Alta sostenibilità - Rapporto ASviS: focus su edilizia, green deal, crescita e occupazione

Buongiorno chi ci ascolta qui su radio radicale l'appuntamento è con alta sostenibilità insieme all'ASI visse l'alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile che mi parlano varie maniere venisse Pietore appunto giornalista
Per parte e Axis Buongiorno a Miss
Buongiorno Valerio Bongiorno ai nostri ascoltatori ai nostri ospiti
E grazie ai nostri ospiti a partire dal professore dico Giovannini che appunto fondatore del larghissima lettere scientifico dell'alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile Buongiorno
Buongiorno a tutti
Grazie a Silvia Rizzi vice presidente della seconda lega la transizione ecologica Bondi quel giorno grazie e grazie latta CGIL abbiamo Christian Ferrari segreta nazionale in CGIL grazie per essere connessa a mani
Buongiorno tutto tutte grazie a voi per il vento
è il tema diciamo sono cose di casa visse e anche ormai di casa radicali perché commentiamo con davvero grande piacere il nono rapporto
Dell'alleanza italiana sullo sviluppo sostenibile che è stato presentato negli scorsi giorni comunitaria che ritardo su uno tutti gli obiettivi sostanzialmente del appunto dell'agenda
Venti trenta insomma se continuiamo così diciamo soltanto mi sembra il diciassette per cento il mio obiettivo dovrebbe essere potrebbe essere raggiunto e questo e abbiamo dette armi dell'energia politica pulita dal dal lavoro e dalla crescita economica le città sostenibili e lei disuguaglianza la lotta alla povertà la dispersione scolastica
Insomma non c'è granché di cui stare per cui stare allegri troverete las visse insiste giustamente ci ci dettaglia lo faremo quest'oggi anche noi in che cosa
Dobbiamo andare meglio e oggi particolare lì se ci concentriamo su degli asset di
Specifici l'apporto
Ti Valeria allora buongiorno buongiorno ed è come dicevi no no rapporto in cui la stessa Anne analizza
L'andamento dell'Italia rispetto all'agenda due mila trenta agenda firmata dei centonovantatré Paesi delle Nazioni Unite nel due mila quindici
E che quindi definisce obiettivi puntuali da raggiungere entro il due mila trenta ve lo ricordo perché questa non un rapporto fatti due conti mancano cinque a anni a la realizzazione diciamo alle scadenze per la realizzazione di questi obiettivi come ricordavi Valeria sembra che non stiamo andando nella giusta direzione e questo lo chiediamo al professor Giovannini ci può descrivere qual è la situazione nel nostro Paese anche come lo ha visto cambiare in questi nove anni da quando avete istituito il primo rapporto
Purtroppo la situazione è tutt'altro che favorevole sia a livello internazionale che a livello europeo che a livello nazionale quel diciassette per cento
A cui si riferiva Valeria Manieri in realtà riguarda il mondo queste sono delle stime
Dell'ONU perché dopo la pandemia e poi con la guerra in Ucraina l'aumento dei prezzi l'inflazione il debito in nei paesi in via di sviluppo e tornata ad esempio accrescere la povertà estrema
Che andiamo tutti molto male insomma sì purtroppo sì anche appunto sui fenomeni anche
Molto molto pesanti sul piano umanitario abbiamo il record storico di persone di civili uccisi nelle guerre
P persone sfollate a causa delle guerre quindi a livello globale la situazione è tutt'altro che positiva a livello europeo va meglio ovviamente siamo comunque l'area del mondo più sostenibile ma anche l'Europa
Fatica a progredire ci sono dei passi avanti sul molti dei diciassette obiettivi ad esempio sulla parità di genere anche la lotta al cambiamento climatico ma non sembrano in grado a meno di un forte di una forte accelerazione vicolo sentire dentro due mila trenta di raggiungere tutti gli obiettivi e l'Italia da questo punto di vista e in una situazione ancora peggiore
Perché non solo rispetto al due mila dieci bene non cinque obiettivi su diciassette vedono l'Italia oggi in condizioni peggiori del due mila dieci
Ma solo in un caso quello dell'Economia circolare l'aumento che c'è stato in questi anni è veramente molto robusto infine un dato che nuovo di questo rapporto perché anche in collaborazione con Prometeia
Abbiamo cercato di proiettare al due mila trenta
I trentasette obiettivi quantitativi cioè sui quali delle l'Italia si è impegnata in sede europea in sede nazionale a raggiungere entro il due mila trenta pensiamo al tasso di abbandono scolastico al quantità di laureati alla riduzione della povertà
Alla distribuzione del reddito tra ricchi e poveri ovviamente agli obiettivi ambientali e così via
Pene soltanto otto su trentasette sono raggiungibili gli altri non lo so uno
Ciò non vuol dire che dobbiamo rinunciare ma da un'idea del salto di qualità del cambiamento profondo che dobbiamo fare per diventare un Paese in via di sviluppo sostenibile
Il professore il fatto che proprio il il dato sull'economia circolare sia il miglioramento e io ho letto il rapporto ovviamente questo in gran parte dovuto anche al riciclo no del dei rifiuti che produciamo ci dà anche il segno di quanto si sia stato un cambiamento culturale dei cittadini nelle sensibilità in questi anni no
Sì è vero c'è stato ma è ancora limitato non parlo solo dei cittadini
Scusate la discussione di oggi tra mente verterà proprio sulla dimensione economica e che va insieme a quella ambientale come ha ripetuto anche domenica sera aprendo illa Festival delle regioni presidente te dello Mattarella ora vediamo vitale più in dettaglio noi evidenziamo quattro possibili fattori di cambiamento che non c'è incerto uno è negativo
E cioè la legge sull'autonomia differenziata che rischia di frammentare i processi decisionali proprio nel momento in cui l'Europa
Dovrebbe invece aumentare il coordinamento delle politiche noi che facciamo rammentiamo ben ventitré materie in ventuno tra Regione Provincia Autocar
E però se questa è la buona notizia è che comunque c'è un certo attivismo politico dall'altra parte e Loredana Novaro alla vedremo al tonno il punto bruciare le che abbiamo bisogno di una governarci unitaria dei tuoi amici secondo elemento positivo
Il le direttive europee che impongono
L a rendicontazione di sostenibilità alle imprese che stanno effettivamente spingendo tantissime imprese italiane nella direzione giusta ma purtroppo non tutte terzo elemento positivo il nuovo Regolamento sulla rigenerazione della natura
Grande opportunità per rimettere a posto i nostri ecosistemi non a caso gli ecosistemi stanno degradando sì sia in Europa che in Italia
Molto velocemente ma anche un'occasione per creare occupazione buona occupazione e pensiamo alla rigenerazione delle nostre città ricordiamo che in questa per questo Regolamento europeo di fatto impone enti nei comuni con oltre cinquanta mila abitanti una sì
Sorta di stop al consumo di suolo infine il cambio della costituzione del due mila ventidue grande opportunità per introdurre come il Governo ha proposto in Parlamento
Una legge per la valutazione di impatto di tutte le nuove normative dell'impatto intergenerazionale cioè sulle future generazioni che potrebbe portare a un cambiamento di governo su
Cioè ecco allora dottoressa Ricci vicepresidente con Ance con delega la transizione ecologica prima di entrare nel vivo di quello che il lavoro che fa lei al punto per rendere più sostenibile
Il il vostro settore dall'efficientamento energetico appunto la riqualificazione urbana intanto volevo sentire una sua opinione una suo commento su questi quattro fattori di cambiamento per l'Italia
Buongiorno grazie a tutti si diciamo è molto in tante per hanno gli operatori del settore delle costruzioni quote TAR il nostro importante importante contributo in termini appunto di ottica per il raggiungimento degli ex Inches perché come edito però possiamo un po'lungi Tallarita risultanze diciamo pienamente soddisfacente viene come però
Non so se mi sentite sì sì sì sì sì la sentiamo nell'ordine
Con lei come settore però intendiamo incidere notevolmente i cui che abbiamo come dire siamo fortemente responsabili di un impatto ambientale importante ma siamo altresì delle responsabili en anche di attuare in un profondo cambiamento il settore delle costruzioni secondo da anzi Istat rielaborati Ance è responsabile di circa il trentasei per cento delle emissioni di CO due in atmosfera e altresì responsabili
Del quarantotto per cento della produzione emissioni di rifiuti che ma al contempo eh
Fautore appunto di un economia circolare il riciclo di rifiuti di oltre il settanta per cento parliamo della soglia del settantotto per cento
Quindi effettivamente è un settore che può incidere notevolmente nella fattispecie della economia circolare
è stato appena entrato entrato appena in vigore lo scorso lungo un mese fa il il l'undici settembre decreto endo Guay stecche
Ha visto proprio un collaborazione congiunta delle associazioni di settore tra cui anche lance
Con il Ministero dell'Ambiente e quindi appunto questo importante questa importante norma che avrà o i due anni di monitoraggio vuole vuole veramente testare gli operatori del settore as nell'ambito delle riciclo di rifiuti che amo molto
Soddisfatti penali stanze che sono state come dire recepite da parte da parte di Ance e veramente ci collocano in un criterio sempre di di di miglioramento in tal senso
Quindi e siamo siamo
Come dire preventivamente soddisfatti ci sono ovviamente degli ambiti di miglioramento andare su questo su questo elemento perché ovviamente è uno dei compiti che il settore ovviamente che che copre anche ogni costretto Legnini
A su cui ha contribuito fortemente anche il tema dell'efficientamento energetico o no delle delle nostre abitazioni insomma a livello territoriali né nell'ultimo periodo c'è stato su tutto post pandemia con il green deal un un bello slancio e anche grazie delle politiche nazionali che piacciano o no insomma o qualcosa si è mosso in modo centodieci ecco cosa fare per diciamo continuare su quella strada possibilmente in modo più efficiente efficacemente
Anche su sul piano elettorale risparmio pubblico perché insomma no sono stati delle elezioni importanti
Assolutamente sì infatti è una è una materia un po'controversa semi il se mi permettete appunto questa questa comuni iscrizione ogni vivamente i superbonus Boris edilizia in un certo qual
Nel modo lasciano il passo anche alla e direttivo lupetti vidi che sta che entrati in vigore lo scorso ventotto maggio e quindi appunto non non ha non ha avuto il consenso d'Italia però dovrà essere recepita abbiamo due anni anche lì di monitoraggio per far sì che posta tradursi in una realtà con gli obiettivi
Veramente finale antiche e l'Europa in un certo senso ha imposto alla alla nostra categoria di difficile diciamo che il nostro patrimonio immobiliare ovviamente a una specificità importante perché porta con sé
La
Comunque una una eredità storica Al Checchi detto anche culturale di questo deve essere tenuto conto anche nell'ottica dell'efficientamento energetico come giustamente suggeriva d'altro canto con i bond si indirizza e il superbonus possiamo dire che nello dica della direttiva europea non partiamo da zero
Partiamo da qua
La percentuale di cinque per cento dei nostri immobili
Già e si sentano atti quindi parliamo di circa quattrocentosessanta mila immobili non partiamo da zero dobbiamo compiere sforzi importanti ma quello che noi chiediamo eh
E ci rendiamo perfettamente conto che c'è stato un iniezioni come giustamente lei diceva di secondi e quindi ed incentivi
Quello che chiediamo per far sì che il settore Possa ancora una volta a trainare
Questo cambiamento importante questa transizione verso la sostenibilità e li fisicamente che IMI incentivi non cessino massima non strutturati nel tempo quello che abbiamo ho sempre chiesto come ANCI come sempre la presidente Brancaccio senza imbattuta che non ci siano delle soglie alti di percentuali incentivi ma bensì soglie più
Accettabile consolare Emily lì ma costante
Io ma
Grande Punto che ne invoca in relazioni anche al rapporto in e Mario Draghi per parliamo di una competitività
Da nazionale
Le ed europea ma anche nel prendere coscienza che la transizione ecologica non può essere sono un investimento unilaterale a carico dell'impresa soprattutto delle dei dei privati cittadini ma deve essere effettivamente un un un impegno corale e quindi anche dal punto di vista degli incentivi è fondamentale che i costi vengano ripartiti
Quella rimase in ombra riempio maggiorana esentare per dare un po'di respiro al tema occupazionale nuove competenze perché se arrivano tanti soldi tutti insieme poi rientra molti meno non c'è alcuna continuità pece meglio poco
Ma costante
Capisco bene occorre oggi ho pastoie costante esatto no no no a esattamente centrato proprio per far sì che il tema dell'efficienza risolutamente energetico in chiave appunto
Ne nell'ottica appunto del patrimonio immobiliare posso diventare un piano strutturato industriali per l'Italia di qui ai prossimi quindici vent'anni come ci ci impone commi cinque alla direttiva ecco
Quindi va bene è chiaro è chiaro grazie e allora in tema di competenze andrei proprio a parlarne con Christian Ferrari perché abbiamo sollevato un altro tema chiave per noi no quindi se da una parte c'è il settore dei costruttori dall'altra certo erano diciamo il il tema cruciale
Di come si formano le nuove competenze i comizi abbiano i nuovi lavori green jobs per rendere tutta questa transizione una grande opportunità anche di benessere di prosperità ecco Ferrari CGIL conta cinque milioni di iscritti voi come vi state muovendo
In questo senso c'è per formare nuove competenze nuovi lavoratori
Ma intanto diciamo che sul fronte dello sviluppo sostenibile la CGIL non solo la CGIL attestata lo ha messo al centro da tempi non sospetti prima ancora dell'agenda venti trenta del due mila e quindici le abbiamo anche prodotto una piattaforma unitaria CGIL CISL e UIL nel due mila diciannove che si intitolava appunto per un nuovo modello di sviluppo sostenibile che affrontava tutti gli ambiti che questo tema chiaramente investe una piattaforma che nella nostra autonomia abbiamo puntato declinare con gli strumenti che ci sono proprio in tutti gli ambiti di azione sindacale
è chiaro che le competenze la formazione sono aspetti decisivi non sono gli unici ma solo un aspetto assolutamente importante lo abbiamo portato avanti nella contrattazione nazionale
Penso alla riforma dei sistemi di classificazione all'aggiornamento dei profili professionali dei percorsi di formazione che abbiamo cercato di inserire nella nello strumento dalla contrattazione del contratto nazionale di lavoro penso anche al lavoro che stiamo facendo sul secondo livello di contrattazione ahimè ancora poco diffuso in Italia solo il venti per cento sostanzialmente delle nostre imprese ma in quell'ambito stiamo cercando di allargare il più possibile i temi della sostenibilità e portarli fin dentro i luoghi i luoghi di lavoro
Utilizziamo anche la leva importantissima dei fondi interprofessionali cioè della formazione continua anche quello è uno strumento che sempre di più deve essere tarato indirizzato sulla creazione e lo sviluppo delle competenze che servono per gestire questa profonda trasformazione parlo sia della transizione Grillo ma anche di quella digitale dove passi in avanti sono stati fatti indubbiamente anche in questi in questi anni qui
In generale permettetemi un titolo uno slogan
Noi il nostro obiettivo si può sintetizzare così
Dall'esperienza straordinaria delle centocinquanta ore degli anni settanta
Ad oggi l'obiettivo è quello di garantire a tutti a tutti un vero e proprio diritto soggettivo ed esigibile alla formazione all'apprendimento permanente lungo l'intero arco di vita
E quindi il punto è una formazione nei luoghi di lavoro pagata e in orario di lavoro
Noi chiediamo una quota crescente di orario di lavoro settimanale che sia dedicata in maniera vincolante cogente alla formazione delle lavoratrici e dei lavoratori e pensiamo che questo sia una leva importante anche di sviluppo e l'innovazione per il nostro sistema dell'impresa
Seul menti e ammortizzatori sociali per gestire questa transizione che anche contraddizioni che anche ovviamente criticità soprattutto quando sei un po'in mezzo al guado vuoi per difendere i livelli occupazionali
Vuoi per costruire proprio dei percorsi anche di riqualificazione e ed è evidente che la leva formativa nell'utilizzo di questi ammortizzatori dovrebbe essere fondamentale abbiamo un modello che è quello show ora ad esempio che abbiamo utilizzato nel corso dell'emergenza sanitaria
Oggi c'è un'altra emergenza l'esigenza di cambiare profondamente il nostro modello produttivo e pensiamo che a livello nazionale soprattutto a livello europeo bisognerebbe riproporre rilanciare uno strumento come quello che ha funzionato durante
Per l'emergenza convinto che può accompagnare anche i percorsi volevo ma non è una una cosa altro infernali perché
Chiaramente quando parliamo di transizione Glinni in questo momento viene subito alla mente il tema del settore automotive no sappiamo che in quell'ambito ci sono le stime che appunto parlano di
Un appunto Dini ingenti perdite di posti di lavoro così come Inter avviare le stime indicano numeri molto inferiori
Lo segnalo soltanto sei mesi
No no ma dai dati poi parliamo di loro e degli altri così come ci sono delle stime che ingenerare indicano che appunto se non correttamente accompagnate accompagnate con la formazione con con politiche diciamo adeguate insomma potremo vedere a difficoltà crescenti soprattutto perdite di posti di lavori in in settori in cui tra l'altro il più forte la presenza femminile quindi questo diciamo potrebbe creare dei problemi nei problemi
Come CGIL ovviamente poi passo la parola a Giovannini per fare il punto anche su questo che cosa di urgente c'è da fare
Ovviamente la la le politiche per ammodernare il tema delle competenze di una formazione continua perché è un mercato del lavoro che mi chiede ormai il cambiamento importanti anche nel giro di pochi anni che dirigo questo Ferrara
Ma noi sosteniamo convintamente il percorso ad esempio delineato dai prendila europeo
Un evidenziamo che lite
Ma non sia la discussione piuttosto stucchevole col retrovisore della data della dello spostamento un anno in più un anno in meno rispetto agli obiettivi che ci sono dati il problema vero è ad oggi la mancanza sia a livello nazionale che a livello europeo di una strategia di una politica industriale soprattutto di strumenti e di risorse su cui investire in questo fronte quei il punto è esattamente questo non mantenere difendere con le unghie e con i denti il motore endotermico
Ma che anche l'Europa finalmente a accetti affronti questa sfida e qui vuol dire il rapporto Draghi tra le tante altre cose ha quantificato quegli ottocento miliardi è quello il punto fondamentale
Perché se no non facciamo altro che accompagnare questo declino e quindi noi siamo convintamente
Impegnati per quegli obiettivi ma rivendichiamo appunto una strategia di politiche industriali il mercato da solo non ce la fa
Altro che non disturbare chi vuole fare oggi come negli Stati Uniti come la Cina come in tutto il mondo c'è un protagonismo di un intervento pubblico a livello ripeto nazionale ed europeo che è decisivo è indispensabile per poter salvare April mi lasci dire la prospettiva manifatturiera industriale del
Il nostro compito perché questura solitamente la sfida è enorme Giovanni appunto su questi elementi stava appunto dicendo ci sono stime vive se di realtà non mi sembra che ci siano questo
Diciamo dati altamente positivi però quello che è certo è che dobbiamo far presto perché quello che diceva afferrare che questa sfida non può essere persa nel rapporto Draghi su questo è molto è chiaro che quindi traccia una via che corretta però coi le politiche nazionali ed europee devono porre per per trasformare questo in una opportunità vera perché può adesso lo porta in vita vera anzi è una sfida
Essenziale
Sì
Quattro riferimenti rapidi primo riferimento i dati contrariamente a quello che viene raccontato continuamente da più con una certa da chi ha interesse a frenare mostrano che le imprese italiane che hanno scelto
Ecco però sezione ecologica in digitale già adesso aumentano la produttività i profitti e anche l'occupazione
Questa è un qualcosa che va tenuto presente perché in questi imprenditori queste imprese la stanno già facendo la transizione a in nome dell'innovazione
Come ha detto Ferrari pochi fa di queste competono aumentano la competitività internazionale e hanno ottimiste risulta
Secondo elemento
Sì le stime sull'automotive oscillano tra sessanta mila possibili perdite di occupazione da qui al due mila trentacinque e tredici mila sono due numeri molto diversi il punto in cui io trovo veramente capo credibile la discussione che si sta facendo adesso su questo settore quando invece abbiamo tanti altri settori in cui dovremmo forse accendere riflettori anche più positivi e che
Certo c'è una forte diminuzione la domanda di autovetture non solo in Italia io do lettura nuove
Perché invece le autovetture usate stanno aumentando fortemente allora una domanda rispetto tali dal quadro generale della nostra economia non è che vent'anni di salari che si riducono di
Incertezza sul futuro le sei sei alla teoria economica
Spingere famiglia rinviare le decisioni particolarmente pesanti virgola questa è un'automobile con l'acquisto di un'auto allora lo dico non per sminuire per ma perché
Il tema non è semplicemente il passaggio era elettrico non è solo una cosa che appunto accadrà solo per auto nuove
Tra più di dieci anni ma il problema della strategia industriale della politica industriale il rapporto contiene molte proposte su vari fronti e mi fa piacere o se lo stesso dando la notizia ma nei giorni scorsi il Consiglio europeo quindi non Bruxelles senso dalla commissione i governi definendo la strategia negoziale
Per la Coppa ventinove i barconi sul cambiamento climatico poi le altre due su deforestazione e biodiversità hanno ripetuto pur sotto presidenza ungherese
Che gli obiettivi del green deal vanno confermati vanno mantenuti che l'euro l'OPA deve battersi perché tutto il mondo raggiunga gli obiettivi dell'Accordo di Parigi e così via se volete e il primo atto politico
Della nuova
Come della nuova legislatura europea che per fortuna fa quello che dice il rapporto Ars risk cioè confermo agli Obiettivi del green di ovviamente domandandosi e come affrontare i tanti problemi che esso comporta
Professore lei ha toccato un tema centrale quello dei salari e soprattutto in Italia dalle altre parti Crespo in Italia praticamente addirittura dei cresco questo grosso problema però diciamo non di facilissima soluzione a quanto pare le proteste non non non bastano come riusciremo a intaccano le percepito il tema della produttività una realtà al tema dei salari
Non è stare se non si tocca e quella corale è è complicata davvero ricordiamo ancora una volta che lo sviluppo sostenibile all'obiettivo otto parla di aumento dei redditi telefono occupazione che vuol dire quindi non è qualcosa di diverso
Dall'Agenda due mila trenta il punto e che abbiamo bisogno di una economia che non solo cresca ma distribuisca insoluto di questa crescita
E
In questo senso
Nel rapporto abbiamo una tabella secondo me è straordinariamente utile ma chiunque si occupi di questi temi perché sono le prossime scadenze
Sì europee che nazionali grazie alle politiche europee tra cui la questione della direttiva sul salario minimo
Quindi è stata una discussione per ora accantonata ma non può essere accantonato nel momento in cui l'Istat ci ricorda tra l'altro nei giorni scorsi che abbiamo tre milioni di lavoratori irregolari e un po'tantissimi altri lavoratori che stanno ancora sotto la soglia di povertà perché avere un lavoro purché sia non è sufficiente pene che l'occupazione stia aumentando Beppe in molti casi l'occupazione povera
Allora
Con questo concludo benissimo che il Pillau menta un pochino che l'occupazione aumenta un pochino ma il nostro rapporto far vedere che da qui a sei anni
Noi non saremmo dove
Ci siamo impegnati ad essere dove vorremmo essere dunque serve un'accelerazione da parte di tutti è un cambiamento profondo
Di approccio perché altrimenti nel due mila trenta come la bella addormentata nel bosco ci svegli eremo di Renoir come mai non ci siamo riusciti e non ci siamo riusciti perché non abbiamo fatto curioso il triste
Volevo sapere se Ferrari sul tema salariale e non solo a qualcosa da aggiungere andando in chiusura
Ma assolutamente sì la questione salariale uno dei nodi strutturali dell'arretratezza del modello di sviluppo in particolar modo italiano
Ed è evidente che dalla contrattazione i rinnovi dei contratti nazionali l'introduzione di un salario minimo e di una legge sulla rappresentanza che dia forza alla contrattazione collettiva
Aggiungo anche una lotta all'evasione una maggiore progressività fiscale anche per sostenere un welfare pubblico universalistico che è e salario sociale indiretto si diceva una volta e contribuì
Pesce a migliorare le condizioni delle famiglie e poi ritorno
Il cuore dalla questione sono politiche industriali investimenti pubblici fondamentali
Per arrestare un declino economico che ci ha già inflitto diciannove mesi consecutivi dal calo della nostra produzione industriale con meno di questo non si costruisce un modello di sviluppo e men che meno un modello di sviluppo sostenibile quindi condivido le considerazioni che faceva il dottor Giovanni
Grazie grazie davvero Elisa andiamo a chiedere e si ricordiamo la prossima puntata lunedì prossimo la dedicheremo Sempre a una Focus un rapporto andremmo su ambiente e salute benessere delle persone
L'Inter toccare appunto tutti i temi collegati dei diciassette obiettivi che come avete visto anche oggi partendo da un settore come quello delle
Dell'edilizia quanti aspetti si arrivano a toccare intanto grazie ai nostri ospiti Enrico Giovannini
Direttore scientifico dell'alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile Cristian Ferrari segretario nazionale
CGIL e grazie anche a Silvia Ricci che c'ha dovuto salutare stava prendendo un aereo
Vicepresidente Ance con delega allo sviluppo sostenibile grazie Valeria in la linea torna ai programmi della radio grazie a voi alla prossima