"La Sinistra, l'Europa e il lavoro" incontro organizzato nell'ambito della Festa dell'Unità di Siena

Circa l'Europa e il lavoro io ringrazio intanto per la presenza di cui siamo onorati di Piero Fassino
E e vorrei introdurre questo argomento prive di passerella parole poi a appunto magari aprire un dibattito con con voi
La cosa che è emersa in questi mesi e tutto ciò che ha contraddistinto il governo dell'Ulivo e Napoli e la o anche la politica di sinistra in Italia è quella di aver avuto una forte proiezione europea
Ed è proprio quando si è trattato di decidere se entrare o no in Europa che è scoppiato il bubbone sono scoppiate emerse le responsabilità
Mentre negli altri Paesi la crescita dello stato sociale veniva finanziato aumentando le tasse e i contributi da noi è stata pagata o meglio non è stata pagata dal debito pubblico
Sì ha continuato a concedere condizioni di particolare favore comunque privilegi e il sistema si è avviato piano piano al collasso
Evidentemente poi qualcuno doveva cominciare a farsi carico di questo divario e sono state le generazioni future cioè noi oggi
Puntare sull'inflazione e sulla svalutazione della lira e non pensare a coprire subito quel buco trincerandosi dietro la logica del tanto la barca va
Ha fatto esplodere la crescita del debito pubblico a causa degli interessi
Spesso c'è stato fatto credere che lo stato sociale fosse l'origine di tutti i nostri mali mentre ci si guardava bene dall'individuare nella moltiplicazione della spesa per interessi e nell'evasione fiscale la causa di fondo dei problemi della nostra finanza pubblica italiana
Così però siamo arrivati ad una situazione insostenibile considerato anche che l'appuntamento con l'Europa non poteva più essere rimandato
è vero infatti che nessuna questione fondamentale oggi può essere posta più solo a livello nazionale ma l'ottica europea ha giustamente condizionato il fronte politico e quello istituzionale
Sul fronte politico si sta lavorando alla formazione di una grande forza della sinistra corrispondente ai modelli prevalenti in Europa
Che sappia intervenire sui problemi fondamentali con tutta la sua identità e il suo peso specifico primo fra tutti il lavoro la piena occupazione
Sul fronte istituzionale l'obiettivo che ha guidato ogni azione del Governo Prodi è stato indiscutibilmente quello di fare entrare l'Italia in Europa fin dal primo appuntamento ed in maniera stabile per restarci
Il nome di questo sono stati chiesti sacrifici agli italiani
E anche per questo non riteniamo che non poteva mancare in un'occasione importante quale quella che la festa dell'Unità provinciale una serata di riflessione sul tema la sinistra l'Europa il lavoro
Sul perché è così importante per noi l'Europa ma soprattutto per come la sinistra deve incidere perde linearmente le politiche non solo finanziarie ma sociali ambientali e di creazione di nuova occupazione soprattutto giovanile
Troppo spesso parlare di Europa equivale a moneta unica cifre parametri pura difesa di posizioni di vantaggio ma nella costruzione della nuova Europa la sinistra il dovere di non parlare solo di questo
Questa questione si pone oggi nel dibattito politico internazionale determinanti di un confronto tra Europa e Stati Uniti
La vecchia Europa viene descritta da molti osservatori come appesantita dal Welfare State e da un'economia Spillo raddrizzata ed alti tassi di disoccupazione gli Stati Uniti a loro volta sono certamente più dinamici dal punto di vista economico
Ma con un'occupazione in gran parte precaria e sotto remunerata nell'assenza di ogni protezione sociale per ampie quote di popolazione
Va inoltre detto che forse l'economia americana prima che in Europa ha raggiunto il punto di svolta dopo il quale l'innovazione non si limita più solo a distruggere posti di lavoro
Del vecchio modo di produrre senza crearne di nuovi ma le nuove tecnologie allungo limitati a pochi settori produttivi si diffondono a macchia d'olio a tutti gli altri settori e soprattutto ai servizi il settore del futuro creando manodopera specializzata
In questo quadro il come costruire l'Europa e il come l'Italia debba entrarci diventa il crinale tra la destra e la sinistra
La quale non potrà mai individuare come unica ricetta possibile per il rilancio dell'economia e dell'occupazione lo smantellamento dello Stato sociale
Occorre dunque in Italia in Europa agire su due versanti quello economico e quello sociale
Esistono oggi due blocchi sociali con relativi interessi nei confronti dello Stato sociale un blocco conservatore che finisce per chiedere solo sventati smantellamento del sistema pubblico liberalismo e l'individualismo selvaggio
In cui sopravvive solo il più forte ed un blocco più riformatore in direzione dello stato sociale riformato più moderno ossia il blocco potenzialmente più europeo
Ma riformare lo Stato sociale significa andare ad intaccare una volta per tutte il meccanismo di salvaguardia degli interessi privilegiati e per questo c'è chi tenta di stare fuori dall'Europa
è invece importante ed urgente ed entrare in Europa
Ed in un'Europa governata con la sinistra se non vogliamo entrarci con politiche neoliberiste che accentuano le disuguaglianze ma vogliamo provare ad agganciare l'Europa e restarci con le riforme dello Stato sociale
Bisogna entrare in Europa per incidere da subito e scrivere le regole
Facendo essi ad esempio le regole del mercato europeo e mondiale non premino chi produce senza rispetto dei più elementari principi etici solo per ridurre i costi e vincere la concorrenza chi sfrutta l'ambiente inquinando chi non ha rispetto dei diritti sindacali o della sicurezza sui luoghi di lavoro chi sfrutta il lavoro minorile chi evade le tasse ha sicuramente vero costi ed è più concorrenziale sul mercato
Ma non può essere favorito rispetto a quelle aziende che fanno prodotti etici e dare una prospettiva di futuro alle famiglie ai giovani e assicurano un domani
E non guardano i diritti sindacali in base al colore della pelle
Ma per fare questo serve essere in Europa con tutta l'Italia e non solo con l'alcuni regioni di essa e contribuire a riscrivere alcune regole fondamentali come queste
Serve entrare in Europa per fare una battaglia per i diritti dei cittadini
E in quest'ottica che va letta la missione in Albania tesa ristabilire quelle regole fondamentali per il rispetto della democrazia la libertà ed i diritti principali dell'uomo
Ma di tutto questo e di tutto quello che voi vorrei domandare qui parliamo con Piero Fassino sottosegretario di Stato al Ministero degli affari esteri che ringraziamo per la sua presenza
Grazie se però sarà veloce grazie a voi ed essere qui
Ma il tema che è stato introdotto
è un tema naturalmente di norme rilievo
E io vorrei partire nell'affrontarlo da una considerazione
Molto semplice che però è il punto di partenza di qualsiasi
Ulteriore ragionamento
Ed è che noi viviamo
Sempre di più in un mondo interdipendente
Viviamo nella fase in cui nessun problema
Significativo
Può essere risolto soltanto sulla base di una dimensione nazionale
Viviamo nell'epoca dell'interdipendenza
Viviamo in una fase in cui le relazioni
Il cono Michele finanziarie produttive sociali culturali
Che lega hanno
L'Italia
All'Europa
Sono tali e tante che non è possibile pensare il futuro del nostro Paese prescindendo dal futuro dell'Europa
C'è una parola che ricorre sempre più frequentemente sui giornali e nelle televisioni
Ed è la parola globalizzazione questa parola che un po'di gergo significa una cosa molto semplice
Che il mondo appunto si globalizzati che il mondo è sempre più unico che è sempre più interdipendente
Che non c'è il fenomeno evento Processo
Anche lontano da noi che non ci riguardi io nettamente io ricordo
Lo sconcerto e quasi il panico che ci fu lo ricorderete anche voi
Dieci anni fa più di dieci anni fa in Italia e non solo in Italia in tutta Europa di fronte all'incidente di Chernobyl
Cernobyl si metteva di fronte a una elementare semplice verità
I cieli non hanno frontiere né dogane i venti non pagano Danzi un incidente grave gravissimo che accade nella pianura eque Ucraina ci riguarda direttamente mette in discussione la sicurezza della salute di milioni di cittadini di tutta Europa
Allora noi dobbiamo partire da questo punto di vista
Che è un punto di vista essenziale per
Decifrare quale deve essere diciamo il percorso che dobbiamo
Perché siamo percorrere
Non c'è nessuna prospettiva di futuro per nessun Paese
Se quel Paese si rinchiude soltanto nella dimensione nazionale
Si rinchiude entro i propri confini
Pretende di dare soluzione ai propri problemi in una dimensione puramente autarchica qualsiasi tema
Della che riguarda la vita delle nostre società che noi affrontiamo
Immediatamente rende evidente questo rapporto tra la dimensione nazionale del problema e la necessità di connettere la sua soluzione una dimensione sovranazionale
Quando parliamo di lavoro
Parliamo i di un problema
Che in Europa si traduce in un in diciotto milioni di disoccupati di una disoccupazione di natura strutturale tecnologica che ha le stesse caratteristiche in Germania in Spagna in Francia in Italia
E che può essere affrontata
In modo più efficace soltanto se le politiche che ciascun Paese mette in campo e lo deve fare
Si connettono a una strategia più ampia quando parliamo di sicurezza dei cittadini e di lotta alla criminalità non possiamo non pensare che oggi la criminalità realizza livelli di internazionalizzazione che fanno sì che i soldi
Che la mafia realizzati con il commercio di droga si investono soltanto ora la Borsa di Milano ma ormai sulle piazze finanziarie di Francoforte di Londra di Budapest
E tutto questo richiede una strategia di lotta alla criminalità che sia una strategia internazionale
Quando parliamo di un tema come l'immigrazione extracomunitaria non possiamo non fare i conti con un fenomeno che riguarda tutta l'Europa e che non può essere risolto da ogni Paese da solo ma che può essere gestito soltanto in una strategia coordinata quando parliamo di difesa dell'ambiente ci rendiamo conto che la difesa dell'acqua che beviamo dell'aria che respiriamo non può essere circoscritta a un territorio sulla base dei confini che quel territorio a perché i fiumi
Percorrono Paesi DiVersi perché l'aria che respiriamo la stessa perché la politica ambientale di questo continente è un tutt'uno e può essere gestita soltanto se c'è una strategia unitario
E potrei continuare facendo altri esempi cioè la dimensione sovranazionale
Per alcuni aspetti ormai planetaria e per la stragrande maggioranza dei temi che riguardano la nostra vita almeno continentale è la dimensione nuova entro cui si svolge e si svolgerà sempre di più la nostra vita
Quindi quando si parla di Europa non si parla di qualcosa che riguarda qualcun altro come ogni tanto appare
Si parla del luogo dello spazio della dimensione dove già oggi si svolge sempre di più si svolgerà la nostra vita
Si parla dello spazio del luogo della dimensione dove già oggi si manifestano è sempre più si manifesteranno tendenze processi e venti i fenomeni che ci riguardano direttamente
Io sono partito da qui perché avere questo approccio è fondamentale perché se si parte da questo approccio allora si capisce perché
Il governo dell'Ulivo ha posto come uno dei suoi obiettivi fondamentali prioritari riportare l'Italia al cuore dei processi di integrazione e di sovranazionalità
Perché l'Italia è partecipe e non da oggi dalla sua fondazione del processo di integrazione europea e tuttavia in questi anni l'italiano e lo sappiamo ha accumulato una serie di debolezze strutturali
Più alto debito pubblico più alta inflazione
Minore efficienza della sua burocrazia più alta instabilità
Che tutte sono situazioni che possono portare il Paese
Ad essere una condizione di marginalità nel processo di integrazione
E noi ci siamo proposti l'obiettivo di rovesciare questo questa situazione e di superare questo rischio
E di percorre quindi una strategia che evita se Alitalia a rischio di essere marginale nel momento in cui sono siamo alla vigilia di scelte che segneranno il futuro del continente
Il processo di integrazione europea di fronte ad alcune grandi scelte che matureranno nel giro di tre quattro anni
E che sono scelte che segneranno la vita dell'Europa per i prossimi decenni
Solo la scelta della moneta unica a partire dal primo gennaio del novantanove
Sono la scelta dell'allargamento dell'Unione che oggi è di quindici Paesi nell'arco di un decennio diventerà di ventiquattro ventisei ventisette membri con l'allargamento tutti i Paesi dell'Est
Sono la scelta di cercare di costruire una strategia di sicurezza di stabilità nel continente che eviti il ripetersi di tragedie come quella jugoslava
Sono scelte come la estensione della libera circolazione a tutto il continente di di persone diverso
Sono questioni fondamentali che attengono al futuro del continente al futuro dell'Europa la sua identità
E quindi il problema che ci siamo posti è come tenere l'Italia dentro questi processi
E per di più non tenerla immagini di questi processi ma nel cuore di questo processo
è per questo che abbiamo dato così grande importanza
Alla politica di risanamento economico e finanziario
Il primo gennaio del novantanove decollerà la moneta unica la moneta unica badate una scelta fondamentale non soltanto perché il completamento del mercato unico europeo oggi l'Europa l'Europa comunitaria l'Europa costituita dai quindici Paesi che sono membri dell'Unione e già un mercato unico
Come libera circolazione delle merci con libera circolazione dei capitali con libera circolazione delle risorse
La cosa paradossale che ci libera circolazione delle merci e non c'è ancora libera circolazione delle persone
Ma si è si è si arriverà anche a questo
In ogni caso è già un mercato unico manca però un elemento fondamentale di completamento del mercato unico ad avere in un unico mercato che non ha più barriere di ogni di ogni tipo un unico strumento di scambio un'unica moneta che regola gli scambi e commerci le transazioni che unifica definitivamente il mercato
E tuttavia parate la moneta non è soltanto uno strumento di unificazione del mercato interno
è qualche cosa di più la moneta è uno di quei fatti che simboleggia l'esistenza da un punto di vista politico di un soggetto unitario l'esistenza di una moneta
Rappresenta l'esistenza di un'azione di uno Stato unitario quando col ha voluto unificare la Germania per rendere visibile reversibile questo processo in una notte ha deciso che il marco della Germania orientale valeva tanto quanto il mare con la Germania occidentale le unificati in un unico Marco
La moneta non è soltanto un fattore economico finanziari la moneta è anche un grande fatto di coesione politica di identità di unità politica
Il arrivare alla moneta europea significa consolidare in modo definitivo e irreversibile un processo di integrazione che va avanti da quarant'anni per tappe sempre più alte
Realizzare il processo di una reale unificazione europea
Ma naturalmente per
Mettere in campo uno strumento unico di carattere economico finanziaria di carattere politico occorrono certe condizioni
Quell'espressione che ci siamo abituati tutti a leggere mille volte sui giornali abbiamo ascoltato mille volte nelle televisioni
Negli ultimi nell'ultimo anno i parametri di Maastricht parare rimasti significano questo cosa sono i parametri rimasti pagare i mastri sono le condizioni a cui ogni paese deve attendere
Perché possa partecipare alla gestione e all'utilizzo della moneta unica
Perché è evidente che una moneta unica si può usare in quanto quella moneta valica la stessa cosa abbia lo stesso male valore in tutto il territorio che lo adotta
E perché abbia lo stesso valore in tutto il territorio che lo adotta occorre che le economie dei paesi che partecipano alla adozione della moneta unica siano come dire abbiano condizioni analoghe affini perché se le condizioni economiche dei Paesi che partecipano Dozza moneta unica sono troppo squilibrate il valore di quella moneta non sarà lo stesso nei diversi paesi
Cosa sono i cinque parametri rimasti questa espressione oscura sono cinque condizioni molto semplice
Per partecipare alla moneta unica bisogna che vi posso arabi potranno partecipare i Paesi che già oggi partecipano al sistema monetario europeo lo Sme che è un sistema che regola il cambio tra le monete
E l'Italia a partire dal dicembre scorso è rientrata dello spread dopo che vi era uscita nel mille novecentonovantadue
Secondo parametro
E necessario che
Il valore il diciamo l'inflazione dei diversi Paesi sia non troppo dissimile
E quindi parteciperanno l'adozione della moneta unica tutti i Paesi che hanno un tasso di Suardi inflazione analogo con una banda di oscillazione che sta nell'uno virgola cinque per cento
In più o in meno dalla media dei tre Paesi più virtuosi
Dell'Unione Europea
Terzo criterio occorre che i tassi di interesse siano omogenee analoghi perché se sono troppo diversi è chiaro che il valore della moneta cambia
Rocco e parteciperanno all'adozione della moneta unica i paesi che avranno ciascuno tassi di interessi no
Distanti più del due per cento dalla media dei tre Paesi più virtuose
Quarto parametro di Maastricht
Occorre che il deficit del bilancio pubblico dei paesi che a parte c'è la moneta unica sia analogo che parteciperanno alla moneta unica tutti i Paesi che avranno un deficit del bilancio annuo non superiore al tre per cento
Quinto parametro occorre che chi partecipa alla moneta unica abbia anche un debito pubblico non debito complessivo il deficit e quanto
Un paese si indebita in un anno
Il debito pubblico è il debito di tutti
Gli anni che ha accumulato un paese nel suo sviluppo economico occorre che il debito pubblico dei Paesi che parteggiava età unica si è anche questo equilibrato e bilanciato e non sia superiore al sessanta per cento del prodotto interno lordo
Allora l'Italia un anno fa
Non stava in nessuna di queste condizioni
Un anno fa l'Italia non era in grado di ottemperare a nessuno di questi cinque parametri tant'è che se voi andate a riprendervi giornali di un anno fa
Registrerebbe con facilità che tutta l'Europa dava per scontato che la moneta unica sarebbe partita al primo gennaio novantanove senza l'Italia
Perché non stava in nessuna in nessun modo nelle condizioni di attendere a quei cinque criteri che sono richiesti
Stare fuori dalla moneta unica avrebbe voluto dire essere ai margini del processo non soltanto di unificazione monetaria ma di integrazione europea per il valore centrale il simbolico e anche materiale che assume la moneta unica non essere lì significava stare ai margini dei processi di integrazione
E non ci saremmo trovati in condizione se avessimo accettato quella condizione di marginalità il primo gennaio novantanove di essere probabilmente in questo scenario che la moneta unica partiva con la presenza nel euro di
No da nove a undici Paesi europei su quindici e l'Italia fuori in una condizione di obiettiva marginalità di obiettiva debolezza e di dipendenza economico-finanziaria particolarmente acuto
Noi abbiamo scelto di non accettare questa condizione di marginalità e invece di battersi perché l'Italia realizzasse i cinque parametri previsti e per il primo gennaio novantanove fosse nelle condizioni di essere nella moneta unica di essere nel cuore del processo di integrazione europea
E noi oggi siamo molto più vicina con l'obiettivo di quanto non lo fossimo un anno fa ai siamo di fronte a questo rovesciamento che un anno fa tutti davano per scontato che la lira non ce l'avrebbe mai fatta
E oggi è quasi sicuro che la lira ce la farà
Perché l'inflazione in Italia l'uno e mezzo per cento
Perché i tassi di interesse si sono ridotti e non superano un differenziale del due per cento rispetto ai tassi di interesse tedeschi
Perché
Siamo rientrati nello SME
Perché la politica di austerità e di rigore
Che il governo ha praticato per il bilancio dello Stato si porterà
Nel mille novecentonovantasette ad avere un deficit dell'Est di esercizio c'è un deficit del bilancio entro il tre per cento
E l'unico parametro che
Noi non siamo ancora in grado di rispettare quello del debito pubblico perché il debito pubblico italiano
Che come è noto è enorme
Non è ancora al sessanta per cento del prodotto interno lordo e non lo sarà
Per il mille novecentonovantanove e tuttavia molti altri paesi sono in questa condizione di questo parametro è il parametro che esca esplicitamente è stato indicato nel Trattato di Maastricht va interpretato in modo flessibile ed elastico mentre gli altri quattro vanno interpretati alla lettera
Quindi l'Italia è nelle sta realizzando condizioni
Che permetteranno al nostro Paese di essere nella moneta unica il primo gennaio novantanove e badate questa è una scelta fondamentale perché questo volo vuole dire a riportare l'Italia nel cuore del processo di integrazione europea
Riportare l'Italia dentro i meccanismi di integrazione al più alto livello
Creare condizioni di partecipazione dell'Italia al processo di integrazione europea che hanno una rilievo immediato una ricaduta immediata sulla politica di crescita sulla politica di sviluppo sola politica per l'occupazione nel nostro Paese
Perché questa politica
Di risanamento che noi abbiamo messo in essere
Per
Essere nelle condizioni
Di partecipare alla moneta unica non è qualche cosa di separato di disgiunto di altro
Dalla strategia di rilancio dello sviluppo interno di rilancio della crescita interna
E di creazione delle condizioni
Per creare posti di lavoro
Perché per determinare un meccanismo di crescita e per una battaglia per l'occupazione
è necessario spostare risorse
Necessario spostare risorse che oggi vengono
O sono state oggi meno ma nel passato sono state in modo rilevante mangiate assorbite divorate
Da un alto deficit pubblico da un alto debito pubblico da alti tassi d'interesse spostare queste risorse
Verso una politica per gli investimenti verso una polisti politica utile alla creazione di lavoro e di impiego
Aver portato la riduzione dell'inflazione all'uno e mezzo per cento non è qualche cosa di diverso dalla politica per l'occupazione
Perché avere l'inflazione all'uno per cento significa stabilità della moneta
Uno per cento l'inflazione significa la possibilità di ridurre i tassi d'interesse attivi e passivi
Riduzione dei tassi di interesse significa due conseguenze riduzione del costo del denaro per le imprese che hanno bisogno di accedere al credito per fare investimenti e riduzione del fabbisogno dello Stato
Di soldi da farsi prestare i cittadini per pagare i tassi di interesse sui titoli di Stato nel momento in cui l'inflazione bassa consente la riduzione dei tassi di interesse
Aver portato il deficit al tre per cento non è qualcosa di disgiunto di separato di diverso dalla politica per l'occupazione perché ridurre il deficit del bilancio pubblico significa che io posso destinare una quota maggiore di risorse dello Stato
Dalla dover sostenere il deficit e il debito a una politica di investimenti e l'occupazione
Aver avviato una politica di risanamento del debito pubblico significa fare una politica di riduzione dei tassi
Che mi consenta di spostare risorse verso una politica per l'occupazione e per la crescita
Quindi
Quando
Parliamo di Europa di moneta unica di parametri di Maastricht
Noi dobbiamo guardare a tutto questo come qualche cosa di fortemente intrecciato
Quasi sì invisibile
Dalla strategia di rilancio di una politica dello sviluppo della crescita interno non sono due cose separate quando io leggo sui giornali ma quanto costa stare in Europa
Tutte le volte ho un moto di fastidio di dispetto perché è un interrogativo posto dall'ignoranza perché la vera domanda è quanto ci costerebbe stare fuori
E se questo Paese fosse fuori dall'Europa si il prezzo sarebbe drammatico perché si riferirebbe essere ai margini del processo di integrazione ai margini dei processi di innovazione tecnologica una alta inflazione un sistema produttivo che si abituerebbero essere competitivo soltanto perché la moneta debole no sulla qualità del prodotto sull'innovazione del suo sistema
E noi invece abbiamo bisogno di fare esattamente come stiamo cercando di fare l'operazione inversa abbiamo Bisoli portare l'Italia dentro il processo di integrazione
Rendere competitivo il nostro sistema non perché è una moneta debole ma perché ne ha una moneta forte ed è quello che stiamo facendo
Non so se vi ricordate quando l'Italia entrata nello SME era il cinque dicembre del mille novecentonovantasei otto mesi fa
E se vi ricordate ci furono psicodramma collettivo secondo i giornali per due giorni perché i giornali avevano stabilito che noi dovevamo entrare nello SME
A mille lire sul cambio del Marco invece entrammo novecento e novanta e per due giorni i giornali scrissero che era un disastro essere entrate nove novanta vorrei fare notare che oggi il marco quotato sulla lira nove settantadue
Le chiedo al cinque dicembre ad oggi ha toccato quota nove novanta quattro volte quattro giorni in otto mesi
Cioè la lire assai più forte di quanto si creda
E tutto questo non è venuto per caso è perché abbiamo messo in essere una strategia che riducendo l'istruzione riducendo il deficit riducendo il debito pubblico ha solidificato il valore della moneta
I soliti cadono l'onere monete la Moretta tutto questo ha determinato un effetto positivo sull'astenuta dei cambi sulla stabilità dell'economia sulla forza dell'economia italiana
E quando leggete sui giornali che ci sono molti sono dei banchieri tedeschi che temono l'ingresso della lira nello SME nella le nuove norme della della moneta unica vorrei farle notare che non c'è un solo
Imprenditore tedesco che invece
Auspica che l'Italia stia fuori della della moneta unica
Perché si rende conto che un'Italia che fosse fuori dalla moneta unica sarebbe un elemento di turbativa dei processi di investimento di scambio in Europa
E quindi noi stiamo facendo una scelta che nell'interesse del Paese è nell'interesse del processo di integrazione e utile allora intanto questo è un primo grande elemento che bisogna avere chiaro
Restiamo riportando il Paese pienamente dentro l'Europa
Stiamo riportando nel processo di integrazione nel momento in cui l'integrazione europea eh alla vigilia di scelte strategiche importante che segneranno il futuro del continente nei prossimi decenni
E lo stiamo facendo determinando un intreccio molto forte tra questa scelta di collocazione dell'Italia nel processo di integrazione è una politica di risanamento e di sviluppo che tende alla crescita
I segnali di ripresa ci sono
E tende così
A creare le condizioni per affrontare l'emergenza prima che il Paese continua ad averne che l'emergenza lavoro che l'emergenza occupazione che l'emergenza di invertire la tendenza la disoccupazione creare invece possibilità di impiego per chi oggi un impiego non ce l'ha
Questa strategia
Si connette a una strategia più ampia
Ha una strategia più ampia che tende a collocare l'Italia in Europa non soltanto dal punto di vista economico e finanziario ma anche dal punto di vista politico anche dal punto di vista delle scelte politiche che l'Europa di fronte a sé
L'Europa nei prossimi anni si allargherà ad est
Dieci Paesi dell'Est europeo
Di cui al due mila dieci diventeranno parte dell'Unione Europea
Ebbene quell'Est europeo non è qualche cosa così distante come può apparire
Quell'Est europeo c'è immediatamente contiguo confina con l'Italia i quello estero Peo l'Italia dopo la Germania è il secondo Paese per presenza economico e commerciale
L'Italia è già oggi il secondo Paese per presenza economica commerciale nel grande quadrilatero che va dal Baltico ai Balcani dal Mar Nero all'Adriatico
In metà di quell'area nella zona soprattutto sudorientale dei Balcani l'Italia è il primo partner commerciale di investimenti di tutti i paesi di quell'area
Quello che succede lì e qualche cosa che ci riguarda direttamente
E allora il problema di come sia una strategia per l'integrazione di quei Paesi d'Europa come si realizza una strategia di sicurezza e di stabilità in Europa centrale e i Balcani qualcosa che ci riguarda direttamente
Avere due mila soldati in Bosnia come oggi noi abbiamo
Per difendere un processo di pace che da diciotto mesi garantisce che ce la pace laddove do per quarantaquattro mesi prima c'è stata la guerra e la pulizia etnica
Con ottanta mila morti il più grande bagno di sangue che l'Europa abbia conosciuto dopo la seconda guerra mondiale
Non è uno sfizio
Aver guidato la missione in Albania per ridare a quel paese una condizione di stabilità e farlo uscire da un bla da un collasso che lo stava portando all'Anarchia non è un lusso
E parte di una strategia che tende a fare giocare all'Italia un ruolo essenziale per la stabilità e la sicurezza in Europa in un'area in cui già oggi l'Italia ha una presenza ha una funzione ha un ruolo
E tutto ciò cambi dall'Italia a essere un Paese che può assolvere una funzione di ponte
Nella integrazione delle istituzioni europee restituzione atlantiche
Di quell'area che così cruciale per la stabilità e la sicurezza dell'Europa come ha dimostrato
La crisi jugoslava
Nei prossimi anni
Ciò che accadrà nel bacino del Mediterraneo ancora più di oggi Siri investirà direttamente
Ci sono circa centottanta milioni di persone dall'altra parte
Del mare Mediterraneo che vivono in Paesi in condizione di sottosviluppo e che se non trovo una risposta premono e premieranno sempre di più sull'Unione Europea e sui Paesi che più immediatamente sono nel bacino mediterraneo a partire dall'Italia
Praticare una politica mediterranea è una politica di cooperazione euromediterranea che qui non è uno sfizio Colusso
è la condizione per fare in modo che i problemi che si pongono dall'altra parte del mare non si ribalti lo tutti di qui a partire dal problema dell'immigrazione e non scoppino conflitti che diventi che rischio e diventare ingovernabili
E che sono quindi suscettibile di produrre tensioni drammatiche
Il mondo vive una condizione sempre più unica l'ho richiamato prima una parola che sempre più sta nel nostro lessico è globalizzazione per un mondo sempre più unico modo sempre più interdipendente
E allora operare perché l'Italia abbia una politica estera che afferma gli interessi del Paese anche in aree che possono sembrare lontanissime da noi
Ma che ci riguardano direttamente perché con quelle aree noi abbiamo relazioni intensissime di tipo economico commerciale e culturale anche questo non è qualche cosa che appartiene a un come dire che riguarda qualche esperto fa parte di una politica che corrisponde agli interessi del Paese ebbe funzionale a una crescita uno sviluppo del paese
Sì è di Riva in Siravo se Prodi come farà tra qualche settimana va in via in Asia centrale o in Indonesia non va a fare così come dire quello che un tempo si poteva considerare soltanto
Come dire
Un atto di relazioni diplomatiche no
Va ad affermare specifici è corposi interessi nel Paese in termini economici di scambio commerciale di politica di investimento di scambio tecnologico che hanno un'immediata ricaduta sulle condizioni di crescita e di sviluppo del Paese
Allora io credo che noi dobbiamo avere questo modo ormai di guardare allo sviluppo dell'Italia
Quando si dice il lavoro
Quando si dice la crescita quando si dice lo sviluppo bene ma la crescita lo sviluppo e lavoro sempre di meno potrà essere un tutti potranno essere temi risolti soltanto sulla base di quello che accade nel nostro Paese
Sempre di più saranno figlie di un intreccio molto forte che noi dobbiamo stabilire tra le strategie le politiche che mettiamo in essere nel Paese
E le strategie le politiche dobbiamo esterni immettere in essere per fare in modo che l'Italia partecipando a tutte le opportunità e a tutti i processi che maturò nel mondo abbia degli effetti positivi dei benefici delle ricadute sulla sua crescita sul suo sviluppo sul suo impiego
Io credo che questo modo di ragionare noi dobbiamo cercare di avere
Perché allora anche il tema del lavoro
Diventa come dire lo vediamo in una dimensione diverso vedete noi
Viviamo in una fase nella quale
Sono in corso mutamenti
Profondi
Della composizione del lavoro nella sua distribuzione nella sua concezione tutti quelli che siete qui per esempio
Fino alla mia generazione
Siamo stati abituati a pensare lavoro in un modo molto semplice
Il lavoro e la prestazione lavorativa che un uomo una donna fatalmente sessant'anni per cinque giorni alla settimana per otto ore al giorno e Rus numero in un certo posto è tendenzialmente lo stesso posto per tutta la vita
Io credo molti che sono qui ad ascoltarmi sono stato abituato nella mia famiglia un modulo educativo molto semplice se tu vedi uno che cambia troppo volte posto di lavoro vuol dire che non ha voglia di lavorare
No
Badate sarà sempre meno così
Noi siamo entrati in una fase in Italia e non soltanto in Italia nel mondo
Dove i processi produttivi sono molto più dinamici molto più flessibili e la femminilità dinamicità e la flessibilità dei processi produttivi sta cambiando l'organizzazione del lavoro la sua forma la sua distribuzione e lavora sta diventando sempre più flessibile sempre più mobile e già oggi in Italia al trentatré per cento c'è un terzo di quelli che hanno un lavoro ha già cambiato almeno due volte al posto di lavoro nell'arco della propria esperienza lavorativa e sarà sempre di più così
E allora tutto questo
Significano
Che lavora per importanti nonché dobbiamo abituarci a convivere con la disoccupazione ma tutto questo significa che dobbiamo ripensare alle strategie per il lavoro
Che la strategia per esempio fondata sulla semplice crescita degli Investimenti c'è una strategia che per lungo periodo è stata efficace e sempre meno efficace perché sappiamo bene che l'applicazione di nuove tecnologie
è tendenzialmente più che nel passato sostitutiva di lavoro umana
E che se per lungo periodo diretti Investimenti voleva dire più occupazione in una sequenza positiva che era più investimenti più occupazione più occupazione più reddito più reddito più consumi più consumi più produzione e il circo e il circolo ricominciava
Oggi non è più così la figlia del mille novecentosettantatré produceva un milione settecento mila vetture con duecento mila persone la Fia nel mille novecentonovantasette produce
Circa la stessa quantità di macchine con ottanta mila persone in mezzo in questi vent'anni ci stanno venticinque mila miliardi di investimenti in tecnologia
Gli investimenti si sono fatti ma non hanno determinato automaticamente la cresce l'occupazione hanno determinato accrescere la capacità produttiva e riduzione della quantità di lavoro necessario produrre la stessa quantità di merci
Allora questo si mette di fronte alla necessità di ripensare la politica per il lavoro in termini diversi da come l'abbiamo passata agli pensata nel passato
Alla necessità non di non fare investimenti ma semmai di sapere che è necessario un numero una quantità di investimenti molto maggiore rispetto al passato per produrre la stessa quantità di posti di lavoro
Si mette di fronte al fatto che la gli investimenti non possono essere più solo essenzialmente nel settore industriale perché è quello nel quale c'è stata la maggiore caduta
Di occupazione e che una politica per il lavoro oggi significa distribuire gli investimenti su un arco di settori merceologici produttivi terziari
Innovare innovativi più ampio
Significa fare i conti con un mercato del lavoro che se è più flessibile più mobile come dicevo prima richiede allora che si attivino i percorsi formativi che consentano un mercato del lavoro mobile di essere tale fino a quando il lavoro era quella cosa che pensavamo che abbiamo conosciuto
Lo stesso per tutta la vita
Era sufficiente se l'ha dato una scuola una volta sola andare a scuola
Da sei a diciotto anni se proprio volevi studiare un po'di più andare anche l'università sono ventiquattro acquisire una professionalità facevi quello loro per tutta la vita
In un mercato del lavoro stabile rigido il rapporto tra percorso formativo e lavoro era chiaro
Ma se noi entriamo in una fase in cui la struttura produttiva sarà sempre più dinamica e flessibile e aumenterà il numero della gente che nell'arco della propria vita lavorativa cambierà
Lavori ne farà più di uno allora il problema della formazione dell'educazione diventano qualche cosa che ha risolto una volta per sempre dopo un po'di anni il problema di come ti vengono date l'opportunità per una formazione un'educazione che ti consenta di cambiare lavoro
E diventa questione vitale e allora si comprende così
Perché è così importante l'educazione e la formazione e perché il governo dell'Ulivo ha fatto delle educazione della formazione una scelta fondamentale una priorità fondamentale anche qui non come dire per una balzare innovazione ma perché sempre di più oggi
L'innalzamento della quantità del sapere che tubetti a disposizione di ogni cittadino è funzione di una fase di sviluppo quanto più tu dai sapere alla gente tanto più la gente avrà opportunità per la propria vita
Quanto tu puoi fai crescere il sapere di ogni singolo individuo tanto più ora i offerto condizioni e possibilità quello individuo nell'arco della propria vita lavorativa di fare più cose
E tutto questo richiama anche le forme dell'organizzazione sociale c'è un grande discutere in Italia in questo da mesi e anche in questo momento sul Welfare State sullo stato sociale su come riformare lo solo come cambiare sistema previdenziale su come renderlo finanziariamente compatibile sostenibile badate non è mica soltanto una questione italiana si discute di questo in tutta Europa
E non è una questione che è conseguenza dei parametri di Maastricht indipendentemente dai parametri ma altri si sarebbe posto
E che lo Stato sociale che tutti noi abbiamo conosciuto e di cui noi beneficiamo era non un caciocavallo appeso faceva parte di un sistema e non funzionale coerente a una certa struttura struttura produttiva a un certo mercato del lavoro a cui corrispondeva una certa organizzazione sociale
Ma nel momento in cui quella struttura produttiva cambia l'organizzazione del lavoro del suo mercato cambia anche l'organizzazione sociale comincia ha come dire
Conoscere delle contraddizioni a scricchiolare
Parliamo del sistema previdenziale che è un tema che riguardava tutti e sta a cuore a tutti tema delle pensioni un tema enorme
E servire per mi si passa come dire questa espressione è un tema enorme non per i pensionati dei quali la pensione c'è la Georgia è un tema enorme per tutti quelli che pensano ci sono ancora soprattutto no quindi un tema che riguarda tutti
Come mai il tema previdenziale è scoppiato così dirò in modo dirompente non solo in Italia in tutta Europa ma perché sono intervenuti alcuni mutamenti strutturali non per la cattiveria di qualcuno intanto intervenuto mutamento strutturali importantissimo enorme
Che speriamo continui viviamo tutti di più
Viviamo di utili più speriamo di diventare immortali
Ma vivere di più diventare immortali ha delle conseguenze sul sistema previdenziale perché quando l'età media era sessantacinque anni voleva dire che il sistema previdenziale pagava la gente cinque anni nel momento in cui l'età media diventa settanta e si allunga sempre di più e abbiamo un enorme quantità di ultraottantenni e io spero che diventeranno tutti ultranovantenne ultracentenari naturalmente
Dobbiamo sapere che questo delle conseguenze che la quantità di anni che tu devi sostenere intermedi reddito di una persona cresce e tutto questo ti devi porre il problema di come lo paghi
Non è colpa di nessuno anzi e un enorme progresso che speriamo continui ma bisogna sapere quali sono diciamo le conseguenze i costi e le compatibilità e intervenuto nell'altro enorme cambiamento
Il numero dei pensionati in Italia è oggi superiore al numero dei lavoratori dipendenti
Il che significa che oggi noi abbiamo più di un pensionato per ogni lavoratore riprende siccome le pensioni sono pagate
Sulla base di una cassa previdenziale che alimentate con i contributi dei lavoratori dipendenti si dà terminando lo squilibrio finanziario anche questo non è colpa di nessuno meno che meno dei pensionati ma è un tema che tu devi essere in grado di affrontare
Varate oggi sono temi che ci sono in Germania in Francia non è un problema
Che attiene alla cattiveria di qualcuno attiene a delle modificazioni che sono intervenute nella struttura dell'organizzazione sociale della vita degli uomini dell'organizzazione produttiva e queste modificazioni si accentuano ancora di più in un mercato del lavoro
Che tende a essere più dinamico più flessibile in cui tutta la politica contributiva va ripensata perché era stata tutta pensata in quel mercato del lavoro in cui bastava entrare
In una fabbrica in un ufficio a vent'anni e ci stavi lì tutta la vita decorare la pensione era semplicissimo
Pagliari
Ogni mese le trattenute sulla busta paga a un certo punto la persona Riva ma in un mercato del lavoro più flessibile anche il sistema previdenziale va pensato in termini diverso allora non la voglio fare più nulla di tanto perché sto già parlando
La volto però varata e queste sono le grandi questioni che tutte stanno di fronte a noi
E che stanno di fronte a tutta la sinistra in Europa
Il tema vero è che noi siamo di fronte a un enorme transizione perché siamo in questo fine di secolo di fronte a grandi cambiamenti che segnano la fine di un'epoca
Questo fine secolo non è soltanto la fine di un secolo e anche la fine di un millennio in qualche modo e segna simbolicamente la fine di un'epoca e di alcuni fondamenti di una certa epoca
E la fine
Di una fase nella quale tutti i problemi erano essenzialmente risolti su base nazionale per tutte le ragioni che ho cercato di spiegare oggi il passaggio di secolo coincide anche con il passaggio dalla fase dello Stato nazione alla fase della sopra razionalità e sempre di più i grandi temi che riguardano la vita di ciascuno di noi necessitano per essere risolti di un intreccio forte tra politica nazionale politiche sovranazionali
E la fine di una fase nella quale la sequenza positiva più investimenti più occupazione determinava una crescita continue lineare dello sviluppo invece noi oggi siamo di fronte a una crescita dello sviluppo che non è lineare non è continua
E che invece ci mette di fronte ogni giorno di fronte alla contraddizione enorme crescerà la capacità produttiva del sistema industriale e produttivo e non corrispondente capacità di assicurare lavoro impiego
E la fine di una fase nella quale il posto di lavoro il lavoro era connotato da rigidità stabilità esistita entriamo nell'epoca della flessibilità della mobilità come condizione permanente del lavoro
Tutto questo segna un mutamento dell'organizzazione sociale e dell'organizzazione della Società dei suoi fondamentali servizi delle sue fondamentali modalità di vita quotidiana migliorare i servizi pubblici le prestazioni
E tutto questo va ripensato
Siamo di fronte a un mutamento d'epoca in cui le coordinate fondamentali che avevano caratterizzate nel corso di questo secolo le forme dell'organizzazione produttiva e sociale sono tutte in discussione
è un tema di fronte al quale stava sta l'Europa il mondo e in Europa in particolare un
Su cui la sinistra si sta misurando da tempo quando si parla di Tony Blair
Il cenone i giornali da alcuni anni una grande enfasi sulla capacità innovativa di Tony Blair ma la capacità innovativa di Tony Blair è stata la capacità di Tony Blair e del gruppo dirigente del partito laburista di misurarsi con questi tempi e sulla base della del misurarsi con questi temi astri di costruire una piattaforma politico-programmatica che dopo diciotto anni di opposizione e li ha portati a sconfiggere i conservatori a tornare al governo dell'Inghilterra
E misurandosi con questi temi che i socialisti francesi hanno messo in crisi
Il centrodestra e sono riusciti a vincere elezione
E affrontando questi temi che governa la sinistra in tutti i paesi d'Europa anche nei Paesi badate
Di maggiore sviluppo economico sociale di Maroni di maggiore occupazione di maggiore benessere
Qualche anno fa io andai con tre anni fa andare al congresso del partito laburista norvegese la Norvegia
E il Paese nel modo con il più alto reddito medio pro capite il paese di maggiore qualità sociale e maggiore dove c'è il Welfare State lo Stato sociale più efficiente
Dove l'erogazione dei servizi dalla culla alla morte accompagna ogni cittadino nel modo migliore
è un è un Paese governato da sempre dalla socialdemocrazia dove il partito laburista norvegese continua ad avere oggi il quarantasei per cento dei voti da solo
è un grande partito Grande Pavese socialdemocratico
Il tema del congresso
Era ripensare la società in un modo flessibile
Li hanno tutto a del pieno impiego allo stato sociale che funzionano sistema fiscale
Efficiente non hanno disoccupazione potrebbero anche dire siamo tranquilli torniamo sugli allori no
Anche lì si popola questo problema
Perché avvertono che anche lei stanno maturando cambiamenti che se non affrontati metteranno in discussione anche un modello sociale che pure ha ottenuto conquiste di civiltà altissime invidiate da tutto il mondo
E noi siamo di fronte agli stessi temi istituzione a anche più complicata naturalmente
E il governo dell'Ulivo e la sinistra che la forza principale del governo dell'Ulivo e di fronte a questa grande sfida non soltanto governare il Paese ma governano la fase di transizione una fase di grandi mutamenti profani grandi cambiamenti
E la sfida è più alta perché governare il Paese significa ripensare le categorie fondamentali della gestione della società del Paese introdurre una forte capacità di innovazione
E realizzare un governo che soddisfi le aspettative le bisogno dei cittadini innovando
Non semplicemente applicando un bagaglio di ricette consolidate
Traendo frutto soltanto dall'esperienza del passato perché ciò che nel passato abbiamo fatto e che ci ha consentito anche di acquisire risultati importanti oggi può non essere sufficiente per misurarsi con le sfide nuove che abbiamo di fronte a noi
Questo mi pare è il tema che abbiamo di fronte e quello che cerchiamo di fare poi il Bilancio trarremo alla fine dell'opera mi sembra che quindici mesi di governo dell'Ulivo una cosa l'abbiamo dimostrato
Che noi stiamo onorando due impegni che c'eravamo assunti quando abbiamo chiesto un voto per governare primo dare al Paese un governo che
Avesse l'ambizione di essere un Governo di legislatura
In grado di dare al Paese stabilità
Consapevoli che la stabilità non risolve di per sé i problemi ma era una delle precondizioni
Per affrontare quelle sfide che avevamo di fronte a noi e stiamo cercando di farlo mi pare
Che non ci sia oggi nessuno in Italia che pensare anche l'opposizione che questo Governo alla vigilia di ogni crisi o che si sta discutendo come era abitudine nel passato in Italia di quale governo delle succede al governo in carica
Il governo in sella ha di fronte a sé la prospettiva di durare vuole durare vuole essere un Governo di legislatura volessero governo che dà stabilità al Paese secondo cd
Impegniamo
Fare in modo che il Governo fosse un governo che aveva l'ambizione di governare davvero
Di mettere mano alle riforme di affrontare le sfide che stavano di fronte a noi di affrontare scelte che è anche difficile impopolare erano necessarie per garantire al Paese
Che quella stabilita non fosse soltanto effimero fittizia non fosse soltanto durare per durare o forse invece una effettiva capacità di mettere il Paese in una condizione di sicurezza di certezza di forza
Stiamo cercando di fare se ci sia se riusciremo no
Lo giudicheremo alla fine di quest'opera mi pare però che questi primi quindici mesi hanno dimostrato che lo vogliamo fare è possibile farlo e anche qualche risultato lo abbiamo già messo nel carniere grazie
Apriamo se lo ritenete opportuno anche dibattuto se c'è qualche domanda credo che l'esposizione di Piero Fassino si è stata così lucide così chiara che c'ha sicuramente reso più vicina all'Europa questa sera
Se però c'è qualche domanda siamo disponibilissimi a rispondere
Cioè nessuno che chiede di parlare
Stante che il dodici di agosto la gente ha diritto di essere rispettata io direi di chiudere qui dai gesti Graziano Del Piero Basilone per la sesta edizione ringraziando tutti voi e voi eravate tutti grazie a voi