"Memoria e futuro" presentazione del libro di Ceriaco De Mita org. presso la Sala del Refettorio

Fra
Loro
Chiusi da partenopea nel senso che non si muove mai da Napoli
Anzi da piazza Dante che il posto dove c'è una casa editrice
L'alternativa è che stia girando per il bene di Roma cercare nel suo libro magari invano perché da quello che mi dicono
Si trova poco liberi e speriamo perché esse esaurito
Allora tocca a me ringraziare tutti gli intervenuti non faccio citazione naturalmente tutti i presenti soprattutto i presentatori
I colleghi direttori calabrese Mauro e de Bortoli e naturalmente Walter Veltroni tutti quanti impegnatissimi gli hanno trovato un po'del loro tempo come si dice prezioso per venire qui a fare questa discussione
Proprio per questo io non ritaglio più di un minuto di tempo nella mia qualità come si dice di attore non protagonista di questo gol d'autore non protagonista di questo libro
Per dire solamente due cose
Una cosa che voglio ringraziare De Mita perché
In questa
Con questa intervista Luís ha confermato
Un giudizio a cui tengo molto su due uomini politici che io ho seguito molto per la mia attività professionale
Non tanto Moro perché il suo giudizio su Moro lo conoscevo già prima però anche questo elogio perfino della sua lentezza
Messa in connessione come la velocità massima possibile messe in connessione con quello che secondo me è il punto centrale del libro e concetto centrale del libro che la democrazia intesa come processo continuo per me è stato una cosa illuminanti anche questa ma soprattutto per quanto riguarda Berlinguer che De Mita a
Ha incontrato spesso
Anche io l'ho incontrato alcune volte
E
Io ho tratto l'idea che ci siamo trovati di fronte a due grandi leader
Capace di impegnarsi in un progetto alto per lo sviluppo della democrazia in questo Paese
Capaci di affrontare i rischi delle difficoltà che esiste in ambedue gli schieramenti sia all'interno sia a livello internazionale
E capace di mettersi in discussione
Voglio dire di mettersi in gioco veramente
Con un po'di retorica si potrebbe dire anche fino a costo della vita perché anche se Moro è morto l'America tragica che sappiamo anche Berlinguer data questa impressione quasi di essere morto consumato dall'impegno fisico
Che l'attività politica richiedeva io credo che sia stato bene che sia bene fissare questi due giudizi
Questa è la prima cosa che volevo dire la seconda cosa rapidamente che non avrei detta se Scalfari non avesse fatto un accenno molto esplicito nel suo
Nella sua recensione a me fa piacere che l'uscita di questo libro
Vi è anche la possibilità di riflettere un momentino su questo singolare personaggio che poi Ciriaco De Mita
Sul quale sono state dette sono state dette delle cose ingiuste non mi fa velo l'amicizia perché io quando penso a De Mita penso ad alcune migliaia di difetti che idea
E penso che su questi se volessimo scrivere un libro ci vorrebbero molte più pagine di quelle che anzi se qualcuno poi loro a scrivere io sono in grado di dare parecchio materiale in proposito però
Sicuramente egli non è stato un complice
Delle degenerazioni della Primera e-book
Anche altri non sono stati complici di quelle degenerazioni però l'unica combattuto
Le ha combattute la sua connotazione questa di aver combattuto le degenerazioni della Prima Repubblica
Perdendo più spesso che vincendo ma qualche volta anche vincendo porrà fine come dice ricorda Skate certo perdendo questa battaglia e debbo dire che se la Seconda Repubblica
Sarà connotata da i cambiamenti istituzionali e dall'ingresso nel Centro democratico dei partiti che erano esclusi della Prima Repubblica debbo dire che questa è stata una battaglia poi di De Mita da dagli anni Settanta deboli di questa seconda Repubblica sarebbe un cittadino a tutti gli affetti se non un antesignano ah beh quindi come amico fa piacere che ci sia stata questa
E si sia stata anche questo è l'aspetto deliberò al di là delle cose che sono scritte nel libro che naturalmente sono tutti opinabili e discutibili e e quindi stiamo qua per discuterne per discuterne io comincerei con nel modo più banale diciamo così con un banale
Ordine alfabetico che favorisce di stretta misura Pietro Calabrese direttore del Messaggero il quale ma dice che lui non gli piace d'Oriente di questo rito e quindi mi pare che sia la persona giusta per per cominciare no io non sono stato così drastico io voglio molto bene a Ciriaco De Mita e vi spiegherò perché di questo libro però non condivido quasi nulla di quello che limita ha detto che vi spiegherò perché
Di De Mita io ricordo molto bello che fra l'altro mi unisce a uno dei partecipanti a questa tavola rotonda nella primavera dell'ottantatré venite era stato eletto da poco se che da qualche mese segretario della democrazia cristiana
E dura ci furono subito dopo giugno le elezioni era la prima volta che De Mita guidava il partito allora di maggioranza relativa al voto alle urne quindi era come dire l'uomo politico insieme a Berlinguer quello da seguire più da vicino
E per cui per quel compito il Messaggero scelse me e la stampa scelse
Ezio Mauro che era allora inviato dalla stampa e io Ezio da buoni amici lavoravamo una sorta di tandem c'eravamo dati come diciamo obiettivo quello di non mollare mai De Mita
Per cui lo pedinavamo lo aspettavamo sotto casa allora abitava ancora all'Ardeatina insomma gli davamo un po'il Pilotto
La sera delle elezioni io Ezio Mauro aspettammo De Mita sotto a piazza del Gesù
Qualcuno di voi ricorderà che fu un tracollo vero e proprio la DC presso una grande botta meno sei per cento qualunque segretario di quel partito quella sera come minimo non si presentava è comunque tutto aveva voglia tranne che di parlare di ricevere i giornalisti
Quando arrivò verso le nove nove e mezza di sera
De Mita Piazza del Gesù dire che c'eravamo io ed Ezio Mauro
Ci si è salita con me
E noi già beatificati di questo fatto di poter scambiare due parole col segretario della DC lo seguimmo per la scalinata di Piazza del Gesù
E arrivammo fino all'ultimo corridoio quello due poi c'erano le stanze dei DC che comandavano c'era il presidente del partito c'era Forlani Piccoli e naturalmente
La stanza di De Mita
Merita entrò nella sua stanza e sulla porta c'erano mi ricordo Mastella che allora era giovane
Il capo dell'ufficio stampa e c'era naturalmente Forlani e piccoli e disse a me e a Mauro entrate pure voi
Duramente Forlani è piccolo guardavano con fosse ubriaco perché loro li dovevano parlare della sconfitta a meno sei cosa c'entravano due giornalisti
E invece De Mita permise a me e a Mauro di assistere a quella riunione naturalmente poi l'indomani
Come dire uscirono sulla stampa e sul Messaggero grazie
A De Mita degli articoli più completi diciamo degli altri
Allora io trovo che un politico che ha il coraggio nel momento peggiore perché certamente appena segretario della DC prende una sberla di quel genere di fare assistere
Parlo del mio centottantatré quando queste cose proprio non si usavano due giornalisti al processo che intorno era dentro la DC si sarebbe
Svolto e comunque un grande politico di questo io gli sono grato
Ha avuto un rapporto con i giornalisti molto strano De Mita
Ha sempre c'ha sempre spiegato perché non lo abbiamo mai capito e continua anche adesso perché ora mentre aspettavamo di di parlare
Ma detto letto la recensione che ha fatto sul Messaggero Larocca però non mi è piaciuta e dico perché non ti è piaciuto perché secondo me non ha letto il libro se l'Alletto non l'ha capito
Allora io so già che quello che dirò poche cose
Mi spiegherà dopo perché io non l'ho capito come faceva una volta perché non c'era mai arroganza indennità contrariamente a quello che molti hanno detto Luigi telefonava e ti diceva ai cinque minuti ma naturalmente erano tre quarti d'ora
Allora segui il mio ragionamento queste dall'inizio e ti spiegava perché secondo lui quel giorno per iscritto cosa che lui non si era mai sognato né di dire né tanto meno di pensare
Che cos'è che non mi piace di questo di questo libro di questo discorso di De Mita
Che io penso che Ciriaco De Mita ha tutte le capacità dentro di lui di lasciar perdere il passato e di guardare al futuro
Proprio come una sorta di padre nobile di quello che sta accadendo non mi piace per esempio che De Mita non ammise il bipolarismo qui lo dice chiaramente in una delle ultime domande del libro
Quando Pasquale Nonno gli dice allora tu sei contro il bipolarismo lui dice sì fra l'altro dice sono contro
Sono contro una cosa che ancora non esiste
Quindi dice una cosa in parte vera in parte falsa io per esempio trovo che l'Italia ha fatto benissimo a dirigersi e di gran carriera verso il bipolarismo
Questo non vuol dire abbandonare la memoria eccola qui di cui De Mita ci parla in questo libro e che far parte del bagaglio comunque di una lunga tradizione di politici che ci hanno governato e diciamo anche tranquillamente per la maggior parte delle volte anche bene io credo che l'Italia dovrà aspettare ancora qualche decennio prima di poter riavere nella nuova classe dirigente
Lo stesso tipo di forza che aveva la classe dirigente della Democrazia Cristiana
Questo sicuramente è un bagaglio della memoria da non buttare via
Ci sono stati ministri democristiani che potrebbero insegnare molte cose agli attuali ministri questo ne sono convinto
Però essere attaccati all'idea che questo Paese senza una proporzionale
Non riesca ad andare avanti questo secondo me è un errore e mi dispiace che De Mita insista su questo
Così come mi dispiace
Così come mi dispiace leggere nel nelle risposte che De Mita da un ragionamento intorno ad Aldo Moro che secondo me è un po'fuorviante Moro è stato sicuramente l'inventore
Di un'anticipazione del futuro quando ancora molte delle cose che Moro aveva in testa non potevano essere realizzate oggi probabilmente Moro è superato per quanto è andata avanti in un certo periodo della storia del nostro Paese
Però secondo me Moro e Berlinguer appartengono a quelle categorie di politici
La cui memoria mi avvisano dobbiamo conservare intatta in questo c'è da parte di De Mita un grande amore verso Berlinguer
E questo è un po'strano nel senso che Berlinguer l'abbiamo amato noi della nostra generazione nel senso tutti quelli che oggi hanno cinquant'anni e che mi avevano trenta quando Berlinguer imperava è stato amato da tutti i giornalisti di una certa generazione
De Mita combattuto non un sistema come ha detto Pasquale Nonno ha combattuto alcune persone di questo sistema
Ha combattuto Craxi per esempio persone che oggi sono uscite sconfitte
Ecco avrei voluto leggere in questo libro un po'più di retroscena sul rapporto fra De Mita e Craxi invece ne ho letto poco mi sarebbe piaciuto mi sarebbe interessato sapere e quindi capire
Io trovo che De Mita a una capacità che pochi altri politici hanno ancora oggi a e questo è vero la capacità di ragionare
Allora se De Mita volesse ragionare sul futuro invece che attestarsi sul presente ricordando il passato forza secondo me
Potrebbe trovare molte giustificazioni nel bipolarismo nel giusto cambiamento di guida di questo Paese fra l'altro con risultati che mi sembrano più che buoni
E soprattutto su quella ricerca possessiva del centro
Allora in un paese che va verso il bipolarismo e credo che l'Italia si avvii in questo senso
Il centro non può che essere diviso non poche spaccarsi non può che fare la fine delle ammende che si vanno scomponendo
Un po'da una parte un po'dall'altra io capisco che A uno con la storia come quella di De Mita questo dia fastidio
Però secondo me si va verso questa direzione poi naturalmente adesso lumi spiegherà perché non è così
Io credo che un centro come quello che sogna De Mita
Mi sembra abbastanza irrealizzabile oggi e per i prossimi anni
Mentre invece trovo che la funzione dei centristi
Essenziale in uno schieramento in cui a differenza dei tempi in cui De Mita faceva
Da segretario poi da Presidente del Consiglio politica più attiva i due partiti maggiori si spartivano praticamente la quasi totalità dell'elettorato perché insieme superavano il settantacinque per cento
Oggi i due partiti maggiori si dividono a malapena il quaranta quarantadue quarantacinque per cento
Quindi mi pare evidente che c'è lo spazio per un centro non è a mio avviso quello che sogna De Mita anche perché ritengo che bisogna andare avanti e quindi è soprattutto la mia a questo libro una critica
Alla critica che De Mita fa del bipolarismo io penso che sia un bene De Mita pensa che non c'è e se avverrà sarà un male tutto qua grazie
Sembrano introduzione stimolante
Avrà un seguito spero degli altri colleghi io voglio solamente dire a mia discolpa che idiosincrasia totale di De Mita per i retroscena
Vorrei dire per le notizie addirittura rispetto ai ragionamenti ma comunque questo lasciando spazio per altri evidentemente
Ferruccio
Grazie Pasquale
Questo libro è il frutto di una
Ribellione silenziosa
Siriaco De Mita non si arrende ad essere considerato
E lo dice benissimo nella memoria e il futuro
Un esponente della vecchia classe dirigente rivendica il ruolo di fiero oppositore del Caf
Che lui definisce come la gestione del potere fine a se stesse
Richiama da sua primogenitura nel dibattito sulle riforme istituzionali
Che volentieri gli riconosciamo e la percezione all'inizio isolata e combattuta da più parti anche a sinistra
Che riassetto del welfare State fosse urgente
In tempi in cui tutti erano convinti
Demi Tiani non esclusi per la verità
Che la spesa pubblica fosse il cemento del consenso
Per usare un'espressione di lana
è un De Mita che in questo libro si rammarica probabilmente ha ragione del fatto che ognuno crea il suo passato
Lo inventa in una costante confusione fra storia e propaganda
Si duole De Mita che il nuovo si era presentato oggi dal punto di vista culturale da posizioni che sono state le grandi sconfitte della storia
Afferma ed è questo uno dei messaggi del libro-intervista con Pasquale Nonno
Che l'Italia non si è mai ripresa dal sessantotto e su questo vorremmo chiedergli qualche chiarimento che la protesta non si è mai tradotta in un maggior grado di maturità democratica eppure la necessità di una semplificazione del quadro politico di un sistema di alternanza si scopre in quegli anni e De Mita riconosce quel valore a quegli anni di contestazione e agli anni successivi non
Vi è poi una difesa a posteriori
Del ragioni dell'esperienza di unità nazionale dell'incontro fra cattolici e comunisti un'esaltazione del pragmatismo in modo tutt'altro che mediocre
Scrive del mite
è una difesa delle ragioni di Berlinguer
L'alternativa in quegli anni scrive non era possibile e le critiche di oggi lucida per esempio espressamente le critiche all'esperienza di solidarietà nazionale la posizione di Berlinguer per esempio di Violante
Appaiono a suo giudizio una mistificazione
La solidarietà nazionale non si pose mai
Un obiettivo di riforme istituzionali e questo li conosce De Mita fu un limite un errore non si tentò nemmeno di coinvolgere il PC nelle riforme istituzionale
Il consociativismo non ha nella rilettura che ne fa De Mita sempre una valenza negative de Mita distingue anzi spesso lei conosce alcuni aspetti positivi
E questo è forse una delle la comune del libro una delle critiche che ci sentiamo di rivolgerle rifatto fosse di una dell'indagato gli aspetti più degenerativi del fenomeno la consociazione consociativismo
Preoccupato forse anche troppo termite ad impedire che gli altri dischi vino la storia della DC
Che anche la sua storia personale
Dividerci appare un po'reticente su
La crisi della DC anche se il capitolo
Dedicato un capitolo molto ricco anche pieno di retroscena
Genere giornalistico peraltro pericolosissimo di questi tempi
Naturalmente pieno anche di aspetti estremamente intensa comunque in ogni caso appare reticente su quelle che furono le case della crisi della DC
Sulle ragioni morali oltre che politiche del crollo della Prima Repubblica
Ci saremmo aspettati in una conversazioni al caminetto qual è nello spirito quella con Pasquale Nonno
Tra l'altro in una in una chiave molto molto fui pile molto molto chiara senza alcun reticenza un'involuzione
Ci saremmo aspettati una maggiore sincerità e forse anche se ci è consentito un maggiore coraggio di luminarie molti angoli che ancora rimangono oscuri della storia della Prima Repubblica
Però siamo convinti che questo libro non rimanga isolato e che probabilmente ci sarà una seconda edizione
La memoria e il futuro è in gran parte come vi dicevo un atto difensivo orgoglioso io credo nobile
E nella parte finale diventa quasi un nuovo programma politico
Con la critica al protagonismo di D'Alema e deliziosa per esempio la metafora del goleador che se non segna se la prende con chi non gli ha passato la palla
Con l'acquisto sbagliato di Di Pietro da parte del centrosinistra e con alcune riflessioni certamente da approfondire sul ruolo dei popolari
Ma da De Mita ripeto ci saremmo aspettati qualche capitolo in più
Sulla gestione del potere nell'economia e nell'impresa pubblica per esempio
Sulla ramificazione delle clientele
Un altro esempio e sul grande assalto alla dirigenza dello stato che non fu soltanto una esclusiva prerogativa del famigerato Caf grazie
Cioè i nostri
Colleghi sono diventata direttore perché tutti quanti sanno scrivere un fondo di sessanta righe sessantacinque battuto
Zio
Ma tu Pasquale dicevi che che non è vero che De Mita arrogante
Nonostante si dica si dicesse molto ma ma l'arroganza del questo l'ha detto calabrese l'arroganza del dell'intelligenza siamo De Mita ha sempre detto io sono l'unico democristiano che non divide il mondo tra amici e nemici ma soltanto tre intelligenti stupiti
Soltanto che tutti i suoi amici erano il capo degli intelligenti e tutti gli altri nel campo degli script secondo me c'era questa divisione di comodo che faceva
è vero che noi cronisti abbiamo lavorato negli anni di De Mita come ricordava calabrese
Cercando di capire da questi ragionamenti come come dice Pasquale
Più che dalle notizie perché non è che
Che De Mita fosse molto interessato questo e c'è stato anche un come alcuni di noi dentro questo ragionamento un contenzioso a lungo che riguardava un po'la natura le prospettive della democrazia cristiana e che riguardava le vicende della sinistra
Adesso De Mita col passare degli anni
Oggi che non ha più potere per cui anche per questi son venuto volentieri a parlare di questo libro
Oggi rilegge certe certe vicende con delle interpretazioni che non gli avevo fatto non li avevo sentito fare in quegli anni
Ad esempio tutto il periodo in cui il PSI aspettava il grande evento
E io direi di più traduceva politicamente era riuscito a tradurre politicamente questa attesa del grande evento così lo chiama De Mita cioè il PSI si muoveva come se dovesse succedere da un momento all'altro
Era poi sarebbe stato poi risultato dell'onda lunga non come la la chiamava Craxi come se dovesse succedere un momento all'altro il venir meno di quelle due grandi chiese nodi con le due grandi tradizioni che
Che che dominavano e per il PSI occupavano la politica italiana
Però questa analisi storica che De Mita fa con questa immagine dell'attesa del grande evento che vera e però poi loro l'hanno tradotto politicamente hanno ottenuto dei risultati politici
In qualche pagina più avanti o più indietro di questa De Mita dice e c'era il paradosso che nel governo in alcune città italiane governavamo hotel abbiamo tenuto quaranta per cento dei voti
Il loro si allearono con i comunisti e avevano immancabilmente il sindaco si allearono con noi là dove potevano avere il sindaco Cetto c'era questa
C'era questo tipo di strategia però da questo tipo di analisi ne discendeva poi una politica che in qualche modo aveva condizionato la vostra ciò democrazie cristiane era sembrata per un certo periodo gli anni gli anni del Caf
Come una ditta che aveva chiesto ad un socio di minoranza Esterno via via di prendere la guida complessiva della società
Pur con poco capitale
Purché fosse in grado di garantire i precedenti proprietari una serena vecchiaia
è un posto a tavola
Oggi voi date un giudizio quando parlate questo libro di di questa di questo grande evento come per dire
è implicito ma mi pare di poter leggere quella pagina poi ce lo dirà lei come per dire questo racconto la storia italiana queste due grandi tradizioni e ando e tradizioni importanti e come ha poi dimostrato la vicenda mi pare che lei voglia intendere insopprimibili però la politica aveva seguito questa superstizione o come la vuole chiamare c'è questa cosa si era tradotto in politica non è stato uno schema astratto e quindi questo comporta dei se voi non era non siete d'accordo oggi allora vi siete acconciati a questa politica
Certo
Era molto difficile dare un governo al Paese fuori da questo schema
Perché questo libro entrato nella piccola leggenda giornalistica come una santificazione di Berlinguer guardate che non è così
Non è assolutamente così
In questo libro c'è un fortissimo riconoscimento delle qualità della moralità politica di Berlinguer la serietà la forte affidabilità di Berlinguer come interlocutore parla un leader democristiano qui quindi
La forte affidabilità di Berlinguer potrei dire credo interlocutore privilegiato sulle grandi questioni di fondo che riguardano il sistema non direi lo Stato per cura delle accuse
Capitali che De Mita rivolge Berlinguer quello di non avere un interesse alle istituzioni a loro di venire alla riforma delle istituzioni potremmo dire oggi
Però mentre c'è questo forte riconoscimento alla moralità di Berlinguer e la moralità politica
C'è
Una esplicitazione di quello che era l'orizzonte di Berlinguer che un orizzonte ancora tutto legato ha una visione della sinistra figlia dell'internazionalismo anche dice De Mita dopo la questione capita la risoluzione della questione capitale con settantasei con la famosa intervista a Panza
Che secondo cui Berlinguer si sente più sicuro sotto l'ombrello della NATO il patto di Varsavia ma io direi di più anche dopo lo strappo dell'ottantuno che l'altro passo dalla questione capitale perché Berlinguer interpreta e De Mita ce lo rivela in questo libro più di quanto ciò dico documenti ufficiali perché parla continuamente in un intero capitolo e su questo Pasquale Nonno lo incalza
Degli incontri riservati che ebbe con Berlinguer soprattutto a casa di Tato
Tutta l'azione politica di pericolo e si muove dentro
La costruzioni di elementi di socialismo nella nostra società
E beh per fortuna oggi la sinistra non vuole introdurre elementi di socialismo per fortuna per fortuna di chi per fortuna della sinistra prima di tutto
Quindi non scopriamo nel momento in cui De Mita fa un'esaltazione di Berlinguer e di Moro come i due
Le due persone che avevano capito la crisi del sistema e la possibilità di una soluzione e la necessità di creare una cultura politica comune in quel terreno che era che era possibile mettere insieme
Però scopriamo anche quanto sia datato Berlinguer se l'interpretazione dell'alleanza con la democrazia cristiana l'interpretazione delle larghe intese
L'interpretazione di ciò che sta prima di un'alleanza di governo che quindi culturalmente e più libero perché più svincolato e ancora tutto finalizzato introdurre elementi di socialismo la nostra società
Siamo anni luce dal questore per fortuna
Io credo ce lo dirà Veltroni me spero da elettore dell'Ulivo che lui non voglia introdurre elementi di socialismo in questa società la sinistra è una variabile delle possibilità di governare il Paese e l'Occidente
è una delle due variabili e come riconosce De Mita in questo libro oggi la variabile migliore questo alla prova del governo del novantaquattro la prova del governo di oggi Mai una delle variabili
è una variabile che poi a chi interessa questo a chi ritiene di essere di sinistra cerca di raccogliere e di rappresentare gli interessi dei più deboli e cerca di difendere quella costruzione
Originale della sinistra occidentale non a caso nata qui in Occidente che la rende diversa dalle dalle forze liberali americane che welfare
Cioè la tutela organizzata
Dei più deboli questo la sinistra mi pare che basti questo d'altra parte e la sinistra come la conosciamo nella parte del mondo dove c'è toccato vivere cioè l'Occidente non è nient'altro che questo
E allora qui vorrei fare proprio su questo punto arrivati a questo punto vorrei fare due osservazioni
Del libro che riprendono delle vecchie discussioni con De Mita e su cui non ci siamo mai trovati d'accordo
La sinistra deve compiere la sua storia c'è nel libro un terrore della socialdemocrazia coniugato con disprezzo
C'è una pagina
Che bisognerebbe legge perché la summa del disprezzo per la socialdemocrazia certo che è facile dire che la storia italiana non si può pensare di risolvere la sua bocca Ando nella socialdemocrazia perché la società cent'contralto come dice giustamente acutamente De Mita con cento anni di ritardo
Ma se ci la socialdemocrazia come costruzione politica occidentale e sicuramente datata
Come fatica il Welfare come vediamo continuamente
Però
è chiaro che se le ragioni della coalizione di centrosinistra non si risolvono nella socialdemocrazia dentro la coalizione la sinistra dovrà pur compiere la sua storia questo ve lo dovete mettere in testa voi democristiani
Solo così il bipolarismo sarà veramente compiuto no lei parla dopo scusi no solo così ridesta quelli ma infatti ho dei dubbi che la sinistra riesca a farlo però nel libro c'è un esorcismo nei confronti
Del compimento della vicenda dalla sinistra italiana
Perché non viene dai dubbi che che ho anch'io che questa storia riesca finalmente a compiersi che viene dal terrore che il precipitato storico di ciò che c'è da questa metà del campo cioè dal centro fino a sinistra possa prendere il contorno della sinistra europea
Dovete mettervi in testa che qualunque sia l'esito
Della coalizione di centro sinistra e qualunque sia il rapporto di forze all'interno del centrosinistra e qualunque sia la cultura egemone del futuro perché può darsi benissimo che voi riusciate nella competizione politica
A stabilire un'egemonia culturale all'interno del centrosinistra ma comunque la sinistra in quanto tale dovrà compiere la sua storia perché non è compiuta
La sinistra non può essere stata comunista postcomunista
E oggi libera dai confini del comunismo senza mai fermarsi un attimo e dire questo non va questo oggi siamo questo oggi siamo perché abbiamo smesso di essere quest'altro
Bisogna aiutarla sciogliere questo equivoco di questo involucro e poi ebbene che la sinistra arrivi là dove c'è l'altra dove c'è la sinistra occidentale
Perché non è solo socialdemocrazia infatti nel libro singolarmente c'è un passaggio molto breve ma di sottolineatura fortemente positiva dell'esperienza di Blair proprio perché su un ceppo che potremmo definire libro dice socialdemocratico
Età c'è una parola laburista ha portato delle fortissime l'ovazione che certamente vanno oltre i confini tradizionali
Dell'esperienza della sinistra come l'abbiamo conosciuta qui in Europa però se noi cerchiamo un filo con conduttore che lega insieme le esperienze della sinistra europea occidentale il laburismo inglese la socialdemocrazia tedesca e socialismo mediterraneo
Quello incompiuto italiano e quello che ha governato in altri Paesi come la Francia
E la Spagna senza parlare della Grecia e prezzi cerchiamo un comune denominatore che abbiamo chiamato per comodità riformismo
Mi dovreste spiegare De Mita mi dovrebbe spiegare perché la sinistra non deve finalmente quella italiana arrivare lì dove c'è l'altra sinistra europea e poi insieme supereremo l'orizzonte del welfare però è importante che la storia della sinistra si compia
Le guardi De Mita che le ragioni del centro sinistra possono benissimo diventare le ragioni della sinistra italiana
Può darsi che le ragioni della sinistra italiana Shishio organo nelle regioni del centro sinistra
E che la cultura del centrosinistra c'è una cultura più moderata di quella tradizionale della sinistra come l'abbiamo conosciuta diventi la cultura egemone vogliamo usare la parola cultura dell'Ulivo sia la risultante ma guardate che non ci sono scorciatoie per arrivare a questo punto dove voi farete valere le vostre ragioni e la sinistra dice Pau comunista e le altre che ci sono faranno valere le loro bisogna passare dal compiere la storia della sinistra italiana che la storia di derivazione comunista e come tale impacciata
Dalla sua stessa storia dalle sue stesse biografie c'è un impaccio di tipo biologico
Non solo ideologico biologico perché le biografie le persone sono ancora tutte lì sono quelle possono debbono e lo stile mi pare che lo stiano facendo ma non ne sono così certo possono risolvere questo soltanto andando oltre la loro natura
Ma non si fa questo esorcizza Ando l'esito socialdemocratico riformista
La seconda questione quella che riguarda la democrazia cristiana c'è nel libro una percezione quasi fantasmatica radici come se fosse una persona è morta
Forse solo dormiente
E finita come mai si è rotta
Semplicemente quello che sostenevamo da tempo le dicevo che non capivamo nulla si è tracciata una linea bianca anche in Italia io non credo che il bipolarismo si è per definizione il maggioritario si è per definizione meglio di un altro sistemi sistemi elettorali sono degli strumenti
Non trasformiamo in ideologia anche quello ma in determinati momenti storici uno strumento può essere più adatto di un altro
In questo momento lo strumento del maggioritario è servito a restituire lo la potestà di scelta più ai cittadini che gli apparati di partito come tale comunque è stato preso dall'opinione pubblica interpretato dall'opinione pubblica quindi ci sono anche delusioni rispetto a questo esito che si prefigurava al momento del referendum beh la linea bianca del bipolarismo tracciata in mezzo allo schieramento politico italiano ha costretto l'equivoco democristiano sciogliersi
La parte moderata è andato a cui moderati la parte progressista è andato più progressisti questo è è una dinamica sotto gli occhi di tutti non non ci sono autopsie da fare sulla democrazia cristiana tutto si è consumato
E questo mi pare una cosa assolutamente semplice che cosa che cosa invece è finito con la scomparsa della della Democrazia Cristiana e qui dovresti interrogarvi voi popolari dovrebbe interrogarsi l'Ulivo ma la questione va oltre forse ci doveva essere un sociologo a rispondere
Si è scoperto a morte avvenuta
Io almeno che la democrazia cristiana era anche una via iter italiana al moderatismo
Era qualcosa che incanalata degli istinti e delle vocazioni che esistevano nel nostro Paese
Verso un esito di tipo moderato e noi vediamo oggi che quegli istinti e quegli interessi si sono radicalizzarsi dopo la scomparsa delle moderne della Democrazia Cristiana ma parlo di Cetti
Parlo di soggetti sociali pensate gli agricoltori parlo di geografie pensate al nord est ma anche a certe zone del profondo Nord Ovest pensate alle zone del Piemonte
Ma anche di certe antropologie che conosciamo che da moderati dopo cinquant'anni di moderatismo oggi sbucano alla vita politica italiana come radicali ecco la democrazia cristiana
E questo personalmente l'unico rimpianto che io ne ho l'unico non ne ho altri assolutamente
Però forse lo posso dire non avendo mai votato democristiano la democrazia cristiana e io me ne sono accorto h corto a posteriori era anche una via italiana al moderatismo e questo è qualcosa che si è smarrito perché evidentemente
Chi è succeduto la Democrazia Cristiana non è non ha ancora avuto la capacità di rappresentare questi interessi moderati che stanno prendendo delle altre delle altre strade di rappresentanza
Aveva accolto molto bene il discorso su Berlinguer quale io voglio ricordare però una cosa cioè una frase secondo me molto significative che dice De Mita perché io su questo lo stimolato e lo dice Berlinguer
Era entrato in un processo cioè lui partiva dal socialismo però era entrato in un processo del processo fosse andata avanti non so come ne sarebbe uscito
Direi così una naturalmente non è che uno può fare provvisione trovato su una persona che non c'è più su un processo che non è mai andata avanti però diciamo diciamo così che l'idea che Berlinguer si fosse messo
In discussione avesse messo in discussione le radici del suo partito questo qua almeno indennità intimidazione mi pare Walter ripetute discussioni inerte che la sinistra deve la storia della sinistra come schermo
Non deludere
Io prendo il libro di Ciriaco De Mita nel modo credo più
Più utile almeno per me cioè lo prendo come una opportunità per interrogarci e al tempo stesso per
Dare qualche risposta ai quesiti che e questi degli integrativo le posizioni che nella stessa nel corso di questa stessa presentazione sono stati formulati
Videro dal mio punto di vista se volete più con lo sguardo rivolto in avanti che indietro
E tutte le volte che citerò fatti del passato lo farò
In qualche modo per
Per dire gli errori che non devono essere più compiuti perché in fondo la lezione della storia in fondo la lezione dei meriti degli errori di Ciriaco De Mita sta proprio qui oggi ci viene consegnata in questi termini
Una lezione opportuna per capire dentro la storia del nostro Paese contro la storia politica del nostro Paese che non è tutta la storia del nostro Paese bisogna sempre ricordarlo quali sono stati i momenti di ritenzione innovative quali sono stati momenti di involuzione
E siccome la politica dei suoi riti di sui cicli delle sue movenze dei suoi difetti
Spesso tendono a manifestarsi di nuovo in forma patologica anche quando meno te l'aspetti anche quando pensi che il corpo abbia sviluppato dentro di sé gli anticorpi necessari per evitare che malattia del passato possano rigenerarsi
Allora io voglio dire subito una cosa molto netta io non ho mai pensato
E anzi ho sempre combattuto
L'idea che in qualche caso è stata rappresentata dell'Ulivo come del coronamento del sogno di Aldo Moro ed Enrico Berlinguer
Ho considerato questa affermazione sbagliata storicamente
Ingenua
Forzata
E sostanzialmente rivolta a ridurre la complessità di un processo politico che a partire dall'ottantanove in Italia sia per
Le pagine dell'intervista di De Mita su Moro e Berlinguer sono lo hanno detto calabrese De Bortoli Ezio Mauro quelle probabilmente che sollecitano maggiori pressioni maggiori prerogative anche maggiori
Maggiori ragioni di
Di discussione
Moro e Berlinguer erano i leader dei due partiti che nel mille novecentosettantasei
Tre anni dopo il varo di una strategia del compromesso storico da parte di Berlinguer avevano insieme una cosa come il sessantasette sessantotto per cento
Oggi il Partito popolare il PDS insieme hanno una cosa che poco meno della metà
Allora eravamo in un mondo separato in blocchi
E Moro e Berlinguer erano il massimo dell'attenzione innovatrice dentro gli equilibri politico culturali determinati da quel tempo
Quei due contenitori erano l'uno lo ha detto Ezio Mauro ora in contenitore capace di tenere dentro ciò che poi una volta finite le ragioni generali della sua permanenza in uno si sarebbe diviso e contrapposto violentemente la tradizione del cattolicesimo democratico quattro per tradizione di voto e anche di cultura che stava dentro la DC ma che aveva una connotazione più più vicino alla destra
Dall'altra anche il PC ha avuto la stessa evoluzione anche i pc si è rotto si è rotto programmaticamente culturalmente politicamente sono nate da lì due forze politiche una delle quali ha deciso di rappresentare la tradizione comunista
E credo che come in tutti gli altri Paesi europei due sinistre rimarranno
Non tenderanno a ricomporsi in una sinistra che rischierebbe di ricreare dal punto di vista programmatico politico culturale gli equivoci dai quali abbiamo fatto bene a liberarci
Dunque vedete come già basterebbero queste due citazioni di differenza per dire come sia impensabile e in motivabile una definizione dell'Ulivo come la somma di due tradizioni che come erano alla metà degli anni Settanta alla fine degli anni Settanta non esistono più
Ma c'è una ragione di più che è cambiata la cultura politica del Paese in meglio o in peggio non lo so dire
So però che oggi il Paese
Ha una cultura politica molto diversa di cui ogni volta persino un po'sgomenti e sorpresi vediamo le tracce ogni volta c'è un comportamento politico elettorale
Che determina in tutti gli osservatori una sorta di di rapimento come ha registrare che c'è un elettorato che si comporta in maniera molto più simile a quello degli altri Paesi europei contesto occidentale dentro il quale non muoviamo purtroppo il tosto che come eravamo noi
Come nel Paese quindici anni fa quando l'oscillazione del due per cento consentiva ad un partito di mettere la bandiera fuori ora ci sono grandi migrazioni elettorale
Che vanno l'astensionismo ma che vanno anche modificazioni di orientamento di voti pensate quello che è successo con le elezioni dei sindaci nelle città cita dove fino a quattro anni fa Rutelli aveva vinto confini al ballottaggio Fini allora segretario del Movimento sociale italiano oggi Rutelli vince al primo turno con cifre Bassolino lo stesso Cacciari lo stesso eccetera
C'è una grande mobilità di un elettorato che si sente come posso dire da un certo punto di vista più libero più libero di scegliere di apprezzare di valutare meriti ragioni programmi culture ideali degli uni e degli altri
Questo è il tempo rispetto alla stagione dimore di Berlinguer è il tempo della democrazia dell'alternanza e se io oggi guardando la situazione italiana devo dire ciò che non mi piace e che non siamo arrivati alla conclusione di questo processo nonché siamo andati troppo avanti
Che non siamo ancora arrivati alla conclusione di quel processo e cioè alla conclusione
Di un assetto istituzionale del Paese che garantisca la possibilità di scelta tra due schieramenti
E garantisca che questa possibilità di scelta si è iscritta nelle facoltà degli elettori e non dalle segreterie dei partiti ha ragione insomma i sistemi elettorali non sono più o meno democratici
Dopo i listoni del fascismo
E dopo il regime fascista in Italia c'era bisogno di una proporzionale che facesse vedere l'arcobaleno delle posizioni politiche
E quell'arcobaleno e posizioni politiche aveva delle ragioni che stavano dentro la storia italiana
Si chiamassero socialdemocratici e repubblicani no probabilmente le distinzioni meno visibili ma è tuttavia c'erano delle radici storiche italiani internazionali che avevano solidità nella terra non saprei dire sì oggi guardando il panorama del Parlamento italiano con tanti gruppi parlamentari si può rintracciare la stessa profondità di radici
E mi chiedo dunque se noi tutti non dobbiamo pensare che la fine del percolato fine diciamo auspicabile non in questo caso la fine preoccupante la conclusione di questo processo non sia adesso io non voglio entrare la discussione bipartitismo bipolare vorrei sottrarmi a queste diciamo discussioni che oggi appaiono astratte a me quello che interessa e che in questo momento della storia del mio Paese
In un contesto di globalizzazione e di integrazione europea molto forte di fronte alla necessità di una grande sfida di innovazione di modernizzazione del Paese
Oggi l'Italia metta l'accento sugli elementi di stabilità di governo di possibilità di attuazione dei programmi
E di garanzia
Dell'alternanza come succedersi di schieramenti diversi all'interno del rispetto delle regole del gioco oggi possiamo Moro e Berlinguer non potevano chi Dinoi ha ricercato in Moro e Berlinguer quello che sperava di trovare ha rintracciato io nelle conclusioni di un congresso in cui Enrico Berlinguer affaccia l'idea del compromesso storico come come posso dire come grosse coalizione come fase di passaggio verso l'alternanza in Moro ci sono nel discorso di Benevento in altri passaggi analoghi tutti noi abbiamo cercato di leggere il compromesso storico come sei Moro e Berlinguer avessero in testa una fase di collaborazione dopo la quale si sarebbero create le condizioni dell'alternanza non so dire francamente non so dire se fosse realmente così
So però che nella pelle della società italiana in un Paese in cui i partiti del due per cento erano in grado di far cadere i governi e di decretare l'instabilità e tutto questo oggi lo si vede nel debito pubblico che è l'unico parametro di Maastricht rispetto al quale noi possiamo solo segnalare qualche tendenza positiva ma non
Ci o noi usciamo
E verrò qui a dire una cosa anche sul sulle questioni di questi giorni o noi usciamo definitivamente
Da una logica di culturalmente proporzionalista
Entriamo nel tempo in cui si scontrano due coalizioni
Sapendo che in queste coalizioni ci saranno identità diverse non ci sarà una sola identità ci saranno identità diverse
Ma io questo lo dico perché
Sento un pericolo e lo voglio dire cioè sente il pericolo che noi oggi imprime mettiamo nella vita politica italiana un di più di coi possiede di antagonismo tra partiti
Di ho sentito riaffiorare una parola che pensavo fosse stata consunta negli anni di visibilità
Ma visibilità è una parola che mi fa provoca Gerone le vene cosa vuol dire visibilità
La visibilità di che cosa delle idee o delle sigle
E le sigle corrispondono sempre appunto a quelle radici così profonde o invece il nostro problema nell'Ulivo come nel Polo il Polo ha problemi suoi
Ma nell'Ulivo il problema è di rafforzare l'elemento di coalizione sapendo che dentro questa coalizione ci sono identità diverse
Che oggi sono diverse e domani probabilmente rimarranno diverse ma che non contrastano con la forza di una coalizione
Dentro la quale io lo voglio dire sinceramente se si mette in moto un meccanismo di agonismo tra i soggetti poi alla fine molti degli errori degli anni Ottanta ce le ritroveremo tra i piedi
Faccio un esempio concreto così per una volta vengo a un tema di attualità si deve costituire l'Authority sulle telecomunicazioni come la si costituisce
Quattro nomine parlamentari ciascuno mette la sua parlo dell'Ulivo può al Polo farà quello che ritiene ma mi piacerebbe che si potesse ragionare in termini Teresa generali anche colpo
Ciascuno mette la sua o invece l'Ulivo non si sforza di creare dentro l'Authority quel sistema di competenze riconoscenza l'unica ad una giuridica l'altra tecnica l'altro internazionale che consenta all'Authority di funzionare nel modo migliore
Io pongo questo problema perché sento che è un voi
Usciamo da un cioè evitiamo di rientrare in una logica del passato oppure alla fine anche l'Ulivo verrà l'Ulivo come l'altro si è verrà travolto da differenze che si fanno agonismo e che ci ripiomba no
In un sistema politico che questo sì ci deve essere risparmiato
Porta con sé il peggio del vecchio parte Disma italiano il peggio della politica americana intesa come politica spettacolo perché dall'America si può ereditare
La tradizione democratica o si possono ereditare lei come posso dire le forme dei generi della politica spettacolo
Io credo che la politica abbia ingranditi per la politica i partiti abbiamo un grandissimo ruolo si dice non esiste democrazia senza partiti è verissimo i partiti sono comunità di persone che condividono gli stessi valori
Ma quello che è importante che i partiti non ritagli no per c'è un ruolo come posso dire
Un ruolo lontano dal cimento della grande battaglia politica ideale anche qui faccio un esempio concreto
è possibile che un tema con l'immigrazione sia una competizione tra lasciamo stare il Governo nazionale tra il sindaco di Torino
Quelli che non vogliono che ci sia il dormitorio Santa Rita possibile che in mezzo a questo tra le istituzioni e le pulsioni travolta persino naturali ma non condivisibile assista non ci sia in mezzo una grande funzione dei partiti come come posso dire come impegno civile come lotta politica come battaglia di ideali
Io penso che ho noire immettiamo nella politica questa ambizione questa discrezione questa ambizione
Perché i partiti moderni saranno partiti più tra virgolette uso questa espressione leggeri nel senso di non essere intrusivi ecco le differenze rispetto agli anni Ottanta
Partiti discreti
E ambiziosi al tempo stesso ambiziosi perché hanno una proposta non di elementi di socialismo ma hanno una proposta di del cammino che la società deve assuma e qui vengo all'ultima considerazione che vorrei fare che riguarda il destino che la sinistra italiana
Io credo questo che
è vero ha ragione anche qui Ezio Berlinguer era il massimo di attenzione innovatrice possibile in quel tempo storico io ho sempre una certa difficoltà a scalare le persone soprattutto dieci dopo quindici anni dopo la loro morte nel dieci nel caso di anzi ormai tredici nel caso di Berlinguer quasi venti nel caso di Aldo Moro
Ho sempre a certe pilota estrarre da loro tempo è vero che Berlinguer voleva immettere elementi socialismo ma nello stesso tempo un uomo della tradizione socialista e socialdemocratica europea importante con lettera voleva fare nazionalizzazioni da presidente della quindi come posso dire era a quel tempo lì dentro quel tempo lì bisogna collocarsi
Per immaginare quale evoluzione della sinistra italiana intanto ci sarà un'evoluzione la sinistra italiana o la sinistra si dovrà dissolvere io credo che la sinistra dovrà affermare se stessa dentro la coalizione dell'Ulivo ma badate che la consapevolezza che la sinistra resta come tale non si può accompagnare all'idea di una sinistra
Tra virgolette ridotta cioè di una sinistra che si limiti a scoprire
Con quarant'anni di lontananza da BA Godesberg
Che in quel momento storico e questo io credo l'ho detto ad riferito nella intervista di di De Mita in quel momento storico il grande errore della strada la sinistra italiana è stato quello quando nel cinquantasei si è scelto di stare da una parte invece che da
Ora se noi semplicemente ICI buonissimo l'obiettivo di arrivare quarant'anni dopo
Abbado da sberle proporremo un obiettivo che non avrebbe più ragion d'essere
L'orizzonte della sinistra è il riformismo
L'orizzonte della sinistra è la capacità di raccogliere dentro di sé culture esperienze e linguaggi valori che non sono quelli tradizionali della sinistra socialista e socialdemocratica
E d'altra parte cosa è Tony Blair ma cosa ed era lascerete recluse
L'esperienza che si sta sempre di più che sta sempre di più crescendo in altri Paesi se non la capacità della sinistra di andrà are oltre le tradizioni storiche
Del le internazionali non più della internazionale ma delle internazionale che cos'è la sinistra moderna se non un impasto di valori di programmi di ragioni che mettono dentro la cultura liberale quella ambientalista senza la presunzione di riassumere le tutte ma sapendo che oggi la sinistra non è che deve diventare così è già così
Oggi la sinistra italiana se vuole ambire ad andare oltre il ventidue per cento
Più che proporci l'obiettivo peraltro diciamo non discutibile di assommare di di di di fare entrare dentro di sé una serie di forze deve proporsi l'obiettivo di navigare in mare aperto alla conquista di quelli elettorati che ci sono e il voto dei sindaci che io considero non un problema ma una grande opportunità per la sinistra la quale penso
Ah predisponga di fronte a noi
C'è una grande possibilità per una sinistra moderna aperta radicale sette radicale diciamo intendiamo radicalità di valori e di comportamenti è a questo universo che la sinistra italiana deve saper guardare con la Sapienza con intelligenza di sapere che però da solo questo almeno per un tratto di strada non basterà e che l'alleanza di centrosinistra il riconoscimento dei valori culturali che ci sono è necessario perché questo schieramento possa continuare ad esercitare una funzione di governo e a vincere la sua sfida riformista ed è davvero l'ultima cosa che voglio dire
Nessuno più di Chioggia responsabilità di governo io per la prima volta per cui lo dico anche con il candore necessaria
Il riformismo ha bisogno di tempo
Ha bisogno di tempo perché riformismo è la sfida di conservatorismi
Il riformismo è l'ingaggio di innovazioni e dunque ci vuole tempo cioè ci vuole lo spazio necessario come in tutti i Paesi civili
La grande esperienza di Roosevelt si è svolta lungo l'arco di dodici anni poi naturalmente hanno negli Stati Uniti corretto in modo tale che nessuno potesse superare gli otto le stagioni riformatrice europee hanno sempre dietro un ciclo di stabilità ecco che vedete torna il tema della stabilità
Della riforma elettorale se c'è una cosa di cui credo il Paese possa essere grato a Ciriaco De Mita
Di aver portato un giorno
Il numero delle firme necessarie per far fare i referendum sulla legge elettorale
Si ricorda molte cose di De Mita io ricordo questa che per me dal mio punto di vista punto di vista di uno che quasi da solo credeva in quel referendum credeva nel valore che avrebbe avuto la rottura del vecchio schema proporzionale il passaggio ad una fase maggioritaria
Questo ha un valore per il suo significato politico Teresa significato istituzionale
Ma oggi questa evoluzione necessari sapendo che almeno per quanto ci riguarda
Noi abbiamo ingaggiato la più grande sfida riformista che un Governo del del tipo di quello del quale facciamo parte potesse ingaggiare non so neanche dire se avrà concluso diciamo il positivamente il suo il suo lavoro a a un certo punto della data dell'anno prossimo questa sfida so però che questa sfida c'è è stata ingaggiata e se oggi il financial times può dire che l'Italia ha compiuto gli sforzi incredibili e ha raggiunto dei risultati inimmaginabili
E che un anno fa nessuno avrebbe scommesso
Una lira sul fatto che l'Italia raggiunge si sono risultati non solo in America ma anche in Italia e anche molti di quelli diciamo che fanno parte dello stesso schieramento dell'Ulivo avrebbe scommesso una lira
Oggi noi possiamo dire che questa che è la principale sfida riformista probabilmente a una sfida vinta a questo si accompagnano le grandi innovazioni la scuola il lavoro la politica sociale
Che già sono state avviate e che per l'altra parte dovranno essere avviate
Ma concludo tornando al punto di partenza
Oggi il Paese può evitare un'involuzione della transizione italiana solo se ha la forza di fare il passaggio determinante verso una democrazia bipolare e dell'alternanza
Lo voglio dire sinceramente qualsiasi nostalgia del proporzionale agli atti e Ras qualsiasi Nostalgia acquisiti alla Vecchia Repubblica si manifestasse al di là del fatto che essa sarebbe devastante per gli assetti politici ma soprattutto sarebbe devastante per le sfide in un Paese come l'Italia alla fine di questo secolo dell'ingaggio
Colgo l'occasione per augurare a Veltroni che la sua proposta di scegliere nella coalizione insieme le persone giuste ferita riposti abbia successo
Perché una stessa proposte di questo genere tempi dell'unità nazionale fu fatto da Chiaromonte da Di Giulio quando c'era il Governo Andreotti
Non ebbe molto successo non andò molto avanti sarebbe un salto di qualità di non di uno scarso rilievo adesso De Mita naturalmente i colleghi senza nessuna autorizzazione potranno interrompere
Ogni tanto
No ecco no no
No io nonno solo per cortesia
Vorrei ringraziare
I direttori dei giornali
Vicepresidente del Consiglio io per per la verità li ho invitati come perso
Indipendentemente dal fumo
Il ruolo mia facilitato nasce
Ma non ho scelto il ruolo se il ruolo non fosse accompagnato dalla quale
E vorrei svolgere due considerazioni Calabrese può stare tranquillo perché non gli dirò che non alle tv
Quelli che poi lo leggeranno credo che si renderanno conto che probabilmente o non l'ha letto l'addetto in fretta
Perché li ringrazio
Lo scopo dell'intervista
Che per la verità mi è stata strappata
Non me l'avessi chiesta permessi Pasquale nove
Qui mi lega un rapporto di amicizia antica io non mi sarei deciso a fare
Perché e e qua ci sono alcune obiezioni che ho raccolto
Siccome il ripensamento io non sono uno storico
Quindi non ha nessuna pretesa
Di di fare i saggi storici
Il ripensamento della politica presente perché la mia preoccupazione e l'analisi i della presente
La ricostruzione del passato
E di e questo mi sorprende per il direttore del Corriere della Sera perché era pubblicato uno splendido articolo di Galli della Loggia perché riassume la ragione delli e quindi immagino che il direttore l'abbia pubblicato condividendolo
In quell'articolo ci sono solo due errori
Uno di aver immaginato che la crisi del nostro Paese e legata meccanicamente a due circostanze vere ma secondo me gli rilevanti sulla crisi italiana
La caduta del muro di Berlino e il Cocu
La iniziativa di Mani pulite la crisi italiane datata prima
Molto prima e la crisi italiana e datata prima paradossalmente per lo sforzo enorme che fa di governare il futuro mi è capitato di direi in qualche circostanza
De Bortoli costa tranquillo adesso per me è sempre difficile cominciare poi dopo che comincia non mi ferma più nessuno io adesso continuerò la riflessione
Ma la la la crisi del sistema politico non può essere letta come un rapporto meccanico cadde il Muro di Berlino e si liberalizza la situazione italiana
Una spiegazione così a parte il falso storico
Presupporrebbe che in Italia eravamo in presenza di una situazione di conservazione reazionaria in Romania alla caduta del comunismo comporta la caduta di Ceausescu e lascia
In un alterato insiste in Italia che il processo di evoluzione norme che è avvenuta all'interno della sinistra il paradosso è questo
La straordinaria novità anche io mi sono sforzato di leggere
E ed Ezio
Io non ho mai pensato che Berlinguer avesse superato i limiti della società associarmi
Pasquale la la la richiamato io ho detto sottovoce Albertone lo ripeto qua io ho avuto una preoccupazione dopo la rilettura
Del dell'intervista
Non un eccesso di simpatia ma un una stima forte viene fuori dalla descrizione che però non mi pare un limite
Non mi pare un limite perché il rapporto tra due persone io non ho nessuna difficoltà a dire che è una delle persone più straordinari che io abbia incontrato nel mio dialogo politico dell'ente
Con
Io ho citato un episodio che spiega molto più di cento mila considerazioni quanto spingendo Berlinguer
A a costruire le condizioni per l'alternanza vale
Non è super io ho detto qualche anno fa quando ne abbiamo parlato ad Avellino
La la l'alternanza in Italia non si è non sia costruita perché c'era la proporzionale la Democrazia Cristiana che non la voleva in realtà l'alternanza in Italia è stata difficile costruirla per i ritardi della sinistra
E per l'arretramento della cultura
Diffusa nel nostro Paese da quello istituzionale alla cultura politica di di
Grande disattenzione a valore delle istituzioni la politica era tutta analizzata dentro la dimensione politica parlare di istituzioni ma non dobbiamo andare lontano chissà quando
Nel dibattito in Parlamento solo dibattito sulle riforme fatte prima del crollo della Prima Repubblica nel mille novecentonovantuno rispetto ad una proposta avanzata
Da parte della Democrazia Cristiana la facevo io per conto della Democrazia Cristiana di modificare il sistema elettorale per introdurre effetti maggioritari perché non trasmettiamo alla pubblica opinione la semplificazione proporzionali disastri maggiori soccorsi che che non so vere fra l'altro non riesca a capire e lo dica calabrese
Dove Alletto se non la storia ma io parlo nel presente le la la la mia richiesta per l'introduzione dalla proporzionale io in Bicamerale dove
Credo di aver
Dato un contributo molto sereno ho ho ho spiegato anche in presenza di opinioni diverse emergevano
Che il sistema maggioritario va conservato non perché funzioni
State militare assentire ma perché io ritengo che dentro questo meccanismo dell'uninominale maggioritario dei più agevoli aggregare le coalizioni
Perché stiamo attenti non è il maggioritario come tale che porta alla soluzione
Annotiamo lo fra qualche legislatura noi dovremo registrare le Fetting otto negativo del maggioritario
La personalizzazione il localismo che saranno o effetti inevitabili se non ci sforziamo di introdurre il bene che meccanismi correttivi di questo sistema però Allo stato
Io sono uno no per atto di fede ma per scelta di strumenti contingenti per la conservazione del sistema uninominale maggioritario che cosa manca e che cosa la politica deve fare organizzare processi che era Grega Nook coalizioni alternative
Poi estrarlo davvero siamo senza memoria io mi sono battuto per le coalizioni alternative del disprezzo generale quand'era difficile farlo sarebbe strano che adesso
Possiamo discutere in modo come si dà vita alle coalizioni alternative io mi dichiarasse conto a trae poiché la discussione come questo si può fare questo è un discorso diverso
La la l'intervista de Bortoli dice ma non ha parlato di questo non apre un altro di questi le porte le ma io non ho parlato di mie
Se vuole sapere tutte le cose di cui non ho parlato non finiremmo mai ci sono decise a pubblicarlo per due ragioni la prima perché dopo averlo dettato è avvenuto così l'abbiamo registrato e io mi per la verità quando l'ho registrato avevo sempre la riserva di dire non mi piace non si può
Chi mi conosce sa insomma di di questa mia reticenza però condensate dopo che l'ho letto mi era piaciuto pertanto va be'però si può pubblicare
E e completo l'editore dice no un libro per farlo leggere
Insomma le esigenze dei direttori dei giornali bisogna farlo dicendo frangente dicendo quattordici io non mi sono posto il problema di togliere le quattordici pagine è stato pubblicato così però perché non mi sono preoccupato
Perché la mia intenzione era il rimane aprile una discussione io su nessuna delle questioni do un giudizio
Io su tutte le questioni sollecito ad una riflessione di allora pongo il l'interrogativo a me e agli altri sul terrorismo io non giudizi
Sì contraddittorio positivi sulla contestazione
E e molto negativi non sul fenomeno dei contestatori che io mi sono sforzato di capire la cosa che non mi persuade per niente
E quando leggo oggi sui giornali dichiarazioni dell'onorevole Manconi che avendo fatto l'otto cambi noir dalla ripresa degli armata di Lotta continua
è un dire che è cambiato e per il fatto che è cambiato quel fatto non esiste più
Invece per me esiste il fatto non ai fini della condanna di Mangoni che ritiene di essere l'uomo per la verità riguardo vale ritiene di essere sempre nuove ma perché senza una considerazione
Sul rifiuto della violenza come arma risolutiva dei contrasti la democrazia non cresce
La seconda lei rivoluzioni i passaggi rivoluzionari tutta la mia preoccupazione di di rileggere queste storie è stata per recuperare la consapevolezza che la democrazia un processo
L'esaltazione della lentezza di Moro che ed è
è vera perché correttiva di un mio giudizio sbagliato io quando si attacca il centrosinistra era impaziente avendo capito che si poteva fare non capivo perché non lo si facesse
Rapidamente Moro mi spiego che pertanto non c'era bisogno di creare determinate condizioni e a Walter voglio ricordare nomi se nel dissenso non proprio per la considerazione che processi politici che non mi persuade o no le popolazioni dalle quali sono destinate sono processi che non si può
L'argomento forte di Moro per dirmi ci vuole tempo non buttando la preoccupazioni internazionali che c'entra
L'ingresso dei socialisti nello governo del paese all'epoca della spartizioni blocchi non era
Una cosa da poco poi socialisti sono diventati un'altra cosa ma i socialisti erano quelli che con Nenni avevano avuto il primo stampino quindi agli occhi degli americani che facevano grande fatica
A capire la complessità della politica non era semplice dire arriva il socialista e rimaniamo nel Patto Atlantico per loro mi spiegò che questa difficoltà insieme a quella di spiegare
Alla gerarchia alla novità era solo un problema di spiegazione
Non si poneva altri problemi nel suo grande problema era persuadere gli elettori che l'alleanza con noi socialisti non avrebbe portato il Paese nella direzione sbagliata e nonostante questo
La DC nel mille novecentosessantatré col centrosinistra perse due milioni di voti e lo dica a tutti quelli che fanno sondaggi si preoccupano degli elettori
Provate a dirlo anche a qualcuno dei protagonisti della Seconda Repubblica perché io sono un osservatore in questo mondo una specie di voce dell'aldilà
Che il consenso non è la emotività che si raccoglie
Il consenso della fiducia che si recupera dopo il compimento dell'atto è un po'come il chirurgo il chirurgo come ha gratitudine dal del da dove dal paziente ma quando l'ha guarito
Se pensasse di avere gratitudine dal paziente prima che l'intervento non l'avrebbe mai lo dica tutti politiche politici uno visti che hanno preoccupazione soltanto i sondaggi
La vera
Considerazione che c'è nel libro quella è proprio diffusa da tutte le parti Ezio non è il fantasma della Democrazia Cristiana
Perché la democrazia cristiana non è un fantasma e la storia di questo Paese
Le storie si leggono si analizzano si capiscono si cambiano ma no no sì sì sì invece il fantasma vero e io ad Ezio glielo posso dire Coppa per un dialogo che dura da da quando ci conosciamo
E un po'di di di coloro che hanno militato nella sinistra
Ma non comunisti
Senza convinzioni ideologiche cioè quella fetta liberale che si è schierata nella sinistra
E chi ha maturato la convinzione che la difficoltà del Paese stava nell'occupazione del potere da parte della Democrazia Cristiana non è così
Io questa posizione la capisco nonno nulla sotto un'auto non la direi non la disprezzo e stranamente quella che niente legato di più
E quella che mi ha sollecitato di più a riflettere però vorrei dare questa spiegazione se milioni di persone
Non un gruppo di amici non una congrega sei milioni di persone si riconoscono in un disegno o democratico di libertà ci sono ragioni più forti
Sono un dio come le ragioni che fondano l'autorevolezza di un genitore rispetto al figlio di un direttore di giornali rispetto ai collaboratori di un docente
Rispetto agli allievi non sono gli episodi particolari sui quali si potrebbe dare alcun giudizio non positivo
E e la ragione della funzione che che uno svolge che va giudicato e io qua lo dico senza nessuna iattanza se la storia italiana è stata storia della democrazia questo lo si deve alla democrazia stia questa storia non credo che ci sia qualcuno che possa dire una cosa diversa quando io un
Per vera alla alla nota
Ho visto che Walter la ripetuta se il piccino al cinquantasei avesse fatto alla scelta sociale
Vedi Walter è un problema che non mi son mai posto probabilmente io sono
Non lo so un arcaico
Ritengo che che la storia ha ha ha delle regole
Questo mi deriva lo voglio dire a de Bortoli dalla mia tradizione di
Non uno di attività ma di cultura contadina
C'è è difficile immaginare gli eventi indipendentemente delle regioni
è vero che la cultura moderna un po'si innamora di questo un po'utilizza questo io qualche difficoltà non di pronuncia io qualche difficoltà
A capire questo tipo di semplificazione culturale che mi pare oggi notevolmente in crisi
Poi verrò dico solo che questa è la questione sulla quale dobbiamo riflettere sulla quale mi dovete consentire le vostre osservazioni e non
Cioè non mi sollecitano
Perché il alla ricostruzione del passato non è stabilire il particolare e capire capire come dire futuro possa costruire solo attraverso la memoria le lenitivo terrore
E immaginare che la discussione fatta tutta sul futuro se non si recupera la memoria noi siamo lontani dal presente
E e allora la politica non c'è la politica gioca tutta la negazione della memoria la costruzione del futuro produce Di Pietro nel Paese non produce la politica produce punta semplificazioni molto rischiosa
Solo piano dei processi democratici io questo volevo
La seconda le ragioni della crisi non sono solo della Democrazia Cristiana lo voglio dire a tutte e tre no per assolvere l'abc insomma
Lo voglio dire con un po'di umiltà ma lo debbo dire osservatore più critico della democrazia cristiana credo di essere stato io
Io ho gestito io il partito non celebrando il passato meglio gestito il partito con notevoli difficoltà
Esterne ed interni non è che avesse avuto grandi riscontri all'esterno all'esterno avevo più difficoltà di quando non gli avessi all'interno
Con l'impegno a misurarmi con i problemi che emergevano c'è stato un
Un rappresentante del tuo partito lanterna persone che ho conosciuto tardi ma stimo moltissimo non faccio il nome per ragioni di
Come dire
Mi delicatezza
Che mai detto ma tu volevi fare il Governo collo Picci
E e voli di fare il governo colpi cinquanta una difficoltà maggiore sarebbe stata non tanto non le questioni di politica generale ma tu proponevi il riordino dello Stato sociale
Io ho nel sangue
Le ferite che ho subito da tutti non c'è stato uno quindi io mi aspetterei da tutti questi innovatori devi dirmi che cosa hanno scritto o detto fatto
All'inizio degli anni ottanta quando sulla crisi dello stato sociale che il grande problema della democrazia oggi stiamo attenti ma voglio dire a Walter lo lo dirò pure a Ezio
Il problema non è far con Vieri il destino alla sinistra
Perché la sinistra oggi sta per esser tale deve misurarsi con questi problemi non ecco quello della prospettiva socialdemocratica
La socialdemocrazia è finita si è esaurita
Perché ha celebrato tutto il suo percorso utile dentro un riformismo che oggettivamente non c'è più non solo per ragioni culturali la politica del riformismo
Dentro tutto il processo di modifica del diritto di proprietà che ha caratterizzato le esperienze più rilevanti della socialdemocrazia io non do giudizi negativi è stata questa la storia oggi non è più un questo il problema
Il problema rispetto al quale l'umanità si trova la presenza agli in un contesto di competizioni generale parliamo tutti di globalità e poi ci facciamo la piccola storia
Però salvaguardando le ragioni di libertà della persona
Stiamo attenti
Anche le riforme istituzionali non lo dico con molta serenità
Attenti ubriacato la pubblica opinione che presidenzialismo sì o presidenzialismo no era la risoluzione dei problemi del Paese il problema la ristrutturazione del potere
Che si carichi dei problemi di governo dei processi che diventano mondiali
Però non può trascurare che il presupposto e la salvaguardia del diritto di libertà delle persone
Questo mi mi interesserebbe di più sia forse il traguardo della sinistra però questo problema aperto
Io non di questo non parlo non ne ho parlato lo farò
Lo farò prossimamente
A voi interessato un po'di più il giudizio su sulla storia democratica cristiana
Io mi aspetto che la faccia qualcuno questa storia io leggo un po'e trovo singolare che da una parte c'è una soluzione generale
Degli erano non ho trovato uno che si è fatto carico degli scontri che ci sono stati negli affari
Non erano scontrino ci siamo scontrati su questioni vere
Abbiamo ipotizzato di sostituire i colonnelli noi inventammo i colonnelli
Lo diceva uno dei colonnelli più famosi della stagione Emilia Demel colonnelli nascevano come il risultato di un processo di organizzazione di un partito moderno
L'idea che il il partito è uno strumento della democrazia ma stiamo attenti però a farli rivivere è una cosa che un po'mi turba per quale ragione De Bortoli
Perché la crisi delle istituzioni liberaldemocratiche nasce sul difetto di partecipazione legata solo al momento eletto
Il socialismo nasce e il fascismo nascono come risposta a questa domanda
Se queste risposte sono inadeguati il problema rimane e quindi immaginare che siccome non c'è più il fascismo e il comunismo il problema è cancellato per me motivo di grande preoccupazione ma su questo la discussione molto aperti
Direi che su questo lo voglio dire a Walter probabilmente noi costruiremo la novità
Però su su lungo questo percorso
Non intravedo ancora proposte provocazioni indicazioni che sollecitano insieme capacità di governo e mobilitazione di attenzione della pubblica opinione sull'ultima parte
Ma mi mica dispiace
Se il vecchio PC si dà come traguardo la socialdemocrazia
Mi pare che non è così
Sì
In alcuni la socialdemocrazia il ripensamento dell'esperienza comunista però non mi pare un orizzonte alto
E Mauro non c'è contraddizione in meno
Perché nella storia inglese a parte che il laburismo inglese insomma è una storia singolare che col socialismo cento molto con l'etichetta non c'entra molto con uno lo insomma dovrebbe le tradizioni e storica di lotte
Di classe agli le le l'interpretazione marxista di dentro la storia di inglese non ha trovato molto spazio una storia un po'diversa stiamo attenti a non fare delle similitudini in proprio
Io sono stato nella mia vita quello più attendo a la presenza della sinistra nel nostro Paese
No per condiscendenza ma che credo
Insomma che
E come essere qua dentro e non rendersi conto che ci sono il loggione
Ci sono la uno si chiede a che servono
E io mi sono sembri interrogato su su questa fetta notevole ma della società italiana non era mica un'associazione
Insomma provvisoria
Su su questi milioni di persone su queste ragioni che le mobilità vanno io ho conosciuto un po'di più in questa esperienza quando la presenza in questi partiti era regioni di sacrificio
Più che di aspettativa
Insomma la gente moriva faceva gli scioperi
Andati in piazza scontrarsi sapendo che perdeva non andati in piazza mi sono interrogato sempre
Sulle ragioni che che Momo venivano o o questi milioni di persone e nonostante la la come dire interpretazione dei partiti che li organizzano in questo vedi Ezio io mi sono fatto carica anche delle regioni di quelli che non erano marxisti
No no mai identificato la motivazione ideologica col fatto così
Per cui quando Papa Giovanni fece l'enciclica straordinaria distinguendo cioè errore Randi che non era un salvacondotto
Ma era un un invito a riflettere le storie indipendentemente dalle ragioni che la devono generativo io vidi un motivo di conforto in questo tipo di analisi ora questa sinistra batterista si era detto una così importante che io voglio sottolineare ci saranno sempre i due sinistre io sono
Meno pessimista e un po'più ottimista condivido la sua opinione occhio
Oggi ci sono due sinistre terrestri it ci si è spaccato su una scienza
E io ho immaginato che vorrei continuare ad immaginare che la novità del PC dentro la sinistra è uno sforzo per dare rappresentanza alla sinistra tradizionale con i suoi errori e le sue superstizioni le sue abitudini e le sue convinzioni per guidarla verso un traguardo di modernità lo di modernismo
Cioè per risolvere il problema della interpretazione politica di questo grande soggetto che la sinistra dello stupro
Ho partecipato io sono straconvinto
Che il centrosinistra vedete come poi le cose sono singolari io sono convinto che il centrosinistra non ha alternative lo dica quelli che pensano io io ho una valutazione un po'diverso
Se mi consentite un po'più realista
Io immagino che al bipolarismo in Italia si arriverà se saremo in condizione di organizzare processi che portano a questa soluzione io ho paura di quelli che immaginano che il bipolarismo c'è già
Guardate se ci fosse calabrese si è preoccupato che io ho detto che non c'era
Che lo dica o non lo dica non ha importanza che sta perché non c'è sotto gli occhi di tutti Longo non c'è non c'è un po'perché abbiamo forzato
Ne abbiamo pensato che per il fatto che abbiamo fatto il maggioritario abbiamo risolto e come immaginare de Bortoli che vestendo tutti con con lo smoking mandandomi alla Scala sono diventati tutti no insomma ci andranno e poi si vede
Un riso Coffey altri stanno là e non sanno perché ci sono andati qualcuno si salva il il il problema e armonizzare i processi anzi
Chiudo chiudo anche perché poi Fandango quello che volevo dire l'ho detto cospiratori no
E questo lo voglio dire è che gli elettori Mincio
Io ho grande paura della semplificazione del bipolarismo
Non della organizzazione del processo delle coalizioni alternative che è cosa diversa
L'illusione che basta dire bipolarismo perché le coalizioni alternative ci siano secondo me ripete un vecchio errore nell'analisi politica
Anzi io lo leggo
Io sono abbastanza contro o
Sì Cologgi come scienziati ritengo abbastanza fattucchiere per poterli ritenere credibile però un qualche fondamento insomma per per le loro analisi cioè perché mentre questo rifiuto di fare i conti con uno reale è un po'la la scritto anche di Galli della Loggia ha ieri e la preoccupazione di molti protagonisti della politica perché sono tutti protagonisti inventare
Nessuno io lo dico registrando nessuno è la continuazione di una storia tre anni rappresentante
Che sono la condizione ma con la continuazione di una storia però con la tentazione enorme lo dico del Crovi a Violante di cancellare la storia
Io quando leggo che siamo tutti uguali perché la guerra di resistenza l'abbiamo fatto per errori perché alcuni si son messi di qua e altri di là
Temo che vogliono fare lo stesso sul bipolarismo che basta mettersi uno di qua e là tornerà perché nomina
Non è così io credo che la possibilità di cambiare ci sia a patto che il cambiamento non si è neppure il pentimento ma la riconsiderazione
E la riconsiderazione sul piano politico e la riconsiderazione dell'Estonia io non credo a gli eroi non perché i popoli che hanno bisogno di eroi insomma uno maggio
Noi non possiamo fare questo tipo o di lettura ma perché la storia ve ne sono storie collettive
Emilio lo immagino le storie collettive quelle degli interessi io immagino le storie collettive quelle rappresentati dalle idee dalle grandi suggestioni dalle motivazioni ideali
Quando queste ingannano processi allora realizzano processi storici e la storia del nostro Paese abbastanza questa senza riprendere questa storia io temo che non andremo lontano
Mauro
Mi consenti una breve contraddizione dopo aver detto peste e corna
Della democrazia cristiana ed è sentirsi molto libero perché la Democrazia Cristiana finalmente non c'è più poi ha detto una cosa che io gli voglio sottolineare però che cosa scopriamo
Che
No non lo so l'alcun interesse
Stammi
Prevalentemente legata agli interessi però tutto ciò che è fuori della tradizione della sinistra in questo alla tradizione della sinistra riesce ancora a contenere non è risolvere ma contenere si è liberata
Per gioca dentro dunque io spettri e che chiese e se non si risolvono creeranno grandi problemi da una parte la politica come esigenza di moralismo De Bortoli dovremo fare la storia
Fare un gol dare un contributo al Corriere per ricostruire la storia come il capitalismo italiano non la politica ma e la politica come il capitalismo italiano ha utilizzato la presenza pubblica quanto entrati in difficoltà sul piano una storia degli anni settanta io abbastanza questa
è vero abbiamo avuto prima una storia
Di presenza pubblica mai la crisi è cominciata quando gli imprenditori
Proponevano alle partecipazioni statali di prendere le aziende che non funziona vanno su condivido che è stato un errore della politica però non lo metterei solo come alcuni politici dissennati insomma era abbastanza
Un contesto che spingeva in questa direzione però Ezio se non risolviamo il problema poi chiamalo come vuoi io ti dico che la tradizione popolare
Dello governo dei centimetri degli interessi diffusi
Che se non trova hanno in un disegno politico di solidarietà una regione che recuperi la propria convenienza
E si illudono di farlo valere brutalmente nel momento in cui avvertono la difficoltà non è che avremo solo difficoltà sul piano produttivo avremo grosse difficoltà sul piano politico questo è il problema per stiamo facendo chiamalo democrazia cristiana chiamalo Pinco Pallino io lo chiamo tradizione popolare
Per sarebbe stata che intendiamo di di di rispettare i post comunisti e post fascisti e poi dovremmo mettere in discussione la sola storia Beta credibile Angone riproponibile che è stata quella del popolarismo
Conti
Poi sulle persone in giudicato anche tutto quello che volete non mi interessa però questo problema esiste e questo problema qualcuno deve risolvere
Io credo che dentro il centrosinistra questo il compito del Partito popolare questa è la la la mia conclusione a patto che il PDS conservi la linea di coalizione che batterà riproposto
Sulla quali io non non esprime difficoltà mi pare che qualche volta e questo lo scritto la dirigenza del PDS oscilli
Tanta suggestione di candidare la sinistra e queste legittimo e la conservazione della coalizione secondo me questo crea un perché se la sinistra si candida per compiere la sua storia queste legittimo che lo faccia però questo credo che venda poi difficile la collaborazione con gli altri partiti se viceversa il PDS o continuerà ripensando
Perché questi sbandamenti post elettorali sono abbastanza diffusa riprenderà la linea di collaborazione dentro le coalizioni è un po'come dentro le famiglie vende i gruppi c'è sempre uno che comanda
Ma comanda appello chi ha capacità di guida di suggerimento non quello che vuol dire voli di capitale per fare le coalizioni serve questo non il maggioritario e tanto meno il maggioritario a doppio turno nel
Questa voce dell'aldilà chiudiamo allora noteremo che la sentiremo ancora