Rassegna stampa estera

Voi giovani ascoltatori di radio radicale giovedì primo giugno questo l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale a cura di David Carretta in primo piano quest'oggi ancora una volta alle elezioni
Presidenziali in Turchia la vittoria di Recep Tayyip Erdogan e le conseguenze a livello internazionale vi proporremo un editoriale dal Washington post di ieri Erdoğan vince in Turchia e ora cosa farà l'Occidente l'interrogativo
Del quotidiano americano vedremo anche un editoriale da e il mondo
Erdogan ottiene carta bianca per rafforzare la sua autocrazia
E poi leggeremo due commenti particolarmente interessanti il primo da le monde dice il pari a proposito della zona grigia delle temo creature questa zona grigia permette al leader com'era Logan di sfuggire alle messe in guardia
Troppo brutale da Erdogan ha modi in India i leader dei grandi Paesi del cosiddetto sul globale stanno approfittando del
Disordine di un mondo multipolare
Sottolinea le monde e poi passeremo al mio al Times brezze se le elezioni in Turchia sono un avvertimento sul tram per perché fondamentalmente perché la cattiva gestione di un paese come la pessima gestione economica
Da parte di Recep Tayyp Erdogan non è il fattore decisivo di un appuntamento elettorale sottolinea Brett Stephens c'è molto altro che ha che fare
Con l'identità infine se avremo tempo torneremo ad occuparci anche della guerra della Russia contro l'Ucraina
E più particolarmente dell'attacco di martedì con dei droni contro Mosca il Times particolarmente scettico su questa operazione
Chi erra negato di essere responsabile ma l'Ucraina deve prestare attenzione alle condizioni dell'Occidente una di queste non colpire
Del suolo russo o almeno non
Andare oltre le regioni transfrontaliere come per esempio Belgorod
Cominciamo però dalla Turchia e dall'editoriale di ieri del Washington post era Logan ha vinto in Turchia ora cosa farà l'Occidente
Il presidente turco Recep Tayyp Erdogan ma che ha conquistato un altro mandato di cinque anni domenica è il tipo di alleato di cui Washington e i suoi partner occidentali
Farebbero volentieri a meno questa però non è un'opzione tuttavia Stati Uniti e paesi europei hanno alcune leve per aiutare a fare pressione sul leader turco in modo che si allontani da alcune delle sue politiche più dannose
Un uomo forte che ha minato la democrazia e i diritti civili mentre faceva causa comune con Mosca in cambio di miliardi di dollari di aiuti finanziari russi per cui per un'economia turca in crisi
Erdogan secondo Washington post continuerà ad essere un problema che deve essere gestito i negoziati duri e mostrare i muscoli cioè quel stile di diplomazia che lo stesso Erdoğan predilige sono le chiavi per ridurre al minimo i problemi che Erdogan può causare
Erdogan ha ricordato Washington post ha impedito la Svezia di aderire alla NATO e si è opposto alle sanzioni occidentali contro la Russia
Fornendo una piattaforma la Turchia attraverso la quale Mosca ha potuto importare alcune merci vietate da Stati Uniti Europa ma è Logan anche una grande richiesta da fare agli Stati Uniti
Ed è probabile che nel a lei ne abbia molte altre visto che l'economia turca sull'orlo del collasso a causa della sua pessima gestione del Paese
Per oltre un anno e il Governo ha cercato di comprare nuovi caccia F sedici per un valore di venti miliardi dagli Stati Uniti nonché il materiale per modernizzare i vecchietti sedici
Questo accordo è sostenuto dall'amministrazione by del ma è stato bloccato dai leader del Congresso irritati tra l'altro per il rifiuto di Ankara di acconsentire alla richiesta di adesione della Svezia alla NATO
Bloccare l'ingresso di Stoccolma è stato un regalo al presidente russo Vladimir Putin ma a questo punto il suo significato soprattutto simbolico la NATO sta già integrando le forze armate svedesi nelle sue strutture militari anche senza una formale garanzia di sicurezza in questo stallo
La leva degli F sedici con la Turchia dovrebbe avverte la meglio
L'amministrazione by del poi dovrebbe cercare di ottenere ulteriori concessioni da Ankara per impedire agli oligarchi russi di utilizzare la Turchia come base operativa o destinazione per le vacanze
è improbabile che gli aiuti finanziari del Cremlino fondamentali per mantenere a galla l'economia turca continuino a fruire
Ai livelli precedenti perché le sanzioni occidentali stanno comprimendo le entrate petrolifere della Russia
Questo con il fallimento militare russo in Ucraina dovrebbe far capire Erdogan e che le sue buone relazioni con Putin alla fine porteranno a rendimenti guadagni decrescenti
è vero che l'Occidente potrebbe non essere in grado di impedire il costante allontanamento di Erdogan dalle norme democratiche la sua vittoria elettorale domenica
In gran parte dovuta alla repressione dei media turchi all'incarcerazione di oppositori politici alla manipolazione delle istituzioni e delle risorse dello Stato
Il suo atroce bilancio sui diritti umani è stata la chiave per mantenersi al potere tuttavia anche su questo l'amministrazione by del e gli alleati europei dovrebbero continuare a insistere parlando di valori occidentali fondamentali che Erdogan calpesta
Anche se alla fine sanno che hanno di fronte la realtà di dover fare compromessi con lui così tra l'altro il Washington post a proposito dei valori fondamentali calpestati vi segnaliamo anche l'editoriale di ieri di El Mundo Erdoğan ottiene carta bianca per rafforzare la sua autocrazie alla vittoria di Erdogan
Avvalla una deriva autoritaria che ha messo a repentaglio le libertà ha esacerbato le crisi e posto la Turchia in rotta di collisione con l'Occidente
Il suo trionfo in questo Paese strategico per la sicurezza europea fa evaporare la speranza di recuperare un percorso democratico fortemente eroso da vent'anni di dominio islamista
Che hanno reso Erdogan il leader più potente dei tempi di
Ataturk
Resta solo da sperare che la crisi economica imponga Erdoğan incerto pragmatismo
In modo che moderi il suo corso autocratico e ripristini un po'di fiducia
Nella Turchia di alleati e investitori internazionali così tra l'altro El Pais
Invece a proposito
Come dire delle ripercussioni
Geo politiche di questa rielezione vale la pena prendere le mondi oggi Jil pari la zona grigia delle democrat Ture scrive scrive il quotidiano francese questa è l'errata delle regole democratiche vacillanti delle alleanze fluttuanti
E le due cose spesso vanno di pari passo la rielezione in Turchia di Erdogan nell'ennesima prova nonostante un vittoria risicata nessuno ha osato denunciare i risultati e a ragion veduta la partecipazione elettorale farebbe diventare verdi di invidia le democrazie europea
Nulla realmente turbato la fatidica giornata un esercito di osservatori ha potuto monitorare liberamente le operazioni di voto e di spoglio
Il fatto che queste elezioni siano state di bere tuttavia non dimostra che siano state ugualmente eque corrette
Al contrario come dimostra la condanna di eterna il nuovo look sindaco di instant volle principale minaccia perenne Logan
Come dimostra la copertura mediatica a favore del presidente come dimostra l'uso smodato di fondi pubblici per farsi rieleggere
Le lezioni non sono state corre
Nel mille novecentonovanta lo scienziato politico Piera Sneijder aveva coniato il termine democrat Tura per descrivere l'evoluzione delle ex repubbliche socialiste europee al di fuori della tutela sovietica
All'epoca l'aspettativa condivisa era quella di una dinamica internazionale
Che portasse questi Paesi da regimi autoritari anche dittatoriali verso regimi più democratici
Oggi quella dinamica con l'evoluzione si è persa per strada e si sta verificando un'involuzione un riflusso crescente verso una zona grigia tra dittature e democrazie che Gil pari per l'appunto definisce democrat dure
Vedremo creature sono organizzate attorno a un leader carismatico e le sue fonti sono principalmente identitari nazionaliste e religiose
La domanda di efficienza giustifica il controllo della macchina dello Stato dell'economia della società il corollario non non è meno spettacolare perché perché si espone un paese ai capricci di un potere spesso dell'uomo forte privo di checks and balances di contropoteri istituzionali
Questa zone grigie tanto sfuggente quanto il concetto di sub globale che viene utilizzato per riunire sotto la stessa categoria la moltitudine di Paesi che stanno i margini dei due blocchi emersi con l'invasione russa dell'Ucraina
Da un lato l'alleanza occidentale guidata dagli Stati Uniti dall'altro lasse revisionista che lega sempre più ma
In modo disuguale Cina in Russia
Democrat dura o democrazia illiberale questa zona grigia consente ai suoi beneficiari di sfuggire a categorizzazione eccessivamente precise
E di conseguenza anche a contestazioni eccessivamente brutali
Questi Paesi origini possono approfittare ancor più facilmente
Grazie al caos del mondo multipolare
Questo disordine infatti consente ai leader di alcune democrat dure che sono anche Stati cardine
Mi sfruttare al meglio la nuova fluidità geopolitica il non allineamento di ieri si è trasformato in un molti allineamento si sta con una parte si sta con l'altra
Le conseguenze sono ancora difficili da immaginare ma questa fluidità sta infliggendo un duro colpo
A quella che era diventata l'arma preferita dell'ordine occidentale cioè le sanzioni perché questi stati carne ne alla fine si rifiutano di giocare e così la dica perde acqua da tutte le parti così tra l'altro c'è il pari su le monde sembra proposito della vittoria di Erdogan prima magari di parlare qualche minuto di Russia e Ucraina
Vale la pena recuperare
Un commenta uscito sul New York Times a firma Brett Stephens
Sugli insegnamenti di questo successo non solo per la Turchia o non tanto per la Turchia ma per le democrazie a partire dagli Stati Uniti le elezioni in Turchia sono un avvertimento su Trump e il titolo è scrive Stephens come aveva osservato il filosofo francese sono consolare nel il fenomeno totalitario non può essere compreso appieno
Se non si tiene conto della tesi secondo cui una parte importante di ogni società e costituita da persone che vogliono attivamente la tirannia o per esercitarla
O cosa molto più misteriosa per sottomettersi ad essa
Questa è un'osservazione che dovrebbe guidare la nostra riflessione sulla rielezione di Erdogan in Turchia e dovrebbe servire da monito altrove incluso il Partito repubblicano americano
Dove leader autocratici apparentemente incompetenti stanno tornando al potere con mezzi democratici
Non è così che viene descritta nella gran parte delle analisi la vittoria di Erdogan nel ballottaggio di domenica contro l'ex funzionario che Marchini ci sarò un gruppo il presidente uscente ha trascorso vent'anni costruendo un regime per perpetuare il suo potere
Di c'è la maggior parte delle analisi questo è vero non c'è dubbio ma la spiegazione non va abbastanza lontano perché non va lontano
La sì la Turchia sotto Erdogan si trova in una situazione terribile e da molto tempo l'inflazione lo scorso hanno raggiunto l'ottantacinque per cento oggi ancora oltre quarant'
E questo a causa dell'insistenza di Erdogan di voler tagliare i tassi di interesse malgrado l'
Mento dei prezzi le libertà civili sono state schiacciate i terremoti di febbraio che hanno provocato cinquanta mila vittime sono stati gestiti male dal governo e hanno soprattutto messo in luce la corruzione di un sistema che si preoccupa più delle clientele che degli edifici solidi
In condizioni politiche normali Erdoğan avrebbe dovuto pagare un prezzo politico enorme per tutto questo cioè una schiacciante sconfitta elettorale alle presidenziali
Ma non solo è sopravvissuto ha perfino aumentato la sua quota di voti in alcune delle città più colpite più trascurate dopo i terremoti
Come ha spiegato un cittadino turco citato dall'Economist Lo adoriamo per la chiamata alla preghiera per le nostre case per i nostri foulard
Quest'ultima frase significativa e non solo scrive Stephens perché rivela l'importanza dell'islamismo di Erdogan come segreto del suo successo politico
Questa frase contraddice anche lo slogan di James Carville enzimi e Konami stupid e l'economia stupido perché non è solo l'economia e anche Dio la tradizione i valori l'identità la cultura ed i sentimenti che accompagnano tutto ciò ci sono cose a cui le persone tengono più dei loro stipendi
C'è poi anche la questione del potere il pensiero politico liberale classico si fonda sul sospetto del potere
La tradizione liberale invece si basa sull'esaltazione del potere
Erdogan tribuno dell'Uomo qualunque turco si è costruito un palazzo presidenziale grottesco di mille cento stanze
Ma lungi dallo scandalizzare i suoi sostenitori in Palazzo sembra averli galvanizzati nel palazzo non vedono una dimostrazione di stravaganza sprechi ma l'importanza dell'uomo a cui scelgono di sottomettersi
Tutto questo ci ricorda che i segnali politici
Vengono spesso trasmessi a frequenze che le orecchie liberali hanno difficoltà a sentire e ancor più a decodificare chiedersi come Erdogan possa essere rieletto dopo aver distrutto profondamente l'economia e le istituzioni del suo paese è come chiedersi
Come sia possibile che Vladimir Putin mantenga un considerevole sostegno interno in Russia sulla scia di una sua débâcle in Ucraina
Forse ciò che vogliono i russi ordinari almeno a livello inconscio non è una vittoria ma un calvario che riunisca
Il che ci porta un altro aspirante uomo forte nel suo palazzo ma questa volta a Palm Beach
A novembre scrive Stephens sul New York Times ero incerto che Donal Trump fosse definitivamente finito
Impossibile continuare a sostenerlo visto che aveva portato i repubblicani all'ennesima sconfitta questa volta al Senato
Quella doveva essere la prova definitiva che era un perdente che si promo devastante vittoria ma non li realizzava mai
Ciocco io il movimento Trump non è costruito sulla prospettiva di vincere è costruito su un senso di appartenenza essere ascoltati e visti essere una spina nel fianco
Di coloro da cui ci si sente disprezzati si disprezza essere sottomessi per motivi di rappresentanza tutto il resto Vittorio sconfitta prosperità miseria sono solo dettagli
Erdogan ha sfidato ogni aspettativa razionale
Perché ha ha capito questo questo concetto e non sarà l'ultimo leader populista a farlo così tra l'altro beh sei Sens sul
New York Times per chiudere un accenno
Alla guerra della Russia contro l'Ucraina innanzitutto vi segnaliamo vi segnaliamo
Discorso di ma nel macro
Ieri
A un forum in a Bratislava molto importante perché ha parlato il presidente francese di garanzie di sicurezza per l'Ucraina nell'ambito di una futura facce
E questo è un elemento significativo perché ha ribaltato mancano fondamentalmente
Ciò che
Ciò che la Francia aveva fatto alla vertice NATO di Bucarest
Del due mila e otto poi farà sul Times a un lungo articolo sul bunker
Di Putin e l'attacco di droni a Mosca che porta alla guerra in Russia tutto ciò evidenzia la vulnerabilità di Mosca nel momento in cui l'Ucraina si prepara la controffensiva
Infine su proprio su questo tema vi segnaliamo l'editoriale di ieri del Times di Londra droni su Mosca chi ha chi erra negato la responsabilità ma deve prestare più attenzione alle condizioni dell'Occidente
Cosa cosa spiega al Times B fondamentalmente sì
L'Ucraina in un certo senso a ottime ragioni di carattere morale per
Lanciare i suoi droni contro Mosca in più sono droni prodotti dall'Ucraina nonna forniture occidentali
Questo serve anche per deviare le risorse militari russe verso il territorio russo
Ma c'è c'è un problema questa escalation di Chiesa solleva preoccupazioni tra gli alleati occidentali a partire dagli Stati Uniti e occorre assolutamente evitarlo per mantenere il sostegno contro la Russia ci fermiamo per oggi da David Carretta una buona giornata con Radio Radicale