Un cambiamento parallelo nella dottrina strategica russa, che non considera più l'imperialismo statunitense come la principale minaccia.
Emerge l'affinità tra putinismo e trumpismo nell'irrilevanza a cui sono destinati i valori liberali: alla Russia non viene più rimproverato di violare i diritti umani o di non rispettare le regole della democrazia.
Quel che Putin propone a Trump è un'alleanza pragmatica, che punta sui potenziali business comuni: anche nell'ultimo incontro Putin-Dmitriev-Kushner-Witkoff si è discusso … essenzialmente di affari, non c'è stata nessuna intesa su una possibile tregua in Ucraina.
I russi sanno che Trump è interessato a business nel settore del gas, delle terre rare, a progetti di esplorazione nell'Artico.
E sanno che è disposto a tutto per raggiungere la gloria come pacificatore: quindi tentano di ottenere dal Presidente Usa un pezzo di Ucraina e di concordare una divisione delle sfere di influenza economiche, molto prima che strategico-militari.
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