Rassegna stampa estera

Buongiorno agli ascoltatori di radio radicale sabato trenta settembre questo l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale a cura di David Carretta in apertura l'Ucraina e l'allargamento dell'unione europea si avvicina al momento
Nel quale ai capi di Stato e di governo dei ventisette dovranno decidere se avviare i negoziati di adesione di chi versione discuterà già la prossima settimana un vertice informale a Granada in Spagna
Noi riproporremo un editoriale dall'Economist queste anche il titolo in copertina perché l'Unione europea deve diventare più grande la guerra in Ucraina è una ragione potente per allargare migliorare
L'Unione
Europea a proposito di guerra in Ucraina quella condotta dalla Russia vedremo una analisi pubblicata dalla figlia o a firma l'uomo oggi il secondo cui il disimpegno americano dall'Ucraina non è per domani anche con Trump gli aiuti potrebbero continuare poi parleremo di Cina e della scomparsa di due ministri in pochi mesi lo faremo con Libération che ieri dedicava un ampio dossier alla situazione politica ed economica cinese leggeremo l'editoriale
Chiuderemo infine con immigranti l'Italia Italia che ha bloccato un'intesa a Bruxelles al Consiglio affari interni
Sul nuovo Patto su migrazione e asilo vedremo quanto meno i titoli di alcuni giornali un po'sorpresi così come sono sorpresi
I partner europei dell'Italia adatto che questa questo no o questo aspettiamo per decidere da parte del ministro Matteo Piantedosi in realtà nasconde una nuova guerra lanciata contro le ONG come già ho però dall'Ucraina e dall'unione europea copertine principale editoriale dell'Economist di questa settimana perché l'unione europea deve diventare più grande scrive il settimanale l'orrore
I due guerre mondiali aveva spinto Francia Germania dell'Ovest e altri paesi a unire le forze e creare quella che oggi è l'Unione europea
Settant'anni dopo la guerra è tornata sul continente dalle macerie dell'Ucraina si sta risvegliando qualcosa di simile al sentimento che aveva mosso i padri fondatori dell'Unione Europea
Ora si parla di far entrare fino a nove nuovi membri compresa l'Ucraina
Unirsi al club delle democrazie pacifiche prospere di maggior successo al mondo collocherebbe quel Paese devastato dalla guerra e altri aspiranti membri dei Balcani occidentali la Georgia e la Moldavia
Su un percorso nuovo e promette e per la stessa Unione europea si tratterebbe secondo
Secondo l'Economist
Di un evento dir poco storico poi che
Poiché completerebbe una grande riunificazione del continente e segnerebbe la fine
Di un processo iniziato con la vittoria sui nazisti facendo eccezione per uno o due futuri candidati forse un giorno perfino il Regno Unito la forma dell'Unione europea sarebbe sostanzialmente definitiva ma il modo in cui funziona l'unione europea deve cambiare ampliare l'Unione europea da ventisette a trenta sei membri sarà complicato ma dopo lungo periodo durante il quale l'idea dell'allargamento era rimasta per niente la Croazia e l'ultima entrata dieci anni fa
Quell'idea è tornata all'ordine del giorno i leader di tutto il continente compresi gli aspiranti nuovi membri si incontreranno Granato il cinque ottobre
Il giorno successivo quelli che sono già membri del club discuteranno di quali riforme saranno necessarie per far funzionare
L'unione con più membri e molto diverso tra loro le seguirà un processo difficile sia i candidati sia la macchina dell'Unione europea dovranno cambiare
La data ipotizzata del due mila e trenta per l'allargamento
è ottimistica Ca'ma vale la pena provarci
I leader che stanno immaginando la forma futura
Dell'unione Europea secondo l'Economist dovrebbero ricordarsi che l'allargamento è stata la politica di maggior successo della stessa unione
I grandi progetti come l'euro al mercato unico la regolamentazione dei giganti digitali contano
Ma gran parte del loro valore deriva dal fatto che la loro portata si estende ben oltre Francia e Germania
Fino a Finlandia Grecia Slovacchia Spagna immaginate quanto meno energica sarebbe stata l'Unione europea nell'aiutare l'Ucraina
Se non avesse già fatto entrare quattro Paesi che confinano con la zona di guerra un ulteriore allargamento potrebbe aumentare il peso geopolitico dell'Europa
Perfino al presidente francese non è una cosa da sempre scettico sulle nuove adesioni sembra o riconoscerlo oggi
L'Unione Europea prosegue l'Economist non può più permettersi di tenere fuori Novi aspiranti membri
Lasciando che le loro richieste vengano discusse all'infinito senza una speranza realistica di entrare lasciare i vicini europei in una zona grigia
Apre la porta a chi vuole destabilizzare il continente a cominciare proprio dal presidente russo Vladimir Putin
Questa dinamica malsana a alimentato le politiche di visive nei sei Paesi dei Balcani occidentali
Oltre che negli altri tre candidati nessuno di questi Paesi sarà facile da integrare Giorgio Moldavia Ucraina hanno tutte le truppe russe
Che occupano parte del loro territorio come del resto però cadeva anche in Germania fino al mille novecentonovanta
Tutti i Paesi candidati sono considerati solo parzialmente liberi da Freedom Houses
Nell'intraprendere questa missione
L'Unione Europea dovrebbe dunque assumere tre impegni il primo è un messaggio di speranza per i Paesi candidati si faranno le riforme necessarie saranno ammessi tutto il contrario di ciò che è stato fatto con i Balcani occidentali dal due mila e tre in poi
Alcuni benefici derivanti dall'adesione potrebbero essere concessi gradualmente man mano e le riforme
Vengono approvate compreso l'accesso al mercato unico dell'Unione europea allo stesso tempo però deve restare chiaro che la destinazione finale è la piena adesione non un limbo appena fuori l'Unione europea il secondo impegno secondo l'Economist che le riforme interne dell'Unione Europea non devono ritardare l'adesione dei paesi che sono pronti ad aderire sì l'unione europea deve ripensare il suo funzionamento interno un'unione più grande non sarà migliore si si troverà in situazione di stallo
Sarebbe insensato a trentasei consentire a un unico paese di porre il veto all'azione collettiva come avviene oggi sulla politica estera la tassazione
Ma l'Unione europea deve tenere la porta non deve temere la porta chiusa mentre mette ordine in casa propria
C'è poi il terzo messaggio imperativo finale imparare dagli allargamenti passati la maggior parte dei Paesi che attuano riforme per entrare nell'Unione Europea rimangono poi sulla strada giusta diventano più liberi liberi e Prosperi
Ma alcuni di questi hanno preso una brutta piega lo dimostra l'Ungheria Polonia se il club vuole dare una chance ai nuovi arrivati
Con un passato di governance
Traballante beh deve disporre di meccanismi per reagire in caso di marcia indietro sulla democrazia
I principi fondamentali le conclusioni
Dell'Economist la prospettiva di accogliere un gruppo di nuovi entranti può far paura ma l'Europa ha già fatto più volte un salto nell'ignoto e lo ha fatto in modo che le cose funzionassero
Grecia Portogallo e Spagna sono tutti entrati un decennio dopo aver rovesciato terribili dittature e ora prosperano come democrazie vigorose
Tra il due mila e quattro due mila e sette il blocco colto dodici nuovi membri la maggior parte dei quali erano stati sotto il giogo sovietico
Questo raddoppiato quasi il numero dei paesi dell'Unione Europea e aumentato la popolazione del club del ventisette per cento cioè quasi il doppio di quanto proposto ora quello che allora sembrava impossibile oggi viene ricordato come inevitabile e vitale
Più di ogni altra cosa se l'Europa vuole contare come potenza nel mondo deve dimostrare di avere capacità di agire
Ritardare l'allargamento perché troppo difficile da realizzare indebolirebbe il continente e dunque l'Unione che ne al centro soprattutto se l'aggressione russa di oggi fosse seguita domani dall'isolazionismo americano
Per quanto terribile la guerra ha creato l'impulso per un'Unione Europea che sia allo stesso tempo più grande migliore l'Europa deve trovare un modo per costruirla così tra l'altro questo editoriale
Dell'Economist e quest'ultimo passaggio sull'importanza dell'allargamento
In chiave futura potenziale isolarmi isolazionismo degli Stati Uniti
Che porta a un altro commento uscito ieri sulle figlia o a proposito dell'Ucraina sempre
E firmato lo Monti il perché il disimpegno americano dall'Ucraina non è per domani scrive il quotidiano conservatore francese la questione del taglio degli aiuti all'Ucraina resta nell'aria della campagna presidenziale americana alcuni candidati continua a chiedere di concentrarsi sul contenimento dell'immigrazione clandestina invece che su guerre a distanza
Molti commentatori parlano ormai di stanchezza americana e stanno già annunciando il disimpegno degli Stati Uniti sarebbe una vera catastrofe
Per l'Ucraina per l'Europa è ben oltre ma questi commentatori si stanno muovendo un po'troppo in fretta senza tenere conto della realtà aggio politica duratura che la minaccia della Russia rappresenta per gli interessi americani
Chiaramente i dubbi crescono in tutto lo spettro politico più in particolare a destra
L'Ucraina è appeso a un filo ha scritto l'aveva vista Josh proviene dal sul Washington post
Riportando i commenti del deputato conservatore Michael Waltz membro del Comitato delle forze armate che prevede un raddoppio dei voti repubblicani contro gli aiuti a chi nel maggio due mila ventidue centoquarantanove letti repubblicani avevano votato a favore cinquantasette contro
Ora si rischia di arrivare praticamente alla pari
Penso che sia assolutamente nell'interesse dell'America affermare Vladimir Putin ha detto Waals
Ma lei era degli assegni in bianco è finita intimo il deputato democratico Pat Traian afferma che questa ondata isolazionista sta mettendo sotto sopra
Il Partito repubblicano perché perché l'estrema destra lo ha preso in ostaggio il fatto che Trump promette di fermare la guerra in ventiquattro ore negoziando con Putin
Il suo essere in cima ai sondaggi di per sé anche un indicatore di Stati danni molto
Ma
Questi segnali secondo Lomonte il sono lungi dal raccontare tutta la storia e sono contraddetti da altri segnali e altri sondaggi
Come spiega l'analista conservatrice Rebecca Freaks il fastidio dei repubblicani non impedisce a una maggioranza ancora solida di desiderare la vittoria dell'Ucraina
Una parte coese maggioritaria del campo conservatore è infastidita dalla mancanza o insufficienza di aiuti americani ed alla loro lentezza
Perché non ci permette di ottenere la vittoria questa parte del partito repubblicano critica la scelta dall'amministrazione by del di non aver consegnato prima le munizioni a grappolo e di non aver ancora consegnato missili di lunga gittata
In realtà è improbabile che si verifichi l'abbandono dell'Ucraina da parte degli Stati Uniti perché spiega Lomond il il credito dell'America verrebbe distrutto
E anche se Trump tornasse alla Casa Bianca appare poco probabile che scelga di arrendersi a Putin anche se la retorica molto preoccupante
Durante il suo primo mandato decise di inviare armi letali e l'Ucraina e di rafforzare il sistema di difesa americano in Polonia
Come ha dimostrato il professor grammaticali Bison nel libro di sospesi giorno in America il processo decisionale in politica estera non assomiglia a quello francese che totalmente centralizzato sul presidente
Ci sono diversi protagonisti ministeri Agenzie think-tank Intelligence che dicono la loro è interessante notare che la candidata repubblicana Niki Alley
Che ha fatto una buona prestazione mercoledì nel dibattito tra area repubblicani
E che appare come uno dei pochi ad avere la gravità se l'energia per battersi con Trump fino alla fine delle primarie e insomma Niki a lei ha trovato un modo intelligente di affrontare l'argomento una vittoria per la Russia è una vittoria per la Cina ha scritto
A lei su Twitter in America questa associazione Russia Cina è diventato un argomento molto potente così tra l'altro Lomonte il getta come dire un un po'di prudenza su rispetto a chi già annuncia il disimpegno ritiro americano dall'Ucraina invece la Cina altro tema che rimane d'attualità lo abbiamo visto ieri con un Bossi ieri pubblicato dalla figlia o e ieri c'è stato anche un dossier di Libération sulla situazione economica e politica
Nell'Impero di mezzo o meglio nell'impero di sci
Come come scrive Libération nel nel suo editoriale di ieri
Nell'impero di sci quando ministro scompare beh non è un buon segnale ma quando tra luglio e settembre ne scompaiono addirittura due e non degli ultimi cioè il ministro degli Esteri e poi quello della difesa
è un segnale di fermento e di Regolamento dei conti a tutti i livelli anche quelli più alti
All'inizio del mese una figura ancor più importante è stata messo dietro le sbarre
E poi agli arresti domiciliari il miliardario cui Ca'Janna fondatore e capo del conglomerato Evergrande
Promotore immobiliare le cui azioni sono state sospese giovedì dalla Borsa di Hong Kongo perché la situazione finanziaria è catastrofica
E non è l'unico in questa situazione il contagocce minaccia anche altri fiori all'occhiello cinesi
Dopo avere investito massicciamente nell'edilizia per sostenere la crescita la Cina ha vissuto un brusco arresto di questa attività a causa del Cofide lo da un dello scoppio della bolla immobiliare traumatizzato dal lungo periodo di Loch da un durante la pandemia
E in ansia per un futuro che vede piuttosto cupo la popolazione cinese frena la propria voglia di consumare preferisce risparmiare questo non incoraggia gli investimenti dei partner stranieri che ascoltano con ansia anche le sirene delle navi da guerra intorno a Taiwan insomma
Secondo le donazioni la seconda potenza mondiale è in subbuglio e questa non è una buona notizia per il resto del mondo
Il fatto è che essere autoritari non paga nel caso cinese le ingiunzioni del regime hanno portato al tracollo demografico
E a una gestione Della pandemia disastrosa per la popolazione
E le imprese
A lungo motore della crescita globale la Cina è diventata una bomba a orologeria conclude tra l'altro liberi
Noi del chiudere invece vogliamo dedicare un paio di minuti al tema dei migranti che continua a tenere banco
Sui giornali internazionali
In generale visto che riprendono gli sbarchi a Lampedusa per i conflitti politici tra Paesi europei
Mia figlia o ieri per esempio aveva un editoriale in prima pagina dal titolo alleggerire il fardello
Qual è il modo migliore per alleggerire il fardello o meglio qual è il modo migliore per condividere il far bello e proprio alleggerirlo secondo
Mio figlio che a volte però la fa un po'facile
C'è invece grande stupore per quello che è accaduto giovedì a Bruxelles al Consiglio affari
L'Italia che
Blocca l'accordo sull'atteso patto migratorio questo il titolo pubblicato ieri dal Paris
Che racconta come il ministro Matteo Piantedosi abbia sorpreso tutti a partire dalla presidenza spagnola del Consiglio dell'Unione Europea
All'improvviso ma facendo mancare il sostegno italiano ha uno dei regolamenti del patto migratorio si chiama Regolamento crisi il tutto perché per è una battaglia ideologica contro le ONG di fatto anche il mondo ieri aveva un titolo forte l'Italia mette a rischio il patto migratorio un titolo forte non vero perché senza questo regolamento crisi
I negoziati su altri regolamenti del nuovo patto su immigrazione e asilo
Sono bloccati e il tempo sta scadendo bisogna trovare un accordo complicato tra i governi al Parlamento europeo entro febbraio Massimo marzo
E il titolo più più forte però abbiamo trovato su un giornale tedesco la Bild che è un giornale popolare va preso sempre con le pinze ma insomma
Il capo dell'Italia arrabbiato per la svolta di Berne Bock sul asilo europeo verbo che il ministro
Degli esteri tedesco che alla fine ottenuto una tutela per le ONG in questo regolamento crisi
Morale il patto migratorio e di nuovo sul luogo del baratro dopo che il ministro dell'interno di Roma ha bloccato il vertice di Bruxelles cifre opera oggi per questa settimana da David Carretta una buona giornata con Radio Radicale