"Controluce" editoriale a cura del prof. Luigi De Marchi

Zero stremata dalla fantasia dei nostri editori
E dopo aver ideato a rimorchio dell'inglese ha in sé dell'americano fine
Ventitré questa il tempo tempo ai tempi nuovi ora si inventano questa nuova e imprevedibile testata
Comunque il settimanale Tempi ha pubblicato la settimana scorsa una lunga intervista a Paolo Mieli già direttore del Corriere della Sera fino al novantasette e oggi felicemente passato alla carica di direttore editoriale del gruppo Rizzoli Corriere della Sera è un'intervista che ha fatto molto rumore tra gli altri Pica dell'informazione italiana come sempre accade quando parlavano di loro
Una volta tanto vorrei parlare anch'io di questa storica intervista ma per motivi opposti a quelli auto celebrativi che caratterizzano la nostra onorata società dell'informazione
In in essa Paolo Mieli sconfessa risolutamente il comportamento della cosiddetta grande stampa italiana durante gli anni Novanta un mini primi anni novanta e riconosce
Quando il sistema stava cambiando davvero come dice tra virgolette
Cioè dopo il referendum Segni sul maggioritario e l'insediamento del governo Berlusconi quella grande stampa si schierò compatta contro il processo di rinnovamento e a favore della restaurazione cattocomunista
Come Mieli stesso spiega con altre parole all'indomani della vittoria del Polo
Tutti i grandi giornali furono risolutamente antagonisti al nuovo potere a quando poi è andato al governo l'Ulivo con gli stessi grandi giornali hanno sepolto il patto che li teneva uniti che mi aveva fatto un vero e proprio contro portiere
Ecco sono ammissioni scandalose anzitutto perché rivelano in quale dispregio questi nostri califfi dell'informazioni tengano la volontà popolare la democrazia di cui chiamano proclamarsi Paladini e portavoce
Paolo Mieli ci dice chiaro e tondo che all'indomani di un voto popolare che aveva chiaramente espresso l'insofferenza della gente per la vecchia classe politica cattocomunista e l'aspirazione a una svolta antistatalista e antiburocratica
Questi califfi
Avevano stretto un patto privato
Per calpestare il voto popolare contrastare quella svolta creando appunto un contropotere privo di qualsiasi legittimazione democratica ma generosamente foraggiato dai vecchi potentati economici e politici
Per quanto scandalosa però queste ammissioni
Mieli
Per quanto siano scandalosa cercano morale e politico mi sembrano soprattutto operabili sul piano intellettuale e culturale
Il leader maximo non del gruppo dei metterà a parcheggio e dei padroni del pensiero politico culturale italiano degli anni novanta riconosce candidamente
Questi signori non avevano capito niente di quanto stava accadendo sotto il loro naso e di conseguenza hanno sbagliato tutto in quei cruciali primi anni novanta in cui forse l'Italia poteva cambiare davvero
La cosa sarebbe già incertezza preoccupante ma essa diventa addirittura angoscia angosciante quando si pensa
Che questa totale ottusità politica non è un episodio occasionale nella vita di questi padroncini nel pensiero vitali come la regola e sono infatti questi nostri principi delle rotative nostre antenne sono appunto tutta l'allegra brigata degli intellettuali i sessantottini e settantotto Fini
Che interpreta o vent'anni fa aveva tentato diritti l'Arci le sue insulsa Gini ma ogni stelo tardo marxista e come supremo sapere rivoluzionario
E minacciava di gambizzazione intoccabili per Taricco Memmi risoluti a denunciare
Quell'arrogante mediocrità bastarono pochi anni e questi bambini viziati per portare Gabana e trasformarsi in perfetti lacchè del tanto vituperato capitalismo e del vecchio sistema di potere
Ma il loro vizietto antico di professorini Saccenti non li ha mai abbandonati e così dopo aver deriso per anni sempre capirne un accidente
La svolta antistatalista deciso dagli americani e dagli inglesi
Negli anni era iraniani thatcheriani appena si profila o in Italia un'analoga svolta essi prontamente si schierarono col vecchio sistema cattocomunista di potere in nome della vecchia inconsistente contrapposizione nominalistica
Era per Fini spera e la destra ora questi signori riconoscono di non aver capito niente neppure negli anni novanta di quanto accadeva in Italia e di avere sbagliato le loro scelte politiche risultano dunque oggi e non solo antidemocratiche ma dalla
Come toccherà ma era ed evitare gli amici degenerazione del nostro sistema politico culturale finché essa resta ostaggio di questa combriccola moralmente e intellettualmente mediocre
Io non lo so grazie a medici e ci sentiamo venerdì prossimo alle contro cinquantacinque