi manca questo accanto alla realtà
E quindi è sempre di grande consolazione Spampani un bisogno trovare qualcuno che può
Io ho avuto la fortuna di formarmi avvicinano qualche estate fa e mi ha dato la possibilità effettivamente di percorre anche forse ancora l'opportunità di percorrere ecco la strada delle cure palliative come dice Paola io mi sono allontanata dal dal luogo dove mi stava formata perché mi sono innamorata follemente delle delle cure palliative e sale ormai famosa nei calcoli bravo con le dita
Hanno quasi venticinque anni che lavora in questo contesto
Infine diamo non è poi così stamattina non è legato al ciclo stiamo
Ha iniziato la sua prova nana rossa e la giunta ha anche io e i miei però fanno diciamo sempre più convinte anche molto contenta di aver fatto essere forse di essere ancora all'interno di questo percorso perché poi adesso ce l'ha con voi vorrei faccio l'infermiera e sono veramente molto contenta di questa mia scelta professionale e della della pressione che svolge e devo dire che proprio come infermiera
è stato quello che mi ha agganciato appartenente all'approvazione delle cure palliative perché i valori e principi che guidano la presenza di neri spiega Syxty agganciano in maniera perfettamente e come dire complementari con i valori principi che invece e le cure palliative il modello delle cure palliative portano avanti
E in queste questi passavamo mente di di dibattito quello che mi fa che sia lei a spiegare un pochino più nel dettaglio non in maniera come dire da relazione ma proprio tramite l'esperienza tra l'altro che le ho avute che continua a fare in prevalente nefasta sono veramente queste cure palliative perché si parla di cure palliative ma si parla anche di e possibile alternativa a a approcci Attanasi sia Italia sia no interruzione delle vite della vita delle di delle persone quindi dobbiamo un po'a capire che cosa che qual è il valore aggiunto per le cure palliative possano portare a tutti e anche a coloro che e per una serie di motivazioni e per la grande sofferenza che vivono nella vita possa decidere passano avvicinarsi al pensiero di mettere fine alla vita per prima cosa mi fa piacere dire che in atti tutte le opere voglio dire ne siamo rarissimi perché essa
Di là del problema di sentire il dolore le cure palliative nel nostro Paese
Sono nate proprio non con un'Ambra come proprio no subito una vera branca della della medicina sono nate proprio con un assetto valoriali di principi che ha sempre palpitato l'evoluzione allo sviluppo nel nostro Paese
E abbiamo dovuto aspettare alla legge del due mila affinché le cure palliative passerà stride ufficialmente nel sistema sanitario nazionale ma prima del due mila
Sono state portare avanti condotte implementate costruita io direi come modello da organizzazioni di volontariato io credo che questo è un aspetto di veramente di di valori e che le cure palliative ancora oggi si portava dietro nel nostro Paese non parlo anche degli altri paesi perché rapimenti poi l'evoluzione ogni paese è stata un po'diversa ma comunque i principi e i valori che guidano sono sempre stati uguali a livello come dire sia europeo che internazionale
Il principio cardine secondo me la cosa più importante da comprendere quando parliamo di cure palliative e che non sono modello di cura che si occupa di morte
Assolutamente le cure palliative non sono luoghi dove le persone vengono a morire
Esattamente il contrario di cure palliative si occupano di persone che hanno una malattia che non è più guaribile quello sì
Ma si occupano di persone che hanno ancora una vita da vivere e quella di vita da vivere è un ho può essere come dire limitata nel tempo possiamo parlare di giorni di settimane dimessi anche di qualche anno perché le cure palliative
Si stanno sia solamente non sono andato un grado la vita ma si stanno anche estendendo alle patologie non oncologiche quindi che hanno comunque una una prospettiva di una una onorevole utilità anche molto più ampia
Si occupano di vita e celebrità sino al momento in cui la persona muore quindi all'istante della morte ma festina momento rimasto in vita ed è logico perché queste cose le ho imparate resto parte a attraverso diciamo la mia attività professionale ma non imparate perché le ha sentite dire per i pazienti che abbiamo assistito Gianni Grassi forse qualcuno di voi lo conosce e lo ricorda un una persona che fa intatta anche un paziente di cure palliative ci diceva voglio morire vivo non tre morto
Questo me lo ricordo molto bene perché è una frase forte no
Una persona vuole morire ma derivano da pre morta cioè non vuole essere considerata remota prima che e che si muoia ma la stessa sensi di Sanders la madrina delle cure palliative a livello europeo a livello internazionale diceva questa bellissima frase ictus è importante perché sei tu
E se è importante fino al momento
All'ultimo momento dalla tua vita faremo ogni cosa possibile non solo per permetterti di morire in pace
Ma anche per farti vivere fino al momento della sua morte io penso che queste due testimonianze di chi ha avviato un modello di cure palliative a livello europeo e ancora oggi
E questo è il modello che si persegue di chi ha vissuto sulla propria pelle l'Effetto delle cure palliative e credo che sia che siano proprio i due le le le delibere due testimonianze importanti che ci fanno capire che il vero significato di cassa di chi fa cure palliative
Non accompagniamo le persone verso la morte
Accompagniamo alle persone affinché possano ancora esprimere la loro vita la dobbiamo accompagnare accudire e soprattutto dobbiamo aiutarla a compiersi perché le cure palliative hanno anche queste di significato
Ed è un significato guardate che va al di là di tutto quello che possiamo fare sul paziente mettere flebo prescrivere farmaci infilare il aghi tutto quello che può servire effettivamente il vero significato delle cure palliative fare tutto questo e dare un senso un significato a questi gesti non solo per team alle diarie quel dolore avvocato dei sintomi tra cui il dolore ma non solo
Ma per alleviare quella sofferenza di cui anche no i tentativi parlava che è una sofferenza globale che è dovuta alla malattia che avanza il dolore totale che prende e coinvolge e corrode io dico tutte le dimensioni della vita di una persona
Quella fisica perché ti fa sentire dolore
Quella psicologica perché ti fa diventare depresso fa venire l'ansia e l'angoscia della vita quella sociale perché ti fa perdere ruolo da padre e da madre e fratello da grande manager o da idraulico perché quella era la professione
Quella esistenziale
Che a quella spirituale la dimensione che in piazza ci mette di fronte a alla nostra vita alla fine nella nostra vita al senso del limite questa è la sofferenza che ne palliativisti tutti i giorni tocchiamo con le nostre mani
La vediamo con i nostri occhi e la percepiamo le nostre orecchie
Quindi questa è la grande sfida delle cure palliative lavorare ancora con la vita rimane cercare di aiutare queste persone queste persone a pertiche questa vita si compia nel miglior modo possibile
E la grande sfida è quella di migliorare o mantenere la qualità di vita che però quella finalità importante che non ci che noi tutti i giorni cerchiamo di perseguire dico queste cose come se fossero semplicissime ma sono l'aspetto delle voleva dire più difficile
La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità definisce l'approccio delle cure palliative come cure attive globali interdisciplinari interprofessionali
E vecchia porto queste tre paroline perché dentro ognuna di queste c'è proprio una serie di principi e di valori che che portano avanti le cure palliative nel nostro Paese mi senti
E dove si fanno cure palliative attive perché le cure palliative angolo considerati attive
Questa per attiva vuol dire che le cure palliative presuppongono la partecipazione attiva di tutti gli attori coinvolti in primis la persona che sta male
Quando può perché ci sono anche persone che assistiamo che non sono più non sono più coscienti
Ma partecipano comunque in qualche modo la cura perché noi lavoriamo su di loro con loro in tanti altri modi in con con partecipando anche contanti diversi altri sensi no che magari non sono solo la parola
Attive sono state ladro l'attiva stata inserita l'organizzazione mondiale della sanità per non considerarli cure omissive questo ce lo diciamo
Perché le cure palliative quando sono nate quando hanno cominciato a prende forma nel nostro Paese quindi quando le prime organizzazioni di volontariato stiamo parlando degli anni ottanta hanno cominciato a occuparsi delle persone in faccia al Fai malattia
Si occupavano delle persone che venivano mandati via dagli ospedali di fondo mi dispiace non c'è più niente da fare
Chi fa cure palliative Facchetti c'è ancora un'infinità di cose da fare
I problemi da risolvere di progetti da portare avanti di situazioni da gestire e distintamente alleviare di condizioni da di cui farsi carico ok quindi queste realtà
è quello che fanno le cure palliative non c'è forse più niente da fare per guarire una malattia ma come diceva Paolo ci sono tante malattie
Che ad oggi non possono essere guarite ma permettono alle persone di continuare a vivere più o meno a lungo noi che facciamo cure palliative abbiamo questo scopo prenderci in cura le persone e fare in modo di continuare a farle vivere a portare avanti il loro progetto di vita che ci ha sempre un progetto di vita
E farlo tagliando la sofferenza alleviando i sintomi cercando anche di e eliminare questo senso di isolamento e di abbandono che spesso è il motivo e in qualche modo può apportare le persone a no esatto sperare di morire perché non non trovano altri ed è questo il motivo per cui molti ne palliativisti testimoniamo proprio ma non lo diciamo e dare qualche numero a caso
Che c'è una bassissima percentuale di richieste o Tanassi che dentro i contrasti di cure palliative eppure non è vediamo migliaia di pazienti ma perché perché forse è proprio questo quello che che manca e che neanche forse pazienti le persone che stanno male pensano di poter ricevere cioè è l'avere accanto qualcuno
Che ricche chiedi che gli aiuti a ridare senso e significato a quella vita che in qualche modo è stata ferita da una malattia ok
è chiaro che chi fa cure palliative ha una grande responsabilità e tutto questo lo può fare solo se l'approccio come si dice lo cade l'organizzazione mondiale della sanità e un approccio globale
E interconfessionale notai globale lo abbiamo detto cioè ci prendiamo cura di tutta la persona non solo del sintomo che che manifesta interprofessionale questo è un altro valore lo chiamo valore appositamente perché io ecco sono sono andata via dal campus dove c'era già una grandissimo pensiero di lavoro di squadra lavoro di team
Ma quello che ha trovato nelle cure palliative è stato il vero team una vera squadra che tra l'altro a ha fatto sì che formarsi mi aggiro prestazionale cioè lavorare in squadra vuol dire
Far prevalere il Noemi e dimenticarsi di io io dico sempre il lavoro di squadra è un noi
Non ci sono io che faccio qualcosa siamo noi che ci occupiamo di della persona e ricordiamoci sempre che in cure palliative ci occupiamo della persona ma ci occupiamo anche della famiglia risentono della persona perché anche loro sono oggetto delle nostre cure ma sono anche una risorsa importantissima
Per le cure palliative soprattutto per garantire qualità di vita chi sta male
Lavorano in team vuol dire questo cha vuol dire essere un Noemi ed essere in grado di e non solo fare il proprio lavoro fatto bene perché quella è la base la do per scontata ma anche di saper leggere con uno sguardo dico io poliedrico la complessità che sta intorno alla sofferenza di quella persona di quel nucleo familiare
E se la complessità la possiamo leggere solo se siamo noni se siamo una squadra fissiamo un'équipe perché ognuno di noi riesce a leggere un pezzetto a guardare un aspetto
Che solo con un due occhi non riusciremmo a accogliere e questo io credo che sia veramente il come dire
E l'aspetto più veramente più importante delle cure palliative dall'aspetto che tutti i giorni ed è un riscontro che ho veramente quotidiano perché continua a stare accanto a tanti pazienti a tante famiglie
Che le famiglie stesse si si si stupiscono no perché toccano con mano
Questo modo di lavorare che è un modo e che fa squadra e che secondo me in qualche modo rappresenta concretamente a casa delle persone soprattutto ma anche negli hospice
Questo simbolo che ha il mantello il Palio Bonato bideriva al derivano in cure palliative San questo noi che veramente riesce ad apprezzare ma anche a proteggere a custodire no chili
Sì assistiamo
E poi le cure palliative
Dobbiamo spendere di volare sui luoghi delle cure palliative perché anche qui
Di cure palliative
Non dimentichiamoci che sono nate dentro le case delle persone questo alimento anche Carmine importantissimo se ne ha parlato e fare cure palliative dentro le carte vuol dire
Rendere concreta la personalizzazione dell'assistenza che vogliamo portare avanti perché stiamo dentro un contrasto che non è nostro ma è quello della persona che vogliamo assistere ed è lei che ci guida e del contrasto che ci guida noi si se non non vengono a casa nostra e pazienti si e successivamente sono nati gli hospice dal due mila in Italia abbiamo stessa abbiamo adesso non mi sono portata dati ma insomma più di duecento centri di cure palliative quindi di ospite quindi di cure palliative anche residenziali ma guardate che anche gli hospice sono nati non con il pensiero di creare dei reparti dove ricoverare le persone e farle morire non attacca ma dentro una struttura li li gli hospice sono nati con apposita legge e con appositi requisiti minimi strutturali
Affinché potessero diventare un vero prolungamento della casa con delle con equazioni
Io dico sempre domestiche casalinghe cioè agli hospice sono strutture che devono assolutamente trovare delle forme che possano veramente rispecchiare anche delle dimensioni domestiche e dove le persone che vengono ricoverate abbiano una sensazione di sentirsi nella loro casa non in un reparto non in una struttura e basta ed è chiaro che anche dentro gli hospice la differenza la fa chi la squadra
Le persone che lavorano con e per i pazienti e le loro famiglie quindi questo è importante la legge trentotto
Ha fatto ancora una cosa più grande perché la legge trentotto
Adesso secondo me poi magari ne parliamo però quello che vedo poi costantemente tutti i giorni nella nella pratica assistenziale e che ha reso concreto
Questo modello di cura del Palio ma a livello organizzativo gestionale perché ha proposto la Rete di cure palliative e la Rete diverse è un insieme di servizi ma anche di risorse ma anche di operatori che si adattano in maniera come dire
Per personalissima no
Alle esigenze delle persone delle famiglie ci sono gli ostici sale assistenza domiciliare le cure palliative e ne resta alle cure palliative in ospedale se il day hospice quindi anche la legge ventotto cercato concretamente di dare forma
A questo valore importante che quello di accudire prendersi cura proteggere la persona che si trova in una falsa di malattia
Un altro aspetto importantissimo delle cure palliative e ne è uscito fuori prima ma io ci tengo a sottolinearlo che siamo sicuramente fortunati rispetto a no passata di attuazione della legge trentotto rispetto al alla terapia del dolore abbiamo ancora tanti come dire tanti traguardi da raggiungere
Il primo è quello di lavorare ancora tanto per fare in modo che le cure palliative entrino sempre più precocemente nei percorsi di cura delle persone abbiamo dati tu parlavi prima di ricerca
Paola abbiamo dati che ci dimostrano che moltissimi tantissimi pazienti sin dal momento della diagnosi di malattie oncologiche anche non oncologiche
Chiaramente che hanno una prospettiva di inguaribilità hanno bisogni di cure palliative in questo vuol dire che tutti non solleva gli attivisti
Cioè gli operatori che sono specializzati in cure palliative ma tutti gli operatori sanitari medici infermieri
Fisioterapisti psicologi devono poter offrire cure palliative precoci anche in fasi come dire e precoci di malattia
Questo perché perché l'obiettivo è quello di migliorare la qualità di vita anche lungo il percorso di cura e questo che vuol dire collaborazione e sinergia lavoro e dire che tra cure palliative reparti cure palliative
Centri assistenza territoriale cure palliative ed altri servizi perché le cure palliative possano diventare veramente un patrimonio non solo professionale ma culturale degli operatori che non gli operatori perché il sodalizio disposte le faccio prima dello sguardo se tutti noi operatori cito taxi morì questo sguardo che riesce a cogliere la complessità e l'approccio di pura cambierebbe se assistiamo in pronto soccorso e sentiamo il reparto si è sistemata per il paziente sede siamo in una rianimazione quindi questo è quello che un po'mi hanno insegnato questi venticinque anni di cure palliative
Ora estenderà credo parole poi i termino
Sull'importanza della formazione anche qui devo di io sono abituata di solito a vedere tutte le cose in positivo sposato e quindi in questo contrasto parla in positivo non mi va di parlare solo di criticità la legge trentotto
Ancora tanti come dire tante problematiche
Ma sicuramente ha dato l'imprinting importantissimo alla formazione nel campo delle cure palliative ad oggi non abbiamo a disposizione per corsi di formazione post base cinque master universitari di prima di seconda livello adesso non fa pietà elencarli
Attivi su tutto il territorio nazionale potrebbero essere di più potrebbero fare meglio ma questo non ci interessa ci sono
Perché perché chi fa cure palliative gli operatori che si occupano della qualità di vita e della vita delle persone non possono improvvisare devono essere adeguatamente informati
Da poco anche a livello universitario è stata applicata questo piccolo articolo della Legge trentotto che diceva di inserire le cure palliative negli ordinamenti universitaria formazione di base da qualche anno insomma da pochissimo dal due mila diciannove abbiamo direttiva del MIUR che dice inserite le cure palliative anche nei corsi di laurea di medicina anche nei corsi di laurea
E di scienze infermieristiche abbiamo la scuola di specializzazione di cure palliative per i medici che sta partendo ripeto non voglio vedere le criticità voglio vedere
Adesso le opportunità che abbiamo in mano che responsabilità di tutti come dire fare in modo che possano essere implementate e quindi questo è un altro aspetto importantissimo e ci tengo a sottolineare che la formazione non è solo fatta di corsi di seminari
Direzione inaugura di affiancamento accanto ai malati e alle famiglie la formazione vuol dire anche attenzione e cura
Verso chi cura i pazienti questo io ci tengo ci tengo a sottolinearlo perché prendersi cura di chi cura veniva le che la formazione si prenda cura anche di chi e si prende cura dei pazienti diventa un una sfida grandissima perché se noi operatori che tutti i giorni siamo a contatto con persone che soffrono
E siamo presi in cura anche noi quindi abbiamo la possibilità di stare bene sicuramente nostro fare non sul lavoro lo faremo ancora meglio e dice ma raggiungere molti più risultati sui pazienti altre famiglie che noi stiamo male
Questo diventa un problema quindi io credo che la formazione soprattutto ne vantasse di cui ballerina Debra per vedere anche l'attenzione al benessere di nome predatori l'ultimo punto è vagamente
Chiudo la ricerca questo è l'aspetto che mi sta molto a cuore
Io devo dire che i miei venticinque anni di cure palliative ho avuto la fortuna di poter lavorare accanto quasi sempre a famiglie pazienti
Di poter gestire lavorare nell'ambito della formazione dei master universitari che nei corsi di laurea e negli ultimi anni ha lavorato molto all'interno di di percorsi di ricerca
E ho lavorato a seconda dei bottini Cal practice abbiamo creato diciamo un centro di ricerca nella struttura dove lavoravo prima
Abbiamo lavorato su un sistema di gestione qualità per la ricerca adesso al Campus biomedico è un policlinico universitario e la ricerca fa parte proprio me della nostra quotidianità
è importantissima quando si parla di ricerca pure pagati io io ripeto le persone col punto interrogativo infatti se manco reperirà ma che ricerca dovete fare non potete più guarire le malattie ma come tantissima ricerca dobbiamo ancora fare perché ancor di più abbiamo bisogno di garantire interventi non solo farmacologici per gestire i fili i sintomi ma anche non farmacologici
Che si basino sulle migliori evidenze scientifiche disponibili perché questo è il diritto che dobbiamo saper come dire garantire alle persone che assistiamo e questo deve passare nella nostra mente perché non è più una cura come forse era cominciata
E di alta umanizzazione no SPD Sanders la fondatrice del del movimento delle cure palliative ha iniziato a lavorare e a costruire il modello delle cure palliative sapete come raccogliendo i dati su la somministrazione ad orario della morfina ai pazienti che avevano dolore è andata a dimostrare che controllando il dolore in maniera continuative regolare non al bisogno
Per antico una copertura totale una soglia del dolore immediato dei pazienti e raccolto più di mille dati per dirvi che negli anni signora negli anni Sessanta fertili Sanders infermiera poi diventata assistente sociale pavimentata medico
Ha cominciato a portare avanti il modello e a far a trasmettere modello delle cure palliative attraverso che cosa i dati della ricerca a dimostrare che lavorando in un certo modo il dolore si allegava si liberavano i pazienti dalla sofferenza fisica poi magari si può fare un altro tipo di sofferenza ma questo è quello che adesso ad oggi abbiamo bisogno di cure palliative abbiamo tanti centri abbiamo la formazione abbiamo tanti operatori coinvolti
Cominciava a lavorare anche per a quali i dati che abbiamo a disposizione in Italia su quello che facciamo in cure palliative purtroppo sono pochissimi ci riferiamo sempre i dati negli altri paesi
E questo è un problema abbiamo bisogno di andare a verificare quanto gli internauti sono i farmaci ma quanti gli interventi anche di richiamo non farmacologici
E servono per migliorare la qualità di vita delle persone vi faccio un esempio abbiamo portato avanti uno studio sul cavo orale come dice il cavo orale mo'che c'entra
Siamo andati a dimostrare che la banale igiene del cavo orale fatta con determinati prodotti cinque minuti di tempo lavoro per un infermiere o per una mossa opere un caregiver adeguatamente formato
Non c'era migliore altri sintomi dolore
Secchezza della bocca e alterazione del gusto ma previene le cosiddette muco sit-in che sarà le infezioni del cavo orale
Che non permette una paziente di parlare di respirare bene i mangiare di stare in compagnia considerate questi fattori quanto impattano sulla qualità di vita come tutti i giorni cerchiamo di per dirvi era saper far bene termino coperto che cosa all'intervento non farmacologico
E così poi a dirvi
E la duty terapie la pet-therapy arteterapia la musicoterapia se sono tutti interventi che dentro le cure palliative si portano avanti
Ma hanno bisogno di evidenze forti dobbiamo andare a raccogliere dati andare a dimostrare che funzionano sono efficaci insieme alle terapie chiaramente che vengono portate avanti e distintamente cercare di alleviare questa sofferenza di cui se ne parla tanto e di cui poi abbiamo dei degli scontri effettivamente forti da parte dei pazienti che funzionano ok quindi non solo la nostra esperienza che è importante ma anche un po'più di senza no ed evidenza che ci permetta veramente di proporre cure palliative sempre di altissima qualità perché in questo modo riusciamo a raggiungere la qualità anche della vita delle persone che
Allora sono passati dodici anni dall'approvazione della legge e solo quest'anno cominciano le scuole di specializzazione in cure palliative
Scuole di specializzazione in cure palliative che sono primariamente dedicate alle agli studenti vicino ai giovani medici ma che noi vorremmo aprire anche agli infermieri
Tuttavia più all'inizio come uditori però vogliamo aprire le scuole di specializzazione in cure palliative anche in merito perché se abbiamo infermieri così che ci manca
Adesso voglio presentarmi l'amico carissimo domini come
Domenico Manuela chiuderà poi appunto questo questo dibattito
Però voglio dire questa cosa con Domenico nella precedente legislatura
Abbiamo condiviso un'altra battaglia molto difficile che teoricamente abbiamo
è la battaglia sul consenso informato sulle disposizioni anticipate di trattamento
è una legge questa che contiene molte cose molto belle e molto importanti
Però a dimostrazione di come Vito come a volte è tra le cose più belle si possono annidare anche situazioni di rischio
Più sottili che però lasciate a se stanti possono poi nel tempo produrre danni gravi ricevuta cavata lapidem
Quando fu approvata quella legge che noi non portammo
C'erano già all'interno questo vizio di forma
Che apriva la porta
A quello che oggi noi chiamiamo il CCD assistito oppure se volete che possiamo chiamare eutanasia e di fatto la Corte costituzionale quando in qualche modo a formulato la sua sentenza e ha rimandato al Parlamento diciamo la necessità di completare un lavoro iniziato a patto proprio riferimento agli spiragli che in quella legge creavano gialla precondizione
Per quello che poi è di fatto oggi la richiesta strutturale di suicidi assistiti
Questo per dire come e quanto sia difficile a volte il lavoro il Parlamento nel potenziare al massimo e cose buone delle leggi ma sta per avere la tenace la determinazione
Di combattere quelli quei batte no quelle dei vizi che poi però lasciati a se stanti
E possono produrre un grande danno poi Domenico non è stato rieletta mi l'altura
E ha cominciato un'attività straordinaria di fiancheggiamento al Parma
Creando una rete di studio
E creando anche quindi un think-tank che aveva il singolare titolo no eutanasia
Che era però una chiatta cadeva questo valore diciamo proprio di dibattito culturale è molto alto
Questa chiatte cresciuta tantissimo
A aggregato centinaia di associazioni
Ha prodotto documenti di grandissimo livello e lui ne il presidente quindi questa attività straordinaria dice proprio prepolitica ma anche con una porta spalancata intorno
E vorrei che tu ce la raccontati anche nel dibattito che ha veramente accompagnato perché anche questi quattro anni
Diciamo pure di lotta positiva per riaffermare il diritto alla vita
E l'ho avuto gli orchestrali
Potrà togliere agli stermini
Guarda
No più che altro che ha un problema tecnico essendo in una condizione clinica irreversibile che non ci vedo finali devo guardare devo guardare che quindi porterete pazienza
Va be'io faccio un mix perché in realtà niente avete totalmente inutile nel senso che quello che abbia avuto la fortuna di ascoltare oggi credo ci abbia spalancato l'intelligenza del cuore sia sotto il profilo del senso
Nefasto della normativa di cui parliamo sia al contrario della speranza che Genchi ha testimoniato questa cura
Ci ha a cui ci ha introdotto e io per la verità avevo preparato diciamo una cosa deve essere fatta all'inizio come Paola
Sempre
Innovativa e quindi diventa una specie di riassunto nel quale magari cercherò di spiegare anche il senso del lavoro di cui parla Paola detto e che è un lavoro bellissimo per cui abbiam perso quella battaglia ma abbiamo ripreso
Ci siamo nel resi conto che c'è una battaglia più grande da combattere che è quella della comprensione come già avvenuto fuori la compressione che c'è in gioco tanto oggi più di un voto parlamentare
E quindi diciamo di dividerei velocissimamente
In due parti la la una specie di riassunto sulla legge che leggerlo non è legge ancora grazie a Dio sul disegno di legge che al Senato però accompagnato lo privano il contesto perché vedete noi qui siamo a parlare di eutanasia ma
Sì io se voi
Penso che non abbiate la pessima vista che ho io ma insomma qui un signore nel mille novecentonovantacinque dichiarava sono contrario all'arresto deliberato di una vita
Si deve ritornare questo L'Unità del del venticinque gennaio Milano ti novecentonovantacinque la dichiarazione edittale Massimo D'Alema all'epoca segretario di quel partito e cosa è successo cosa è successo
Che dopo continua mi son trent'anni più o meno non meno trenta è successo quello che papa Francesco ci ha detto da un pezzo
Non siamo più nella cristianità questo è un cambiamento d'epoca c'è quel quel che sembrava una koinè diffusa un'idea di uomo sulla valore sempre assoluto di una vita non c'è più
Non c'è più ne continuiamo a muoverci come se ci fosse questo l'abbiamo intuito
Lavorando assieme alla Camera con Paolo e con gli altri e non solo abbiamo capito che c'è una crisi antropologica cioè noi non sappiamo chi siamo peggio
Qualcuno utilizzare la leva della legge
Per imporre
Una idea di uomo che ha già qui ha già accennato benissimo l'onorevole Zanettin prima perché perché non è che lo scopriamo Loiodice vicini a Tommaso d'Aquino
Una legge non è che una prescrizione della ragione in ordine al bene comune tant'è che noi e linguaggio usiamo l'aggettivo legale per dire
Positivo sui regali si può fare giusto cioè pensiamoci quindi si cerca di imporre attraverso la legge
Una concezione antropologica
Quale concezione antropologica ero io qui ne per introdurci a così Inner questo riassunto dalla scuola elementare
Ve ne proponiamo due la prima l'abbiamo sentita descrivere in atto in modo commovente
Negli interventi che ci hanno preceduto
La prima è questa per cui la vita in qualsiasi circostanza a valore c'è in qualsiasi circostanza l'uomo esprime un grido dissenso che lo rende più grande delle sue miserie ma paradossalmente proprio nella fragilità la crepa da quella luce esce e
Papa Francesco indica in Francesco d'Assisi no questa l'esempio per eccellenza della cura per ciò che è debole vissuta con gioia e utenti cita come l'abbiamo sentita raccontare oggi non come una costrizione ma come una cosa ragioni vuole che tutti noi desideriamo
Per i nostri cari e per noi stessi e anche la Corte costituzionale dice la stessa cosa
Peraltro anche in una recentissima sentenza che Paola citato il bell'articolo che ha fatto oggi suo avvenire su Avvenire la cinquanta ventidue dove in quel metro parlava Paola abbiamo provato a opporsi ai due referendum quelle sul suicidio sul
Micillo consenziente e sulla liberazione droghe non so per quale intervento dello Spirito Santo entrambi i semafori si è riusciti a fermare
L'altro l'altro modello antropologico
Di chiamiamolo prima di Francesco lato chiamiamolo di promette Rodica pareo se qualcuno ricorda Dante ed è lo possiamo a me piace il questa citazione di Zamagni dice che siamo la seconda secolarizzazione la prima secolarizzazione Ezio Deus non dare tour come se Dio non ci fosse l'uomo non ha bisogno di Dio adesso
Dice la seconda ex comunità se non dare tu
Cioè l'uomo non ha bisogno Leardi altro da sé
L'idea è che lo ha accennato l'onorevole Zanetti in prima il valore della persona seguiamo chiedo troviamo puntualmente poi in quello che andiamo a leggere possiamo leggere un sacco di norma in con questo mi il valore di una persona non è in sei
Ma è nella misura in cui si autodeterminati questo poi viene spacciato come un diritto come Ugo su un valore liberale sotto il quale è già stato detto si trovi invece la cultura dello scarto perché se io valgo intanto quanto mia Uto determinino cioè su un autonomo se non mia auto determino non fa il go
Posso essere e se non fai dico
Vengo espulso no no valore quindi attenzione Santomaso ci dice ecco vedete cosa sta succedendo per quasi settant'anni con la triste eccezione della legge centonovantaquattro
Anche qualche altra cosa ma insomma semplifichiamo il Parlamento italiano non c'è sempre occupato di guai il far fisco economia
Procedure
Non è entrato ormai nella nella statuto delle convinzioni io ti richiamo antropologico e che al termine etico è un po'usurato dal dal due mila quattordici in poi non c'è hanno in cui non si Prodi a spingere sul primo modello nostro secondo modello quello di promette un uomo misura di tutto
Qui l'uomo che non ha senso religioso non ha annerito Augusto ad altro da sé
E come alito Paola prima di risparmi sequenza ma e sarebbe interessante perché sempre il diritto viene usato per rompere i legami e staccarsi dalla responsabilità anche del reale dal matrimonio peso della la legge cinquantacinque
Del del due mila e quattordici matrimonio PC può sciogliere davanti un avvocato che si vuol dire che non ha più non porta più una responsabilità verso una società come era quando Van almeno diciamo del divorzio doveva essere sciolto davanti a un giudice attestarne in qualche modo che c'è anche un valore oltre la mia misura e via così l'ultima la legge citata da Paola
Quella sulle date
Ecco insieme spezzato non c'è stato più diritto all'attività punto che abbiamo sempre conosciuto ma è diventato il diritto alla vita dignitosa tra quinte ex dignità
La clinica in cui è stato fatto ucciso
Dj farlo si chiamava dignità
G vita se la mia misura tu sei dignitoso sì puoi misurare tutto sei diventi misura di tutto sette che poi alla fine questo significa che il valore minimo eh ci sono secondo i canoni della mentalità dominante banalizzo secondi carne degli spot pubblicitari perché poi in ultima analisi un uomo solo senza legami e è in balìa del potere
Ecco lì si spezza si spezza e inizia cammino che e infatti non purtroppo avevamo pronosticato è carichiamo parte seconda patria veloce vediamo questi canoni di antropologici come li ritroviamo qui
E ricordiamoci che quando siamo di fronte ad una legge
Checché ne dicano i signori che sostengano la la cosiddetta libertà noi decidiamo qual è la funzione della struttura pubblica
E lettura pubblica in funzione di quello che è ritenuto un bene questa è la
La finalità del servizio sanitario nazionale secondo la legge ottocentotrentatré settantotto il complesso delle funzioni e le strutture di servizio e l'attività destinati alla promozione al mantenimento al recupero della salute non è la morte fisica e psichica di tutta la popolazione senza distinzioni di condizioni individuali
Condizioni individuali segnate questo attenzione che questo ruolo vedremo che con questa legge viene girato
Dove sintetizzo quattro passaggi in solo per fare uno
Umile riassunto di quello che è stato detto
Nel testo che oggi all'esame del Senato
Sconfitto dalla Camera
Vedete questa legge
Attenti alle Bugie non è vero che si occupa di terminali tax sarebbe sbagliato uccide una persona terminale sia ben chiaro ma non è vero nemmeno questo
Sì produce la possibilità che lo vedremo l'ospedale uccida una persona
Anche in presenza di una condizione clinica io irreversibile è già stato detto quindi qui Cocco perché le cure palliative sono l'antitesi a questa prospettiva condizione clinica reversibile è la mia
Faccio fatica al suo risulta essere non a salvare uguale il o o la disabilità o la cronicità
Lo dico penso che ciascuno di noi si è pieno di esempi fu su se stessi
In questi casi questi casi vedete perché la coalizione che vedeva il simile non mi consente di autodeterminare il come secondo i canoni e quindi allora lo stesso valore no nei valori scema
Altro altro
Altro parametro
Non c'è oggettività devo percepire un dolore
Una sofferenza fisica e si Colosio come Stato né spiegato non è Zanetti per fortuna chimera o ma non è che
Cioè il crinale rotto Polo uguale
Che è la persona trova intollerabile che non c'è nessun parametro suggerite della misura dissente è talmente preso la sua soggettivi letame dato che qui non ci sono parametri soggettivismo assoluto
Da dirittura
Nel voto finale è stato tolto perché di quando il medico fa la richiesta di valutare una serie di condizioni prima era scritta compreso anche il contesto familiare e sociale questo tolto
Perché la persona ma con testi è solo una monade che vaglia nel nulla
Solitaria
Altro altro tratto vedete per accedere alla procurata morte la persona deve essere tenuto in vita da trattamenti sanitari sostegno vitale
Qui vediamo il tabù della dipendenza che è l'opposto dell'autodeterminazione del mito di questo mi autodeterminazione un valore ma il le l'esasperazione di questioni
E anche in questo caso non c'è alcuna descrizione di che cosa siano questi trattamenti sanitari tante che la giurisprudenza è già arrivata il caso di massa eccetera a purtroppo il caso di Mario far virgolette ha un pacemaker
Io di Laughing Tambo Strollo Stone tuffo perché soffro che da probabilmente anche quello cioè no non c'è più confine ok dei massaggi pure per carità invasivi ma ecco questo paragoniamo lo sentiamo quello che appena ha raccontato
La la nostra amica che esperienza di cure palliative Retequattro e siamo su tutt'altro sponda poi anche questa qui gli ultimi due passaggi
Proseguo alcuni concetti già dette non regole Zanettin si dice altra bugia che questa legge sia necessaria a per la sentenza due quarantadue della corte costituzionale
Peccato però che dica cose molto diverso da quello che ha detto la corte ad esempio la Corte
Ha negato che esista un obbligo del servizio sanitario nazionale a procurare la morte ha stabilito una cosiddetta condizione di non punibilità di chi procura la morte ma ha precisato non c'è l'obbligo
Ma allora come mai l'articolo cinque comma otto se il comitato mi dice dice di no alla mia richiesta di eutanasia morte medicalmente assistite quel che
Io posso andare dal giudice ordinario questo significa che su una posizione di diritto c'è solo una posizione di diritto dire che il do le sezioni internazionale la posizione di obbligo
Infatti troviamo nel voto finale della cambiano in seguito all'articolo undici comma due comma due che queste prestazioni sanitarie di morte assistita devono essere inserite nei LEA
Cioè nelle prestazioni
Con il servizio sanitario e obbligato
Bene ha fatto l'onorevole salentina e i suoi colleghi almeno inserire l'obiezione di coscienza ma attenzione perché comincia ogni coscienza in serie tradisce che c'è che il medico dove
Praticare questa prestazione sanitaria
Ok non l'ha fatto benissimo a metà perché almeno ai diciamo è un po'corner un piccolo ma ma
Non ci dovrebbe essere il problema perché non ci deve essere alcun obbligo in tal senso secondo la Corte
Di cui però il relatore dalla legge lei invoca non solo a piacimento
Eccoci qua arriviamo al punto finale ricordate la definizione del servizio sanitario nazionale
Adesso il Servizio sanitario nazionale non è più per la salute in qualsiasi condizione ma è per la tutela della dignità e dell'autonomia del malato quindi quando e la vita non è ritenuta dignitosa
Il servizio sanitario si ferma anzi procede a alla soppressione
Tant'è che il punto il punto nodale vincolante e contrariamente a tutta la letteratura bioetica che dice che è sempre il medico
E che con il paziente alla fine prende l'estrema e ultima decisione se procedere o meno qui diventa un comitato etico ha tolto la parola etico perché
Avevamo scritto che ma questo è quindi è proprio il giudizio etico di non dignità della vita determina la morte vedete quanto sotto ci sia la pretesa di dire quando la vita vale quando non vale
E perché ho finito e e è stata già citata più volte questa gigante della dell'umanità remix della del si si sedi Sanders
Vedete cosa dicevo quello che sa se uno parlasse della nel circuito che ha inventato le cure palliative se uno parlasse della necessità di introdurre per legge l'eutanasia
Soprattutto toglierebbe la terra sotto i piedi a un gran numero di persone vulnerabili concetto che è stato ripreso dal corte costituzionale con la sentenza del febbraio
Che molto facilmente penserebbero Aldgate ci manca due punti qua scusa ho diritto di abbreviare la mia vita e dunque un role dovere di farlo perché sono un peso peraltro è la mia vita come parte della società e ormai priva di valore questa è amici la partita e non mi soffermo sulle cure palliative perché non voglio minimamente locale la bellezza che abbiamo sentito ma ai fini dei prossimi lavori parlamentari attiriamo attiriamo l'attenzione che
La corte costituzionale aveva detto come è stato già che per poter accendere alla richiesta di morte assistita una doveva aver fatto le cure palliative quindi dove non definibili deve essere chiaro che non basta come è stato inserito vendetta l'onere Zanetti il certificato rifiutò le cure palliative esattamente sullo schema della centonovantaquattro
Centonovantaquattro dice che in teoria ci sono i consultori che devono aiutare la donna a dire no dai tiene il Bambino eccetera oggi in realtà i consumatori saranno lasciano certificato e ciao
Ecco questa è un grave tradimento di quello che la corte costituzionale ha detto definendo le cure palliative diritti essenziali ai sensi dell'articolo due della Costituzione inviolabili
Ezio questo è un passaggio bisognerà lavorare lavorare molto perché in realtà sarà anche un modo con cui si potrà privare di di di forza a questa a questa porcheria ecco quindi ed è la prospettiva che dobbiamo qui siamo chiamati tutti quanti è quella di essere consapevoli credo che in minoranza e maggioranza che siamo qui c'è un ideale di uomo che è esattamente quello della cultura dello scarto
Vari se funzioni se non funzioni te ne puoi andare
Domanda
Una rappresentazione dell'umano che corrisponde alla nostra ragione al nostro cuore
C'è un'altra possibilità quella descritta oggi di una cura sempre perché ogni istante della vita è breccia verso l'infinito e quindi è il valore della persona
Quale delle due concezioni dell'umano è più desiderabile per tutti
Io credo che tutto sommato si apre per noi una grande sfida per dagli stessi per capire di cosa stiamo parlando e per tutti perché questo dialogo e questo linguaggio è proprio del cuore dell'uomo
E quindi credo che mai come in questo momento siamo chiamati tutti aria prepararci delle ragioni e a parlare con tutti che scelgano quale pulsione antropologica sia migliore grazie
Carissimi amici abbiamo avuto cominciando con l'intervento del professor Pompili ma poi quattro relazioni che mi permetto di dire una più bella più chiara più significativa e più incisiva
Il tema ricorderete dell'incontro di oggi era la presentazione di un libro io avevo curato quindi la prima cosa di cui mi corre l'obbligo ringraziare l'editore anzi per dirla tutta quanta l'editrice la professoressa bianca Spadolini
E non fosse bianca vuol dire qualcosa
Bianca a un una è una ha una grossa esperienza come professore universitario di pedagogia all'università di Roma tre ma la sua passione e la passione editoriale
Prima che lo dica l'editore perché non si porta tanto lo dico io agli editori comunque dicono che si i libri bisogna come dire
Aspetta pietosamente acquistati per leggerli tutt'al più per regalarli agli amici
E e io vi invito davvero questo libro e nasce con una collaborazione molto stretta con la la casa con un'amica come bianca e credo che se voi potete ritrovare lento lecco delle emozioni
Che oggi avete come dire
Dici tutto in questa sala bisognerà far decantare le emozioni trasformarlo in un pensiero organico
E poi tradurlo in decisioni coerenti
A questo servono i libri
A questo per questo motivo abbiamo pubblicato questo libro trovati e nella locandina il titolo esatto seconda le ragione precisa
Però devo dire che veramente nel caso specifico bianca è stata un editore che ha accompagnato il libro punto per punto con tenacia
Con determinazione con convinzione e devo anche dire con grande grande affare perché io ti ringrazio pubblicamente
Vi invito a comprare Illy grazie
Ambientali ti ringrazio e quindi non so se mi merito tutto così è stato era certamente questa sera ho voluto un ulteriore conferma
Quanto sia importante questo lavoro al di là della trazione al di là del fatto che chi lo fa lo fa veramente Theron qualcosa di interiore che Atene interetnico in qualche modo degli esteri esprimere e poi se ne deve assumere la responsabilità di tutto questo perché ciò che si pubblica si rende pubblico e quindi età in mano a chiunque
E allora questa sera ha voluto ulteriore conferma di questa grande responsabilità perché qui
Ho avuto
Modo di nel constatare di verificare quanto sia importante veramente rendere pubblico ciò e pubblico con grande difficoltà oggi si riesce ad Atene nell'ambito della chiarezza e la verità e della necessità e chiunque di noi
Infine e che in qualche maniera bisogno come informazioni per poter rendere la propria vita la vita degli altri più importante
Quindi più che impiegherà più utilizzati o in più vita ecco perché qui si parla di morte ma in realtà nei titoli si è parlato di vita e questi altro concetto molto importante
Quindi grazie a tavola a per avermi dato questa possibilità
Tutti coloro che vogliono avere informazioni su eventi analoghi
Che ci stanno proponendo e tutti Italia perché come abbiamo detto è una grande battaglia culturale quella che stiamo facendo una grande battaglia
Che è davvero di tutela di sostegno di supporto alla vita di tutti noi e alla vita delle persone che ci sono più Carlo perché a nessuno debba mai pensare che la stabilità è una vita inutile ok una ditta per vere e e l'amico
Domenico Minorello sta promovendo tutta una serie di incontri che attraverseranno l'Italia ma non crediate che sia solo l'unica prova di questi come o al chiuso no poi anche tutta la gruppo che fa capo anche a Chiara Mastroianni ma promuovendo incontri ma anche il professor Giarratano c'ha un grossissimo convegno che quand'ecco comincia domani e dopodomani
Firenze loro giugno no hanno la Lombardia più a noi ci ha fatto la Laura che la mia collaboratrice sciacallo le cure palliative avrò molta invidia il tuo programma così articolato così pieno di colte
Così veramente un bellissimo convegno quello che che tu hai proporranno presento specialistica persone che fanno questo lavoro con passione da presso gli ulteriori questa devo dirlo il grazie il mio grazie più sentite più sincero battuti gli amici da questa parte del tavolo
E a tutti gli amici dall'altra parte del tavolo perché ci sia davvero questo grande ponte di comunicazione di diffusione di idee e di valori alla base di una riflessione forte perché credetemi
Molto se voi oggi tornando a casa chiedeste a qualcuno vi direbbe
Ma porte meglio forse è meglio che se ne va che campa fa che vive a fare
Cioè resterà capovolgere profondamente questa è veramente un'operazione che richiede da parte di tutti noi un investimento di attenzione anche di tenerezza guarda
Di di dolcezza ma anche di saper prendere sulle nostre spalle la pratica quindi davvero grazie professor Terracciano grazie di andare a dire il sui tetti e sui muri perché la nuova associazione poetica ma di Toni
E che il dolore
Si può togliere e che doveroso provarci approva attaccare il proprio metodo
Noi ci impegnamo a sostenere politicamente
Attraverso quella che la risorsa diciamo di supporto
Tutti i centri per la terapia del dolore
Grazie ovviamente all'abitazione finché farà il tifo per noi che adesso siamo messi fin qua in questa battaglia
Grazie a Chiara perché penso che ognuno di noi ognuno di voi sentendo la parlata avrà pensato mi piacerebbe essere assistita da un'infermiera la
E infatti siamo qua mi perdoni granata che ci siano
Cinque mila
Chiara Mastroianni dalle Alpi alle Piramidi resta dei pacchetti acne solo solo dieci ce ne sono solo dieci non riusciamo
No no io lo so che il più presto possibile romana però il problema è proprio questo dobbiamo portare avanti una campagna una norma la rosa che obblighino
Visto che poi senatrice
Io sono per il sistema sanitario nazionale ma sappiamo che non esiste esistono i sistemi sanitari regionali
E poi la la nostra brochure
Posso usare uso debba con malori necrologio diciamo ai singoli tutti ricordare per me non come nel senso che proprio importante che tu pensi che in questa croce
Noi siamo con te ha portato insieme grazie grazie grazie a tutti veramente siete stati carissimi in questo venerdì a fortissima a stare qui e noi gli abbiamo preparato l'aria condizionata lei è una delle comunque nella piazzetta della serata grazie di cuore a tutti e leggete il libro perché non lo ha spinto solo io ho fatto solo l'introduzione tutti al
E qui vi leggete il libro che vale la pena