Droghe e diritti umani. Le politiche e le violazioni impunite

Buongiorno a tutti grazie ai volenterosi che hanno sfidato Aldo Milanese per essere qui con noi oggi
Chi non è potuto essere qui si può seguire indiretta Facebook sui siti dei diritti globali di Forum droghe
Grazie molte anche a radio radicale e come spesso è qui con noi registrerà a questo evento che sarà quindi disponibile anche nei giorni successivi
Può potrà essere rilanciato sui siti
Siamo qui lo sapesse l'occasione quella di presentare il secondo quaderno dei diritti globali una nuova collana che nata presso l'editore migliore di Milano
Ed è un piccolo regalo questa collana che ci siamo fatti in questo due mila ventidue perché il Rapporto sui diritti globali compie vent'anni
Il volume annuale che uscirà a fine anno sarà il ventesimo abbiamo deciso di festeggiarlo diciamo così inaugurando questa collana di libri agili
Tempestivi sui temi delimitati ma approfonditi prima era stato l'abbiamo presentata alla Camera dal lavoro
Di Milano nel mese di aprile era stato dedicato I morti sul lavoro questo secondo e dedicato alle droghe e i diritti umani
Ecco io prima di fare il mio intervento da Ray sono collegati con con noi
Cessa Coppo Fo Leonardo fiorentini che il direttore di punto it cambia la parola per introdurre un video registrato di Pierantonio Panzeri
Io sorto conosceva tutti porto il saluto di fuori luogo di Forum droghe credo che il tema della
Del collegamento fra la garanzia dei diritti umani e le politiche locali sulle droghe su un tema che purtroppo fino agli ultimi anni Stato
Nascosto davano un nuovo processo di stigmatizzazione nei confronti delle persone che usavano sostanze che di fatto a in ha nascosto al cioè la coscienza pubblica quali gravi di evasione invece dei diritti delle persone usano sostanze ma non solo sono stati perpretati in questi sessant'anni di o a Londra sulla e anche prima è uscito da poco
Nelle sale purtroppo credo che senza non più dell'Est tale degli Holliday il film su la vita di Billie Holiday vediamo di che si tratta alcuna vittima
Della guerra la droga quando ancora non si chiamava così del in particolare dell'uso strumentale fatta dal dal potere
Nei confronti delle persone che usavano sostanze che utilizzando leggi sulle droghe per in quel caso nel caso di Billie Holliday
Perseguitare una cantante che aveva avuto il coraggio di cantare sensu mentre negli anni Trenta nell'America ancora stridere segregazionista che non accettava che le persone di colore potessero
Vivere con gli stessi diritti delle persone di anche per fortuna negli ultimi anni in questa riflessione aperto
Molti orizzonti anche a livello istituzionale e poi immagino io non ho ancora visto il Governo però immagino che non serve Suzanne comprato questo testo siano entrati riporta anche le ultime di ottimi rapporti l'ultimo qui fermo della commissione del gruppo di lavoro sulle detenzioni arbitrarie pensatore tra specifico la sulla detenzione abitare delegate
Alle alle leggi sulle droghe verificando come in molti Paesi si sia andati molto oltre
Quello che erano inventati tre Convenzioni ONU sugli stupefacenti arrivando a percentuali di carcerazione
Molto alte e fra questi così chiudo con citando il libro bianco che era già esentato
Giusto giovedì scorso alla Camera tra questi serenità ad Alitalia alla percentuale di detenuti per droga e che il trenta quasi il trentacinque per cento è il doppio della media europea diciotto molto più alto
Di quella mondiale che il ventidue
Io mi fermo qui ringrazio in quest'occasione privi di discussione né
Peace condivido
Il video
Ecco bene
Un saluto innanzitutto ai partecipanti di questo importante appuntamento su un tema chi non semplice trattazione
Come sapete i punti di incontro tra le politiche sulle droghe e i diritti umani sono molteplici
Gli abusi ai danni dei diritti umani causati dalle politiche di controllo e di repressione
Cioè le droghe sono ormai bene presenti in tutti noi e sono ben documentati in tutto il mondo
E questi includono innanzitutto la violazione del diritto alla vita causa
Della pena di morte o di uccisioni illegali per reati di droga Cox
Riguarda la violazione del diritto alla libertà causa di torture
E di crudeltà i trattamenti inumani
O degradanti o oppure punizioni con la detenzione arbitraria delle persone che usano droga
E abusi in centri di detenzione forzata
C'è anche la violazione del diritto alla salute tutto questo
Relativa alla restrizione dell'accesso ai medicinali essenziali per il trattamento della dipendenza
Da Tsonga
E per alleviare i dolori
Vi è la violazione dei diritti sociali ed economici a causa dell'aumento delle operazioni di eradicazione delle coltivazioni illecite
E infine vi è la violazione del diritto alla non discriminazione
A causa di leggi che in molti Paesi
Sono state attuate sulla droga discriminatorie per minoranze etniche gruppi indigeni per giovani certe donne
Abbiamo quindi la necessità di porre al centro l'attenzione a questo tema
Ripeto non semplice da trattare a un tema che dobbiamo assolutamente trattare per individuare
Le linee di marcia sulle quali vogliamo impegnare il movimento dei diritti umani
E penso che queste linee devono in sostanza concentrarci su tre elementi fondamentali
Il primo riguarda il migliorare le condizioni di salute pubblica
Il secondo la necessità di promuovere sviluppo
Anche per rendere possibili soluzioni alternative in alcuni Paesi
Del mondo e infine garantire la sicurezza delle persone
Il nostro compito è questo come fai ti impuniti lavoriamo in questa direzione
Pensiamo ben consapevole di che dobbiamo costruire intorno a tutto questo le alleanze necessarie per raggiungere gli obiettivi
Un saluto a tutti
Per Pierantonio Panzeri di fare impuniti
Prego senso
Dicevo che Tonio Panzeri sarebbe stato con noi qui a sfidare il caldo milanese volentieri questo c'è ma in realtà lui in un luogo ancora più caldo perché in questo momento in questi giorni ha un'importante conferenza internazionale nel Sahel per discutere dei problemi
Dei diritti umani in Africa nel Sahel in modo particolare che sapesse
è un altro luogo dove ci sono guerre dimenticate in corso di cui non si può
Ma nel suo intervento ha ammesso vedere bene in luce quale
Il cuore di questo nostro libro di questo nostro lavoro ovvero sia alle molteplici ma troppo spesso o rimosse o nascoste
Relazioni che esistono tra politiche globali sulle droghe e questione dei diritti umani il sottotitolo del nostro libero proprio questo le politiche e le violazioni impunite
Mettere al centro e diritti umani al centro della questione i diritti umani e ci è sembrato non solo necessario e utile nello sviluppo dalla nostra analisi ma anche purtroppo originale nel senso che un aspetto che troppo poco viene messo in evidenza nel dibattito pubblico e nella pubblicistica
Laddove invece troppo spesso questa questione quella dell'uso delle droghe viene inquadrata
Solo principalmente come questione penale e criminale
Ho assieme ma non in alternativa anche come problematica sanitaria e sociale no invece lo analizziamo lo documentiamo in questo lavoro
Mettiamo in luce quante
In quanti luoghi addensano
Le violazioni dei diritti umani che accompagnano ecco contraddistinguono con la guerra la cosiddetta guerra alle zero
E questo è l'altro punto focale del nostro lavoro è questo l'analisi della strategia decennale della guerra alla droga che caratterizza appunto le solite non solo documentato negli affetti ma anche per riflettere sottolineare quanto la violazione dei diritti umani dei consumatori di sostanze
Sia stata dichiaratamente concretamente l'obiettivo delle politiche e a quella strategia fanno riferimento e guardate che questa non è una forzatura interpretazione perché sono pensate
Il dibattito me danni oramai in Italia si parla molto poco di questione delle droghe di politiche di riforma di politica delle deroghe per quanto le associazioni nelle Oppo Leo si ricordava prima che due giorni fa
Con Susanna con Forum droghe con altri rappresentanti di associazioni alla Camera si è presentato un libro bianco che fa il Bilancio di questi due cenni di legge sulla droga in Italia
Ebbene non tutti se lo ricorderanno che quando invece si discuteva anche animatamente in Italia di politiche sulle droghe
I sostenitori dell'attuale legge che ha portato ricordiamolo in galera decine e decine centinaia di migliaia di persone
I sostenitori di quel proibizionismo di quel prodotto punizioni firmo dicevano bisogna fare programmaticamente bisogna fare toccare il fondo ai tossicodipendenti in modo da poterle salvare ecco queste al FUS voglio dire il contenuto di questa strategia di guerra alla droga che nient'altro che guerra chi le deroghe consuma quindi programmaticamente stare toccasse il fondo vuol dire togliere i diritti togliere progressivamente diritti e molto spesso togliere la libertà
Eccome documentiamo in modo ampio nel libro
Purtroppo anche spesso togliere la vita a queste persone stesso e ciò è stato ed è possibile perché questa strategia questa politica che io definirei più propriamente Chase McCaw politica
E che definirei in modo oltre tanto
Esplicito una politica una necropoli etica criminale criminogena a è riuscita a trasformare nel so comune
Ma a partire dai dispositivi di legge le sue vittime i conti su i consumatori di sostanze in delinquenti quindi con un rovesciamento della verità che in fondo se ci pensate è una delle caratteristiche di tutte le guerre non solo di quella
Contro sedicente contro la droga ma in realtà contro chi lo interroga consuma ovverosia che fanno della propaganda un'arma bellica e del resto lo stiamo vedendo in questi mesi anche riguardo all'Ucraina
Quindi la guerra poca non è molto diverso dalle guerre propriamente anzi tutto è per l'appunto anche perché si fonda produce e radicate nel tessuto sociale e nelle culture e nel dibattito pubblico che nelle pratiche politiche e soprattutto giudiziari
Un'estesa e duratura violazione dei diritti umani
Non vi annoio qui con i numeri ma tutto ciò non so affermazione diciamo astratte o apodittiche ma sono documentata e documentabile
Nel libro oltre alla nasce l'argomentazione infatti troverete i dati che sono fondamentali anche per capire leggi le dimensioni vero ragguardevoli raggiunto da tali violazioni
Va detto nell'indifferenza grazie a questo processo progressivo di stigmatizzazione dei consumatori però nell'indifferenza quasi generale
E voglio dirlo non per polemica ma in modo sostitutivo troppo spesso anche con una certa disattenzione
Al tema al problema risvolto appunto di violazione dei diritti umani della questione droga da parte anche delle organizzazioni
Che invece alla tutela dei diritti Manni generale
Solo due numeri due cifre per capire le dimensioni di questo problema delle dei dodici milioni di persone che sono attualmente nel mondo incarcerate quasi una su quattro lo è
In ragione di reati
La maggioranza per reati di poco poco conto mezzo milione di essa addirittura solo per o consumo uso personale di queste sostanze
Oltre a questi vanno considerate anche tutti quelli internati contro la loro volontà nei centri di trattamento obbligatori
Ma ancor più drammatico e il quadro magari credo ce ne parlerà anche Giada Girelli
Dopo è il quadro della pena di morte applicata ai reati di droga pensate che nel cinquantotto Paesi che nel mondo sono mantenete tori della pena capitale ben trentacinque la prevedono anche per reati di droga e a volte anche per reati di
Di poco conto addirittura per quantità minime di più soste
Nel nel due mila ventuno sono state almeno ma guardate che è una cifra
Davvero sottostimata perché molti Stati che la applicano la la mantengono a livello di segreto di Stato ad esempio la Cina sono stato centotrentuno le esecuzioni per reati di droga nel nell'anno passato
Quelle documentate gran parte sono avvenute in Iran
Fra l'altro con un aumento vistoso del due del Trecento trentasei per cento rispetto al due mila venti dove forse anche in ragione della pandemia erano erano e comma
A livello altrettanto distinto quindi inferiore alla realtà
Si disse che uno attualmente almeno tre mila le persone nei bracci della morte
In attesa di esecuzione oggi condanno
Questo è un aspetto del problema al quale si aggiunge quello ancor più vistoso ancor più drammatico ma forse troppo poco conosciuto che quello delle esecuzione extra giudiziale che colpiscono non solo spacciatori ma anche semplici consumatori di droga emblematico il più conosciuto ma non è certo l'unico il caso delle Filippine
E ha avuto migliaia in questi anni migliaia di uccisioni extragiudiziali che poi vuol dire persone ammazzato per strada per il semplice sospetto di essere spacciatori o semplicemente per essere consumatori di sostanza opere di forza di pulizie
O di i vigilantes nel corso di operazioni badate nel
Tra il due mila e sedici del due mila ventuno si è arrivati a stimare ventisette mila di queste nuove
Pensate cintura ventisette mila vittime di esecuzioni extragiudiziarie
Badate non per iniziativa di qualche singolo poliziotto di qualche gruppo di vigilantes ma in questo caso addirittura incitati e incoraggiato dallo per fortuna ex Presidente delle delle Filippine Rodrigo tutte
Panorama analogo meno drammatico ma aveva dato vale per molti altri Paesi asiatici dove ad esempio vengono comminate fustigazione frustrate o alle persone accusate di consumo di droga e pensata e persino ai bambini
Ecco tutto ciò che è possibile ed è il fondamento la legittimazione se così vogliamo dirla della strategia della guerra la droga viene a partire perché le deroghe
Le politiche le leggi dibatto la narrazione vivono da sempre costrette in questo spazio angusto che snatura il problema è la sua comprensione
Ovvero sia lo spazio che pressoché esclusivo del penale del criminale tutto ciò che riguarda le droghe
Trattato proposto come questione
Di cronaca di cronaca nera come se consumare sostanze fosse di per sé è un crimine e non fosse invece il risultato la conseguenza del fatto che queste sostanze a differenza di altre
Vengono proibite rese illegali
Dalle leggi e da queste strategie ripeto di narco Polito
E gestiscono il fenomeno a livello globale
Quindi tutto ciò comporta il fatto che chi sceglie o anche si trova per necessità nelle condizione di consumare queste sostanze proibite pensiamo alla cannabis che
Che terapeutica anche per gravi per gravi malattie quindi chi le consuma può ricorrervi anche per auto terapia in buona sostanza
Questa tutto ciò comporta sia lo stigma sociale che quello da sempre alimentato nel discorso pubblico ma sia poi anche la sanzione che può essere penale e dunque anche il caccia ancor più estese tornado a dare qualche dato sull'Italia anche amministrative in Italia libro bianco che è stato presentato
L'altro ieri alla Camera certifica che dal varo dell'attuale legislazione antidroga in Italia ovvero sia dal mille novecentonovanta ad oggi un milione di persone sono state segnalata il profeta
Ai prefetti per consumo di cannabis
Un numero consistente di queste sono poi stati sanzionati amministrativamente una parte di questi infine anche legalmente quindi non è un fenomeno di nicchia non riguarda gruppi di persone più o meno giovani dedite a qualche strano piacere ma è un fenomeno di massa che viene che comporta in carcerazione
La definirei una persecuzione a livello o di Marx pensate per assurdo se
Il prosecco che ci berremo alla fine per pagarsi di questa fatica
A
Forse d'un tratto proibito ma guardate che in alcuni Paesi islamici nove quindi non è tanto assurdo ci troveremmo improvvisamente nella situazione di essere esposti al rischio di arresto di processo di condanna e di finire in carcere
Per un periodo più o meno
Oltre a questo approccio criminale penale chi consuma sostanze proibite diventa poi assieme molto spesso anzi quasi sempre vittima dell'approccio e del potere medico terapeuta
Dopo che criminale infatti viene considerato anche come e trattato come un malato da curare anche forzatamente anche contro la sua volontà pensate che nella nella legge numero mille quarantuno che risale al mille novecentocinquantaquattro era esplicitamente previsto che il consumatore di droga tossicodipendente finisse in manicomio
L'articolo ve lo devo leggere perché è molto
Esemplificativo dice era l'articolo ventuno
Definire manicomio chi a causa di grave alterazione psichica per abituale abuso di stupefacenti si renda comunque pericoloso a sé e agli altri
Ori esca di pubblico scandalo quindi lo scandalo pubblico e consumare una sostanza non è mettere in galera a milioni
Nel mondo veniale a migliaia decine di migliaia di persone
Ecco oggi mani quella legge superata da un'altra legge che da alcuni punti di vista e persino peggio i manicomi sono stati aboliti ma sono sorte
Le comunità terapeutiche alcune delle quali alcune sono meritorie altre troppo spesso somigliano a carceri a strutture di contenimento di isolamento e di controllo più che a luoghi di cura e di sostegno
Dunque possiamo dire che questa decennale guerra alla droga
I dati ci dicono che dati tutta la conoscenza dei fatti
Per troppi sulla propria pelle ci dicono che è stata una strategia fallimentare
Che ha preso piede a partire dagli anni privati dichiarata negli anni settanta poi appreso piede
Negli anni ottanta è stata una vera e propria controrivoluzione autoritaria e quindi ha determinato questa questa persecuzione nei confronti delle delle persone tossicodipendenti e con bassa è stata un fallimento dal punto di vista delle dichiarate intenzioni pensate che voleva un mondo senza droga e quindi un obiettivo tanto propagandistico quanto irrealistico invece è stata la fortuna dei narcotrafficanti perché parallelamente mentre a decine di migliaia
E di milioni a livello mondiale di persona venivano perseguitata arrestate talvolta uccise il narcotraffico è divenuto sempre più ricco e potente in virtù di questo approccio
Marcatamente proibizionista e delle leggi e delle strategie a cui ha dato luogo anche qui non vi annoio e poi sto perdendo troppo tempo vada a finire però se qualche dato significativo che dobbiamo dovete conoscere
Ad esempio in Messico dove le dimensioni e gli effetti della violenza che in gran parte sono quasi interamente legata al narcotraffico sono in effetti paragonabile a quella di una guerra vera e propria pensate che dal due mila sei al due mila diciannove che sono gli anni su cui si basa la ricerca che citiamo gli sono stati duecento settantasei mila
Duecentosettantasei mila omicidi
Sono stata scoperte tre mila seicentotrentuno fosse comuni
Cinquantasei mila persone sono scomparse trecentoquarantasette mila sono state forzatamente sfollate dalle case dalle dalle residenze
Persino vi sono ancora trentasette mila cadaveri non identificato ecco chiunque capisce che ciò che è una delle conseguenze della strategia della guerra alla droga è una vera e propria droga in realtà contro il Guerra contro le persone e non contro controverso
Ecco questo libro vado a chiudere e quindi un contributo con le nostre forze con i nostri mezzi ma ci sembra utile attuale e anche originale dal punto di vista degli approcci e delle analisi che che porta avanti vuole documentare analizzare denunciare tutto ciò ma anche proporre alternative perché ore sezioni
Faticosamente in questi decenni portano avanti le loro battaglie propongono alternative propongono riforme a questo Statuto questo stato di cose e soprattutto a queste leggi ingiuste di criminalizzare lo presentiamo oggi questo libro perché è dal mille novecentottantasette
L'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha deciso di celebrare il ventisei giugno cioè domani come Giornata internazionale contro l'abuso di droga il traffico illecito
L'anno scorso il tema assegnato la giornata era stato il titolo era stato condividi fatti sulle droghe salva vite
Ecco chiunque capisce se viene correttamente informata e quello che proviamo a fare con questo libro chiunque capisce che un titolo paradossale ipocrita perché proprio se guardiamo ai fatti nonché ai numeri
Capiamo
Quanto le politiche globali delle Nazioni Unite al riguardo sinora come dicevo centrata sull'obiettivo realistico di un mondo senza deroghe
Abbia in realtà massimizza trent'anni non abbiano salvato contribuito a salvare delle vite
A no invece contribuito a perderne diverse migliaia
Producendo carcerazione criminalizzazione e appunto morte morte
Sia come pena comminata dai tribunali sia come pratiche stragi purificava
Promossa talvolta da governi ed autorità pubbliche o comunque legittimata da questa strategia
Sia come conseguenza del narcotraffico ma sia infine anche come conseguenza che l'approccio proibizionista e punizioni sta ha avuto sul piano sanitario perché anche le morti per overdose che guardate non se ne parla più
Ma anche in Italia ancora l'anno scorso sono state più di trecento sono migliaia a livello europeo sono in qualche misura addebitabili a queste politiche a queste scelte
E a queste legislazioni ma così come quelle dell'aiuti per l'AIDS o per altre malattie
Infettive trans trasmissibili che sono causata appunto dalla clandestinità
A cui sono costretti i consumatori di queste sostanze
E finisco citandomi invece il tema che è stato scelto dalle Nazioni Unite per la giornata che ricorre domani che affrontare le sfide della droga nelle crisi sanitaria umanitarie
Dove viene ribadito il solito miraggio ovvero detto testualmente di rafforzare l'azione la cooperazione per realizzare un mondo libero dall'abuso di droghe
Qui va notato che c'è un genero passo in avanti nel senso che non si parla più solo di uso di droghe ma se passati a parlare se non altro di abuso
E però io credo sia abbastanza evidente che proprio le crisi in corso da quella pandemica quella climatica a quelle belli che non sono solo va ricordato quello dell'Ucraina ma tante altre nel mondo invece e a tutte queste crisi sono intrecciati in qualche modo e misura anche la questione delle droghe e perché il mercato delle armi molto spesso intrecciato a quello della droga perché molto spesso i cartelli pensate in Afghanistan molti degli interlocutori degli Stati Uniti per combattere i talebani in realtà erano i capi
Del del narcotraffico e per la nella produzione
Di droga eccetera però su questo no non mi dilungo ma tutte queste crisi ci dicono in realtà che c'è necessità non di piccoli aggiustamenti Dino dopo decenni di passare dall'uso all'abuso ma c'è bisogno di un radicale cambio di rotta
Nelle politiche globali sulle droghe che oggi sono nient'altro che Marco politiche producono morte producono persecuzione producono Moro
Un radicale cambio di rotta di prospettiva di narrativa esige che si dichiari se quella era una guerra che si dichiari
Finalmente un definitivo cessate il fuoco che si promuovano scelte di pace si riconosca una volta per tutte conclusa la fallimentare guerra contro le droghe che tante vittime tante violazioni dei diritti umani ha prodotto come cerchiamo di documentare d'informare di denunciare con questo libro
Se d'accordo passerei quindi la parola a Jacopo Fo che ci ascolta da remoto
Lavoro che state portando avanti da tempo vorrei iniziare con un'immagine si narra
Che Al Capone il suo contabile fossero in costume da bagno sul bordo della di una piscina di un grande albergo
Quando li raggiunge la notizia che è finito il proibizionismo sugli alcolici gli alcolici tornando ad essere legali
E al cappone chiede suo contabile quanti soldi abbiamo incassa
E poi decide di sbaraccare il quale lontano lo sbarco pari con Genova coordina con altri sistemi criminali ma comunque il racconto che cosa dice dice che la guerra alla droga eh il modo con il quale la società legale
Il potere finanzia il mondo illegale non dimentichiamo che la guerra alla droga è quella che alimenta gran parte della corruzione nel mondo
E che vi sono poi i soldi che in parte arrivano a certi politici che ben conosciamo è un gioco
Veramente incredibile calcoliamo oltretutto didattiche
Hai appena andato tu Sergio calcoliamo il disastro
Del di vedi quello che la a cascata lei affetto di un'organizzazione che a livello mondiale
Che poi sono migliaia di organizzazioni connesse ha in mano una quantità di denaro inimmaginabile
Il peso che questo ha sulla società e e le il peso dei morti che non vengono fatti per motivi di droga ma per motivi di criminalità perché bisognerebbe assommare cioè se non ci fosse la guerra la droga non ci fosse il proprio revisionismo contro le droghe
Noi non avremo una serie di crimini a cascata enorme non avremo il potere l'impunità in alcune zone del mondo per cui alcune anche in Italia della umana ma la vita criminale assassino tu citavi l'Afghanistan guidati
Che circolano sicché circa una è che quando negli Stati Uniti
L'alleato la santa alleanza invasero l'Afghanistan l'Afghanistan produceva meno del cinque per cento dell'oppio mondiale
Quando gli Stati Uniti se ne sono andati la stima era del novantacinque per cento dell'oppio mondiale
Questo da solo ci ci racconta un'altra versione del mondo delle guerre della politica degli interessi a livello mondiale
Ecco la la questione della droga
è il grande assurdo forse non c'è una materia nella quale tutte le logiche del potere vengono mostrate che senso ha
Di evitare la canapa quando alcol e psicofarmaci fanno una quantità di morti mostruose non c'è nessun medico nessun nessuno studioso che posso dire che in qualche maniera la cannabis sia più pericolosa del degli alcolici a livello di quantità di morte che per ammazzarsi con la canoa bisogna buttarsi in una tonnellata sulla testa eccetera
Ma anche il discorso della diffusione
Della droga pesante con la porta di accesso da andando dalla parte delle canne è stata svolgerlo data Paesi come l'Olanda che da decenni da da cinquant'anni fare una politica liberista
Sulle droghe leggere hanno dimostrato una diminuzione percentuale della penetrazione nelle droghe pesanti tra i ragazzi addirittura non c'è stata quell'esplosione che si paventava il consumo delle droghe leggere
C'è la carcerazione e c'è la carcerazione come tu giustamente decenni associata alle al recupero dei drogati e
Il disastro dell'autoritarismo che c'è dietro questo e qui interessante perché noi abbiamo una logica che è una logica centrale del del sistema cioè se è una cosa non voglio che venga fatta non esisteva media era migliore per ottenere questo risultato è diretta ma
Beh i dati ci dicono che questa guerra alla droga non funziona l'altro l'altro discorso è che se io voglio recuperare una persona che è in difficoltà che è diventata tossicodipendente che certamente non è una cosa bella
Che cosa devo fare devo piegare la sua anima demoniaca devo punirlo devo dargli una disciplina non non si capisce che la prima ragione delle tout court tossicodipendenze eh la mancanza di passione e questo io non lo dico
Così io Alcatraz è stata per anni un luogo dove abbiamo ospitato insieme persone che avevano problemi mentali problemi
Di disabilità problemi di fuggire dal marito che voleva ammazzare
Anche tossicomani
E ne abbiamo sempre portati fuori dalla tossicodipendenza con il rispetto con la libertà Alcatraz non ci sono mai state porte chiuse se te ne vai non torni più è un altro discorso
Io mi prendo un impegno contese turo prendi con me
E l'altra cosa dargli un lavoro pagato l'antenna adroterapia noi usavamo i soldi della ASL a che ci dava come contributo per pagare questi ragazzi per lavorare
Allora in questo caso tu è un livello di reale successo nel recupero perché a un certo punto abbiamo smesso di fare questo perché ci mandavano questi ragazzi per un anno
Non senza progetti impedendoci di fare dei progetti a lungo termine che avevano bisogno anche di appoggio economico quello che c'è gli interessava e mandarci casi peggiori per togliersi dalle scatole e poi dopo che stavano da noi un anno due anni
Tornavano in città abbandonati completamente ricominciavano sparsi le pere perché comunque la tossicodipendenza non è una cosa che è un raffreddore lo guarisce può essere il bene hai bisogno di un progetto di vita
A lunga scadenza non avevamo fatto un progetto di case autogestite con attività economiche con un'operazione di start-up eccetera ma ovviamente tutto questo non interessa al potere e neanche alla sinistra per inteso
Ora fatto questo discorso
Osservato che la guerra alla droga ha perso
C'è da chiedersi
Interrogarsi io credo che sia il momento di farlo su quello che stiamo facendo noi
Dopo cinquant'anni più che faccio politica
Sento il bisogno di guardare a quelli che sono i miei compagni imminenti
Compagni di strada
Io credo che sia importante dirci una cosa cioè noi abbiamo una grande responsabilità
Non si può semplicemente dire di potere cattivo non ci dà retta dobbiamo chiederci se non può non abbiamo fatto realmente tutto quello che si poteva fare
Ecco io vorrei dire cari amici cari compagni non abbiamo fatto tutto quello che si poteva fare
E oggi questo diventa drammatico perché perché il mondo sta cambiando alla velocità della luce noi siamo una galassia di piccoli gruppi molto Brandi che si rifiutano di collaborare
Che non vogliono mettere insieme le risorse non la voglio fare lunga dico solo una cosa noi abbiamo una quantità di siti internet che nel Complesso fanno più visitatori quotidiani del Corriere della Sera
Non c'è modo di creare alleanze io ho proposto per per tre anni questa questo soffio che abbiamo realizzato
Che avevamo realizzato ma che ormai superato dal dal dalle innovazioni digitali per scambiare banner con la segnalazione dell'ultimo articolo
Che è uscito sul mio cammino pagina sulla pagina di qualcun altro
Ogni volta che io pubblico la il mille link a un articolo di un altro su qualche altro sito esce link al mio ultimo articolo un meccanismo semplice
Qual era il problema ha mai io come faccio a essere sicuro che non mi riesce una la pubblicità per un articolo con il quale non sono d'accordo
Ecco lo stesso chiusura lo stesso autoritarismo mentale che noi combattiamo ce l'abbiamo tra di noi
Io credo se non riusciamo a connettersi continueremo a fare delle guerre giuste perdenti non avremo la capacità di uscire da certi ambiti perché diciamolo anche che l'iniziativa a livello generale nella società
Del del movimento che si batte contro le droghe
Salta diciamo molto carente e io credo che sia collegato questo fatto che poi certe operazioni che portano avanti certi gruppi scollati dal resto nelle il disastro del referendum ma
Grande
Così insegnamento vi ringrazio molto per questo spazio che mi avete dato spero che riusciremo a fare grandi progressi in questo settore
Grazie mille Jacopo
Per gli spunti ma anche per il racconto di questa esperienza specifica di Alcatraz anche di accoglienza che io stesso per la verità non conoscevo anche uno spunto utile da molti punti di vista ma anche per questa sollecitazione
Sul mettere in rete le Rella risorse per superare le frammentazioni
Noi nel nostro piccolo che molto piccolo ma anche molto volenteroso
è un po'quello che nel nostro campo
Facciamo da sempre Rapporto sui diritti globali è nato così innato verso la associazione Società informazione ma ha messo in Rete ha coinvolto in pratica tutte le maggiori associazione italiana attorno a questo discorso a questo approccio dei diritti globali che a sua volta ci sembra importante attuale e originale
La stessa Forum droghe è un cartello le realtà associative ecco mettere assieme
Come c'hai gettato a fare Jacopo è davvero fondamentale come dissi riguarda lo erba ma riguarda un po'a tutti i campi
E le possibilità è anche la cosa più difficile che esista anche la sinistra ma l'associazionismo è un insieme purtroppo troppo spesso non sempre
Di piccoli orticelli dove ognuno vuole la sua bandierina ma le singole bandierine se non si cucina escono assieme diventano una grande bandiera sono destinate a una ben misera fine come anche istruzioni detto grazie Jacopo davvero
Passo la parola a Giada Girelli che di arma reduce on International ma anche membro del gruppo di lavoro della coalizione mondiale contro la pena di morte
Nel sito grazie a tutti per essere qua per quest'invito a ora invece essere qua a parlare di questi temi che purtroppo non sono si può anzi si dovrebbe essere buona in una settimana in questa giornata di Giornata internazionale contro l'abuso di droghe che però è stato nel tempo riappropriato dagli attivisti della triste
Nell'ambito della riforma sulle politiche della droga è diventata la il supporre don punk dei quindi a una giornata in cui a livello globali si organizzano eventi passati siamo a oltre duecentoquaranta i venti novanta città del mondo per passare insomma il messaggio che le persone che fanno uso di droghe non dovrebbero essere punite ma supportate rese partecipi dalle
Immediatamente finali
A io lavoro per Rhamed accinge nasce neanche l'organizzazione internazionale che si occupa di promuovere soprattutto a livello globale politiche di droga basate sui diritti umani sulla salute e sull'evidenze scientifiche
Che purtroppo sono tante ma non non riesca a diciamo a a penetrare il a i limiti della politica e quindi di ridurre a i danni e gli impatti negativi dal punto di vista legale sociale e di salute e delle politiche il principe droga
A all'interno di Hamid accinge nasce nell'io mi occupo di diritti umani giustizia quindi lavoro su tutto una sere piuttosto molto purtroppo molto ampio di violazioni di diritti umani
Che vanno come è stato come è stato menzionato prima Enti di come è stato indicato anche nel libro dalle esecuzioni extragiudiziali alla pena di morte ai trattamenti forzati a alle morti per overdose e a causa della mancanza di ha politiche di salute adeguate che anche quello rientra nel nell'ambito delle aziende dei diritti umani
La negazione del diritto alla salute la negazione della riduzione del danno in carcere nel il diciamo nella all'al di fuori del carcere anche quando come diritto fondamentale
Allora purtroppo la lista sembra non darsi tutti i giorni ha ma tra tutti questi fenomeni mi è stato chiesto oggi di parlare un po'a della pena di morte che forse un po'la punta dell'iceberg di tutte queste politiche punitive di tutti questi Pirazzini che e di di che si verificano a livello internazionale tra l'altro io non parlo quasi ma di questi temi italiano quindi ogni tanto mi perdono il vocabolario qui vi chiedo perdono se non se non ha senso quello che dico fatti fatti cenno a quindi il Real Turner accinge nasce un'estate la prima organizzazione internazionale che ormai quindici anni fa ha iniziato a occuparsi in modo specifico intenzionale della pena di morte per reati di droga con le grazie di diritto internazionale come grazie dei diritti umani e l'organizzazione che ha iniziato a portarla come tema
Sia in a in contesti soprattutto internazionali in cui si parla di diritti umani e quindi per esempio l'Alto commissariato delle delle Nazioni Unite sui diritti umani ma anche nei contesti internazionali in cui si parla in cui si fa politica di droga quindi a a livello di Silla l'agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di droghe e di crimini e quindi la pena di morte è stata un po'il uno dei primi cavalli di Troia se si può dire per iniziare a unire questi due mondi che sono stati tradizionalmente sempre molto separati e che in qualche modo non si parlavano una cosa dica che anche Sergio da a a menzionate proprio questo eccezionalismo che fino a quindici vent'anni fa si notava in tema di politiche ritrovi diritti umani
Cioè nel chiunque si occupa si politiche di droghe chiunque facesse politiche di droga non si preoccupava non si occupava di diritti umani ma anche dall'altra parte chiunque si occupasse di diritti umani e rarità non si preoccupava delle politiche di droga come se ci fosse Cuasso
Muro che non riusciva a essere scavalcati né da una parte né dall'altra quindi questo questa eccezionalismo anche qual è l'unico giustificato da quasi DIA che sotto sotto chi è nell'ambito delle droghe chiusa trovati chi traffica chi coltiva sostanze qualcosa di male ha fatto quindi la risposta alla fine se la mia vita
E la pena di morte è stato un po'il primo uno dei primi temi che ha cercato di colmare questo divario tra le due tra questi due mondi di rompere questo muro
C'è da dire che io mi deprime rompo quei dati adesso ma negli ultimi quindici vent'anni c'è anche stato un po'in un progresso significativo a livello di ha riunire questi due mondi per cui siamo passati prima dal non parlarci assolutamente ad assolvere a costantemente soprattutto dall'altro i diritti umani interventi che fanno notare che sottolineano a gli impatti negativi delle politiche di droga sui diritti umani e che propongono
Nel contesto di diritti umani
Una politica più progressiva per quella se siamo arrivati ad avere alla tantissime agenzie tantissimi corti delle Nazioni Unite che hanno riconosciuto la di crimine de criminalizzazione dell'uso del possesso come a un obiettivo da raggiungere per tutelare i diritti delle persone che fanno uso di sostanze che penso dieci anni fa sarebbe stato impossibile da probabilmente neanche immaginare
Quindi passando la pena di morte nello specifico come dicevo qualcosa in tema di qua mi dacci International in cui si ci siamo un po'specializzati
L'analizziamo da tanti punti di vista tutti gli anni pubblichiamo una una globale o proprio che citata anche nel libro
Che dà un po'l'idea dei trend dei dati del degli sviluppi nazionali e internazionali
Però guardiamo anche per esempio a chi viene condannato per tradizionalmente per reati di droga morte chi viene giustiziato dove perché tipi crimini la posizione dell'opinione pubblica eccetera
A io vi darò un po'una panoramica il più breve possibile perché non voglio tediarvi canta in del prosecco partendo però dalle regole diciamo i dagli standard
Partiamo dalla riconoscimento del fatto che la pena di morte per reati di droga è vietata dagli standard di diritto internazionale
A la convenzione internazionale sui diritti civili e politici che ha trattato sottoscritto da decine di Paesi tra cui l'Italia
Di chiare riconosce che la pena di morte deve essere limitata nei Paesi che già ce l'hanno quindi non può essere poi introdotte in un momento successivo deve essere limitata in mossi gli Oscar gli spin di crimini più a gradi
Questo
Qua sono si riesca in sé tempo è stato interpretato come a includere solo ed esclusivamente crimini che portano a un accenno uccisioni intenzionali e quindi senza niente casi di di omicidio
Sicuramente non comprende reati non violenti diranno loro natura tra cui di a crimini droga quindi abbiamo un riconoscimento chiaro a livello di standard internazionali che la pena di morte per reati di droga incompatibile con una quegli standard e con diciamo quel quel diritto internazionale purtroppo non tutti i paesi hanno ratificato qua sto questo trattato anche i Paesi che hanno fatto non non sono tutti d'accordo su cosa questa frase rata significhi e quindici a tutti costantemente una una guerra sull'interpretazione che porta poi tanti Paesi a rifiutarsi di a allineare le proprie politiche interne con quale internazionali
è anche interessante notare però che l'incompatibilità della pena di morte operativi droga quel diritto internazionale è stata dichiarata non solo dall'autorità di e si occupano di diritti umani
Che molti stati purtroppo ignorano ma anche delle autorità che si occupano di politiche di trova a livello internazionale
Per cui a UNODC l'agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di droghe di crimini e anche l'International Aquatics con ciò il buon e a quest'altra organizzazione internazionale che regola le sostanze controllate hanno riconosciuto l'incompatibilità della pena di morte per reati di droga quel diritto internazionale e hanno anche detto quali gli Stati che mantengono la pena di morte saranno limitati nelle possibilità di cooperazione con noi organi internazionali nella diciamo risponderà il traffico internazionale di sostanze perché altrimenti ci ritroviamo poi noi a violare i nostri obblighi quindi diciamo Calibano internazionali ci siamo il problema poi nella l'applicazione agli vallona nazionale
Ci siamo dire anche purtroppo tra l'Agenzia internazionale sulle droghe il crimine che è sempre stata molto poco progressista negli ultimi due-tre anni sta un po'forse purtroppo tornando indietro nel senso che preoccupante mente spaventosamente silenziosa sulle esecuzioni che si verificano nel mondo per cui passante un messaggio pericolose Paesi che mantengono la pena di morte che alla fine sotto sotto non non è un problema prioritario
Ha quindi passando ai numeri un fossero stati indicati ma trentacinque Paesi nel mondo di cui siamo con licenza mantengono la pena di morte per diversi tipi di reati di droghe nella loro legislazione anche se poi non tutti la applicano non tutti la applicano allo stesso modo
Sono applicate poi per crimini per sostanze diverse in alcuni Paesi il possesso di due grammi di eroina può portare una persona essere a condannata a morte potenzialmente giustiziata per atti trovata due grammi di Reina sono Mazzucchelli no
Ma nel caso di service un un'idea la metà dei paesi sono in Asia agli altri sono in Nordafrica il Nordafrica nel Middle East abbiamo due eccezioni che sono e gli Stati Uniti d'America e Cuba dove fortunatamente non c'è nessuno al momento
Condannato a morte per reati di droga adesso vediamo dove stanno andando gli Stati Uniti DOCUP cosa succederà già Contran c'era stato un po'di movimento a molto supporta l'idea di di tornare applicare la legge al momento non è applicata male
Vediamo come come si procede
A quindi amidacei International distingue poi i Paesi ad applicazione Aita paste simbolica per l'appunto alcuni ce l'hanno nel loro diritto nella dovrà legislazione che è problematico perché significa che in qualsiasi momento può essere applicata ma non la pensano davvero altri invece la usano a livello quasi quotidiano come strumento per rispondere all'uso al traffico di sostanze
Questi Paesi a che ne fanno un uso significativo sono paesi come la Cina il Vietnam lira anche rabbia saudita la Malesia d'Indonesia data ed anche la Corea del Nord quindi non so se si può notare un un filo conduttore a livello di democrazie deboli diciamo e di
A voi abuso di potere nei Paesi che mantengono la la pena di morte per i reati di droga
In dodici di questi Paesi la pena di morte obbligatoria nel senso che nel momento in cui la persona viene condannata per il traffico di determinate sostanze ed unica appena possibile che un giudice può applicare qua e là non ci sono altre possibilità
E quindi attonita concretamente la possibilità anche di valutare se una persona sia stata forzata presente a commettere un crimine o il la vulnerabilità della persona il background sociale ed economico della persona che l'ha portato poi a trovarsi essere condannata
Ora in termini di numeri negli ultimi dieci anni abbiamo confermato almeno quattro mila e trecento esecuzioni alla per reati di droga
Tutte le volte che parliamo di numeri nell'ambito della pena di morte e anche nell'ambito delle politiche di droga dobbiamo considerare che c'è una carenza
Estrema di trasparenza per cui quasi non devono essere presi come purtroppo numeri realistici indicazioni realistiche del fenomeno ma più come indicazioni nei diciamo con figure minime confermate purtroppo non siamo in una posizione in cui possiamo confermare realisticamente dei le tutte le esecuzioni che si verifica nel mondo il problema principale capiamo anche in alcuni Paesi soprattutto la Cina il Vietnam la pena di morte coperte dal segreto di Stato quindi non abbiamo assolutamente abbiamo un'idea sentiamo parlare di alcuni casi riusciamo a confermare alcuni casi ma non possiamo a riportarli perché andare in un'idea realistica del fenomeno e solo solo in Cina crediamo che ogni anno centinaia se non migliaia di persone vennero giustiziate quindi dovremmo almeno raddoppiare il il numero annuale
E qua sto già problema di trasparenza che ci ci limita molto anche nel richiedere delle riforme perché ha purtroppo nel momento in cui un fenomeno non si conosce anche difficile a lavorarci sopra
Le esecuzioni per reati di droga hanno un impatto molto significativo sul totale delle esecuzioni che si verificano nel mondo
A per darvi un'idea nel due mila e quindici quando abbiamo avuto un un picco di settecentocinquantacinque esecuzioni confermate per droga
Quassù esecuzioni erano il quarantacinque per cento di tutte le esecuzioni confermate nel mondo per cui da un po'all'idea dell'impatto che politiche politiche di droga hanno scuole sulla pena di morte anche di quanto l'abolizione per questi crediti in crimini potrebbe impattare sull'abolizione totale della pena di morte nel mondo
A a livello annuale accomodate c'è stato questo picco nel due mila e quindici da lì e si abbiamo visto una graduale riduzione anche Grazia
Per prassi internazionali e rilevanti su determinati Paesi e riforme legislative in determinati Paesi per cui siamo riusciti nel due mila e diciotto ad arrivare a novanta tra esecuzioni confermate di nuovo probabilmente solo una frazione di tutte quelle che si sono verificate ma il primo anni in cui siamo andati sotto i il livello diciamo dei cento
Nel due mila e venti siamo scesi a trenta anche grazie purtroppo il Cordì e all'Arabia Saudita che per il primo anno a a introdotto un AA moratoria
Non ufficiale su villa sulle esecuzioni per crimini di droga nel due mila e Ventura siamo tornati sopra i cento quindi a centotrentuno esecuzioni confermate
Il ventidue per cento di tutte le esecuzioni confermate nel mondo di nuovo centotrentuno non è il numero e definitivo non è il numero e a registi come numero che purtroppo possiamo dare nel senso che possiamo purtroppo contare le singole persone che siamo sicure siano state siano state giustiziate
I Paesi principali in cui di cui ci occupiamo in quelle esecuzioni concentrate sul concentrato sull'appunto la Cina il Vietnam l'Iran
Che ha il cento per cento di quei centotrentuno effettua abbiamo potuto confermare l'anno scorso all'Arabia Saudita la Corea del Nord e Singapore
Prego
Le esecuzioni purtroppo sono solo la punta dell'iceberg del fenomeno come è stato già indicato almeno tre mila persone sono ad oggi in un braccio della morte per reati di droga
A di nuovo numero minimo confermato solo in Cina probabilmente ce ne sono di più solo in Vietnam probabilmente ce ne sono di più in Vietnam sappiamo di undici centri di esecuzione e il crimine principale per cui le persone vengono condannate sono i reati di droga
A se non negli in Malesia sono nove ci sono mille novecentocinquantacinque in Thailandia duecento quindi i numeri sono sicuramente più alti ma quasi sono quelli che possiamo confermare e tutti gli anni circa duecento nuove sentenze in cerca quindici Paesi
Chi rapidamente chi sono le persone che vengono condannato a morte per reati di droga principalmente corrieri se non mulini quindi persone che hanno una opposizione estremamente bassa estremamente vulnerabile limitata a livello di controllo e di potere nel mercato della droga
E qua sto semplicemente per il modo in cui le leggi sono sono scritte implementati c'era persona che viene trovata trafficare la persona di basso livello che ha la droga con sei e che passa dei come si chiama dei che passa da un paese all'altro no quindi dei dei border est dei delle frontiere in cui il controllo è molto più la diciamo intenso che in altre parti da persone anche diciamo al top del mercato probabilmente non verrà mai condannata semplicemente perché a non andava in giro con la sostanza di nel caso in cui venga trovata avrà le risorse economiche per a svincolarsi dalla dalla pena di morte come come condanna finale
Tantissimi sono straniera visto che anche il il libro ne parla
Circa un decimo delle sentenze confermate l'anno scorso sono contro immigrati voi lavoratori migranti e qua sa ancora per un po'per la natura del traffico di droga e che per sua natura tra internazionale transnazionale ma anche Praga sono persone particolarmente vulnerabili da entrambi lati nel senso che nel paese d'origine sono persone che ha molto facile o ingannare o forzare a spostare sostanze e nel nel Paese di destinazione molto vulnerabili a abusi di potere a mancanza di ha di Donadi avvocati che pare non la loro limbo che se non formati per per difenderli mancanza di connessioni familiare che possano dare supporto
E poi le donne che sono una minoranza tra quelle condannata a morte ma sono impattato in modo particolare come qualità tutte le politiche di troppi e rarità per cui vediamo che nei Paesi dove la ci sono nei Paesi dove rimane la pena di morte per reati di droga la maggior parte delle donne nel braccio della morte sono condannate per reati di droga novantacinque per cento in malese novantotto per cento in Thailandia per dare per dare dei numeri e riflette un po'la realtà delle politiche di droga per cui numeri che sono stati dati prima circa un quinto delle persone in carcere oggi nel mondo sono in carcere per reati di droga
Per quanto riguarda le donne la proporzione sale al trentacinque per cento in certi Paesi soprattutto i latin America Latina l'ottanta per cento delle donne in carcere oggi sono in carcere per reati di droga
Per finire magari su un lato positivo così ci riprendiamo un attimo stiamo vedendo degli sviluppi per cui il numero di paesi che giustizia nel modo attivo si sta riducendo
Non è il numero dei paesi che passa sentenze purtroppo in Arabia Saudita non ha con il due mila ventidue non ci sono stati esecuzioni nel due mila ventidue pochissime possa sicuramente un un progresso importante
Raggiunto grazie a pressioni internazionali e rilevanti
In Singapore nel due mila ventuno non ci sono state esecuzioni purtroppo ci sono state due nel due mila e ventidue inclusa una persona con disabilità mentali a pesanti a e chiare un'esecuzione che si trascina da anni nel due mila e che dal due mila ventuno per cui siamo costantemente è stato una la costante battaglia se Rivaldo giudiziario che a livello politico per fermare l'esecuzione che è stata confermato sospesa quattro-cinque volte finanche siamo arrivati nel due mila e ventidue in cui ha ha preso luogo
La cosa interessante notare che ha portato a proteste pubbliche mai viste prima Singapore per cui sin da cuore è un crimine
Protestare anche come singola persona c'è questo crimine di one person proteste per la prima volta abbiamo visto decine di persone in un parco qua a protestare contro la pena di morte più con contro dato di tutti progresso e infine la malizia che la settimana scorsa ha dichiarato di voler eliminare la pena di morte obbligatoria
Come l'atto ci sono novecento persone condannata a morte operati droghe ma lei che stiamo lavorando adesso per proporre un linguaggio nuovo però per superare da la pena di morte per per consentire pene alternative e l'abolizione quindi avrebbe un impatto su tutte queste novecento persone sulle altre potrebbero essere condannati in futuro
Dirà che mi fermo qua
Per qualsiasi domanda poiché
Grazie azzarda Girelli la parola ora per l'ultimo intervento Susanna Ronconi presidente del comitato scientifico di Forum droghe oltre che storica collaboratrice del Rapporto sui diritti globali
Toni casi anch'io continuo credo quasi vent'anni di era di di Contri contributo grazie no va bene
Alla Rapporto sui diritti globali
Ma forse sono anche un po'più anziana dal punto di vista della dell'attivismo
Per quanto riguarda la riforma delle politiche delle deroghe e i diritti umani delle persone che le usano perché ormai sto per compiere i trent'anni di questo attivismo
E ma anche proprio per questo sono molto felice di aver avuto la possibilità di curare insieme a Sergio questo libro perché penso che su particolarmente in Italia forse in Europa insomma come dice anche Giada somma siamo già un po'più avanti rispetto a questo unire questi due mondi che sono stati così a lungo separati vedrò che i diritti umani stiamo facendo passi in avanti io credo importanti questo anche per non lasciarli con una messaggio troppo depressivo insomma le cose stanno ma molto cambiando a volte anche abbastanza velocemente insomma poi magari dirò alcune cose su questo in Italia è deve l'approccio dei diritti umani e le politiche alle droghe eh
Una ragionamento relativamente più recente e non ancora sufficientemente forte anche se che appunto quelli di noi le associazioni che lavorano
Su questo fanno del loro meglio è anche soprattutto ci tengo a sottolinearlo perché in Italia sta abbastanza rapidamente affermando anche una realtà associativa delle persone che usano droghe in prima persona insomma già esistevano negli anni precedenti dei piccoli gruppi autorganizzati oggi abbiamo una rete nazionale che si chiama input perché è la diciamo il la focal point italiano di una Rete internazionale e dico questo perché importante che tutti noi lavoriamo sui diritti umani ma se non c'è un soggetto sociale forte che in prima persona porta avanti i propri diritti ben era e molto più difficile
Questo forse l'aspetto più difficile in Italia devo dire
Perché ancora c'incontriamo nei mesi dei dibattiti che facciamo nelle situazioni pubblica
Persone che si stupiscono per esempio del fatto che c'è un grande una grande battaglia del linguaggio che non è una battaglia di formalismo linguistico è una battaglia fondamentale no perché le parole come dire esprimono
Oltre esprimere concetti costruiscono anche la realtà no allora la grande battaglia che fanno le persone che usano droghe per essere chiamate persone che usano droghe
E non solo come consumatori tanto meno tossici
E e via elencando non è una battaglia formale ma è profondamente legata anche proprio a questo tema dei diritti umani sono le persone che rivendicano
No i propri i propri diritti quindi in Italia come dire stiamo andando avanti ma come di rado doc dobbiamo farlo con una certa determinazione
Vorrei sottolineare una cosa cioè in relazione proprio alle all'impostazione che abbiamo dato
Al libero
Ma che è l'impostazione del lavoro sui diritti globali da vent'anni a questa parte insomma un alto rischio una trappola enorme che c'è nel discorso dei diritti umani e quello della retorica dei diritti umani
Come diceva Giada ormai a livello anche ONU delle politiche globali sulle droghe
Direi che ormai non c'è il documento pubblicò in cui non si dica che le politiche devono essere rispettose dei diritti umani poi lo scenario è quello che vi stiamo descrivendo allora il rischio retorica è un rischio enorme
Che icona delle persone che usano droghe hanno ben presente rispetto al quale sono anche critici spesso allora ci tengo a sottolineare questa cosa che è già è già stata detta quando parliamo di diritti umani da un lato dobbiamo parlare insieme di diritti civili di DDT economico-sociali
E questo è l'approccio della del lavoro che da vent'anni facciamo con Sergio con Sergio e gli altri quindi questo va fatto ma soprattutto dobbiamo andare a quella che è la radice strutturale delle violazioni dei diritti nel senso che anche sulle per quanto riguarda le però che noi abbiamo sicuramente un enorme problema di quella che si chiama contabili riti cioè del fatto che gli Stati non rispettano allora obblighi e non se ne fanno carico
Allora quando c'è una violazione di un diritto umano di una persona che usa droghe dove vai a rivendicare qualcosa oggi è difficile perché nessuno pensa di avere degli obblighi rispetto a queste persone
Questo comporta il fatto che c'è anche un enorme livello di impunità cioè le violazioni sostanzialmente restano lì e non vengono riconosciute giudicate per non parlare del come dire della del fatto della DIA per una riparazione no rispetto a queste violazioni quindi questo è un problema enorme che indubbiamente abbiamo e noi ci lavoriamo però qui siamo già a valle io penso che come per i diritti umani di chiunque
Anche per i diritti umani di chi consuma droga noi dobbiamo andare a monte
Come diceva Sergio per questo abbiamo chiamato il libro le politiche e le violazioni perché la guerra alla droga al fatto che ci sia una criminalizzazione
Così radicale delle persone che usano lista la ragione strutturale delle violazioni quindi benissimo fare la battaglia
Pers per far sì che queste violazioni vengano riconosciute ma se non lavoriamo a cambiare il contesto complessivo e l'approccio complessivo delle politiche rischiamo la retorica dei diritti umani che è una cosa che non ci possiamo permettere secondo me è una trappola
In cui assolutamente non dobbiamo cadere questa è una cosa che non diciamo solo noi attivisti
Il ciò che è interessante questo sottolineo l'aspetto non depressivo Matthias incisivo
Di quello che raccontiamo anche in questo libro è che questo ormai è riconosciuto anche da molte agenzie
Dell'ONU cioè a livello di politiche globali noi abbiamo abbiamo cercato io ho cercato di ricostruire un po'questa mappa anche di fonti ufficiali abbiamo ormai molte agenzie ONU che dicono
Esiste questa situazione drammatica invitiamo chi ha il potere di farlo a fare come il primo passo fondamentale è la dei criminalizzazione del consumo intanto e delle condotte correlate
Al consumo poi si può andare più avanti e si può ragionare di legalizzazione complessiva del sistema ma intanto dicono queste agenzie
Dei criminali siamo perché finché non facciamo questo e non facciamo che continuare ad arare il terreno delle delle violazioni quaranta e questo lo dico perché è una delle cose più interessanti che sta accadendo
Come diceva Giada le politiche globali che sono vincolanti guardate per noi perché noi noi tutt'non ci sta governi e Stati nazionali
Siamo sotto tre Convenzioni internazionali quello del sessantuno quella del settantasette quel quella del scusa del settantuno e quella dell'ottantotto
Che sono vincolanti per gli Stati no e queste convenzioni sono quelle che hanno deciso che la questione delle droghe è una questione criminale
Prima di tutto
Ora
In questo sistema quindi il governo di queste politiche è in capo alla UE hanno dissi cioè che la l'agenzia ONU del crimine organizzato e delle parrocchie
Con il paradosso per esempio che un'agenzia ONU come l'OMS che si occupa di salute
è stata per decenni ma mi verrebbe da dire fino all'altro ieri cioè fino al due mila sedici indenni dal sessantuno al due mila sedici
L'agenzia ONU che si occupa di salute che quindi ha qualcosa da dire no fosse sulle note è stata completamente fuori gioco addirittura non veniva invitata alle sessioni
Mondiali a Vienna in cui si discute di queste cose così come sono stati fuori gioco i divari commissari e diritti umani vari rapporto su tutti i diritti che hanno a che fare
Con il carcere con le detenzioni arbitrarie con la libertà anche le libertà di espressione perché Sergio mi ha rimproverato perché io apro la mia parte del libro con un lungo elenco di diritti violati e mi ha detto ma non si può cominciare un libro con un lungo elenco invece io l'ho fatto perché io credo che questo no renda ragione allora si parte dai diritti fondamentali alla vita la salute
Alla libertà di espressione avrà a non essere maltrattati e torturati eccetera eccetera
E per ognuno di questi diritti non abbiamo messo accanto tutte i tipi di violazione che vengono portati avanti nell'ambito delle politiche sulle droghe e e questo lo scenario e nonostante fosse sia questo lo scenario da sempre le agenzie che di questo ONU che di questo si occupano non hanno mai avuto parola allora voglio dire è interessante invece che tutte le altre agenzie ma anche il le agenzie per esempio del sullo sviluppo sui modelli di sviluppo
Dicono bisogna de criminalizzare forse bisogna anche smettere di eradicare le coltivazioni lasciando i contadini che coltivano la foglia di coca nella povertà più più più assoluta
Il diritto alla salute
Questo è un dibattito anche molto italiano lo est lo è stato per molti decenni quando l'unica idea di salute per una persona che consumava e farla smettere di consumare
E nel frattempo avevamo mono migliaia di casi di over dose migliaia di casi di siero conversione per l'HIV eccetera perché finché uno consuma no sembra che non abbia diritto ha o non possa curare il proprio benessere e la propria salute allora quello che di interessante che ci dobbiamo dire se vogliamo parlare dei diritti umani mettiamo mano alle politiche a livello globale ma anche a livello nazionale e anche quindi a livello nazionale
La cosa interessante è che appunto la governance mondiale sta un po'cambiando a favore di queste di quelle agenzie che i diritti lì dovrebbero tutelare tutte mirano e che dicono benissimo allora le politiche sulle droghe devono essere scritte tenendo conto della normativa internazionale sui diritti umani cioè questo è importante
I diritti umani sono gerarchicamente più importanti delle politiche sulle droghe se c'è contraddizione sono le politiche sulle droghe che devono cambiare
Questo guardate e come dire è un movimento che è successo negli ultimi anni
E devo dire che è accaduto per una serie di fattori un po'ci mettiamo anche noi mo'modestamente in piccola parte per noi intendo movimento mondiale sui diritti no su per sulla riforma delle politiche sui diritti delle persone che usano droghe insomma abbiamo molto lavorato negli ultimi anni
E anche con pazienza guardate a me capita ogni tanto di frequentare l'ONU a Vienna su queste cose è un teatro dell'assurdo e nel senso che a volte veramente uno dice
Come facciamo anche perché il sistema mondiale ormai un sistema geopolitico furti fortissimo
Ad non Otello l'abbiamo tempo adesso di ragionare su questo ma davvero com'è accaduto che delle sostanze che vengono usate da millenni abbiano portato a un sistema basato sulla punizione e sull'idea che devono sparire dal mondo mo'c'è una risposta su come è accaduto la storia delle delle delle normative sulle droghe una storia molto interessante che vi vi invito a leggere ci sono parecchi libri qualcosa trovate anche qui di bibliografia perché è veramente una storia interessante ormai dopo tanti dice decenni è un sistema geopolitico fatto di Poteri fatto di interessi economici
Fatti di vincoli tra Stati fortissimi fatto bastati che sono dominanti pensiamo al ruolo della degli Stati Uniti il ruolo storico nella guerra alla droga
Oggi non ci sono più solo gli Stati Uniti c'è la Russia e la Cina che la fanno da padrone dal dalla parte della polizia onere
è però delle cose stanno succedendo pensate per esempio gli Stati Uniti che sono stati i promotori di questo sistema globale drammatico e negli Stati Uniti adesso sono hanno al loro interno
Moltissimi Stati che hanno legalizzato la cannabis per esempio
E questo è molto interessante perché proprio quella no quello stato lì con quel ruolo lì sta mettendo totalmente in discussione questo assetto l'Europa si sta muovendo bene sullo scenario internazionale lavorando molto anche per la dei criminali zone anche proprio per i diritti umani quindi c'è
Un movimento tanto a livello di base no di società che sta cambiando anche il suo punto di vista su queste cose tanto a livello anche di Gorla di Governance globale quindi è è faticoso è faticoso proprio perché il il il sistema era come dire è così
Così solido e con così tante correnti di potere e così via però insomma le cose stanno andando avanti credo che anche a livello di movimenti quello che Giada diceva cioè che il per esempio nel caso della pena di morte il movimento abolizionista impari a dialogare con noi
Partendo anche dai dati di fatto che abolire la pena di morte vuol dire
Per i in buona parte abolirla per i reati interroga in buona parte
Beh insomma se comincia a questo dialogo tra movimenti fosse siamo tutti meno deboli e riusciamo a portare avanti più cose due voglio dire solo due parole sull'Italia sull'Europa perché adesso qua
Abbiamo parlato questa sera soprattutto delle delle questioni più pesanti no che sono per esempio appunto la pena di morte le esecuzioni extragiudiziali
Ma nella nel con come dire nel panorama delle violazioni ci sono altri aspetti che riguardano anche la democratici Sima Europa e anche l'Italia perché per esempio se noi per pensiamo al diritto alla giustizia giusta lo dico anche perché anche grazie al all'aiuto di di giada abbiamo fatto tre anni fa
Un esposto al Comitato per i diritti sociali economici e culturali dell'ONU un esposto proprio sulle politiche delle droghe in Italia e che sarà discusso spero a settembre
Ed è un l'esposto che ha un più di una dozzina di pagine cioè noi avevamo molte cose da dire su sulla violazione dei diritti umani anche in Italia pensiamo per esempio quando ragioniamo al diritto ma giustizia e qua
Ora in questo Paese noi abbiamo anche per i reati minori droga colorati delle pene altissime
Delle pene che sono simili a quelle per i reati contro la persona per dire no e la maggioranza di questi reati sono reati senza vittima cioè non se fa male a nessuno non c'è un oggetto no da tutelare ora questo è evidentemente contro la normativa interna e internazionale sui diritti umani abbiamo e nel libro l'abbiamo scritto
Quello che all'ONU e è una questione importante che è la morte in stato di detenzione
La morte in stato di detenzione noi qui abbiamo raccontato due sole casi ma voi sapete che in Italia la lista è lunga abbiamo parlato di Stefano Cucchi e abbiamo parlato dei morti nel carcere di Modena durante la pandemia ma la morte in stato di detenzione è una morte arbitraria
Di cui lo Stato a responsabilità in prima persona sia perché esegue in prima persona oppure perché comunque la conoscente e non tutela la persona
Nella democratica Italia questo problema c'è no così come c'è un problema di lesione del diritto alla salute quando abbiamo dei servizi che non sono accessibili che non sono ovunque che non sono adeguati in Italia abbiamo presente una situazione sui sui servizi di riduzione del danno che sono quei servizi che tutela hanno la salute di chi usa sostanze e non non vuole non può non intende smettere ma a una salute da tutelare
Beh in questo esposto ne abbiamo parlato perché in Italia solo un terzo delle regioni garantisce questo tipo disservizi che sono a garanzia della ditta della salute delle persone due terzi delle regioni non non la garantisco no quindi voglio dire facciamo bene a concentrarci sulle cose più eclatanti la pena di morte è insopportabile ma teniamo presente che le attuali politiche sulle droghe hanno come dire una gamma di violazioni dei diritti di chi consuma carne veramente veramente importante vi abbiamo diceva anche Sergio presentato il come Forum però che e altre associazioni e il libro bianco che tutti gli anni
Presentiamo alla Camera che analizza i dati dell'applicazione della legge trecentonove
E beh insomma noi siamo tra i tra tra i peggiori al mondo mi verrebbe da dire perché il trentacinque per cento delle persone che sono presenti in carcere
Lo sono tutti non solo per i reati droga correlanti vero un articolo della legge trecento nuove che è l'articolo settantatré che è quello di spaccio ai livelli minori mi non solo i trafficanti che sono circa
Cinquecento una cosa del genere sono tredici mila detenuti
Per spaccio minore lo spaccio minore lo spaccio di strada è quello che poi viene fatto anche dai consumatori stessi che cercano in qualche modo di procurarsi le proprie sostanze attraverso questo quindi come dire è una percentuale simile a quella della Russia che è uno dei paesi più repressivi e meno meno garantisti in termine generale ma anche proprio per quanto riguarda le politiche sulla droga
Quindi noi abbiamo un problema quindi la nostra lotta per cambiare la legge
Trecentonove che la legge che oggi regola queste cose
Intimamente legata a un discorso di rispetto dei diritti mo'umani non possiamo come persone come dire coinvolto in questa lotta declamare i diritti umani se poi non siamo capaci di proporre alternative politiche legislative
E questo cerchiamo di fare però l'ultima cosa e chiudo
In mi sembra importante capire questo circa dai più o meno direi dal due mila quindici due mila sedici le cose stanno cambiando in maniera positiva
Per noi è importante prendere sempre anche sul viso i nostri governi e sulla sull'Unione europea perché a livello internazionale portino avanti le posizioni più avanzate in questo scontro che comunque uno scontro che continua e perché il blocco
Cina Russia molti paesi asiatici e molti Paesi africani e con questa ambiguità degli Stati Uniti che continuano formalmente a fare i paladini alla guerra la droga ma in realtà allora interno ne sono sono la dimostrazione tipica del fallimento di questo e pensa ma la lotta è ancora piuttosto piuttosto dura però come dire
Come sempre fanno gli attivisti non non demordiamo andiamo avanti e questo libero eh
Ma piccola cosa un piccolo contributo però intanto come dire forse serve a far capire
Una realtà che forse non è non è così chiara a tutti grazie
Grazie a Susanna non abuserò ulteriormente dalla dalla pazienza del nostro pubblico a meno che qualcuno di voi non abbia desiderio d'intervenire
Se non è così e chiuderei qui questa
Mi pare importante utile momento solo con un paio di informazioni e alcuni e ringraziamenti
L'informazione è che questo tema di cui abbiamo parlato quest'oggi
Che ha dato luogo a questo secondo quaderno del diritti globali verrà ulteriormente trattato approfondito e aggiornato anche nel rapporto di fine anno Rapporto sui diritti globali che dicevo esce quest'anno per la ventesima volta
In edizione italiana ma per la terza volta in edizione internazionale in lingua inglese infatti che ci conosce sa che da tre anni grazie alla partnership con fai impuniti
Ha dato luogo anche a un Osservatorio sullo stato dell'impunità che è diventato parte integrante del Rapporto sui diritti globali ed è appunto diffuso a livello internazionale è stato presentato il mese scorso anche al Parlamento europeo
E sta ampliando quindi la propria attenzione e presenza di fusione a livello internazionale la seconda informazione e che sta uscendo in questi stessi giorni già il terzo siamo molto prolifici il terzo quaderno sui diritti globali è sempre pubblicato da editore meglio che ospita questa nuova collana ringrazio tra l'altro all'editore per essere presente al corno io oggi ed è questo terzo volume dedicato a un altro tema di scottante e drammatica attualità che quello dell'Ucraina per la guerra in Ucraina ma più in generale dei crimini di guerra e della giustizia a livello internazionale
Esce in questi giorni è già disponibile presso
L'editore tutti questi volumi sono acquistabili on line presso l'editore quindi direi di chiudere qui questa questa giornata ringraziando il pubblico presente ringraziando di nuovo
Radio radicale per questo importante ruolo di servizio pubblico che svolge ringraziando degli oratori
Ma ringraziando anche il luogo che ci ospita questo che si chiama ha un nome antico venne affetti un luogo del Novecento si chiama circolo familiare di unità proletaria anche Bello per quanto desueto nome che pensate nato nel mille novecentoquarantacinque
All'indomani della Liberazione promosso dalla quarantottesima Brigata Garibaldi tiene fa anche piacere essere qui oggi
A presentare questo nostro lavoro e quindi ringrazio per l'ospitalità Roberto Maria Luisa nostro assistente tecnico Moreno che ha reso anche agli ascoltatori non presenti in questa sala di poter seguire questi nostri lavori grazie davvero a tutti