L'intervista è stata registrata sabato 26 novembre 1994 alle ore 00:00.
Nel corso dell'intervista sono stati trattati i seguenti temi: Abolizionismo, Informazione, Mass Media, Pena Di Morte, Sociologia, Televisione, Usa.
Rubrica
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fotografo
giornalista
SOCIOLOGO
Pena di morte in diretta televisiva
Avevamo già affrontato l'argomento alcuni mesi fa quando negli Stati Uniti David Lawson condannato a morte nella caro laica del Nord accolse la richiesta che arrivava da un work senza scrupoli la propria esecuzione indiretta non se ne fece nulla le autorità hanno concesso l'autorizzazione alle telecamere ma la questione restò aperta
Ed è di queste ore la notizia che arriva stavolta dall'Ohio di un giudice Anthony calabrese di origine italiana l'avrete capito
Che dopo aver condannato alla sedia elettrica il ventiduenne Tyson Dixon invita espressamente i media a trasmettere l'evento in diretta televisiva
è solo un invito tiene a precisare il giudice la costituzione protegge la libertà di stampa non posso costringere le tv a riprendere qualcosa
Già la costituzione protegge e tutela la libertà di stampa viene da chiedersi che protegga al condannato
Era nell'aria penseranno in molti in effetti prima del caso di alcuni mesi fa circa due anni fa reti locali californiane dopo il ripristino della camera a gas San Quintino presentare un'istanza al la magistratura sostenendo che se potevano presenziare alle esecuzioni giornalisti della carta stampata beh allora anche le tv avevano lo stesso diritto una sorta di par condicio tra operatori del settore
Che non era almeno finora mai stata prese in considerazione ora siamo a una svolta come il processo alla televisione e al suo ruolo processo al quale la tv non può più sottrarsi dopo l'esperienza della guerra del Golfo
Mille dubbi mille interrogativi e giusto a chi gioverebbe a che punto arriveremo sarebbe veramente la sconfitta dell'ipocrisia quesiti leciti dalle mille risposte
Nel terrebbero vantaggio i sostenitori della pena capitale che è poi la teoria del giudice o prevarrebbe l'orrore o ipotesi ancor più drammatica l'orrore verrebbe inghiottito d'Arrest o senza più confine tra fiction e realtà in un delirio elettronico dove le vittime e i carnefici si confondono la realtà si distorce resta sul consumo dell'immagine fine a se stesso
Il film di Oliver Stone natural Born Killers eloquente su questo piano ma cosa pensano alcuni degli operatori della comunicazione del nostro paese sulla questione della morte indiretta
Ne avevamo ascoltati qualche tempo fa e Oliviero Toscani ad esempio c'aveva risposto ai come
è chiaro che per i Paesi che hanno ancora la pena di morte si pone il problema c'è questo problema è se questa azione va fatta vedere o no
Io penso che un problema che ancora così primitivo a fare cerca di cui si Toni
Forse deve essere arrivare all'estremo della sua primitività per farlo vederlo Roma indubbiamente il fatto che si faccia vedere io penso che bisogna sempre far vedere tutto non bisogna nascondere soprattutto l'esecuzione capitale soprattutto negli USA solo fatto pubblico gestito dal pubblico una persona quindi parlare va fatto vedere il problema è che
Cosicché ma quando si ha un cancro bisogna farsi operare è un disastro far superare però forse ancora più indicato per cancro partito
Diventa resti attore di questa cosa c'hai mai pensato comunque rispetto voi al tuo peso a livello mondiale come produzione di immagine una cosa del genere o a proporre eventualmente o a chiedere a che provocatoriamente se vogliamo l'ingresso in una prigione come fotoreporter per fotografare l'esecuzione dai
è chiaro che in fondo non dovremmo scandalizzarci più di tanto più vedere una persona morire si vedono tutti i giorni decine di persone morire con le guerre che ci sono guardate Burundi guardate Sarajevo quadrate tutta la ex Jugoslavia insomma
Non non faccia distinzione sono la violenza si esprime chi esprime attraverso vari espresso una di questa espressione la pena di morte quindi la violenza è la pena di morte la fede l'etica non è il far vedere quello che si fa sulla sedia elettrica la violenza e l'azione nel mettere qualcuno a morte
Così dunque Oliviero toscani questo il suo punto di vista Oliviero Toscani fotografo che di comunicazione sciocca messa da vero qualcosa ma sentiamo cosa pensa della esecuzione Indre diretto di questa possibilità un giornalista Mino Damato che proprio sulla fronte dell'impegno civile per combattere l'esecuzioni capitali ha dato molto in particolare poi rispetto al suo lavoro ricorderete la trasmissione shock di alcuni
Io anni fa nell'ambito della quale si vedevano proprio alcune immagini di un uomo condannato alla sedia elettrica e per quelle immagini Mino Damato passo non pochi problemi sentiamo il suo pensiero intanto qualcosa visto e
Visione
Secondo me a a un pubblico soprattutto fatto vedere un impatto mostrato un pubblico poco preparato ha un impatto sicuramente diverso che non la realtà
Io ho visto esecuzioni
Finte cinematografiche in revisione non credo che un ragazzo sia in grado di distinguere tra un'esecuzione vera un'esecuzione finta
Quindi io mi chiedo a che età però che sia qui si avrebbe la diretta per
Ma la diretta probabilmente avrebbe quel quel unificati o di partecipazione
Io ogni singolo individuo di ogni singolo membro di questa società della comunicazione alla morte di un altro uomo e quindi all'apertura del dibattito se questo abbia abbia un senso come dicevo prima poi tutto dipende dalla finalità c'è la finalità e tra virgolette anche educativa perché hanno se potesse a bloccare questa catena di esecuzioni
Perché no
E che andasse inserito se venisse inserito in un programma tipo all'ultimo minuto chiaro che questo andrebbe ripensato completamente d'altra parte voglio dire tutto quello che viene presentato per esempio all'ultimo minuto cito questo programma televisivo italiano ma spesso è è accaduto veramente ma viene riproposto in una ricostruzione cinematografica certo diventa fiction e quindi e quindi il confine tra realtà e
C'è un anche se
E dato in prego sempre molto labile percepibile soltanto da chi li come dire dentro a questa società della comunicazione
La gran parte del pubblico in una non fa di
L'esecuzione in Diretta dunque abbiamo ben compreso che la vicenda investe aspetti i più diversi da quelli etici a quelli poi i del dell'informazione
Ma inevitabilmente anche numerose aspetti sociologici per far luce per fare chiarezza sulla dato sociologico che arriva
Viene sollecitato da questa provocazione che arriva dagli Stati Uniti ci siamo fatti aiutare proprio da un sociologo e da un sociologo di chiara fama quale
Il professor Luigi Manconi
Credo che sia una questione da manovrare con estrema delicatezza io quando qualche anno fa
Amnesty International unitamente a Mino Damato programmò la proiezione di un filmato televisivo mi pronunciati a favore di questa iniziativa
Ovviamente non avrei fatto lo stesso se quella proiezione fosse stato una sorta di Siria al cresce diventa un programma un spam vivo or di io quotidiana nominative cioè è in sostanza quello che un elemento di informazione emotivamente
Viene trasformato nella l'azione del male ecco sono contrario alla trasformazione di un evento che in quanto tale può essere lo può essere mandato in onda può evitato per diffondere consapevolezza e ancor prima in formazione ma accerto sono contrario al fatto che questo diventi appunto un'abitudine un programma spettacolare un appunto un Silvio vivo come tanti altri
Dunque in questa circostanza sono assolutamente contrario perché mi sembra che ridicolo appunto le condizioni per cui questo Ripa
L'esecuzione oscilla tra la spettacolarizzazione del dolore della morte
E la sua banalizzazione e in
Di spettacolarizzazione Vecchioni mi sembrano ed
Da non abolire ecco così ci rispondeva interpellato sulla vicenda il professor Luigi Manconi sociologo nonché parlamentare del gruppo verde progressista
E noi concludiamo qui dunque questo rapido giro di pareri che abbiamo voluto riproporre per questo argomento tornato di grande attualità questa esecuzione in diretta che alimenta in queste ore alimenterà nelle prossime certamente un grande dibattito al centro ancora una volta il ruolo o i ruoli della televisione
Torneremo nei prossimi giorni sull'argomento la pena di morte poi un tema che approfondiamo quotidianamente da anni qui su Radio Radicale di qui al ventiquattro febbraio novantacinque data fissata per la prima esecuzione indiretta nella storia della comunicazione
Di parole né saranno spesi se tante sentiremo le opinioni di tutti di molti e e quale che sia l'esito di questo dibattito staremo a vedere se sarà possibile anche ascoltare l'opinione del ventiduenne Tyson Dickson il primo condannato a morire in diretta televisiva
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